manual restaurare structurala

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  • 8/17/2019 Manual restaurare structurala

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    REGIONE ABRUZZO

    MANUALE PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI

     L’Approccio tecnologico

     Analisi e schedatura dei sistemi costruttivi e tipologici tradizionali

    UNIVERSITA’ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI

    FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI PESCARA

    DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE PER L’AMBIENTE COSTRUITO

    SCHEDATURA SULLE TECNICHE DI ANALISI E DIAGNOSI DEL DEGRADO

    di Antonio Basti

    Unità di ricerca del DiTAC:Prof. Luigi ANTONUCCI, Prof. Luigi CAVALLARI, Prof. Carlo FALASCA, Prof. Cristina FORLANI, Prof. Giorgio PARDI, Dott.Antonio BASTI

     collaboratori:Paola FRANCI, Giovanni LIGORIO, Martino MITIDIERI, Gianmichele PANARELLI, Donatella RADOGNA, Gennaro RIZZO,Antonio SABATINO, Walter SILVANI, Paolo TARICANI, Cinzia TROIANO

    PESCARA, LUGLIO 2001

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    1 - CRITERI DI VALUTAZIONE PER L’APPROPRIATEZZA TECNOLOGICA DEGLI INTER VENTI DI RECUPERO

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    UTENTE CO NTESTO M AN U FATTO

    AT TIVITA’

    CARATTERI

    SO CIO -FISICO -AM BIENTALI

    CARATTERID ELL’ED IFICIO

    ESIG EN ZE

     M O DELLOCOM PORTAM ENTALE

    SISTEM ATECNO LOG ICO

    CONTESTO

    TEMPO

    CLA SSI D IREQ U ISITO

    CATEGO RIE DIINTERV ENTO

    SISTEM APRESTAZIO NA LE

    CA RATT ERI Q U ALITATIVIE STATO D I CO NSERVAZIO NE

    PRESTAZIO NID I FATTO

    PRESTAZIO NI

    PO TENZIALI

    FATTORE ECON O M ICO

    MANUFATTO

    COMMITTENTE

    REQ U ISITI SELEZIO N AT I

    1 Aspetti di complessità del sistema edificato

    Le esigenze dell’utenza

    I fattori di contesto

    Le caratteristiche delmanufatto

    adeguamento ai bisogni fruitivi (abitativi, produttivie di socializzazione) del patrimonio edilizioesistente

    ambientali, legati ai caratteri delle componentifisiche ed insediative

    socio-economici e culturali, legati ai modelli dicomportamento dell’utenza

    tipo-morfologiche e tecnologiche, legate agli aspettispaziali e costruttivi dell’edificato

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984 da: M. P. Di Mascio, 1997

    1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    Pendenze m edie

    Fabbricato con dislivello

    P=dh/DP del 65% perparti interrate superiori a m . 1,5.Praticab ilità ridotta: dislivelli com presi tra 1,5 e 3

    m .

    FATTOREO RO G RAFICO

    allog gio

    allog gio

    loc. accessori

    +300

    +0.00

    Relazioni percettive esterne

    Relazioni percettive interne

    FATTOREO TTICO -PERCETTIVO

    Soleggiam ento estivo

    FATTORECLIM ATICO

    Soleggiam ento invernale

    1.1 L’interazione fra edificato ed ambiente fisico

    La sicurezza

    Il confort ambientale condizioni climatiche e d’aggressività  degli agenti atmosferici

    da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 da: M. P. Di Mascio, 1997

    condizioni geo-morfologiche e di rischio sismico, idrogeologico, eruttivo

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    Fattori fruitivi

    ESIGENZE

    com portam entali

    benessere psicologico

    benessere fisiologico

    inco lum ità

    benessere am bientale

    econom iche

    AT TIVITA’interm edie

    AT TIVITA’esterne all’alloggio

    percorrenze pedonali

    percorrenze veicolari

    m ovim ento di fluidi, rifiuti, energia

    socializzazione

    dep osito e conservazione delle cose

    accesso alle unità edilizie

    rigenerazione psicologica all’apertotra l’alloggio e l’esterno

    1.2 L’interazione fra edificato e dinamiche socio-culturali

    Quadro esigenziale dell’utenza come condizionenecessaria per lo svolgimento delle attività  all’internodell’ambiente costruito

    2- Rapporto tra abitazion i occup ate e  non occupate totali

    1- D istribuzione delle abitazioni e delle  stanze totali

    da: C. Falasca, 1998 da: M. P. Di Mascio, 1997

    Fattori insediativi Dotazioni edilizie, spazi aperti, servizi urbani a rete infunzione della pressione e tipologia insediativa

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    1.3 I caratteri spaziali e costruttividell’aggregato urbano

    Fattori microambientali

    Rapporto tra l'articolazione morfologica efunzionale degli invasi spaziali e condizioniclimatiche

    Fattori morfologici e percettivi

    Modalità  di articolazione dello spaziourbano e di relazione fra edificato econformazione degli spazi aperti

    a - abitazi one; m - magazzin o; e - emergenze 

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984 da: F. Donato, A. Marano, 1995 da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    2 Requisiti di compatibilità dell’intervento di recupero

    da: G. Caterina, 1989

    Appropriatezza socio-culturale e localizzativa

    Definizione del livello di corrispondenza fra dinamicheinsediative e dotazione edilizia e urbana

    Opportunità funzionale e tecnologica

    Definizione del livello di conservazione edadeguatezza prestazionale del sistema edificato

