mondo agricolo 10 speciale eima

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IL PIANO FLOROVIVAISTICO 2014/16 • LE MOSSE DELLA GREEN ECONOMY • A BRUXELLES SU IMPRESA FAMILIARE ANGA PUNTA SU E-COMMERCE PROTESTA DIGITALE DI CONFAGRI DONNA • MIETITURA ALL’AVANGUARDIA • FOOD ECONOMY I.P.

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Il mensile di Confagricoltura

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Page 1: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

IL PIANO FLOROVIVAISTICO 2014/16 • LE MOSSE DELLA GREEN ECONOMY • A BRUXELLES SU IMPRESA FAMILIARE • ANGA PUNTA SU E-COMMERCE • PROTESTA DIGITALE DI CONFAGRI DONNA • MIETITURA ALL’AVANGUARDIA • FOOD ECONOMY

I.P.

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IL PIANO FLOROVIVAISTICO 2014/16 • LE MOSSE DELLA GREEN ECONOMY • A BRUXELLES SU IMPRESA FAMILIARE • ANGA PUNTA SU E-COMMERCE • PROTESTA DIGITALE DI CONFAGRI DONNA • MIETITURA ALL’AVANGUARDIA • FOOD ECONOMY

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MACHINE

OF THE YEAR 2014

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO | 3

Facciamo i conti …

L’ ED I TOR IALE

� � �

tempo di riforme, ma anche di bilanci per il Paese. Mentre ancora si discutein maniera piuttosto accesa di alcuni nodi del jobs act e sulle relative delegheal governo, la Legge di Stabilità sta per iniziare l'iter parlamentare. Ne condividiamo la filosofia di fondo: puntare verso la crescita e verso un alleggerimento della pressione fiscale. E diversi sono gli aspetti che riteniamo positivi, come il sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura ed il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto; ci sonotuttavia anche degli elementi di negatività, su cui sarà bene tenere altal’attenzione, tra cui i mancati fondi per l’internazionalizzazione delle imprese e la promozione all’estero. Non si può dimenticare che l’agroalimentare è l’unico settore che in questi anni di crisi ha tenuto e che il suo export è una delle grandi opportunità che il nostro Paese ha per crescere, in una situazione di stagnazione dei consumi interni. In questo scenario, che vede protagoniste azioni con cui si sta mettendo manoa innovazioni così strutturali per il Paese, è importante aprire un dibattitoanche sull’intero assetto del settore agricolo. Con un’avvertenza:

in ogni caso non andranno toccati gli strumenti relativi alla suaproduttività. Nel contratto di lavoro, firmato il 22 ottobre, c’è un impegno condiviso delle Organizzazioni datoriali e dei lavoratori a far sì che le aziende puntino e aumentino gli sforzi in questa direzione; in tal senso si attiveranno ancheopportuni meccanismi di flessibilità. Sia questo un monito per la politica. Sarà bene che Governo e Parlamento, nel definirele politiche di crescita e di stabilità, non indeboliscanoassolutamente il settore “primario” di nome e di fatto.Qui si inserisce il nostro impegno, con un modello

di rappresentanza più efficace che, soprattutto, nei confronti di politica e Istituzioni, ci vede protagonisti con Agrinsieme e con proposte concrete e soluzioni ampiamente condivise, per fare delle nostre imprese le realtàfortemente competitive che desideriamo, trovando ed ampliando gli spazi per esprimere le enormi potenzialità del nostro settore. Vogliamo affermare un modello di agricoltura – del quale parleremo in occasione della prima Conferenza di Agrinsieme il prossimo 18 novembre- che veda protagoniste imprese innovative, internazionalizzate, connesse,efficienti. Questo il nostro contributo per un modello vincente, per l’agricoltura e per il Paese.

Mario Guidi

È

Page 6: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI

Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]

Abbonamento annuo

Italia, Euro 30,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Pubblicità

Via Monte Rosa, 19

20149 Milano

Tel. +39.02.4694949 - 48018114

Fax +39.02.4693172

[email protected]

Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

Stampa TIPOLITOGRAFIA

EUROINTERSTAMPA

SOMMAR IO

L’EDITORIALE

Facciamo

i conti…

Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

PRIMO PIANO AGRINSIEME#campoliberodavvero

G.B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

SCENARI ECONOMIA VERDESpazio energetico

Donato Rotundo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Le mosse

della green economy

Donato Rotundo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Città

intelligenti

Emilio Thau . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Far “rifiorire” l’urbe

Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

FOCUS MONDOLa lattuga hi-tech

Jordan Nash . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

In campo Ladybird

la “coccinella” ad energia pulita

Jordan Nash . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

SPECIALE EIMARassegna

da guinness

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Mietitura

all’avanguardia

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Il trattore giapponese

alla conquista dell’Europa

Barbara Mengozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Telescopico

modulare

Barbara Mengozzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Precision farming

in rete

M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

ATTUALITÀ FITOPATOLOGIALa morte

degli ulivi

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

Rubriche

Mappamondo Land Grabbing . . . . . . 42

Organizzazione Riforme . . . . . . . . . . 74

Anga Piano d’azione . . . . . . . . . . . . . 78

Campi rosa Protesta . . . . . . . . . . . . . 82

Over60 Rete di fiducia . . . . . . . . . . . . . 84

Patronato Enapa . . . . . . . . . . . . . . . . . 88

Agriturist Ultimi dati . . . . . . . . . . . . . 90

Testata associata all’USPI

Confagricoltura @Confagricoltura

4| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

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8 | MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

P R I M O P I A N O A G R I N S I E M E

Il 18 novembre,

la 1° Conferenza

di Agrinsieme. Dai falsi miti

ai veri punti di forza:

un nuovo modello

per un agroalimentare

competitivo

luppo per il settore, in un’ottica di si-stema Paese e che possa avviare un ra-gionamento serio di politica econo-mica su quelli che sono i veri punti diforza da cui ripartire. Base della rifles-sione i risultati di una ricerca com-missionata da Agrinsieme a Nomisma,che analizza e approfondisce i cam-biamenti di scenario, le problemati-che del sistema agroalimentare e i ne-cessari interventi per la sostenibilità elo sviluppo delle imprese. L’unico settore che in questi anni dicrisi ha tenuto è l’agroalimentare.

#campoliberodavvero

L’appuntamento è all’Au-ditorium della Conci-liazione, a Roma dove,per la prima volta, oltremille agricoltori, in rap-presentanza del Coor-

dinamento di Confagricoltura, Cia eAlleanza delle Cooperative, si trove-ranno per discutere del futuro dell’a-groalimentare italiano insieme adesponenti delle Istituzioni, politici,stakeholder della filiera. Sarà un mo-mento di riflessione e confronto, vol-to ad individuare possibili linee di svi-

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Da sinistra: Giampaolo Buonfiglio,Dino Scanavino, Mario Guidi,Giorgio Mercuri, Giovanni Luppi

Al contrario del manifatturiero, deltessile o delle costruzioni, i cui valoriaggiunti sono diminuiti di oltre il 15%dallo scoppio della crisi, agricoltura eindustria alimentare hanno mantenu-to positivo il trend, con valori com-presi tra il +4% e +7%. Grazie a queste dinamiche oggi l’a-groalimentare è uno degli assi portan-ti del tessuto socio-economico nazio-nale, rappresentandone il 9% del Pil eil 14% degli occupati. La recessioneha colpito senza dubbio anche i con-sumi alimentari e una stagione clima-tica tra le più atipiche degli ultimi an-ni sta mettendo a dura prova la tenu-ta della filiera, ma l’anti-ciclicità checonnota l’agricoltura e l’appeal che inostri prodotti alimentari hanno nelmondo (di questo ne sono piena-mente consapevoli gli investitori stra-nieri che non perdono occasione peracquisire brand e imprese italiane)fanno dell’agroalimentare un assetstrategico per il Paese. Tuttavia, affin-ché il sistema agroalimentare possacontinuare a generare benessere per inostri territori, occorre una maggiore

Guidi:«Occorre investire

sull’agricoltura, lasciata

per troppi anni nell’angolo»

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |9

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1 0 | MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

P R I M O P I A N O A G R I N S I E M E

attenzione da parte delle Istituzioni esoprattutto politiche economiche ingrado di incidere profondamente suiveri fattori di competitività delle no-stre aziende, oggi alle prese con unodei più difficili e complicati contestidi mercato degli ultimi cinquant’anni. Un comparto, sottolinea la ricerca diNomisma, oggi posto di fronte a uncontesto di mercato complesso, trauna riduzione dei consumi alimentariinterni del 12% rispetto al 2007 (a va-lori costanti) e rilevanti potenzialitàda cogliere sui mercati esteri (in con-tinua espansione, al contrario diquanto avviene in Italia). In questoquadro l’export agroalimentare italia-no, seppur in continua crescita(+85% nell’ultimo decennio) rappre-senta ancora solo il 20% del fatturatototale dell’industria alimentare, con-tro il 27% della Francia e il 34% dellaGermania. Sottodimensione delle im-prese, difficoltà logistiche, costi infra-strutturali più alti della media euro-pea e un sovraccarico burocratico edi servizio non più in linea con le esi-genza delle aziende agricole rappre-

politiche che abbiano come obiettiviil mercato, la crescita, l’occupazione ela sostenibilità”. “Pur in presenza dinumerosi ostacoli economici, dal ‘cre-dit crunch’ alla burocrazia elefantiaca,le imprese agricole dimostrano di es-sere attive e vitali, garantendo produt-tività e lavoro in assoluta controten-denza - spiega il presidente della CiaDino Scanavino - . Ma è chiaro che bi-sogna fare un passo avanti: per questochiediamo alle Istituzioni di investiresul serio sull’agricoltura, dopo averlalasciata per anni in un angolo”. “L’a-groalimentare italiano ha bisogno dipiù aggregazione - conclude il presi-dente dell’Alleanza delle CooperativeAgroalimentari Giorgio Mercuri - per-ché l’elevata frammentazione del tes-suto produttivo costituisce ancoraoggi un serio ostacolo alla competiti-vità del nostro sistema. Se facciamoun confronto con altri Paesi produt-tori europei, vediamo che il fatturatomedio delle imprese agroalimentariitaliane è meno della metà di quellotedesco e inferiore anche a quello diFrancia e Spagna”. (G. B.)

sentano i principali freni allo svilup-po del sistema agroalimentare italia-no.“La Conferenza analizzerà gli ele-menti di fragilità del nostro sistemaagricolo, confrontandolo con quellieuropei – dice il presidente di Confa-gricoltura e coordinatore di Agrinsie-me Mario Guidi -. Noi cresciamo magli altri crescono di più. La sfida cheabbiamo di fronte è quella della glo-balizzazione, che non si vince certocon un modello di agricoltura con-servativa e ferma al passato, comequella del km0. Non occorrono falsimiti come gli aiuti, ma fatti concretiDobbiamo uscire dai nostri confini eanche da quelli europei, che sono or-mai diventati mercati domestici, so-stanzialmente fermi. Dobbiamo inter-nazionalizzarci. E per fare questo ènecessario puntare su imprese cheabbiano una valenza economica e su

La sfida della globalizzazione

non si vince con un modello

di agricoltura conservativa

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Confagricoltura presentea Ecomondo/Key Energy.

In programma la tavola Rotonda «Expo 2015, tra produttività

e sostenibilità: la visione

italiana per nutrire il pianeta»

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

12| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Donato Rotundo

Anche quest’anno Con-fagricoltura, in conti-nuità con le prece-denti edizioni, saràpresente alla manife-stazione Ecomon-

do/Key Energy, che si terrà dal 5 all’8novembre 2014, con uno stand istitu-zionale nei padiglioni dedicati all’e-nergia (Pad. B5/D5 Stand 002). Molte sono le iniziative in program-ma promosse da Confagricoltura, cheriguardano sia il tema dell’energia siaquello della sostenibilità più in gene-rale. Si inizia il 5 novembre, ore14.30, in Sala Mimosa 2 Pad.B6 dovesi terrà il seminario “Le Reti di Impre-sa per Innovare e Competere”. L’in-contro intende presentare il nuovomodello di fare impresa per coloroche vogliono continuare a compete-re ed innovare. In particolare, sarà il-

lustrata la normativasui contratti di rete e le ultime novitàintrodotte dal DL competitività91/2014, che interessano anche il set-tore agro energetico. L’obiettivo è farconoscere a tutti le opportunità cheoffre questo nuovo modello di aggre-gazione inter-imprenditoriale. Il contratto di rete è un istituto inno-vativo nel nostro sistema produttivoe realizza un modello di collaborazio-ne tra imprese che consente, purmantenendo la propria indipenden-za, autonomia e specialità, di realizza-re progetti ed obiettivi condivisi nel-l’ottica di incrementare la capacitàinnovativa e la competitività sul mer-cato. Il nuovo strumento contrattua-le risponde sostanzialmente all’esi-genza di favorire i processi di aggre-gazione e cooperazione fra le impre-se. Esigenza che è stata già colta an-che dal settore agroenergetico con lasottoscrizione di alcuni contratti direte e lo sviluppo di diverse proget-tualità. Al seminario interverranno learee competenti di Confagricoltura,nonché BNL per evidenziare il ruolo

Spazio energetico

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |13

colo italiano verso un mo-dello di sviluppo sostenibileche garantisca la crescitadell’economia senza com-promettere quella dellegenerazioni future. Talepercorso non può cheessere accompagnatoda un forte impulso al-l’eco-innovazione, dauna sempre maggioreattenzione alle poten-zialità della bioecono-

mia, alla diffusionedi una maggiore col-

laborazione tra le impre-se, con la creazione di reti tema-tiche capaci di efficientare an-che in chiave green i processi

aziendali. Tenendo sempre pre-sente che, in assenza di condi-

zioni economiche che consen-tano il mantenimento dell’atti-

vità agricola, verrebbe meno quell’es-senziale presenza di imprese sul ter-ritorio che garantiscono non solo laproduzione di cibo, e più in

generale di bioeconomia, ma anchela gestione del territorio stesso, la cu-ra del paesaggio e in pratica quel be-neficio immateriale alla collettività,non remunerato dal mercato, che co-munemente viene definito come“multifunzionalità”. In tale otticaConfagricoltura ha organizzato la ta-vola rotonda dal titolo “Expo 2015 traproduttività e sostenibilità: la visioneitaliana per nutrire il pianeta“ che siterrà il 6 novembre alle ore 14,30 inSala Neri, Hall Sud con la partecipa-zione di Barbara Degani, sottosegre-tario del ministero dell’Ambiente, Ro-

berto Arditti, responsabile rela-

Stand istituzionale

di Confagricoltura

nel settore sull’energia

degli Istituti bancari.Altro tema che si è deciso di affronta-re nel corso dell’edizione di quest’an-no di Key Energy/Ecomondo è il di-battito che si sta sviluppando sul te-ma della produttività e sosteni-bilità in preparazione di Ex-po 2015. In questo mo-mento storico, che vedel’Italia organizzare unevento di importanzainternazionale qualeExpo 2015, il sistemaPaese ha una grandeopportunità ma an-che l’esigenza di indi-viduare una stra-tegia comuneper lo sviluppodell’agricoltura. Ilnostro settore oggi èchiamato ad affrontaredue sfide fondamentali:da una parte contribuire al-l’aumento della produzione,dall'altra puntare con sempre piùdeterminazione verso la sostenibilitàeconomica, ambientale e sociale. Ed è su questi temi che occorre con-frontarsi per guidare il sistema agri-

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S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

14| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

zioni istituzionali di Expo 2015, Mau-rizio Gardini, presidente di ConserveItalia, Mario Guidi, presidente di Con-fagricoltura, Gaetano Pascale, presi-dente SlowFood Italia, e Vittorio Co-gliati Dezza, presidente Legambiente.I lavori saranno introdotti da Cateri-na Batello della Fao e la tavola roton-da sarà moderata dal giornalista delTG5 Giuseppe De Filippi.Inoltre Confagricoltura, insieme allaFederazione nazionale florovivaisti-ca e con il supporto dei vivaisti pi-stoiesi, sarà presente nello spazio de-dicato dalla Fiera alla “Città sosteni-bile” con l’allestimento di un’areaverde (Pad. B7 Stand CS38) che hal’obiettivo di rappresentare il molte-

plice valore che il verde urbano rap-presenta per le nostre città ed il con-tributo che il florovivaismo italianopuò fornire al suo sviluppo attraver-so la progettazione di giardini belli edi facile manutenzione. Temi che sa-ranno dibattuti in un seminario, chesi terrà il 7 novembre 2014, alle ore16.45, presso l’Agorà di “Città soste-nibile” in cui si confronteranno in-terlocutori autorevoli del mondodell’impresa tra cui Francesco Mati,

presidente della Federazione nazio-nale florovivaistica, della ricerca edelle Istituzioni. Sarà infatti presenteanche l’assessore all’Ambiente e allasostenibilità del Comune di Rimini,Sara Visintin.Nell’ambito delle attività svolte nellostand istituzionale e nell’area verdedi Città sostenibile vi sarà spazio an-che per il progetto Ecocloud, la retedelle buone pratiche sostenibili diConfagricoltura. In particolare alcu-ne imprese della rete presenterannole loro esperienze sulla sostenibilitàeconomica, ambientale e sociale,nonché i loro prodotti, che potrannoessere degustati presso lo stand diConfagricoltura. ���

Le esperienze virtuose

delle aziende aderenti

al progetto Ecocloud

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A Rimini gli “Stati Generali”,momento di elaborazione

strategica e programmatica

che coinvolge i principali

stakeholder

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

16| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Donato Rotundo

Le mossedella green economy

Come è ormai tradizione,nell’ambito della manife-stazione di Ecomondo-KeyEnergy-Cooperam-biente, a Rimini Fiera, siterrà la terza edizione de-

gli “Stati Generali della Green Eco-nomy” promossi dal Consiglio Nazio-nale della Green Economy compostoda una rappresentanza di 66 organiz-zazioni di imprese, in collaborazione

con i ministeri dell'Ambiente e delloSviluppo economico. Il tema sceltoquest’anno è “Lo sviluppo delle im-prese della green economy per usci-re dalla crisi italiana”, con l'obiettivodi individuare le politiche e le misureper sostenere lo sviluppo delle im-prese della green economy. Agli StatiGenerali sono previsti complessiva-mente oltre cento interventi, tra iquali quelli di rappresentanti istitu-

Le mossedella green economy

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |17

zionali, imprese e organizzazioni diimprese, mondo della ricerca e asso-ciazioni. A supporto del lavoro che sisvolgerà nel corso della due giorni, ilConsiglio nazionale ha elaborato undocumento generale contenente treobiettivi dedicati al tema scelto que-st’anno: condividere a far conoscerele caratteristiche, la consistenza e ipotenziali di sviluppo delle impresedella green economy in Italia; pro-

durre informazione e formazione peril management delle imprese dellagreen economy e far crescere la ca-pacità di fare squadra; arricchire e farconoscere le proposte per lo svilup-po delle imprese della green eco-nomy per uscire dalla crisi italiana. Ta-li obiettivi rappresentano la sintesidel lavoro svolto nell’ambito dei 10gruppi di lavoro del Consiglio, checoinvolgono circa 400 esperti prove-nienti da tutta Italia, che ha portatoalla redazione di sette documenti ri-guardanti alcuni argomenti specificiche saranno discussi nelle sessioni te-matiche degli Stati Generali. La duegiorni sarà aperta dal ministro del-l’Ambiente Gian Luca Galletti con lasessione della mattina del 5 novem-bre dedicata ad "Un nuovo progetto

Le “cinture verdi” urbane

non sono solo mercatini,

km zero ed orti cittadini

europeo di sviluppo per la green eco-nomy", con interventi di rappresen-tanti di istituzioni e organizzazionieuropee. I risultati della discussione verrannopresentati la mattina del 6 novembrein occasione della sessione conclusi-va alla presenza del Ministro delloSviluppo economico. Tra le sette ses-sioni di approfondimento e confron-to tematico (v. riquadro) spicca quel-la su “agroalimentare di qualità eco-logica delle cinture verdi urbane: ver-so Expo 2015”; purtroppo si concen-tra su aspetti molto limitati rispettoalle sfide lanciate da Expo 2015. Adavviso di Confagricoltura il rischio èche, ancora una volta, l’agricolturavenga descritta solo attraverso mo-delli organizzativi ed economici (kmzero, orti urbani, ecc,) che rappre-sentano solo parzialmente la realtàproduttiva italiana che invece è sem-pre più proiettata verso l’innovazio-ne, sia per gli aspetti produttivi, sia disostenibilità. ���

• ECO-INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE ITALIANEper fornire un quadro generale e le possibili azioni per eco-innovare nel nostroPaese.

• “CAPITALE NATURALE” con la definizione contabile del patrimonio dellerisorse fisiche e biologiche disponibili.

• ECONOMIA DEL RICICLO DEI RIFIUTI con l’illustrazione delle dimensioni economiche, delle problematiche e dei possibili sviluppi;

• CLIMA ED ENERGIA con una serie di proposte operative in vista dei prossimiappuntamenti verso il nuovo accordo globale sul clima (Parigi 2015).

• GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE IDRICHE con l’obiettivo priorita-rio di mettere in evidenzia l’esigenza di un piano nazionale.

• DALLA CARBON FOOTPRINT ALL'ENVIRONMENTAL FOOTPRINT, un approfondimento sullo sviluppo sempre crescente del reporting ambientale, delle etichette ecologiche, dell’analisi del ciclo di vita e delle impronte ambientali;

• AGROALIMENTARE DI QUALITÀ ECOLOGICA DELLE CINTURE VERDIURBANE: VERSO EXPO 2015.

SESSIONI TEMATICHE

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S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

18| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

Città Intelligenti

A Lione si rivitalizza il distretto de “La Confluence” prima a destinazione industriale

Città Intelligenti

Page 21: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |19

Metropoli efficienti,

verdi, ecosostenibili,

con energia pulita,

connesse ad altissima

velocità e con servizi

condivisi.

Obiettivo? Ridurre i costi, creare nuovi distretti

produttivi, migliorare la qualità della vita

Smart cities, città intelli-genti. Cosa vuol dire?Verdi, con un sistema ditrasporti e di illumina-zione pubblica efficien-ti. Capaci di smaltire i

rifiuti in modo ecosostenibile e do-tarsi di servizi di car sharing e bikesharing, auto e bici in condivisione.Obiettivo? Ridurre i costi, crearenuovi distretti produttivi, migliorarela qualità della vita dei cittadini. Più grande è la città, maggiore è l’im-pegno necessario per raggiungerequesti risultati. E maggiore anche ilbeneficio che potenzialmente se nepuò ricavare. Oggi, il 54 per cento della popola-zione mondiale vive in aree urbane,percentuale che dovrebbe aumenta-re al 66 per cento entro il 2050, se-condo quanto afferma un nuovo rap-porto dell’Onu. La popolazionemondiale raggiungerà i 7 miliardi nel2015 e si attesterà a 9 miliardi nel2050, un incremento dovuto soprat-tutto ai Paesi in via di sviluppo. Ne-gli ultimi anni, centinaia di città han-no avviato imponenti processi dicambiamento: New York, Tokyo, Pari-

di Emilio Thau

Page 22: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

20| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

device mobili sempre più diffusi. Re-sta da capire come tutelare la pri-vacy dei cittadini, ma una cosa è cer-ta: sarà un’occasione d’oro per leamministrazioni locali, che potrannoacquisire informazioni in tempo rea-le e prendere decisioni tempestive,ad esempio, per gestire il traffico, ga-rantire la sicurezza delle famiglie,reagire nel caso di catastrofi naturali.Tutti i big del settore hi-tech, in testaIBM e Cisco Systems, hanno fiutatol’affare e collaborano con le grandicittà (Rio de Janeiro, Seattle, Miami etante altre) per realizzare questa ri-voluzione e aumentare i loro ricavi.Lo studio delle Nazioni Unite docu-menta che la grande crescita urbana

gi, Londra, Rio de Janeiro, solo per ci-tarne alcune. E in Italia a che puntosiamo? Malgrado la crisi, i progettinon mancano, anche se le risorsescarseggiano. Spicca Torino, che que-st’anno ha redatto il terzo piano stra-tegico metropolitano, che punta atrasformare entro il 2025 l’ex capita-le dell’industria manifatturiera in po-lo di ricerca e dell’innovazione tec-nologica.Per trasformare una metropoli insmart city, infatti, la chiave di volta èla tecnologia. Servono investimentiimportanti: infrastrutture di rete,banda larga, alfabetizzazione infor-matica e cloud computing, la nuvolainformatica che permette di archi-viare enormi quantità di dati, ren-dendoli accessibili attraverso com-puter e altri apparati relativamenteeconomici e leggeri, nonché a bassocosto. L’altro termine da tener pre-sente è Big Data: nel prossimo de-cennio la capacità di raccolta daticrescerà in maniera esponenziale, unflusso ininterrotto alimentato sia daisensori sparsi nelle città sia dagli abi-tanti delle metropoli, che dialoghe-ranno con le istituzioni attraverso

Il designer inglese Thomas Heatherwick, incollaborazione con il gruppo Arup, dopo avervinto un concorso indetto da Transport forLondon (TfL), ha progettato il piano per la rea-lizzazione di un Garden Bridge, un ponte pe-donale sul Tamigi ricoperto da un parco urba-no che si estenderà dall’area della TempleChurch a quella di South Bank, il cui comple-tamento è previsto per il 2018. Una struttura

per collegare due zone che aggiungerà una nota green alla città; sarà lunga 367metri e composta da due colonne per sorreggere una passeggiata dalla quale saràpossibile ammirare sia il giardino che verrà creato sul ponte stesso, sia lo skylinedi Londra ed il panorama. Il Garden Bridge oltre ad essere un nuovo polmoneverde per migliorare la qualità dell’aria, servirà anche a migliorare i collega-menti e la mobilità dei cittadini, nonché la loro qualità della vita con un proget-to da circa 150 milioni di sterline.

