parrocchie informa

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Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO Fede: coraggio di fermarsi! CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXI 4 POGGIO PARROCCHIA , ANNO V°, N° 4 Parrocchie InForma 156 17 FEBBRAIO 2013 IL PARROCO INFORMA Il Papa si è dimesso. Incredibile per noi sacerdoti, che abbiamo seguito TV 2000 mentre eravamo a pranzo insieme. Stupiti e meravigliati del gesto di responsabilità, che apre una stagione nuova nella Chiesa. Ecco la responsabilità! Ho impostato il catechismo verso la Cresima sotto questa categoria. Anche i ragazzi hanno capito che responsabilità vuol dire anche lasciare ad altri il proprio posto, quando uno non ce la fa più. Un gesto di coraggio e di umiltà, proprio mentre da noi in Italia si sta discutendo di quanti in sede politica non si scollano dalle loro poltrone. Un giornalista ha detto che, con questo gesto la modernità è entrata nella chiesa. E’ bello che sia entrata così, con un passo che esprime la chiesa nella sua umanità, debolezza e fatica. Proprio domenica scorsa Pietro si proclamava peccatore e si voleva tenere lontano dal Signore. Ma Lui, il Signore gli aveva detto: “Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini!” Forse un tempo questo poteva far sentire i papi e i cristiani cattolici guidati da una papa inossidabile nella fedeltà e nella presenza. Ora significa quello che significa per noi tutti, comuni cristiani e comuni mortali: discernimento e decisione di lasciare ad altri; ritiro e presenza non più sulla faccia del mondo, ma davanti a Dio. Fare i conti con le proprie forze è umano. Rendersi conto che i problemi sovrastano le proprie possibilità di guida, è umano. Decidere dopo un lungo discernimento, è umano. Ed è da uomo spirituale. Quello che mi stupisce, ma non poi tanto, è la decisione di stare in un monastero. Quando prese il nome di Benedetto, aveva in mente il Padre del monachesimo che con la sua regola aveva permesso alla civiltà di restare ancorata in Dio e nella dignità dell’uomo che prega, lavora e costruisce la pace. Ora la sua vocazione nella vocazione ministeriale, ha potuto realizzarsi. Penso che in ognuno di noi ci sia un monaco, se c’è la ricerca continua del volto di Dio. Lo invidio per la scelta e penso che avrà tante conseguenze nella Chiesa. Lo ringrazio perché non ha taciuto i mali interni alla Chiesa ed ha fatto il possibile per la pulizia, la chiarezza, la riconciliazione e la pace. Attendiamo e preghiamo. Intanto lo ricordiamo come appassionato della Conversione della Chiesa e rispettoso della intelligenza e della ragione. PAG. 1 IL PARROCO INFORMA FEDE: CORAGGIO DI FERMARSI PAG. 2 LA GIOIA DI SERVIRE PAG. 3 UN PODI SPERANZA PAG. 4 CRONACA BIANCA PAG. 5 BUONA VITA: CONTRO LA CULTURA DELLECCESSO PAG. 6 SPIRITUALITA: LA FEDE NEL QUOTIDIANO PAG. 7-8 IN PROGRAMMA: TEMPO DI QUARESIMA

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Notiziario delle parrocchie di Castelplanio e Poggio San Marcello

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Page 1: Parrocchie informa

Notiziario delle Parrocchie di CASTELPLANIO (San Sebastiano) e POGGIO SAN MARCELLO

Fede: coraggio di fermarsi!

