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2007 in Costa D’Avorio. Una biblioteca per l’Ospedale di Man, in collaborazione con l'Associazione SGUAZZI Onlus Il progetto nasce su iniziativa di Mirco Nacoti, medico anestesista, dopo un'esperienza di 6 mesi, nel 2004, in Costa d'Avorio con Medici senza Frontiere, presso l'ospedale di Man. Il sogno è quello di realizzare una biblioteca medico-scientifica nel cuore dell'Africa, che abbia la possibilità di fare da ponte telematico con l'Occidente . Sguazzi ha già l'appoggio dell'Agenzia spaziale europea per poter collegare una parabola. Il Xmas Project ha sostenuto l'acquisto di un’antenna parabolica con relativo trasporto e installazione, di tutti gli elementi e apparati atti a sostenere il progetto, del materiale per la sala per video conferenze e degli stipendi annuali di un bibliotecario, un tecnico informatico e un coordinatore scientifico locali

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“E se non puoi la vita che

desideri cerca almeno questo

per quanto sta in te:

non sciuparla”

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Xmas Project è il regalo che vogliamo farci a Natale. E cheabbiamo scelto di farci per tutti i Natali. Ci siamo regalatiun’idea, la speranza e il coraggio di farla diventare realtà. Leabbiamo dato un nome, Xmas Project, l’abbiamo fatta diventa-re Associazione, le abbiamo consegnato un compito da portarea termine; faremo un libro, diverso ogni anno. Tutti coloro chedesiderano farsi questo regalo: sono loro il Xmas Project.

Xmas Project

L’idea nasce dalla necessità di dare una soluzione a un vec-chio disagio, a un bisogno che non aveva ancora trovatorisposta: il disagio del regalo inutile, della forma che ha persosignificato, del piacere di donare divenuto sterile.

Tutti noi facciamo regali diversi, in occasione del Natale: regalicolmi di affetto, regali innamorati, regali pazientemente cercati,regali che non potevamo non fare, regali riciclati, regali “social-mente corretti”, regali di rappresentanza, regali frettolosi. Milleregali. Tanti soldi. Un vecchio e trito discorso. Che si lega aun’altra, solita, considerazione: l’inimmaginabile divario fra iltanto che noi sprechiamo e il poco che altri non hanno.

Xmas Project si sostituisce al regalo di Natale, diventa dono,si fa libro che propone un’idea e che contemporaneamente larealizza. Perché il libro racconta di se stesso, del progetto diaiuto che, con i suoi proventi, riesce a realizzare e raccoglie ivolti, le frasi, i disegni, le speranze di tutti coloro che hannocontribuito ad esso.

Puoi scegliere anche tu di regalare e regalarti il Xmas Project,è molto facile: basta credere in un progetto di solidarietà; sce-gliere all’interno della tua cerchia di parenti, amici, conoscen-ti, clienti i destinatari di questo dono; quindi acquistare lecopie del Librosolidale, alla cui realizzazione hai partecipatocon un tuo segno, e contribuire così alla realizzazione del pro-getto, da un lato finanziandolo, dall’altro diffondendolo.

Milano, settembre 2001

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IndiceProgetto 2007: Una biblioteca per l’Ospedale di Man 5

Il budget 29

Noi, Xmas Project 2007 37

I nostri progetti: Romania 2001, Niger 2002, Colombia 2003,Nepal 2004, Italia 2005, Etiopia 2006 88

Xmas Project 2008: segnalateci i vostri progetti 102

intervento culturale e una rilevanza potenzialmente illimi-tata. Da un punto di vista teorico, quella biblioteca, quel-le costose infrastrutture tecnologiche che verranno im -piantate, l'accesso all'illimitato scibile oggi disponibile inrete rappresentano una potenziale fonte di sviluppo e in-formazione di valore assoluto. Confidiamo quindi nellaattenta e organizzata gestione operativa del progetto per-ché tale potenziale possa nel tempo esprimersi al massi-mo. Da un punto di vista pratico, invece, basta leggere letestimonianze di Mirco Nacoti, l'ideatore del progetto, e ilsuo drammatico racconto dell'esperienza all'ospedale diMan, insieme a Medici senza Frontiere, per capire comeun libero accesso allo scambio di esperienze medico scien-tifiche possa essere un aiuto decisivo a chi ogni giornocombatte una drammatica lotta per la sopravvivenza.

Ringraziamo il Policlinico “San Matteo” di Pavia e l'Istitu-to Neurologico “Carlo Besta” di Milano per le suggestiveimmagini scientifiche che fanno quest'anno da sfondo aivostri contributi. “Vorrei sapere...” è il tema con il quale visiete confrontati e i risultati sono come sempre moltosignificativi e stimolanti. Buona lettura a tutti.

Per il settimo anno, Buon Natale!

La filosofia del Xmas Project è stata fin dal primo annoquella di promuovere e finanziare, attraverso questolibro, progetti di solidarietà dalle caratteristiche stringen-ti: propositi semplici e chiari, tempi di realizzazione certi,budget ben definito. Questi criteri ci hanno portato neglianni a realizzare progetti molto concreti, come costruiredal nulla una scuola, dei pozzi, una casa accoglienza perragazzi di strada, un reparto ospedaliero.

Anche il progetto di quest'anno è in linea con la tradizione.Costruire, organizzare e gestire una biblioteca a Man, nelcuore di un Paese tormentato dalla guerra civile come laCosta d'Avorio, all'interno di una delle rare e precarie strut-ture sanitarie pubbliche. Tutto questo costituisce già di persé un'occasione di formazione, di cultura e di aggregazio-ne che può rappresentare per la popolazione locale unapiccola ma splendente luce capace di irradiare prospettiva esperanza a tante travagliate esistenze. Per comprendereappieno però la modernità, la potenzialità e anche il signi-ficato del progetto “Una biblioteca per l'ospedale di Man”,bisogna necessariamente ragionare su ciò che dalle piùautorevoli fonti viene oggi definito comela più rilevante disuguaglianza tra lepopolazioni ricche e povere del mondo:quella che riguarda il libero e potenzialeaccesso alle informazioni, alle conoscen-ze, alle nuove tecnologie. Il cosiddettodigital divide, alla lettera divario digitale.

I primi a parlare di DD furono Al Gore eBill Clinton, quando, all'inizio degli anniNovanta, intrapresero una politica diforte sviluppo e potenziamento dell'in-frastruttura di Internet negli Stati Uniti.In quegli anni Internet esplode comefenomeno di massa e diventa sempre di più un mezzo dilavoro e di business: non essere connessi alla rete (o nonavere gli strumenti cognitivi per farlo), significa quindiessere relegati ai margini della società. Con il passare deltempo queste tematiche cominciano ad essere sentiteanche in altri paesi fino a raggiungere anche il sud delpianeta. Prende così forma l'ultimo dei tanti “divide" cheriguardano purtroppo il cosiddetto “terzo mondo”:povertà, sfruttamento delle risorse ad opera di multinazio-nali, mancanza di energia elettrica, problemi politici, man-canza di istruzione, degrado, emergenze sanitarie. Il digi-tal divide si aggiunge a questa parziale lista di ritardi erischia di incrementare ulteriormente la forbice tra paesisviluppati e non. Di sancire definitivamente la non possi-bilità di recupero economico di questi Paesi.

In questo scenario, l'idea di costruire una biblioteca aMan, all'interno di un ospedale, con collegamento satelli-tare a banda larga, con l'accesso garantito ai principali sitidi informazione scientifica e di scambio di informazioni edi esperienze medico sanitarie assume per il personaleospedaliero e per tutta la comunità che gravita intornoalla struttura un significato molto più ampio di un mero

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Il progetto 2007

Gli occhi dei bimbi del Centro Nutrizionale Terapeutico sono grandi, disarmanti e imperscrutabili come l'universo.Li ruberò con una fotografiache rimirerò a Bergamo quando il mio mondo avvinghiato nelle mie miserie quotidiane mi apparirà stretto e ostile.

Mirco Nacoti

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Costa D’Avorio

Non si sa molto della storia della Costa d'Avorio nel periodoprecedente l'arrivo delle navi europee.

I primi contatti avvennero nel1637, quando alcuni missionarifrancesi approdarono nei pressidi Assinie, vicino al confine conla Costa d'Oro (attuale Ghana). Ilgruppo etnico principale vi giun-se in epoca piuttosto recente,dalle zone limitrofe: il po poloKru migrò dalla Liberia attornoal 1600; i Senoufo e i Lubi vigiunsero scendendo verso suddal Burkina Faso e dal Mali.Bisogna aspettare il XVIII e XIXsecolo perché vi giungesse ancheil popolo Akan, inclusi i Baoulé,che emigrarono dal Ghana nel-l'area orientale del Paese, insie-me ai Malinké, migrati nellostesso periodo dalla Guineaverso il nordovest della Costad'Avorio. In confronto con ilconfinante Ghana, la Costa d'a-vorio non ha sofferto molto daltraffico di schiavi. Le navi deimercanti di schiavi preferivanoaltre zone lungo la costa cheoffrivano approdi migliori.

La Francia si interessò allaCosta d'Avorio intorno al1840, persuadendo i capi localia dare il monopolio dei com-merci lungo la costa ai mercan-ti francesi. Successivamente ifrancesi costruirono delle basinavali per tenere lontano glialtri mercanti e iniziarono laconquista dell'interno. L'occupazione fu ottenuta sol-tanto intorno al 1890 dopo unalunga guerra contro i Man-dinka, originari per lo più delGambia. La resistenza armatada parte dei Baoulé e di altrigruppi dell'est continuò fino al1917.I francesi avevano un obiettivoprevalente: stimolare la produ-zione di generi per l'esportazio-ne. In breve tempo furonoavviate lungo la costa dellepiantagioni per la produzione dicaffè, cacao e olio di palma. LaCosta d'Avorio divenne l'unicoPaese dell'Africa occidentalecon un’apprezzabile popolazio-ne di “coloni”; altrove in Africaoccidentale e centrale i francesie gli inglesi erano essenzial-mente dei burocrati. Di conse-guenza, un terzo delle pianta-gioni di cacao, caffè e bananeerano nelle mani di cittadini

francesi e un odiato sistema dilavoro forzato divenne la spinadorsale dell'economia. FélixHouphouët-Boigny, figlio di uncapo Baoulé, era destinato adiventare l'artefice dell'indipen-denza della Côte d'Ivoire. Nel 1944 fondò il primo sinda-cato agricolo dei coltivatori dicacao, come lui stesso era. Irri-tati dal fatto che la politicacoloniale favoriva i proprietari dipiantagioni francesi, essi si uni-rono per reclutare lavoratorimigranti per le loro stesse azien-de agricole. Houphouët-Boignyassunse in breve un ruolo dirilievo e in un anno venne elettoal Parlamento di Parigi. Un anno dopo la Francia abolivail lavoro forzato. Col tempoHouphouët-Boigny divenne piùamichevole nei confronti deifrancesi e lasciò gradualmentecadere le rivendicazioni piùradicali. La Francia lo ricompen-sò facendolo diventare il primoafricano a diventare ministro inun governo europeo.

Al momento dell’indipendenzadella Costa d'Avorio nel 1960,il Paese era nettamente il piùprospero dell'Africa occidenta-le francese.

La Costa d'Avorio è un Paese dell'Africa occidentale sud-sahariana.

La zona occidentale è caratterizzata dalla presenza di scogli, baie epromontori rocciosi; quella orientale è percorsa da grandi eprofonde lagune. L'entroterra è ricoperto da fitte foreste pluviali,dimora e rifugio di svariate specie di piante. Le foreste digradanorapidamente verso nord lasciando il posto a una vegetazione piùrada, tipica delle savane. Gli unici rilievi presenti si trovano nelle regioni occidentali di Man eOdienné, tra cui spiccano i monti Nimba, alti più di 1.750 metri. Ilclima è caldo e umido, equatoriale sulla costa meridionale, tropica-le nel centro e arido nella parte settentrionale. Sono individuabili trestagioni: da novembre a marzo il clima è caldo e secco, da aprile amaggio torrido e asciutto e da giugno a ottobre caldo e umido.I fiumi principali sono il Bandama, il Sassandra e il Comoé, nessunodei quali navigabile poiché interrotti in più punti da rapide o sogget-ti a siccità durante la stagione secca. Si dovette attendere il 1950 per-ché venisse costruito il primo canale, nella laguna Ebrié, ad Abidjan.

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Capitale: Yamoussoukro (300.000 abitanti). Il trasferimento degli ufficiamministrativi da Abidjan (capitale fino al 1983) a Yamoussoukro non èancora avvenuto. Abidjan resta ancora oggi la sede del governo e ilprincipale centro politico ed economico del Paese.Suddivisione Amministrativa: 19 regioni, 58 dipartimenti.Popolazione: 18.013.409 ab. (stima 2007).Densità: 54 abitanti per km2.

Superficie: 322.460 km2 (318.000 km2 terre; 4.460 km2 acque interne)Lingue: francese (lingua ufficiale). Esistono, inoltre, numerose linguelocali (circa 60), parlate soprattutto nelle zone rurali (Dioula, Baulé,Bété, Agni ecc.).

Gruppi etnici: Akan 38%, Mande 20%, Krou 16%, Voltaici 12%, altri 14%.Religione: dal 25 al 40% animista e religioni tradizionali, dal 35 al 40%musulmana, dal 20 al 30% protestante con una minoranza cattolica.Forma di governo: Repubblica presidenziale.Indipendenza: 7 Agosto 1960 dalla Francia.Ingresso O.N.U.: 20 Settembre 1960.Costituzione: 23 Luglio 2000.Moneta: Franco CFA (600 CFA = 1 euro).Tasso annuale di crescita: -1,9%.Rischi sanitari: febbre gialla, colera, malaria.Telefonia: la rete cellulare è attiva su quasi tutto il territorio ivoriano.

Dati e numeri

La Costa d'Avorio possiede una delle economie più prosperedell'Africa, benché fragile poiché basataprincipalmente sull'esportazione di materie prime. Il suo mercato dipende sensibil-mente dal settore agricolo; in -fatti quasi il 70% del popoloivoriano è impiegato in qualcheforma di attività agricola. Il Paese è inoltre il maggiorproduttore ed esportatoremondiale di caffè, semi di cacaoe olio di palma. Per questomotivo l'economia è molto sensi-bile alle fluttuazioni dei prezziinternazionali di questi prodotti ealle condizioni meteorologiche.

Dall'indipendenza del 1960 finoai primi anni Ottanta il Paesegodette di un lungo periodo dinotevole sviluppo economico,conquistandosi in tal modo unposto tra i Paesi in via di svilup-po a medio reddito. Negli annisuccessivi l'economia subì peròun forte arresto a causa delcrollo dei prezzi dei principaliprodotti d'esportazione e subìulteriori danni a causa della sic-cità che interessò il Paese. Fuinaugurato un programma diprivatizzazione e il governotentò, senza successo, di diffe-renziare l'economia nazionale. Nonostante tutti questi sforzi, laCosta d'Avorio continuò a di -pendere ancora in gran partedall'agricoltura e dalle attività aessa collegate; tutt'oggi quellestesse attività danno la voro acirca il 68% della popolazione

del Paese. Oltre a caffè, cacao eolio di palma, lo stato prod uce edesporta grandi quan tità di bana-ne e ananas (soprattutto nell'U-nione europea), noci, canna dazucchero, cotone, sesamo,copra, arachidi e caucciù. Ma èanche produttore di manioca,riso, mais, miglio, patate dolci esorgo, destinati soprattutto alconsumo locale.Un altro settore di notevole rile-vanza divenne, a partire dal 1977,quello manifatturiero, graziesoprattutto alla scoperta di gia-cimenti di petrolio al largo dellacosta. Il principale legname destinatoall'esportazione è il mogano e,per quanto riguarda le estrazioniminerarie, bisogna segnalare lapresenza di notevoli quantità didiamanti, manganese, nichel,bauxite e oro.

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La Costa d'Avorio, ex coloniafrancese, conquistò l'indipen-denza il 7 agosto 1960 e il 27novembre dello stesso annovenne eletto presidente FelixHouphouët-Boigny, ex parla-mentare ed ex ministro delgoverno francese. Houphouët-Boigny governò lostato africano per sette mandaticonsecutivi rimanendo in caricasino alla sua morte, avvenutanel dicembre 1993. Durantequesto lungo periodo resse inmaniera efficace le sorti del suoPaese, portandolo ad un invi-diabile sviluppo economico.Boigny ottenne buoni risultatieconomici so prat tutto grazie algran numero di francesi rimastinell’ex colonia, anche se alcunesue iniziative procurano danniall'economia e all'immagine delPae se come, per esempio, la de -forestazione sistematica e lacostruzione di un’enorme basi-lica nel suo paese natale Yamous -soukro (seconda per dimensionisolo a San Pietro) che provocòl'indignazione del Papa. Ma l'errore più grande commes-so da Houphouët-Boigny fuquel lo di non riuscire a sceglier-si un successore. Resosi contodella stagnazione politica a cui siavviava il Paese, nel 1990 tentòdi aprire la scena politica ivoria-na al multipartitismo. Purtroppotale apertura rappresentò unodegli elementi di rompenti dellasituazione interna poiché, invecedi portare i l Paese verso lademocrazia, fu all'origine di fre-quenti lotte di potere.

Il 24 dicembre 1999 un ammutinamento dei militari si trasformò incolpo di stato e minacciòdi far precipitare il Paesein una guerra a sfondo etnico.In quell'occasione il generaleRobert Guei depose il presiden-te Konan Bedie. Alla fine di ot -tobre del 2000 Laurent Gbagbovenne eletto presidente con ele-

zioni regolari e promise di porta-re la pace nel Paese; ma l'insur-rezione del settembre 2002 gelòogni speranza.

La ribellione ebbe inizioil 19 settembre 2002,con lo scoppio di violenti com-battimenti nella capitale com-merciale Abidjan, a cui feceroseguito le uccisioni di alcuniresponsabili della sicurezza, delministro dell'Interno, della Fa -miglia, di quello della Difesa edel comandante militare dellacittà di Bouaké, anch'essa teatrodi scontri tra l'esercito governa-tivo e i rivoltosi. All'origine diquesti drammatici eventi ci fu -rono lo scontento di una par tedelle Forze armate nazionali ele ambizioni di rivalsa dei pro-tagonisti del precedente tenta-tivo di golpe, oggi esiliati. Dopo tre settimane di scontri edi tentativi di mediazione falliti,i ribelli del Movimento patriot-tico della Costa d'Avorio (MPCI)mantenevano il controllo dibuo na parte del Nord del Paese,compresa l'importante città diBouakè che diventa la roccafor-te delle forze non governative.Secondo gli osservatori presen-ti, i rivoltosi possono contare suun certo appoggio da parte del -la popolazione locale del Nord,in maggioranza musulmana (alSud invece la religione più dif-fusa è il cristianesimo). Il presidente Laurent Gbagbo haaccusato il vicino Burkina Fasodi essere coinvolto nell'organiz-zazione del tentativo di golpema nulla conferma la fondatez-za di queste accuse. Dal cantosuo il Burkina Faso, come ilMali, rimprovera alla Costa d'A -vorio di avere espulso e perse-guitato migliaia di suoi cittadiniimmigrati. Oltre che dalla debolezza istitu-zionale del presidente LaurentGbagbo, la rivolta potrebbeessere giustificata con la crisipolitica, economica e di identitàche da quattro anni interessa laCosta d'Avorio. Il Paese è il pri -

Storiarecente: la guerracivile.

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mo produttore mondiale di ca cao,ma la caduta dei prezzi di que-sto prodotto lo ha fortementecolpito. Non ha grossi giaci-menti di petrolio ma occupauna posizione strategica difronte al golfo di Guinea, i cuigiacimenti offshore rappresen-tano una fonte prioritaria diapprovvigionamento per gliStati Uniti. L'industria petroliferanon ha però finora inciso signifi-cativamente sulla bilancia com-merciale della Costa d'Avorio, co -sì dal 1999 l'economia del “Paesedel cacao" è in recessione. Le ri -cette economiche consigliatedal la Banca Mondiale e dal Fon -do Monetario Internazionale nonhanno fatto altro che aggravarel'indebitamento estero del Paese. Il presidente Gbagbo ha con-dotto una durissima repressionedella rivolta, peraltro con esitiincerti. Tutti i tentativi di me dia -zione operati dai diplomatici dellacomunità economica degli statidell'Africa dell'Ovest (CEDEAO)sono falliti. Dopo il tentato gol pe,la Costa d'Avorio resta divisa indue: la zona sud controllatadal la forze governative, la zonanord dalle forze non governative. Il 24 gennaio 2003, sotto l'egi-da della Francia, il governo delpresidente Gbagbo e il movi-mento della ribellione (rappre-sentato in maggioranza dalMPCI-Movimento patriotticodella Co sta d'Avorio) firmano gliac cordi di Marcoussis che offro-no nove incarichi ministerialiagli oppositori e l'incarico diprimo ministro a Seydou Diarra.Dopo questi accordi, giungonosul territorio ivoriano le truppedella CEDEAO con il compito dimantenere la pace.Nel luglio 2003 le forze armateregolari (FANCI) e le forces nou-velles (FN, altrimenti detti ex-ribelli) annunciano la fine dellaguerra. La situazione politicacontinua però a restare instabilein quanto le due parti in con-flitto non riescono ad accordar-si sulla nomina dei ministri dellaDifesa e dell'Interno. Il 12 set-

tembre 2003, Gbagbo designaRené Amani e Martin Bléou peroccupare rispettivamente i dueposti. Questa nomina provoca ledure contestazioni del MPCIche decide di sospendere la suapartecipazione al governo e siritira a Bouaké.

Tutto il 2003 si caratte-rizza per le tensioni tra ilgoverno e la coalizionedelle forze di opposizione.Nel marzo 2004 una manifesta-zione organizzata dalle forze diopposizione ad Abidjan per pro-testare contro la mancata appli-cazione da parte di Gbagbodegli accordi di pace di Mar-coussis, degenera molto prestonel sangue e nei sobborghi diKoumassi e Abobo gli scontritra polizia e manifestanti causa-no un numero imprecisato dimorti: 37 secondo le forze disicurezza, più di 500 secondol'opposizione. 27 dei 41 membridell'esecutivo abbandonano lacapitale per protesta. Le forze diopposizione chiedono alla co -munità internazionale la crea -zione di un Tribunale penaleper i crimini commessi in Costad'Avorio dall'ottobre 2000, daquando cioè Laurent Gbagbo siinsediò alla presidenza. L'ONU risponde con la creazionedi una commissione d'inchiestache faccia luce sui fatti del 25marzo e con l'invio di un con-tingente (ONUCI) di circa 6.240Caschi Blu nel Paese, che incor-poreranno anche i 1.300 Berret-ti Verdi africani già operanti sulterritorio. Oltre alla forza dell'O-NU rimarranno in Costa d'Avo-rio anche i 4.000 soldati france-si. Il compito di questo contin-gente è di controllare la fascia disicurezza, quella che divide ilNord del Paese controllato dairibelli dal Sud, che va dal confi-ne con la Liberia a quello colGhana e che in alcuni tratti èampia fino a 100 km. Nel luglio 2004 i lavori di AccraIII, presenziati da ben 12 capi distato africani e dal segretario

generale dell'ONU Kofi Annan,fissano 3 punti chiave per laripresa del dialogo e del pro-cesso di transizione: la modifi-ca dell'articolo 35 della Costitu-zione, che fissa i criteri di “puraivorianità" su cui si basano idiritti di cittadinanza; l'effettivotrasferimento di numerosi pote-ri dal presidente Gbagbo al pri -mo ministro Seydou Diarra; ildisarmo di tutti i gruppi ribelli eparamilitari, che dovrà comin-ciare entro il 15 ottobre 2004.

La situazione continuatuttavia a degradarsi e le ostilità riprendononel novembre 2004, quan do le FANCI decidono diriprendersi il Nord del Paese einiziano a bombardare la città diBouaké in preparaz ione d iun'offensiva ad ampio raggio. Ilbombardamento di una basemilitare francese a Bouaké pro-voca la risposta dei militari fran-cesi che distruggono la forzad'aviazione dell'armata ivorianainterrompendone di fatto l'of-fensiva militare. Qualche ora piùtardi scoppia ad Abidjan unmoto di ribellione feroce controgli stranieri e l'armata francese.Quest'ultima evacua 8500 stra-nieri, per la maggior parte fran-cesi, verso l'Europa.Al nuovo summit, svoltosi aPretoria nell'aprile 2005, siincontrano cinque tra i princi-pali at tori della crisi politico-militare in Costa d'Avorio: ilpresidente Laurent Gbagbo, idue leader dell'opposizionepolitica Henri Konan Bédié eAlassane Ouattara, il premierSeydou Diarra e il leader degliex-ribelli delle FN GuillaumeSoro. A fare da me diatore ilcapo di stato sudafricano ThaboMbeki, che apparentemente rie-sce in un'impresa quasi impos-sibile: far giungere ad un accor-do, seppur parziale, le varieparti del processo di pace ivo-riano, ormai ai ferri corti dadiversi mesi. L'accordo di Preto-ria avrebbe risolto quasi tutti i

nodi del processo di pace ivo-riano tranne quello (fondamen-tale) dei criteri per le candidatu-re alle prossime elezioni presi-denziali che dovrebbero tenersia ottobre. Per quanto riguardail disarmo dei ribelli è previstoinfatti un incontro, fissato per il14 aprile a Bouakè, tra rappre-sentanti delle FN e dell'esercitoivoriano per dare il via al pro-gramma. Per il disarmo dellemi lizie pro-Gbagbo attive adAbidjan e nell'ovest del Paese in -vece Pretoria stabilisce solo cheavvenga “il prima possibile". A maggio 2005 viene raggiuntol'accordo sul disarmo e la rein-tegrazione dei ribelli delle FN(Forces Nouvelles) e delle mili-zie pro-Gbagbo.Il processo del disarmo vieneminato e rallentato dai continuiscontri etnici tra le varie etnieche popolano la zona, scontriche nella parte occidentale delPaese s i legano anche a l losfruttamento delle piantagionidi cacao, la principale risorsaeconomica del Paese; le elezionipreviste per ottobre vengonorimandate con il consenso ONUall'autunno 2007.

Il 4 marzo 2007 è statafirmata la pace tra i duenemici. L'accordo è statoraggiunto intorno ai duepunti chiave del disarmoe dell'identificazione.Per il primo, la forza d'interpo-sizione ONUCI dovrebbe esseresostituita da un'altra interna-zionale. Il secondo riguarda ilriconoscimento della cittadi-nanza di milioni di ivoriani chesono considerati ribelli espulsi enon hanno neppure i documen-ti. L'accordo tra i due conten-denti prevede l'assunzione delruolo di capo del governo perSoro. Restano tuttora insoluti idubbi sulla possibilità di tenerepresto le elezioni presidenzialigià rinviate due volte e allequali le opposizioni non aveva-no potuto presentare candidati.

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“Secondo te l'Africa

è molto lontana?”,

chiede un bambino

a un amico.

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“No, non molto” risponde l’altro.“Ma sei sicuro?”“Certo. Io ho un compagnodi classe africano: ha detto che viene dalla Costa d’Avorio e tutte le mattine arriva a scuola in bicicletta!”

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La Costa d'Avorio hasubito quattro anni diguerra civile che hannodiviso il Paese in due,con il governo che controllava il Sud e leForces Nouvelles diopposizione il Nord.

La linea del cessate il fuoco cheinizialmente separava le partibelligeranti era diventata una“zona di confidenza”, (nella“zona di confidenza”, è proibitol'uso di armi da fuoco tranne ifucili da caccia) una zona cusci-netto pattugliata dalle forze dipace dell'ONU e da quelle fran-cesi, denominate Licorne.Nella Costa d'Avorio occidenta-le l'interno e i dintorni dellazona di fiducia erano diventatil'epicentro del conflitto, in cuierano e sono in gioco vari inte-ressi, politici, etnici ed econo-mici. Le forze del Nord e quelledel Sud si fronteggiavano attra-verso la zona cuscinetto mentreinteressi economici e conflittiper il possesso delle terre, legatialla produzione del cacao, simescolavano alle tensioni tra lediverse etnie. Nella “zona diconfidenza”, il perdurare delconflitto ha esposto la popola-zione ad atti di violenza e a rei-terati sfollamenti a breve termi-ne con pesanti conseguenzesulla salute della popolazione.All'interno e nei dintorni della“zona di confidenza” MSF èintervenuta con progetti negliospedali di Bangolo e Man, conil centro sanitario di Kouibly e,nelle aree più remote, con cin-que postazioni sanitarie servitesettimanalmente da clinichemobili (Blenimehouin, Piebly,Pombly, Kahen, Tontigouiné).Lavorando con la popolazioneall'interno e nei dintorni della“zona di confidenza” dal 2003,MSF ha potuto verificare lecontinue violenze cui vengono

sottoposti i civili. I nostri teamsono stati testimoni dei ripetutiattacchi ai villaggi, delle violen-ze sessuali, dello sfollamento abreve termine ai danni dellapopolazione e del conseguentedeterioramento dell'agricolturae delle infrastrutture mediche.Questi avvenimenti, che si pro-traggono dal 2002 anche senon in modo continuativo,sono la norma nella parte occi-dentale del Paese e non ricevo-no attenzione da parte dellacomunità internazionale mag-giormente interessata agli svi-luppi politici globali. Tuttavial'instabilità e la violenza restanoe costituiscono una realtà quo-tidiana innegabile con graviripercussioni sulla salute fisica ementale della popolazione esulla capacità di quest'ultima diaccedere a cure mediche indi-spensabili. Dal 2002, anno incui è iniziata la guerra, il con-flitto in Costa d'Avorio è statocaratterizzato da reiterati attac-chi alle città e da episodi minoridi violenza e di brigantaggio.Data l'atmosfera di paura e diinstabilità generale, la reazionedella popolazione di fronte alleviolenze o anche solo alle vocidi possibili attacchi è la fuga.All'interno e nei dintorni della“zona di confidenza” la popola-zione è alla mercé di atti di vio-lenza improvvisi da parte dipersone non facilmente identi-ficabili, potrebbero essere com-battenti, banditi o aggressori dialtro genere. Tuttavia qualsiasiaggressione o incidente haripercussioni sulla popolazioneperché causa s fo l lamento,smembramento dei nuclei fami-liari, perdita di beni e traumifisici e psicologici.Gli esempi riscontrati dallostaff di MSF nei nostri centrisanitari all'interno della “zonadi confidenza” suggerisconoche il clima generale di instabi-lità ostacola l'accesso all'assi-stenza sanitaria per le vittimedi violenze legate alla guerra oprivate e che anche i pazienti

con ferite gravi ricevono lecure con giorni di ritardo. Lapopolazione ha paura e ciòostacola la libertà di movimen-to e quindi anche la ricerca diassistenza medica. Dopo unattacco nella regione, lo staffdi MSF di Bangolo ha verifica-to che i pazienti con ferite daarma da fuoco arrivavano all'o-spedale anche sei giorni dopoessere stati colpiti.Nel corso della nostra attivitànella “zona di confidenza”, lenostre strutture sanitarie hannocurato in continuazione traumiviolenti legati al conflitto incorso e al clima di instabilità.Nel 2006 le strutture di MSFpresenti all'interno della “zonadi confidenza” (Bangolo, Koui-bly e le cliniche mobili) hannotrattato poco meno di 500 casidi traumi violenti, tra cui feriteda coltello e da machete (150),ferite da arma da fuoco (79),ustioni volontarie (59) e per-cosse (204).Nel 2006 i 492 casi di pazientiche hanno riferito di essere stativittime di traumi violenti costi-tuiscono oltre un quarto dellevisite per traumi fisici effettuateda MSF nel progetto di Bangolo(25.2%, 492/1952). A seguitodei gravi incidenti legati alclima di instabilità, la percen-tuale di traumi violenti tra levisite traumatologiche è passatadal 14.3% (14/98) di novembreal 32.2% (49/152) registrato agiugno, tuttavia l'incidenzatotale dei traumi resta notevol-mente elevata. Inoltre, in segui-to al forte clima di tensionepresente nella regione, lo staffmedico di MSF ha potuto verifi-care che molti pazienti riferisco-no di essersi feriti in modo acci-dentale e di non essere stati vit-time di atti di violenza. Ciòavviene con una frequenza taleda far sospettare che tra le otre600 ferite “accidentali” da armada taglio e da machete trattatenello stesso periodo vi possanoessere anche quelle causate daatti di violenza.

