l'opinione - anno ii - numero 5 - luglio\agosto 2011

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L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina Il Buon Governo a San Piero Patti s’ha da fare. L e leggi che hanno stabilito i modi di selezione delle classi dirigenti chiamate ad amministrare i territori dopo la caduta della Prima Repubblica sono basate, sostanzialmente, sul principio di stabilità governativa. In altre parole il cittadino “delega” e per cinque anni sta in affido, tranquillo (si fa per dire!), degli ammini- stratori scelti –ma anche, ahimè, difficilmente rimovibili. Qual è il problema? E‟ presto detto: tale sistema potrebbe anche funzionare, e bene, se il 90 – 92% degli am- ministratori si rivelassero portatori di capacità poli- tiche, di conoscenze gestionali e di esperienza della complessa struttura burocratica degli Enti Locali, ma purtroppo la realtà ha spietatamen- te dimostrato ai cittadini che così non è, anzi. Ognuno di noi ha potuto assistere al poco edificante spettacolo di Persone proposte al governo della cosa pubblica secondo criteri quantomeno im- provvisati, ma espressione come si dice della società civile -ovvero senza alcuna cultura di governo; Candidati racimolati uno, due mesi prima delle sca- denze elettorali –un arco temporale che permette di pronun- ciare fantastici e partecipati “si” a tutti e per tutto; Aspiranti amministratori senza alcun progetto positivo, ma molto motivati da sentimenti “contro” qualcuno o qualcosa; Pretendenti leader a loro volta attorniati da personalità che se attivi divengono ingombranti e di cui bisogna “liberarsi” al più presto, o da “utili idioti” (politicamente, s‟intende!) con mera funzione numeri- ca. CONTINUA A PAGINA 2 Progetto paese C ari concittadini, se desideriamo che il nostro paese continui ad esistere e non scompaia occorre rimboccarsi le maniche e cominciare ad impegnarsi personalmente. Occorre comprendere, che mai come oggi, l‟interesse comune coinci- de con quello singolo di ognuno di noi; che il futuro delle nostre fami- glie, dei nostri figli e la qualità della nostra vita dipenderà dalle scelte che faremo nel prossimo futuro. E non vi sono più alibi di sorta. Occorre rendersi conto che noi tutti viviamo in una “casa comune”. E‟ necessario realizzare un progetto di cre- scita condiviso che ogni cittadino percepi- sca come proprio e così lo sposi fino in fondo. Un progetto paese alla cui realizzazione tutti possono e devono contribuire. Una ricerca genuina di soluzioni ai problemi sia vecchi che nuovi ed allo stesso tempo una fucina di soluzioni e progetti innovativi, che rompendo consuetudini e schemi, permetta di ampliare l‟orizzonte facendo fare al nostro paese un salto di qualità. Occorre portare la fantasia nel “Palazzo” e spazzare via il grigiore delle scelte mediocri. Nuove risposte nel settore della qualità della vita, dei servizi agli anziani ed ai giovani, nella propagazione della cultu- ra e nella salvaguardia e promozione del nostro patrimonio naturale e artisti- co. Nuova fantasia nello sviluppo sostenibile, sensibile alle nuove ener- gie ecocompatibili ed armonizzato con il nostro territorio, l‟ unico che possa dare risposte definitive di lavoro e sicurezza ai giovani. CONTINUA A PAGINA 2 ASSISTENZA DOMICILIARE FERMA 4 MESI (L’ANNO) GRAZIE SINDACO TROVATO! Anno II - numero 5 - Luglio\Agosto 2011

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L'Opinione - L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina - Anno II - numero 5 - Luglio\Agosto 2011

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L’informazione sociopolitica e culturale sampietrina

Il Buon Governo a San Piero Patti s’ha da fare.

L e leggi che hanno stabilito i modi di selezione delle classi dirigenti chiamate ad amministrare i territori dopo la caduta della Prima Repubblica sono basate, sostanzialmente, sul

principio di stabilità governativa. In altre parole il cittadino “delega” e per cinque anni sta in affido, tranquillo (si fa per dire!), degli ammini-stratori scelti –ma anche, ahimè, difficilmente rimovibili. Qual è il problema? E‟ presto detto: tale sistema potrebbe anche funzionare, e bene, se il 90 – 92% degli am-ministratori si rivelassero portatori di capacità poli-tiche, di conoscenze gestionali e di esperienza della complessa struttura burocratica degli Enti Locali, ma purtroppo la realtà ha spietatamen-te dimostrato ai cittadini che così non è, anzi. Ognuno di noi ha potuto assistere al poco edificante spettacolo di

Persone proposte al governo della cosa pubblica secondo criteri quantomeno im-provvisati, ma espressione come si dice della società civile -ovvero senza alcuna cultura di governo;

Candidati racimolati uno, due mesi prima delle sca-denze elettorali –un arco temporale che permette di pronun-ciare fantastici e partecipati “si” a tutti e per tutto;

Aspiranti amministratori senza alcun progetto positivo, ma molto motivati da sentimenti “contro” qualcuno o qualcosa;

Pretendenti leader a loro volta attorniati da personalità che se attivi divengono ingombranti e di cui bisogna “liberarsi” al più presto, o da “utili idioti” (politicamente, s‟intende!) con mera funzione numeri-ca.

CONTINUA A PAGINA 2

Progetto paese

C ari concittadini, se desideriamo che il nostro paese continui ad esistere e non scompaia occorre rimboccarsi le maniche e cominciare ad impegnarsi personalmente.

Occorre comprendere, che mai come oggi, l‟interesse comune coinci-de con quello singolo di ognuno di noi; che il futuro delle nostre fami-

glie, dei nostri figli e la qualità della nostra vita dipenderà dalle scelte che faremo nel prossimo futuro. E non vi

sono più alibi di sorta. Occorre rendersi conto che noi tutti viviamo in

una “casa comune”. E‟ necessario realizzare un progetto di cre-

scita condiviso che ogni cittadino percepi-sca come proprio e così lo sposi fino in fondo. Un progetto paese alla cui realizzazione tutti possono e devono contribuire. Una ricerca genuina di soluzioni ai problemi sia vecchi che nuovi ed allo stesso tempo

una fucina di soluzioni e progetti innovativi, che rompendo consuetudini e schemi, permetta

di ampliare l‟orizzonte facendo fare al nostro paese un salto di qualità.

Occorre portare la fantasia nel “Palazzo” e spazzare via il grigiore delle scelte mediocri. Nuove risposte nel settore della qualità della vita, dei servizi agli anziani ed ai giovani, nella propagazione della cultu-ra e nella salvaguardia e promozione del nostro patrimonio naturale e artisti-

co. Nuova fantasia nello sviluppo sostenibile, sensibile alle nuove ener-gie ecocompatibili ed armonizzato con il nostro territorio, l‟ unico che possa dare risposte definitive di lavoro e sicurezza ai giovani.

CONTINUA A PAGINA 2

ASSISTENZA DOMICILIARE FERMA 4 MESI (L’ANNO)

GRAZIE SINDACO TROVATO!

Anno II - numero 5 - Luglio\Agosto 2011

tarsi in questo progetto è complesso, occorre-rà inghiottire bocconi amari ed incomprensio-ni. Ma se si parte con la schiettezza dei rapporti,

se si hanno chiari gli obiettivi, se si è compre-sa la gravità del momento e si è spinti dalla voglia di contribuire al bene comune, tutto sarà meno difficile. Si tratta comunque di una scelta che i re-sponsabili sono obbligati a compiere. Ritengo che la nostra Comunità abbia tutte le risorse necessarie per raggiungere l‟ambizio-

so traguardo, in quanto sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono. Lavo-rare insieme fianco a fianco, confrontarsi, ela-borare idee e progetti è l‟unico metodo corret-to per realizzare una squadra di governo ca-pace, che resti ancorata ai cittadini, che ne percepisca le esigenze, che sappia ragionare sulle scelte future condividendole e realizzan-dole al meglio nell‟interesse comune. E‟ una sfida, o un sogno, che vale la pena di lanciare a noi stessi; se ognuno di noi parte-ciperà con slancio sincero, con entusiasmo e coerenza il traguardo potrà essere raggiunto . Non vi sono scorciatoie, non esiste altra via che questa ed occorre compiere il massimo sforzo. Ed i giovani, che sono il futuro, non possono non sentirsi impegnati in questa sfida che li riguarda più degli altri perché, maggiormente per loro, deve essere tentata e possibilmente compiuta. Chi si sottrae avrà perso una occasione per sé e per il Paese.