GARDEN BRIDGE A LONDRAn

La gestione

delle aree urbane è la sfida

del XXI secolo

Il progetto del “ponte giardino” sul Tamigi (v.riquadro)

Page 23: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

avrà luogo soprattutto in India, Cinae Nigeria. Nel 2050, ad esempio, l’In-dia dovrebbe aggiungere 404 milionidi abitanti urbani, la Cina 292 milio-ni e la Nigeria 212 milioni. “Tra i fattori fondamentali che deter-mineranno lo sviluppo globale ci so-no le dinamiche demografiche. E lagestione delle aree urbane è diventa-ta una delle più importanti sfide del-lo sviluppo del 21° secolo. Il nostrosuccesso o il fallimento nella costru-zione di città sostenibili sarà un fat-tore importante nel successo delprogramma di sviluppo delle Nazio-ni Unite post-2015", ha dichiaratoThomas Gass, l'assistente del Segre-tario Generale del Dipartimento per

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |21

gli Affari economici e Sociali. Nel1990, nel pianeta vi erano 10 mega-lopoli con 10 milioni di abitanti opiù. Oggi sono 28, che ospitano 453milioni di persone e, nel 2030, ilmondo secondo le proiezioni con-terà 41 mega-città con 10 milioni diabitanti o più. Tokyo si conferma lacittà più grande del mondo con 38milioni di abitanti, seguita da Delhicon 25 milioni, Shanghai con 23 mi-lioni. Proprio in India, il primo mini-

stro Narendra Modi ha lanciato unpiano molto ambizioso: cento smartcity da realizzare nei prossimi anni.Dotazione iniziale: oltre 900 milionidi euro, per attirare investimenti dal-l’estero e rilanciare l’economia. Lacittà capofila del progetto è GujaratInternational Finance Tec City(GIFT). Già in costruzione, verràcompletata entro il 2020 e, secondole intenzioni di chi l’ha progettata,dovrebbe diventare un centro finan-ziario internazionale. E in Europa?Londra punta su verde pubblico e ar-chistar: tra i tanti progetti, uno deipiù recenti e controversi è il GardenBridge, un ponte a due campate sulTamigi, ricoperto di siepi, arbusti ealberi alti fino a 15 metri, disegnatoda Thomas Heatherwick, che do-vrebbe essere ultimato nel 2018. Costo dell’opera: 175 milioni di ster-line. Di recente, inoltre, sono stateannunciate le cinque smart city delVecchio Continente - Barcellona, Ate-ne, Kirklees (Regno Unito), Stoccol-ma, Varsavia - vincitrici del 2014Mayors Challenge, la sfida lanciatadalla organizzazione Bloomberg Phi-lanthropies per incoraggiare le cittàa generare idee innovative per risol-vere le grandi sfide urbane e miglio-rare la qualità della vita dei suoi resi-denti. Il Grand Prize quest'anno è an-dato a Barcellona, che ha ottenutoun finanziamento da cinque milionidi euro per un progetto che offreuna soluzione smart per creare unarete di supporto sociale. Nella cittàspagnola più di un residente su cin-que ha più di 65 anni: entro il 2040questa percentuale salirà a uno suquattro. La città ha creato la "trustnetwork", una "rete di fiducia" traamici, parenti, assistenti sociali e vo-lontari che sfrutta l'innovazione digi-tale per garantire sicurezza e qualitàdella vita ai residenti più anziani. Var-savia, invece, ha varato il progettoVirtual Warsaw per i non vedenti:verranno installate migliaia di posta-zioni virtuali in grado di comunicarecon gli utenti attraverso le applica-zioni mobili e servizi multimedialidedicati. ���

In Italia i progetti

ci sono, ma mancano

le risorse per attuarli

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S C E N A R I E C O N O M I A VE RDE

2 2 | MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

Far “rifiorire”l’urbe

Page 25: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

«Se non si investe

nel verde pubblico

si danneggia la società».

Lo rimarca Francesco Mati,presidente della Federazione

Flororivaistica»

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |23

di Gabriella Bechi

Investire nel verde pubbliconon è un costo, bensì un gua-dagno. Ne è convinto France-sco Mati, presidente della Fede-razione nazionale di prodottoFlorovivaistica di Confagricol-

tura, titolare, insieme ai fratelli An-drea e Paolo, della Piante Mati, storicaazienda (80 ettari) specializzata nelsettore del vivaismo e, in particolare,nel verde pubblico, collocata nel di-stretto pistoiese; un’area particolar-mente idonea al veloce sviluppo del-le piante da esterni, protetta dai fred-di venti provenienti da nord dall’Ap-pennino. Ha fonte d'acquain abbondanza ed è situatain una piana alluvionale ilcui terreno è unico: scioltoed argilloso al tempo stes-so, perfetto per l'accresci-mento delle radici. “L’azien-da fu fondata da CasimiroMati all’inizio del secoloscorso come stabilimentoorticolo a conduzione fami-liare e successivamente,grazie all’intuito ed alle ca-pacità di Mario, il maggiore

dei figli, con l’aiuto dei fratelli Ar-nolfo e Arnaldo, fu trasformata in unaazienda vivaistica - racconta France-sco Mati -. Ma la vocazione della miafamiglia si indirizzò presto verso la ri-cerca per le produzioni indirizzate alverde pubblico, lanscape, giardini,parchi e sistemazioni a verde, mante-nendo sempre alto il livello di qualitàcon estro e creatività”.

Dottor Mati, perché conviene in-vestire nel verde pubblico?

Per una serie di ragioni, che vanno dalmiglioramento della salute e della qua-

lità della vita dei cittadini al risparmioenergetico, dalla minore manutenzio-ne delle infrastrutture (l’asfalto peresempio non si riscalda e dura di più)alla rivalutazione degli immobili. Il ver-de accompagna i cittadini per 35 annidi vita, 1 o 2 generazioni. Pensi che inAmerica quando piantano un alberolo accompagnano da una scritta cherecita che ‘quando quella pianta avràconcluso il suo ciclo vitale avrà fattoguadagnare 3.500 dollari’. Altro chespesa…

Perché allora in Italia non si inve-ste nel verde? E’ una questione di costi?

Assolutamente no. Pensi che, con il co-sto di un chilometro di asfalto, si fa ilverde pubblico di un’intera cittadinadi piccole dimensioni. E’ una questio-

ne di cultura e, mi perdoni,di ignoranza. L’Italia è unPaese verde. Basta usciredalle città e in mezz’ora disolito si è in aperta campa-gna. Così negli anni ’80 si èaffermata una corrente dipensiero tra le amministra-zioni pubbliche che ritene-va la gestione del verde pub-blico troppo onerosa e “su-perflua” e che ha preferitoinvestire altrove. Sono statesciolte le giardinerie, non

Con il costo di un Kmq

di asfalto, si fa il verde

di un’intera cittadina

Fr anc esc o Mati

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24| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

sono stati assunti nuovi giardinieri etutto è stato appaltato al ribasso. Il ri-sultato è che lentamente abbiamo per-so una grande quantità di opere a ver-de, viali, aiuole, giardini scolastici e co-sì via.

La stessa situazione si ritrova intutta Italia?

No, ci sono città più virtuose e altremeno, ma in media l’Italia ha investitonel verde pubblico il 30% di quelloche hanno fatto le altre nazioni euro-pee, Francia, Germania, Svizzera e an-che Turchia. Città come Marsiglia oLione piantano 100/150 alberi all’an-no. In Italia, secondo l’ultimo rappor-to Istat sul verde urbano, ogni abitan-te dispone in media di 30,3 mq di ver-de. Le disponibilità più contenute so-no al centro (23 mq per abitante), alNord ovest (24,3) e nelle isole (26,7).La percentuale maggiore é nel Nordovest (45,4) e nel Mezzogiorno(37,1). Le città più virtuose Lodi, Ma-tera e Sondrio, quelle meno Bari, Na-poli e Messina.

Lodi, Sondrio e Matera

le città che investono

maggiormente nel green

Quali altri vantaggi porterebbeinvestire nel verde urbano?

Oltre alla salute e al benessere deicittadini e delle future generazioni,investire nel verde porterebbe in-dubbi vantaggi economici all’eco-nomia del nostro Paese, permetten-do di rilanciare un settore comequello del vivaismo, in cui l’Italia, fi-no a qualche anno fa era leader inEuropa, insieme all’Olanda, e cheora ha perso competitività rispettoa tutti i Paesi europei ed extraeure-pei. Pensi che, nel solo distretto pi-stoiese, nel primo semestre di que-st’anno, il settore ha perso il 15%della produzione. Investire nel verde pubblico in Ita-lia significherebbe dare reddito ecreare nuova occupazione per ilcomparto.

Quale tipo di giardino proponete,per incentivare le Amministrazio-ni ad investire?

La nostra proposta e’ il giardino “sempli-ce”, di cui portiamo un piccolo esempioad Ecomondo nello spazio allestito daConfagricoltura. Un giardino che ha biso-gno di manutenzione minima, fatto dipiante che, una volta attecchite, necessi-tano di poche cure. Si tratta di piante or-namentali, più forti di altre, capaci di adat-tarsi ad ambienti urbani e a terreni pove-ri di minerali, alcune derivate da una sele-zione di piante selvatiche. Coltivare albe-rature, arbusti, conifere e piante da ester-ni significa conoscere bene le loro esi-genze in fatto di terreno, luce, acqua edalimentazione. Questi fattori sono indi-spensabili per ottenere piante belle, sanee forti, ma è importante anche sapere do-ve e come collocarle in modo che possa-no crescere senza perdere le loro caratte-ristiche. Dalla coltivazione alla progetta-zione il passo è breve. Questo è il lavoroche i nostri vivaisti mettono a disposizio-ne delle amministrazioni comunali. Per una città più sostenibile. ���

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Page 28: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Il piano 2014/16

florovivaistico prevede anche misure dirette

a promuovere una nuovacultura del verde urbano

ed a stimolare la ripresa

dei lavori pubblici

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

26| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Marta Fiordalisi

ra, considerare l’opera a verde nelletrasformazioni urbane come opera diurbanizzazione primaria, mantenendoinalterati i valori minimi previsti daglistandard presenti nelle leggi urbanisti-che nazionali e regionali, al fine di mi-gliorare la qualità della vita e garantireuna elevata qualità progettuale del si-stema vegetale nelle aree sottoposte atrasformazione; sviluppare un sistemadi incentivi, in termini di agevolazionifiscali per la creazione e manutenzio-ne ordinaria e straordinaria delle aree averde pubbliche e private, equiparan-do tali interventi alle opere e alle ri-strutturazioni edili. Insomma si vuolefar partire una normale attività di pro-gettazione, realizzazione, manutenzio-

Il nuovo piano di settore florovi-vaistico 2014/2016 - approvatoil 5 agosto scorso - ha accolto lamaggior parte delle proposteavanzate da Confagricoltura edAgrinsieme. In evidenza, nell’am-

bito del piano florovivaistico, le misureper il verde urbano, fortemente volu-te da Confagricoltura: promuovereuna nuova cultura del verde per la sa-lute dei cittadini nei centri urbani e sti-molare la ripresa dei lavori pubblici(“Patto di stabilità”), inserendo la sepa-razione delle opere a verde dai “gene-ral contract” per ottimizzare gli investi-menti nelle opere a verde; favorire in-vestimenti per opere a verde, che pre-vedano adeguate compensazioni am-bientali, al fine di ridurre gli impattidovuti alle grandi opere, abbattendol’inquinamento atmosferico e rispet-tando così i parametri previsti dal Trat-tato di Kyoto. Ed anco-

Una nuova cultura del green

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |27

ne e rinnovamento del verde pubbli-co, come avviene in Europa, così da fa-vorire il mercato interno per il settorevivaistico.Il piano, nell’insieme, indivi-dua le tematiche da affrontare, i puntidi forza e di debolezza ed una serie diinterventi e di linee d’azione finalizza-te al potenziamento economico e pro-duttivo di uno dei settori più dinamicidella nostra economia agricola, al finedi esaltarne la competitività. L’obietti-vo generale è di preservare, attraversole necessarie azioni sinergiche con al-tre istituzioni pubbliche a livello cen-trale, regionale e territoriale, il patri-monio di capacità sia umane, sia tecni-che e produttive, il cui impatto occu-pazionale è assai rilevante. In partico-lare, tra le strategie d’intervento figu-rano: l’aggiornamento normativo, laformazione professionale, la valorizza-zione e la qualificazione delle produ-zioni, la ricerca e la sperimentazione,la comunicazione, la promozione, la lo-gistica e la promozione di azioni diinformazione a livello comunitario perevidenziare le problematiche del set-tore. Tra gli obiettivi del Piano di setto-re è prevista poi la prosecuzione del-l’azione di sensibilizzazione dei servizicompetenti della Direzione GeneraleAgricoltura della Commissione UE sul-la necessità di una regolamentazionedel settore, al fine di difendere e soste-nere nel suo complesso il compartoflorovivaistico nazionale e comunita-rio. Ora è necessario che le linee guidaindicate nel Piano vengano tradottedalle Regioni in azioni concrete sul ter-ritorio anche mediante l’attuazionedei Piani di Sviluppo rurale (PSR)2014/2020. «Siamo sicuri – ha com-mentato il presidente della Federazio-ne di Prodotto florovivaistica France-sco Mati - che le regioni mostrerannola giusta sensibilità nei confronti diquesto settore, che vale in termini diproduzione agricola 2,6 miliardi di eu-ro e che garantisce occupazione a ol-tre 100 mila addetti, senza contare l’in-dotto a monte e a valle della fase pri-maria che, se adeguatamente suppor-tato, potrebbe migliorare le sue perfor-mance sui mercati nazionali ed inter-nazionali». ���

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28| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

Il giardinosemplice

Confagricoltura

nella “Città sostenibile”di Ecomondo allestisce un garden urbano «bello e facile da curare»

di Gloria Chiappini

delli e tutti i fat-tori che interagiscono nella qua-lità della vita urbana.L’idea visiva di questo spazio è quelladi mostrare un modello di città diffu-sa, che si connette al territorio, e inte-gra tutto ciò che può migliorare laqualità della vita. Dal punto di vistascenografico le grandi forme funzio-nali prendono il sopravvento. Al centro, in corrispondenza degli in-gressi, c’è il cuore pulsante di Città So-stenibile, ricreato da uno spaccato diporzione di città, con gli alti ed evoca-tivi skyline cittadini, dove trovano spa-zio le grandi eccellenze nazionali ed

Confagricoltura insieme allaFederazione nazionale flo-rovivaistica e con il sup-porto dei vivaisti pistoiesi,sarà presente quest’annonella “Città Sostenibile” al-

l’interno di Ecomondo, in uno spazioin cui verrà allestita un’area verde perrappresentare il grande valore che ilverde urbano ha per le nostre città. Il progetto della Fiera, giunto alla suasettima edizione, quest’anno porta iltitolo “La città delle reti intelligenti” eintende caratterizzasi come un labora-torio ideale di città che integra tecno-logia e natura, reti e connessioni, doveè possibile confrontarsi con tutti i mo-

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |29

contro ai visitatori. I tubipassano dalle alte

strutture in con-tinua costruzio-ne (e dove sa-ranno presentile pubblicheamministrazio-ni, piccole, me-die e grandi im-prese), rag-giungono ilp a rch e g g i oscambiatore,l’agorà (sedeideale perscambi di idee e con-nessioni con i mondicircostanti) e l’area ate-neo, dove saranno pre-senti studenti delle uni-versità italiane che fre-quentano corsi sui temiambientali.

La proposta di Confagri-coltura per questo spazio

è un giardino, per ridare va-lore alla città. “Semplicemen-

te un giardino, bello e sosteni-bile”, che è anche lo slogan

scelto per presentarsi. Lo slogangioca sulla “e” su cui si posa una

foglia, che può essere letta con osenza l’accento, per trasferire visiva-mente due concetti: da una parteche il connubio tra bellezza e soste-nibilità si può estrinsecare tramite

un gesto semplice come l’allestimen-to di un giardino; dall’altra che la bel-lezza di un giardino può essere rag-giunta con metodi sosteni-bili.Quindi, la ricetta presentatada Confagricoltura per laCittà Sostenibile è quella direalizzare spazi di verde ur-bano orientati alla sempli-cità, capaci di coniugare leesigenze territoriali, ambien-tali e sociali. Un’area verde in cui l’ideadi “sostenibilità” è alla basedella scelta di ogni singolapianta e della sua colloca-zione. Si tratta, infatti, di

internazionali attive sui temi di soste-nibilità. Da questo cuore cittadino, inmezzo al quale si erge una grossa sfe-ra terrestre, partono tutte le connes-sioni tecnologiche rappresentate daenormi tubi luminosi che percorronol’intera città, andando idealmente in-

piante che, una volta attecchite, ri-chiedono poca manutenzione, un ri-dotto utilizzo di acqua e che sono ingrado di offrire non solo un valoreestetico e di fruibilità, ma anche unaporto funzionale al miglioramentodell’ambiente e della qualità aria. A completamento del progetto, Con-fagricoltura ha voluto organizzare unmomento di confronto sul ruolo ed ilcontributo che il settore florovivaisti-co può dare alle città, un settore chein Italia si distingue per una produzio-ne di qualità, sostenibile, di respiro in-ternazionale e che ha la necessità og-gi di interrogarsi sul suo potenzialesviluppo e quindi sulle strategie pro-duttive da adottare in futuro. ���

Lo slogan ideato gioca

sul connubio

tra bellezza e sostenibilità

Il progetto del giardino di Confagricolturaa Ecomondo

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S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

30|MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

Può sembrare strano, manella provincia di Rimini,famosa per la “dolce vita”vacanziera, si produce il10% dei funghi coltivatiin Italia. A contribuire a

far nascere e sviluppare questa tradi-zione c’è la l’azienda Fungar, nata nel1978, quasi per gioco, ad opera di ungruppo di imprenditori del settore al-berghiero della zona, decisi a dedi-carsi a questa attività nel periodo in-vernale quando il turismo cala sensi-bilmente.“Abbiamo costruito le prime serre ela fungaia – racconta una dai soci, Lo-redana Alberti – e abbiamo comincia-to a coltivare genere Pleurotus. Nel1980 la trasformazione aziendale conun turnover di soci e l’inizio della col-

ghi ha una storia antica, che inizia pri-ma all’aperto, poi nelle grotte e poiancora in costruzioni apposite, ma ènegli ultimi trent’anni che questa col-tura si è arricchita di conoscenze tec-niche tali da farla diventare un’attivitàagricola autonoma. In Italia oggi siproducono 60.000 tonnellate di fun-ghi all’anno per un valore di circa 150milioni di euro. E la strada è tutta in sa-lita. Perché nel nostro Paese si consu-mano ancora pochissimi funghi, circa1 Kg all’anno pro capite, contro i 4chili della Germania e i 3,5 chili dellaFrancia, tanto per fare qualche esem-pio. Complice anche il “mito”, comelo definisce Loredana Alberti, dei fun-ghi spontanei, del cui mercato non siconoscono numeri, né statistiche, so-prattutto a causa delle importazioni

Fratello fungo

A Rimini l’azienda “Fungar”porta avanti un progetto

di integrazione sociale

delle lavoratrici cinesi. Ce lo racconta Loredana Alberti

di Gabriella Bechi

tivazione del Prataiolo.” Oggi l’azien-da dispone di 10.000 metri quadratidi serre a tunnel e di una fungaia chesviluppa al suo interno 15.000 metriquadrati di letti di coltivazione, divisiin 27 stanze climatizzate, a tempera-tura costantemente controllata, eproduce 3.000 tonnellate di funghi al-l’anno, che vengono venduti freschi,in tutta Italia, ai mercati generali, allagrande distribuzione, a grossisti e in-dustrie conserviere o direttamente aiprivati (in azienda c’è anche un’areariservata alla vendita diretta). Dal2008 è una dei sette soci della OP“Funghi delle Terre di Romagna”, unadelle poche specializzate in funghipresenti in Italia (ce ne sono solo al-tre due in Veneto, una in Lombardia euna nel Lazio). La coltivazione dei fun-

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |31

cereali sminuzzata, alla quale si ag-giunge fieno trinciato e gesso agrico-lo, che viene fatta fermentare per 3settimane e poi riscaldata per ottene-re la pastorizzazione. A questo puntosi provvede alla semina o inoculazio-ne della pianta del fungo: il micelio.Occorrono circa sei settimane affin-ché la pianta cresca e faccia i frutti, ifunghi appunto, che dal momento incui nascono impiegano circa 5 giorniper crescere ed essere pronti per laraccolta, che viene fatta esclusiva-mente a mano, selezionando quellimaturi, che vengono poi disposti inappositi imballi, dai quali non devonoessere più spostati. Ogni imballo è nu-merato con uno specifico codice chepermette di identificare i fughi fino alconsumatore finale.“Una coltivazione assolutamente na-turale – spiega Loredana Alberti, cheè titolare di Fungar insieme a Massi-mo Magnani e alla moglie Maddalena,con il loro giovane figlio Federico –fatta in un ambiente rispettoso delterritorio. Le nostre serre sono cir-

condate da campi di ce-

In Italia si consuma,

all’anno, 1 kg di funghi

a persona, 4 in Germania

massicce dall’Est Europa.“I funghi selvatici – dice Loredana –godono dell’ enorme fascino esercita-to dai porcini e dalla storia che licirconda, ma per quanto riguar-da freschezza, gusto e sapore,quelli coltivati non hanno nien-te da invidiare a questi. Anzi,tra importazioni di qualitàscadenti e scarsa attenzio-ne ai sistemi di trasporto econservazione, quellispontanei sono spesso peg-giori.” E a ben guardare lacomplessità di questa attività ela cura necessaria per svolgerlac’è da crederci.La prima fase consiste nellapreparazione del terreno, cheavviene utilizzando paglia di

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S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

32| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

reali e da colline in cui recentementeabbiamo reimpiantato vigneti per laproduzione di Sangiovese, Colli Di Ri-mini rosso e Pignoletto bianco, inter-vallati da oliveti per la produzione diolio extravergine Dop “Colline di Ro-magna”. In azienda è presente ancheun laghetto, che funge da riserva d’ac-qua e ristoro per uccelli selvatici e lafauna locale, e un impianto fotovoltai-co di cui utilizziamo intera-mente l’energia”. E’ per que-sta profonda attenzione perl’ambiente che Fungar faparte di Ecocloud, la retedelle aziende sostenibili diConfagricoltura. Ma non solo. Fiore all’oc-chiello dell’impresa e van-to dei titolari è l’impegnoper il sociale, che è scaturi-to in un interessantissimoprogetto di inserimento deilavoratori, in prevalenzadonne cinesi, nella comu-nità riminese. “Dal 2000, in

temente donne, molto abili in questotipo di lavoro. Il progetto di inseri-mento nel tessuto sociale delle lavo-ratrici ha previsto, in primo luogo,corsi di lingua italiana e successiva-mente un’azione informativa ed edu-cativa per evitare la pratica diffusa dimandare in Cina i figli subito dopo losvezzamento, per farli rientrare soloin età scolare.

