lipertensione arteriosa agostino virdis dipartimento di medicina interna, università di pisa
TRANSCRIPT
L’ipertensione arteriosa
Agostino Virdis
Dipartimento di Medicina Interna, Università di Pisa
Incidenza annuale di malattie cardiovascolari nel mondo
Incidenza basata su dati del 1995 (AHA)
Mortality due to leading global risk factors
Ezzati M et al, Lancet 2002
Razionale della prevenzione delle malattie CV (1)
• Il marcato sviluppo delle malattie CV nei paesi sviluppati è fortemente connesso con lo stile di vita e con fattori di rischio modificabili.
• Il principale fattore eziologico, l’aterosclerosi, si sviluppa in modo silente e insidioso nell’arco di diversi anni ed è solitamente di grado avanzato al momento della comparsa dei sintomi.
Razionale della prevenzione delle MCV (2)
• La correzione dei fattori di rischio riduce la mortalità e la morbilità n prevenzione secondaria (pazienti con malattia CV) e primaria (soggetti con fattori di rischio CV). • Con l’aumento dell’età media, le malattie CV, incidono sempre più sui costi di ospedalizzazione e sulla spesa farmaceutica.
• La prevenzione è dunque essenziale, oltre che per il benessere della popolazione, per la razionalizzazione ed il contenimento della spesa sanitaria.
Fattore di rischio
- Evidenza sulla base degli studi epidemiologici longitudinali che un determinato “fattore” è correlato con l’incidenza di eventi clinici
- Dimostrazione sulla base degli studi clinici controllati che l'intervento terapeutico sul fattore riduce l’incidenza degli eventi clinici
FATTORI MAGGIORI INDIPENDENTI
Grundy SM, Circulation 1998
Fattori di rischio per coronaropatia aterosclerotica
Fumo*
Ipertensione arteriosa*
Ipercolesterolemia*
Bassi livelli di coleeterolo HDL*
Diabete mellito*
Età
Peggiorano i fattori di rischio independenti
Obesità
Aumento della circonferenza vita
Sedentarietà
Familiarità di eventi in età precoce
Caratteristiche etniche
Fattori psicosociali
FATTORI PREDISPONENTI
Forte associazione indipendente con la malattia coronarica e dimostrato beneficio dalle loro trattamento sugli eventi (*)
FATTORI CONDIZIONALI
Ipertrigliceridemia
LDL piccole
Iperomocisteinemia
Lpa)
Fattori protrombotici (es. fibrinogeno)
Markers infiammatori (es. Proteina C-reattiva)
Associati con aumentato rischio CV sebbene il loro contributo indipendente deve essere ancora dimostrato.
Castelli WP. Am J Med. 1984;76:4-12 La Rosa JC, et al. Circulation. 1990;81:1721-1733
10-y
ear
CH
D d
eath
rat
e (D
eath
s/10
00)
Serum cholesterol (mg/dL)
1% reduction in total cholesterol resulted in a 2% decrease in CHD risk
(MRFIT) (n=361,662)
150 200 250 3000
50
40
30
20
10CH
D in
dic
atio
ns
per
100
0
Each 1% increase in total cholesterol level is associated with a 2% increase in CHD risk
Serum cholesterol (mg/100 mL)
Framingham Study (n=5209)
204
205-234 235-264 265-294 295
Relazione tra livelli di colesterolo e malattia coronarica negli studi epidemiologici
Rischio di malattia cardiovascolare: relazione tra PA sistolica e altri fattori di rischio in
uomini di 40 anni (Studio Framingham: 18 anni di follow-up)
105----------195
195000
Systolic BP
CholesterolGlucoseCigaretteECG-LVH
105----------195
335000
105----------195
335-00
105----------195
335--0
105----------195
335---
45
210
326
459
7086
ye
ar
pro
ba
bil
ity
pe
r 1
00
0
700
600
500
400
300
200
100
Castelli WP. Am J Med 1988
0 2 4 8 10 12 146
Incidenza cumulativa di eventi cardiovascolari in rapporto ai valori di PA di soggetti normotesi
0
15
Inci
denza
Cum
ula
tiva E
venti
(%
)
5
10
Tempo (aa)
Normale
Normale - alta
0
Inci
denza
Cum
ula
tiva E
venti
(%
)4
8
Tempo (aa)
Vasan et al, N Engl J Med 2001
