orientamento al cliente, questo sconosciuto. alla ricerca del laptop ideale. capitolo 1
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Orientamento al cliente, questo sconosciuto. Alla ricerca del laptop ideale.
Capitolo 1 - La ricerca di un computer portatile dalle caratteristiche desiderate ha
messo in luce la mancanza di un reale orientamento al cliente da parte dei principali
produttori, trasformando la ricerca in un percorso frustrante. Ecco il racconto di una
storia che non è a lieto fine, accidenti.
Da qualche tempo sono in cerca di un laptop ideale, che combini massima leggerezza con
prestazioni elevate. Negli ultimi anni ho sempre utilizzato macchine di questo tipo e ormai
non posso più farne a meno. Nessuno dei prodotti finora utilizzati, tuttavia, ha mai
soddisfatto pienamente le caratteristiche desiderate.
Partiamo quindi dagli elementi che per me dovrebbe avere, allo stato attuale della tecnica,
l’oggetto del desiderio.
Dimensioni e peso: qui la scelta è molto
semplice: in pianta, il laptop ideale deve essere
il più vicino possibile ad un foglio A4. Questo
dato è imprescindibile: un PC deve essere
sempre in borsa senza far notare la sua
presenza. Perché proprio un A4? E’ molto
semplice: la maggior parte delle borse da
ufficio dedicate a chi si sposta e lavora in movimento sono fatte per contenere fogli, agende,
brochure che hanno formato A4. Non sto parlando delle orrende borse porta PC. Sto
parlando di borse da ufficio. Quindi, dimensioni superiori ci infastidiscono. La macchina deve
essere ovviamente molto sottile, e, come vedremo, alcuni produttori hanno raggiunto risultati
notevoli.
Il peso segue le stesse argomentazioni: il più basso possibile. Ingombri e dimensioni
coinvolgono anche l’alimentatore, che deve essere piccolo e leggero. Mi è capitato in
passato di avere un laptop dalle piccole dimensioni ma con un alimentatore che, a giudicare
dalla stazza, doveva essere quello della macchina di Turing.
Dalle poche informazioni ricavabili in materia dai siti dei produttori, sembra comunque che
alcune macchine abbiano un alimentatore più che accettabile.
Schermo. Date le piccole dimensioni totali, lo
schermo dovrebbe occupare il maggior spazio
possibile, senza cornice. Oggi lo si fa sugli
smartphone e sarebbe ora di portare questa
caratteristica sui laptop. Al momento, gli
schermi di macchine con queste dimensioni
sono di circa 13” o poco più. Nella mia
esperienza, uno schermo di queste dimensioni
è sufficiente ad un utilizzo anche pesante. Uno
schermo da ufficio completa eventualmente la
dotazione.
Sullo schermo va citata una caratteristica che nell'uso ho apprezzato sempre di più:
il touchscreen. In alcune applicazioni in effetti permette un utilizzo più immediato,
specialmente quando si devono variare le dimensioni di finestre o di immagini o quando si
usano applicazioni specificamente progettate. Con il touchscreen, la navigazione con i
browser può essere più comoda e immediata. Qui non ci sono grossi problemi: l’ultima
generazione di macchine è quasi completamente dotata di questo plus. Alcune si prestano
più di altre ad essere usate come tablet, senza l’uso della tastiera.
Audio e video: Ovviamente webcam e audio decenti sono d’obbligo. In realtà, non servono
sistemi Dolby surround o simili, quello che deve fare il laptop è avere un volume adeguato
senza distorsione, nel caso si debbano riprodurre filmati in aula/sala riunioni e si sia
sprovvisti di casse amplificate. La webcam oggi non dovrebbe essere un problema per
qualità e numero di punti: la maggior parte dei telefoni ha risoluzione da vendere.
