n articoli (da art. 150 a art. 156) d. lgvo 81/2008
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Presentazione a
cura di
Arch. Eugenio Perri
SEZIONE VIII – DEMOLIZIONI N° articoli (da art. 150 a art. 156) D. LGVO 81/2008
Sezione VIII D. LGVO 81/2008 stranamente le demolizioni (EXTRA ESPLOSIONI) non sono comprese nell’allegato XI che ELENCA I LAVORI COMPORTANTI
RISCHI PARTICOLARI PER LA ICUREZZA E SALUTE DEI LAVORATORI
NELL’ALLEGATO xv AL PUNTO 2.2.3. si indica che il coordinatore
neL redigere il PSC deve valutare “ i rischi derivanti da estese
demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di
attuazione siano definite in fase di progetto”
N.B. Le riflessioni contengono, per facilità di esposizione dei concetti ed esemplificazione , anche qualche slide
con riferimenti alla normativa previgente(per altro in taluni casi ancora operativa) pertanto , in ogni caso, si rinvia l’utilizzatore delle riflessioni ai testi di legge originali e relativi provvedimenti attuativi in continuo aggiornamento .
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Evoluzione tecnologica delle demolizioni
Controllo di sicurezza:
tecniche storiche bocce per demolizione scarsamente manuale
finalizzato al crollo
tecniche innovative pinze demolitrice pinze frantumi matrici martelli
idraulici
Sicurezza in quota.
T storiche: ponteggio ancorato trazione e spinta incendio alla base
T innovative escavatori demolitori su gru -sistemi con radiocomando
videocamere -contenimento delle cadute materiali in quota
Demolizioni selettive
T storiche: mazza e martello pneumatico.
T innovative -taglio al freddo ad acqua alta pressione controllo
radiocomando videocamere
Ambienti addetti
T storiche bagnatura delle superfici.
T innovative nebulizzatori mini escavatori- insonorizzazione controllo
vibrazioni - ventilazione e aspirazione -Dotazioni di personali
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Demolizione manuale
Fliyng demolition
Top down o floor by floor
uso di esplosivi
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La lancia termica è per il taglio dei metalli; è costituito
da un tubo di alluminio con 'ossigeno a 20 atmosfere.
Tipologie: Manuali Meccanizzate- Con esplosivo--chimiche
demolizione progressiva selettiva;
- demolizione per collasso deliberato;
- demolizione per rimozione di elementi.
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I rischi nelle demolizioni nei cantieri importanti per garantire elevati livelli di sicurezza occorre affidare l'esecuzione a ditte altamente specializzate che abbiano fatto formazione sia sulle tecniche che sull'adeguato utilizzo delle attrezzature. I principali rischi sono:
collasso dei componenti della struttura
ribaltamento o movimenti non controllati degli elementi strutturali.
collisione con detriti, schiacciamento da macchine, contatto con macchine
incognite morfologiche dell'edificio cavedi ostruiti pozzi camminamenti
etc.
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Articolo 155 - Demolizione per rovesciamento
comma 5
………………
5. Deve essere evitato in ogni caso che per lo scuotimento del terreno
in seguito alla caduta delle strutture o di grossi blocchi possano
derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere adiacenti
pericolose per i lavoratori
addetti.
Quali lesioni solo quelle strutturali o anche quelle «estetiche?»
È essenziale la programmazione di ogni dettaglio, ad esempio
anticipando quello che si dirà di seguito se prendiamo il comma quinto
dell'articolo 155 troviamo la dicitura:
Il testo non precisa che la natura delle lesioni sia strutturale, ne
consegue che con una interpretazione estensiva tutte le lesioni
sono sottoposte all'articolo 155 comma quinto
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ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI. pre
Dem.