Oggi sono molte le famiglieche vivono unite, con figliche frequentano asili nidi escuole materne, e l’inseri-mento nella nostra comu-nità è pressoché un dato difatto. Tanto che stiamo assi-stendo al fenomeno oppo-sto. Molti cinesi sono diven-tati piccoli commercianti eimprenditori e in azienda ri-tornano a lavorare gli italia-ni, ahimè spesso disoccupa-ti”. Sostenibilità sociale, am-bientale ed economica inperfetto connubio. ���

pratica – non abbiamo più trovatopersonale italiano e, dopo un periodoin cui abbiamo utilizzato dei macedo-ni, abbiamo assunto cinesi, prevalen-

“Fungar” fa parte

di Ecocloud, la rete

delle aziende sostenibili

Loredana Alberti

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Page 36: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

A Grosseto Guido Pallini

conduce l’azienda

di famiglia “Diaccialone”,unendo economia

e sostenibilità,ottimizzando le risorse

ed eliminando gli sprechi

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

34| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Elisabetta Tufarelli

vizi finanziari, per tornare in campa-gna e prendere le redini dell’aziendaagricola di famiglia. Una scelta de-terminata ed appassionata per por-tare avanti le tradizioni, innovando-le. L’impresa ha un ‘parco’ di 650 bu-fale, 300 in lattazione, un caseificio,un impianto di biogas, due agrituri-smi che offrono una cinquantina diposti letto, colture seminative e bo-schi ad alto fusto, dove si fa attivitàforestale.“Ho trascorso un semestre a Londra

Maremmasostenibile

Parola d’ordine sostenibi-lità a tutto campo. Que-sto potrebbe essere loslogan dell’azienda agri-cola “Diaccialone”, cheGuido Pallini, 28 anni,

conduce nella Maremma grossetanacon piglio da economista, come se sitrattasse di una ‘firm’ americana. Lau-reato in mercati finanziari e finanzad’impresa si è dimesso da un incari-co londinese nella holding Nomura,la multinazionale giapponese di ser-

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |35

vere e proprie divisioni che permet-

tono l’ottimizzazione delle risorse e

l’eliminazione degli sprechi. “Qui

non si butta niente, ciò che andrebbe

gettato viene riutilizzato. Un paio di

anni fa – spiega – l’introduzione del-

l’impianto di biogas mi ha consentito

di assorbire i sottoprodotti del casei-

ficio e dell’azienda agricola permet-

tendomi di utilizzare il siero, il letame

e anche i resti e gli scarti dell’ali-

mentazione del bestiame. Oltre a

energia elettrica e termica, il proces-

nel 2007 – racconta Guido –. Non

avevo terminato ancora gli studi ed

ho avuto l’opportunità di lavorare in

una banca d’investimenti. Nello stes-

so periodo c’è stato il fallimento di

Lehman Brothers e mi si è comincia-

to ad aprire uno scenario nuovo. Do-

po la laurea sono partito, attraverso la

Fao, per un’esperienza di volontaria-

to nel sud della Colombia sull’adatta-

mento colturale ai cambiamenti cli-

matici. In seguito ho lavorato per un

anno nella Investment bank di No-

mura. Esperienze importanti che mi

hanno segnato ed arricchito molto e

che sono state fondamentali, seppur

per motivazioni diverse, per la mia at-

tività, soprattutto dal punto di vista

concettuale e sostenibile”. Così, l'a-

zienda è stata concepita in ‘branch’,

Agricoltura “blu”

per ridurre la lavorazione

della terra e le emissioni

Page 38: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

S C E N A R I E C O N O M I A V E R D E

36| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

so di digestione anaerobicaproduce il digestato, un ot-timo fertilizzante organico,con il giusto apporto di fo-sforo, potassio e azoto, chemi ha permesso di ridurredrasticamente l’uso dei fer-tilizzanti chimici. Speroprestissimo di riuscirlo adutilizzare esclusivamentesui terreni e di poter sfrut-tare l'energia termica per lenecessità delle stalle e delcaseificio con il teleriscal-damento”.L’attenzione alla sostenibi-lità dell’azienda viene an-che dalla semina su so-do.”Che non a caso vienechiamata ‘agricoltura blu’ –spiega il giovane imprenditore diConfagricoltura – perché permettedi ridurre drasticamente le lavorazio-ni del terreno, il consumo di gasolio,le emissioni e l’erosione del suolo”. Sifa anche attenzione al benessere de-gli animali. Le bufale hanno la possi-bilità di muoversi su ampi spazi diterra e non sul cemento. I capi piùgiovani, allevati allo stato semibrado,possono galoppare liberamente sullecolline nell’azienda di Capalbio. Lasostenibilità, in tempo di crisi e conla disoccupazione, soprat-tutto quella giovanile ‘allestelle’ , significa anche pun-tare sugli ‘under 30. “In que-sti due anni ho assunto treragazzi e tre ragazze dai 19ai trenta anni, che vengonoda più regioni– osserva– erispetto le ‘quote rosa’, il40% dei miei dipendenti èdonna”. Ma Guido Pallini ol-tre che un imprenditore èun economista e stare sulmercato per ottenere dallasua azienda e dal suo lavoro‘sostenibilità economica’ èil suo obiettivo. Ha inaugu-rato il caseificio "Inno al So-le" un anno fa. “ Ho volutoconservare – chiarisce – ilnome che ha scelto miononno. Nelle belle giorna-

te, infatti, qui è veramente difficiletrovare un filo d’ombra”. Ha allarga-to la sua clientela da provinciale a re-gionale. “Ma non mi fermo qui – os-serva - perché vorrei anche esporta-re. Seguendo l’impostazione che hodato all’azienda per ‘divisioni’, agli

ospiti dell’agriturismo offro degusta-zioni nel caseificio e visite guidate inazienda. Sono conosciuto, in zona,per la mia mozzarella, che ho prodot-to per primo in Maremma, ma non in-tendo limitarmi a questo, il mio tar-get è il mondo. Sto allargando co-stantemente la gamma dei formaggi,rendendola sempre più particolare.Così produco già diversi erborinatiesclusivamente da latte di bufala eformaggi a crosta fiorita. Una rivisita-zione personalizzata e gustosa dei

‘classici’ francesi e italia-ni”.Voglia di crescere, però,significa anche rivolgersi aimercati emergenti, comequello dell’Halal, una ‘nic-chia’ con numeri importan-ti: si stima che i potenzialiclienti musulmani siano cir-ca 4 milioni, più del triplodi quelli che si rivolgono albiologico. “Sempre rinfor-zando le diverse ‘divisioni’aziendali – conclude - mas-simizzandone l’integrazio-ne, ‘Inno al sole’ sta ini-ziando ad a sperimentareun caglio vegetale, che in-tende poi utilizzare per tut-ta la gamma dei freschi, persoddisfare non solo la clien-tela musulmana, ma anchequella vegetariana”. ���

Guido Pallini

Nel caseificio dal nome

solare si sperimenta

il caglio vegetale

Page 39: Mondo agricolo 10 Speciale Eima
Page 40: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

TECNOLOGIE

Farine proteiche dagli

scarti agricoli

In Italia c’è una tecnologia,denominata Hyst, in gradodi valorizzare a fini alimen-tari ed energetici i residui diattività agricole, che inte-ressa i Paesi africani. A spe-rimentarla un’associazioneonlus, “Scienza per Amo-re”, che ha la titolarità delbrevetto e un progetto in-ternazionale, “Bits of Futu-re: food for all”. Alla finedella lavorazione, sfruttan-do il differente comporta-mento delle molecole nelflusso d’aria, le frazionicommestibili vengono se-parate da quelle che non losono. Con questo sistema sipossono ricavare farine perl’alimentazione (umana eanimale), prodotti base perle energie rinnovabili e per la farma-copea. Nei primi giorni di ottobre ilministro dell’Agricoltura e della Sicu-rezza alimentare del Burkina Faso,Mahama Zoungrana, ha guidato unadelegazione a Balerna (Svizzera) perverificare i primi test di lavorazioneHyst su biomasse locali. Nell'occa-sione il ministro ha dichiarato: “Èun’invenzione estremamente impor-tante per un Paese come il nostro:permette di recuperare i rifiuti chepongono problemi per l’ambiente,trasformarli in alimenti per l’uomo eper il bestiame, ma anche di poterutilizzare questi residui per produrreenergia. Sarà possibile usare pure lepiante acquatiche galleggianti “Ei-

chhornia crassipes”, che comincianoa essere un problema per i nostri cor-si d’acqua”. (M. M.)

LEGISLAZIONE

Consumo di suolo:

chiesta legge entro l’anno

I ministri delle Politiche agricole,Maurizio Martina, e dell’Ambiente,Gian Luca Galletti, hanno inviato unalettera al collega per i rapporti con ilParlamento, Maria Elena Boschi, inmerito alla legge di “Contenimentodel consumo del suolo e riuso delsuolo edificato” all’esame della Ca-mera. “Il disegno di legge in questio-ne – si legge nella lettera congiunta –rappresenta un passaggio importan-

te e molto atteso al fine di introdurrenorme per contenere il consumo delsuolo, valorizzare il suolo non edifica-to, promuovere l'attività agricola chesullo stesso si svolge o potrebbe svol-gersi, nonché per perseguire gliobiettivi del prioritario riuso del suo-lo edificato e della rigenerazione ur-bana rispetto all'ulteriore consumodel suolo inedificato, al fine comples-sivo di impedire che lo stesso vengaeccessivamente «eroso» e «consu-mato» dall'urbanizzazione”. In con-clusione Martina e Galletti chiedono“di voler sollecitare alla presidenzadella Camera la conclusione dell’e-same del disegno di legge entro l’an-no”."La questione del consumo di

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E Q U A L I T À

42| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

Page 41: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

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Page 42: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

suolo e della preservazione delle areeagricole è sicuramente importante edin questo senso salutiamo con favorela presa di posizione dei ministri Mar-tina e Galletti, soprattutto in un'otticadi riduzione del rischio idrogeologi-co", ha detto ad Agra Press il presi-dente della Confagricoltura MarioGuidi. "Al contempo però - ha aggiun-to Guidi - parlando di competitività,occorre che anche altri provvedimen-ti vengano presi, come ad esempioche si arrivi finalmente alla nuova de-finizione delle aree vulnerabili ai ni-trati, licenziando il documento Ispraatteso da tempo". (G. M.)

GREEN ENERGY

Erba da sfalcio: una nuova opportunità per i produttori di biogasTrasformare gli scarti in materia pri-ma per produrre energia pulita. Questo l’obiettivo del Progetto euro-peo “Gr3, Grass to green gas”, checoinvolge 11 Partners provenienti da9 Regioni Europee: Fiandre (Belgio),Veneto (Italia), Saarland (Germania),Nordjylland, Midtjlland, SyddanmarkSjaelland e Hovedstaden (Danimar-ca). L’energia potenziale dell’erbaproveniente dalla manutenzione diaree urbane, agricole e protette ri-mane ampiamente sottoutilizzata in

tutta Europa. Le barriere alla sua dif-fusione sono: un’insufficiente cono-scenza ed espansione di tecnologieidonee per la falciatura, la conserva-zione e la digestione anaerobica diresidui di erba,l’assenza o mancanzadi cooperazione tra gli operatori del-la filiera e alcuni ostacoli di naturagiuridica. Di conseguenza i residuierbacei provenienti da sfalci, nono-stante le interessanti potenzialità,vengono impiegati solo marginal-mente per alimentare impianti di di-gestione anaerobica e produzione dibiogas. Il Progetto si propone di atti-vare la catena di approvvigionamen-to, anche in parziale sostituzionedella quota rappresentata dalle col-ture tradizionali, con evidenti vantag-gi sia sul fronte della sostenibilitàambientale, sia della riduzione del-l’impatto della filiera del biogas suimercati dei prodotti agricoli destina-ti all’alimentazione.Veneto Agricol-tura ha calcolato che nei capoluoghidi provincia regionali e nelle zone tu-ristiche costiere come il lago di Gar-da, la raccolta derivante dallo sfalciopotrebbe superare le 500 tonnellatel’anno di sostanza secca. Una quan-tità sufficiente a rendere convenien-te l’impiego nella produzione di bio-gas. (M. M.)

Genova 1: l’arte dei rifiutiScatta la rivoluzione della raccoltadifferenziata dell'organico a Genova:l'azienda municipalizzata per l'igieneurbana (Amiu) investe 220.000 euro inuna nuova campagna di comunicazio-ne per sensibilizzare i genovesi a se-parare l'umido.L'immagine di uno scarto di cucina,come una buccia di banana o una liscadi pesce, accompagnato dalla frase"Questo non è un rifiuto": sarà il leit-motiv dell'iniziativa presentata a Pa-lazzo Tursi dal sindaco Marco Doria edal presidente di Amiu Marco Casta-gna. Un richiamo al celebre quadro'Questa non è una pipa' di Magritteperché i rifiuti devono essere conside-rati una risorsa. (C.C.)

Genova 2: il riciclo delle scarpe da tennisLa gomma delle scarpe sportive, rici-clata, può diventare un tappeto peruno spazio giochi per bambini o unpavimento per un asilo. L'operazionedi recupero la promuove Amiu, l'a-zienda del Comune di Genova per il ci-clo dei rifiuti, grazie ad un accordo conESO (Ecological Services Outsour-cing). Il progetto è partito con unatrentina di ESObox, contenitori in car-tone riciclato, in punti di conferimentoall'interno di supermercati, scuole,associazioni sportive e palestre di Ge-nova, dove è possibile lasciare le pro-prie scarpe sportive che non vengonopiù utilizzate, anziché farle finire in di-scarica. Un tipo di riciclo che rappre-senta un esempio di economia circo-lare che da tempo è il filo conduttoredelle iniziative che Amiu promuoveper la raccolta differenziata. (C.C.)

Il 60% degli italiani spenderebbe 100euro in efficienza per ridurre bollettePer risparmiare sulla bolletta, quasisei italiani su dieci sono pronti a spen-dere fino a 100 euro l’anno per inter-venti di efficienza energetica e tre sudieci anche 500 euro. Tuttavia, quasi il54% di loro ignora l’esistenza degliecobonus del 50-65% per rendere più

44| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

N O T I Z I A R I O ENERG IA E AMB IENTE D I C O N FA G R I C O LT U R A

Page 43: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

efficienti le proprie abitazioni. È quanto emerge dal sondaggio “GliItaliani e l’efficienza” presentato a Ve-rona a “Smart Energy Expo”, la mani-festazione dedicata a soluzioni, pro-dotti e tecnologie per l’efficienzaenergetica. Dal sondaggio, commis-sionato da Veronafiere a un istituto diricerca si scopre che il 70% degli in-tervistati dice di sapere che ci sonomomenti in cui l’energia elettrica co-sta meno, ma poi il 34% ignora che ilprezzo inferiore sia relativo ai finesettimana. A sorpresa, la categoria meno infor-mata in materia di energia risultaquella dei giovani e degli studenti: ol-tre il 49% non sa che la luce si pagameno il fine settimana, uno su treignora l’esistenza del certificato di ef-ficienza energetica per le case e il36,6% non sa indicare quali siano glielettrodomestici a maggior consumoenergetico. Il sondaggio mette in lucela mancanza di informazione sui temilegati all’energia: infatti, meno di unintervistato su due (45,4%) distinguecorrettamente la differenza fra effi-cienza e risparmio. Inoltre, anche sulle figure professio-nali cui rivolgersi per interventi di ef-ficienza energetica gli italiani nonhanno molte certezze: solo un 25%pensa a esperti di efficienza, per il re-sto, i punti di riferimento restano in-ternet, l’artigiano di fiducia, amici eparenti, i fornitori di luce e gas. Moltobassa (3,0%) anche la percentuale diquanti sanno cosa siano le ESCO-Energy Service Company, cioè societàche effettuano interventi finalizzati amigliorare l'efficienza energetica deiclienti. (M. M.)

Syngenta è da sempreimpegnata nel pro-

muovere un modello diagricoltura responsabile,l’approccio culturale vol-to a rendere l’agricolturaproduttiva, rispettosadell’ambiente e, allostesso tempo, attenta alleesigenze dell’uomo edelle comunità. Per que-sto motivo ha incremen-tato la propria attenzioneverso una serie di progetti volti afavorire anche il benessere dellecomunità in cui opera. Dal 2011Syngenta aderisce al progetto pro-posto dal Comune di Milano chia-mato “Cura e adotta il Verde pub-blico” attraverso la sponsorizza-zione dell’area verde di PiazzaMissori in pieno centro e dellanuova area verde di fronte agli uffi-ci dell’azienda in via del Ghisallo,angolo via Gallarate. Con questainiziativa Syngenta ha voluto con-tribuire a valorizzare le aree verdidella città arricchendone la biodi-versità. Syngenta, oltre al persona-le tecnico qualificato che ha fornitosupporto e progettualità e la forni-tura di specie di piante e fiori, con-

tribuisce anche nell’implementa-zione di un piano di manutenzionedell’aiuola con interventi volti amantenere il più a lungo possibiledurante l’anno l’effetto decorativodell’area verde offrendo un grade-vole impatto visivo a tutti i cittadini.Area Piazza Missori: il progetto diSyngenta rappresenta una vera epropria sperimentazione di alle-stimento di un’aiuola pubblicacon specie e bacche arbustiveperenni e stagionali che, oltre adaver riscosso notevole apprezza-mento nella sua concezione e rea-lizzazione, ha permesso una ge-stione più sostenibile dello spazioverde.Area via Gallarate: l’intervento di

Syngenta consiste nella ri-qualificazione di un’areaverde pubblica dismessa edegradata, che è stata tra-sformata in un’aiuola verdedi gradevole impatto visivoper chi entra in città, con-tornata da un muretto dicontenimento, che fungeanche da seduta, all’internodel quale è stato collocatoterriccio seminato a prato,piante e fiori Syngenta.

IL PROGETTO “ADOTTA IL VERDE PUBBLICO”

Syngenta con Milano

per una città più sostenibile

O S S E R V A T O R I O

Area verde Piazza Missori

Area verde via Gallarate

Page 44: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

42| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

M A P P A M O N D Odi Jordan Nash

Gli sceicchi fanno shoppingdi terreni arabili

n SPAGNA: LA RIPRESA PARTE DALL’AGROALIMENTARE

Re Filippo VI diSpagna hariconosciuto ilsettoreagroalimentarecome "uno deigrandi motoridella ripresaeconomicaspagnola." Il repunta sulla

necessità di far conoscere ad un numero sempremaggiore di consumatori l'eccellente qualità delleproduzioni agricole spagnole. La corona apprezza ilmondo rurale e gli uomini e le donne che ci lavorano e nehanno cura. Il primo incontro del neo sovrano Felipe,accompagnato dalla regina Letizia, con il mondo agricoloè avvenuto in occasione dell’inaugurazione di una dellefiere più antiche della Spagna, quella internazionalezootecnica di Zafra, in Estremadura.

La terra scotta

ancora. Il

fenomeno del

‘land grabbing’ da parte

dei paesi del Golfo

non smette e cambia

obiettivi. Di fronte alle

difficoltà incontrate

in Africa nei progetti

di investimento

agricolo, la strategia

si sposta verso territori

meno rischiosi,

compresi gli Stati Uniti e

l'Europa orientale. Per

molti anni, gli stati

petroliferi del Golfo

Persico, che dipendono

per oltre l'80% dalle

importazioni per

soddisfare le loro

esigenze alimentari,

hanno investito molto

nell'acquisto di decine

di migliaia di ettari di

terreno coltivabile a

buon mercato. Così

il Sahel e il Corno

d'Africa, tra cui Egitto,

l'Etiopia, Marocco,

Mali, Mauritania, Sud

Sudan e Tanzania,

hanno avuto il

‘privilegio’ di attirare

questi investimenti.

Tra il 2001 e il 2011,

secondo il California

Oakland Institute,

oltre due milioni

di chilometri quadrati

(una superficie più

grande del Messico)

sono stati venduti ai

Paesi ricchi. La Banca

Mondiale ha identificato

affari per più di 450mila

chilometri quadrati, una

superficie equivalente a

quella della Svezia. Il

70% del totale, in Africa.

D’altronde l’agricoltura

è l'attività più

frammentata del mondo,

con grande capacità di

generare economie di

Il fenomeno del “land grabbing”:in dieci anni

2 milioni di kmq

sono stati venduti

ai Paesi ricchi

scala. Così ai Paesi ricchi

di denaro e poveri

di terra si aggiunge una

nuova generazione di

investitori istituzionali

(come fondi di

investimento, fondi

pensione e anche

università di élite come

Harvard o Vanderbilt)

che stanno utilizzando

le campagne con lo

stesso sforzo speculativo

che avrebbero utilizzato

per l'oro o per le valute.

Secondo Oakland

Institute, a questa gara

per la terra partecipano

giganti come il fondo

pensione Tiaa-Cref o Ubs

Agroinvest.

La Banca Mondiale stima

che nel 2050 ci saranno

9 miliardi di persone da

alimentare, il che

significa che la

produzione agricola

del pianeta dovrà

aumentare almeno

del 50%. Invece i terreni

scarseggiano. Per la Fao,

negli ultimi 50 anni,

la terra arabile pro

capite si e' ridotta del

45% e continuerà a

diminuire fino al 2050.

Page 45: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Annata record in Costa d’Avorio

pazione e della fonte di

reddito della popolazione,

secondo la Banca Mondia-

le. Per le autorità ivoriane

queste ottime performan-

ce sono l'impatto diretto

della politica che mira a

modernizzare l'agricoltura

nazionale, rendendola più

competitiva. Per il cacao,

oltre al clima favorevole, la

distribuzione di semi di

varietà “Mercedes”, con un

rendimento doppio o tri-

plo, sta cominciando a

Le performance

ivoriane

sono fruttodi politiche mirate

a modernizzare

l’agricolturadare i suoi frutti. Un rad-

doppio della produttività è

anche "molto facile" da rag-

giungere nel settore ana-

cardi, dove la Costa d’Avo-

rio spera di superare entro

5 anni l’India.

Iredditi degli agricoltori

di Costa d’Avorio, tra il

2010 e il 2013, sono

aumentati del 7,5%. Que-

st’anno sono stati segnalati

raccolti da record per il

cacao e gli anacardi, per i

quali il Paese africano è,

rispettivamente, il primo e

il secondo produttore

mondiale. L’agricoltura rap-

presenta il 22% del Pil della

Costa d'Avorio, oltre il 50%

dei proventi delle esporta-

zioni e due terzi dell'occu-

Page 46: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

I colossi giapponesi

dell’elettronica

si convertonoall’agricoltura asettica

prodotta in laboratori“a prova di germe”

F O C U S M O N D O

44| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Jordan Nash

la. I lavoratori indossano camici e ma-schere per preservare l'ambiente ste-rile in cui si coltiva la lattuga. Invece disuolo, le piante maturano in acqua,che è a goccia, alimentata con fertiliz-zanti e sostanze nutritive. Questa lat-tuga così prodotta vanta meno di 100mg di potassio per 100 g - ben quattrovolte meno di quella standard – il chela rende appetibile per il crescente nu-mero di anziani giapponesi con distur-bi renali. Inoltre, il livello di azoto è dicirca 75 mg per 100 g, riducendo cosìanche il sapore amaro, che talvolta po-trebbe avere la lattuga convenzionale.Certo è un po’ più cara, perché unaconfezione costa 3 dollari contro 1 diquella convenzionale! Oltre Toshiba eFujitsu (che ha annunciato di voler ri-convertire una fabbrica di dischetti,inutilizzata da venti anni, vicino Tokyoin un’impresa produttrice di ortaggi)anche Panasonic Corp. inizierà a ven-dere serre controllate da programmiinformatici per far crescere spinaci ealtri ortaggi, Sharp Corp, invece, dalloscorso anno sta sperimentando colti-vazioni di fragole in un sito coperto aDubai, utilizzando le sue tecnologie diilluminazione e purificazione. ���

Gli agricoltori hanno nuo-vi concorrenti: i colossidell’elettronica. Incredi-bile ma vero, si moltipli-cano le ‘firm’ che si con-vertono all’agricoltura.