Tastiera. Veniamo ora alla tastiera, vera occasione persa per quanto riguarda
l’orientamento al cliente. Chiedete a chi usa Word, Excel o Acrobat in modo intensivo quali
siano i tasti più usati. La risposta sarà: Home, End, PgUp, PgDown. Il motivo è semplice:
con Word e Acrobat, quando si revisionano i documenti, magari al telefono con qualcuno,
si imposta la visualizzazione pagina intera e si va su e giù di una pagina alla volta con gli
appositi tasti, senza viste a cavallo di pagine consecutive. La pressione del tasto Ctrl e di
Home / End porta immediatamente all’inizio e alla fine del documento. In Excel, per spostarsi
alla prima cella piena o vuota di una colonna o di una riga si usa il tasto End seguito dalla
freccia. Per muoversi facilmente nelle formule chilometriche che utilizziamo con Excel, il
tasto Home ed End sono vitali. Bene, cosa fa la maggior parte dei produttori? Nasconde
queste funzioni nei tasti freccia, attivabili come seconda funzione premendo il tasto Fn. Ma
perché dovrei in continuazione premere una combinazione di tasti anziché un tasto solo? E
se dovessi utilizzare la combinazione di tasti Ctrl-Home e contemporaneamente premere il
tasto Fn mentre sono al telefono, quante mani mi servirebbero?
Il motivo per cui i produttori abbiamo nascosto queste funzioni è un vero mistero. Un
problema di spazio? No, perché qualcuno l’ha risolto egregiamente. Problemi di costo? Non
venitemi a dire che l’inserimento di 4 tastini aggiuntivi in una tastiera sposta la marginalità
di un aggeggio che costa più di 1500€! Quanto potranno costare in produzione? 10 Cent?
Il bello è che la maggior parte dei produttori che oggi hanno preso questa sciagurata
decisione, in passato dotava i propri laptop di una tastiera completa ed efficiente. Io ho avuto
nel 2004 un laptop Acer Aspire 1680 con una tastiera completa e funzionale, che non mi ha
mai fatto rimpiangere la grossa tastiera Microsoft che uso sul mio PC autocostruito.
In una discussione con un rivenditore su questo punto, mi sono sentito dire che una richiesta
di questo tipo è anacronistica, ora che ci sono touchscreen e touchpad evoluti. Per quanto
riguarda il touchscreen… bè, sfido chiunque ad utilizzarlo per gli usi descritti sopra in Excel.
Alla seconda volta fischieranno le orecchie a tutti i progettisti di PC e sistemi operativi.
Corrisponde un po’ alla eliminazione del tasto Start in Windows, che ha generato, credo, la
più grande ondata di imprecazioni colorite (è un eufemismo…) della storia dell’umanità. Alla
faccia dell’orientamento al cliente.
Ho provato invece ad utilizzare i touchpad evoluti con i gesture a due e tre dita per spostare
il documento su e giù, ma nulla ha l’immediatezza del tocco con l’indice sul tasto
PgUp/PgDown. E poi perché dovrei utilizzare tre dita quando me ne basta uno e ho già la
mano in posizione? Ragazzi, non è Lean… e di questi tempi non ce lo possiamo
permettere…
Ultima richiesta sulla tastiera: la retroilluminazione si impone. E' davvero utile.
Dopo le caratteristiche legate all’usabilità ecco le richieste di prestazioni e hardware.
Caratteristiche prestazionali. Il processore deve
essere un Intel i7 o equivalente, vediamo poi di
quale tipo e frequenza. La RAM deve essere
almeno di 8 GB. Il disco fisso, preferibilmente
SSD, deve avere una capienza di almeno 500 GB.
Non si accettano sconti. Excel fa già fatica
in alcuni casi con questa configurazione su fogli
complessi e aspettare il PC che trita i dati è
l’esperienza più frustrante dopo la scelta del
laptop ideale. Un disco fisso con capienza
inferiore non basta per l'insieme di dati, sistema
operativo ed il set di applicazioni minime, come
Office e Acrobat Pro. Se poi si vuole usare
Omnipage o Photoshop, siamo davvero al limite.
Va notato che soluzioni di storage Cloud come
Gdrive e OneDrive tendono a salvare i dati in locale, a meno di una opportuna
configurazione che tiene tutto solo on-line tranne i file su cui si sta lavorando. Nella mia
esperienza, più dati in locale ho avuto, meglio è stato. Quante volte capita di aver bisogno
urgentemente della presentazione di sei mesi prima e non c'è modo di scaricarla? Almeno
un anno di files va tenuto a disposizione in locale. Il confronto urgente con il budget dell’anno
precedente incombe sempre.
