l'opinione sampietrina

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A tre anni dalle elezioni comunali, pur volen- do giustificare con l’inesperienza le prime clamorose carenze dei nuovi Amministratori, nessuno poteva immaginare che San Piero Patti precipitasse in una tale disastrosa iner- zia: si è compromesso anche quanto era ritenuto ordinario; non vi sono progetti e obbiettivi da raggiungere. La macchina am- ministrativa comunale è stata smantellata. Dove sono i famosi 50 (ops, ora 20!!!) progetti nel casset- to sbandierati dal caro amico Vice Sin- daco G. Interdona- to? Azzerati i servizi socio- culturali: l’affidamento del servizio di assisten- za domiciliare anziani 2009 gestito in modo quantomeno anomalo e mantenuto in maniera rocambolesca; è oggi (dopo una sospensione di ben 45 giorni, cosa che non avveniva da almeno 15 anni) ad alto rischio di annullamento in danno di anziani e operatori. Si organizzano (si fa per dire) riunioni per la “consulta delle Asso- ciazioni” o per la “programmazione estiva”, senza neanche conoscere quanto realmente si può spendere. L’Ufficio Tecnico, il cuore dell’attività comunale, espleta attività di me- ra routine giornaliera. Nessun barlume di idea appare all’orizzonte, ed a questo punto non può escludersi la chiusura per “CESSATA ATTIVITA!!!” L’Ufficio Ragioneria, dopo una lunga pausa, non ha ancora un vero e definitivo responsa- bile, ma soltanto “facenti funzioni” che saltua- riamente si occupano dell’attività. Giacciono nelle casse comunali, ormai da anni, circa 450.000,00 euro non spesi . La tutela ambientale è sconosciuta a quest’Amministrazione: si registrano solo “strani interventi sul depuratore Arabite”; Ponte Mangano abbandonato a se stesso, esala, come ogni estate, fetidi “profumi”, per la gioia dei “vicini residenti”. Per la “Porcilaia”, nonostante compiacenti titoli sui giornali, nessun progetto di recupero e boni- fica dall’amianto. Sindaco “muto” per quanto riguarda la campagna di difesa dell’acqua pubblica. Gestione alquanto distratta di stra- de comunali, fondi agricoli comunali, acque- dotto e captazioni. Nessuna politica in favo- re dei giovani. Gli impianti sportivi non go- dono di alcuna attenzione e versano in con- dizioni di precarietà. L’arredo urbano sem- pre più degradato e “panchine a parte”, la ringhiera di piazza Gorgone ne è esempio eclatante, abbandonata all’usura del tempo, rappresenta un costante pericolo per l’incolumità dei cittadini; la fontana di Santo Vito, restaurata grazie ad un precedente progetto, è “muta”; quel- la del Tocco cade a pezzi; il giardino dei profumi del Castello è un deserto rinsecchito. Purtroppo viviamo in un paese alla deriva”. Consiglieri di ex maggio- ranza muti e Assessori fantasma; minimi inter- venti per affrontare piccoli pro- blemi di po- chi. Perse anche grandi occasioni: il comple- tamento della strada a scorrimento veloce fino a Colla ha evidenziato l’incomprensibile comportamento del Sindaco che ha rinunciato, nell’interesse dei cittadini, ad assu- mere una tempestiva e chiara posi- zione a sostegno della strada senza se e senza ma“. Riteniamo sia arrivato il momento di rimboc- carsi le maniche e chiamare a rac- colta, eliminando sterili preconcetti, le persone di buona volontà. Pur riconoscendo le diversità e le sin- gole esperienze, dobbiamo comin- ciare a costruire un’alternativa che ridefinisca un programma serio per tentare di porre rimedio a tale sfascio e per ridare speran- za al futuro della nostra amata San Piero Patti. L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina Forzano G. - Interdonato A. - Pagana F. - Di Dio F. - Cuce G. Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio Costruire e subito la rete delle associazioni sampietrine fin che la barca va…... Sampietrina Editoriale EDITORIALE 1 ATTUALITA’ 2 SOCIETA’ 3 SPORT 3 RIFLESSIONI 4 LO SAPEVI CHE 4 COLLABORATORI: Firmatari e… Claudia Nasissi Nino Macula Santino Guidara Sara Gaglio SOMMARIO