L’ex-stabilimento Toshiba è diventatouna fattoria hi-tech dove si coltivanoverdure ‘a prova di germe’ in ambien-te sterile con tecnici in tuta bianca. E’successo a sud di Tokyo, con la ricon-versione del vecchio impianto diYokosuka, di quasi 2mila mq. La lattu-

La lattuga hi-tech

ga, coltivata in ambiente asettico, ha ilvantaggio di rimanere fresca a lungosugli scaffali dei supermercati, con in-dubbio vantaggio anche per l'esporta-zione. Un’agricoltura, questa, forte-mente improntata alla tecnologia. Lacoltivazione avviene in una vera e pro-pria ‘Clean Room Farm’, dove la luce èartificiale e fluorescente (con lampa-de Toshiba off course), un sistema di

condizionamento capace di mantene-re costante temperatura e umidità ai li-velli desiderati. Il sistema remoto dimonitoraggio, poi, tiene sotto control-lo continuo la crescita delle singolepiantine, mentre i materiali per l’im-ballaggio passano attraverso un meto-do di sterilizzazione. D’altronde se,per i pc, il business è in crisi perchénon darsi all’agricoltura?In Giappone Fujitsu ha già chiuso unadelle tre linee di produzione di chip el’ha trasformata in un’azienda agrico-

La coltivazione avviene

in una vera e propria

“Clean Room Farm”

Page 47: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Alle radici del futurowww.siapa.mi.it

PORTIAMO

NEL FUTURO

LA FORZA

DEL PASSATO

Passione, esperienza, innovazione e tradizione: le solide qualità degli agricoltori italiani sono le stesse di Siapa, partner privilegiato dei Consorzi Agrari dal 1948 e sostegno essenziale per affrontare le nuove side del mercato globale.

Oggi Siapa, dopo oltre 65 anni, continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i Consorzi Agrari, con un supporto tecnico all’avanguardia, grazie all’ampiezza e alla speciicità del catalogo prodotti, per colture sempre più protette e produttive.

Page 48: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Un nuovo robot

australiano a basso

impatto ambientale

coadiuva e vigila

sulle attività colturali

F O C U S M O N D O

46| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Jordan Nash

taggio della produttività. L’esperto dirobotica è un profondo sostenitoredell'automazione dei processi nell'a-zienda agricola: “E’ un processo inelut-tabile – ha sottolineato - ed è fonda-mentale per l'agricoltura futura, per-ché contribuisce al miglioramentodella resa di ogni operazione. Ad oc-cuparsi dei vari lavori ci saranno ap-parecchiature progettate apposita-mente per permettere di condurremolte delle operazioni agricole cheoggi si effettuano manualmente”.Ladybird è in continuo perfeziona-mento evolutivo. E’ prevista la dota-

Riuscire a coniugare l’atti-vità agricola moderna edeconomicamente validacon la tutela dell’ecosi-stema è l’obiettivo diConfagricoltura. Gli agri-

coltori gestiscono quasi metà del ter-ritorio con le loro coltivazioni e quasii tre quarti se si sommano le foreste,Sostenibilità, però, è anche lo studio disoluzioni innovative per semplificareil lavoro dell’uomo e rendere la vitasempre più “green”. Tra le novità ci so-no le macchine alimentate ad energiapulita per rendere le coltivazioni sem-pre più eco-friendly. Dall’Australia arri-

va una rivoluzionaria “coccinella” checon le sue bizzarre forma e colore simuove agilmente su prati e campi edè uno dei robot più complessi mai in-ventati, soprattutto perché lavora conun bassissimo impatto ambientale, dalmomento che l'energia necessaria asvolgere le mansioni la prende dal so-le. Salah Sukkarieh, esperto di roboti-ca dell'Università di Sidney è stato pre-miato dai membri per eccellenza del-l'Associazione Orticola Australiana(Ausveg) come "Ricercatore dell'An-no" per aver messo a punto questo ro-bot agricolo. Ladybird (coccinella)non è un automa qualsiasi: è fotovol-taico e con la sua ‘intelligenza’, seppurartificiale, è perfettamente in grado dicontrollare, in piena autonomia, le col-ture. Il prototipo, costato circa un mi-lione di dollari australiani, è stato pro-vato, con successo, presso l'aziendaagricola di Ed Fagan, produttore di ci-polle, barbabietole e spinaci, a Cowra,in Australia. "Ladybird – ha sottolinea-to l’inventore – è specialmente adattaall'agricoltura estensiva su grandi su-perfici ed è alimentata ad energia so-lare. Il dispositivo possiede una seriedi sensori capaci di identificare il gra-do di sviluppo degli ortaggi e le spe-cie infestanti, che siano vegetali o ani-mali". Si potranno così controllare mo-sche bianche, acari, afidi a tutto van-

In campo Ladybird la “coccinella”ad energia pulita

Page 49: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |47

zione di un braccio meccanico pren-sile, situato sotto il veicolo, che mostradel potenziale per il rilevamento ocampionatura in vista di una raccoltaautomatizzata. Potrà, inoltre, anche ri-muovere le infestanti. A parere del do-cente a capo della ricerca, questa coc-cinella-robot percorrerà il prossimostep nel campo dei macchinari agri-coli ad energia solare, perché riusciràperfino a controllare qualità e stato disalute dei terreni.La coccinella fotovoltaica è stata pro-gettata e costruita specificatamenteper gli ortaggi ed è in grado di con-

durre autonomamente operazioni disorveglianza, mappatura, classificazio-ne e localizzazione per tutta una seriedi ortaggi diversi. Il robot ha dimostra-to – in campo- di essere in grado dipercorrere autonomamente in lungoe in largo le file e di passare anche dauna fila a quella successiva; il tutto rac-cogliendo dati. “Tra i sensori ci sono la-

ser, videocamere e fotocamere iper-spettrali - ha spiegato il professore –perché parte del nostro programma diricerca è dedicato all'individuazionedi nuovi modi per fornire informazio-ni di valore agli agricoltori riguardo lostato delle loro colture." Il robot adenergia solare è stato caricato primadi essere attivato nell’azienda di Cow-ra e si è mantenuto completamenteoperativo per tre giorni consecutivi.Questa è la riprova, secondo gli esper-ti, che l'automazione in agricolturapuò contribuire ad aumentare l'effi-cienza e la resa. ���

I sensori del dispositivo

identificano il grado

di sviluppo degli ortaggi

Page 50: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

La kermesse

registra dati record

per numero di espositori,spazi occupati, delegazioni estere

e incontri d’affari. Goldoni, presidenteFederUnacoma: « Siamoattenti all’ambiente

ed alla sostenibilità»

S P E C I A L E E I M A

48| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Claudio Pietraforte

“Sold out”: Eima Internatio-nal registra il tutto esauri-to per quanto riguarda lasuperficie espositiva perla 41° edizione della ras-segna mondiale della

meccanizzazione agricola, organizzatadalla Federazione italiana dei costrut-tori FederUnacoma, che va “in scena”a Bologna dal 12 al 16 novembre2014. A dispetto della crisi e delle ven-dite in calo dell’agromeccanica, sono1.755 le industrie espositrici già inse-rite ed oltre 70, al momento in cui scri-viamo, ancora in lista d’attesa. Sono150 mila i metri quadrati netti già im-pegnati, dei quali 130 mila all’internodei padiglioni coperti e climatizzati e20 mila dedicati alle prove dinamichein esterni. I numeri dicono che è unarassegna da guinness dei primati, incui si superano i record già registratinella precedente edizioni. Infatti, ri-spetto all’edizione 2012, aumenta del10% la superficie espositiva coperta edel 7% quella complessiva. Tra i setto-ri merceologici rappresentati si distin-

Rassegna da guinness

guono per incremento dimensionalequelli delle trattrici, della macchineper la lavorazione del terreno, dellacomponentistica e del gardening; aquest’ultimo settore si aggiunge ilcomparto del florovivaismo che rap-presenta una novità nell’ambito di Ei-ma International. Cresce anche la ca-ratura internazionale: ad oggi sono570 le aziende espositrici estere pre-senti, provenienti da 44 Paesi, un nu-mero destinato ad incrementarsi con

l’ingresso di quelle in lista d’attesa, macomunque già superiore al dato re-cord della scorsa edizione (558 espo-sitori da 41 Paesi); mentre è in via didefinizione il programma degli incon-tri “business to business” fra le indu-

Appuntamento con i lettori

al padiglione 3 6 , stand C2

di Mondo Agricolo e Opsai

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |49

tori è di aggiungere un altro primato:quello di superare il numero com-plessivo di 200 mila persone, incre-mentando ulteriormente le presen-ze estere, grazie anche ad una cam-pagna informativa che, quest’anno,ha puntato su Paesi ritenuti strate-gici e particolarmente promettentiper il mercato della meccanizza-zione agricola. Il calendario delleconferenze di presentazione ha vi-sto, fra l’altro, incontri in Spagna,

Stati Uniti, Argentina, Brasile, Marocco,Iran, Indonesia. Per quanto riguarda glisforzi dei costruttori e le novità agro-meccaniche in fiera, vanno segnalati –come ha posto in evidenza il presi-dente di FederUnacoma Massimo Gol-doni - «gli sforzi diretti a conciliare leesigenze produttive con la salvaguar-dia dell’ambiente; un obiettivo sulquale le industrie del settore stannoinvestendo ingenti risorse da almenoventi anni a questa parte. Dalle tecno-logie per i trattamenti ecocompatibiliai sistemi per la lavorazione minimadel terreno, dai motori a basso impat-to ambientale agli impianti per l’otti-mizzazione delle risorse idriche, finoalle applicazioni informatiche e satel-litari per la mappatura del territorio ela gestione scientifica delle lavorazio-ni, non c’è ambito in cui l’industriadella meccanica agricola non abbiaprogettato e sviluppato innovazioniimportanti». ���

Massimo

Goldoni

strie presenti e le numerose delega-zioni estere ufficiali che giungerannoa Bologna dalle Americhe, dai PaesiBrics, da Paesi dell’Africa, del Medio edell’Estremo Oriente, dall’EuropaOrientale. Al di là delle delegazioni uf-ficiali, Eima International si distingueper la presenza di operatori economi-ci stranieri che, nella scorsa edizione,hanno superato il numero di 32 mila,provenienti da 122 Paesi, sul totale di196 mila. L’aspettativa degli organizza-

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5 0 | MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

S P E C I A L E E I M A

Nonostante la crisi,le case costruttrici

leader a livello mondiale

stanno moltiplicando gli sforzi. Le novità dei principali marchi

di Claudio Pietraforte

mances degli anni passati, sta ora inte-ressando anche i Grandi Paesi del Nor-deuropa, a cominciare dalla Germaniadove – in base ai dati diffusi dalla Vd-ma, l’associazione dei costruttori te-deschi di macchine agricole – alla finedello scorso agosto risultavano ven-dute complessivamente 1865 mieti-trebbie, in contrazione del 9% in con-

fronto alla stagione precedente. Nonostante la difficile congiuntura,comunque, le case costruttrici leadera livello mondiale stanno moltiplican-do gli sforzi per offrire agli utilizzatorifinali macchine da raccolta polivalen-ti, dotate delle migliori tecnologie ca-

Mietituraall’avanguardia

New Holland

CR1 0 .9 0

La tendenza purtroppo è diquelle che riuscire ad in-vertire appare sempre piùcomplicato. Così anche Ei-ma International 2014 èdestinata a coincidere con

un frangente di certo non positivo peril mercato nazionale delle macchineagricole, sebbene a compensare la cri-si sul fronte interno ci sia ancora lacrescita dell’export che continua agratificare l’industria italiana dellameccanizzazione per l’agricoltura. Fat-to sta che i dati forniti da FederUna-coma per i primi nove mesi di que-st’anno parlano di immatricolazioniancora in calo nel nostro Paese, conflessioni che riguardano tutte le tipo-logie di macchine, comprese le mieti-trebbie che fanno registrare un pesan-te passivo (-25,6%) rispetto allo stessoperiodo del 2013. Un trend che, dopo le brillanti perfor-

Sul mercato macchine

di grande potenza

addirittura da 6 5 2 cavalli

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |51

del monitor touch screen a colori ul-tralargo IntelliView IV da 26,4 centi-metri. Novità sostanziose anche per lemietitrebbie di gamma media di casaNew Holland con le rinnovateCX5000 e CX6000 Elevation – quattromodelli base, due a 5 e due a 6 scuoti-paglia – oggi incrementate nelle pre-stazioni e nella flessibilità di impiego.Produttività, multifunzionalità, costi diesercizio contenuti. Questi i criteriguida della progettazione della nuovagamma di mietitrebbie C7000 diDeutz-Fahr, novità di spicco presenta-ta dalla casa costruttrice all’edizione2014 di Eima International. Una nuovasigla per nuovi modelli da piano –C7205 e C7205 TS a 5 scuotipaglia eC7206 e C7206 TS a 6 scuotipaglia –affiancati dalle versioni C7205 eC7206 TSB per la collina, munite di si-stema Balance per la compensazioneautomatica delle pendenze di tutta lamacchina (fino a 20% lateralmente e6% in direzione di marcia). Ad azionar-li sono motori Deutz TCD L6 emissio-

conforme agli standard Stage IV/Tier4 Final – e la incrementata capienzadei serbatoi della granella (14.500 li-tri) abbinata ad una velocità di scaricopari a 142 litri al secondo. In grande ri-salto, poi, gli importanti contenuti tec-nici di serie sulla CR10.90, dotata ditecnologia Twin Rotor: in primo luogol’ottimizzato Dynamic Feed Roll (Dfr),l’efficiente sistema meccanico di ali-mentazione dei rotori che svolge incontemporanea anche una funzionedi protezione dai sassi, deviandoli sen-za soste, in movimento. E poi le pluri-premiate tecnologie Opti-Fan (cheneutralizza gli effetti dei terreni in sa-lita e in discesa sul cassone crivellan-te) e Opti-Clean, grazie alla quale èpossibile migliorare le prestazioni dipulizia del prodotto. Al top della co-modità e dell’ergonomia, infine, lanuova cabina Harvest Suite Ultra da3,7 metri cubi, con superficie vetratamaggiorata (6,3 metri quadri), dotata

paci di garantire un altissimo standarddi prestazioni e di comfort coniugatoad un sempre maggiore risparmio intermini di tempi e di costi di gestione.Emblematiche in tal senso le mieti-trebbie di ultima generazione firmateNew Holland e sfoggiate all’Eima In-ternational di quest’anno. In mostrasotto i riflettori della rassegna bolo-gnese, dunque, l’ammiraglia della rin-novata gamma CR, la CR10.90 – lamietitrebbia più potente oggi sul mer-cato grazie ai suoi 652 cavalli di po-tenza – in grado di assicurare una pro-duttività superiore anche del 15% ri-spetto a quella dei più avanzati mo-delli precedenti. Non a caso la gagliar-da top di gamma delle mietitrebbiedel marchio giallo-blu è recentementeentrata nel guinness dei primati riu-scendo a raccogliere in otto ore (in uncampo nella contea del Lincolnshire,nel Regno Unito) più di 797 tonnella-te di grano, con un consumo di soli1,12 litri di carburante per tonnellataraccolta. Determinanti per simili risul-tati, innanzitutto, il vigoroso motoreFpt Cursor 16 – un sei cilindri in lineada 15,9 litri (Diesel of the Year 2014),provvisto di sistema Common Rail e

Si punta sull’innovazione

per ottimizzare capacità,

prestazioni ed efficienza

Deutz Fahr

serie C7000

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52| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

S P E C I A L E E I M A

nati Tier 4 interim, con potenza eroga-ta di 230 cavalli (per la C7205), di 265cavalli (C7205 TS e TSB) e di 307 ca-valli (per la C7206) e con bassi consu-mi garantiti dalla tecnologia Scr conAdBlue e da una avanzata tecnica co-struttiva della mietitrebbia caratteriz-zata dalla presa di potenza su entram-bi i lati del motore. Nuova fin dalla car-rozzeria curata da Giugiaro Design, laserie C7000 vanta numerose soluzionitecniche innovative, in primis il rinno-vato sistema trebbiante Maxi-Crop,con esclusivo controbattitore a sezio-ni variabili, in grado di ottimizzare, as-sieme ai lunghi scuotipaglia, le presta-zioni in termini di capacità di separa-zione. Perfettamente in sintonia conlo stile delle ultime mietitrebbie rea-lizzate da Deutz-Fahr, poi, la nuova ca-bina Commander Cab V, ad alta visibi-lità e particolarmente confortevole,con dotazioni studiate ex novo per of-frire la massima ergonomia e una gui-da sicura in campo e su strada.Sempre all’avanguardia nelle tecnolo-gie di raccolta e particolarmente at-tenta alle peculiarità del mercato eu-ropeo, Case IH porta alla ribalta dellamanifestazione bolognese la sua nuo-

va serie 240 di mietitrebbie AxialFlow: tre modelli, 7240, 8240 e il topdi gamma 9240, che segnano nuovitraguardi in termini di prestazioni, ren-dimento e affidabilità. Requisito chia-ve il possente motore Cursor Fpt In-dustrial nelle versioni Cursor 11 (perla 7240), Cursor 13 (per la 8240) e,per l’ammiraglia 9240, il super-effi-ciente Cursor 16 con una potenza chearriva ai 634 cavalli. E, per adattare lapotenza del motore alle condizioni diraccolta del Vecchio Continente, la ca-sa di St.Valentin ha specificatamentemigliorato il rotore e il design dell’ali-mentatore delle sue nuove mietitreb-bie della serie 240, dotate dell’ultimagenerazione di testate Case IH Vari-Cut, disponibili con una larghezzamassima di 12,5 metri e in un ampioassortimento che include testate conlama a posizione variabile, con lamaflessibile Terra-flex, testate rigide percereali e leguminose, oltre che da rac-

colta per colture specializzate e permais. Nella rivisitata cabina, inoltre,tutte le funzioni operative fondamen-tali sono gestibili con una sola manotramite il Multifunction Propulsion

Control Lever e i comandisono ergonomicamente elogicamente raggruppatisulla consolle destra. Pronteper l’Europa anche le trenuove mietitrebbie AxialFlow 140 del marchio ros-so, forti di un motore anco-ra più potente (da 449 ca-valli di potenza massima nelmodello di punta, il 7140) edi un rotore ulteriormentesviluppato, dedicate alle esi-genze delle aziende di me-die dimensioni.Già note alla clientela inter-nazionale, debuttano sulmercato italiano ad Eima2014 le mietitrebbie ibridedella serie X di Fendt (9490X/AL, da 496 cavalli di po-tenza), tutte provviste dipropulsori Euro IV/Tier 4 Fi-nal. Dalla prossima stagio-ne, infatti, Agco commercia-

Fendt serie X

Le nuove mietitrebbie

garantiscono alti standard

di prestazioni e comfort

Laverda M410

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |53

lizzerà le mietitrebbie della casa diMarktoberdorf anche nel nostro Pae-se, ponendo fine all’esclusiva territo-riale fino ad oggi riconosciuta al mar-chio Laverda. Lo sguardo è puntato al-le grandi aziende agricole esoprattutto a quelle impreseagromeccaniche che giàscelgono i trattori Fendt gra-zie alla solida immagine cheassocia il marchio premiumdella corporation america-na a macchine ai vertici del-la qualità e della avanzatatecnologia, di comprovataaffidabilità. Anteprima bolo-gnese, infine, per le mieti-trebbie delle serie M 300 eM 400 di Laverda, reduci dalprofondo restyling che le harinnovate sia nel design, ele-gante e pratico al tempostesso, sia nella sostanza, gra-zie a nuove caratteristicheche elevano le prestazionidi raccolta assieme al livellodi comfort e di controlloper l’operatore, a partire dal-l’adozione dei più recenti epotenti motori Agco Power

Gli acquirenti richiedono

produttività, multifunzionalità,

costi di esercizio contenuti

Case IH

Axial Flow 9240

a sei cilindri, Common Rail ad altapressione, emissionati Tier 4 Final contecnologia Scr e Scr combinata al ri-circolo interno dei gas di scarico. Darimarcare inoltre, per la serie M 300 a5 o 6 scuotipaglia, l’opzione di piat-taforme di taglio Power Flow fino a6,8 metri di larghezza e del sistema La-verda battitore/controbattitore conMulti Crop Separator per una efficacee delicata trebbiatura e separazione,ma anche la nuova cabina Proline, in-sonorizzata e con ampia superficie ve-trata, che offre standard tecnologicied ergonomici tipici di macchine dicapacità superiore. Le mietitrebbie M400 invece annoverano, oltre all’assaleanteriore Level Concept (per un livel-lamento automatico laterale del 20%),il nuovo optional costituito dal siste-ma di sterzo automatico AutoGuidexls, in grado di garantire una precisio-ne fino a 5 centimetri per un tagliocompleto a ogni giro del campo. Tuttii modelli a 6 scuotipaglia, poi, sonoora dotati di serie di un nuovo trincia-paglia a sei file, progettato per assicu-rare elevate performances di trincia-tura e spargimento della paglia in ope-razioni di aratura ridotta. ���

Page 56: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Convention a Parigi

dei distributori europei

del marchio Kubota.