Connettività. Vediamo altre caratteristiche imprescindibili: WIFI (ovviamente), Bluetooth
4.0 e presa LAN. Quest’ultima eventualmente con adattatore da presa mini o da USB (3.0).
Lo sforzo è accettabile.
Ciò che sembra invece essere sparita è la connettività 3G o superiore. La scheda SIM nel
laptop è un toccasana per chi ha l’esigenza di essere sempre operativo, accedendo alla
rete, ai drive e alle risorse più o meno cloud in ogni momento e luogo in cui è pensabile di
voler lavorare (escluso l’Himalaya e l’Isola di Pasqua, cioè). Ma è davvero utile? A questa
domanda i geni del marketing dovrebbero riflettere su quali sono le esigenze di un
consumatore che acquista un prodotto di questo tipo. Ma secondo loro, perché acquisto un
laptop da più di 1500 €? Per lavorare dall’ufficio? Potrei spendere un terzo per un minitower
equivalente, più comodo da usare. Una macchina di questo costo deve darmi la possibilità
di connettermi senza farmi fare insulsi tethering con uno smarthpone a tariffazioni assurde
e con irrisolvibili problemi di batteria. E senza utilizzare internet key, che poi dimentichi
regolarmente a casa o nell'altra borsa quando usi il trolley.
Ho apprezzato in passato una macchina HP
con connettività 3G integrata e l’ho trovata
essenziale. Ho potuto ricevere ed elaborare
una mail che valeva quasi l’intera carriera. Su
questo fronte, brutte notizie. Non ho trovato
una macchina con le caratteristiche desiderate
ed anche questa funzione.
Batteria. Una sola nota: 8 ore dovrebbero
essere la durata ideale. E' una giornata di
lavoro. Ma sappiamo che le variabili che possono influire sulla durata sono molte ed il
confronto è difficile, quindi mi limito a riportare la dichiarazione del produttore.
Estetica. Infine, l’estetica. Sì, non ho vergogna
a dirlo. Un oggetto di tale costo deve essere
rispettoso verso l’utilizzatore anche con una
estetica gradevole. E, come ha insegnato
Apple, non solo di fronte, non solo nel retro
schermo. Anche nel lato nascosto. Senza
feritoie (qualcuno ha trovato il modo di smaltite
il calore in modo diverso), senza orrendi adesivi
di licenza, con i codici a barre camuffati in
modo opportuno. Devo dire che da questo
punto di vista l’ultima generazione di ultrabook ha fatto passi da gigante.
La ricerca. Bene. Detto tutto ciò, mi sono messo alla ricerca di un prodotto con queste
caratteristiche. Ho consultato i vari siti che fanno le classifiche dei migliori laptop, ultrabook,
ecc. e ho raccolto marche e modelli. Poi sono andato sul sito dei produttori per vedere come
il consumatore può accedere alle informazioni e se è possibile fare un confronto. Anche qui
alla ricerca dell’orientamento al cliente. Ovvero di come il cliente sia messo in condizioni di
acquistare il prodotto senza prendere sviste. A me è capitato in passato: uno splendido
laptop acquistato on line da un produttore serio è risultato avere una batterie estesa che
sporgeva dal retro per 3 cm e niente sul sito mi aveva avvisato di ciò. Vedasi le imprecazioni
di cui sopra.
Nel prossimo post iniziamo il confronto… alternativo. Vale a dire che nella maggior parte dei
siti di confronto consultati si fa un gran parlare di prestazioni, benchmark e tabelle ma
nessuno è in grado di dire se quelle macchine ci prendono davvero con l'uso che ne vuole
fare il consumatore. Ovviamente, il limite di questa analisi è che è basata solo sulle
informazioni distribuite con il sito, mezzo principe di contatto con il consumatore. Ma anche
da qui si vede l'orientamento al cliente.
Se qualcuno avesse suggerimenti su marche e modelli, sono bene accetti.