mammiferi e primati - classe delle lauree in scienze...
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Mammiferi Mammiferi e e
PrimatiPrimati
Homo sapiens
Homo
Ominidi
Primati
Mammiferi
Vertebrati
Cordati
Regno animale
Specie
Genere
Famiglia
Ordine
Classe
Subphylum
Phylum
Regno
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NOVITA' EVOLUTIVE DEI MAMMIFERI:
OMEOSTASICapacità di mantenimento
- di una attività costante e vivace- delle condizioni fisiologiche‘interne’ di completa vitalità
in modo stabile, generalmente indipendente dalle condizioni dell'ambiente esterno,attraverso:
I OMEOTERMIAII MASTICAZIONE E ALIMENTAZIONEIII STRATEGIA E ECONOMIA RIPRODUTTIVAIV NUOVI METODI DI DETERMINAZIONE DEL
COMPORTAMENTO.
OMEOTERMIACaratteristica propria degli Uccelli e dei Mammiferi
la temperatura interna dell'organismo deve mantenersi compatibile con le reazioni chimiche che sono alla base dei processi vitali; inoltre la temperatura deve permettere il mantenimento dello stato funzionale di proteine strutturali e degli enzimi.
La capacità di mantenere una temperatura corporea costante e conveniente risale probabilmente a circa 150 milioni di anni fa
essa permette una elevata attività anche nei periodi (notte, inverno) e nei luoghi ove rettili ed anfibi diventano ‘pigri’. Ha offerto un vantaggio tattico notevole sui grandi rettili dominanti al momento della comparsa dei mammiferi; gli organismi omeotermi hanno minori limitazioni geografiche, possono allontanarsi dalle zone tropicali e occupare anche le zone temperate.
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OMEOTERMIA
Cambiamenti della temperatura in differenti animali in funzione delle variazioni nella temperatura esterna. La temperatura delle lucertole varia come quella dell’ambiente esterno; I tre mammiferi primitivi hanno realizzato un discreto controllo della temperatura corporea;Il gatto ha acquisito la capacità di mantenere costante la propria temperatura indipendentemente dal valore della temperatura esterna (da Martin, 1902).
La cultura nell’uomo aumenta esponenzialmente la funzionalitàomeotermica:
- pelli e vestiti- capanne e abitazioni- addomesticamento del fuoco
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ALIMENTAZIONE
Modalità:
cibo = combustibile per lavoro muscolare
produzione calore da distribuire mediante vasi sanguigni sia superficiali che profondi (esigenze dell’omeotermia)
produzione energia muscolare
funzione strutturale
rifornimento continuo del cibo perché continua è l'attività
digestione rapida e rapida utilizzazione del cibo
ETERODONTIA mascella/mandibola rinforzata con vari tipi di denti, deputati a funzioni diverse (masticare, tritare, tagliare)
variazioni nella struttura della muscolatura masticatoriavariazioni nella tipologia della alimentazione
+ maggiore qualità/quantità di cibo disponibile, capacità di sfruttare risorse di cibo non utilizzabili dai rettili loro predecessori (tra l'altro ad es. liberazione cibo da esoscheletri o noci non attaccabili direttamente dai succhi gastrici)
+ più raffinato e completo sistema di digestione, che comincia già durante la masticazione. Maggiori possibilità di azione dei succhi gastrici sul cibo triturato, anzichéintero. Migliore attività legata all'aumentato calore che favorisce l'evento delle reazioni chimiche
==> differenziazione nelle cavità boccali e rinarie==> abbandono sostituzione continua dei denti: comparsa di due sole dentizioni: una da
latte - decidua - e una definitiva
Varianti secondarie: variazioni sulla dieta attività senza sosta crescita senza sosta dei denti : comparsa in alcuni mammiferi anche di specializzazioni estreme (ad es. zanne) che però sono state evitate, in quanto pure limitanti, dai mammiferi più evoluti. Sono presenti nei mammiferi degli adattamenti di ritorno all'omodontia: ad esempio le balene.
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ECONOMIA RIPRODUTTIVAMeccanismi riproduttivi: caratteristiche delle specie più che dell'individuo richiede, il mantenimento della specie, una attività riproduttiva regolare ed efficiente.
Il comportamento riproduttivo tende ad essere innato e stereotipato e generalmente meno versatile di altri comportamenti (ad es. quello nutritivo), perché ad esso sia associata una maggiore garanzia di successo per la specie.