Parziali:
strutture
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PIANO DI DEMOLIZIONE
Pianificazione delle demolizioni
• progettazione
• programmazione operativa (interna ed esterna al cantiere)
• puntellamento generale e di dettaglio
• Regolamenti edilizi
• Programmazione emergenze
• Esecuzione lavori
Rischi ambientali
• Caratterizzazione materiali
• Controllo emissione fumi
• Controllo e gestione rifiuti per tipologia
• vibrazioni
• altro
Rischi Fisici
• Rumore ( macchine ed attrezzature)
• carenza di apprestamenti collettivi (interni ed esterni )
• carenza di dispositivi individuali
• Altro:
Valutazioni dei rischi
materiali inquinanti ricorrenti • Amianto • Piombo • Mercurio • Gas refrigeranti • Vernici e rivestimenti • lane minerali (vecchie)
Crollo di strutture non puntellate
Schiacciamenti Abrasioni Lacerazioni……
stoccaggio materiali provenienti dalla demolizione art. 96 del d.lgs. Vo 81/2008 fornisce una indicazione generica «….l'evacuazione dei detriti avvenga in maniera corretta …». in merito occorre far riferimento al D.lgs 152/2006 materiali non pericolosi smaltimento ogni 3 mesi e comunque raggiunti 20mc
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Tecnica di abbattimento delle polveri
• agenti compattanti
• valutazione venti
• diponibilità di acqua e sua distribuzione
• vasche lavaggio
• piste pulite
• Aree di stoccaggio
• Barriere di perimetro
• altro
ieri
oggi Evoluzione delle tecnologie
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SEZIONE VIII – DEMOLIZIONI
N° 7 articoli (da art. 150 a art. 156)
Articolo 150 - Rafforzamento delle strutture 1. Prima dell'inizio di lavori di demolizione è fatto obbligo di
procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di stabilità delle varie strutture da demolire.
2. In relazione al risultato di tale verifica devono essere eseguite le opere di rafforzamento e di puntellamento necessarie ad evitare che, durante la demolizione, si verifichino crolli intempestivi.
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SEZIONE VIII – DEMOLIZIONI N° 7 articoli (da art. 150 a art. 156)
indicazioni organizzazione cantiere
percorsi ed accessi per carico scarico e assemblaggio
macchine
stoccaggio materiali provenienti dalla demolizione
Tra gli obblighi dei datori di lavoro indicati all' art. 96 del d.lgs. 81/2008
Troviamo una indicazione generica:
«Curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti avvenga in maniera
corretta …».
"Curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del
caso, coordinamento con il committente
in merito occorre far riferimento al D.lgs. 152/2006 Che per materiali non pericolosi prevede al massimo lo smaltimento
ogni 3 mesi e comunque raggiunti 20mc
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Articolo 151 - Ordine delle demolizioni
1.I lavori di demolizione devono procedere con cautela e
con ordine,
2.devono essere eseguiti sotto la sorveglianza di un
preposto e condotti in maniera da non pregiudicare la
stabilità delle strutture portanti o di collegamento e di
quelle eventuali adiacenti.
2. La successione dei lavori deve risultare da apposito
programma contenuto nel POS, tenendo conto di quanto
indicato nel PSC, ove previsto, che deve essere tenuto a
disposizione degli organi di vigilanza.
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Articolo 152 - Misure di sicurezza
1. La demolizione dei muri effettuata con attrezzature manuali deve essere fatta servendosi di ponti di servizio indipendenti dall'opera in demolizione.
2. E' vietato lavorare e fare lavorare gli operai sui muri in demolizione. (3. Gli obblighi di cui ai commi 1 e 2 non sussistono quando trattasi di muri di altezza inferiore ai due metri.
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Art153 Convogliamento del materiale di Demolizione 1. Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall'alto, ma
deve essere trasportato oppure convogliato in appositi canali, il cui estremo inferiore non deve risultare ad altezza maggiore di due metri dal livello del piano di raccolta.
2. I canali suddetti devono essere costruiti in modo che ogni tronco imbocchi nel tronco successivo; gli eventuali raccordi devono essere adeguatamente rinforzati. 3. L'imboccatura superiore del canale deve essere realizzata in modo che non possano cadervi accidentalmente persone. 4. Ove sia costituito da elementi pesanti od ingombranti, il materiale di demolizione deve essere calato a terra con mezzi idonei. 5. Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere, irrorando con acqua le murature ed i materiali di risulta.
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Articolo 154 - Sbarramento della zona di demolizione
(arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a
4.800 euro il datore di lavoro e dirigente)
1. Nella zona sottostante la demolizione deve essere
vietata la sosta ed il transito, delimitando la zona
stessa con appositi sbarramenti.
2. L'accesso allo sbocco dei canali di scarico per il
caricamento ed il trasporto del materiale accumulato deve
essere consentito soltanto dopo che sia stato sospeso lo
scarico dall'alto.
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Articolo 155 - Demolizione per
rovesciamento
1. Salvo l'osservanza delle leggi e dei
regolamenti speciali e locali, la demolizione
di parti di strutture aventi altezza sul terreno
non superiore a 5 metri può essere
effettuata mediante rovesciamento per
trazione o per spinta.
2. La trazione o la spinta deve essere
esercitata in modo graduale e senza strappi
e deve essere eseguita soltanto su
elementi di struttura opportunamente
isolati dal resto del fabbricato in
demolizione in modo da non determinare
crolli intempestivi o non previsti di altre parti.