CASTELPLANIO COMUNITA’ ANNO XXI N° 4 POGGIO PARROCCHIA , ANNO V°, N° 4

Parrocchie InForma N° 156 17 FEBBRAIO 2013

IL PARROCO INFORMA

Il Papa si è dimesso. Incredibile per noi sacerdoti, che abbiamo seguito TV 2000 mentre eravamo a pranzo insieme. Stupiti e meravigliati del gesto di responsabilità, che apre una stagione nuova nella Chiesa. Ecco la responsabilità! Ho impostato il catechismo verso la Cresima sotto questa categoria. Anche i ragazzi hanno capito che responsabilità vuol dire anche lasciare ad altri il proprio posto, quando uno non ce la fa più. Un gesto di coraggio e di umiltà, proprio mentre da noi in Italia si sta discutendo di quanti in sede politica non si scollano dalle loro poltrone. Un giornalista ha detto che, con questo gesto la modernità è entrata nella chiesa. E’ bello che sia entrata così, con un passo che esprime la chiesa nella sua umanità, debolezza e fatica. Proprio domenica scorsa Pietro si proclamava peccatore e si voleva tenere lontano dal Signore. Ma Lui, il Signore gli aveva detto: “Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini!” Forse un tempo questo poteva far sentire i papi e i cristiani cattolici guidati da una papa inossidabile nella fedeltà e nella presenza. Ora significa quello che significa per noi tutti, comuni cristiani e comuni mortali: discernimento e decisione di lasciare ad altri; ritiro e presenza non più sulla faccia del mondo, ma davanti a Dio. Fare i conti con le proprie forze è umano. Rendersi conto che i problemi sovrastano le proprie possibilità di guida, è umano. Decidere dopo un lungo discernimento, è umano. Ed è da uomo spirituale.

Quello che mi stupisce, ma non poi tanto, è la decisione di stare in un monastero. Quando prese il nome di Benedetto, aveva in mente il Padre del monachesimo che con la sua regola aveva permesso alla civiltà di restare ancorata in Dio e nella dignità dell’uomo che prega, lavora e costruisce la pace. Ora la sua vocazione nella vocazione ministeriale, ha potuto realizzarsi. Penso che in ognuno di noi ci sia un monaco, se c’è la ricerca continua del volto di Dio. Lo invidio per la scelta e penso che avrà tante conseguenze nella Chiesa. Lo ringrazio perché non ha taciuto i mali interni alla Chiesa ed ha fatto il possibile per la pulizia, la chiarezza, la riconciliazione e la pace.

Attendiamo e preghiamo. Intanto lo ricordiamo come appassionato della Conversione della Chiesa e rispettoso della intelligenza e della ragione.

PAG. 1 IL PARROCO INFORMA FEDE: CORAGGIO DI FERMARSI PAG. 2 LA GIOIA DI SERVIRE PAG. 3 UN PO’ DI SPERANZA PAG. 4 CRONACA BIANCA PAG. 5 BUONA VITA: CONTRO LA CULTURA DELL’ECCESSO PAG. 6 SPIRITUALITA’ : LA FEDE NEL QUOTIDIANO PAG. 7-8 IN PROGRAMMA: TEMPO DI QUARESIMA

Page 2: Parrocchie informa

2 VITA DELLE PARROCCHIE

La gioia di servire DUE BELLE ESPRESSIONI NATALIZIE A Castelplanio Stefano Brocanelli ha ottenuto l’applauso di tanti per il suo presepio in grotta. Si prestava bene anche la piazzetta del Crocifisso. All’uscita dalla messa della notte di Natale, il presepio è stato inaugurato con la sorpresa delle castagne offerte dalla proloco, sempre attenta a quanto c’è da valorizzare in paese.

E ancora una sorpresa quest’anno il presepe con materiale riciclato che la Prof. Paola Libanori ha voluto organizzare con i ragazzi delle medie. Chi ha voluto li ha ammirati ed ha letto in Voce della Vallesina una bella intervista in cui la prof. Racconta lo spirito con cui i ragazzi hanno lavorato, uno spirito che avvicina al cuore del Natale e insieme al desiderio di uno stile di vita dove la creatività si può sposare con la semplicità. UNA FESTA DOPPIA A Castelplanio il 20 gennaio si è festeggiato il patrono san Sebastiano e insieme sant’Antonio. Non eravamo nella sua chiesa perché freddissima, ma lo stesso davanti alla riproduzione del Lotto, abbiamo ricordato il valore di una vita coerente e fedele, proprio come il Maestro Gesù, il Crocifisso. Abbiamo preso occasione quest’anno per promuovere un pranzo comunitario al quale hanno preso parte una sessantina di persone , alcune di Poggio. Durante la celebrazione è stata inaugurata una lapide che chiede a noi di ricordare i benefattori che in questi ultimi anni hanno lasciato le loro sostanze alla Comunità: Torindo Boccaccia, don Dino e Lino Bramati. La lapide è stata offerta da Bondoni. A quanti offrono un po’ del loro tempo e della loro servizio è stata offerta una medaglia – invito dove è scritto: Condividi nella gioia di servire.