CONTINUA DA PAGINA 1. A questo punto occorre sforzarsi di essere radicalmente e preliminarmente sinceri, rendendosi conto che tutti sono utili ma nessuno indispensabile; occorre privilegiare, senza pregiudizi, le scelte più utili alla crescita della Comunità. Occorre eliminare a priori egoismi ed ambizio-ni personali. Occorre mettere al primo posto il bene comu-ne e confrontarsi, senza tatticismi, per rea-lizzare non una “lista vincente” ma bensì una squadra laboriosa e consapevole del ruolo difficile che la attende. Una squadra di eguali e responsabili consa-pevoli delle aspettative dei cittadini, ormai esausti da anni di dispotico “non governo”. Un gruppo che abbia la capacità di gettare le basi di un percorso condiviso che conduca il nostro Paese, con un rinnovamento qualifica-to, per i prossimi decenni verso un futuro più sicuro di serenità sociale; di sviluppo culturale ed economico, di legalità e rispetto dei ruoli e delle regole democratiche. Certo il compito che attende tutti coloro che vorranno cimen-

Giuseppe Forzano

PRIMA PAGINA

Progetto paese

PRIMA PAGINA

Il Buon Governo a San Piero Patti s’ha da fare. CONTINUA DA PAGINA 1. Tutto ciò ha prodotto, inevitabilmente, aberrazioni e distorsioni nelle funzioni del governo territoriale, per esempio: nell‟instaurarsi di un clima di accesa campagna elettorale permanente; i Consigli Comunali, da luoghi privilegiati del confronto politico teso alla soluzione dei problemi della comunità, trasformati in luoghi di lotte personali facilmente trasferibili sul piano giudiziario; sindaci tuttologi tesi a interpretare più parti (di volta in volta ingegnere, ragioniere, avvo-cato, ecc.) senza dover ri-spondere a niente e a nes-suno; „ giunte anonime sen-za alcun legame organico con gli amministrati; minoranze consiliari costrette ad abbaiare alla luna, frustrate dalla forza dei numeri: fatto assolutamente insensa-to, poiché le maggioranze sono tali in virtù di poche decine di voti; i cittadini spinti a divenire “clienti” e/o “amici” se aspiranti a fruire di servizi. Insomma, amministrazioni autoreferenziali incapaci di ri-spondere dei mancati servizi, disservizi e disagi. Come se ne esce? E‟ ovvio che nessuno possieda la bacchetta magica, ma credo che una possibilità di invertire l‟inesorabile mar-cia verso il disastro stia nella possibilità di far contare di più i cittadi-ni nelle scelte di selezione delle classi dirigenti e conseguentemen-te nelle “decisioni” che queste dovranno adottare. Per prima cosa, i cittadini interessati a ottenere il miglior governo possibile dovrebbe-ro (affermando e con forza la supremazia del senso del dovere di cittadinanza) avviare un dibattito, dentro le organizzazioni, le asso-ciazioni di appartenenza e/o nei luoghi di socializzazione, teso a

indicare scrupolosamente l‟ordine di priorità dei problemi e dei biso-gni della collettività (occupazione, efficacia ed efficienza dei servizi sociali, idrici, di depurazione, di viabilità, ecc); a definire chiaramen-te il metodo di lavoro da adottare (sindaco “primo tra pari” e deciso rigetto dello schema “solitario sindaco tuttologo”, lavoro di squadra

e rifiuto alle giunte carbona-re, ecc); a manifestare la preferenza verso modelli organizzativi che diano la giusta rilevanza ai problemi routinari/quotidiani e che nello stesso tempo solleciti-no la partecipazione fattiva degli stessi cittadini (microprogettualità, team

dedicati organizzati per obiettivo –es.: intercetto risorse comunitarie-, condivisione estetica degli interventi di recupero ambientale, ecc), a individuare le oggettive qualità e i tratti di personalità che un am-ministratore dovrebbe possedere (propensione all‟ascolto, orienta-mento al rispetto della posizione altrui, attitudine al rispetto di quan-to sottoscritto e netto rifiuto dell‟inclinazione all‟aggressività, alla “sciarra” continua e ai portatori del poco edificante principio di di-struzione degli avversari. Finirla una volta per tutte con i “tagliatori di teste”, ecc). Certamente non è così che si risolvono d‟incanto tutti i problemi che affliggono la nostra città, ma voglio credere che ciò possa rappresentare un primo passo verso l‟affermazione di una pratica virtuosa di selezione delle persone (che di questo in buona sostanza si tratta) capaci di realizzare non il “meno peggio” bensì anche a San Piero Patti il “Buon Governo”. Francesco Ferro

Pagina 2 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

consigliere comunale. Né è ammissibile che la nozione, sopra richiamata, “d‟utilità” non vada intesa in senso estensivo del diritto di accesso a qualsiasi atto riconosciuto fruttuoso per l‟e-sercizio del mandato. In buona sostanza, gli unici limiti all‟esercizio del diritto di accesso dei consiglieri comunali sono riconducibili a che la richiesta comporti il minor aggravio possibile per gli uffici e che non rivesta carat-tere meramente generico. Tuttavia, la effettivi-tà di tali caratteri va attentamente valutata, onde evitare strumentali limitazioni del diritto stesso. In definitiva, la tutela dell‟interesse pubblico al corretto, efficiente ed efficace fun-zionamento delle istituzioni locali impone che il diritto di accesso del consigliere comunale sia prevalente anche su eventuali ragioni date dal rilevante numero di richieste o dalla riser-vatezza in rilievo, e anche sul segreto d‟uffi-cio.

politica -in quanto peculiare “portatore” del principio democratico dell‟autonomia locale e della rappresentanza esponenziale della col-lettività. Mentre per i privati il diritto di accesso di conoscere atti e documenti è categorica-

mente vincolato alla tutela dei propri interessi eventualmente lesi. Di conseguenza, sul con-sigliere comunale non può gravare alcun par-ticolare onere di motivare le proprie richieste di accesso, altrimenti si potrebbe configurare una sorta di controllo dell‟ente attraverso i propri uffici sull‟esercizio del mandato del

Il viaggio nella “cosa pubblica” ci porta stavol-ta ad analizzare l'ambito gestionale dell'attività degli enti pubblici, ovvero l'aspetto che riguar-da le mansioni, le competenze e le re-sponsabilità degli organi dirigenziali nell'attività amministrativa. Nella pubblica amministrazione italiana un dirigente è un lavoratore dipendente dello stato - o altro ente pubblico- incaricato di dirigere un ufficio, anche di notevole complessità, con le capacità e i poteri del privato dato-re di lavoro. Ad un dirigente possono inoltre essere attribuite funzioni ispettive, di consulenza, studio e ricerca o la rap-presentanza della propria amministrazio-ne in contesti internazionali. La qualifica dirigenziale è stata scissa dall'incarico dirigenziale. La prima viene conferita in modo stabile con il contratto individuale di lavoro, a seguito di una procedura concor-suale. L'incarico dirigenziale, invece, riguarda lo specifico ufficio al quale il dirigente è prepo-sto ed è conferito a tempo determinato, con

un separato contratto, preceduto da un prov-vedimento amministrativo; il conferimento è deciso dall'organo politico o dal dirigente di

livello superiore con ampia discrezionalità. Uno dei criteri ispiratori della riforma della pubblica amministrazione che ha portato alla attuale condizione è il principio di separazione

tra politica e amministrazione, enunciato nell'art. 4 del D.Lgs. 165/2001, e che, nelle intenzioni, stabilisce una separazione netta tra

politica e gestione. Secondo tale principio: "Gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definen-do gli obiettivi e i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgi-mento di tali funzioni, e verificano la rispon-denza dei risultati dell'attività amministrati-va e della gestione agli indirizzi impartiti"; "Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti am-ministrativi, compresi tutti gli atti che impe-gnano l'amministrazione verso l'esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse uma-ne, strumentali e di controllo. Essi sono

responsabili in via esclusiva dell'attività ammi-nistrativa, della gestione e dei relativi risultati".

Marco Cannizzo

Francesco Ferro

CITTADINANZA

L’organizzazione amministrativa 3

Funzione pubblica, dati personali e Consiglieri comunali:

accesso agli atti e buon funzionamento degli uffici.