    Efficacia e fattibilità economica

    Definizione delle possibili alternative d’intervento infunzione della dimensione economica della spesa

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    Fattori insediativi

    Dimensione della tensione abitativa econdizioni di sottoutilizzazione delladotazione edilizia, non più  funzionalerispetto alle nuove esigenze fruitive

    Fattori edilizi

    Caratteri della consistenza edilizia intermini volumetrici, di destinazione e gradod’uso, e loro rispondenza ad accogliere inuovi pesi demografici e funzionali

    2.1 Appropriatezza socio-culturale e localizzativa ZONA A BASSOGRADO DI OCCUPAZIONE

    ZON A A MED IO-BASSO

    GRADO DI OCCUPAZION E

    ZON A A MED IO-ALTO

    GRADO DI OCCUPAZIONE

    ZONA AD ALTO

    GRADO DI OCCUPAZIONE

     ≤ 70%

     > 70% e < 80%

    ≥ 80% e ≤ 90%

    > 90%

    edificio ad un piano

    edificio a due piani

    edificio a tre piani

    edificio a quattro piani

    edificio specialistico

    da: C. Falasca, 1998da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    2.2 Opportunità funzionale e tecnologica

    Fattori aggregativi

    Condizioni di degrado funzionale e tipologico conseguenti ad interventitrasformativi che producono un addensamento delle corti edificate, in cuirifusioni, superfetazioni e sopraelevazioni alterano pesantemente icaratteri originari dei manufatti rendendone difficoltoso il riuso

    Stato di conservazioneottimo (13)

    buono (13-25)

    medio (26-38)

    cattivo (39-51)

    fatiscente (> 51)

    Integrazioni volumetrichesbalzi

    balconi

    scale

    sopraelevazioni

    altro

    Fattori costruttivi

    Condizioni di conservazione dei sistemi costruiti in termini di sicurezza,

    durata ed efficienza tecnologica ed impiantistica in modo da valutare ifenomeni d’invecchiamento , dovuti a:- degrado, ossia normale e prevedibile decadimento e perdita di qualità nel

    tempo di materiali e componenti

    - patologia, ossia alterazioni, inefficienze o guasti anomali

    da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999 da: A. Giuffré, 1993 (in alto) e P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 (in basso)

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    2.3 Efficacia e fattibilità economica

    Fattori storici e sociali

    Condizioni di opportunità  dell’intervento di recupero per la tutela evalorizzazione della qualità architettonica ed ambientale, riguardoad aggregati e manufatti che presentino un sufficiente grado diconservazione dei caratteri storici, a testimonianza dell ’identitàculturale dell’insediamento

    Fattori tecnici e manutentivi

    Condizioni di appropriatezza realizzativa del programma di riuso,

    che garantisca l’efficacia degli investimenti rispetto allapanificazione urbana ed alle concrete possibilità  di funzionalità  egestione manutentiva

    epoca di costruzione

    medio evo

    rinascimento

    barocco

    ottocento

    novecento

    recente

    da: P. Albissini, L. De Carlo, B. Roma, 1983 da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1984

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    3 Diagnosi delle condizioni di conservazione

    Finalità e campi d’indagineAnalisi dell’efficienza di aggregati e manufatti edilizi perconoscerne la costituzione, il ruolo, la qualità, lo stato, le possibilitào necessità  di conservazione, trasformazione o sostituzione inmodo da orientare le decisioni di progetto

    Estensione e tipologia delle indagini

    Garantire l’appropriatezza dei percorsi conoscitivi rispetto aiproblemi indagati, la convenienza rispetto alla dimensioneeconomica degli investimenti, la gradualità  delle fasi esplorative

    da: G. Caterina, 1989 da: A. Baglioni, G. Guarniero, 1982

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    3.1 Le finalità e i campi d’indagine

    Condizioni d’interazione fra sistemafisico-insediativo e caratteri ambientali

    Condizioni di conservazione edefficienza degli organismi edilizi

    da: G. Caterina, 1989da: M. P. Di Mascio, 1997

    AMBIENTE COSTRUITO

    PROCESSODELLE

    MODIFICAZIONIANTROPICHE

    COMPONENTINATURALI ED ARTIFICIALI

    FATTORI DICONSERVAZIONE

    CONTESTO

    FISICO-AMBIENTALE

    SOTTOSISTEMA DEICOMPONENTI MATERIALI

    NATURALMENTE EDARTIFICIALMENTE EVOLUTI

    (costanti)

    COMPORTAMENTI UMANI

    FATTORI DITRASFORMAZIONE

    CONTESTO

    SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE

    SOTTOSISTEMADEI COMPONENTI

    IMMATERIALI EVOLUTI(variabili)

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    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado1 - Criteri di valutazione per l’appropriatezza tecnologica degli interventi di recupero

    3.2 Estensione e tipologia delle indagini

    Indagini Indirette e diagnosi integrata

    Informazioni desunte dalle analisi urbane eterritoriali, da cui vengono mutuate anche lemetodologie d’intervento. Un approcciodiagnostico interdisciplinare, articolato indiverse fasi esplorative, che concorre adefinire la possibilità  di un controllo piùefficace del sistema insediativo