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L'Opinione sampietrina - anno 0 numero 0

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Page 1: L'Opinione sampietrina

A tre anni dalle elezioni comunali, pur volen-do giustificare con l’inesperienza le prime clamorose carenze dei nuovi Amministratori, nessuno poteva immaginare che San Piero Patti precipitasse in una tale disastrosa iner-zia: si è compromesso anche quanto era ritenuto ordinario; non vi sono progetti e obbiettivi da raggiungere. La macchina am-ministrativa comunale è stata smantellata.

Dove sono i famosi 50 (ops, ora 20!!!) progetti nel casset-to sbandierati dal caro amico Vice Sin-daco G. Interdona-to? Azzerati i servizi socio-culturali: l’affidamento del servizio di assisten-za domiciliare anziani 2009 gestito in modo quantomeno anomalo e mantenuto in maniera rocambolesca; è oggi (dopo una sospensione di ben 45 giorni, cosa che non avveniva da almeno 15 anni) ad alto rischio di annullamento in danno di anziani e operatori. Si organizzano (si fa per dire) riunioni per la “consulta delle Asso-ciazioni” o per la “programmazione estiva”, senza neanche conoscere quanto realmente si può spendere. L’Ufficio Tecnico, il cuore dell’attività comunale, espleta attività di me-ra routine giornaliera. Nessun barlume di idea appare all’orizzonte, ed a questo punto non può escludersi la chiusura per “CESSATA ATTIVITA!!!” L’Ufficio Ragioneria, dopo una lunga pausa, non ha ancora un vero e definitivo responsa-bile, ma soltanto “facenti funzioni” che saltua-riamente si occupano dell’attività. Giacciono nelle casse comunali, ormai da anni, circa

450.000,00 euro non spesi. La tutela ambientale è sconosciuta a quest’Amministrazione: si registrano solo “strani interventi sul depuratore Arabite”; Ponte Mangano abbandonato a se stesso, esala, come ogni estate, fetidi “profumi”, per la gioia dei “vicini residenti”. Per la “Porcilaia”, nonostante compiacenti titoli sui

giornali, nessun progetto di recupero e boni-fica dall’amianto. Sindaco “muto” per quanto riguarda la campagna di difesa dell’acqua pubblica. Gestione alquanto distratta di stra-de comunali, fondi agricoli comunali, acque-dotto e captazioni. Nessuna politica in favo-re dei giovani. Gli impianti sportivi non go-dono di alcuna attenzione e versano in con-dizioni di precarietà. L’arredo urbano sem-pre più degradato e “panchine a parte”, la ringhiera di piazza Gorgone ne è esempio eclatante, abbandonata all’usura del tempo, rappresenta un costante pericolo per l’incolumità dei cittadini; la fontana di Santo Vito, restaurata grazie ad un precedente

progetto, è “muta”; quel-la del Tocco cade a pezzi; il giardino dei profumi del Castello è un deserto rinsecchito. Purtroppo viviamo in un “paese alla deriva”. Consiglieri di ex maggio-

ranza muti e A s s e s s o r i f a n t a s m a ; minimi inter-venti per a f f r o n t a r e piccoli pro-blemi di po-chi. Perse anche grandi occasioni: il comple-tamento della strada a scorrimento veloce fino a Colla ha evidenziato l’incomprensibile comportamento del Sindaco che ha rinunciato, nell’interesse dei cittadini, ad assu-mere una tempestiva e chiara posi-zione a sostegno della strada “senza se e senza ma“. Riteniamo sia arrivato il momento di rimboc-carsi le maniche e chiamare a rac-colta, eliminando sterili preconcetti, le persone di buona volontà. Pur riconoscendo le diversità e le sin-gole esperienze, dobbiamo comin-ciare a costruire un’alternativa che

ridefinisca un programma serio per tentare di porre rimedio a tale sfascio e per ridare speran-za al futuro della nostra amata San Piero Patti.