I CONTI DELLE PARROCCHIE

A Poggio sulla bacheca in fondo alla chiesa si trova lo specchio dei conti della parrocchia e delle confraternite. Abbastanza bene. Grazie a quanti continuano a offrire per la comunità. Gilberto li ha spiegati bene a tutti la domenica 3 febbraio. La spesa della mostra è stata coperta con le offerte. Anche il restauro della Chiesa della Madonna è stato completato con la raccolta e con la cassa della Confraternita. Speriamo ancora nella generosità di chi si sente parte di questa comunità e vuole aiutarla a vivere. Anche a Castelplanio nel Consiglio Pastorale si è raccontato il bilancio. Le spese in più, che sono molte, sono state coperte dalla Eredità Bramati. Abbiamo ripristinato il Campanile del Crocifisso e estinto un mutuo. I conti di Castelplanio saranno portati nelle case in una lettera prima di Pasqua. Grazie sempre a quanti possono e vogliono aiutare. Giancarlo continuerà a dare il suo tempo per registrare e tenere in ordine i conti; con l’aiuto di Angelo e di Gustavo. LO SPIRITO DEL NOSTRO RACCONTARE I CONTI “La Chiesa non ha nulla da nascondere; la credibilità va guadagnata sul campo; promuovere una mentalità del rendiconto; trasformare i principi in norme precise; aspirare a essere un modello in positivo”: sono queste alcune “azioni semplici” per rafforzare “la percezione dell’immagine autentica della Chiesa nel suo rapporto con il patrimonio che è chiamata a gestire” A parlarne al convegno nazionale degli Idsc, che si chiude oggi a Roma, è stato mons. Domenico Pompili, sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali. DAL SALVADANAIO DELLE TIGNE Abbiamo raccolto più di 300 euro. Le porteremo al direttore dell’Associazione “L’albero di Pina” SERATA PACE 2013 Sono arrivati a Macine di Castelplanio i sindaci e una cinquantina di persone dalle nostre comunità. Sul palco si sono avvicendati i sacerdoti e sr Anna Maria per presentare il messaggio del Papa. Hanno preso la parola i sindaci e cantato i giovani della parrocchia ospitante. La pace è da “fare” con scelte coerenti di vita a partire dalla vita da proteggere fino ad una nuova economia.

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3 Un po’ di speranza Ieri sera ho partecipato ad una riunione

elettorale. Tirando le somme ho capito che per uscire da questo pantano occorre riformare il nostro paese, e non solo, dalle fondamenta, cioè da capo. Penso che la mia generazione abbia contribuito a generare questa situazione con il nostro atteggiamento di indifferenza ed egoismo pensando che i diritti acquisiti non potevano essere calpestati. Così non è stato. Ci hanno tolto tutto. Basta disperazione, come cristiani dobbiamo vedere tutto questo come una opportunità e partecipare a quanto detto prima, riprendiamoci la nostra dignità, portiamo il nostro contributo alla rinascita del nostro paese, cerchiamo di far capire che tutto è già stato detto 2000 anni fa benché si dica il contrario.(Massimo Bravi) DOMANDA Perché a Castelplanio non si è fatta la Candelora e perché si lasciano perdere queste tradizioni. Per es. anche la benedizione della gola per san Biagio? (richiesta pervenuta al consiglio pastorale) RISPOSTA Mi rendo conto che forse da qualche anno non celebriamo il 2 febbraio a Castelplanio. E quindi il prossimo anno lo dobbiamo fare. Ma le candele sono “benedette”, come dice la preghiera prima della messa del 2 febbraio (festa della Presentazione di Gesù al Tempio 40 giorni dopo la nascita) non contro i fulmini, o altro, ma semplicemente per accompagnare la processione di ingresso. Un po’ come gli ulivi della domenica delle palme. Da sole (le palme o le candele) non hanno senso. Sono il segno della offerta della vita (le candele) e della fede nel Re e Signore (le palme). Tutto qui. Se la tradizione ha spostato il senso, pazienza. Lo dobbiamo riportare al centro. Non credo che si salvi la fede, riprendendo queste tradizioni. Si salva la tradizione, non la fede. La fede nostra ha al suo cuore l’incontro con Cristo nei Sacramenti. Non confessarsi, non partecipare alla messa, non Comunicarsi…. è questo che allontana da Cristo. Il Concilio e noi con la Chiesa vogliamo rinnovare e purificare queste prassi, che si sono corredate di tante cose inutili o almeno da riportare al suo vero senso. (d. Mariano)