16
DonneDonne UominiUomini
Ottimale
Normale
Normale - alta
Ottimale
10
10
0 2 4 8 10 12 146
14
12
10
6
2
LA PRESSIONE ARTERIOSA
Definizione
Come si misura
L’IPERTENSIONE
Definizione
Come si manifesta
Quali rischi comporta
Come trattarla
Il flusso di sangue attraverso sangue attraverso un vaso è determinato da due fattori:
• La differenza di pressione fra le due parti del vaso (gradiente pressorio)
• La difficoltà del sangue a passare nelcondotto, definita resistenza
16
Il flusso sanguigno Q indica la quantità di sangue che passa in un certo punto dell’albero circolatorio in un certo istante. In genere si definisce il flusso in termini di ml o l/min. In un adulto a riposo il flusso totale equivale in media a 5 l/min: questa grandezza è definita GITTATA CARDIACA perché corrisponde alla quantità di sangue pompata dal cuore nell’unità di tempo.
L’emodinamica riguarda i fattori fisici che regolano il flusso sanguigno nel
sistema circolatorio
PA = GS * RV
PA= pressione arteriosaGS=Gittata sitolica
RV= resistenza vascolare
19
mmHg
Pressione sistolica (massima)
Pressione diastolica (minima)
21
AUMENTO DELLA PA SISTOLICA (MASSIMA)
Pressione sistolica (massima)
Pressione sistolica (massima)
PA minima
< 90 mmHg
PA minima
> 90 mmHg
PA minima
> 90 mmHg
AUMENTO DELLA PA DIASTOLICA (MINIMA)
23
60
70
80
90
100
110
120
130
140
150
18-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 >8060
70
80
90
100
110
120
130
140
150
18-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 >80
UOMINI DONNE
Età
Pre
ssio
ne
Età
APPARECCHI
A mercurio
Automatico da polsoAutomatico
Aneroide
APPARECCHI
A mercurio
Automatico da polsoAutomatico
Aneroide
L’apparecchio di riferimento è lo sfigmomanometro a mercurio Se si usa uno sfigmomanometro aneroide od automatico, controllare che l’apparecchio sia tarato (misurazione della PA con sfigmomanometro a mercurio e con quello aneroide od automatico nello stesso momento); se l'apparecchio è ben funzionante e/o tarato (misurazione uguale o con differenza minore di 5 mmHg allo sfigmomanometro a mercurio) eseguire il controllo ogni sei mesi.
APPARECCHI
A mercurio
Sì
Automatico da polso
NO
Automatico
Sì(se controllato)
Aneroide
Sì(se controllato)
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BRACCIALE: altezza e lunghezza
• normale (altezza 12-14 cm) per soggetti giovani-adulti-anziani• più grande (altezza 20 cm) per soggetti obesi (e/o con circonferenza del braccio > 36 cm)• più piccolo (altezza 6-8 cm) per bambini
La lunghezza del bracciale deve essere tale da avvolgere completamente il braccio
MISURAZIONE DELLA PRESSIONE:
CONDIZIONI DEL PAZIENTE
Rimanere seduti almeno 5 minuti prima della misurazione
Il braccio deve essere all'altezza del cuoreprivo di indumenti fino all’ascella
La PA deve essere misurata in posizione seduta. E’ consigliabile misurare la PA da sdraiati (dopo 5’) ed in piedi (subito e dopo 1’ e 3’) quando si ha il sospetto di ipotensione ortostatica (caduta eccessiva della PA in piedi)
Ambiente silenzioso con temperatura confortevole, almeno mezzora dopo aver eseguito esercizio fisico, astensione dal fumo e lontano dai pasti
Misurare la PA, la prima volta, ad entrambe le braccia e quindi al braccio dove la PA è più alta; se uguale sempre allo stesso braccio
MISURAZIONE DELLA PA A DOMICILIO: Utilizzare apparecchio automatico ben funzionante e tarato
Eseguire una prima misurazione della PA e ripetere una seconda misurazione dopo tre minuti considerando come valida la media delle due misurazioni. Se la differenza fra le due misurazioni è maggiore di 5 mmHg rifare una terza misurazione e fare la media delle ultime due misurazioni.