Pagina 3 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

Ch

i sia

mo

Coordinatrice: Sara Gaglio

Redattori: Francesco Ferro - Claudia Nasissi -

Santino Guidara

Responsabile Tecnico: Gianluca Di Bella

Redattore Tecnico: Antonino Macula

Segretario: Giuseppe Castellino

Stampa: Termegrafica Di Giambra Pierangelo

V. Delle Terme, 69 - 98050 Terme Vigliatore

Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Francesco Mondello - Marco Cannizzo -

Bruno Manfrè - Salvatore Caffarelli - Santino Mondello

[email protected]

L’OPINIONE L’informazione sociopolitica e

culturale sampietrina

Registrato al Tribunale di Patti registro stampe n° 206

Editore:

Fabio Di Dio

Direttore Responsabile: Tindaro Bellinvia

La giurisprudenza ha ormai chiarito la contro-versa questione del diritto di accesso agli atti amministrativi da parte dei consiglieri comu-nali, quali soggetti dotati di una particolare legittimazione attiva, anche in rapporto a eventuali esigenze di riservatezza della docu-mentazione oggetto di richiesta. E‟ consoli-dato indirizzo che i consiglieri comunali han-no un “non condizionato diritto” di accesso a tutti gli atti che possano essere d‟utilità all‟espletamento del loro mandato, sciolto da limiti quali la privacy (il consigliere è tenuto al segreto d‟ufficio) dei soggetti interessati o quella del dover dimostrare il nesso di utilità degli atti ai fini dello svolgimento dei loro compiti. Con ciò il consi-gliere può da un lato valutare correttamente l‟efficacia e l‟efficienza dell‟operato dell‟Ammi-nistrazione e dall‟altro lo mette nella giusta condizione per esprimere un voto consapevo-le sulle questioni di competenza del Consiglio, ovvero di assumere iniziative di promozione

TELESCOPIO

Acqua potabile???

La Maturità è sempre stata una tappa fondamentale che si ricorda per

tutta la vita e in questi giorni tanti studenti si sono cimentati nelle prove

d‟esame.

Si sa, ci sono studenti che hanno studiato tutto l‟anno e arrivano pre-

parati all‟esame, ma c‟è sempre uno studente che durante l‟anno non

ha studiato e arrivando all‟esame impreparato, fa di tutto per cercare

di portar a casa l‟ agognata maturità, cercando di copiare dal compa-

gno anche se in verità con risultati molto poco edificanti.

L‟amministrazione Trovato che è sempre vicina alla gente (sic!), non

ha voluto far mancare la propria vicinanza ai maturandi sampietrini,

calandosi persino nel ruolo, purtroppo, di questo

tipo di studente.

A questo, infatti, viene da pensare,

leggendo la delibera di Giunta n.

162 del 05.07.2011, nella quale si

approva lo schema del Nuovo Re-

golamento Comunale per la gestio-

ne dell'Asilo Nido.

Leggendo il Nuovo Regolamento si

notano stranissime somiglianze con il

Regolamento del comune di Brolo,

potremmo dire, salvo alcuni piccoli

particolari, che è stato fatto un buon

lavoro di copiatura!!!

Peccato, che il Regolamento del Comune di Brolo sia in vigore dal

01/03/1987 e non consideri alcuni aspetti che, alla luce delle normati-

ve più recenti, andrebbero rivisti e che questo Regolamento (se appro-

vato in Consiglio Comunale) andrebbe a sostituire un Regolamento

approvato nel 2004 che a sua volta aveva sostituito un Regolamento

risalente proprio a quegli anni!!!!!!!!!!! Ma sì…a San Piero siamo co-

me i gamberi !!!!!

Non hanno neanche messo particolare impegno nella ricerca, infatti,

se provate a cliccare su Google il testo “Regolamento Asilo Nido Sici-

lia”, quello del Comune di Brolo appare fra i primi risultati, almeno se

proprio dovevano copiarlo potevano “perderci” cinque minuti e cercar-

ne uno più recente!!!

Fa ridere una norma dell‟articolo 5 che prevede, all‟atto dell‟iscrizione,

di “indicare espressamente la sede dell‟asilo nido che s‟intende fre-

quentare”. Sorge spontanea una domanda: ma quanti asili nido ci so-

no in paese? Attualmente solo uno, ma forse la Trovato prevede an-

che di poter far incrementare le nascite cosi da realizzarne degli altri?

Non si tiene conto del fatto che la normativa pre-

vede l‟obbligo di interruzione a Nata-

le e Pasqua e solo per citare un'al-

tra delle tante incongruenze viene

previsto il Comitato di Gestione:

Eppure c‟è una norma che preve-

de la soppressione delle Commis-

sioni inutili ed una recente norma-

tiva, proprio per risparmiare e per

snellire le procedure ha soppres-

so persino la Commissione Edili-

zia.

A cosa serve il Comitato di Ge-

stione se dopo la Riforma Bassanini della Pubblica Amministrazio-

ne la gestione compete ai funzionari responsabili e tutti i compiti elen-

cati nell‟art. 14 rientrano tra i compiti dei Responsabili di Area?

Ecco come lavora l‟amministrazione Trovato, non si concentra sui reali

problemi della popolazione, cambia un regolamento fatto da pochi

anni e costruito sulle reali esigenze del paese solo per dire che quello

di prima non andava bene e per far finta di lavorare! Ma quando si

lavora veramente si costruisce non si distrugge, non è saggio buttare

via il bambino assieme all‟acqua sporca del bagnetto!!!!

Gianluca Di Bella

del disservizio subito e degli ingiusti costi ver-

sati per ben più di un anno?

Noi consiglieri di minoranza avevamo presen-

tato la proposta di istituire un capitolo di bilan-

cio al fine di permettere il rimborso delle som-

me versate iniquamente dai cittadini , i quali

hanno pagato, a lungo, l‟acqua potabile

quando di fatto non lo era.

Ma la proposta (come sempre!) è stata boc-

ciata dai Consiglieri della Trovato,

Avevamo inoltre suggerito a questa‟ammini-

strazione una modifica del regolamento comu-

nale con la quale si indicava -in caso di acqua

non potabile- una delimitazione dell‟area inte-

ressata e, per il periodo di disservizio, l‟obbli-

go di ridurre il costo dello stesso agli utenti

interessati.

Lettera morta anche questa proposta!

Non è più accettabile, a nostro avviso, sop-

portare oltre il danno anche la “beffa”: acqua

non potabile pagata come potabile. Invitiamo

pertanto tutti i cittadini a richiedere sia la ridu-

zione delle bollette che la restituzione delle

somme versate ingiustamente, come previsto

dalla legge... e suggerito dal buon senso!

Solo da alcuni mesi e dopo più di un anno,

l‟amministrazione Trovato ha ripristinato l‟ac-

qua potabile. L‟acqua che arriva alle nostre

case, infatti, non è stata potabile per ben 13

mesi , a partire dall‟aprile 2010.

Dopo quattro anni la situazione degli acque-

dotti è a dir poco allarmante: le captazioni

versano nel più completo abbandono, le recin-

zioni divelte, le strade di accesso distrutte e

gli animali pascolano indisturbati nelle aree

interdette.

Cosa è stato fatto dall‟Amministrazione Trova-

to per risolvere il problema potabilità?

E‟ stata emanata, in prima battuta, un‟ordinan-

za di non potabilità ed ora il ripristino. Il pro-

blema si è risolto per magia? E‟ dato sapere

ai cittadini quali siano stati gli interventi effet-

tuati che hanno permesso il ripristino della

potabilità? Ed ancora: chi risarcirà gli utenti

Un’amministrazione “pasticciatamente copiona”...

