lo strillone - ottobre 2012

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Mosciano S.A. (Te) tel. 085 8071089 www.euromobiliarreda.it ANNO 2° - N. 20 - Ottobre 2012 Mosciano S.A. (Te) tel. 085 8071089 www.euromobiliarreda.it DISTRIBUZIONE GRATUITA Via Naz.le S.S 150 - Tel. e Fax 085.8041059 - Pagliare (TE) Riapre con gli storici gestori dell’ Hercules MENSILE D ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORT www.lo-strillone.it TERAMO Ospedale: lo “strano caso” di oncologia pag. 4 ROSETO Tassa di soggiorno: ipotesi, pareri e opinioni pag. 7 GIULIANOVA L’oroscopo d’autunno della politica pag. 10 SOLIDARIETÀ RosetoSportiva a Nosy Be, Madagascar pag. 12 MORRO D’ORO Il Mudialito compie 17 anni pag. 15 PIOVE SEMPRE SUL BAGNATO Allagamenti. Sulla costa abbiamo un problema foto Leli

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Mensile d'attualità, politica, cultura e sport.

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Mosciano S.A. (Te) tel. 085 8071089

www.euromobiliarreda.it

ANNO 2° - N. 20 - Ottobre 2012

Mosciano S.A. (Te) tel. 085 8071089

www.euromobiliarreda.it

DISTRIBUZIONEGRATUITA

Via Naz.le S.S 150 - Tel. e Fax 085.8041059 - Pagliare (TE)

Riapre con gli storici gestori dell’ Hercules

MENSILE D ’ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORT

www.lo-strillone.it

TERAMOOspedale: lo “strano caso” di oncologia

pag. 4

ROSETOTassa di soggiorno: ipotesi, pareri e opinioni

pag. 7

GIULIANOVAL’oroscopo d’autunno della politica

pag. 10

SOLIDARIETÀRosetoSportiva a Nosy Be, Madagascar

pag. 12

MORRO D’OROIl Mudialito compie 17 anni

pag. 15

PIOVE SEMPRE SUL BAGNATOAllagamenti. Sulla costa abbiamo un problema

foto Leli

2 Ottobre 2012e-mail: [email protected] i tor ia le

LA VITA è UN VIAGGIO

diUGO CENTi

QUESTA ME LA SEGNOUrbanistica dal basso. Rappresenta il tentativo di una “urbanistica partecipata”, cioè decisa diret-

tamente dagli abitanti, l’iniziativa “Borghiattivi”, promossa dal WWF con i fondi della “Progetta-zione Sociale Emergenza Abruzzo”. Per la provincia di Teramo l’esperimento si sta facendo a Fano Adriano, in collaborazione con l’associazione “I Grigetti” e della Pro Loco. In estate si sono svolte iniziative pubbliche sul tema condite anche da momenti gastronomici all’insegna del “bio” e di intrattenimento a base di cultura indigena.

Qui si spende per casa. Qualche giorno fa ho incontrato un imprenditore illuminato. “Lo sai per-ché in Europa i cittadini spendono di più per consumi, viaggi, cultura?”, mi ha detto. “Non per-

ché prendono di più come paga mensile, ma in quanto non hanno la nostra tradizione di compra-re la casa; quindi lì gli alloggi costano poco perché non conviene specularci. Ed i soldi in più che si

ritrovano in tasca li usano per far girare l’economia. Noi invece ci indebitiamo a vita per la casa e poi non abbiamo in tasca euro bucato neanche per comprarci una vacanza!”. E già, davvero elementare Watson!

Le sagre uniscono. Questa estate politici di entrambe gli schieramenti principali non si sono fatti mancare qualche “taglio di nastro” di note sagre gastronomiche, con relative foto-ricordo. Non c’è che dire: le sagre uniscono. E fa

che lì siano nati nuovi… partiti? O per lo meno nuovi… accordi politici? Tanto con la “trasparenza” che ha la politica italiana per accorgetene devi aspettare che si materializzano davvero!

Contributi turismo. Sono apparse sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo subito dopo ferragosto i primi elenchi delle domande “potenzialmente ammissibili”, della famosa legge regionale n.77/2000. Quella disposizione, cioè,

che eroga contributi in denaro per chi esercita attività turistiche. Per quanto riguarda la costa teramana si contano in elenco due richieste provenienti da Alba Adriatica (204 mila euro di contributo); tre da Tortoreto (226 mila euro); due da Giulianova (167 mila euro); due da Roseto (150 mila più 149 mila euro per una richiesta ricadente però in Comunità montana); tre da Pineto (328 mila euro) e tre da Silvi (115 mila euro). Ora le domande, per complessivi circa 1 milione 340 mila euro, dovranno ora essere esaminate.

Teramo Lavoro. Come è noto la Provincia di Teramo detiene una società in house, come si dice. (per capirci è come una sorta di “municipalizzata”). A questa società, che si chiama “Teramo Lavoro”, delega alcune attività e servizi.

Ad esempio, si occupa dei progetti edilizi da depositare al Genio Civile provinciale, e per il solo mese di maggio la Provincia ha corrisposto 11.373 euro (det.134/012). Oppure si interessa di viabilità e trasporti, e la Provincia per i mesi di marzo, maggio e giugno ha corrisposto 5.509 euro al mese. Certo, sorge spontanea la domanda: ma queste attività, che sembrano tipicamente d’ufficio, non potrebbero essere svolte direttamente dalla Provincia?

Il “bollo” auto. Con determina n.424 del 10 maggio 2012, la Provincia di Teramo ha provveduto ha pagare la “tassa di circolazione” di 22 suoi autoveicoli (comprese quattro auto blu). La spesa complessiva è di euro 4.576, di cui euro

1.729 per le sole auto-blu.

diCrisTiaN qUaraNTa

La vita è un viaggio. Se siamo fortunati possiamo illuderci di deciderne almeno in parte direzione e velocità, magari scegliendo anche qualcuna delle persone che avremo al nostro fianco. Ma per quanto tentiamo di controlla-re mete, percorsi e compagnia, a dominare davvero è quel senso di casualità, di meraviglia e di sorpresa, che poi rende ogni giorno, ogni passo, un regalo da scartare. Vale nel bene e nel male. In ogni posto del mondo. Ina-nelliamo successi e fallimenti come infinite perline colora-

te nel filo della vita. Un passo dietro l’altro. Un passo dentro l’altro. In quello che siamo è presente tutto quello che siamo stati: una miscela irripetibile di genetica, esperienze, luoghi, visi, voci, parole, immagini e suoni. Un distillato di noi e di quello che le esperienze e le persone che abbiamo attraversato ci hanno lasciato addosso.La vita è un viaggio, è resta tale anche se commettiamo l’errore di non mettere mai il naso fuori di casa, per scopri-re che il mondo è tanto diverso quanto è uguale ad ogni latitudine, come l’uomo e la natura che lo abitano. E in questo dedalo di storie e situazioni, sta a noi trovare la via per restare viaggiatori curiosi e attenti, senza del viaggio sprecare nemmeno un attimo prezioso. Se non restiamo concentrati rischiamo di perdere distrattamente lungo il percorso le cose che contano davvero: l’amicizia, l’amore, le persone, l’armonia con il mondo di cui facciamo par-te. Non esistono strade impossibili e nemmeno itinerari migliori di altri. Siamo in viaggio e basta. Che sia una stradina sterrata piena di buche e di curve, o che sia una corsa velocissima lungo l’autostrada. Che sia in discesa o in salita. Che sia un po’ di tutto questo, oppure tutt’altro. Che duri cent’anni o ancora un’ora. Finché ne avremo per tenere gli occhi aperti e il cuore acceso, ogni singolo passo sarà un privilegio senza eguali. Guardatevi attorno e respirate forte. Esistiamo. E c’è tanto tanto da fare…

3Ottobre 2012e-mail: [email protected] &Regione Provincia

ITINERARILO STORIcO BAR dEL PAESE cOME NUOVO LUOGO d’AGGREGAzIONE“AL BELVEdERE” dI GUARdIA VOMANO: QUANdO ANTIcO E MOdERNO SI UNIScONOGenuino Fasciocco ci racconta come si può ripartire da un’attività di ristorazione per valorizzare il vecchio borgoIl panorama limpido e suggestivo è quello della vallata del Vo-mano, che dalla affollata costa ci porta dritti verso i silenzi del-le nostre montagne, mentre l’odore che si diffonde nell’aria è quello del mosto che da sempre caratterizza le vie dei borghi in questo periodo dell’anno, quando, come diceva il poeta, i tini ribolliscono. Questa è l’atmosfera che si respira a ottobre a Guardia Vomano, antico borgo dell’omonima vallata, dove, come è successo a tanti altri centri collinari negli ultimi decenni, il richiamo della città, della costa e del lavoro ha svuotato in parte le sue strade, case, attività, tradizioni e ancor di più la sua anima.La nostra visita a Guardia Vomano, però, ha per obiettivo quel-lo di riscoprire qualcuno che, a modo suo, cerca di porre un rimedio affinché ciò non accada più: Genuino Fasciocco è un giovane (proprio così!) che nello scorso mese di luglio ha realiz-zato il sogno della sua vita: quello di aprire un’attività di ristora-zione in quello che era il bar storico del paese: ‘Al Belvedere’. Gli abbiamo chiesto quindi da dove sia nata questa idea: “Ri-scoprire i centri storici dei nostri paesi è stato negli ultimi anni un fenomeno di tendenza che in parte è stato seguito anche nel nostro Abruzzo”, ci dice Genuino, “ Nel caso di Guardia Vo-mano il rilancio della vita cittadina non poteva che partire da quello che per decenni ha rappresentato il punto d’incontro : il bar”. Luogo che nell’immaginario comune lascia pensare ad alcune persone attempate che riempiono le proprie ore nella terrazza panoramica accompagnate da un mazzo di carte e un ‘solido’ bicchiere di vino rosso, il ‘Belvedere’, pur conservando in parte tale veste tradizionale, con la nuova gestione si è ovviamente adeguato ai tempi che corrono: “L’Aperitivo cenato del venerdì sera, con la musica del DJ a ravvivare anche il prosieguo della serata è stato il primo appuntamento settimanale fisso da noi proposto”, spiega Genuino, “La risposta è stata positiva e continueremo su questa linea anche nei prossimi mesi. Adesso siamo comunque concentrati su un altro aspetto della nostra attività: la ristorazione. E’ quasi pronta la nuova sala che amplierà il locale e la nostra offerta è già completa. La cucina è incentrata sui piatti tipici della zona, tra cui gli immancabili arrosticini; ad accompagnare i pasti ci sono poi i vini delle migliori aziende locali e regionali per una scelta che possiamo definire completa. I ragazzi del paese e della zona in generale, tendono ad allontanarsi per cercare passatempi e divertimenti; noi invece stiamo cercando di risvegliare il paese riavvicinando i primi e cercando di portare anche persone nuove (non solo turisti) a Guardia Vomano. La pace e la tranquillità presenti del nostro belvedere, infatti, si possono a volte conciliare con le serate più animate e vivaci tipiche dei centri balneari. Questa vuole essere la nostra offerta, la quale dovrà essere in grado di accontentare chi vuole divertirsi il fine settimana, chi vuole trascorrere le serate in allegria e con una sana mangiata e anche chi… non abban-dona la tradizione della partita a carte e del bicchiere di vino novello”.A metà strada tra il mare e l’autostrada che porta a L’Aquila-Roma, quindi, ‘Al Belvedere’ ripropone antichi sapori e atmosfere nel contesto di un’attività allo stesso tempo nuova e trandy più che mai.

