l'età napoleonica

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nomica,in nome dei Principi rivolÌrzionan del I eÉuaelian7a;l altra d: odentamento modera- tolmiia a graduali e realistiche nforme che sil- vaguardinoil sacro princ;pio delld proprieià p;,eta. all egemonia der ceti superion (Proprie_ iari terrieri, borghesia ricca delle attività tm_ Drendiroria,i e delle Professionile adun conle nimento delle sprnte evercrve dei ceD popolan È questo Ì'indidzzo che poi prevanà nel reglm€ napoleonico. Ma nelle due tendenze sI prcngu- m uno schieramento che percorera, m lonne aliverce, tutto il processorisorgimentale Le idee "patriottiche", democratiche e mo- derate,eàno però propde solo dei ceti colti' L" riir" poporrti -- : Le masse popolarì' soprattut- to quelle alellecampagne, rimasero ad esse Droiondamente estranee. (onsèrvardosi fè' àeli alle tmdizioni religiose e politiche del passato.Ne è chiaro esempio iÌ crollo dèlla iepubblica patenopea nel r799,a cui diede- ro il ]oro apporto decisivole masse contadi no. zuidate àal cardinale Ruffodi cd ab'ia e soinite datla predicazione della Chiesa con- tio i "giacobini", presentati come anticnsti e attentatoi deivaÌori più sacri Anche questa ftarrura tra due Ilahe quella dè: ceti colti' palriollici e progressicd e quellaproleiaria ; contadina, estmnea ed ostile alle rdeèin_ novatrici e al processo nazionale sara po' un dato costante della suc(essivafornazio_ ne dello Stato unitaIio Ma il regme napoleonico se da un lalo trovo consensi in numeroc: stlau soclau s alleno poi i sentim€nti di molti Gppresentantj dei ieti superiori,specie degli intellettualì' r" u"tr.ion" rto,i, . La componente politicamente delSlacobinÉrno : più avanzata, quella "giacobi na", vide nell'instaurarcì delÌa dittatula na- poleonica e nel domrniotmp"nale francese sutl traliaun lradimenlo oèlle isl"nze dl li- bertà e di alemoclazia sorte nel momento deÌ primo fervore rivoluzìonario Percio al "rrien- n,o giacob'no subentro ùn d'ffuso senso di ilelu-sione e di frustrazione: uno stato d'ani- mo che ebbeimportanti dflessi cultulali co- me si può vedere esaminando I'esperìenza foscoliana. Il triennio giqcobino Il triennio qÌacobino vede il sorgere di nuo\"l istltutì cdúraI, o per lo meno I'estendelsl e lo svilupDarsi di istituti preesistenti, in modo tale che Ìa loro fìsionomia e la loro funzione mutano profondamente LanecPssita di (n'r- volgere il maggior numero di cittadini nel proiessodj nnnovamenro democratico e di ;iffonderefra tulh lddes:one arle nLove idee alà un impulso straordinario alla pubblicisti Sionalismo i ca- lattività gionalistica ave- va qia avulo rilievo nel sècondo Seltecento' attr;verso gazzette e fogli letteran e cuìtulalì (si cordino "ll caffè" milanese o "L"osserva_ tore veneto" di Gaspalo Goza); ma ora I glor- nalì si moltiplicano, sia pur neÌ breve alco di lèmpo In cJi durano le repubbliche giacobi- ne. ;o assJmono una spiccala impronta Poli tica. Ai qiomali si affiancano opuscoli' libelli nolemicl. proclami, manifesti, in cui sÌ dibat- tono orobiemi d'attuaiità' si lanciano appelli aloorolo, in un tinguaggio inflammato' forte -ènie .nf uenz"'o d"' frasado r ivoluzronario francese, irt"aro :Questa azione di propaganda viene svolta anche attraverso il teatro' ìrno srumento capace di larga diffusione e di for te suqqestionà sui piu diver'i st'all sociali Si isrituiicono teatri "naaonali"o "Palnol|:ci mettendo in scena quanto del repertorio del Dassato può esserc utile a sostenere le ideeli- oerta''e (come le tlegedie anlrtird"rnicl'è di Alfierl),ma anche lesri nuovl Ad esèmpro Fmncesco saverio salfi (r759-r832), uno dei piu lmporlantr inte lettualigiacobinr scrive pantomime (Ilgen€rol Colliin Ror a) e dramml ipatriottici" (la Virginia bresciana' r'797) Il regime noPoleonico IÌ regimenapoleonico' instauratosi dopo il colp; di Stato del r8 brumaio1799 e la vitto {" .: rÉF"r tÍd l:: :5r. .r;b 1. Letà napoLeonìca

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la letteratura - volume 4

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Page 1: L'età napoleonica

nomica,in nome dei Principi rivolÌrzionan del

I eÉuaelian7a;l altra d: odentamento modera-

tolmiia a graduali e realistiche nforme che sil-

vaguardino il sacro princ;pio delld proprieià

p;,eta. all egemonia der ceti superion (Proprie_

iari terrieri, borghesia ricca delle attività tm_

Drendiror ia, i e del le Professioni le ad un conle

nimento delle sprnte evercrve dei ceD popolan

È questo Ì'indidzzo che poi prevanà nel reglm€

napoleonico. Ma nelle due tendenze sI prcngu-

m uno schieramento che percorera, m lonne

aliverce, tutto il processo risorgimentale

Le idee "patriottiche", democratiche e mo-

derate, eàno però propde solo dei ceti colti'

L" riir" poporrti -- : Le masse popolarì' soprattut-

to quelle alelle campagne, rimasero ad esse

Droiondamente estranee. (onsèrvardosi fè '

àeli alle tmdizioni religiose e politiche del

passato. Ne è chiaro esempio iÌ crollo dèlla

iepubblica patenopea nel r799, a cui diede-

ro il ]oro apporto decisivo le masse contadi

no. zuidate àal cardinale Ruffo di cd ab' ia e

soinite datla predicazione della Chiesa con-

tio i "giacobini", presentati come anticnsti e

attentatoi deivaÌori più sacri Anche questa

ftarrura tra due I lahe quel la dè: cet i col t i '

palr iol l ic i e progressicd e quel la proleiar ia

; contadina, estmnea ed ost i le al le rdeè in_

novatr ic i e al processo nazionale sara po'

un dato costante della suc(essiva fornazio_

ne dello Stato unitaIioMa i l regme napoleonico se da un lalo trovo

consensi in numeroc: st lau soclau s al leno

poi i sentim€nti di molti Gppresentantj dei

ieti superiori, specie degli intellettualì'

r" u"tr.ion" rto,i, . La componente politicamentedelSlacobinÉrno : più avanzata, quella "giacobi

na", vide nell'instaurarcì delÌa dittatula na-

poleonica e nel domrnio tmp"nale francese

sut l t ral ia un l radimenlo oèl le is l"nze dl l i -

bertà e di alemoclazia sorte nel momento deÌ

primo fervore rivoluzìonario Percio al "rrien-

n,o giacob'no subentro ùn d' f fuso senso di

ilelu-sione e di frustrazione: uno stato d'ani-

mo che ebbe importanti dflessi cultulali co-

me si può vedere esaminando I'esperìenza

foscoliana.

Il triennio giqcobino

Il triennio qÌacobino vede il sorgere di nuo\"l

istltutì cdúraI, o per lo meno I'estendelsl e

lo svilupDarsi di istituti preesistenti, in modo

tale che Ìa loro fìsionomia e la loro funzione

mutano profondamente La necPssita di (n 'r-

volgere il maggior numero di cittadini nel

proiesso dj nnnovamenro democrat ico e di

; i f fondere fra tulh lddes:one ar le nLove idee

alà un impulso straordinario alla pubblicisti

Sionalismo i ca- lattività gionalistica ave-

va qia avulo r i l ievo nel sècondo Seltecento'

attr;verso gazzette e fogli letteran e cuìtulalì

(si cordino "ll caffè" milanese o "L"osserva_

tore veneto" di Gaspalo Goza); ma ora I glor-

nalì si moltiplicano, sia pur neÌ breve alco di

lèmpo In cJi durano le repubbl iche giacobi-

ne. ;o assJmono una spiccala impronta Pol itica. Ai qiomali si affiancano opuscoli' libelli

nolemicl. proclami, manifesti, in cui sÌ dibat-

tono orobiemi d'attuaiità' si lanciano appelli

aloorolo, in un tinguaggio inflammato' forte

-ènie .nf uenz" 'o d" ' f rasado r ivoluzronario

francese,irt"aro :Questa azione di propaganda

viene svolta anche attraverso il teatro' ìrno

srumento capace di larga diffusione e di for

te suqqest ionà sui piu diver ' i st 'a l l social i Si

isr i tui icono teatr i "naaonal i" o "Palnol | :c i

mettendo in scena quanto del repertorio del

Dassato può esserc utile a sostenere le idee li-

oerta' 'e (come le t legedie anlr t i rd"rnicl 'è di

Al f ier l ) , ma anche lesr i nuovl Ad esèmpro

Fmncesco saverio salfi (r759-r832), uno dei

piu lmporlantr inte let tual i giacobinr scr ive

pantomime (Ilgen€rol Colli in Ror a) e drammlipatriottici" (la Virginia bresciana' r'797)

Il regime noPoleonicoIÌ regime napoleonico' instauratosi dopo il

colp; di Stato del r8 brumaio 1799 e la vitto

{" . :

rÉF"r tÍdl:: :5r. .r;b

1. Letà napoLeonìca

Page 2: L'età napoleonica

ol i :) ,

di nuofl

ndersi ein modofunzionei dt coin-rdini nelrtico e di

rbblicistigtrca ave-ftecento'i cùllllrali

fosserva-oG i gior'

€ gacobt-ronta porr

roii. ilbeÌiur si dibat'rnc aPPellioato, foÍe-

riuzronario

f,opaganda

rDe e di for-

rn sociali. Si

!alfiottici",?€llorio d€l

3'e 1€ idee lr-

ir":rr'iche dl

ad eseúPio|32). uno dei

!b:ni, scriveúi e drammi

. i , - )7) .

ria di Marengo, continua a dare impulso aqu€ste forme di comunicazione, piegandoleperò a divenire strumenti di creazione delconsenso aÌ dominio personale del dittatore.

j Dmpaganda a Da espressione di entusiastico: '8 me : fervore democratico esse ten-

dono perciò a diventare forme di propagandadi regime. Anche al teatro viene affidato un:Jolo importante nel favorire il consenso. Ciòsignifica però la soppressione di ogni Ìibertàdi dissenso: nel r8rr le rappiesentazioni del-

-'.Aiace di Foscolo, in cui sì erano rawisate al-

--Ìsìoni critiche a NapoÌeone, vengono inter-: t r t te d'autor i tà, e Foscolo viene sol levatoaàil incarico di rcvisore degÌi spettacoli. Un.rolo di propaganda svolgono anche le feste,:e cerimonie pubbliche, le parate militari, or-ganizzate con grande fasto scenografico eipettacolare, al fine di affascinare il gande

?ubblìco.i r:loaeredftora i si è già accennato al ruolo es

renziale affidato da Napoleone alla scuola di::ato, ispiÉta a concezioni laiche, nella for:::azione del ceto dirigente, deiburocratie deili ufficiali. Ma anche I'editoria iceve impÌi:.: si pensi aÌla Società tipogafica de'classici' i 'a ' ì i appoggiata dal govemo napoleonico..1 compito di diffondere Ie edizioni dei clas-::. In questa età non esiste ancom, però, un.T' . mercaLo let temdo in senso modemo, in-: la pubblicazione dei libri sia un'impresa.{::-3mica su larga scala e l'intellettuale pos-= r:rere del provento delle sue opere. Il Ìibro:=!a un prodotto d'élite, per pochi. Per avere:: :lercato librario occorrerà attendere aìcu-:: iecenni.

4 Gii intellettuoli

J';-;:; Nel triennio giacobino si deli-? ft ar@òho neò un nrolo sociale nuovo per

==-ettuaÌe, che andava oltle quello delphi-,s:z^.. djffusore deì "lumi" e consigliere dei:r::ri ììluminad, quale sr era affermarc pri-

ma della Rìvoluzione: I'intellettuale era orecolui che elaboÉva e diffondeva le ideologiedella tmsfomazione democntica, che avevail compito di creare il consenso di massa intorno a talì idee, Era un nrolo attivo, immediato: l'ìntellettuale doveva immergersi nelcuore stesso del processo politico. Perciò fuqueslo un periodo non solo di grandi i l lus;on;e di grandi speranze, ma anche di intensapartecìpazione attiva alla vita politica, e fuvissuto dagli intellettuali con entusiasmo,quasi in una sorta di ebbrezza, come se I'in-tellettuale fosse I'artefice p mario d€Ì pro-cesso di igenemzione del mondo.Si è detto come questo entusiasmo fu spentodall'assestarsi del regime napoleonico. Du-ranLe tale periodo non ebbero modo di svi-lupparsì le potenzialità di una funzionevera-menle nuova dell intellettuale che erano ingerme nel processo rivoluzionado.

I ?81îe napoleorlco: Riorese anzi visore il vecchto@r|rSidno ruolo oel poela

'oruFano, ce-lebralore dei lasti del potere: ruolo che fu in-carnato esemplarmente da Monti, che potépassare senza scosse daÌl'esaltazione deglisplendori del regno di papa Pio VI alla cele-brazione delle gloúe napoleoniche, nelle stes-se fome e con Io stesso linguaggio. OppureI'intellettuale dovette adattarci al ruolo di fe-dele funzionario, nell'amministrazione, nellascuola, Del giomalismo ufficiaÌe, con il com-pito sùballerno di mediare r l consenso neiconfronti dello Stato.Chi aveva vissuto più intensamente Ia breveespeienza giacobina non seppe adattarst a

For.oto ititiuto questi compitr. t esemplare indelruolo conigiano :questo senso la figura di Fo

scolo. EBli fu inqìrietamente alla cerca diuna sistemazione materìeìe nella burocrazia,neÌ giomalismo, nell'esercito, come professo-re universìtario, ma non si identificò mainei,la figura del funzionario di regime (né tantomeno in quella di cantore dei suoi fasti): ebbesempre I 'atteggiamento del . l iber'uomo"pronto a metterci in disparte e a vivere poveramente pur di non piega$i a servire (atteg-giamento che gli fu ispirato dai suoi due idea-

stcsi doPo il

799 e ìa vltto

Lo scenario: stofia. socieu, cultura, idee

Page 3: L'età napoleonica

li maesÍi, Padni e Atfied) Ne['impossibiÌità

ili avere un ruolo reale in un contestoche

non aveva posto pel ìui, Foscolo si autoclelegoqueìlo del 'vaÎe": sl nvolse cioè ai Posten' al'

là generazioni future con un messaggio di li-

benà e dr r iscatro nazionale ispirato el ncu-

pero alella gande tndizione delpassato'

de con 1o sc ttore la cultura, i gusti' il lin-

guaggio. Un pubblico di lettori (omunr'Ìon

ierteraÚ, è ancora del tutto embrionale Que_

sto contesto andrà tenuto plesente per com

orenilere nei suoi termini plecisi la battaglia

romantica. che inizierà neì r8r6'

Il Purismo11 tradizionalismo classicistico è ben esem-

Dlificato alalla teoria lingÙistrca del Punsmo'

che si affelma in questa età La "questione

alella lingua" (intesa come lingua letterana)

era un dibartito ormal secoldre che risaìiva

I modelli ltntuistrci al primo Cinquecento-.u PÙr'

bembnri cmo, come reazione alla llber-

tà linquistica per cui si emno battuti gli il-

lumin-isti del "Caffè", si rifaceva appunto a

Bembo e propùgnava I 'assoluta "purezza"

della lingua, ihe doveva essere depulata da

orni fo 'à. , i " t i " -o "

da ogni neologlsmo l l

model 'o doveva essere ( ercdto nelra l lngua

delTlecento, il cui lessico e i cui modi espres-

"ivi erano riten.rti petfettamente in grado di

risponilere alle esigenze della cultula mo

púor. cesai I purisn dt pru rigda osservan

;;;; zà iurono il napolerano Basilio

Puot i (1782 i847) ' al ìa cui scuola studiò i l

sranale cdtico e storico della Ìetteratula Fran

Iesco De Sanctis, ed il veronese padre Anto_

nio cesari (1760 1828)' che curò la ristampa

rlel vocabolario della Crusca PoslzìonÌ pÌu

-od"an" " "p"rt" ""a,,nse invece iì piacenti

no Pieuo Giordani ( t7l ' -1844) l l 'LopJrismo

non fu rrgido coD-e qJel lo d: Cesar i : ' l suo

ideale lJ piut tosto quei lo di un dlS tnso e

soorio classiclsmo forma e che st r t Îacesse

al la l impidezza derlo sLi le Ereco A quesro

ideale siuntiomo nella sud atnvità di prosa-

tore d ar le, aurore di orazioni panegir ic i '

scnt l r cr i t ic i Giordani era di ol jenternento

Iaico, progressista e patr jot t i (o ed al lermo

itsieenza"ai una tetteratura ispiÉta ad ele-

u". t lenr imenn morah e al l idea delìa nnasci-

La nazionale ln nome di quest i pr incipi pa-

t ottici si oPpose poi al Romanticismo' che

apriva liniere. Penegli anuna fenpardi, die Leopatgula patl

della [n8ua

La

Lo questionedello linguolinguo letterorio

La linzua lettelaria continua una Íadizione

ormai'secolare: poeti e prosatori si rifanno

sempre ai model l i i l lustr i e scr ivono rn una

Ì inzua eul ica, lonLanisslma da oSni possibl le

usàparlato (che peraltro, in questa ltalia pre_

uniúlia, è limitatissimo, poiché ta lingua ef-

fert :vamerle parlata e l ì dialet to)

rriinguustt l ll lessico della poesia costrtul

dellapoesia 'sceveramente una lrngua a se:

almc Del onima, crini per capelli,lumi per occhl'

úrand; pel spada ecc ma an(he la si.ntabsi è

amDia e complessa' f i t la d; inverslon' essér-

do mooel lala sul Deriodare ldr ino: bastr rn

solo esempio Lratto dal l 'ode Alsignor di Mnrr

oolf ìer di t , tont i ( _ Percorso l ' ' t6 p 39): ̂ Dp

.orp: "ntro

l" t iaa"," ' tu l dcre sgudrdo av-

vent i . dove si possono notale due coslruzlo-

ni la l ine come Ianl tc ipaz:one dcl comple-

menlo dr spec' f rcazioìe ( De corpj ' ) ed i l

verbocolloc;lo al fondodella frase Inoltre.il'in-

sLraqqio e costantemente impleziosl to da pe-

i f rJ. t do,," "

s l lusroni mrtologi(he sempre

dall'ode citata, "vate oddsio' {orfeo)' "delaSenna... novello îfi invitto, (MontSolfier), 'diFrancia il Dedalo, (RobeIt), "l'igneo ter bil

aete / che denÍo iì suol profondo / pasce I

tremuotr, e i cardini / fa vacillar del mondo"

fl idrceeno).un puoolJoerrte QuesLo linSuaggio conferma

ouanto si osservava riguardo al pubblico e el-

la circoÌazione delle opere lettelade: Ia lette-

ratura è un fatto d'élite, nvolta a pochi' ad una

piccola cerchia ali Persone colte, che condivi_

Letà napoleonica

Page 4: L'età napoleonica

Percorso tema

Lwrl!!l1!I- , , -l dpoidl di orud vú in gres bro@

€ biu lnse' delc Monifotlure Ó wédg-

w@4 inulo xlx <olo Borìdro stor

rodlhiÈ (Grd 6relo9nol W€dgwd

Neoclassicismoe Preromanticismoin EuroPa e in ltalia

Le Premesse del Neoclassicismo

-N.t "-r . rr , dornx bnl- in l rJ la d'rr 'nrp l ' lJ ruìpolèoni d 'n-

Fil guaro "

l" foaae espressÌve conlinuzLllo ùna hadùione secolaxe' so-

""1rnrà **i*f,li

"fementi mrovr: per questo sì è soliti desìgnarlo come

À-eo-cla.ssicrsmo.I Óa ."gli tlti^i decerul del Setlecento le scopefie archeologiche

,;;,*;; -': À Pompei e ai Ercotano (stailre' affteschì' mosaici' prttÙe

il;ló- i vascolari, monili, suppellettiìi decomte) àvevaro sollecitato

la curiosità e l'anmìrazione pel le folme delÌ'arte clàssica l]n classicrsmo

-*"ì"*t"" J.^ **so alì'interno rleÌla letteratura tal'lo_arcadica' nelìa

pr^d ' z lnla lpr drgonr 'n r mrrorogi ' . md dn' na ' r ' I AÙ-l^ DFr rnl f lqruazio

n lnFa|.rnanlc ni l ld^ e a| .rnoni"sF daì ion-nLe\ovî- :vo 'of i 'énFi 'aÎ1mpl:

ual.." .i rggi*g"uu in morbidezza erotica aggraziatiì e marùerata prcpna

aìtìr"" .6u "È.*"*

e dei mosaici antichi' che hovava dspondenza nel

la ga.lanteria arcaoÌca'IAu"

"""0""" ^rcheologicÌre si a€llunselo gli stu'h di axte cìassica'

ffiJ.l"" * ""ch"ggÌanento

entusiastico 'lella

ci\dtà e delia bellezza

*u*. o*0"**"Ìtùa,Ìllentale in tal senso fttlono Ìe opere dell'archeolo-

Jn,"à"n o.lott"r-.to""nm Winclelnìarin { AL p la) dlli\oanr he Úì fl'-

":il;";;; ;ct .o5rFnè\a 'hp l ane gr"ca a\eva rFarzzato I idFale del

;;;;;,à;6 o"u.i.o'u'^ ",,t "'.'11o. alai la dj Lrrr F l' cpp'ilcaloru cor -

''ii"i"nìl g.."t -

a, qu' sl;l bF|jèzzd prprp'sd rlall ane 'lacsi@ prano JÙ -no-

;t: #;ffi;;; 'calma grandezza' che nascelano dal doÌnino delle

|'*.'"t " O"rrll.at" tl'riorp Le l"oriF 'Ì W-Ìlì' K^LndÙ fonÙlnîo all èsiP-

; rc-T nLoLld\ùh a pnn' ipl'ondamenkl iare' L l'l l Pr Jl u"a d-voro fiìrlaÉ dì

t "llo

,rlrol", "ioè

t t"fguraxe la reallà contiìgente jn fome perf€tte' in cuì

non vi sia mùla di eccessil-o' scomposto o grezzo' e in cÙi il ca'lore delle passio-

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a"i .*tt"",t .t "toìnú

in un":ùmonia pacàta dj linee' di fome' di suoni'

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Page 5: L'età napoleonica

tn questo rtcttuzione del pitoft Dovid 0743 r3zs),ìl leg!€ndono episdlo di storio mmùnd divenra ù invito olla ri.Òn ilìorone ndzionole. Le ùqure in pnnopìono, Edlia dllo guido delle sdbine, e Romolo, fon-datoft di Romo dévfano le figu!è erci.he deue fdtu€e delie pittuÉ vorotori ontiche

locqus Louis David, re sabtùe atuna|o it.mbattimento ttà í Roúani. t sabíit, 1799, ólio su teta,Pdrigi, Musée du buwe,

I vari del Neoclassicismo

-A questo mtxlo di guar.lìre all'a.nhco $ aggllùtse poi il classìcismo

.- , . a\o ' r / !nano lpror. ,Bo t"r . dèl ia Rrvoluz. , , , " î r .n. .è. ! ,er l lÉ!àlrkr i dè\aLrr! r ' r q

^np. sr r ' t . l lonú ir . r ,od, ì1, , dr \ t t - rÀt. IbbIi:- a;ra, \,ittuosa, sobrià e fofle, chc volevano lax dvi\erc nel presentc;

:.: :: s ìdcntìi(avano ncfli eroj anticlìt e, assumcìldoli attraveno i dtratti:=

- hr nc àveva lasciato lo sl,orico greco PlutaÌco, si alteggiàuìno e pàrìa

-,- ' nìe essì. I lna testimoniàtua eloqucnte di questo classicismo giacobino:. . : lÌtadn del pìttoì'c francese Jacqu€s-Lorris Dalid (1248 1825), I.4l?t'' ..' ,. degÌí Orozi.l,e StTbi.nc a.ryestdna il combúttinento t tu i Ram/1, .

-\'?rbìrl, ìn cui i pcrsoraggi sono aft.eggiati ù pose soÌcnni e macstose- ; :r altenrpo stcsso,liÌ figula Lùrana sembra asstmere la dùr:ezza lcviga_,- ::nxta delìa statua. È ìm classicìsrno austcro ed eroico che, purnclla co-: -_: xìàtrice dì una dosunìazionc axclìeologica dell'antico, è lontn ssimor-; Jàzia leziosa dcl classicismo areìdico.

- Ques|o classicisnìo dvoluzionario nelÌ'eta napoleonica si trasfonÌa iÌri scenognfa grandiosa, di palata. Non sj ceÌcbrano più lc vítir

ri:a Àperia" r.pubbU'.r'F Ljb^Ídl- P. ma sit"r de a.l Jssùnilàrp r.gin ".ìar.: É. : r :ro dlle fone imperiali rcnu.ne. Questo gusto si malx tesl a in cgur.l modoJ,'L : ::lìra e nclla scùllura ufficia,li, (ome nclÌa Ìetteratua ìntesa a ceÌebrare iì4,-- i- I r,"grne (escmplare la pocsia del Monti "mpoleonico',), e persino nelle,r-: i. ratjve e ncìliì moda 0o stilc ifiìpero). Ma a.l (li là dclNeoclassicjsmo sce.'..-.ì

-" ceìeblàùvo, !ì è nell'ctà napoleonica un Neoclrssicìsmo dalÌe ìotil:rc'-.i, .:ìpiùprcfondeenuove, che raccogÌie qu.lrìtoviè diautenticonelìalc

aspeitinoalia

BJlo come

leologichei{Ì. pilture

soÌÌecitato

rLi a: nelìa

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a!?. Propda

úi classica,dh bellezza

dl archeolo_arìche in fta-

o ì ideale del

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IoPl o delle

rDno all'este

ono mtarc aI

:neÍe, in cut

r delle Passiofme. di suo

i*nnúenn'

Iì t.ibuno Mordt, ucciso o trodìmcnro ilÌ3 ìuglio 1793 per mdno di Cortotflcordoy. ll temo è tipi.omcnre .ivolu-ziondio, fonddro :ùìl,erolroron. d€tsocnn.io deìt'eDe IÌ pittòre, pEsenron

'1o lÈ coNgùenze dell'uc.riÒne e non

I ozioneomrcido, invito o meditoft sul-ld line bogica del pèAonoggior sacdn

locqùellouis Ddvid, L more dl Mdrat, 1793, olio su telo, Pd., Brux€t-15, Msé€ Royoux des B€oux,trrs d€

zione winckchìanniana. È crso (ù Foscolo, ùì palticola.re nellcGtrr: qui l'alrtico è visto come rln mondo dì anlloda. bellcz

=" ._-],isa rita.lttà e serenitii. conlmpposto ad 1rIì prcsente incftc, osolro ol'+: :ìtrarbarìto; tm Eden w€heggrato nostalgicamentc. ìÌì cui ccrcate úîqqiolrr --. i:: r dellà stoÌia, un'altcnìatí\r alle dclrLsioú politiche. al djspotisnìo e aI:r : , : ,

- ìrslùìura deììa guctll]ll. Alla basc di questo 1,?gheÉÉtiamcnto dell,antìco

a . ,- r ;: LÌra disposìzione d':mimo sclùett:mìente romamlìca. CoÌtìe osselva.3s

-_ .._i BiÌùti, da gÌ"nde poesià dclle Gro€?€, mcnlre realizzavà j plincipi

':L : :.. _r,n I raoclassica, lt superaw rcmarticementc".

- c, : LÙitì,ia per !-oscolo l'antico non è un paradiso jntcramente e dcfi-

Ùb

Qu6lo cerebre affresco di Mengs (17231779) è l'esèhpio pir) emblemori.o detNcÒclo$icismoorcddi.Ò, milotogìcocderuditÒ,.he.ichìomo soggeri ontichidi rolte voloft simboli.o. Quì è evÒ.aioil monte Pomoso, &.rÒ dd Apollo, diodeÌla pÒè:io e dette arti rn genere, mffigùrcto ol .entro e ci(ondoto dutìe no.v. Mùse e do MnemÒsine, ìoro maùc. Ipenóndggi ncolcono mod€lli ontichi:queìlo .entrale d.hiomo l', póllo del8èlÉderc O ft, p t3), le due ngure asìnntra lc donzotrici deoÌi affftschi det

AntÒn Rapha€l M€ngs, rl Pornaso,17ó0-176r, dffresco, !úrt., RÒmo, vil-ld Albani, voltd deùo galle.io.

ÌritìEncnte perduto, chepossaesscre oggetto solo diulurìostàl€jà sterile e dispenìta. Per 1ù la gmn

]. r.- _; :_.l-lal:a ha ràccollo ìeredità dr queùa grcca e ne14 | : :..' I spirito e le fomte; ed in ìui, itali.ùìo e

Page 6: L'età napoleonica

Per .tlebmrc Notoleone idperctoft, Dovid si nld olle fome dello sti

h dulico d?ìla c;te dùqùst@, d.rivondo ld grondiosd '

spettocoloft

.oreogrofio dì quesro teìo, .he rofhgÙd I rnercnadne di NoPÒleo-

." " ' - " 'e.r .

n". t . " io-ol"d ' \or" îJT 'zd'erbÉ1304lutqup\ | Òun Do d I oru.(rdbnedi \Japol?onP tso<_laoT ohÓ

su t€ld, port., Pdigi, Musóe dù tiuvre

Gi!ìio, noqlie di CiusePP. Bonopoic,ffdrello moggiore di Napoleone, re diNdpoli dol 1a06 ol 1303, qùi ritrotìo.on le nllre Nell ambientd,one r m!s.oldno elemenli neo.lo$io (dd esem'pro ìe.oìùmbe, mÒrjvo.orc allo pituìd romono) èd elemenri jslroù olo{ile lmperÒ, divenuto più Poúposo ìn

etò lopolèoni@( trcno omato do tur

nrp prorÒm' rÈhnrn' '

ì! ièndP horJo_r€ do uno qre!odofrlú) An.hc rÙ sen'úlice runi.o t.evsto dallo nodaàeìl'epo.o, lunqa fino ollc covi9li., drlìne.ìntd e con

'itu alto, il .ùi .on'

dore .onlerivo olìe donnÈ l'ospetlomomoEo delìe onii.le stotue, in eròndpoleonico si orr.chis.e d ricomt,

!1"I]|l!!I9l{:r,ldn-Boptùt€ wico4 r, regind clultaaonopon. con le lìglie, r3o9, otto sttelo, Ndpoli, Muko di copo<limonte

geco irìsieme, (picn clel nativo àèr sacro), Ìesiste ancora la fiducià dr poler

fàl ri\'ìvcre quellc lbmre pcrlèl1e nellì'arcana alnìontusa nelulia pittrice'

dci suoivclsi, iì moaio che la srla pocsia alJscà conflÙziolìe purificatrice sul

lalèroce baxbaÌie pÌesenl.e, dstabilendo rrrodl di lita più nobjli sereÌx c uÌna

. Data qucsta lÌ(lucia. la ìrostalgia" di Foscolo è àncorà iÌì pàte al di qua di

quclla ronìantica: non è una [Uga iÌì una sola direzionc LonlalÌo dal presenle'

ra un nÚrllneni o complesso .li luge e torno (ma vedrenÚ mcglio ciò nella

letiuÈ dellc GTrr;c. ) I'ercorso 3. TTI: 11, pp 161:1 161)

l l Preromanticismo

- Negli ul(úd dccend dcl Settecenlo e nei pnmi dell'Ottoce to si ri-

scontrano nella cxlilrra italiallrì ancÌìe tendelìze che estclionnentc al)piìiono

unu nrou" *nrioir'ú: opt[ste a quelle neoclassiche se il litlsto neoclassirio, nellà

letteratrra come nelle afij, è caxatleizzato dalla coùlpostezzà c da]la calma,

dallì serenità c dal doÌiÌno del mondo passionale, dallì conl emplaziole di urì

bello ogqellivo, idea.le, .lall'aÍnonià delle linee e dalla llrminosità levjgàta c ni-

tiila delle fomle, queste altre lendcnze, che si possono dconoscerc all'ùltcmo

stesso dcl-le operc di scrittod neoclassici come lfincenzo Monti ( )A6, p 3î),

Pjndemonte e Foscolo. si nLanjfestano al conl,runo come csasperaaone pas-

sionalc e soggcttira, coÌrcen(raaone gelosa slùì'io, amore per il pnnlitivo' il

bartradco e l'esotico,lel atmoslele ma.lÌnconiche e lugtrbd, cupe c tenebrcse,

cloninatc dall idea e dallà presenza ossessiva della molte, c, illflrle, come pre-

clilezione per uIL:ì lÌaiura grandbsa c teÌnpestosa, sch"dggià e desolata'

-S*it tend",,re penelraro in Italia già .ì fiìe Settccento, csseìzial

u innuenie stranierel mente pel s\qgestione di opcre s aniere che haÌùro Ìargà dfi

: fusione iÌì Europa c che ve\qono presto hadoite anche ùl ita-

i;;;. I guslo del senlùnenta]e, quclb che j ft:ùlcesi chiànÌano ser'sr;l'etia,

cioè attelvione alla vita del cuore, predjlezione per la conÙnozio-

ne, per le situazioni ajfeltuose e tenere, per il latetlco e per

.. le hcjme, è lcgal.o sopÍrtiutto alla diffÌNione delle opeÌe ch

-rg

IÌ gruppo dellc tre Crdrieruno deiteút più nvogo nerI ofte neoclo$i.d. Ag ìdid, Eù-nosine e rolid sono le Prcterùi.i degll o jsri Per.hé .laìorc prÒvìene turto .iò .hc c'èdi brllo nel dondo uúono endrumle conovo le idffiguroùbbro.oore, dìspùste rn ctr.olo e, s..ondo lo tndizione el_Itrnîico, nùde. roscolo .h?.onobbe Cdnova o riftnzemtnÎre ero ìntento oll opem,ne trosse slnozione Per ld.o mp.sizione del co mè delìe6drie, .he Pói dedi.ò ProPno

Aìtonio Conova, te Crdzie,

h 1a2 cm, Son Pi.trcbùrgo,

| . , ' i t

- -" !&Jean-Jacques Rousseau (1î12-1?78), in parfiiolare del

ronanzo eplstola-re @ ulr t. o k L tùa|'o Eloí-\a () T2 ' p 2l)

Nla moltà jnflueÌua ehberc an(he i roÌnanzi epistolali dj Se-

mùel Richerdson (1689 1761), Pdrr.r la (1710 1712) e

Cld?"issrl ( 1 ?,1E) . A questi si àggilùlse il vasto succcsso del

romanzo gjo!'anile d Goethe, anch esso in foÌma eprsLola

re.I daLati del ltiar)Qne Iverther (\7'14. i Perco$o 2.

p 52), noto in ltalja già negìi al]ni Ottànta.

