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Con gli ultimi di Buenos Aires aiutaci a combattere la povertà nelle “villas miseria” della Diocesi di San Martín gemellata da più di 50 anni con la Diocesi di Udine UN PANE PER AMOR DI DIO: dal 1962, attraverso i missionari la solidarietà diventa pane per tanti fratelli e sorelle in tutto il mondo. L’obiettivo della raccolta La raccolta quaresimale 2018 contribuirà alle spese di costruzione di una struttura della parrocchia “La Sagrada Familia” del quartiere di Billinghurst (appartenente al distretto di San Martín). La parrocchia è attualmente seguita da Padre Marcelo Curiantum, che ha sostituito padre Italico Sione, originario di Raschiacco (Faedis), morto alcuni anni fa. I locali costruiti saranno a servizio dei pove- ri della parrocchia (che ospita quattro “vil- las miseria”), costituendo un centro polifun- zionale di opere caritative: mensa, deposito e centro di distribuzione, dormitorio... un luogo che andrà a completare il lavoro svolto da padre Sione, che nel suo periodo da sacerdote della “Sagrada Familia” aveva realizzato una scuola elementare e una scuola superiore. Come contribuire 1. In tutte le parrocchie della Diocesi 2. Conto corrente postale n° 65921272 intestato a: Associazione Missiòn ONLUS 3. Conto corrente bancario presso: Banca Etica – Succursale di Treviso (Viale 4 Novembre n.71, 31100 - Treviso) Intestato a: Associazione Missiòn ONLUS IBAN: IT60 I050 1812 0000 0000 0115 995 Per ulteriori informazioni sulla Campagna Quaresimale e per manifesti e dépliant per le parrocchie che vogliano diffondere l’iniziativa: Centro Missionario Diocesano di Udine, Via Treppo 3 www.mission-onlus.it / [email protected] / 0432 414512 Arcidiocesi di Udine - Centro Missionario Diocesano Campagna Quaresimale 2018 p. Marcelo Curiantum

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Con gli ultimi di Buenos Aires

aiutaci a combattere la povertànelle “villas miseria” della Diocesi di San Martín

gemellata da più di 50 anni con la Diocesi di Udine

UN PANE PER AMOR DI DIO: dal 1962, attraverso i missionari la solidarietà diventa pane per tanti fratelli e sorelle in tutto il mondo.

L’obiettivo della raccolta

La raccolta quaresimale 2018 contribuirà alle spese di costruzione di una struttura della parrocchia “La Sagrada Familia” del quartiere di Billinghurst (appartenente al distretto di San Martín). La parrocchia è attualmente seguita da Padre Marcelo Curiantum, che ha sostituito padre Italico Sione, originario

di Raschiacco (Faedis), morto alcuni anni fa.

I locali costruiti saranno a servizio dei pove-ri della parrocchia (che ospita quattro “vil-las miseria”), costituendo un centro polifun-zionale di opere caritative: mensa, deposito e centro di distribuzione, dormitorio... un luogo che andrà a completare il lavoro

svolto da padre Sione, che nel suo periodo da sacerdote della “Sagrada Familia” aveva realizzato una scuola elementare e una scuola superiore.

Come contribuire

1. In tutte le parrocchie della Diocesi

2. Conto corrente postale n° 65921272 intestato a:

Associazione Missiòn ONLUS

3. Conto corrente bancario presso:

Banca Etica – Succursale di Treviso (Viale 4 Novembre n.71, 31100 - Treviso)

Intestato a: Associazione Missiòn ONLUS

IBAN: IT60 I050 1812 0000 0000 0115 995

Per ulteriori informazioni sulla Campagna Quaresimale e per manifesti e dépliant per le parrocchie che vogliano diffondere l’iniziativa:

Centro Missionario Diocesano di Udine, Via Treppo 3

www.mission-onlus.it / [email protected] / 0432 414512

Arcidiocesi di Udine - Centro Missionario Diocesano C a m p a g n a Q u a r e s i m a l e 2018

p. Marcelo Curiantum

Il gemellaggio Udine - San Martín

Nel 1957 Papa Pio XII presentava l’enciclica “Fidei donum” (dono della fede), per invitare la Chiesa all’impegno missionario. La missionarietà non era più pensabile come iniziativa dei singoli, ma come opera dell’intera Chiesa, chia-mata a farsi essa stessa missionaria. I preti che partivano, detti appunto “fi-dei donum”, iniziavano allora ad essere considerati un’estensione della loro diocesi di provenienza: una parrocchia in più, in Africa o in America Latina.

Nello spirito di quell’enciclica, nel 1962 la Diocesi di Udine dava inizio a un rapporto di cooperazio-ne con la diocesi argentina di San Martín, che com-

prende i di-partimenti di San Martín e di Tres di Fe-brero nella prov inc ia di Buenos Aires. Da allora,

otto “fidei donum” sono partiti dalla Diocesi di Udi-ne alla volta di San Martín, tra cui don Luigi Gloaz-zo, attuale direttore di Caritas e Centro Missionario. Attualmente due parrocchie locali sono guidate da sacerdoti friulani: don Rolando Roiatti e don Claudio Snidero.

La loro presenza in un territorio cittadino a forte presenza di immigrati, carat-terizza una pastorale molto attenta ai problemi sociali, economici, culturali e alla promozione delle comunità di base.

Situazione di San Martín

La diocesi comprende due Comuni del-la “gran Buenos Aires” (San Martín: 430.000 abitanti; Tres de Febrero: 345.000 abitanti). Sono cresciuti subito

dopo la se-conda guer-ra mondiale in seguito a l l ’ insedia -mento degli emigranti che provenivano dall’Europa (moltissimi gli italiani e i friulani).

Accanto alle strutture economiche ed abitative si sono stabiliti degli interi quartieri di abitazioni pre-carie chiamati “villas miseria”, dove si vive in case di fortuna, senza acqua e fogne. Secondo gli ultimi rilevamenti, il distretto di Buenos Aires che ospita più “villaggi della miseria” è proprio San Martín, che registra più di 90.000 abitanti di queste bidonville.

Quest’anno l’economia argentina ha registrato una contrazione di oltre il 2%, con una produzione indu-

striale in caduta libera, un tasso di disoccupazione che ha superato il 9% e un’in-flazione al di sopra del 40%. Nel 2016 la moneta locale, il peso, ha strappato alla lira turca il primato della peggior performance dell’anno. Accanto ai “poveri tradizionali” si sono aggiunti i nuovi disoccupati: molte famiglie che prima riusci-vano a soddisfare almeno le necessità basilari si vedono ora nell’impossibilità non solo di pagare le tasse, ma anche di garantirsi il cibo di ogni giorno.

Le “villas miseria” di Buenos Aires

Le favelas di Buenos Aires si chiamano “villas (pron. vigias) miserias”, nome tratto dal romanzo di Ber-nardo Verbitsky “Villa Miseria también es América” (1957), dove si descrivono le terribili condizioni di vita dei migranti interni durante la cosiddetta “Decade Infame” (1930-1943). Spesso le villas - vere e proprie città parallele, carat-terizzate da condizioni abitative inumane, crimina-lità e larga diffusione di droghe - sono separate da pochi metri dalle case più sontuose, dove la gente vive barricata dietro muri alti 5 metri e filo spinato. Nel 2014 la rivista di geopolitica “Limes” ha pub-blicato i dati delle villas di Buenos Aires: oltre 1000 inurbazioni informali ospitanti circa 327mila famiglie.

progetto del centro Caritas nella parrocchia“La Sagrada Familia” del quartiere Billinghurst