Misurare la PA al mattino, appena alzato, dopo aver urinato ed essere andati di corpo, prima di fare colazione
Se si prendono farmaci, misurare la PA prima della loro assunzione al mattino e dopo 2-4 ore dalla loro assunzione
Misurare la PA una volta la settimana
Non misurare la PA in presenza di sintomi
Toni di KorotkoffToni di KorotkoffToni di KorotkoffToni di Korotkoff
14391 M14391 M Linee Guida SIIA Edizione 2008Linee Guida SIIA Edizione 2008
Fase IFase I
Fase IIFase II
Gap Gap auscultatorioauscultatorio
Fase IIIFase III
Fase IVFase IV
Fase VFase V
La prima comparsa di rumori percussivi lieve, chiari che aumentano gradualmente La prima comparsa di rumori percussivi lieve, chiari che aumentano gradualmente di intensità per almeno due battiti consecutivi identifica la PA sistolicadi intensità per almeno due battiti consecutivi identifica la PA sistolica
Può seguire un breve periodo durante il quale i suoni si attutiscono ed acquistano Può seguire un breve periodo durante il quale i suoni si attutiscono ed acquistano una qualità fruscianteuna qualità frusciante
In alcuni pazienti i suoni possono scomparire completamente per un breve lasso di In alcuni pazienti i suoni possono scomparire completamente per un breve lasso di tempotempo
Il ritorno di suoni più nitidi, che divengono più vivaci fino a raggiungere, o Il ritorno di suoni più nitidi, che divengono più vivaci fino a raggiungere, o addirittura superare, l’intensità dei toni di fase I. Il signifcato clinico, se pure esiste, addirittura superare, l’intensità dei toni di fase I. Il signifcato clinico, se pure esiste, delle fasi II e III non è stato definitodelle fasi II e III non è stato definito
La distinta e improvvisa attenuazione dei suoni, che divengono lievi e di qualità La distinta e improvvisa attenuazione dei suoni, che divengono lievi e di qualità soffiantesoffiante
Il punto in cui tutti i suoni spariscono completamente rappresenta la pressione Il punto in cui tutti i suoni spariscono completamente rappresenta la pressione diastolicadiastolica
Procedura per la misurazione mediante auscultazioneProcedura per la misurazione mediante auscultazioneProcedura per la misurazione mediante auscultazioneProcedura per la misurazione mediante auscultazione
14390 M14390 M Linee Guida SIIA Edizione 2008Linee Guida SIIA Edizione 2008
Misurazione palpatoria della PA sistolica prima di iniziare la misurazione Misurazione palpatoria della PA sistolica prima di iniziare la misurazione auscultatoriaauscultatoria
Lo stetoscopio deve essere posizionato sopra l’arteria brachiale (usare di Lo stetoscopio deve essere posizionato sopra l’arteria brachiale (usare di preferenza la campana dello stetoscopio)preferenza la campana dello stetoscopio)
Il bracciale deve essere gonfiato 30 mmHg al di sopra della PA sistolicaIl bracciale deve essere gonfiato 30 mmHg al di sopra della PA sistolica
Il bracciale deve essere sgonfiato alla velocità di 2-3 mmHg / battito o secondoIl bracciale deve essere sgonfiato alla velocità di 2-3 mmHg / battito o secondo
Per la determinazione della PA sistolica si deve scegliere la fase I di Korotkoff Per la determinazione della PA sistolica si deve scegliere la fase I di Korotkoff (comparsa dei suoni)(comparsa dei suoni)
Per la determinazione della PA diastolica si deve scegliere la fase V di Per la determinazione della PA diastolica si deve scegliere la fase V di Korotkoff (scomparsa dei toni)Korotkoff (scomparsa dei toni)
Dopo la scomparsa del V tono, il bracciale va sgonfiato rapidamenteDopo la scomparsa del V tono, il bracciale va sgonfiato rapidamente
Immediata registrazione su carta delle misurazioni pressorieImmediata registrazione su carta delle misurazioni pressorie
Come valutare l’effetto della terapia:- Valori della PA dopo almeno un mese di cura
- Decidere di aumentare la dose del farmaco o di associare farmaci con un simile intervallo di tempo
- Un occasionale rilievo di valori di PA aumentati, nell’ambito di valori in genere normali e soprattutto se riscontrati in presenza di sintomi non dovuti all'ipertensione, non devono essere motivo di “spavento”
Rimisurare la PA in modo corretto in almeno due altre occasioni a distanza di giorni e consultare il medico se la PA rimane alta.