    Indagini dirette e osservazione del luogo

    Informazioni ricavate dall’esame fisico estrumentale dei manufatti. le fasiesplorative ssumono un diverso gradod’invasività  a seconda della tecnica divalutazione adottata

    indagini non distruttive 

    Forniscono informazioni sulla variazione diomogeneità  e di comportamento del materiale

    all’interno degli elementi costruttivi.Avvengonosenza prelievo o distruzione di parti materiche,

    a vista o tramite l’ausilio strumentale esvolgono un’azione di approfondiòmento e

    specificazione conoscitiva

    indagini distruttive 

    Forniscono informazioni fondamentali per ladefinizione delle caratteristiche fiscico-meccaniche dei componenti e materiali edilizi,svolgendo una funzione propedeutica allo

    svolgimento delle indagini non distruttive. Sonoeseguite in sito con strumenti che comportanola distruzione di parti materiche, o in laboratoriomediante apparecchiature che analizzano i

    campioni prelevati in sitoindagini tecnico-prestazionali 

    Utilizzate come strumento di valutazione delcostruito rispetto alle condizioni di vivibilità  e

    disagio abitativo da: G. Caterina, 1989

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    142 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2 - CONOSCENZADELL’AMBIENTE COSTRUIT O E FATTIBILIT A’ DEL RIUSO

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    152 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Assetto microclimatici dell’ambiente naturale e

    condizioni d’influenza sul funzionamento energetico delpatrimonio edilizio

    Relazioni fra disposizione altimetrica, orientamento edesposizione solare degli aggregati edilizi riguardo agliaspetti d’illuminazione, ventilazione e protezione termica edacustica degli spazi urbani

    Localizzazione orografica e tipologia dell’insediamentourbano

    Individuazione dei caratteri geomorfologici e d’inserimentoed aggregazione sul territorio delle cortine edilizie, oltre allerelazioni strada-terreno-edificato, anche in riferimento aipercorsi pedonali e carrabili

    1 Caratteri bioclimatici e insediativi

    da: F. Donato, A. Marano, 1995 (in alto) e D. Wright, 1981 (in basso)

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    162 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    1.1 Aspetti microclimatici dell’ambiente naturale

    Caratteri geografici, morfologici e qualitàdegli apporti solari

    Connotazione locale della risorsa energeticasolare sia in termini quantitativi che qualitativi, inrelazione alla latitudine, altitudine edorientamento degli insediamenti urbani ed alladisposizione plano-volumetrica delle cortineedilizie

    da: C. Falasca, 1985da: D. Wright, 1981

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    172 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    1.2 Condizioni d’influenza sul funzionamento energetico

    Invasività del costruito ed ostruzione degliapporti climatici

    Caratteristiche di schermatura e perdita deirequisiti minimi d’irraggiamento e ventilazione deimanufatti conseguente all’addensamentovolumetrico dell’edificato, e di protezione dacondizioni di aggressività  climatica (ambientiumidi e salmastri, venti prevalenti) legate allapresenza di schermi arborei

    da: C. Falasca, 1985 (in alto) e D. Wright, 1981 (in basso)da: L. Gelsomino, 1984

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    182 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    1.3 Condizioni d’influenza sul confort ambientale

    Morfologia del sistema urbano e ventilazionenaturale

    Caratteristiche d’intensità  e qualità  dei ventidominanti in rapporto alle regioni climatiche, edaspetti di condizionamento dei requisitimicrocliamtici all’interno degli spazi urbani infunzione delle brezze giornaliere

    Aspetti dinamici dei flussi d’aria all

    ’interno deglispazi interclusi, in ragione dei venti prevalenti e

    delle varie tipologie edilizie

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 (in alto) e C. Falasca, 1985 (in basso)da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

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    192 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    65 dB (A) 70 dB (A)

    80 dB (A) 90 dB (A)

    1.4 Condizioni d’influenza sulla qualità  acustica

    Propagazione dei rumori e aggregazione

    planimetrica dei volumi edilizi

    Aspetti morfologici degli spazi aperti, di relazionefra le cortine edilizie e la viabilità  urbana, diprotezione mediante achermi arborei

    Caratteristiche della propagazione e del livellosonoro in funzione delle modalità  di relazione frasede stradale e cortine edilizie, anche in funzionedella vocazione residenziale e della densità  di

    traffico delle arterie urbane

    da: M. Cicchitti, F. Fiadone, G. Vaccarini, 1996

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    202 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2 Caratteri organizzativi e distributivi della struttura urbana

    Individuazione delle componenti di basedell’organizzazione urbana, delle emergenzestorico-architettoniche e loro modalità di relazionecon il contesto fisico insediativo

    Modalità  dell’aggregazione tipo-morfologica degliinvolucri edilizi e qualità, conformazione e ruolodegli spazi aperti, pubblici e privati, in relazionealle caratteristiche altimetriche del sito

    da: F. Donato, A. Marano, 1995

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    212 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Analisi e localizzazione, all’interno delle strutture urbane, disituazioni spaziali riconducibili a tipologie distributive e percettiveconsolidate o riconoscibili, che connotino le modalità  di fruizione erelazione sociale degli ambiti residenziali

    2.1 Caratteri percettivi e fruitivi degli invasi spaziali

    da: F. Donato, A. Marano, 1995

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    222 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Consistenza, tipologia e ruolo dei singoli sistemiconnettivi di relazione fra gli spazi abitativi e glielementi di collegamento e servizio a scalaurbana

    2.2 Caratteri tipologici degli ambiti di pertinenza dei sistemi residenziali

    da: F. Donato, A. Marano, 1995

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    232 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.3 Caratteri morfologici e distributivi degli invasi spaziali