Guardia Vomano è facilmente raggiungibile poi-ché dista circa 8 km sia dal casello Roseto della A14 che dall’uscita di Val Vomano che porta a

L’Aquila e Roma

4 Ottobre 2012e-mail: [email protected]&Regione Provincia

LO “STRANO cASO” dEL REPARTO ONcOLOGIA ALL’OSPEdALE dI TERAMOdiMarco Borgatti La vicenda che interessa il reparto

di Oncologia di Teramo è alquan-to complessa e , come troppo spesso

in Italia, riguarda uno strano intrec-cio fra economia, bilanci e politica. Il 6/11/2008 con delibera n. 1217, veniva costituito il Dipartimento di Oncologia, cui afferivano l’UOC di Oncologia, l’UOC di Radioterapia, UOSD di Chirurgia Oncologica, il D.H. oncologico di Giulianova e quello di S.Omero, con conferimento di inca-rico al Direttore dell’UOC di Oncolo-gia. Il fine era coordinare le varie at-tività per garantire un miglior tratta-mento delle neoplasie , garantendo al paziente un’assistenza continua e diretta in ogni aspetto della lotta al cancro. Tale impostazione è stata confermata dalla stessa regione nel “piano operativo 2010” confermando i dipartimenti oncologici di Teramo, Pescara e Chieti.

La vicenda diventa poco chiara quando in data 18/2/2011 con delibera 0134 veniva soppresso il di-

partimento di Oncologia di Teramo e lasciati in essere gli altri reintegrando l’UOC di Teramo in Medicina In-terna. Per completare la assurda disarticolazione del Di-partimento Oncologico veniva creata una unità opera-tiva semplice dipartimentale di oncologia a Giulianova, che veniva di fatto inglobata nel dipartimento medico, perdendo ogni contatto con l’oncologia “madre” di Te-ramo.

Da qui inizia quella che è una vera e propria epopea del reparto.

Il 16/8/11, nel pieno contesto delle ferie estive programmate, e nonostante ripetute lettere di

opposizione del Dir.UOC di Oncologia , veniva trasferita la Dott.ssa Di Gennaro dalla UOC di

Oncologia di Teramo al DH di Giulianova, ridu-cendo di fatto l’organico di Teramo, senza più reintegro o sostituzione. Dal mese di febbraio

2012 ad oggi, l’organico dell’on-cologia di Teramo si è ridotto del 40% a causa del mancato reintegro di un dirigente medi-co trasferito, della mancata so-stituzione di una dott.ssa assen-te per maternità e per il protrarsi di oltre 7 mesi della malattia di un dirigente medico tuttora as-sente. Dal reparto piovevano lettere per chiedere il reintegro del personale mancante ma la risposta è avvenuta in modo particolare , con la chiusura del reparto di degenza di oncolo-gia di teramo nell’Agosto 2012

accorpandolo al reparto di medicina interna. Negli ultimi 6 anni il reparto è stato accorpato una sola volta, peraltro per effettuare lavori di manutenzione e nel fax che comunicava que-sta disposizione era indicata la data di chiusura ma non quella di riapertura. Di certo il reparto di Oncologia di Teramo non è oggi come ieri perfetto. Molti sono gli interventi, le strutture e le attrezzature da migliorare ed aggiornare. Ma quel che stupisce è capire come sia possibile che o per risparmiare voci di bilancio o per “eli-minare” figure non gradite ai dirigenti le conse-guenze le paghino dei malati oncologici.

In questi giorni è stato alto lo sdegno per la chiusura della degenza di oncologia a Teramo,

unica in tutta la provincia , luogo dove si rico-verano i malati più gravi e spesso terminali. La vita umana non può essere vincolata a voci di bilancio, l’umanità, la compassione e la lotta ai tumori non possono essere tagliate. Dal 10 Set-tembre il reparto è stato riaperto nel caos totale. Il personale infermieristico in parte è in ferie ma in parte no. Ma a testimoniare la volontà passa-ta dei dirigenti ASL di non riaprire tale struttura sta il fatto che il personale non in ferie interno ed esperto era stato mandato a sostituire colle-ghi in altri reparti. Quindi si è trovata la parados-sale situazione che un infermiere di oncologia si trovava ad esempio in cardiologia e per riaprire la degenza oncologica si è ricorso a sostituti di altri reparti. Cattiva pianificazione dei turni e fe-rie oppure era già stato dato per chiuso? Forse la scalpore di questi giorni sulla vicenda ha co-stretto l’ASL a riaprire? Non sta a noi rispondere. Quel che ora serve è altro. Serve reintegrare il personale medico, serve potenziare il personale infermieristico e fornire un supporto psicologico ai malati ed alle loro famiglie. Serve riaprire un dipartimento e guidare i pazienti fuori dalle in-terminabili liste di attesa nei percorsi diagnosti-ci post terapie ed intervento. Non servono altre parole ma servono fatti. Il tumore purtroppo non va né in ferie ne aspetta decisioni di dirigenti e politici.

MENSILE D ’ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORT5Ottobre 2012

e-mail: [email protected] &Regione Provincia

Le centrali di Con-troguerra e Co-lonnella sono solo le ultime

proposte di nuove centrali a biomasse in provincia di Teramo.Si tratta di iniziative spesso calate dall’alto senza nes-sun coinvolgimento delle popolazioni locali che non vengono minimamente in-terpellate su quanto dovrà ac-cadere sul loro territorio.Sembra poi mancare una pianifica-zione generale che tenga conto della reale disponibilità di materia da utilizzare in que-sti impianti.È emblematico leggere sulla stampa che gli stessi sindaci di questi comuni siano all’oscuro di quanto sta avvenendo, no-nostante, almeno nel caso dell’impianto di Colon-nella, l’iter sia ormai in fase avanzata.Le notizie lette sugli organi di stampa destano partico-lare preoccupa-zione in merito alle dimensioni complessive degli impianti ed alle con-seguenti quantità di materiale necessario per alimentarle. Il WWF chiede che si avvii da subito un confronto sui progetti avanzati al fine di con-sentirne una approfondita valutazione.

Il WWF non è pregiudizialmente contrario agli im-pianti a biomasse, ma ritiene che, in un quadro generale che tenga conto dell’inquinamento complessivo, della limitatezza delle risorse e del-la disponibilità di territorio, tali impianti vadano realizzati solo a determinate condizioni.

Al riguardo è fondamentale il rispetto assoluto di alcuni punti:- l’approvvigionamento deve essere sostenibile e deve avvenire da aree prossime a quelle di utilizzo su bacini molto limitati, affinché il traspor-to non comprometta il bilancio energetico. No quindi a fonti di approvvigionamento lontane, a maggior ragione da quei Paesi del sud del mon-

diwwf TEramO

NUOVI IMpIANTI A bIOMASSE A COLONNELLA E CONTROGUERRA

do dove sono in atto fenomeni di deforestazione;

- ogni singola iniziativa deve essere sottoposta preventi-vamente ad un accurato bilancio energetico (con-teggio dell’energia spe-sa e ricavata);- le emissioni prodotte vanno calcolate relati-

vamente all’intera filiera (coltivazione, lavorazione

dei prodotti, trasporto, uso finale);

- la comunità locale dovrà essere informata tempestivamente e coin-

volta nei processi decisionali;- nessun progetto può essere accettato se gene-ra rischi per la biodiversità: la salvaguardia delle specie animali e vegetali è un valore primario (a tal fine devono essere escluse da ogni progetto

le aree ad elevato valore di biodiversità);- il prelievo dei residui forestali a scopo

energetico deve garantire il mante-nimento delle funzionalità essenziali degli ecosistemi interessati (stabili-tà dei versanti, caratteristiche pe-dologiche, cicli idrologici, ecc.);- la localizzazione degli impianti dovrà essere attentamente valu-tata e gli aspetti paesaggistici cor-

rettamente considerati.

6 Ottobre 2012e-mail: [email protected]&Regione Provincia

Tra gli appuntamenti culturali della provincia di Teramo, il Festival del Teatro comico di Sant’Omero spicca per qua-

lità artistica, ricchezza dell’offerta e gradimento del pubbli-co. Giunto alla XXI edizione, si è caratterizzato sin dall’inizio come laboratorio di sperimentazione, una vetrina intelligen-te il cui scopo era e rimane quello di rendere edotto il pro-prio pubblico sulle nuove tendenze dello spettacolo comi-co, attraverso una panoramica di nomi nazionali e interna-zionali caratterizzati proprio dall’alto livello artistico coniuga-to a doti accattivanti di spettacolarità e divertimento. Una formula vincente che ha permesso una crescita costante sia del festival che dello stesso pubblico.

Con la manifestazione, sono state collaudate forme di spettacolo presentate per la prima volta nel territorio

provinciale e regionale e che, nel corso degli anni, arricchi-te di nuovi spunti, hanno finito per determinare una richiesta sempre più crescente tra i pubblici di tutte le piazze, richie-sta non viziata né condizionata dal gusto facile televisivo. La consueta apertura ai nomi internazionali (da Yves Lebre-ton a Jango Edwards, da Johnny Melville a Tortell Poltrona, da Leo Bassi a Gustave Parking) ha inaugurato anche una tendenza di confronto e di scambio interculturale ormai im-prescindibile in qualsiasi contesto di proposta teatrale e di spettacolo.

Le proposte del Festival si sono distinte anche per la sua lungimiranza, scommettendo su artisti che non avevano

ancora raggiunto la piena notorietà, ma che di lì a poco sarebbero diventati i nomi più importanti e richiesti del set-tore comico. Ben prima di essere noti al grande pubblico,

Paolo Rossi, Alessandro Bergonzoni, Gioele Dix, Peppe Lanzetta aveva-no calcato le scene del Festival del Teatro co-mico. Di Antonio Rezza venne realizzata la pri-ma retrospettiva in asso-luto dei suoi corti, prima che l’artista esordisse nel lungometraggio.

Infatti il Festival non si è mai attenuto stretta-

mente e limitatamente alla sfera teatrale. Il ci-nema si è sempre affian-cato al teatro, con delle

proposte di comicità intelligente esplicitata attraverso retro-spettive e anteprime, comicità nazionale e internazionale (rassegne relative al cinema di Massimo Troisi e di Alvaro Vita-li, allo slapstick di Buster Keaton e Harold Lloyd, alla comicità europea di Jacques Tati, alla tradizione dell’avanspettacolo attraverso il cinema, fino alle ultime, seguitissime rassegne, “Nel baratro del comico” e “Terror comico”, dedicate ai problemi dell’attuale mondo – guerra, terrorismo, globaliz-zazione, crisi finanziare – esplorati però in chiave farsesca). Il

ANcHE QUEST’ANNOSANT’OMERO HA cONFERMATO LA SUA VOcAzIONE TEATRALE E cULTURALE Il Festival del Teatro comico raggiunge la sua XXI edizione

programma d’intenti del-la manifestazione, quello di coniugare il diverti-mento alla qualità, l’in-telligenza al buon umore, si è rivelato vincente su tutta la linea. Differente e più longevo rispetto a manifestazioni analoghe legate alla comicità, il Festival ha sempre avuto gli occhi puntati di stam-pa e televisione nazionali, che ne hanno sottolinea-to il carattere innovativo e di notevole spessore ar-tistico. La costante atten-zione del pubblico, la sua risposta in termini di entu-siasmo e gradimento, ha permesso di smentire l’o-pinione seconda la qua-le il pubblico gradirebbe solo ed esclusivamente spettacoli caratterizzati dalla faciloneria improntata alla più infima of-ferta televisiva.

Da parte degli organizzatori c’è stato sempre l’intento di strutturare il cartellone del Festival in maniera rigorosa e

articolata, prediligendo temi, tendenze e programmi ragio-nati. Con l’assoluta consapevolezza che scelte più facili e prive di criterio finiscono alla lunga per stancare. E nulla han-no a che vedere con lo spirito di una manifestazione che si è sempre voluta caratterizzare in termini di gusto e alta qualità artistica.