38,7%
32,1%
29,2%
Principali cause di morte in Italia
Rapporti ISTISAN
Malattie sistemacardiocircolatorio
109.518Altro82.798
Tumori 90.888
48,4%
27,8%
23,8%
Uomini Donne
Malattie sistemacardiocircolatorio
132.968Altro76.475
Tumori 65.371
Definizione e classificazione dei livelli di Pressione Arteriosa in mmHg
CATEGORIE SISTOLICA DIASTOLICA
OTTIMALE <120 <80
NORMALE 120-129 80-84
NORMALE-ALTA 130-139 85-89
GRADO 1 140-159 90-99
GRADO 2 160-179 100-109
GRADO3 ≥180 ≥110
IPERTENSIONE SISTOLICA ISOLATA
≥140 <90
2007 Guidelines for the Management of Arterial HypertensionThe Task Force for the Management of Arterial Hypertension ofthe European Society of Hypertension (ESH) and of the EuropeanSociety of Cardiology (ESC)
DEFINIZIONE DI IPERTENSIONE:
• PA maggiore o uguale a 140/90 mmHg da confermare in almeno due altre misurazioni nell’arco di 1 settimana (se PA > 180/110 mmHg) o di 1 mese (se PA > 140/90 mmHg e < 180/110 mmHg)
• Nei pazienti con diabete o malattie renali i valori di PA che identificano la presenza di ipertensione sono più bassi (130/80 mmHg)
Etiologia
•La forma più diffusa – 80%- è l’ipertensione arteriosa essenziale (da causa sconosciuta).
•Nel 20% dei casi è possibile identificare una causa e si definisce ipertensione secondaria
Cause di ipertensione secondaria
•Malattie renali croniche
•Stenosi dell’aa. renale (placca aterosclerotica,
fibrodisplasia)
•Uropatia ostruttiva (calcolo, tumori, compressioni ab
estrinseco)
•Coartazione dell’aorta
•Malattie endocrine (S. Cushing, Feocromocitoma
Iperaldosteronismo Primario, Ipertiroidismo)
•Sleep-apnea syndrome
• Factitia
COME SI SCOPRE CHE UNA PERSONA E’ IPERTESA?