Fabio Di Dio

Pagina 4 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

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PAROLA ALL’ESPERTO

In questo numero parleremo del ruolo e della figura del Sindaco, identificato dalla L. n.225/1992, quale autorità di protezione civile preposta al proprio territorio. La stessa legge stabilisce che, al verificarsi dell‟emergenza, il Sindaco assume la direzio-ne ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita e provvede agli interventi necessari, anche me-diante proprie strutture comunali di protezione civile ed i C.O.C. (vedi nota a piedi pag.) Il Sindaco, altresì, informa la popolazione di situazioni di pericolo o, comunque, connesse con esigenze di protezione civile. Le strutture comunali di protezione civile do-vrebbero essere dotate di mezzi idonei al contrasto delle emergenze. Purtroppo, la maggior parte delle amministrazioni locali non prevedono nei propri bilanci investimenti in attrezzature, mezzi idonei o convenzioni con associazioni di volontariato comunali. Inoltre, i comuni minori, spesso, non garanti-scono nella propria organizzazione ammini-strativa un ufficio preposto o un organico sufficiente a gestire una qualificata azione di contrasto. In Sicilia la risposta operativa, a livello comunale, è estremamente disomoge-nea e carente a causa della ridotta operatività per carenza di mezzi e di organizzazione. I comuni hanno a disposizione pochi gruppi di volontariato e pochissimi specializzati in antin-cendio; hanno, inoltre, forte carenza di uffici comunali di protezione civile. I comuni siciliani sono scarsamente dotati di piani di emergen-za: mediamente il 50% dei comuni ne è sprov-visto e del restante 50% solo il 20% ha un

Il sistema della Protezione Civile Italiana. compito di trait d’union fra i soccorritori e le popolazioni colpite, l’attività di soccorso ri-schia seriamente l‟insuccesso o perlomeno di intraprendere un cammino che fin dall‟inizio partirà tutto in salita e sarà sempre caratteriz-zato da ritardi, polemiche e delusioni operati-ve. Ma oltre a questo ruolo di “interprete” dell‟emergenza, il Sindaco ha precisi doveri che gli discendono direttamente dalla carica che riveste e dalle leggi che ne inquadrano le competenze. Spesso i sindaci sono portati a pensare che la sola prontezza individualmen-te manifestata nell‟affrontare un‟emergenza costituisca il corretto adempimento del loro dovere istituzionale. Occorre invece prendere coscienza che fare protezione civile in un Comune non significa soltanto garantire un tempestivo intervento a difesa dei propri cittadini in occasione di un’emergenza. Per molti anni, purtroppo, molti amministrato-ri hanno immaginato la protezione civile - comunale e non - all‟opera soltanto in pieno e conclamato disastro.

La protezione civile è, invece, un servizio

indispensabile da organizzare a cura degli

Enti Locali e da erogare giornalmente ai

cittadini contribuenti, senza soluzione di

continuità, in modo omogeneo e diffuso

sul territorio comunale e senza condizio-

namenti di tipo sociale, economico o sin-

dacale. Ing. Bruno Manfre’

Responsabile della Protezione Civile Regionale – Messina

piano idoneo. Tali percentuali medie peggio-rano analizzando i comuni della Sicilia Orien-tale (40% mancanti, 30% inidonei, 30% ido-nei) e della Sicilia Occidentale (60% mancan-ti, 20% inidonei, 20% idonei)- Troppo spesso il ruolo e la figura del Sinda-co vengono sottovalutati all’interno del siste-ma della protezione civile. Eppure la normati-va esistente è riuscita a far comprendere co-me questa figura si collochi al centro del complesso ed articolato sistema della pro-tezione civile italiana. A sottovalutare questo

ruolo sono gli Sindaci, spesso portati o obbli-gati dalle circostanze a vestire il ruolo delle vittime della natura prima e del sistema dei soccorsi poi. Invece quello del Sindaco è pro-babilmente il ruolo più delicato e fondamen-tale nel complesso ed articolato sistema dei soccorsi: un ruolo che discende dalle enormi potenzialità che un pubblico amministratore esprime nell‟assorbire, ammortizzare o cana-lizzare nel modo giusto le tensioni, i bisogni, le aspettative delle persone assistite. Se in emergenza il Sindaco fallisce nel suo

Il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) è il centro operativo a supporto del Sindaco, au-torità di protezione civile, per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione. Tale centro do-vrà essere ubicato in strutture antisismiche,

realizzate secondo le normative vigenti, ed in aree di facile accesso e non vulnerabili a qualsiasi tipo di rischio. Tali strutture devo-no essere dotate di un piazzale attiguo che abbia dimensioni sufficienti ad accogliere mezzi pesanti e quanto altro occorra in sta-

to di emergenza. Si dovranno individuare nelle grandi città i quartieri o le circoscrizioni, men-tre per le altre tipologie insediative le località e le frazioni. E' opportuno prevedere una sede alternativa qualora, nel corso dell'emergenza, l'edificio individuato risultasse non idoneo.

L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

ATTUALITA’

E pur si muove! (ogni tanto e lentamente la Trovato)

riscaldamento, nell‟estate passata. Ec-cellente risultato (SIC!), visto che l‟am-ministrazione si è mossa prendendosi solo un anno di tempo!!! Ma quando ci sarà l‟inaugurazione del museo e dell‟auditorium in località Castello??? Chi può dirlo…come si dice: ognuno ha i suoi tempi, e se poi dobbiamo considerare anche “l‟intenso sforzo” di dover gestir tali strutture “cu ciù fa fari???”.

Era certamente ora che l‟amministra-zione comunale di sampiero si pren-desse cura di sistemare i danni alla copertura dell‟auditorium causati dal forte vento dell‟inverno 2008-2009 e finalmente - con la solita prontezza e rapidità che li contraddistingue: soli 3 anni e mezzo si procede all‟affidamento dei lavori. Affidati anche i lavori di ripri-stino della tinteggiatura in alcuni locali interni al nascente museo, dovuti in se-guito all‟allagamento dei locali, causato dalla rottura di un tubo dell‟impianto di Gianluca Di Bella

L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011 Pagina 6

Francesco Mondello

funzionale della strada, o attingere ad altri finanziamenti (comunitari, protezione civile, eccetera), oppure concentrare gli sforzi su detta realizzazione. È facile iniziare opere in prossimità dell‟elezioni, accendere debiti che poi ricadranno sui cittadini. E‟ dannosissimo operare scelte senza la dovuta consultazione, senza valutare le priorità e senza dialogare. Questi fatti evidenziano un peggioramento ulteriore della vita amministrativa del nostro Comune. Temiamo che la frenesia e il panico che serpeggia nella Maggioranza provochi ulteriori danni e li induca a compiere delle scelte sciagurate per la nostra comunità, già così provata.

Scegliere la strada dell‟indebitamento, quale alternativa all‟incapacità della programmazio-ne, è un prezzo troppo alto da far pagare al Paese per soddisfare strategie opportunisti-che. Cinismo e spregiudicatezza per una me-ra "manovra" elettorale. Come se avessero deciso: "Non lavoriamo per 4 anni, tanto il popolo ha la memoria corta. Nell'ultimo perio-do sarà poi sufficiente fare qual cosina e tutti ci verranno appresso. Riconquistata così la fiducia degli elettori, torneremo a poltrire, per risvegliarci nuovamente gli ultimi mesi”. Triste manifestazione di politica miope e dan-nosa per tutti.

zione con i cittadini o le Associazioni o lo stesso Consiglio Comunale è stata fatta dal Sindaco Trovato sull‟opportunità di tali scelte; sulla convenienza e sulla priorità, in totale disprezzo della Democrazia. Il Sindaco ha stabilito che per San Piero pri-ma dell‟acqua potabile, dei depuratori efficien-ti, delle fognature, della messa in sicurezza degli edifici, delle scuole antisismiche, delle strade sicure, eccetera, occorreva una

piscina, del costo di quasi 1 milione di €!!!! Inoltre tale opera, in

base al suo fantasioso progetto, dovrebbe essere ubicata accanto alla scuola media al posto del campetto di calcetto che verrà smantellato. Noi avevamo tentato di far ra-gionare la Maggioranza ed ave-vamo proposto, qualora i Cittadi-ni decidessero per la realizzazio-ne della piscina comunale, un altro sito, ad esempio nel terreno adiacente il Liceo Scientifico, dove sarebbe possibile realizzare un‟o-pera più spaziosa dotata di par-cheggi e servizi, inserita in un ver-de attrezzato a servizio dei Cittadi-ni. Riguardo poi la realizzazione della

strada “Costa” (tra via

Carmine e via Portaceto), pur riba-dendo l‟utilità dell‟intervento , già pro-posto dall‟amministrazione Natoli- che aveva approntato un progetto poi ri-preso da La Macchia ma non realizza-to in quanto troppo esoso per le casse comunali -va evidenziato che la Trovato ha proposto un mutuo di

200.000€ che prevede lavori per la realizzazio-ne di detta strada per soli 67.000 €, a fronte di un pro-getto il cui costo complessivo è di quasi 1 milione di €. Temiamo che per pura propa-ganda e cinismo elettorale si voglia soltanto iniziare, con pochi spiccioli, un lavoro che resterà poi incompleto e peri-coloso, per mancanza di fondi e per la situazione di fragilità idrogeologica dei luoghi e del forte impatto ambientale di-venti esso stesso un proble-ma. Sarebbe stato molto più sag-gio, se veramente si avesse avuto a cuore la realizzazione

Nel consiglio Comu-nale del 19 Aprile, il “Gruppone”, ovvero la Maggioranza + il Consigliere Schepi-si, ha tentato di get-tare un po‟ di fumo negli occhi dei cit-tadini di S Piero e, dopo aver sonnec-chiato per 4 anni senza realizzare un solo intervento ed ottenere un solo finanziamento, si è

improvvisamente svegliato e ha tirato fuori dal cilindro una serie di interventi che dovrebbero garantirgli un certo riscatto . Sarebbe stato meglio se avessero continuato il loro letargo considerato che non essendo sono stati capaci di ottenere finanziamenti per realizzare gli interventi sono ricorsi a vari mutui.