Strategia rsi basa sulla quantità: massima produzione di uova – nessuna cura parentale
Strategia k si basa sulla qualità: ridotta produzione di uova – massima intensità e durata delle cure parentali
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kr
* fecondazione interna per copulazione ==> scomparsa dipendenza dall'acqua (dolce o salata) per la fecondazione delle uova* evoluzione uovo munito di AMNIOS: uovo adatto ad ambienti secchi, ben protetto dalla disidratazione mediante guscio, e con un proprio piccolo ambiente acquatico all'interno
• regolazione e mantenimento della popolazione mediante produzione massiccia di uova. I giovani dal momento della schiusa devono provvedere a se stessi.
Rettili
Pesci • Produzione di grandi quantità di uova• Fecondazione esterna in ambiente acquatico, anche se interazione diretta• Sviluppo esterno delle uova (più o meno protette dall’uno o dall’altro
genitore)
Anfibi - necessità di ambiente acquatico per la deposizione delle uova- fecondazione esterna, con interazione diretta e contemporaneità- grandi quantità di prole
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Due direzioni per migliorare la economia riproduttiva (riduzione cioè della perdita di uova e di giova in individui), oltre alla fecondazione interna:
A) VIVIPARITA': trattenere e nutrire l'uovo fecondato entro il corpo materno fino ad uno stadio di crescita avanzato
B) CURE PARENTALI: allungamento del periodo di protezione diretta della prole
a) Placenta: uovo completamente protetto durante il suo sviluppo, in modo che, fecondato, goda di una probabilità di sopravvivenza molto superiore a quella degli embrioni delle specie più primitive
Ciclo estrale: è caratteristico dei mammiferi che la femmina sia recettiva ed il maschio stimolato sessualmente solo durante il periodo di estro, e non durante altri periodi del ciclo ovulatorio.
(b) Rapporti post-natale: Solo presso i mammiferi il comportamento della prole è "parassita".Nutrimento mediante Mammelle (passaggio anche di anticorpi): anche 4/5 anni di allattamento presso gli Esquimesi dell’Alasca.
Velocità di crescita estremamente lentaLungo periodo di trasmissione del comportamento appreso tramite imitazione. Toglie la necessità di apprendere il comportamento complessivo tramite esperienza
diretta (più pericolosa) e offre la possibilità di acquisire, per apprendimento imitativo, anche comportamenti "acquisiti“ (duttilità e rapidità del sistema)
Mammiferi
FATTORI DETERMINANTI IL COMPORTAMENTO
Le CURE PARENTALI offrono la possibilità di costruire per imitazione modelli di comportamento abbastanza complessi, senza la necessità di ripetere ad ogni generazione l'apprendimento per prove ed errori
Stimoli fondamentali del vivente: fame (autoconservazione)
sesso (conservazione della specie)
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INCENTIVO ALLA ESPLORAZIONE: spinta ad investigare ed esplorare l'ambiente senza l'immediato scopo della soddisfazione di uno dei bisogni biologici fondamentali
spinta a scoprire come l'ambiente possa essere cambiato e quali conseguenze derivano dai cambiamenti.
reso possibile, specie nei giovani individui, dalla prolungata protezione dei genitori (èinvece impossibile là ove mancano le cure parentali
dona la possibilità di arricchirsi con numerosissime informazioni ed esperienze, che si rivelano poi fondamentali nel formulare risposte adattative
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Variazioni anatomiche connesse: acquisizione di meccanismi che consentono la memorizzazione delle esperienze condotte e la utilizzazione delle informazioni cosìimmagazzinate a scopi previsionali
* capacità di immagazzinare memoria e esperienza
* capacità di elaborare risposte e di compiere previsioni
* capacità di coordinamento delle attività motorie, di registrazione delle informazione provenienti dall'esterno
sviluppo del CERVELLO, sviluppo degli EMISFERI CEREBRALI, specie Corteccia, che sufficientemente liberi da programmi di attività corporea e del suo mantenimento (compiti svolti questi da altre parti, quali tronco cerebrale , cervelletto (= riflessi innati relativi all'equilibrio e al controllo muscolare, sonno, sete), ipotalamo (= temperatura corporea, ciclo ovarico, controllo metabolismo zuccheri, ritmo cardiaco,pressione sanguigna), spesso anche in modo involontario o automatico) possono accumulare e memorizzare esperienze e svolgere azioni previsionali.