    Modalità  di articolazione delle connessioni distributive tra ambitopubblico ed ambito privato, che concorrono a definire le regole diaggregazione degli alloggi negli ambiti spaziali e caratterizzanogli accessi alle singole unità  residenziali

    da: F. Donato, A. Marano, 1995

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    242 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    3 Aspetti evolutivi della trasformazione storico-morfologica

    Definizione dei caratteri di modificazione del tessuto edilizio intermini di aumento della densità  e conseguente saturazione plano-volumetrica delle corti urbane

    Individuazione delle stratificazioni storiche, delle invariantitipologiche e delle trasformazioni morfologiche dei manufatti edilizi,avvenute in seguito alla evoluzione delle esigenze funzionali

    da: A. Giuffré, 1993da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

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    252 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Definizione dei caratteri di permanenza eclassificazione delle tipologie edilizie in modo daindividuare, attraverso i caratteri trasformativi, imargini di flessibilità  per l’adeguamentofunzionale dell’esistente

    Definizione della consistenza fisica del manufattonella sua configurazione plano-volumetrica edarchitettonica, ed individuazione dei caratteri di

    trasformazione del rapporto di prossimità

      fra sedestradale ed altezza dell’edificato in seguito allacrescita delle unità  edilizie

    3.1 Aspetti tipologici e volumetrici della crescita edilizia

    da: A. Giuffré, 1993 (in alto) e A. Giuffré, C. Carocci, 1999 (in basso)da: A. Giuffré, 1993

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    262 - Conoscenza dell’ambiente costruito e fattibilità del riuso

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    3.2 Aspetti distributivi e fruitivi della trasformazione tipologica

    Definizione del tipo d’uso attraverso la rilevazionedei modelli di crescita delle unità edilizie e lalettura delle deformazioni ed alterazioni avvenuteper l’adeguamento della tipologia alle variateesigenze e destinazioni accolte

    da: A. Giuffré, 1993

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    273 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    3 - TECNICHE DI VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI CONSER VAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO

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    283 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    1 Aspetti dimensionali della consistenza edilizia

    Caratteri fisico-costruttivi e rilievo diretto

    Utilizzato per edifici e complessi edilizi che non presentino difficoltàdal punto di vista dell’accessibilità, consiste nella raccolta in sito deidati dimensionali attraverso l’effettiva misurazione dell’oggetto reale,effettuata mediante sussidi meccanici e ottici (gli strumenti dimisurazione) capaci anche di restituzione diretta in sito- i l prelievo metr ico manuale- Il prelievo metrico strumentale (o topografico)

    da: L. Gelsomino, 1984

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    293 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Caratteri morfologico-architettonici e rilievo indiretto

    Metodologia d’indagine basata sulla ripresa topografica efotografica, si configura come utile e veloce tecnica conoscitiva asupporto del più  lento e laborioso rilievo diretto. Il procedimento diripresa fotogrammetrica, si costruisce attraverso una campagna dimisurazione in sito ed una successiva ricostruzione dei dati inlaboratorio, dove a partire dall ’immagine fotografica deformata siprocede al suo raddrizzamento prospettico sulla base deu datitopografici.Oggi a questa tecnica si affiancano quelle di ripresa e

    raddrizzamento automatizzato, basate sull’uso dei calcolatorielettronici, anche conosciute come fotoraddrizzamento o

    fotorestituzione automatica.

    da: F. Donato, A. Marano, 1995 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso)da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    1 Aspetti dimensionali della consistenza edilizia

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    303 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Valutazione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei sistemi statici e dei materialicostitutivi, in termini di interazione dinamica,resistenza (margine di sicurezza della strutturainteso come rapporto fra tensione di esercizio etensione di rottura) e rigidezza (o deformabilitàdella struttura in funzione dei carichi) attraversol’esame sia dei fenomeni palesi, sia di quelliocculti

    da: Recupero & Conservazione, 2000

    2 Efficienza degli apparati strutturali

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    313 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.1 Le cause e i sintomi del degrado

    Comportamento statico del sistema edificato

    Definizione delle modalità  d’interazione statica dei volumi edilizi,alla scala del sistema edificio-contesto (sistema dei carichi, spinteesterne da terrapieni o edifici confinanti, cedimenti fondali) edell’aggregato edilizio

    da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999da: A. Giuffré , 1993

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    323 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Evoluzione degli episodi trasformativi

    Definizione della storia statica del manufatto ed individuazione delle trasformazionidegli schemi ed elementi strutturali (sopraelevazioni e/o rastremazioni murarie) cheabbiano potuto causare la perdita o la riduzione delle prestazioni statiche

    da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999

    2.1 Le cause e i sintomi del degrado

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    333 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Caratteristiche costruttive e d’esercizio

    Individuazione delle tipologie strutturali e delle loro condizioni di efficienza edi degrado (strapiombi, lesioni e spanciamenti, quadri fessurativi) erilevazione del fenomeni degenerativi riguardanti i singoli sub-sistemi ecomponenti strutturali (perdita degli ammorsamenti e delle giunzioni, dellaconsistenza ed omogeneità dei materiali, avvallamenti, rotture)

    da: A. Giuffré , 1993da: A. Giuffré, C. Carocci, 1999 (in alto) e A. Giuffrè, (in basso)

    2.1 Le cause e i sintomi del degrado

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    343 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.2 Conoscenza e analisi del degrado