Quando la violenza esplodeimprovvisa, la popolazioneabbandona i villaggi cercandorifugio nelle città più grandi one l bush . Lo schema deg l iattacchi e dei contrattacchi pro-voca ripetuti sfollamenti dellapopolazione di breve durata, daipochi giorni ad alcuni mesi,durante i quali le famiglie per-dono i loro beni, abbandonanoi campi e quindi sono maggior-mente esposte a malnutrizionee malattie.Tuttavia lo sfollamento non silimita a questi brevi episodi difuga verso il bush dopo i qualila gente torna a casa. Non piùtardi del luglio 2006, il team diMSF ha stimato che nella solaBangolo si siano insediati tra i6mila e i 7mila sfollati ospitatida famiglie o nei rifugi locali. Ilcontinuo processo di sfollamen-to della popolazione non pro-duce solo un senso generale diinsicurezza ma si ripercuoteanche sulla salute della popola-zione, che arriva a soffrire dimalnutrizione, in un Paese diper sé fertile.La malnutrizione nasce da unaserie di fattori tra cui errate abi-tudini alimentari, malattie e laguerra, che ha lasciato orfani ecapofamiglia donne. Ma la mal-nutrizione è spesso aggravata,se non provocata, dai continuisfollamenti. Il clima di instabi-lità ha ripercussioni sull'assi-stenza sanitaria e sulla capacitàdelle popolazioni di accederealle strutture sanitarie. L'assen-za di sicurezza ha in qualchecaso ostacolato gli operatoriumanitari nella loro azione disoccorso verso le popolazionisparse qua e là. Al contempo lefamiglie che si trovano in unostato di grande vulnerabilitàpossono non essere in grado diaccedere all'assistenza sanitariafino al cessare degli atti di vio-lenza; anche la grande diffusio-ne del banditismo sulle stradeimpedisce alla popolazione diaccedere al le cure medichenecessarie.

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Che cos'è laguerra civile.

Da un rapporto di MSF

Dopo la guerraLa guerra civile ha dissestato lastruttura economica e socialedella Costa d'Avorio, ha divisoin due il Paese e reso precarie lecomunicazioni e ogni forma discambio e accrescimento cultu-rale, in particolare nella parteNord controllata dai ribelli. Laregolare frequenza scolastica èstata bloccata soprattutto nellazona Nord e Ovest del Paese;l'accesso alle cure sanitarie èdiminuito per la distruzione dinumerosi ospedali e per la diffi-coltà di approvvigionamentodei medicinali necessari. Attualmente le strutture sanita-rie private ad Abidjan sono dibuon livello anche se moltocostose. Le strutture pubblicherimangono carenti soprattuttonelle zone interne del Paese. Lemalattie diffuse a livello ende-mico sono molte: la malaria èestesa su tutto il territorio e inalcuni casi è particolarmentegrave e resistente alla clorochi-na; soprattutto nelle zone rura-li sono diffuse colera, tifo,tubercolosi. La Costa d'Avorio detiene oggiil triste primato del più altotasso di malati affetti da HIVnell'Africa occidentale, diffusis-s imo t r a i g iovan i e neg l iambienti urbani. La condizionedell'infanzia è fortemente peg-giorata.

Alcuni dati statistici ne presentano la situazione di emergenza (dal RAPPORTO UNICEF “La condizione dell'infanzia del mondo 2007”)

1. Mortalità infantile entro il 1° anno di vita: 118 ogni mille nascite. 2. Mortalità infantile entro il 5° anno di vita: 195 ogni mille nati vivi.3. Tasso netto iscrizione scuola primaria: 50% femmine, 62% maschi. 4. Tasso di alfabetismo fra gli adulti: 39% femmine, 61% maschi. 5. Speranza di vita alla nascita: 46 anni. 6. Prodotto nazionale lordo pro capite: 840 dollari USA. 7. Crescita annua della ricchezza nazionale (PIL) - 1990-2005: 0,5 %. 8. Accesso acqua potabile: 84% delle popolazione (74% nelle aree rurali). 9. Accesso servizi igienici: 37% della popolazione (29% nelle aree rurali). 10. Prevalenza stimata di HIV prima della guerra: 10%.11. Prevalenza stimata di HIV dopo la guerra 15%.

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Ciao, sono Mirco, CostaD'Avorio Mission.Innanzitutto grazie peril pacco natalizio con lemie riviste preferite,davvero splendido!

Raccontare tre mesi in una let-tera, per un primino, è alquantoarduo e allora vi parlerò dellamia proposta. La situazione èsempre alfa prèmiere senza par-ticolari scontri, sebbene sempreprecaria e incerta considerati poigli ultimi eventi sanguinolenti diAbidjan. Lavorare presso il CHRdi MAN offre frustrazioni quoti-diane ed enormi prospettive.Idee ed energie individuali spes-so si confrontano con le propriestanchezze e gli standard MSF.L'impressione è che spesso l'o-

spedale venga gestito come unaclinique mobile, senza attese difuturo più lontane di domani.Ma un ospedale, seppur africa-no, necessita di attenzioni mi -nu ziose e dettagliate, altrimentila qualità delle cure non puòevolvere. La carenza di mezziviene sovente confusa e mesco-lata con la carenza di metodo-logia e approccio scientifico,che non devono conoscere di -scriminazioni territoriali.A mio avviso a Man i mezzi so noadeguati al contesto, ma l'ap -proccio ai problemi e la meto-dologia per risolverli sono spes-so trascurati in giustificazionedi una supposta impossibilità aprogettare in Africa e un’inge-nua situazione di urgenza (cheper altro non è). E ciò a mioparere è inaccettabile, perché laricerca continua di competenza

e di qualità sono presuppostietici essenziali all'azione medi-ca. Quaggiù mi occupo dellasa la d'urgenza, c i rca 1000ammissioni al mese, e delleconsultazioni esterne, circa5000 ogni mese tra bimbi eadulti. L'urgenza è il mio panequotidiano da anni; triage, for-mazione, metodologia sono lemie fissazioni. In Italia e qui;non vi può essere differenza. Misento a mio agio e felice di averatteso lungamente, talvolta confatica, questo viaggio. La miaesperienza europea mi ha per-messo di essere incisivo da subi-t o n o n d o v e n d o f a r e a p -prendistato, come spesso acca-de – ahimè – nell'umanitariomondo in genere e anche inMSF, sugli sventurati di turno.Da subito nei miei incontri e di -scussioni formative con il mio

personale è emersa viva e trepi-dante la sete di conoscere e dicollegarsi al mondo. Personalelocale, sovente medico, tendentealla frustrazione per assenza diconfronto scientifico. Un me di coche non si confronta, che non sirinnova è un flaccido spettro. Homesso a disposizione il mio PC ein qualche mese qualcuno hagià raggiunto un buon livello.Quale futuro per CHR MANquando MSF se ne andrà?

Mi si insinua l'idea biblioteca.

Contatto amici bergamaschi ita-liani. Trovano PC, libri e cultura,soldi per inviarli, pezzi interi diPaesi che si mobilitano per que-sta idea di un futuro, torneisportivi organizzati in funzione

“MSF-B Man" <[email protected]>19/04/2004 21.28To: <[email protected]>cc: “Loris DEFILIPPI" <[email protected]>

Subject: Cercasi adepti

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per biblioteca...

ATTESTATO - DONAZIONE DI UNA BIBLIOTECAIo sottoscritto Dr. Mirco Nacoti, anestesista e rianimatore di nazionalità italiana,attesto, in piena libertà, di aver fatto dono di una biblioteca medico sociale al collet-tivo (Garante della squadra dei formatori): TAI KEI BERNARD (pediatra) Presidente;MR MOH CEDE (infermiere, capo sala chirurgia) Vicepresidente; MR LAINE MAMA-DOU (infermiere, capo sala pediatria) Logistica e Relazioni Esterne; Mr MALAEDMOND (infermiere, capo visite pediatriche) Tesoreria.In ricordo degli eccellenti rapporti di amicizia e fratellanza nonché di una franca col-laborazione che hanno animato il mio soggiorno presso il CHR di MAN in veste dimedico a contratto espatriato presso Medici senza Frontiere (Belgio), questo donopossiede un carattere strettamente privato e personale e permetterà a questo collet-tivo (comitato di amministrazione), beneficiario della biblioteca, di promuovere lescienze mediche e sociali nel dipartimento di Man, nella regione delle montagne (aovest della Costa d'Avorio) e permetterà a questo collettivo (comitato di amministra-zione), Di beneficiare di questa biblioteca per promuovere le scienze mediche ecc.Si produce codesta attestazione per sottolineare il carattere strettamente privato diun dono che si vuole collante dei legami di amicizia e fratellanza che sono stati stret-ti durante tutta la durata del nostro soggiorno. Attendendo il momento di potere dare completezza a questa scrittura con documentilegali e vincolanti, forniamo la presente attestazione per gli usi consentiti dalla legge.

MAN, 29 giugno 2004, il donatore

di. Una enorme contaminazio-ne. La mia presenza qui ha valo-re a mio avviso soprattutto se ilmio mon do riesce a farsi conta-minare un poco dalla visione delmon do che MSF propone.Quale occasione migliore diun’azione concreta di terreno?Propongo ai miei vari coordina-tori di avallare il progetto (sol-tanto avallare, tutto il resto ègià in fieri). Le ritrosie e le op po -sizioni sono le più svariate ebizzarre. Non è standard MSF,quando MSF partirà che ne saràdella biblioteca, ci sono cose benpiù urgenti, non accettiamonul la dall'esterno, non siamoun’agenzia che fa elemosina,ma medicina. La verità è che imiei coordinatori sono personeassai valide e motivate, ma nonhan no alcuna idea di come unospe dale debba funzionare, indi-

pendentemente dal luogo, nonavendo uno standard di riferi-mento. E un ospedale che nonoffre possibilità di confronto ecultura è il cimitero delle menti.Insisterò sino alla fine, senza tre-gua; al momento ho già ottenutola possibilità di utilizzare una salaper gli incontri. Libri veri giunge-ranno finalmente da Bruxelles;un ospedale – ospedale ripeto – enon clinique mobile, non puòoffrire ai suoi medici solamente leguide MSF. È un’assurda pretesadi supponente onniscienza. Coin-volgerò le persone con cui lavoroper continuare a costruire questopiccolo ma denso angolo di futu-ro. La mia gente bergamascasarebbe strafelice di contattarvied essere supportata idealmente,solo idealmente.Nonostante tutto, l'esperienza èunica, grazie a MSF.

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Il termine ICT significa tecnologiedell'informazione edella comunicazione.

Nel mondo 980 milioni di per-sone vivono in condizioni diestrema povertà, con meno diun dollaro al giorno, senza pos-sibilità di avere acqua, istruzio-ne, medicine. L'Africa sub-saha-riana continua a mantenere iltriste primato con un numero dipoveri che supera i 300 milioni.Secondo una stima della BancaMondiale, se continua l'anda-mento attuale, entro il 2015 lapovertà diminuirà solo del 10%,ben lontano dal primo degliObiettivi del Millennio, e cioè ildimezzamento della povertà nelmondo entro il 2015.

In questo contesto come le tec-nologie della comunicazione edella formazione possono aiu-tare lo sviluppo e uno svilupposostenibile? In questo contestol'ICT non è un bene di lusso? I fondi per lo sviluppo non po -treb bero essere indirizzativerso necessità più primarie?

Potremmo forse partire da unafrase del Presidente del Rwanda“La nostra scelta non può esseretra i vaccini anti-retrovirali el'ICT per lo sviluppo; o tra lapenicillina e il Pentium. La sfidaper noi, nei Paesi in via di svilup-po, è come applicare al megliol'ICT per avere più possibilitànella nostra lotta contro lapovertà, le malattie e l'analfabe-tismo, la mancanza di informa-zione e di lavoro specializzato.”Paul Kagame, Presidente Rwan-da, WSIS - 10 dicembre 2003.

ICT come abilitatore.

La rivoluzione dell'informazionerappresenta un’opportunità perlo sviluppo: il Summit Mondialesulla Società dell'Informazione(WSIS) ha riconosciuto che leICT giocano un ruolo chiavecome “abilitatori” per uno svi-luppo sostenibile e per la ridu-zione della povertà in vista delraggiungimento degli Obiettividel Millennio.Il dibattito sulle ICT ha spostatoil proprio focus dai temi preva-lentemente tecnologici versol'enfatizzazione della dimensio-

ne umana e di sviluppo. Allostesso tempo sta aumentando ilconsenso tra gli attori coinvoltisul fatto che le ICT non dovreb-bero essere viste solo in terminidel loro potenziale economico,ma come una piattaforma che“abilita” la costruzione di unaequa società dell'informazioneglobale per raggiungere obiettividi sviluppo individuali e colletti-vi. Le ICT hanno la possibilità didare uno specifico contributoper lo sviluppo in settori come lasalute o l'educazione. Per esem-pio, l'utilizzo di Internet ci offreuna concreta possibilità di ridur-re l'isolamento causato dallaposizione geografica o dallasituazione socioeconomica.Vi propongo una breve panora-mica dei settori in cui lo svilup-po dell ' ITC può agire comemotore per lo sviluppo:• Educazione: facilita, e inmolti casi rende possibile, l'ac-cesso a informazioni altrimentiinaccessibili (per esempio Wiki-pedia contiene 8 milioni di arti-coli in 253 lingue – sarebbecome avere in casa un’enciclo-pedia di 30.000 volumi). Nume-rosissime le applicazioni: la for-

mazione a distanza dei docenti,al contatto diretto con culturediverse attraverso iniziative dieducazione informale.• Telemedicina: consente ini-ziative come la formazione deglioperatori sanitari, l'accesso allepubblicazioni scientifiche, lecollaborazioni tra ospedali siaper second opinion, che comesupporto di diagnostica remota.• Riduzione della povertà:facilita in modo efficiente, sca-labile, sostenibile e diffuso ladistribuzione di beni, servizi einformazioni tra persone, igoverni e le aziende.• Diffusione delle iniziative: puòfacilitare la diffusione degli inve-stimenti e delle iniziative di svi-luppo, sia in termini di pianifica-zione, implementazione e moni-toraggio, sia in termini di allarga-mento dell'accessibilità ai servizi.• Partecipazione della societàcivile: può facilitare il coinvolgi-mento strategico nel dibattito enella formulazione di politichepubbliche di un vasto numero diattori, dai movimenti sociali agliimprenditori locali, società civilee ricercatori, analisti politici egior nalisti, studenti e insegnanti.

Il perché e il percome dell'ICT nei Paesi a risorse limitate

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• Buon governo: migliorando dauna parte l'efficienza, la traspa-renza, la responsabilità e la par-tecipazione e dall'altra fornendostrumenti per il monitoraggio delterritorio, la prevenzione e larisposta alle calamità naturali.• Efficacia: ICT può aiutare adaumentare l'efficacia degli aiutifacilitando il coordinamento deivari attori coinvolti e la condivisio-ne di informazioni e conoscenze.Il potenziale positivo delle ICTnon si esprime in modo auto-matico. Le ICT hanno bisogno diessere decisamente allineate eancorate ad ampie strategie disviluppo e di riduzione dellapovertà. Il punto di partenza perogni discussione politica sulruolo delle ICT per lo sviluppodeve essere su come esse contri-buiranno all'ampio fine dellariduzione della povertà e di unosviluppo sostenibile e non sem-plicemente su quanto aumen-terà l'accesso alle ICT stesse. È necessaria una maggior sensi-bilizzazione e la costruzione diun maggiore bagaglio di espe-rienze e di prove che aiutino acomprendere meglio e predirel'impatto e il potenziale delleICT nel processo di sviluppo.Solo combinando tutti gli attoriinteressati (gli stakeholder) – igoverni dei Paesi in via di svi-luppo e di quelli sviluppati, ilsettore privato, la società civile ele organizzazioni internazionali– in un’ampia rete globale, leICT potranno esprimere il loropieno potenziale per lo sviluppo.

Act Now Alliance

Act Now Alliance nasce conl'intento di contribuire a far sìche tutti possano trarre benefi-cio dalle opportunità che l'ICToffre. L'idea nasce dall'esperienza dicollaborazione maturata nel-l'ambito del progetto Media-Space con ESA, Alcatel AleniaSpace e i relativi contatti avuticon UNESCO e ITU, per l'utiliz-zo di applicazioni ICT via satel-lite da parte di organizzazionino profit a diffusione interna-zionale. Act Now Alliance è una Alliancedi associazioni no profit e dialtre componenti della societàcivile interessate a collaborarenell'utilizzo di strumenti ICTper lo sviluppo delle propriemission in linea con gli Obietti-vi di Sviluppo del Millennio inun’ottica di pace, dialogo e difraternità universale.• MissionL'All iance si propone comestrumento di partnership tra leassociazioni che vi aderiscono ele agenzie governative e il set-tore pr ivato per favor i re eaumentare l'accesso e l'utilizzodei servizi digitali come mezzodi sviluppo sociale.• ObiettiviFavorire e aumentare la coope-razione tra le componenti dellasocietà civile per creare nuoveop portunità, attraverso lo svi-luppo e l'utilizzo di reti e servizidigitali.

• Progetti operativi1. Associare le richieste/necessi -tà/progetti.2. Creare una cooperazione di -na mica tra organizzazioni.3. Creare una cooperazione di -namica con il settore privato.Attualmente aderiscono ad ActNow Alliance 26 ONG, di varieprovenienze culturali e ambitidi azione.Stiamo partendo lentamentecercando di capire dalle circo-stanze quale strada fare e so pra -tutto cercando il maggior coin-volgimento possibile delle ONGdel sud del mondo. E questorichiede tempo e pazienza.In concreto stiamo lavorando adue progetti sull'Africa sub-sahariana in collaborazione conESA e ASI e con altri partner, tracui quello della biblioteca perl'ospedale di Man. L'aspettoqualificante di queste azioni cisembra soprattutto il fatto chequesti progetti coinvolgono piùONG che lavorano nel territoriodi intervento. Questi progettiprevedono l'installazione di sta-zioni satellitari DVB-RCS chepermetteranno un accesso aInternet di qualità che verràdistribuito tramite WiFi e con ilquale poter permettere l'accessoalle pubblicazioni scientifiche ela formazione a distanza.Come osservato da Vera Araujonel corso del primo workshop diActNow: “In questi ultimi diecianni, la crescita della societàcivile è stata straordinariamenteefficiente. Quello che ancora fa

difetto è la capacità di tutteque ste associazioni di arrivare adassumere nei confronti dellegrandi sfide che la società globa-le pone una voce unitaria. Vuoldire di proporre delle cose chevanno nella stessa direzione, cheriescono a incidere sulle grandiagenzie internazionali, sui go -ver ni nazionali”. Nel dicembre2003 i capi di Stato si sono im -pegnati a “costruire una Societàdel l'Informazione che sia incen-trata sulla persona, inclusiva eorientata allo sviluppo, nella qua -le ognuno possa creare, ac ce de -re, utilizzare e condividere infor-mazioni e conoscenza, ponendole condizioni affinché gli indivi-dui, le comunità e i popoli pos-sano sfruttare appieno le propriepotenzialità nel favorire il lorosviluppo sostenibile e nel miglio-rare la loro qualità di vita”.Vorremmo collaborare per far sìche questa prospettiva non ri -man ga sulla carta e che le tec no -logie diventino realmente stru-menti per realizzare un mondopiù unito.

Cesare BorinIngegnere elettronico

Movimento dei Focolari/Act Now Alliance

Durante il Vertice del Millennio nel settembre 2000, 189 capi di Stato hanno adottato all'unanimità gli 8“Obiettivi di Sviluppo del Millennio", “Millenium Development Goal” (www.developmentgoals.org):1. Sradicare la povertà estrema e la fame;2. Raggiungere l'educazione primaria universale;3. Promuovere l'eguaglianza fra i sessi e le opportunità delle donne;4. Ridurre la mortalità infantile;5. Migliorare la salute materna;6. Combattere l'AIDS, la malaria e le altre malattie infettive;7. Assicurare la sostenibilità ambientale;8. Sviluppare la partnership globale per lo sviluppo.

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L'idea di Sguazzi è maturata conil tempo e – grazie alle esperien-ze vissute – è passata da uno sta-dio embrionale a un “esseresociale” dai lineamenti ben defi-niti. Ci piace pensare alla nostraassociazione come a un esserevivente che, in quanto tale, cam-bia e cresce grazie ad un inter-scambio e ad un confronto inter-no e con l'ambiente esterno. Ilcuore dell'associazione è l'As-

Sguazzi nasce per volontàdi un gruppo di amici che,per diversi anni, condivi-dono esperienze di naturadifferente e che, nell'otto-bre 2005, decidono dicostituire un'associazionedi volontariato.

La storiadi Sguazzi

semblea Generale, costituita datutti i vo lon tari; i polmoni sonorappresentat i dal Gruppo diCoordinamento che raccoglie erilancia spunti di riflessione econfronto sui vari progetti; il cer-vello dell'Associazione sono gliAmici del Presidente, detti gliAdP, che costituiscono il Consi-glio Direttivo: uno di loro si assu-me il ruolo di Presidente; e infinele braccia, ovvero i Re spon sabilidi Progetto, che coordinano erendono possibile la vita di ogniprogetto.Ecco quindi il soggetto Sguazzi:cuore, polmoni, cervello e brac-cia; uniti tra loro da una linfavitale, da una continua pulsionealla domanda di senso che per-mea e modella l'identità dell'as-sociazione. Ed ecco il suo dinamico oriz-zonte d'esperienza e di solida-rietà sociale: il miglioramentodel benessere dell'individuo edella collettività, nella lorodeclinazione relazionale, cultu-rale e ambientale.Il nostro atteggiamento, in parteletto a posteriori, in parte postodinamicamente come obiettivo,non consiste tanto nel cercare “lasoluzione” – ammesso che esista– né nel proporre una rispostacorretta: bensì nel produrre unpunto di vista su un problema,coerente con il nostro modo diessere “sguazzanti". Il percorso ci ha portato nel giu-gno di quest'anno a intitolarel'annuale Assemblea Generale“Essere, ma soprattutto esserci",incentrandola sui temi dell'iden-tità e dell'appartenenza.Essere volontari di Sguazzi si -gnifica mettersi continuamente ingioco e scoprire dei lati di sé chenon si conoscevano. Significa sen-tirsi parte dell'associazione e parte-

ciparvi con entusiasmo. Significatrasferire questa convinzione equesto entusiasmo ai volontarinuovi e al territorio. Questa condi-visa sensibilità so ciale, che si vivenell'ideare, pro g et tare, e realizzarele nostre attività, ci porta a presta-re grande attenzione a:• porre al centro il benessere dellepersone, con particolare attenzio-ne alla dimensione sociale;• ricercare punti di vista origina-li, che potenzialmente possanori bal tare le prospettive dominan-ti;• aprire spazi di protagonismoche permettano a ciascuno di noidi sperimentare le proprie com-petenze, capacità e passioni;• mettere in campo occasioni diriflessione, di condivisione e direalizzazione pratica che possanointerpellare la nostra sensibilitàpolitica e aprire spazi d'espressio-ne pubblica al nostro diritto dicittadinanza.È proprio questo il senso dell'as-sociazione, la linfa vitale, il si -stema nervoso che permea ognu -no dei nostri progetti. Ovvero lamodalità con cui Sguazzi perse-gue i propri obiettivi. I progettiche Sguazzi propone, promuove,patrocina e realizza. Attualmente i progetti attivisotto la ge stio ne di Sguazzi so -no cinque, oltre naturalmente alProgetto “Una biblioteca perl’Ospedale di Man”, oggetto diquesto Li bro solidale e ampia-mente de scritto e affrontato inqueste pagine. Eccone unabreve descrizione:

Progetto PiscinaIl progetto storico di Sguazzi,basato sull'idea che l'ambienteacquatico divenga un luogo privi-legiato per lo sviluppo delle rela-zioni tra le persone, indipenden-

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temente dal loro grado d'abilità.Un'ora di gioco tra persone conabilità diverse in due piscine dellabergamasca, Osio Sotto e Ghisal-ba. Il Progetto Piscina mette alcentro un'accezione relativizzantedella disabilità, affermata dall'Or-ganizzazione Mondiale dellaSanità, ovvero: data una meno-mazione che una persona puòavere, il livello di disabilità che neconsegue è un fatto relativo,determinato pesantemente dallecondizioni ambientali in cui l'indi-viduo vive.Il progetto propone un'attività (ilgioco) e un ambiente (l'acqua) chepermettono di rimettere in discus-sione le abitudini e favoriscono lanascita di relazioni interpersonalispontanee, immediate, attente aibisogni e al benessere reciproco.

Tornei della SolidarietàQuesto progetto ha come obietti-vo primario il fare in modo che aBergamo e in provincia d'estate sipratichi sport e ci si incontri persolidarietà tramite una rete di tor-nei sportivi/ludici. Organizzati sututto il territorio bergamasco daassociazioni, ora tori, amici, comu-ni ecc., i tornei condividono il fineultimo di raccogliere fondi dadevolvere in solidarietà a due pro-getti di cooperazione internazio-nale. La partecipazione finanziariaalla realizzazione dei progetti è inogni caso solo uno degli obiettivi.Non meno importanti sono:• il coinvolgimento di personeappartenenti ad altri contesti e/ogruppi attorno a un'iniziativacomune (rete) promuovendo il pia-cere di stare insieme e la proget-tualità di ciascuno, so prattutto deigiovani;• la sensibilizzazione dei parteci-panti ai tornei nei confronti deitemi della solidarietà sociale; • favorire il ripristino e la valoriz-zazione di spazi degradati o indisuso.

Orientamenti di SensoQuesto progetto soddisfa l'esi-genza di dare spazi e tempi diriflessione, di indagare il “nondetto” che interroga la nostraattività di volontariato, di dialet-tizzare le ineludibili cifre critichee problematiche del nostro agire.

Si concretizza nella creazione dioccasioni (presentazioni di libri,proiezioni di film, dibattiti…),all'interno delle quali poter pro-muovere riflessioni il più possibi-le pubbliche e interconnesse conil territorio che ci ospita e che,con la nostra presenza, contri-buiamo a descrivere e produrre.

Progetto FamiglieDedicato alle famiglie delle perso-ne diversamente abili, si proponedi affrontare ed elaborare insiemealcuni temi di interesse comune,partecipare a eventi culturali etrascorrere un po' di tempo liberoinsieme. Partendo, più che daibisogni, dai desideri e dalle curio-sità, mira a costruire occasioni dicondivisione sociale che ridianoun respiro di normalità a espe-rienze di vita quotidiana spessocondizionate in maniera pesantedalle incombenze quotidiane.

Caltagirello Project Ha come diretto interessato Ale, ilCalta, uno sguazzante. Il girello èun attrezzo tramite il quale allenail suo corpo per contrastare l'azio-ne invalidante della sua malattia.Alex ha tante passioni. E tantiamici. Il progetto intende partiredai suoi bisogni per cercare disperimentare forme di ricolloca-zione e ridefinizione del limite;individuando le barriere ambien-tali e sociali che limitano le sueattività e la sua partecipazionealle cose piacevoli della vita e cer-cando quindi di ridurle. Attornoad Alex si intreccia una rete diamici e appuntamenti: le occasionidi incontro facilitano il suo accessoalle “cose belle della vita”.

Sguazzi ha ormai 3 anni di vita eha imparato a camminare dasola. In questi anni ha sperimen-tato in modo curioso il mondoche la circonda, condividendoesperienze e momenti di riflessio-ne che hanno rafforzato il lega-me di amicizia e condivisione tratutti i suoi membri. Nuovi volon-tari si sono lasciati attrarre dallospirito del gruppo e sono entratinelle attività e nella vita dell'as-sociazione. Altri sono stati attrat-ti da diversi interessi e priorità. Sguazzi è diventata un'espressio-

ne sociale, che ritiene di aver svi-luppato un livello di consapevo-lezza maturo sulla propria iden-tità e sul proprio ruolo, che pari-menti avverte la necessità di nondarlo per scontato, di doverlor imettere cont inuamente indiscussione, per evitare il rischiodell'autoreferenzialità. Consideriamo preziose le occasio-ni di apertura verso l'esterno, diconfronto con il territorio, di col-

laborazione con altri gruppi eassociazioni. Crediamo che questosia il senso, per noi, del camminoche Sguazzi sta percorrendo, checi gratifica e ci arricchisce: presen-tarci come un soggetto piccoloma ambizioso, che ha modi e con-tenuti da proporre, e che si felicitadi essere in grado di raccogliereintorno a sé interlocutori e colla-boratori prestigiosi per portareavanti le proprie idee.

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Il Comitato Biblioteca del Centro Ospedaliero Regionale di Man.

Il Comitato Bibliotecasi è costituito nel giugno 2004,quando perdurava lo stato diemergenza dovuto al conflittointerno e la gestione dell'ospe-dale di Man era affidata a Medi-ci senza Frontiere. La finalitàche si proponeva il Comitato eraquella di offrire opportunità diformazione continua in unasituazione di isolamento e diassenza di risorse locali. Dotareil Centro Ospedaliero Regionale(CHR) di una biblioteca scientifi-ca con possibilità di accesso adatabase on-line e a possibilitàdi e-learning era la scelta piùpraticabile ed efficace. Attualmente il Comitato Biblio-teca è costituito da 15 membri.

Il presidente è il Dr. Kei Bernard,primario del reparto di pedia-tria, che non è mai fuggito daMan durante la guerra ed è unpunto di riferimento per l'ospe-dale nonché per la città, e checonosce bene il contesto ospe-daliero regionale e nazionale. IlComitato si incontra regolar-mente una volta a settimana, ècostituito da personale ospeda-liero ed extraospedaliero, da untesoriere e da responsabili deisettori logistica, relazioni ester-ne, gestione. La presenza di uninformatico di riconosciutaesperienza è una garanzia per ilmantenimento dell'apparec-chiatura tecnologica e per laformazione di altro personale alsuo utilizzo. Nel Comitato è presente anche

un responsabile scientifico, il Dr.Carlo Montaguti, che of fre lasua competenza nell'ambitodell'e-learning e della formazio-ne a distanza. A oggi la struttu-ra gestita è dotata di due aree:aula per conferenze e aulabiblioteca. Nell'aula biblioteca cisono le attrezzature informati-che (3 computer connessi aInternet tramite la linea telefo-nica, di cui uno fa da server ed èin rete con gli altri, 1 scanner, 1stampante) e testi (300 libriscientifici, 100 di cultura gene-rale e 20 in formato elettronico). Un bibliotecario garantisce l'a-pertura dei locali tutti i giorniferiali e il sabato mattina. Gran parte del materiale presen-te nella biblioteca è stato dona-to al Comitato dalle Associazioni

Nord Sud Onlus e Sguazz iOnlus, che insieme hanno orga-nizzato nel 2004 la prima rac-colta fondi (derivati da proventidi attività sportive svolte nellaprovincia di Bergamo) e la primaspedizione di libri e computer. Medici senza Frontiere ha la -sciato una donazione di 70volumi a carattere scientifico almomento della chiusura del suoprogetto a Man. Corsi di infor-matica, lavoro di stampa e copi-steria, pagamento quota peraccesso a Internet sono le attua-li attività attraverso le quali ilComitato si autofinanzia persostenere le spese di gestione.Nel progetto è previsto che ilComitato metta a disposizionerisorse di valorizzazione per untotale di 4.500 euro.