OPINIONI E DOMANDE OGNUNO PUÒ INVIARE DOMANDE O TESTI

Caro don Mariano da cattolico sono d’accordo con le parole del cardinal Angelo Bagnasco, su tutti i punti affrontati nella Prolusione al recente Consiglio permanente Cei. Vorrei ci fosse piena condivisione e volontà di impegnarsi per far sì che quelle proposte siano attuate. A cominciare dai temi della vita e della famiglia. Sono le basi per realizzare il bene comune. Se questi valori, infatti, non riescono a trovare degli interlocutori politici "giusti", nulla sarà realizzato. È per questa ragione che mi interrogo su quale gruppo politico possa effettivamente farsi portavoce della più vasta area sociale italiana, quella cattolica. Abbiamo dato prova di tenuta e speranza, ma solo con la responsabilità credo che potremo davvero voltare pagina. Da giovane abbastanza deluso dai comportamenti e dalla mancanza di chiarezza della politica, provo a non perdere la fiducia su quello che rappresenta il servizio più alto da offrire a una comunità. Riscoprire una sana moralità, orientare l’azione politica verso coloro che vivono sulla propria pelle la crisi, un impegno a favore della difesa della cultura e la reale riscoperta dei valori umani. La Chiesa continua a dimostrare il proprio impegno nella società; ora è arrivato il momento della politica. Voglio chiudere la mia riflessione con una bellissima frase di un grande uomo politico del passato, al quale mi ispiro, Giorgio La Pira; egli affermava: «Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa "brutta"! No: l’impegno politico – cioè l’impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti, a cominciare dall’economico – è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità». (un giovane)

competizione politica

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4 CRONACA BIANCA a cura di STEFANIA VICO

Alla memoria di Carlo Urbani il premio "Fai della tua vita qualcosa che vale"

È stato assegnato alla memoria del dottor Carlo Urbani il Premio dal titolo "Fai della tua vita qualcosa che vale" 2013, organizzato dall'AIFO, Associazione italiana Amici di Raoul Follereau, Organizzazione di cooperazione sanitaria internazionale, nell'ambito delle manifestazioni per la 60^ giornata mondiale dei malati di lebbra. La cerimonia si è svolta lo scorso 23 gennaio presso il Teatro del Buratto PIME Centro di Cultura e Attività Missionaria di Milano. "Per il suo contributo al progresso della pace nel mondo, per il suo impegno in favore del diritto di tutti i popoli alla salute, per la sua azione decisa e costante, nei paesi in via di sviluppo, verso l'adozione di politiche di accesso per tutti al sistema sanitario".

Leggere rende liberi Non succede spesso, che un parroco si veda arrivare un signore che conosce e che abita in campagna, che chiede libri per la sua suocera

che ama leggere. E’ successo domenica 3 febbraio a Poggio. Il parroco è subito andato a portarle la Comunione e un po’ di libri. A lei anziana e malata, piace leggere, anche se gli occhi cominciano a lacrimare. Questa cosa giunge quando veniamo a sapere che un italiano su quattro, nel corso dell’ultimo anno, non ha letto nemmeno un libro. A dirlo non sono i librai, che pure lamentano un calo delle vendite, ma

un’indagine dell’Eurispes: i dati dell’istituto di ricerca hanno evidenziato che bambini e ragazzi (assieme agli anziani) sono i lettori più forti. Mentre gli adulti, che hanno meno tempo libero, leggono poco. Il 35,9 per cento degli italiani, per esempio, ha letto nell’anno appena concluso da uno a tre libri: nella migliore delle ipotesi, uno ogni quattro mesi. Mi piacerebbe regalare libri a chiunque me le chiede, dice il parroco.