    La progressione dei movimenti strutturali

    Ricostruzione e monitoraggio dei meccanismi cinematici sia intermini di spostamenti assoluti (dell’intero edificio) che localizzati,attraverso la ricostruzione dei quadri fessurativi (in termini diqualità  ed estensione)

    Valutazione dei loro caratteri evolutivi attraverso la simulazione deicedimenti su modelli ad elementi finiti

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999da: G. Caterina,, 1989

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    353 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    La consistenza dei materiali costitutivi

    Analisi dirette svolte sia con metodi distruttivi (per la definizione dellecaratteristiche di resistenza dei materiali) sia con metodinon distruttivi (per lavalutazione dellevariazioni di omogeneità  e di comportamento deillo stessomateriale all’interno degli elementi strutturali)

    La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti

    Analisi non invasive utili per la definizione delle caratteristiche di omogeneità

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    2.2 Conoscenza e analisi del degrado

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    363 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    fisico-meccanica dei materiali attraverso lo studio delle condizioni

    di conservazione interna degli elementi strutturaliProve di sfilamentomisurano la resistenza all’estrazione di una barra o perno adespansione, precedentemente conficcato nella muratura o nelmlateriale da esaminare, per definirne le caratteristiche diresistenza

    Carotaggiconsentono di prelevare campioni indisturbati di materiale dasottoporre a prove dirette in laboratorio per la valutazione

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999

    2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi

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    373 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    quantitativa delle caratteristiche meccaniche (deformabilità  e

    resistenza) e chimico-fisicheInserimento di martinetti piatti

    consente di determinare lo stato di sollecitazione delle murature ed illoro modulo elastico, attraverso l’inserimento, nei giunti di malta, dielementi a resistenza variabile collegati ad un manometro. Il valoredella pressione applicata corrisponde allo stato di compressione

    da: G. Caterina, 1989 e P. Rocchi, C. Piccirilli, 1999 (in basso a destra)

    2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi

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    383 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    (martinetto singolo) e dà inoltre indicazioni sulla deformabilità della muratura

    (martinetto doppio)Prove di carico su elementi e sistemi strutturali

    Condotte in sito od in laboratorio, rappresentano il modo più  sicuro perdeterminare le reali condizioni statiche delle strutture. Considerata la loroinvasività, vanno però  utilizzate solo in casi di comprovata necessità.Consistono nella sollecitazione strumentale di elementi strutturali soggetti ad

    da: G. Caterina, 1989

    2.2.1 La consistenza dei materiali costitutivi

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    393 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    incremento dei carichi (per variata destinazione funzionale) o interessati da cedimenti strutturali

    Verifiche sclerometricheConsentono di determinare la consistenza e la resistenza dei materiali, attraverso la misurazionedell’altezza di rimbalzo di una massa proiettata contro la superficie da saggiare

    Indagini sonichePermettono di individuare la presenza di lesioni e discontinuità  all ’interno della massa muraria,attraverso la misurazione della velocità di propagazione di un’impulso sonoro ad alta frequenza.Eventuali cavernosità  e porosità del materiale rallentano difatti la propagazione del suono dando cos ì

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti

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    403 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    indicazioni sulla consistenza degli elementi costruttivi

    I rilievi termografici

    Analisi della consistenza e costituzione interna degli elementi costruttivi (celatidal rivestimento) ottenuta attraverso la ripresa, a raggi infrarossi, dellesuperfici. La diversa trasmissione termica dei materiali nascosti consente dirisalire, attraverso la lettura delle variazioni cromatiche, alla definzione e

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti

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    413 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    mappatura di eterogeneità  e discontinuità  costruttiveLa tecnica termografica

    Nella esecuzione delle indagini termografiche, é possibile ricorrere a sistemi diriscaldamento artificiale delle superfici, per ottenere una migliore leggibilità  delleimmagini di ripresa. Oltre alle informazioni sulla costituzione dei sistemi costruttivi, ilmetodo offre buone possibilità di accertamento di elementi occulti come canne

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti

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    423 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    fumarie e impianti idro-termici

    Endoscopiacontrollo visivo diretto di parti inaccessibili, senza demolizioni dimateriale, attraverso l’uso di una sonda a fibre ottiche

    Spettroscopia sonicaindividuazione di cavità  nelle murature. Metodo basato sullecaratteristiche di vibrazione locale di masse più  o meno cave alpassaggio dell’onda sonora

    Magnetotermiaindividuazione e posizionamento di elementi metallici nelle pareti, odi zone a differente densità (materiali eterogenei)

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: P. Rocchi, C. Piccirilli, , 1999

    2.2.2 La rilevazione dei fenomeni degenerativi occulti

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    433 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.3 Il ripristino delle prestazioni statiche

    Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessionistrutturali

    Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausilistrutturali collaboranti

    Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro

    sostituzione con nuovi apparati strutturali

    da: F. Giovannetti, 1997

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    443 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali

    Tipologia d’intervento relativa a sistemi costruttivi che abbiano

    mantenuto una discreta caratterizzazione fisico-meccanica,ma che abbiano perso parte delle prestazioni di resistenza acausa del deterioramento degli elementi e delle connessioni.L’insieme delle operazioni comprende la sostituzione di singolicomponenti degradati ed il ripristino degli elementi dicontinuità  e strutturali, attraverso l’uso di prodotti ecomponenti che ne garantiscano una efficace solidarizzazione

    da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983 da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

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    453 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991da: F. Giovannetti, 1992

    2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali

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    463 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