4

Page 7: L'età napoleonica

Com"n,ì ld encmrud. n np' , i tèomh!I .or i \ " .or- pni"oÌù ,oe.nd pnl /or

' daf ohpmdl ior u-r nJoro +î \ jb, l r .o n; . o i tunu JLI

to rdùrc, forzo ùeotnc e dntrufinc. olo sleso ìeúpo. N.uo pitturodell'inglese williom Tutuer {177s 13s1) ld notura divic;e prciezion. det-le emozioni ùhane, tfles! in mùtevoti votenze ornosfad.he: inquiùtonti teúporoli, ùpe remperc, ìangùidi romoDli c nolti che L.voconolù

,"9 l 'ú m. Loniuaoop-F,,on.rn.r""mod\. ù emnoró. p

npt,nrb, t dr rF n "o, , r t - , , , . ,1n ùuno vlsiÒne che n:ente delto corcezionr €sterico

del sùblime del teror. , rmÍzturo dol tilosorìr irtandcre Edmund Bù.ke

fGèph vofford wirriom ru'nt pa.c. I equ. ú no; tv2 otto,ut€ìo lrndm, rore coll€ry

dr poLel

fL l lúcc'mce sul-ni e rma-di qìra cll

f fesentc)r rrò nelìa

' :l ! aiono

s: nella

Ca :aìru,Z : - r l l r l l t

. \". r .17),c :rc pas-

ra.:11!o, lL

ì. .: :1rr prc-

r:: lùrga djJ-

;i: iìe ú ita-

a : : llllÌ1ozio-

b:li 'rl)ele cl

î1. P 21)L<1 : ìan di Se-

l i l 1742) e

,rì r eplstola

- Pi l -aorso 2,

- L ronanzo goeihiano scaludsce ala un mo\rmento lettemrio attivo ùt

. . : . : , - . : , C' rn a,r . rrd | ;70. i l | ;9.1 10 \ / , , , r / / t t .4 t ' , \ tù,J rhn,.o--;*-;, "ti[ s a ru p"raruluJ .i , lèl turLÙ-,, RorrLdJ | .t\mo r. trd .\a

: r: . .en r(olo di giovani ltellettuali iÌl(Ìuieti e dbelli, quasi tutti amici del gjo,:: Goe|he. Questj è scnza dubbio la pe$onalitìi più s8nric:ttiva dcl gruppo,

. :.! se rn scgul.o ntraprese vic del lutto dtverse () percolso j, p ?6). Vi-: : agLì.ltr,"r?er fÌr anche jl giovàne Schiler () AB, p. 24). Le opere piÌì si

-- -i :rìrive scatuite da quel cLìma culhrmÌe fìrono applutl o il lt'.r,"tàel e la pri: i r.dàzjone del Frr1l,st dt coethe,I ùútsnad,i.ri () T:1, p. 26) ili Schi er Un

- r . rappresentànte tu Fdedrich Maximilia.n Klinger (1?52-1831), autorc

,-- tànùra iitu,nrl und I)r.nrúl (Tempesta e impeto, 17Z6), da cui l.rasse Lt: .r ,ìenominàzionc ll nìovìmcnto. eucsto era blluenzato drìì îilosofo JohaÌìn. :rnred Hcrder (l?41-1803) che. jn poÌemica coÌ núionalismo e con la letter:' Lra del cìàssjcjsmo fuancese che ad esso sÌspitava. ritenula axidà e artúi_

,r esaltava il priÌnigenio spllitur tedesù), iÌ ,'geÌno,, del popolo e la poesja, I lnrc. Irfolivo domùìantc (lello Stuùtl 1t1d Drury cm la passionalità pri_

_:_xa c selvaggn, un ansi:1 di libeftà assoluta che inlangesse ogni limite se:::n drìlle le&t o dalle convenzioni socjali; di quj dcnvava anche il culto del- r:ro', delle gardi indi\ddìulità, fuìsoffercnti ù ogù costrizione. Sùl piano...-:.rado ne scàtuliva il rjliuto di ogni clajsicismo, l,hsoffereMa ù ogni re€o-. :-tcnuta moÌtificantc, l1dea dcÌl'alte come Libera espressione scnzà fueni'- : deÌla gcniàliià indi\,idÌraÌe. peÌ. quesro, m conúapposhone al

I cìassicisnìo francese chc a\,eva a lullgo clominato il gusto eu_- : - ' diìgli óttir"n e/ veniva idohtral o Sha-kespeate, visto come ura sotta di

, -:, leìla natua che crea istinti\.amente (a lÌi guardavatÌo Goethe rr(m la tm_--JG'. t : .a1 F. , t ' r . , "4. " a c, r rL l l , r .ur In/b-.ù1,. , .

- UrJ Lrahilnr''a rdrÈfusé l" llocla,l-lla poè"r, .ulLi Fn a CL ̂ .pu_

- r:+ c miteiate.: nenti pì1ì noti furorìo Edwaxd young (16g3l Z75), autorc di 1i,. ,. tt.i o P.r1"tíeri. notfur.zl (1742 1245), ùa seúe di ÍIlessioni iÌì velsi sul-; r_ e. c thona.s cmy e A4, p. 28), aul otc dr un a îàin:tosir EIeg@ scrítkj, in

il1il4 a canpestre) )rr crli si cclebÌa il \,àlore dellc esjstenze oscue degli, r - :.polti r,r Lùt ciltùterc di cj,lnpa.qÌìa () î,1, p. 2g). euesl o tipo dj poeslrì eb: i j,ì Fione ìn ltalia: ne dscntì Ippolito pindemonte (1258 t8t8), chc aver?t. r Ì.ì InìposizioÌre di rm poemctto sui Cimlki, in otiavc, quiì,ldo là lel tu-, :-: -\.1",1' rr dt lroscolo lo dúsuase dàl continuaret ed essendo il caÌme fosco

Qùesto disegno esprihe il compìassorappono del pntorc di origlne svizzerdHeinn.h Fù$ti (174r 1325) con t'd.re.ldsico ll titÒlo e il soggoro.ivetano inmodo inequivo.obite to sgomenro provoto dall']ortisto dr fbnte oll,eredurì det-l'onii.o, non:olo nei.onÈonri deltè rqur€tonti, I jgontesche dhènsioni d.tpiede e delìo mano del Coro$. di cdran-riro, md in rdpporto dll'imlmtto emoiivoProvo.ato do quei liammenti Per fiissliinfoti ìl nondo.tosico è un hondo immediobilhente perduìo, il cur ri.ordoevo.o.onnoznne e jnpotenzo, anz'ché il senso dello grovitò e dÈId.cotmogrondezzo. di wln.kelhdnn.

lohdnn Hetnri.h Fiúsli, lddirra s@nentó di ftMte a a srundzh.te e;via€ an.l.rÌe, 1773 rTao co, dlsègno osùgùigno € *ppioi port, zùigo, KìN

:ú'rrr. in ioÌnìa ù episrola jtÌ versì proprìo a lù, ripresc l arjlomento come-.: : : a ìi \ eÌ\i dcll':unco. Alla poesia cuniteúa.le sì collegano, sìa prlr nei mo.li:' ..:rr.rrj.i .he !edrtìn{], ì S'epolcTì di !.Cs(do () percorso 3, T11, p. 139).

' 'n

o r . . rdo, rp4onod"t ld 1èbo'o t i nq,p [ ,nobóùd.. . r o, . rodoarú,J,olere,Dorrc dlo: p- . r ,n orèidrmonJ. i t rc.d, ."rortporotp rJ t4ubr rumr," r" . , r - , " r" ,

'l!lr!g,"rl i ;:i.

rî19.,"11:,h Abbatto net que4' B@. o. orio,, r.ìa. serr,.;. c;;;;;;u,e ;;wdtunq de. srootx.hen s.hlNù undcof.h

Page 8: L'età napoleonica

Fusli, p.ofondo conosolore dello ìdteroturd inglese, eseguì .lipinti, disegni, indsronì ìrpirdn.losi olt€oro di shokespmre, inPditicolore ordrammi in.cntroti sù miti e ìeggendcmisteriòse con fdniasni, fote e folletti,

rico onirica e ì'in.lindziore oìlo spo_venìÒso, nettdn.nte conhdppofo orer€Òiie di win.lelmonn, Pèr owionaBrnvece a quello deì isublme del ieiú

lohdn H€inri.h rúsdi, a. lre st?gh€appaioro d Mo.Mh, r7$, olio sú 1€h, pon., Zurigo, Kunfhous

Ld l(ls scovotd, le vanghe, ld bdrd oP_poggioto suìI. tnvi in otteso dt 6seF co-lotq nelÌo tombo, ld.lvetto oppollaioto.he gùordo ve*Ò 9ù strumenti n{eMtallo sepoltùro: tutto evo.a l'ideo dellomoft, in u. otmolerd desoloto, opp€nú.is.hiorolo dd und bÌondo luce, fÒse

C6pq. Dovid fn€dn.h, P..saggio .onronùa, b.m e .ivdra, 1436'1437, úotr-ta e p€nnelló o s€ppio, viènna, Gro-phúch€ Sommlung Alb€rtino

-Furn" "u.op"u ebbero anche i Cd?rii rJi Os i.r'11: si tratta di poe-

r c,nti iiàssian i metti rn prosa lirica. pubblcati a paùlire dal 1761 dallo scoz

zese James Macphelson ( ) Aó, p. 33), come lÈduzìoni dei pocmi dell'zù1

tico bardo celtico Ossiam. del III secolo d.C : in rcaltà si trattal'a di tÙì

abile falso che delaborava motivi di ditichi canti popolari, inserendol in

uru struttura epica opera dì trllacpherson stesso Vi si mescolano l'esaì'

tazione della ùrlii Suerriera e cavalleresca, se.o do ll mito loussealuano

cìcl1a bontà originaria dell uomo primitiro, le stoÌie degl amori appasslonatr e

l:leÌ cleslino Lfelice di dlcuìe coppic di amanti. des{rrizioni di paesaggi cìrpi'

desolati, dr atmoslère lempcstose. dr \isioni nottume e spcltrali Lopera in_

conÍò un entusiastico successo € Iú subìio iúdotta iì Ìtalia da Melchione

Cesarottí nel 17ij3 (ìn erlizione arrriÌesciuta nel 1771) Ossia']lfu eqÙrpàral'o

ad Omero, un Omero nordico, cupo e tenebÌirso

i , . Problematicità del concettodi Preromanticismo

-Per iuttc quesle rnaniÎesl.azio cullura[ che àbbiamo elencato si

suole parlare ù PrcÌomarìlicìsmo, poichó j loÌo àslrettr s.r-Lienti sì ritrovcraÙìo

poi, rei ptmi deceni delìOtto(enÌi). nella lel.l.el:ìtul a roln:ìlÌtica ll concello e

il lennxrc sono sLìti cofleslàti. in qu.ùlto in\r{rvcÌirebbero la nozione di Ro-

nunli(ismo. che I)l)ssiccle beÌr àltm ú(rchczza e cirmplessi|ìri dl corìseguenza

lah manifestaziom sono slate vistt' conìe fenomerù tulcoÌa del tutto inlerrÌi àlla

I sintorîi I culhuà dc Ìllnùnismo (P€tronilt In reallà le tcnderue csa

!l,il$Î11"" "''""" I .''rr" 'ìorÌ tolleràrÌo dì esserc li(ìo|ic crÌtro lLuei confirù: csse

-iono lntìuf,lnnenr e ga i sinluù di una visione del mondo e dr ma selsibilìliÌ

nuovei sorìo hfàttì, a fure Sctte(renLo. il riflesso delle lnqrÌiel.udllx dj un'età che

aú,efte corne sìa onni l)rossinrc à crcllare un ordiÌìe sccolarc. lÌon sokr nelle

sue stÌutùre politiche. srrcl.ù, eco omiche, nìa anche jn quelle (rulnÌrali'

- Nelh seconda meù del SeiLecento sìamo srillì soglia (ù due grardì

ri,'oluzioni. che sconvolgelanno dalle rudici |utto ì'asselto europeo: I una p')

lilica, quella fi rìnccse, l'd.ltriì cconoIllrca, quella indusi alc' che dall lnÉhilter

ra si diffonded pcr [utla I'Dtllopa nel corso dell'ollocento ll Romarli{]ismo

sarà appunto il fuùtto cullurale maluro di quesli sconvoEimenli rivoluzjonà-

íuri,ìiìa í.iogiiiii; i .i. l,a nozione dr Preromanticismo lÌà durque una sua validi-

liitfifi:Îi",," ]ù sioriografica, pùché si dia rilievo càrallerizzante al prefis-

sop7?: le tendenze esaminale sono, cioè, irdizj, sùìtornl, dìe p/e auìrmcìano

ciò che rnatureràr ir seslurto.

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" "" . . . . " ' ^"r l - " , ; . ,nPlo Lrronum"nor- I o 'F 'o o io ' o Ìbumn n'

ù ii--i,t." ii"i"*. i,'*";qnti.o, eia evidenre nÈi diPinti 'omnissiondìi

tredici onni primo o córdrd e cirodet do Nd'

p"r., n". oppo-":uro mmi.craF ddiooPrd 'l

l OnPrc'd o

I-; A"r"GD.-tt'tq". I.!q.""J.r". ólio su tela Montoùlnd (rrancia)' Muúe Itsra

Page 9: L'età napoleonica

Le rnri.fiíà @mns det venèzidno crovanni Battnto piranssi (t7ZO.t72s),'p i !ono hoìrooFi FdolpJn'oq.\rrod, h"o,osr. nu, . , ,J,u oUoun

ro hc e{t 'o ha(nrpirJ, ,ur .u.n_, d,pn.'ml londìd v6r.h. m mo 6\0 p n.orbèn p ionpdmioù, ,nqùooro,u, ,"d, l l lh dr, ì m o. , rm In po.èmr,d,on I r"Lron àd pui \mo qn,,zan."teonzzato do winckelmùn, Piúner rctenevd und nvalutdione delè onti-, ,

' ó rond è

'o l r .hÈ '2 o.a n"vom , T d". t dgúonr dr ppo ! | ,È

ciovonrl Borlista pironesi, y€duto d.Ua pbomde di Coio Cest.n, xvlJt sa@lo, incisionè do|l€ a icàùà Romdr€, pd., tomo trr, 1765.

a ol poe-

allo scoz-ni deìl'an-ta{a dt un

lrendoÌi in

arìo i'esal-

;aggr cupi,

Lopera in_

èlchiorreequlpa$[o

elÈnaato si

l i r ret to e

4. :.r ,:li fio

r-r Èmi alla

Ìa r.nsibillà

ù !ì elà chc

o iLlo nclle

rnìr [.h due gÌan{t

*qr luna po_

laI Ir\qlúlter-

i riroluzìona_na srla validi_

ùìtf al Prefis-

Le radici comuni

- Ncor:lassicismo e Prercfiìanticismo, nele ca.ratteústiche chc Li in

úF.: -n r. apparono terìrlenze crillurali tra loro aÌf.itetiche e a priÌna vista inr _-,a i Eppure esse si trovano cotnpresenli ncgli stessi aÌìni, enlro 1à

t-ir :-iit:L di utÌo sl.esso sctillorc, addirittura, a volte, alì!ìterno della stes.- !- .i:i Lo si ò già .r'eriiicato, per Ìa generazione dì line Scttecento, rn Allic::- , ; rclìcheremo zmcoru jrì Nfonti e sopràttuito ìr loscolo () pcrcolso ;J.: .: Sr pensì solo al fatto che Eoscokr è autore di ur romanzo ..\jteltÌìedar /,1 ts, caratterìzzato dà un'esaspeÈta veemenziì passionàle, alalla con-a :.:zloÌe sull'io, dalla prcsenza ossessiÉ dellamoÍe, nìa è anche I,autorc

1. :.: ol.ìroro supreno del Neoclassjcismo italian a, Lc GrLt:ìe.

- lÌì rcaltà. Neocìlrssicismo e prcronunlicisnìo soÌro fenomeni diversi

..rÈfr€ntadeG: dle scaturiscono ala una stessa radice, matìifestazionj com_

- !4 ffmentr : plementa.ri di ura stessa crisi di fòn.lo. Unr crisi che si pre

,{ .:, ut due fasi s1 oriche: in unà pdna fase, duante gh alìni Set[aìta_OttaÌt.i :-- Setfeccnt.o. la crisi dell't1n,..xen rlúrime, nonché del rìîormismo:l - -j rsÌ ico che era stato l'estrcmo l entativo di salvarlo, jntroducendo jl nuo_',- : .onscrr 'arelcstrul turcdel loStatoedel lasocjet i i . ìe l l 'assolut ismo;poi,

rF;-: rnlìl napoleonici. quella delle jllusjorù rivoÌuzionaxìe, delle sperànze inlI.: : generazìone totale del mondo. ln enllambj qìrestj momcnti si nscon_ì:. iul piaro cultuale contraccolpi onìologhi, per cui scrittori dell'età na-r. rÉ :xca scguono percolsi spiituali già seÉuiti dece ú prinu da scrìttoi:. ri evr.no aitraveBato la crisl delÌ,Illu,rinlsmo: delusione, distrirjco dall,at

iÙ ],pegno civilc, riîiuto deÌla storia, Iuga ir Lùt altrove diverso dal presenÈ . :rì autenlico (Celnlti). D in entrambi questì momenti si affaccialo insi:--! tetÌdenze classichegg,tarti e tendenze prcromantiche,

- Éntrambe vanno àllora viste come la dcercà di un'ali emativa al

rts idh rcalta ,l'esistente che deludei l)er il Neoclassicismo (nelle sue Len:,:.:- ptu autentiche, nonin quelle seÌq)licemenl e rctorìchc, accademiche cÎ : :.rli!e) l'altemàtiva ò l.ideale dellà bellczza e dell'.rrmonia, lontano da€ili'!:::: i dagLi scacchi della storia; per il preronìanticisrno, sono ìe profondità:. : la naium serìlita Ìn temini di comlrnione con la vìta {lel solgetto, il

- :\D conìe sede di autenlicità vil.ale. Non conta tarto, dunquc, la di\,.cr

r; '.-_irrr della fiUa, quùìto il bjsogno che ne sta alla base, conluìe alle

Nel paesaggio noturote si riletono Isentmenù dell'indrviduo di honrr ottdrcoltò: ùa ù obet€ semprèvede, che riporo ìe dùe ligu.e, e uno que.cio semrra'1i.ato, .he s.mb.a pre.ipìtorementÉ le sue Gdici sr pDtendonÒ mi-noc.iose, ritulle lo luna, distdnte nohen nitida, sinbolo di sperenza di coD-biomerto nello mol1e dèlìo cemonio

corpor Dóvid Fnedrt h, Due ùoninidovd,ri a|,a lùr,, 1a19, otio su teto,Dr€sda, c€mauegdl€n€.

d ì , ro " tmpno n. tu pr mo h , d dp \ t \ .èoto onolè. te

tr iotod, bm.Jof loot ,oúy,gt ,d modr\ p .o, ^

. . ,nn. o qu\ o rc.r , qu\ . r ' qur L n n inr .cd. r . , - r r je r-r . . e- i , r -"s.er. , . - , . .:_È,. . . o . { r l îoor,o.o tÈ/ ioo.o è \Òp,d .uno p-. n.p1n"n ot . . " , "an.!d to.oún

i \ r r4ùi ,o. uno pnio.d ! - t ru,o " fon èJ di"ro pt"n. . . ro Lt 4. . d, , .n"d, .PvJn uno .p,1d do unpFaP

:c:!*l@ph BosiÒ, cioyare tn.tia.a ch. sí ,istúa o un" g" t" u"" t""nn" ^"t"

atúge 1345, ddno, h 70 cm, avtgnone, Mùse colvet.

Page 10: L'età napoleonica

NaÌo a Stcncla],ln Prussia, neÌ 1?17, mori a Tfìesle ncì 1768 Di ùrnili orìgini, seguì studi fi

losofici e ìeiJeraú nelle llniversiià (li llallc e dÌ Jena ed approfondì iì se$lito lo studio dellà lct

Ì eràtura e dell arte classica. Nel I 755 pubblicò i Pen sieri sull'ímítotz'íane delle opere g rcîh c

rrtl.- pittxl.ro. e ella scrlir,'d. Gràzie àlla prolezione del nÙnzio apostoìjco aDresda' nel I755

po1 é rccaNi ÈL Roma peÌ studiaxe direttamente qúei capolavori dell'ane classjca di cur era entu

siasta c in crù vcdela Ìealizzàto il srÌo idcale di una bellezz:ì assoluta ecl ctema

A Roma stÌmse arúcizià corì il pittor boemo Anlon Raphaèl ll0ngs. che 'oncLividevà

il

suo amore per l'artc clì.ssica c che seguì lc sue teonc nella pmtica pittonca Fu dl scnizio del

cardinalc Albaú, rnccenate e collezjonistiì d'arte anticà, e poié così shdialc lc gmndi colleTì'rni

cl'arle roma,ìe. Tra tÌ I75? e il 1?58 visiiò Ercolàno e Pompei, di cui era iniziata da pochi arrfi là

nscoperta axcheologrca, e si sphscfino a PaestrÙn, dei cù monumcntì soltoiincò perprimo l'im_

po anza. Nel1?63 pubbln:ò là Staúo del|drte nelÌ arttlchtîà NcI1761Îtt lÌomìnato soirinl'en

dente alle antichità dì Roma. Di dtomo dà rn viaggio in Gemani:ì c in Austria (dove era stalo ri

cevulocongrandionodda.ll'npcntdceMadaTeresa)'fuassassinaloinunàlocandadiTri"ste,pcr oscrri motiÌr. FLL Ìl massinlo tcorico del gnsto neocìassico Le suc leode e lc sue ùìtcrurel a-

zionì dell'rìrtc classica cbbero vasftì risonanza e gú]lde jÌìfluenzà sL la culhÚa culopeiì tra il Set-

tcccnto e l'Ottocenio.

. joiraltr.]rrirr:hi:r WlncLcìl l letrl a da Storia dell 'arte ne l l 'antic hità

Kffi t-u statua di Apollo: il mondo antictrcome paradiso Perduto

DassÒ ò Jna i lescr 2 one a! astàtLrede / l r t i io l le/ 8_' i tedere 'e l l l !se! lat

'an'r '

La sratua di Apollor rappresenta rl più aÌto Ìdeal€ anistlco fra rutte le opere deìlantichr-

t:i siuggrte aìhdistruzione Lartrsta ha creato questa opera assoluLament€ secondo I idea-

le, senendosi della materia solo per qu€L tanto che gli era necessario a realizzirc e ren-

clere vrsibrle il suo ptoPosito:. Questa statua.liApolìo supera tuue Le altfe immagini del

dio di tanto, di quanto lAPollo di Omeror si €leva al di sopra di qucllo des'niroci dai

poeti venuti dopo di lui. Il suo corpo si eleva al dr sopra di queLÌo umano e ìa sua posa

rivela le grandezza che to Perlade. Una pfimavera perenne come nel bearo EhsioJ,.rjve

sre di amabile grovinezzu iu suo -ut,t.o

alIo..tttanLe rrnlÌtà e aleggia con $azia delÌcala

sulla superba strutlura deÌle sue membraPenetra con il tuo spiriro nel regno delle bellezze rncorporee e c€rca di larti creatore di

una natura celeste, perché il ruo spìnto Possa inebriarsi dr bellezz€ sLrperion alla natura

umana: là. o ìettore, nulìa vi è che sra mortale o schiavo dei bisognr umani Non una ve

na, non un nervo. €ccrtano ed agtano questo corpo. ma ''rno sprnto celestiale che \'r siÍ-

versa corne un [iume tranquilLo quasi ricolma luLta la suPerficÌe di quesia figura Egli ha

E.l

1 La sraùa di Apollo: copà romanadi ùn or gLna È Sfeco n b onzo r06e de v

2 s.ondo lid€.IÈ ... pruporno: a

statùa €ppreseil? be o úeae mamoè so o lsuoporto malera e cne se0e aEndefe sensib e úe De eu3. ApollodiOhero: APo olrato d cù

omero oara nel canto delll€d,4. Èio: eE azora de ad a PaEano n

Page 11: L'età napoleonica

ù stùdi li-

I della let-

I nel1755i era enl,u

diidclaenizio dcl

l colìezionìclù anìl lapn'no lim_

'ra stato li

di Tneste,inierpreÉatù i l Sel

tt ]:lsil::

Pt.*i contro il qÌale per primo ha reso l,arco ecl ora con iì suo passo porenre Lha raggiunro ed ucciso Da 'aÌro del suo spìriro soddisfauo suo sguarào va ar di làe al dj sopra deua sua virrona. verso l,infinir;: di.p.",.., ",è ""t1" ";;ì;Àì" "

,"" .n"esÌi rrattiene rende le sue naúcj e sate rino aIa fro,i" "r,".".v,

qìiì fL" .r'ì '.

a"ggia beata e quìera non ne viene rurbara e it suo sguardo e colmo d.t iolc;rri .;_. ,., ,.] \4u.e6 r ìc.rprornnJonopcrrnotger lor . | . . rorbbrr . , ro

rn rùfte tc rLrrc ÌLnm.rgLnr del trdre degti dèi7 che ci inÌangono e che l,anc onom, egtinon si accosra a quela grandezza con la quale si svelo a a menre <lcL diF". p."", "

.f,Ì"f'apparc qui ner voÌro der figlioq, menrre r srnS.li arlrbun dL belllzza cresii aÌtrÌ clèÌ sirorclono qui in annonia corne in pandt,raro I I b sua morbrda ch,onlu, i.r* ao,r,rn: : .ct f t roìrdet.ac L.omr r rJ.rJp , . \Jno\, te.r . , or . rg,zno<J<tr . . r r r r f ìcs"rbrt gru.aarorno a questa resta diùna e sembr. ro.nrrs,r det bals,rmo degh <1.ru e legara sur capodalie crazic con amabile eleeanzaAl co'pLrro dr qucsr.ì mcr'iúÀri',s:ì opera d arre dimentico ognr alrra cosa e mi elevo al di!r per ronrcmplartr.come te si convicne Il mro peuo sembra rendersi ci : -o l l . \ " r . r dr \ .ne-4ún..orrrqL,( l io.hcv.dorcncl . r . r .o." ìod. o.p j r , ,dr r -u-r .' ] , , . " . , . ì rLoiúmcr ' . \p, , ar i .d DÉì. .n, - , nno.h! i "c J t r . " ìa i r . r , .1 , r ._ql i , hp Apo".r r , | ! te\J jd rc_ntJ.u""re-cnza,t .q, . - , ,^ , ,n.r ; " , ; r : , , , , . "

verc v a € nìovimento come ìa beìì.zza di pigmalioneir, come t mat póssibite rirrarla edescriverla? hrre sressa dovrcìrbe darmj consigtio e gurdarmi 1a mano i".";;i;*,."_.: prm€nkr, di qui in poi, i primi rrarri che ora tio abbo,zaro ira." .t,".t "

i"i. a, q,.r,^immasinc io,la derJonc.r ora ai suoi pie.ìi, come l" .".,,""* dt..t;,;.;:;; ;;,""^".raggrungere te tesre degh dèi ch€ volcvano ncoronareI l. \Mrcketmann, 5l o, id .t rtt,otk nell\nrnhú,i, ÍÀd ir. di M. L panDalorì

BoridShieri, Iorino Ì9ól

: nron.r rosrloso serpenre .he, se: :: -r!, nresbva aFoùde,fn.héfui r: :: rro o prc$o D"al.i lte Aro oeú anche dode 3 poe,: : / r :e.05ttuivaro suo sesù t0' Ède deAli dèi: cor€

'rl a!dor.: ne a m to og a greca era a

prma d!rra, tnviata.0nre pLrn zone agiuorìr nr, a cu prometeo aveva donalo ld.c0, smlraenooo a Gove tuttrgl de aa00riaroio dere mÉltoriquarih ldonde fsuo nome ùìe s gn f ca r.ca d doni)11. rme: y€nto pr nraverte12. bals.ho degli dèt: r,ambrosat3. v.ridìio: Apo o era anche I d o de

i'1. Delo... Lici.r'Ìsoa d Deoe aLoan,Àsa Minofe, uo8lr ecr adaDo o15, Pign.lion.: m co re d c pro s nnamofo0r úna sEtua, da ulstesso s.o 0lta, che raÍ gurava una donna: nvocÒ alioraalodite, .he nfuse a vta neia srarua1ó. corc&: .orone vorrve dare da crec

ielì antic'hr-lndo I idea

omaginj del

ElisÌor, rive-Eia d€licata

$rra Egli ha

i

t

I

nal is i del testoln questo passo si possono hdividùare alcuni aspetti centrari de e tèorie di winckermaruri del suo modo di poÌìsi di fronte at mondo antico (che sarà poi paìrecipàto dall; c;;.

la statuà gr€ca è uÌra manifestaz ione sensibite det óel1? id€ate: ùa beÌìezza assoluta, cheè al di Ìà di ogni determin zione nÌ.ateriate. t a rcaÌtà umaÌra vi è basfiguata, tiberara da ruÈÙ r suoi limiti contingenti.- h b€Ìlezza è nobiÌtà e gandezza, nelte forme e n€gÌi atte.ggiùnenti, ma è anche $azia m_

- Ia beìlezza idea.le non esclude I'inrensità,.he ha a{,pèna ùcciso i, """"-),,,," """"i:T:Ti::ì,ffiffiy,:'##:H#

Peacorso I Neoclassicismo e preromanticismo jn Europa e in Jtalia

Page 12: L'età napoleonica

E- 6,rli'.::, , iii ttrya {loist, La Nlolro ,L,loirso è ur romauo cpistolarc () Ml, p. zil) co_..ùriato da Rousseau ner 1?56 e pùbblicato ner 1761. Ebbe .-o stfaordinario successo etlesercÍo una vasta infllrenza in campo europeo. Tbnìa cenhaÌe alel ronìalvo è il corúlitto fra r contnslodliiciosità dele convenzioni sociali c la spontaneita det cuore e det sentÍnena, *" J .ì n:lf*ru.rrncentnno molti altrì motìvi dclll fiflessione di Rousseau. Il titolo allude al fatto che ie \,i-

:ende nanate sono simjli a quelle del îlosofo medieva.le Abelardo, che aveva intrcccÌato ìmarelàzione con la sua allievà Eloisa, incontrando la dlra opposizione del padre clclla tàncil la.Juìie, uJlica figlia del barone d,Etall€e, sr nnamora, riamàta, del suo precettorc, Saint Lavicendahelu. borghese e non ricco. I clue giovani obbediscono alh ,,natura,,, alle inclna otx del:entiÌìento e del desideio. lÌ padrc però si oppone aì matrjnonio, per la .liversità delle:ondizioni sociali. I due ìnnamorati si sepaxano. Julic accetta di sposare l,aMirrìo slqrìorc di\\blnar, SaìÌìt prerl\ \,iaggià a Ìungo in FraÌìcia e jn paesi Ìontani. Il sj€nof cli $btÌr:aa sag_gto e dFtaccato, clìe conosce i sentimenti dei clùe giovani, nìa confida che il tempo Ì,abbia:.lnìtu subl nato, chianìa Saint_prellx come ptecettore dei prcpd figlì. ,Iulie nìuore pcj. averjait at o uno dei figlioletl i caduti nel lago di GiÌe\Ta (sulle cù dve si svoìge la vicencla) . llinìa di morìre, coniessa in Lrna lettera a Saint prellx di non aver mai cesiato dì amarto e loprega dr occuparsi dell'educazione dei bamb ú.