Necessità di considerare le categorie dello spettacolo in controtendenza con l’appiattimento televisivo e sociale;

stimoli e apertura al nuovo; confronto con il nuovo senza dimenticare la tradizione: sono questi i segni distintivi di un Festival che si mantiene costantemente aperta verso l’inno-vazione e l’evoluzione.

ore 21.30Anteprima Festival

Monica ZucconSalvatore Esposito

Dado Tedeschi

Amministrazione Comunale Sant’ Omero

delegata alla cultura Alessandra Candelori

Ingresso 5 euro

ingresso spettacolo di Paolo Hendel 10 euro

ww

w.dm

en.it

20 agostolunedì

19 agostodomenica

18 agostosabato

17 agostoVENERDì

ore 21,15

ore 22 | Teatro comicoore 21,15

ore 21 | Avanspettacolo

ore 21 | Avanspettacolo

ore 21 | Avanspettacolo

Gli Gnomiz

ore 22 | Teatro comicoore 21,15

Amministrazione Comunale Sant’OmeroFondazione Culturale Val Vibrata

Ente Festival Internazionale del Teatro Comico

Amministrazione Comunale Sant’ Omero

delegata alla cultura Alessandra Candelori

Ingresso 5 euro

ingresso spettacolo di Paolo Hendel 10 euro

d u e m i l a d o d i c i

Raul CremonaPaolo&MaxMarco GuarenaMarisa RampinAl pianoforte Rita Bacchilega(Italia)

Thomas & Lorenzo(Svizzera)

Yllana(Spagna)

Direzione artistica Monica Zuccon

Direzione artistica cinema e video Leonardo Persia

Allestimenti scenogra�ci Manucci Daniel

e Fabio Di Salvatore

Info e prenotazioni 0861 88098 int. 7.

Fondazione Culturale Val Vibrata

p.zza Dauri, 1 • Sant’Omero (TE)

www.fondazionevalvibrata.com

U�cio stampa Valentina Procopio

Service audio luci Martino Di Antonio

Coordinamento generale Fondazione Culturale

Val Vibrata - Flaviano Di Berardino

Direzione artistica Monica Zuccon

Si ringrazia per la collaborazione artistica Leonardo Persia

Allestimenti scenogra�ci Manucci Daniel

Info e prenotazioni 0861 88098 int. 7.Fondazione Culturale Val Vibratap.zza Dauri, 1 • Sant’Omero (TE)www.comune.santomero.te.itwww.fondazionevalvibrata.cominfo@fondazionevalvibrata.com

U�cio stampa Valentina Procopio

Coordinamento generale Fondazione Culturale

Val Vibrata - Flaviano Di Berardino

Amministrazione Comunale Sant’ Omero

delegata alla cultura Alessandra Candelori

ingresso spettacolo di Raul Cremona 10 euro

18 - 19 - 20 agosto ingresso 8 euro

Monica ZucconSalvatore Esposito

Monica ZucconSalvatore Esposito

Fondazione TercasRegione Abruzzo

Provincia di TeramoUnione Comuni Val Vibrata

Cosev ServiziEstra Energie

Poliservice

paolo Rossi, anche lui ha esordito sul palcoscenisco

del festival vibratiano

La conferenza stampa dell’ultima edizione

7Ottobre 2012e-mail: [email protected] Rose to

diViNCENzO di frisChia

Tassa di soggiorno a RosetoLa parola ai cittadini

a Gulianova”. Il paragone con le maggiori città d’arte italiane, che la tassa di soggiorno l’hanno introdotta da tempo, lo fa anche D., turista veneziano che viene dalle nostre parti fin da bambino ed ha molto a cuore Roseto e le sue sorti. La tassa di soggiorno, per questo turista, ha un senso nelle città come Venezia, Roma, Firenze, che hanno problemi nel gestire l’enorme afflusso di turisti sul loro territorio. A Roseto, se volessero introdurre la tassa, dovrebbero prima migliorare l’offerta, “rendendo il pa-ese pulito e creando parcheggi”. Di diverso avviso N., turista spagnolo che preferisce la spiaggia di Cologna a Benidorm e alla Costa Brava, e la sua fidanzata italiana. “Se quell’euro fosse compreso già nel prezzo dell’hotel, come succede in molte altre città europee, non ci sa-

rebbe nessun problema, an-che perchè il turista non se ne renderebbe nemmeno conto. E poi le spiagge del Comune di Roseto sono le migliori!!” “Un euro per una persona che ri-mane a Roseto un giorno è

poco, ma per una famiglia di quattro persone che voles-se trascorrere qui un paio di settimane diventerebbe una cifra significativa” osserva un pizzaiolo di Roseto nord, il quale però ammetterebbe la tassa se la sua destinazio-ne fosse effettivamente un miglioramento delle infrastrut-ture turistiche cittadine. Del tutto contrari, invece, alcuni balneatori e cittadini, che temono che i turisti, già pochi, diminuiscano ulteriormente. Prevalgono i pareri negativi, quindi, in attesa di conoscere, nel mese di ottobre, il re-golamento definitivo, che sarà varato al termine di una serie di incontri dell’Amministrazione con gli operatori del settore e gli altri Comuni della costa teramana.

Anche Roseto potrebbe imporre, a partire dalla stagione turistica 2013, una tassa di soggiorno. Sembra es-

sere questa la volontà dell’Ammini-strazione Comunale: i turisti che vor-ranno trascorrere nella nostra città le meritate vacanze saranno costretti a pagare 1 euro al giorno a persona.

Non è stata una scelta facile quella del Sindaco Pavo-ne e della sua Giunta, ma “si è resa necessaria anche a causa di un pesante ridimensionamento del gettito di risorse nazionali agli Enti locali”, fa sapere il Primo Citta-dino in un comunicato pubblicato sul sito del Comune. Gli introiti saranno comunque destinati a finanziare inve-stimenti nel settore del turismo, allo scopo di migliorare i servizi e la ricettività. Ma come ve-dono questa iniziativa i diretti interessati, ossia i cittadini lon-tani dal palazzo della politica, gli operatori turistici, i gesto-ri di pubblici esercizi, e, soprattutto, gli stessi turisti? Da quanto emerge dalle interviste fatte dallo Strillone pre-vale un’opinione assai negativa. La tassa, secondo l’o-pinione maggiormente diffusa, deprimerebbe ancora di più un mercato del turismo già colpito duramente dalla crisi e dai problemi che Roseto ha avuto nella stagione estiva appena conclusa. “Pessima idea”, dicono da un bar sulla Nazionale, “Non abbiamo un bacino d’utenza tale che giustifichi la cosa. Roseto, purtroppo, non può mettersi a paragone con Venezia o Roma. E poi, since-ramente, dopo l’estate appena trascorsa, tra divieti di balneazione e mancanza d’acqua… Penso che sarà un modo per invogliare il turista ad andarsene a Pineto o

8 Ottobre 2012e-mail: [email protected] ianova

Un gruppo di cittadini volen-terosi con la passione per la

pol it ica, un’iniz iativa pubblica per segnalare le aree da r iqua-l i f icare e un Movimento, quello delle “5 Stel le”, che si sta orga-nizzando anche nel la nostra cit-tà. Sono questi gl i ingredienti necessari per la r iuscita del con-corso fotografico “Giul ianova in

degrado” che r ientra nel la campagna deno-minata “Riuti l izz iAMO l’ Ital ia”, promossa dal WWF. Con tale iniz iativa i “gri l l ini” giul iesi mi-rano a real izzare a l ivel lo locale ciò che l’as-sociazione ambiental ista ha pensato di fare su scala nazionale: segnalare le aree dismes-se o degradate al f ine di permettere ai citta-dini di r iappropriars i del le stesse. L’obiett ivo, strettamente polit ico, è quello di instaurare sul terr itor io una sorta di presidio permanen-te atto a dare nuova l infa al la lotta contro l’abusivismo, la cementif icazione selvaggia e i l consumo del suolo. In tal senso i l concor-so “Giul ianova in degrado” mira a mettere in moto un processo di mobil i tazione dal basso che permetta ai cittadini di rendersi conto vis ivamente di quante e quali s iano le aree abbandonate a se stesse. Attraverso l’ invio di una o più istantanee, uti l i a segnalare zone in cui s i rendono necessari in-terventi di valorizzazione ambientale e urbanist ica o che meriterebbero di essere destinate a migl ior uso, s i potrà dare un contr ibuito per abbattere tutt i quei monu-menti cittadini al l’ incuria uno dei quali è ben vis ibi le nel la cartol ina che pubbliciz-za l’evento in internet. St iamo parlando del fabbricato di Piazza Dalla Chiesa che un tempo ospitava i l Mercato Coperto. L’area in questione è stata oggetto già nel febbraio del 2011 di una delibera di indir izzo aff idata dalla Giunta comunale al la “Giul ianova Patr imonio” che avrebbe dovuto provvedere – stando a quanto ebbe a dire i l s indaco Mastromauro – <<alla s istemazione dell’ intera piazza attraverso soluzioni architettoniche in grado di preservare la qualità ambientale generale, quindi r ispettose dell’ identità dei luoghi, con basso impatto ambientale, con uti l iz-zo di soluzioni d’avanguardia e r icorso a tecnologie che prevedano l’uso di fonti di energia r innovabile. Una piazza pensata come un reale polmone verde, dove i l verde stesso s ia elemento r iqualif icatore; una piazza, peraltro, dotata di attento arredo e di idonei spazi per lo sport e per i l tempo l ibero>>. Parole che descrivono un progetto tanto ambizioso quanto condivis ibi le, ma che al lo stato attuale non hanno sort ito effett i vis ibi l i . A questo punto una foto può diventare un’arma da contrapporre ai proclami. I l termine ult imo per inviare le foto è i l 30 settembre, l’ indir izzo è: concorso@5stel legiul ianova.it.

GIULIANOVA è UNA cITTÀ dEGRAdATA? dITELO cON UNA FOTOdiPiEr PaOlO di dONaTO

9Ottobre 2012e-mail: [email protected] Giul ianova

Tutti fanno finta di niente ma ormai è ufficioso: Francesco Mastro-mauro si candiderà alle politiche nazionali. Il sindaco di Giuliano-va ha strategicamente smentito su alcuni quotidiani, ma ha già preparato le valige per Roma. A Giulianova si tornerà alle urne ad