Sezioni (non in scala) lungo l’asse longitudinale mediano (detto sagittale) del cervello di un pesce, di un rettile, di un coniglio, e di un uomo. È evidente la differente grandezza degli emisferi cerebrali in relazione alle parti piùantiche del cervello
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Il nome: coniato da Linneo (1758) che distinse :
PRIMATI uomo e scimmieSECONDATI mammiferi non primatiTERZIATI non mammiferi
I PRIMATI
Già Alberto Magno aveva considerato l’uomo tra le scimmie, distinguendoli da tutti gli altri animali.
La prima dissezione di una scimmia, di un scimpanzé (detto satiro indiano) avvenne del 1641.
Nel 1698 Tyson e Cowper presentano la dissezione di scimpanzé alla Royal Society di Londra ; da denominazione orang - outang deriva da parole malesi che significano uomo selvatico; la denominazione corrispondente usata all’epoca è Homo silvestris.
La più petulante delle scimmie differisce tanto poco dal più saggio degli esseri umani che non è stato ancora possibile porre i confini che li separano. (Carlo Linneo : Systema Naturae)
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PRIMATI viventi
PROSCIMMIE LEMURIFORMES TUPAIOIDEA formazione recente delle formeLEMUROIDEA attuali; le forme fossili risalgono
LOROSIFORMES LORISOIDEATARSIFORMES TARSIOIDEA (tarsius)
ANTHROPOIDEAPLATIRRINE o Ceboidea, scimmie del Nuovo MondoCATARRINE o Cercopithecoidea Scimmie del Vecchio Mondo
CERCOPITECIDAE es.:Macaca,Mandrillo, Bertuccia COLOBIDAEHYLOBATIDAE GibboneHOMINOIDEA PONGIDAE Orango
PANINAE GorillaScimpanzè
HOMININAE HOMO
Primati: sistematica
ProscimmieProscimmie
PRIMATIPRIMATI
LemuriLemuri LorisLoris TarsiTarsi
LemuriformiLemuriformi TarsiformiTarsiformi PlatirrinePlatirrine(Nuovo Mondo)(Nuovo Mondo)
CatarrineCatarrine(Vecchio Mondo)(Vecchio Mondo)
CeboidiCeboidi(Scimmie del Nuovo (Scimmie del Nuovo
Mondo)Mondo)
CercopitecoideiCercopitecoidei(Scimmie del Vecchio (Scimmie del Vecchio
Mondo)Mondo)
OminoideiOminoidei(Scimmie antropomorfe(Scimmie antropomorfe
e Uomo)e Uomo)
ScimmieScimmie
APLORRINE(zona nasale non più umida)
STREPSIRRINE(zona nasale umida)
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Comparazione nella forma del muso tra Strepsirrine e Aplorrine
Nelle Aplorrine i processi del mascellare e la pelle ricoperta di peli hanno completamente obliterato il rhinarium
Nelle Strepsirrine accanto alle narici che si aprono lateralmente è ancora presente all’estremità del muso il primitivo Rhinarium (un cuscinetto soffice privo di peli), caratterizzato da un profondo solco mediano che va dal margine inferiore del naso all’estremità anteriore dell’osso mascellare a livello degli incisivi superiori mediali.
Strepsirrine (Lemur, Loris) Aplorrine (Tarsius, Simiformi)
Zona nasale umida Zona nasale non più umida
Il Rhinarium è associato alla preponderanza dell’olfatto rispetto alla vista.
Le Strepsirrine basano la loro esistenza soprattutto sull’olfatto e hanno quindi un organo sensoriale in grado di
distinguere con precisione gli odori e la zona da cui provengono.
Per le Aplorrine l’olfatto ha un’importanza minore in quanto impostano la ricerca del cibo e la capacità di riconoscere i
predatori tramite la vista; esse sono incapaci o quasi di individuare la provenienza degli odori
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L’Uomo appartiene al gruppo degli Ominoidei. Questo gruppo include un certo
numero di altri tipi di primati compresi i Pongidi (Scimmie antropomorfe) e gli
Ilobatidi (gibboni e siamang).
Hominoidea
HominidaePongidaeHilobatidae
Ardipithecus
Australopithecus
Uomo
Gorilla (Gorilla)
Pan (Scimpanzè)
Pongo (Orango)
(Hylobates)
Gibboni
Hilobatinae Ponginae HomininaePaninae
SuperfamigliaSuperfamiglia
FamigliaFamiglia
SottofamigliaSottofamiglia
GenereGenere
Classificazione degli Ominoidei
Caratteristiche anatomiche
Tutti i Primati hanno zampe mobilissime e cinque dita in ogni estremità. Mani e piedi sono prensili con dita molto mobili, comprendenti un alluce (primo dito del piede) divergente e di solito un pollice (primo dito della mano) opponibile.Il pollice è separato dalle altre dita. Questo permette di muovere il pollice in opposizione alle altre dita. Un pollice opponibile aumenta la capacità dei Primati di tenere saldamente in mano gli oggetti.