L’informazione sociopolitica e culturale

sampietrina

Forzano G. - Interdonato A. - Pagana F. - Di Dio F. - Cuce G.

Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio

Costruire

e subito

la rete de

lle associa

zioni

sampietrine

fin che la barca va…...

Sampietrina

Editoriale

EDITORIALE 1

ATTUALITA’ 2

SOCIETA’ 3

SPORT 3

RIFLESSIONI 4

LO SAPEVI CHE 4

COLLABORATORI:

Firmatari e…

Claudia Nasissi

Nino Macula

Santino Guidara

Sara Gaglio

SOMMARIO

Page 2: L'Opinione sampietrina

galleria che partiva dalla zona Gebbia Gran-de (zona autoparco), passava sotto il Cimi-tero, saliva verso la zona Torre, proseguiva verso l’Annunziata per sboccare nel fiume Timeto dalla zona Grazia. Con l’avvento del fascismo i lavori vennero sospesi, stante l’elevato costo. I pozzi realizzati vennero chiusi con pietre e terra. Sembra, però, che ne sia rimasto aperto uno (a “Savarì”) della profondità di circa 50 mt., dove il proprieta-rio, Giuseppe Orioles, avrebbe dovuto col-locarvi una pompa sommersa da usare per l’irrigazione dei sottostanti terreni; cosa che non avvenne per la sua morte. Per curiosità va detto che in tali zone si rilevavano delle fumarole vulcaniche attive. Ormai le alluvio-ni hanno assunto un ruolo di problema so-ciale - sicurezza per i cittadini e le loro case- e rendono improrogabile la gestione seria del territorio, valorizzando gli strumenti di pianificazione urbanistica e paesaggistica, improntandoli a criteri di tutela ed equilibrio ambientale, e reprimendo i fenomeni di spe-culazione. E’ necessario che la Protezione Civile sia strutturata in termini di efficacia nella prevenzione e di efficienza negli inter-

venti.

San Piero Patti, il sindaco Giuseppe Paleo-logo (1911/13) programmava di “arginare la frana che minaccia metà dell’abitato” grazie alla somma di lire 2.000 ottenuta dal Gover-no per il “progetto d’arte” che doveva risol-vere i vasti movimenti che interessavano Santo Pietro, via Dante, P.zza Duomo e via Margi. Tra il 1921 ed il 1922 furono avviati i lavori che consistevano nello scavo di poz-zi, effettuati ai piedi della retrostante monta-gna ed alle spalle del paese, profondi anche 50 metri ed eseguiti da personale specializ-zato proveniente dalle miniere di zolfo di Agrigento e Caltanissetta. Il progetto preve-deva la raccolta delle acque per eliminare la frana attraverso la costruzione di una lunga

Il territorio del Comune di San Piero Patti è stato, da tempi immemorabili, soggetto a movimenti franosi di vaste portate che han-no interessato sia le frazioni che il Centro. Ancora visibile la ferita dell’alluvione del 1957 che, provocando anche il crollo del “Ponte Murmari”, isolò San Piero. I recenti tragici eventi, che hanno coinvolto i Nebrodi, ci raccontano della mancanza di attenzione al territorio: scarsi studi geologici e geomor-fologici, zero regimentazione delle acque, mancato consolidamento dei versanti delle montagne e delle colline... Risultato: San Piero Patti Paese fa parte di quell’80% di

Comuni a rischio di dissesto idrogeologico.