A Lisbona gli avanzi si recuperano a pedali Nella capitale portoghese è un’iniziativa di successo: raccogliere (con la bicicletta) dai ristoranti il cibo rimasto in cucina e distribuirlo alle famiglie povere «C’è cibo per tutti. Basta avere una bici per andarlo a prendere». Hunter Hadler l’ha capito mentre cenava con le figlie in un ristorante di Lisbona, in Portogallo, due anni fa. Le ragazze avevano lasciato dell’insalata nel piatto. «Peccato! Finirà nella spazzatura. Non c’è alternativa», aveva commentato una delle ragazze. «La parola “alternativa” ha continuato a frullarmi nella testa», racconta Hunter, economista statunitense trasferito nella capitale portoghese per lavoro e rimasto, poi, senza impiego per la crisi. Quella stessa crisi per cui oltre 300mila persone soffrono la fame nel cuore dell’Europa. Hunter aveva dei risparmi da parte, ma «vivere sulla mia pelle la disoccupazione mi ha reso più sensibile verso il dramma di quelle persone. Sentivo che potevo fare qualcosa». In che modo lo ha capito dopo una notte insonne : distribuendo loro le tonnellate di alimenti che restano nei piatti o nelle cucine di bar e ristoranti. E che vengono buttati via. Così Hunter ogni sera prende la bici e fa il giro dei locali del suo quartiere, raccoglie gli avanzi e li distribuisce alle famiglie più povere, indicate dalla parrocchia. Grazie alla semplicità del sistema, un mese dopo Hunter aveva già radunato trenta aiutanti e altrettanti ristoranti disposti a regalare i loro avanti. Ora sono duecento, riuniti nell’associazione Re-Food. Negli ultimi sei mesi sono stati oltre 20mila i pasti distribuiti. Nel 2013 si vuole arrivare a 75mila. Ed è solo il primo passo. Il sogno di Hunter è replicare il sistema in tutto il Portogallo e poi nel mondo.

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5 Nella società odierna una delle maggiori cause di stress è la cultura dell'eccesso.

Per contrastarla dobbiamo scegliere volontariamente e costantemente di semplificare le nostre vite. La semplicità non è privazione o austerità, ma libertà dal disordine e dalle abitudini insane; è godere di ciò che si ha invece di desiderare di più; è avere cura degli altri e dell'ambiente comune. Il segreto della vita semplice è racchiuso in questi quattro punti: 1) Date in beneficenza ciò che non usate o di cui non avete bisogno. 2) Acquistate soltanto ciò che vi occorre e che potete permettervi. 3) Condividete ciò che avete con chi vi sta accanto. 4) Scegliete uno stile di vita che rispetti l'ambiente.

DATE IN BENEFICENZA CIÒ CHE NON USATE O DI CUI NON AVETE BISOGNO

Una volta alla settimana o al mese riordinate la casa, il garage, gli armadi; raccogliete tutto ciò che non usate da mesi o di cui non avete bisogno, e datelo in beneficenza. Un giorno John, tornando a casa dall'ufficio, trovò il vialetto di casa invaso da una grande quantità di arnesi suppellettili di casa. In un primo momento era molto felice che Claire avesse deciso di cimentarsi nelle pulizie di primavera. Quando le chiese cosa volesse fame, lei rispose: «Diamo tutto ai poveri». John continuò con tono inquieto: «Cosa vuoi dire? Si dà il caso che queste cose siano mie! Da quando decidi tu, da sola, delle mie cose?». Claire replicò dicendo che lui non usava più nulla di tutto quello da almeno un anno. Lui allora rispose: «Sì, ma non si sa mai quando potrei averne ancora bisogno!». Andarono avanti con la discussione finché John non si sentì tirare delicatamente i pantaloni; Falli, il loro bambino di sei anni, stava cercando di attirare la sua attenzione. Quando John voltò lo sguardo il bambino disse: «Papà, tu dici sempre di condividere con i più poveri; bene, questa è la tua occasione». La semplicità e la forza delle parole

BUONA VITA

a cura di d.MARIANO

del piccolo Paul disarmarono il padre. li giorno seguente un camion della San Vincenzo de' Paoli portò via ogni cosa -libri, attrezzi, mobilio, ecc. Sono passati molti 88 anni da quel giorno e non c'è stato un solo momento in cui abbiamo sentito il bisogno di quelle cose. Di tutto ciò che possediamo, il 25 % è superfluo. La maggior parte di noi indossa meno del 50% dei vestiti che possiede nell'armadio.Impariamo allora a guardare bene nelle nostre case e a mettere da parte tutto ciò che non usiamo, ma che è ancora in buone condizioni, i doppioni, le cose di cui non abbiamo più bisogno, e doniamo tutto in beneficenza. Noi cerchiamo di fare così ogni mese.