Le cosiddette “grandi opere” coste-

ranno al Comune di San Piero Patti più di

2.500.000,00 €, i quali dovranno essere

restituiti in circa 20 anni e peseranno

sul bilancio in quanto saranno pagati da tutti i Cittadini di San Piero . Tali interventi -commissionati in fretta dal Sin-daco e proposti con emendamenti dal Consi-gliere Tricoli - non hanno seguito un corretta sequenza amministrativa e, nonostante noi lo avessimo segnalato proponendo di correg-gere tali errori, la Maggioranza ha voluto an-dare avanti ad ogni costo, nonostante il ri-schio che l‟iter non legittimo possa in futuro impedire la realizzazione. Nessuna concertazione né alcuna consulta-

Giuseppe Forzano

Le cosiddette “ Le cosiddette “ Grandi OpereGrandi Opere”” Consiglio Comunale del 19 aprile 2011Consiglio Comunale del 19 aprile 2011

L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011 Pagina 7

mutuo ventennale di oltre un milione di euro, localizzata al posto del campo di calcetto, che verrà smantellato, sarà addossata all‟e-dificio scolastico. Causando problemi di sicurezza per la scuola, senza spazi adeguati, senza parcheggi, senza nessuna valutazio-ne delle priorità effettive e senza possibilità di futuro ampliamen-to, senza nessuno studio sui costi di gestione. Decisione dissen-nata che costerà a tutti i cittadini e che comporterà un indebita-mento del nostro Paese per 20 anni. Scelte impegnative che ven-gono compiute dalla Trovato con leggerezza, senza consultazioni con i cittadini, con le associazioni, con le categorie produttive e quindi con la società civile sampietrina tutta che è la vita e l‟unica speranza di vero futuro per questo nostro paese. Un Bilancio Comunale che si chiude al 31 dicembre 2010 con un avanzo di 729.000,00 €. Un comportamento politicamente delete-rio che ha impedito di immettere nel circuito economico del nostro paese, in un momento di grave crisi, risorse importanti che avreb-bero potuto portare lavoro per tutti. Un gruzzolo accumulato ad arte che ora viene aggredito, frettolosamente e senza una minima programmazione, per meri scopi elettorali. E‟ come se un padre affamasse i figli per 4 anni e poi nell‟ultimo periodo li facesse ab-buffare sprecando cibo e pietanze nel tentativo di far loro dimenti-care la fame patita. La situazione è molto grave, occorre che la società civile ed i cittadini sampietrini si mobilitino in prima perso-na dando chiare indicazioni a chi “governa”, affinché si evitino sprechi che poi, quando gli attuali “amministratori” non ci saranno più , tutti noi continueremo a pagare per anni.

Il prestigio del Consiglio Comunale già compromesso è ulteriormente sceso a livelli veramente bassi… Come abbiamo più volte scritto, e per fornire una corretta informazione ai cittadini, sarebbe opportuno che le sedute del Consiglio Comunale venissero riprese con Web-camera e trasmesse sul sito del Comune, cosa per altro deliberata dal Consiglio ma mai attuata. Dopo i soliti attacchi al Presidente Cannizzo ed al Capogruppo Forzano, parte di un logoro copione composto dalle solite frasi fatte e allusioni ridicole, la disastrata “amministrazione co-munale” e la solita complice maggioranza consiliare hanno assestato un altro duro colpo alle tasche dei cittadini di San Piero Patti. Il Sindaco particolar-mente nervoso (ormai gli è chiara l‟entità del suo fallimento politico) si è af-fannata ad elencare i suoi presunti e sparuti “risultati” in 4 anni di incapacità amministrativa, riservando a questi ultimi 9 mesi della sua amministrazione un malcelato tentativo di riscatto con una sequela di pro-

getti inutili ed incarichi senza senso. Sentendola ci si chiede

se “c‟è o ci fa?”. Sembra infatti che lei viva in un suo mondo fantastico in cui tutto va bene e non c‟è nessun problema, al massimo qual-che consigliere comunale maleducato che sparge pes-simismo. SVEGLIA!!! Questo paese sta morendo per via delle scelte incapaci e pre-suntuose di un gruppo di prime donne e di cortigiani. Come è possibile che non si accorga che il paese è in ginocchio e che del suo programma restano solo chiacchiere? Torna quindi la domanda “c‟è o ci fa ?”. La variazione di bilancio proposta dalla Trovato ed approvata a maggioran-za presenta più ombre del solito, come i 50.000,00 € di costi previsti per la realizza-

zione dei 40

parcheggi a pagamento voluti dal Sindaco. Parcheggi che già da un anno sono stati tinteggiati di blu che ora stanno sbiadendo, sui cui reali costi e benefici nemmeno i componenti della giunta sanno nulla. Oppure come gli oltre 50.000,00 € stanziati per le feste e sagre più o meno pittoresche. O i 20.000,00 € stanziati per i misteriosi

“collaboratori” del Sindaco, che si aggiungono ai costi già elevati delle collaborazioni esterne degli “esperti”; mentre i nostri funzionari ed impiegati vengono sottoutilizzati o parcheggiati a fare poco o nulla. I Consiglieri della Trovato ed il Consigliere Schepis hanno respinto (la forza dei numeri!) gli emendamenti che avevamo proposto in questa seduta e an-che nel bilancio di Previsione di questo e degli anni passati.

Le proposte respinte sono: l’acquisto del Pulmino per il traspor-to anziani, la rete Wireless gratuita, il restauro della ringhiera in piazza Gorgone e l’adeguamento dei bagni pubblici. In passato ci siamo occu-pati anche della viabilità nelle frazioni e di provvedimenti di sviluppo econo-mico e di sgravi per le famiglie sampietrine, anch‟essi respinti. La nostra pro-posta di un ulteriore contributo per la protezione civile per la salvaguardia dagli incendi è stata invece approvata con il voto dei Consiglieri Corica e Schepis che, stranamente, hanno abbandonato il “gruppone” La realizzazio-

ne della Piscina Comunale voluta, o per meglio dire imposta, dal Sinda-co si è arricchita di un ulteriore tassello con l‟emendamento proposto dal Consigliere Taranto ed approvato a maggioranza, che prevede di stanziare 90.000,00 € per la progettazione. La Piscina Comunale finanziata con un

Ed il Ed il cittadino pagacittadino paga…… Consiglio Comunale del 13 Luglio 2011Consiglio Comunale del 13 Luglio 2011

Gruppo Consiliare di Opposizione

ha gentilmente declinato ogni invito del Comitato. Appello invece rac-colto da un‟ampia fetta di cittadini presenti soprattutto alla serata con-clusiva del 9 Giugno, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Egidio Maio, referente dei comitati della provincia di Messina e componente del forum Regione Sicilia “Acqua bene comune”, Salvino Fiore, Presi-dente del Consiglio provinciale e promotore del disegno di legge “Principi per la Tute- la, Il governo e la gestione pubblica delle

acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia" e Tindario Bellin-via, direttore responsabile del nostro giorna-le. Com‟è possibile che nessuna problema-tica interessi quest‟Amministrazione? Nes-sun argomento solletichi la loro voglia di promuovere iniziative volte al bene del paese e dei sampietrini? Come sempre, da 4 anni a questa parte, la Trovato ha

dimostrato di non ave-re nemmeno spirito di aggre-gazione, in quanto rifugge

s e m p r e tutte le occasioni per avvici- narsi ai suoi elet-tori, alle associazioni e continua ad essere la “voce stonata” in mezzo al coro di tutti gli altri Amministratori l o c a l i , che da Librizzi a Patti, han- no promosso o alme-no partecipato alle iniziative dei Comitati del Si. Nonostante la “latitanza” della Trovato e del suo entourage sia comun-que poca cosa rispetto alla vittoria ottenuta dal popolo italiano, sorge davvero una domanda: ma cosa smuove la coscienza di questa Ammi-nistrazione? Eppure almeno l‟argomento acqua dovrebbe interessare il sindaco ora che dal cilindro ha uscito la sua ultima brillante TRO-VATA: la rea-lizzazione, mediante indebitamento comunale, di una piscina. Ma que-sta è un‟altra (BRUTTA) storia….!!!