Testimonianza viva di ciò il movimento fra-noso che parte dalla Via Catania, interessa la “zona pescheria”, la zona centrale, la strada di svincolo ed il Cimitero. Questo fenomeno che si fa risalire al 1880 denuncia lo scivolamento verso il fiume dovuto all’infiltrazione di acqua e in mancanza di approfonditi studi è difficile stabilirne l’evoluzione o abbozzare una soluzione de-finitiva. Tentativi di affrontare il problema ci sono stati; per esempio, in una lettera del 1913, indirizzata agli elettori del Comune di

Il miglioramento della qualità della vita col-lettiva, attraverso la realizzazione ordinata, trasparente e partecipata della gestione della cosa pubblica, è l’obiettivo per cui ogni Amministrazione ha ragion d’essere. Due sono i momenti cruciali in cui l’azione di go-verno si concretizza: il primo, l’elaborazione e la presentazione pubblica della proposta – il famoso “programma” dei candidati impe-gnati in campagna elettorale; il secondo, la verifica del realizzato rispetto a quanto pro-messo. In altri luoghi (non necessariamente a nord) si sono creati dei meccanismi di controllo e verifica e di bilancio dell’azione di governance a medio termine, in modo da permettere ai cittadini di riflettere - dati alla mano - rispetto alle scelte operate, ma so-prattutto di intervenire ad interrompere la corsa verso l’eventuale disastro. Tale rifles-sione a noi non è data fare, ma un rendicon-to delle risultanze amministrative può e de-ve essere abbozzato. In questo senso il metro di giudizio dell’attività amministrativa non può non riguardare, e necessariamen-te, gli effetti prodotti nel campo della gestio-ne dei servizi sociali ed assistenziali. Per esempio di quelli preposti alla soddisfa-zione delle esigenze di sostegno delle fami-

glie in condizione di disagio. Per questo si proponeva la realizzazione dell ’ “Osservatorio sulla famiglia”: qualcuno telefoni a “Chi l’ha visto”!!! Per esempio di q u e l l i p r e p o s t i a l c o n t r a s t o all’emarginazione sociale dei deboli e degli svantaggiati, di promozione alla partecipa-zione. Per questo si prometteva la “integrazione dei servizi”: qualcuno sa che fine abbia fatto? Per esempio di quelli pre-posti al sostegno ai giovani in cerca di occu-pazione. Per questo si prospettava l’immediata “Creazione di reali opportuni-tà di In – Formazione” attraverso, anche,

la messa in opera dello “Sportello Informa Giovani”: qualcuno avvisi la cittadinanza della prematura scomparsa. Per esempio di quelli preposti alla promozione e valoriz-zazione dell’universo femminile. Per questo si patrocinava l’istituzione di una “Commissione delle pari opportunità”: se qualcuno sa, parli!!! Per esempio di quelli preposti alla crescita culturale sia collettiva che individuale. Per questo si propugnava la costituzione di un “Comitato per una politi-ca culturale”: qualcuno giura e spergiura di averlo intravisto mentre si aggirava per le vie cittadine, subito smentito da qualcun altro che dichiara che lo spettro vagante altro non era che la “Consulta delle asso-ciazioni”; ma voci, che si dicono bene infor-mate, affermano che fosse invece “L’istituzione di Bus navetta”, che con cadenza regolare collega le frazioni con il centro. Elettrocardiogramma piatto, dunque, per quanto concerne il promesso e non fat-to; ma ci riserviamo ad altra data l’analisi del realizzato. E, si sa, ECG più Elettroen-cefalogramma piatti danno prognosi infau-sta, ed ho la netta sensazione di dover a-scoltare sempre le stesse note: il De Pro-

fundis di un’Amministrazione che non c’è.

di Francesco Mondello

di Francesco Ferro

Pagina 2

ATTUALITA’ I servizi sociali a San Piero Patti: coma profondo.

Per non dimenticare: le frane di San Piero Patti.

Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio

Page 3: L'Opinione sampietrina

A circa tre anni dall’insediamento dell’Amministrazione Comunale Trovato, la Consulta delle Associazioni rimane uno dei punti salienti

non ancora attuati del tanto sbandierato programma elettorale.