>Vot, 3. Sez- 3. percorso Z. A4, pp. 3'44 ss.

l . . . i r JIL qut r R , , r \sr ' ì i i adi t Giul ia, o la nuova Eloisaf [ fu" imu sensibi le, la sociela, t" ; ; ; ;

I rasso che r iport amo s co ocaat f zode avcenda Spav€niat a a pf ma r ! -" azjone del tororrnore. .dLre g ovani s sonosepara| LtaSantpreuxs stab scesLr aspofdaopp""t" l" Ì à0"i"rare pJ0 vedere Lrogo dole ",i,re Jul e

Come è cambÌaro il mrc staro in pochi grormt euante anurezze sr mescolano atla dot_J.:za or avvrcrnrìnnÌ a voit euanre trislr riflessioni mi assedranot euante traversre nn::nno remerr i miei rimori o Giuha. che farale d,,". d.t.i"l,, t";,^;i;,."nibu", c._rur che ìha rice\..uro non deve aspelrarsi che pene e dotori sulta rerra. Vite trasrullo cteL_É Ì.,na e delle stagioni, il sote o ìe nebbie. it cieio coperto o sereno ;g;i";;;ì; """..,_i. e sarà liero o rrisic secorÌdo i venli Vrrrima clei pregiùdizi, !-*rir" lnrr.tr* **.a":rn invrncìbiìe osLacolo ai giufì vori, det suo !uo" òr, ,"_., f" *.,,gl.rr;^. per.t u:_-ì :..e opinioni su ogni cosa, e per(he n€ gLudrra se<,ndo ,"...r . ,rJn ,".orrdo corr_r:::r..ni Basrerebbe da solo a fare la propria infeìictà, abbandonanrlosi ,"rr.u ai".."îr :..r:. atle dìMne atrauive delì'onesro e aeif"tto. _.,,t.e t" pe""",r.^,"". a"ii, ""**,_:-r lo legano aìl,ignobitrà Cercherà la suprcma telicfà senza;icordarsi ch" u

"" ".-r, ,r:: r:€ € la ragione saranno €rernam(

:::. :r.me puvazroni :nt€ Ìn gueÎa in lui desideú sterminati gli prepare-

-ì-.::.-:_r . li crud€1e siruazrone in cuÉ,-: -: :rîa,:an.. ",". p".1* .h" ;iÌì$::l:: j',::1'J:":T"lliJiîì;iì,#ilil

, Giulio II,

Percorso 1 Neoclassicismo e preromanticismo in Europa e jn ltalja

Page 13: L'età napoleonica

il:

l ì

. :

la nlia \,rta. Sfl]:d di te. farale bcLLezzaL non avrei n-lai provato l'intdlcrabile c{)nlrasto digrandezza rn londo ail anima e di bassezl nella lòruna; sar€i vissuto lranquilo e mor-to .onterto. scnza degÌlarni dì norar€ ìl mngo da lne occupato suììa tcrra Mà aveni \,1-sLa e non poterti possedere, ador.ìrti e non essct che un uomol essere amato e noÌ-r po-ter csser€ felicel abltÀÌe i me.lesimi luoghi € non poltìr viverc insiemel O Giùlii cul nonposso dnunciarcL O deslino che non posso vincercl che orrcnde bartaglic scatenalÈ inme. senza mar potcr superere l niei desiden c a mra it11porÈnzalStrano e incoÌrccpibrle eIlettol Da quanclo nÌr sono fiavvicinato.l voÌ, non volgo ln meclìe pensieri funcsti Forse il soSlliorno chc abiio corlribuisce a tanra malinconieìè rrisree orribiLe. ma così è îanr{) piir conform€ allo stato clell annDa Ìnra, nùr Porrei rbiralneuno pir:r piac€\'olc con àlrreLLanLa p.ìzicn:3. Una lilà di sreriÌi roc.e cÌngc il Petìdio e lamia .ìbitazione, resa anche pirl Ltumcnde clall'inver.o Ah! Ciulia, s€nto chc sc dovessi rt-nLrnciere e voi non cr sartblìe 1)rr nÌe né ahro sog::joÌ n{) né altra stagÌonc.Nci violenti rrasporti chc mi àgiàno non nesco a slar lernìo: collo, nÌìncrPr() con iìr-dore, mi slan.jo sugL scogl; percorro a grandj tassi LLrLrr Ì.lintomi, e daPPcrtutto trov(rnelle cose l'orrore chc regna denLro di m€ \on c a Più tràccla dj vcrdc, I crba è gÌalh €inaridita, gli alberj spoglì. i venti boreaLi accumulano neve € ghiacci, ruità l.Ì natura ènro(a ai miei occhi, conle la speranza in fondo al io cuoreTra le rocce di questo pcndlo h.r scoperto in u. rjlrigi.r solitario una brcve splanarr dadole si scorg€ tuitr la Icìice cil1à che abirat€. Figurà1evi con ch€ avidrtL porlai gÌi occlisu cìùcllamaro soggiomo ll p mo iliorno feci nrille slorzÌ per disccnÌerc la vostra casallna la grrnd€ distaDza li resr !ani, nì'.ìc.ors] chc I imnìaginazronc ùtr illudela gh ota:hiàllalicati. CorsÌ dal currlo:Ì farmi prestare un telcscopio co] quale vldi o mÌ pan'c dL ve

clcre la vosùa casa. c cla allore p.ìsso intere giortate in queskr esilo conlempiando i mui lonunati ch€ racchjudono ìa sorgente deììa rÌi.ì lila Nonos(anle là stagio|e cj !crg.i

!ià là nattina € non me ne vado che a noti€ Con un luochcrelìo dr lrghr e dr qrràlche ra-

Ìrìo sccco e con il Ìnoto riesco a protcsienrn d:ll freddÒ ecccssrro \li sono (osì innamo-

mto cli questo Luogo seìvaggr) che ci porto p.rsù1') Penn.ì. c:Lrt!, ora sto scri\-en.to cLue-

sta lettera su un macLgno che il g€lo ha sra.cao daLLa ruPc \lcina

Qui, o Giulia, Ìl tuo infelice amante godc gli tstreÌm Piaccri che forsc polfà gusiarc almondo. Di quÌ, rttravefso I aria € i Ìnun, aÌcl1.t. pen.triìrc segret.ìmeÌÌi€ {rno nella Ùa ca

r r Roùsse.u. Gfuiid, o ra nlova Erdis,, pafie f. reiler" ').',1;lîi..lji,l,"i;,iii ì!iì

nal is i del testoLa "sensibilità". saint-PreÌÌx affenna che chì ha li anùÌl:ì sensibiÌe' non plrò aspettar'

si che pene e dolon sull:ì telTa. Dere sconha]si con i pregilÌdizi e le convenzioni socia.li,

che oppongono oslàcoli invincibiÌi ai moli spontaneì dd suo "cuore>, deltati da.lla natÙai

ed è perseguitato daglÌ altli uomhi, perché non segùe le convenzidri domiìanti- E uì per-

Ietto compendio dellanozione roùsseauiana di s.r,6tÒle,ie (sensìb ta): l'esseMa della su

pcrioútà deÌle anìîre elette è il <(iuorc>, la capacifà di sentire intensàmente.

Md c è anche aftro: c è l'idea che le aniìì€ piir elevate, capaci di una vila int€iore piit úcca

e profonda, siaro di rìecessita intelici. Av€re una sensìbilità più atuLì è da un Ìato Ùrì pn-

vilegio, dall aÌtrc ùna condanna che isola dala socielà e provoca sol{erenza' E facile \-e-

cl€re conìe Ì'"aninla sensjbile> p{ eccellenza sid I'intellettua.Ìe, l'artista: e ditalli Saini-

!i

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1. Leta napoleonica

Page 14: L'età napoleonica

go ,n me

, È gialla €

' ' ] ]nru

|l,lche ra-

I grLslare aL

--- v __l keux, chè scrive qu€ste pamÌe, è appunto un giovane int€Ienuate. Vei]iano cosi detine

iido] alsi, nella lI/ord tr/oisd, quel conflitro rra I'inteltettuale e ta società che sarà poi basilarc' -=*;;l nelÌ, cultua dell Ou{, e Novec€nto, e che vèdremo ben prcsto dpr€so e svituppato n€tJ lrpfrl,? e rrcU (Ì1is. Net romanzo rollsseauiano it conflitto è ùcora tra l,htelleffuate diI nascjta borghese ed m mondo a.ristocrùtico chiuso n€i suoi pregiudizi, e si mrnifesta coI me cr,nfiitto rm la . naruntità, det sentimenro e le convenzioni deÌta società nobjtia.re cheI la y,ffoc u. piu avanri net tempo (già nel trerLer, ) percorso 2, p.52) it conflÍro sarà i,laI

l mtencttuale è la dasse borghese sress.\ e saxà un conflitro rra spiito axtistico, senso detlDelturlrsuìteressato,passjonatitaspontar€adauntàto,razionr.tiîàcatcotaficeeduriljtaú-I sricî dàx'altro.I

I Insoddisfazionc € tormento int€iore. Il privitegio spiritua]e delt,:mima sensibi,_. ù.0'è | te si nìarifesta net sentjm.nto d'amore. Mà ìt raggiugimcnto delbggeno det desìdeno è@'o'r'l inpossrhite tn questa esclusione di.'a soddìsfazione àer se.ntimentoìi proietta rt senso di

I as.lusiúnè dell hreltettùite .tala società, il suo s€nso di impotenzà, I,impossibitftà di lae_

I gluneerc qrrcùa colto.azione che sente di meritàre: la fiustruione sociate $ raduce sim-I boljcamente in fi-ustrazione sentimenta]e. Anche questo motivo tomerà net Werfi.er e nèlI t'o,ù-".

-. !: MruDl ElrÈree ctùaraJnenie ùa comsponde.nza tra I'io e tanatua:it pa€sa€igio diviene ta proieI zronè de[o stato d admo det soggetro. tnotre lin$úeîudine interiore si traduce neÌ movil

múto esr€riore den eroe, ch. manit€sta ra sua viotenh passionatità aggirandosi febbrite edI llst3n(abrl. nela narura desolata" È m atrro motivo che tomeA neiWa,tirr. .el,(ni,.

1. osservarJ raiatte|stirhe dello file della l€ltela: pe(nevi s0no lante proposizioni erlamative? perché l,uso oel

3. Verificare dove simanifet. !na corrispondenza tfa to 5rato dhnimo delpeuonaggio ed i lp.esaqgio.

2,. A qudle Lonloro f o\ol i ro r t r ìdnd" lespre$rone t l r , loree la fagtone safanno €tefnament€ rn quefd in lut,t

ri. È un Pcr-

. È tacile ve

diJatii Saht-

-GII

--Hl

Microsoggio 1

l l romanzo epistolarel l romanzo èpistolare è una forma narral iva che ha avulo arga di f lusione net Settecenio. so_prawrvendo ancora pèr parte de ,Ottocènto.

Vie ne def in i ro , ,epis lotare, ,pèrché ta naraztone

del le v icende sicompon€ at t raverso ta raccotta di una ser ie di lèt tero det protagonisr i stessi .lalora vi può anche essere l'intervento esplicativo, o cti raccordo naratìvo, di cotui che, ne at nzione narai iva, ha raccotto i l carteggio, o detdest inatar io de e tet tere (cosìad esempio av_vlene nella parte finale de Wetthet e dejl'OrIis\.Si possono dist Ìnguere duet ip i d i s i rut ture d6t romanzo eprsrotare:1 la narrazione si cosfuisce atrraverso to scambio di tet tere di p iù personaggi . Così avvieneîtetta Panela 11740-1142) e rella C/a/issa (1749)di Richardson, ne a fiuova E/olsa (1761) di Rous_sear,ne Legant peticotosi ( 1782) diLactosl

Percorso I Neoclassicismo e preromanticismo in EuroDa e in Italia

Page 15: L'età napoleonica

2lanarazioner isutadal le le i teredelsoloproiagonistalnquestaformaspresentanoi lWef

Nelpr mo caso sìha una moltepl ic i tà di puni i d i v ista: uno stessofat io, unastessa persona pos

sono essere descr iti p|) voile da ansolalure differenli, a seconda de caratlere o de a disposi

z ione ps cologica di ch scr ive la le l tera. Nelsecondo caso la et iera tendea diventare un diar io

f l r ìo: ldest inatar io s i r drce ad ent i tà del iu i toconverz onalee i l testo non è che un mono ogo

de protagonlsia che s esplorae parla solo a se siesso. Questa forma pertanto preannuncia qià

Lesarr imènto delgenere ep stolare ed apre la stradaa romanzo-confess one, in pr inra persona

Caratter isì iche comuni atul te le lorme del romanzo epis lo lare sonol

- inatralor isono personaq{, i stessi . Non viè avocediunanon mo naralore onniscienteche

present i s is lemai icamenle i îa i t dal l eslerno e dal a l to

- la natrazione è di lat to al presente. I personaqqi racconlano le loro v icendé o descr vono i

oroDri sent iment nel momenìo in cui i v ivono (o comunque a brevissima d stanza "a caldo") .

l l rù. J o p ancora >conos' iJ lo, dp| lJ l lo dpe to. Da. o i arJ rs.ono !o r \ÒgJenro importar r ' l

e l tore v ive 'az one nel momento in cu a v ive i l personaggio non c è qtel "senno d poi ' , que

dis lacco cr i t co consent i to da a naraz one dievenl i passat i , g à conclusi Ciò dA maggior im_

mediatezza drammat ca e conserte d seguire nel suo lars i 'osci l lare del o s iato d 'anìmo del

personaggio, la l ineaavol tetortuosadeisuoiprocessi nìer or i . Inol t fe, poiché la let tora s isup

pone scr t ia sot io a sp nta del l 'emozione vi !a, come registraz one dìret ia ed immediata dei

moti del cuore, i romanzo ep sto are è la lorma più adatia per poler espîi']l.erc sentinenlalt

smo,que aformapart icoaredisensibi l i tàcheèpropradel lacuLturaset lecentescaSiassistecioè, nelcaso diC/ar6sa, del laNuÒva Elo/sa, detWe hel , ad una perfet ta corr ispondenzatra a

maier ia e a forma naraì iva. l l d iscorso vale anche per I 'Or lb, I termini un po' d f fereni i : in

quesio caso la le i tera è lo str ! Í ìenio pi i r adat io per espr imere la passiona là veemenle de

protasonis ia, arnorosa e pol i l ica, ne suo siato nascènte

Sr I romanzo episiolare raccoma nd iamo u no stùd o mollo intel gente e ch iaro: J Rousset' Una lol

na lettentia: I rcnanza eplstalate, I Foma e slsnifala, trad l d F Giacone, E naud , Torino 1976

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La Vita e le Opgfe. Naio prcsso Stoccarda neÌ 1759 da lllì nÌocìesto uflxìd.le' frequenl'ò

r,rasnad,et l',{ccademia rniltàrc del \\'iir'11enùerÉi, dolc studiò Gilrispmdenza e llledicina Giuìse aÌla fama

o,,fJjrr,li! groutti..*o con un dmnlma, / 7rr'\r.lJ;.li ( 1781), che si cottoca nel clima cultiurale dello S,u ftl

ltrul DraW ed è.,\ràtledzzà[o da un'i ìsiì di LbcÍà senza linxti, alal o ì.o.lt'llììdi\iduo, daten

sio dr rivolta totale. Per queslo dramnìa dovette fu€$re d!]la sua città ed attmvcNÒ rllì perodo

inquieto. tormentato ànclìc da clifficoltii econorúchc. Nel 1787 si stabiìì a \\ieiùax, la ciltà in cru do

crassicisno mjna!:ì la gmnde peNonalità dl Goelhe. Lircontro con Goetlìe fcce malurere ilÌ lri rìna svolta ver

so il cìììssicismo, percoNo scmpìe. però, da tensioni roln ìtìchc Linno Gli .lc í delLa G ft|:(t (Íi

zÌalo nel 1789) ad eserll]io, pul esaltando la \,isionc classi(]a della \"lta. è (rolnìo di nostauje per

rma sliìgione di pienezza llroiosa cd armoniosa delh vita umana, orÍlai definitivanclÌte perdùa.

Leop€é Su influsso dclla c'riiio (lel glu.tl.to .li K:ànt sj dedicò aÌche alla riflessioÌÌe csteticadi*tetÉ Scrisse le lrlk rc suLL'eduúztane estetica dell\'tttrlnitò (l'195) e i\saggo S ullo poesia inge'

nuaes tirn2rltcLle (1800), rn cú propolìe la disthzione tra la poesia degli aniiclú. espressio-

[24,

,"rn,po,"onou

Page 16: L'età napoleonica

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,, !.-!quentò

se alla iama

ì-"lo Shrm?,

dr,). da l,en_

Gi'.t itL (trn

ìl)sliìÌglà per

me perduta.

ìne esl etica.

ú. espressio-

- ::ìrrport{rarmLìnicocolmondonaturale,elàpoesiàrleimoderni,"seÌìtimenta.lo,percrìe- ! :_ .: - anetrto impossibile à quell,armonia. ll concel.to, rìprcso da Schlegel () Sez. 2, |ercor-. . : . : . f :20),divenneLÙùdcìcardjnidel levisioneroÍìantìca( i l ì l ta l ja j lconr:etto,rneur, ìo

J .-:.,.Iliù \ladamc (le StaèÌ, fu delaborato drì Leopardi).Lr tàlnà di Schiller fu pcrò affidata pnncipalnente alle sue operc dm.mmaticher là trlogj:ti ,.i .li IUaLLùt ste in (1795t799) , Mdrie Sr.LLqdd (.:18Ae, L0, pt t t;el tQ ttì. ùt.,z?rr ( tlitì0),

. '"o TeLL (180r).Taìì dràÌnmi furono concepiti.ra scrúrìer comc esprcssione di alte i.lea-:., -

oeúà,la gjustìzia. it bclo e ilbuono, con htenri educalivi eLì etico_;olitici. t\,foÌì a Weùnar_' ,i'i La borghesia tedesca delÌ,Oilocenl.o vide l.opera di Schjller come teicolo per eccellen;t :i lropd valoÌi e fèce del pocta il ,,suo..autore, arìche a livelìo scolastico. oggj, ine\,rtabil_:": i là sLu fo.luÌìà sj è alquanto apparùìata.

l- ,"': ,:j:tli. Ìl L.lranlnÉ giovanile ali SchilleÌ-ptesenta aìculú motir,Ì e atteglamenti {]le dnìp imnno successlvamente nella lettentura romanticà eurcpea, sopr;tfut1o la ligua

r.:.1 €Ilùdc nbellc, il cù îasciìÌo eroico ded\a dal sowertjmdt o di tutte le le.ggj, rlnune e drrL.. e dalla scelta del maìe c.ìme nìezzo per affermare la propria libenà c glan.tezza. Sj:aaÚe cli una tragedia ilì cjnque atti. jn prosa, che nella stÌrL ura, specie nello sprczzo pcr le, irÌr:L classichc, risente dell ammirazjonc del poeta per Shakespeaie (ammirazione rofirulìeìì.he al giovare Goe1.lìe).:fotagonista è Karl X{oor, uno studente adstocratico che con{:lurje !,ita dissipah e rùego-:,:e.IlgLi esprùùe alpadre ll suo pentmento, rihiedendo perdono per ìa sua conclotta, rna

, I)erJido fratello Franz calpisce .on I'inganno al paclre l,autodzzazione a isporìde4li e,t]\ece del perdono, Ìna.Ìtda unà lettela rìai toniaspri, in cui Karl vtene ripudiato e orsereirÌo. Lìngiusljzià subita scatcna jn Karl l,impulso di rivolta contro la socictà, che gra st

-,ìmfestava nella sÌla insofferenza per ìa tiraruti.ìe e per 1a nediocrità borghese Sr Ìnefte

, ;itdi a capo degli studenti suoi cor\ra€tÌi, Irasloma.ndosi in brigarte gencroso, con t.in--rl0 dt npa.rare sopmsi e ir€iustìzie. Ma ben presto misura ìa vanità deì suo progetto e:. :\itabllità deÌÌà sconfÍta: si rend€, :.rn derìtri e arroc*à. 1".,, n,"n:;J;"""j :","J"_"iJij:ffii:ì,1#,:.ll.:iil::--.r e cial rrreàto intcro, facendo di lui un reie o, propno la sconfittiì, tuttàùa, accrcsce

: : t)ile grandezza della sua figlÙa, chc si cadca del fascino di Lucifero, iÌ pdmo $irroe-_--tp c, .unn u j è, \ In \m s ra,u cj:= rnn e M*on neÌ pd,".rrr",, r"r,,rl"$,]i,;i'l"iTil'J,îi:'i il'i;:llii:l:l,,Tl:,:'I ma a.l castello paterno, sotto lrìentite spodie. FÌ-anz nel ftaltempo ha cercato m ogni

- :. lo di \.lIì ccre la fedeltà dì Analia, là fìda.nzata di Karl, senza però rìuscrvi Kr-rì scopre

,- _ iìosco vlcino àl castcÌÌo che il padle, creduto moftoperil rÌolore, è irvece tenuro pÙ. .r-ro da Fràllz. Il ftatello malvagio, teùorizzalo da.l casti€o eferno. sentendo rvulr- :-.: Karì c i suoi compagnì desiderosi di fa.r giustizia, si uct:ir1e. I,fa am:he if,r"_""r*, u":-: rìu.rre dj {loLore vedcndo che KaÌl è divenuto rln bdgante. Kàrl, renl.lendosi conro cne-: : l ,p iudscattalsÌccheòmde$todìAmalia, lauccidce.pcrrehtegrarel .otoÌìeda'- .:-.-.:r1ll0. st costjfuisce a]la éiustizia. Il finale pcnijmenlo .li Karl, piuttosto conven_:, : : . . . i ìùJrapiùchcaltroLuìaconcessioneal lacensuraealgustomoraÌrsl , icoderpub_: : ::Le ha ossenaio Ladìsiro lvÌttnerJ. Il sjgnificaio vero clella figuj:a deÌl,eroe va

, ._: -raato nelgesto delìaribellione suprema, dacuiscaturisce quel fascjno cnena_, :. Lf:.nar pre un rero archelipo mitico della cultura dell.Ottoce;to.

Percorso I Neoclassjcismo e preromanticismo in Euaopa e in ìtalia

Page 17: L'età napoleonica

l i r :ct l t rL l t \ . ì ì I i l1. I r cd lmasnadiet i 'at lo

f f lLarchet iPo del grande r ibel leI ,

loo o c o_o' o a

t , .aacu ' r , tue' ' dr oLlrd rrr lNour

scena ll

qLre Lo staio d anln"o nsoJlefenie ed nq'r e

I

'l:;':1:::,i;#:::i::i:''"1i,ìiili;"o*."*".'edu,adL,n'La',7..K{Rr (.leponsndo il libro) lv{i la schrlo quefo secolo di scribacchini quando ìeggo nel

, . . ro r ,J.J. ." , ' . grrJ d ' g,rrJ ' ,

" ' " i , . , D. .p tc;e.

- ,L, . rp ' . , l ' - r , : .

i; : i .,{j ili :':)'ij íi :i:r ;".I;i;: " :-l:it :,tjlll'i" }, il

Jio{ . , ,mniJ. pr .o- n, . ' : " : " , : " Ì :1"" l^ , , , . . , , , , r .^ .1L". , . ,p, , . ' . .:;: r: i:Î'.lIri' :iilrl 1i*:t, : ii;f l r ìil,r"*:r;'lera un conisliol e c'era un p'""lli ilìii" r"i," c"1., p- ",.

a,"*n'. .t . w.ng.nodi . , r . i l l 'n .n" ' r " {^r<un'

r" 'uL'"111",1 l^- ' | . , ; " ; , , , , r . .uo.rr"de r .

i:s:jjr;ru,:,,1i::"l ifi. rI: i;i'i i':.rilil,,i,ì:".:r.::"Ì.,,,'",::,0."i: ii*. a*,i..iis]l,lri.iîiîlii"*n^

""'** .r*, ner riceo. e che gb s.L-

"" '.",i:'Ji";:'[j:i:':".J:'.Ì*"ilì:ff;ffi'iiu ""iri-.-"r'' ua '"'"T::: ̂1

;"nii'."'.:r:l;ijli *,:1":::1",*:"':r:irii'iiillY'ìl'x;:"lr: . " . : : , , . "" ' . . i t ' rdc 'our- . r ' r ' Aì ' aL ' t

iÌ:Íil'i:.,Ìlì:-fi -",-$:':àìi:i.'.",1'li *-".*. *- oy'.:r'd 1'l:^:::,1:'*

rik:i:ll"ti*il:li :xl:*:u: :T:iiì:il'::::Tì11'"ilii:aruLare I Lrorno a PtoPagarsr'

:^':J' :'l-'*:i::;l'Hl',i'i'"'ll ill'^ '"" '" più srnacca'le convenzioni: non hanno

i. Plùt.rco: scrmre e uomo Po Lrcoe ao L5Gl-od I rLoaaLorpdLl0arPor e lte Pd arlPh bJ8Íd;FromPo<teFFrI m.r a e aMloHe e d fiPreme ia Ùo P

ùaid oe 'o4a88 90 n gi4 e rorianl

2 GúrPPe fhvio: roi oeoÉlrr-,d rr0dcJ1af i0PLSo eroourd È u

g Pr a 8ùddú È bÈ aro ddlF'Patano

Fg aoi" ta oartuta o' u e tenet P'sen

mnoC rroneFoeobe !n gdndÈ Ú( 'es

!r p e r on d4l PDrdo Prnm+

#Prs tdnmón|od amîar 'o fL luEL r

ed ldÉrnfa .0 d thp e! Prornétnels

ùrboLrnd (Prometeo berato)! li.oDodio: pantadaLe culrorgne sir

, -a,a un" Po 'e,e dPtta ?oio wPeraE

5 ALe\sntrdr i : . lar ta d aÈisònoro

Malno red Md.ÈdonLd Pdral]a àro

r a pe e sue cot tl 'otage o e ungm ran

6 leqno degti rl.srndrini $rèsponèntrde a rulrr , è ies5andrna L'oe oe

oe Jdo de a.to ld I È a porÈ ore a P

oroute drae ìndro MaBnO Éngono

r Dt au .0meiiefpo d nrlidu afetu

t, dal .onooftamento nnaturale e0 aftlll

lfli*.,,.-. n-o"n"'' "uodei b rru sonond iaF e mPre*oeELL

èfo aL tLrh e u ata dalpasr(efe oer òr

i.qere do. 'rrevenllcs imnDol i . t raúcs:8 Ùo anr 'n

d Énldrc Pq oMBgrdeiratú rag(0

rin.ese lontfadd rr4to cd'0e0r Ù ird

enlooueire La eltc aru a I a"' {rú

iàncr sd Lo Frq o Poemro Pr4

LeroddLo'fúrfl ÙîdDranqe t i . r ro di b ' r ra: .omp r r ì0od

t

I'd?&

::'J::tff:i:'lg:":ifÎ' ,. ","-" ,,Éslod, Ésch o e Patone Prcneteo Lrn I

:lf, i iil : :r:i ;ll;T"tf ilùom iI È la rot PPrquÈîo'ÚoEero ru

r.rdannatoa saontare unatroce pena n

1. Leta naPoleonica

Page 18: L'età napoleonica

) legilo nel

del licoPo-E tullj. co_

. ch€ gir sru-

o di birra' Per

5:,:ì$,T;j.'$i

Ci :a sotenn t' mal3G_.r, fa rús.i5rtó

'ú rdduceo: sadduce eranouna -: :;-:: rÈ 80s0 ebra c0, espressione

F : :::: aza scerooú ers opponevaì: ::'= accanlt dfensor deÌ'orodos-;; :'i : :ìravano una nnuzosa osser

11.rir.ggoÌo: d1st080n012. suppli.rúo ... .liLzionc s scaBlia conro 8ll úsrra .he non g c0nce00n0d azion ner pagamento de debi

14, Anùio: capo de antcapopoazio

negem6n.a de cherús. sotlo 'mperod augúsll sconli$e e eBúnlroman€ nek s€lva d lÈuroburSotco rdestar de acosc enza naz ona e in Cermana, a prlmdell'ottmento, ebbe ar€hiss n'ro cu to ne a

il coraggio dl vuotare Lìn bicchì€re perché devono bere alla salute di qualcuno, leccano 1l lustrascarpe, perché li rappresenti presso le loro Reali Ahezz€. e molestano il

l: povero diavolo di cui non hanno paura Si porrìno L'un l'altro aÌÌe stelÌe perunpranzo, poi per una copena che sia stata loro portata Yia a unasta pubblica sarebbero ca-paci dÌ avvelcnersi. Condannano ìl sadduceoro non abbastanza zelante nel lrequen-tar la chi€sa, e davanti alì aìlare calcolano mentalmenle j loro inleressi usuraiì cadonoin ginocchio per poter sfoggiare lo strascico, ma non ritraggonorr 1lr sguardo dal pr€-

r: te per vedere come sia ericciata la sua parrucca; svengono quando vedono sv€nareun'oca. ma batlono le mani qrÌando il loro concorrente se ne va dalla Borsa, fallito...Per quanto ro abbia loro slretto la mano supplicando: (Un giorno di dilazionel']l'rutto inutile... CaccjaÈlo ìn prigione quel canel Prcghiere, giuramenti. lacrimel...(Pestanda iL Died( a t'.rrtr) lnferno e maledizione!

r : .PI- rBrP, E,^-r ppr un p;rod. ntg.rr . ' dr pdct . \ ro.rJu. .urK{RL No, non vogìio pensarci Do\,rei stringere il m1o coryo 1n un busto e vincolar€ la

mia volontà ira le leggi. La leg8e ha larto scadere a incessotr di lumaca ciò che sa-rebbe stato volo dr aquila La legalità non ha mai prodolto un $and uolno, ma la 1Ì-bertà cova e fà schiudere i colossi e i grandi eventi. I vigliacchi si trincerano n€lla

:: pancia di un tiranno, fan la corle ai capricci del suo slomaco e si lasciano sballottar€daÌÌe sue flatulenze. Ah, sÈ il genio di ArminioÌa ardesse ancora lra le ceneri... lm-nugÌna un esercito di ragaza m gamba come me, e la GeÌrÌ-ania dìvenlerebbe una re-pubbÌica in conftonto alla quale Sparta e Roma sarebbero conventi di monacelle.(8Ítll:1 Ìd sp.rdd sÍl idì,olo e si dlld)

F SchilÌer ?dl/D, trad. ir. di B. Alìason e M. D. Ponti, Einaudi, Torino 1969

nal is i del testo

I La dimensione mitica. Ciò che caxatt€dzza Kaxl, come si vede da questo dialogo, è

Iùnansindilibedàassolùta,serìzàlimiti,ealtempostessoun'ansiadigaìdezza,intesacor'*l me infnito pot€nziamento di ùna perconalità d'eccezione. Nel'ordine socia.Ìe I'eroe indi

r= \idua tm limit€ r tale liberta e a ta.le grandezzà perciò útiene di potersi a.ffelmare solo in

I tuangendo l'odine, calpestàndo la legge. Il suo sogtìo superomistico si può rea.ìizzare soÌon€l nìaìe. La sua dvolta conho la legge umana si altaxga poi ad una sfida metafisica arÌ àùrmità $essa di Dio. La ibeìlione assume così una fisionomia miticar suÌ Masnadiere si sornppone I'inìnagine del primo grande ÉbelÌe, Lucif€ro, cl€ è iÌrsorto contro lbrdine divi-:,o spinto da uno smisurato orgoglio. Ed è questa dimensione mitrca che esercit€ra poi_Àro fascho n€lÌa letteratura romantrca.