    2.3.1 Reintegrazione degli elementi costruttivi e delle connessioni strutturali

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    473 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

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    483 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    ????? forse rec e cons da: N. Avramidou, 2000 (in alto)

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    493 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: N. Avramidou, 2000

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    503 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    513 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: F. Giovannetti, 1992

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    523 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: F. Giovannetti, 1992

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    533 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: F. Giovannetti, 1992 (in alto a sinistra) e P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    543 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Nuovi materiali e tecniche di consolidamento: i compositi stratificati

    L’incollaggio di strisce in fibra di vetroL’inervento avviene mediante pulitura della superficie estradossale con ariacompresa, incuneatura e stuccatura delle lesioni con resina epossidica,applicazione delle strisce di fibra di vetro della larghezza di 10 cm, impregnatecon resina epossidica, disposte secondo le direttirci di sforzo principali,inserimento di perfori armati da 20 mm lungo il perimetro d ’imposta della volta,in corripondenza delle fasce di fibra, con dado di tensionamento annegato nellefibre. La posa delle fibre è  eseguita con spalmatura preventiva di pastabicomponente EP/TX e spalmatura successiva di resina EP/IN

    da: Recupero & Conservazione, 1999

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    553 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: S. Tinè, 1985da: F. Giovannetti, 1992

    2.3.2 Miglioramento delle prestazioni mediante inserimento di ausili strutturali collaboranti

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    563 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: P. Rocchi, C. Piccirilli, 1991

    2.3.3 Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro sostituzione connuovi apparati strutturali

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    573 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: L. Caleca, A. De Vecchi, 1983

    2.3.3 Defunzionalizzazione statica dei sistemi costruttivi e loro sostituzione connuovi apparati strutturali

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    583 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    3 Efficienza ed integrità  dei materiali

    da: Recupero & Conservazione, 1999

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    593 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

    Deformazioni fisico-meccaniche del legno

    I nodidiscontinuità delle sezioni resistenti con deviazione localizzata delle tensioni, soluzione dicontinuità dei tessuti, variazione di consistenza e durezza della fibra. La loro presenza in punticritici (spigoli d’appoggio e mezzeria delle travi inflesse), può compromettere la omogeneità dicomportamento degli elementi

    Le fibre deviatelo sviluppo non assiale delle fibre può  indurre uno stato deformativo interno che, unito adeformazioni da ritiro, produce tensioni torsionali assimilabili allo svergolamento, con

    relativo stato fessurativo

    Le cipollature

    scollamento degli anelli di accerescimento contigui, con sfogliamento del tronco .Il difettopuò  portare alla separazione dell’elemento in sezioni cilindriche indipendenti, con distacchi

    non manifesti

    Le fessurazioni da rititrocaratteristica legata all’anisotropia del legno che, durante la stagionatura, è soggetto a fessurazioni

    longitudinali con sezione a V. Queste diventano gravi solo se attraversano la trave fino a

    raggiungere il midollo. In particolare la loro caratterizzazione antiestetica porta a risarcirle con malte

    o stucchi, compromettendo la libera dilatazione delle fibre ed incrementando il rischio di rottura

    da: Recupero & Conservazione, 1999

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    603 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Erosione biologica del legno

    Attacco da insettiforma di deterioramento che simanifesta con forature esteseanche in profondità  (inparticolare lungo la direzionedelle fibre) e residui di rosura insuperficie e che può  portare finoal collasso, per erosione, delmateriale

    Attacco da funghi e batteriDegenerazione biochimica delleprincipali componentidel legno(cellulosa e lignina) causatadall’azione di microorganismi.L’aggressione è  favorita da unalto tasso di umidità  (oltre il20%) sia dell’ambiente che delmateriale.

    da: S. Tinè, 1985 (in alto) e Recupero & Conservazione, 1999 (in basso)da: G. Caterina, 1989

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    613 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: L. Gelsomino, 1988 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso) da: L. Gelsomino, 1988 (in alto) e S. Tinè, 1985 (in basso)

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

    Erosione dei materiali lapidei naturali e artificiali

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    623 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Le crostealterazione superficiale delle superfici di spessore variabile, duro, fragile, pulvirulento e dicolore scuro. Causate dall’inquinamento atmosferico sono costituite da depositi di gesso peralterazione del carbonato di calcio in reazione con l’anidride solforosa presente inatmosferada inquinamento. Sui depositi di gesso attecchiscono i microorganismi che producono

    particellato dal caratteristico colore scuro

    L’alveolarizzazione

    degradazione che si manifesta con formazione di cavità

    , costituite da alveoli interconnessi diforma e distribuzione variabili. Fenomeno conseguente all’azione disgregatriceesercitatadalla pressione di cristallizzazione dei sali all ’interno dei pori. Le soluzioni saline, formatesiin seguito ll’assorbimento di acqua, in seguito all’evaporazione tendono a cristallizzarsi conaumeto di volume. In caso di evaporazione rapida (forti turbolenze d ’aria) la cristallizzazionetende a verificarsi in profondità  con distacco di parti consistenti di materale

    da: S. Tiné, 2001

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    633 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    L’erosionedistacco di materiale dalla superficie esterna dovuto afenomeni abrasivi meccanici (eolici, ecc), corrosivi (chimici ebiologici) e antropici