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Il progetto “Una Biblioteca per l'Ospedale di Man”

Questo progetto di Sguazzi ha lo scopo di mantenere e promuove-re presso la città di Man, in Costa d'Avorio, uno spazio che garan-tisca al personale medico – e alla popolazione tutta – l'accesso allaletteratura, alla condivisione di informazioni e alla possibilità dicomunicare con il mondo.Si pensa all'installazione di un impianto di collegamento a Interneta banda larga, stabile ed economicamente sostenibile, come a unostrumento per immaginare un futuro di auto-sviluppo per unapopolazione. Naturalmente non solo la parabola,ma il supporto e la formazione per costi-tuire un comitato in grado di usarla egestirla, e una rete di riferimenti, rap-porti e relazioni che permetterannodi veicolare contenuti preziosi e qua-lificati all'interno di questo canale discambio.

Xmas Project 2007 ha l’obiettivo di contribuireal finanziamento di questo progetto.

L'Associazione Sguazzi, in colla-borazione con Nord Sud Onlus,compartecipa allo stipendio delbibliotecario e alla ricerca dimateriale scientifico e letterarioin lingua francese, sia cartaceoche elettronico. Il Comitato ha proposto a NordSud Onlus e a Sguazzi di svilup-pare l'attuale offerta della Bi -blioteca, elaborando un proget-to di connessione satellitare abanda larga. Il referente scienti-fico si occuperà in particolaredella progettazione e della pro-grammazione delle attività:• di coordinamento interno;• di incremento del patrimoniodella biblioteca; • di autoformazione sull'utiliz-zo delle nuove tecnologie; • di gestione finanziaria;

• di mantenimento delle sale; • di mantenimento e sorve-glianza delle apparecchiature; • di relazione con Nord Sud eSguazzi;• di divulgazione del progettoall'interno dell'Ospedale e all'e-sterno, a Man e nella regionedelle 18 Montagne; • di ricerca di partner locali; • di promozione di dimensioneregionale alla biblioteca. Entro la fine del 2007 il Comi-tato si costituirà Associazione alfine di ottenere tutte le prero-gat i ve i s t i tuz iona l i pe r l agestione autonoma della biblio-teca e il legale possedimentodei beni ad essa annessi. LoStatuto della futura Associazio-ne è già stato redatto dal Comi-tato.

Il Partner localeRIUNIONE DEL COMITATO INFORMATIVO DELLA BIBLIOTECAIl Comitato informativo della biblioteca ha incontrato il capo della missione Medi-ci senza Frontiere della Costa d'Avorio, Brice, con l'obiettivo di presentargli il pro-getto e i membri del Comitato composto da personale di MSF fuori sede e locale.Il progetto è stato presentato da Laine, infermiere. Moh Cede si è occupato del-l'edificio preposto all'allestimento della biblioteca, di proprietà di ex funzionaridel CHR di Man (periodo precedente alla guerra).In molti hanno affermato che ciò non rappresenta un problema e che in ogni casola funzione del Comitato è proprio arginare questo tipo di difficoltà.L'obiettivo principale della biblioteca è permettere ai suddetti funzionari di infor-marsi nell'interesse di CHR. Pioniere del programma, il Dr. Nacoti auspica che labiblioteca sia gestita da una squadra dinamica che dia un carattere forte al Comi-tato e aggiunge che il budget del progetto allo stato attuale delle cose è di 3.000euro. In Italia ci si attende che la gestione della biblioteca produca un feedbackpermanente che possa col tempo divenire segnale di stabilità e autonomia. La rea-lizzazione del progetto acquisisce notorietà grazie a tale feedback progressivo.Come MSF, anche Brice approva il progetto, ne mette in evidenza il carattere pri-vato e ritiene che i lavori e le riunioni inerenti la biblioteca debbano tenersi al difuori delle ore di lavoro di MSF. È stata altresì avanzata la proposta di dedicarela biblioteca all'infermiera Philomène, mancata sabato 5 giugno 2004.

Alla riunione erano presenti:

1. Mr BRICE (capo della commissione MSF-B)2. Mr MALA EDMOND (infermiere)3. Dr. LEE4. Mr MOH CEDE (infermiere)6. RAFFAELLA (infermiere expat)7. Dr. MIRCO NACOTI8. Dr. TUO9. TIERRY DJEKOU (programmatore)10. BENJAMIN11. JHOANNA (amministrazione finanziaria)12. Mr LAINE MAMADOU (infermiere)

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Sguazzi in viaggio per ManResoconto del viaggio in Costa d'Avorio delladelegazione Sguazzi per valutare lo stato del progetto “Una biblioteca per l'ospedale di Man”.La delegazione era composta dal presidente diSguazzi Andrea Ciocca e dai soci Marta Panzera eMirco Nacoti. Raffaella Gentilini, infermiera pro-fessionale italiana attualmente impiegata conMedici senza Frontiere ad Abidjan, ha costruito laparte logistica del viaggio in modo superlativo.

Arrivo ad Abidjan il 28 notte. Il 29 viaggiamo per circa 8 ore daAbidjan a Man, con sosta a Yammousoukro. Viaggio tranquillo sutaxi locale e scortati dal Dr. Kakou, chirurgo di riferimento dell'o-spedale di Man, e da Raffaella, sua compagna italiana, infermieraprofessionale e socia di Sguazzi.

I posti di blocco sono diminuiti e gli agenti di guardia fanno partedelle truppe governative. L'abitudine di tentare di estorcere denaro èancora presente. Man è ormai poco militarizzata e i maquis (piccoliristoranti) sulla via principale (rue Princesse) sono stati riaperti. Collo-cazione ottimale per vitto e alloggio presso il centro dei Focolari, ubi-cato a 2 km dall'ospedale. Tale tragitto lo abbiamo percorso in taxi ea piedi nelle ore diurne. Spostarsi a piedi o in taxi da soli nelle orenotturne non è ancora prudente (per possibili atti di delinquenza).Momento delicato per l'ospedale di Man. Medici senza Frontiereparte a fine giugno e lo stato riprende la gestione. “Sarà difficilemantenere gli stessi standard ma ci proveremo” dice il direttore ospe-daliero. Per il momento il personale verrà ridotto da oltre 300 ele-menti a meno di 100. Sono previsti tre infermieri per servizio. Lagente ricomincerà a pagare le prestazioni (con MSF tutto era gratui-to) e il carico di lavoro si ridurrà di conseguenza come prima dellaguerra.La settimana è stata densa di incontri. Tre con il comitato (per untotale di circa 10 ore), e diversi incontri singoli (per un totale di 10ore circa) con il presidente del comitato, Dr. Kei, con il direttoreospedaliero, con il bibliotecario Silvaine, il referente informaticoDominique, il referente scientifico in loco, il Dr. Montaguti, alcuninuovi cooptati del comitato (Dr. Kakou, Jeremie, Carmen). Altre 10 ore circa sono state impiegate per la preparazione degliincontri (diapositive e documenti). La biblioteca è ancora aperta dopo 3 anni. Il comitato garante dellastessa è ridotto a tre elementi, da 4, e ci attende molto per capire ledirezioni da prendere. “Aiutateci a comprendere dove possiamo arri-

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vare” dice il Dr. Kei, presidente e pediatra. Parliamo dell'ICT – infor-mation communication technology – e dei partners trovati in Italiaper scambi culturali e formazione a distanza. Esperienze serie ariguardo non sono poi molte (presentata revisione della letteraturain proposito: “The digital divide”). Esprimiamo la necessità che siformi un comitato di persone più ampio e trasversale per diffondereil progetto nella città, trovare partners locali ivoriani e creare basi perfuturibilità e sostenibilità dello stesso. Il direttore ospedaliero è entu-siasta. Prima di partire il comitato si è allargato a 15 elementi concompetenze diverse all'interno: informatici, medici, infermieri, logi-sti, contabili. Sono presenti anche due italiani: il Dr. Carlo Montagu-ti, responsabile scientifico in loco del progetto (lavora presso ildispensario dei Focolari) e Carmen (lavora da 14 anni in Costa d'A-vorio per un'industria locale). Da segnalare che il referente informa-tico Dominique, cooptato nel comitato, ha espresso soddisfazioneper la possibilità di partecipare a un progetto culturale di questo tipoe metterà a disposizione le sue competenze in modo volontario.Impostiamo insieme un piano d'azione fino a dicembre 2007. Ilcomitato locale si strutturerà meglio e si costituirà come associazio-ne. Ciò sarà di importanza cruciale per garantire autonomia e auto-revolezza al progetto. Cercherà partners per il progetto (direttoreregionale – peraltro già a conoscenza del progetto -, ministero dellaSanità, ong locali, canali d'informazione), che verrà presentato albando della Regione Lombardia (scadenza ottobre 2007) e a quellodell'Agenzia spaziale europea (ESA- scadenza agosto 2007). Paralle-lamente, Carlo proporrà incontri di alfabetizzazione informaticapresso la biblioteca (dotata di PC e accesso Internet via telefono) pereducare il comitato circa le potenzialità dell'ICT e aiutarlo nell'operadi divulgazione. Ciò servirà a essere pronti per il 2008 quando ESAdovrebbe fornire la parabola per il collegamento 2 ways e potremoiniziare a utilizzare l'ICT al massimo delle potenzialità.“Il problema in Costa d'Avorio”, dice il Dr. Kei “sono i soldi. Nessu-no fa niente se non ci sono soldi da guadagnare”. Il comitato è

consapevole che dovrà lavorare in collaborazione con Sguazzi (dicui ha conosciuto la struttura e le modalità volontarie d'azione)senza compenso pecuniario, ma è altresì consapevole che se il pro-getto andrà in porto sarà invidiato da tutta la regione e anche dallacapitale (già se ne parla) e Man diverrà un polo di attrazione cultu-rale per tutta la Costa d'Avorio. Risulta sufficientemente condivisala necessità di inventare il futuro del progetto insieme.Durante il viaggio sono effettuate riprese audio-video per circa 2ore (che abbiamo già cominciato a montare), sono stati recuperatimusica e video locali e oltre 500 fotografie sono state scattate (ègià in corso la scrematura). Tutto questo materiale servirà comesupporto a Sguazzi, per la diffusione e la comunicazione, e allacompagnia Brincadera, che ha iniziato ha occuparsi del bracciodivulgativo-artistico del progetto.Il giorno dopo la nostra partenza si è verificato un attentato neiconfronti del primo ministro, ex-capo dei ribelli, Soro. L'ipotesi suimandanti spazia da gruppi ribelli ostili al presidente Gbagbo inte-ressati a destabilizzare il processo di pace. Sono morte quattro per-sone al seguito di Soro, ma quest'ultimo è rimasto illeso. Il proces-so di pace per il momento continua.Pensieri. Prima della fine dell'anno servirà un altro viaggio esplora-tivo cercando di coinvolgere qualche referente dei partners italiani.Alla prossima AG di Sguazzi dovremmo trovare il modo di far par-tecipare qualcuno del comitato ivoriano.Giovedì 19-07. Ad Amsterdam c'è un nuovo appuntamento con ireferenti dell'Agenzia spaziale europea. Sarà presente anche qual-cuno in rappresentanza di Sguazzi.

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Un giorno come tantiGiovedì, 15 Gennaio 2004Guiglou, a 1 ora e 30 minuti da Man. Ore diauto per arrivare a Man. Bimbi soli con la pancia gonfia che chissà seha la splenomegalia, donne con la testa caricadi materiale, disabili con la bicicletta dapedalare con le mani. Ci fermiamo a mangia-re in una bettola. Sul tavolo ricoperto da unatovaglia di plastica unta e bucata stannoincollati sciami di mosche eccitate. Un puzzodi liquami organici mi inceppa la deglutizio-ne. A fatica ingoio riso in salsa piccante, sucucchiai da ripulire con tovaglioli strinati, chemi scatena una terribile acidità gastrica. Lapaura di ogni malattia trasmissibile monta.Spero passi presto. Non arriviamo a Man,perché c'è un expat che sta male; ha la febbreda tre giorni. Il medico ha voluto un consultochirurgico. Mi pare molto stressato... il medico.Spero di non finire così.

Mercoledì, 21 Gennaio 2004[...] Stamane all'incontro con gli infermieridel servizio di medicina e pediatria ho chiestoquante persone muoiono in media ogni giorno:circa 2-3 per 60 posti letto. La morte pare tur-bare assai poco.

Venerdì, 30 Gennaio 2004[…] Approfitto per preparare materiale scrit-to per il pronto soccorso e per la formazionedegli infermieri. Lo staff medico è al completo.Situazione definitiva: 2 chirurghi (1 espatria-to, Tanja, più il chirurgo locale); 1 anestesistaespatriata (Marie Cristine, agée); 1 medicoespatriato che si occupa del centro nutrizio-nale (Moreira, angolano); 5 medici che sioccupano di medicina, pediatria, ginecologia esalle d'urgence (io e Ly espatriati, Theo, Atté,Marie Claire locali). Ogni espatriato è ilpatron di uno o più servizi. A me toccano lasalle d'urgence e le consultazioni.Ly è il patron della medicina e della pediatria.Il sabato e la domenica lavora un medico sol-tanto. Non c'è il riposo dopo la notte. Moltidecessi notturni. Qui occorre più insegnare e gestire, piuttosto chefare, vista la pochezza di personale preparato.

Venerdì, 6 Febbraio 2004QUANTE MORTI EVITABILILa leggerezza africana mi turba, mi devasta.La gente muore e il personale non se ne cura.Mi affanno inutilmente. Vent'anni, trent'an-ni, cinque anni, neonato, non fa differenza.Il diritto o il desiderio di vita pare non abitare

quaggiù. Dio è vivo più che mai, gli uominisono spettri. Non devo giudicare una storiamillenaria che non conosco. Eppure non voglioabituarmi all'apatia dinnanzi alla morte.Soprattutto non posso accettare che un medi-co non sappia emozionarsi dinnanzi a essa.Pazienterò, lotterò. Le percussioni africanecominciano a bussarmi dentro piacevolmente.

Sabato, 14 Febbraio 2004Durante la guardia notturna due morti.Un bimbo di tre mesi, con grave anemia damalaria. Lo trovo alle dieci di sera agonizzan-te. Il tempo di chiedere l'ambu per ventilare eil respiro cessa. Inizio la rianimazione; il per-sonale qui non è abituato a vedere ciò. Trentaminuti, vagoni di adrenalina, ventilo a faticacon una maschera facciale per adulti. Mi sonoaccanito; il cuore è ripartito, il respiro no.Fosse stato trasfuso qualche giorno prima... Igenitori prendono il corpo e se lo portano acasa. Non so il suo nome.

Lunedì, 23 Febbraio 2004Adesso quando un paziente è davanti midomando immediatamente quanti chilometrideve fare per raggiungermi. Il rischio è inco-minciare, come tutti fanno qui, a riempire ipazienti di medicine perché la distanza costi-tuisce un grave problema e il laboratorio èpressoché inesistente. Si diventa prescrittorionniscienti. Molti infermieri e medici europeisi esaltano per questa possibilità. A me fran-camente ripugna. Niente libri, nessun con-fronto, molta diffusa presunzione e inconsa-pevole ignoranza. Vai e prescrivi, questo è ilmotto. Alla peggio puoi accampare la scusache non v'è trattamento o che a Man si cura-no solo le urgenze. È frustrante.

Mercoledì, 25 Febbraio 2004Occorre trovare un modo per far giungere deivecchi PC quaggiù. C'è una sete indicibile dicollegarsi col mondo. Ho promesso ai mieiinfermieri che cercherò una soluzione.

Venerdì, 27 Febbraio 2004LA RABBIA DI OGGIDue morti, due bambini di 12 anni.La bimba, proiettile vagante. Arriva in arrestocardiaco credo. Nessuno mi chiama. Qui ilpersonale cammina, non si affanna. Un infer-miere che passa di lì per caso comincia adabbozzare un massaggio cardiaco in qualchezona imprecisata del torace. Quando arrivo evedo la scena ordino di smettere e lasciarlastare; qui si fa, senza alcuna idea del come, del

perché e del quando. È già morta da un pezzo.Sono incazzato, non frustrato. Uomini o bestienon fa differenza. Per la prima volta intravedoun senso di umano disagio negli occhi dei mieiinfermieri. Finalmente. Sono affezionato aloro. C'è bisogno di pietà, c'è bisogno di com-mozione. Prego di poterle condividere con loroprima che sia io a smarrirle completamente.

Mercoledì, 3 Marzo 2004Qui nessuno possiede un PC. Mi accontente-rei anche solo di uno.

Domenica, 7 Marzo 2004

Spesso faccio il becchino o l'annunciatore disventure. Chiunque sappia leggere puòimprovvisarsi medico con i quattro pateticimanualetti di MSF.Non ci sono libri, purtroppo, la gente è abi-tuata a farne senza e non li chiede. Nessuntentativo di metodo scientifico, e imperiziaattribuita sempre alla mancanza di mezzi.I principi guida di MSF sono a mio avvisoimperituri, ma l'approccio da boy scout è unpo' datato. E siamo al top dell'umanitario. Ilmio coordinatore medico è una brava persona.Ha 31 anni, esperienza occidentale nulla,credo non legga un articolo da 10 anni.Attualmente decide le sorti sanitarie e quindisociali, di parte della Costa d'Avorio.[….] Mille vite salvate non valgono ahimè unasola vita educata alla competenza, all'armo-nia, alla non violenza, a trovare soluzionisemplici per un mondo troppo complesso.

Martedì, 16 Marzo 2004IMMAGINA ORAChe giorno e notte siano indistinguibili, chegiovani, adulti, corpi malandati, bimbi denu-triti con costole in vista e pancioni enormi tiinseguano ovunque. Immagina che i tuoisonni siano continuamente intrisi di pianti estridori. Immagina morti a popolare le tuementi, paure e angosce ad affollare i tuoisilenzi. Epidemie incombenti di ogni sortaperché l'acqua non c'è e se fai la cacca non èdetto che ti puoi lavare bene le mani, armiaffioranti senza troppe remore , rambomuscolosi e minacciosi. Gente inoperosa aibordi delle strade, gente in attesa di un futu-ro che non c'è. Immagina che quella città esi-ste. Benvenuto a Man, la città delle 18 monta-gne, a soli 500 chilometri da Abidjan.

Mercoledì, 17 Marzo 2004

Salute è benessere, benessere è pace.

Martedì, 23 Marzo 2004BOLLET TINO DELLE ULTIME 24 OREOSPEDALE DI MAN1 morto bimba 2 anni;1 morto bimbo 6 mesi;1 morto donna 35 anni;1 ormai morto 30 anni emorragia digestiva,sangue non disponibile;1 grave meningite 11 anni, esiterà disabilitàgrave in un villaggio africano.Mi muovo come un automa alla ricerca diframmenti di vita.

Domenica, 28 Marzo 2004Amorevoli colleghi, ricevo vostre notizie.Da dove posso cominciare per raccontarvi gliultimi mesi? Non leggo il New England da tremesi, la biblioteca bergamasca mi manca.Potrei cominciare dal coinvolgervi. L'accessoalle informazioni qui è praticamente nullo.Se c'è una speranza di tirarsi fuori dal gironedantesco ebbene quella è l'accesso alla cultura.Potreste inviarmi materiale su CD, iconogra-fia medica, possibilmente in francese. -------Immaginate ora l'ospedale di Bergamo. Im -maginate ci siano tre chirurghi, due infermieriche fanno gli anestesisti, un pediatra che la vorasolo il mattino dal lunedì al venerdì, cinquemedici generici, più io, come staff medico.La notte e i fine settimana della durata di 1 o2 giorni consecutivi si rimbalza di continuotra medicina, pediatria, centro nutrizionale,sala d'urgenza, a volte sala operatoria.In tre enormi tendoni circensi trovano asiloallo stato attuale circa 200 bambini malnu-triti; quando vi entro mi chiedo sempre cheimpressione farà ritornare nella rianimazio-ne pediatrica con sei posti letto.Tasso HIV 10% circa; ciò vuol dire che ne incoccioalmeno dieci al giorno. Morti tanti, almeno 3-5 al giorno, quasi la mortalità annuale delnostro reparto. Non ci si abitua a tanti mortise ne viene travolti.

Lunedì, 5 Aprile 2004Il capo villaggio ha convinto la popolazione ascegliere la vaccinazione per i propri bimbiinvece che recarsi nei campi per il riso e ilcaffè. Non è così scontato!

Mercoledì, 7 Aprile 2004La solita giovane donna proveniente da lontano.Le solite ore e ore di viaggio su strade inam-missibili. La solita gravidanza molto compli-cata. Taglio cesareo d'urgenza e per fortuna il

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bimbo è vispo.La donna. Troppo sangue perso. Troppe ore perse. Troppi medicamenti assenti. Troppe cose storte.Marie Cristine, l'anestesista da poco in pen-sione, alla prima esperienza MSF, piange rab-biosamente; perché è stanca di vedere morire aquel modo anche se rientra negli standard .Tanja, chirurgo 35enne, cinque anni di MSFpiange rabbiosamente; perché non si puòingiuriare gli standard MSF ed è normalemorire a quel modo in Africa.La notte solo tanta pioggia amica battente.Sulla domanda montante.È normale morire così?Si può accettare di morire così?

Venerdì, 9 Aprile 2004Le mie buone notizie sono che nella riunionesettimanale il progetto biblioteca è stato inse-rito nell'ordine del giorno.Io non mollo di certo, nonostante mi sia infi-lato in questa giungla, dove ogni protezionefisica o mentale sembra essere assente.Non scordo il privilegio assoluto di poter tor-nare al mio boschetto.

Domenica, 9 Maggio 2004Enrico e Matteo, ho ricevuto finalmenterisposta dai membri di MSF ITALIA riguardoil progetto della biblioteca. Sono molto entu-siasti dell'idea. Non so quanto possano aiuta-re in concreto. Ma sono pronti a sostenerviidealmente. Potrebbero fuoriuscire eventi,incontri, nuove opportunità.Sono contento per la prima volta dopo mesi.Sento una vicinanza professionale (colleghi direparto, MSF ITALIA), improvvisa quantoim pensata, che mi fa sentire medico menosolo, meno folle, meno rabbioso.

Venerdì, 21 Aprile 2004Medico solo, senza farmaci, senza diagnosi,senza soluzioni, a rischio permanente dimalattia e morte quasi come gli africani.Occorre avere timore per sbatterci contro latesta quotidianamente. Senza imprudenza.Occorre avere amore per non soffocare di ter-rore senza ritorno.

Sabato, 5 Giugno 2004Bastassero grinta e determinazione per levite di quaggiù. E invece servono acqua pulita,cibo che non sia solo riso, libri, formazione,denaro a sufficienza per poter pensare alme-no a dopodomani, strade, infrastrutture,stato sociale, occasioni culturali, elettricità,mezzi di trasporto e comunicazione

Lunedì, 14 Giugno 2004Non sarò più forte di prima, sarò più fragile,

più vulnerabile.Mercoledì, 30 Giugno 2004Non credevo di poter avere tanta paura ditornare. Paura di essere troppo cambiato perriuscire a riprendere la vita di prima.Paura di non farcela.Bisogno di essere abbracciato.Così tanta morte mi ha invaso che non socome riuscirò a raccontarla.

Mercoledì, 28 Luglio 2004TERAPIA INTENSIVA PEDIATRICA A BERGAMOCredevo di aver già scritto l'ultima lettera diquesto angolo di mia vita e invece mi ritrovo ascriverne l'atto finale alle tre di notte, duran-te la guardia notturna nella terapia intensivapediatrica di Bergamo.Una bimba con trapianto di polmone, duebimbi in attesa di trapianto di fegato, duebimbi intubati con grave cerebropatia, unbimbo operato per malformazione aortica.Un'infermiera ogni due pazienti.Un'imponente biblioteca a portata di mano.Acceso ad Internet illimitato.Cartella medica computerizzata.Sul sito di MSF ITALIA leggo dell'emergenzaDarfur con un milione di profughi e tantimorti e poche medicine e richiesta di personale. Una galassia incolmabiletra due mondi alienitra il nulla e il tuttotra l'oggi e il domani.Sono felice di essere tornato. E non inveiscocontro l'Occidente in cui sono nato e che mi haofferto un futuro dorato. Sono ancor più colmo di desiderio di parteci-pare attivamente alla creazione di un mondopiù equo e pacifico.Continuando a studiare per migliorarmisenza tregua perseguendo un radicamentoancor più profondo alle mie città per poternemodificare le fondamenta.E allora avrà un senso ripartire.

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Estratti dal libro di Mirco NacotiUn giorno come tanti, Edizionidell'Arco. Il libro è il diario perso-nale di Mirco Nacoti sul suo sog-giorno in Costa d'Avorio, pressol'ospedale di Man, per sei mesinel 2004, con Medici senza Fron-tiere. Per maggiori informazioni eper chi volesse procurarsi il libro,scrivere a: [email protected]

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Il teatro della Compagnia Brincadera

Morir cuerdo y vivir loco

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I bambini brincano, giocano.Soprattutto loro. Se la vita non siè già accanita, si divertono. Brincade(i)ra, in portoghese, èquesto: gioco, scherzo, diverti-mento, sciocchezza, festa improv-visata, quisquilia, incoscienza, fol-lia carnevalesca. È parso appro-priato a esprimere leggerezza edisincanto. Questo lo spirito diCompagnia Brincadera, che hacercato il sorriso africano nellavita quotidiana di un popolo.Compagnia Brincadera esprime sestessa in un insolito Manifestodalle parole impossibili: partitura,organicità, grottesco, buffet, para-carro, catarsi, bolle di sapone.La partitura è la base per gli atto-ri: il primo e più importante riferi-mento per la propria performance,uguale nei contenuti ma differen-te, di volta in volta, nelle forme.Una partitura che si basa sulla

ricerca incessante di una relazio-ne profonda con lo spettatore.Il termine organicità rimandaall’idea di organismo. Un orga-nismo è una macchina perfettacapace di integrare corpo emente in una sintesi perfetta,funzionale, funzionante. Que-sto uno degli obiettivi di chi siespone sul palcoscenico. Crearela perfetta corrispondenza traquello che sentiamo dire e quel-lo che vediamo fare fino a chelo spettacolo stesso diventi unorganismo, con una sua storia euna sua vita.Il grottesco è un modo di vive-re e vedere le cose. Il grottescovive negli spettacoli di Compa-gnia Brincadera: protagonista ilbizzarro, il paradossale, l’eccen-trico, il deforme al punto darisultare ridicolo.Il buffet è simbolo delle espe-rienze sensoriali differenti. Come i sapori di un buon buffettrascinano per i piaceri del gu -sto, così uno spettacolo dellacompagnia accompagna attra-verso più percorsi di senso, sti-molando lo spettatore conemozioni per la vista e per l’u-dito, riservando un ruolo spe-ciale all’atmosfera musicale.

Sullo spunto di Renzo Vescovi,regista teatrale italiano, diretto-re del Teatro Tascabile di Berga-mo, la Compagnia Brincaderanel suo manifesto parla delparacarro sul quale un attorepuò sedersi a riflettere. Solo do -po aver vissuto in assoluta li -bertà sul palco. Vivere da folli,mo rire da saggi, ci suggeriscono.La catarsi è il percorso di evolu-zione che libera. L’attore pro-pone il verosimile, rappresentala tragedia e libera lo spettatoredall’angoscia. Favorire la sere-nità è compito loro.Anche scoppiare le bolle disapone è missione dell’attore diCompagnia Brincadera. Soffiarenelle bolle di sapone. Accompa-gnare lo spettatore nel giocospettacolare attraverso la sug-gestione e riportarlo, di volta involta, alla realtà.Il manifesto è questo.Per chi vuole riflettere, sorride-re, stupirsi, emozionarsi. Per chivuole scherzare per un po’, tor-nare a riflettere, soffrire per chisoffre, poi sognare e ancorasperare. E subito dopo farequalcosa nella vita reale.Un buon programma per crede-re in un gesto solidale.

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Alfa première Alfa première è lo spettacolo teatrale ideato per sostenere il progetto“Una biblioteca per l’Ospedale di Man”.Mirco Nacoti, anestesista, amico di Compagnia Brincadera, ha speso seimesi a Man, in Costa d'Avorio, nel 2004, per conto di Médecins SansFrontières. Laggiù ha collaborato con il personale ospedaliero locale nel-l'avviare una biblioteca che tentasse di colmare il grave gap di informa-zione scientifica cui sono costretti gli operatori e la popolazione dellostato africano gran produttore di cacao. Ha poi continuato a difendere econsolidare l'esistenza e il funzionamento della biblioteca una volta tor-nato in Italia, insieme a Sguazzi, l'associazione di volontariato di cui faparte.“Una biblioteca per l'ospedale di Man” è il nome di questo sforzo, checoinvolge numerosi soggetti, istituzionali e privati, e che Xmas Projectha deciso di sostenere.Nei sei mesi africani, Mirco scrisse un diario, poi pubblicato dalle Edizio-ni dell'Arco con il titolo Un giorno come tanti, di cui avete letto qualchestralcio nelle due pagine precedenti. Da quel libro-diario che raccontacome nacque la biblioteca, siamo partiti, mettendone in scena pagine, informe che ci sono consone.Alfa première, codice che in stato d'emergenza indica una situazionesotto controllo, mette in scena in particolare la goffaggine quasi ridico-la di un europeo spaventato, seppur medico, o forse proprio in quantomedico, deprivato delle proprie abitudini sicure, sconvolto dall'onnipre-senza della morte, dalla rassegnazione apparente con la quale vieneaccolta, dalla personale impotenza nel contrastarla.Insieme alla sua goffa inadeguatezza, c'è l'Africa appunto, immagini egesti che ne esprimano il quotidiano e le ferite: una donna china sotto ilpeso dei secchi d'acqua e dei bimbi avvolti nel pagne, come quelli delcentro nutrizionale dell'ospedale di Man; il battere delle percussioni cheritmano l'anima, che scandiscono i vuoti e i pieni del tempo.Uno spettacolo capace di restituire con essenzialità la vita africana.Pochi dettagli per descrivere un popolo che incanta, e sopravvive. Lamusica, i colori, gli odori, gli accampamenti sono il respiro d'Africa.Tutto quanto si vede in scena avvicina lo spettatore al continente nerocercando di trasferire allo spettatore le emozioni che solo chi è stato inAfrica può rivivere veramente.

Ringraziamo Sguazzi per questo lavoro. Siamo molto felici d'aver messoa disposizione la nostra personale impotenza.

Regia: Giuseppe Goisis.Con: Nicola Cazzalini, Fiorella Corona, Alberto Benigni.

Compagnia Brincaderawww.brincadera.it

Lo spettacolo

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Il progetto 2007.Una biblioteca per l’Ospedale di Man.

Il budget

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La Costa d'Avorio è una ex colonia francese,indipendente dal 1960. Fino ai primi anniNovanta ha rappresentato un esempio di svi-luppo economico e di stabilità politica pertutti i Paesi africani. Fra il 2002 e il 2004 inCosta d'Avorio c'è stata una guerra civile.Sono stati inviati 10.000 caschi blu dell'ONU-CI (Forza pacifica dell'ONU per la Costa d'A-vorio), tra i quali 4.600 francesi. Il 4 Marzo2007 venne firmata la pace tra le due parti. La cittadina di Man, a nord ovest del Paese,è la capitale della Regione delle 18 Monta-gne. Prima della guerra contava circa100.000 abitanti, oggi la popolazione èridotta a 40.000. Nel Paese si vivono grandi contraddizioni:buona parte delle persone fa un solo pastoal giorno e sono diffusissimi i cellulari,unico mezzo di comunicazione.Le scuole (dopo il periodo di interruzionedella guerra) hanno riaperto, ma molti inse-gnanti non percepiscono stipendio datempo o solo a singhiozzo. Nella città diMan c'è un ospedale regionale, gestito dal2003 da Medici senza Frontiere (Belgio);prima della guerra era la più grande attivitàlavorativa della città con oltre 200 addetti. Dopo la dipartita di Medici senza Frontiere,nel giugno 2007, lo Stato ne ha ripreso lagestione e il personale è stato ridotto perproblemi di budget a 100 addetti.L'accesso a Internet è limitato dalla preca-rietà delle infrastrutture e dall'assenza diun'offerta di connessione a banda larga daparte degli operatori locali; la distribuzionedi energia elettrica è intermittente, la coper-tura di telefonia fissa non è capillare e nongarantisce un grado di servizio adeguato.L'unica soluzione per fornire in tale conte-sto una connettività sufficiente a imple-mentare sessioni di videoconferenza e for-mazione a distanza è l'installazione di unsistema di comunicazione dati satellitaretwo-ways.