Hanno anche unghie invece di artigli. Alcuni Primati hanno una combinazione di unghie e artigli. Per essere un primate un ani-male deve avere almeno un’unghia. In questi tutti i Primati le unghie sono piatte, in luogo delle primitive unghie ad artiglio dei mammiferi.
Principali peculiarità dei PrimatiForse la caratteristica principale dei Primati è la mancanza di specializzazione
Possiedono anche cuscinetti tattili di grande sensibilità(polpastrelli) sulla parte estrema delle dita opposta all'unghia. Oltre a migliorare il senso del tatto, i polpastrelli portano crestine per la frizione (dermatoglifi, rilievi o «impronte» digitali) che facilitano la presa.
Scoiattolo
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Distribuzione geografica
Habitat: foresta o savana boscosa tra i 25 gradi di latitudine Nord e i 30 gradi di latitudine Sud (eccezione: Macache del Giappone e di Gibilterra)
CARATTERISTICHE:1) Tipo di vita: arboricoli, ma anche terragnoli2) Struttura corporea: arti mobili, prensili
radio e ulna non uniti: rende possibili movimenti di rotazione larghi coda5 dita unghie
3) Alimentazione / dentizione: onnivori, con apparato digerente appropriatodentatura completa con denti differenziati
4) Encefalo/cranio: cranio voluminoso rispetto alla facciafaccia: riduzione prognatismoorbite, occhi (visione binoculare)
5) Allungamento periodi di vita : piccoli nascono "parassiti", non autosufficientile femmine mettono al mondo un solo (salvo eccezione 1/80) piccolo che nasce inetto, viene portato e allattato dalla madre, provvista di mammelle pettorali
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Origine dei PrimatiI Primati derivano da Mammiferi insettivori (*), simili all'attuale TOPORAGNO o Sorex araneus (piccolo, circa 12 cm coda compresa) principalmente insettivoro, ma capace di cibarsi anche di piccoli animali, di semi e germogli (tendenzialmente onnivoro) ; notturno, terrestre, attivo, nervoso, mangia ogni giorno una quantità di cibo pari al suo peso, muso allungato dotato di rinario: area di pelle nuda, con sensibilità tattile, all'estremità del muso
Il Primate attuale ad esso più simile è la TUPAIA; detto anche Toporagno arboricolo: insettivoro che ha abbandonato il suolo ed ha assunto le caratteristiche necessarie alla VITA SUGLI ALBERI: si arrampicano e saltano sugli alberi con disinvoltura, servendosi della lunga coda come organo di equilibrio.
La loro derivazione è probabilmente da insettivori : Insettivori veri e propri sono i ricci, che vivono sul suolo, le talpe che vivono nel sottosuolo, solitamente cioècreature attive al crepuscolo o durante la notte, per i quali la ricerca del cibo dipende più dal naso che dagli occhi.
ALCUNE CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI PRIMATI
STRUTTURA CORPOREA=> abilità e agilità nell’arrampicarsi sugli ALBERI=> libertà di movimento degli arti nelle varie direzioni:=> radio e ulna non saldati=> possibilità di movimenti di pronazione, supinazione e rotazione=> differenziazione nell'uso specifico degli arti inferiori e superiori=> dita: cinque dita, mobili, con capacità di afferrare oggetti=> polpastrelli con sensibilità tattile=> unghie, non artigli=> coda organo per l'equilibrio o anche quinto arto=> controllo risposte motorie=> dimensioni corporee più piccole degli animali che restano al suolo
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* miglioramento della VISTA. Fra gli alberi l'odorato ha un’importanza ridotta, mentre l’importanza della vista aumenta nettamente
gli occhi si ingrandiscono <==> captazione maggior quantità di luceretina migliorata, con più alto potere risolutore e più elevata sensibilità
- anche a bassi livelli di illuminazione- capacità di distinguere frequenze diverse (colori)- più elevato potere risolutivo (&)- occhi in avanti: campi visivi in parte sovrapposti, visione tridimensionale, stereoscopica- protezione ossea degli occhi- evoluzione neurale e cerebrale
Lo sviluppo delle capacità visive sono connesse alla riduzione dell’importanza del sistema olfattivo; esso provoca inoltre un cambiamento nei METODI di COMUNICAZIONE fra individui. Riduzione progressiva dell'azione delle ghiandole sudorifere, sia nell'attivitàsessuale che di riconoscimento, integrazione con esibizione di colori (anche se ridotta rispetto ad organismi di altri ordini o classi), ma anche mediante muscoli facciali che danno capacità di mimica e di trasmissione messaggi tramite smorfie e atteggiamenti visivi
Macula lutea: area centrale che ha nel suo centro una fossetta (FOVEA) dove la luce perviene direttamente ai coni senza attraversare le cellule nervose come dalle altri parti, con possibilità di discriminazione fine (come può l'uomo per la lettura)porzione periferica della retina che può individuare, dopo adattamento all'oscurità, macchie
di luce la cui luminosità rasenta il minimo immaginabile.
