monachesimo 2.0

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Spiritual


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Nel 313 Costantino il grande riconosce ufficialmente il cristianesimo…..

Fino a quel momento dichiararsi cristiani significava:

• Rischiare la vita• Perdere il proprio mestiere• Perdere i propri bene

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Molti cristiani morirono a causa della fede. Si chiamarono

“Martiri” cioè “Testimoni”. Dal 313 in poi i Cristiani non saranno più perseguitati…Alcuni cristiani cominciano a vivere una vita diversa… rinunciano ai loro beni e praticano

l’ascetismo (esercizio)

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380 d.C. Teodosio il Grande riconosce il

Cristianesimo come Religione di Stato. Avvengono le conversioni di massa….

Un certo San Girolamo dice a questo proposito:

“Da quando la Chiesa ha imperatori cristiani, essa è certamente cresciuta in potenza e

in ricchezza ma è diminuita come forza spirituale….”

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Nasce il Monachesimo (da Monos = uno, solo), come esigenza di molti di ricercare la perfezione cristiana, attraverso il cammino della solitudine, della preghiera, dell’ascesi.

I monaci vivono dunque da soli, soli con Dio. Ma non è una fuga dal mondo!!!

I monaci sull’esempio di Gesù seguono tre consigli, i “voti” :

- Povertà

- Castità

- Obbedienza

- (Silenzio) = non è un vero e proprio voto ma una scelta personale

Questi voti esprimono il distacco dal mondo e dalle cose terrene (intese come contrapposte a quelle del cielo)

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Povertà: è la scelta di non accumulare ricchezze e di non possedere niente di proprio

Castità: è la scelta di non farsi una famiglia ma di vivere amando tutti

Obbedienza: è la scelta di obbedire a Dio e ai propri superiori

Silenzio: non è un voto o una scelta ben precisa ma è una pratica che il monaco fa per stare da solo con se stesso e ascoltare Dio

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Il monachesimo nasce in Egitto alla fine del III sec. anche se è sempre esistito in forme meno organizzate anche tra i primi cristiani. Il primo monachesimo è di tipo

anacoretico (anacoresi=ritirarsi dai paesi

abitati) ed eremitico (eremos=deserto), i monaci vivono in grotte, torri abbandonate, zone desertiche. Più tardi nascerà un altro

tipo di monachesimo che è quello cenobitico (Koinos e Bios=vita insieme)

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Il primo eremita di cui abbiamo notizia certa è

Antonio, nato nel 251 e morto nel 356 d.C. Un giovane ricco egiziano che decide dopo la morte dei genitori di donare tutti i suoi beni ai poveri e andare a vivere nel deserto. Dopo di lui molti lo

seguirono tanto che è stato definito il “Padre dei monaci”

Qualche anno più tardi il monaco Pacomio dopo aver vissuto da solo per sette anni fondò nel 320 d.C. una comunità di monaci sempre nel deserto egiziano. Egli era convinto che la vita eremitica poteva portare a chiudersi in se stessi e che invece vivere insieme avrebbe aiutato di più i monaci ad essere come Gesù. Fondò dei monasteri cinti da mura sotto

l’autorità di un preposto e più in alto di un Abate, cioè di un padre che cura i suoi figli.

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Il monastero Pacomiano era molto essenziale ed era costituito da:

- Chiesetta per la preghiera

- Celle dei monaci

- Refettorio

Per Pacomio i monaci dovevano essere come un vero e proprio esercito con delle regole e con una disciplina di tipo militare. Importante era quindi l’obbedienza al superiore più che la solitudine.

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Il monachesimo si diffuse in tutto l’oriente ma anche in occidente. Un caso particolare fu quello dei monaci della Siria che furono

chiamati Stiliti (stilos=colonna) che vivevano la loro vita su una colonna e da li predicavano alla gente. Uno dei più famosi monaci siriani

fu Simeone lo Stilita vissuto intorno agli inizi del V sec. d.C.