Motivazione dell'intervento e bisogno a cui si intende dare risposta

Con la sospensione del conflitto armatonell'area di Man, dal giugno 2007 la Dire-zione Regionale della Sanità ha acquisito lagestione del CHR, dove ha ripreso servizio ilpersonale già in forze prima della guerra,con un'anzianità di servizio media di circa10/15 anni per i medici. Le competenze professionali e tecnichesono datate e non c'è possibilità di forma-zione continua presso gli ospedali universi-tari e specialistici della capitale Abidjan, siaper la lontananza (500 Km) e l'assenza distrumentazione per la formazione a distan-za sia per il ristretto mandato istituzionaleche vede le università preposte esclusiva-mente alla formazione iniziale. Per rispondere a tale bisogno, nel 2004 unComitato locale costituito soprattutto dalpersonale ospedaliero di Man, ha realizzatouna biblioteca medica che ha permesso alpersonale sanitario di accedere a pubblica-zioni scientifiche aggiornate, evidenziandoulteriormente il desiderio e le necessità diaggiornamento. I rapporti sviluppatisi attraverso Nord SudOnlus hanno permesso di individuare nellestrutture pubbliche e private del sistemasanitario lombardo, i partner in grado digarantire interventi di Formazione ADistanza (FAD) di eccellenza. Per l'ospedale di Man l'uso del FAD puòrappresentare uno strumento di aggiorna-mento importante per favorire un migliora-mento sostenibile dei servizi sanitari internial Paese. La necessità di disporre di un accesso adInternet ad alta velocità non trova rispostenel panorama tecnologico e commerciale

della città di Man. L'unica possibilità praticabile è dunque l'in-stallazione di un impianto di ricezione etrasmissione satellitare, che possa sfruttareil servizio di connettività di provider inter-nazionali e garantire standard di qualitàadeguati, richiedendo d'altra parte costi digestione decisamente contenuti.

Il progetto

Il progetto intende favorire l'autosvilup-po nella Regione delle 18 montagne dellaCosta d'Avorio, secondo gli indirizzi deli-neati nel Millennium Action Plan, preve-dendo lo sviluppo di rapporti di coopera-zione tra i sistemi sanitari e dell'alta for-mazione pubblici e privati, lombardo eivoriano finalizzati alla formazione conti-nua del personale medico e sanitario. L'utilizzo prioritario della modalità di For-mazione a Distanza, permetterà la trasmis-sione del know how di eccellenza sanitarioe didattico presente all'interno delle strut-ture dei partner lombardi del progetto, pro-muovendo al contempo opportunità diautoformazione, garantite dalla disponibi-lità della dotazione necessaria ad adottaremodalità di e-learning.Quando il collegamento satellitare sarà aregime, la biblioteca, che è attualmente l'uni-ca della città, diverrà un polo di attrazioneculturale per la regione delle 18 Montagne eper la Costa d'Avorio. Alla formazione conti-nua nel settore sanitario sarà affiancataun'offerta formativa di alfabetizzazioneinformatica, rivolta ad un amplissimo target(personale sanitario, scuole, realtà produttive,singoli cittadini, giovani) sia come prerequisi-to per la FAD, sia come opportunità di auto-finanziamento del progetto, ma soprattuttocome ottimizzazione delle risorse tecnologi-che a favore dell'intera comunità civile locale.

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La rete dei partner

ASSOCIAZIONI

Sguazzi Onlus - Osio Sotto - www.sguazzi.com COFINANZIATORE, PROGETTAZIONE, LOGISTICA, DI -VULGAZIONE, AMMINISTRAZIONE, RELAZIONI CON MAN

Nord Sud Onlus, Bergamo - www.nordsudbergamo.it SOGGETTO PROPONENTE, COFINANZIATORE, PROGET-TAZIONE, LOGISTICA, DIVULGAZIONE, AMMINISTRA-ZIONE, RELAZIONE CON LA REGIONE LOMBARDIA

Act Now Alliance - www.actnowalliance.org SUPPORTO LOGISTICO/FORMATIVO PER SVILUPPO ICT

Medecins Sans Frontiers, Hollandwww.artsenzondergrenzen.nl FORMAZIONE IN LOCO, REPERIMENTO TESTI

Comitato Internazionale Croce Rossa (CICR) -www.icrc.orgREPERIMENTO TESTI

Compagnia Brincadera - www.brincadera.it DIVULGAZIONE

Compagnie artistique TRÔ AFRIQUE, Man, Costa d'Avorio SUPPORTO ATTIVITÀ CULTURALI/GESTIONALI

STRUTTURE SANITARIE

CHR (Centro Ospedaliero Regionale) di Man SUPPORTO LOGISTICO, FORMATIVO

Centre de Santé Focolari Mariapolis Victoria, Man SUPPORTO LOGISTICO, FORMATIVO

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo www.ospedaliriuniti.bergamo.it

FORMAZIONE A DISTANZA Dip. di Malattie Infettive, Ospedali Riuniti, Bergamo FORMAZIONE A DISTANZA

L'Azienda Ospedaliera San Paolo - Polo Universitario,Milano - Unità di Ematologia e Trombosi Dipartimentodi Medicina, Chirurgia e Odontoiatria FORMAZIONE A DISTANZA

Cliniche Gavazzeni S.p.A. - www.humanitasgavazzeni.itFORMAZIONE A DISTANZA

IMPRESE

Tino Sana arredamenti s,r.l., Almeno S. Bartolomeo, Bergamo - www.tinosana.com COFINANZIATORE E DIVULGAZIONE

Consulenze ambientali S.p.A., Scanzorosciate, Bergamo - www.consamb.it COFINANZIATORE E DIVULGAZIONE

Aethra S.p.A. telecomunicazioni, Ancona -www.aethra.com COFINANZIATORE

Casa Editrice Elsevier, Francia - www.france.elsevier.com COFINANZIATORE

4EMME Italia S.r.l. - www.4mitalia.it SUPPORTO PER LE SPEDIZIONI

UNIVERSITÀ

Università degli Studi di Bergamo, Cattedra UNESCO -Diritti dell'uomo ed etica della cooperazione internazionale - www.unibg.it DIVULGAZIONE

Università Bicocca. Dipartimento di Medicina Perioperatoriae terapia intensiva - www.medicina.unimib.it

FORMAZIONE A DISTANZA Politecnico, Milano. Dipartimento di BioingegneriaMETID (Methods and Technologies for Innovative Didactic). www.metid.polimi.it PROGETTAZIONE, LOGISTICA

CENTRI DI RICERCA

International Heart School, Bergamo e Associazione di Bergamo per la Formazione Medica Continua Onlus www.medinfopoli.polimi.it/accademia-ihs FORMAZIONE A DISTANZA

Istituto Farmacologico Mario Negri, Milano -www.marionegri.it FORMAZIONE A DISTANZA

Sistema Bibliotecario Biomedico Lombardo (SBBL) -www.sbbl.it FORMAZIONE A DISTANZA

ENTI LOCALI

Comune di Bergamo, Ufficio Pace e Cooperazione. www.comune.bergamo.it FORMAZIONE A DISTANZA

Consiglio Generale di Man, Commission Santé, Environnement et Affaire socials. Costa d'Avorio SUPPORTO PER ATTIVITÀ DIVULGATIVE

GRUPPI/COMUNITÀ DI ISPIRAZIONE RELIGIOSA

Caritas, Man DAPH SUPPORTO PER ATTIVITÀ DIVULGATIVE e FORMATIVE

Fraternità dei Frati Cappuccini, Abidjan, Costa d'Avorio. SUPPORTO PER SPEDIZIONI E SDOGANAMENTO

Oratorio di Curno, Bergamo - www.ojpdinamo.it

Descrizione del progetto

A lungo termine questo tipo di interventopotrà valorizzare non solo il centro ospeda-liero, ma la stessa città, che avrà la possibilitàdi diventare un modello per altre città delPaese e un polo culturale di riferimento. Il progetto “Una biblioteca per l'Ospedale diMan” verrà inserito nella proposta “Capa-city building through ICT, The Satcom ele-ment” che è stata presentata all'AgenziaSpaziale Europea (ESA) il 12 ottobre 2007.La biblioteca di Man potrà partecipare

all'utilizzo delle risorse di connettività viasatellite che ESA metterà a disposizione perun periodo di due anni.

Il ruolo del Comitato locale

Il Comitato locale è il promotore del proget-to, ne ha delineato gli obiettivi, individuandobisogni e risorse locali. Presiede alla direzio-ne scientifica, partecipando alla programma-

zione degli eventi di formazione continua,allo sviluppo del progetto mettendo in rela-zione la biblioteca con il sistema sanitarioregionale e nazionale, alla messa in atto dieventi di promozione e divulgazione, nonchéalla definizione degli indicatori di valutazio-ne dello stato di avanzamento del progetto.Tutto il materiale acquistato resterà pro-prietà del Comitato e della biblioteca.

Il Xmas Project è il principale finanziatore

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Descrizione della connessione aInternet con l'impiegodi un sistema satellitarea due vie.

Questa tecnologia mette incomunicazione bidirezionale ilsistema informativo di terra(TAP - Top Access Point) diret-tamente con una dorsale Inter-net sfruttando un ponte satelli-tare . Presso l 'utente v ieneinstallato un kit formato da unaparabola, da un decodificatore

di segnale e da un sistema tra-smettitore. Si realizza una lineacomparabile a un CDN (CircuitoDiretto Numerico), cioè unaconnessione dedicata su cavi adalta velocità di trasmissione. Ivantaggi sono evidenti in termi-ni di banda e quindi di velocitànella ricezione e nell'invio didati. In pratica con una connes-sione satellitare si stabilisce uncollegamento diretto con unadorsale, evitando i colli di botti-glia imposti dalle tradizionaliconnessioni via cavo / lineatelefonica: per questo motivo èpossibile trovare, anche a prezzi

piuttosto accessibili, offerte perconnessioni a 4mbps in ricezio-ne e 2mbps in invio. Questatecnologia consente anche diottimizzare in modo automati-co e dinamico la banda impe-gnata a seconda della tipologiadei dati scambiati – a secondacioè che si tratti di veri e propridati, oppure segnali vocali,immagini o fax – minimizzandol'impiego effettivo della bandae di conseguenza i relativi costi. Altre caratteristiche vantaggiosesono il ridottissimo livello diBER (Bit Error Rate, cioè l'inci-denza di errori durante lo scam-

bio dei dati) e la possibilità disfruttare la connessione inmodalità data broadcasting,rendendo un flusso di informa-zioni contemporaneamentedisponibile a più utenti connes-si (per esempio nel caso di unavideoconferenza). La copertura di un servizio datitramite sistema satellitare geo-stazionario è in grado di rag-giungere le zone operative defi-nite “regioni isolate", che da unpunto di vista geografico, logi-st ico, pol it ico non offronoinfrastrutture adeguate all'al-lacciamento di reti cablate.

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QUANTITÀ COSTO TOTALE (€)A) SatelliteAntenna Cband+TX + modem 1 4.200 4.200Computer e accessori 1 1.500 1.500Trasporto antenne 1 1.500 1.500Installazione 2 2.800 5.600

B) WirelessAntenne - ospedale 2 200 400Wireless ospedale - Victoria 2 350 700Wireless ospedale 2 80 160Router 4 80 320Apparati vari 1 500 500Cavi 800 forfait 400Installazione 1 3.500 3.500

C) Materiale per videoconferenzaVideoproiettore 1 799 799Carrelli mobili 125/175 cm 2 940 940Diffusore acustico con supporti 2 239 478Adattatore fissaggio 2 7 14Borsa x diffusori 1 29 29Radiomicrofono 1 714 714Set top 1 4.130 4.130Materiale x installazione 1 200 200

D) Hospital LibraryStipendio tecnico informatico locale 1 1.500 1.500Stipendio bibliotecario locale 1 1.250 1.250Direttore scientifico 1 2.500 2.500

TOTALE 31.334

Preventivo Biblioteca di Man

a. Sviluppo delle competenze ge -stionali del Comitato Biblioteca La realizzazione di tale azioneha lo scopo di creare le condi-zioni per una fruttuosa, autono-ma e continuativa gestione deiservizi del Comitato Biblioteca.b. Gestione attività di marketinge autofinanziamento La realizzazione di tale azioneha lo scopo di garantire la ge -stio ne economica dei servizi abassa redditività, rispondendo alcontempo ad una domanda diformazione in loco ed ottimiz-zando lo sfruttamento dellerisorse tecnologiche offrendonel'accesso alla popolazione dellaregione. c. Sviluppo di una rete localeper l'alta formazione continuanel sistema sanitario.La realizzazione di tale azionepermetterà di valorizzare le ri -sor se locali incentivando le op -por tunità di scambio all'internodel sistema sanitario ivoriano ele collaborazioni con il mondo

accademico della capitale. Il più rilevante risultato indi-retto atteso dagli sviluppi delprogetto è infine il migliora-mento degli standard qualita-tivi dei servizi di diagnosi ecura del CHR e dei dispensaricittadini che parteciperannoalla Formazione a Distanza.

La strumentazione, che resteràdi proprietà del ComitatoBiblioteca, permetterà anchel'attivazione di servizi rivoltialla cittadinanza, in particola-re il Comitato gestirà autono-mamente interventi di alfabe-tizzazione informatica e dil ingua inglese rivolt i al lapopolazione locale, con pro-poste dedicate a insegnati,studenti con l'obiettivo diinnescare un ulteriore circuitovirtuoso di diffusione dellecompetenze informatiche e dibase. Un altro target cui saràdedicata una particolare pro-posta saranno le imprese loca-

Obiettivi del progetto

1. Ampliare le competenze profes-sionali del personale sanitario locale

a. Incremento del patrimonio e deiservizi della Biblioteca del CHR L'azione è finalizzata a garantirestabili opportunità di autoforma-zione e di sviluppo di iniziative for-mative e culturali a cura del Comi-tato Biblioteca. La biblioteca è giàdotata di 300 volumi medico-scientifici e 100 testi di culturagenerale. Si procederà all'acquistodell'Enciclopedia Medico Chirurgi-ca redatta da Elsevier, che è il rife-rimento scientifico per tutti glioperatori sanitari di formazionefrancofona (medici e infermieriprofessionali). Con l'acquisto del-l'opera in 44 volumi si ha dirittoall'iscrizione alla newsletter infor-mativa e alla possibilità di scaricaregli aggiornamenti trimestrali, inversione integrale direttamente sulcomputer, comprensivi di immaginie video sulle tecniche chirurgiche. b. Adeguamento tecnologico dellaBiblioteca La realizzazione di tale azione è lacondizione imprescindibile perpoter gestire gli interventi di For-mazione a Distanza e per svilup-pare future opportunità di colla-borazione con le istituzioni sani-tarie ed accademiche ivoriane. c. Interventi di formazione a distanza Gli interventi di formazione rap-presentano l'azione principale delprogetto, finalizzata a soddisfarele più urgenti necessità di aggior-namento e sviluppo del know howtecnico professionale del persona-le medico e sanitario locale.

2. Garantire la sostenibilità delleattività del Comitato Biblioteca L'ottimizzazione dello sfruttamen -to della dotazione ICT del Comitatopermetterà lo sviluppo di nuovi ser -vizi in grado di garantire redditività: • formazione di base (alfabetizza-zione informatica e lingua inglese); • connessioni on-line; • videoconferenze; • service stampa.

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www.sguazzi.com

Bibliothèque CHR Man

[email protected]. + 225 33 78 03 17Bibliothécaire:Jolly Sylvain GLEH [mailto: [email protected]]

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Associazione SGUAZZI Onlus

c/o Biblioteca Civicavia Matteotti, 1024046 Osio Sotto, [email protected]@sguazzi.com

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“…fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza”.

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mas Project 2007

Noi,

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È importante che in Africa arrivino tante medicine per curare i malati (Claudio)

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ei sapere come mai c’è poca acqua in Africa (Ludovico)

Vorrei che tanti partecipassero a questo progetto così i medici potranno salvare più persone (Alessandro V. e Camilla)

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Africa(Rita)

Io ho la possibilità di studiar

e

l’Africa, sono fortunata (Elena)

Vorrei sapere perché in Africa non c’è giustizia

(Arianna)

Io sono fortunato perché attraversoi libri posso scoprire

qual è il fiume più lungo dell’Africa(Roberto)

Chiederò a miopapà, che lavora

in ospedale, come mandare tante

medicine in Africa(Giulia)

Vorrei sapere se in Africa ci sono tantialberi che portano ossigeno

(Alessandro C.)

Vorrei sapere perché in Africa alcuni bambini

lavorano invece di studiare(Alice)

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ochi?(A

lberto)

Vorrei saperequanti animali ci sono in Africa (Davide e M.Angelo)

Ho appreso dai libri che in Africa ci sono animali

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iccardo M.)

Vorrei aiutarvi, togliervi dalla povertà e portarvi acqua ecib

o(R

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Adriano)

Vorrei sapere se nei villaggi ci

sono tanti ammalati(Rossana)

Vorrei sapere perchél’A

fricaè

povera (Matteo)

Quando sarò più grande vorreiandare in Africa per portare tante

medicine, acqua, cibo e vestiti (Vittoria e Costanza)

Io posso vedere

gli animali dell’Africa attraverso

la televisione (Eleonora)

CLASSE IV AScuola Primaria Fabbriviale Zara, 98 - Milano

Vaso cerebrale umano

Sezione al microscopio ottico

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Vorrei Sapere: “Ma quando si mangia?”

Alberto Bruno

“Andiamo alla scoperta del mondo!”

Vania, Isabel, Matteo e Pablo Panizza

Sed de saber

Mi imperioso deseo de conocerte, de explorarte, de ampliar loshorizantes de mi conocimiento, me ha abierto los caminos mas

importantes durante estos tiempos. Es por esto que sigo tenien-do sed de ti... esencia del espirtu humano. La pasion el alma por

entrar en los confines del conocimiento.

Cyndra Velasquez

Oggi vorrei sapere…...che faccia ha la Margherita e cosa fa mentre sta nella pancia…...se sarò in grado di essere una brava mamma (!) come lo èstata la mia……come ci organizzeremo le domeniche tra pannolini, calcio e corsi di formazione…

Ho saputo recentemente...…che ci sono saperi “veramente” più importanti, che vanno protetti e favoriti…

Comincio a sapere sempre di più...…che la conoscenza è una mela preziosa……che può essere nascosta nell’ambizione o nei propri confini...…che è un bene che si moltiplica e che c’è qualcuno che si adopera sempre perché sia diffusa...…che non si può spiegare tutto...….ma conoscere aiuta a vivere meglio!

Sara Panizza

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Trypanosoma brucei

Malattia del sonno trasmessadalla mosca tse-tse

…che tu sia un angelo o un diavolo, ho tre domande perte: chi prende l’inter, dove mi porti e poi dì, soprattuttoperché? Perché ci dovrà essere un motivo, no? Perché forse la vita la capisce chi è più pratico.

Hai un momento Dio? No, perché sono qua, insomma ci sarei anch’io. Hai un momento Dio? O te o chi per te, avete un attimo per me?

Perché? Perché ho qualche cosa in cui credere perché non riesco mica a ricordare bene che cos’è.

Almeno dì se il viaggio è unico e se c’è il sole di là se stai ridendo, io non mi offendo però, perché perché nemmeno una risposta ai miei perché perché non mi fai fare almeno un giro col tuo bel gilet.

Hai un momento Dio? No perché sono qua, insomma ci sarei anch’io Hai un momento Dio? O te o chi per te avete un attimo per me?

- LUCIANO LIGABUE -

…Vorrei conoscere il senso e dove porta la miastrada… ma mi “tocca viverla”.

Benedetta Nocita

Mai prima d’ora...

avevo appieno compreso la voglia di sapere chespinge l’essere umano oltre confini che a volte sarebbemeglio non superare.Giulia, tre anni, ogni secondo della sua giovane vita sperimenta,ascolta e domanda ed io stupefatta e a volte smarrita tento diappagare la sua sete.

Simona Dinetta

Un giorno quando

Ho inseguito le stelle in un giorno di pioggia

Ho dipinto una barca di bianco rosso e bluC’è una casa in fondo

a quella stradaChe nessuno conosce

C’è un cane che non abbaiaC’è un cancello che nessuno apre

C’è un libro, un quaderno e una matitaLa barca tranquilla cerca il suo mare

La casa, un focolare.Riscaldatevi piccini al suo scoppiettare

Una favola aspetta chi la sa ascoltare.

Federica Capuzzo

“E invece come potevano annoiarlo, a volte, lepersone! Come se troppo spesso sapesse inanticipo che cosa avrebbe udito. E ogni voltache pensava <<Adesso questo qui dirà così>>,se la prendeva con se stesso, si trovava odioso, aancor più quando il tipo effettivamente lo dice-va. Allora soffriva e supplicava un dio qualun-que

di concedergli un giorno la sorpresa e non la conoscenza. [...] No, non avrebbe dimenticatoquella donna, quel frammento della bellezzadel mondo sul punto di infrangersi. E non era in grado di sapere in anticipo ciò chelei gli avrebbe detto.– FRED VARGAS, L’UOMO DEI CERCHI AZZURRI –

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Tutto il sapere del mondo

Mi chiedi come mi chiamo. In questa stanzetta male illuminataascolti la mia risposta, e vedo che non mi credi, te lo leggo negliocchi. Qualche tuo collega mi ha passato le dita nell’inchiostro eme le ha schiacciate su un foglio dove c’erano scritte parole chenon ho saputo leggere. Mi chiedi se ho documenti, mi chiedi dimostrarteli. Quello che mi è rimasto dopo la traversata è unfoglietto mezzo mangiato dal sale del mare, quel mare che hovisto ingoiare mia madre e persone sconosciute con cui ho divisoper settimane sete, paura e speranza. Te lo porgo, e la mia manoè ferma. Lo spieghi sul tavolo che ci divide, lo osservi.Mi chiedi da dove vengo. Il nome del villaggio dove sono natonon ti dice niente, mi guardi, e nei tuoi occhi leggo una stanchez-za che è diversa dalla mia, ma esiste anch’essa. Nel mio francesestorpiato dal dialetto ti racconto da dove sono partito, andandoad ampliare la mappa delle tue conoscenze: il villaggio, la cittàpiù vicina, la regione del paese, lo Stato che mi ha donato la vitae poi la rivoleva indietro, per uccidere e bruciare e violentare emorire. Mi chiedi che cosa facevo per vivere, lì nel mio villaggio. Legambe iniziano a dolermi, la mia stanchezza è diversa dalla tuaperò esiste, ma non l’ascolto. Ti racconto della scuola e del sape-re, ti racconto del liceo dove ho studiato e di ciò che ho appresoe che ho voluto riportare lì, dove ero nato, dove aspettava la miafamiglia. Aspettava che tornassi per guarire i campi e i pozzid’acqua, e il grano che stenta a salire e a dorare. Ti racconto deilibri che ho studiato, delle informazioni che ho raccolto, e dellafamiglia che aspettava, e sperava, e della mia solitudine odierna,del mare che ha ingoiato ciò che restava del mio sangue e deimiei sogni.Mi chiedi perché sono qui. Ti racconto della guerra, ti raccontodella mia famiglia dispersa e cacciata, dei miei fratelli diventatibestie per un dio diverso. Mi ascolti, mi ascolti e non mi credi, telo leggo negli occhi che riflettono lo schermo del computeracceso, lì al tuo fianco. Ti racconto la mia vita, ti racconto la miamorte che mi aspettava dietro l’angolo, dietro l’albero nel centrodel villaggio, dentro al pozzo avvelenato, delle bestie ammazza-te, dei bambini con il fucile e delle lacrime delle madri. Quantestorie hai ascoltato, quante parole hai scritto su quei tuoi foglibianchi come la tua pelle, quanti libri hai letto alla ricerca dirisposte, a caccia delle domande giuste da fare, dall’altra partedel tavolo, quel tavolo che ora ti divide da me, che sono un uomo.E questo è tutto ciò che dovresti sapere. Dovrebbe bastarti que-sto: che sono un uomo, e che sono qui, in attesa del tuo giudizio.

Stefano Errico

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Navigare necesse est.

Sì, lo sappiamo, ma come mantenere la rotta? Nebbie, scogli, banchi di sabbia, allettanti richiami da invisibiliisole. Dove stiamo andando? Che cosa cerchiamo? La nebbia della nostra inerzia ci offusca lo sguardo; gli scogli dei nostri pregiudizi c’insidiano; i banchi di sabbiadella pigrizia rischiano ad ogni istante di farci arenare; voci melodiose sussurrano: perché tanta fatica? Ascolta: non lesenti le dolci sirene dell’ozio, del menefreghismo, come sonoseducenti? Eppure, quella piccola luce laggiù non dà tregua:avanti, più avanti. E là, sul mare aperto, diventerà ad un trattoabbagliante, costringerà ognuno di noi ad aprire gli occhi: Guarda, dirà, eccolo il Mondo. Ecco gli altri, quelli che ti rifiutavidi vedere. È in quel mare umano che devi navigare, là devi tuffare la tua coscienza, perché questo ti chiede la vita.Questo vuole Dio; quello stesso Dio che ogni anno rinasce perfarsi come noi; anzi, come loro, gli ultimi, i deboli, i malati: quelliche Lui preferisce.Conoscere, condividere, aiutare, questa la tua meta.E, illuminato dalla Sua luce, anche il nostro oscillante velierosaprà mantenere la rotta.

Bruna Dell’AgneseVacciago di Ameno, Lago d’Orta, 30/10/07

Una bambina e una donna

rappresentano due generazioni diverse che hanno e avranno nella loro vita esperienze e possibilità completamente diverse... Mi piacerebbe poter pensare che in questo mondo in un futuro non troppo lontano questa bambina possa avere le stesse opportunità di questa donna!

Alessandra GhirottiSergio Febbi

Riccardo Febbi

Serena, 10 agosto 2007

Ora è piccola ma un domani vorrà sapere ogni cosa,tutto quello che accade nel mondo... Saprà leggerei migliori libri con curiosità, saprà apprezzare i nonniche le racconteranno con saggezza tutto quello chehanno appreso con il tempo... non avrà paura di nonconoscere qualcosa... avrà i mezzi per poter fareconoscenza... e sarà ghiotta di sapere.

Lara e Maurizio

Citomegalovirus

Coltura in vitro di fibroblasti umani infettati con CMV

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Andrea Ferrari Michela Casanova Pietro Ferrari

Mi rendo conto di essere stata fortunata, in questo paese in cui vivo: affascinante, ricco di tradizioni, rumoroso, e dovela vita per molti non è facile, dove il baratro tra povertà e ricchezza è sorprendente… Proprio fortunata, perché sonouna di quelle bambine di strada, senza famiglia, che ha incontrato un giorno una persona buona, che mi ha portato inuna famiglia, fatta da suore e da altri bimbi come me; ma ho avuto anche di più: un’istruzione, dei compagni di scuola,una disciplina, un’educazione che mi ha formato, mi ha aperto nuove strade da percorrere, nuove possibilità di scel-ta in questo mio Paese o in un altro. E ho scoperto, negli anni trascorsi qui nella missione, che la conoscenza è scel-ta, che la scelta è futuro, un futuro colorato di speranza, che la speranza è vita!

Grazie quindi non solo alla “mia” persona buona, ma anche a tutti coloro che hanno permesso che io rimanessi qui,a CONOSCERE, non solo la storia, la matematica, l’inglese ecc. ecc.… ma l’amore di persone vicine e lontane.

- TESTIMONIANZA DI KALPANÀ, UNA DELLE BAMBINE ACCOLTE NELLE MISSIONI SEGUITE DALLA FONDAZIONE MILLESOLI ONLUS -Fondazione Millesoli Onlus

È vero, a noi insegnano a leggere, scrivere,

contare, moltiplicare.Ad analizzare testi,risolvere problemi,

parlare in altre lingue.Se siamo fortunati

ci insegnano a ragionare.

A loro però, chissà, forse insegnano a vivere.

Silvia Bailo

“... c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologiadiventano per tutti ...” - H. FORD -

Vorrei sapere perché questa frase, tanto semplice da sembrarebanale, quanto straordinariamente rivoluzionaria, raramenteispira chi decide del futuro degli uomini e dei loro figli e deldiritto alla loro salute, sviluppo, istruzione, informazione...

Alberto Cometto

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Aliviaggi Tour Operator

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Vorrei saperequanti annivivrà mio figlio.

Forse la rispostaè nella paraboladi Man.

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Vittorio Salvini e Marina Gemic

Vorrei sapere cosa c’è

oltre i miei occhi, vorrei salire sul dorso

di una giraffa e guardare il cielo alto alto.

Vorrei correre tra la terraancora umida di pioggia

e spalancare le braccia per respirare tutta l’aria

intorno a me.Vorrei imparare e parlare e ridere e vivere e ancora

correre senza fermarmi.

Valentina Russello

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Parole a un coetaneo birmano

Combattere per la qualità dell’informazione significa combatte-re per la libertà. Vivere in una società libera significa potersiliberamente informare per definire il proprio critico e liberopensiero.Numerosissime sono le forme di censura. Meno visibili nei paesi sviluppati. Comunque efficaci.Nei più poveri, crude e brutali. Repressione, radicale negazionedel diritto all’informazione e allo studio, ad esempio.C’è chi dedica o ha dedicato l’intera vita perseguendo tale idealedi libertà. È una questione di scelte. E c’è chi muore per questo.

Studio. Leggo.Viaggio.Ascolto musica.Scelgo. Amo.

E sono libero. Lo sono.Sogno. Libertà anche per te.

Vittorio Ramella

Vorrei sapere come andrà a finire.

Renato Plati

Malaria

Trofozoiti ad anello di P. falciparum su striscio di sangue periferico

Qui non scriviamo sulla sabbiae non scriviamo con i legni macon le matite e le penne.Noi abbiamo il computer io ho il Mac e Internet.

Vorrei sapere perché gli amicidi Sofia in Etiopia non hannoqueste possibilità.

Tommaso Volpi

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Fabio Maragno

Vorrei sapere….

… un desiderio che ci pervade fin da piccoli:“Perché? Perché fa così? Perché è così?”...

e poi ancora tanti, tanti, piccoli perché!Una domanda insistente,

ma che riflette un desiderio unico: VOGLIO SAPERE

VOGLIO IMPARAREVOGLIO CONOSCERE!!!

Come saremmo se non potessimo imparare? Se qualcuno non ci spiegasse come tenere una matita, come usare una matita e anche... che cos’è una matita!

Perché il desiderio di conoscenza parte dal nulla, è una piccola torre cui giorno per giorno

si aggiunge un “mattoncino” di cose imparate, conosciute, di cose che SAPPIAMO!

Guardando le mie bambine ho capito che cosa vuol dire conoscere, imparare, voler sapere:

leggendo il loro stupore nello scoprire che questa cosa, che è una matita,

fatta di legno e grafite, può fare il mondo tutto azzurro, o tutto giallo o tutto rosso!

Nel loro interesse a scoprire, giorno dopo giorno, una lettera diversa dall’altra che compone il nome di una...

o che “proprio quello” è il numero 7 (che sembra il mio seggiolone, mamma!!!)...

o che se schiacci quel bottoncino bianco la luce si accende... oooohhh!

Non spegniamo in nessuno la voglia di sapere... coltiviamo in tutti la voglia di scoprire cose,

vecchie e nuove, note e meno note…

Federica Biasin (e MassiMatiGioia)

Vorrei sapere se esiste un modosimpatico per esprimere la

riconoscenza, un modo leggeroe non troppo formale.

È un grazie che devo a CesarePonti, colui per il quale ho il

privilegio di lavorare sentendomia casa, perché sa comprenderee ha sempre saputo offrire una

risposta positiva al mio bisognodi sapere e migliorarmi.

Cristina Poletti

Vorrei saper che dirti…

quando, gli occhi bagnati, mi parli di tuo figlio:di lui ora sai solo che ti manca!