aprile 2013 ed allora abbiamo chiesto al mago Splendini (dal film Scoop di Woody Allen) di fare l’oroscopo ai partiti della politica Giuliese e cercherà di svelarvi i loro ipotetici candidati sindaci.cITTAdINO GOVERNANTEUrano lo aveva annunciato: l’ipotetica alleanza con il Pd per il momento si è rivelata un’avventura estiva. Giove insegna che in politica, tutto potrebbe ancora accadere! Intanto con Mercurio in gemelli, il Cittadino Governante si allea con SeL, Rifondazione Comunista e IDV. Plutone & Marte (Mascitelli & Di Stanislao) dopo aver chiuso l’alle-anza per le comunali, propongono ad Arboretti la candidatura 2013 alla presidenza della regione. Il cittadino “capo” accetterà? E se accettasse, chi sarà il candidato sindaco di questa triplice alleanza? La luna consiglia: statt’n a Giglie!OBIETTIVO cOMUNEÈ un periodo nel quale vi sentirete decisi e scattanti e saprete offrire ottime perfor-mance di voto favorevole all’amministrazione Mastromauro. L’Idv ha ritirato il proprio consigliere dalla maggioranza e quindi in consiglio comunale, il sindaco, vi chiederà un piccolo aiuto per evitare brutti scherzi. Venere in aspetto favorevole di trigono e Giove in aspetto favorevole di sestile sono pura gioia di vivere e garantiscono una salute di ferro alla pseudo coalizione. La luna consiglia di allenare il braccio e la mano perché saranno sempre alzati. A ottobre c’è l’assestamento di bilancio e vi faranno sentire importanti.dI cARLO INdIPENdENTEPer parecchi mesi, il sestile di Giove e l’appoggio a Mastromauro degli ultimi due anni, costituirà un morbido, ma efficace sostegno per ampliare il volume della vostra attività. I contatti e le collaborazioni di questa legislatura sono stati infatti molto gratificanti, ma se nessuno si alleerà con te, sarai costretto a ritirarti dalla politica e migliaia di giuliesi scenderanno in piazza e faranno la ola! Il tuo sogno ogni volta che si avvicinano le elezioni è quello di candidarti per vincere e mal che vada, vincere perdendo (scavalcando la staccionata). La luna consiglia: non dormire durante i consigli comunale perché all’assestamento di bilancio, Mastromauro avrà bisogno di te.U.d.c.Passione, intensità e straordinari colpi di fulmine con “Zachecc”, caratterizzeranno la vostra vita amorosa con il Pd grazie a Venere posizionata su colle San Massimo. Guidobaldi sarà il candidato sindaco dell’Udc e del Pd e allora molti giuliesi stufi del-la vecchia politica e dei vostri giochetti, per protesta, si trasferiranno nella vicina Cologna spiaggia. La luna consiglia: candi-datevi a Giulianova e contemporaneamente a Roseto così quelli che per dispetto si trasferiranno a Cologna saranno fregati!PdLPer colpa di Urano, l’autunno potrebbe essere caratterizzato da alti e bassi nell’umore. Presentarvi con Venturoni sindaco e fare la campagna elettorale sull’ospedale di Giulianova è a dir poco deprimente. Mercurio dice che se non tirerete fuori un’idea originale e un uomo nuovo, imploderete come i colleghi del Lazio, ma con una differenza: loro affonderanno con “ostriche e champagne” mentre voi affonderete con “murtadell e gazzos”!La luna consiglia: Bisogna svecchiarsi e lanciarsi in una nuova dimensione! Puntate sul tavolo la posta e andate a vedere se qualche avversario, ma potenziale alleato, bleffa o ha il punto!PdFilipponi, molto simile all’alato messaggero degli dei, arriva su leggere ali di piume ed è convinto che gli facciano fare il can-didato sindaco. Nettuno dice che la comunicazione, l’intelletto e la consapevolezza in questo partito sono latitanti da un pezzo e sono tutti sotto il dominio di colle San Massimo, così come la logica, il ragionamento, il modo di pensare, e il modo in cui esprimono i processi del pensiero. Zachecch consigliato da Plutone ha deciso: Mastromauro candidato alle politiche nazionali e Guidobaldi sindaco. La luna consiglia ai militanti del P.d. di non fare la spesa negli uffici tecnici. Ops! Volevo dire: non fare la spesa all’Iper di Colonnella.ITALIA dEI VALORIPlutone&Marte (Mascitelli&Di Stanislao) hanno sistemato il partito facendo alleanza con Arboretti e ritirando il consigliere Ra-gni dalla maggioranza. Giove annuncia: bisogna fare il congresso e riorganizzare tutto. Robbberto dei valori detto Mastrilli è sempre pronto a salire sul carro, ma nel caso la porta dovesse restare ancora chiusa Mastrilli si butterà in pista con una lista civica da realizzare insieme all’ex assessore Fabio Ruffini. La luna consiglia: alla luce dell’alleanza con il cittadino governante un ottima mossa potrebbe essere quella di cambiare il nome da IDV (Italia dei valori) ad ICV (Italia cannocchiale verde).

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L’OROScOPO d’AUTUNNO: Pd e Udc con Guidobaldi sindaco. Arboretti alla regione?

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10 Ottobre 2012e-mail: [email protected] S. Angelo

R e a l i z z a r e uno svincolo a u t o s t r a d a l e all’avanguardia: questo il nostro obiettivo. Peccato che lo svincolo una volta realizzato sia dotato di un sottopasso che si allaga un anno sì e quell’altro pure.I lavori per il nuovo svincolo della rete autostradale all’epoca suscitarono non poche perplessità e anche qualche rimostranza da parte degli esercenti della zona che vedevano diminuire il volume di traffico dalle loro parti. Senza tornare troppo su quello che è stato e senza indugiare troppo in commenti, in questo articolo abbiamo voluto far parlare le immagini.A marzo 2011 un’alluvione aveva completamente allagato il sottopasso in questione e all’epoca un povero cittadino teramano era morto annegato nella sua auto.Si disse che i problemi sarebbero stati risolti, che la portata eccezionale dell’evento era tale da non poter addossare le colpe alla struttura. Si dissero tante cose, anche se l’unico fatto concreto era che il povero Pietro Di Sabatino Rizziero era morto nella sua auto in un sottopasso pieno d’acqua. A un anno di distanza la musica non è cambiata: stavolta per fortuna non c’è scappato il morto, ma il sottopasso si è allagato lo stesso e solo la prontezza del personale addetto alla sicurezza (leggasi protezione civile, polizia municipale, etc.) ha evitato disagi enormi e gravi conseguenze.Ma a questo punto viene da chiedersi: c’è una soluzione alla cosa o ogni anno dobbiamo aspettarci il sottopasso allagato? Almeno qualcuno tra i tanti progettisti si sarà preso la responsabilità di una struttura che, anche ad occhi inesperti, lascia a desiderare sotto molti punti di vista?Che dire…aspettiamo fiduciosi una soluzione o almeno un po’ di giustizia…

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ANALIzzARE IL PRESENTE PER PROGETTARE IL FUTUROL’associazione Mo.Art ancora protagonista nell’organizzazione

di eventi culturali a Mosciano Sant’Angelo“Il commercio e l’artigianato del mobile nella provincia di Teramo, quali opportunità per il futuro?”. Que-sto il titolo dell’ultima iniziativa dell’associazione culturale Mo.Art che ancora una volta ha proposto un evento dove approfondire le realtà economiche del nostro territorio.Lo scorso 20 settembre nella sala consiliare del palazzo civico molti esperti del settore si sono radunati per discutere appunto di prospettive economiche e del futuro dell’artigianato del mobile nella nostra provincia. Tra i nomi presenti sono certo da ricordare Giandomenico Di Sante, imprenditore e presidente della Confcommercio di Teramo, Dario Pilla, direttore generale della Banca Tercas e Mariano Monaco, imprenditore del mobile e presidente dell’associazione Mo.Art. Tra le personalità politiche sono certo da ricordare Ezio Vannucci, assessore provinciale alle attività produttive ed il suo omologo in regione Alfre-do Castiglione.Tanti gli argomenti sviscerati durante l’evento, tra i quali spicca certo un non favorevole quadro per le prospettive economiche dell’artigianato del mobile nel nostro territorio.Insomma quello della Mo.Art è stato un evento non solo interessante, ma che in un momento come questo avvicina realtà diverse per cercare di analizzare (e magari) risolvere i problemi del territorio. Il luogo (la sala consiliare) era adatto, ma forse gli attori di tali discussioni, in tali contesti dovrebbero es-sere altri…giusto amministratori?

I l so t topasso nel 2011

I l sot topasso nel 2012

11Ottobre 2012e-mail: [email protected] Mosciano S. Angelo

Lavorare per una città migliore. Darsi da fare per la propria co-munità, senza aspettarsi nulla in cambio se non il sapere di aver fatto bene per gli altri e di essere stati di esempio. In questo modo credo si possa riassumere il “Pro-getto scuole aperte” promosso

dal comitatao genitori di Mosciano Sant’Ange-lo.Un’iniziativa che ha portato molti genitori mo-scianesi a lavorare ed a sporcarsi le mani con carta vetrata, calce e vernice per ristrutturare le aule della scuola elementare capoluogo: in molti hanno dato il proprio contributo per dare il via a questo progetto che vedrà coinvolti an-che i ragazzi ai quali sarà data la possibilità di comprendere appieno l’importanza degli spazi

LA ScUOLA SI RIFÀ IL LOOK

dilUCa laTTaNzi

Il comitato genitori di Mosciano in prima linea nel restyling della scuola

comuni attraverso attività mirate.Un modo di testimoniare la voglia di darsi da fare per la comunità senza alcuno scopo cri-tico o con qualche intenzione politica: quello che sta a cuore dei protagonisti di questo pro-getto è il bene della scuola e dei loro figli. Ecco perché Scuole Aperte andrà avanti e toccherà anche le altre scuole del territorio comunale, il tutto, naturalmente, con il pieno sostegno dell’I-stituto comprensivo moscianese che, vista l’im-portanza dell’iniziativa, ha accolto il progetto tra le attività del Piano dell’Offerta Formativa, sottolineandone, in tal modo, anche la grande valenza educativa.Un applauso, dunque, ai genitori di Mosciano Sant’Angelo che con la loro iniziativa danno prova e testimonianza di cosa è realmente il senso civico.

12 Ottobre 2012e-mail: [email protected]

RosetoSportiva a Nosy Be, Madagascar

Da quando l’Associazione RosetoSportiva incrociò la storia e il sorriso di Manina Consiglio sull’Isola di Nosy be, in Madagascar, sono passati 4 anni. Da allora, molto più di quello che avevamo sognato durante quell’incontro speciale si è trasformato in realtà. Nel 2010 veniva inaugurata la prima scuola elementare “RosetoSportiva” nel villaggio di Ampasindava. Negli anni successivi le scuole sono diven-tate cinque, più il sostentamento alla scuola di agricoltura e a varie attività locali. In piccolo, è quello che Manina racconta della sua storia: sulle rive dell’oceano indiano per vacanza, un passo alla volta ha finito per garantire istruzione gratuita e sostentamento ad oltre 12’000 bambini... più dispensari me-dici, scuole tecniche, ricoveri e tanta accoglienza per tutti quelli che bussano alla sua porta di legno

ad Ambatoloaka. per noi è un onore aver trovato una briciola di spazio in questa storia straordinaria e meravigliosa, ed è un privilegio aver potuto toccare con mano il frutto reale e concreto di una solidarietà priva di qualsiasi ideologia o secondo fine. Nel mese di settembre una delegazione dell’Associazione RosetoSportiva è tornata sull’Isola dei profumi per verificare quanto fatto finora e per testimoniarlo a tutti coloro che l’hanno reso possibile. Potete vederne un resoconto fotografico in queste pagine. Ascoltare un bisogno diventa voglia di lavorare per soddisfarlo. Poi la fiammella nel cuore diventa un incendio e ti lega per sempre ad una realtà che vorresti contribuire a migliorare, ma senza “invaderla”, con umiltà e rispetto. Trovi il piacere e l’orgoglio di poter contare su amici veri e generosi. Ne scopri di nuovi. In poco tempo ti rendi conto di quanto sia facile lasciarsi prendere da qualcosa che si ritiene “giusto” e di come una sorta di “magia” ti accompagni quando si resta lungo un percorso di giustizia. “Io non faccio niente. Le cose buone vengono da sole” ci disse Manina nel 2008 sul suo balcone affacciato sul tramonto di Nosy be. Ci sembrava impossibile. Con immensa gioia possiamo testimoniare che è davvero così. Ma c’è tanto da fare e noi non possiamo più fermarci. Quest’inverno RS tornerà ad organizzare con Manina un nuovo incontro aperto a tutti, qui in provincia di Teramo. Speriamo vogliate cogliere quest’opportunità

per conoscere una persona e una storia straordinaria di cui anche voi vi innamorerete. Perché sognare insieme, rende i sogni sfide possibili… Davvero.

per maggiori informazioni: www.rosetosportiva.net e www.bambinidimanina.net

Bimbo sorridente

Bimbo malgascio

Alcuni bimbi giocano davanti alla loro casa

Gemelline malgasce

La prima scuola costruita con i fondi

raccolti dall’Associz

ione Rosetana

L’interno di una delle classi. L’anno

scolastico è terminato e la struttura era

utilizzata dagli ‘scout’ locali!