ALCUNE CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI PRIMATI:
* CRANIO/ ENCEFALO / CERVELLO :cranio voluminoso rispetto alla facciaencefalo ben sviluppato rispetto alla massa corporea
ricevere informazionielaborare informazionisviluppare correlazionicapacità di astrazioneformulare previsioni
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COMPORTAMENTO RIPRODUTTIVO:
• le femmine mettono al mondo un solo piccolo per volta (salvo gemelli con frequenza 1/80), che nasce incapace (inetto, parassita) e viene portato e allattato dalla madre, provvista di mammelle pettorali.
Compatibilità della vita arboricola con un solo nato per parto
Lungo periodo di cure post-natali
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Clavicola
Tutti i primati hanno una clavicola. L’osso della clavicola aiuta a portare le braccia fuori del corpo. La presenza della clavicola nei primati contribuisce alla mobilità delle spalla. Le braccia dei primati possono essere mosse in molte direzioni.
Attività spalla-clavicolaSenza una clavicola il braccio può andare solo avanti e indietro
Struttura e movimento dell’avambraccio
L’avambraccio nei primati contiene due diverse ossa, l’ulna e il radio. Queste due ossa ruotano l’una intorno l’altra, permettendo al palmo della mano di girare.
Apparato visivo
Orbite (cavità oculari) tendenti alla convergenza, cioèpoco distanziate e rivolte nella stessa direzione, capaci quindi di produrre la sostanziale sovrapposizione dei rispettivi campi visivi e un conseguente grado elevato di visione tridimensionale stereoscopica (percezione visiva della profondità). Nei Primati inoltre, a differenza di molti altri mammiferi, le orbite sono completamente circondate da un anello osseo (cercine retroo circumorbitario), completato nei Primati superiori da una parete ossea (la lamina o setto retrorbitario) che separa le orbite dalla parte retrostante del cranio. All’alto grado di visione stereoscopica si associa un esclusivo apparato neurale per l'elaborazione dei segnali visivi, e a un ingrossamento dei centri della visione ubicati nei lobi occipitale e temporale del cervello.
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Riduzione del prognatismo
Un muso accorciato rispetto a quelli di molti altri mammiferi, generalmente correlato a un ridotto senso dell'olfatto e alla relativa piccolezza dei bulbi olfattivi del cervello.
Dentizione
Incisivi e premolari in numero ridotto rispetto a quelli dei primi mammiferi e di molti mammiferi viventi, unicamente a una configurazione relativamente semplice e primitiva delle cuspidi dei molari.Grande diversità tra i vari tipi di denti (eterodontìa).
Encefalo
Una configurazione sulcale (dei solchi della superficie della corteccia encefalica) esclusiva, associata alla tendenza ad avere cervello piùgrande degli altri mammiferi rispetto alla taglia corporea.
Locomozione
Locomozione quadrupede oppure per brachiazione o per deambulazione eretta in relazione al tipo di vita e di habitat (arboricolo o terricolo)
Caratteristiche comportamentali
Dieta: prevalentemente vegetariana, include anche uova, insetti, larve, piccoli vertebrati ("onnivori opportunisti")
Comunicazione: visiva gestuale, mimica e tattile, a spese di quella olfattivaVita: diurna con alto grado di socializzazioneCiclo vitale: piuttosto lungo, con lungo periodo di gestazione, cure parentali, ma-
turità sessualeFecondità: basso tasso di riproduttività, di norma con una sola nascita per parto