I nuovi trattori

strizzano l’occhio agli agricoltori del Vecchio Continente

S P E C I A L E E I M A

54| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Barbara Mengozzi

ponica, che ha ad Osaka il suo quar-tier generale ed ha realizzato lo scorsoanno un fatturato di 14,6 miliardi didollari, ha deciso di allargare gli oriz-zonti inserendo sempre più nel pro-prio business le macchine destinatealle colture di pieno campo e concen-trando l’attenzione sui mercati delVecchio Continente.Una strategia messa in atto per gradi, acominciare dalla acquisizione nelmaggio 2012 della norvegese Kverne-land, azienda di primaria importanzanei segmenti della lavorazione del ter-reno, semina e fienagione, seguita dal-

Dopo aver reso particolar-mente dura la vita ai mar-chi ai vertici dell’indu-stria motociclistica ed au-tomobilistica, i giappo-nesi sono pronti a dare

del filo da torcere anche ai costruttoridi macchine agricole, trattori in pri-mis. A lanciare la sfida è Kubota Cor-poration, oggi al primo posto in Giap-pone e numero tre mondiale in que-sto settore. Originariamente produttrice di trattri-ci, raccoglitrici ed attrezzature specifi-che per la coltura del riso, la casa nip-

Il trattore giapponesealla conquista dell’EuropaIl trattore giapponesealla conquista dell’Europa

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |55

che fa registrare su scala mondiale ilpiù alto valore economico, superioreai 5 miliardi di euro complessivi, di cuipoco meno di 3 vengono realizzati inEuropa.«Il nostro obiettivo iniziale – ha di-chiarato Masatoshi Kimata, presiden-te e amministratore delegato di Kubo-ta Corporation, nel corso della con-vention che a Parigi lo scorso 26 set-tembre ha riunito per la prima voltatutti i distributori europei del marchionipponico – è di produrre 3.000 trat-tori di questa nuova serie nel 2017,con un target inizialmente circoscrit-to all’Europa occidentale, il Nord Ame-rica, l’Australia e il Giappone, per poiallargare le venditeall’Europa dell’Est». Ein effetti i nuovi trat-tori Kubota, strizza-no l’occhio allaclientela europeamettendo insiemeproduttività, versati-lità, comfort e faci-lità d’uso, con l’ag-giunta determinantedi un buon rapportoqualità/prezzo e diun piacevole design. I nuovi M7, che ilpubblico italianoavrà modo di ammi-rare all’Eima Interna-tional, sono mossida un motore Kubo-ta V6108, un 4 cilin-dri turbo intercoolerda 6.124 centimetricubi di cilindrata,emissionato StageIV/Tier 4 Final grazieall’abbinamento del-la tecnologia Scr (ri-duzione catalitica se-lettiva) con un siste-ma di ricircolo deigas di scarico (Egr)

la realizzazione a Bierne, nella regionefrancese del Nord-Pas de Calais, dellostabilimento Kubota Farm Machineryche sarà operativo alla fine di que-st’anno. Il sito produttivo è esteso su115mila metri quadrati e 37mila sonooccupati dallo stabilimento che entroil 2017 dovrebbe impiegare 140 ad-detti. Da qui uscirà, a partire dall’apri-le 2015, la nuovissima serie di trattoriM7 (la denominazione sembra peròancora provvisoria e destinata a subi-re delle modifiche): tre modelli chevanno a collocarsi nella fascia di po-tenza tra i 120 e i 180 cavalli, quella

I trattori Kubota

hanno un buon rapporto

qualità/prezzo

ed un filtro diesel antiparticolato(Dpf). Le potenze dei 3 modelli sonodi 130, 150 e 170 cavalli, con ulterioricavalli supplementari forniti dalpowerboost.Due opzioni per il cambio (power-shift a 4 rapporti in avanti e 4 in retro-marcia su sei gamme di velocità, consuperriduttore opzionale, e trasmissio-ne a variazione continua) e per l’im-pianto idraulico (a centro aperto, conpompa da 80 litri al minuto e a centrochiuso load sensing, con pompa da110 litri).Alla convention di Parigi sono statipresentati anche i nuovi modelli 100 e128 della serie GX e la nuova gammadi attrezzature agricole Kverneland inlivrea arancione che, lanciate a partiredal 2015 in Francia e Germania e suc-cessivamente negli altri Paesi euro-pei, permetteranno a Kubota di pro-porsi come full-liner. ���

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Page 58: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

56| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

S P E C I A L E E I M A

La due giorni di Merlo

a Cuneo ha offerto alla stampa specializzata l’opportunità di vedere al lavoro l’ultima

generazione di Turbofarmer

versatili e componibili

di Barbara Mengozzi

correnza, può essere programmatodigitalmente in base alla specificaconfigurazione fatta direttamente dalcliente.Passando ai principali contenuti tec-nici della nuova gamma Turbofarmer,si tratta di tre modelli (TF 38.7, TF38.10 e TF 42.7) e 20 versioni diffe-renti, con bracci da 7 a 10 metri eportate da 3,8 a 4,2 tonnellate. Le mo-torizzazioni disponibili sono due, da122 e da 156 cavalli, entrambe Deutz

Telescopicomodulare

La due giorni organizzatada Merlo a Cuneo lo scor-so ottobre non solo ha of-ferto alla stampa specializ-zata l’opportunità di ve-dere al lavoro l’ultima ge-

nerazione di telescopici Turbofarmer,ma ha consentito anche di entrare nelvivo dell’approccio modulare che ilgruppo piemontese ha deciso di adot-tare due anni fa rivoluzionando di fat-to il modo di progettare, produrre edanche vendere i propri mezzi. Il tele-

scopico, infatti, viene scompostoin singoli blocchi assimilabili a dei

mattoncini che, una volta assem-blati, permettono di ottenere unamacchina completa. La tecnologia modulare, oltre a garan-tire un incremento della qualità delprodotto (i moduli, realizzati in lineeproduttive parallele, arrivano nella li-

nea di montaggio finale già mon-tati e collaudati al 100%) e del nu-mero di versioni disponibili (i mo-duli possono essere combinati tra

loro in modo differente), migliora gliaspetti logistici, i tempi di industria-lizzazione e l’efficienza del servizioricambi sia in azienda sia presso idealer.

Per fare un esempio pratico, senel Turbofarmer di prima genera-zione c’erano quasi 40 moduli“comandi” differenti, oggi ce n’èuno solo “modulare” che, all’oc-

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OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |57

stire il regime motore direttamentecon il joystick. Con il cambio MCVTronic, presentesu versioni specifiche della gamma ecomposto da due motori idrostaticiche, in funzione della velocità di tra-

ed emissionate Tier 4 interim, la pri-ma dotata di Egr e Doc, la secondacon Doc e filtro Dpf. La trasmissioneè idrostatica, com’è nella tradizioneMerlo, a due velocità con Epd (EcoPower Drive) di serie, che svincola ilregime motore dal pedale dell’accele-ratore con una riduzione dei consumidel 18%, e, in opzione, Epd Plus, confunzione Speed Control per mante-nere costante la velocità di avanza-mento, e Epd Top che permette di ge-

sferimento e della coppia richiesta, la-vorano congiuntamente o separati, siottengono accelerazioni fluide da 0 a40 chilometri orari senza cambiomarcia. I Turbofarmer II sono dotatiinoltre di sistema Fan Drive che con-sente di cambiare il senso di rotazio-ne della ventola, da aspirante in sof-fiante, per la pulizia dei radiatori.Nella nuova cabina, la più larga dellacategoria con i suoi 1.010 millimetri,sono stati ottimizzati il comfort acu-

I moduli possono essere

combinati tra loro

in modo differente

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58| MONDO AGRICOLO |OTTOBRE 2014

S P E C I A L E E I M A

stico e quello termico. In evidenza an-che il nuovo display in stile automoti-ve. Alla versione standard su silent-block si affianca quella sospesa (CS)idropneumatica attivabile dall’opera-tore. Diverse soluzioni tecnologichesono disponibili per i circuiti idraulici:dalla più semplice (pompa a ingra-naggi con distributore a centro aper-to) applicata ai modelli entry-level, al-le soluzioni più evolute (pompa a ci-lindrata variabile, distributore LoadSensing a centro chiuso e controlloFlow-sharing) applicate ai modellicon cabina sospesa. Sul fronte della sicurezza, oltre alla ca-bina conforme alla norma Fops di li-vello 2 e alla normativa Rops, è di se-rie su tutta la gamma il sistema Cdcche verifica costantemente la stabilitàlongitudinale della macchina preve-nendo il ribaltamento.Merlo, che produce internamente i

bracci dei propri sollevatori telescopi-ci, ha sviluppato tecnologie unicheche, grazie alla modularità, vengonoora condivise su più modelli. Tra que-ste il sistema brevettato TT (Tilting eTraslazione) per la correzione dell’in-clinazione, in modo da compensare lependenze del terreno, e lo sposta-mento laterale del braccio telescopi-co che può raggiungere i 530 milli-metri. Di serie inoltre il dispositivoTac-Lock per l’aggancio e lo sganciorapido delle attrezzature, che sono piùdi 30, anch’esse progettate e prodotteinternamente all’azienda. Anche tutta la parte elettrica/elettro-nica è stata rivista con l’obiettivo di in-

Nella nuova cabina sono

ottimizzati il comfort

acustico e quello termico

trodurre sui nuovi modelli uno sche-ma elettrico di tipo can-bus che per-mette di semplificare notevolmente illayout e il montaggio della compo-nentistica uniformando le soluzioni,con un ulteriore grande vantaggio nel-le operazioni di manutenzione e dia-gnosi del mezzo. Per finire, sfruttando le potenzialitàdel nuovo sistema elettronico, si è cer-cato anche di implementare al 100%sulle nuove macchine modulari il di-spositivo Merlo Mobility che permet-te di visualizzare in remoto le infor-mazioni relative al telescopico subrowser o tramite App da smartpho-ne. Per ora viene fornito il posiziona-mento del mezzo e l’antifurto ma dafine anno saranno introdotte anche lefunzioni di diagnostica in remoto, ge-stione della manutenzione e analisidelle condizioni in cui ha operato ilmezzo. ���

Page 61: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

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Page 62: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Avviata ufficialmentein Germania la costruzionedella nuova area

industriale. Un investimento

di 75 milioni di euro

S P E C I A L E E I M A

60| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

ALauingen, in Baviera, av-viata ufficialmente lacostruzione della nuo-va area industrialecompletamente dedi-cata al mondo Deutz-

Fahr, annunciata durante l’ultima fieradi Agritechnica. Per consentire la realiz-zazione di “Deutz-Fahr Land” è stata ac-quisita un’area complessiva di 125.000mq adiacente all’attuale struttura. Su ta-le area nascerà il nuovo stabilimentoproduttivo con layout a “L” per una su-perficie coperta di 40.000 mq, orienta-to ai maggiori standard tecnologici in

La prima pietra di “ Deutz-Fahr Land”

termini di impianti di verniciatura ecollaudi idraulici, elettrici e elettronici.Il sito produttivo di Lauingen porteràcosì la propria capacità produttiva a8.000 trattori/anno su un turno. A finelavori, previsti entro il 2016, il sito pro-duttivo di Lauingen occuperà un’areatotale pari a 340.000 mq con una su-perficie coperta pari a 138.000 mq.

L’investimento complessivo, che am-monta a 75 milioni di euro, prevede larealizzazione di soluzioni specificheper le attività test e training, nonché diun’area accoglienza e museo per offri-re un’esperienza 100% Deutz-Fahr aiclienti e alla rete distributiva. Alla ceri-

Bussolati: «L’ampliamento

aziendale tappa decisiva

per la crescita del marchio»

monia erano presenti Lodovico Busso-lati, amministratore delegato di SameDeutz-Fahr, Rainer Morgenstern, ammi-nistratore delegato Same Deutz-FahrGermania e direttore commerciale Eu-ropa, le autorità di Lauingen e del di-stretto di Dillingen, Aldo e FrancescoCarozza, vicepresidenti Same Deutz-Fahr, che hanno simbolicamente dato ilvia ai lavori a bordo di due trattori Serie6 equipaggiati con pala anteriore. “L’av-vio dei lavori di costruzione della nuo-va area industriale – afferma LodovicoBussolati – rappresenta una tappa deci-siva per la crescita del marchio e ac-compagna il completamento in corsodella gamma prodotto nell’ambito del-l’alta potenza grazie alle nuove serie ditrattori fino a 440 cavalli. Anche perquesti due importanti fattori, i prossimidue anni saranno fondamentali nellastoria di questo marchio”. (C. P.)

La cerimonia inaugurale a Lauingen

La prima pietra di “Deutz-Fahr Land”

Page 63: Mondo agricolo 10 Speciale Eima
Page 64: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Workshop a Todi di ConfagriUmbria sul progetto

di agricoltura di precisione

sostenuto dalla rete

d’impresa“Innovazione”

che unisce aziende

agricole ed industrie

agromeccaniche

S P E C I A L E E I M A

62| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

Precision farming in rete

imprese in rete coinvolte nel proget-to “Rtk”: Luca Blasi, Arnaldo Caprai,Società agricola Mastri birrai umbri,Sodalizio San Martino, Giovagnoli Al-viero, Fondazione per l'istruzioneagraria e Cratia. I partner scientifici etecnologici sono 3A-PTA Parco Tec-nologico Agroalimentare dell'Umbria,Bibus Italia (che si occupa di equi-paggiamenti tecnologici e applicazio-ni automotive legate ai sistemi di si-curezza), Geotop/Topcon (specializ-zata in topografia, Gps e fotogramme-tria) ed il Dipartimento di Ingegneriadell’Università di Perugia. Ci si è av-valsi dell’impiego della rete regiona-

Il satellite fornisce un contributosempre più determinante allepratiche agricole. Se ne è di-scusso in un workshop abbina-to ad attività dimostrative, pro-mosso a Todi, presso l’Istituto

agrario, da Confagricoltura e Anga del-l’Umbria. L’incontro è stato finalizza-to ad illustrare i primi risultati del pro-getto “Rtk” sull’agricoltura di precisio-ne, finanziato a valere sulla misura124 del PSR e portato avanti da unpartenariato che unisce aziende agri-cole e produttori di tecnologia pro-mosso dal Cratia, ente di emanazioneConfagricoltura Umbria. Queste le

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le di 12 stazioni perma-nenti Gps/Gnss per uncontrollo dinamico del-le attività agronomiche,con la segnalazione intempo reale di eventualicriticità. «A spingere gli agricolto-ri umbri verso l’agricol-tura di precisione – haevidenziato nell’incon-tro a Todi il segretario ge-nerale di ConfagricolturaUmbria Alfredo Monacel-li - sono i benefici di or-dine economico, ma an-che di sostenibilità, di ridotto impattoambientale, minori consumi di carbu-rante, maggiore sicurezza e menostress per gli operatori, legati all’otti-male impiego dei mezzi di produzio-ne». Il concetto di base è quello di co-noscere nel dettaglio le aree coltivatee le loro reali esigenze in modo da es-sere in grado di distribuire le quantitàottimali dei vari mezzi di produzione

(sementi, acqua, fertilizzanti, diserban-ti, fitofarmaci, ecc.). Grazie al satelliteed al Gps si può georeferenziare (cioècollegare ad un preciso punto del

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Agricoltura di precisione:

risparmi e riduzione

dell’ impatto ambientale

campo) i dati produttiviacquisiti. In tale ottica, inUmbria, si è proceduto arealizzare un accuratostudio cartografico. Quindi si sono integrati idati provenienti da rilievisatellitari GNSS con quel-li eseguiti con il suppor-to della rete GPS-UM-BRIA (della Regione Um-bria e Università degliStudi di Perugia) e di al-tre reti (ad es. AGnet diTopcon), ottenendo cosìmappe multilivello; sulla

base di esse si sono create dettagliateschede colturali, specifiche per ogniazienda. A Todi, in occasione dell’in-contro convegnistico, le cui conclu-sioni sono state affidate all’assessorealle Politiche agricole e agroalimenta-ri della Regione Umbria FernandaCecchini, sono state proposte dimo-strazioni delle tecnologie applicate oapplicabili al settore agricolo. (M. M.)

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Page 66: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

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Page 67: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Da una ricerca

internazionale

emerge la crescita

vertiginosa

dei consumi mondiali

di yogurt soprattuttoin Cina, Brasile

e Turchia

AT T U A L I TÀ S E T T O R E L A T T I E R O C A S E A R I O

quidi”. Nei mercati “maturi” i consumisono stabili (ad esempio il 60% dei fran-cesi intervistati dichiara di non avermutato il quantitativo consumato);emergono poi due tendenze interes-santi: il 60% dei giovani ventenni ha in-crementato i consumi, mentre solo il45% degli ultracinquantenni lo consu-ma; per gli esperti quello degli “over50” è un segmento di mercato tutto dasviluppare con claim salutistici mirati.Nei consumi variano le preferenze traPaese e Paese; i cinesi preferiscono iprobiotici. Gli americani invece gradi-scono lo yogurt “greco” (ma la granparte degli stabilimenti produttivi sononegli Usa) che subisce tre filtrazioniper rimuovere una quantità maggioredi siero ed avere una minore percen-tuale di lattosio.La valutazione dello yogurt come ali-mento nutraceutico è una delle molleche spinge maggiormente a consumar-lo. In particolare il 53% dei fruitori ap-prezza i benefici per la salute gastroin-testinale, il 51% gradisce i benefici perle ossa. L’utilizzo per la salute gastroin-testinale è il motivo principale dei con-sumi in Cina (76% degli utilizzatori); ilcollegamento yogurt-osteoporosi èparticolarmente importante per con-sumatori di Turchia (70%) e Francia(59%). Lo yogurt è nutriente, dà unasensazione di sazietà per la gran partedei consumatori di Brasile (ben l’80%),Usa e Turchia (entrambi a quota 76%).Sono il 63% i consumatori di Turchia ePolonia che in tre anni hanno consu-mato più yogurt perché fonte di pro-teine, seguiti a ruota da quelli di Cina(61%) e Brasile (60%).Sotto la lente d’osservazione la Cinadove, nonostante il miglioramento del-lo stato nutrizionale della popolazione,la carenza di micronutrienti è ancoraun problema di salute pubblica. Impor-tante il dato che viene a galla che l’82%dei consumatori cinesi dichiara di “es-sere più consapevole della propria sa-lute”; il 50% trova “che gli yogurt sianostati affinati”. Emerge pure che più del-la metà dei consumatori del Paese deldragone rosso è disposto “a pagare unextra per lo yogurt arricchito da vita-mine e minerali”. (M. M.)

Boomdello yogurta Pechino

Cresce il consumo mondialedello yogurt, un settore vita-le che vale 62 miliardi di eu-ro ma che si ipotizza diven-teranno 75 nel giro di unquinquennio. Lo yogurt è

uno dei prodotti più graditi e consu-mati perché viene percepito come na-turale, sano, veloce alternativo al pastoo gustosa merenda; in linea con gli stilidi vita attuali per coloro che sono at-tenti alla linea, al benessere fisico, allasalute. È quanto emerge da un’indaginedi mercato condotta dalla società inter-nazionale di ricerche DSM. Dallo studioemerge che i mercati più promettentisono quelli di Turchia, Brasile e soprat-tutto Cina, dove i consumi sono cre-sciuti in pochi anni del 60-67%. Un da-to confermato anche da un Rapportodel Dipartimento dell’Agricoltura de-gli Usa da cui emerge, tra l’altro, che inCina lo yogurt rappresenta il 18% deiconsumi di prodotti lattiero-caseari “li-

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |65

Boomdello yogurta Pechino

Page 68: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Un’importante scoperta è stata effet-tuata da un gruppo di ricercatori del-l’Istituto di Scienze delle Produzionialimentari (Ispa) del CNR di Bari, iquali hanno dimostrato che l’ anomalacolorazione “blu” della mozzarella èimputabile alla presenza dell’indigoi-dina, un pigmento prodotto dai ceppibatterici di “Pseudomonas fluore-scens”. Ora i ricercatori hanno messo a

punto un metodo innovativo che permette di inibire la sintesi di questa moleco-la. Lo studio, condotto in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimen-tale di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta, è stato pubblicato sulla rivista ameri-cana “Food Microbiology”.

CNR RIMEDI CONTRO LA MOZZARELLA BLUn

CremonaFiere

e Ice Zagabria,

hanno organizzato un incontro

su opportunità e sinergie

che si prospettano

vi business. Per questoCremonaFiere, in collabo-razione con ICE Zagabria,ha organizzato una presen-tazione specifica. A illustra-re il settore, le prospettivee le nuove opportunità, so-no stati invitati StjepanKušec, presidente di SUS(Federazione delle Associa-zioni croate degli allevato-ri di suini); Goran Jančo, vi-cepresidente di SUS e pre-sidente dell’Associazionedi allevatori di suini dellaregione Osječko-Baranj-ska; Josip Crnčić, funziona-rio dell’Agenzia croata perl’Agricoltura e segretariodella Federazione di alleva-tori croati di bovini di raz-za Simmental. SUS attual-mente unisce 12 associa-zioni regionali di allevatoriubicate su tutto il territo-rio nazionale i cui membri(allevatori) sono esperti

nel campo della selezione, dell’alle-vamento e dell’ingrasso. L’obiettivoprincipale della Federazione deiproduttori è quello di promuoverel’allevamento e l’ingrasso di suini inCroazia e risolvere i problemi delmercato suinicolo nel Paese; per cuihanno proposto al ministero agrico-lo la redazione di una “Strategia del-la produzione suina nella Repubbli-ca di Croazia”. (M. M.)

Nuovi business in Croazia

Alle Fiere ZootecnicheInternazionali di Cre-mona gli operatoricroati hanno presen-tato agli allevatori ita-liani le nuove oppor-

tunità che si prospettano. Oggi inCroazia sono attive 2.900 aziendeagricole con un patrimonio bovinodi 413 mila capi e suino di 1,1 mi-lioni di capi. L’Italia rappresenta giàil principale partner dal punto di vi-sta dell’interscambio commercialein ambito agricolo: le importazioni e

le forniture dall’Italia in questo set-tore costituiscono – come emergedai dati di Ice Zagabria - il 20% deltotale e superano i 224 milioni di eu-ro. Se si considera, inoltre, che, per ilperiodo 2014-2015, l’Unione euro-pea ha stanziato 700 milioni di europer lo sviluppo dell’agricolturacroata, è facile intuire come la Croa-zia possa rappresentare un’interes-sante strada per lo sviluppo di nuo-

AT T U A L I TÀ S E T T O R E L A T T I E R O C A S E A R I O

66| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

Nuovi business in Croazia

Page 69: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Oggi come ieri ma con qualcosa in piùDa oltre quarant’anni ci impegniamo per garantire il benessere animale attraverso il miglioramento continuo della nostra produzione. La nostra marcia in più è il know-how, umano e tecnologico: l’investimento in una squadra di persone prepa-rate che non hanno mai smesso di studiare e conoscere a fondo le esigenze dell’animale e dell’allevatore. Ci siamo specializzati nella realizzazione di prefabbricati in calcestruzzo per il settore agricolo, ecologico ed industriale. Ideiamo e sviluppiamo progetti personalizzati per l’allevamento di bovini e di suini, per lo stoccaggio di liquami, foraggi ed inerti e per la realizzazione di canali uso irriguo.

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Page 70: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

La Xylella Fastidiosa

sta compromettendoil pluricentenariopatrimonio olivicolo

del Salento.Già pregiudicati

25-30 mila ettari

AT T U A L I TÀ F I T O P A T O L O G I A

6 8 | MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

di Gaetano Menna

nel continente americano (Stati Uniti,Messico, Costa Rica, Brasile,Venezue-la, Argentina, Perù) ed anche, se inmodo più limitato, in Asia (Taiwan). Ilbatterio viene trasmesso da insettivettori che si nutrono succhiando lalinfa dei vasi xilematici delle pianteinfette; con la linfa dei vasi legnosi gliinsetti risucchiano anche i batteri chesi fissano e si moltiplicano nel trattoiniziale del loro sistema digerente per

La morte degli ulivi

Paesaggi spettrali, pianterinsecchite con rami chesembrano braccia allar-gate in cerca di aiuto. Gliolivi del Salento stannomorendo, colpa di una fi-

topatologia, la Xylella Fastidiosa, chesta compromettendo il pluricentena-rio patrimonio olivicolo di questa ter-ra, ma non solo. «Non è più un' emer-genza ma un problema cronico, uncataclisma che va affrontato con im-pegno e incisività, venendo pronta-mente incontro alle esigenze ed al ri-storo economico dei produttori dan-neggiati. Sono d’accordo con l’asses-sore regionale alle Risorse agroali-mentari della Puglia Nardoni quandodice che, sull’emergenza Xylella, oc-corre fare squadra». Donato Rossi, pu-gliese, presidente della Federazionenazionale olivicola di Confagricolturaci esprime tutta la sua «enormepreoccupazione».Sino al ritrovamento della Xylella Fa-stidiosa nel Salento, la diffusione delbatterio era confinata principalmente

Page 71: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |69

soltanto sugli aspetti per così dire “ro-mantici” che, pur significativi, rischia-no di rallentare le procedure di con-trasto alla diffusione della Xylella fasti-diosa. È per tutti doloroso abbattereun ulivo! Con esso si recide uno spic-chio dell’eredità culturale e spiritualedella nostra terra. Ma se un’azione co-sì drastica serve a salvaguardare mi-gliaia di ulivi secolari, un paesaggio in-tegro da secoli, un tradizione rurale

essere re-iniettati nelle piante durantele successive alimentazioni. La malat-tia è stata acclarata nel Salento un an-no fa, con il senno di poi, è presentein loco da almeno un paio d’anni. Incosì poco tempo i danni sono statienormi e si calcola che siano stati giàcompromessi 25-30 mila ettari di oli-veti salentini. Nome strano “Xylella Fastidiosa”: quinon parliamo di “fastidio” ma di una

calamità naturale («un cataclisma», hadetto per l’appunto Rossi). Una con-danna senza appello.Dichiara l’assessore regionale FabrizioNardoni: «Non è possibile indulgere

Rossi: «Un cataclisma

che danneggia il patrimonio

arboreo ma non olive e olio»

Page 72: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

ATTUAL I TÀ F I T O P A T O L O G I A

70| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

ricca di significati, di segni, di saperi,allora anche l’infelice sacrificio di unapianta diventa eroico».Già non è più tempo di romanticismo,l’epidemia sta avanzando a macchia dileopardo senza rimedi effi-caci per contrastarla.«Questa infezione è tre-menda – ci dice PantaleoGreco, presidente di Aprol(l’organizzazione dei pro-duttori olivicoli leccesi,che conta più di 30 mila so-ci) - . Nei Paesi in cui è sta-ta individuata la X. Fastidio-sa ha causato l’abbandonocompleto delle colture po-ste sotto attacco. Quella ri-scontrata nel Salento è unasottospecie non presentein Sudamerica che colpi-sce gli olivi». «I danni per lenostre aziende olivicole – spiegaGreco – sono enormi e investono l’a-zienda, i suoi impianti e si ripercuo-tono sulle strutture di trasformazio-ne, sulle cooperative; danni per ilmancato reddito, ma anche per gli

FONDAMENTALE LA PREVENZIONE MA NON BASTAn

Cosa si può fare? Adottare misureprecauzionali senz’altro e monito-rare costantemente le piante. Tra lemisure agronomiche è importantela potatura per - mettono in eviden-za gli esperti - favorire un maggiorearieggiamento della pianta, miglio-rare il suo stato vegetativo, mante-nere la sua produttività costante neltempo ed ostacolare lo sviluppo diavversità parassitarie. Non bisognadimenticare che l'olivo ha bisognodi molta luce e non riesce a svilup-parsi in modo ottimale quando lachioma è soggetta ad un eccessivoombreggiamento. Attraverso le

operazioni di potatura è possibile individuare ed eliminare parti di pianta dis-seccate o danneggiate da parassiti ed avversità climatiche compreso quelli asso-ciabili alla X. Fastidiosa. Ad avviso dei tecnici è fondamentale, attivare un capil-lare controllo degli insetti vettori. Una cosa è certa: è inutile effettuare interven-ti fitosanitari specifici per curare le piante infette da X. Fastidiosa, in quanto nonesistono prodotti chimici efficaci a debellarla.

investimenti compiuti, imutui contratti che non siriuscirà, stante questa si-tuazione, ad onorare. Stia-mo ipotecando il futurodella nostra olivicoltura».«La prevenzione è indispen-sabile, senza ombra di dub-bio, ma – osserva Rossi -non è certo sufficiente adarginare un’epidemia cosìdiffusa, così cruenta comequella che si è riscontrata eradicata nel Salento. Credia-mo fortemente nella ricercascientifica - conclude – edaspettiamo i risultati per sa-pere, ad esempio, se esisto-no delle varietà tolleranti,inattaccabili dagli insettivettori e se è possibile faredei trattamenti endoterapi-ci, eseguiti con prodotti ingrado, una volta assorbiti, ditraslocare all'interno dellapianta e garantire una sortadi protezione interna».