La tabella RosetoSportiva dipinta a mano

La scuola RS ‘occupata’

dagli scout

I rappresentanti di RosetoSportiva con-segnano a casa di Manina le canotte per la squadra di basket delle scuole Tchacy

Chara, penne e altri piccoli doni.

I rappresentanti di RosetoSportiva sull’uscio

di una delle cinque scuole RosetoSportiva ad

Ampassindava

RS all’ingresso del complesso

di Ampasindava

Bimba con panni

da lavare

La facciata della scuola RS

“Incominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso… vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

San Francesco d’Assisi

DI CRISTIAN QUARANTA

13Ottobre 2012e-mail: [email protected]

RosetoSportiva a Nosy Be, Madagascar

Da quando l’Associazione RosetoSportiva incrociò la storia e il sorriso di Manina Consiglio sull’Isola di Nosy be, in Madagascar, sono passati 4 anni. Da allora, molto più di quello che avevamo sognato durante quell’incontro speciale si è trasformato in realtà. Nel 2010 veniva inaugurata la prima scuola elementare “RosetoSportiva” nel villaggio di Ampasindava. Negli anni successivi le scuole sono diven-tate cinque, più il sostentamento alla scuola di agricoltura e a varie attività locali. In piccolo, è quello che Manina racconta della sua storia: sulle rive dell’oceano indiano per vacanza, un passo alla volta ha finito per garantire istruzione gratuita e sostentamento ad oltre 12’000 bambini... più dispensari me-dici, scuole tecniche, ricoveri e tanta accoglienza per tutti quelli che bussano alla sua porta di legno

ad Ambatoloaka. per noi è un onore aver trovato una briciola di spazio in questa storia straordinaria e meravigliosa, ed è un privilegio aver potuto toccare con mano il frutto reale e concreto di una solidarietà priva di qualsiasi ideologia o secondo fine. Nel mese di settembre una delegazione dell’Associazione RosetoSportiva è tornata sull’Isola dei profumi per verificare quanto fatto finora e per testimoniarlo a tutti coloro che l’hanno reso possibile. Potete vederne un resoconto fotografico in queste pagine. Ascoltare un bisogno diventa voglia di lavorare per soddisfarlo. Poi la fiammella nel cuore diventa un incendio e ti lega per sempre ad una realtà che vorresti contribuire a migliorare, ma senza “invaderla”, con umiltà e rispetto. Trovi il piacere e l’orgoglio di poter contare su amici veri e generosi. Ne scopri di nuovi. In poco tempo ti rendi conto di quanto sia facile lasciarsi prendere da qualcosa che si ritiene “giusto” e di come una sorta di “magia” ti accompagni quando si resta lungo un percorso di giustizia. “Io non faccio niente. Le cose buone vengono da sole” ci disse Manina nel 2008 sul suo balcone affacciato sul tramonto di Nosy be. Ci sembrava impossibile. Con immensa gioia possiamo testimoniare che è davvero così. Ma c’è tanto da fare e noi non possiamo più fermarci. Quest’inverno RS tornerà ad organizzare con Manina un nuovo incontro aperto a tutti, qui in provincia di Teramo. Speriamo vogliate cogliere quest’opportunità

per conoscere una persona e una storia straordinaria di cui anche voi vi innamorerete. Perché sognare insieme, rende i sogni sfide possibili… Davvero.

per maggiori informazioni: www.rosetosportiva.net e www.bambinidimanina.net

Alcuni bimbi giocano davanti alla loro casa

La prima scuola costruita con i fondi

raccolti dall’Associz

ione Rosetana

In posa davanti ad una delle cinque scuole soste-nute da RosetoSportiva

Il dormitorio della scuola

di Agricoltura

Davanti alla scuola RS

ad Ampasindava

RS consegna alla scuola di Agricoltura semi di ortaggi

I fratelli Fausto e Cristian Quaranta posano orgogliosi sulla facciata della scuola

Alcuni bimbi ricevono caramelle e lecca lecca

RS incontra alcuni studenti della scuola di agricoltura durante una

lezione di...Italiano!

Foto di gruppo con Manina e i suoi collaboratori

Bimba

RS in visita alla scuola di agricoltura

Cristian e Adrien suonano insieme la canzone malgascia

“Namana” (miglior amico), con la chitarra acustica portata

in dono dall’Italia, durante una serata musicale

“Incominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso… vi sorprenderete a fare l’impossibile.”

San Francesco d’Assisi

Ottobre 2012

DI CRISTIAN QUARANTA

14 Ottobre 2012e-mail: [email protected] ine to

È veramente indecente che di fronte a situazioni critiche che interessano l’incolumità di tutti i cittadi-ni pinetesi, si strumentalizzi al fine di un tornaconto prettamente politico. Questa la risposta all’unisono dei tre segretari locali del PD Antonio Vignola, dell’UDC Giuseppe Foschi e dell’IDV Gianluca Alonzo, di fronte ai continui at-tacchi privi di consistenza da parte delle opposi-zioni che hanno cavalcato lo straordinario evento meteorologico per denigrare l’ope-rato dell’Amministrazione tutta.“È veramente deprimente che oltre al danno ci sia la beffa, rappresen-tata dal fatto che di fronte a pro-blemi che investono il nostro territo-rio, i nostri cittadini, il nostro paesag-gio ci si possa dividere e non assu-mere invece un impegno comune volto alla tutela di noi tutti. Di fronte a difficoltà serie bisognerebbe as-sumere un comportamento tale da anteporre ai propri interessi partico-lari, quelli della collettività. È avvilente – afferma il segretario del PD Antonio Vignola – una continua contrapposizione tra guelfi e ghibellini, tra chi cer-ca di adoperarsi al meglio per affrontare gli eventi imprevisti e chi gongola sugli accadimenti nefasti strumentalizzandoli politicamente”.“Ci troviamo di fronte a cambiamenti climatici che alternano a lunghi periodi di forte siccità, improvvisi temporali caratterizzati da vere e proprie bombe d’acqua. Tre mesi di siccità – continua il coordina-tore dell’UDC Giuseppe Foschi – hanno reso i terreni delle nostre colline aridi e quasi impenetrabili. Tutta la pioggia che è venuta giù ha quasi immediata-mente fatto franare il terreno. È doveroso, quindi, accertare tutte le responsabilità ed essere più se-veri nel far rispettare il regolamento di polizia rurale chiedendo anche la collaborazione dei cittadini”. “Gli enti locali sono diventati vere e proprie zone di trincea – afferma il coordinatore dell’IDV Gianluca

Alonzo – le Amministrazioni comunali sono il primo punto di riferimento del cittadino ma diminuiscono sempre più le risorse a disposizione per la gestione dell’ordinario e soprattutto degli effetti straordinari. Il comune di Pineto deve ancora ottenere il rimbor-so delle somme investite per le precedenti alluvioni e nevicate”.Rigettiamo, quindi, qualsiasi mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Monticelli e dell’Amministra-

zione tutta – affermano unitamente i tre segretari locali di maggioranza - l’operato di questi giorni del Sinda-co e della sua Giunta sono stati lo-devoli e pieni di merito. L’impegno, come di consueto, è stato costan-te e duraturo. Sarebbe banale che ad assumersi la responsabilità di questo evento così importante fos-se solo il Comune di Pineto. Si è trat-tato di alluvioni che hanno colpito tutto il litorale abruzzese e buona parte delle Marche. In ogni caso,

l’Amministrazione pinetese si è adoperata sin da subito per arginare al meglio le conseguenze ed è pronta a rispondere ad eventuali responsabilità nel caso ve ne fossero. Non abbiamo bisogno di cortei fini a se stessi, piut-tosto, ci auguriamo che di fronte a queste proble-matiche in futuro ci si possa unire e non dividere, al fine di dare risposte ed evitare disagi ai cittadini, non ritirandosi a coltivare il proprio orticello.

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EMERGENzA ALLUVIONE: LA MAGGIORANzA SI ScROLLA dI dOSSO IL FANGOI tre segretari locali di maggioranza rispondono agli attacchi delle opposizioni

da sinistra Antonio Vignola (pD), Giuseppe Foschi (Udc) e Gianluca D’Alonzo (Idv)

15Ottobre 2012e-mail: [email protected] P ine to

Iniziato il processo di ricollocazione dei 17 lavoratori in mobilità del Comune di Pi-neto, il cui contratto era ormai giunto a scadenza.Ne dà notizia un soddisfatto Luciano Monticelli, che comunica che sono già 9 i collaboratori tornati a lavoro, mentre i restanti inizieranno le attività nel mese di ottobre.“Un gran risultato – commenta in merito il sindaco di Pineto – che ripaga dell’im-pegno assunto dalla mia amministrazione che, assieme a quelle di Isola del Gran Sasso, Cellino Attanasio, Castellalto e Sant’Omero, ha fatto di tutto per garantire una sicurezza alle famiglie pinetesi coinvolte”.Il riferimento è ai numerosi incontri che il primo cittadino ha avuto nel corso dei mesi con Regione e sindacati nel tentativo di trovare una soluzione al futuro incer-to dei 17 lavoratori in questione.“L’assessore Paolo Gatti – continua Monticelli – ci è venuto incontro, proponendo l’emanazione da parte della Regione Abruzzo di un bando rivolto a cooperati-ve con il quale l’ente regionale avrebbe potuto sostenerci economicamente. Da parte nostra, sono state iscritte in bilancio le risorse necessarie, secondo quelle che sono le nostre capacità finanziarie, a garantire la retribuzione economica dei lavoratori”. L’auspicio del sindaco è ovviamente quello di vedere tradursi quanto prima in realtà l’aiuto promesso dalla Regione nell’erogazione dei contributi legati al bando in questione. “Il sostegno dell’ente – pre-cisa infatti il primo cittadino – significherebbe infatti per noi un impegno economico meno elevato e casse comunali meno appesantite. Il primo passo, ad ogni modo, è stato fatto e questa è per noi la cosa più importante. Tenevamo che i nostri collaboratori non andassero via: ce l’abbiamo fatta”.

AL VIA LA RIcOLLOcAzIONE dEI LAVORATORI IN MOBILITÀNove i collaboratori già a lavoro, mentre i restanti riprenderanno le attività entro il mese di ottobre

LA PIOGGIA NEL... PINETOLa pioggia flagella ancora una volta la costa teramana A Pineto scenari da Apocalipse Now

ponticello Via Michetti

Fiume Vomano Torrente Calvano Torrente Calvano Galleria del mare quartiere dei poeti

piazza Sant’Anna Q. Fiori Stadio Scuola elementare borgo S. Maria ponticello Quartiere dei Fiori

MENSILE D ’ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORT16 Ottobre 2012

e-mail: [email protected] d’Oro e Notaresco

Sono passati trent’anni dalla nascita dell’ A.S.D. Spiga D’Oro di Giuseppe Palladini. La società non può più con-tare sugli aiuti economici degli spon-sor, che da qualche anno scarseg-giano. Diciassette anni di puro sport e passione per il presidente Giuseppe Palladini, il quale ha sempre spera-

to che ci fosse una maggiore sen-sibilità da parte dei commercianti. Nonostante ciò, riesce a ripresen-tare anche quest’anno una bellis-sima manifestazione che soddisfa l’intero pubblico.Il dott. Giuseppe Maialetti, giorna-lista sportivo di caratura nazionale, risponde ad alcune domande.