ACQUISTATE SOLTANTO CIÒ CHE VI OCCORRE E CHE POTETE PERMETTERVI

Scegliete di vivere secondo le vostre reali possibilità, o meglio ancora, appena al di sotto di esse.. Stabilite un budget mensile. Durante il 2000 i consumatori hanno speso il 24% delle loro entrate in beni primari, il 56 % per potenziare beni che già possedevano, e il 20% in articoli di lusso. Molte persone si recano nei grandi magazzini una volta alla settimana senza dover acquistare nulla in particolare. Gli statunitensi dedicano in media sei ore del loro tempo allo shopping, ma soltanto un'ora alle loro famiglie. Recatevi nei centri commerciali soltanto quando avete realmente bisogno di fare acquisti ed evitate di comprare articoli in saldo che non vi occorrono. Cercate di non fare dello shopping una forma di passatempo o di svago.

(seconda puntata dal volume di John Yzaguirre – Claire Fraizier Il manuale del matrimonio felice, Città Nuova una proposta di due psicologi– segue una terza puntata)

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6 SPIRITUALITA’ a cura di Sr. Anna Maria Vissani

LA FEDE NELLA FATICA

DEL QUOTIDIANO Carlo Urbani a 10 anni dalla morte

Molti giornalisti, 10 anni fa, chiedevano: “Carlo era credente?”. Come se la fede si possa manifestare in grandi imprese. Carlo ha espresso la sua fede da laico impegnato nel mondo. La fede della coerenza, dell’amore per la famiglia. La fede di chi esprime il suo credo mediante la lotta contro governi e scelte politiche a svantaggio della salute dei più deboli e dei paesi del sottosviluppo. La fede di chi non si vergogna di desiderare la sua Chiesa (quella Cattolica) capace di fare scelte per i più poveri al di là di segni di potere. La fede, come interiorità custodita, ascoltata, sostenuta dal dialogo con una suora che riteneva sua consigliera spirituale. E scriveva: “accade spesso, sopratutto nel solitario viaggiare, che mi capiti di riflettere sulle mie cose, e, spesso, facendolo, immagino di avere te come ascoltatrice”. La fede dell’Ave Maria recitata su un battello, durante il percorso vero villaggi svantaggiati e lontani. La fede di chi contempla e assapora la bellezza della natura: i fiori, i colori, i tramonti, …. E’ la fede di un laico, che confessa il suo credo e chiama spesso Dio “Padre Buono”, …. “Quello che mi ha colpito viaggiando nelle campagne –scrive - è la presenza di chiese. Sapevo che il cattolicesimo sta rimontando in Viet Nam, e che circa il 14% sono cristiani, ma era veramente uno strano spettacolo vedere enormi costruzioni con enormi bizantini campanili dominare villaggi di povere casupole. Sembravano, queste chiese, astronavi atterrate da chissà quale pianeta lontano. Molte di queste chiede risalgono agli anni della colonia, quando magari l'aspetto dei villaggi era ancora più povero. Ed ora i vietnamiti, convertendosi, se devono fare una chiesa, la fanno sempre nello stesso modo appariscente e costoso. Certo è facile porsi degli interrogativi, e ne discutevo durante un viaggio tra queste terre con il mio interprete, che mi chiedeva se credessi in Dio. Gli ho risposto di si, e allora lui ha replicato "allora credi nel Papa e nei Vescovi?” Ho detto < non esattamente, credo in Dio, ed apprezzo quello che il Papa e i Vescovi a volte dicono per aiutarci ad essere dei bravi cristiani, ma ad esempio non sarei d'accordo con il vescovo che decida di costruire una chiesa in un villaggio dove i bambini si ammalano e muoiono di malattie parassitarie perché non ci sono latrine.> E' scoppiato a ridere, e mi ha detto "quindi dici che secondo te il vostro Dio preferisce che ci siano latrine per i poveri piuttosto che chiese per onorarlo ?" Gli ho risposto che la mia opinione non rappresenta forse quella della chiesa, ma la risposta è decisamente si. Ed abbiamo continuato su