Lr f-Lrrrnomia storica e sociale. Nella scena sono rappresentat€ con pr€cisìone an-j .l- le cause socia.li e stoúche da cur scattùisce questo impeto di nvoha: l'ìnsofferènza per

tédùrisno, il disprezzo per là grettezzà int€ressata e la passivita servile d€Ìa bo4hesia

Percorso 1 Neoclassicismo e Preromanticismo in Europa e in

Page 19: L'età napoleonica

lncontro cort l 'oPera

dolori del giovane W ertherz,lLa vìcenda

ue"n* -S".p*." :T: :':':",,i'1i":ìlHffilÍ:lÎil.1ll1lf"J,í'li:J::JÎ ":ltrattà di rÙl rom:ìnzo epNtolare, rf iùnico, \\rilheln.il protagorústa racconta le prcpie espeliclìze e confessa i propú tomentl a ull

Il rcmarzo epistolare er" ttn ttt'U"Oiì"tt*' ^roliro

dìft6o nel Settecento' usato da'grardi

scÌittorìconÌcRichardson,tou"."ou,r-".,to.,..Goethelnl,roduceunìlpoÌ.tanteinnovazlonep"'"r'e 'ipo'tn "or" r" r"y:,{l**l*f.ml,x-i'il,"j'l'ii"liillxl?;i.l,lTiiiixlì:1frf,:ì:l#lii:::l"1]#J"l i#;;;;;;;;' i> ur' p z'r s"ro neLià pare t.Ìnàrejnten'iene rùÌ naÌTatorc e*""t i""t""t"' t'n" na laccolto lepislola o' a lac(ronl'are gli uìtjnú

ciorni di \\ieÌther prma del srùcÌtilo

ur"o*"roo'5W"' i ' i " -" t ' ' ' " " t ' """gialafamigl iaborgl ìcse'dàI legrandi{raprci i 'àmtel Ìc l tuah'lettcr:ìrie e afiisti(he' pr"nu o'

"Àlipu'"ionoii " iìccensiorú sentimentali Las'iata ìa srn clttà

alopo ìlna ttiste úcenda amoru* J jtiroto"i i ì "u*prctìl.

si jùmelge nella conteÌnplazione esta-

|icadellanal,lll.a,livendo*.,on'*.n""o''"",u*.espenelúaqlliì.sinúslica'Altenìpostessoèc.ìnquìstalo dalla semphcro p"io'J" i"uo uita conradjna Nel rnllaggìo coroscc Loltc' flglia

del podestà, anima delcn'^ "

t"ntìfif" " ''f

t"*po stesso pìena di gloia \"rtale e dibuonc dolÌ ca

salilIlhe' e se ne innalìlo* ''*t"

o"tl u glu tto"tuat:l con uì àllro gior'ane' AlbeÉ' che è l'esat'

laantitesidi\!,elthel.ùl.ruu,.to.a.,ugeìn,"qui],t'àto.posato,lazìona]ejnIttiisuoicomponanrenti. werther' durimte

' **"'" à3ì;*' t-" LÙ perrodo (li úìnocente' sÙì'nordta fèlici|:L

accarto a Lotte Ma quanat' ot'*ìt'"t^"' tt*ttàrl; l amicizja chc stri{qe con hú nondesce

a sopportar_e t'irlea che l'otte lo ànÌi e sla (lesljìata zì sposarlo i

- Cominciano coti i

"troìì"t"rer_rj i**'ri' t;ìto insostenibili da spiìgerÌo ad allonla

narsi e a trovare un ìmpi"gn tn;blt'o titt"' uff" r pendenzc dr un ambasciatole (sj tenga pre

sente che ìa Germama se""''';t;;;;; 'in;* - una midùde di prccoli slaterclh) Nfa per \ver'

ther è impossibiÌe adàttt*t "

otÌìnit*"t" ^eschino deìla coÌtc' cìonxnrto da riÍalità c

allivisnì. 'la

otfusì prellutlizl cti casta e rì'qirle comenzionì' c ìÌ conllrtto lo costúlìge a rlioÌlÌaÌ e

lamore ne€ato benprestoau'o"" r.Ju"oo "

u oi;ai spisata ieticcmerttc conAÌbtr| Ilenore lrnpossìbile prc

ehmoftvocain\l'erthetto'nt"nti'"ntp'"p*u'rocicheloiíIdùconoi:lnu[ularejlproposi[odelsucidio

Leglienclo a Lotle la propt'" "'À't"Ìl"

o"t Cttt" dt Ossid?l' in una scena doÌnirìata dalla com

nlozione e 'ìàlle

liìcdme' "optt"" "tt"

*"tt" t'utte cotuli\'ide il suo senijmelÌ1o' però 1a clonna

anLa siìcemmente nìanr" ",

oì .iììiir, u-*oir€e, ihutan(lo ogni prospettiva di adulterio

llìspelato. \lierl her sì là prestar e la pist'oh ai Albefl (è Lotte stessa a conseglúrla al seno ' arì

che se hal,oscuro pfcsen[mento Jen,usc, a cui ao\4-à seÌYìrc) e con essà si ìtccide'

-L o'illr,'

Leta naPoleonlca

Page 20: L'età napoleonica

Un dramma sentimentale e sociale

- lì romanzo ebbe ìlna slraorrl uda djffusione rìell'EÌlropa ali fine Setlecenlo, suscilanoo

,rúFr!i:-l incredibù nei giovaú (molti si ideniiicrono lalmente con I'eroe goethrano da a.l-llra-ù,a :r : jio ) c gcnera,rdo nurerosi imìtatoú sul pia,'Ìo lettemdo (anche Foscolo tllrlaà splùìto dalf.!i; " '-Ér il suo OÍis, 1802, che pcrò sarà opem dcl tutto orEinÌe, come vedremo). Un sinùlerE:Èii: .i a\rcrle che con ll suo rcnìanzo Goethc avevà toccato Lùra corda profonda nella coÙ.r i.ll epocàj mettendo a fuoco un problema pdtùcola-rmente sentito dalle grovani gencra

[I : : ,:: È ìndispensab e perciò cercare dì capfe quale fossc questo nodo prcblematico.

- Può sembrar'e che il dramma cli \!'cÌlher sia escÌusivamente sentimentale. privato: in

!-À - $ofe infelice del gìovaìe assuùe t]lr significalio pirì pmfùnrlo. Larnore inpossibile per

[} )ìúa gjà desthata aì matrimonio con uIì allro è il modo concreto in cui si marÌifesla unarùi;r lc. Ìimpossibittà da pafte del giovarìe inlellettuale di inserirsi nel contesto della so-

-r-- :-r essendo bo4hese di nascita WeÌther non può identificarsi con ìa sua classe perchc, r,l1

,rîista. è poúatore di lori anlagonislìci, irìconcfiabili con essa:il cullo della bellezza cli-a.la, lo slarcio passionale che respinge ogni calcolo, ogni misum mzionale, ritenuta arì-

er.(1774) Si

letlere in cui

úco. \\rilheln.

ùo da grandÌ

a imovazionediflerenza clr

e la fomìa del

h parte finale

ltare gli ultimi

à lntellettualr,lta l:r sùa crfia

plÀzione esla-

empo stesso è

ce Lotie, figlia

buone doli ca-

Í. rhe è l'esat

oi comPona

morala felìcità

.hú. non nesce

3rlo ad alìonta

P l-st lenga Pre-i) \fa Perwer-Io da valità e

inge a ritonìare

mpossibiìe Pro_iÍo del suicidio.

irìata dalla com

,. terò la donlla

ira dl adùlterio.

de.

Ú,'r n alficàntc.

[5n'- \\èrr.her (come iestimona il fondamcnt:ì]c episodlo del ricevimento presso il conte C.,l,flr i qorane viene scacciato, ) T4. p. 6ti). PeÌtarto ne['jllrpossibrliià di ìnserfusi h a]cùn:r

A questo conllrtto con Ìa classe di provenìenza sc nc affianca poi rul altro, quello con. 'u2. , l , -La L,amr.Jùa dj Sna Sa t^. .ntoÀdn.ord Lr.as,aagproné, nono..Jt . L

.:,:-,omico. $ociale e clútlùale ormar assunto dalla borghesià delle prcfessioni, dele attivì,::ire, dei corúrercì. Anche la nobiltà, in nomc di vecchi pregrudDi di casta, rcspinge iÌ

!-...i che domìnano la scena sociale, Werther sì irova cornplelamenle sÈaLicatoj esclusor.:.:::rà (pcr questo sì troya così bene lra gli umjli. contadini e artiÉianj).

ProDrio Dcrché è rùì intellettuale e un ar-tista. \verther è LùÌ esseÌe direlso dalla nor-::-::j,rnalc, per Lm verso supelìore, perché dotato di intelÌjgenza più alta e dj sensibilità in-

È:: r più acuta, ma per altú \,erci inferiore al rcsto deìla società pì-oprio per gli sÌessi no-

"-l,: Iare nomúiìmente, sposalsi, divcntare buon padrc di famig.Lia c posato c dspettato' I nìalúmonio, nella cr]ltura borghcsc di quest'età, è il segno per eccellcnza dcll'avvc

r_;_:.zione del girnane, del suo equilbrato c utjle lnsedmento nella società. Lcsclusionc

ù. ::i - rcndono hadatto allà vita pratica. alla prosajca realtà quotidiana. L'intelìigenza e laL-r \Òno il suo pri\,ilc€lio Ìna anche la sua conda.nna. Per questa sua iÌTiducibile di\,elsità

'fflf,:.: Fli( e e drìl matrimonlo, come si dicc\,?, diviele allom nìetafora di un pirì gcncraie

t!úi r==:: r socia.le ed esisl.enzìale.

-L-.\ II'erther si affaccìa h pien:ì evideMa ÌÌella Ìetteriìturà europea úr tefiÌà di sconvol

[d!ì' - -._{ tgrà a"lticipato però dalla Nuora tloiso di Rousseau, ) PercoÉo 1, T2, p. 21), lalryir!

-ian nodema dell'artisla, ignota alle epoche precedenti: una traÉedia che è la conse-

[t@ ]:- :-rccsa c dcll'affermaTione sempre pjÌì decisa, già all'intemo della società dell'r:fi.l,J /.rqrtrè i:la classc borghese, che perla sua sl essa natura nega i valorìafijstjci delbello e tendeiird|ir:a:jii l artistà come essere jmprodulli\.o e parassìtaxio e a úduÌTe I arle a una merce lmIflrdlE ;- :ìercato. lÌ rcmanzo di Goethe, sjn dal I 77,1, centn il problema con mfabile acutezza,rlg@j4É-:i-:r. -\!femo modo di se$lime le manifestazioni e gh s\ìiuppi lungo tutta la ÌettemturúÈJr E.: . \ovecenio. Basii qui anticipare chc il conllitto di Wefiheq ìa sensibilità afiistica co[t F.rF.4 e come condanrìa che esclude da]la società. sarà f1ssafu 1n un'allegoúa poetica di

Percorso 2 Johann Wolfgang Goethe

Page 21: L'età napoleonica

! r . . ì r l .o .c. r ' . ) r i ] f . lI .lolorl .tel giovzne wertlter

i ! ,

stuorcùnaria pr elnal]za da Baudelaile ncl 1857, nela pocsia tt rr,os:.llpoela è sÌnrle alp ì

{rile dellc nubì l'albatrosl/ che fue(lueILtà Ìà tcnuresta e si nde delltr(icrc;/ esilìaÌ() sul suol ', jrl

nrezzo agh schenú, /le suc alì di gigalrie gli inl)edistuÌìo di canm.inareu.

Werther, uronanzo antiwertherianoD

-Nei conlionii tlel suo croe (che ha imtti iìll egabilmcntc aìrl.obiolirajicj) Goethe assu

nÌe un àli eggiamcnto rrolrìt)lesso c pÌobleÍìali{ro: da rr,r ìalo liuàrcla con irÌ(luÌrbia immirazior{. lc

suc cÌualilà ùrtellcttuali e liì sua ncchezza irleriorc, ne osseNa il dramnu con àileituos.l pj.rà

rogliendoÌìe con icuîezza luttà la pofifia siori{ia, ma non celebra l esal|àzionc iìcorÌ{lizioÌÌata

.lcÌl croe né lo propore.onìe nrodcllo csemplare (Li conìporiànìenlo lìsuo è piuttosto lo sgltàr

do cdtico di chi Iìà alhal.er_sa1{) espe clue simili nìà nc è oftÌiú rlscÌto e rò rrùltcmplarle (ron

sereno.listacco. S€ WcÌlher'è laùl.tjlnÀ cli a\.verse cÍcoslarze slo clÌc,la $la ÌeLuionc agìr o(!

clìi dello scnttore è sbagljata, ril.ela rn ecccsso di passlonaìità, (rhe è scgno di inùùatudlà e (ir

st:arso senso diresponsabÙtà. deril? dà úl csaspenrl.o eÉioccntrismo chc jgnora gìi altd (sÌpen-

si a quarto il cofiu)r)fiamcnto di \{erther f:ìccii soffrire Lotte, AlbeÍ, l':ìmico \\'ìlheLn, c coìÌe

suo suici.lio lascì Lln segno indeìebile iÌr trLt[e queste l)ersonc che ]t) arÌàno)

-Pcr queslo reÍàcr ha poluio esserc deîirìilo urolìanzo iurtÌwcrtheriano> (\littner,

) Cl, p 91). Si può die àllola che già all'iìtemo del prirrro romanzo si colgono i geìni d'ìlà

svolta cÌìe portcrà Goellìe àdàssumere posiziorù radicalmente diveÌse datlùe c giovanjli Difàt

ti ilromanzo sllcccssì\t. iÌ,Ì&lstcr. sàÌà proprio h stoÌra, anlietica a qÌrellà {li \\'clther. della 1or

mazìone {h uÌ S:Ìo!?ne, (rhe àl tcrmine .ìì ìrn faticoso perrroÌso arrila all'e{fdibno della nlIrlulità

c allintegÌÀzionc sociale (e. non a caso. allà prospctti\a del ntttnÌìonìo)

r testo,€hiavé

ar,,1a I dolori del giovane Wertlter

f f { Natura. popolo. lanciul ìezza c artc, , \ ie ' i fe 'ha ns. ato . r sLra . : 'à prr acam[alra. i ] r .hé.orr l fo ' "s!€ nt l r r .n i r is .sctat tLna

lass or.3fncr ls i r n. ,nafanc! a."efonamaA a r i . . - ' .onl Ctr . , i t | r ' . / . f t ar :ma'- ' t tera(La sr t rd fÉ n .Lr .s. . ra: : i r i r ! t pafad : ì a. . È !n ba sanro DiEl oso . i r î . cLrJf-"

J0 mdggio.

Unî merar'rghosî sefcnita, simrlc a queslo dolcc n1îLlino primeverile, ÌnÌ a sccs.Ì neÌ-

ì anrma, ed io nc go.lo con tutio rl cuorc Sono soìo e nìi consolo llcll.r mir \"1ta ]n questo

prcsxggro che è crcaro apposra per :rnrnrc come la nrra Sono così lclicc. rnio crro cosÌ

pLenernente assofbito clnl sentimcnlo di questa csrsrenza tranquilla. che l:ì mra artc ne

soffre Or.r non lollei assohrranleme clisegnxrc. nelnmeno rùr. lne.ì. eppurc non sono

mri st.rto un firrorc così gmncle corne in simiìi moÌ11enti Qurrìdo la b€lla vrlle ellonde

rnlomo a me i suoi vaporì ed rl soìe àlto investc lìmpenerrabrle rcnebra di queslo trosco

c solo qua e là qualche r.ìggio ries.c r pen€trarc neìì intemo dcl sacrario, ed ro mi sten-

do nelì erba alta ìwrgo il ruscello scrosoanLe e. così lrcino alLa rerra. mille stranc crbclte

- - I

54 1 . Letà napoleonjca

Page 22: L'età napoleonica

-

et

*||Ia-

t

Itt

1..::

. .tC? ! q-oloLí dgl glgyang ry.etth.elKX lartista e iI borghese

Weftherhachestonprest toaam|coAbeiìesL]epstoegiovanegcomunìcacheperprLrr: l€nla b I ene semPfe scaf che

12 ctgosfo

Eglit è un uomo così scrupoLoso! quanclo crede di aver derio qualche cosa dr Pr€crprta

ro. i 'eener. . , J lppro* 'na'r 'o r"n" ' ' "1 ' r 'or Im'r"P Jr moJrtr t i rc d" ieer 'Lnec

' . i ' î ' , "

" in" i

' r r ' ' qL(r lo 'h ra dcio n ' r nmrn' p u nlr"a rd r ' r he duran

l"'ti"à.,'.ì...-'. """ fÌniva più di chjacchierare: io grà non 10 ravo pto

il":::llTrì*.r-aì",-

", g.'u .r." u.r"uo pet lu r"tt"

" to" uú geslo impe$oso d un Ùalto rnr pran-

,^ììì ù".1" a"ii" p".,ra sulla ironte sopra l occhi;desÙo -Manol disse Alberro ti

.^"J.-t giJr" p,i a" - che fal? - Se n;n è cance' - dissi io Non importa' perché tai

..rii - r,jp*" +-**ito - Non nesco a capire come un uorno possa essere cosi insen

sato da r-rccìderJi; il soìo pensíeÌo mi ta andare in bestia

làrlì"ù"'.rlJ.;.*r,.t uomini - esclamai, quando parlate clì una cosa dovele subito

dire : qucsro è insensato, q.t"*o "

utto"' qt"tto è ben€' cLueslo è male' !n:..]l::.l:":

rorsecheconcioavetepen€t latogl l int imrmorivìcl iun.azjone?Poretesvupparecon.;#;;;;.";"; .,,'i e

"..",'.'ìu; p""he e dol'uta avv€nir€? se lo avest€ ratto non

saìest€ cosi pronti a spuhre le vostre sent€nz€_ li, .."."a,"*r, _ ,"i.se Alberro. che cerre azlonj fimangono colpevoli qualunque sra

il modvo per cui sono sbte comPrute

Scossi Ie spa[e dandogli lagÌone - rPpr]re, mio caro' - continua\ - anche q"lcl::lt-::

".."'i.".?'"-, 'r i"ì,o iun deliu<'; ma l'uomo che ruba per sahar€ se stesso el]

:i:1;ì;ì;;; ;"'," di lame merita

'l'esser€ pun]lo o coúpatrto? chì osa scasrrar€ la

Drinìa DÌetra conùo il maÌiro che rn un momenr; siusdficato dì ira sacrift:1]1T:Cll"-':

"f"i"r" iiît* *a"*". sedutbre? Contro la fanciulla che in rrn'ora Piena di ardore sÌ per

à" "Jf"

irr*l.,ifrtfi gi.* deil'amorel P€rsino la nostra 1€g8€' i più ùigrdi pedanli' si com-

muovono e perdonano ' _ _'_:ose AlberLo. - perché un uomo che si lascu

- Ma questo è un caso lutlo dlverso - rÌsl

truspor'ta." au[" s.t" p,.sioni, perde ognl facola di gludizio e viene considerato com€ un

:H::;:::::::-;l escramai sorridendo passioner Ebbrezzar Pazziar state 1Ì tut-

ti LrarfiuiÌli, iicLfterenti, voìaÌtri uominl moraìi! Biasimar€ colui che beve' esecraie coLui

che ha perduto il senno, passate per ra vostra strada come lo scriba e nig'l*:1d1."

""-"ir'i"n.l. .f-l" *- ir ha tarti sirnih a cosroro2 Sono srato ubdaco prù di urta voLt-'

l" -a'p"lJt "." "-o

mai slat€ molto lontane dalla pazzia eplure non me ne rq:l-

poiché n€l mio piccolo sono íuscrlo a comorendere che turri gli uomini straordlnar_

q,,,ali hrnno compjuto quarche cosa o1 $ande.qualche cosa,che varc"'i.Ì..':T]:l d"""

iostre norrnal possibilltir' sono sempre stari dilfaúari come ubriachl e conc Pa:zÌ

Ed anche nella vita quorrdÌana, e ulìa cosa rrìsonPortabrlc '€nor,sridale ò"ro-:

il:Îl.""

^iuì^ .cl".'p'"r"

'":i."e anche solo reladvamenre ardrra ni'bLle td rn'onsueta queLL uu-

*" u "ùn"'.",

oraL."-o è pazzol VergogÌÌaler'l' g€nre sobrìal \'elBogÌllten' genÉ sag$a!

1. Egli:A ben 2. drgr.ridt ... c61orc: a ude a a paralrola evange ca lLuca 13' 9-]41

1. Letà napoleonica

Page 23: L'età napoleonica

l2 dg)slo

di pr€cÌpiu-di aggiunge

a perché fai

t€ \-uol dir€?Lluppare con

pi ci sono le

la mogtie in

! Srate lì tùt

razÌale lddÌodi una volta,

i limiti delle

gente saggla!

- Quesrr sono i ruoi soìiti gn1li, disse Alber|o, _ ru esagen sempre, ed almeno quì mr sem_bra che tri abbia tono, poiché considen il suicidio, che è ì,argomemo di cui si parrava, co_

14 me una g?nde azione: mentre invece non lo si può giudicare ni€nre alho che una debolezza S€nza dubbio è più facil€ morire che soppoftar€ coraggiosaÌn€me una ùta ronnentata.Stavo per intenompere il discorso; gracche non c'è nulla che mi faccia perdere la calmacome \-edere venire a\,?nti rÌno con un tuogu (omune insLgnrfic.rmv, qu doi,,parrocolcuore in mano. Turravia mi rimjsi subjro ferchc quella ir:se ta,ev, g: senrLL,.,pesso e

:,: spesso m'aveva larro anabbiare, e gìi úbatrei con una certa vivacÌta: Tu lo chi.ìmj debo_Iezza? Ti prego, non lasciarri ingannare dalte apparenze. Un popolo che ìanguisce soro ilgiogo insoppoftabile dì un riranno, meita d,esscre chiamato debole se alla fine Ùborse einfrange le su€ carene? Un uomo, che per lo spavento di vedcre il fuoco distruggeÌe 1.1'suacasa, senre rufte le propne folze mohiplìcarsi e con facllj!à trasporra pesi che in condizio_

,'a m nomali poùebbe appena solleverc, uno ehc per iL turorc dcssere sr.:uo olìesn combat_re contro s€Ì nemrci c Li vince. può essere chiamato debole? E, mìo caro, se un ecccsso fi_sico viene consìderaro come una lorza, perché non lo sarà anche Ieccesso dei sen[imentir?- Albe4o mi guardò e disse: - Non re ne a\€re a malei nìa gli esempi che hai ciraro ml pr_re che siano comple[amenre fuori posto. - può essere., dissi. _ Mi è eià srato sDesso n]r,

- prov"rr ̂ .hc lF m F, i -" , - iazronr d rdcc rdgFurb,no rJ úùr r t dFt 1; ,

i ior:a ... scntiD.nri: Wefther vuo e

--a@ che sent mento non è sintomo

: :-r eza, rna d iora e d ero $no È !n

ateSSranìento ero c0 perché con esso crs ibe la ad ùna condzone d nte ctàesconqùista la bertà Aquesroa udono pa

W GoeLhe, dp .tt.

Egon, .ne po$ono enofare mcongru e

nal is i del testoRagione e sentimento. Si fronteggiano in qu€sto episodio due personaggi antitetrci, ciasclmo emblematico di una certa coÌlocazion€ sociate o ideolosica. Albefi è il òory/pjl. l uomo norrnale. solid,,, raziond.. positrvo. an.he se bmir.roj Wenhèr è l.o,rts,L,l'uomo eccezionaÌe, il genio, tutto fa.ntàsia e cuorc, insotrerent€ detÌe conv€nzioni socià.L.delÌe idee conenti, dell€ nome accettate_ Emerge dunqu€ ìlì piena tuce, in questo episodio, quel conflitto deÌl'artista borghes€ con Ìa suà ctasse che già era possibìle costi€re nÌpot€nza nei passi precedentl La borghesia ha come valore supremo ta laziona.Ìità e con_drÌna come pazzìà o ebbrezza tutfo ciò che esce dalla nonna. NeIa fona irrazionate dets€ntimento vede qualcosa di eversìwo, di paricoÌoso per I'assetto momte e sociale viEenteLanisr a. al .onirafio. esalra la forza deua passionc c vi scorgc una lnanilésraz io np rtigran_d€zza d animo e dì nobiÌtà spir.ftua]e, che sì oppone a.l gretto buon senso borghes€; e preprÌo da]la fona dal sentimento dtì€ne che nasca ì,axtc, Ìa poesia, che quhdi gti appare irF.on,tar ib i le.on i l \ i \ rèma der vaJor i borghasi

ll suicidio títanico. oggetro rtelÌa discussione è ìt suicidio. Si cal}isce di oui comell pensiero delÌa mofte nasca in Wenhèr non appena si profiJr la f,gura ii Atbert fta tui et 1è PerAlhen.cheragì, ,nainobbèdicnzaatsénso.omrúe, i tsui . rd joèsesnodidrtrolezn, l'aÌììmissione dell'incapacità di sopportare coÌaggiosàm€nte una vÍà formentata. Iarisposta di \\re.fiher a pdma vista non semblà volta a confurare t,assèrzione di Albèft. eqùesti, sempre con là sua pacata mzionatità, glieto fa osselvare. In reatla un Ìegame si puororgere: p€r werther il suicidio, lungi da.I'esserc manifestàz ione di debolezza. t€stìmonia

Percorso 2 Johann Wolfgang Coethe

Page 24: L'età napoleonica

lqeilqrsq 3rAutore

ugoFoscolo

; fì :it: r li i_l,:tl i'l;x:t.tI Dei sepolcri, p. lgg

l. [a vitaGli anni giovanil i e la delusione napoleonica

;::=.Nl!":1ò F*"o1o (LIgo fLr un nome assunto pjù fardi rÌat poe.."T1'11".

. .i ra) nacque net 1?28 a Zrìnte, una cleue isole lonie, pos:,:"1il:H*lt*1!Jll,':::J::::"11::::;_Tìifii:ii::i,i

Ìu

ù

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I . ",:l;":*i"t';:. "i:.ii;;.^j; l;::-".::-l-, " ," -

;'i1-;,,'611fi ,tlî"'r,',.,* ;n ij;:,;",;:lli,Jì'l :,: "i:,;.:i;t

:':j::::;' i" *d,".,'uqorunu" rp,ar in o-.nàz;, ; " ; l : j ' ,1, . i , -?rp ' ,N "

l.lliìl' i":,';;1.: ; 1";'ìi ;;;;;;;;:i;;.1 ;."";l;ll:Ì;" . . , . ; ; ; . " ; l : ; : j " " . - - ,o.or.uoro.oeronpdnpd..n",po;i;::;ì ;ji;; :: J".,fi";lllÌt "l:.1 :.".;,i,ít,t",.*

+irr*:tTL,'pm;-ii'*]#;:*,lg#lj*Íi*;,, i#:::,;i* ;r,:""l, Y:lí,: î:l -l;ì: :;"$,r:";;;. . Pl:fi:l: ",: ;::1", i " i , , " , "

* , - p._. . -"" r r re,o, ,o ," i " , . d, . n, Ldo o

i:'f 'ruffi g;tqi*:;;1p;;;:rrir.'.. .:';;, ;:;.." -"#;;X,;,;.::;."l"ll"l;: : :"1;, ;;

L

,rúLveduro delto c,nò dizonre dat more.

i J, ' T. !" ' . Í ; : . : " : : l : : ' :no d \" Io 'o o v.s- dù,, o< ur;,,-"1;"J:*:;"":: i;;,'l:l;f it" "li;l,lìl"iiJ4.4 L Letà napojeoníca

Page 25: L'età napoleonica

-ùÉ Eeca rieslì molta impoltarìza pel il poeta, che si sentì per tal

@'r lrofondamente legalo alla civiltà classica e suo ideale ererìe

Eù.a rrrtia rjÍnase sempre neÌìa sua memoda come simbolo t'li sereni

È ll-]:,s4. bellezza, gioia \'ìtale, fecondrtà, e fu cantata più volte nel-

a i t : . , fs ia.

-Trasferitasi la famiglia a Spa.ìato, in Dalmàzia' ftequentò i pri-

ù s;i prcsso il loca.ìe seminafo AìÌa morte del prìdre (1788) la fa

+É .onobbe gmli djfÎicoÌtà economiche la. rnadÌe nel 1789 si stabì

h I-.eaa per ceÌtare appoggio prcsso paxenli ed amici' e ù Niccolò ìrì

ql:Ì-::e nel 1?93, a qujndici l.Ììni. Conoscendo poco la lingua ita.liana,

r$ ' - , , na5j srLd.,rÀando. rap.daièr l lè uLa rol 'vo-F'LÙlurd' ,

,4g.:à sia contemporaÌrea; a.l tempo stesso coÌninciò a scrìverc i prinn

rr:É i nonostante la sùa povertà acqulstò fatna nella società venezia-

-. -rallir sua povcrtà il glova.ne lroscolo era fie ssimo, al punto cla

-dli,arla coìÌ orgofllÌo.

-Polticanente era entusiasta dei principi della RivoÌuzione

Grii ì francese ed assunse posizjoni Iortemente Libeltaie ed

'!ú .: r. conscrvatore dclÌaRepubblica di Venezia e, neì 1796, per sfug

F !: sospeth del goveÌro.lasclò Ia citta rifugiarldosi per qralche lenì-

trr si colli Euganej. Nel gennaio del 1?97 fece ràppreselÌtare la

rùL.ia 7ìesi?, di impronta a.Ìfleriana

-Nel frattempo le almal,e napoleodche avanzava'no nell'ltala

e. \rrd. !'oscolo fu€$ a BoÌognà, anuolamdosì nelle huppe della Re-

}rrr ijca cispadana e pubbiicando Lrn'ode,4 Bu ofi..qd4e l:Lbenúa1e"r

,r,iliìara ìÌ generàle fÌancese come po atorc di libertà FomÌìtosi a

îÉElaa un governo demooatico, vi fece dlomo, impegnandosl altiva

ùsùi nellà vita politica; ma nel novembre, dopo che Napoleone aveva

ÈÈrii r' là Repubblica veneta all'Austúa con iÌ Tnttato di campolbmìro,

rsr: ii nuovo \'enezll e sì rjîùgiò a Mjlano ll "lradimenlo" di Napoleo

{- I ne fu ùn trau ìa che selIlò profondamenLe I'espeúenzaaÉ.1orft10 di Foscolo, cancellando tutte le sùe speranze pohtiche.

: egìralitarie. Ebbe pefarto noie con il governo ougar

,0nlcaùdi dal poe

e lonie, Posa medico, la

É g.reca e da

È.4 € colto contessd IsbelLd f€oto.hi lsobella, olloro dÓn

- a-ùo sui ftentocinque dnni, cbè bnlo in societo pèr owe_

6:. rreciudi@teza sentimentdle, úo onche Perlosùd.ul_rE : nù Ìett{oÍ€, offoscind I odolescent€ F6colo (come lei di

@ .I<o) e lo intrcduce oi Pìocen d€I'oDorc' Nel solÓlto diú.rc'Fosoto onosce inteltettuoli di nlì€vo, ho oj Ippolito ?in_

EEÈ e VP. hron4.c\o 'o l l r ' 'údunore or O*rqn è p ofÈ loF

ú IÉ dìl'Ùniversilà di Podovor|ru Louie vigé€-Lebnn, Rittutto dí lsabella r@rúhi at'5 radini, 1792,;ù0 su carto montoto su t€lo, Port., Toì€do

È !r\ì rh€ foledo Museum of An,t ìÈ i 197 Foscolo Ìd99iun9è Bologno Per ddolorsi nel corpor arcotori o covoù; (ùna mìlizio oqqiùnto dllo fodeno leg_

- ' :Toro

di .oub. lo. orobrro c Prrolo ' ' o.biLrÎ ' do NoPo'

L -rUo c 'Pubbl"o (r 'o lPrno \Pl |J mrvhro dr l lptodogle r ì

É r controddislinque pe! valore: nel 1799, quando I eserito

oùstro russo trovolge ld Repubblicd .isolPind € rioccùpo Milano'Fos.olo npÉn<t€ o comùonere e núon€ iento do ùn cÒlpo di bo-

úréodore Géncour! Ufiddie dei cac.l^tori a CovatÌo dtrdnte

ld.ot.a, bozzetto ps il diPinto del 1412, olio su telo, Parigi,

6. Uqó Foscólo o circo ventìhé o!ni, ntrdtto a Mildbo dn Andred

ApPioli, iL PjttoF omico e coUego di CiuÉP!€ Ponni Fos"lÓ con;;è o Milono Panni olloro sessmìottenne, I'onno stesso del sùo

onivo nello cjnà lombordo, nei 1797, dù€ onni pnmo delld mor_re del Doeto bddnzolo Nel 1301, pr€suto doto di questo ritrdtto,Fos.óì; inizio lo bEv€ mo intenso rehnone omorosa con lo ùo

bildonno milonese Antoniettd lognoni Arese, dlla quole dediche_

AndEo Appioni litratto di U9ó aos.olo, Ú01_1402, Óli' sÙ rè_

h, M mo, Pirocoteco di Brero

Percorso

Page 26: L'età napoleonica

Tttta\4a, pù disilluso e pul nuÌìlenendo un anegÉlanÌento cntico vetso Nàpoleone, egLì continuò sempte a opeÌare all'htemo d€l sìstemanapoleonicoj nella consapevolezzà clìe csso era Lm plùtlo obbligato dipassaggio per la creaz,ione dl un'lt lia modema.

L'età napoleonica

:-.'4.Uìlnoo lor"olo conobbe parinì (che costitlti per lui rìlt

zio-ne slrciale-che gìi consentlsse di s\-ol€cre jl suo lavoro ìntcllettua.le.! :"€jryrenze \pl l79R J B, i lognàprJ raro Ji , anro,an.èt,rerea

Thbu r le p;] , r61p., 6n 1d!^rnzdta d.gl Au\tr a, , l ; tu-osuccessivo tofiìò ad ,Lrruolàrsi e p.ttecipò a vari scontú, reslando pojass,^diato a Genova col gcnemÌc Nlassena. Dopo la vittoria Lli Marengo,con clri Napoleone rìconqÌristò l,Italia fu al|olato come capitano aggiunto nell'esercito della Repubblica itaLiana. euestj furcno anche amnidi intense passioÌú amorose, per lsabella Roncioni a Fircnze, perAntonietta Fagnarìi Arese a Milaro.