I consiglieri comunali Mondello e Cannizzo presentarono nel 2007 al sindaco una bozza di statuto che però non ebbe mai seguito; ma dopo l’iniziativa, novembre 2009, del gruppo consiliare d’opposizione “Fontana di Santo Vito”, mirata a far nascere un co-ordinamento delle Associazioni, l’ Amministrazione Comunale ha avuto un sussulto di memoria, pro-ponendo una bozza di statuto della Consulta da discutere in una serie d’incontri, poi avvenuti, con le as-sociazioni; prima di essere sotto-posta al definitivo vaglio del Consi-

glio Comunale.

Nella riunione del 19 febbraio c.a., sono emersi molteplici elementi critici alla bozza di statuto da parte di numerosi rappresentati delle associazioni presenti; in particolare, rispetto alla necessità di assi-curare un’impronta chiaramente apartitica nonché l’autonomia ge-stionale e decisionale dell’Organo Consulta. Venendo meno questi elementi, obiettivamente, la consulta non avrebbe ragione di esiste-re. Per tali motivi fu concordato un termine a brevissima scadenza (vista l’approssimarsi dell’attività programmatica per le manifesta-zioni estive) per la presentazione delle proposte di modifica alla bozza di statuto, da vagliare e ridiscutere in un successivo incontro. Dando vita ad un pregevole lavoro di collaborazione, ben quindici associazioni hanno redatto e sottoscritto un documento unico, pre-sentandolo nei termini previsti. Sennonché nell’incontro prefissato, per l’assenza del Sindaco, non si è potuta raggiungere alcuna deci-

sione. Gli amministratori presenti propo-nevano quindi il rinvio della riunione. Di rinvio in rinvio si è giunti in ultimo alla comunicazione del 1° aprile u.s. con pro-grammazione di incontro a data da desti-

narsi!!!!

Dopo circa tre mesi di silenzio sull’argomento, l’Amm. Comunale duran-

te l’incontro del 18.06.2010 al quale le Associazioni erano state invitate verbalmente ed esclusiva-mente per discutere della programmazione estiva, a sorpresa presenta il regolamento della consulta integrato “a dir loro” delle proposte pervenute, dandone solo lettura senza fornire copia cartacea ai presenti. Le Associazioni, quindi, non avendo avuto preavviso della trattazione dell’argomento, considerato il lungo tempo trascorso dall’ultimo incontro, non hanno avuto modo di verificare e valutare serenamente se le loro proposte erano sta-

te effettivamente recepite.

Un argomento cosi importante, caratterizzato dalla collaborazio-ne fattiva delle Associazioni nel presentare le proposte per la defini-zione del regolamento, avrebbe meritato un incontro specifico e

non di comunicazioni mordi e fuggi e oltretutto senza preavviso.

Perchè all’improvviso tanta fretta e poca chiarezza? Forse l’Amm. Comunale ha “agito” solamente perché altri avevano posto

l’attenzione sull’argomento?

Le associazioni per San Piero rappresentano un valore aggiunto, un bagaglio culturale e di risorse umane che una Amministrazione Comunale un tantino attenta dovrebbe valorizzare dedicandovi il tempo necessario. Cari amministratori questo metodo non è quello

giusto per il futuro che merita la nostra San Piero!

di Ivan Pintabona

Era la primavera del lontano 2004 quando la Consulta Comunale dei Giovani di San Piero Patti con fer-vore si pose come obbiettivo quello di far ritornare il calcio giocato e vissuto nel nostro amato territorio, dopo anni di oblio, una difficile sfida era stata lanciata. Sono passati sei anni da quei giorni , vittorie, sconfit-te, entusiasmo e delusioni, una pro-mozione sul campo che mancava da decenni e tante soddisfazioni con i bambini del settore giovanile , queste le tappe che hanno segnato la stor ia del “A.S.C. SD. L’INIZIATIVA SAN PIERO PATTI”. Oggi i tesserati sono circa 100, le formazioni iscritte ai campionati della federazione italiana gioco calcio coprono praticamente tutte le età e l’attività non si ferma mai durante l’anno, un motivo di