questo tono, dicendo lui ridendo che se cosi fosse allora la mia religione è vicina al popolo forse come il comunismo! So, cara sorella, cosa stai per replicarmi, che la fede è molto più che promuovere il sociale, e che tante altre cose sono importanti nella fede oltre a curare i malati e costruire ripari per i poveri. Ma cosa e' prioritario? Cosa un Padre Buono farebbe per i suoi figli se non curarli e coccolarli sotto un confortevole tetto? Sono certo che nel determinare conversioni qui gioca molto questo aspetto di potenza che le grosse chiese suscitano, quasi di qualcosa che va temuto, e che potrebbe proteggerli materialmente dalle difficoltà della vita- Non credi sia scorretto presentarsi così? Quando cammino in un villaggio non posso non pensare ai differenti approcci alla popolazione: quello di Madre Teresa e quello di una solenne visita pastorale, dove non rimane nulla se togliamo scenografia, costumi, riti pagani, e grandi discorsi. Capisco cosa possa far pensare al mio interprete, e non solo a lui, che la religione e' uno specchietto per allodole, che può distogliere l'attenzione della gente da un impegno vero per costruire una vita migliore e più degna per un uomo” (ottobre 1998). Carlo non si disorienta di fronte alle provocazioni di chi non ha la sua stessa fede e sa mettere in conto la necessità di cercare ancora, di fermarsi a riflettere e pregare: “mi chiedo spesso se tanto correre non sia fuggire…La mia dimensione ‘verticale’,ora, si vede di meno, ma credo di sentirla con lo stesso calore di un tempo. A volte sussurrare una Avemaria in silenziosi tramonti mi causa leggeri brividi di emozione, e non smetto di raccomandarmi al Signore ogni volta che vedo una prova sul mio cammino. Non so se questo basti, anzi immagino che ci si aspetti di più da un ‘bravo cristiano’... per cui sto quasi pensando di rimuovere il ‘bravo’ dal cristiano che sono! Ma non ho dubbi che il Padre Buono saprà sempre alzare una mano per appoggiarmi carezze sul capo... almeno spero! Nella vita sono sempre più esigente. La superficialità mi e’ divenuta intollerabile. Occorre saper distinguere dove il Bene sta, e dove il Male si annida. Le altre letture più equilibrate e moderate mi sembrano sempre più gravi ipocrisie. A tutto si tenta di trovare giustificazioni. Sia nei fatti gravi che nel quotidiano. Credimi, serpeggia un sentimento cosi fastidioso di razzismo, paura/rifiuto del diverso, superiorità sociale, tra gli stranieri della parte ‘importante’ della comunità internazionale di Hanoi (e qui come altre capitali) che a volte mi prende la nausea a sentire certi discorsi durante feste e ricevimenti.” (dalle lettere di Carlo).

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7 IN PROGRAMMA a cura di d. Mariano

CHI “NON “ SI FERMA E’ PERDUTO! Vivere alla giornata… vivere rincorrendo i problemi… vivere anche la fede con abitudine… Non siamo contenti. E allora diamoci delle fermate. Per la Messa festiva, prima di tutto. Poi portando a casa il foglietto e rileggendo. E’ Parola di Dio. Poi utilizzando i fascicoli messi a disposizione. Leggere è più produttivo che solo ascoltare la radio o la tv. Poi FERMARSI per l’incontro del Mercoledì, o per l’Adorazione o la Via Crucis del Venerdi. Poi Digiuno e Carità. Il papa ci ha mostrato il coraggio di fermarsi! E noi? PER GENITORI … APERTO A TUTTI

AL CENTRO DI SPIRITUALITA’ DI CASTELPLANIO ORE 21

CONVERSAZIONI NOTTURNE SULLA FEDE … ALLA SCOPERTA DEL VOLTO DI DIO

MERCOLEDI 27 febbraio: la cenere che copre il fuoco – conversazione introduttiva MERCOLEDI 6 marzo: Dio: destino o provvidenza? MERCOLEDI 13 marzo: Cristo: uguale a Buddha? MERCOLEDI 20 marzo: Lo Spirito: o gli spiriti?