A più di un mese dai referendum Popolari, vorrei fare un‟analisi socio-politica dell‟esito di tale voto. Il 12 e il 13 Giugno, quorum raggiunto in tutto il Paese e vittoria netta dei SI nei 4 quesiti inerenti l‟acqua, il nu-cleare e il legittimo impedimento. Esaminando la partecipazione al voto , il risultato è stato sorprendente: si è recato alle urne oltre il 57% degli aventi diritto, mentre ciascun quesito ha raccolto una per-centuale di SI del 95%; la più alta da quando esiste l‟istituto del refe-rendum. Questi i numeri, riflesso di un cambiamento significativo dei tempi. I contenuti dei referendum esaltano infatti tale mutamento in materia energetica, ambien-tale e di legalità: il valore di “bene comune”, dentro una crisi economica minimizzata da un governo ostile che confidava nella distra-zione di massa pianificata, ha ripreso il so-pravvento sulla fobia di vedersi minacciati nella “proprietà privata”. Anche San Piero Patti ha risposto positiva-mente alla chiamata alle urne, dimostrando un elevato senso civico e di responsabilità. Risulta-to questo che si deve anche all‟impegno del “Comitato Referendario 4 SI per dire NO” sor-to per informare, grazie anche alla presenza di diversi esperti, sui delicati ed importantissimi ar- gomenti oggetto della consultazione referendaria. A tanta partecipazione, interesse ed impegno ha corrisposto (come sempre!), altrettanto menefreghismo ed apatia dell‟Amministrazione Trovato. Zero Partecipazione alle As-semblee pubbliche organizzate nei vari quartieri sampietrini e nessun intervento o posizione espressa in merito né da parte del Sindaco né dai suoi Assessori o Consiglieri. Niente di Niente! L‟Amministrazione

Referendum Popolari 2011. Facciamo il punto.

SOCIETA’

Sara Gaglio

Pagina 8 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

Le origini per costruire il futuro. L‟incessante “fame” di conoscenza risulta essere l‟elemento, impre-

scindibile, che ha caratterizzato maggiormente l‟uomo sin dalle proprie

origini. La continua ed incontrollata ricerca di elementi

di novità, hanno si permesso una sempre

migliore qualità della vita, ma molto spes-

so sono state causa di un decadimento

dei valori civici e sociali che, purtroppo, i

ricorsi storici riportano ai giorni nostri.

Nel voler contribuire al progresso di

questa Nostra Comunità, volgo il mio

pensiero ad un elemento che servì da

fondamenta per le più grandi civiltà del passato.

…Nell’antica Grecia, esisteva un modello di struttura sociale che pre-

vedeva l'attiva partecipazione degli abitanti alla vita politica, chiamata

“Polis”. L'armonia esistente fra la Polis e gli individui che la compone-

vano era assimilata a quella esistente in natura fra il tutto e le sue sin-

gole parti. In virtù di una tale corrispondenza l'uomo greco era portato

a sentirsi organicamente inserito nella sua comunità. Ognuno trovava

la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella

costruzione del bene comune …

È necessario impiantare un nuovo “Cantiere” con una grande

“Impresa”, i cui componenti siano chiamati a

dare il proprio contributo lavorativo per

ricostruire “la Nostra Casa San Piero”.

Ogni singolo cittadino può e deve essere

partecipe della società in cui vive e non

può continuare a: subire le scelte altrui; non

scegliere per poter criticare chi a scelto per

lui. È necessario prendere coscienza che

nel ventunesimo secolo, una piccola comuni-

tà come la Nostra, può rivivere esclusivamente con la

partecipazione fattiva di ogni singolo cittadino. Solo una democrazia

partecipata, con un continuo e serrato confronto, può rendere possibi-

le “la costruzione” di una struttura politica e sociale sana ed onesta.

Francesco Pagana

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sociopolitica e culturale sampietrina

Dividi et Impera

messi e a “ritrovare la ragione”. Con l‟estate 2011 si passa dalla padella alla brace, infatti viene eliminato qualsiasi forma di confronto, di mediazione e di condivisione; di fatti, invece della consueta riunione plenaria, viene inviata una lettera alle singole associazioni con l‟invi-to ad inoltrare, per iscritto, il programma da proporre. Associazioni separate, indebolite, trasparenza annullata e trionfo della discrezio-nalità:

obbiettivo “Trovato” raggiunto!

Che questa strategia non sia il banco di prova da generalizzare? Visto che anche con i com-mercianti, i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi sono stati coinvolti in riunioni sfociate nelle solite polemiche. Ultimo appun-to: dispiace vedere come il programma eletto-rale della Trovato venga lasciato chiuso in un cassetto e solo ogni tanto, dopo averlo accu-ratamente spolverato, sbandierato per mera propaganda. La consulta rientrava nel programma elettora-le della Trovato. Va bene che è stata così fortunata da trovarselo bello che pronto, ma probabilmente sarebbe stato necessario che almeno ogni tanto si fosse preoccupata di leggerlo. E‟ questo il consiglio spassionato che mi sento di dare.

scese Enel (se ne era sempre occupato il Comune!), con l‟assurda motivazione che non potevano mettersi dietro alle Associazioni e rovinarsi cosi l‟estate (sorge spontanea la domanda: ma sono stati obbligati a fare gli amministratori?!?);

Addossare alle associazioni il costo SIAE, scelta veramente sconsiderata che avrebbe pesato sulle tasche delle associazio-ni mentre il comune paga solo il 10%. Di fronte al netto rifiuto unitario delle Associa-zioni ad organizzare qualunque attività, l‟Am-ministrazione è dovuta scendere a compro-

“Li uomini dimandano detti con brevitate / fa-vello per proverbi dicendo veritate”, così scri-veva Jacopone da Todi, l„inquieto autore delle Laude. Effettivamente i detti popolari molto spesso rappresentano la verità. È ad esempio il caso del detto “L‟unione fa la forza”, adagio che, a quanto pare, il nostro sindaco ha pre-so proprio sul serio! E‟ ormai di dominio pub-blico la strategia politica del “Dividi et Impera” adottata dalla Trovato nei confronti della popolazione sampietrina e che ora vorreb-be estendere anche alle associazioni. Tutto nasce dalla ormai defunta “Consulta delle Associazioni”. Ben quindici associa-zioni avevano preparato e sottoscritto una bozza di statuto (modificando quello proposto dal Comune), che il sindaco “suo malgrado” è stata “costretta” ad ac-cettare; anche se, dopo l‟approvazione in Consiglio Comunale, si è ben guardata dal darvi attuazione. In questo contesto si giunge alla programma-zione (?) dell‟estate 2010, ma la consueta riunione per stilare il calendario delle manife-stazioni si rivela un incontro di “fuoco” dato che l‟Amministrazione Comunale avanza pre-tese quantomeno bizzarre: Nessunissima idea di come e quale sia il bud-get da impegnare; Addossare alle associazioni il costo delle di- Gianluca Di Bella

SOCIETA’

Ma la Consulta delle Associazioni che fine ha fatto? Dopo la tanto attesa approvazio-ne del Regolamento, nella seduta del Con-siglio Comunale del 30/11/2010, come mai la Trovato non ha convocato la riunione (compito che il Regolamento riservava solo a lei) nella quale avrebbe dovuto avere luogo l’elezione degli organi della Consul-ta? Forse perché una volta resa operante , la Consulta sarebbe diventata uno stru-mento che avrebbe potuto collaborare alla realizzazione di obiettivi utili al progresso

del nostro paese; un organo con il quale sarebbe stato necessario confrontarsi davvero e non solo di “facciata”, da sban-dierare nelle varie occasioni! Per tentare di salvare la faccia, la Trovato si è limitata ad inviare una lettera di “rimprovero” alle Associazioni accusando-le, limite dell’assurdo, di non avere fatto ciò che per statuto spettava e poteva fare SOLO lei: convocare la prima riunione. Il solito metodo, accusare gli altri delle pro-prie negligenze è il modus operandi della

Trovato! Inoltre le Associazioni sono state “costrette” ad assistere ad una riunione a dir poco “imbarazzante”, nella quale il Sindaco (come al solito) ha inveito contro tutto e tut-ti. Ormai è sopraggiunta la rassegnazione; si è compreso che la tanto “agognata data” per una vera partenza della Consulta delle asso-ciazioni non arriverà mai . La saga è finita! Ma non per chi ha veramente a cuore le sor-ti del nostro paese.

A proposito della Consulta delle Associazioni…

…triste destino di una data da destinarsi...