orgoglio in primis per i dirigenti e i tesserati ma ovviamente per

tutta la comunità di San Piero Patti. Dietro a questi risultati,un lavoro impegnativo e costante da parte della dirigenza con particolare atten-zione e sforzo verso il settore gio-vanile, numerosi i risultati ottenuti sul campo dai nostri piccoli calciatori e i riconoscimenti da parte della FIGC, i l tu t to a l l ’ i n segna dell’educazione alla cultura sportiva e della sana attività fisica . Nono-stante ancora si debba chiudere la stagione calcistica 2009/10 i dirigen-ti sono già al lavoro per program-mare nel migliore dei modi la prossi-ma stagione, fra mille difficoltà sia di

ordine economico che logistico, anche quest’anno con inalterata passione proveranno a migliorare l’annata precedente, il tutto ma-

gari suggellato da qualche piacevole sorpresa estiva .

A.S.C. SD. L’INIZIATIVA SAN PIERO PATTI www.sanpieropatticalcio.it

di Castellino Giuseppe e Collorafi Serafina

“Le associazioni rappresentano un

valore aggiunto, un bagaglio

culturale e di risorse umane che una

Amministrazione Comunale un

tantino attenta dovrebbe valorizzare”

Pagina 3

SOCIETA’

A data da destinarsi!!

Consulta Associazioni… A data da destinarsi

Tanto lavoro e impegno per la promozione sul campo.

SPORT

Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio

Page 4: L'Opinione sampietrina

25 gennaio 1920 fece comprendere che la vec-

chia sottomissione era integralmente caduta e

segnò il decollo del movimento. La classe pa-

dronale si illuse di poter ristabilire l’equilibrio

mettendo in atto il primo tentativo di reazione,

nella notte furono arrestati alcuni lavoratori ed

operate diverse perquisizioni ma i lavoratori

reagirono proclamando lo sciopero generale e

riuscendo ad ottenere il rilascio degli arrestati.

Era il primo successo di un’azione socialista.

Tutte le forze erano riuscite a mettersi insieme:

“ Le dita unite fanno il pugno forte” diceva un

contadino, in un comizio. A quel primo successo

altri ne seguirono ed ai successi seguirono an-

che le conquiste: la giornata di otto ore,

l’aumento della paga, la costituzione di una

cooperativa di consumo. Si avvertì anche

l’esigenza di un sindaco amministratore che non

fosse soltanto una figura decorativa, ma che si

occupasse dei problemi reali del paese. Il sinda-

co in carica fu costretto a dimettersi e le succes-

sive elezioni videro una stragrande vittoria del

movimento socialista. Fu il tempo delle riforme,

La vita in società, si sa, presuppone limiti e regole all’agire dei singoli. Fra tali limiti, quelli sulla libertà di parola sono stati sem-pre al centro di forti tensioni; tanto più che la materia si è dovuta contemplare nei vari o r d i n a m e n t i g i u d i z i a r i . “Vilipendio”, “diffamazione”, “ingiuria” sono reati che preve-dono sanzioni e pene più o me-no severe. Tutto ciò è ancor più vero in una società dove l’informazione, filtrata e veicola-ta attraverso i cosiddetti “mass media”, ha assunto una funzio-ne fondamentale nella creazio-ne del consenso politico e ineludibilmente nella definizione dei ruoli di potere. Bene, tutto ciò non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione. Perché non di reati e di sanzioni, ma di valori e di principi dobbia-

mo farci ognuno vettore in ogni luogo ed questa, come principio, non riguarda reati o sanzioni, ma della possibilità dei cittadini di

esprimere un “libero giudizio” sull’operato dei rappresen-tanti del popolo devono a questo dare ascolto. Chi utilizza il potere pubblico per zittire, ostacolare, negare aiuto o sostegno (finanziario e non) a colui che ha avuto il “coraggio” di criticare il suo operato, non ha nessuna idea della libertà di espres-sione e dunque non ha nes-suna idea della democrazia.