- Nel 1808, gnzie all hteressamento dr Monti, otteÌme là catte_

La cattedra pav€se : dra di EìoquenTa aI,ltniversita dr pavìa. Sembra\r Ìa si_srenúErone tanto speÉta, nìa la cattedra fu presto soppressa dal gover_no. LìL:ì,]Ìto le posì7joni poco ossequerìti velso il regime ÌapoÌeodco ecl jlcaratterc fierc ed hsofferente gli attirarono Ìc iljmicizie di molti nel_,l ambicnte lettel?rio mjlanese, tÈ cui quella di Monti stesso. provocaÌt

raiaee , do a(ri polemiche. Ncl lgll îece nppresenlare la tragediai?ac€ dove, ne_lla igÌra del limlìlùr .Uamennotìe, iìx.orìo mwisateallusiorìi a Napoleore. Le repliche dellà tra€edia fr:rono soppresse e il

:,l1lj*,**' poFrc ru pnvdro dèFLj ir.ari, tu ù .LJ sooa\à. Si rè,.o altorar fu-, nz^. L,nva :ogqiorn ò po) , i , tF r ,rJU fut.J- pc

nodo sereno, allietato dall'ambìente amichevoÌe della ciità, clà aÌùori fe_lici e dal fenrorc creatjvo. NeIa villa di Bellosguardo, sui colli fiorentiú,

n ul" l lo, i , f tqura -nt èLFl t talF | è " t rù]sa àmr. z ià . on

t Monti. ln questi anni Foscolo cercò anche lrna collocà_

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7 l |u I 1304 p r l 180Ò | o\r ,o j ' ,u. jcì \a in I ron, i - . pèr pEn-ocr tdrF^orb \pèdj lbF

' úrro I Inqhrt t"ro,oturo do \op t tur ó \ct , 1306. fo t r ro lo p.ppo,o/ ,onp d. t o .bar o.r Inghi t tcno è. , î Io to dn notr . Ugo rò o.o ro.nq d M ono l 'o.onoop",po-r . ' l i . \et lo, orrrot" f ror , ac to \ r . i to oJ At"$on;ó Von/ohr 9io.o.Nciùto o Mìlono- Monrcni, kntubenne, si rrorovu uì quegnanni a Porigi pEsso ld modre ciulio Bec.dna.Johd aorthÒld lobgkind, ra lanno e Notrc-Dame a paùgi vi-\ro dar,quor de\ crond\ Aù g!\tin\ ton it ponte \aid.Mnhpr,raó4, oliosurelo. PoÉgr. Muree d O6oy.a.lroil.18l2 eil1313 Fokolo è oncoro uno voltd o Frcnze, do-rF . r ,pdc nel lo v i l to \ut to co rno dr a" o,guordo. Lo , f ra . orrorPn.pop,oqorodpi ,uoi io r \c, !n.poa.,r / ic ruJ\-(uno\pnlc p.huoL iomori o urqno to. oto o nlrcvop I pncrgro I sr .u "r r .p o/ iorÈ poptro A I r?n/" r requcnto r t .otoho dr I uFo sto!bcrd,orr^.odAtbon). omora do\.ror. q l lpr , mu.,uomo.do uno dp4ro J i onnr O-

' ro.divarno.t i t .o.nyc.Fne,otre

ortisti, fto i quoliAnronio Conovo. Lo scultorè ero in quer penodo inppqnolò ndlo r .ot i l /ozron" det9, r t to " u . , , o d" e Lrd-/ / ,o{oto otDiro fawrryotmpnrp do o 5ruhuro. . rd" lnpi ,o.,one p€r lo composiàone del corm€ re C.azj€, che dedich€;à a

Ihoúú Porrh, Veduto di I ttue .la Se o\guanto, 1767 , otio \ùt€lo, poft., Firenze, Coso di Rspormio di Firenz€.9. FoscolÒ ntrotto ddl pjt1o.€ Fobie, dmjco e nfoltisra ufficioì€ diVjttodo Alii€i. Forolo omò prsentoni come continùotoE di Atnù r úr ! r rc qu4to pPre.o rotpono d. .ont nù.ro un qJo\ i'dpnu,.

nnpl lo on \ io ' t .o dr . .mot ino np onuto.F d" o mo40

rron(oì\-Iovl€r-Po<of fobrc. Rttroto dt trgo Fo\oto, t't.r.orrcrùrek. pomrot@, riF@, BiùtiorM Nozjonote centelp.ru. uoro I o,4nozoF oJ.rr id(o d vr tono. re. moranro d,srù-ro i rèdèlrd ol l Au.rno to",oto rnLn, ro e prpnde to. ,o oel t .e, t i .nporondo crond€stindmente o zurigo. Qui neÌ 1816 pùbblicd ùnd

1. fetà napoleonìca

Page 27: L'età napoleonica

tet slstema

'bbLigato di

sì dedicò ìntensamente alla composìzione delle Grú?ie, di cui abbozzòun nucleo consistente (1812 lgl3).

L'esil io

-Lropo ta 5, orùl i r ta oi l \Jpolpotr. r L p_tr Fo", olo lon.n r \ l l

r-_10noa Mihno : lano, iprendendo il suo posto nell,esercito. Rientnti aIliÌano gli Austúaci, dopo la sconfitta definjtiva di l\rafcrloo, il genera_: Bellegarde gli offtì ìa direzione cli ura rivìsta cL tulale, la ,,B]blote:a ìta.liana", con cui il nuovo regime cetcavà oÌ conqutstare consen:o degli intelleltuali. Ma Foscolo, dopo alcune esitazioni (aveva già.:eso una bozza del progmmnìa), rilìutò per coerenza con il sùo pas-=to e con le sùe idee. Fu*iì da Mìlano e anrìò h esilo p ma in Sviz:eriì poi a Londla.

a\ ."EvLù I a ' .o| . .on nnor, F sùnpat|a. mà sor:èro 1 ras.o a r i t i.5 loa 104d6 e, l mc,,mprFn"ioî t . p.rsm,,.on qU è-rùl t l "Lidul , r he 1,,:rruîinvano come modello poetico e politico. Le sue condizi(mi econo-::iche si fecerc sempre più gmvi, a.nche à causa della vita follemente di_.nendiosa che condur:eva. per àlleviare tali dìfiicoltà, cercò collabom_ronÌ con n.|.r-ste inglesj, pubblicando saggi sulla lettemtula ìtaliana deÌ;€ssato e del plesenfe, dove tÌa l,altro prese po$n1one contro là nuova

ir ùt mr anni : scùoìa rcmantica che si stava affelfrumdo a Milano. Ne,glì uÌtimi tempi, amrnalato e iÌ miseria, fu cos erro a nascondersi dairreditori andando a vivere nei sobboqhi più poveú di Londllì. eù, co_:e scrive in rma lettenì del 1g26, <tra il trambusro or uoÍÌni ill ússa, diionne in litigio, di fa.ncjuìli sblaita.nti, di esecùrcn p€noranti),, trovò:onforlo continuarìdo la haduzione dell7l?:fir€. Moi nel viÌlaggio di Ttrm_ram Green nel 182 7, .t 49 ànnl Nel 1g7l i suoi testi furono poftàti in lta_; e se.polti in Santa Croce, vicino alle tombe der g.andl uomini da luiantal.i nei .Seprtc? 2.

:Loro rcFrohp del romonzo U inp tprcÈ di ta.apo O4t\. lileilaljis dnho ro5(]o to Svizzcfo € tuqqiunae Londror.du-Ia o \olo d ù-(.rro dt Zu.iao. \rir*oto ino\ione, Mrro-D. rrq@ Ro.cottod€ll€ Slohp€ BeftoreIi.. r l

. \ -ondrdfo. ,otoe.ho in-ónrono,onmorrr t"neror."por i .' r ' fp r , rc lnqtp too\olqóno tov.revotherte ppr,o (uo to-u ' F oószion,ontrnoDóteoni !n. Va tp qnf i , o i ro aohomr.

d orDrcrr . !otnlondrn, \ i . Ioo,uro-olomnm"r?I ; îgt io- rnono rh, orooro he o (opirutp rrgtc\e, dct ,o quotc ovevo

rno raoaon" o"uro o,r poero ,"n

- ' : l ì - i l : 1:Y:* 'qY' Inqì"e ro ' oro d, \"po p"ro , r dp

--o rn.pAe ro , . . om? t d, q!r ,o dr Lno \ptpnúdo vr o . . o, .

+-rd, r l ra9p 5 ind<b to !o. r qroL"men,e Jd pad"F ru. o,o €rddre rn qoterot rúlgi a Londn, 6ne r<rx secoìo, incisioD€ ocqueEltato, Mi

iqìo, Civi@ Roccoho .tet te stompe A€rtorellrz. l monunpn.o f rehrp o Ugo ro\o,o .n \onto cro, p A-tamlr owmurù tr j t82, ó lurnom CFcn I o\ . to ùpìc." to.-'orcr r r4no r imitprc dr r hr .Bn( dov4 forohno vrJd o o .udronbo \aoz.hi p Gunbotdr. ,h" .ómp oún u.mrni d- t RFu,9r

úrcoro'rendere! , ronrm p*ìo nnoqtodelopropnonnd nt lv1lno dp o lib?r; p d! uou"g|oha re.p"et; d; Io_óto dovru,nno onpnrpF hot l onnr pcr Dorpr Ipo,orp .n porro. nplh, , r q lomr roquo t tb o nhr doDo to mor" q.oroo tur.h,ùron€ocrrrhxo e om ui f inutmarp, oîpiJ.u. i re. ì r r ronno fd. toh rnMm uoi .a. td h6ir t d f idenh.o, hr o! , og.rp, turnp dp fof t .

-u4ù .eFbrole nei Sppol,.i. (p\{nro\cFe or i, doD. . nè, le {8,Fro .no u9u r io ndlo s lF{, I F.o I hor umcnro.np.r n, ,Jd

per tu unnicizia conna {rolloca,tellettuale.celliere aliaci l'annofanoo polLllarengo,pilaro ag

dal gover-Dnico ed ilmolti nel-

lre la tra

resse e illi re.ò al-ù rm pe-amori fe-iorentini,

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 28: L'età napoleonica

l. [a cultura e le idee

Le componenti classiche, preromantiche e i l luministiche

- Neìa formaziotÌe di Foscolo convcrgono 1e conÌponenh trpÌchc alella cultuD dei suo

iempo: la clrllum classicrì. ìe più modemc sollecitàziotù preronantiche, l,IlÌur nismo sette

- La form:zione Ìctterarìa dcl gìovzùÌe poetà av.eenc nel solco deÌ gusto arcadico; pera

por, a questa lellemtura lrì1,îÌa cd ev.Nila, dalla pedezìone solo fomale e retorica, si ag$ulLgcil modello dei grandl classici ÌatiÌri e gfcci. ollfe a quelh italìanÌ, jr prl ticoÌarc jJrìnte e petràrca.Tia i modemi, Foscolo guàrda con anùtùraziotÌe :ìl rìgore morale e cjvile di parjni e àlÌa liera urdipendcna, all'ansia di Libertà di Alfien. ,At tenìpo stesso subisce le s!€gestioni dcl sentùnenralismo di Rousseau e del IreÍàcr di Gocthe, dela garìdiosa cupcza tìarba.nclal:li Ossiar, in lta,lia nìediata dalla foftunatissìÌììa tfadúione di Melchìoue Cesaro i (che iÌ gjovanc conobbepe$onalnente a Padova). I pocti "cirutenali" irqlesi sono d:r lui intcrpretali in cl]rave laica, ctvile c patriottica.

- fcr qrianto nglrdr,ia le ldee, jra gh illùnjnisti subì ìn 1llì primo teÌnpo f.iÌìfluenza ch

Roussc:ìu, che gI suggerì concezioni democmtiche e.L eguàìrtarie c lo spìmse negli a1ìÌù gjovantli ad abbracciarc posìziofi gracolrine. Scn\rre cla Rousse.ru derftò aÌ gìoviì.Ìe !.oscolo il cr to deÌ,1a natÌ[a collle dr tullo ciò che è autcnti(o e positivo,lronchó il culi.o della passiona]ità rnterNa.La vjsionc rorÌsseauiana della società sj fondava sul pÌesupposlo dell,odgina-ria, naturale bontàdcll'uomo, chc crà stàla poi coùotta clallo sdluppo clela ci\dtà. plù rardi Foscolo si stacco daquesti princgi, abbracciando le concezioni più àspranìentc pessùnistichc dr MàchÌaveÌr e rlel filosofb iÌlglese Thomàs Hobbes (15E8-1679), che lo itducevano, al contrario, a cre.lere nell,origha-ria maÌ'agità deìlììomo, in pefenne, feroce col]llitto con gli altd uonìini per sopralTàr[ e irr_poÍe il suo donùÌìio. La socielà gli appan'e àlÌo1à rjome una gueua di tutti conlro tutti, iL (rlrtrionfa solo la legge del pìii fofie.

l lmaterial ismo

-A qucsto pessiÌn$nìo contribuisce rùÌ,altla componcnte lllosofica, il ÍìateúaLislro,

che gli provicne sernpre dallì cultun mate alistica del Scttccenlo. con l,apporto pcrò arcneiil pensaton e poeti classici, comc i greci Dem(](rrilo ed Dpirjuro e il Ìatino LÌtctezio, autore cltun poernà sr lanàtuúincui eslxrne lc teorie epicuree.ll matenalisÍìo èlaposizione diclÌIl_tiene che tutta la reaÌtà si.ì matena, ed escllLde quindi lo spirito, se non (jone prodotto .lellamateriiì siessa. Ne deÌìva la negiitziotÌe del irascendente e delÌa soprawivenza aìell.anima clopo la noÌle. Tutto il rcale non è che utÌ perpetuo m.ìt{r dj ag!ìrcgazione di clenÌenli materiali,chc poi si disgregano per andàre a fonìare altri corpi. Ìl mondo quindi non è retto d:ì Lrna su,periorc intellùenza, ma {la una cieca folza meacanica. La morte scgna l,annull:ìmento lotaÌcdeÌl'indì!iduo.

- A I'oscolo è bcn presente il riscìio lÌìsrt o rn simill JDsizÌoni, vàle a dire la negazione di

ogni \'alore sìlpcdore, ìcLeale; non solo. ma il pessimisnìo che nc scatulisce può laciìmentc ge

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9B Ì. Leta napoleonica

Page 29: L'età napoleonica

derenza, fatalismo, passivilà. La visione generosamente a iva ed eroica della vitrì clìed Foscolo induce in lui insoddisfazione per queste posizioni e lo spilule a cercare al_

crsuale di individui ma Lrna nazione. Nel càso dell'ltalia, ciò si collega con Ìa funzione

te

cultura del suomlnÌsmo sette,

) a.cacuco; peroica, si aggiur€emae e Petraxca.ù e alla iera in,leÌ sentimenta-i Ossian, ir Ita-tlane conobbechia\,e laica, ci-

o l-lúluenza di

ù arìni giova,tìi-

olo ll crÌlto del-tnaÌità intensa.natlrale bontàùo si staccò daìiaveh e del [,rcdere nell'od-DpraffaÌli e im-ro tutti, ùì cui

tnateúalsmo,lo pcrò ancheio, autore diione di chi n-[odotto dellahll'anima do-trti mateúali,lo da ùla sumenlo totale

r negaz ione diEumente ge-

le concezioni matedalistiche e meccanicistiche.

La funzione della letteratura e delle artiUn fondamentale valore altemativo che Foscolo prcpone è Ia bellezza, di cui sono deia letteratura e le artì. Ad esse è assegnato da Foscolo il compito ù deDuate l,animodaìle pa-ssioni che nascono dai conflitti della vita associata. di consolaxlo dalle soffe

-Fi iialle angosce del ùvete. Ma, accanto a questo compito, alla letteratura e alle arti è asrm fine più alto: msserenando e purilicando l,animo dell,uomo lo rendono piìì umaro. lo

a ricupera-re Ìa dimensione ideale delÌ'esistenza, anche se egÌi non arriva mai a supe

dalla condizione feroce che conthua a pemanere ir llri dai ienDi Drimitiù e che

per ì deboli e i sofferenti. La lettemtura e le a.Ìti lìamo quindi per Foscolo un'ineÍluzione civilizzatúce. Ad essa contribuisce aÍìche iI compito di tramandaxe le memo

ú.:ui consiste I'anima di Ult popolo. ciò che ne gatantisce la coesione e fa di esso non un'ac

tr sge aì1a \,iolenza e alla guera fratdcida, g1i ìÌLsegrano il rispetto per gli altri uomini e ta

necessarià per lrasfoÌmare un popolo diviso e arrehato a causa dÌ secoli di deca_.b e servitù in una nazione civile c modefira.

l,Le Ultime lettere dilacopo )rtis

ll modello del lUerlher

- La pfùÌa opera importa.nte di Foscolo fu Dnromarzo, Ultitrc tettere d.í Jacopo Ot tis. teter,drI]ioni

[l arermo ad un progetto 1\ roÌ].ranza, Luut\r. Lert€re si trovava già in ur pì,ana di studr delr|!li. ùìa dell'opeÈ non è rimasta ttaccia. Una pima realazione dell'Oriis fu paúiahÌente stam_!È 4al giovane Foscolo a Bologna, nel 1798, ma restò inteÌTotta per le vicende beÌIìche, cnelEsÉro lo scrittore a combattete contrc glì Austro-Russi. Lo stamptìtore, per poter vendere lltr-. ! fece concludere da un cefio Angelo Sassoli (che terne però presenti mateda.li di Fo_ú resso). Il rcmaÌlzo fu ripreso da Foscolo e pubblicato, con prcfondi mutamenti. nel 1902.tr't esso lo scrittore dtornò ancolà, durante Ì,es io, ristampardolo nel lg16 a Zuligo e nellf,l; a i,ondra, con dtocchi ed aggiunte. Lorr?"s è dunqìre urÌ,operà gio\,r.tÌile, ma anche un'ope-Dr> Foscolo sentì come centrale nella sua esperienza, se vi ritomò a più úprese a distanza orF!a!îi anni.

-Si batta di ùÌr r omaruro epi.stol,are, Dtlatbma di na.rrati\,? che ave\,.a goduto di larSà

fua neÌ Settecento eùDpeo () M1, p. 23): il mcconto si costruisce a raverso ùna sede (xl@= .he protagonista scrive alÌ'amico Lorenzo AkÌerani (con alclùìi htelventi nanatiù clel

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 30: L'età napoleonica

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1 amrco stesso) . Il modello a cui Eoscolo guar da è sopl]?tfLtfi.o I dolali del gia,utrt e Werther drGo_elhc (1774, ) Percorso 2, p. 52), anche se non e oa úasculaxc l,jnflLlsso .lella N?or.r Àilrrrdj Rousseau () P.rconLì 1, A2, p. 21).

- Lhjala.mcÌrte ispir-ato al lIlc/rrcr. è ìì no(ìo fbndanìentale dcll,intt.eccio, un giovale ch,"si sujcrìalet amoÌ.e cLi rùìa rjonna già deslinatil cotne sposà ad uìÌ attro. Ma vicjù) a Coethe è ànche jlnucleo lemarìco profoncro: la figru.a di Lùr giovanc lntelÌertuare jr conttit.to con un conL""L,rrociilc in , ui Jlon I |lo ilrseriÌst ljoè rè rlr n

. , .._- .trno ave\,.a colto quesl,a situazione dì corìllitt! Lralrìrl.rèrrui]]F c !,.leii itriuctr,i. c,rn gr.nalts anticipo un nì{Íi!,o chc saràpoi centr:ìle nella cul_tllla nìo.leÌÌìa (c{]mc a\.renìo modo dj vedere ampiàmenle); -.rì avei? avuto la genìaÌe intulzronedÌ llrppresetÌtare iÌ co litto attlài,crso una vi(jenda pri\lrtiì e psicologica, "ri*.."."

àr rruI or i ,n o"o. i , I FL i lnDo. s-oi l t , , , r , md, , tplJol,?ne protr€onista, di avere ulù reliìzione con Ìauì i ,uÈiur lracrucoJr.Lu, lÈr la,of i i ìm.1lrrntùnio(cheneÌ laculhrraborghesediquesl,etàèitse-gno per ecceìlenza dell a\.venula malunìzione dclgiovarre, clelsuo equiìibral" jrr;;;;;;"U"societiJ. Foscolo dprendc qucslo nucleo tcnÌatico, sviluppandolo ìn relori,no ol" por'ti-fur.,' aml èr i \ i .hÈ l^. , untó. to t , , l . r . rn o*, . t , , r

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l *+." ,1.g. ' , . ,drn.rd.hc, l .noLi .c*rnedi \ rne-rJr 4u.rna,. t Ldl udiLamno.

l l l l " " , ' " , . ' * , , . ' , , r urJr e per,ruBqircJ . pr . , , , , ronr.eur . ntuno ,drr . rc,J m,IqroeLr Àm"rrmpu.nbr lp p-(Lìr t rQrúvr 'n. eercpr m^,.r id Odu"rJo , h. p t c," d axLrrr orJJLopú, uomo srtLro r prosarco, fredrto e r.rpÀssiona,o La disper;iorc ";.-." ; r.r;.";;;:;:.,fi ::iil:d:il1'r:':iiil';

ftrùzc. 'lorc

nnra le ronbc dì Sanu Croce, a M aro, dove ha un incontro cot pannì. ,i confìnj con la Francia, a VenÌiniglia. dove n1cdiú suìasroria come úonfo perperuo daf, "","-

f",nna delluono) La notzia det maùimonio di Teresx lo ripona tret Ve."i" ,r""a" ,r..* ,",lolta la fancrulla amau, si rcca a nsilare ta nadrc, por si uccide.

La delusione storica

-vomc si vcde, il corìllitto sociale, che neì li/cJ"'lte.r si misuriì essenaàntcnte sul piano pri'ato dei rapporti pcrsonari, qui si rùsrerisce anclÌe su un piaro poLitico. t4a sono i ca

{trilffi ljj::,::::.l,lel .unllrto , },e si rrasfomano. it dra.nxùa di werìher j quelo cti non potersi(ontasocie{a incnt]flcarè col| a slta clàssc dl provenienzailo slar{rio del cuore, la passionaxta veemerìte. lasuperiore sensibilità del giovare aÌtista sono respinti tlal mondo borghese, che si fbncla sullauzionàLità, suì crkolo, sul culto rlellbrcltìe; clall,attro tat.o, t,artista boirghese è respjnto anchedall aristo{rmzilì. che è amcora là cÌasse dotninarìte, chiusa ottusamente a difesa del sùoi privi-tegi di casta.

f l#ffi# _: Dversn F il rirdirma .liJacopo:non tanro l ur1o contrc rrn asseno socràte tèÌreo che tor ròltrrBe. quàLrìro ú scnso eruosrtoso di uÌÌa 7ftrzc.tr:rr, il non avere una patria, un tessuto sociàte e politico degno di quesm nome entro cui inseirsi. Il fatl.o esseÌlzia; è che lI Werther îrls.ritto pdn* dera rìivoluzìone. r'o,'is dopo; dictuo giovane werther c,a u Ceìma,ua crefasso_lutjsmo pdrcìpesco, carattedzzata dàl dominio sociaìe dell,arìstocrazia e da riJ r;orgtresra ute creazionària; dietro il glovane oftis c'è invece l,I1.aria r:reÌr'età nalorconica. con , ,-o, ,a, u,,uor, ,.,Ì,.olgùnentì ed il deliÌìearsi deÌ nìrovo r.gùne oppressivo del .ti'unno.. strarìiero. ln \\retther c,è ladlsperazioÌìe clìe nasce dal sentjre il bisogno di un moftio divelso, seMa però jntlàvectere alcÌr

1 00] t. r"t" nuporuon.u

Page 31: L'età napoleonica

e ll-crth.ir dlj;uara Eloìsa

'r g'ovàne cheGoetiìe è an-

conllitto traale neÌÌa cul-úe irtuizioneeno aet rap-uione con Ìàn-eti è il semento nella: Pafircolad

odi Campo

per l ltalÌa (aini. ai corLfi

: ; rossibilità concÌ.eta di una trasformazione prcfonda; in .lacopo c,è invece la disperazìone cheace dallà delusione rivolùzìonària, da.l vedere tradiie tutte le speftrìze patri(ftichc e denrl)::?rìche, dal vedere la libertà finire in tiraffride, dal rcndersi conto che lo sttrmento dvoluao:Ìio è onnai impraticabjle. Non esscndovi altemative possibili sLrì piano (lella storia.l.Luìicà na:ie si offue ad OÌtis pet uscùe da una situiìzionc negativa, al tcmpo stcsso insostenibile e lm-: Ddificabile, è la mofte.

-Però, pur ruscendo dà una situazionc cosÌ rlisperata e pul approdando ad una con_

:.usione cosi negrìtiva (il suicidio del'erce), I'O?fis non ò solo ùn,opera nictLilistica. Al suo m_::mo sÌ trcva già ùru icerca di valoti positi\ai, che possano peÍnettere di superare jl ùcolo cte

'J. l "s lor ia: ldfamig!" .g1à["r ' i . la radziotrp. rL U"jrF ,J iaîa. laródrrr .h.(r ,a, l - p.p\ .a,?uesti motivì sara"rno sfiluppati nelle opere successvc, s,,prattutio neld grande suriesr dei.Ste-j,r1cri.Il ichilisnÌo è durque solo ùrìo dei poìi di ulìa dialcttica, presente e attìva in oueslo r.L)' ' p r to dFU p(oan, nza tos.o d à.ècl . : t i r raldddJ\ar^iJt tL.utodl\ars^sot lz lol ì t .

L U/I/S e romanzo moderno

-Lon Ì'Oliis Foscolo, come riesce a cogliere acùlamcnte i problerni che si ponAono al

. gonafazroru idran, po.r-"1\oruziur an,. , un. sul p.rno d- i lF torr ,- l " r^ra". , h. .L iurzronegeniale di trasferÍe in Italia ùn modello di romaMo moalemo, lzrgamente diffuso in ambìto eufopeo. E tuitavia, come si è già ossenato, I'Or.ris non haugum propriamente il JÌenere Llet ronanzo in Itaìja. A dffere tva che nella Nur,)e Elorrr e ncl lt4{r"r., non vi e jf es;o Lln autenti_co interesse na[atjvo a costmirc rÌn intreccio di eventi, acl erîcaxe ambienti sociali, a dipinSerepersonafi€li e psicologie autonome: pre_va.le dccìsamente in Foscolo la spinta liricrì, o saggisirca,od oratoda. Più che un Ecconto l'operu appare cone ur lu{qo monologo, in cui Ì,eroe si con-fessa con veemetÌte pot4os e al tempo stesso sì abbanalona àd una lìrga sede di meditàzioni ilìo\ T.hp ̂ p, , r l l .né o ad appasc ondta u"a7ronj.

-t iò si riflette sl lo stile: l'opem è scritta in una prosa aulica, pct-!€sa da rxìa contmua

I ensÌone àl sublime; là sintassi è complessa, sul modelÌo classico, là Linea clcÌ pensiero è carattcnzzala da shrdiatc antitesì o simmetde, da tlapassi imprc\,nisi, da contiìue eÌlissi; spcsso, pot,' rLf , ' rèror i^a îa L .opr, \1, l o. nppdre s , v l .aè r l p^so ,al l , | . "^r ni . -À,12. l ibrè\ nè

- fa 'JU^ìo " l ìO,r / .

ò pèro rà,rroprogF|onàfrdt ivu, l , .arJ Èrèmot, ,or \ . r .o. !herrsale probabilmente al 180]1: il Scsto tot,o d,ell,io (imasio allo stato di sernplice abbozzo fram-ncntario), Avrebbe dovuto essere a.nch,esso un.opem autobiogralicaj in pdÍìa persona, nu, acìiffercnza dell'Or1is, l'attelgiamcnb di Foscolo è umoristico, fatto.ìi djstacco ironico e dj sa8gezza contemplativ.t. Vi si può cogliere già là suggestione della lettura .li Lauence Stcrne. cheh rLtierà piìì taxdi la tnìdr ]uionc (lel Viaggio ssntirLentaLe e la (leazíon : della ,lllaschera,, di Di_dimo Chieúco, l'anfitesì dr .Ìacopo Orl.is () r,ll/ ,'? sc ri,lti teîtero ù . b. 767)

le sul pia-

)n potetslmenlei 1amda sulÌarto ancheuot pÌIa-

Eo che lo

dell'asso-,siavile eulluosi ú-ìher c'è lalere a.lcu

Percorso 3 ugo Foscolo

Page 32: L'età napoleonica

ffiffi

:

I

, oa e Ullime letlere di Jacopo Ortis

mapfolr0 i ]Òtrobedatade a e eraararoDo, Na00eone e incontrÒ con B aul t ra. a ud ne oer nza.e efai iatve

a cess ofe d Verez a a AuE.r!ane per ev iare e pefse

2. lúr. di proscrizionc a sla .le . t 1.

WK nll sacrificio della patria nostra è consumato,,E a ettefa d apertura de rornanzo g cvane Jacopo pror a|oosstfanrpartedl Napoeone.|e ot tobfe l ìgt s èf f lUatosl l c0c!/ of conlfc patr ot ! acob I

Dd ccllt Euganei, I I ottobte 1797ll sacfihcro della parna nosrra è consurnatot: rulro è perduro; e ta vita, seppure ìe verràconcessa, non cr referà che per prangerc te noslre sciagure, e la nostra ltltamia. mionome è nella lisra dr proscnzione,. lo so ma vuoi tu ch:ro per salvamri da chi nioppn

1.ll s.aiIi.io... coBuhlro: a cessone d Venez a a Au5trafosanctaaotutato d ca.ipoform o, t/orobrer7t7,

L LeU napoleonica

Page 33: L'età napoleonica

EHHnK

me mi commetta a chl mi ha lradiro?r Consola mìa madre: vinto dalÌe sue lagrìme le houbbidito, e ho lascÌato Venezia per evirare le prime persecuzionì. e le piir feroci Or dovrò io abbandonare anche questa mia solitudine antica+, dove, serìza perdere dagli occhiil mio sciagurato paese, posso ancora sperare qualche giorno di pace? Tu mi fai raccapriccÌare, Lorenzoì quanti sono dunque gìi svenrurati5? E noi, pur troppo, noi stessi italianió ci la\.'ramo le manì nel sangue degl'rtallani. Per me segua che può7. Poiché ho dr-speraro e della mia patúa e di me, asperio lranquillamente la pdgione e la more. ll mìocadavere almeno non cadrà fta braccia stranlere: il mio nome sarà sommessamenie compianto da' pochi uomini buoni, compagni delle nostre misede; e le mie ossa poserannosu Ia rerra de' miei padri3.

! salv.rni -.. tr.dito?: vrorche petè\:ar daqi Aú,stnad n] aftltlt a NaPaEa!:commettaeun alln smor qr61a .-. .bri.a: co Eugane,dove

5, di smrúari: evtlmede epeae

ó. ùoi... itatarl sonoS ú anlstessclre $ presbno a d ven rc esecùtorl del e

7. ..8u. .h€ pùò: srcceda qu€l/, che

3. ossa ... padn: prefersce mcrre npara piutosto che anda@ in es o

tobre 1797

ùa ll mioim oppn-

nal is i del testoNichilismo e illusione. Sin da]la pagha iniziale la mote appare I'unica a.lt€mativache si offre atl'ero€ di ftonte ad una situaz ion€ politica se.rua wia d'ùscita. Ma, oltle che innegativo, la morte è vista anche in positivo, come ula fomà di sopra\.\rivenza, sia pul illu-sorìa l'€ro€ sarà compianto dai "pochi uomini buoni'. Ia mort€ è sopmwiv€nza nella me'moria, il !à.lore d€I'hdividuo non va del tutto p€rduto; inolbe la mod€, attraveNo iÌ con-foto di un ricongiungimento con la terra d€i padú, è anche l'unico modo per tro\a.re unterreno sicuro n€ll'ìncertezza angosciosa di una condizione precaxia, qu€lla d€l "senza pa-

tria", di chi è privo dellà pàtda come orga.nismo politico. In qu€sta prgina d'apertua è già

in gellne la dùplic€ dirczione in cui muov€rà iÌ resto deÌ romarEo: da un lato il nichiÌismodisperatÒ, dall'a.ltro il dcupero di valoú positivi attlav€lso I'illusione.

Forma e stile. I,a foma e.pistolarc fa sì che ìÌ protagonista sia anche iÌ nanatore d€ avicendà" Inolhe fa sì clle I'atto del nàlTarc coincida cronoloeicamente con li} svotgeisi del-I'azione (oppùre la segua di poco)- In questo modo là nalmzione è sempre tutta perasa dàisentimenti e daÌìe passioni che ha.nno dominato l'evento nanato. Per questo, più che unanarrazione, il rairconto sembra il monologo di un eroe tagico, di tipo aÌfieriaro.Ciò rende ragione dello stile del passo, che saxà poi caraftenstico di tutta I'opeÌà, uno sti-le tendente alla sublimità tragica, dalla foÌt€ enfasi oratoria. Si noti Ìa sec(:hezzà dèlle fra-si molto br€vi. Ìa ricerca di sent€nze daÌla concisione lapidaria, qua.Ìi si possono hovaxesulle labbn degli eroi d€lla stoúa romana o delle tragedie aÌfienane (dd es€mpir,: "Poicheho disperato e della mìà patria € di me, aspetto tranquiÌamente la pdgione e la molte>). Sinoti a.nche l'incalz,ar.e dell€ hienogazioni retoriche, a cui si aggiungono le studiat€ antitesi (.per salvami da chi m'opprìmè mi conìmeftà a chi mi ha tradito?').

ta Ì€tt€ra d'apertura del romanzo è ricca di parOl€ chiav€allLtive .i temi che veranno slcces5ivamenl€ trattali, ad

esempio (sacrìficio'. Rilrovare g li alfi termìni signlficalividella letlera.

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 34: L'età napoleonica

2. enat nae,t ,egtsno a, que\td of imd lF| |erd,f lF| |endosulressf0 Lsr lo 9Ulvalore det le ,ntprrogdnvF. jul tp f lpe-t i ron, ldd esemoro .e ,onsundro: Iut t ; è pprduto. j tFm\rre r f ld lute. e ld no5trd ,nJdntd. . te pf lme pet leru.zr0nr, e te prú tefo0r), sul ld pafatas5l

J. lndrvtdul ,F le rdrdtret i ( t tch" del ld condtztone po t tcè drunt9 oeintre In queta ettefa dhpeflufa.

4. n ' f tene," surrappo' to,ho ort i \ ha (on rd propr ia mddre,5Lt vato e (he viene al t t ibut l0 dhè morle ed dl 5epokro<su ta lerra de' mieipadr i ) .