Giuseppe Castellino

Antonino Macula

Pagina 9 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

della semplificazione, dell‟informatizzazione e di una seria riorganizzazione delle risorse; in mo-do da ottenere una “macchina” moderna, all’avanguardia e trasparente, capace di combattere gli sprechi; di ridurre i processi burocratici, di tradurre gli atti in decisioni e che sappia sfruttare al meglio le capacità dei lavoratori per farli crescere dal punto di vi-sta professionale. Bisogna entrare nell’ottica che offrire dei servizi efficienti è indispensabile per lo sviluppo economico e

socio-culturale di un paese. Per otte-nere questi risultati abbiamo bisogno di costrui-re un‟amministrazione “digitale”, pronta a fornire a cittadini e imprese servizi interattivi on-line, in modo da combattere sprechi, ridurre i tempi e migliorare il rapporto cittadino-comune. Bisogna adottare una politica mirante all‟utilizzo di “software liberi”, utilizzando a questo scopo piattaforme e software resi disponibili nell‟ambi-to dei piani nazionali di “riuso” delle soluzioni realizzate attraverso le risorse dell‟e.government. Bisogna progressivamente eliminare lo scambio cartaceo di documenti, attraverso un sistema di gestione informatica all‟interno dell‟Ente ed attuare un progetto che preveda il traffico di documenti tra le pubbliche amministrazioni tramite via telematica. Per at-tuare una politica che combatta gli sprechi e le inefficienze, bisogna ottimizzare l‟uso delle ri-

sorse umane e strumentali che si basi sulla rea-lizzazione di un serio piano di razionalizzazione della spesa, che permetta un‟analisi dettagliata delle dotazioni strumentali al fine di migliorarne l‟impiego. Diviene indispensabile, per cercare di migliorare i servizi e porre al centro delle “attenzioni” il cittadino con le sue esigenze, l‟ introduzione di un sistema che permetta di co-noscere i servizi che vengono offerti e nello stesso tempo poter esprimere una valutazione su di essi. Per tale motivo diventa indispensabi-le che l‟Ente si doti di una “carta dei servizi” che definisca la qualità dei servizi che s‟impegna ad offrire e che nello stesso tempo di strumenti che consentano di registrare il grado di soddisfazio-ne del cittadino utente, magari attraverso dei semplici questionari. Un altro aspetto importan-tissimo da curare è la comunicazione. L‟ente dovrebbe dottarsi di strumenti che possano per-mettergli di interagire con il cittadino. Alcuni esempi potrebbero essere rappresentati da un servizio che avvisi tempestivamente il cittadino di scadenze o eventi importanti attraverso l‟invio di E-mail o SMS. Si deve avviare una politica di trasparenza, rendendo sempre consultabili de-termine, delibere e resoconti delle sedute con-sigliari (anche attraverso registrazioni video), creare un forum che permetta al cittadino di proporre idee e suggerimenti per migliorare i servizi. Aspetto importantissimo, dal mio punto di vista, è impegnarsi a redigere annualmente un bilancio sociale, uno strumento che testi-monia l'impegno verso la comunicazione, il dia-logo e la trasparenza dell'Ente nei confronti dei cittadini, degli utenti dei servizi pubblici locali e, più in generale, verso l'intera collettività ammini-strata. Il bilancio sociale consente al Comune di "dialogare" con i cittadini mostrando i risultati prodotti e gli effetti economico-sociali generati sul territorio e sulla comunità amministrata.

Con grande entusiasmo mi accingo ad inaugu-rare una nuova rubrica di questo giornale, il cui scopo non è certamente limitato alla critica nei confronti di un‟amministrazione o al racconto delle vicende del nostro paese, ma è anche un‟occasione per un confronto e per la costitu-zione di “laboratorio d’idee” per la San Piero che verrà. San Piero, città dell‟innovazione tecnologica? Forse a qualcuno leggendo questa frase potrà scappare una piccola risata, ma io sono convito che per modernizzare un comune non ci voglia-no tanti soldi, quanto buone idee e tenacia nel perseguirle. Promuovere una città "connessa": la mino-ranza, più volte in Consiglio, ha cercato di af-frontare la questione, ottenendo sempre un netto rifiuto alla costruzione di una rete Wi-Fi nel territorio comunale; rete che consentirebbe ai cittadini di San Piero e alle persone che transita-no sul nostro territorio, di potersi collegare libe-ramente (gratis) ad Internet. La mia idea è anco-ra più ambiziosa: oltre alla rete wireless comu-nale, bisogna intraprendere un progetto per la realizzazione di un sistema telefonico VoIP , sia per gli Uffici dell'Amministrazione Comunale che per tutti i cittadini. Questo permetterebbe di realizzare un centralino comunale VoIP con il quale tutti i sampietrini potrebbero comunicare telefonicamente a costo 0 all‟interno della rete comunale. Con il tempo si potrebbe pensare- mediante convenzioni con compagnie telefoni-che -di estendere tale servizio alla rete naziona-le. Amministrazione “Amica” all’insegna della tecnologia e del buon uso delle risorse: natu-ralmente dotarsi di una rete Wi-Fi non ci trasfor-ma , ipso facto, in un paese dell’innovazione tecnologica. L‟innovazione, a mio avviso, deve prima partire dal‟ “riformare” la macchina comu-nale. Una struttura comunale che ha bisogno di una “piccola-grande rivoluzione” all‟insegna Gianluca Di Bella

IDEE

San Piero Patti città dell’innovazione tecnologica.

L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011 Pagina 10

Cassonetti di Contrada Blaida: Spettacolo indecoroso.

L’ANGOLO DEL LETTORE

CARCASSA CANE MORTO

Abbiamo ricevuto da un nostro lettore la segnalazione e le foto che documentano la preoccupante situazione in cui versa la raccolta dei rifiuti in contrata Blaida. Come dimostrano le foto, la situazione igienico-sanitaria è allarmante. Nonostante tali cassonetti servano una contrada sede di un noto agriturismo, del quale anche raccolgo-no i rifiuti, sono svuotati solo una volta alla settima. Al fine di eliminare l‟inconveniente segnalatoci, bisognerebbe aumentare il numero dei cassonetti e provvedere allo svuo-tamento con maggiore frequenza. Oltre al disagio per i residenti della zona che si vedo-no costretti a sopportare simili indecenze, che immagine si dà del nostro paese a quanti si recano in tale agriturismo? Le zone adiacenti a sedi di strutture ricettive dovrebbero essere le più curate, perché costituiscono un biglietto da visita del nostro territorio.

Il giornale è disponibile a quanti vogliono collabo-rare segnalando situazioni limite, che si ritiene opportuno evidenziare. Per farlo basta inviare una mail a [email protected] o contattare qualcuno della redazione.

La Redazione

Gianluca Di Bella

Pagina 11 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011

macerie; agli angoli delle stanze, avendo cura di tenersi lontani dalle finestre e dalle porte a vetri; accanto a colonne o muri portanti o sotto gli architravi delle porte o le travi in cemento armato. E‟ importante spegnere tutti i fuochi: dalle stufe alle cucine, chiudere l‟interruttore generale del gas e della luce, in quanto il terremoto, spo-stando gli oggetti e spezzando le tubazioni, può causare incendi ed esplosioni e quindi ulteriori disastri. Appena terminata la scossa è con- sigliabile ab-bandonare le abitazioni e rag- g i u n g e r e , celermente, spazi aperti e sicuri dal pericolo di crolli. Durante tale operazio- ne non bi-sogna assolutamente cammina- re in pros-simità di edifici onde evitare ulte- riori crolli dovute a scosse successi- ve. Bisogna guardarsi, inoltre, dal toccare o calpestare cavi elettrici caduti al suolo a causa del sisma. Immediatamente dopo il d i s a s t r o scatta il piano di emer- genza pre-visto per le catastrofi civile con l‟intervento prima della protezione civile locale e poi dei soccorsi regionali e nazio-nali. E‟ importante seguire le loro indicazioni e partecipare alle opera-zioni che la protezione civile richiederà. Nella speranza che simili eventi non abbiano a verificarsi e nella con-vinzione che comunque bisogna essere sempre pronti a fronteggiare la situazione stante l‟imprevedibilità del fenomeno.