Dottor Maialetti, come mai ha preso così a cuore questa competizione?Questo è il 30° anniversario dell’associazione Spiga D’Oro. Giuseppe Palladini lo definisco un vero scien-ziato dello sport. Grande valenza a livello umano e sportivo che, ancora oggi dopo trent’anni, permette di portare avanti una bellissima associazione ed una splendida competizione. Il presidente Palladini è stato sempre sostenuto dalla sua famiglia, che lo ha seguito passo passo in ogni sua decisione. E’ riuscito a lasciare un messaggio davvero importante a questa splendida terra; un messaggio di festività e di solidarietà che è stato legittimato dall’osservatorio sport d’Abruzzo, clas-

sificandolo come una delle migliori competizioni a livel-lo nazionale.Gli sponsor sembrano non essere a conoscenza dell’im-portanza di questo campionato…Credo che la loro mancata partecipazione sia ingiu-stificata. Non capisco il motivo per il quale si ostinino a non credere in questo momento aggregativo e spor-

tivo che è seguito in tutta Italia. C’è poca sensibilità sportiva. Non riescono a capire il grande valore di questa manifestazione e di con-seguenza l’Ing. Palladini ha dovu-to finanziare l’evento con i propri mezzi. E’ doveroso ricordare che però la Provincia di Teramo, ogni anno sistema le strada.

Sarà davvero l’ultima corsa?Quest’anno il presidente ci ha davvero stupiti: una gara di bellez-za per decretare Miss Mundialito 9°

edizione. Una serata piacevole, musicale molto gradita da tutti. I ciclisti iscritti a questo 17° campionato sono stati più di 180. Una gara bellissima anche se il caldo picchiava in maniera eccessiva. I ragazzi avevano ad-dosso tanta grinta, e sono stati tanti quelli che hanno tagliato il traguardo. Io definirei il Mundialito la stella d’Abruzzo. Il ciclismo è lo sport di tutti; è uno sport di strada che permette a tutti di partecipare. I problemi economici sono reali, ma l’attuale sindaco ci ha pro-messo un aiuto nel portare avanti questo evento trico-lore.

TRENT’ANNI dI PASSIONE E dI SPORT, IL MUNdIALITO FESTEGGIA IL SUO 17° cOMPLEANNOGrandi festeggiamenti per la Spiga d’Oro, ma forse è l’ultima corsadiariaNNa mazziTTi

è INIzIATO IL PORTA A PORTA A MORRO d’OROL’amministrazione di Morro D’Oro è riuscita, in bre-ve tempo, a inserire su tutto il territorio comunale la raccolta differenziata porta a porta. Lunedì 27 agosto si è dato il via ad una svolta ecologica e di grande valenza morale per tutta la cittadinanza morrese. Per i più anziani sarà una vera e propria sfi-

da: gettare il rifiuto nel giusto cestino non è poi così semplice. E’ giusto e doveroso ricordare che questo nuovo metodo di raccolta di rifiuti permetterà un riutilizzo di tutte quelle materie, che fino a qualche settimana fa venivano gettate e mai più ricordate.

1912-2012: cENTO ANNI dI STORIA E dI FEdE cATTOLIcADa domenica 23 settembre a domenica 7 ottobre, a Morro D’Oro ci sarà la Missione Popolare per il centenario della missione del 1912. Padre Dario, suor Santa e Padre Lorenzo saranno impegnati in que-sto cammino religioso che raccoglierà la parroc-chia Santi Salvatore e Nicola. Si comincia sabato 22 settembre con la Messa prefestiva a Santa Maria di

Propezzano, celebrata dal vescovo Michele Seccia. Tutti i giorni ci sarà una messa e un incontro serale a tema. Inoltre, la statua della Madonna visiterà ogni contrada in modo da poter celebrare un rosario giornaliero con tutte le persone della parrocchia.

La partenza del Mundialito 2012

17Ottobre 2012e-mail: [email protected]

A quasi settant’anni dai fatti (69 per l’esattezza), c’è, particolarmente fra i giovani, chi chiede, in una specie di cronaca del passato, cosa successe in quei tempi caratterizzati dallo sfollamento, l’occupazione tedesca ed i bombardamenti. Facciamo conto di essere cronisti di quel tempo e tentiamo un titolo : “Quando Roseto rischiò di essere cancellata dalle bombe degli aerei ameri-

cani” . La data: 29 novembre 1943.Mancava poco all’ora di pranzo, quando il rombo sinistro degli aerei, al quale eravamo ormai abituati, fu coperto dallo scoppio terrificante delle bombe. Noi sfollati a Montepagano, aggrap-pati alla ringhiera di “porta da piedi” , guardando verso il mare, vedemmo il territorio di Roseto interamente coper- to da una coltre di fumo denso e nero.Ci buttammo con ansia lungo il pendio di “colle patito”verso la fascia costiera. Laggiù scoprimmo che il vento gelido ed incessante aveva eliminato com-pletamente la lugubre coltre di fumo.Roseto era lì, non diciamo sorridente, perché nulla in quelle circostanze pote-va indurre al sorriso, ma certamente mi- racolata. Le bombe erano scoppiate in mare, nel tratto compreso fra i due fiumi Borsacchio-Vomano, a poca di-stanza dalla spiaggia, sulla battigia, da noi conosciuta come “bagnasciuga” , vocabolo indicato da Mussolini come luogo dove sarebbero stati lasciati gli invasori. Arrivò la liberazione , per noi il 13 giugno 1944, festività di S.Antonio da Padova ed il 13 agosto successivo, durante i fe- steggiamenti patronali, allora la nostra protettrice era ancora la… “desantifi- cata” Santa Filomena, incontrammo un giovane americano, …pardon italoamericano perché suo padre era partito emigrante negli States da Casale Thaulero. Fra un bicchiere di birra, noccioline e fette di “cetrone” vi fu una conversazione dalla quale venne fuori una rivelazione che per noi fu sensazionale.“Sono venuto a visitare la bella Roseto - disse Ted, prima con un certo impaccio. poi liberamente, in buon italiano con accento abruzzese- ho l’incarico di salutarla da mio cugino, che non cito per ovvii motivi. Anch’esso italoame-ricano, alla fine del novembre dello scorso anno si ritrovò caposquadriglia su di un bombardiere sul cielo di Roseto, Pensò ai genitori rosetani e diede l’ordine di sganciare le bombe ad est, verso il mare, per intenderci, un ordine sbagliato certamente, ma utile a salvare il paese dei suoi genitori”.Qualche tempo più tardi, ci incontrammo, questa volta a tavola in un casolare di campagna. A capotavola c’era un altro “paisà” i cui genitori erano di Montepagano. Trasse da tasca un bigliettino con una data: 7 dicembre 1943. “Quella sera ero sull’aereo ricognitore detto civetta, partito dall’ aeroporto di Gioia del Colle e sorvolavamo Ro-seto- poi continuò – vedemmo tutta la vallata del Vomano, dal mare al Gran Sasso, punteggiata da fiammelle. All’atterraggio di ritorno feci la figura dello sciocco perché non seppi dare spiegazione scrivendo la relazione”.Gli tornò il sorriso in viso quando gli spiegai che erano “li fucaruni”, che ad Atri vengono chiamati “li faugni” , accesi per illuminare il tragitto della Santa casa verso Loreto Marche.Un solo bonario commento, però con un sorriso accentuato : “…vide a ‘mbò !”

di lUiGi BraCCili

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FORNO A LEGNAVia Vallone, 8 - 64026

Roseto Degli Abruzzi (TE)Tel. 085/8938221

Rubr i che

Novembre 1943: Roseto salvata dalle bombeper l’affetto di un… “paisà”

Le S.S. (Schutzstaffel) stazionavano a Roseto nell’Istituto “bambin Gesù”, in via Adriatica.

Lo studio del ceramista Giuseppe Di blasio distrutto dalla bombe.

18 Ottobre 2012e-mail: [email protected] i che

accadendo. Accadeva che io immaginavo di essere un clown, oppure un’ eroina, oppure una fata ed altri perso-naggi immaginari e in base ai loro stati d’animo, piangevo e ridevo davvero. I miei all’inizio si erano preoccupati non poco di quelle lacrime e risa ingiustificate. Accadeva an-che che, se non potevo vincere un capriccio, passassi di fronte alla camera di mamma e papà con un fazzoletto bianco di stoffa in mano, piangendo, affinché si muoves-sero a compassione. Insomma a casa tutti mi chiamavano “Emma Drammatica”.c.S.: Scrivi di getto o ti prendi delle pause e poi riprendi ?Azzurra Marcozzi: Senza dubbio di getto. Capita di rado mi fermi a pensare. Mi faccio aiutare da matita e tastiera e vado come un fuso.c.S.: A chi dedichi la tua creatività ?Azzurra Marcozzi: La dedico alla mia famiglia e ai tanti ami-ci artisti che ho. La dedico agli amori che ho vissuto, ma soprattutto ai giuliesi di talento. Ai tanti che ho incontrato e a quelli che sono ancora lungo la strada.c.S.: Sei la voce storica di “Radio G Giulianova” (emittente di famiglia) dall’età di 13 anni. La radio è un mezzo tanto diffuso quanto trascurato. cosa è stata la radio per te in questi anni?Azzurra Marcozzi: La radio è la passione e il lavoro della mia vita. La passione non puoi scegliertela, quella ti coglie impreparata. Il lavoro, se sei fortunato, sì. Beh per me coin-cidono splendidamente. Sicuramente è stato un tramite di crescita professionale e personale. Mi aiutato ad aprirmi al mondo senza indugi. La radio è tutta la mia vita. E’ l’habitat naturale in cui mi muovo con libertà.c.S.: Quali sono i tuoi sogni?Azzurra Marcozzi: Sogno e spero di non perdere mai la fantasia.c.S.: Tornando indietro c’è qualcosa che non rifaresti?Azzurra Marcozzi: Che il rimpianto non mi abbia mai. E’ questo il mio imperativo. Non mi rimprovero nulla. Tutto ciò che ci tocca in sorte ha il suo perché. magari ci vorranno anni per capirlo, ma il messaggio intrinseco c’è sempre.c.S.: Sei ottimista o pessimista?Azzurra Marcozzi: Direi piuttosto un “otpesmista”. Sono ot-timista e speranzosa, ma in certi aspetti il pessimismo esi-stenziale mi cattura. Ma la mia è più una difesa. Penso in negativo a volte per evitare delusioni e frustrazioni. Tuttavia come canta Elisa ” il segreto è fare tutto come se vedessi solo il sole”. Ed io ci metto davvero poco a riprendermi.c.S.: Una ringraziamento …Azzurra Marcozzi: Grazie a te Carina perché, dopo il nostro incontro, quattro estati fa, mi si è spalancato un mondo liri-co inaspettato. Grazie a mio padre Francesco, a mia ma-dre Claudia a cui è dedicata la poesia “Prima Donna”, ai miei fratelli Ivan, Debora e Alessandro. A mio fratello Mario, che 9 anni fa hanno reclamato da lassù. Agli amici di sem-pre.c.S.: Sei innamorata?Azzurra Marcozzi: Sono perennemente in quello stato. So-gno e vivo l’amore ogni ora della mia vita. Sono un po’ bohemian in questa mia concezione. L’amore in ogni sua corda, in ogni sua forma. Guardo la luna, ascolto balla-te anni 60′ e 70′, leggo poesie di Catullo, Dante, Leopardi, Carducci, Oscar Wilde e Neruda, ballo a piedi scalzi sotto la pioggia, rido e arrossisco davanti allo specchio, mi sof-fermo e sospiro davanti agli scorci. Una romantica in piena regola. Amo, anche quando non c’è niente o nessuno da amare.