Simeone dopo essersi ritirato su una montagna non contento di questo isolamento che portava da lui sempre molta gente pensò di allontanarsi salendo verso il cielo. Per questo si fece costruire una colonna di pietra molto alta e vi andò a vivere. Ma anche questa non fu una fuga perché continuò a occuparsi della gente che ogni giorno lo andava a trovare.

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Il monachesimo non è prerogativa solo del Cristianesimo. Esistono monaci in tutte le religioni. Esistevano monaci anche nell’ebraismo, gli esseni, ma oggi non esistono più. I monaci delle diverse religioni hanno delle caratteristiche in comune:

- La separazione dal mondo per dedicarsi a Dio

- La rinuncia ad una famiglia propria

- La povertà individuale e comunitaria

- Una regola da seguire

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In occidente il monachesimo si diffuse grazie

all’opera di San Benedetto. Benedetto nasce a Norcia in umbria nel 480 d.C. da una famiglia benestante.

A venti anni decide di andare a vivere da solo in una grotta ma successivamente fonda una comunità di monaci a cui dà una regola. In questo sta la differenza con gli altri monaci del tempo. Da qui in avanti tutti coloro che fonderanno un ordine scriveranno per i monaci una regola da seguire.

E’ famosa la frase di San Bendetto “Ora et Labora”, cioè prega e lavora. Indicando così ai monaci uno stile di vita.

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I monasteri in occidente e in modo particolare i monasteri benedettini diventeranno con la fine dell’impero romano e le invasioni barbariche dei luoghi dove si preserva la cultura, dove si conservano e si ricopiano gli antichi libri dell’epoca classica per trasmetterli alle generazioni future.

Sono famosi per questo i monaci Amanuensi che a mano scrivevano interi libri arricchendoli di bei disegni e miniature.

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Nel Medioevo cominciarono a nascere degli ordini mendicanti. Il più famoso è quello

fondato da Francesco di Assisi nel 1200. Gli amici di Francesco presero il nome di

Frati (fratelli) e le amiche Suore (sorelle). Dopo i francescani nacquero i Domenicani (da San Domenico).

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Anche se esistono moltissimi monasteri diversi per dimensioni e collocazione geografica possiamo elencare una serie di parti che caratterizzano ancora oggi un monastero.

- Abbazia o Chiesa

- Chiostro

- Biblioteca e Scriptorium

- Cucina

- Refettorio

- Cimitero

- Celle dei monaci

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- Farmacia o Erboristeria

- Foresteria- Orto

- Stalle

- Ospedale o infermeria

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Tutti gli ordini religiosi oltre al Vangelo e agli insegnamenti della Chiesa, vivono seguendo una regola scritta in genere dal fondatore del loro ordine. Esiste dunque una regola benedettina, francescana, domenicana ecc…

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Dal latino “claustrum” cioè luogo chiuso è un cortile appunto chiuso dentro ad un monastero. Di forma quadrata o rettangolare è delimitato da portici che servivano ai monaci per passeggiare e pregare al coperto.

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Come in tutte le famiglie, anche nelle famiglie religiose qualcuno deve assumersi la responsabilità di prendere le decisioni e di dare le istruzioni perché tutto si svolga per il bene comune. Negli ordini monastici questa persona è

chiamato abate da

“abbà” cioè

padre. In altri ordini è chiamato superiore o Madre badessa per le monache. Eletto dai monaci egli è chiamato a far rispettare la regola.

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La parola monaco deriva dal greco

“monachos” cioè solo, da solo, e indica una particolare scelta di vita religosa. “Soli” cioè senza famiglia e separati dai centri abitati, i monaci si dedicano completamente alla ricerca e al servizio di Dio, nel silenzio e nella preghiera.

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Dal latino “frater” cioè fratello; con questo nome vengono chiamati soprattutto coloro che seguono la regola di San Francesco, ma anche i domenicani. Il frate ha un abito che si chiama saio, un

cingolo o cordone in vita, dei sandali ai piedi.

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Tutte le comunità di monaci si riuniscono in determinate ore del giorno

per recitare l’ufficio divino e cioè un insieme di salmi, preghiere e letture. L’ufficio divino è diverso giorno per giorno e cambia a seconda del periodo dell’anno (es. tempo di avvento, di quaresima ecc..)

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