. \.tatle Ultime le ete di Jacopo OttÌsftIl colloquio con parini: Ia delusione srorica

df r'i.:!il'i!i: r:.:tr i;1. :: l"t,i";:: ;:r:"ff ,::.ì"::dTi;i-:"j:

*J'":::i"i:i::l:; x'JÍjì:ii ;,"' s ro p co e po .enza d''; ;..;:" ;;

: fl i"",Ì:: i::.'J::iTff in:fu :{t *n:1""::T:"T',î'ix':"':':"..J:b," mai conoscÌuro. e d,",,..,"0" ". 0.",.*i', ?iXLtiffiili.":..';::: :fJlfi,t;:i. ;::i:l""J:',ìlirjj îl i:,;1; 3';,-,

p",na c r.meva e p"' r. ,' i'r" '',,"*,c ,n I,n. ìdor. n e.,îr .. .,, , . ;; "il ;;: p , :.:: ], il,;n" ':*ì: ;:ji:ì:;::tìl.ÌìJ ffii#ii:J,i::l'::T::ijl''Tari

recentia, e i dehtti di tanti uomiciat.

:t"f i..,ffi ;ii*;';'S,":f i ;ti*,."'i:':fl:#ii:'.ilJll":ffi Î'ili?::ru*;,m* :iir#t$:1"31*i:*iÉ:i!xi ffi mi';,;r;:'r"ki!î*ii;*:Jù:ii,*$."ti#x#$t'*$l;l::#Tiffi

l1'""ff"iii:::rf;TJi:fle,per 'rta a è

'iLrnic a r'/r ra'nc, cap iare cre a RepLrbbr ca c saipina. Qu

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L antic[€ rir.hidi: domn0sDa8n.r0 s! Mlaro ne a nque e Se cento, poque ro austiaco ie setecenîd2. nùova li.trr: atrrate dorìr nio rrarcese, i0n0at0 su albr o e ta v0azone dr08n dÌftro La [cema è ]a deSene@one

3.leîtqe pmsriuir€: tetreEt e vendono a porere esa tando nlorcregme

1. Letà napoleonica

5. Silla .,. cariliù!: S, a (139 7s a C) Íuuno úe protagon $ de e guere r v Ìi a Roma,0 pafte rstúratú Dopo a vrtlorafr3 Dzone denoùatca mpoF ta Dropra 0ftatum, scatenando ieroct pe6ecuzún coniro I awerclr sconftt cat naneló3a C ordìùna cong úrc aort o o !ar_chra senarora, rlre Iu sventara da c cerone FuSSiro da Rorna, fu sconflno ú barag ae Lccsoa P$oa ne ó2 ac eirrambrperconagS ùn0 srat pre*nrarrdag I sror -

craftcn come sceleEt e arudetr, madG

7. &ùÍdà,.. r€ndicaror€; èuna.ra.zore da v rg qE €rir, !vó25'"sorqeràunqJa,h" @nd ctor da È n6r,c. ;a.n!0ra Dd0ne LonroEnea.he arhbanoorara La remn scenua è rndzo del rmDalto retofco de nSuasgod ra.opo

, i rg

Page 35: L'età napoleonica

lDe política dí I

l.aopfra maore, i

, al sepokro l,

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ma sÌ senhva ancora un lremÌto rlrmoreggìare cupaÌnenrc d€ntro il mio peÍo. E liDresr:Non ar.remo saiure8 mar? ah se gli uoÌÌ ni ! ronduLe$cro 5emprc rt trjnLo lJ nronc,non seÌ-virebbero sì vilmemee Il Panni non apna bocca; ma srringendoni il braccio. miguardava ogni ora pir:r lisso Poi mi rrasse, come accennanclomi perchio rornassi a sedermir E pensì lu, proruppe, chc sìo discerncssi un bartum€ di liberlà. mi Derd€rei a.l. nr" d. l l r r r r n qJi , r , ! . 'nr l :m n r , , g.orrr . r lcgn. d. p,r- . 1, .1,gntal se non plroi spegnere qlrel tuo ardore farale, ché non lo votsi ad atrre passioni)Al lora io guardar neì passato - al lora io mi \ , , t rrvJ rvrdrLnenrc r Ì [ rr , , , . ,

-" ; . . . rr*sempre neÌ vano e lc mi€ braccia loma1'ano deluse sen:a Dur nìai strinsere nullaro: e con 'b\ . .urr ru lJ - dr .p, ra ' r . r , ( . ( n ro.r-r , , \drr-r . . t . ' . le r , ro. . l r t , . , ro l , . ro- .d. l l . n " T. . r . r r cqlr o.prr - r Terc.J. . .n, . u.oJ.or. qn' , " . . ' ,1. , , t , p, . t . . t ,scendano a ìlluminare la sunzatr tenebrosa di quesra !1ta. E a[e mre Darole e at rniop."nru r l . . . .h. or . rn. . p.r ro i .e.o.prr , . d: l . r 'nrc J,o.ondo \ . . e J,* , n. , ,\ 'ggo pr l r , . l . "Do,r" , ,n. , ,g l roJ, , ' ,or . . t . r i . , . rcb,n. t , " -pc. . . ,ot . , , .sembrò di vederla calcare rrernando le mie pedate e se$Inni fino a sommo iÌ Ìnonledonde ro stal'a per diruparmrD, € menrre era quasi con turto il coryo abbandonaro nellaia essa affeÌ:ravam i per la lalda delle r.csti enì rìtraeva, €d io voìgendon non ucll!a più ch€ il suo pranto. Pure s ella sprasse rurli gli occuLti miei guai, implorerebbc ella sressa dal Cicìo il rermnìe degli ansÌosi miel grorni. Ma t'unica fiamma iratc ch€anìma àncore questo travagliab mio corpo, è la speranza di rc.úr€ Ìa libenà dc a pa-tnr - Egli sorrisc mestamente: e poiché saccorse ch€ la mia voce nfiochiva, e t mieisguardi si abbassavano immori sul suolo, ricominciò Forse questo ruo furore dL gìonapotrebbe tra(i a dilficÌli imprese; ma credimìì ìa lama degtì erci spefta un quaao allaloro au.laciÀ, due quarti alla soie, c l'ahro.tlrîrto a Ìoro delilri. pur se ti reDlrlr basrcrolmcrrr u rr . rdrop.ruc.c r( . t jp.Jr i . , 5<r, r r ,h". .cn-f r , ,ogano i mczzr? Ì g€miti di rurre ìe età. e questo gìogoB deììa nosira parria non ri hannoper ancoÌr rnseFrato che non si dee asperrare hb€rtà datto stranr€ro? ChiunqL(e sìntncanelle laccende di un paese conqursraro non rirra€ che il pubbhco danno, e t.ì prclrria inLn" OL,. j r .d. do\" . o,U .r : r n. - ' leprnr,d" l r , , 'J ' ton"-r , . t . iSr. .osangue e pretend€ il sacrificio della viÍirr5 E alloral avrai 1rl la fama e il vatore dr Anm,bale che profugo cercavî per I universo un ncrnico al popolo Romano?r6 Né rr saràdato di cssere giusro impLlncmenre. Lin groune dnrro e bollenre di cuore. ma povero dirÌcchezze. €d incauro d'ingcgno quale sei Lu, sarà sempre o l'ordrgno de1 tazioso, o la nr-tima dcl porenrelT. E dovers ttr neÌLe pubbìrche cosere possa preservani rnconraminarod" r . . nJne br, rur , . , , . r r l : r . . r r . r .p" , , , p, . . , _r t pJSr , . "

sr c na 0L.r i

:hi non dà

degenera

) i ì mislat '

e i. gli úoniùi .,. Yitnent€: se gli rc- 1r tBsefi setrle pnnt a nÒnrc, nan sl::lnetebbeta a:etin t danlnatan pel

10. lt ni. bra.cia ... ùtr[.: è ui a rra-:- nfenzacas$ca,de pa$o ncu Enea_= nfer cerca ivano d ablrraccrare:;are anci se clre e 0rma :o0 !n 0rnllra:1-rde, V, w. 7(lo 701) r senso è che e

11. sl.rza: sede (va e a dre a leral12 diflp^tui ptectaitatni Ca ùna tu

13 I g€miri ... giogo: le súferenz-o d€r:.lctxial2n tn titîe re eú aasúE e l'af

t ale únnazane îancese

15, Qùando ... úr1ú: qrardo u.oil1ùt:tatúe s6tltù1se la faÌa al drnfa, inpane ta letge d€l\a volen2a, chl wale ag!rcpaluúnente det/e nnun.iarc eta ùîù edé costfelro ad adeguan a melod nfamcne 00.r raro nque .ontefo1ó. Amibàle,., Ronaro?: d scorsoe molo denso e sala numeros passaSSlog c ntermed se è mpossù e ag re pot carnente n un paese co.ie ta a, perchéconpona 'uslre a vio enza e catpefaredrri],s pLro cercare d combatteie dofrino lranero da esE. o, Îa cò e nDtod rc e, rome d mostra 'eseroo C Ann

bale che, sconinto ed esu e, cercava un po000 con cu a ea[ per a rvncta confoRcma, senza r uÍ re a trovar o, pur e$en

17 Ni ti slrà.,, poren&: ré I saràcÒn.etsÒ lr îafipaÍatu seúndÒ grstzasenza pagErc un dùta ptezza. un EbvaneteÎo e atdente dt .ùÒrc. na pavetu d! rcche.e e dr tnd1le linge$o) tnptùdenteWale settu satà tenpte D ln st taentu núnsapeúle dt u palrtín lnt\ante a qltl

it. rdl€ púbhli.hc cos.: rela /ila ,o

Percorso 3 Ligo Foscolo

Page 36: L'età napoleonica

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22..rd.h ' . . c i r j tèr : td vot lzone.arpnr a gup r . \ e r / reOortaaUddl

\rúz one 0e b4i.irhra fóci, /rd rorélzr. ùrrar .. larritit: ra oa$aeo duna

"ouzone,; an.n" a arutum ine(an.Èta rar parîr polt. Ltte mne tèÈrore a údÈ rhia,anrpnF a r" ore pracobn0 de |ql l7q{)2,,. tp€8nerai.. opiriorir. tèdtdru0 rvoruzonàra dnnú a anche e b€rta d0pni0ne e dtespressione con lterrore0e eesecuzon de d sstde.ti2t. rd€guer,' .. f6rún l: nDaÌàr "qùaqtEnù ,(rEh etl {anmtta kcq.ao súqe dej ptirikgan? foftlne. Dati

2ó Phúti .., s€mP.ej p€.ovÉ.É /d,Dacgli ttP\e narè D.patdd )n unà qratù

'f,,ijrfr* ""'" 'tt"n"" r' "t"e""'i

27. E. io s ia. . , .n i t ,Detrror seàprÈ200 tuftoqudnbcnu.reraioin ó@ è.opizd BrovanÈ !..ra ad îsrduGfeunarepuoDr.a inorSoS ro dalsu..e$o ,a,rtsnÈrcd mpo 'e rtpropr o jofìr n o oeBÒnaie ArrhÈqu I c r tu|menba; tuúp0 deta Rrouzrone ftan,ese oas,ard

23. I nortali..,.i€cùi:,iripúisoadom na p dd parrp dFB ndùdú,ùoeror -dd 5ery re ca parte de ema se e ore5entdro 0a For 0 o I Jmp únd teAqe d naturà i.l,ùonroroer idsonr r€\ mrt ,a domrîo eara !eto1ù ndpende4renenre dd a Ò,n\oonfa 0u .prdroo, a pe*mr5modd000er ll\33 to-Ò) FosLo o po em zzd

;:l;.J:J. * fenela I uomo buono

29. 6lo$fo -.. tihúo: le leore 0oiit-, nP oerìr0.rarLhp npid R v0 uzone I ànGe s sp E\drc d t r losof I Umrn nioussau n oart olare) Í rr'o uz onar ospr€senra rom/ osorù, iolu rheoperà

.e{ondo úm De bene de !.ian td:ma 5enzd rendef5pne rorro d lenra rn0 oarore Erhiard dlluioned pobesoeferslPnrp e8ure de e deed po6îauru. d, pos'aùza e d, Rhoe.drocrPre, d] pr!€ jda pade de doîrindrr o.pure .ne8 0 oÈ tranno ne,e, itre te;e.onrnúdmenF or8ure aftenlat o \o P

31, opn.ni: atùd"d Napo {nerz. aqdfr... pretoùdere: LoDdot er Èorndno ri,.hpzF p È eld!lono d

33, vihà.., s.liE: I anrbtl oso deve tec..are a .nano d .h io ailla a e iF34. (ocao Nh.: îor.o romdno v:ro lolio mpùdrore rbp one 5eioour. \ \ú.00pr non\u omplteB a dtrrrni 0e moenac re dn I ter mento a Id{r0 4frl v/ 2ò) l sen{ é túflrornod.Dèr s0ff r6 a d ronram iazoneneutabrte

3t. n€ tpei ... spcrana: ralo0ol|Gme r0a00)é aho Pdrnrmle !e oretÈ e'r"opnre e fod ootorlo npth sl]eraùe

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1. Leta napoleonica

Page 37: L'età napoleonica

cui Ìo scdttorc si libera di quclìe tendenze, per proseguùe su un'a.ltra skada (con questo,

però, Ì'Orris dmalTà tma tappa fondanentale, tant'è vero che Foscolo vi dtomerà a'ncora

Diù voìte a dista.nza di molti aìni).

1. comprension€ del testoDopo un'altenla lettura, riassumere il contenuto infomalivo del lesto. (max ls r qhe)

2. analkidel terto2.1 Analzzdre la letter. dal punto di vista formale. Adesempiq quale lessico viene usalo nei di9corsi di Pdrini edl OrtÈ? Qualì fiCUre relorirhe compaiono n lali di5cofsì?QLral è la lunzione del le proposizioni nlerrogal ive edesclamatve? La slntassiè prevalentemente pardlatlica ojpoiatlica?

2.2Indivrduare le espressioniusate ne testo per caratle_rrzzafe Parini: ronfontare l'rmmaqine the Parini olfre di5e slesso nella sua produuione (ad esempio nella fadula)con quela rhe ne dà forolo. Procedete poi ad un conffonto con i w 52 ss. dei Jepolíi in cui compare nuovamente i lpo€ta lombardo () I11, p.141).

2.3 Individuare tuue le e5pressioni rferite ad 0rlis e rflett€re tulle caralteristirh€ psicologiche ed ideologkhedel personagglo.

. dalle Ult.ime lettere di Jacopo Ottis

2.4 qudle tipo di intell€ttuale Gppresentano ispetlivd_m€nle ortis e Parini e come si ponlono rispetto all'llalianapoleonica?2,5 Quall sono le caÉtleristiche deqli intellett!ali italianìnell'ltalia napoleoni(ai(Vedianche iJepol.4 w 137 ss.).

2.ó Nel la condusione del la l€t tera i (pochi s!bl imianlmi(he )o h..ro persegu ldl i fenonosul le dnl i r \F r iagu_fe dela nosfa paf ia) v€n!ono i fv i lat i a p€rseguitare,on L ver i lè | [ I p"r ." ,u lor l (e dlord uìospa/ io

d'interv€nto per Iinlelleltuale che usa la 5rritluGl

J. ApprofondimenloNel discorso di Parinr ricosfuife le ldsi che egli indicd de{pfoces50 rivoluzionario e rn€tterle in tapporto ton le lasieffettivamente attraversate dalla Rlvoluzi0ne IÍan(ese.Qlale giudizio emerge d. qLreslo disco6o? (Rifletlere tulles5iro usato: (9ang!e,, (arderait, (leroret, (morlet.,.).

Ne esrepe€lrrazor per ' ta a Jacopo è g Lrnto s no a coÌr f fe occ denia -a C Vant 'mg a Pfopfoavstacle cnr l . gl sLrgger sce lna ser e d crnsderalon pess n sl che sLr astora-ÀsLr

'n ' lLrra'

ri.ntlmtglia, 19 e 2A Jebbrdio

1.. ì Aìline eccomi in pacel Che pace? stanchezza, sopore di sepoltura Ho vagato per

queste montagn€. Non v'è albero, non ùgurio, non erba. Tul[o è bronchiìì aspri e lìvidi

macigÌìi, e qua e 1à molte croci che segnano il sitd de' \'landanti assassinati. Là giir è il

Roia, un iorreme che quando sr dìsfanno i ghiacci Precipita dalle viscere delle Alpi, €

, per gran tratto ha spaccato Ìn due questà immensa montagna V'è un ponte Prcsso ala

W I-u lettera da Ventimiglia: la storia e la natura

1 brorchi:.esrlg/rsrrrosr

1. Letà napoleonica

. ;2. siio: uogo oove sno se001

Page 38: L'età napoleonica

manna che dcongrùn8e il sentiero Mi sono fermalo su quel ponte. e ho spjnto glì occhì

sin dove puo giungere la vista; e percorrendo due a€ini di aìtissime rupi e di bulroni ca-

""mori. àppet-

"i u"dono imposle su Ìe cervici dell Alpi altre Alpi di never che s im-

-"rgot1o .r.l Ci"to.

" ,"tto biancheS{,ia e sl conlonde - da quelle spalancate Alpi ca-ta e

passleggia ondeggiando la tramontana € per quelle fauci invade il Meditenaneo La Na-

rura siede qui solilana e mÌnacciosa, e caccÌa da queslo suo regno tutu r \'lvenu -

I tuoi confinj, o Ìtalia, son qùestil ma sono tutto di sormonlatia d'ognì Pane dalla-perrÌ-

nace avadzia5 delle nazioni. Ove sono dunque i tuoi ligli6? Nulla d manca se non Ia lor-

:a della concordia. AÌlora io sPenderei glonosamente la mia vita ìnfelic€ per te: ma che

puo rr re i l .o lo mro b""r . ro ( lJ nudi mrd \ o.e) - O\ ' Ianrr(u rerro e dcl ld 'ud glonJT?

\rn"n no' ,na'rrno. 'grr dr n"norardo l . r l ìhcrrJ c lJ elona deglr a ' i lcqu" l i quanro

pru .plenclono ranro pLu * oprÒno la 1o'r ra abhrerrd "hì ' \ î r "r ' venrre invoch'amo qLer-

L. . l ' . rn,g"," ' rn". ' "o ' rn remr. Ldlp.5ranoì oro+pol 'n I v ' n ' r lone grúrnn ch'

noi perdendo e ìe sostanze, e l'inLelletto e ìa voce sarem fartì simili agli schìa\"r domestici

desiÌ antichì, o trafficatls come ì mÌseri Negrl, e vedremo i nostd padroni schiudere le

r.'Àbe e aisseppellire, e disperdere al vemo le ceneri di que' Gsndi per anm€ntame le rgnu-

de memoner poiché oggi i nostrì fasti ci sono cagione di superbia, ma non ecciamento

dall antrco letargoe.CosÌ gndo qua;d'io mi sento lnsuperbire nel peuo il nome ltaliano, € rivolgendomi in-

rornJio cerco. ne tro"o più la mia paúia - Ma poì dico: Pare ch€ gli uomjni sieno lab-

bnro dele proprie scÌagur€; ma l€ sciagure derivano dal'ordine universale' e il genere

umano selve orgogliosamenle e ciecamente a destinirr Noì ar8omendamo su gli event!

Jì Doch - ,o l , .h; .onoesl nor) n( l l imm:r 'o 'oa-r" dcl rcmDo? Pa- i a l le 'L ieronr JFì-

b noir .a r rrd monrle. p,rono tr luoha sra' î d ' s ' raord'nane u' ende le cuaìr pu"on" ' o-

muni e necessari effeiti del tùl!o. Luniverso si conÙobilancÌarr Le nazioni si dÌvorano

otrche una non porrebbe sussistere senza i cadaven de1l'altra to gùardando da queste

Uor l l rdrr D,.nAo P lreno, c rnvo, o.Ònr 'o dt l rnra'o $endeLtr m" l r mLa vo " i fcr '

a"'*" 'i

Lr"i"Lto'""-,, vivo dr nnn popolì irapassari quando i Romani Fpivano'r il

mondo, cercavano oltre a'mari e a deseni nuoù imperi da devastare manomeltevano

r l ìddud. \anu. 'n,r€nJ\rn. 'nnn.rprcpopÒl i Iben" in ' r ' r r 'hFnonrro\andoprJdo-

i , ,n.rngr ' "u 'e I lor l ( r r ì r5 l r r i ro.e, i îo.onl-o le p opne ! îs 'ere ( o ' i g l r lsr ' ie l Lr l "u-

cr<ìavanci i pacifici abitaton di Canaanló. e i Babilonesi poi strascìnarono nella schiaviti-

: $cerdoti, le madri. e i figliuoli del popolo di Giuda CosÌ Alessandro rovesciò t ìmpero

d, Brbr lonrd " . iopoa' . r .p,*"ndo.,rsagr.noarr '

d ' l larerr ' s i 'o ' r1 l ( ' rd\r- 'he no' , \ i

ro*c un r , r ro unrver 'or Cor glr Spandni r€ vorrc smrrrPl lar^ìo Ves'enPr3 c rr t ! ' l r '

.accrarono dalla Grecia i Messe;i cte pur Greci €rano e della sressa religione e nipotide'

:ned€srmi antenati. Cosi sbranavansi gli antjchi ltaliani finché lurono ingoiali daÌla lor-

rispeltivato allltalia

uali italianir 137 ss-).fmi anima|le scragu-r5€gurtafe

ml

Lindira del(on le lari

[eilere rulmo(e,..').

t | |a. Propr o

l0lebbrdio

ragato perpn e liqdiLà giu è iLùle Alpi, epresso alla

r-3-. nd.: dleiro rÉ,/chi dÉlú@. . ;-.tha atte ntinlzaE .a'

tit- .r^rÈiL Btnalz avdtta,- rr.: : ::'e .az onr a0 nvaoere

a-- f,lhr otrnteso:che dovrebbe

l!- !lori.: lerore che nel_

'lr,t_r. ; rra úxana sp mva a nenr

l| oggi ,,. lti.rgo: ogqr / nostro8,orosopassata d sIsdta lpeùa, na nÚ vae a:jveslian dall ireza che ù dmlna uÍú\

10. fabbri: ,ned.i RlecheSg a Ù na hmos! senbnza d appo claud o oeco, (clascuno èanefcedela propra son€,11. il gmc ... d6tini: non sono qu n'd I uomjn ver aneno de a oro sor€è!s non lanno che obbedfe senu sapefLo,orgogLiosLde a or0 pretesa t0ú, a0 un

13. Lutriv6o si dùftobilanci.: antcpa e rfess 0n dre se8ìrono:una naz 0ne d venta gmnde 8mz e a iatto che un a '

1L rtpir^ o. nqrnanno

1ó. c.raan: terrtoiovcn0a que 0 deg Èbre17, 3i .orruccida - lnirerso: srrcmnancava che nu eststesse un attrc

13- M.so€: cttà de Peoponneso

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 39: L'età napoleonica

't3

t0

L'::Í :îl '"Yi;:J:;. ì,1.; :r.: ;,-'* d'' n'ndo d \' ' l nc prcdJ a( ( c'' '| ' l re

:;-.J : ;l: : :ilJ:,t :;::,";:.,:ì :h'i^:l' *i;i,: ;iil:Îlspragge! ma quet sangue sarà un di v€ndicarrF r( n, / .or r hanno lc rorn.r . . . ,** . ,

" , , Î l

;q;';: I rtì:#:::;" ;:,ltirr r' i:,:lllij;arfi jpro\,.r'edrmenri della Natura corne ta srerilirà

;:*l*:tliffi ffi :;: ì::t:i::,ft :1 i"t'": i,5:..ìlxi:.i:îi#lt;::tfrattanlo noi chiamiamo pomDos55,.:1;;i;ì.;;;à;: " ̂ i;;fii:ì::i:}[:ì'::_:IÌ1";ilX'*:::"1ìLH"^,$';:-::î?-"..-.-"-sllT l.*d"

se per rcsnare non Ì.a\..e....o p,.,Ìnu ,.hràr chfa derunaro peramDÌzrcne le Ìnlerc provinc€. manda sotennemente aùe forche chi per fame involarr d€lpane. Onde quando la forza ha rotri tuui gti altrui ai.iui, p". .".fri.f; p,rr.-r"-" ".

,,""r,inganna i monatì con l€ aDDarenze det grusro,+. lìnché un,altra to_, i., f" oo,r.gg".lt{t Eccori iì mondo, e gtj uomrni Sorgono trauan,. a,"r"," ,." ,ri""t p_ r.jru...,"u,prrma cleúsi come freneticr25 e solparrocinari,ó dalra ,.*""" .n.",",'.ll'o",,i,Xi:,T1'jîfl1 ,Í;.tri T .:fi: il:::f imoro preporenre delte cose, alìora sono obb€ditt .i"_"ti, . aopo -o.i"

a"rf"*r. A""_sL: c tJ r::za deqìL cr,,L. de caDl+ere, e de,ron.r*.r aar" nazi 1", iq",ì,ìlit-" _g"_6r elrocd, l r . rupr, , r raJe v. ,qf i n n,m,, . r . r , " ,_,"p. , i , "p.J: , i " : : . , """ . ,che ruo.. deìr'onuoÌo'zs Quando una nvoruzrone ner grobo è marura, necessanamenle \,.1sono sli uomini che ta incomincjano. e ch€ fan"o a",'i,ro t"s.hi sg"t"i.liì.."" a .rrila compie. E perché l,umana schiatg1i Dei proleuori della d"b"t",."

"i Tll:*" "i

felicità né giustizia sop.n la Lerra' crea,il vestirono Ìn tur,',

"".u,,0.,," ",-,TlÎi.li::]-lijlll 'l"l

p**o presente Ma sli Dei si

sioni. i furori e re asuzi" 0,.n, "".l,""i.,il,1illtJrori

e oppnmono re genn .on le pas-

Lorenzo, sal tu dove ùve ancora ta verivutu? rn nor po.hr deboh o svenrurr!,, n noÌjcne oopo avere esperimenrati ùtti 8li errcri, € senriri rurri i guai delÌa vira, sappumo_.

compnn-gerlj e soccorerli Tu, o Compassione, sei la sola virtJl tufte ìe alrre sono vn1ù

Ma mentre io guardo dallarto le foni€ e re falali scìagure de a umanirà, non mi s€nro forse tulre te passioni. e la debotezza ed rt pianro, soli etementi detÌ,u;tn", N;; ".rp,..ogm dì ta mia patria? Non dico a me tasrimando: ru hai una ;ù; ;;;;,.. ,"aml - te asperta una rurba di miser

{t f.,ggil un.t'" ,ì"u" ì*.. 1.""i*. ,ì'" " cut Lu se caro e che forse sperano in tc - .love

morte: qur cadrai iorse. "

ntr,r'ro uuo"tt"*tttotto la pedidia degli uomini e i dolori e la' " L"-np">.ron( di r ( . . ru 5Fr pLrrc nr l .uu mLeLo

100

19. irnm€rabili popolir i popo i delteAmerche sterm nat dar conqurstatori eu

20. Oggi ... donanr: re arrcnr cne o$rtunnano sLdnna Dftpaaaao ta ton s.ht;

21. La l€rra... ùetrc: Foscolo ! spfaare concezion de f osofo robbeslt538.ló79), .he sosreneva che ta cond z one narurae oe8 úomin è Lrfa guera dirutrconÍo tutt, n cuiciascunos roripona co

me una òelva ner confont deSrr a tri22.

^pparcahiano. ùeparno.

24. quando ... gitrsro: a giúsliza èqún0 unapparenza che masctrera ,úso

26. parrc.inlri: soslÉrd/27. si 3timro: ha va ore passrvo, srno

23 dc.hc ,,. o.iùolo: irSrarag8nn d,

s,peyó/idruroro/o8io(ved noralj.rpeb

2e gli D€i ... reghrr.: td retrsDne equ n0 per Fo rooelote\prefoncdellalorza d .h deuene I poterc, e ch domriaus la reliSrone cone strurnento per oppr

30. úsùrai.: no, d,s/rte/essrte, aheúEaùa qúlcasa in .Mbt.

) Che tip(

, La letter

t Quali rifria? Qujv€r. s i l

t Quale d, Quale vi

, Quale in

, Quale id

r Quale lativa in qu

1. feta napoleonìca

Page 40: L'età napoleonica

e Cesad. deoqhi iÌìgom-

uroPei l l ì r l -schiaritii cli

nvola,r del

drstrugga

}nèchei lLcan. Queloro orgo

cno .li chi

gli Dei s,)n le pas

p€rro il rriacere di essere compianro. Abbandonato da tu.i. non chiecli ru :riuro .lal cie-to? non t'ascoìrai eppure ncìle tue aflliznrni il ruo cuore rorì1a invoìonratu) a lur: va,pros[atr; ma all'are]r donestrche

:: O Natura! hai tu lorse bisogno di noi sciagurali. e ci considen comc I vermi e gl.rns€ftiche wediamo bruticar€ e molriplìcarsi senza sipere a che' vìvano? Ma se tu ci hat doraridel funeslo istino deÌ1a nta si che il nortale non catla soLto la sonrarr deììc sue inlermità ed ubbidisca Ìrfcpugnabrlmenrera a rurre 1e rLre Ìeggi perché poi.larci quesio dono an,cor più luncsro della ragione? Noi rocchiamo con mano tune ìe nostre caiamità Ìgnoran_

-- do sempre il modo dr dsL{rrarlertPerché d nque io lriggo? e in qualj lonran€ contrade io vaclo a perdenni? .lov€ mar rro_verò gli uomini dìversi dagli uonrinì? Ò non presenLo io forse i disastn, ie ìnf€rmirà, € laindìgenza cìre fuon dela mia parna mi asperLano? Ah not to romerò a voÌj o sacre rer

. , re, che lrjme udiste i miei vagiLi, dove tante vohe ho úposato queste mie m€mbra affa!i ticate. dove ho trovato netìa osclì.rà e nelta pace i miei pochj dii""i, a"""."i a"r,.. rr.conlìdaro i miei pianti poiché tu[ro è vesriro .tt t.i.,"..à p", _", .",,r.,ÌÌ,atLro posso an_cora sperare che rL sonno eremo della mone -voi sole, o mie seh,?. udirere ìl mio u[rmolamento. e voi sole coprirei€ con le vosrrc ombre pacifiche il mio Èeddo caciavere. r,rrpiangeÌanno queglr infetici che sono compagnj deÌ1e mi€ disgrazie e se te passxìr \.,r_11j:-i vono dopo rl sepolcro, it mio spirjro dotoroso sarà conforrarola, sospiri di qie a celesrelanciulla ch'io credeva nara per me, ma che gl,intercssi degìr uominie il mto destino 1e_roce mÌ hanno sLrappara dal perlo.

34 irepùgubiln.me: ser2a.Dn af 35. ri.rorarlc ,0ú rm-ealit

) Che tìpo di pa€saggio si profita alt,inizio det passo? A quati pr€ced€nti teuerari si può far risatire? eua_le immagine della natura ne scaturisce?) La lettera.affronta poi it tema potirjco. In che termini è posto it contrasto rra it presente e tr passarc

glorioso dell'ltalia?t Qual '

' f lA\ ionr s(d(urk.ono ,ui ,apponi r rd te nal ionr? eudt e ld tegqp che ppr Orlr l domrna fd sro_na. r,_uare rdea defld natu'a umand presupponel l\i lenga prcfenre: . ta Tefra p una foresra dr bet_vF"r. ) r puo .r(ono\cere que\ta idea in dtr i pd$r qui dntojogrzTalr?

I Quale giudizio viene dato de a retigione?, Quale virtù viene contrapposta at dominio de a forza? L,idea qui espr€ssa si può riconoscere jn attripassr antologizzati?

, 9:*.lTaig'i: o' :" qropone-Jacopo? Risponde a qu€ a che si riscontra in atrri passÌ det romanzo,o a quelfa <ne r or(oto <te$o oÍre di sé nei \oneÍi, nei \"polfl?

, 3,11."1*: -1lT::1::lene

derineara.ne a parte rinare de e ,ifressioni? coincide con que a rmpricitanela oescnzone Inrziare d€t paesaggro?t Quale l€game lacopo istituisc€ con ta sua terra? Che significato assume per lui ta morte? euest, mo_tiv i in qual ial t r i test is i possono r i t rovare?, In che rapporto si pongono in qu€ste pagjne ragione e i usioni?