Misurando in modo corretto la pressione arteriosa
DISTURBI DA IPERTENSIONE:
L’aumento della pressione arteriosa di per sé non causa disturbi se non in presenza di:
• Ipertensione grave
• Rari casi di ipertensione secondaria
• Complicazioni cardiovascolari
Concetto di “killer silenzioso”
ICTUS
INFARTO
SCOMPENSO IPERTENSIONEIPERTENSIONE
Insuff. Renale terminale
ANEURISMA AORTA ADDOMINALE
INSUFFICIENZA ARTERIOSA ALLE GAMBE
Malattie dovute alla ipertensioneMalattie dovute alla ipertensione
ORGANI BERSAGLIO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA
CERVELLO:- INFARTO CEREBRALE(ICTUS ISCHEMICO): HA UN ORIGINE ATEROTROMBOTICA/TROMBOEMBOLICA PERCHE’L’IPERTENSIONE ARTERIOSA FAVORISCE ‘ATEROSCLEROSI- EMORRAGIA CEREBRALE(ICTUS EMORAGICO)
CUORE:- IPERTROFIA VENTRICOLARE SINISTRA ARITMIE VENTRICOLARI ISCHEMIA MIOCARDICA E SCOMPENSO CARDIACO
RENE:
- NEFROANGIOSCLEROSI (INSUFFICIENZA RENALE)
VASI:
- ATEROSCLEROSI
OCCHIO:
- RETINOPATIA IPERTENSIVA
ORGANI BERSAGLIO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA
Stratificazione del rischio cardiovascolare in base ai valori di PA, fattori di rischio concomitanti, TOD e malattie associate
Pressione arteriosa(mmHg)
Altri fattori di rischio, danno d’organo o riscontro di patologia concomitante
NormalePAS 120−129o PAD 80−84
Normale altaPAS130−139o PAD 85−89
Grado 1PAS140−159o PAD90−99
Grade 2PAS160−179
o PAD100−109
Grade 3PAS≥180
o PAD≥110
Nussun altro fattore di rischio aggiunto
Rischio nella Rischio nella mediamedia
Rischio nella Rischio nella mediamedia
Rischio Rischio aggiunto bassoaggiunto basso
Rischio Rischio aggiunto aggiunto moderatomoderato
Rischio Rischio aggiunto aggiunto elevatoelevato
1−2 fattori di rischio Rischio Rischio
aggiunto bassoaggiunto bassoRischio Rischio
aggiunto bassoaggiunto basso
Rischio Rischio aggiunto bassoaggiunto basso
Rischio Rischio aggiunto aggiunto moderatomoderato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
3 o più fattori di rischio, SM, danno d’organo o diabete
Rischio Rischio aggiunto aggiunto moderatomoderato
Rischio Rischio aggiunto aggiunto elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto aggiunto elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto aggiunto elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
Malattia CV o renaleRischio Rischio
aggiunto molto aggiunto molto elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
Rischio Rischio aggiunto molto aggiunto molto
elevatoelevato
ESH/ESC Guidelines Committee. J Hypertens 2007;25:1105−87.
Aumento della Pressione arteriosa
Altri fattori di Rischio CV
Sindrome metabolica Diabete
Danno d’organo
Patologie associate
• L’ipertensione arteriosa è una patologia ad elevatissima prevalenza nella popolazione generale, interessando il 40% circa della popolazione adulta ed il 60-80% della popolazione anziana.
• L’ ipertensione arteriosa è una patologia che normalmente dovrebbe essere gestita dal Medico di Medicina Generale.
• Nella pratica clinica quotidiana, l’approccio clinico verso il paziente iperteso è quello di ridurre la pressione arteriosa, utilizzando uno dei numerosi farmaci a disposizione della classe medica.
• La terapia del paziente iperteso non è mirata soltanto alla normalizzazione dei valori pressori, ma soprattutto alla regressione, ove possibile, del danno d’ organo e alla riduzione del rischio CV globale, bersagli clinici essenziali per ottenere una riduzione della mortalità e morbilità CV
• Diagnosi di ipertensione arteriosa e il grado di ipertensione • Diagnosi etiologica (esclusione di forme secondarie)• Determinazione del rischio CV globale del paziente (presenza di altri fattori di rischio CV, di danno d’organo subclinico o di patologie associate)
• Scelta terapeutica che determini un controllo efficace dei valori pressori, ma anche personalizzata per quanto riguarda la tollerabilità e le condizioni cliniche associate
Inquadramento clinico del paziente con ipertensione arteriosa
IPERTENSIONE ARTERIOSA E SINTOMATOLOGIA
• L’ipertensione arteriosa non complicata è una condizione morbosa asintomatica (“silent killer”)
• Necessità di misurare la PA per la diagnosi • La misurazione della PA deve essere parte
essenziale della visita medica
• L'ipertensione arteriosa è apparentemente una condizione morbosa "sintomatica", o meglio assai spesso resa sintomatica dalla associazione con altre forme morbose e dalla scarsa conoscenza medica medico: es. associazione casuale con i disturbi della sfera affettiva (ansietà maggiore, attacchi di panico, depressione), con la cefalea.