«A scanso di equivoci che troppo

spesso si fanno - tiene a precisare in

conclusione Donato Rossi - sono com-

promesse le piante e la produttività

ma non le olive ed il relativo olio che

è e resta sempre di altissima qualità. Ilproblema è che questo patogeno por-ta ad un completo e rapido dissecca-mento della pianta, quindi distrugge ilpatrimonio arboreo».Guardiamo il paesaggio “spettrale” diquesti ulivi - una volta simbolo diun’attività produttiva rigogliosa e ca-ratteristica, di una cultura antica, ditradizioni passate ma vitali – e perce-piamo la disperazione di un settoreche ha bisogno di sostegno e di trova-re una via di uscita. Citando GiuseppeBerto, verrebbe da dire che il “maleoscuro” ha radici nella sofferenza. L’as-sessore parlava dell’ “eroismo dell’ab-battimento” degli ulivi (non si posso-no che estirpare piante del generecon la morte nel cuore); ma c’è anchel’eroismo di chi, come i produttori sa-lentini, tutto questo lo sta vivendo sul-la propria pelle a caro prezzo. ���

Donato Rossi

«Crediamo nella ricerca

ed aspettiamo l’individuazione

di varietà olivicole tolleranti»

Page 73: Mondo agricolo 10 Speciale Eima
Page 74: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Guidi, Maiorano e Poggioni

alla convention di Bruxelles

con 650 delegati di 32 Paesi

AT T U A L I TÀ F E D E R I M P R E S A

72| MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

La competenza linguistica rappresenta un fattore cruciale dell’integrazione, so-prattutto rispetto alla stabilizzazione dei processi migratori e alla presenza si-gnificativa di comunità migranti sul territorio nazionale. Sulla base di questa ri-flessione, il portale Integrazione Migranti ha realizzato una prima rassegna dicorsi on line, siti web, social network, app, giochi e prove di test utili per l’ap-prendimento a distanza dell’italiano, realizzate da Università, enti di formazio-ne, operatori del settore, esperti, ricercatori di area glottodidattica e docenti diitaliano. Il patronato di Confagricoltura segnala che gli strumenti sono libera-mente accessibili e di facile uso. Il focus è disponibile nella homepage del Porta-le www.integrazionemigranti.gov.it.

IMMIGRATI: INTEGRAZIONE LINGUISTICAn

molte di queste, quasi il 90%, secondoil Centro studi di Confagricoltura, so-no a conduzione familiare. La nostraFederazione Nazionale dell’ImpresaFamiliare Coltivatrice, di fatto, già as-socia, rappresenta e tutela 151milaimprese in tutta Italia che garantisco-no ogni anno occupazione per oltredue milioni di giornate di lavoro”. An-che l’Onu, nel designare il 2014 annodell'agricoltura familiare, ha richiama-to l’attenzione dell’opinione pubblicainternazionale sul suo contributo allalotta contro la fame e la povertà, alla si-curezza alimentare, al miglioramentodelle condizioni di vita e alla protezio-ne dell’ambiente e della biodiversità.“Tuttavia – ha sottolineato il presiden-te delle imprese familiari di Confagri-coltura – ci confrontiamo con sfidesempre più difficili e numerose, chesono state poste in evidenza nel con-gresso di Bruxelles ”. Obiettivo dell’incontro è stato quellodi lanciare un dibattito sulla nuova Pace di discutere in particolare la sua at-tuazione e i suoi possibili effetti posi-tivi per le aziende a conduzione fami-liare e le cooperative agricole, lo svi-luppo rurale, la crescita e l'occupazio-ne. Il Congresso ha messo in evidenzal'importanza della ricerca e dell'inno-vazione e ha organizzato dibattiti fraesperti per offrire spunti su come po-tenziare la competitività, sulle risposteche può apportare la riforma e sul mo-do di assicurare la natura comune del-la PAC in futuro. All’evento hanno par-tecipato 650 persone, tra i delegatiprovenienti dai 28 Stati membri e dal-le organizzazioni partner di Svizzera,Islanda, Norvegia e Turchia. (E. T.)

Il congresso degli agricoltori eu-ropei di Bruxelles, organizzatodal Copa e Cogeca, in occasionedell’anno europeo dell’impresafamiliare ha dedicato un ampiofocus all’esame di come la poli-

tica di sviluppo rurale dell'UE possagarantire all'agricoltura familiare e allecooperative agricole in Europa la so-stenibilità, la competitività e l'occupa-zione. All’evento hanno partecipato ilpresidente di Confagricoltura MarioGuidi, quello dell’Anga Raffaele Maio-

Congresso europeo sull’agricoltura familiare

rano e Roberto Poggioni al vertice diFederimpresa. Le organizzazioni agri-cole dell'UE rappresentano oltre 26milioni di agricoltori europei, le lorofamiglie e 38 mila cooperative agrico-le, che producono cibo e servizi peroltre 500 milioni di consumatori, ga-rantendo al contempo crescita e oc-cupazione nelle zone rurali dell'UE.“l’Italia conta 1,6 milioni di aziendeagricole – ha osservato Poggioni - e

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74| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

svolgere un ruolo centrale, dovendo far-si carico di tutte le funzioni che sono at-tualmente delegate alle Province”. La se-conda giornata dell’Academy è stata in-centrata sull’analisi delle politiche agri-cole che vengono attuate in alcuni deiprincipali Paesi del mondo per produ-zione agricola. “In un contesto sempre più globalizzato– ha precisato Lasagna - è infatti indi-spensabile comprendere le dinamicheche regolamentano e sostengono l’atti-vità agricola nei Paesi con cui dobbiamocompetere sui mercati internazionali.Mercati che certamente comportanogrosse difficoltà per le nostre aziende edi nostri prodotti - barriere doganali, fe-nomeni di contraffazione e molti altriancora – ma che rappresentano ancheuna straordinaria opportunità di cresci-ta per il sistema agroalimentare italia-no”. Per il presidente di ConfagricolturaLombardia è fondamentale che “la no-stra Organizzazione sappia fornire unadeguato supporto alle aziende riguar-do ai processi di internazionalizzazionee sono certo che le riflessioni sviluppatedurante l’Academy potranno portare arisultati estremamente proficui”.

Dall’Academy di Confagricoltura Lom-bardia uno sguardo al mercato globale.Con l’ausilio di esponenti del mondoaccademico e di esperti del settore, sonostati affrontati temi quali le riforme isti-tuzionali, le politiche agricole nel conte-sto mondiale ed i processi di internazio-nalizzazione. “In questa edizione dell’A-cademy - ha sottolineato il presidente diConfagricoltura Lombardia Matteo La-sagna - abbiamo voluto allargare gliorizzonti rispetto ai temi abitualmentetrattati in simili occasioni, nella convin-zione che un’Organizzazione di rappre-sentanza come la nostra debba avereuna visione più ampia del contesto isti-tuzionale ed economico in cui operanole aziende nostre associate”. Una ricca e approfondita discussionesulle riforme istituzionali in corso di de-finizione ed i loro possibili riflessi sulruolo e sulla funzione dei corpi inter-medi ha caratterizzato la prima giorna-ta dell’incontro. “La prevista abolizionedelle Province determina la necessità diuna completa riorganizzazione dell’atti-vità amministrativa inerente il settoreagricolo - ha osservato Lasagna - conl’amministrazione regionale che torna a

LASAGNA ALL’ACADEMY LOMBARDIA

«Riforme istituzionali, occasione per modernizzare»

Agrimontana è l’evento piùatteso della stagione autunna-le di Palazzolo Acreide (Sr).Confagricoltura Siracusa, co-me ogni anno, partecipa altradizionale appuntamentocon i sapori iblei. In questaquattordicesima edizione, nelproprio stand, ha offerto indegustazione i prodotti tipicidelle aziende associate, chehanno riscosso grande entu-siasmo tra i numerosi visita-tori della manifestazione.

SIRACUSA:

STAND A

AGRIMONTANA

di Elisabetta Tufarelli

La decisione della Regione disvuotare il fondo sul creditodella Crias alle imprese agri-cole è scandalosa e controcor-rente. Cia e ConfagricolturaSicilia hanno lanciato l’allar-me e hanno mobilitano i pro-pri associati contro la decisio-ne di sottrarre risorse al mon-do produttivo, soprattutto inquesto periodo, con il crollodel credito nel settore prima-rio e alla vigilia dei nuovi in-vestimenti previsti nel Psr.

SICILIA: NO

A SOTTRARRE

RISORSE AGRICOLE

Page 77: Mondo agricolo 10 Speciale Eima
Page 78: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

76| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

della stessa Unione con evidente ed in-giusto profitto da parte dei soggetti im-putati».Insomma, chi inquina e fa dan-ni è giusto che paghi: è questa la “filo-sofia” di Luca Lazzàro, presidente del-l’Organizzazione degli imprenditoriagricoli tarantini, sorretta da una evi-dente «responsabilità che emerge nonda elementi astratti ma da elementi og-gettivi di indagine».Parte da qui la scelta di Confagricolturadi “stare nel processo” perché l’Unioneed i suoi associati hanno subito un dan-no notevole all’immagine, al decoro, al-la struttura organizzativa ed al loro pa-trimonio economico. “Per questi moti-vi – si legge negli atti - si costituisce par-te civile al fine di tutelare gli interessidell’impresa agricola in ogni sua forma,della proprietà e della conduzione agri-cola degli agricoltori associati alla Con-fagricoltura nazionale e della provinciadi Taranto». Un primo passo lungo lastrada che dovrà sancire verità proces-suali, responsabilità penali e dovuti ri-sarcimenti.

Caso Ilva, Confagricoltura Taranto sicostituisce parte civile: 10milioni per idanni economici e d’immagine alle im-prese agricole. E’ questa la richiesta pre-sentata dall’organizzazione, che si è co-stituita parte civile, durante l’udienzapreliminare del processo “AmbienteSvenduto”. L’organizzazione agricola –che rappresenta centinaia di aziende –presenta il suo conto, assieme ad altrepiù di mille costituzioni di parte civileper un ammontare totale di diverse de-cine di miliardi di euro di danni. Unavicenda complessa in cui Confagricol-tura Taranto, rappresentata e difesa dal-l'avvocato Donato Salinari, punta ad ot-tenere un equo risarcimento per i dan-ni causati dall’inquinamento ambienta-le e dagli effetti collaterali che questo haprovocato: «A causa dei comportamen-ti illeciti tenuti dagli imputati nel pro-cesso – è esplicitato nella costituzionedi parte civile di Confagricoltura - si èverificato un danno di immagine edeconomico dell’Unione Provinciale de-gli Agricoltori oltre che degli associati

CONFAGRICOLTURA TARANTO SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Caso Ilva: chiesti 10 milioni per danni

Il vino del Sannio torna adessere protagonista in Cina,grazie a ConfagricolturaBenevento. E lo fa attraver-so il progetto Vi.sa.S. (Ve-trina Internazionale delleSpecialità Agroalimentaridel Sannio), cofinanziatodalla Regione Campania edall’Unione europea. Nell’i-niziativa sono coinvolte tut-te le produzioni di qualitàlocali: Aglianico del Tabur-no Docg, Falanghina delSannio Dop, i prodotti amarchio Igp Benevento oBeneventano, i vini spu-mante di qualità brut e rosée i passiti. Dal 3 all’8 novembre si terràla sesta missione collettivadel Sannio in Cina. Destina-zione del viaggio saràTianjin, città del nord dellacittà, vicino Beijing dove ilgruppo di aziende, guidatodalla Confagricoltura di Be-nevento, parteciperà ad unafiera di settore. Intanto neigiorni scorsi Henry Ho, pre-sidente della Camera diCommercio di Hong Kongha effettuato un wine tournel Sannio (v. foto).

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Page 80: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

dovere di essere ottimisti, di guardare al futuro con fiducia.

Guai se non fosse così. Il rischio imprenditoriale è una del-

le componenti della nostra attività. Abbiamo il dovere di

“rischiare” anche in tempi difficili. Dalla crisi si esce con

consapevolezza coraggio, determinazione”. Per crescere

come imprese occorre posizionarsi sul mercato e discute-

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agroalimentare italiana (v. pag.80). E #filiereintelligenti è il

progetto avviato insieme ai

Giovani di Federalimentare

e al Cnr, in partnership con

il MIUR (ministero della

dell’Istruzione, dell’Univer-

sita e della Ricerca) - rap-

presentato da RENISA (Re-

te nazionale degli Istituti

Agrari) e RENAIA (Rete na-

zionale degli Istituti Alber-

ghieri) - Unimed (Unione

Universita del Mediterra-

neo) e Italia Camp. Parten-

do da un percorso di avvici-

namento a Expo 2015 i

partner si propongono di

sviluppare un dialogo che

prosegua durante il seme-

stre dell’Esposizione Uni-

versale di Milano e vada ol-

tre. Il primo incontro è a

Parma, sulle nuove frontie-

re del packaging, in occa-

sione di Cibus il 28 di otto-

bre. Elisabetta Tufarelli

Nonostante l’agricoltura vanti l’8% delle vere nuove

imprese giovanili, contro il 6% dell’industria, l’Italia

è uno dei Paesi UE con il più basso tasso di ricambio

generazionale e con un livello di disoccupazione giovanile

che supera il 40%. Ovviamente, se in Italia ci sono 59.000

giovani aziende, pari solo al 7,2% del settore agricolo, si

può fare di più. Ne è convinta l’Associazione dei giovani di

Confagricoltura che ha avviato un piano d’azione totale

per incrementare la crescita dell’imprenditorialità giovani-

le in agricoltura fondato sul-

l’informazione, sulla forma-

zione e sull’elaborazione di

proposte normative che

possano rendere più attrat-

tivo per i giovani il mondo

agricolo. E’ in questo conte-

sto che si inserisce l’iniziati-

va del “Road Show dei Gio-

vani di Confagricoltura”, un

tour nazionale, regione per

regione, durante il quale

l’Anga presenterà a tutti i

giovani che vorranno parte-

cipare le tante attività del-

l’Associazione e il panora-

ma delle opportunità a di-

sposizione degli under 40

insediati o che intendono

insediarsi in agricoltura. Ap-

puntamento per il tour na-

zionale all’ Eima di Bologna

il 13 novembre. “I giovani

imprenditori – ha osservato

Raffaele Maiorano - hanno il

IL 13 NOVEMBRE TAPPA ALL’EIMA DEL “ROAD

SHOW” DELL’ANGA. LE INIZIATIVE “FOODMADEIN”

E “#FILIEREINTELLIGENTI”

Stiamo costruendo alacremente. Ci siamo rimboccati le manicheperché crediamo che la nostraassociazione possa – e debba - dareun contributo per la ricostruzionedel Paese. Ovviamente partendoda piccole cose concrete. Sonoconvinto che non è più possibile

calare decisioni, ma anche politiche, esclusivamentedall’alto. Le associazioni giovanili, proprio quelle dei corpiintermedi, hanno una grande opportunità da cogliere.Prima e durante Expo, ma soprattutto dopo. Noi giovani di Confagricoltura, insieme a quelli diFederalimentare abbiamo deciso di attraversare gli stretticonfini delle discipline e delle singole specializzazioni perapprofondire e fare chiarezza sui nodi reali delle questionicome Sostenibilita, Qualita, Tracciabilita, Innovazione eTipicita. Lo stiamo facendo insieme a numerosi partner apartire dal Cnr e dall Miur. Il nostro obiettivo è ‘mettere laFiliera al centro e l’intelligenza ovunque’.

Il presidente dell’Anga

Raffaele Maiorano

I L C O M M E N T O

Piano d’azioneper l’imprenditorialitàgiovanile in agricoltura

78 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

Page 81: Mondo agricolo 10 Speciale Eima
Page 82: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Il distretto digitaledell’eccellenza agroalimentare

Un venerdì 17 con ‘un sapore tutto nuo-vo’. Questa potrebbe essere la sintesi del-la giornata tra consiglio Anga e incontrocon i giornalisti per un aperitivo infor-male sull’Aventino. “Non per ritirarci sulcolle romano, ma perché vogliamo aprir-ci al mondo con www.foodmadein.com”.Questo il benvenuto che ha dato Raffae-le Maiorano ai media, presentando il pri-mo distretto digitale dell’eccellenzaagroalimentare italiana. I giovani diConfagricoltura hanno così deciso di su-perare gli intermediari e arrivare diretta-mente al cliente finale saltando i passag-gi della filiera. E lo hanno fatto utilizzan-do l’e-commerce con molteplici vantaggi.I prezzi sono più bassi, i prodotti più fre-schi (verranno consegnati a domicilio dauna società apposita). I consumatori po-tranno scegliere tra tutti i prodotti catalo-gati per categoria. Coinvolti anche Con-fagricoltura Donna e Agriturist. D’al-tronde si tratta di numeri importanti.L’export agroalimentare conta 33 miliar-di di euro che possono crescere con le264 indicazioni d’origine (Dop, Igp, Stg)e le 4698 le specialità alimentari regiona-li. Ma www.foodmadein.com è molto dipiù di un portale di vendita multilingue.

I prodotti sono anche raccontati attraver-so le tradizioni e i territori del nostrosplendido Paese e vengono ‘geotaggati’per facilitarne la ricerca. L’iniziativa è na-ta per Expo 2015 dalla visione condivi-sa di una startup innovativa, 18.000 gio-vani imprenditori under 40 del sistemaConfagricoltura e un migliaio di struttu-re di Agriturist. La promessa è di poteracquistare in tutta sicurezza prodotti100% made in Italy e scoprire i più sug-gestivi itinerari enogastronomici tra i no-stri piccoli tesori nascosti. Food Made Inè la soluzione per l'export delle micro,piccole e medie imprese dell’agroali-mentare italiano, per vendere online,senza intermediari, in tutto il mondo glialimenti della dieta mediterranea e senzapensieri. Nessun costo per lo sviluppo diun e‐commerce e nessun costo per la ge-stione dei servizi collegati e soprattutto –con una piccola percentuale solo sugliaffari effettivamente conclusi – sarà pos-sibile eliminare tutti i fastidi delle vendi-te online: transazioni, spedizioni, sicu-rezza, customer service e marketing on-line. Gli agriturismi, in cambio di un get-tone per i contatti generati, ottengono vi-sibilità e richieste di prenotazioni.

LOMBARDIA

Sostenibilità

ambientale

e ricerca

80 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

L’ANGA ILLUSTRA L’INIZIATIVA E-COMMERCE

“Le nuove sfide per l’impresaagricola – Modelli, mercati,tecnologie e soluzioni per l’a-gricoltura in futuro” è l’incon-tro che è stato organizzato dal-l’Anga insieme a Confagricol-tura Lombardia, CNR-IBAA,Istituto di Biologia e Biotecno-logia Agraria del CNR, Agro-farma e Federchimica. Pro-durre di più e meglio, senzacompromettere la biodiversitàin un pianeta affollato e sog-getto a notevoli cambiamenticlimatici è una sfida che devevedere la collaborazione e lacoesistenza consapevole ditutti. L’obiettivo, attraverso gliinterventi degli esperti e gliesempi di case history di suc-cesso, è stato di individuare ifuturi scenari di sviluppo. Ca-millo Gianinazzi del ParcoTecnologico padano ha parla-to dell’innovazione tecnologi-ca contro le malattie; DarioCasati dell’Università Stataledi Milano, della Politica Agri-cola Comune del mercato glo-bale, Stefano Brenna di Ersafsi è soffermato sull’agricoltoreecologicamente intensivo. Letre storie di successo impren-ditoriale sono quelle di Raf-faele Maiorano, Andrea Peri ePietro Angeli, Stefano Lam-berti, presidente dei Giovanidi Confagricoltura Lombardiae Aldo Ceriotti del CNR, han-no concluso i lavori.

Page 83: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

A MILANO L’INCONTRO DEL “GEC” A CUI INTERVIENE ANGA

Congresso mondiale delle startup

Il Global Entrepreneurship Congress(Gec) è un evento nato nel 2009, co-me spin-off della Kauffman Founda-tion, con l’obiettivo di riunire le mi-gliori startup a livello mondiale. Loscopo era, ed è tuttora, quello di crea-re nuove connessioni e occasioni dinetworking tra imprenditori, investi-tori, ricercatori, leader e policy maker.Lo scorso anno Raffaele Maiorano hafatto parte della delegazione italiana,guidata da Alessandro Fusacchia delMIUR e Stefano Firpo del MISE, che si èrecata al congresso internazionale diMosca. Da allora - e in vista del prossi-mo congresso che si terrà a Milano, dal16-19 Marzo 2015 - l’Anga ha stretto lacollaborazione, creando un gruppo di

lavoro, in pieno appoggio agli obiettividel Gec: promuovere la condivisione diesperienze e individuare proposte peraiutare la nascita di nuove idee e guidarela crescita economica. Negli ultimi cin-que anni il Congresso ha contribuito al-l’espansione dell’ecosistema mondialedelle nuove imprese, connettendo im-

prenditori ed esperti di diversi settori,aiutandoli a far diventare l’innovazio-ne realtà. I giovani di Confagricolturasono convinti della necessità di raffor-zare il sistema imprenditoriale graziealla formazione di nuove aziende.“Crediamo profondamente nelle retid’impresa – ha sottolineato il presi-dente dell’Anga – perché da soli si ri-schia di rimanere isolati. Far parte di

questo network permetterà a noi im-prenditori di consolidarci e collaborare alivello globale. Inoltre si riuscirà ad evi-denziare agli stakeholders e alla società ilruolo chiave che esercitano gli impren-ditori per la creazione di posti lavoro,per rafforzare il sistema economico e persviluppare nuove idee”.