ADORAZIONE EUCARISTICA :

A Poggio (mercoledì prima della messa alle ore 17,00) A Castello (giovedì, dopo la Messa delle ore 18,00)

VIA CRUCIS NOTTURNA IN CHIESA

NEI VENERDI DI QUARESIMA A POGGIO alle ore 20,30 aperta a tutti ma animata da 22 febbraio: dalla caritas delle due parrocchie 1 marzo: dai RAGAZZI DELLE MEDIE e genitori 8 marzo: dai RAGAZZI DELLE ELEMENTARI e genitori 15 marzo: a Jesi 22 marzo: per i GIOVANI

LECTIO DIVINA della LITURGIA FESTIVA

con la comunità del centro ogni sabato alle ore 18,30-19.30

INCONTRI SUL CONCILIO

con le altre parrocchie 14 FEBBRAIO A MACINE sulla Bibbia

7 MARZO A CASTELPLANIO sulla Chiesa

VIA CRUCIS ANCHE

AL VENERDI ALLE ORE 17 A POGGIO

e 17,30 A CASTELLO

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8 PROGRAMMA febbraio-marzo ‘13 Giorno ora incontro dove 15 . venerdi 21 INCONTRO SUL CONCILIO – DEI VERBUM Macine

17 domenica 1° domenica di Quaresima

19 . martedi 21 AGGIORNAMENTO CATECHISTI Castelplanio

22 . venerdi 20,30 VIA CRUCIS a con chi fa parte della caritas Poggio

23 . sabato 15 Catechismo

24 domenica 10 e 11,15

2° Quaresima. Consegna del CREDO ai ragazzi di 2° elementare

Poggio e Castello

27 mercoledi 21 1° conversazione sulla FEDE

MARZO 1 ‐ venerdi 20,30 VIA CRUCIS a con i ragazzi delle Medie e genitori Poggio

2. sabato 21 Incontro fidanzati Centro

3. domenica 10 3 ° di quaresima: consegna del PADRE NOSTRO e del GRANO per il Giovedi Santo

Poggio e Castello

6. mercoledi 21 2° conversazione sulla FEDE Centro

7. giovedi 21 INCONTRO SUL CONCILIO – LA CHIESA CENTRO

8. venerdi 20,30 VIA CRUCIS con i ragazzi delle elementari e gen. Poggio

9. sabato 15 Catechismo

10. domenica 4° domenica di Quaresima 50° anniversario della morte di Mons. Bornigia

11. LUNEDI Inizio benedizione famiglie a Poggio 13. mercoledi 21 3° conversazione sulla FEDE Centro

15. venerdi 19 Peregrinatio crucis JESI

17. DOMENICA CONCLUSIONE CORSO PER FIDANZATI Centro

19. martedi 21 AGGIORNAMENTO CATECHISTI Montecarotto

20. mercoledi 21 4° conversazione sulla FEDE Centro

22. venerdi 20,30 Via Crucis dei giovani Poggio

23. sabato 15 Catechismo

24. domenica Domenica delle palme Consegna del segno della Croce (1° elementare)

25. lunedi 18 e 21 Confessione comunitaria e 1° confessione

28. giovedi santo 17,30 e 19

Messa in COENA DOMINI ‐ lavanda dei piedi e consegna del Comandamento dell’Amore (5° el.)

Poggio e Castello

29. venerdi santo 20 e 21,30

Celebrazione della Morte del Signore e processione

30. sabato santo 15 e 17 21 e 23

Confessioni Veglia pasquale

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE A POGGIO ( 11‐ 23 MARZO) SEGUE PROGRAMMA A PARTE

________________________________________________________________________ PARROCCHIA DI SAN SEBASTIANO IN CASTELPLANIO – E SAN NICOLO’ A POGGIO SAN MARCELLO

COLLEGAMENTO TRA LE FAMIGLIE DELLE DUE PARROCCHIE PRO MANUSCRIPTO ‐ AD USO INTERNO ALLA COMUNITA' COLLABORANO: SR ANNA MARIA VISSANI, SIMONE SEBASTIANO, STEFANIA VICO,

don Mariano Piccotti: tel 0731.813402 (8) 339.650 6124 e‐mail: [email protected]