ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca speranzina ferraro scuola,...
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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Speranzina Ferraro
Scuola, Università, Lavoroinsieme per
Orientare verso il futuroRoma, 18 luglio 2014
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«C’è fame di orientamento oggi!»
Quale richiesta di orientamento le persone manifestano oggi?
Quali conseguenze culturali, organizzative e metodologiche comporta nei servizi e negli
operatori?
Quali avvenimenti hanno determinato l’insorgere e la necessità di un nuovo modello di orientamento?
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Le motivazioni per il cambiamento
La strategia di Lisbona ha riportato al centro di ogni Paese la riforma
dei sistemi di educazione e
formazione per sostenere lo sviluppo
socio-economico
Il mercato del lavoro, oggi molto
disomogeneo, ha fatto rilevare l’esigenza di uno stretto collegamento e di
coerenza tra i sistemi d’istruzione e
formazione con le richieste del mondo del
lavoro
Alla Scuola oggi si chiede di integrare
maggiormente l’orientamento nelle
strategie di apprendimento
permanente, per mettere in grado la
persona di realizzare se stessa
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Le conseguenze del cambiamento
• Il lavoro e l’economia sono cambiati• È cambiato il modo di concepire
l’orientamento
È necessario che cambi il modo di orientare da parte degli insegnanti e degli operatori
Per ottenere tale cambiamento è necessario investire in un nuovo modello di formazione iniziale e continua dei docenti
Speranzina Ferraro
Speranzina Ferraro
Cosa si intende oggi per orientamento?L’orientamento oggi non si limita più a delineare solo
la direzione di un percorso professionale, ma costituisce l’attività di concezione e costruzione della
propria vita: “life designing” e “career designing”.
(Savickas, Guichard)
Questo implica il possesso di competenze che mettano in grado ciascuno di:
• gestire l’ insicurezza • adattarsi a nuovi contesti• assumersi responsabilità
• pianificare il cambiamento e non subirlo• promuovere l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva.
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La scuola ha il dovere di accompagnare le persone e di aiutarle nei loro percorsi professionali e di vita, ma questo impegno deve iniziare con la presa in carico globale del bambino sin dal suo ingresso nella scuola, accompagnarlo nella formazione e proseguire fino all’università o istruzione superiore, in un’ottica di coordinamento, condivisione e corresponsabilizzazione.
Il compito della scuola e delle Istituzioni oggi
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L’orientamento assume una funzione strategica in tutto il sistema educativo e formativo. Tale funzione sconvolge il tradizionale assetto
dell’offerta formativa globale
Per cui l’orientamento investe il processo globale di crescita della persona, Si estende lungo tutto l’arco
della vita, è trasversale a tutte le discipline
È presente nel processo educativo sin dalla scuola
dell’infanzia
La nuova strategia segna il passaggio da una prassi di orientamento quasi esclusivamente informativa e limitata ai momenti di passaggio
Ad un approccio olistico e formativo
I principi per l’orientamento permanente
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“L’orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti sociali, formativi e lavorativi. È un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua vita di:
• identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini,
• identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti,
• prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione, alla formazione, all’occupazione e al proprio ruolo nella società,
• progettare e realizzare i propri progetti di vita personali e professionali,
• gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto.
L’orientamento nelle Linee guida del MIUR e della C.U.
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Promuovere il ruolo attivo
della persona nei processi di
conoscenza
Promuovere occasioni di
apprendimento a partire da
compiti/problemi che nascono
dall’esperienza
Favorire l’apprendimento
per scoperta, facendo cogliere il legame tra individuo e realtà, tra
formazione e lavoro
Centralità della persona
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I compiti di ogni scuola per l’orientamento permanente
• Predisporre un curricolo formativo unitario e verticale che, ai vari livelli, realizzi azioni di orientamento che recuperino il valore del lavoro e la cultura del lavoro,
• Porre l’ orientamento al centro del processo di insegnamento/apprendimento di ogni disciplina con azioni di sostegno e accompagnamento,
• Inserire nel POF gli standard minimi di orientamento da valutare e un organico Piano di orientamento.
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Non più un
trasmettitore di saperi
Ma un costrutto
re di saperi in collaborazione con i
suoi studenti
Guida e sostegno
per l’acquisizio
ne delle competenz
e orientative
Nuovo modello di docente
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Consapevolezza, autonomia, decisione, scelta, responsabilità, imprenditorialità
Attraverso l’utilizzo della didattica orientativa, ovvero la predisposizione delle attività con la finalità di preparare lo studente a gestire in modo autonomo e consapevole il suo processo di auto-orientamento e di comprendere il valore dell’apprendimento rispetto alla vita.
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Le competenze del nuovo docente
Saper leggere bisogni e aspettative di ogni studenteSostenere l’interesse, e la motivazione di ogni studente, a partire dalla scuola dell’infanziaFacilitare i processi apprenditivi degli studentiPortare la vita reale all’interno della scuola riconoscendo ad essa dignità formativa (“percorsi significativi e dotati di senso”) Co- progettare e realizzare percorsi orientativi con Soggetti del territorio, Università, Imprese.