Trazione o spinta
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SEGUE Articolo 155 - Demolizione per
rovesciamento
3. Devono inoltre essere adottate le precauzioni
necessarie per la sicurezza del lavoro quali: trazione
da distanza non minore di una volta e
mezzo l'altezza del muro o della struttura da
abbattere e allontanamento degli operai dalla zona interessata.
4. Il rovesciamento per spinta può essere effettuato
con martinetti solo per opere di altezza non
superiore a 3 metri, con l'ausilio di puntelli
sussidiari contro il ritorno degli elementi smossi.
5. Deve essere evitato in ogni caso che per lo
scuotimento del terreno in seguito alla
caduta delle strutture o di grossi blocchi possano
derivare danni o lesioni agli edifici vicini o ad opere
adiacenti pericolose per i lavoratori addetti.
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Metodo TOP DOWN MANUALE il metodo richiede che il piano di demolizione ne stabilisca le sequenze che di massima possono essere così sintetizzate. 1. eliminazione di tutti gli elementi collegati alla facciata. 2. Eliminazione di tutti gli apparati tecnici di collegamento verticale,
depositi di serbatoio di impianti. 3. Progressiva demolizione solai di piano a partire dal centro delle campate
procedendo verso le travi portanti. 4. Demolizione progressiva delle travi partendo da quelle a sbalzo (previa.
puntellatura ).. 5. Inizio di demolizione delle pareti prima quelle non portanti e
successivamente quelle portanti. 6. L'organizzazione del graduale abbattimento delle travi con ancoraggi per
il deposito lento degli spezzoni sul solaio sottostante. 7. Demolizione degli sbalzi partendo dalla eliminazione del solaio centrale e
successivamente delle travi a sbalzo
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Rischi meccanici
Le vibrazioni che interessano una struttura dipendono in
parte dalla struttura stessa e in parte dalla fonte di
sollecitazione alla stessa.
Nelle demolizioni le vibrazioni non sono paragonabili a
quelle sismiche ma certamente sono in grado di produrre
eventi dannosi e di creare problemi agli occupanti della
struttura medesima o attigua.
Come abbiamo visto l'articolo 155 comma cinque impone il
controllo delle vibrazioni durante le demolizioni.
Ete
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Rischi meccanici
Valutare gli effetti delle vibrazioni problema complesso, altamente
specialistico, e pertanto il coordinatore della sicurezza deve prima di tutto
accertarsi che il piano di demolizione abbia affrontato tale
problematica.
Oltre alle indicazioni della tecnica delle costruzioni elementi di indirizzo
sono le norme uni che seguono
UNI 9614 del 1990 "misura delle vibrazioni negli edifici e criteri
divalutazione del disturbo". ( prevalentemente agli occupanti)
UNI 11048 del 2003 "vibrazioni meccaniche ed urti-metodo di misura delle
vibrazioni ne edifici al fine della valutazione del disturbo».(
prevalentemente occupanti)
UNI 9916 del 2004 "criteri di misura valutazione degli effetti delle
vibrazioni sopra degli edifici«
‘le norme di sono utili per una valutazione complessiva del disturbo che
possono arrecare ad utenti estranea al cantiere.
Per quanto attiene i luoghi di lavoro vige la norma specifica in merito
all'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni e quindi le norme uni
sono in tale ambito superate
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braccio
intercambiabile per conversione macchia
Sensore per segnalazione di inclinazione
camera per visione posteriore e sensore di allarme
Cabina FOPS con angolo da 0 a 30
Pinza
frantumatrice
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Abbattimento delle polveri
Abbiamo visto che l'articolo 153 comma tre del testo unico impone
l'abbattimento delle polveri. L'articolo fa esclusivo riferimento alla
irrorazione con acqua
occorre anche verificare i regolamenti locali di igiene che precisano
in merito in taluni casi quali criteri debbano utilizzarsi
Occorre procedere all'accertamento delle sorgenti delle polveri
che possono essere conseguenza sia dei mezzi demolitori che di
mezzo di accumulo dei detriti di carico degli stessi e del trasporto
degli stessi-
Occorre anche considerare aspetti non direttamente dipendenti
dall'attività quale ad esempio vento e condizioni di contorno al
cantiere.
Da tale valutazione derivano le conseguenti tecniche di abbattimento
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CRITERI E TECNICHE ABBATTIMENTO DELLE POLVERI
Oltre ai criteri più generalizzabili Quali nebulizzatori -schermi
coperture –etc., possono essere studiati interventi specifici correlati
alla unicità delle situazioni.