c.S.: “Prima donna”, Edizioni Evoè è il titolo della tua prima raccolta poetica, comprende 42 poesie e l’introduzione a cura del dott. Sandro Galantini, stori-co e giornalista giuliese. Il sacro fuoco della poesia quando è nato per Azzur-ra Marcozzi?Azzurra Marcozzi: Credo, in verità, che mi appartenga da sempre. Non potrei mai definirmi poetessa, semmai un’os-

servatrice attenta e sensibile del sogno e della realtà. La poesia è un attimo, è fulminea ed inesorabile. Arriva senza fremiti e non lascia esiti. Se non quelli soddisfacenti.c.S.: ci illustri la copertina del libro?Azzurra Marcozzi: La pittrice e scultrice Maria Luisa Falan-ga, amica e seguace dell’arte, mi ha omaggiato con un suo disegno in inchiostro di china. L’immagine della coper-tina raffigura Maya, la divinità dei sogni e delle astrazioni ultraterrene. c.S.: con il sole allo zenit, nel bel mezzo di agosto, nasci a Giulianova: “[…] bella e compatta, imperfetta come l’ac-qua e pura, […] meravigliosa e testarda, estimata musa di infausta delizia a chi rimane nel grembo.”da “Giulia”. che rapporto hai con la tua terra?Azzurra Marcozzi: Viscerale, amorevole ed incantato. Sono anta qui e sono più che certa che non la lascerò mai. Sento che, tra i suoi mille pregi e difetti, Giulianova, con il passare degli anni, diventa parte della mia concezione di famiglia. Dai grandi autori ai piccoli pensatori, la terra che ci ha dato i natali è stata sempre spunto di creatività. C’è tanto da cambiare nella mentalità della gente di questa mia “Piccola Città” ma in fondo anche questo fa parte del gioco.c.S.: commenta questo tuo verso: “non c’è punizione per lavare il tuo peccato, perché senza fine regni nel profondo umano.” da “Invidia”…Azzurra Marcozzi: L’invidia, appunto, è il sentimento autodi-struttivo per eccellenza. Divora chi lo prova. Probabilmen-te è il più antico e non esiste rimedio alla sindrome dell’invi-dioso. Se non il male assoluto della persona invidiata. E’ un sentimento senza storia perché nasce insieme all’umanità e in circostanze non narrate.c.S.: cosa vorresti dire ai lettori di “Prima donna”?Azzurra Marcozzi: Lasciatevi trasportare dai suoni e dalla fantasia. Senza soffermarvi su spiegazioni e sulle parole. La-sciate che sia la cerchia delle parole a portarvi a zonzo. Assaporatemi non leggetemi.c.S.: che libro stai leggendo attualmente?Azzurra Marcozzi: “Giulianova e la civiltà balneare” dello storico ed amico Sandro Galantini.c.S.: da bambina immaginavi di diventare poetessa?Azzurra Marcozzi: Mah, come tutti i bimbi avevo le idee ben chiare. Scrivere mi è sempre piaciuto così come usare l’im-maginazione. Ero una di quelle bambine un po’ solitarie, giocare da sola mi piaceva di più. Costruivo storie e perso-naggi, la scenografia dei miei giochi. Ricordo che, intorno ai sei anni, dicevo che volevo fare la maestra e di rientro da scuola, allestivo in sala da pranzo, una specie di classe. Correggevo compiti e tenevo lezioni. Poi, per un periodo, i parenti mi vedevano attrice. Capitava spesso che, dalla mia cameretta, i miei genitori mi sentissero ridere e pian-gere, alzare la voce camminando per la stanza. Allora, mia nonna correva preoccupata per capire cosa stesse

Azzurra Marcozzi: la mia poesia “è tutta un attimo”cultura

diCariNa sPUriO

19Ottobre 2012e-mail: [email protected] Rubr i che

cONdOMINIO: IL SINGOLO cONdOMINO PUò INSTALLARE L’AScENSORE ANcHE SENzA IL cONSENSO dELL’ASSEMBLEA

Un’interessante pronuncia della Corte di Cassazione ha fatto recentemente luce sul tema dell’installazione di un impianto di ascensore condominiale nell’ipotesi in cui non tutti i condomini siano concordi.Ai sensi e per gli effetti dell’art. 1117 c.c., l’ascensore posto all’interno di un condominio deve considerarsi bene comune con conseguente ripartizione delle spese tra tutti i condomini, secondo quanto previsto dal successivo art. 1124 c.c. (metà in proporzione al valore dei singoli piani e metà in proporzione all’altezza di ogni piano).Laddove un edificio sia sprovvisto di ascensore, ciascun condomino ha la facoltà di domandarne l’installazione in assemblea condominiale, con voto a maggioranza semplificata (prima convocazione la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio e seconda convocazione almeno un terzo dei partecipanti al condominio e almeno un terzo del valore dell’edificio).Nel caso in cui non sia raggiunta la maggioranza per una positiva deliberazione, il Supremo Collegio ha precisato come, in ogni caso, ciascun condomino, ex art. 1102 c.c., è comunque legittimato ad installare l’impianto di ascen-sore di cui diviene proprietario facendosi carico di tutte le relative spese.Tale facoltà può essere esercitata a prescindere da qualsivoglia consenso e nel solo rispetto dei limiti fissati dall’ art. 1120, comma 2, c.c.In particolare l’installazione dell’impianto non dovrà recare danno alla stabilità e sicurezza dell’edificio, non dovrà alterare il decoro architettonico del medesimo, né ledere il diritto di alcun condomino di godere della cosa comu-ne.A tal fine dovrà essere previsto il diritto di subentro in capo agli altri condomini nel godimento del bene, con conse-guente partecipazione alle spese di installazione e gestione.

A cura dell’Avv. Dario Avolio – Studio Legale Avolio di Giulianova

LA PAROLA ALL’AVVOcATO:

20 Ottobre 2012e-mail: [email protected] i che

Ingredienti:farina 430 grolio EVO 50 grsaleacqua fredda 15 cucchiaiscalogno 1fichi 1 kgformaggio di capra tipo caprino o formaggetta 150 gr

disErENa aNGEliNi GALETTE DI FICHI, CHEVRE E MIELE

Procedimento:Impastare velocemente la farina con l’ olio, l’ acqua, un pizzico di sale e lo scalogno tritato finemente.Coprire la pasta con la pellicola e lasciarla riposare per circa 15-20 minuti.Preriscaldare il forno a 200°.Stendere la pasta, formare un disco di circa 1 cm di spessore.Distribuire il formaggio sbriciolato al centro del disco di pasta lasciandone da parte 3-4 pezzetti.Sbucciare i fichi e disporli sullo strato di formaggio.Distribuire il formaggio tenuto da parte sui fichi.Ripiegare i bordi del disco di pasta verso l’ interno. Spen-nellare la pasta con un poco d’ olio ed infornare per circa 30-40 minuti.

Trovi questa ricetta anche su www.piciecastagne.it

le ricette di francescadifraNCEsCa mOrETTi

mangia come parli

INSALATA DI SEPPIE E ARANCE

Ingredienti (per 4 persone)

1 kg di seppie1 kg di arance1 costa di sedano1 cipolla 1 carotaqualche grano di pepe nero1 bicchiere di vino bianco1 cucchiaio di prezzemolo tritato1 rametto di timoolio extravergine di oliva sale e pepe

Preparazione

Lessate le seppie in acqua con sedano, carota, ci-polla, grani di pepe, vino bianco e pochissimosale. Scolate e fate raffreddare le seppie sotto l’acqua fredda, tagliatele poi a julienne e racco-glietele in una terrina. Pelate a vivo e poi tagliate a spicchi le arance, unitele alle seppie e condite con prezzemolo tritato, olio, sale, pepe e qualche fogliolina di timo. Portate in tavola e servite.

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Hanno collaborato: Vincenzo Angelico, Serena Angelini, Dario Avolio, Ugo Centi, Alessio Cicconi, Patrizia Ci-pollone, Pietro Colantoni, Pier Paolo Di Donato, Vincenzo Di Frischia, Marco Di Nicola, Alessandro Di Remigio, Maria Pia Di Stasio, Pierluigi Filipponi, Giampiero Massacesi, Arianna Mazzitti, Ruggero Mazzoni, Angelo Monte-bello, Federica Moretti, Francesca Moretti, Ilaria Moretti, Piero Ricciutelli, Piera Ruffini, Domenico Spina, Carina Spurio, Manuela Valleriani, Luca Venanzi, Piergiorgio Verrigni, Elena Vespa.

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allUVi EdiTriCE s.n.c.di luca lattanzi & C.

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lO sTrillONEmensile d’attualità, politica, cultura e sport

registrazione stampa: n. 642/2011 - Tribunale di Teramo

MENSILE D ’ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORT21Ottobre 2012

e-mail: [email protected] Rubr i che

La migrazione rappresenta un complesso fenomeno di vasta rilevanza economica, politica e soprattutto sociale.Come dice lo studioso algerino Abdelmalek Sayad “prima di diventare un immigrante, il migrante è sempre innanzitutto un emigrante”.Il progetto migratorio inizia infatti con la decisione di emigrare dalla società di origine. Si emigra per l’im-possibilità di vivere vite serene e tranquille: persecuzione, violenze organizzate, tortura, rischio di vita e più di tutto difficoltà estrema a soddisfare le necessità di base nella propria terra.Questo percorso, nelle sue variabili più importanti quali il programma concreto, la partenza, il viaggio e l’arrivo nel paese di destinazione (Cecilia Edelstein), racchiude in sé un complesso di emozioni, sentimenti e pensieri molto intensi, che interrompono la continuità dell’esistenza ed incidono sull’identità più profonda.Sradicamento, dolore, distacco, perdita, nostalgia, solitudine ed estraneità, uniti ad aspettative ed illusioni speranzose caratterizzano la condizione dell’immigrato che è tra le più vulnerabili della nostra società.

Il migrante si trova “sospeso fra due mondi” (Nathan 1996), prigioniero tra di essi ed alieno ad entrambi, estraneo al suo passa-to ed estraneo al presente-futuro, in quanto le vecchie radici (persone, cose, luoghi, lingua, cultura, abitudini, professione ed ambiente sociale) sono perdute e le nuove (relazioni sociali, di convivenza e lavoro) sono da riorganizzare e stabilire.Cosi da un lato c’è il problema ad adattarsi in una società e in una cultura che non è la propria, dall’altro c’è il nostro lato di-fensivo come gruppo di accoglimento; la paura di dover rinunciare a un pezzo di noi, della nostra identità e della nostra cultura a favore di una cultura diversa.Non è però chiudendo le porte al mondo che cresciamo e ci apriamo ad una nuova mentalità. L’uomo è un animale sociale. Egli comunica, si confronta e si integra. La storia dell’uomo, in fondo, non è altro che la storia di una continua integrazione, fatta di semplici intrecci di vissuti e racconti.E’proprio raccontandosi e riconoscendo le reciproche differenze ed uguaglianze, che diviene fattibile costruire ponti di cono-scenza tali da rafforzare ed arricchire la nostra società. Così, identificando in loro volti di persone umane titolari di dignità e diritti fondamentali ed aiutandoli nelle loro giuste richieste, è possibile dare spazio a forme intelligenti di accoglienza ed ospitalità, capaci di creare una convivenza multiculturale, nonché una nuova identità condivisa. A tal riguardo è stato avviato a Pescara un corso di formazione gratuito sull’immigrazione e l’interculturalità finanziato dal Fon-do Sociale Europeo ed organizzato dall’ASFOR , volto a formare operatori sociali in grado di far fronte alla carenza di risposte adeguate (sostegno e guida) da parte di istituzioni e servizi.

Dott.ssa Maria Pia Di Stasio , psicologa clinica e di comunità, Mediatore Conciliatore Professionista, specializzanda in counse-ling.