Monitorare processi, vissuto e bisogni di ogni studente
Utilizzare strumenti e forme di comunicazione vicini al mondo degli studentiUtilizzare la disciplina come strumentoFarsi carico dell’apprendimento di ciascuno in termini di sviluppo cognitivo, relazionale e motivazionale.Sostenere la costruzione dell’identità personale, ilprocesso di scelta e decisione, il riconoscimento di attitudini
Nuovi strumenti a supporto dell’orientamento
• Istituzione in ogni istituto scolastico di una figura di sistema, appositamente formata, dedicata all’orientamento come ampliamento/specializzazione della figura docente con il compito di:
- organizzare/coordinare le attività interne di orientamento e raccordo con i docenti dedicati,
- Interfaccia continua con gli altri attori della rete territoriale.
• Istituzione di un master universitario sull’orientamento per l’acquisizione di competenze organizzative, psicologiche, sociali, normative, deontologiche e per la gestione delle informazioni.
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Analisi
dei bisogni
Fondamentale è comprendere chi è la persona che si ha davanti, quali i bisogni, i suoi modelli di apprendimento, le sue modalità di relazione, il perché della sua scelta
Accoglienza
Importante è stabilire un efficace canale di comunicazione che faccia sentire la persona accolta e che crei un clima di empatia
Intervento
Il clima di fiducia predispone ad interventi di ascolto efficace, di sostegno alle decisioni, di riflessione su scelte e modelli e, se necessario, di ri-orientamento.
Il ruolo del tutor nei servizi di orientamento
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Un’alleanza forte nel territorio con gli altri Soggetti
che intersecano la vita dei nostri giovani e che
contribuiscono al loro sviluppo
Il coordinamento di Soggetti e
servizi è l’unica strategia per
moltiplicare le opportunità per i
nostri giovani, specie i più fragili,
di orientarsi dentro e fuori la
scuola.
Concrete sinergie vanno ricercate
tra tutti i Soggetti: centri
per l’impiego, enti locali, università,
associazioni, servizi socio-sanitari e del
lavoro
Patto di corresponsabilità educativa
La nuova strategia richiede un’azione condivisa e armonica
Cioè una RETE, flessibile e non rigida, che si attiva al sorgere di un problema, che non presenta una gerarchia tra i Soggetti, in cui ciascuno mette in gioco le proprie risorse per contribuire al ben-essere fisico e psichico della persona e per rendere effettivo il suo diritto allo studio e al lavoro.
Ogni Soggetto deve riconoscere la centralità della persona e dei suoi bisogni, in particolare nell’attuale fase di transizione sociale e economica.
Ogni Soggetto, oltre a trasmettere sapere specialistico, dovrebbe favorire lo sviluppo delle competenze necessarie per una partecipazione attiva di ogni persona, ponendo attenzione al processo globale di maturazione e sviluppo.Tutte le iniziative formative devono essere parte integrante di un più ampio processo di formazione che mira a potenziare nei giovani capacità per conoscere se stessi e l’ambiente, per comunicare , per partecipare attivamente e per produrre innovazione.
Il ruolo della Rete in Orientamento
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Università e Scuola secondaria di 2° grado devono essere fortemente collegate per garantire la continuità e la globalità del processo educativo. L’orientamento deve essere concepito come un processo formativo continuo che ha come obiettivo il potenziamento nei giovani di quelle competenze (trasversali) che li mettano in grado di auto-orientarsi e partecipare attivamente nei proicessi di studio e di lavoro.L’insegnamento tradizionale non ha più senso. È indispensabile potenziare nei giovani quelle competenze che li mettano in grado di conoscere se stessi e l’ambiente in cui vivono, di progettare in modo flessibile il futuro, di produrre innovazioni, di affrontare situazioni complesse , assumendo la sfida.
Scuola superiore e Università
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Un collegamento organico e continuo va ricercato anche con le imprese, per avvicinare le distanze tra formazione e bisogni del mondo del lavoro, al fine di favorire una formazione più mirata ed esperienze di lavoro anche nel corso degli studi con finalità orientative.
Oggi non è più sostenibile lo scollamento tra il sistema formativo e il sistema lavoro. È necessario che i vari Soggetti si parlino, si conoscano, si frequentino nell’interesse del Paese e degli studenti, al fine di favorire la loro piena inclusione sociale e lavorativa.
Università e Imprese
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Diverse ricerche universitarie e di altri Soggetti hanno individuato le competenze trasversali come tema di grande rilevanza.
È noto che oggi le aziende sono interessate più o oltre alla formazione disciplinare dei laureati, a una formazione flessibile e aperta al cambiamento, a una partecipazione attiva orientata al risultato.
Il possesso di buone competenze disciplinari e di competenze trasversali consente, infatti, prestazioni lavorative eccellenti.
Sviluppo delle competenze trasversali
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Capacità di risolvere i problemi,
utilizzando le conoscenze
acquisite
Analizzare e sintetizzare informazioni
Formulare giudizi in autonomia
Comunicare efficacemente
Apprendere lungo tutto l’arco
della vita
Lavorare in gruppo
Essere intraprendenti e imprenditori di
se stessi
Le principali competenze trasversali
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Il fine ultimo
Il fine ultimo della scuola e di ogni Istituzione formativa è quello di contribuire a costruire una società solidale e inclusiva dei cittadini, ove ciascun componente della rete sia «ponte», traghettatore, accompagnatore, esploratore, inventore….. Con quella componente di flessibilità che consenta a ciascuno, quando necessario, l’adattamento e il cambiamento.
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A. Schleicher (OCSE):
«I sistemi di istruzione devono preparare per lavori che non sono stati creati, per tecnologie che non
sono ancora state inventate, per problemi che ancora non sappiamo che nasceranno».
Grazie per l’attenzione!