Si ritiene, erroneamente, a livello di opinione pubblica, che la preven-zione sia un‟attività di esclusiva pertinenza delle Amministrazioni pub-bliche interessate alla protezione civile. E‟ indubbio che queste devono soddisfare, con ogni mezzo possibile, questa esigenza,però dobbiamo sapere che esiste anche un‟altra prevenzione che è quella che ogni cittadino è in grado di attuare in proprio, per proteggere se stesso e la sua famiglia. Uno degli effetti immediati del terremoto è costituito dalla repentina mancanza di acqua, gas ed energia elettrica per l a distruzione delle relative reti di alimentazio- ne, non-ché l‟indisponibilità di generi alimentari a causa del crollo o chiusura degli esercizi com- merciali. Quindi è indispensabile mantenere sempre una scorta di acqua, generi alimentari (scatolame vario), torce e medi-cine. In presenza di un sisma il primo ostacolo da superare è la paura che, inevi- tabilmente, suscita una si-tuazione terro- rizzante come quella dello s c u o t im e n t o tellurico. E‟ fondamentale non farsi prendere dal panico. Nella maggior parte dei casi fuggire dalla propria abitazione è più pericoloso che restarvi. Infatti f u g g e n d o precipitosamente dalle case si rimane travolti

dalla caduta di materiali sulla strada: corni-cioni, muri, mattoni, vetrate, pali, tegole, ecc.

E‟ necessario, quindi, trovare un rifugio nella stessa casa in modo da ripararsi in quei pochi secondi in cui si è

colti di sorpresa dal sisma. Per esempio sotto un tavolo, in modo da creare una camera d‟aria nel caso dovessero crollare

E’ possibile proteggersi in caso di terremoto?

PREVENIRE E’ MEGLIO…

Francesco Mondello

Mondello e Scaglione). Per ogni ambito sono state effettuate le relative esercitazioni. I bambini hanno vissuto un‟esperienza entu-siasmante e formativa, anche perché oltre alle occupazioni specifiche sono stati impegnati in attività di elaborazione grafica organizzate dal la volontar ia Bal lar ino Biagia. Gli educatori esperti, partendo dai concetti fondamentali di conoscenza del territorio, dei rischi e delle risorse ad esso connessi, hanno perseguito l‟obiettivo di avvicinare i piccoli partecipanti alla realtà della PC e alle sue metodologie operative. Grazie a ciò i ragazzi hanno imparato a riconoscere le possibili si-tuazioni di calamità e di rischio che l‟ambiente

e la relazione ambiente-uomo possono ge-nerare per il singolo e per la comunità, mentre, attraverso le attività pratiche sul campo, han-no acquisito abilità tecniche utili alla gestione delle emergenze; hanno altresì imparato ad apprez-zare il lavoro di squadra finalizzato al raggiungimento di un obiettivo comune, impiegando al meglio le proprie capacità e risorse anche nelle situazioni di difficoltà e riu-scendo talvolta persino a superare i

propri limiti.

dante il Distaccamento Forestale di Patti, che ha illustrato il ruolo del Corpo Forestale nel campo della lotta agli incendi boschivi. Tanti i temi affrontati, tra i quali: il sistema di PC e l‟allestimento

di un campo; le tecniche antincen-dio (tenute dal G o v e r n a t o r e Mondello) ; le tecniche di Co-m u n i c a z i o n i radio (tenute dal Resp. PC della M ise r i co rd ia

Martino); le tecni-che di primo soccorso (tenute per la parte teorica dal Resp. Formazione della Misericor-dia Ferro e per la parte pratica dai volontari

Sono stati dieci giorni entusiasmanti quelli che 42 ragazzi, dai 7 ai 13 anni, hanno trascorso nei due Campi scuola (tenutesi nei locali AN-SPI) di protezione civile “Anch’io sono la protezione civile” dal 4 al 15 luglio, organiz-zato per il terzo anno consecutivo dalla Misericordia di San Piero Pat-ti in collaborazio-ne con l’associa-zione Kypsele e finanziato dal Mini-stero dell‟Interno - Dipartimento della Protezione Civile (PC). Martedì 12 luglio i ragazzi hanno accolto il Referente nazionale del Dipartimento di PC, Dott. Andrea Ursillo, che ha illustrato le attività di intervento in situazioni di emergenza e il lavoro ordinario e quotidiano della P C. I campi sono sati altre-sì visitati dal Comandante delle locale Stazio-ne dei Carabinieri M. Abbadessa che si è soffermato sull‟impegno dell‟Arma nelle Emer-genze di Protezione Civile, dal Funzionario del D.R.P.C., geom. Claudio Bartolotta, che ha spiegato il sistema Regionale della PC ed infine dal Commissario Fabio Capizzi, coman-

Santino Mondello

Campo scuola di Protezione Civile: bilancio positivo

RADICI

ARABITE: ghetto o fortezza?

da giustificare l‟insediamento di una simile struttura militar religiosa? Nelle altre zone dove esse sorsero vi era, indubbiamente, uno stato di perma- nente conflitto con

gli stati confinanti. In Asia Minore c‟era la guerra permanen-te contro l‟Impero Bizantino e i Cro-ciati Europei, nella Penisola Iberica quella contro I Regni cristiani del Nord che andava avanti dal 722. E nelle nostre con-trade? La valle del Timeto, sul versante Nord Est e quella d e l l ‟ A l c a n t a -

ra, sul versante Sud Est delimitavano lapropaggine di terra sicilia-na - grosso modo la catena dei Peloritani - che cadde per ultima sotto il controllo sarace-no. Sul versante Est, Taormina, che costituiva il locale caposaldo, cadde nel 902 e Romet-ta, sul versante Nord, nel 965. In altre parole i territori a Est della valle Timeto vennero definitivamente conquistati dagli Arabi – ma non del tutto domati, tant‟è che vi fu il tentati-vo di riconquista da parte di Maniace nel 1040 – ben 135 anni dopo il loro insedia-

mento nelle contrade sampietrine. E‟ logico ritenere, pertanto, che nella parte Nord Orien-tale dell‟Isola vi sia stato, per più di un seco-lo, una permanente situazione di conflitto con le forze bizantineivi stanziate che comportò – necessariamente – l‟installazioni di presidi militari lungo la linea di confine. Ovviamente i siti prescelti dovevano corrispondere a ben precisi requisiti strategici: posizione dominan-te, facilmente difendibile, all‟incrocio di vie di comunicazione e collegamento con territori già occupati e di penetrazione verso quelli nemiche. La collina di San Piero Patti rispon-deva – senz‟altro- a questi requisiti. E‟ al cen-tro di una vallata dalla quale si dipartivano – allora come ora – le vie di collegamento verso la costa, verso la valle dell‟Alcantara, verso la catena dei Peloritani e verso il versante Nord Occidentale dei Nebrodi, ove erano presenti focolai di resistenza Bizantina. E‟, pertanto, plausibile che sulla sommità della collina di San Piero – dove successivamente i De Man-na costruirono il Castello – si sia insedia-to una ribat, cioè un centro militare e religioso fortificato con lo scopo di presidiare il territo-rio già occupato ma non ancora domato, di difendere le vie di collegamento tra il versante tirrenico e quello jonico della Sicilia, di costi-tuire la base di partenza per attaccare i bi-zantini ancora presenti nella estrema punta della Sicilia orientale.

CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO... Salvatore Caffarelli

In uno studio sui Tempalri ( Alain Demurger : I TEMPLARI Un Ordine Cavalleresco Cristiano nel Medio Evo, Garzanti 2006) tale toponimo, invero nel testo ci si riferisce al termine spa-gnolo arrabida, la cui assonan-za con il nostro arabite è per altro di immediato impatto, si fa risalire al termine arabo: ribat “Il ribat è un centro militare e religioso fortificato, posto alle frontiere del mondo musulmano. Volontari, i murabitun, vengono a prestarvi servizio militare per un periodo limitato, intenti alla pre-ghiera e alla meditazione ; è un atto di ascesi compiuta in virtù del dovere dijihad, la guerra santa dell‟Islam” (I Templari, pag. 47). Siamo cioè di fronte a comunità di religiosi combattenti che – a pare-re di molti studiosi – ispiraro-no: sia gli ordini religiosi cavallere-schi costituiti in Palestina all‟epoca delle Cro-ciate ( Templari, Teutonici, Ospedalieri), sia quelli fondati - nello stesso periodo - in Spa-gna e Portogallo (Santiago , Calatrava, Alcan-tara) dove era in corso la “Reconcquista”, cioè la guerra dei Regni cristiani del nord della Penisola Iberica contro i musulmani che oc-cupavano il centro ed il sud della Spagna. La domanda che dobbiamo porci è la seguen-te: La valle del Timeto era una zona di frontie-ra tra il mondo musulmano e gli “infedeli” tale

Pagina 12 L’Opinione - L’informazione socio politica culturale sampietrina - Luglio\Agosto 2011