L’ESPERIENzA MIGRATORIA: NOI E LORO VERSO UNA NUOVA IdENTITA’

PSIcOLOGIA

dimaria Pia di sTasiO

cINEMA

diPaTrizia CiPOllONE

THE MONKTratto dal classico di Matthew Gregory Lewis, “The monk” racconta la sto-ria del frate cappuccino Ambrosio (interpretato dal camaleontico Vincent Cassel), un rispettato monaco spagnolo succube del desiderio smodato nei confronti di Matilda, una sua allieva che lo costringe a trasgredire. Ma,ben presto, il rapporto con Matilda non appaga più la lussuria del monaco che, in cerca di una nuova fonte di piacere, si innamora della giovane ed inno-cente Antonia.Il romanzo si rifà alla tradizione del romanzo gotico tedesco ed il film, come il romanzo stesso, contiene ed esaspera tutti gli elementi propri del genere:

castelli, abbazie, fantasmi e soprattutto, violenze, stupri, incesti e presenze demoniache. All’in-terno di questo scenario, l’arrivo di un misterioso personaggio, Valerio, catalizzerà la vita nel monastero. Sarà lui ad accompagnare Ambrosio nel mondo peccaminoso pieno di tentazioni fino ad arrivare ad una sequenza di crimini che alla fine lo conduranno sulla via del non ritorno. Il regista Moll, in un’intervista, tiene ad evidenziare come il romanzo ed il film si differenzino per molti aspetti ed aggiun-ge come ci sia “qualcosa di molto Hitchcockiano sulla storia di un uomo ossessionato da una donna, che lui stesso sogna ancor prima di vederla,proprio come in “Vertigo”. Ed aggiunge: “ Hitchcock raggiunge un’atmosfera onirica in quel film che io ho voluto replicare nel mio. Ho voluto ricreare un film vecchio stile....”e ricorda film tipici dell’Espres-sionismo tedesco come “Faust” di Murnau e “Black Narcissus” di Powell e Pressburger, aggiungendo: “ Questi film non sono realistici, ma c’è qualcosa di arificiale in merito che io ho voluto portare nel mio film”.Bene, a questo punto, non resta che augurarvi una buona visione!

Ottobre 2012e-mail: [email protected]

MENSILE D ’ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA E SPORTRubr i che

IL MOSTRO dI LOcH NESS

diGiamPiErOmassaCEsi

Loch Ness, Glen Mor, North Scotland,oggi La nebbia si sta diradando sulle rovine semibuie dell’Urquhart Castle mentre lunghe nuvole sfu-

mano tra le rocce delle Highlands. Sulle lussureggianti sponde del lago si alza una fresca e leg-gera brezza. Ad un tratto,nel silenzio assoluto, la scura superficie piatta dell’acqua si increspa, lasciando intravedere una sagoma grigia, indistinta e gobbosa…In un frastuono assordante una creatura gigantesca emerge in superficie, si contorce, lancia

uno spruzzo altissimo e risprofonda!Nel ribollire delle acque riappare e…rituffandosi…Scompare!!La sensazione è di confusione, stordimento. Cos’era? E’ tutto vero od…un’allucinazione?Il lago d’un tratto torna silenzioso e tranquillo…lasciandoci stupefatti!Eh sì, proprio il lago è il punto, la chiave di tutto. Il mistero dipende da esso. Riposto nel cuore delle Highlands dell’antica Scozia,il Loch (“lago”in gaelico) Ness è annidato nella cosiddetta “Great Glen”, una faglia geologica risalente all’ultima Era Glaciale. Per volume, il Ness è il più grande lago d’acqua dolce della Gran Bretagna. Lungo circa 38 km. e largo fino a 1,6 km, in alcuni punti raggiunge la profondità impressionante di 295 metri, inusuale e strano per un lago d’altipiano…Boschi, scogliere, perenne nebbia e cattivo tempo, dovuto a forti correnti ventose, ne impediscono la visuale esterna. Sotto la superficie,l’acqua è gelida, di colore grigiastro e completamente impenetrabile alla luce: la torba in sospensione dila-vata dal fondo rende impossibile la vista . Un habitat così misterioso, ricco di fauna marina, è ”l’ideale” per una colossale creatura anfibia, tipica della Mitologia del Grande Nord.Gli unici accessi al mare aperto sono, però, il Canale di Caledonia, artificiale e navigabile ed il fiume Ness, poco profondo! La sua gente crede da sempre che il Loch Ness sia sotto una eterna maledizione: la leggenda narra che fosse un enorme pozzo sacro ”miracoloso” benedetto da un druido, il quale ordinò di ricoprirlo con una lastra di pietra dopo averne attinto ogni volta l’acqua“curativa”. Ma un bel giorno qualcuno dimenticò di rimuovere la pie-tra sulla botola: le acque del pozzo rimasto scoperto inondarono la “grande valle”.Il popolo delle Highlands,fuggito sui monti,emise un coro lamentoso: “Tha loch’nis ann!”(“Adesso è un lago!”) .Da qui il nome Ness.Per tradizione, fu il monaco missionario irlandese San Colombano nel 565 d.C. a ricacciare “la bestia”n egli abissi del loch, convertendo immediatamente alla fede cristiana le anime testimoni del prodigio!Il mitico episodio è tramandato dal biografo Adamnano,vissuto un secolo dopo. Storicamente sono oltre 15.000(?) gli avvistamenti accertati!L’inizio della “testimonianza moderna” coincise con la costruzione della carrozzabile a nord,che aprì finalmente il panorama a tutti, nel 1933.La ”febbre del Ness!” esplose con gli articoli del giornalista Alex Campbell, che “per primo” scrisse di un certo…“Mostro di Loch Ness”, grazie a svariate testimonianze dirette,giunte in redazione ed ai primi filmini!L’avvento della Seconda Guerra Mondiale rallentò il mito fino agli anni’50.Quindi fu la “ricerca scientifica” ad alimentare la leggenda: nel 1960,un ingegnere di nome Tim Dinsdale, fornì un filmato ritenuto autentico ancora oggi, che gli cambiò la vita e gli fece compiere ben 56 spedizioni in 27 anni! Un record…Per primo, il coraggioso zoologo scozzese Sir Peter Scott, consegnò il nomescientifico di Nessiteras Rhombopteryx al suo amato mostro ed allo stupefatto pubblico mondiale: “la meraviglia del Ness con la pinna rombica”! Era nata…Nessie!Ad ispirarlo fu il carismatico fisico americano del MIT di Boston,Robert Rines,che introdusse i rivoluzionari “sonar”digitali nella ricerca,offrendo al mondo le prove più sconcertanti,tra cui l’incredibile foto della spedizione del 1975,che mostra chiaramente…un mostro preistorico! Ulteriori esami scongiurarono ogni tipo di manipolazione o trucco…Il professor Rines visse nel suo mito fino ai giorni nostri.Le”teorie pseudo-scientifiche”sulla sua sopravvivenza sono molteplici:innanzitutto,se solo“mitica”,Nessie non sarebbe mai esistita e presente solamente nel tanto declamato“folclore scozzese”! Oppure estintasi alla fine del basso Medioevo! Se viva e vegeta invece, riproducendosi “in più esseri” da milioni di anni, ha superato tutte le glaciazioni fino all’ultimo secolo, scomparendo alla grande negli anni’80!Rimarrebbe la teoria sull’”identificazione biologica”di Nessie. Scientificamente, per Nessiteras Rhombopteryx si definisce in particolareun affascinante Plesiosauro, rettile acquatico estintosi alla fine del Cretaceo, tra 135 e 65 milioni di anni fa! Nessie sarebbe l’unica supèrstite“discendente”dei Dinosauri! Dove sarebbero, però,resti ”fossili”, uova e rifiuti? E dove sono grotte e canali sottomarini per rintanarsi nei secoli? “Di certo…c’è qualcosa di strano in quel lago!” disse una volta uno scozzese del loch!Comunque sia,Umberto Eco un giorno scrisse che un mistero,un segreto per secoli tenuto custodito,potrebbe qua-si certamente, una volta svelato, deluderci profondamente. Ed è con questo spirito che dovremmo affrontarlo sempre: forse Nessie non esiste più o non è mai esistita. Ma perché, dunque, saperlo? Con la crisi della società e la confusione della nostra esistenza,come si può fare a meno del“mistero”, fonte di distrazione, immaginazione e sogno? E…tra tutti, quale è più inquietante, simbolico ed ancestrale, del mistero del…“Mostro di Loch Ness”? Ah,cara Nessie…

MISTERI, MITI E LEGGENdE

23Ottobre 2012e-mail: [email protected]

41° cAMPIONATO ITALIANO cRONcOPPIE PER GIORNALISTI: VINcENzO MORETTI cONQUISTA IL TRIcOLORE

S p o r t

diPiErO riCCiUTElli

Ottima prova anche per le coppie Rinaldo Bernardi e Franco Pavan (cat. Senior), e Graziano Calovi con Eugenio Capodacqua (cat. Gentlemen) entrambe seconde nelle rispettive categorie. Meda-glia di bronzo per Roberto Ronchi e Mauro Montaquila (cat. Gentle-men), e Luigi Mattioli e Ivano San-tachiara (cat. Senior), quest’ultimo in forma smagliante.Restano invece fuori dal podio i “Campioni della vigilia”: Giaco-vazzo, giornalista di Rai2 e Leonar-do Olmi, che per un inspiegabile distrazione non si sono presentati

in tempo alla partenza, riuscendo tuttavia a recupera-re in parte lo svantaggio, non abbastanza comunque da consentire ai due di indossare il tricolore.Si chiude così, con una cerimonia di premiazione piut-tosto sobria, in linea con l’attuale clima di spendig review, l’ultima gara nazionale riservata ai giornalisti-ciclisti. Il prossimo appuntamento in agenda è il World Press Cycling Champioship 2012 che quest’anno si svol-gerà a Creta dal 18 al 21 ottobre e che vedrà Moretti competere per la maglia iridata nella prova dei 300 m Sprint.

Senior(< 100 anni)

Tempo Gentleman(> 100 anni)

Tempo

1. Grossi-Moretti 27’11”82 Fantozzi-borelli 25’11”762. Pavan-Bernardi 42”71 Capodacqua-Calovi 27”263. Mattioli-Santachiara 1’09”44 Ronchi-Montaquila 4’22”25

L’arrivo dei vincitori

Il podio completo. Da sinistra Ivano Santachiara, Luigi Mattioli, Vincenzo Moretti, Gian paolo Grossi,

Rinaldo bernardi e Franco pavan

Da sinistra: Roberto Ronchi, Mau-ro Montaquila, Giovanni Fantozzi,

paolo borelli, Eugenio Capodacqua e Graziano Calovi

foto Montaquila

Prima vittoria Na-zionale per l’a-matore rosetano, già campione

Regionale e Vicecampione del Mondo giornalisti.Si è concluso lo scorso 8 settem-bre il Campionato Italiano Cron-coppie per Giornalisti che anche quest’anno ha visto le strade di Medicina (BO) protagoniste dell’ultima sfida “italiana”, prima del Mondiale per giornalisti di Cre-ta.A contendersi la maglia tricolore messa in palio dall’AIGC – tra gli sguardi adoranti di mogli, fidanzate e compagne pron-te a immortalare ogni fase della competizione – le cop-pie: Pavan-Bernardi, Grossi-Moretti, Olmi-Giacovazzo e

Matt iol i -Santa-chiara nella ca-tegoria Senior; R o n c h i - M o n -taquila, Capo-dacqua-Calovi e Fantozzi-Borelli nella categoria Gentlemen. A percorrere nel minor tempo i 17,5 km che li separa dal tra-guardo è la coppia Fantozzi-Borelli, vincitrice

nella categoria Gentlemen e nella classifica assoluta. Commossi e quasi increduli Paolo Borelli e Giovanni Fantozzi ricevono il premio direttamente dalle mani del Presidente dell’AIGC Roberto Ronchi. Trionfa inve-ce nella categoria Senior la coppia formata dal nostro Vincenzo Moretti, direttore de Lo Strillone, alla sua pri-ma vittoria stagionale e Gian Paolo Grossi, giornalista televisivo molto noto nel mantovano. Irriverenti le pa-role di Grossi che dedica la vittoria all’amico-rivale di sempre: Goeffrey Pizzorni, CT della Nazionale Italiana Giornalisti.