Quello che occorre ben considerare è la praticabilità
dell'accorgimento proposto soprattutto per quanto attiene alla
valutazione che l’accorgimento non diventi impedimento all'attività
o causa indiretta di ulteriori rischi.
In sostanza si accetta sempre un minimo di rischio
connesso alle polveri minimizzando la con le misure
adottate
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schematica sintesi di esempio di demolizione con
sistema misto meccanico tradizionale a micro cariche di
esplosivo. L’esempio è tratto da una dimostrazione della l’impresa ESPOLDEM Service di Modena di
intervento nell’isola di Palmaria per la demolizione di una struttura in cls. a più piani.
redazione del progetto di demolizione con individuazione di diverse tecniche per la scelta della impresa appaltatrice individuazione insieme all’impresa affidataria delle tecniche operative più idonee ( parte meccaniche parte con esplosivo) individuazione della ditta esecutrice specializzata per la parte di uso esplosivi e relativo piano operativo della sub fase. individuazione di eventuali consulenze esterne da parte della stazione appaltante per l’aspetto specifico delle esplosioni
schema delle fasi
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Atti necessari all’esecuzione Autorizzazione degli enti
competenti a seguito dell’analisi del progetto con tutte le
prescrizioni per l’esecuzione dell’intervento
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definizione degli ambiti operativi in rapporto alla tecniche operative
congiuntamente individuate tra cui tutti gli apprestamenti di sicurezza
demolizione meccanica del corpo n.3 per creare un piano di accumulo
per le macerie per gli altri due corpi di fabbrica e per costituire rampe per
la successiva frantumazione
minamento dei corpi 1 e 2
c
o
n
t
e
s
t
o
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UBICAZIONE DEI CORPI DI FABBRICA
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Effetti nell’ambiente dell’esplosione
sovrappressione in aria e rumore (riferimento a zone ritenute sicure dal
Dm- 8.05.2001 (SENZA NUMERO MA So 151 alla GUN138 DEL 16/06/2001) requisiti minimi di sicurezza in materia di pianificazione urbanistica e territoriale per le zone interessate a rischio di incidente rilevante (distanza di sicurezza calcolata di 150 metri per gli operatori -300 metri per area di evacuazione)
vibrazione sismica prodotta dalla esplosione ( calcolo di previsione e verifica con sismografo in ragione dei limiti imposti dalla normativa UNI 9916/2004 relativamente agli edifici di classe 2 (normativa sismica nel caso specifico ) edifici normale affollamento senza contenuti pericolosi ambiente
vibrazione sismica prodotta dal crollo della struttura (analogamente a
sopra)
proiezione di frammenti ( pilastri perimetrali confinati con reti metallica da recinzione)
produzione di polvere e per frantumazione ( Intervento con idranti subito
dopo l’esplosione che dura pochi secondi)
Protezione alle case ( schermature in legno persiane chiuse finestre aperte
Effetti nell’ambiente dell’esplosione
CORSO DI AGGIORNAMANTO PER COORDINATORI DELLA SICUREZZA
ORD. ARCHITETTI P.P.C. RM - CONS. DEL DECENTRAMENTO PRESENTAZIONE ARCH. EUGENIO PERRI
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MODALITA’ OPERATIVE E PREVENZIONE PROBLEMATICHE
Stipula contratto assicurativo per danni a terzi da parte dell’impresa
(abtazioni vicine a distanza di circa 10 m)
rilevamento fotografico degli edifici attigui e consegna della
documentazione ad un notaio
perforazione dei pilastri con fioretto da 32mm
posizionamento delle protezioni e per attigui edifici
Posizionamento delle reti di protezione sui pilastri di perimetro contro la
proiezione dei frammenti
Deposito materiale esplosivo presso ente sicuro (militari)
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Arch. Eugenio Perri
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corpo 1
Corpo 1
Corpo 2
il progetto prevede che il materiale
tendenzialmente vada a posizionarsi sul
sito dell’edificio n 3 già demolito
meccanicamente
Per ottenere questo è stato previsto
un micro ritardo nelle esplosioni dei vari
pilastri ai vari piani non sono state
minate le travi per ridurre il quantitativo
di esplosivo
le solette di piano collegate con le
solete o muri contro il versante
avranno solo una rotazione divenendo
cerniera l’incastro
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gelatina e
nitroglicerina
la dinamite si usa
solo per azioni
militari
il residuo non
utilizzato va bruciato
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