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Noi bambini di 2^ e di 3^ siamo andati a visitare il panificio di Camino al Tagliamento. Appena arrivati il signor Nino e la sua famiglia ci hanno accolti e ci hanno spiegato con quali ingredienti si fa il pane: FARINA, ACQUA, LIEVITO DI BIRRA, SALE. Una volta pronta, la pasta è stata inserita in una MACCHINA che si chiama “A CILINDRO”, la quale rendeva liscio l’impasto. Il sig. De Narda ha messo gli ingredienti dentro l’IMPASTATRICE A SPIRALE che li ha impastati per circa 10 minuti fino a quando il tutto era ben amalgamato. Per noi ha messo: 2,5 chili di farina 50 grammi di sale 1 etto di lievito di birra 1,5 litri d’acqua circa. Questo macchinario si chiama così perché al centro ha un “braccio” a spirale, simile a quello del cavatappi, ma più grande. Poi il fornaio ha tagliato l’impasto in tre pezzi, li ha pesati e, uno per volta li ha inseriti nella TRANCIATRICE che è un macchinario che taglia la pasta in piccoli pezzi a forma di esagono, come le celle delle api. Il sig. Nino ha inserito i pezzi di pasta nella FILONATRICE per ottenere tanti rotolini a forma di cannoli. Una volta usciti, il panettiere ci ha detto di modellare la pasta come volevamo noi.

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Noi bambini di 2^ e di 3^ siamo andati a visitare il panificio di Camino al Tagliamento.Appena arrivati il signor Nino e la sua famiglia ci hanno accolti e ci hanno spiegato con quali ingredienti si fa il pane: FARINA, ACQUA, LIEVITO DI BIRRA, SALE.

Una volta pronta, la pasta è stata inserita in una MACCHINA che si chiama “A CILINDRO”, la quale rendeva liscio l’impasto.

Il sig. De Narda ha messo gli ingredienti dentro l’IMPASTATRICE A SPIRALE che li ha impastati per circa 10 minuti fino a quando il tutto era ben amalgamato. Per noi ha messo: 2,5 chili di farina 50 grammi di sale 1 etto di lievito di birra 1,5 litri d’acqua circa.Questo macchinario si chiama così perché al centro ha un “braccio” a spirale, simile a quello del cavatappi, ma più grande.

Poi il fornaio ha tagliato l’impasto in tre pezzi, li ha pesati e, uno per volta li ha inseriti nella TRANCIATRICE che è un macchinario che taglia la pasta in piccoli pezzi a forma di esagono, come le celle delle api.

Il sig. Nino ha inserito i pezzi di pasta nella FILONATRICE per ottenere tanti rotolini a forma di cannoli.Una volta usciti, il panettiere ci ha detto di modellare la pasta come volevamo noi.

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Con questi rotolini abbiamo creato degli splendidi panini di forme diverse: un fiore, un coccodrillo, tante trecce, le ciambelle, i nodi, , una spada, le chiocciole… e perfino i pantaloncini corti.Ci siamo veramente sbizzarriti e la nostra fantasia non aveva confini!

Mentre noi modellavamo i nostri capolavori, il sig, De Narda ha messo la pasta restante nella ROTONDATRICE che la faceva diventare come delle piccole pagnotte dalla forma rotonda.

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Nel frattempo la signora Luigina ci ha offerto: pizzette, crostatine alla marmellata e al cioccolato e bibite a volontà. Anche se avevamo già fatto merenda, abbiamo “gradito” molto lo spuntino e non abbiamo lasciato neanche una briciola sul tavolo.

Quando abbiamo finito di modellarla, siamo andati a mettere i nostri panini su delle teglie e il panettiere le ha infilate nella CELLA DI LIEVITAZIONE dove c’era una temperatura di 35 gradi di calore e il 70 per cento di umidità. Il pane deve lievitare nella cella per 20 minuti circa.

Terminata la lievitazione, il sig. Nino e suo figlio Nicola hanno infornato il nostro pane in un grande FORNO in cui la temperatura era di 220 gradi.Dopo 20 minuti hanno sfornato il PANE e noi l’abbiamo messo ciascuno nel proprio sacchetto: era caldo, profumato, leggero… Con un bel “grazie” abbiamo salutato i panettieri gentilissimi e siamo ritornati a scuola.