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 41: L'età napoleonica

. dalte Ultime letterg 4i Ja:copo Ortig

IE u sepollura lacrimata

2 hi ra8ù€agiau: ur ,mrragnaro

5. pat ti.o: che desta cannazaneó. rnti(hi .,. yilla: glianuùn del ú//ag

1. Letà napoleonica

L

prpìprpi

î

lr

rri

Accost amo qLri due pass che affrontano un tema aff ne s cn f cato de a seDo tLrra

12 nowmbre

Ieri giorno di festa abbiamo con solennità trapiantato i pini del1e viclne collinette sulmonte rimperro la chiesa. Mio padre pure renrava di fecondare quello srerile úonricello;Íla i cipressj ch'esso ù pose non hanno mai potuto allignare. e i pini sono ancor giovi-netti Assistio io da parecchi lavoraron ho coronato la vetra, onde casca I acqua, di cin-que pioppl. ombr€ggìando la cosra onentale dÌ un folro boschelro che sarà il primo sa-lutato dal Sole quando splendidamente comparirà da11e cime de Ìnomi. E ieú appunro ilSole più sereno del solito riscaldava Ì'ana irrigidita dalÌa nebbia del moreme autunno Levillanelle vennero sul mezzodi co loro grembiuli di festa imrecciando i giuochi e le darÌ-ze di canzonetÈ e dì brìndisi. Tale di esse era la sposa novella, tale la figliuola, e tal'altrala innamorata di alcuno de' lavoralori, e ru sai che i nosú comadini soqliono. allorché sitrapianta, convertire la fatica ìn pìacerc, credendo per antica rradizione de loro al'r e bi-savi, che senza il gìolitor de'bicchien glÌ alberi non possano merlere salda radÌce nellarerra sllamera. Fratianto io mi vagheggiava, n€l lontano avvenire un pari glolno divernor quando canuro mi trarrò passo passo sul mio basroncello a conforranni a' raggidel Sole, sÌ caro a'vecchi; salu|ando, mentre usciranno da11a chiesa, i cuivi llllani giàmiei compagni ne dì che la grovemù nh'igonva le nosÙe membra; e compiacendomidelle fruaa che, benché tarde. avranno prodotto gli albeú piantarì dal padre mio. Conte-rÒ allora con Íioca voce Ì€ nosrre umili stori€ a' miei e a' ruoi neDorini. o a ouei dì Teresa,herrr -c l -erreranno d-.ro-no lqrrndoleo.umietrcdde-. , rn anno,orroqrcl bo-schetto alloramai, ricco ed ombroso, forse neÌÌe sere d esrare al parericot sussurrar dellelionde sr unimnno i sospiri deBll antichi padri della vi1la6, i quali al suono della campa-na de'morli pregheranno pace allo sprnro dell'uomo dabbene, e raccomanderanno lasua memoúa ai lor figli. E se talvoha lo sranco mietitore verrà a dslorarsì della arsura digiugno, esclamerà guardando 1a mia lossa: ÈgÌi innllzò qu\ft lrcsche ombrc ospÍdlil - O il-lusÌonil e chi non ha patrìa, come priò dir€r lasc€rò qua o là le mie ceneri?

25 mdgia

[...] Eppur mi confoÍo nella speranza di essere compiamo. Su I aurora della viia io cer-cherÒ forse ìnvano 1l resto della mia eù che mj velTà rapiro dalle mie passioni e dalle miesvemureT; ma la mia sepoltura sara bagnata dalle tue lagnme. dal1e lagrime di quella fan-ciulla celesles E chi mai c€de a una ererna obblivione quesra cara e rravasliara esist€n-zà?o(hr mar . ,Jcper lL l r imdvol(r lagg,d. l \o le.c\r

- lur . .o\erL.rdp. i .empr, , l iabbandonò ì suoi dileiti, le sue spetanze, i suoi inganni, i suoi sressi dolori serìza lasciardielro a sé un desiderio, un sospiro, uno sguardo? Le persone a noj care che ci sopra\.'vi-

4i

45

n

7, il r6to..- sv.Ìtùr( non polrà vvere relo de a v ta, perclré epasionre esrenture Ìocondurannoa a mone3 f.nciùlla el6I.: Ieresa, a tunc u a

9.I cùi mai.,.6ietoza?: nessuno èd sposîo a mssegnaB a fano che a !téseppur fava8laft, d€bba rapassare nel'etema dimenlicanza de a rnor@

Page 42: L'età napoleonica

collinetre sul

Iancor gioll-

rqua, di cin-

:n appunro Ìl

rla. e tal'aìtrao. allorché si

radice nellam grorno diùmr a' raggin viìlani già

mio. Conre-rcr di TeresaIto quel bo

eììa campa

Ia arsura dirtt]lil - O il-

25 mag:io

e dalÌe miequella fan-

empre, chi

vono. sono parre dl noi. I nosrri occhi moremi chredono alrrul qualche srilla di pÌ.ìrÌo, et5 il nostro cuore ama che il recenre cadaver€ sia sosÈnuto da braccia amorose. e cerca un

peuo dove trasfondere l'ulrimo nosrro respiro. ceme la Narura peltin nella romba e il suogenjio 1'rnce il silenzrc e ì'oscurirà della morteroM alfaccro al balcone ora che la immensa luce det Sole si va spegnendo, e 1e renebre ra-plscono all'universo qu€'raggi languidi che balenano su tbnzzont€i e nelta opacirà de1

!: moncto maLrnconico e úciturno contemplo la immagine della Disùuzione divorarrice ditutte le coserr. Poi giro g1i occhi sulle macchie de'pini pianrari dal padre mjo su quel co1le presso la porta della parrocchia, e travedo biancheggiare tra le frondi agirare cra.venùLa pi€tra della mia fossa. E mi par di vedeni venjr con mia madre, a benedire, o perdo_nar non loss allro alle ceneri dell intclice figliuolo. E predico a me, consolandomi: Forse

la Teresa vellà soìiraria su l'a1ba a rarrristarsi dolcemente su le mie andche memorie. € a dir-mi un allro addìo. Nol la morie non è dolorosa. Che se raìuno merrerÌL le mani ne1la miasepollura e scompigÌierà il mio sch€l€rro per rrarre datta noue in cui giaceranno. 1e mìeardcrr . p". , ronr. )c mr. up,rroni . mi. i d( r r ' - túr . ( ,nonfr i d i tprJL,c. L.r . -L?o r lsrrondi soltanto: EId Lo ma. e inf.li.e.

ro C.m. ... morte: daila tonrba em

- rroven re un gemtq m cu deirnto

.. re qLre desdeno d soprcwivenza:É : connat/alo ne uomoLasopmw.gr: e posslr e ne rcordode vù fm-: ; .e provene da E/e8ra d rhomas:j:: t! 91.t2 1) PercoÉo I, 14, p 281; sr

ril r fjres an.lre ne SéPolcr, w 49 50 (sosp r0 / clìe da tumu oa normanda Natu

11. conr.nplo ,.. .o*: ne e tenebreseizose e marrnconrche de la sera, rheporta ovara ucede grornq poeravedemmgne de Der rc contnuo dele cose.

f mmaSne e sv uopata ne sonetto a/ln

12. se t.lùno... dchd: da nrende€ nsenso meramr co: se qùarcrnq orardo Étò nnnÒ, vaîà ndaEarc ! di rE, taentladalla dinenlcanza la nie passiÒniecc

nal is i del testoLiììusione della soprawivenza nel ricordo dei vivi. I due passi oîftono unesempio di quella ricerca di vatori positivi che, a.t di là det nichilismo dispelaro. ò crapresèrrc nèl l O/, ;s. Ld mune non è pr i r rsra .ome annu anrcnro toure, come r isposLapuramcnte negativà ad ma situazione srodca senza via d,uscita: essa consente ta supra!.vivenza, rul legame con il mondo d€i wivi, attraverso it úcodo affettuoso e it conÈpianto delle persone care; inoltre l'esule, lo sradicato, ìl senza parrì4 può trovare, dp.sando nella <tena d€'padri,, un approdo sicuro, un îelreno sotido e confortante: taterra è come un

"grembo matemo, (l'espressione comparirà nei Sqpot.,r ) che to acco

glÌe, risarcendolo dall'impossibilità di un hserimento in un nucteo farnlliare e in un 1cs

Tutto ciò è solo un'i[ùsione, e Jacopo ne ò consapevotc: ma propdo I'iìusione può consentúe dì viwere ed op€rarc. Se sul piano dctla stoúa è ìmpossibiÌe superare I'ostacoÌo druna sitÌrazione bloccata che spinge alÌa disperazione nichilistica, esso può essere aggirat-regred€ndo sul piano delc ilusioni e dei miti. La sepoìtùa lacdmata è il primo di quesrimiti elaborati da Foscolo come risposta atriva a a detùsione storica, che potrebbe portarlo all'in(rt2 ia, alla rassegnaz ione passivà e peFino a 'impotenza creativa. È una srada chenelÌ'Orris dmane interotta, solo potenziale, poiché iÌ nichllismo ha it soprawento, ma ro,verà ampi sviÌuppi nei son€tti c sopÉttutto nei.sborcn.

Linsoddisfàzione nei confronti del materialismo_ È importante fffe ancoraun'osser,:az ione: I'idea delÌa mort€ come a.nnùllamento totalc, come (DistrLìzione divord-trice di nrtte l€ cose>, a cui si contrappone l'illusione detla soDrawiveììza. è un'eredità det

[ , ; ]e--.sos uo. n*m

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Page 43: L'età napoleonica

nìateda.tismo settecentesco. che è la cdtura in cui Foscolo si è fomàto. La scelta dell'ilusione espdme rm'insoddisfazione nei coÌìfronti di qlrella cultur4 il bisogno di aÌtxe certez-z€ che plachino il senso di inquietudìne e smaùimento dinarìzi a.Ia preca.rieta dell'esistenza ùna.na, Anche questo motivo sarà ripreso nei Sqpolc?'x.

t t

2A

2t

1. Ìra la condizlone di€sule diorlis, lontano dalla propria pa-lria, e quella deipìni(trapiantali, c'è un'analogia sulpia-no simbolicol

2. Quale situazione ta narere la nece5silà delle (illusioni,l

3. Qualè ilsignillcato del<sepolcro' in queslè lettera?

4. spiegare perché per ortis (la morte non è dolorosa'.

5, Individuare i pa55i in rui la morte appare collegata con lafamiglia e gliafletti.

6.Individuare il passo in cui ri delìnea la prospeluva mate-rialistka e quello in cua la sepollura lacrimata si opponeall'idea del (nulla elerno'.

7. Rifleltere 5ul lìnguaqgio usalo (individuare le metdlole, resimililudini, la funuione delle interrogazioni).

. dalte Ultime lettere di Jacopo Ortis

fKl Illusioni e mondo classicoLa €ttera descr ve lo stalo d'anìmo d Jacopo dopo che ha bac ato feresa.

15 magio

Dopo quel bacio io son fatto divino Le mie id€e sono più ait€ e ndenti, il mio aspeLtopiù gaio. il mio cuore più compassìonevoler. Mi pare che tutto s abb€llisca a'miei sguardì; il lamentar degli auge1li. e il bisbiglio de'zefìrìr fia l€ ftondÌ son oggi pìir soavi chemai; le pjanle sì iecondano, e i lìori sj colorano sotto a' miei piedi; non fuggo più gli uomìni, e turra la Narura mi sembra mia. ll mio ingegno è tutto bell€zza e armonia. Se do-vessi scolpire o dìpingere la Beltl, 1o sdegnando ogni modello terreno, la troverei nellamia immaglnazione. O amorel le afli belle sono tue figlie;tu pdmo hai guidato su la terra la sacra poesia, solo alimento degli animi generosi che tramandano dalla sohtudlne iÌoro canti so\.'rumani sino alle più larde gener^zioni, spronandole con le vocì e co'pensìed spirati dal cielo ad atissime imprcser: !u raccendi ne' nostd petti la sola vera \inùutile a mortali, la Pie!àa, per cui sorride talvoha il labbro delf infelice condannato ai so-spiri: e per te nvlve sempre jl piacere fecondatore degli esseri, senza del quale rutlo sa-rebbe caos e mone5 Se tu fugglssi, la Terra diverrebbe ingratal gli animali, nemici lra lcl-ro; il SoÌe, foco malefico; e il Mondo, pianto, €lrore e distruzìone universaleT. Adesso

1..omp.ssior€rore: b s08na tenerpresente che per F0sc0l0 a compassoneè una de evlrtùpùaìe incontEpposzGne a8 slinù ferocied aSgressiv che snoinsit ne 'uorìro La leli.iú amorosa 0 nna -za qu nd al d sopra d se $esso

1. Letà napoleonica

2. kfirí: venli ù pinavera3. animi gmmsi ,.. imprsq per Fcrolo comprto der poet è spmae ad im

5, il pi.c€rc ,.. molrc $d e a l'amorc

vi è mpu so al a propagazione de a Mta6, i\9. \r^. i ntolle nbi le, i nàbitàbi I e.7. MondÒ ... ubir6.l€: sefza 'arno.e che Senefa a pieu, s scltenerebbero

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ia deU illG che l'anima mia risplende di un ruo raggÌo, b dim€nrico le mie svenrurci io rido dell€minacce della fortuna, e rinuuio alle lusinghe dell'ar.venjre - (J Lorenzot sro sDesso.drar"ro.ularvadr l aq, .d Lirauptu, r : mr -en"rez, ,"egrrrel , : lJ , , rJetc,hùmcddrenticelli che alitando sommovono I erba, e alle€fano i fbri, e ncrespano le lìmpide aco r" dcl lago. Lo . r . d, ru l ro d. l i r , rrd^ d"hzi , , - . ,mr nrF egg" drÌnrr te \ int .d ,Érude. saltantre, inghirlandat€ di rose, c invoco in lor compagnia le Muse e lAnore, e iuordeL ri\.l ch€ cascano sonanri e spuÌnosi, vedo uscir sino al petro con le chiome strlÌanti:parse su le spalle rugiadose, e con gli occhi údenli, te N-aiàdìÌo, amabiÌi cusbdi d€ll€tonLane lllusionil gnda il filosolòÌr Or non è ruuo ilusjon€? ùrLoL Beari sÌi anLicbr che.r . r .Jcan, 'd.enr dc od.rd. l l . rmmor.al . dr \ ( dcl . i . t . , , , . h. . rc,r t r . r \dno,, - r B€l_LczulÌ e alle Grazie: che diffondeano lo splendore della divinità su le imperfezioni del-l uomora € che trova\,?no il BEr ro ed il wRo accarezzando gli idoli della lor fanlasrar5t Ìl-lusronil nìa inlanto s€nza di esse io non senrirei la vrra che nel dolore. o (che mi sDaventa"r . . r p iu 'n. , ngda r r , . ' - rndo cn-a (- .qu. . r . i ! ,oreni , ruo.r ,o iu-cnrrre -omcl . r .Dp.ro.r pe|o,or lemr. mani el . !a. ,Fr. . . ,m, rn.cr , . r rcdc.

9ar. (of 1r

r \:rft : i! ntà greche de bosch. q-hdi rrrzarlr (at i smo)a \udi : 1ùrdde eionr edeueac

- i.|efo ne se0so seltecentes.o dl,ir,:::. r 'lsoJo unnsta ctre mer-- : :r'e d $owtutre ecreazoi

12. ù.ci....iclo: numeros mt grcc parano d reazon amorcserauomn edeead esÈrnp o da amo€faanchee\€nerc

13. s.crilìclratro: t|b!/aún, !, .u/hrelaoso i mondo c ass co è Ìdea zaro

14. .lifiùrdcano ... ùomo: /dearzaf,

na tùm, sina a rcndena sinile aa un dia(probabiirnente pensa a a $atuaria grec415. ttuv.Y.no ... tanrasia: imt e 3poesra, Dur essenrlo treazcn laîlastchelldoli), etto ve o de a be ezza ce avaro

i tu. : . . . :c3 ; i_ '

nal is i del testoLarnore corne forza positiva. Come ha sottotìneato Binni, nella pdmà pafe det_l Orlis l'anore è ùn motivo che si contappon€ at t€ma negativo detla morte, frenarìdo Ì'impLùso sùicida di Jacopo che scatùd,sce da.Ìta d€lusione srorica. Soto alla norizia del matrimonio di Teresà con Odoardo I'amore conve4èrà con it rema potitico n€l alereminare lacatastrofe. A conferma, si veda come questa t€fieÌa sia tutta animàta dal senso di ottimi-stìca vita.Ìità che nasce dalla passione amorosa. rjamore è reorizzato dàlt.eroe come forzaposÌtiv4 da cui scatùiscono ta bèltezza e I'are, it rispetto reciproco e ta pjetà fra gli uo_mini, le fone fecondaFici che si opponeono allà distnzìone e alta mofte.

Le (illusioniD e la filosofia. Da questo stàro d'animo si origina, ne a seconda par-te della lettera, la riflessione suìle <illusioni,, desri ata aal assùnere un Ì.lìoto fondanentaÌe neÌl opera foscoliana. Lo scenario è quelto idillico, caro ad Ìma tunsa tradizione che nsale ai poeti antichi. Per questo la fanta-sia di Jacopo evoca in quet paesaggìo immaginmitologiche classiche, le Ninfe e Ìe Nàiadi. ll mondo classico è concepito come un paDdj,so di serenità, gioia ed amonia, gazie alla facottà, propria degli antichi, di crealsi detÌe ìllusioni. ln quosto l'antichila è per Foscoto ul modelto da seeùirc arcor oggi.t€ <illusioni> sono da lui contrapposte alla filosofla, val€ a dire aì'ùido razionàtlsmo pro-prio del pensiero modemo Il

"filosofo', nel lin$aggio del tempo, è per eccetL,nza il "ài_k sopà? i[ùmìnisîa, che con la sua critica úgorosa dissolve ogni cosrÌxzione inJondata deì_

la mente. Thle razìonalismo ha per Foscolo du€ consoguenze fortamente neAative: dandoun imnÌaginF csana dèlla rèajta. .i fa per..fùe iÌì rufla ta sua .Ìùdezz€ ildotore che domi-na la vita umara; ma, $rel che più importa, spegnendo le ilÌusioni genen Lm afteggianen_

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 45: L'età napoleonica

to dì mss€gnazion€, di noia e di inèzia di front€ aìta rea.ttà. poiché Foscoto ha ùìa conce,zione della vita energica ed aftil,è ciò che sop.atnÌtto gìi fa olÎore è la Èa-\sivita. I,inaftie.t. solo lé j[usioru sècondo tui possono srrapparé aX inFrzia è spingcr; all.az ronts. tF iur.sÌoni non sono dluìque e\..asione dala reattà, ma t,unico modo per avere un lappoÌxo attivocon essa. Vediamo di nuovo espdmelsi un senso di insoddisîazione di Foscot; per ta culrura sett€centesca in cui si è fomìato, ed u,allsià di soÌuzioni nuove.

I Sermi di un superamenro della crisi. euesta esattazione dele illusioni prose-gue quel p€rcorso che, come si è visro nei due passi pr€c€d€di, Foscolo intraDr€nde Deraggjrare losrr .o lo parat izzanrè d. , dctusionè sror i .a è det suo.to, ."o nìcni t isr icoAÌlllusione delÌa tomba Ìacdmata, gùanzia dì sopmwivenza dopo ta morte, si affianca_no re iÌusioni dell'amore, de a beÌt€zza, dell'aÍe, che si compendiano nelta civitrà ctassi_cà e nei suoi mìti. Sono tutti temi che al'.l?nno anpi sviluppi n€tle altre opere. Sì conîer-ma come I'O,t?J non sìa soìo il docmenro .ti una clisi, ma conrenga già in sé i gemi del

oopo und pr ma leltura, iassumere il contenuto informalivo del tefo. (max t0 r ghe)

2. Anatiiidel testo2.1 0nF vare oudlp t rpo d l , rq,ragq,o u.o to5,oro p"r a"-l rnrr" ld , i 'ud/ 'one dt 'oî íd5, dmoro5d rn" ! , \p Orr.) . (Adesempio itlingudggio è quoiidiano o arcdico? tlperioddrelungo e complesso o breve ed essenziale? Cisono figrrrerelorkhe?Èllhsi? ÌnlerrogaÌiont? Esddmaztoni?).

2.2 quali sono qii effetli dellhmore leorDzati da 0 is?2.3 Quale lunzione è. l t r bui ta al la poesial2.4 Come foscol0 rdppresentd la nalurd in questa lettera?Qualemodel lo/et lerar ioviene5egui lo?Quaterapporlotn-slaura l lpersonaqqio con la nèlura?

3. lpprolondimentota funzÌone delle l//rjlor, nel sistema di pensiero di Fo

l"-*[ - "

t_j

sMicrosoggio 2

ll sistema dei personoggi nell,Orti,l ls istema dei '?uoÌ i " r ivèst i t Ìda personaqg i del t ,Orrs s id istr ibuisce su due ptani , que|opzyaio, sent imenla le, e q ue| o puóól i co, pol i t ico (chesonoappunro due p an su cuÌs iart icota ta

1) Piano privalor i ruoli londamenlati sono: t,Eroe (Jacopo)i t,OgseÍo del des/dero (Teresa);l 'Ar lagor ls la ( l l ruolo è | coperro da due,,atror i , , : tpadre d Tefesa ed Odoardoy,

"n",ro"ai"""aI l 'Eroe diavere la donna amala.2) Piano pubblico: lfroei I'Osseuo det desideio l)a patia\ I,Antasonista lNapoteone, ittiran,no-), che impedisce ta crèazione diuna vera pairia (e vende ta piccota palrja de ||, Erce, Venezia,

Si;Òn!i It

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1. Leta napoleonica

Page 46: L'età napoleonica

Ì! finattivi-tne. L€ ilÌu-

r per Lì cLLl-

ichilistico.;ì aJfianca-

'iltà cÌassi-Si confer-

i genni del

--" ti dd orlis?

i

la letl€ra? ippofto|n- ì

II

ro di ro. II

Ribell ione giovanile e delusionestorica nella letteratura contemporanea

Si è visro conc fOtr foscolimo *pr;ma Ia rivolta di un giovue intellenuale, insofferente nei conircnri di un ordine del pasato e pieno di ilhsion; e speranzr, Jinentare da uíetà di rrdicrli trasformaz,oni, e come I'eroe, sperinenrata rna cocente delusione srorica, rtttayrsi fui di frutrazione, di ripieqsenr. ,1.dr.pnrazr 'ne. .no.rgrung.reJlcLi l "n". l l -ur , .d, . . ,uzior" . :or"1," . , ' " , " ' ,h" . ' . . ""p, ; . "" , " r ,

altre vohe neÌla storir, sia pur, cone è owio, in circosranze oggettive nurate. Laccosrnenro che pirì iùmediatamente si offre, e dre cilamtre sìngolarmcnt vicnro Ipesonaggo dilcopo Ortr, è con le rivolragrovrnile degli ami 1968 1977, con la sua rensione asratra e con i conrr;rccolpi di delusion. e ftustrl:,",ne úe È"1Do dato 1úogo a tugle nell'irrazionale o a sohzionì autodisrunive. Sono notivi cÀe Ia lerteratu-n degli ami '80 deJ Novecento ha affrontato, sopmttrtto ad opu:r di giovui scrittori che avevano Írra-lesaro quelle esperinze o coaunque eraio !6suti in qúel clihr-

Si possono v,sJal izzare i due <is lemr ,n uno scnema:

PRIVATO PUBBLICO

Ofrologlol Come si vede, I due sisteml sl coÍispondono: itre ruoti chs rispettivamente ti compongono e ih iduePidni l rapport ichetraessis i insÌaurano sonoesattamente omotoghi . Uomoiogia può of f r i re to spùn,

to a molte r i f lessioni . Nè proporì iamo una, sot to forma di problema: I conf i t to sul p iano pr ivatoè sempl icemente lar ,etaÍoradiquel lo chssisvolgeaÌ ivel lo pi i ra l to, quel lo pol i t ico? Oppureidueconf l i t t i hanno uiatat lce teate n comune? Propendiamo per la seconda iporesi .Jacopo non puòaverè la donna che desiderape/cré non ha una palr ia.Tfa idue I vel l i tn lercoFre un rapporto dicausaed ef fe i to. l l matr imonio con la donnaamata sarebbe la lorma per let tadi in iegrazioneièl lasocietà(secondolaconcezioneborshesesettecentescapercui i ts iovanesi real izza nel matf imon o, che segna a sua matur i tà ed l l suo inser imento equi l ibrato ed at tvo nel mondo adul to, produtt ivo). L4a per Jacopo I ' integ.azion€ n6lLa socleta non è possibi le,perché non vi è !na "patr ia" degna di questo nome, ror esiste un organisrno pol i r ico e sociatein cui i lg ovane possafova.e i lpropr io ruolo.

Percorso 3 [Jgo Foscolo

Page 47: L'età napoleonica

.. -:lmiano ne í

!î''" I ':L I

ApprofondimentoStabilire un (onfronto tfa questa lettera, il sonetto,4lla sera () Î1, P.129) e L'eleqía sopÍa un cimitero campestre diIíomas Cray e Percorso 1, 14, p. 28) rilevando eventuali analogie relativeal lessico, ai sentimenti indagati, al le situazioni descrit te.

Riscrivere la lettera del 15 maggio 1798 dal punto di vista di leresa.

nanzi ai- |

earanca- |

;inghroz III

I

Ii

i Mrìggio,

rljquie la

I La sin-re feto-

. lndiv i

teraaie?nnude

glovarìfi

[,Le )diei Sonetti

- Foscolo cominciò a scúvere sjn da ragazzo odi, sonetti, canzoú e allre composizioni di

rado metrc: sono esercìzi letteraú, testinoniarz c di u]r apprendistato poetico che dveìano I'in_

flùsso delle tendenze dì gusto e deÌle tematrc-he collenti del tempo, dalla galanleda alcadlca al

la severità neoclassica, dall'ossianìsmo alla poesia sepolcrale, allìmpegno po[tico e cjvjle. Il poe_

ia stesso fece una scelta dgorosa di tutta questa produzione, pubbLicando nel 1803le Pocst ,che comprendevano solo due odi e dodici soneill.

Le Odl

- Le drre odi, A I uí\qia Pul,l,t1x) ù:ini cct duta .J,a cot)a,llo e AII'I nlicd risandtd, i,salgono

al pedodo deÌla scritlua delÌ'O/1?,s, ma rappresentano tendenze opposler se I'OÍ'ls, con la suapassionalità ed il suo soggcttivismo esaspemti, con la figula dell'eroe sventnràto ed esr c, con il

ricorere ossessìvo del tema deÌla morle e le tonalità cupe che questa evoca, rimanda a temati

che di tipo preromantìco, le Odi rappresentano le tenderue più squisitamente eoclassiche dcl

la poesìa foscoÌiana. Al centro di cnhambe vi è il vaghegglamento dclla bellezza fenìmhile,

trasligurata attraveNo la sovrapposDione deÌle inùùagini di dlvìnità grechc; vi sono mpplesen_

tazioni intensamcnte vjsive e plastjche. dallc linee feme ed amlorúose, in cùi poeta sembra vo-

ler úprodrllTe i canoni della contemporunea pittua o scullura neoclassica; dcollono continul ri-

mandi mitologìci, evocati con rafîinata erudizìoner il lessico è quarlo ìà.i:ìulico e sublime e la

strultura sìntattica dproduce le archilettùre dcì periodarc classico.

- Ma mentre l'od e A LuitJin Pollol)icini conseryà ma€Éliomente un caratterc di onur8

gio galante e selitecentesco alìa bella donna, , ll'dmìù:L rtsatnta hà piìt alte aÌnbizioni e urol

proporsi come un dÌscorso lilosoflco sulla bellezza ideale, slil suo effetto dì purificare le passio

ni e di msscrenare I'animo lnqueto degli uomini, ed anche sr là flmzione etcrnatice deÙa poe-

sia che canta la bellezza. I1 neoclassicismo di Foscolo si rivela dunque ben dive$o da quello ar-

Percorso 3 Ligo Foscolo

Page 48: L'età napoleonica

caalico e montia.ÌÌo, esiedorc e pwamente esomativo: il cLÌlto foscoiiano della beÌlezza espdme

lur'esige.nza autentica e plofonda, che nasce diì Lrn rapporto ploblematico con un momento sto-

rico tomentato e violento e dal bisogno di contrapporre ad esso valod sÙperiod, sottratti a'l di

venire, di cui la letteratua si deve fale poltatrice-

I SonellltaurobioSn6sno

-l sonetti sono più vicinl a.lla mateda autobiografica e alla passlonaha delt'Od?.s La

maggror patte è infaii cz.rattedzzata da ùn forte jmpLilso soggettivo' che úvela la matlice della

liúca alfiedana; fitte però sono le reminiscenze di a.ìtri poeti, soprattutto di Petrarca e dei poeli

latini. Tra questi sonetti spiccano tle autentrci verticipoeticl, AIL'1 sera, A Zacinta ' In 1rbfie del

ÍnTteLLo Gi(ruúnnti - I\ essi la classica foma del sonetto è reinventata in modì fofiemente oligi

na.lÌ, nella slruttula sintaÎtica e metdca, nella tessitua delle ìrnmagini, nel gioco timbdco, dtmi

co e melodico del verso 0o vedflcheremo nella lettura)

La pEe -Ma

vi sono anche ripresl, in Lrn discoro l:li eshema densìtà lúica, i temi centrali deld€i t€mi dell'ords I'oîtis: la prciezione del poeta in una figura eroica svenh:[ata e lonnentata, jl conflitto con ìl

<reo tempo, presenle, il "nr la etemo" come unica altenútiva, I'esilio come condizione politica

ed esislenziale insieme, I'impossibjlita di lrova.re un tereno stabile su cui poggiare, che si tra-

duce nell'impossìbi[tà di hovare lm dJugio consolarìte nella famiEilia; I'illùsione de]la sepoltua

lacúmata, il rapporto con la teìTa "matemb e con jl mito antico' il valole etematore della poe-

sia. Ricomparc dulque sia il motivo nichihstico dell'Ort'/J, sia quelÌa dcerca di va'lori positivi, a'l

fine di un superamento dell'approdo nichilistico, che em eià jn atto entro il rornanzo; si confer

ma e chiaxisce, cioè, queÌla linea dr meditazione poetica che troverà il suo cuÌrnhe' pochi a'nni

dopo, nei Se?olcri.

r dai le Odl

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1 l

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tatIùI!tI

L ode. de 1802, è ded cala a a dorna amata Anlon ei ialat iaes appresta a r entrafe nsocetà.

Fa!fan Afese, che è ouari ta da !na nra

Metró: sifofe d c nque seitenar aternatanrè.ie p an e sdrlc.lÒ a.ù s€gle !. endecasi abo . I ma co seftena'c

pfecedenle s.hema dele rìme: aba.dD.

IE All'amlca risanata

Qual dagli antri marinìI'astro più caro a Venereco' rugiadosi cdnifra le fug€Ìenti renebtappare, e il suo viaggroorna col lume dell'etemo raggio;

1- Leta napoleonica

Page 49: L'età napoleonica

/,)

za espnme)metuo stottratti al di

sorgon cosi rue divemembra daI €gro taLamor ,e in re beltà nvìve,

10 I'aurea beltare ond'ebberodstoro unico a malile nate a vaneggiar menti mortalir .

Fiodr sul caro visoveggo la rosar , lornano

'Ia i grandi occhi al sorrìsolnsidiando; e veglianoper te in novelli Piandtreplde madri. e sospettose amanlir.