Vorrei saper farti sorriderequando la sera ti addormentipensando a lui,che non puoi più cullare.

Vorrei saper come svegliartiquando nei sogniti parla e ride e gioca e cresce.

Vorrei sapere in quali mondi accompagnartiper non vederti piangere e soffrire.

Vorrei saper…

Agnese Consonni

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Sapere è potere?(a Primo Levi e a Jean, il Pikolo)

Sapere è potere,

ma non potere,inteso come oppressione,dominio, sottomissione,latrocinio

bensì

Sapere è poter difendereLe proprie ideeSapere è comprendere e rispettareLe idee degli altri

Sapere è superareL’ideologiaSapere è tolleranzaE tutela dei più deboli

Sapere è vincere l’annientamento,

Sapere è il 1944,d’estate,a Oswiecim, Polonia,ovvero Auschwitz, nel Reich “millenario”,simulacro di cartapesta,

due Haftlinge che camminanofianco a fiancoe ritrovano la loro “semenza”,ancora viva, vitale, potente,non sconfitta dalla brutale barbarie

e ammoniscono noi tutti,nel caldo dei nostri letti,nella quiete delle nostre certezze,ancora ora e sempre,

che “fatti non – fummo – a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza”

Claudio Dozio

Patrizia Sevieri

Vorrei sapere come uno, uno solo della Casa dei Sogni, racconterà al proprio figlio cosa voleva dire deglutireciorba ogni giorno. Vorrei sapere se uno, uno solodella Scuola di Assada, lancerà in alto il cappello, aCambridge, magari. Vorrei sapere se uno, uno solodi Casa Albachiara a Bogotà scenderà nel buco delculo della città e anche lui allungherà una mano.Vorrei sapere quanto forte una, una sola donna a Rupandehi, vorrebbe urlare ogni mattina al silenzio intoccabile. Vorrei sapere se all’asilo nidoGiramondo, a Milano, uno, uno solo dei piccoli

salirà in cima al Duomo, con tanta voglia di dare una sveglia alla nostra cara madunina.

Vorrei sapere se basta una, una sola pozzad’acqua per arrugginire e inghiottire tutti i

kalashnikov ancora nelle baracche diGongode. Vorrei sapere se a

Mirco, appena vedrà comparireTino Kakou in biblioteca a Man e lo sentirà parlare, scenderà una lacrima. Vorrei sapere tutto,

tutto subito. E invece no: caminante no hay camino, se hace camino el andar.

Matteo Fiorini

Citomegalovirus

Infezione congenita, miocardite, encefalite

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A mio padre,

per tutte le volte in cui ha strappato le pagine delquaderno pieno di orecchie e buchi di cancellature,per tutte le volte in cui mi ha fatto rifare i compiti emi ha sgridato perché non c’era niente da fare,per lo sconforto che ha provato quando ha saputo che ero stato rimandato in quinta elementare e per l’orgoglio che gli ho letto in viso il giorno della mialaurea.Sei stato il primo a credere e volere fortemente chenoi studiassimo anche a costo di grandi sacrifici perché hai sempre saputo che la più grande forzadell’uomo è la sua cultura.

Grazie.Rino Cimmino

Timeo lectorem unius libriSAN TOMMASO D’AQUINO

Anch’io lo temo, soprattutto se è un libro di medicina;

se la conoscenza permette a tutti di non viver come bruti,

a molti salva proprio la vita.

Immagine: rielaborazione di San Gerolamo nel suo studio, Antonello da Messina

Monica Colombo

Vorrei sapere…

perché in un’epoca in cui si può conoscere tutto, non si sa il nome del proprio vicino di casa

non si è capaci di tollerare chi supponiamo diverso da noinon si sa controllare l’aggressività che c’è in ognuno di noi

non si sa fa altro che incolpare gli altri – stato-chiesa-istituzioni – di tutto ciò che di negativo succede

non si sa più far durare l’amore, il tempo necessario per rinsaldare un’unione e costruire una famiglia per sempre.

Vorrei sapere che mondo vivranno le mie nipotine e quanti “buchi neri” stiamo loro aprendo.

Augusta Mamoli

Duralo spazio di un attimoquesto mio grazie.Annulla parole,pensieri,desideri.Poi tornoa vivere di sete.

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La canzone di Lamyae

Canta parole di paceLamyae,dagli occhi scuri e profondi,quasi una neniaproveniente da mondi lontani.Ha scoppi luminosi di gioiaLamyaee risate cristallineed improvvise tristezzementre il viso si fa buio,la voce incerta e lo sguardo velato.

Canta parole di pace Lamyae,dagli occhi scuri e profondi……nel cortile della scuolasono nati due papaveri rossi.

- ROSANNA TRAVAGLINO -

Paola Masini

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LA VITA ha ALI di SAPERE che solcano cieli di PAROLE

Cosimo Gian Giorgio Vincenzo

Safety Partner srl

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“Fatti non foste a viver come bruti”

... Forse basterebbe anche solo questo verso. Al liceo ci si innamora di queste parole e poi accade,

come avviene sempre per la grande poesia, che rimanganodentro, impigliate fra i pensieri, in groppa ai ricordi, rannic-chiate in qualche angolo nascosto della mente. Sarà per via di quelle f e di quelle t che giocano a rincor-rersi (fatti… foste), sarà perché a pronunciarle è un perso-naggio affascinante, che ha conosciuto il mondo e i suoi

inganni, e di tanti inganni è stato anche l’artefice, sarà per-ché a scriverle è quel poeta che è stato capace di dare un nome a ognicosa, fatto sta che sono diventate quasi un riflesso incondizionato, una

specie di assioma, un “a priori”. Tanto che certe volte si rischia di darleper scontate e rimane solo l’invito a ricordarsi dell’imperativo categori-

co: l’indole umana, la semenza, si realizzi nella conoscenza e nellavirtù, tutto il resto è roba per bruti, animali dotati solo dell’istinto!

Tuttavia, in un certo senso, viene da sorridere a pensare aquanto spesso le cose appaiano semplici, e in realtà non losiano per niente. Qualche verso più in giù è proprio Ulisse (maè Dante il grande burattinaio…) a definire “folle” il viaggio che

egli ha compiuto: spingersi oltre le colonne d’Ercole, alla ricercadi una conoscenza convalidata solo da se stessa, ora lo sa, è stato un tragico errore. Siamo fatti per

conoscere, è vero, ma non solo per questo. Ulisse, agli occhi di Dante, probabilmente rimane uneroe affascinante, ma velleitario: a testa bassa, con l’ariete in mano, è andato avanti a sfondare limiti, ad

abbattere porte, a forzare serrature, ma questo non è servito a salvarlo. Come dire: la conoscenza, la scienza portano in alto, interpretano la nobile natura dell’uomo, ma dasole non bastano, c’è un altro tipo di ricerca di cui non si può non tenere conto e che reclama la suaparte. Dante, certo, pensava a Dio, perché Ulisse era un senza Dio, ma rimane valido il senso: privata di unorizzonte etico e morale verso cui tendere, ogni strada, anche quella che si intraprende “perseguir virtute e canoscenza”, può diventare pericolosa. E questi sono altri due pregi della grande poesia: ha effetti a lungo raggio ed è capace di centra-re il cuore dell’umanità.

Cristina Traverso

Vorrei sapere cosa stanno facendo adesso i miei amici, come fa ilseme a fare la pianta e la pianta a fare il seme, vorrei sapere comesono fatti gli angeli e come ha fatto a nascere Dio, che la mia maestra di religione non lo sa e dice che nessuno lo sa…

Irene Fiorini

“...il silenzio è rottoe bastano solo poche parole...

per sapere che dopo sarà ancora silenzio

...uguale per tutti”.

Vale e Marco

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Memo sulla Biblioteca a Man - 5 punti

1. A New York c’è una biblioteca di più di 50 milioni di volumi. Nessun uomo potrà mai leggerli tutti.

2. Internet contiene informazioni e testi che, stampati tutti, comporterebbero una pila alta sei voltela distanza tra la terra e il sole.

3. Si può dire che:a. tutta la bellezza della civiltà è contenuta nei libri;b. tutto l’orrore infernale del nostro mondo spappolato è stampato nei libri;c. tutto il rischio della cultura nella vita è descritto nei libri.

4. Se la cultura non è concepita per la ricerca del Vero diventa inutile zavorra.

5. È sempre da un primo libro che si parte verso l’avventura dell’Utile e del Bello.

Anche in Costa d’Avorio.Franco Troiano

HIV (Aids)

Retrovirus umano a RNA,immagine al microscopio elettronico

“Il padrone è padrone perché conosce mille parole più dell’operaio” - DA “LETTERE AD UNA PROFESSORESSA” -

Conoscenza e Potere

La conoscenza è potere. Le informazioni sono potere. In molte aziende si parla il concetto knowledge management, ben sapendoche più le conoscenze sono diffuse e diventano patrimonio di tutti, e megliol’azienda funziona. E c’è chi resiste, consapevole che la cessione di informa-zioni significa perdita di potere. Nella società il controllo dei mezzi di informazione è cruciale. Poter deciderecosa diffondere, come diffondere, che risalto dare ad una notizia piuttostoche distorcerla, se non addirittura negarla, è fondamentale perorientare (manipolare?) l’opinione pubblica.Il dibattito senza fine sulla struttura dell’organizzazione sco-lastica (più scuola pubblica o più scuola privata? Orientataallo sviluppo della persona o al servizio delle aziende?) dimo-stra quanto la conoscenza e il sapere siano temi tra i più sentiti e importanti della società odierna e futura. A oltre 40 anni di distanza, le parole di don Milani sono ancoraattuali.Una società più equa e più giusta non può che passare attra-verso una migliore distribuzione della conoscenza, garan-tendo a tutti l’accesso al sapere.Parafrasando un noto motto, “Dieci, cento,mille biblioteche!!!!”

Carlo Carlini

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Ludovica, I elementare:

Ludovica, che cosa si impara a scuola?Si impara a leggere e a scrivere.

A cosa serve saper leggere e scrivere?A farci imparare le cose perché siamo ancora piccoli e non sappiamo tutte le cose.

A cosa ti servirà saper leggere e scrivere quando sarai più grande?Quando sono grande posso leggere i libri. Scrivere mi servirà per tipo mandare una lettera ai miei amici. A scuola si impara anche a disegnare, a colorare, le forme, a star seduti e poi ci aiuta anche a crescere perché piano piano cresciamoe le cose le sappiamo di più.

Sofia, I anno di Scuola materna:

Sofia e tu che cosa impari a scuola?Un bel niente!!! (Mi ha colto alla sprovvista e le ripeto la domanda) … mi fanno imparare a disegnare lezucche con gli occhi a triangolo, un po’ di lettere,mi fanno imparare a disegnare i tricicli, a fare lecase e poi le canzoni in italiano e inglese.

Canzoni in inglese!? Me ne canteresti una?“Vieni tu da me che non hai paura…”(si capisce subito che la sta inventando al momento eLudovica interviene facendo notare che canta in italiano,allora Sofia cambia canzone)“…happy birthday to you!”

Cosa ti piace di più della scuola materna?Disegnare… (pausa di riflessione)… però io noncorro mai dentro l’asilo ed è più bello perché cosìnon mi sgridano.

GuidoFrancescaLudovicaSofiae ...Gelpi

Paola Maragno

Vorrei sapere

Vorrei saperePerché il fuoco bruciaVorrei saperePerché il mare è salatoVorrei saperePerché le stelle stanno in cieloVorrei saperePerché il sole è caldoVorrei sapereTante, tante, tante coseChe solo suilibripuoi imparare.

Carlotta Volpi

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Il vostro cuore conosce nel silenzio i segreti dei giorni e delle notti

Ma il vostro orecchio è assetato dal rumore di quanto il cuore conosce.

Ed è bene che sappiate:La fonte nascosta della vostra anima

dovrà necessariamente effondersi e fluire mormorando verso il mare.

- PENSIERO ESTRAPOLATO DA UNA POESIA SULLA CONOSCENZA DI GIBRAN KALHIL GIBRAN -

Speed Transport S.I. srl

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

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A me piace la geografia. Vorrei conoscere molto di più sul mondo.Vorrei poter conoscere cose nuove e proprio come diceva Ulisse noinon siamo nati per vivere come bruti, ma per imparare. Silvia Saleri

Una delle materie che amo è storia. L’argomento più avvincente èstato quello dei Greci. Mi ha colpita soprattutto la costruzione deitempli e le grandi opere d’arte. […] Mi piacerebbe andare un po’indietro nel passato e vivere un giorno ad Atene. Lia Gugino

In questi anni scolastici […] ho imparato moltissime cose. In storia, lamia materia, abbiamo imparato la vita di alcune civiltà antiche comeper esempio gli Egizi. […] Le donne erano molto considerate! […] Mi appassionano anche come civiltà i Greci […] consideravano glispettacoli un’importante occasione per discutere ed imparare, siaperché come dice Pericle la poesia tocca ed ingentilisce gli animi,sia perché come dice Aristotele, la tragedia suscitando “pietà e ter-rore” produce nello spettatore la purificazione dei sentimenti. Silvia Maria Mora

A me è piaciuto l’argomento dei Greci perché mi ha colpito di più lastoria degli dei e anche le Olimpiadi. […] Le Olimpiadi vennerocelebrate nel 776 a.c., lo stadio era la corsa da 200 metri […] il pen-tathlon erano 5 gare, c’erano anche la lotta, il pugilato, la quadriglia,la famosa corsa a quattro cavalli … Mehdi El Batal

A me piace molto la storia, soprattutto mi ha interessato il popolo deiGreci: mi ha affascinato Achille che combatte nella guerra di Troia. Perme è considerato il più grande guerriero greco per la forza, l’ardore edil sentimento che metteva in tutto ciò che compiva. Melanie Del Genio

A me piace molto la storia, in particolare un argomento, quello dellaGuerra di Troia che fu combattuta da tutti i Greci uniti contro Troia[…] La guerra durò dieci anni finché l’astuzia di un guerriero dinome Ulisse pose fine alla guerra. […] Samuele Maruca

Durante lo studio della storia in particolare mi hanno colpito gli Egizi.Mi è piaciuta la loro religione; gli egizi credevano possibile la vita nel-l’oltretomba infatti mummificavano i faraoni e i ricchi. Alice Marangon

Io trovo affascinante la storia […] perché è interessante scoprirecosa è successo in passato, ma, del futuro, non è che mi interessi piùdi tanto, ma la storiaaa!!! […] Cavolo, mi sono piaciuti gli dei e poistudiarli è stata un’emozione […] ma non sono le uniche cose che soe soprattutto provate a studiare anche voi, sarà divertente imparare epoi come ha detto Ulisse noi siamo nati per questo. Erika Godi

Io vorrei sapere perché per colpa di Ulisse io adesso devo fare icompiti e andare a scuola al posto di giocare […] però devo conti-nuare a studiare perché da grande mi piacerebbe fare la dottoressacome mia zia. C’è un sentimento di gioia che provo quando sono ascuola ma sento che anche dopo, fuori da scuola, posso fare qualco-sa di bello e non vedo l’ora di uscire. […] Lara Cimmino

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Mappa cromosomica

Multifluorescente di una cellulaesposta a radiazioni cosmiche

A g l i a l u n n i d e l l a V A -Alfieri, perché la loro vita sia pienadi “Vorrei sapere...” e da adulti,rileggendo questi pensieri, nepossano sorridere; e anche alleloro maestre che con pazienza ededizione hanno offerto loro l’op-portunità per un domani migliore.

In questi anni ho studiato molte cose: ma l’ar-gomento che mi è piaciuto […] veramentetanto sono le olimpiadi. I Greci davano moltaimportanza all’aspetto fisico e quindi si dedi-cavano molto allo sport. […] I vincitori rice-vevano una semplice corona d’ulivo o d’alloroma l’onore e la gloria era immensa e in batta-glia per premio stavano al primo posto. A mequesti giochi hanno veramente affascinato manon solo questo. Spero che da grande possaimparare più cose sui Greci. Elena Colli

Studiando storia abbiamo visto il teatroGreco. Mi ha colpito il fatto che i Greci rite-nessero importante il teatro, per loro eraun’occasione per imparare oltre che undivertimento – anche se venivano narrati fattidrammatici. Ai poveri l’ingresso era pagatodallo stato. Beniamino Valsesia

Quest’anno durante l’approfondimento dei Greci mi hanno colpito molto gli dei e le olim-piadi. […] chi mi ha affascinato di più è Zeus, è un po’ come Dio, è nato dal cielo e dallaterra e a sua volta si è sposato ed ha avuto tre figli: […]. Un altro particolare che mi hacolpito sono state le Olimpiadi, per me è veramente incredibile che alcuni sport che pra-tichiamo noi siano stati fatti anche dai Greci nel 776 a.c. […] Andrea Bizzetti

A me piace andare a scuola perché mi piace imparare cose nuove. La mia materia preferi-ta è la matematica perché mi piace fare i conti. Davide Manzo

Gli dei in cui gli Egizi credevano erano numerosissimi. Era Ammon-Ra il più importante, Osiride, Iside, Horo, Anubi, Thot, Bastet dea pro-tettrice della casa e dei bambini. Le donne egizie potevano diventa-re regine, erano famose per la loro bellezza e per la loro eleganza, sivestivano con anelli e gioielli, si truccavano con ombretto verde eannerivano ciglia e sopracciglia. Agli Egiziani piaceva giocare edivertirsi […]. Shu Thongprachum

A me piace venire a scuola perché ci fa studiare, leggere e impararetanto; io gioco durante l’intervallo con i miei compagni che sonobravi. La maestra Graziella è brava; la maestra Giuliana è più severae per questo mi è meno simpatica. Carmela D’Antonio

La civiltà che ho studiato più volentieri è stata quella dei Greci. Trale loro tantissime idee, secondo me, la più bella fu quella di inven-tare il teatro. Lo consideravano un luogo dove imparare e discutere,quindi era quasi una scuola per il popolo. Per questo potevanopartecipare tutti i cittadini, le donne e persino gli schiavi a cui veni-va pagato l’ingresso dallo stato. […] Jacopo Smorgon

Ho deciso di scrivere su una civiltà […] : gli Egizi. […] Gli Egiziavevano un Faraone che governava il suo popolo sia in pace sia inguerra, ma era considerato un dio vivente […]. Era il padre dellaterra, degli uomini e degli animali. Il Faraone viveva nel lusso, vestiva abiti preziosi, teneva nelle mani lo scettro ricurvo e la frusta. Sul capo indossava la doppia corona rossa e bianca […].Marika Callegari

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Quest’anno sto approfondendo con la miaclasse lo studio dei Greci, civiltà unica

ed insuperabile per quello che ci halasciato, per quanto riguarda lacultura e la vita sociale. Nell’etàdi Pericle nasce la grande tra-gedia greca che ebbe i suoi

massimi autori in Eschilo,Sofocle ed Euripide (tutti delV sec. a.C.). Secondo Periclele rappresentazioni tragiche

avevano un grande valore edu-cativo, sia perché l’alta poesia toccaed ingentilisce gli animi, sia perché,

come dice Aristotele, la tragedia “suscitandopietà e terrore, riproduce nello spettatore la purifi-

cazione dei sentimenti”. Le tragedie infatti mettevano sempre inscena un “atto di violenza” compiuto contro le leggi divine ed umane e che veniva, alla fine, inesorabilmente punito. Il teatro era dunque

una scuola per il popolo. Per questo Pericle volle che gli Ateniesi assistessero alle rappresentazioni drammatiche, comprese le donne e glischiavi. (Ricordiamo però che le donne non potevano recitare; ne dovrà passare del tempo prima che una donna calchi la scena).

Parallelamente alla tragedia, si sviluppa in Atene la Commedia che ha quasi sempre il carattere di Satira ed

affronta, polemicamente, gli argomenti di attualità (lavita politica, le attività culturali, il costume) con

linguaggio disinvolto. Gli autori mettevano avolte in ridicolo personaggi reali, spesso

potenti con una libertà che solo l’Atene democratica poteva

permettersi. Il punto più alto dellacommedia venne toccato, tra la fine

del quinto secolo e l’inizio del quarto,da Aristofane, che essendo di convin-zioni radicalmente conservatrici, non

risparmiò il governo della città ed i suoirappresentanti. Penso alla satira in televi-

sione di oggi: non esiste. Se qualcuno ci provaviene censurato ed allontanato dagli schermi.

Oppure ci possiamo accontentare di quella ad acqua erose dei vari Crozza, Albanese e Rossi. C’era più democrazia ad

Atene allora rispetto all’Italia di oggi. E questo deve farci pensare. Anche noi oggi possiamo rivolgerci alteatro. Esiste un teatro satirico comprensibile. La realtà della cultura in Italia oggi ci lascia un po’ d’amaro in bocca. Anche la scuola fa il suo

dovere di maestra degli uomini per il futuro o lascia che “tutto scorra”? Sono molto pessimista, essendo trent’anni che insegno; oggi nonvedo un bel futuro per la cultura, ma trovo ovunque un’ipocrisia trionfante, si fa di tutto per giungere al potere, inteso come oppressioneverso il più debole, verso colui che non è in grado di difendere i propri diritti e soccombe. Ma Aristofane né “le nuvole” ci insegna come

risolvere il perenne conflitto delle generazioni e il proble-ma di una corretta scelta educativa…

Graziella Tabozzi

…Numeri, numeri... ancora nume-ri… Mi sembra di sentire nel-

l’aula il rumore leggero diingranaggi che sì muovono…forse si fermano, a volte tor-nano indietro, poi all’improv-viso riprendono con nuova

energia… ed ecco: trovano lavia giusta!

È il brusio laborioso dei vostri pen-sieri che ancora dopo tanti anni mi

commuove, e più spesso mi meraviglia !Giuliana Dall’Ara

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Imparare a vivere nel rispetto reciproco,Imparare a mettersi nei panni degli altri.

Ridere insiemeCondividere i momenti

Belli e quelli brutti.Cercare di farcela da soli

Sapendo però di non essere soli.CRESCERE

Sforzandosi di essere persone migliori.Mimma Giannetto

VORREI SAPERE…due verbi di fondamentale importanza

nella nostra vita:VOLERE: avere volontà, intenzione di…SAPERE: venire a conoscenza di…

Termini semplici ma, secondo me, uno degli stimoli principali checi aiutano a crescere cercando di conoscere, non a tutti i costi

o immagazzinando tutto ciò che è superfluo, ma riuscendo a discernere autonomamente e a interiorizzare quelle informazioni positive che il mondo circostante ci dà giornalmente.

Annalisa Castelli

Lo affermava Platone, la parola “insegnare” vuol dire imprimere dei segni nell’anima, perché

le cose importanti si possono scrivere solonell’anima, nel cuore e nella mente, infatti

l’anima rappresenta la sede del “Logos”, del ragionamento e dei pensieri. Vorrei sapere…

come è possibile imprimere deisegni nel cuore dei nostri bambini?

Secondo me attraverso la capacità diinnovare, animare, organizzare e crea-

re. La scuola è il luogo in cui sì “impara-no gli altri”. Gli altri non sono degli

oggetti, ma una forma di sapere!Il sapere dovrebbe avere la forma dei bambini,

cioè la forma di ciascuno di noi. Se il bambino non dàsenso alle cose che sente, non le impara!

Caterina D’Agostino

Le maestre della Scuola Alfieri

Carcinoma epatocellulare

Preparati istologici da biopsia epatica

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Una biblioteca telematica per l’ospedale di Man

Da quando esiste il Xmas Project, viene benevolmente ospitatanel suo bel Librosolidale una mia paginetta, per lo più di rifles-sioni sul tema proposto, e quest’anno la sollecitazione che miavrebbe dovuto interessare era tratta dai versi del XXVI Cantodella Divina Commedia: “Fatti non foste a viver come bruti, maper seguir virtute e canoscenza”. Bene, quest’anno io nonseguirò il tema previsto. Quest’anno, mi sembra più interes-sante seguire il tema di un progetto che doti un ospedale afri-cano di un impianto satellitare che gli permetta l’accesso aInternet e che quindi riduca il suo gap di ingresso alla scienzainvece che perdersi in esegesi sui versi del Sommo Poeta. Equesto sogno mi ha particolarmente toccato, perché è l’enne-sima controprova che fare e diffondere qualunque forma dicultura è l’indispensabile presupposto per ogni svilupposociale. Allora mi limiterò a indicare pochi brevissimi appuntisparsi e disordinati sui valori, sulle esigenze e sulle possibilitàdella comunicazione della cultura scientifica in generale, dellascienza medica in particolare.• A Venezia, il 13 marzo 1610, Galileo Galilei lancia il suo Sidereus Nuncius epubblica presso la modesta tipografia di Tommaso Baglioni, con una tiraturadi circa 500 copie, il prototipo di un genere letterario nuovo che in seguitoavrebbe goduto di una fortuna ininterrotta, il rendiconto scientifico con cui sicomunicava il riassunto di fenomeni fino allora ignoti, esposti con quellaprosa incisiva, agile nel ragionamento e nell’argomentazione e perfino eco-nomica, che tanto non guastava. Galileo dà corpo alla sua pericolosa idea dispostare il foro, per così dire, competente alla discussione. Insomma, Galileoporta il suo “caso scientifico” in mezzo alla gente, ed è dunque a Veneziache nasce, nella forma e nello spirito, la comunicazione scientifica.

• La ricerca scientifica e quella tecnologica sono forse le più affascinantiattività umane, perché ci aiutano a vivere meglio e a cambiare il nostro lin-guaggio, il nostro modo di pensare in base all’evoluzione dei tempi. Tutta-via, pochi sono in grado di oltrepassare le forme d’interazione più semplicied evidenti di queste materie. Negli ultimi decenni, però, il modo di farescienza e tecnologia è profondamente cambiato. Non basta più il genio delsingolo, piuttosto sono necessarie risorse finanziarie notevoli, l’impegno digrosse équipe. La mediazione tra scienza e comunicazione diventa cosìagente fondamentale del progresso scientifico, rendendo maggiormenteresponsabile chi si occupa di divulgazione scientifica. Non si tratta più sol-tanto di spiegare, di informare; si tratta soprattutto di rendere partecipi icittadini facendo divenire trasparenti gli obiettivi e le possibili applicazionidella ricerca scientifica, cosicché essa diviene patrimonio dell’intera collet-tività. In fondo non è questa la prerogativa di ogni democrazia?

• Per comunicazione scientifica si intende il processo con cui gli studiosiproducono, condividono, valutano, diffondono e conservano i risultati del-l’attività scientifica. Questo processo ha molti attori: professori universitari ericercatori che pubblicano i risultati della loro ricerca; università che forni-scono l’infrastruttura della ricerca; editori che pubblicano e diffondono leopere scientifiche; produttori di repertori e banche dati che indicizzano lepubblicazioni e biblioteche che forniscono un servizio di accesso alle pub-blicazioni correnti e assicurano la conservazione delle pubblicazioni. Per-ché si realizzi in pieno la missione stessa della ricerca scientifica è oppor-tuno che si arrivi presto al totale uso offerto dai sistemi di comunicazionedigitale. I sistemi di comunicazione digitale riducono i costi della creazio-ne, della distribuzione e della conservazione delle pubblicazioni scientifi-che rispetto alle pubblicazioni a stampa. Con un costo minore, il valoreaggiunto è molto maggiore. Infatti in tempi brevissimi viene diffusa la pub-blicazione in rete; le possibilità dell’ipertesto danno un nuovo strumentoalla citazione bibliografica e, infine, la multimedialità e l’interattività consen-tono di creare pubblicazioni del tutto diverse dalle tradizionali.

• L’evoluzione della comunicazione scientifica esplicita alcuni tratti fondamen-tali dell’interazione tra scienza e società. Il percorso lineare che vedeva insequenza ricerca di base, innovazione tecnologica, sviluppo economico, finoalla seconda metà del ‘900, è ancora da ritenersi valido e con esso si deve

prestare ancora molta attenzione al rapporto di causa-effetto tra scienza e tec-nologia. Documentazione e comunicazione scientifica possono vantare ancoraun ruolo indiscutibile di sostegno allo sviluppo dei popoli, ma questa centra-lità va ricercata e verificata nelle modalità pratiche della stessa comunicazio-ne. La dimensione di universalità propria della scienza va sempre controllata,non solo in una prospettiva temporale, ma anche spaziale, e anche assicuratada un’attenta poliedricità di documentazione e comunicazione scientifica: cioètrasmissione uguale informazione, informazione uguale formazione comeaccesso alle conoscenze, supporto unico delle relazioni tra scienza e società.

• I confini tra comunicazione, prevenzione, ricerca sociale, formazione,comunità virtuali e comunità reali sono sempre più sottili. Nel campo dellacomunicazione scientifica i progetti necessitano di uno sguardo di insieme,che sappia coniugare conoscenze e metodo, esperienza e innovazione,specializzazione e multidisciplinarietà. Le nuove modalità di informazionecambiano lo scenario e cambiano le esigenze, e con loro cambia anche lastrategia di intervento; infatti, attraverso gli strumenti offerti dalle piattafor-me software è possibile che si stabiliscano contatti tra soggetti dislocatinelle più diverse parti del nostro pianeta, e che questi soggetti per affinitàdi mansioni possono scambiare pareri, esperienze e informazioni, finendocosì per dare luogo a una propria sorte di formazione […].

• Una delle più scontate applicazioni della comunicazione telematica è laTelemedicina. L’applicazione di sistemi informatici e di telecomunicazionialle scienze mediche ha reso concrete prospettive inimmaginabili sino apoco tempo fa. L’innovazione tecnologica può fornire un contributo semprepiù significativo all’aumento dell’efficacia, dell’efficienza e dell’equità diaccesso alle prestazioni sanitarie: si pensi ad esempio alla raccolta di daticlinici provenienti da più sistemi diagnostici separati tra di loro, al monito-raggio remoto di parametri clinici, alla distribuzione capillare delle infor-mazioni mediche. Si tratta sostanzialmente della trasmissione in temporeale di informazioni a carattere scientifico tra gli addetti ai lavori, attraver-so sistemi di comunicazione di tipo telematico/informatico. L’obiettivo èquello di migliorare la qualità dei servizi sanitari, facilitare la formazioneprofessionale di medici e infermieri e ottimizzare il trasferimento qualifica-to di dati ed esperienze tra i vari Paesi usando sistemi di comunicazioneche consentano un pronto accesso alla consulenza di esperti, indipenden-temente da dove l’esperto risieda. Applicare la telematica in ambito medi-co significa rispondere con tempestività alle esigenze diagnostiche (tele-diagnosi) e terapeutiche (teleassistenza), favorire l’aggiornamento scientifi-co (teledidattica) e il collegamento interattivo tra medici (videoteleconsul-to) con condivisione dinamica di informazioni, cartelle cliniche digitali,tracciati diagnostici, immagini biomediche, che si "muovono" in temporeale e con la massima definizione. Ne consegue una concreta interrelazio-ne tra le strutture minori o più deboli e quelle maggiori o specialistiche.

• La Conferenza Internazionale della Sanità e l’Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS) definiscono la salute come "uno stato di completobenessere fisico, mentale, sociale e non consiste soltanto nell’assenza dimalattie o infermità. Il possesso del migliore stato di sanità che si possaraggiungere costituisce uno dei diritti fondamentali di ciascun essereumano, qualunque sia la sua razza, la sua religione, le sue opinioni politi-che, la sua condizione economica e sociale. Il diritto alla salute rappresen-ta, quindi, uno dei diritti fondamentali della persona, diritto che ne ricono-sce la dignità, che deve essere salvaguardato anche attraverso le organiz-zazioni internazionali. Competenza dello Stato sociale è garantire a tuttil’accesso ai diritti fondamentali, mettere tutti nelle condizioni di poternefruire in eguale misura e tutelare i soggetti deboli e marginali”. L’esercizioconcreto di questo diritto comporta l’elaborazione di paradigmi etici ispi-rati a una visione della giustizia personale e sociale nello stesso tempo,cioè deve rispettare le esigenze dei singoli e della collettività.