    Le efflorescenzeformazioni biancastre e filamentose, pulvirulente, di apsettocristallino, causate dal deposito sulla superficie esterna dicompositi salini presenti nei materiali per migrazione capillarein soluzione con l’umidità  interna

    da: S. Tiné, 2001

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    643 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    I distacchi

    perdita delle caratteristiche di aderenza e continuità

      delle superfici dirivestimento esterno, che si manifesta con lesioni e fessurazioni, fino acausare la caduta di parti anche consistenti. Fenomeno connessoall ’azione disgregatrice meccanica dovuta alla cristallizzazione evariazione volumetrica dei sali presenti in soluzione nelle murature, inseguito alla riduzione del contenuto d’acqua

    da: S. Tiné, 2001(in alto) e Recupero & Conservazione, 1999 (in basso)da: Recupero & Conservazione, 1999 (in alto) e S. Tiné, 2001(in basso)

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    653 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Disgregazione del calestruzzo

    Il calcestruzzo faccia-vistaè

     particolarmente soggetto ad usurasuperficiale causata dagli agenti atmosferici.Tra i fattori di degradopossono essere individuati quelli esterni (o naturali) e quelli interni legatialle modalità di realizzazione ed alla qualità  dei componenti utilizzati.Elemento principale di quelli esterni è  l’acqua che nei suoi diversi stati(liquido-solido e vapore) contribuisce ad innescare meccanismi fisici (ciclidi gelo e disgelo) e chimici (carbonatazione) il cui effetto si manifesta instati fessurativi progressivi e nella perdita di protezione dalle rugginedelle parti metalliche. L’interazione atmosferica fra anidride carbonica eacqua piovana, producendo acido carbonico, fissa la calce idratapresente nel clcestruzzo in carbonato di calcio. La conseguentevariazione del PH del materiale, riduce il suo effetto protettivo nei riguardidel ferro che, esposto all’umidità  arruginisce con formazione diincrostazioni e variazioni volumetriche, causa dei distacchi

    da: F. Carria, 1999 (in alto) e G. Boaga, 1994 (in basso a sinistra), S. Tinè, 1985 (in basso a destra)da: F. Carria, 1999

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    663 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Il degrado elettro-chimico dei metalli

    La corrosione “a umido”Fenomeno connesso a condizioni di temperatura e pressione in cuil’acqua è  cpresente allo stato liquido. In questi casi il processocorrosivo si compone di due processi parziali: uno anodico checomporta l’ossidazione del metallo ed uno catodico che comporta ilconsumo della patina protettiva e la corrosione del metallo

    da: G. Caterina, 1989

    Tipiche forme di corrosione dei metalli

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    3.1 Le condizioni di degrado della materia

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    673 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: S. Tiné, 2001

    3.2 Il ripristino dell’integrità  fisica e funzionale

    Tecniche di pulitura

    Acqua nebulizzatarimozione di incrostazioni costituite da compostiidrosolubili attraverso la irrorazione a pioggiad’acqua nebulizzata, senza azione meccanicaabrasiva (bassa pressione). Dopo l’irrorazione lapulitura viene effettuata con spazzola di saggina.

    Impacchi assorbentirimozione di composti idrosolubili ed estrazione disali solubili, attarverso la applicazione di impacchiacquosi costituiti da materiali assorbenti comepasta di cellulosa desalinizzata e attapulgite. Isali una volta umidificati, vengono assorbiti dallacellulosa che, una volta esiccata, si distacca.Incasi più  complessi possono essere aggiuntiaddittivi chimici con azione solvente

    Microsabbiatura a seccorimozione di incrostazioni ed efflorescenze nonidrosolubili attraverso abrasione meccanica

    ottenuta con strumenti micro-aero-abrasivi adaria compressa disidratata. La proiezione apressione di microparticelle di varia natura edurezza (vetro, silice, allumina, pomice), deldiametro di qualche micron, può  essere graduatain intensità  ed in estensione permettendo unapulizia accuata e selettiva

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    683 - Tecniche di valutazione delle condizioni di conservazione del patrimonio edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: S. Tiné, 2001

    3.2 Il ripristino dell’integrità  fisica e funzionale

    Pulitura laserrimozione selettiva (puntiforme) di croste attaverso l’esposizionead impulsi luminosi altamente energetici, che consentono il distacodei depositi per effetto termico, fotochimico e fotomeccanico

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    694 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

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    4 - CARATTERISTICHE DI PROTEZIONE DELL ’INV OLUCRO EDILIZIO

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    704 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    1 Efficienza e verifica delle prestazioni degli elementi tecnologici

    Classificazione tipologica e stato di conservazione dei sistemi

    ed elementi costruttivi, e loro caratteristiche di comportamentotermico (inerzia) e di tenuta all’aria ed all’acqua

    da: G. Boaga, 1994

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    714 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Modalità di trasmissione dell’umidità

    - capillarità

      (ascendente)- condensazione- infiltrazione- igroscopicità

    Effetti patogeni dell’umiditàazione diretta, erosione dei rivestimenti e dei materialiazione indiretta, creazione di un microclima favorevoleall’insorgenza di fenomeni di deterioramento chimici (funghi emuffe) e meccanici (disgregazioni igroscopiche)

    1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna

    da: L. Gelsomino, 1988

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    724 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    L’infiltrazioni d’acqua per capillaritàAssorbimento dell’umidità  di risalita dal terreno (falde freatiche),dell’umidità  prodotta dagli eventi meteorici (pioggia e neve),dell’umidità  residua di costruzione e di quella causata daperdite e rotture degli impianti di smaltimento (pluviali, gronde,tubi di scarico)

    da: L. Gelsomino, 1988

    1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna

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    734 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    L’infiltrazioni d’acqua da eventi atmosferici

    da: L. Gelsomino, 1988

    1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna

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    744 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: L. Gelsomino, 1988da: S. Tiné, 2001