Le Ore che dianzi meste2C minÌstre eran de lannachì,

og{ii I'indica vestee i moniti cui gemmanoeftigiati DeÌincliro studio di scalpelli achei,

25 e i candidi cotumie gli amuleti recano,onde a' coú nottumite, Dea, mirando oblianoi garzoni le danze,

30 te principj.o d'affanni e di speranzet:

o quando l'arpa adomie co' novelli numene co molli contomidelle lòrme che facile

35 bisso second-a, e intantofra rl basso sospirar vola il luo canto

più perigliosoó; o quaùdoballi disegni, e l'agilecorpo all aure fÌdando,

40 ignotr vezzi shrggonodai man!ì, e dal neglettovelo scomposro sul somúosso pettoT

trOúis. Lartdce dellae dei poeti

€nte origi-rico, dtmi-

ntraii del-litto con il!e politicacrhe si tra-sepolrurudella poe,positivi, alsi confer,nchi armi

1 Qùlt... hl.no: .one i ?sÙ, Pr, ca-r a/ló d-.a Venere (r! p aneta Venere, ap. tta) aDNrc eraeBenda dalE ptÒfúdità^nnne con i súur ftqgt slnili a chnne sdr.rd d?cqla (ru8iadosi clnl)Ù? /€ l€nei che lqgana all alba, e adana I súÒ:etcatsa nelciela ajn la lLce det saleetemo m$lo) cosi /e tue rremta dkr"e saqona dal letta dow Sia.esti nalataego lalamo: l'agget o €ro, nalatu perpa aBe è spostaio da term ne propr 0, ìaJonna, ad un terîr ne clntrguo, r eÍ0,i 6losa.id poet , con ún nrmaS ne ml

jo8 ca isptrata ai poet c a sslci, peaonilica'asro n una fgum remmm le emereentelare acque (cone a dea venerq cne efa

2 l rùrca .., norhli: /a sp/Údida befeza Calla Aùale le nenl dei natai,lnclini3et natuB a peíleri in vane lalie, ebbeo

3. Fiorir .,, rct. rcdo / &ro liso rpre,72É I aolotih fisea della salùte. È úîa rc-nnscenza da Edu.a2ime d Parnlhlor.a a fofl la rosa / che purdanzirangua,I r -a4 tomúo..- amanti: gl occlr delabe a donna fiprendono la or0 úrinostae'acqr istano or0 fascino suSiuom n,perciÒ re madr Ùep dano per oroigLi,clreoossono essefe rrettrda a seduttrceîenrfe le donne rld\€ntano geose de Èî amantì, restando nuovanÈn€ $eg] e a

s Lc Orc ... speran4: rÉ o€ derra g/orÈt (personllicate c ass camente comeJee) che prima (du rante a rnalattia) tr sorr-ú:ds1Íavano tlsti le nediclne, acSi tt rcca-ro /a v€ste di seta (indid pefchè a seta)rauen\a da t 1rcntel, i nontti adani diamîÉt :iu cui sana eí8rate dirinità ck sr.he (oeiè sSSetto d $mmano) ope€re2iúsa d, rt6t geci lscrlpelll achoil, /eaan.he scrrpehe da ballo ( cotumi s0 n 0;a zari Ereci) e alÙ oflaner, lafiuletl).tet eui nelle fesre rcon, danze) nattune tajo/anL cantewrandÒ te, dùsa del larc aranno e delte lon speranze d anÒte, dl

6 o qúnilo ... periCio$r sa qralrdo

abbelEcr I aea cú nùÒw amonle \ntt-fie e can )l Ntbida caatatna dete tùeforne .hÉ i/ DIss, (lessúto stl e)asse.c"nda adeÉnE, e inltnt I luÒ cantu \o!apiù peticalasa ta tt sannessa sasptrcrcd€r Siovarl p€serù. v€n80n0 nd úle

'luesuezlon tprcheincúi,duranteletusie,ladon0a eercria suo fasc no qùando ca a

accompaSiandos con 'arpa (n questasÍola) e quardo danÈ (ne a success val7, o qùando..- perto: s,a quardo da,andÒ disegni fEùrc can ]e tue nenb6 e,abbandanando all aia I agle ca'po, Enotebellezze slùwna datla veste e dat vetasconpasîn sol petta, rcsa alfannasa dai

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 50: L'età napoleonica

3. Au'agit!.tl ..- nznd!: rs moyrnút\ delb d42a, CAdAnA allentate te tecce, lúeni per gi unSuenti ptufúnaù spTs|/rat @cúte, nate $eùate dalDettjneiÒtaîa e dala thntanda di tase, .he Òtaaprle ti ùantJa insiene con Ia satute datrj

e. iùúdilt€r nvd ate da Boran rDna-moral , percrre possono starc senrore .on

10. Mesrc .,, pa.c /é 6Éze ro, con.edana I lao lavarc a chl t ncatla.he tabettera à fùea.e e.he ùn giona davai.rlrrc con quesra deprecaz one è r oo€ìast€ss .rre I clr ama a lu8acirà de a be ezza corpo€a, dest nata rnevrtablrnente ade$ere caiaellata dal a ricte Neua secon(]a oaie de ode, che nza da a strola seSuentq I poeta d nrostra nvece clre a Òe -erÉ pLrÒ nrpercrc a morte se canrata dave6 dei poet , che a rendono nî.rortateicom 6emp 0 c ta afterÌ dq Bel ona e venerq clre erai0 dcnre molrat maiurcrotrasrofmare n dee da apoesa. nrovod.scoreo e afrorlato ron un mprowso tra0assoche ascia nel'mfl.1o egane o

11 Mofal€ ... nwi: /a crsrrrllenide, una.lanna nÒftab Eudattce dj nnteaceanne, aùtara te psdld nel nonte palftsta ln arcadta) e terntùava lceìtita.enJa flschrarc da tantana le ú,11e det s0Ò,r.o odorir (c done era una c 1ra dell' so a0 creta tamosa appunto per a fabbrca

12. td .., .i.lo: /, iama 6onitesoúeata da acÉf) la ptu terxÒ tríIa di 6i0ve\otinpla prcle): 8t ùon|ni, pent dt tinoterexg|Òsa ner sùai canttÒn , h chnnanÒDú e le hanno .ansacfttu I tÒna degti tnier (elbio sogtio) lÉ te..e /rtal/iÒili lcer!0 telot i morr e /a /da lafude a cuo{liarren0ecomeEcnteregnade'ottrctonba, cone dea de a caccra e come dea de

13. Ar ,., prepr.a: .rl/l.anf, der p@t (vocrle Elicona monte Eticona n Bsoz a era a sede de e Mùse) consa.rò a/la/l aBellona lcoè la trasfùnò in dea uoîateElicona è so88elto, afe è og8€to, ,, tenpo ananane tnvrnciblle lc aè arch eseoonna mortare), ora e//, (iome dea de a

All agÍarti, ìentecascan le trecce, nitidep€r ambrosia recenle,nìal fìde all aureo pe.Ínee alla rosea ghùlandache or con l'alma salute April ti mandas

CosÌ ancelle dAm.,rea te dìntorno volanoinr.diaree I Ore.Meste le crazìe mtdnochi la bel!à fugacelì membra, e il giomo dell eterna paceÌo

55 Morlale guidarrice.l oceanme v€rgim,1a parnsu pendlcerenea la casta A(emide,e fea rerror di cenri

i to lungr Jì ,(hidr o ar

Lei predicÒ la tamaOlimpia prole; pa.ndoDiva il mondo Ìa chiama,e le sacrò l'€Ìisio

$5 sogÌb, cd il cefto telo,e i monti, e il carro della luna in cieloD

Are così a Bellona,Lln tempo invirù amazzone,die' il vo.ale Eìicona;

?ù ella il cimiero e ìegidaor contro lAnglia avara€ le cavalle ed il furor preparatr

E qu€lla a cui di sacromllto te ve&qo cmgere

75 devora il sÌmolacro.cne PresÌeoe mannoreoag1l arcani tuoi lariove a me sor sacercloressa appari,

regrna 1u, CiiemIt e Cipro ove peeerua

45

50

Eúera) prepata únta tavjda tnShltteîa/amo, /0 scldo lodda efa la pe e inw ne-rabile d .!pra clre coDrva to scudo d Go\e).1cdah ed I tuúe quenetu l.1e rddÀ

ttalude a a sped zione nnftare contro r8n $fa che Napo erne andava proSetundo r queS annr, hshi@ra è d€1ra awm

l. fetà napoleooica

Page 51: L'età napoleonica

. \ '

!r E qùdla .,. co6o: e colei (vèiere) ar . /eda cingerc dewta dt sactu ntno ta=.,1 ehe danina namaPt le tue stanzer, "Erre (arcani tuoi lÉri, a camera dae..| dave a ne sa6 ap@n .^acetaoesú:. , dea \caè dave a ne sÒlÒ.Òncedi tl--. amúrc: venerc era a dea de 'arnofe),;- J4a .eginn lci@ donna molG e an.rr'est)e e]nÒ letce a citera e su ap\ dave7i'tna eEnanente la ptjraaven, e sulle.. . Dnie, che can le latu dúsali mntna .oene dt selve tmpano t ca\o èt ven: 4 alle ance del mrc bnn.ll nirin e6 ta:aftasacfa avenere;cos a erscrecranoe eed ctefaed cprc;adea, inotrq

1r Ebbi -.. . la: ,acqui a zadrl4 i,rrelle stesse 6ole lonie. eSame oSico:oi d scors! precedente è questorFoj:o o,8fa:le alla sua nasc€8re.a,s collo:a a buon d r tto accanto a poet anuch.ne mlofmarono in dee arlem dq Be o.a eveneretamh ec L, seSuÈnd0 r oro3semp o, d vin zefà cd únto a sua don_ia, rendendoetefna a súa be eza.16 ii ..- liú, in qoel naft efia Salo artaal pùto spititÒ: e se )l \Enta natfÙna safia dalcen'te sùiflut:ù,le Ne nsuanana

'lel lanentr della sua lia secaîda a ecSenda a podessa 8reG saffo s uccise per

súo afìore senza speranza per Faone

odora Pnmav€raregnò beata, e ì'isoleche co1 selvoso dorsorompono agli Eud e a1 grande lonio il co$orr

sa Ebbi in quel llar la cullart,Ì\'i eÍa ignudo spjritodi Faon la fanciulla,e se il notturno zeffiroblando sui fluttj spira.

$s suonano i lid un ìamentar dì lilar6:

ond lo, pien del nativoaèr sacro, su I'italaglave cetra derÌvoper te le corde eoìrc,

g: e a\,Ìai divina i votifra €!l inni miei delle insubn nepotlrT

gettandosl da promontoro dìLeucade, Ipoeta immaS na che suo spirito vaSlr an..06 n quel uo8hieche es! rsuon nodeùo cailo;per Foso o, coè, a tera grecaè aDrora mpreSnata de o sp r to dela

17. ord'io ,.. ùepori: rspiratu dallariadella teÍa natale, saúa pet ilmtun cneessa cÒnserya dela cMù E@a, pet cele.brcfti t$le sca la nùsicale pnesia ealiealcode eoliè)nei neti piÙ {ar della pae

sia iklÉna llala gwè @ta), pet cut, dlvnzata dalla nia paesia, sani vusata envocata col canta dei nbi lnni dalle lan'.i!]/e lúmbÉice der s4ú/i iul!, La poesrandiabnoeo.qd ú safq con Alceo,lula .ia88 ore rappresentante, e pancolarriente de cata e îrus ca e, mentè h p0€9a ta ana lraiome p! sevefee soennr'Le fanc[ e ombarde sono dette ìnsublda ca nsubr che ab tavano anftanrente

nal is i del testo

Tra Arcadia e Neoclassicismo. Lode si colloca n€l solco della lÍica arcadica: ad es_

sa dmanitano sia il ca.rattere di poesia d'occasione, fondata sull'omaggio gaÌantc allà bel]a

donna. sia le strofe di veÉi brevi ed agili Tuttavia, a.l di là di questi legani' l'oscolo non

scegìie ta via della facile cantabilità e della ìimpidezza axcadica' ma piuttosto quela di un

Neoctassicismo sostenuto ed adico. La poesia sembra voler nú.lcggiaxe con Ia scultura "

la pittùra, deLineanalo ùnmagini intensaÌìent€ lisiv€ e plastiche, caxatterizzat€ da un'ar

monià composta di linee e iti votumi Neoctassico è anche to sfoúo costant€ di nobilitaxe

ogni aspetb dellà rea.lta qùotidia.na attràveÌso un lessico estremamente elerato (<egro ta

lano', "inclito snrdio", "noveli

numeú" ecc.) ed ú largo impiego di fl8ure retorÌche, op

púe àttEverso il havestimento grecizza.nte (i monili sono ope.ú di "scaÌpelli achei"' le

scarpette ala bàllo sono "candidi coturni,, la stanza da letto "arcani

laxi')

ll discorso filosofico. In rcr.ltà t'ode aspùa ad essere b€n più che lllì conponim€nto

ga.Ìante d'occasione: Foscolo, attmverso I'uso di quele forme, \'tÌote condÙre un ambizio-

so aliscorso filosofico sul signìficato e sul va.lore deìla belìezza Un indizio in questo senso

si ha già ai verci 9-12, in cui si insiste sùlÌ'efficacia rasserenatric€ deìla beù€zza su8li animi

deeli uomini portati à "vaneggiare>:

con questo siano subito al'veftiti che la bellezza fisi-

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 52: L'età napoleonica

'/

e sulla fìmzio-

' la fa.ma te ha

lrlelo di con-

tutà alla bel-

.a italiana lo

[ua.li. Con i

n piit vasta

esse. È un

nte il biso-

r dai Sorelll

lctro soneiloi s.hema de e I me ABAB ABAB CDC, DCD.

soretto lLr co ocato da Foscolo in aper.

7- e ndrE .,. ngae ,€la cortemrrkztone detta p.ce della seft tùe pace an.che tlnn antnÒ L0 solfto guefierè'a n m0 appa ss o naro, r belle, nsofierenledellemserieede e corrzon dell'età presentq m cont nuo conlìitto con esse

1- foÉe ... ser.. 0 se|4 io6É glurE ,-e c'si caft púché sej llnnaEjne dellaece€lemat a se6 è vìsta come mnra3ire

2 E quardo .-. rioi: scrndlsem4e dé'e lnvacata e sai ngStun]ete dalcemntee me ptu ,egrcle del m cwe, sla quantr tt acúnpagnano @te h nùb\ estive ed iÉni ùepdl che Bqenano rl ciela l*En).sEqua Ja dall'4B newsa pntenù al'iqve6a tehebrc lunghe ed inquete I cÀ.re de a sera mvenrale minacc a ievet maaSSetvo irqliirte, ore ad ndrcre am

zcca d bufera che grava ne'ara, allude3îche a 'inquietudne vaga che prende'anrmo d ch osstoa scendere ia cupa e

3 v.grr ... ctc.no: aSgrandos ntornoà immaane de a f ne de Siorno, pens er8un80n0 all'dea delra norÌe, intes materalsi€mento ccme ainúllariento tota e e

. iDr.nro: runlre s abbandona alpen-

s. rco tenpo: í tempo presente è reo* su prano personare, n quanto pofr3roref delusionie sofefenze, s a su pano storr n quanto epoca negat va. e vrn ... 5rtu88.: rr lenpo 1iu8€end0,2) pafta ù se ta fah deglj aíúni l\ot-

Forse perché della faral quieretu sei I immago a me sì cara vienio serar I E quando !i corteggÌan lìere

4 le nubi esrive e i zeffin sereni,

e quando dal nevoso aere inquietetenebre e lunghe all universo menisempre scendi ìnvocata. e le seclete

I \,1e del mìo cor soavemenre rieni2.

Vagar mi fai co mrei pensier su l'ormech€ vanno al nulla erernos; e inranro, fugge

!1 questo reo tempcp, e van con lui le rorme

delle cure onde meco egli sl struggeb;e m.nrre ro gudrd^-, rua pdce do.m.

l{ quello spirto guerder ch'entro mi mgge7.

ne dd|É' cuft), pet cut ci conaniarna sja/ó sra /'etu pr"serte f dea de nu a eternonducea guadaredaunadstanza nf îiaequ nd a drsprczare epreoccupazon chearrannano ne presente pensierod€ amorte ha un etfcac a beratnce.*;ime so- j

Ee r{ure I

Iodassici" I

Itunzione J-"_J

nal is i del testoll (nulla eterno>. n sonetto è divìso nettamente in dùe parti, che corrispondono rispetti\,ment€ a.lÌe dùe quartine e atte due terzine_ ta prima parte descúve lo stato d'animodelt'io tirico dinanzi a a sera, colta ìn due mom€nti diversi ma equivaÌenti nelle úsonarìzeaffettiv€, I'imbnmirc di uÌÌa belta giomata estiva ed il ca.ta.re de]le tenebre in una fosca se_

5ul la dichidrazione dipoet ira presente aivv 85 ó. (onfronlare íl motivo della pre(arietà delfe cose e dellatorTd dirtrutlr(p del tempo. presente In quetlbde, ron Ipassi dell'jttis, dei Sonetti e dei iepol.t in cui si tfa a ìlmedesimo tema.

Eilenziando q0ale valore Foscolo attribuirca alla poe,! quale ruolo alpoeta.

ISAIla seraComposto probab Ínente tra I 'a0osio 1802 e aprl le 1803,tura de a raccolta de le sle Poesie ne 1803

Page 53: L'età napoleonica

í spdgiona

)o> si dile-zi a.lla <pa-

tugge". La

)sto ("fug-

ISTORIE DI PAROLE

HI,LLA I termine deriva dal at lno tul /a fés,( l 'asseit ivo,rul /rrs è

conposto da re, non, e u//us, alcLrno).\e a I 'adrziorp t r rosol icd .nd ca i l 'non essere , ov-rèro . 'ò c1€ ron esrsrp, ron è cono<.rbi le né espn-î ib i le e v iene immagifaio com6 vuoio e assenza%'Tire i ta l ia lo radJ' e i l .ar i ro n,h, / , . or i 'pondertgal gréco mé ón, che n Parm6nide è I non èssere" lesso non è e non può ess6re". s apfecosi i proble-îa dol nul la, n€l la paradossal i ia di del in i16 c iò che-on es srp. panqare i l nJr la a ura ' on! dddir io le. pèlché p6nsafe qualche cosa s gni f ica at t r buirgl unaqùalcheforma d essere.

I pe.s iéro reopldtonico ( l l t sè. . d.C.r Indrsu'a ul d ivefso s ign f icato del termin6, poiampiament6 ul i l izza-to dal cristianes mo anlico e medieva ei nella "teoloq a nèsai iva (o catafat ica) | nul a s6rve a def in l reDio per esprimérne enfat camente la sLrperiorità e la'adi . a lp di ' leren?a dal mordo. Ne I impos< bi l i la dip 'Fdr are al t r iour i o i D o aoFgral ia l la <Ja ndlu 'a s ipJo qolo al le 'ma e c o.hF D o no1è, nogandool iosnideiernrnaziore e qual i ta I no a.onclud6re.hp Esl i .'nJl a plerro , ovve o npssJnd de' le coso l in i tP. d il ,onré al qud e I Jnico alr-ggiam.nlo possibi le. i l ( i .

È ' osi possib l . ravvisare du6 3 gl i r i .ar prrncrpdldpl ter î i1e: i l pr imo. di narura loqi .o- l inguisLrca, r4-dica assenza di essere, pr ivazion€, e, in senso mat6-malrco, laqua4l i ra i resis lenle: i lmarpr ia l isrod Fo-s.olo s inssr is(F al l inrèrno di îa € a 'vFo

'1d ca ìdo

la cessazion6 lotale e def in i t iva del la v i ta che esclu-Òe osn' lorma d, sop'svvivenza soi lJale dpl lanina

dopo la morle. In ssnso meiaf is ico, invece, ,u/ /a èLnalo,radi€ssercdiúèrsadaquel adel îondoÍ1i-ro, ovvero i l d v ro o I psìère pr ivo oi derermiraTror i

Per lateolosiaebra,co-c 's l iand,nLl laèdecis ivor ispprto a ,d lo nulaz orF dpl ' idea di ! 'ea?ion.. c l 'a èun " far essere dal nu la" voluto da D or in ta l sènso lecose der ivalo da 4u a s ldto pdradossalé.hp dFsi-9îalacond 7io.è del le cose or machpè(sFsianota-i , d i f lerent i dal la loro or ig ine.

Una r ipresa di ta e s gni f cato s i ha n6l Novecèntocon af i losof iadi lv la4lnHeidesser(18891976): i l n"la é da in le idersi .ome la qJaiúa dpl lessere propr iodi tut t i g l i ef t , comé una sorta di pr incipio diment icato che sta alla base de è man fesiazion d6ll 6ssere.l lnul la carat tor izza I 'esls ienza e I 'angoscia è Iespe-r ienza umana in cL s i real izza tale consapevolezza

All'opposio Rudolf Carnap (18s1 1970), stuclioso legato al Circolo diVienna, su la base di una serataarar is i da l rnSrdSsio sosr ienp. le le prooosiz ioniconteneni i la parola "nul la" sono nsannevol i e pr vèdi senso: pur essendo sintal t camente coret te nonhanno rn conelato ogqeltualo (un qualcosa) dotatodivalore reale e dunque divalore losico.

M6ntr" i l .u l la come ma1ca17a assolura é ura ro-7 or6 prob emar ' a. i l "nJl la relal ivo 4p asudaccè-zione quoi id iana espr imè por lo pi i ' la delusion€ dìun'aspet iat iva ("Non c 'è nul la nel la buca del lè let te-re ) o ur 'af to r i r imo, i

' i evarrp p fascurab' le, (o-

me quando, uf tat i in coda al supermercato, r spon-diarno: "s i f igur i , non ènul la .

€ll'(}.trr:

del tutto!d lln più

llo ed un

b() 14,

. dai Sonetti

1 di Senk iù genre: dr Popol'r n PoPon, rn esi/ro R eclreggla ' n zio de came c. aatu o {ML.rltas pergentes mutaquerer aequma vedxs / aoveno nas ÎrrsÈrcsîaref ad nleras lDop0 avef via88 ato tra.0 te geft e pef m0 r rnar , venSo a reift queste tr $lofferte funebr, o ffale 0).

r grnerdo ... (aduro /rianSFndo ra:ta gentile EninezÌa tancata datta Nfte

4. sùo di... ta€ndo: /iasdnardolasÙa

s. ceùere mùro: a tra eco del 0 stesso

6rme d catulLo:{nutam neququanr a 0-que€rcrnefen' p€f parare 0van0 cor a

Percorso 3 Ugo Foscolo

& ttt morte del fratello GiovanniI soneitc f ! scr t to ne 1802 frate o Gìovann D onlg tenente ne esercrto c sa p no s era ucc so per debit di O oco a età di vent aînr '8 d cernbre 1801

Mètro so.elto s.hema dÈ e r ne:ABAB ABAB CDC DCD

Un dÌ. s'io non andrÒ sempre fuggendodi gent€ in genter, mi vedrai sedutosu 1a rua pìetra2, o ftateì mio, gemendo

4 il fìor de'tuoi gentih anni caduror.

l-a madr€ or sol, suo dl úrdo tra€nclo*,parla di me col tuo cenere muto5

Page 54: L'età napoleonica

ó. prlme: .rrni i des der o di r abbracc a re i suo fami8lìa rl si faduce ri€1atorcameme ne1 gefo d pfdenderc le bfacc a7. . $ da lùng. ... Ntrmi: se 3i, sabta da lntano la nta atu, senta et ler nenici che ni rcspnEona indeta. È rn eúorîeflca, di on ssen costretto a pereSr nare senza potef tornare a la cas dr cu hasluSSente rostaLS a, perchè è pesegu latoda iad Posedone Erano imru8 niiaî'riliai a Foscolo, pef ass d ua trcquentaz onedel poem onrer c . odisseo corìe inrriagne perecce enza dell'efoe esule comparcanclre nl Zr.irto () 19, P 134).3. s@t oF: tr?merti int-pfiot.9. .l vtrd ... rmP6L. che sconYor

ma io delùse a voi le Palmeó tendo;e se da lunge i miei te!!i salulo,

semo gli awersi Nùmi7, e Ìe secretecures ch€ al viver tuo furon tempeslae.e prego anch ìo nel tuo porto qÙleterol1

sero /, rra vfa, spinSendotr al sulcldio10. . pEa. .,. qùLte e rnloco nnc, ro

1r. Qwro ,., r6t.!: essendo $ate 0e

Questo dì tanta speme oggi ml restalrrSrraniere gend, l'ossa mia rend€te

14 allora al pet|o della madre mestar'].

Lrse tute e sue sDeranze I re$a s00que a dr poer trovare rfu80 ne a morie.12. Ddró ... m6tr: e una Îorma meìa'fl1rcà d f brno rra le blacc a dela niadrc

nal is i del testoI-oDDosizione esiìio-tomba. tr sonetto è interanente giocato sull'opposizione di

due Àotivi fondamentali: da ú lato lesiìio, daÌ'altro la tomba' come centro intomo a cul

si raccoltìe il nucleo famitiare ll tema deìl'esilio si caica di valoi simbolici' cìe vanno àl

di Ìà del significato letterale de a condizione biografica del poeta lontano da Venezia_ stà

a mppres€ntare una conalizione di sndicamento, dì precaxietà, che è stodca ed esisten-

zia.le insieme. Esso dchiama la figura ercica che Foscolo ama costnÌirc di sé' queÌla del-

I'eroe irfelice e sv€ntuato a cuì il momento stoúco negativo non consent€ di avere úa

patria, di tro\.are un tessuto politico e socia.le in cui inseri$i, e neppure un nudeo farn i:.-

reincùitror?rcsicuezzaeconforto.Lasituazionestoricasiproiettane'immaginemito-logicà degli "at'veNi

Numt ch€ peEeguitano I'eroe: si presenta cioè simbolicamente come

un potere arcano, conto cur è vano lottare, e dhanzi a cui I'ero€, nonostante i suoi slan'i

genemsi, è neces8axianente sconfitto.rn oppostione a questa condizione ali sradrcamento si coltoca il motivo dela tomba, che si

identifica con I'innagine del nucleo fa.milia.re e soprattutto delÌa nìadreì sulla tomba il poe-

ta spera di poter ricongiunger€ il legane a.trettivo col fratelto, con la cener€ del flglio morto

la nìadrc pada del flglio lontaìo NeÌla condizione plecalia dell'€sule, del senz'a pahi4 iì n-

coneilmgimento con la madre e con la t€lla nat le è l'tmico plurto fermo, I'unica c€rt€zza

confofiant€ che può vincere l'inquietudine arìgosciosa" Ma è un approdo che úsuÌta ìmpos-

sib e. n polo d€gli affetti familiaxi non riesce ad avere il sopÈwento su quelo detl esilio'

Lillusione della sopral'vivenza. È impoftante a questo punto osservar€ in quale

struttura si orga.nizìnoi ùre motivi fondaÌnentali in opposìzione Nelle prime tre shofe si

prcsenlano in tuÌa strurÎùa chiusa eÚrolare che si può riassumere in qucsto scherna

A: esilio (r.r'. 1-2)B: tomba del ftatello (w 34)

B: la maùe (!v tG)A esilio (r'v 7-10)

IÌ motivo negativo dell'esiÌio, colocandosi al'inizio e ala fine dela sequenza po€tica" cliude

al sùo int€mo il motivo der ricongiuuimmto cot nucleo faniliare, aùìdlandolo- Gitnto a'llà

terzà stlof4 il sonetto pÌ€sentà una siturzione bloccala, di sconftta" che parc definití€ ed in-

1. Leta napoleonica

Page 55: L'età napoleonica

XEIA zacintol lsoneito fu composto tra alosio de 1802€lapr e del 1803 ed è dedicato a isoadove poeiafacq!e. Zante nel rnar on o (ch arnaia q! con norne greco ant co. Zac nto)

. dai Sorell l

ft

dd

L

il

g{

etro: soief to ischema dele r meABAB ABAB. CDE CED.

t. Na ?iù úai: Foscooamalnlzare sonett c espress 0n yaShe e lndefn te (svedano idue prma ana lzzal:"Forse..),(Un d,, )ll7 a, pp 12913î Qu é cffnese dlscorso 00€tc0 fo$e a pfosecuzlone

'lr un d scorso precedentq lornìu ato dapo€ta fa e e rimafo nesprcsso {,À/é con.t mra la Éssegna tacita de e Mers b clre

2. lo..herò -.. spoùile brrerd a/e .i@dell,e/a di zacirlo Le rvesonodenesa-cre per r cordo de a civ tè e de mrto 8re-a ldalmar Ì0n0 e6 nata venerc), ma anche per la memora prvata, clre rendecore sacr uoglr de inlanza3. gia.qú.: v è la probab e rem n scenzédrun pas.so ucrezano:( bambnol lsa€nudoaleral lnonappefa a natuÉ olra spinto fuor con fat ca da grenbo dertamadre verso e rive de la vita, (te rerrnnatuta,\t,w ?22 22s1. b mbo appena natograce su a €fa, come se rcsse stab generatodaess! laterasi dentf casimbolica

4. .lea .., roniso: venerq nascendo4a1e acq|e, rcse Ie isale túie feftili cú ilsuo prm! soriso Venere, dea de amoreé sentta come fora fecondar ce de a na

Né più mair toccherÒ le sacre spondelove il mio coÌpo {anciulletto Biacque3,Zacinto mia, che t€ specchi nell ondedel greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quell€ isole fecondecol suo primo sorrisoa, ondet non tacquele lue limpìde nubi e le tue frondeIinclito verso dÌ colui che I acque

cantÒ fataÌì, €d il diverso esigljo6per cr.ri bello di fama e di sventuGbaciò Ìa sua p€trosa ltaca UlisseT

Tu non altro che il canlo avraj del figlio3,o materna mia relra: a noi prescrisseil fato ìllacrimala sepohurae.

S(t'a

clrìaad

tuÉ Agsce qu ircordode proemo del

5, oùde: per ir Ltlo che que e isole eranostate rese r cche d v€8etaTione da sor so

ó. nùn r..qú. ,,, .siglio: .e,ebrÒ lerubl b,anche rche non tufbano I serenocon mnacca d tempesta)e la veSelazl>,rd,Za.irto(ne tibro xde odòFa sGa è nrenz onak con eprteo d 1se voet,/1rsarc poesra d onem linclito verso èsa8€eiÍ1, che Gnta le @egiÉziani pelnarc di ulse, valute dallata, e i] sùo esrla

enabondo (dlverso è usato ne senso a!no,"cheva n d verse direz on ').7. bdlo ... Uliss€: 'erce brna al a sua60a canco dr fama, ma anche cùrondatoda fasc no clre der va da e sue sventure.e. T!.., 68lio:adfieenzadeil'eroegreco, che e g unio a lracLare a sua term, rlpoeta non potralofnarc ne sola natalqs clhe essa potrà awre so o il suo canto9. a ùoi... sepolrùh; e$ lde anche dpotefú esserespoìo deslio8 ha îr.p0st0 asepotura n rcrE stran era, do\€nessuno potra prangere su a aa tomba

naì is i del testoLa sintassi. Di questo sonetto è dmasta esemplare lalethÙa fofnita da Maxcelto pagni-ni in un sageio del 1974, che qui úproponiamo per line€ essenzia.li. Ciò che iÌÌìanzituftocolpisce, osseFra Pagnini, è la non coincidenza tlà stmttua sintattica e struttùà strofica_vi è ùn lmico blocco sintattico di ben undici versi ch€ comprende t€ due quartine e la pdma telzina, à cui s€gue tuÌ enunciato che occupa soto l'ìrltìna t€úina- La divisione fra le

I l rretdeIdei

Ì Lr(alla

ong

1. Ljetà napoleonica

Page 56: L'età napoleonica

Sieserci t i

0 righe)

nis, da-

A qoale

h (not-rì il so-

rc tra laruiale?llr con-

e quro-!? Qua-

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5. Dtt se\olcriL'argomento

- I Sepolcri sono lÙì pocmetto (jl teEniìe con cui Foscoìo lo definisce è .càrmeol m

:ndeclìsillabi sciolti, sotto foma di epistola poetjca indiúrata a.ll'arnico lppoìilio Pindemonte.Loccasione fu appunto una discussione a\.venuta con qùesti a Venezia nell'apdle del 1806, ori

:ìnata da.ll'edjl.to napoleonico di Saint Clloud (180i1), con cui si mrponevano Ìe sepoÌtue iuorler conflni delle citta e si regola.mcntavano Ìe iscnzioni sulÌe lapidi. Leditto ave\,? già suscitato ÌnFù1ìcia rm':ìmpia discussione sr signjfrcalo delle tombe ed il lorc valoÌe nella dviltit. Pìtdenìonte, da un punto di ùsta cdstia.rìo, sosteneva il viìlore della sepoÌlura indivìduale, mentre Fo-.colo, da un punto di vista matenalislico, avevà negato l'iÌnporlanza delle loÌÌbe, poiché là nìor-le prcduce la totale dissoluzione dell essere. Nel carnìe, steso nel setl,eÌnbrc deÌlLì stesso allno,nelaboÈio nei Ìnesi successìvi e pubblicato nell'apnle dcl 1807, l'oscolo fiprcse applmto quellalscussione, rìbadendo inÌziaìrncntc lc tesi Ìnaterialistiche sìrÌla mofte, ma supeftùÌdole poi conaÌtre considenzioni che ú?Ìutavano il significato delle tonÌbe. Questa occasione però, owla-rìentc, fu solo lo stimolo estemo per concludere nna meditiìzione che era slatà aentrale nel-I csperienza dello scdttore, nell'Orris come neì nìaggìori sonetii.

- Nei .gepolorrl, inlalli, si può sco4ere il punto telmiúle della ricerca di un supem

menlo del úchilisnro a cui ave\'ano poÌlato ìa delusione storica c iÌ crollo delÌe spcmzc rivollrzroÌìarie dì ftonte alla rea.Ìtà dell'ltalìa napoleonica. Anche il carme ha al centrc Ìl motivo dellanortc: ma è superata l ìdea, dedvarte da.l maledalisno setlecentesco, che essa sia semplice-mcnte un .nulla elemo'. Anche se Foscolo, sul piano fìlosolico, non vede a.ltemali\e a {ìuel'lìdea, le conlrappone l'ilhl.siore di una sopr:ì\,'vivenzà dopo la moÌte. Questa soprawìvenza ègarantilia dalla tomba, che conserva il ncordo dcl defuìto prcsso i vivi. La tomba assume quindiper FoscoÌo un valore îoldamentalc nella civiltà LulÌa,ra: ò il ccntrc degh affetti lamlLiari e là garanzia della loro durata dopo la mofte, è il cenlro (ìei valori civili, consenmdo le tradizioni dì unpopolo e stimolimdolo a manl.enersi fedele ad esse, trarnaÌìda la meÍìoria dei lF:mdi uolrùù elel ie azrurr i L ru r l re srr i , rqe|do àl lo ìoro imi 'azionp.

- ) insedsce così, nel disco$o filosofico sulla morte e liì soprirwivenzrì, il nìotivo poLiti

.o. Lodls si chiudeva col suicidio dcl protagonista, che escludeva ogni possibilità d'htcÌvcnton una situazione bloccatà, scÌrza vie d'uscità sul pia.no della stoda. ora irvcce, attrave$o I'illusiorÌe, l'oscolo axdva a dpropone quella possibilità dell'azione politica nella stoúa che l'anaÌisirazionale del conlesto portava ad escludere. ed irtrodùce Ìa prospetlivd di un rìscatto del'ItiLliadalla miseda presente proprìo grMìe alla furrzione esercitatiì dalle memorie dr un pàssato digrardezza, tenute vive dal culto delle tombc. l-lesàltazìone foscoLìaniì della tradizione e dei gran

'l1 del passato non è drÌnque ur trito motivo retodco, comc jn tantà lettemtura classicheggiantedell'epoca, rna f tentatìvo di dare una dsposta a problemi vivi nella coscienza collettivà in uