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L'IMPORTANZA DEGLI OBIETTIVI DELLA BANCA CENTRALE Abbiamo visto dallo studio del legame tra inflazione e disoccupazione che, se il sistema si sposta dall'equilibrio, l'inflazione non è più costante. Le deviazioni dall'equilibrio possono essere determinate: da fenomeni ciclici (il ciclo economico) che, intrinseci alle economie di mercato, le sottopongono a fasi di ascesa e declino dei livelli dell' attività determinando variazioni di reddito, di occupazione, di disoccupazione, di inflazione, di benessere. da eventi esogeni e inattesi (un aumento del prezzo del petrolio, ad esempio) dalla politica economica che cerca di forzare, per varie ragioni - il livello di attività economica al di sopra dell'equilibrio. Come abbiamo visto nelle lezioni precedenti, nel lungo periodo, scostamenti del reddito dal valore di equilibrio non sono sostenibili e determinano, come unico risultato, variazioni del tasso di inflazione. Il ritorno a tassi di inflazione considerati di equilibrio è costoso (in termini di aumento della disoccupazione e mancato output). Vedremo in seguito che la durata del periodo di aggiustamento dipende dalla maggiore o minore gradualità del rientro, e dalla credibilità delle politiche di rientro. Da questo quadro discende che: 1. L'obiettivo della stabilità dei prezzi trascina con sé anche il mantenimento dell'equilibrio delle variabili reali (reddito ed occupazione in primis) 2. Gli 'effetti collaterali' sul tasso di disoccupazione determinati dalle politiche di gestione della stabilità dei prezzi dipendono dalle preferenze delle autorità (e dei cittadini che tali autorità rappresentano) circa il peso assegnato all'inflazione rispetto al peso assegnato alla disoccupazione, entrambe dannose per il benessere economico sociale. L'Italia, parte dell'Unione Economica e Monetaria, ha delegato, come tutti gli altri stati membri dell'UEM, la gestione della politica monetaria alla BCE. E' importante quindi conoscere quali sono gli obiettivi delle BCE e quali strumenti ha a disposizione per la gestione della politica monetaria.

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Page 1: L'IMPORTANZA DEGLI OBIETTIVI DELLA BANCA CENTRALE monetaria... · membri dell'UEM, la gestione della politica monetaria alla BCE. E' importante quindi conoscere quali sono gli obiettivi

L'IMPORTANZA DEGLI OBIETTIVI DELLA BANCA CENTRALE

Abbiamo visto dallo studio del legame tra inflazione e disoccupazione che, se il sistema si sposta dall'equilibrio, l'inflazione non è più costante. Le deviazioni dall'equilibrio possono essere determinate:

� da fenomeni ciclici (il ciclo economico) che, intrinseci alle economie di mercato, le sottopongono a fasi di ascesa e declino dei livelli dell' attività determinando variazioni di reddito, di occupazione, di disoccupazione, di inflazione, di benessere.

� da eventi esogeni e inattesi (un aumento del prezzo del petrolio, ad esempio)

� dalla politica economica che cerca di forzare, per varie ragioni - il livello di attività economica al di sopra dell'equilibrio.

Come abbiamo visto nelle lezioni precedenti, nel lungo periodo, scostamenti del reddito dal valore di equilibrio non sono sostenibili e determinano, come unico risultato, variazioni del tasso di inflazione. Il ritorno a tassi di inflazione considerati di equilibrio è costoso (in termini di aumento della disoccupazione e mancato output). Vedremo in seguito che la durata del periodo di aggiustamento dipende dalla maggiore o minore gradualità del rientro, e dalla credibilità delle politiche di rientro. Da questo quadro discende che: 1. L'obiettivo della stabilità dei prezzi trascina con sé anche il mantenimento dell'equilibrio delle variabili reali (reddito ed occupazione in primis) 2. Gli 'effetti collaterali' sul tasso di disoccupazione determinati dalle politiche di gestione della stabilità dei prezzi dipendono dalle preferenze delle autorità (e dei cittadini che tali autorità rappresentano) circa il peso assegnato all'inflazione rispetto al peso assegnato alla disoccupazione, entrambe dannose per il benessere economico sociale. L'Italia, parte dell'Unione Economica e Monetaria, ha delegato, come tutti gli altri stati membri dell'UEM, la gestione della politica monetaria alla BCE. E' importante quindi conoscere quali sono gli obiettivi delle BCE e quali strumenti ha a disposizione per la gestione della politica monetaria.

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LA POLITICA MONETARIA IN EUROPA

ASPETTI ISTITUZIONALI

Il Trattato dell'UE istituisce il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) e la Banca Centrale Europea (BCE). SEBC è composto da: BCE + Banche Centrali Nazionali (BCN) dei paesi aderenti all'UE. Tuttavia, le BCN dei paesi aderenti all'UE ma che non hanno adottato l'euro fanno parte del SEBC ma non partecipano alle decisioni di politica monetaria dell'area euro. L'Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno adottato l'euro.

Fonte:BCE

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LE FUNZIONI DEGLI ORGANI DECISONALI CONSIGLIO DIRETTIVO Dispone le linee guida e prende le decisioni necessarie per l’operare dell’eurosistema, formula la politica monetaria dell’eurosistema (decide i tassi di interesse, la riserva minima, M3). Si riunisce ogni 2 settimane di giovedì. COMITATO ESECUTIVO Prepara gli incontri del Consiglio implementa la politica monetaria, è responsabile delle gestione corrente della BCE, assume certi poteri delegatigli dal Consiglio CONSIGLIO GENERALE Non ha responsabilità di politica monetaria; contribuisce alla raccolta di informazioni statistiche e alla preparazione per la fissazione irrevocabile del tasso di cambio.

Ricorda: Stati membri dell'Eurosistema: Austria,Belgio Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Portogallo Spagna Stati membri UE: Stati dell'Eurosistema + UK, Danimarca, Svezia, Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Repubblica Slovacca

Compiti fondamentali del SEBC

1. definire ed attuare la politica monetaria dell'UE

2. svolgere le operazioni sui cambi

3. detenere e gestire le riserve ufficiali

4. promuovere e regolare il funzionamento dei sistemi di pagamento

L'OBIETTIVO DELLA BCE

Art. 105 del Trattato: l'obiettivo primario del SEBC è mantenere la stabilità dei prezzi; senza pregiudicare questo obiettivo il SEBC promuove gli obiettivi generali di politica economica dell'Unione definiti nell' art.2 del Trattato (tra gli altri: crescita, occupazione, competitività, convergenza...)

Art2. La Comunità ha il compito di promuovere [... ] uno sviluppo armonioso ed equilibrato delle attività economiche dell'insieme della Comunità, una crescita sostenibile, non inflazionistica, che rispetti l'ambiente, un elevato grado di convergenza dei risultati economici, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli stati membri.

Attenzione: Il Trattato stabilisce una gerarchia degli obiettivi. Ipotesi implicita: Il miglior modo con cui la politica monetaria può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita ed occupazione è perseguendo la stabilità dei prezzi. Nota: La FED ha fatto una scelta diversa (stabilità dei prezzi e piena occupazione sono obiettivi paritari)

COSA SIGNIFICA STABILITA' DEI PREZZI?

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Il Trattato dell’UE è in effetti abbastanza vago su cosa si debba intendere per ‘stabilità dei prezzi’. La precisazione del mandato è affidata alla BCE stessa che, nel proprio Statuto, chiarisce cosa si intenda per stabilità dei prezzi. Per stabilità dei prezzi la BCE intende una crescita dell'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IACP) attorno al 2% all'anno; tale stabilità deve essere mantenuta nel medio termine. Nota: "attorno al 2%" indica che il tasso di variazione deve collocarsi nell'intervallo 0-2%, una prolungata deflazione non sarebbe compatibile con l'obiettivo. La BCE inoltre precisa, nello Statuto che la stabilità dei prezzi è in effetti l’unico obiettivo della BCE; gli obiettivi secondari, richiamati nel Trattato, si ritengono implicitamente perseguiti tramite la stabilità dei prezzi. L'indice IACP è computato e disponibile dal 1995. La composizione del paniere da cui si ricavano gli indici nazionali e poi quello aggregato relativo all'area euro è così determinata:

PESI DELLE COMPONENTI PRINCIPALI DELL'IACP

Indice totale 100 Prezzi dei beni 61.9

non trasformati 8.2 trasformati 12.3 beni industriali non energetici 32.1 energia 9.5

Servizi 38.1 Fonte: EUROSTAT Attenzione: Il metodo di misura dell'IACP, di fonte EUROSTAT, prevede revisioni periodiche per evitare distorsioni che tipicamente determinano una sovrastima dell'inflazione. Tali correzioni riguardano: la modifica della qualità dei beni nel paniere e la modifica dei beni presenti nel paniere.

Andamento dell’IACP

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L'INDIPENDENZA DELLA BCE

Per indipendenza della BC si intende autonomia nelle scelte dalla sfera politica e in particolare da pressioni derivanti da politiche fiscali. La scelta europea è stata di sancire in maniera molto chiara e incontrovertibile l'indipendenza della BCE. L'indipendenza della BCE è sancita nello Statuto della BCE e nel Trattato Europeo

Art.108 del Trattato e Art.7 dello Statuto:

� BCE, BCN e i loro membri non devono cercare o prendere istruzioni da istituzioni comunitarie o organi come i governi dei paesi membri. Questi stessi governi e altre istituzioni non devono cercare di influenzare in alcun modo gli organi decisionali della BCE.

� Gli interessi finanziari della BCE sono separati da quelli dell'UE e dei governi dei paesi membri (La BCE ha un bilancio autonomo e il capitale sociale della BCE è sottoscritto dalle BCN)

� La durata in carica negli organi è lunga e i membri del Comitato Esecutivo non possono essere rieletti

Art.101 del Trattato:

� è fatto divieto alla BCE e alle BCN di provvedere al finanziamento monetario dei deficit pubblici

Art. 102 del Trattato:

� è proibita qualsiasi misura che possa consentire un accesso privilegiato alle istituzioni finanziarie da parte dei governi degli stati membri.

A cosa giova l’indipendenza della BCE? Esiste uno stretto legame tra indipendenza della Banca Centrale e credibilità degli obiettivi di politica monetaria. A sua volta la credibilità della politica monetaria induce le aspettative di inflazione ad adeguarsi al tasso annunciato riducendo, a parità di condizioni, i rischi di inflazione e i costi di eventuali politiche di deflazione.

LA STRATEGIA DELLA POLITICA MONETARIA E LA SCELTA DELLA BCE

Tradizionalmente sono presenti due possibili approcci di strategia monetaria: 1. monetary targeting

- annuncio del tasso di crescita dell'aggregato monetario rilevante - correzione se l'aggregato si discosta dall'obiettivo annunciato - per funzionare la domanda di moneta deve essere stabile rispetto all'obiettivo

2. inflation targeting - annuncio dell'inflazione futura - correzioni della manovra se l'inflazione effettiva si discosta - vantaggio della chiarezza

- svantaggio della non controllabilità diretta dell'inflazione da parte della Banca Centrale

- buoni risultati se bassa tensione inflazionistica

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NOTA: nel monetary targeting la strategia è a due stadi: per il raggiungimento dell'obiettivo finale della stabilità dei prezzi si annuncia un obiettivo intermedio (normalmente la crescita di un aggregato monetario) Alternativamente alla strategia a due stadi la strategia ad uno stadio (in questo caso inflation targeting) lega la manovra monetaria direttamente all'obiettivo finale senza il tramite di obiettivi intermedi.

La strategia della BCE si può dire che media tra i due schemi di intervento: si pone un unico obiettivo (uno stadio) ma stabilisce la politica monetaria sulla base di due pilastri informativi. I Pilastri informativi sono la crescita di M3 e i dati relativi all'economia reale

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LA BCE RIBADISCE E PRECISA LA STRATEGIA MONETARIA

L’analisi monetaria si basa su un valore di riferimento dell’aggregato M3.

Tale valore di riferimento di medio - lungo periodo è calcolato utilizzando la teoria quantitativa della moneta ( o equazione degli scambi di Fischer)

.

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Dove P = livello dei prezzi, M = aggregato monetario, Y = PIL, V = velocità di circolazione della moneta. In termini di tassi di variazione:

Da cui si ricava:

. Si ipotizzano i seguenti valori medi di crescita nel medio-lungo periodo:

Da cui si ricava che il tasso di crescita dell’aggregato monetario M deve essere pari a 4.5%.

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IL MECCANISMO DI TRASMISSIONE DELLA POLITICA MONETARIA Dato l’obiettivo di inflazione e lo strumento principale di politica monetaria a disposizione della Banca Centrale che - come vedremo meglio in seguito - è il tasso di interesse a breve, è necessario infine individuare quel tasso di interesse che dà luogo, tramite un complesso processo di trasmissione, al livello di reddito e di prezzi compatibili l'obiettivo della Banca Centrale.

La figura illustra. Ad esempio, dato il tasso di interesse di equilibrio iE, e un’inflazione pari all’8%, per riportare l’inflazione a livelli minori bisognerà aumentare il tasso di interesse a i1: il mercato della moneta si adeguerà a questo nuovo tasso (LM si sposta a sinistra). La stretta ridurrà il reddito, quindi l’inflazione e le aspettative (la curva di Phillips si sposta, in tratteggio nel grafico). A questo punto, l’incremento del tasso di interesse necessario per continuare il processo di deflazione sarà minore e alla fine anche il tasso di interesse ritornerà al livello iniziale. La determinazione dell’incremento del tasso di interesse necessaria , (i1-iE) è assai complicata perché l’effetto finale di una variazione del tasso di interesse sull’inflazione è determinato da molteplici canali interrelati.

La complessità del meccanismo di trasmissione deriva non solo dalla molteplicità dei canali che lo influenzano ma anche dal fatto che la trasmissione non è istantanea ma avviene tipicamente con ritardi temporali. La politica monetaria deve quindi essere lungimirante (forward looking)

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STIMA DI EFFETTI E RITARDI La tabella sotto riporta le stime degli effetti sul PIL e sui prezzi al consumo di un aumento di 1 punto percentuale del tasso di interesse nell'area dell'euro (le variazioni del PIL e dei prezzi al consumo sono espresse in punti percentuali)

Data la rilevanza dell'intermediazione in Europa, è cruciale, nel meccanismo di trasmissione, il ruolo degli istituti di credito e la relazione tra questi e le imprese.

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STRUMENTI ED OPERAZIONI DELLA BCE

OPERAZIONI SVOLTE SU INIZIATIVA DELLA BCE 1. Operazioni di mercato aperto

a) operazioni di rifinanziamento principali (operazioni temporanee, frequenza settimanale, di durata bisettimanale fino al 2004, settimanale successivamente). Le operazioni di rifinanziamento sono condotte mediante aste standard. Fino al 2000 le aste erano a tasso fisso; dal 2000 sono aste a tasso variabile con tasso di interesse minimo di offerta fissato dalla BCE - il principale tasso di interesse ufficiale fissato dalla BCE- Sono le operazioni di maggiore rilevanza e servono a guidare i tassi prevalenti sul mercato e ad indicare la direzione della politica monetaria.

b) operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (operazioni temporanee, frequenza mensile, di durata trimestrale); sono compiute senza influenzare il tasso di mercato

c) operazioni di 'fine tuning' o ‘di regolazione puntuale’ (operazioni temporanee o definitive, senza scadenze prestabilite, servono a regolare fluttuazioni impreviste di liquidità)

d) operazioni strutturali (operazioni temporanee o definitive, senza scadenze prestabilite, servono a modificare la struttura del sistema finanziario dell'eurosistema)

I tassi applicati nelle operazioni di rifinanziamento sono l'indicatore più significativo della politica monetaria

2. Riserva minima (o obbligatoria). Sono soggetti a riserva i depositi e i titoli di debito a scadenza minore di due anni e i titoli di mercato monetario; l'aliquota è del 2% ma può essere modificata dalla BCE in qualsiasi momento. L'ammontare della riserva deve essere soddisfatto in media nel periodo di riferimento. La riserva è remunerata al tasso di mercato. OPERAZIONI ATTIVATE SU INIZIATIVA DELLE CONTROPARTI

1. Operazioni di rifinanziamento marginale. Si tratta di prestiti overnight (Overnight: depositi interbancari a brevissimo termine, posti in essere nel giorno stesso della negoziazione ed estinti il primo giorno lavorativo successivo) della BCE contro garanzie; il tasso definisce il limite massimo al tasso di mercato overnight delle operazioni interbancarie. Il tasso di interesse prefissato dal Consiglio Direttivo è maggiore di quello di mercato e quindi si tratta di finanziamento usato dalle banche solo in ultima istanza.

2. Operazioni di deposito. Deposito overnight ad un tasso predeterminato inferiore a quello di mercato. Questo tasso, fissato dalla BCE stabilisce il limite minimo ai tassi interbancari overnight. Si fa ricorso a queste operazioni solo se non si possono usare i fondi in altro modo. Complessivamente la BCE fissa:

� il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale � il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale � il tasso sulle operazioni di deposito � l'aliquota di riserva minima

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L'ANDAMENTO DEI TASSI DECISI DALLA BCE

FONTE: BCE Ecco il comunicato stampa relativo all''ultima riunione del Consiglio Direttivo (La prossima è prevista per il 20 ottobre):

COMUNICATO STAMPA - 4 ottobre 2007

Decisioni di politica monetaria

Nella riunione odierna, tenutasi a Vienna, il Consiglio direttivo della BCE ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,00%, al 5,00% e al 3,00%.

Il Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle ore 14.30 (ora legale dell’Europa centrale).

(Fonte: www.ecb.int)

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ATTENZIONE: La BCE svolge essenzialmente la funzione di emissione e solo molto marginalmente quella di prestatore di ultima istanza. Inoltre non svolge la funzione di vigilanza; la supervisione cautelare è affidata alle BCN. Questo può causare problemi di difformità legislativa e possibili conflitti interpretativi tra Stati membri. Le motivazioni alla base della scelta di non svolgere la funzione di prestatore di ultima istanza:

possibile 'rischio morale', cioè comportamento sleale (cioè non sufficientemente cautelare) da parte degli istituti di credito possibile conflitto tra prestatore di ultima istanza e il compito prioritario di tutelare la stabilità dei prezzi

Inoltre nota: per quanto riguarda le operazioni sui cambi la BCE svolge le operazioni ma la politica del cambio è affidata al Consiglio europeo � possibili conflitti di competenza Vedi Acocella capitolo 20 per alcune riflessioni in proposito a questi problemi. Visita il sito della BCE: trovi in linea diverse informazioni riguardanti aspetti istituzionali e statistiche dell'area euro.