    L’infiltrazioni d’acqua da eventi atmosferici

    1.1 Fenomeni di assorbimento dell’umidità esterna

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    754 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    1.2 Confort ambientale e protezione termica

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    764 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Aspetti prestazionali dei materiali da costruzione

    da: G. Di Cesare, 1988

    1.2 Confort ambientale e protezione termica

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    774 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Caratteristiche di protezione del sistema dei seramenti

    Grossa parte del benessere interno è  affidata al sistema dei serramenti(aereazione, illuminazione) sia in relazione al loro comportamento termico(incidono per il 47% sulle dispersioni), sia riguardo alla loro impermeabilitàall ’acqua ed al rumore. Le dispersioni di calore sono principalmente legatealle caratteristiche di trasmittanza (o resistenza) termica dei sistemi costruttivi(qualità  dei materiali componenti), alla permeabilità  all’aria (tenuta dei sistemidi connessione), alla omogeneità  termica dei materiali costitutivi (pontitermici)Le dispersioni per trasmissioneperdite di calore per conduzione attraverso i materiali per effetto della

    differenza di temperatura fra l’interno e l’esternoI ponti termicisquilibri termici localizzati dovuti alla eccessiva conducibilità  di elementicostruttivi inseiti in un sistema parete (i telai degli infissi, le solette in c.a.aggettanti)

    perdite di calore di un edificio e loro incidenza percentualerispetto ai sistemi di chiusura esterna

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 (in alto) e G. Caterina, 1989 (in basso)da: G. Caterina, 1989

    1.2 Confort ambientale e protezione termica

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    784 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    Le dispersioni per infiltrazione d’aria

    fenomeni di permeabilità

     dei serramenti per pressione cinetica delvento congiunta alla inefficienza degli elementi di connessione alvano murario e di accoppiamento dei telai (sigillatura)La tenuta all’acquagrado di penetrazione dell’acqua piovana attraverso i giunti di unserramento per effetto:- dell’energia cinetica- dell’azione capillare del materiale- del gradiente di pressione fra esterno ed interno- della inefficienza dei dispositivi di tenuta (guarnizioni,rompigoccia, sigillature)

    L’insieme degli accorgimenti non consente di ottenere unaimpermeabilità  totale. La soluzione pertanto consiste nel governare ilfenomeno, in particolare nel canalizzare il flusso d’acqua all’internodei profili riportando la pressione interna allo stesso valore di quellaesterna, ed ottenere cos ì  il deflusso all’esterno mediante feritoierealizzate sulla faccia estena del profilato (sistema a giunto aperto)

    A - gocciolatoio; B - fori di scarico; C - guarnizione di tenuta

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983

    1.2 Confort ambientale e protezione termica

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    794 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: La Tegola Canadese, materiale pubblicitarioda: ANDIL Assolaterizi, materiale informativo

    Caratteristiche di protezione delle coperture

    1.2 Confort ambientale e protezione termica

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    804 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2 Riqualificazione termo-igrometrica degli elementi costruttivi

    da: G. Boaga, 1994

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    814 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    L’intercettazione dell’acqua di falda

    Abbassamento e controllo del livello di imbibizione dellemurature attraverso opere di prosciugamento econvogliamento in condotte di scarico (vespai, pozzi drenanti,drenaggi con tubi filtranti, elettrosmosi, intonaci traspiranti)

    da: L. Gelsomino, 1988

    2.1 Tecniche di protezione dall’umidità  ascendente

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    824 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    L’impasto di resina poliestere, polveredi marmo e sabbia sottile vieneimmesso nel taglio orizzontalerealizzato nel muro con la carotatrice.

    La resina poliestere conferisce altres ì

    ottima resistenza statica alla zona diparete trattata

    Lo sbarramento dell’umidità capillare

    Il taglio in spessore: interruzione del reticolo capillare all’internodelle murature attraverso l’inserimento di strati isolanti continui(con fogli bituminosi e resine impermeabili), ottenuto mediantetaglio meccanico

    da: A. Baglioni, G. Guarniero, 1982 (in alto) e L. Gelsomino, 1988 (in basso)da: L. Gelsomino, 1988

    2.1 Tecniche di protezione dall’umidità  ascendente

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    834 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    BARRIERA FLUIDA A DIFFUSI0NE:barriera ottenuta per trasfusionesenza spinta di materiale siliconico(prod. umidbloc)

    Lo sbarramento dell’umidità capillare

    L’iniezione di prodotti chimici: saturazione dei canali interstizialiattraverso l’imbibizione, fino a rifiuto, di sostanze chimiche ad altadensità

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: A.Baglioni, G. Guarniero, 1982

    2.1 Tecniche di protezione dall’umidità  ascendente

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    844 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    da: L. Gelsomino, C. Cesari, 1983 da: G. Canavesio, 1986

    2.2 Aumento della resistenza temica delle partizioni esterne

    Tecniche di riqualificazione dei ponti termici

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    854 - Caratteristiche di protezione dell ’involucro edilizio

    REGIONE ABRUZZO - Manuale per il recupero dei centri storici: Schedatura delle tecniche di analisi e diagnosi del degrado

    2.2 Aumento della resistenza temica delle partizioni esterne

    Sistemi di coibentazione delle coperture