In realtà al cittadino non dovrebbe nemme-no servire il coraggio per esprimere le pro-

prie idee: ciò dovrebbe essere scontato.

La democrazia, così come sancito dall’Art. 21 della nostra costituzione, dà voce ai più

deboli, tutela le minoranze, promuove il plu-ralismo delle idee. Pertanto la democrazia si realizza solo quando il cittadino è messo in grado di poter esprimere la propria opinione con qualsiasi mezzo senza avere, per l’appunto, il minimo timore di subire ritorsio-

ni.

Colui che ha bisogno di coraggio per espri-mere apertamente le proprie opinioni nei confronti del potere pubblico o non sa di vivere in una democrazia oppure vive in una realtà in cui la democrazia ( e dunque la

libertà di espressione) non esiste.

“Io non condivido la tua idea ma darei la vita perché tu la possa esprimere” ( Voltaire)

Il cittadino deve poter criticare i pubblici amministratori che non rispettano i programmi elettorali proposti, esprimere giudizi sul loro operato.

E tutto ciò LIBERAMENTE!

FIRMA L’APPELLO

DI STEFANO

RODOTA’ SU...

www.nobavaglio.it

RIFLESSIONI

Della Libertà di espressione.

di Marco Letizia

Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio

di Gianluca Di Bella

LO SAPEVI CHE

dal risanamento delle casse comunali a quelle

per cercare di colmare il divario derivante dalla

disuguaglianza economica. Allora il riscatto di

questo paese avvenne grazie ad un gruppo di

giovani ed anche se la “Grande Speranza” fu

presto soffocata dall’avvento del fascismo, di

sicuro quel momento rappresentò una svolta

per questo paese permettendogli di ottenere

notevoli conquiste, che, se ebbero breve durata,

certamente segnarono l’acquisizione di una

maturità politica ed un profondo mutamento di

mentalità, che riguardò soprattutto i rapporti

sociali, lasciando tracce importanti nel modo di

essere della gente di questo paese e segnando

le pagine della sua storia successiva.

Al di la di ogni schieramento politico, visto che

“la storia cambia un pochino, ma nella sostanza

i corsi e ricorsi storici e gli attori sono sempre gli

stessi” non sarebbe bello se anche oggi, noi

giovani e meno giovani potessimo vivere una

nostra “grande speranza”, essere i protagonisti,

tutti insieme, del riscatto del futuro del nostro

paese???

Erano anni difficili, la pace aveva portato alla

luce i profondi mutamenti che erano venuti ma-

turando durante gli anni di guerra. Anni che

erano stati molto pesanti per la classe lavoratri-

ce sampietrina, nei quali le famiglie contadine

avevano visto venir meno l’apporto del lavoro

maschile, mentre la diminuzione della circolazio-

ne di denaro aveva finito per annullare la scarsa

possibilità di lavoro degli artigiani. Anni che però

avevano permesso il contatto con altre realtà,

che avevano aperto a modi diversi di pensare,

a realtà politiche più mature e fatto sì che una

situazione che durava da tempo immemorabile

venisse vista con occhi nuovi. In questo conte-

sto un gruppo di giovani Sampietrini iniziò a

riunirsi e a sognare un paese diverso, cosa im-

pensabile prima d’allora (la politica era stata un

lusso solo per i nobili) e ben presto il gruppo

prese una coloritura politica socialista e anche a

San Piero prese forma la “Grande Speranza”,

l’attesa di una imminente rivoluzione che sanas-

se tutti i mali e tutti i problemi della classe lavo-

ratrice. Un comizio tenuto in Piazza Gorgone il

Gli anni venti a San Piero Patti: anni del grande riscatto?

Pagina 4

Page 5: L'Opinione sampietrina

di Marco Letizia

Anno 0 - numero 0 - luglio 2010 - Documento unico fotocopiato in proprio