Page 84: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

La protesta multimedialeper ricordare il ruolo delle donne in agricoltura

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

La Giornata mondiale della DonnaRurale si celebra per ricordare l'im-portanza delle donne, del loro impe-gno e del loro sapere per lo sviluppodell'agricoltura. “Abbiamo sceltoproprio questo giorno – ha spiegatoMarina Di Muzio, presidente diConfagricoltura Donna- per incro-ciare simbolicamente le nostre brac-cia. Grazie anche all’impegno dellevicepresidenti e del Consiglio cisono state migliaia di imprenditriciche hanno aderito entusiasticamen-te a questa idea. Da nord a sud un veroe proprio esercito femminile ha posta-to il proprio ritratto su Facebook. Un’i-niziativa attraverso i social, corale esilenziosa, che ha gridato attenzioneper il nostro settore e per le donne checi lavorano. Servono più politiche digenere, ma anche minor burocrazia emaggiore accesso al credito”. In Italia,mediamente, un’azienda su tre è con-dotta al femminile. Le donne guidanomoltissimi agriturismi e una fattoriadidattica su due. Ma non solo. Fior fiore di aziendecerealicole, zootecniche, ortofrutticole,olivicole, vitivinicole e floricole con acapo donne imprenditrici determinate,

colte, creative e appassionate. Più di un quarto della popolazionemondiale è costituito dalle donnerurali e grazie al loro impegno l’agri-coltura ha contribuito in modo signifi-cativo alla crescita economica, sociale eculturale delle aree rurali. Oltre 1 0 0milioni di persone, secondo la Fao,potrebbero uscire dallo stato dipovertà se le donne avessero le stesseopportunità di accesso alle risorse pro-duttive degli uomini. La produttivitàdelle aziende gestite da donne aumen-terebbe del 3 0 %. Il numero di personeaffamate si ridurrebbe del 1 7 % e alme-no 1 5 0 milioni di individui migliore-rebbero le loro condizioni di vita. Sem-

bra impensabile che nel terzo mil-lennio e non esclusivamente neiPaesi in via di sviluppo, ancora esi-stano problemi di empowermentfemminile, di accesso alle risorseeconomiche, di diritto all’istruzione,di parità e di potere politico. Alseminario Inea “Singolare, femmini-le e rurale”, sempre in occasione del-la giornata mondiale della donnarurale, è emerso che nella disparitàdi genere il settore agricolo non faeccezione. Eppure sarebbero pro-

prio le aziende al femminile ad avereuna tenuta superiore, poiché, in pre-senza di una generale i riduzione delnumero delle imprese agricole italiane(-3 2 %), quelle condotte da donnerisultano diminuite di meno, di conse-guenza la loro incidenza è leggermenteaumentata rispetto al precedente cen-simento. “Occorre più che mai – haconcluso Di Muzio - pensare ed agirein modo nuovo. Noi lo facciamo da tempo. Ecco il motivo che ha spinto donne istruite,capaci di rappresentarsi a tutti i livelli,a sollevare la ‘questione femminile’ nelle campagne italiane: una necessitàoltre che un’opportunità per l’interasocietà”.

82| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

MARATONA DELLE IMPRENDITRICI verso Expo 2 0 1 5 : tante le iniziative

in itinere e le visite guidate ad aziende agricole condotte da donne che si distinguono per attività ed assetti innovativi e all’avanguardia. Con gli appuntamenti on the road si vogliono far conoscere le eccellenzeimprenditoriali, non solo agli addetti ai lavori, ma anche al largo pubblico di Expo 2015. La tappa torinese della Maratona ha condotto nell’AnticaTenuta Cerello, che sorge, nelle campagne del Basso Canavese, a Chivasso(TO). L’azienda è un sapiente mix fra antico e moderno. I campi sono coltivatia grano, mais, soia, utilizzando i saperi antichi attraverso tecniche innovative.Boschi, prati e laghi sono curatissimi e costituiscono l’ambiente ideale per molte specie stanziali e migratorie. Mantenere le antiche strutture non è semplice, così gli ambienti vengono utilizzati per attività didattiche,culturali, sportive, convegni, mostre e per presentare i prodotti del territorio.

Page 85: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Impianti Biogas per la valorizzazione di:

Austep S.p.A. | Via Mecenate, 76/45 | 20138 Milano - Italy | Tel. +39 02 50 99 47 1 - Fax +39 02 58 01 94 22 | [email protected] | www.austep.com

BIOGAS PER ALLEVAMENTO

• Liquame e letame di allevamento

• Biomasse vegetali

• Sottoprodotti dell’industria agrozootecnica

Indagine Inea attraverso le testimonianze delle protagoniste

Molte comunità rurali del mondo sibasano sul lavoro delle donne per ilsostentamento dei loro membri, daibambini agli anziani. L’appuntamentoall'Inea - intitolato “Singolare, femmini-le, rurale”- è stato un’opportunità diconfronto tra le rappresentanti femmi-nili delle organizzazioni professionalisul ruolo delle donne nel settore agrico-lo, a cui è intervenuta la presidente diConfagricoltura Donna Marina DiMuzio. Nell’occasione, la presentazionedi un libro dedicato alla realtà femmini-le rurale italiana attraverso le testimo-nianze dirette delle protagoniste. Tra

queste quella dell’im-prenditrice, Marinel-la Malgeri, di ReggioCalabria, associata aConfagricolturaDonna. Una storiaesemplare di un’im-prenditrice, determi-nata ed appassionatache ha voluto prose-guire caparbiamentela storia agricola familiare. E’ una pro-duttrice ‘di nicchia’ di Citrus BergamiaRisso (il bergamotto), di cui la Calabriadetiene il primato. Si è impegnata per

sviluppare – sul pro-dotto - un associa-zionismo efficace. IlConsorzio di Pro-duttori “UnionbergReggio Calabria”oggi aggrega l’80%dell’intera superficiecoltivata e ha raffor-zato la capacità con-trattuale dei produt-

tori e la qualità del prodotto. Ma Mari-nella non si è fermata qui, ha continuatoad andare avanti "inventandosi", tra lealtre cose, due attività ricettive agricole.

Marinella Malgeri

Page 86: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

84| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

OVER 60

Barcellona premiataper la “rete di fiducia”

di Elisabetta Tufarelli

A Barcellona più di un residente su cinquesupera i 65 anni e entro il 2040 questa per-centuale salirà a uno su quattro. Allungando-si l’aspettativa di vita, la città spagnola, comemolte altre, si trova ad affrontare i nuovi pro-blemi legati alla salute dei cittadini, all’isola-mento sociale, alla sicurezza, al degrado edalla povertà. Per risolvere questi problemi,Barcellona ha creato “trust network”, una“rete di fiducia” tra amici, parenti, assistentisociali e volontari che, sfruttando l’innova-zione tecnologica digitale, riuscirà a garanti-re sicurezza e qualità della vita ai residentipiù anziani. Con questo progetto innovativoe sociale la capitale della Catalogna si èaggiudicata il primo posto tra le città euro-pee premiate come ‘Smart community’ 2014e 5 milioni di dollari. L’idea vincente è stataquella di aver saputo far partire una rete disupporto sociale, materiale e umana, allapopolazione anziana. Le altre vincitrici sonoAtene per aver sviluppato una piattaforma

tecnologica e sociale di Smart communitiesper singoli quartieri, dove provvedere all’in-novazione/inclusione sociale, all’e-govern-ment integrata a pratiche di cittadinanza par-tecipata e alla rigenerazione urbana; Kirklees(GB) perchè ha dato vita a programmi disharing economy e cooperazione tra cittadi-ni e comunità sostenibili; Stoccolma che hainvece puntato sulla sostenibilità ambientalee le soluzioni di green economy per ridurrel’inquinamento e coinvolgere i cittadini nellatutela del loro ambiente e del patrimonioverde. Infine, Varsavia ha scommesso sullesmart community attraverso un piano citta-dino per l’assistenza e l’inclusione sociale deinon vedenti, con il supporto di tecnologiemobili e servizi multimediali dedicati. Que-ste quattro città sono state premiate con 1milione di dollari ciascuna. Il premioMayors Challenge è stato creato da Bloom-berg Philanthropies (BP) e destinato alle cin-que città europee che in un contesto di crisieconomica e difficoltà politiche di varianatura, sono riuscite a sviluppare e lanciareprogrammi di smart city e smart communityper far fronte a sfide non più rimandabili inambito di inclusione sociale, ambientale e direcupero urbano. “Ci dispiace che l’Italia –ha osservato il segretario nazionale degliover 60 di Confagricoltura, Angelo Santori –non sia riuscita a progettare e vincere un pre-mio, per non aver saputo far partire una retedi supporto sociale, materiale e umano allapopolazione anziana”.

PROGETTO DA 50 MILIONI

Un progetto che rivoluzional’approccio alle malattie.Per migliorare le con-dizioni di vita degli anzianisi può partire diretta-mente dal riparare i dannidelle malattie, in partico-lare la fragilità fisica. Da questa idea di RobertoB e r n a b e i , d i re t t o reDipartimento di Geriatria,Neuroscienze e Orto-pedia, Università Cattolicadel Sacro Cuore di Roma,è par tito i l progettoe u ro p e o S P R I N T T(Sarcopenia and PhysicalFRailty IN older people)coordinato dal ricercatore.''L'idea è di studiare glianziani non dal puntodi vista delle malattieche hanno, che sonosempre molte, ma daidanni che provocano -spiega Bernabei - valutan-do l'efficacia di alcuniinterventi come l'eserciziofisico sulla fragilità. Ai soggetti studiati verràinoltre fatto un prelievodi sangue a caccia deipossibili biomarcatori diquesto problema''.Il progetto durerà 5 annie coinvolgerà ottantaricercatori da 11 nazioni,1500 pazienti e avrà unfinanziamento pubblico-privato di 49 milioni dieuro. L'elemento cen-trale di Sprintt è un trialcl inico basato su unintervento multicom-ponente, esercizio fisico,adeguata nutrizione eausili tecnologici, chesaranno testati su 750ultrasettantenni europei,che verranno confrontatinell'arco di due anni conaltrettanti anziani a cuiverranno dati solo consiglisugli stili di vita.

LA COMPAGNIA FRANCESE DORO lancia “Liberto 820”, uno smartphone pensato per gli utenti anziani che voglionoessere introdotti e sfruttare le possibilità della tecnologia.Leggero, basato su android, ha un design adattato con tastigrandi. Ma a dare un senso 'senior' allo smartphone sono le due principali funzioni di “My Doro Manager”: la prima è una guida passo passo alla scoperta delle funzioni del cellulare, l'altra la possibilità di invitare qualcuno alla gestione in remoto. Figli, nipoti o parenti possono

accedere a distanza per dare supporto e sistemare alcune impostazioni. Il Liberto 820arriverà in Italia entro la fine dell'anno al prezzo di 259 euro.

Page 87: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Come unico Gruppo mondiale interamente dedicato

all’agricoltura siamo consapevoli che in futuro una delle

maggiori sfide per il nostro pianeta sarà soddisfare in modo

sostenibile il fabbisogno alimentare di una popolazione in

rapida crescita a fronte di risorse naturali sempre più scarse.

Nei prossimi cinquant’anni il mondo dovrà produrre una

quantità di cibo superiore a quella prodotta negli ultimi diecimila

anni, mentre l’erosione dei suoli causata dai cambiamenti

climatici e dall’urbanizzazione ridurrà progressivamente i

terreni coltivabili.

In Syngenta crediamo sia assolutamente necessario

promuovere un cambiamento radicale nella produzione

agricola, indirizzandola sui binari di una intensificazione

colturale sostenibile, mettendo al centro della nostra azione

l’imperativo categorico del “produrre di più con meno risorse”.

Da qui nasce The Good Growth Plan - Gli impegni

concreti per il futuro dell’agricoltura - un programma

lanciato globalmente da Syngenta il 19 settembre 2013 che

rappresenta il nostro impegno per la sicurezza alimentare e la

sostenibilità del pianeta.

The Good Growth Plan consiste in un piano di azioni

concrete e misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che

agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere

e che l’aumento della produzione agricola può avvenire in

modo sostenibile, senza spreco di risorse.

The Good Growth Plan contribuisce a cambiare

il modo di fare agricoltura e fissa 6 impegni da

raggiungere entro il 2020:

1 Aumentare la produttività media delle colture del

20% senza utilizzare più risorse naturali e mezzi tecnici

per l’agricoltura

2 Migliorare la fertilità di 10 milioni di ettari di terreno

agricolo a rischio degrado

3 Arricchire la biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno

agricolo

4 Aumentare la produttività agricola del 50% di 20

milioni di piccoli produttori, in particolare nei paesi in via

di sviluppo

5 Formare 20 milioni di agricoltori sulla sicurezza sul

lavoro, in particolare nei paesi in via di sviluppo

6 Garantire condizioni di lavoro eque in tutta la nostra

rete di fornitori.

Un pianeta. Sei impegni.Scopri di più su www.goodgrowthplan.com

Anche noi, come Syngenta in Italia, siamo chiamati a dare il nostro contributo al sistema agricolo nazionale valorizzando la tipicità

delle nostre produzioni e ponendoci al fianco di tutti gli operatori che ogni giorno lavorano per esportare nel mondo la qualità

dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”. Per far ciò, includeremo questi impegni concreti nelle nostre attività che, a partire dal

1° gennaio 2014, saranno ancor più connesse ed integrate grazie alla fusione societaria dei due rami d’Azienda Syngenta

Crop Protection S.p.A. e Syngenta Seeds S.p.A. in un unico soggetto che assumerà la denominazione di Syngenta Italia S.p.A.

La nascita di Syngenta Italia S.p.A. è molto di più di un semplice cambiamento legale e societario. Questo nuovo assetto

racchiude in sé lo spirito d’innovazione che da sempre caratterizza la nostra Azienda come leader nel settore dell’Agribusiness

e, grazie all’unicità nell’agire scaturito da questa nuova struttura, faciliterà il lavoro che siamo chiamati a svolgere per tradurre

The Good Growth Plan in realtà.

Gli impegni concreti

per il futuro dell’agricoltura.

The Good Growth Plan

Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari

Servizi ad alto valore aggiunto

Programmi di Agricoltura ResponsabileTM

Page 88: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

A Padova le generazionisi incontrano per parlare di crescita e futuro

OVER 60 di Elisabetta Tufarelli

86| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

ALTRO CHE CERVELLI IN FUGA. A scappare dall'Italia ora sonosoprattutto gli anziani. Ma se i giovani emigrano con la speranza ditrovare un lavoro, gli Over 65 vanno in cerca di cure mediche low cost. Unanziano su cinque, infatti, per far quadrare i conti a fine mese si vedecostretto a rinunciare ai farmaci che non sono rimborsati dal sistemasanitario nazionale, ma pure alle visite dentistiche e a quelle oculistiche.L’Istat sottolinea che la povertà sanitaria, ossia l'incapacità economica dicurarsi, negli ultimi sette anni è più che raddoppiata. In Italia, ad esempio,gli interventi odontoiatrici costano, mediamente dai 6 agli 8 mila euro. NeiPaesi dell'Est, per le stesse cure si risparmia intorno al 50%, viaggio ealloggio compreso.

MICROSOFT PER GLI ANZIANI

Una piattaforma che segue i pazientie comunica i risultati al medico.Fantascienza? No, la console perla salute degli anziani affetti damalattie croniche esiste ed è statapresentata alla European TelemedicineConference. Il progetto spagnoloha interessato i malati di Bpco, unapatologia respiratoria, controllandolida casa con il sensore Kinect diMicrosoft, capace di seguire imovimenti dell'utente mentre fai test, di verificare che siano eseguiticorrettamente, e di comunicare irisultati al medico, suggerire gliesercizi fisici da fare, mettendo incontatto il malato con il medicoin caso di problemi. Il programmaè stato testato su 30 anziani neiPaesi Baschi. Tra i settori che possonoricevere un aiuto dalla telemedicinac'è anche l'ictus, come ha dimostratoun progetto dell'Università diPittsburgh, in cui è stata creatauna rete tra piccoli ospedali e uncentro specializzato per far sì chefosse somministrato correttamenteun farmaco salvavita.

“Le generazioni si incon-trano: quando la crescitanasce dal confronto”. Èstato questo il tema sceltoper l’annuale convegnodel Sindacato Pensionatidi Confagricoltura delVeneto, che si è tenuto aPadova lo scorso 27 set-tembre. Un tema di gran-de attualità oggettoanche dell'omelia in occa-sione della festa dei nonni che avevasottolineato come: «Il futuro di unpopolo è nell'incontro tra giovani eanziani». Il convegno del SindacatoPensionati di Confagricoltura Venetoha voluto riunire intorno allo stessotavolo, per la prima volta nella storiadel sindacato regionale, tre generazio-ni di agricoltori: quelli in pensione, gliattivi e i giovani imprenditori rappre-sentati da alcuni esponenti dell’Angadel Veneto, partner eccezionale dell’i-niziativa. Sono intervenuti al conve-gno oltre 300 tra pensionati, dirigenti egiovani agricoltori, accolti dal presi-dente di Confagricoltura Padova Gior-dano Emo Capodilista, dal presidentedi Confagricoltura Veneto LorenzoNicoli, dal presidente regionale delSindacato Pensionati, Lorenzo Massi-gnan, dal presidente nazionale del Sin-dacato Pensionati Bruno Allegretti edal segretario nazionale Angelo Santo-ri, giunti a Padova per l’occasione.Dopo questa prima parte, durante laquale è intervenuto anche RodolfoGarbellini, presidente della OnlusSenior – L’età della saggezza, si è pas-sati al momento più intenso dei lavori,ovvero la tavola rotonda che ha messoa confronto i rappresentanti dellaConfagricoltura di ieri, di oggi e didomani. Il dibattito, accompagnato da

foto e documenti storici, ha ripercorsoalcune tappe fondamentali della storiadella Confagricoltura, con l’importan-te contributo di chi quei momenti equelle tappe le ha vissute e ha potutoraccontarle in prima persona. Dalla fondazione dell'associazione, allelotte sindacali degli anni 70, di cuiSante Girotto e Lorenzo Massignan,allora membri dell’Anga sono statiprotagonisti, fino ad arrivare ai giorninostri, passando per i temi della mec-canizzazione agricola, della Pac e delruolo delle donne in agricoltura: questisolo alcuni dei punti toccati nell’ambi-to della tavola rotonda che ha coinvol-to in maniera attiva, oltre ai relatori,anche il pubblico presente. Un’occasio-ne unica e assolutamente da ripetere

che ha dato modo al mondo dei seniorla possibilità di ricordare e trasmettereai giovani quell’entusiasmo, quellavoglia di impegnarsi e quell’energiache da sempre hanno contraddistintola nostra associazione, e ai giovani l’op-portunità di presentare a chi li ha pre-ceduti la loro visione dell'agricolturadel futuro, le loro istanze e, perché no,anche le loro rivendicazioni nei con-fronti del passato.

Page 89: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

PIÙ DI

16.000visitatori DA 61 PAESI

Unica Fiera all’insegnadella mela

CONGRESSOINTERNAZIONALE

La melanel mondo

www.interpoma.it

INTERPOMA 2014

20 - 22 novembre 2014 | BolzanoFiera internazionale per la coltivazione, conservazionee commercializzazione della mela

gio-sab: 9.00-18.00

I tour diInterpoma

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oltive per la cazionalalizzazione della mel

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Page 90: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

PATRONATO di Carlo Rosati

88|MONDO AGRICOLO| OTTOBRE 2014

Il patronato degli agricoltori e dei cittadini

L’Enapa rappresenta uno deiprincipali patronati d’Italia perquantità dell’attività svolta e opera inItalia dal 1992 per assistere, tutelare,offrire consulenza e promuoveregratuitamente i diritti riguardanti lacontribuzione da lavoro, la salute, lacittadinanza, l’assistenza sociale edeconomica, la previdenza pubblica ecomplementare.Ogni anno, centinaia di migliaia dipersone si rivolgono con fiducia ainostri uffici presenti su tutto ilterritorio nazionale, dove trovano ladisponibilità, l’impegno e lacompetenza di operatrici e operatoriqualificati.L’attività dei patronati, personegiuridiche di diritto privato che

svolgono servizio di pubblica utilità, èregolamentata dalla legge n. 152 del31/03/2001.

Attualmente gli Istituti riconosciuti dalministero del Lavoro e delle Politiche

sociali sono 29 e sono promossi daorganizzazioni sindacali e dadiverse realtà associative e

professionali di rappresentanzasociale.

Il ministero del Lavoro verifica econtrolla annualmente lastruttura dei Patronati in

termini di attività raccolta eorganizzazione delle sedi. La legge di riforma degli Istituti dipatronato, n.152/2001, detta i “principie le norme per la costituzione, ilriconoscimento e la valorizzazionedegli Istituti di patronato e diassistenza sociale quali personegiuridiche di diritto privato chesvolgono un servizio di pubblica utilità… a favore dei lavoratori dipendenti eautonomi, dei pensionati, dei singolicittadini italiani, stranieri e apolidipresenti nel territorio dello Stato e deiloro superstiti e aventi causa….”. Il decreto ministeriale n. 193/2008

La sede di Udine

PREVIDENZA E SOCIETÀPensioni da lavoro autonomo e dipendente

Pensioni di invalidità

Verifica contributi

Previdenza complementare

Indennità di disoccupazione ASpI e miniASpI e agricola

Permessi maternità e paternità

Congedi per assistenza ai disabili

Servizi e trattamenti per la famiglia

Prestazioni socio-assistenziali

Assegno sociale

SALUTETutela contro gli infortuni e le malattie professionali

Sicurezza sul posto di lavoro

Consulenza medico-legale e legale

IMMIGRAZIONEAssistenza previdenziale ai cittadini italiani che hanno lavorato in altri paesi

Assistenza agli immigrati

PIÛ DI CENTO PRESTAZIONI PREVIDENZIALI E SOCIALI

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detta i vincoli organizzativi e valutativiper il loro corretto funzionamento.

IL FINANZIAMENTOIl finanziamento dell’attività edell’organizzazione degli Istituti dipatronato, regolato dall’articolo 13della legge 152/2001, avvieneattraverso un apposito capitolo delbilancio dello Stato, in seguito definito“Fondo patronati”, che viene gestito dalministero del Lavoro e delle Politichesociali. Tale fondo è alimentato da unaquota parte dei contributiprevidenziali che tutti i lavoratoriversano alle casse previdenziali, perassicurare tutele fondamentali –previste dall’art. 38 della Costituzione– anche a chi non può permettersele. Ilfondo copre circa 1/3 delle prestazioniche i patronati erogano; i restanti 2/3vanno in compensazione e nonprevedono un diretto riconoscimentoeconomico del servizio reso. Un servizio globale, potremmo dire a

360°, dai forti effetti socialiche ridistribuisce assistenzaai cittadini che versano al fondo: quasi 22 milioni di soggetti, attraverso un prelievo previsto dallalegge dello 0,226% sul monte contributilavoratori dipendenti. Ben 50 milioni di cittadinipossono usufruiregratuitamentedell’assistenza, di cui più dell’80%sono italiani ed il resto immigrati (datianno 2013).

ATTIVITÀ Le attività del patronato hanno l’unicoobiettivo di aiutare tutte le persone,senza alcuna distinzione, ad orientarsinelle diverse normative e iterburocratici, facilitando il lororapporto con la Pubblicaamministrazione; agevolandole nellacompilazione e presentazione delle

domande agli Enti previdenziali e assicurativi (in particolare INPS,INAI) e accompagnandole fino al riconoscimento dei diritti, anchecon l’assistenza legale e medico-legaleeventualmente necessaria.Sono oltre 100 le prestazioniprevidenziali e sociali per le quali il Patronato assiste in modoassolutamente gratuito il cittadino,dalla presentazione della domandafino al suo esito finale, che ha soventeuna definizione positiva.