• In questo caso l’ aumento dei valori pressori è conseguenza e non causa del disturbo stesso e risulta essere amplificato nel paziente iperteso da una maggiore reattività vascolare.
DISTURBI CHE ERRONEAMENTE VENGONO ATTRIBUITI ALL’IPERTENSIONE
- Cefalea (mal di testa)
- Ronzii auricolari (fischi, sibili)
- Vertigini (giramento di testa)
- Epistassi (sangue dal naso)
- Emorragie congiuntivali (sangue nella parte bianca dell’occhio)
- Sintomi della depressione, panico e ansietà: Difficoltà a dormireStanchezza (specialmente al mattino)Tristezza, voglia di piangere, senso di angoscia e/o pauraSbandamento e/o testa vuotaBatticuoreDifficoltà a stare in ambienti chiusi (claustrofobia) o in ambienti
affollati (agorafobia)
- Sintomi del paziente o più spesso della paziente che “sente la pressione”
• La causa più spesso è "anatomica" e-o "locale" e venosa o capillare.
• L'ipertensione arteriosa può aumentare il sanguinamento
• La PA è aumentata dalla reazione emotiva al sanguinamento
• Evitare messaggi non corretti ed allarmistici:
"PER FORTUNA CHE L'EMORRAGIA E-O IL SANGUE E' USCITO DAL NASO INVECE CHE NEL CERVELLO"
EPISTASSI ed EMORRAGIA CONGIUNTIVALE
La crisi ipertensiva
• La crisi ipertensiva è un’ entità clinica che non esiste. Il termine di “crisi ipertensiva” nasce dalla pratica clinica quotidiana, ma non è contemplato su alcuna Linea Guida relativa all’ ipertensione arteriosa.
• Il termine esatto per definire una condizione clinica critica associata ad elevati valori pressori è di “emergenza” o “urgenza” ipertensiva.
• In entrambi i casi la diagnosi è fatta sulla base delle condizioni cliniche del paziente e non sull’ entità dell’ aumento dei valori pressori.
Emergenze ipertensive
Condizioni cliniche che mettono il paziente in pericolo di vita immediato e nelle quali l’aumento della PA svolge un ruolo patogenetico (causa o concausa):
Encefalopatia Ipertensiva Ictus Cerebrale Ischemico o Emorragico S. Coronariche Acute (Angina Instabile ed Infarto Acuto del Miocardio) Scompenso Cardiaco / Edema Polmonare Acuto Dissezione Aortica Eclampsia Gravidica Grave Sanguinamento con pericolo di vita per il paziente Trauma Cranico
Urgenze ipertensive
1. Condizioni cliniche con danno d’organo rapidamente evolutivo:
• Ipertensione Accelerata o Maligna
2. Condizioni cliniche con potenziali complicanze:
• Ipertensione Peri-Operatoria (Ipertensione Pre-Intra e Post-operatoria)
Pseudoipertensione e pseudocrisi ipertensive
Il rialzo dei valori pressori è secondario alla sintomatologia che rappresenta la vera “condizione patologica”.
RIALZO DEI VALORI PRESSORI SINTOMO
RIALZO DEI VALORI PRESSORISINTOMO
COME MISURARE LA PA?
CLINICA (CLINIC)
DOMICILIARE (HOME)
MONITORAGGIO PA (AMBULATORY)
ESH/ESC Guidelines Committee. J Hypertens 2007;25:1105−87.
Valori soglia per la definizione di ipertensione arteriosa (mmHg)
Sfigmomanometrica o clinica
Domiciliare
Monitoraggio ambulatorio delle 24 ore
Periodo diurno
Periodo notturno
PA Sistolica
140
135
125-130
130-135
120
PA diastolica
90
85
80
85
70
2007 ESH/ESC Guidelines
ESH/ESC Guidelines Committee. J Hypertens 2007;25:1105−87.
AUTOMISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA
VANTAGGI
• Utile per controllare nel tempo i valori pressori• Assenza di reazione d’allarme alla misurazione• Elevata riproducibilità (se media di numerose misure)• Basso costo e semplicità d'uso
• Necessità di addestrare il paziente• Scarsa attendibilità dei valori riferiti al medico (valori
riportati in maniera non accurata, omissione di valori, aggiunta di valori non misurati)
• “Nevrotizzazione” da misure ripetute in soggetti ansiosi
SVANTAGGI
Utile sostegno alle decisioni del medico; può migliorare l'aderenza del paziente al trattamento ; da non usare nei pazienti ansiosi ed in quelli che potrebbero modificare la terapia di propria iniziativa
• Paziente giovane• Insorgenza improvvisa • Ipertensione arteriosa resistente (non normalizzata dalla
associazione razionale di 3 farmaci antipertensivi)• Presenza di ipopotassiemia• PA che improvvisamente sfugge al controllo della
terapia farmacologica• Riduzione eccessiva della PA dopo somministrazione di
un farmaco che blocca il SRA (soprattutto se associata a un aumento della creatininemia)
QUANDO SOSPETTARE UN’ IPERTENSIONE SECONDARIA
E’ importante ricordare che l’ ipertensione secondaria può essere associata o può essere una complicanza
dell’ ipertensione arteriosa essenziale
Cause di ipertensione secondaria
•Ipertensione factitia•Malattie renali croniche•Uropatia ostruttiva•Ipertensione renovascolare•Coartazione dell’aorta•Iperaldosteronismo primitivo
(ed altri stati con eccesso di mineralcorticoidi)•Feocromocitoma•Sindrome di Cushing
(ed altri stati con eccesso di glucocorticoidi)•Sleep-apnea syndrome•Patologie della tiroide/paratiroidi
Sostanze che causano ipertensione factitia e che possono ridurre l’ efficacia dei farmaci antipertensivi
•Alcool•Caffeina•Fumo di sigaretta•Corticosteroidi•Ciclosporina•Eritropoietina•Droghe (amfetamine,
cocaina..)•FANS•Contraccettivi orali•Psicofarmaci (IMAO)
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
No
No
?Sì
Sì
No
No
Sì
Sì
No
No
Aumento della PA Interferenza con farmaci
antiipertensivi
CENTRI IPERTENSIONE
PERCORSO AMBULATORIALE COMPLESSO
Esami emato-chimici• Creatininemia
(stima del filtrato o la clearance)
• Analisi dell’urina e microalbuminuria (rapporto albumina/creatinina)
• Potassiemia
• Glicemia, Colesterolemia totale e HDL, Trigliceridemia,
• Emoglobina ed ematocrito
Esami Strumentali• Elettocardiogramma
• Ecocardiogramma
• Ecografia carotidea
• Ecocolordoppler addominale
Visita Medica• Anamnesi
• Esame obiettivo
(misurazione PA, F.O.)
• Relazione clinica
CONCLUSIONI
• Il Centro Ipertensione collabora con il Medico di Medicina Generale per la gestione clinica del paziente iperteso.
• I pazienti ipertesi dovrebbero afferire a un Centro Ipertensione per la resistenza a una terapia farmacologica razionale, per la presenza di ipertensione accelerata o maligna, per ipertensione complicata da malattia associata o per il sospetto di ipertensione secondaria
CONCLUSIONI
• L’ ipertensione arteriosa è una patologia per la quale la legislazione sanitaria prevede una gestione ambulatoriale.
• Il Centro Ipertensione dovrebbe essere organizzato per offrire un percorso ambulatoriale complesso e coordinato di attività diagnostiche, riducendo al minimo i tempi di attesa.
• Il Centro Ipertensione non deve rappresentare solo un “dispensatore” efficiente di esami strumentali, ma un reale supporto clinico per il Medico di Medicina Generale.