Dopo questi sommari appunti sulla necessità assoluta di dotarel’Ospedale di Man della possibilità di usufruire di una bibliotecatelematica medico-scientifica nel cuore dell’Africa, sorge unpressante interrogativo. Siamo proprio convinti che i cittadiniivoriani di Man abbiano garantito il loro diritto alla salute? Credoproprio di no. Allora, a mio sommesso parere, dotare l’ospedaledi Man di un impianto satellitare che lo renda un po’ più vicinoalle fonti del sapere medico-scientifico diviene una priorità.

Salvatore Nocita

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Springer-Verlag Italia

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

...quelli che si innamorano della pratica senza scientia sono come nocchieri che entrano in naviglio senza timoneo bussola, che mai hanno certezza dove si vadano. Sempre la pratica deve essere edificata sopra la buona teoria.

- LEONARDO DA VINCI -

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Mary e Giulio Paola e Massimo

Irene, Nicola, Gigi e Sabrina Bernareggi

...e Jimmy? Cosa saprà mai della vita

e del nostro mondo?

P.S. Qualsiasi siano le cose che si conoscono, mi raccomando, facciamo che il sapere non sia maistrumento di divisione tra popoli epersone!

Erica Brovelli, Torino

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Voglio un mondo pieno di storie e libri da leggere… Voglio mamma e papà che me li leggano a voce alta la sera prima di dormire.

Leonardo Biasi

Oggi so scrivere il mio nome e copiarele scritte che vedo… ma domani… voglio imparare a scrivere e leggere tutto!!!

Anna Biasi

Ra

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ella

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Hsw1N1 (influenza spagnola)

Pandemia influenzale del 1918

La paura

C’è una domanda che mi pongo di continuo.È una domanda che non vi rivelerò ma appartiene al mistero della vita.

Quella è la madre della mia curiosità. Quando ero bambino avevo una paura folle dientrare nel buio e di esserne sorpreso.

Quante volte ho camminato fino all’esaurimento, fino ad addormentarmi quasi in piedi per evitare di trovarmi solo con la natura Nella mia immaginazione i rumori della notte, glialberi, il vento diventavano suoni umani. Ero certo che sarei stato portato via, cambiato inpietra vivente, rapito dalla natura. Ma poi l’ho conosciuta e invece di averne timore ho presoa cercarla. Sapere mi ha difeso dalle mie paure. E se la diffidenza è figlia dell’ignoranza il resto della storia già la conoscete.

Lapo De Carlo

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Vorrei sapere come si fa la maionese.

Sono in Vespa, viaggio sempre a una velocità moderata. Mi squilla il telefono, unsegnale impercettibile mi raggiunge nella tasca del giubbotto e fa scattare la suone-ria del mio cellulare: son connesso. Pronto, ciao dove sei? Come stai? Blah blah blah.

Stessa situazione, questa volta sono in auto, viaggio sempre a una velocitàmoderata, leggo i cartelli ed eseguo, premendo dolcemente l’accelerato-re, quello che mi indicano: 120, 100, 90. Li seguo volentieri, come senon rispettarli fosse come fare un torto a chi li ha inventati. La radio mifa compagnia. Un segnale impercettibile mi segue anche qui: sonconnesso. Errediesse! Solo grandi successi.

Altra identica situazione. Sono in casa, accendo il PC e mi collegoa Internet come se accendessi la luce o aprissi il frigorifero. Tuttosemplicissimo: son connesso.

Queste connessioni mi dicono che se voglio sapere devo solodigitare un numero, girare la manopola o collegare lo spinotto allapresa del telefono. Mi basta un clic e un motore di ricerca mi aiuta atrovar parole, a legger notizie, a vedere mondi lontani. Tutto a portatadi mano. Abito a Milano, in Italia, in Europa. Vuoi sapere come si fa lamaionese? Vai su Google, digiti “maionese” e ti esce: la maionese si prepara aggiun-gendo lentamente olio a un tuorlo d’uovo già mescolato con sale, succo di limo-ne e/o aceto, e talvolta viene aggiunta della senape per dare un sapore più decisoe per aiutare a mantenere l’emulsione stabile.

Invece nell’ospedale di Man, in Costa d’Avorio in Africa, non basta un clic. Serveuna parabola, serve una connessione satellitare per una biblioteca dove poteraccedere alle informazioni di base, dove poter studiare, per imparare, perapprofondire, per sentirsi liberi di volare e un giorno avere voglia di chiedersicome si fa a far la maionese, perché tutto il resto fortunatamente lo sai già.

Dario Bertolesi

Da

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Ho avuto paura.

Tanta. Di perderti. Di non farcela.Non poterti chiamare al telefono tutte le volte che voglio per chiederti unanuova ricetta o informarti delle ultime novità. Non poter più litigare con te.Unica amica con cui mi confido, unica rivale con cui mi sfido.Affrontare la vita senza di te. Tu così forte, io così debole senza te al mio fianco.Anche questa volta mi hai dato la forza. Ti ho vista combattere con mille tubi attaccati al corpo.Hai tenuto duro. Hai resistito. Ancora una volta sei tu la più forte.Ma questa volta ciò mi riempie di gioia.Ti amo mia adorata mamma.

Silvia Carameli

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Io sol sapevo

Io sol sapevo

E più mi dibattevocammini percorrevotracce antiche riesumavosaperi accumulavo,più struggevoricercavocalcolavo riflettevo e ritornavoristudiavo non trovavo.ancor più sol mi ritrovavo

Ancora non capivo

Negli ozi notturniechi lontani e fatue visioni,

poco alla volta vedo sagome umane stringon le mani dei loro fratelli.

Or si stagliano chiari i colori prendono vita le forme anelateson ginestre che cingon le manii cui fiori posti a diademasono cornici di volti sereni

Ecco luminosa l’antica filosofia:quanti saperi io posso sapere

nulla valgo se solo erudisco

Solo riscatto del genere umanola virtute e la canoscenza se diventano polis,

l’incessante scambiareil perenne ricevere per poter donare

il crescere insieme ed insieme guardarel’obiettivo comune di evoluzionare

per mai e poi mai dimenticare come ciò possa solo avvenire:abbracciarci fratelli, mai lasciarci la mano

ADDA

Io credo sempre di più in questi piccoli ma interessanti

progetti proposti dal Xmas Project.Sembrano sempre di difficile realizzo, e poi tutto si compie, come per incanto.

Partecipando con buona volontà, piano piano tutto si realizza.

Così come diceva, un tempo, Martin Luther King:

“Dai il tuo primo passo con fede, non è necessario vedere tutta la scala completa, solamente dai il tuo primo passo”.

Piero Fiorini

Incontro

faticoa schivare le virgole

per collocare le parole;

lentamenteun testo prende forma,

eco di altri echi.

È un’offerta:cibo digerito,

parte del mio petto

e un ponte,un’esca per chi legge,

in nome dello scambio:occhio per inchiostro.

regalo un mal di testa,attiro amore e livore.

La pagina è pianurapercorsa da due lati,

l’opera assistead un incontro

e alla scoperta:

il nome segreto di Dio

è scritto su carta d’uomo.

Gabriele Dozzini

Uovo di Hymenolepis nana

Sindromi da malassorbimentonelle zone tropicali

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L’Africa, un continente che si pensa di conoscere, ma chesi tende a identificare con un’immagine fatta solo di malat-

tie, povertà, ignoranza. La piccola storia del nostro incontrocon una parte di questo immenso continente ci ha svelato un

mondo diverso, ci ha dimostrato che c’è molto di più.

Un mondo vastissimo ancora da conoscere.

Il rapporto con l’Africa può e deve diventare un ponte a doppio transi-to: dare e ricevere, insegnare e apprendere.

Nel cuore dell’Africa Occidentale c’è un piccolo paese che si estendedall’arido deserto del Sahel fino alle verdi foreste della Costa d’Avorio,

attraversato da strade sterrate e abitato da un popolo sorridente e fiero.

È il Burkina Faso, il “Paese degli uomini integri”.

Tra i Paesi più poveri dell’intero pianeta, con un tasso di analfabetismo moltoelevato, questa terra di contrasti, di povertà materiale e di grande ricchezza

umana, si rivela culla di talenti artistici e di risorse culturali, aprendoci vasti oriz-zonti di scoperta e di ricerca. Qui, vent’anni fa, il 15 ottobre 1987, moriva Thomas

Sankara, indimenticato Presidente, che ci piace ricordare perché in soli quattro anni digoverno riuscì a realizzare riforme sociali epocali, cambiando il volto del Paese, valo-

rizzando il ruolo delle donne, eliminando i privilegi della classe diri-gente e lottando contro la corruzione, dimostrando che un altromondo e un’altra Africa, libera e autonoma, è possibile.

Il 4 ottobre 1984, davanti ai rappresentanti dell’ONU riuniti in Assem-blea Generale, Thomas Sankara esordiva così:

“Vi porto i saluti fraterni di un paese di 274.000 chilometri quadrati in cui sette milioni dibambini, donne e uomini si rifiutano di morire di ignoranza, di fame e di sete, non riuscendo più

a vivere nonostante abbiano alle spalle un quarto di secolo di esistenza come stato sovrano rap-presentato alle Nazioni Unite. Sono davanti a voi in nome di un popolo che ha deciso, sul suolodei propri antenati, di affermare, d’ora in avanti, se stesso e farsi carico della propria storia –negli aspetti positivi quanto in quelli negativi – senza la minima esitazione.”

Anna Nosari, Paola Campolonghi e Angela Guma

Associazione Culturale Progetto Anitiéwww.progettoanitie.org

“Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio di inventare l’avvenire.

Noi dobbiamo osare inventare l’avvenire.” - T. SANKARA -

I progetti di solidarietà non finiscono con l’emergenza.

L’Associazione Nord Sud Onlus è promossa da CGIL-CISL-UIL di Bergamo. Opera dal 1992 ed ha al suo attivo numerosi progetti

di solidarietà e cooperazione: Bosnia-Stop, Mitch-Bergamo per Kabul, Progetto Sri Lanka, solo per citarne alcuni.

La progettazione, l’esecuzione e la verifica dei progetti avviene attraverso una rete che comprende le strutture sindacali,

gli Enti locali e le Associazioni del territorio.

Nord Sud sarà soggetto capofila del progetto “Una biblioteca per l’ospedale di Man”

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Capricorn srl

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

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Il ragno, la lepre e la saggezza- ANSELMO ROVEDA, FAVOLE DELL’AFRICA NERA -

C’era un tempo in cui il ragno era invidioso dellasaggezza degli altri. Il ragno era invidiosoche ci fossero tanti saggi tra gli animali e tra

gli uomini, così volle provare a raccoglieretutta la saggezza per poterla usare soltanto lui,

i suoi figli e i figli dei suoi figli. Prese un grandevaso e decise di riempirlo di saggezza. Il ragno percor-

se tutte le strade della terra e a ogni animale e a ogni uomo poneva le più difficili tra le domande. Quando lerisposte erano particolarmente sagge e argute il ragno ringraziava, si allontanava e le sussurrava dentro al suo

vaso. Arrivò il giorno in cui il ragno pensò di aver raccolto tutta la saggezza del mondo e, canticchiando allegro, ripre-se la strada di casa. Ma, quando vide le capanne del proprio villaggio, pensò che forse era meglio nascondere il vaso

della saggezza, affinché nessuno potesse rubarglielo. Cercò a lungo un nascondiglio e alla fine decise che avrebberiposto il vaso sui rami più alti dell’albero più alto. Il ragno si legò allora il vaso sulla pancia e iniziò a salire lungo il tron-co dell’albero, ma il vaso era troppo grande, le zampe troppo corte e la posizione troppo scomoda e così finì con lo sci-volare e cadere sulla schiena. Ci volle un po’ prima che riuscisse a mettersi di nuovo in piedi. Il ragno però non si arresee riprovò e ricadde, e riprovò e ricadde. E riprovò ancora e cadde nuovamente. E così per tre giorni. In quei tre giorni

era passata di lì, più volte, una lepre. Il terzo giorno la lepre si rivolse al ragno e disse: “Buongiorno amico ragno, cos’haiin quel vaso di così prezioso che ti ostini a volerlo portare a quel modo in cima all’albero?”. Il ragno rispose: “Non posso dirtelo, se telo dicessi moriremmo tutti e due all’istante”. La lepre non volle insistere, ma disse: “D’accordo, non voglio sapere cos’hai nel vaso, maaccetta almeno un consiglio: potresti legarti il vaso sulla schiena anziché sulla pancia. Vedrai che riuscirai nell’impresa”. Ma il ragnosi disperò e iniziò a gridare: “E io che pensavo di aver raccolto tutta la saggezza del mondo dentro al mio vaso… Ora invece capiscoche c’è sempre qualcuno che ne sa più di me, che è più saggio di me”. Dopodiché si slegò il vaso dalla pancia e lo scagliò control’albero. E la saggezza si disperse per le strade della terra.

Elena Salvi

Ah, il sapere!

È sicuramente l’unico motivo per cui provare invidia nei confronti di un altro individuo. E invece no. Invece di fare a gara a chi sa e conosce di più,

gli esseri umani preferiscono competere nell’inutilità. Non tutti, certo. Ma caspita se ce ne vuole di pazienza per sopportare tutti gli altri.

Ma anch’io, perbacco! Con tutto quello che ho ancora da imparare. Strumenti a disposizione, velocità... eppure manca sempre qualcosa: il tempo.

Chi ha il pane ma non i denti.Vorrei sapere perché. Allocazione inefficiente di risorse. Vorrei sapere chi.

Le decisioni spettano sempre agli altri. Quelle importanti, dico.Vorrei sapere cosa.

Cosa?Cosa?

Ah, già, l’invidia...

Claudio Elie

Viviana Spreafico

Il libro, un’avventura senza fine

Il libro un’avventuraSenza fine.Lungo o cortoDritto o stortoRiman sempreNella mia mente.

Carlotta Volpi

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Forak

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

Sogno che un giorno…

Io ho un sogno.

Io sogno che un giorno gli uomini si solleveranno

e capiranno che sono fatti per vivere da fratelli.

Io sogno che un giorno il nero di questo paese e

ogni uomo di colore del mondo intero saranno giudicati in base

al loro valore personale anziché per il colore della pelle

e che tutti gli uomini rispetteranno la dignità dell’essere umano.

Sogno che un giorno la giustizia scorrerà come l’acqua

e la rettitudine come un fiume irruente.

Sogno che un giorno la guerra cesserà e gli uomini

trasformeranno le loro spade in aratri, le lance in falci;

le nazioni non si scaglieranno più le une contro le altre

e non progetteranno più la guerra.

Sarà un giorno meraviglioso quello!

Le stelle del mattino canteranno insieme

e i figli di Dio grideranno di gioia!

MARTIN LUTHER KING

Noi vorremmo che fosse così!

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…Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…...l´alternarsi del buio e della lucequesta è la mia “conoscenza”…dalla tenebra dell´ignorare allaluminositá del sapere passandoattraverso il bagliore dello studio.

Tanta la fatica richiesta immenso ilpiacere ricavato. Come un giocodi luci, chiroscuri e liquidi riflessi,il sapere si dipana davanti a noi…si lascia intravedere e cogliere mapoi nuovamente fugge facendosiinseguire per condurci oltre, come a non voler che ci vincal´appagamento di una nuova effimera conquista…

La vastitá dello scibile non ammette“Colonne d´Ercole” in fronte allequali sostare, esorta all´impervioe buio cammino guidati dalla fiocama imperitura luce della curiositáa giungere lá, dove il breve riposoattende per poi cedere alla lusingadi un nuovo viaggio, una nuovaconoscenza.

Oggi i passi del sapere sono ditaagili su tastiere di computer, sono biblioteche multimediali con pagine non sfogliate, vocienciclopediche in attesa che unticchettante led si posi loro accanto per potersi mostrare intutta la loro pienezza.

La storia dell´uomo è ricca disfide, a noi tutti, Ulissi occidentalidel XXI secolo, quella ardua didivulgare oltre le odierne “Colonne d´Ercole” quella possibilitá di conoscere che per la maggior parte dei cittadini delMondo resta poco piú di unsogno…

Greta Spoladore

Una volta c’era un giovane che sognava didiventare un grande inventore. Studiava giorno e notte,

studiò diversi anni, e finalmente si disse: Ora ho studiato abbastanza.Ora sono uno siensiato e mostrerò tutto il mio valore. Cominciò subito a fare

esperimenti e riuscì a inventare i buchi nel formaggio. MA poi seppe che erano giàstati inventati. Ricominciò tutto da capo. Studiava sera e mattina, studiò molti mesi, e

finalmente si dise: Basta così. Ora sono veramente uno sciensiato. Si vedrà quel che so fare.Difatti si vide: inventò i buchi dell’ombrello, e fece ridere tutti quanti.

Ma lui non si perdette di coraggio per questo, si riattaccò ai libri, rifece esperimenti su esperimenti e finalmente si disse: Be’, ora sono sicuro di non sbagliarmi.

Ora sono uno sciensiato sul serio.Ma invece era ancora uno sciensiato con un piccolo errore.

Inventò una nave che viaggiava a pastelli, costava troppo e colorava tutto il mare.Non mi arrenderò per questo, – disse il bravo giovane, che intanto cominciava a mettere i

capelli grigi. Studiò studiò e studiò tanto che diventò uno scienziato, con tutte le consonanti e le vocali a posto, e allora poté inventare tutto quello che volle.

Inventò una macchina per andare sulla Luna, un treno che consumava appena un granello di riso ogni mille chilometri, le scarpe che non invecchiano mai, e tante altre cose.

Però il sistema di diventare scienziati senza fare errori non riuscì a inventarlo nemmeno lui, e forse non lo inventerà mai nessuno.

- GIANNI RODARI, IL GRANDE INVENTORE -

Martina Nencini

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E se il nostro Sapere fosse solo un infinito Cantiere…

Shanghai, Raimondo GissaraFOTO: VITTORIO

La rete! Raffaella Capellaro

Strongiloidiasi

Larva rabditoide di Strongyloides stercoralis

“… Cercate più ciò che unisce che ciò che divide”. - GIOVANNI XXIII, TESTAMENTO SPIRITUALE -

Non temere mai il confronto, perché è nella diversità la vera integrazione, nel rispetto reciproco.

Natalia Schiavon

Page 74: Librosolidale 2007/8

La vita è fatta di imprevisti,

di salite il più delle volte ripide, di momenti di debolezza, di giornate no, ti alzi la mattina e ti chiedi: chi sono? che ci faccioal mondo? perché a me?Cercando di abbandonare quelsenso di malinconia infinita anchese nella vostra vita va tutto bene?malinconia per il tempo perduto,per l’infanzia che non c’è più, per i giochi da bambini, per l’adolescenza non vissuta... per igenitori che invecchiano, per glianni che passano... spesso miprende questo senso di smarri-mento e di tristezza, può capitarein ogni momento... Già da piccoloprovavo questa sensazione...soprattutto quando tornavo dallevacanze sentivo una malinconiainfinita... pensavo che crescendomi sarebbe passato, invece èrimasta come parte integrante eindelebile del mio carattere.Poi mi fermo a riflettere e mireputo fortunato, capisci allorache l’unica cosa da fare è affron-tarla, prenderla come viene, dinon arrendersi mai, per chi tivuole bene e per te stesso.

Bruno Quaini

A.S. Bovisa 84

Eagles 1981

…Volere (sapere), Ragione e Passionedevono sempre essere la Forza, il Timone e la Vela della nostra anima navigante.

Graziella e Antonio Panizza

Voglio sapere dove finisce il mare!

Camilla Fiorini

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Fluxus HR Consulting

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

“Ci sono molti misteri nella vita. Ma ciò non significa che esistanorisposte a questi misteri. È solo che gli scienziati non le hannoancora trovate. Per esempio c’è gente che crede che i fantasmisiano persone tornate dal mondo dei morti... Prima o poi gliscienziati troveranno una spiegazione ai fantasmi, così comehanno scoperto il legame tra l’elettricità e il fulmine, e questaspiegazione potrebbe avere a che fare con il cervello, oppure conil campo magnetico della Terra o magari con una forza assoluta-mente nuova. E allora i fantasmi non saranno più un mistero.Saranno come l’elettricità, gli arcobaleni e le pentole antiaderenti.”

- MARK HADDON, LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE -

Page 76: Librosolidale 2007/8

“Io Galileo, figlio di Vincenzo Galileo, da Fiorenza, dell’età di anni settanta, costituito personalmente in giudizio ed inginocchiato avanti a Voi, eminen-tissimi e reverendissimi Cardinali, giuro che sempre ho creduto, credo adesso e con l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene, predi-ca e insegna la Santa Cattolica ed Apostolica Chiesa, poiché da questo Santo Offizio sono stato giudicato vehementemente sospetto d’eresia per havertenuto e creduto che il Sole sia centro del mondo et immobile, e che la Terra non sia centro e che si muova: pertanto, volendo io levar di mente alleEminenze Vostre con cuor sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et heresie, e in generale ogni e qualunque altro erro-re, eresia o setta contraria alla Santa Sede. E giuro che per l’avvenire non dirò mai né più asserirò in voce o per scritto cose tali per le quali si possaaver da me simile sospizione.”

- GALILEO GALILEI, ROMA 1633 -

“Finché l’umanità continuerà a brancolare nella sua nebbia millenaria di superstizioni e di venerande sentenze, finché sarà troppo ignorante persviluppare le sue proprie energie, non sarà nemmeno capace di sviluppare le energie della natura che le vengono svelate. Che scopo si prefigge ilvostro lavoro? Io credo che la scienza non possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell’esistenza umana. Se gli uomini di scienzanon reagiscono all’intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre,ed ogni nuova macchina non sarà fonte che di nuovi triboli per l’uomo. E quando, coll’andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostroprogresso non sarà che un progressivo allontanamentodall’umanità. Tra voi e l’umanità può scavarsi un abissocosì grande, che ad ogni vostro eureka rischierebbe dirispondere un grido di dolore universale... Nella mia vitadi scienziato ho avuto una fortuna senza pari: quella divedere l’astronomia dilagare nelle pubbliche piazze. Incircostanze così straordinarie, la fermezza di un uomopoteva produrre grandissimi rivolgimenti. Se io avessiresistito, i naturalisti avrebbero potuto sviluppare qualco-sa di simile a ciò che per i medici è il giuramento d’Ippo-crate: il voto solenne di far uso della scienza ad esclusivovantaggio dell’umanità. Così stando le cose, il massimo incui si può sperare è una progenie di gnomi inventivi,pronti a farsi assoldare per qualsiasi scopo. Mi sonoanche convinto, Andrea, di non aver mai corso dei rischigravi. Per alcuni anni ebbi la forza di una pubblica auto-rità; e misi la mia sapienza a disposizione dei potenti per-ché la usassero, o non la usassero, o ne abusassero, aseconda dei loro fini. Ho tradito la mia professione; equando un uomo ha fatto ciò che ho fatto io, la sua pre-senza non può essere tollerata nei ranghi della scienza.”

- BERTOLT BRECHT, VITA DI GALILEO -

“Uomo d’immenso sapere”...

Che invidia che ho sempre provato per chi dispone di svariatecognizioni tanto da poterne parlare, trattare con sicurezza ecompetenza. Ultimamente, però, non mi vedo circondata dasapienti ma da tanti sapientoni, uomini che usano le loro nozionisolo dal punto di vista speculativo, saggi poco impegnati nel far

distinguere bene e male, utile e dannoso, giusto e ingiusto, nonsolo sul piano etico ma anche su quello della vita pratica.Allora, ripensandoci, non invidio più chi ha molte informazionima le persone equilibrate che realizzano il significato più banaledel conoscere, che è far conoscenza, incontrarsi, essere in gradodi comprendere, rendersi conto.

Enrica Mamoli

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Eurologos Milano srl

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

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Lavoro da tanti anni in una multinazionale americana dell’informazione.

Senza Internet, la posta elettronica, le videoconferenze, i “messaggi istanta-nei” sarebbe estremamente difficile concepire, delineare, realizzare i

miei compiti. Nella mia vita di tutti i giorni sarebbe meno facile averenotizie, restare in contatto con chi amo e divertirmi.Al limite, ho pensato, senza questi fiumi in piena che attraversano lagiornata, che partono da ogni dove, che valicano i fusi orari, che sialimentano di mille diversità – al limite, dico – il mio lavoro non esi-sterebbe. E anche la mia vita, come sarebbe?Per me, per molti di noi, non ci sarebbero (o sarebbero ridimen-sionati) la parola, il confronto, la ricerca, la conoscenza a portatadi mano, la libertà di esprimermi e di muovermi. Come se l’ario-sa finestra che apriamo la mattina fosse improvvisamente murata.

Faccio un passo indietro, di solo sessant’anni, dagli operosi (e unpo’ frenetici) uffici della multinazionale, dalle nostre case con l’adsl ed entro in una baracca affollata di disperazione e di rassegnazione, non lontano da qui – vicina Cracovia – un luogochiamato Auschwitz. Dice Primo Levi, relativamente alla difficoltàdel comprendere e dell’usare una lingua diversa, dunque ancheall’impossibilità di sapere, capire e comunicare.

[…] “parlare”, “non essere parlati a” aveva effetti rapidi e devastanti. A chi non ti parla […] non osi rivolgere la parola. Se hai la fortuna di

trovare accanto a te qualcuno con cui hai una lingua comune […] potraiscambiare le tue impressioni, consigliarti con lui, sfogarti; se non trovi

nessuno, la lingua ti si secca […] e con la lingua il pensiero. […] non capisci gli ordini e i divieti, non decifri le prescrizioni […] ti trovi insomma

nel vuoto, e comprendi a tue spese che la comunicazione genera l’informazione,e che senza informazione non si vive. La maggior parte

dei prigionieri che non conoscevano il tedesco […] sono morti nei primi dieci-quin-dici giorni dal loro arrivo: a prima vista, per fame, freddo, fatica, malattia; ad un

esame più attento, per insufficienza di informazione.” - PRIMO LEVI, I SOMMERSI E I SALVATI -

È una situazione estrema, ma non lontana: ci sono ancora molti, troppi sommersiche non hanno parola o le cui grida ci giungono incomprese, coperte dal frastuono e

dall’ottundimento dei nostri giorni. Molte, troppe cose che non sappiamo, ma che pos-siamo sforzarci di apprendere, decodificare. E trasferire. Per questo conoscere e capire le

lingue, anche quelle della musica, dell’arte, delle scienze e delle opere dell’uomo è amore,rispetto e ricchezza di vita.

Possiamo veramente farne a meno?Roberta Carpani

Un proverbio indiano dice:

“I genitori danno due cose ai figli: le radici e le ali. La grandezza e il vigore delle ali dipende

dalla profondità e dalla robustezza delle radici”.

Noi vorremmo dare alla nostra piccola Martina anche il desiderio e la gioia della conoscenza

e gli strumenti per ottenerla.

Valentina Federico e Martina Lussana

Page 79: Librosolidale 2007/8

Che cosa posso dire di una maestra che, in tempi in cui si usavano ancora i voti, ci valutava attraverso i giudizi; che in quinta elementareaveva già diviso l’orario della mattina in materie differenti per prepararci all’impatto della scuola media; che ci aveva raggruppate perinsegnarci il lavoro di squadra; che aveva abbinato ogni bambina che disponesse di maggiori possibilità, da un punto di vista sia di ren-dimento scolastico che di situazione familiare, a un’altra magari meno fortunata? Io ero con Aurora, che viveva solo con la mamma unpo’anziana – o almeno a me così sembrava con gli occhi di bambina – in una umile casa di ringhiera. Eppure, ci pregava la maestra,dovevamo fare a turno. Una volta lei da me e quella dopo io da lei.In quegli anni c’era una sola insegnante per classe. Faceva tutto lei e l’educazione al canto era fondamentale. Ho imparatoa conoscere “La guerra di Piero” in seconda elementare e “We Shall Overcome” in quarta ma “L’inno d’Ita-lia” e “Il Piave” facevano parte del repertorio.Nell’ora di applicazioni tecniche, armate di lana e uncinetto, avevamo il compito di realizzare tantiquadrati colorati che insieme avrebbero creato una coperta per i bimbi di una missione inBangladesh. Io, in effetti negata, ero il lettore della classe. È vero, faceva un po’ Cuba, mamentre le altre sferruzzavano ascoltavano dalla mia voce “La capanna dello zio Tom” eaccidenti, quanto piangere… E non c’erano scuse. L’educazione e il rispetto primadi tutto perché una sonora sculacciata poteva sempre arrivare.Aveva il sorriso di una mamma e la fermezza di un papà, la mia maestra, ma hainsegnato a ciascuna di noi che quattro mani sono sempre meglio di due e cheanche l’arcobaleno, nella sua bellezza, è fatto di mille colori come l’umanità.Ci ha insegnato che lo studio non è soltanto imbottirsi di nozioni ma èsoprattutto avere gli strumenti per poter approfondire ciò che ci interessa.Non accettava regali, la mia maestra. Era incorruttibile ma io nondimenticherò mai quello che lei ci donò alla fine del ciclo scolastico.Scelse una collana di brevi storie e di aneddoti della vita di perso-naggi famosi – Schweitzer, Kennedy, Don Gnocchi, Gandhy – sfor-zandosi di trovare un modello adatto a ciascuna delle nostre per-sonalità. A me toccò Raul Follereau. Per anni ho pensato che avreifatto anch’io la giornalista lottando per cambiare il mondo. Holetto quelle stesse pagine alla mia sorellina, e oggi, con la stessaemozione di allora, a mia figlia con l’augurio e la speranza chenon trovi mai il limite dei propri orizzonti. Lo ricordo come fosseieri, il mio primo giorno di scuola. L’emozione del mio primopasso nel mondo dei più grandi. Una maestrina, così giovane, nelsuo tailleur a scacchi azzurro pallido e bianchi ci chiama ad unaad una. Che pacchia! penso. Ora sì che ci divertiamo…

Cristina Poletti

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Veronica Capellupo

“I libri sono amici che fanno compagniai libri sono sogni di accesa fantasiai libri son momenti di gioia e commozionenon manca l’emozione che un brivido ti dà.

Entrate in libreria perché vi piacerà!Entrate in libreriaperché vi piacerà!”

- CANZONE DELLO ZECCHINO D’ORO -Colonie batteriche

Piastre di agar sangue

Page 80: Librosolidale 2007/8

La danza celebrale

Cogito... ergo lego

La differenza è una testa d’aglio cruda, masticataforte, un carico emotivo gonfio e pungente, un mal di stomaco piegato a metà. Io scelgo. Il miogiardinetto preferito, l’edicola, la panchina, il giornale, l’orario, il giorno, il tempo e il numero ditiri di sigaretta. Mi sciolgo alle parole stampate dellacoscienza altrui; vera, corrotta, falsa, onesta... noiosa-mente giornalistica o scientificamente inattaccabile.

... O decido di soffocare nella presuntuosa ignoranzadi chi sceglie di non sapere, di non avere la tv incasa, di non cantilenare “... l’ha detto iltelegiornale” – intervento: “sì, però…”– “L’HA DETTO IL TELEGIORNALE!!”. O ancora, scelgo l’argomento, l’auto-re, l’ideologia e il rumore fuori della finestra. Anzi no.Rifiuto ancora tutto l’ammasso nodoso di pensieri tor-bidi e poco adatti alla forma delle mie orecchie.

La differenza graffiante è che ogni santo giorno deci-do di collegarmi a Internet, comprare la tv, posare ilculo su una panchina a leggere il mondo, interessarmidi scienza, di architettura, di medicina o di noia. Scelgo altrimenti di difendere lo spirito dall’eccessodi conoscenza deviata... e intanto inciampo nellapigrizia della disinformazione.

Allora, se penso a un cervello nudo, pulito e capiente,vorrei vedere la danza celebrale di teste affamate di “sapere” del mondo. Materia grigia che vive nellusso e nell’arduo del vero, che inventa una festasociale attorno a una biblioteca ricca di parole prontead essere declamate o ignorate. Sogno libri coltivati

nella terra polverosa, ed edicole che cre-scono su rami secchi, e tv a cielo aperto

capaci di affamare l’intelletto. Sogno un matrimonio apolitico tra integrità d’a-

nimo e conoscenza.

Domani vado a lasciare tre libri sparsi nel mondo...

Fabio Russo

Da piccole ci hanno raccontato chequella cellula che ha dato origine a

entrambe è impazzita e per uno strano scherzo del destino si è divisa in

due parti identiche.

Io però vorrei cono-scere il mistero che ha gover-

nato quella scissione che ci ha voluto duevite separate, vorrei sapere se solo ilnostro corpo è uguale o anche tutto ciò

che non si può toccare, vorrei ricordare checosa ho provato la prima volta che ti ho riconosciuta

identica a me anche se eri altro da me.

Spesso mi chiedo, ma non trovo risposta, se sarà possibile sopravvivere l’una all’altra senza morirne.

Sarah Nocita

Vorrei saper cantare e ballare,e non pensarci su.

Elena Casadei

Page 81: Librosolidale 2007/8

Magia del libro

Dei molti universi che l’uomo non ha ricevuti in dono dalla natura mache si è foggiati traendoli dal suo spirito, l’universo dei libri è il piùvasto. Ogni bambino, quando traccia sulla lavagna le prime letteredell’alfabeto e tenta per la prima volta di leggere, compie il primopasso in un universo artificiale ed estremamente complicato, conproprie leggi e proprie regole del gioco, leggi e regole che nessunavita umana basta a conoscere a fondo e ad applicare integralmente.Senza la parola, senza la scrittura e senza i libri non si dà storia, non

esiste l’idea di umanità. E se qualcuno volesse tentare di racchiu-dere e di possedere in un piccolo spazio, in un’unica

casa o in un’unica stanza, la storia dello spiritoumano, costui non potrà raggiungere il suo

intento se non sotto forma d’una scelta di libri.- HERMANN HESSE, UNA BIBLIOTECA DELLA LETTERATURA UNIVERSALE -

Come ci hanno insegnato i nostri genitori,esploriamo ogni giorno questo universo

artificiale e con noi, fin dal suo primo giorno di vita, portiamo il nostro piccolo, perché un giorno ci

sommerga di “perché?” e abbia le risposte,oltre che da chi lo aiuterà a crescere,

anche da questi amici preziosi, silenziosi soloall’apparenza, densi, fragili e profumati come i

libri sanno essere.Emanuela e Federico

con il piccolo Ludovico

Vorrei sapere come un Paesedi tale bellezza possa generareun popolo di tali bruti...

Matteone

Vorrei sapere i numeri del lotto di domaniVorrei sapere dove sono e cosa fanno tutti quelli di cui ho perso i contattiVorrei sapere se la fortuna aiuta i forti o il Toro è proprio sfigatoVorrei sapere dove sono tutti i porcini quando entro in un boscoVorrei sapere come sarebbe stata la mia vita se quel giorno...Vorrei sapere cosa fa ogni momento Ettore all’asilo mentre non lo vedoVorrei sapere come sarà Milano tra cent’anniVorrei sapere cosa direbbe oggi il nonno RenzoVorrei sapere se Berlusconi proprio non si rende conto di quello che è e di ciò che faVorrei sapere la verità su Ustica, sulle stragi e sulla politica estera UsaVorrei sapere se c’è qualcosa dopo la morteVorrei sapere se c’è qualcuno nell’universo oltre a noiVorrei sapere se un giorno il mondo sarà più equoVorrei sapere la cura per ogni malattiaVorrei sapere se l’uomo distruggerà la Terra o se troverà un equilibrioNavigo su Internet, manco una risposta.

Maurizio D’Adda

Promastigoti di Leishmania

Agente eziologico di Kala-azar e bottone d’Oriente

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Page 82: Librosolidale 2007/8

ADJOS

Ritmo originario delle regioni meridionali della Costa d’Avorio.Veniva suonato per accompagnare una danza lenta e maestosa,

in onore ai re.

Oggigiorno viene suonato molto più velocemente.

Ee ee ee al ma mi yoo Aa ee kou gbe ko ja ma lu ee

Vorrei…salire in alto

dove cessano i rumoriper ascoltare in

silenziola musica che

hodentro

Associazione Musicaingioco

Come diceva il mio amico Spinoza:

“Di fronte alla realtà bisogna non ridere, non piangere ma comprendere”.

E io vorrei tanto sapere come si fa.Cicci Carini

Agàpe, dal greco amore gratuito.

Nella nostra casa ci incontriamo e conosciamo il mondo.Il mondo virtuoso cresce con noi.

Società cooperativa sociale Risorsapiù onlus

Page 83: Librosolidale 2007/8

Solo due cose sono infinite: l’Universo e la stupidità umana. Ma della prima non sono tanto sicuro.

- ALBERT EINSTEIN -

Cambiolavoro srl

supporta e diffonde il Xmas Project 2007

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Page 84: Librosolidale 2007/8

Non si vede bene da qua su, ma perché poi, tu lo sai?

A volte non sopporto non sapere. Ma sei sicuro di saper veramente riflettere?Guardo i tuoi occhi, tu i miei, non sai cosa penso, provi a capirlo, forse non sono così bravo a nascondere certe cose, ma in fondo questo l’ho sempre saputo…Se sapessimo… nessun dubbio più…Vorrei sapere cosa mi spinge a dirti certe cose e nondirtene altre. Vorrei sapere perché è così…E sapere cosa pensi… ma cosa hai in mente?

A volte è come se fossi seduto su un vulcano della luna – non chiedermi come diamine abbia fatto a essere qui – vi guardo e non capisco, non vi capisco proprio, sietesempre lì e sarete sempre lì, sono io che non voglioessere lì tra voi, ma me ne andrò mai?… Tu lo sai?

… Le nuvole, le nuvole, ma sono nere o soffici?Vorrei sapere perché ti sorrido ancora, non ha molto senso. Vorrei sapere per quanto ancora lo farò, forse però unsenso c’è…Il tempo mi fa paura, ma so che continuerò a inseguirlo…Voglio saperlo, voglio sapere se lo farò, se ci riuscirò, se avrò voglia di farlo, dimmelo!Lo so che tu lo sai, cosa aspetti a dirmelo, hai forsepaura…

… E poi vorrei fermarmisenza più riflettere, solo la voglia di essere lì inquell’istante, momento unicodella mia esistenza.Sappi che non ho nessuna intenzione di perdermi, anche senon so la strada giusta. Ho unagran voglia di imparare.

Ora non mi resta che salire in cima,trattenere il fiato e poi lasciarmi andare, conlo stomaco in gola e te sul mio palmo, pronto a guardarti ad ogni esitazione… e poi giù… io ci credo, dici sarà poi così difficile?

…Ah! I sogni, i sogni, se non ci fossero loro…Un passo indietro, per farne cento in avanti… questa è una delle poche cose che so.

Marco Tuffi

Page 85: Librosolidale 2007/8

Un ragazzo africano, Jonathan, studiava a Roma per diventare artigiano

. La scuola in cui studiava riteneva che fosse importante dare airagazzi anche dei riferimenti culturali. E così, oltre alle lezioni

tecniche e ai laboratori erano previsti, tra l’altro, alcuni incontricon un professore di filosofia.

All’inizio il professore aveva fatto un po’ di fatica ma poi iragazzi si erano appassionati. Un pomeriggio stava-

no discutendo di Aristotele e delle categorie del suosistema ontologico. Mentre facevano degli esempi uscì

il problema di come inquadrare la benzina in unadelle categorie e Jonathan propose: “La benzina è

movimento in sé”. Il professore rimase perplesso e incuriosito e ne andò a

parlare con il suo maestro che era il rettore di una pre-stigiosa università. Il maestro disse che probabilmente

Jonathan aveva ragione. Allora il professore volleparlarne con alcuni suoi allievi che stavano per

laurearsi in teologia e questi furono moltomeno interessati e alcuni commentarono: “In fondo a cosa serve

saperlo?”. Infine il professore tornò nella classe dei suoi allieviartigiani e raccontò la reazione di questi studenti più grandi, più colti, più

maturi e ben più addentro alle faccende filosofiche. Jonathan si alzò un po’ triste ma deciso e disse:

“A professò ma noi fatti non fummo a vive come bruti!”.

Fabrizio Lepri

Solo avessi saputoche ci stavi lasciando,non avrei permesso ad un soloistante di trascorreresenza contemplare il tuo volto...

Se solo ti avessi conosciuto per la persona che sei,non avrei spezzato il tuo cuoretanto a lungo,prima di cercarti ancora...

Se solo avessi saputo che quellatelefonata sarebbe stata l’ultima,prima che tu partissi per un viaggio senza ritorno,avrei fatto in modo che non finisse mai...

Oh, beata ignoranza, la tua forzaè grande, perché non fai soffrire:chi meglio conosce le ragioniche sottendono gli eventi,più cade vittima del dolore edella sua sete di giustizia.

Eppure non riesci a vincere, perché più sa, più desidera sapere.È questa la perla dell’umanità,che della conoscenzadeve assumersi la responsabilità.

Conoscenza è responsabilitàverso se stessi e gli altri.Non si può giustificare l’ignoranza,ma solo comprenderla per poi superarla.

Se ne sentissimo il peso, accantonando la più comodaindifferenza, allora l’omertà,la pigrizia e l’ignoranzanon albergherebbero più dentroe fuori di noi.

Ma per quanto gridiamo la nostra sete di conoscenza,essa è vana se priva della sapienza del cuore,che solo ognuno di noi può risvegliare dal più profondo.

Marika Cenerini

Fibroblasti umani

Immunofluorescenza al microscopio ottico

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Settembre 2007 Borgomanero-Roma (via Francigena)Sensazioni di un viaggio in bicicletta

Ho cominciato a pensare a questo viaggio anni fa, immaginando il percorso sugli atlanti del TouringClub, studiando i dislivelli, le alternative, la suddivisione dei chilometri nei vari giorni, in base alle

capacità mie, o con la possibilità di partire in due, con Stella, o in gruppo, oppure in solitaria.Ho estratto dal cassetto le annotazioni più volte, più volte le ho rielaborate.

L’ultimo aggiornamento prevede la distribuzione del viaggio in cinque giorni, più il sesto per il rientroin treno, una media di circa centoquaranta chilometri giornalieri.

Anche se effettuata da solo, non è un’impresa estrema, impossibile, tutt’altro.In bicicletta di chilometri ne ho fatti, credo, tanti: la mia è una passione che nasce da bambino, salite, discese, cadute,gare, fatica, gioie fino alle lacrime, sfinimenti, in solitudine, in gruppo, in squadra, ore e ore in sella senza mai scendere,sole, pioggia, neve, giornate torride, gelide, imparare quando è ora di bere, mangiare, smettere, con le borse al seguito,con la bicicletta in spalla, per scavalcare una montagna, per caricarla su un treno, sull’automobile, sul trespolo per la

manutenzione. Un viaggio come questo però mai.La decisione di partire è giunta in questo avvio di autunno, dopo qualche migliaio di chilometri percorsi a cominciare dalla prima-

vera, l’estate trascorsa a provare escursioni di un giorno oltre i duecento chilometri, avendoci pensato a lungo.Ho stampato la versione definitiva dell’itinerario, chilometri parziali, progressivi, staccato dagli atlanti le tavole da consultare, unadecina, e formato un pacchetto di carte tenute insieme da un elastico, da portare con me. Ho più o meno ottenuto il sostegno delle

due responsabili tecniche, qui a casa.E il momento della partenza è arrivato… Arrivo: 14:57 - Roma, piazza del Campidoglio - 113 chilometri percorsi.Considero che sono felice e commosso. Considero che non la pensavo così semplice e facile, alla fine. Considero che al mondo

e nella vita ci sono fortune lì davanti a te, accanto a te, dentro di te: poi col tempo le si perde come da una tasca bucata, senza cheuno se ne accorga. Poi ti tocca raccoglierle, queste piccole fortune, daccapo, chilometro dopo chilometro.Una telefonata a Stella come un abbraccio cellulare… Qualche messaggio inviato alla tifoseria…

Paolo Macchi

Vorrei sapere

Vorrei sapere tutto ciò che non so:vorrei sapere perché il vento spazza via le foglie,perché sui fiori, la mattina, c’è la rugiadae perché il fuoco brucia tutto quello che incontra…vorrei sapere cosa c’è oltre il cielo e alle stelle,cosa c’è al di là dell’orizzontee cosa c’è alla fine dell’arcobaleno…Vorrei sapere il motivo per cui si fa la guerra,il motivo per cui c’è differenza fra realtà e fantasia,e il motivo per cui il nostro destino è già scritto sulle pagine di non so quale libro…molte sono le cose che vorrei sapere, ma che, forse, non saprò mai…viviamo in un mondo in cui la conoscenza è un privilegio e non un diritto, come dovrebbe essere;quindi è importante che tutti, ma veramente tutti, possano avere questo bene prezioso:IL SAPERE…

Martina Todesco

È meraviglioso conoscere il mondo... noi due, insieme.

Con amore, fof

Vi vogliamo un sacco di bene.

Martina e Serena

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Xmas Project 2007 è il franciulli ♥ monica marini ♥ katia tumidei ♥ ada spallicci ♥ cicci carini ♥ alessandro bompieri ♥ sarah nocita ♥ giulia utili ♥ chiara utili ♥ elenacasadei ♥ monica burdese ♥ alberto bruno ♥ alessandro bruno ♥ alberto lazzaretti ♥ virgilio beltrando ♥ barbara boffa ♥ giorgio bertolo ♥ daniele allocco ♥ franca miretti ♥ john skinnader♥ loris genesio ♥ studio agrò ♥ padre gianni nobili ♥ giorgia morra ♥ marco patagarro eula ♥ max garbo ♥ massimiliano tinelli ♥ marina gemic e vittorio salvini ♥ claudio bezza e chiara fan-tauzzo ♥ luca buratti ♥ marco mangini ♥ manuela bocco ♥ massimo durante ♥ marco di gregorio e donatella ♥ andrea ceccarelli ♥ federico barral ♥ massimo santambrogio ♥ alessandro deangelini ♥ gianfranco de cesaris ♥ nicola cascino ♥ elena pini ♥ giulia montrasio ♥ luca musumeci e stefania spennacchio ♥ stefano ronzoni ♥ giovanna giuliana ♥ federica rovelli ♥ andreavolonté ♥ elisa reginato ♥ paola budini ♥ paolo brosio ♥ patrizia manzone ♥ stefano stirpe ♥ stefania e fabrizio barale ♥ sandra abbona ♥ isabella valletti ♥ maura semprevivo ♥ luca agnelli♥ samuela bozzoni ♥ silvana terrini ♥ elisabetta broglio ♥ ricard solé ♥ andrea saetti ♥ adriano tomasetta ♥ martina casadei ♥ claudia mazzei ♥ alessandro gallio ♥ marco tomasetta ♥ mau-rizio d'adda ♥ alessandro gullo ♥ francesca piovaccari ♥ valeria zorzi ♥ nicole e flavia galimberti ♥ giacomo moletto ♥ nicola moletto ♥ danilo daniela margherita e veronica fava ♥ robertogaravaglia ♥ silvana anzil ♥ laura anzil ♥ frida frezza ♥ luca roldi ♥ micaela rambelli ♥ alessia castelli ♥ lorella bazzani ♥ leo conti ♥ laura pacchioni ♥ marco panza ♥ davide e alessandromustica ♥ maria elena stocchi ♥ luisa valsecchi ♥ gianluca sanvito ♥ gianluca falsitta ♥ elisabetta vezzani ♥ associazione musicaingioco ♥ emanuela federico e ludovico ♥ michele elena emaresa acquarone ♥ maria teresa bortoluzzi ♥ stefano d'adda ♥ marcello casadei ♥ raffaella cova ♥ marco pignattai ♥ alessandra camurri ♥ tommaso albinati ♥ maria roberta lucchesini ♥sandra casadei ♥ luca utili ♥ rosangela anglani ♥ andrea tosi ♥ paolo ortolina ♥ luca sacchi ♥ mara soldera ♥ loredana miola ♥ nicola persegati ♥ stefano mancini ♥ alberta magni ♥ nicolasperoni ♥ benedetta speroni ♥ lorenzo de salvo ♥ ivana capozzi ♥ ettore d'adda ♥ davide dania ♥ alessandra ghirotti ♥ sergio febbi e riccardo febbi ♥ paola tarabra ♥ fabio russo ♥ alessan-dro concetti ♥ gina lagalia ♥ ivano palombi ♥ grazia e enzo ♥ paola e max ♥ diego plati ♥ greta e claudia ♥ jacopo dalai ♥ mamma milly ♥ tiziana ♥ giulia di sipio ♥ laura calligarich ♥ annabiasi leonardo biasi e raffaella foschi ♥ alessandro vittoria e luca ♥ carmen basanisi ♥ michela dario chiara alberto e elena regazzoni ♥ federica poletti ♥ piero macchi ♥ luisa baldini ♥ bar-bara alberti ♥ raffaella capellaro ♥ amparo restrepo ♥ lucia camilla e irene fiorini ♥ valentina vanoni ♥ annamaria bichisao ♥ alberto ciancio ♥ jessica manfreda ♥ monica botto ♥ stefano erri-co ♥ matteo errico ♥ chiara baj ♥ fabrizio lepri ♥ classe v a alfieri ♥ silvia saler ♥ lia gugino ♥ samuele maruca ♥ alice marangon ♥ melanie del genio ♥ silvia maria mora ♥ lara cimmino ♥erika godi ♥ mehdi el batal ♥ elena colli ♥ beniamino valsesia ♥ andrea bizzetti ♥ davide manzo ♥ carmela d'antonio ♥ marika callegari ♥ jacopo smorgon ♥ shu thongprachum ♥ graziellatabozzi ♥ giuliana dall'ara ♥ annalisa castelli ♥ mimma giannetto ♥ caterina d'agostino ♥ agnese consonni ♥ matteo marta cristina e alberto cannistrà ♥ fabrizio colciaghi ♥ claudio dozio ♥lucrezia giaime maura e giacomo ferrigno ♥ sandra graffigna ♥ la tua casa moneglia ♥ guido bichisao ♥ elena fratti ♥ serena todesco ♥ roberto bernocchi ♥ giuseppe bettoni ♥ graziella eantonio panizza ♥ benedetta nocita ♥ popi e graziella nocita ♥ giampaola e sandro mazzucchelli ♥ sara panizza ♥ vania panizza ♥ isabel aranda ♥ matteo e pablo panizza ♥ nicola carrù ♥chiara foglia ♥ federico fontana ♥ giulia maria fiorella e elio de paquale ♥ andrea simone rosy e luca traverso ♥ marco tuffi ♥ diego e luisa lorenzini ♥ adriana e eddy scarso ♥ gianmarco pap-palardo ♥ barbara castiglioni ♥ paola castiglioni ♥ francesca colombo ♥ barbara lanzillo ♥ jenny e franco manzocchi ♥ lorenzo e alice vigorito ♥ greta spoladore ♥ toio e cicci ♥ dodo e cri-stina ♥ elena bozzola max sanna francesca e darin ♥ titì fiorini ♥ elisa e pierfranco crosti ♥ emma cometto ♥ laura pacchioni ♥ valentina russello ♥ chiara e goffredo bonasi ♥ paola masini ♥giuseppe bruno ♥ patrizia sevieri ♥ alia bengana ♥ walter roffinoli ♥ anna dall'osso ♥ raimondo gissara ♥ bianca giacomo viviana e claudio elie ♥ filippo marconi ♥ alessandro valeria giaco-mo francesca e renato vella ♥ guido e beatrice chichino ♥ luisa de paoli ♥ chiara pagani ♥ jacopo e maurizio carrer ♥ laura dozio ♥ lorida tieri ♥ elena roberto daniele chiara rosella e massi-mo gianotti ♥ natalia schiavon ♥ silvia bailo ♥ mara giulia mathias sara e stefano zimbaro ♥ annarosa belso ♥ guido francesca ludovica sofia e … gelpi ♥ bibi dalai ♥ marco francesca anela tonycazzaniga ♥ luca roldi ♥ stefania di giacomo ♥ elena lamera ♥ daniela medici ♥ mario tomasoni ♥ paola francescon ♥ emanuele palermo ♥ staff 91 ♥ cambiolavoro srl ♥ aki memon ♥ nunziabalzano ♥ emanuele greco ♥ francesca spelta ♥ maricarmen serrano ♥ micol ferraresi ♥ adda ♥ andrea torelli ♥ silvia marini ♥ grace hidalgo ♥ eurologos milano srl ♥ matteo fiorini ♥ dariobertolesi ♥ paola scodeggio ♥ francesca castelnuovo ♥ enrica viola ♥ simon cripps ♥ patrizia zapparoli ♥ martina nencini ♥ marika cenerini ♥ speed transport service italiana srl ♥ gian pierofiorini ♥ giuseppe pandolfino ♥ carmen ruggiero ♥ fabrizio monterosso ♥ tatiana belloni ♥ gabriele dozzini ♥ massimo nocito ♥ egidio tarantino ♥ johannes de ciutis ♥ patrizia romani ♥mohamed ben aziza ♥ antonello felline ♥ alberto cometto ♥ tiziana e osvaldo crivena ♥ rosanna gervasi ♥ daniele piani ♥ luigi del guercio ♥ deyvi balvin ♥ giovanni pioppo ♥ arachno team♥ franco 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associazione culturale progetto anitié ♥ annamaria carlone ♥ monia ♥ studio alessio marconi testori ♥ marco alessio ♥ minomarconi ♥ sergio testori ♥ luca plati ♥ achille saverio ♥ daniela cellerino ♥ roberto marconi ♥ luciana buttero ♥ rosy fraguglia ♥ italia arienti ♥ ina subert ♥ enspace ♥ annalisa rossi ♥ sabinaantonini ♥ guido giannelli ♥ cristina manghi ♥ silvia frau ♥ rafaela ruju ♥ serena ruju ♥ claudia avella ♥ augusta mamoli ♥ carlotta tommaso e martina volpi ♥ veronica susanna e stefano capel-lupo ♥ ceb srl ♥ ottavio giovannelli ♥ carlo tagliabue ♥ sebastiano monteleone ♥ alessandra campitelli ♥ elena cammi ♥ valeria calvi ♥ marco rossi ♥ meeting packet ♥ enrica mamoli ♥ forak♥ giancarlo uzzo ♥ marina uzzo ♥ stefano daniela francesca uzzo ♥ sergio uzzo ♥ enrico bardella ♥ teresa taormina ♥ mediaprint ♥ francesco venturini ♥ massimiliano ubbiali ♥ salvatore cala-brese ♥ lorenzo cassini ♥ erminio corna ♥ alberto curti ♥ barbara ferrari ♥ simone la corte ♥ osvaldo lui ♥ roberto pettenati ♥ emilio pezzoni ♥ sergio pizzi ♥ grzegorz pniewski ♥ rinaldotodaro ♥ andrea vailati ♥ mediascan ♥ alessandro magni ♥ pasquale alzani ♥ francesco besana ♥ antonella cavalera ♥ riccardo meazza ♥ mediaservice ♥ virginio magni ♥ antonio allegra ♥tiziana calvello ♥ ivano cassano ♥ antonio ferinaio ♥ emanuela franzoni ♥ manuela invernizzi ♥ alberto bruno ♥ massimo mascheroni ♥ rosa sergio ♥ corrado venturini ♥ pentaphoto ♥ rober-ta trovati ♥ armando trovati ♥ alessandro trovati ♥ marco trovati ♥ lucia pellegrini ♥ giovanni auletta ♥ claudio scaccini ♥ andrea rustioni ♥ simona dinetta ♥ luca strigiotti ♥ giulia strigiotti ♥max bardotti ♥ andrea ♥ matteo ♥ samuele ♥ bruno ♥ gigi ♥ alberigo ♥ claudio ♥ luca ♥ riccardo ♥ davide ♥ stefano ♥ daniele ♥ mario ♥ gianni ♥ gigi ♥ michele ♥ famiglia dozio ♥ eagles1981 ♥ davide luisa e bruno quaini ♥ pedro fernadez vargas ♥ jaime jaramillo ♥ alessia portoghese ♥ valentina federico e martina lussana ♥ riccardo e raffaella masini ♥ marzia e alessandro♥ laura e roberto gianesini ♥ daniela romagnoli ♥ elisabetta gerosa ♥ elena rossi e grazia sacchi ♥ emanuela e davide villani ♥ tiziana e elio tragni ♥ anna malosio ♥ francesca gambardella ♥elisa grossi pometti ♥ associazione nord sud onlus ♥ mirko callegari ♥ alessandro paini ♥ clara de giuli ♥ cecilia gulisano ♥ silvia gulisano ♥ margherita mamoli ♥ alba muzzi ♥ le educatriciannamaria sonia simona ♥ vittorio carnemolla ♥ igea maggiolini ♥ adriana maggiolini ♥ giorgio maggiolini ♥ simonetta grazzini ♥ antonio cometto ♥ silvana maggiolini ♥ franco e orietta troia-no ♥ filippo e tommaso bottin ♥ andrea bottin ♥ milena concetti ♥ silvano leva ♥ filippo tania e sergio bertolesi ♥ tina e emilio bertolesi ♥ federica capuzzo ♥ sandra galbignani ♥ marisa ber-tolesi ♥ paola casartelli ♥ sara carnevale ♥ silvia ghisio ♥ massimo volpi ♥ gianfranco goffi e aliviaggi tour operator srl ♥ monica albertoni ♥ claudia montanari ♥ alberto ferri ♥ marie annebussiere ♥ vittorio bertogalli ♥ giuseppe perfetto ♥ adelia martini ♥ zia andreina ♥ alberto gallio ♥ gianluca gallio ♥ giorgio gallio ♥ fabiana gatti ♥ paolo mondini ♥ nicola appicciutoli ♥daniele paladini ♥ enole nielsen ♥ matteo dondè ♥ federica bianchi ♥ elena plati ♥ anna di silvestro ♥ jole garuti ♥ matteo dones ♥ roberto dones ♥ lorena carro ♥ matteo ciliberti ♥ luca cili-berti ♥ marco ciliberti ♥ caterina cavallo ♥ jacopo e luca carter ♥ diego e elettra plati ♥ luciana salvatori ♥ alberto colciaghi ♥ marzia bonizzoni ♥ egle e ilaria colciaghi ♥ tommaso e giorgialarosa ♥ francesca venato ♥ katia babbini ♥ alan ferrari ♥ prisca baldo ♥ roberto ambrosi ♥ vittorio ramella ♥ patrizia trevisin ♥ maria frosi ♥ carlo cassani ♥ giuseppina rinaldi ♥ valeria cas-sani ♥ roberta carpani ♥ giuseppe toniolo ♥ gilda bambino ♥ alessandro moro ♥ classe iv a scuola primaria fabbri ♥ elena ♥ ludovico ♥ roberto ♥ claudio ♥ alessandro v. ♥ camilla ♥ ales-sandro c. ♥ rita ♥ giulia ♥ arianna ♥ alice ♥ davide ♥ m. angelo ♥ vittoria ♥ costanza ♥ riccardo m. ♥ riccardo ♥ adriano ♥ matteo ♥ eleonora ♥ alberto ♥ rossana ♥ lorenzo talamo ♥ mauri-zio talamo ♥ dario chiaravalli ♥ marzia gastaldi ♥ miky decio ♥ ale giovanni e stefano colombo ♥ mariarosa e nino casanova ♥ michela casanova ♥ francesca colciaghi ♥ giovanbattista plati ♥raffaella panigada ♥ springer-verlag italia ♥ madeleine hofmann ♥ giuseppe stroppa ♥ enrica strada ♥ antonella la rovere ♥ gloria de ponte ♥ patrizia daniela angeli ♥ pietro marini ♥ elisa-betta loi ♥ luca lunardi ♥ veronica setola ♥ vincenzo beninato ♥ andrea e pietro ferrari ♥ michela casanova ♥ damiano bogo ♥ enza de bellis ♥ gisella novello ♥ vittorio pisicchio ♥ daniela gal-biati ♥ gabriella pinolo ♥ capricorn srl ♥ paola toniolo ♥ elisabetta peruffo ♥ laura aiello ♥ nadia galimberti ♥ alberto ipsilanti ♥ dario piletti ♥ lara bellardita ♥ michele novaga ♥ micheleschiavone ♥ silvana ghioni ♥ marina gianesini ♥ dario basile ♥ sabrina lombardi ♥ giorgio guccini ♥ paola fabio giulia camilla e paolo maragno ♥ matilde e piergiorgio petruzzellis ♥ france-sca cantarutti ♥ luisa basso ♥ katia malgioglio ♥ stefano marchi ♥ andrea gaeta ♥ safety partner srl ♥ cosimo ♥ gian giorgio ♥ vincenzo ♥ manuela notti ♥ claudia muro ♥ martina todesco ♥barbara da luca ♥ antonietta e franco ♥ lara cimmino ♥ cristina poletti ♥ giorgio boratto ♥ alberto mauri ♥ paolo elena e ariele cattaneo ♥ giampaolo mirri ♥ simone fontana ♥ alessandro demelas ♥ sonia de luca ♥ dario pigaiani ♥ angela bagnati ♥ maurizio barella ♥ piercarla battarini ♥ raffaella stracquadanio ♥ lorella bazzini ♥ lapo de carlo ♥ yade mamadou ♥ margherito ♥metrella ♥ arbi mone ♥ he jinchuan ♥ patrizia sevieri ♥ erika brovelli ♥ cyndra velasquez ♥ rino cimmino ♥ lions club borgomanero ♥ dorly albertoni ♥ lalla alfani ♥ delly asnaghi ♥ enricacarrera ♥ mariangela casarotti ♥ amelia cotogno ♥ maria rosaria gattone ♥ liliana pezzana ♥ rosanna prosino ennio e ada, giuseppe e lia, giovanni e liliana ♥ carlo carlini ♥ steve lowe ♥ elenacazzaniga ♥ mauro ferrero ♥ classe iiib scuola elementare via bocconi ♥ giorgia lodigiani ♥ rosella capitani ♥ asilo nido multietnico giramondo ♥ rosella campanella ♥ cristina pedretti ♥ ema-nuela monguzzi ♥ stefania conte ♥ graziella rubanu ♥ anastasie egueu ♥ elizabeta ivanova ♥ manuela ferrari ♥ sherifa moahmed ahmed ♥ gehan morcos ♥ khader tamini ♥ barbara dambro-gio ♥ elisa migliavacca ♥ anna mazzone ♥ francesco giusti ♥ valentina corio ♥ jas spa ♥ samuele marconi ♥ giorgio redaelli ♥ paola amigoni ♥ mario spreafico ♥ elisabetta soglio ♥ antonia jac-chia ♥ teresa monestiroli ♥ erica brovelli ♥ antonella colombo ♥ maria e loris panzeri ♥ associazione stak ♥ alessandra e beatrice monterosso ♥ bruno muner ♥ il beppe e l'adele ♥ a.s.bovisa84 ♥ lonati beniamino e famiglia ♥ elena giuseppina perletti ♥ elena salvi ♥ carlo pelizzi e barbara bordini ♥ marta gatti ♥ stefano torretta ♥ coletta fasola ♥ diana gianola ♥ maria grazia lodi-giani ♥ irene nicola gigi e sabrina bernareggi ♥ enzo schiarripa ♥ massimo zurria ♥ luigi di sipio ♥ benedetta alessandro e francesco simi ♥ ivano palombi ♥ silvia carameli ♥ lodi giorgia ♥bruno e annamaria bailo ♥ antonella bazzi ♥ luigi forzatti ♥ serena geravini ♥ davide molteni ♥ lara e maurizio ♥ claudia sanvico ubezio ♥ elena sanvico ♥ domenico antonelli ♥ masini bianca♥ clara ergoli ♥ thomas fuso ♥ fabio ardito ♥ alexandra pecorelli ♥ nicola giorgi ♥ sara anselmi ♥ manuela bocco ♥ federico barral ♥ danilo coglianese ♥ andrea gucciardi ♥ alberto ornago ♥gianfranco tonoli ♥ adriano tirelli ♥ roberto corradini ♥ alessandro farmeschi ♥ benedetta maiocchi ♥ jennifer minasi ♥ paola e massimo ♥ mary e giulio ♥ lavinia basso ♥ marco carillo ♥ silviaacrocece ♥ pier paolo greco ♥ sergio solero ♥ stefania bertelli ♥ alessandro de angelini ♥ riccardo chiesa e valentina ardone ♥ massimo rossi ♥ marco makaus ♥ nicoletta salvia ♥ bruna del-l'agnese ♥ monica colombo ♥ webm-org ♥ act now alliance ♥ medecins sans frontiers holland ♥ comitato internazionale croce rossa ♥ compagnie artistique trô afrique ♥ centre de santé foco-lari mariapolis victoria man ♥ azienda ospedaliera ospedali riuniti di bergamo ♥ azienda ospedaliera san paolo milano ♥ cliniche gavazzeni s.p.a. ♥ tino sana arredamenti s.r.l. ♥ consulenzeambientali s.p.a. ♥ aethra s.p.a. ♥ casa editrice elsevier ♥ 4emme italia s.r.l. ♥ università degli studi di bergamo ♥ università bicocca ♥ politecnico milano ♥ international heart school bergamo ♥associazione di bergamo per la formazione medica continua onlus ♥ istituto farmacologico mario negri ♥ sistema bibliotecario biomedico lombardo ♥ comune di bergamo, ufficio pace e coo-perazione ♥ commission santé man ♥ caritas man ♥ fraternità dei frati cappuccini abidjan ♥ oratorio di curno ♥ matteo finassi ♥ enrico colpani ♥ andrea ciocca ♥ felice rizzi ♥ tino kakou ♥ mirconacoti ♥ cesare borin ♥ idalia gualdana ♥ sergio cecchini ♥ vanni maggioni ♥ ale, il calta ♥ mala k. edmond ♥ moh cede ♥ cristian ferrari ♥ elena besola ♥ elisabetta ferrario ♥ rino ♥ paola tocco♥ johanne campoy ♥ dr. tuo ♥ dr. lee ♥ tierry djekou ♥ benjamin ♥ johanna ♥ lainé mamadou ♥ marta panzera ♥ raffaella gentilini ♥ bernard kei ♥ silvaine ♥ dominique djere ♥ carlo montaguti♥ jeremie dogbo ♥ carmen ♥ compagnia brincadera ♥ giuseppe goisis ♥ nicola cazzalini ♥ fiorella corona ♥ alberto benigni ♥ konan norbert kouassi ♥ alphonse lou ♥ denis assande ♥ hora-ce acakpo ♥ michelins guessan ♥ naminignan ouattaro ♥ ballo aboulaye ♥ daniel g. gulu ♥ guillaume o. strézeleck ♥ fedele salvo ♥ giusi conti ♥ angelo minali ♥ jolly sylvain gleh ♥ philomène

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I nostri progetti2001 2002 2003 2004 2005 2006

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I progetti sono sogni con delle scadenze.

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SlatinaNel 2001, in Romania: ristrutturazione di alcuni bagni e camere della sezione di malattieinfettive pediatriche dell'Ospedale giurisdizionale di Slatina, in Oltenia, e mantenimentoper tre anni di un'assistente materna.

“Il prossimo venerdì, questa bimba sarà la nuova venuta nellaCasa dei Sogni. Sui documenti si chiama X, ha un mese e tresettimane, 4 kg. La chiameremo Tiziana. Aspettiamo questoangioletto tra noi con incredibile impazienza. È bellissima.Ciao, Antonio.”

Vineria viitoare, aceasta fetita

va fi nou-venita in Casa de Vis.

In documente se numeste X, are 1 luna

si 3 saptamani, 4 kg.

Noi o numim Tiziana.

Sosirea acestui ingeras printre noi este

asteptata cu foarte multa nerabdare!

Este superba!

Ciao, Antonio

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2001

Budget preventivo progetto ristrutturazione Euro 8.041TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 23.255Spese progetto (stampa, spedizione, segreteria) Euro 4.996Fondi a disposizione per progetto Slatina Euro 18.259Fondi stanziati per progetto ristrutturazione Euro 9.259Fondi stanziati per progetto “Assistenti materne” Euro 9.000

in collaborazione conFundatia “I nostri bambini”str. Ciresului n° 100 Bals - c.p. 235100 (Olt) RomaniaConto corrente RO39 RZBR 0000 0600 0389 2107Tel./Fax 0040 249 454246 e-mail: [email protected]

www.inostribambini.org

Carissimi amici del Xmas Project,

anche quest'anno il Natale è ormai alle porte e come di consueto ci si rivede qui, sulle pagine del Librosolidale 2007. Proviamo a risalire alprimo numero del Librosolidale, “Slatina 2001”, quando insieme a voi ci ponemmo l'obbiettivo di ristrutturare una parte della sezione dimalattie infettive dell'ospedale di Slatina. I bambini fruitori del progetto provenivano dagli istituti per minori abbandonati e ammalati dellagiurisdizione dell'Olt (a sud-ovest di Bucarest). Nella stessa giurisdizione e più esattamente a Bals sarebbe poi nata la “Casa Dei Sogni”.Da allora molto è stato fatto alla “Casa Dei Sogni”, molti altri bambini oltre a quelli iniziali sono stati nostri ospiti. Purtroppo, la maggior partedi loro, in questi anni, ci ha lasciato. Le loro condizioni fisiche erano allo stremo, la malattia e l'abbandono avevano minato all'inverosimile iloro corpi e le loro menti. E… che cosa abbiamo fatto per questi bambini? Ci siamo più volte posti questa domanda. Disperatamente, tante etroppe volte ci siamo dovuti “consolare” pensando di avergli reso perlomeno felice un poco di esistenza. Abbiamo restituito a loro dignità eloro hanno reso la nostra vita dignitosa, utile ed essenziale. Ci hanno insegnato infine a “sentire i pensieri e a pensare i sentimenti”. In questi ultimi anni, la Fondazione è divenuta un'importante e apprezzata istituzione. Abbiamo ottenuto l'accredito e la licenza di stato peroperare in Romania con l'infanzia in difficoltà, l'affido e l'adozione nazionale. Oggi la Fondazione viene chiamata a intervenire sui casi piùcomplessi. I neonati abbandonati da madri sieropositive. Al momento abbiamo presso la nostra casa infanti di pochi mesi che stanno cre-scendo curati e amati come se fossero i nostri figli. Siamo “Casa Famiglia”, centro medico e di assistenza sociale e giuridica, centro educati-vo. Proveremo anche a formare i giovani al mondo del lavoro iniziando con i più grandi un'attività di coltivazione di fiori e ortaggi in serra.Dopo la costruzione della struttura, la principale voce di spesa è diventata quella degli stipendi del personale specializzato che opera con noiper poter rendere effettivi e puntuali tutti i servizi che vi ho appena elencato. Da non trascurare gli alimenti, il materiale per l'igiene e i pre-sidi medico sanitari, l'assistenza in ospedale, gli esami specialistici e i medicinali, i vestiti, i trasporti da e per gli ospedali per i frequenti rico-veri, le vacanze dei bambini e i loro trasferimenti in Italia per ragioni mediche.Speriamo di continuare ad avere il sostegno di tutti voi, in modo che possiate concorrere a far battere il cuore di questa istituzione, la fami-glia de “I Nostri Bambini” di Bals. Sogniamo anche di poterci dedicare alla costruzione di una nuova struttura per l'infanzia dove si possafare della riabilitazione psico-motoria, fisio-terapica, psicologica e psico-analitica.Sogniamo il bene di tanti altri bambini. Sogniamo di poterlo fare grazie e insieme a voi.

Antonio Ellero e “I Nostri Bambini”2|

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AssadaNel 2002, in Niger: costruzione e avviamento di una scuola nel villaggio di Assada(aule, alloggi, servizi igienici, cucina e magazzino nonché muro di recinzione).

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Budget preventivo progetto Scuola Euro 29.000TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 36.750Spese per spedizioni Euro 1.100Spese di segreteria e cancelleria Euro 150Stampa Librosolidale 2003 Euro 8.100Fondi stanziati per progetto Euro 27.500

2002Sguardo dal basso.

Alcune sono un po' storte, altre divertenti, alcune piene di persone, altre piene di paesaggi, alcune decisamente fuori fuoco, ma tuttesono bellissime. Sono le fotografie scattate dai bambini della Scuola di Assada che, grazie alla collaborazione di Les Cultures, dell'OngAfaa e degli insegnanti della scuola, hanno avuto la possibilità di avere per le mani una macchina fotografica usa e getta.

L'unica indicazione che hanno avuto è stata quella di “fotografare”. Ne sono uscite più di quattrocento fotografie, una carrellata diimmagini scattate da un punto di vista sul mondo che nessun adulto italiano poteva immaginare. È curioso vedere il Niger con gli occhidei bambini che lo vivono da sempre, entrare con discrezione nell'intimità del loro sguardo e notare i particolari che stanno a cuore aognuno di loro. Sicuramente per i bambini è stata un'esperienza divertente, a giudicare dai sorrisi dei ritratti che hanno scattato, masoprattutto si è trattato dell'esperienza unica di raccontare e raccontarsi attraverso la gente, i colori e i paesaggi della loro terra. Dare lapossibilità ai bambini di raccontarsi, di mostrarci la loro vita e di divertirsi: è uno di quegli obiettivi che non leggi mai in un progetto dicooperazione, eppure è precisamente quello che è accaduto quest'anno ad Assada.

La costruzione della scuola è cominciata nell'ottobre del 2002 e, anche grazie al sostegno dell'Associazione Xmas Project e del PAM, èstato possibile assicurare il funzionamento della mensa, dell'orto e il finanziamento degli stipendi degli insegnanti e degli operatori.L'anno scolastico 2007/2008 ha riaperto i battenti lo scorso 15 ottobre con un numero record di iscritti: più di 100 alunni, divisi in 6classi, hanno la possibilità di frequentare le lezioni. Così tanti bambini da rendere necessaria la costruzione di una quarta aula, che siaggiungerà questo autunno alle tre già costruite. Per la prima volta ad Assada una classe di alunni si preparerà agli esami per il “certifi-cat”, che segna il termine degli studi primari. Les Cultures seguirà da vicino questo importante momento di passaggio con alcune borsedi studio per sostenere il percorso scolastico dei più bravi al nuovissimo college di Dabaga.

Paola Amigoni, Les Cultures

in collaborazione conLes Cultures ONLUSLaboratorio di cultura internazionaleCorso Martiri, 31 - 23900 LeccoTel.: +39 0341 284828 - Fax: +39 0341 [email protected]

www.lescultures.it

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BogotáNel 2003, in Colombia: acquisto nell'area urbana di Bogotá di una Casa Hogar (casafamiglia) destinata a ospitare circa 60 giovani che hanno concluso il processo direinserimento sociale all'interno della Fondazione e si preparano a lasciarla.

“Nunca, nunca, nunca,

dejes de soñar;

ponle alas a tu imaginacion

y tren de aterrizaje a tus sueños”

Jaime Jaramillo

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2003Carissimi amici del Xmas Project,

più di vent'anni fa centinaia di bambini e bambine vivevano nelle strade di Bogotá e Jaime Jaramillo avviò la sua crociata contro que-sta grave ingiustizia iniziando a far loro visita di notte portando pane, amore e un messaggio di speranza: la possibilità di accoglierlinella Fundación Niños de los Andes, un luogo creato al solo scopo di proteggerli. Ciò che nacque dal sentimento di un uomo divenneun’istituzione e dal quel momento iniziò il processo di costruzione e consolidazione della Fondazione. Una menzione speciale merital'apporto ricevuto da parte della comunità italiana attraverso il Xmas Project, che ci ha permesso di consolidare il programma di “Prepa-ración para la Vida” (Preparazione alla vita) con gli adolescenti di Casa Albachiara, acquistata grazie ai 26.700 Euro raccolti con il Libro-solidale 2003. Questa struttura è stata ristrutturata e adattata per dar luogo a questo programma che consiste in un periodo di transi-zione tra la fase di protezione e quella della reintegrazione sociale. Di fatto è il ponte che unisce la Fundación e il ritorno nella società.

Dalla sua apertura, nel maggio del 2005, Casa Albachiara ha accolto 156 adolescenti tra ragazzi e ragazze offrendo loro le fondamentasu cui basare il proprio progetto di vita. Una casa che ha permesso loro di prepararsi psicologicamente per cominciare a vivere autono-mamente rientrando nella società come persone utili e attive. L'obiettivo principale di quest'anno si è focalizzato sui centri di formazio-ne e impresa, luoghi dove i ragazzi hanno la possibilità di apprendere e di acquisire le competenze tecniche nei settori della carpenteria,della gioielleria, della panificazione e della meccanica, con la possibilità poi di aver accesso a contratti di lavoro veri e propri. L'idea è quella di dare un orientamento occupazionale ai giovani dando loro opportunità concrete di impiego e quindi di reintegrosociale. Questo progetto di formazione orientata all'impiego contribuisce puntualmente alla realizzazione degli Objetivos de Desarrollodel Milenio de la ONU nella lotta contro la povertà. Se si considera che il lavoro è il miglior modo per combatterla, i ragazzi e le ragaz-ze di Albachiara si meritano la giusta opportunità di poter accedere a un impiego dignitoso. La nostra enorme gratitudine va al XmasProject e alla comunità italiana perché senza il loro appoggio difficilmente avremmo raggiunto i nostri obiettivi.

Pedro Fernández Vargas, Fundación Niños de los AndesBogotá, 24 Ottobre 2007

Budget preventivo progetto Casa Hogar Euro 35.000

TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 35.340

Spese per spedizioni, segreteria e cancelleria Euro 540

Stampa Librosolidale 2003 Euro 8.100

Fondi stanziati per progetto Euro 26.700

in collaborazione conFundación Niños de los AndesCarrera 20 bis A # 164-51 – A.A. 103659, BogotáTel.: 0057 1 6780655Fax: 0057 1 [email protected]

www.ninandes.org

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RupandehiNel 2004, in Nepal: progetto socio-sanitario a favore di una comunità di donne Dalit: 18 borse di studio, produzione di materiale informativo e acquisto di attrezzature medi-che per cliniche mobili.

Dear Valeria, Tilak ji and Xmas Project,

Please find attached two photos. The big one represents Dalit women marching during

the second national convention of FEDO. The little one shows Dalit women participating

in the congress "Involvement of the Dalit Women in Politics"

Best regardsSunil Basnet, FEDO

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2004Aggiornamento sul Progetto “Dalit, gli intoccabili” e approfondimento sull’operato del partner locale nepalese Fedo.

Importante presupposto alla comprensione di quanto Fedo stia facendo è l'attenzione alla situazione politica del Paese, che faticosa-mente sta portando avanti il processo di pacificazione. Fedo da ormai 13 anni è impegnata a favore delle caste più deboli e contro lediscriminazioni di genere e ha partecipato ai recenti moti popolari per l'affermazione dei diritti dei più deboli. Quest'anno è stata coin-volta nel tentativo di ricostruzione democratica del Paese. Nella nuova assemblea costituente è presente una rappresentanza Dalit pro-porzionata tra uomini e donne e viene garantendo così l'attenzione ai Dalit e ai loro diritti.

Il Nepal si sta ponendo il difficile obiettivo di ristabilire un equilibrio sociale, attraverso uno sviluppo equilibrato dei diversi gruppi e dellediverse caste. A sostegno di questo obiettivo, Fedo ha lavorato incisivamente per il raggiungimento del benessere dei cittadini nell'affer-mazione dei loro diritti con particolare attenzione alle donne Dalit, includendo queste tematiche nei programmi formazione, interazio-ni, workshop e partecipando altresì alle manifestazioni pubbliche di protesta.

Si sono purtroppo verificati svariati episodi di chiusura verso i Dalit: per esempio, le donne Dalit che si sono recate al tempio di “Shaile-shwori” a Doti in occasione del festival nepalese del “Tij”, sono state respinte da estremisti indù e da gruppi ostili ai Dalit e, quando essehanno ribadito il diritto a entrare, sono state violentemente allontanate senza che l'amministrazione locale facesse nulla in loro difesa.Una manifestazione pubblica e la presenza di Fedo hanno condotto verso una caduta della tensione. È stato coinvolto il primo ministro,in quanto lo stato ha il dovere di intervenire contro questi abusi: ora le donne Dalit possono entrare nel Tempio e in qualunque pubbli-ca piazza. Questo è un esempio di come il movimento si sia inserito nelle strategie politiche del Paese.

Quest'anno Fedo ha allargato la propria presenza a 27 distretti realizzando il proprio programma con particolare attenzione al sostegnoeconomico delle donne Dalit e all'incentivazione di modalità di autosviluppo. Durante quest'anno Fedo ha altresì organizzato un pro-gramma di sensibilizzazione pubblica su HIV/AIDS, e ha iniziato programmi di sensibilizzazione su nutrizione e vaccinazioni.

Maria De Carli, Grt

Budget preventivo progetto Dalit Euro 28.000

TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 36.890

Spese per spedizioni, segreteria e cancelleria Euro 790

Stampa Librosolidale 2004/5 Euro 8.100

Fondi stanziati per progetto Euro 28.000

in collaborazione conG.R.T. Gruppo per le Relazioni TransculturaliVia Desiderio 26/A - 20131 MilanoTel./Fax: + 39 0226681866e-mail: [email protected]

www.grtitalia.org

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MilanoNel 2005, in Italia: realizzazione del “Progetto 100 euro” che prevede l'inserimento di 10bambini stranieri, figli di “genitori soli” in situazione di grave disagio economico e sociale.

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2005Ciao cari amici,

eccoci qui ancora una volta a testimoniare la potenza del Xmas Project. Siamo davvero felici, e anche onorati, di dirvi che tutti i genitorisoli dei dieci bambini del “Progetto 100 euro” hanno ottenuto il permesso di soggiorno. I loro bambini hanno potuto così essere iscrittialla scuola materna – a parte Luisa che essendo “ancora” piccola comincerà solo l'anno prossimo!

È proprio vero il detto per cui piove sempre sul bagnato! E nel nostro caso l'accezione è… fortunata. Infatti, proprio grazie all'“Acquaper Gongode” è accaduto che un nido simpatico e generoso di Milano, sfogliando il Librosolidale 2006, conoscesse il nido Giramondo.È nato così un incontro tra i due nidi che si è trasformato in amicizia e come tutte le relazioni feconde, dopo aver messo le radici, il lega-me ha dato i suoi frutti. Il “nido-simpatico-e-generoso” – come desidera essere chiamato per non farsi pubblicità – ha deciso pertantodi regalare al nostro nido moltissime Cose, tutte con la C maiuscola! Si tratta di mobili fatti a mano, giocattoli, bambole, materiale direcupero, tende dipinte dai bimbi e quant'altro le educatrici e i piccoli di Giramondo necessitassero. I locali di Giramondo non sono maistati così accoglienti, ricchi e stimolanti; il giardino di Giramondo è più vivo che mai e alle sue spalle ora si può ammirare anche unnuovo, lungo e coloratissimo murales, che abbiamo fotografato per voi!Cogliamo l'occasione su queste pagine per mostrargli ancora una volta la nostra immensa gratitudine.

Che altro dire? Noi ci auguriamo che la foga del circolo virtuoso contagi tutti quelli che verranno a conoscenza del Xmas Project… e checontinui a piovere sul bagnato affinché la rete della reciprocità non si interrompa.Ancora un sentitissimo Grazie di cuore, a tutti!

Asilo Giramondo

Budget preventivo progetto Chiedo asilo a Milano Euro 38.500

TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 39.240

Spese per spedizioni, segreteria e cancelleria Euro 860

Stampa Librosolidale 2005/6 Euro 7.080

Fondi stanziati per progetto Euro 31.300

in collaborazione conAsilo Nido Giramondo Via Candiani, 139 - 20158 Milano - Tel.: +39 02 39313197

Cooperativa sociale Città Nuova Piazza Alfieri, 3 - 20158 Milano - Tel./Fax: +39 02 3760512E-mail: [email protected]

www.coopcittanuova.it

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GongodeNel 2006, in Etiopia: realizzazione del progetto “Acqua per Gongode” che prevede lacostruzione di 10 bacini artificiali per la raccolta di acqua piovana, attrezzati con unapompa tidal ad azionamento manuale.

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2006Carissimi amici,

vi aggiorno circa l’avanzamento del progetto “Acqua a Gongode”. All'arrivo dell'intero ammontare della donazione OMO/Xmas Projectsono stati acquistati tutti i componenti per realizzare i 10 schemi di acqua potabile. I lavori sono iniziati lo scorso aprile, appena con-clusi i corsi di formazione per i manutentori scelti dalle comunità e, cosa indispensabile, la piccola stagione delle piogge. Naturalmente,la squadra di muratori e tecnici dell'acqua aveva monitorato il territorio di Gongode e scelto insieme alle comunità dove effettuare gliinvasi. Vi segnalo inoltre che tutte le comunità interessate partecipavano già precedentemente ad attività di animazione e i referentiICDP erano integrati tra i Maale dell'area di Gongode.

Per ragioni legate a variabili quali le condizioni atmosferiche e l'accessibilità delle strade per raggiungere le aree di progetto, oltre cheper l’esiguo numero di componenti della squadra di muratori e tecnici dell'acqua (8 in tutto), si è dovuto necessariamente suddividere indue tempi l’esecuzione del progetto. I lavori dei primi 5 bacini sono terminati nel mese di ottobre (3 a Golobrendo/Gongode, 1 a Gon-gode Health Post, 1 ad Achi Kumbulti) e hanno comportato: la selezione dei responsabili degli schemi d'acqua; l’ottimizzazione degliinvasi naturali e/o lo scavo ex-novo di invasi artificiali; la protezione degli invasi e il consolidamento degli argini; lo scavo dei pozziassociati agli invasi, la posa dei tubi di collegamento e l’immissione dei filtri in argilla; la creazione di abbeveratoi e lavatoi; la coibenta-zione del fondo degli invasi; la bonifica e la sterilizzazione finale degli invasi e dei pozzi.

Prevediamo di poter inaugurare i successivi 5 schemi entro la primavera del 2008, dei quali 3-4 nella regione di Gongode e 1-2 nellaregione di Dimena (territorio Hamer). Infine, per documentare l’avanzamento dell’intero progetto, Sara Cravero sarà in Etiopia tra la finedi dicembre 2007 e l’inizio di gennaio 2008. Un caro saluto a tutti,

Stefano Zimbaro, OMO Onlus

Budget preventivo progetto Acqua per Gongode Euro 29.000

TOTALE FONDI RACCOLTI Euro 31.902

Spese per spedizioni, segreteria e cancelleria Euro 850

Stampa Librosolidale 2006/7 Euro 8.052

Fondi stanziati per progetto Euro 23.000

in collaborazione conAssociazione OMO Onlus (Overtly Multiethnic Oriented)Strada Bria, 6 - 12042 Bra (CN) ITALYTel. +39 335 7919166 - Fax +39 0172 [email protected]

www.omoweb.org

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Xmas Project 2008? In primavera la scelta.

Segnalateci i vostri progetti.

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A partire dal Librosolidale 2004 abbiamo introdotto un piccolo grande cambiamento: non tro-vate infatti nessuna anticipazione sul progetto del prossimo Natale. Abbiamo deciso di rinviarela nostra scelta in primavera, perché desideriamo ampliare le nostre possibilità di intervento:vogliamo infatti dare modo a tutti voi di segnalarci iniziative che ritenete interessanti o di indi-rizzare verso di noi eventuali associazioni con le quali siete in contatto.

Ecco i criteri che ci hanno ispirato fino a oggi nelle nostre scelte e con i quali verranno valutate lefuture proposte.

Un progetto “finito”: scegliamo progetti il più possibile delineati e dettagliati, conobiettivi chiari, anche se piccoli, un budget definito e un tempo di realizzazione certo.

Un progetto “rispettoso”: appoggiamo progetti richiesti e voluti da chi ne beneficerà, oda chi opera direttamente sul campo. Pur gradite e necessarie tutte le associazioni “tramite”, cipiace alla fine arrivare ad aiutare un partner locale, che esprima un proprio progetto e il bisognodi finanziarlo.

Un progetto “sostenibile”: diciamo intorno ai 30.000 euro. Questa è la nostra poten-zialità, quindi meglio tenerne conto. Ci piace avere un budget preciso e dettagliato del proget-to. A preventivo e poi a consuntivo.

Un progetto “diverso”: desideriamo che la nostra piccola collana di libri ci aiuti anche ascoprire la varietà del mondo. Ci piace immaginare dei Librisolidali che ci portino di anno inanno ad avvicinare luoghi e problematiche differenti.

Altre cose che ci piacciono: ci piacciono le piccole associazioni che hanno progetti serie interessanti, ma un po’ meno strade aperte per finanziarli. Ci sembra più utile portare ilnostro piccolo contributo là dove non ci sono grandi possibilità di finanziamento. Ci piaccionole associazioni ben organizzate, quelle disponibili e desiderose di contribuire attivamente alladiffusione del Xmas Project.

Segnalateci dunque i vostri progetti, segnalateci alle associazioni che li portano avanti. Ricordatevi che dovrà essere realizzato nel 2009, anno in cui noi potremo finanziarlo. Sarà il protagonista del Librosolidale 2008/9.

All’interno della copertina di questo libro, trovate tutti i dati per contattarci.

Appuntamento quindi in primavera per la scelta del progetto. Buon Natale a tutti voi.

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per la stampa del Librosolidale 2007

per la realizzazione e il mantenimento del sito www.xmasproject.org

per la rilegatura del Librosolidale 2007

Un grazie particolare a:Tutte le persone che hanno devoluto il “5 per mille” al Xmas Project: questo libro è stampato grazie a loro!Paola Scodeggio e Gianluca Sanvito per l’insostituibile “aiuto contabile”.Marika Cenerini, Nathalie Lastella e Martina Nencini per le traduzioni dei testi relativi al progetto in Costa D’Avorio.Patrizia Zapparoli per la correzione bozze del Librosolidale 2007.L’équipe di Capricorn per il preziosissimo supporto grafico.Barbara Castiglioni, il Laboratorio di Parassitologia, Virologia, Batteriologia e Microscopia Elettronica della Clinica Malattie Infettive Policlinico “San Matteo” -Pavia e il Laboratorio di Neuroanatomia Molecolare dell'Istituto Neurologico “Carlo Besta” - Milano (Dott. Battaglia, Dr.ssa Finardi, Dr.ssa Locatelli e Dr.ssa Setola)per la ricerca e la fornitura delle immagini utilizzate come sfondi nella parte centrale di questo libro.Antonio e Tatiana Ellero della Fondazione “I Nostri Bambini”.Paola Amigoni e Giorgio Redaelli dell’Associazione “Les Cultures”.Pedro Isaac Fernández Vargas della “Fundacion Niños de los Andes”.Valeria, Loris e Maria Panzeri del Gruppo GRT.L’équipe dell’Asilo Nido Multietnico Giramondo.Sara Cravero e Stefano Zimbaro di OMO.L’Associazione Sguazzi per il supporto nella realizzazione di questo volume e, in particolare, Mirco Nacoti, un grande medico e un grande uomo.Tutti coloro che credono in questo progetto.

Realizzazione grafica: Jacopo Dalai & Matteo FioriniStampato a Milano, Novembre 2007

È consentita la diffusione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione in via telematica a uso personale dei lettori, purché non sia a scopo di lucro.

Xmas Project ringrazia:

www.xmasproject.org

www.sguazzi.com

Concludiamo il Librosolidale 2007 con una breve, personale e magari opinabile carrellata di homepage di sitiInternet. A sinistra trovate raffigurate le homepage del nostro sito www.xmasproject.org e di quello di Sguazzi,www.sguazzi.com; nella pagina di destra una selezione di siti di tutti i generi e di tutto il mondo. Non c'è daparte nostra, ovviamente, nessuna pretesa di essere esaustivi (sarebbe impossibile!) ma neppure di attribuirepatenti di affidabilità o importanza. Vi mostriamo “la parte per il tutto”, a simboleggiare il vasto mondo cheesiste on line, da cui è possibile attingere informazioni, approfondimenti, conoscenze e svago. Ognuno si creae si sceglie, volta per volta, il suo percorso. Tutti noi per fortuna, nel nostro mondo, abbiamo solo l'imbarazzoe la responsabilità della scelta...

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www.afro.who.int www.digitaldivide.org www.europa.eu www.britannica.co.uk

www.magnumphotos.com www.ansa.it www.emule.com www.gazzettaufficiale.it

www.google.com www.grameen-info.org www.greenpeace.org www.louvre.fr

www.medscape.com www.msn.com www.theelders.org www.nih.gov

www.olympic.org www.researchafrica.rti.org www.skype.com www.msf.org

www.un.org www.wikipedia.org www.unhcr.it www.unesco.org

www.viamichelin.com www.amnesty.org www.ebay.com www.youtube.com

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È il regalo che vogliamo

farci quest’anno a Natale.

E che abbiamo scelto di farci

per tutti i prossimi Natali...

L’Associazione Xmas Project

L’Associazione Xmas Project è nata nel settembre delDuemilauno. I soci sono Roberto Bernocchi, Dario Bertolesi,Elena Casadei, Francesca Castelnuovo, Francesca Colciaghi,Alberto Cometto, Maurizio D’Adda, Jacopo Dalai, Claudio Elie,Matteo Fiorini, Filippo Marconi, Benedetta Nocita, Sarah Nocita,Sara Panizza, Renato Plati.ll Gruppo Media, azienda di arti grafiche, e Arachno, WebAgency, sono partner del progetto.

Per contattare l’Associazione e partecipare al progetto:

Associazione Xmas Project ONLUSVia Luigi Settembrini, 4620124 MilanoNumero Verde: 800 180 406Fax: 02 68 80 [email protected]

www.xmasproject.org

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Il Librosolidale

Il libro che state tenendo in mano è un libro speciale. È un“Librosolidale”. Non è in vendita, ma se lo desiderate, potetecontribuire a crearlo, a diffonderlo e soprattutto a finanziarlo.

Il Librosolidale è il frutto dell’impegno di molti. Questi moltisono il Xmas Project. Un’Associazione costituita per daresostanza e realtà a microprogetti di solidarietà, in giro per ilmondo, là dove c’è del bisogno.

Chi vuole sostenere il progetto, e quindi aderire al XmasProject, prenota una certa quantità di Librisolidali e versa uncontributo proporzionale alle copie ricevute. Potrà così utiliz-zare i libri come doni, in occasione del Natale, trasformandoliin ambasciatori del progetto stesso.

Non solo: questi doni saranno particolari, perché conterannoqualcosa di “proprio”. Perché chi aderisce al Xmas Project con-tribuisce in prima persona alla costruzione del Librosolidale,fornendo un proprio contributo: una foto, uno scritto, unapoesia, piuttosto che semplicemente la propria firma. Se avetericevuto questo libro in dono da qualcuno, sfogliatelo: vi tro-verete un suo segno.

L’aspirazione, di Natale in Natale, è quella di costituire unaCollana di solidarietà. Contattateci: è questo il regalo cheanche voi potete donare e donarvi il prossimo Natale.

Xmas Project 2008

Ilo169, Convenzione concernente Popoli Indigeni e Tribali inStati indipendenti, Pianeta Terra. È finora l’accordo internazio-nale più completo riguardante la tutela dei popoli indigeni etribali. La Convenzione Ilo169, emanata dall’OrganizzazioneInternazionale del Lavoro, organizzazione di settore dell’Onu,è stata adottata il 27.06.1989 ed è entrata in vigore il05.09.1991. Ad oggi è stata sottoscritta soltanto da 20 dei 173Stati membri dell’ILO e l’Italia non è tra questi.Il libro di quest’anno vuole essere uno strumento di sostegnoe di aiuto a Survival, l’organizzazione internazionale che daquarant’anni si batte per la tutela dei diritti delle popolazioniindigene e tribali. Vi raccontiamo l’attività di Survival, la suavocazione, le emergenze umanitarie e le battaglie in corso. Ifondi raccolti andranno a sostenere questa azione di difesadelle popolazioni indigene. All’interno del libro troverete anchela petizione da inviare al governo italiano per sollecitare la rati-fica della Convenzione Ilo169.