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90| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

GLI ULTIMI DATI SULLE VACANZE IN CAMPAGNA

AGRITURISMO

di Veronica Mazzanti

“L’agricoltura fa bene alturismo. Questo il mes-saggio che accompagna ilbilancio dell’estate 2014degli agriturismi italiani”.Lo ha osservato CosimoMelacca, presidente diAgriturist aprendo i lavo-ri della riunione di Giun-ta dell’Associazione cherappresenta le strutture diConfagricoltura. Il datodelle presenze turistichenelle campagne italiane,nonostante la crisi e l’esta-te anomala, ha sostanzial-mente tenuto. La doman-da è stata complessiva-mente stabile, con unacrescita – su tutto il terri-torio nazionale – di quel-la estera tra l’8 e il 1 0 % e un lievecalo (tra il 3 e il 5%) di quellainterna.“La maggioranza dei 21.000 agri-turismi italiani – ha spiegatoMelacca – è riuscita a veicolare consuccesso l’attività agricola, che ècomunque la caratteristica preva-lente delle strutture, ‘offrendola’ alturista e facendola conoscere edapprezzare. Certamente la crisi c’èe purtroppo morde forte, mapotremo uscirne solo con consape-volezza, coraggio e determinazio-ne. Diffondere notizie allarmisti-che, tra l’altro, è provato che siacontagioso. Se è negativo per un’azienda che fa business, lo è ancordi più per un’associazione”. Per Melacca l’obiettivo di Agrituri-st è anche quello di promuoverel’agriturismo e le nostre strutture. Idati del settore dimostrano che,

degli imprenditori vada incontroalle nuove curiosità ed esigenze delturista. A preferire le vacanze incampagna sono soprattutto le cop-pie, di tutte le età, e le famiglie conbambini piccoli, attirate dallacompetitività dalle aziende agritu-ristiche, che non hanno aumentatoi prezzi, e dalle attività culturali ericreative offerte. “Nonostantemolti italiani siano rimasti a casaper motivi di incertezze economi-che e meteo – ha osservato il presi-dente Agriturist – molti hannoscelto comunque l’agriturismoperché, a prezzi contenuti, si man-gia sano, si sta in relax e tranquil-lità, si vive il territorio dal puntodi vista artistico, culturale edambientale”. Il centro studi osserva che la ripre-sa della crescita dell’offerta agritu-ristica, nel 2013, è stata probabil-

L’agriturismo ha ripreso a crescere

nonostante la difficile congiunturaeconomica, l’agriturismo ha ampieopportunità di crescita. Secondo il rilevamento annualedell’Istat pubblicato nei giorniscorsi – come sottolinea il Centrostudi di Confagricoltura - l’agritu-rismo ha ripreso a crescere. Nel2013, il numero di aziende agritu-ristiche è aumentato del 2,1%rispetto al 2012. Per l’Organizza-zione, mentre arretrano sensibil-mente attività come equitazione,trekking e escursionismo,cresconoinvece del 22,7% altri tipi di intrat-tenimento ricreativo e culturale,evidenziando come la vivacità e lacrescente fantasia organizzativa

Masseria Pilano

a Crispiano (TA)

Page 93: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

La Rimbecca

A Castiglione d'Orcia (SI)

mente determinata dalcompletamento delleopere finanziate dai Pro-grammi di SviluppoRegionale, che hannoconsentito l’avvio del 32%di nuove attività rispettoall’anno precedente (e, ingenerale,agli ultimi diecianni). La distribuzionedelle aziende agrituristi-che per zona altimetricaevidenzia un lento “riti-ro”dalla montagna (-2,8%nel periodo 2005-2013), avantaggio della collina(+1%)e soprattutto della pianura(+1,8%). Ciò non significa però –evidenzia - che gli agriturismi dimontagna siano diminuiti (sonoaumentati di 1.413 unità), ma chel’incidenza degli incrementi regi-strati di anno in anno è stata piùelevata in collina e in pianura.Questo conferma che l’agrituri-

smo, generalmente consideratoattività integrativa per le piccoleaziende agricole marginali, sta gra-dualmente affermandosi comescelta imprenditoriale possibile per

ogni tipo di azienda e dilocalizzazione altimetri-ca. “I nostri ospiti – ha con-cluso Melacca - non ven-gono più solo per cono-scere le tradizioni agrico-le, ma per vivere un’espe-rienza al 100%. L’agrituri-smo ha il merito di avercontribuito a promuoverel’attenzione sul settoreagricolo e sul ‘made inItaly’. Le recenti vacanzeestive hanno confermatoche hanno sofferto meno

la crisi quelle strutture agrituristi-che che sono riuscite ad adottarestrategie promozionali efficaci,anche avvalendosi di internet, equelle con un alto grado di ritorniper il passaparola e per aver saputofidelizzare i clienti, grazie dall’ec-cellente qualità dell’accoglienza,legata sempre all’attività agricola”.

Page 94: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

Qui fin dai tempi antichi viene colti-vata la vite che, grazie alle ottimeprerogative dei variegati terreni ric-chi di sedimenti minerali, abbinata almite clima, riesce a dare uve dalleindiscusse virtù e dal temperamentosingolare. È stata però a lungo reputata areamarginale per la viticoltura, mentreoggi non pochi vini euganei si sonoritagliati un posto di primo pianonelle preferenze dei critici e dei con-sumatori in Italia e nel mondo. A guidarli verso traguardi di eccel-lenza ha contribuito in misura deter-minante Vignalta, azienda vitivini-cola creata nel 1980 da LucioGomiero, architetto con la passioneper il vino e per il suo territorioveneto, che ha saputo dare il via allarinascita qualitativa del comprenso-rio divenendo agli occhi di tutti sim-bolo della migliore enologia dei ColliEuganei. Si partì con l’impianto di tre ettari divigne e fin dall’inizio l’atteggiamentofu decisamente pionieristico, all’inse-gna di scelte che all’epoca nella zonaparevano quasi una provocazione:vigneti ad alta densità, massima prio-rità assegnata a territorio eidentità, andando allaricerca dei terreni ideali, intermini di esposizione emicroclima, per le diversevarietà di uva. Nel frattempo Vignalta ècresciuta in tutti i sensi: haraggiunto circa 55 ettari divigne in produzione dislo-cate su vari versanti colli-nari, si è dotata di splendi-

92|MONDO AGRICOLO|OTTOBRE 2014

AZIENDA VIGNALTA DEI COLLI EUGANEI

Feconda fusione di capacità imprenditoriali e appassionato slancio

da cantina completamente scava-ta nella roccia nel borgo medioe-vale di Arquà Petrarca, può con-tare su un preparato staff tecni-co e vede ora al suo timone,assieme al fondatore, altri duesoci, Mario Guzzo e Cristia-no Salvagnin. «Il nostro principale obiettivoè trasmettere l’origine deinostri vini, l’importanza delnostro territorio – spiega Cri-stiano Salvagnin –. Certo,produrre vino in una zonapoco conosciuta a livellointernazionale come la nostravuol dire affrontare una strada sem-pre in salita, ma i bei risultati conse-guiti sono di grande incoraggiamen-to. Così da una filosofia in vignaincentrata sul massimo rispetto deitempi e delle peculiarità delle viti,coniugata in cantina a vinificazioni“minimaliste” per preservare spiccatamineralità e aromi dei vini, nasconoautentici “cru” che hanno colleziona-to negli anni una serie invidiabile dipremi e riconoscimenti. Una gammaenologica di assoluto valore e perfet-ta interprete dei Colli Euganei – che

VINO

annovera dolci perle come lo stre-pitoso Moscato Fior d’ArancioAlpianae (medaglia d’oro al con-

corso Muscats du Monde 2014 diFrontignan, nel sud della Fran-cia) – nella quale svetta il ColliEuganei Rosso Gemola, il vinosimbolo di Vignalta, quello cheha regalato, e continua a regala-re, all’azienda le massime grati-ficazioni (oramai da anni e annihabitué dei Tre Bicchieri delGambero Rosso, tanto per dir-ne una). A dargli i natali è ilprezioso vigneto di Monte

Gemola, culla di uve Merlotrese uniche dalla sua felice posizionee dal suo particolare suolo vulcanicocon trachite e minerali in abbondan-za. Ed è da simili uve Merlot, conpiccolo apporto di Cabernet Franc,che viene ottenuto questo vino inten-so, fine ed elegante, al quale l’aziendariserva cure minuziose, dalla vignaalla maturazione in tonneaux nuovidi rovere per 24 mesi fino all’affina-mento in bottiglia per altri 12 mesi.Capace di sfoderare ad ogni annataalta classe e sfumature sempre diver-se, il Gemola si presenta con un bel

colore rosso rubino, spri-gionando ampi e decisiprofumi di frutti di bosco emarasca con sentori spe-ziati e note erbacee e balsa-miche. In bocca rivela cor-po e grande equilibrio, èmorbido con tannino vel-lutato e con finale legger-mente sapido dalla lungapersistenza.

Barbara Mengozzi

I tre soci dell’azienda Vignalta

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Fregiato di una stellaMichelin nel 2009, la Mon-tecchia è considerato unodei migliori ristoranti delVeneto, in cui gustare i piat-ti della tradizione regionale,riproposti e alleggeriti daMax Alajmo. Un nomequello degli Alajmo, che hafatto la storia della granderistorazione italiana, acominciare dal secondodopoguerra con nonno Vit-torio. Un complesso intrec-cio di destini si ferma nellapiccola località Sarmeola diRubano alle porte di Padova, dove dalfortunato incontro tra le doti manage-riali di Erminio Alajmo e le straordi-narie capacità culinarie di Rita Chi-metto, nasce nel 1981 il celebre risto-rante Le Calandre (consacrato nel2002 con 3 stelle Michelin). Intuitiva ecoraggiosa è stata la scelta da parte diRita ed Erminio di inserire i figli, Raf-faele, Laura e Massimiliano, ancoragiovanissimi, nell’attività, ormaiavviata con successo. In punta di piediognuno ha scelto liberamente la stra-da che più lo coinvolgeva e lo affasci-nava. La scommessa si è rivelata neltempo vincente. Oggi la FamigliaAlajmo è diventata un gruppo checonta circa 100 addetti professionali,con 10 aree di attività, ognuna fruttodi un progetto ben preciso che ruotaattorno a un unico perno: la ricercadell'eccellenza e di un autentico stileitaliano. Ogni membro della famigliaha un ruolo ben definito nella gestio-ne dell'azienda: Erminio Alajmo (ilpapà) dirige il ristorante La Montec-

“LA MONTECCHIA” DELLA FAMIGLIA ALAJMO

Una passione che si tramanda da tre generazioni

chia, Rita Chimetto (la mamma)supervisiona la pasticceria, Massimi-liano è lo chef, Raffaele il direttore disala de Le Calandre, mentre Lauraaccoglie i clienti del Calandrino (ilbistrot informale acanto a Le Calan-dre). Una filosofia quella degli Alajmoche ruota intorno al concetto di diver-sificazione dell’offerta, per acconten-tare ogni tipo di clientela. Con questospirito venti anni fa ènato La Montecchia.Situato nello spetta-colare scenario deiColli Euganei, regalaai commensali un'e-sperienza indimenti-cabile, fatta di pace,familiarità e genui-nità. Ad accogliere gliospiti è papà Ermi-nio, affabile padronedi casa, in grado difar sentire tutti per-fettamente a proprioagio, che condivide la

gestione della sala conMauro Meneghetti, som-melier responsabile dellacantina, che ha creato unacarta dei vini unica nel suogenere: 600 etichette, di cuiil 70% al calice, con unaspeciale attenzione per i vinidei Colli Euganei, che sonoselezionabili su iPad, perarea di provenienza, vitignoo prezzo. Il menu contem-pla sia i piatti storici dellafamiglia Alajmo, dai “must”di mamma Rita, come lazuppa padovana, a base di

orzo e fagioli e riduzione di manzo,gnocchi di rapa rossa con salsa al gor-gonzola, la celebre (e inimitabile) Tar-tare di Erminio; sia le creazioni chepropone Max, insieme all'executivechef Simone Camellini, come la Lasa-gnetta di ragù di cinghiale e la Cosciad'oca croccante (che cuoce 26 ore a67°) con purè di patate. E sempre per accontentare tutti, al

piano terra del risto-rante da tre anni èaperto l’ “ABC Mon-tecchia” che, comedice il nome, proponeuna cucina più snellae semplice: dallacotoletta, all’ham-burg, dalla tagliata aduna pizza ad altadigeribilità. Tutto sempre all’inse-gna della massimaqualità dei prodotti e del servizio.

Gabriella Bechi

OTTOBRE 2014| MONDO AGRICOLO |9 3

Con il “Gemola Rosso” dell’aziendaVignalta Massimiliano Alajmo eSimone Camellini consigliano la“Tartare di Erminio”, preparata in saladallo stesso patròn con 17 ingredientidiversi. Un must proposto ai clientida oltre 30 anni.

TARTARE DI ERMINIO

Erminio Alajmo mentre preparala sua celebre tartare

Page 96: Mondo agricolo 10 Speciale Eima

94| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

“FOOD ECONOMY”: ATTESE, FALSI MITI, OPPORTUNITÀ

Una Repubblica democratica fondata sul cibo

BUONO A SAPERSI...

dosi di internazionalizza-zione, ricerca di investitori, dell’in-novazione delle tecnologie e deiprocessi produttivi). «Che sia cultu-ra o storia, biologia o chimica, è il“sapere” l’elemento di maggior valo-re, ed è per questo che la Food Eco-nomy non è più soltanto cibo».Un testo ricco di considerazioni e didati per una panoramica a 360 gradi

sulla “Repubblica fondata sulcibo”. Parlando di filiere enetwork e della “disintermedia-zione” (anche grazie al web, all’e-commerce). Un’avvertenza: com-prare solo la qualità materiale nonbasta più; la battaglia commercia-le non è più tra i finti bisognicreati dalle multinazionali; i mitiche hanno schiavizzato il consu-matore sono molto meno efficaci.Soprattutto, nel food, vince chiproduce innanzi tutto qualità, masa anche poi governarla con ilproprio brand e lo usa per darevalore al prodotto attraverso ilracconto, conservandone le carat-teristiche più intangibili e veico-landole in maniera trasparente ecredibile. Gaetano Menna

Quali sono le ragioni per cuioggi il cibo è fotografato, ido-latrato, esibito, narrato? E

perché, se in Italia non ne aumentail consumo, la sua presenza in tv, suigiornali, sul web è invece così ecces-siva? Se lo chiede Antonio Belloninel suo nuovo libro “Food Eco-nomy” (Marsilio, ottobre 2014, pp.137, € 13). L’idea di scriverlo gli èvenuto guardando in tv le puntate di“MasterChef ”, vedendo i cuochigareggiare, i telespettatori tifare peri nuovi idoli. Il saggio non parla dicibo ma di come esso sia diventatoun fenomeno sociale. Oggi il food ènutrizione, antropologia, comunica-zione, marketing, pubblicità, semio-logia, diritto, fisica, ecologia… èmolto di più di un’esperienza sen-soriale ed estetica, è lo strumentocon cui rivendicare la propriaidentità individuale, territoriale ereligiosa. Insomma, fa parte di undiscorso politico ed ideologico, dàsfogo alla creatività e risponde acriteri estetici. «Sono arrivato a credere – annotal’autore – che si consumi moltapiù informazione sul cibo diquanto effettivamente si mangi».Ricorda pure lo slogan di un festi-val americano, “Mangia ciò chevedi sullo schermo”, che rimandain qualche modo ad una pubbli-cità della Knorr del 1988 in cui unbambino si stupiva nel vedere perla prima volta nel piatto un pollovero e non in sembianza di dado.

“Food is message”, dunque: il cibo èsì il contenuto di tanta parte dellacomunicazione popolare ma, allostesso tempo, la sua spettacolariz-zazione finisce per indurre a cre-dere che essere il “messaggio”significhi solo spettacolo edassenza di informazione, manon è certo così. Il libro poteva chiamarsi “FoodSociety” perché in qualche modocibo e società si sostituiscono e sisovrappongono; l’autore però havoluto cogliere la valenza economi-ca e far emergere che non bastaprodurre, ma occorre “saper raccon-tare” (attraverso strategie di comu-nicazione, marketing, brand); e poioccorre “saper vendere” (occupan-

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La scelta del professionista

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96| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2014

L’ASSOCIAZIONE NO PROFIT RICORDA VALERIO DANIEL DE SIMONI

Gli orti urbani

del Parco della Musica

BUONO A SAPERSI...

avanti, eppuretutto avevasenso. Il suolascito di idee,energie e futuroè oggi condiviso,tra l’Australia el’Italia, da centi-naia di aderenti. Nel libro di Vale-rio ci sono pagine

indimenticabili che rivelano la suaanima, la sua sete di conoscenza; maanche la sua profonda serenità inte-riore. Ecco, una cosa che colpisce leg-gendo i diari di Valerio è che si per-cepisce l’ansia di vivere, di non fer-marsi, di viaggiare, di conoscere ma,al contempo, si coglie la sua gioia, lafelicità interiore. Non a caso il libro sichiude con un’ultima citazione, quasiprofetica ma illuminante annotata daValerio. Sono alcuni versi di unapoesia di Thích Nhất Hạnh, il mona-co buddhista, poeta e attivista vietna-mita per la pace, che ha scritto moltilibri pubblicati anche in Italia (a par-tire da “La pace proibita del 1967 edi-to da Vallecchi all’ ultimo “Fare pacecon se stessi” del 2011 di Terra Nuo-va Edizioni). Questi i versi annotati:«Svegliandomi, questa mattina, sor-rido/ Ho davanti a me ventiquattr’orenuove di zecca!/ Faccio voto di viver-le in pieno ogni momento /e di guar-dare tutti gli esseri con gli occhi dellacompassione». C’è tutto Valerio inquesti versi, la sua saggezza raggiun-ta su un veicolo speciale che abbrac-cia il mondo. (M. M.)

L’Associazione no profit Vale-rio Daniel De Simoni(www.valeriodesimoni.org),

con sedi in Sydney e in Roma, pro-muove l’ambientalismo, la solida-rietà, l’aggregazione sociale, la convi-venza tra culture e agisce attivamentea supporto di giovani cittadini stra-nieri in condizioni disagiate e privi diassistenza, coinvolgendoli attraversoworkshop e attività culturali, sporti-ve, didattiche, editoriali, creative ericreative. L’Associazione è stata crea-ta in memoria di Valerio Daniel DeSimoni, nato a Sydney da genitoriromani – sportivo e viaggiatore -morto il 13 marzo 2011, all’età di 24anni in Africa, mentre stava ultiman-do una spedizione attraverso tre con-tinenti, con l’obiettivo di infrangere ilprimato mondiale di percorrenza su

veicoli speciali (quad), perraccogliere fondi a favoredi due villaggi africani ediffondere il messaggioambientalista. Tra le ini-ziative in corso di svol-gimento dell’associa-zione no profit la rea-lizzazione di giardinie orti urbani. Una delle realizzazioni simbolica-mente più significative è quella degliorti sulle terrazze dell’AuditoriumParco della Musica di Roma, confrutti della terra che nascono, sinutrono e crescono rigogliosi graziead acqua, sole,musica e solidarietà.Ora l’associazione ha pubblicato ilvolume bilingue “Diari di viaggio -Travel Journals” (Luca Sossella Edi-tore, settembre 2014, pagg. 328, euro

18). Il libro raccoglie i diarisu carta e digitali (face-book, email) di ValerioDaniel De Simoni. Quelleraccolte nel libro sonopagine di vita intensa. Vale-rio avvertiva il bisogno diconoscere, di confrontarsicon l’umanità. C’era unsignificato “spirituale” nelsuo viaggio. Lui trovava ilsenso della vita (in generalee della sua in particolare)incontrando ad esempio iragazzi di terre sconosciu-te, con cui giocare a palloneo chiacchierare. Tutto pas-sava velocemente mentre ilquad lo portava sempre più

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IL PROGETTO DELL’ENSEMBLE DI FRANCESCO GAZZARA

CAMPI SONORI

Il 4 novembre esce il doppio album (nelleversioni CD digipack e vinile gatefoldper l’etichetta Irma Records) “Play memy song” di Francesco Gazzara o meglio“Gazzara plays Genesis” come si leggein copertina. Gazzara, virtuoso delpianoforte e delle tastiere “vintage”, rileggecon grande sentimento i brani dei Genesisda solo o con un ensemble di archi eflauto/sax/clarinetto. Tutto nasce dallaregistrazione di esecuzioni con lo splendidopianoforte Bosendorfer Grand Codapresso la celebre Sala Assunta della RadioVaticana. Poi si è proceduto alle sovraincisionidelle altre tastiere (hammond, mellotron,sintetizzatori) ed agli interventi di FabrizioPaoletti al violino, Giorgia Pancaldi al

violoncello, Dario Cecchiniai fiati e Giulia Nuti allaviola (quest’ultima registrataa Firenze). Sull’asse Cittàdel Vaticano-Anguillara-Firenze si realizza unprogetto unico che ha ilsupporto di Stefano Corato(che ha curato laproduzione), MarioGiammetti (massimoesperto dei Genesis in Italia) e PaoloCarnelli (che si è occupato della presenzaweb). Un progetto accarezzato da tempo,tanto che nel precedente disco “PianoRoom” appariva già una splendida versionedi “Watcher of the Skies”, che resta uno

dei fiori all’occhiello diquesto disco. Il primo CDsi avvia con una lirica“Horizons” con il solopianoforte, poi le esecuzionicon l’ensemble, che avvolgonoin atmosfere rock progressivee classicheggianti ma anchedalle venature jazzistiche.In evidenza l’irruenta “TheKnife” eseguita tutta da

solista, nell’intreccio di tastiere. Sembraincredibile, ma c’è ancora da meravigliarsisu brani che conosciamo a memoria;Gazzara e company hanno il merito didare ad essi nuova vita(lità), con unprofondo approccio emotivo.

I Genesis, come non li avete mai ascoltati

Alberto Bonato è il nuovo ammi-nistratore delegato di Fercad

S.p.A., distributore esclusivo per l'Ita-lia dei marchi svedesi Husqvarna eJonsered nel settore delle attrezzatu-re forestali e da giardinaggio. «E' uncambiamento importante che vuolerafforzare il percorso che abbiamointrapreso negli ultimi anni per acce-lerare l' impatto sul modo di operaresul mercato», ha sottolineato il presi-dente della società Roberto Ferraret-to. Si è già attivato un nuovo modello or-ganizzativo che prevede il rafforza-mento delle linee di business coniuga-te ad una snella ed efficace struttura disupporto. «L'obiettivo – ha aggiuntoFerraretto - è quello di rendere più frui-bili tutte le opportunità che il mercatooffre, impiegando il meglio di tutte lefunzioni aziendali a supporto delle ven-

dite». Affidare ad Alberto Bonato il ver-tice operativo dell'azienda, dopo cheper anni ne è stato la guida per le ven-dite ed il marketing, conferma tale in-tenzione. «Un mercato maturo e com-petitivo come il nostro ha la necessità dievolversi, per venire incontro alle esi-genze di consumatori sempre più sofi-sticati - ha osservato Bonato -. Fercad

vuole essere il punto di riferimentoin Italia non solo per la distribuzionedegli eccellenti prodotti del gruppoHusqvarna, ma anche per la crea-zione di servizi a valore aggiunto peri rivenditori ed i clienti finali: forma-zione e comunicazione, servizi pre epost vendita. L'intera catena di distri-buzione dovrà rivelarsi sempre piùintegrata per competere con suc-cesso».La società ha sede ad Altavil-la Vicentina (VI), dove opera impie-

gando 55 addetti, nel 2013 ha fatturato42 milioni di euro. Husqvarna Group èil più grande produttore al mondo di ra-saerba, trattori da giardino, motoseghee decespugliatori. Inoltre è leader eu-ropeo nel settore dei prodotti di irriga-zione consumer e uno dei leader mon-diali in attrezzature e utensili diamanta-ti da taglio per l’edilizia. �

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Alberto Bonato nuovo AD di Fercad

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Ferraretto

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LEGGENDARIA,ANCHE NEL PREZZO

Quale migliore occasione del nostro 325° anniversario per proporti la motosega Husqvarna 135 ad un prezzo eccezionale?

Quest’inverno vivi il mito Husqvarna da vicino; svolgere i lavori quotidiani per la cura degli alberi e preparare la catasta

di legna da ardere, con Husqvarna 135 si rivelerà davvero tutta un’altra storia, animata dalla tecnologia, il design e la

2014Succede nel Mondo; è il 2014.

1689Succede in Svezia; è il 1689.

In una cittadina della Svezia meridionale, Huskvarna, hanno inizio i 325 anni di Husqvarna Group. 325 anni scanditi dall’innovazione e da un forte spirito imprenditoriale, che diedero origine ad armi, macchine da cucire, stufe, motociclette, attrezzature per la cura del giardino e del bosco, con motoseghe illustri e sempre più performanti.

Ad oggi Husqvarna Group è il più grande produttore al mondo di rasaerba, trattori da giardino, motoseghe e molto altro ancora. La nostra vasta e sempre più ricca gamma di prodotti rispecchia la nostra volontà di dare sia agli utilizzatori professionali sia a quelli privati le macchine giuste per svolgere un lavoro ottimale, dal risultato perfetto. Husqvarna 135 è una di queste.

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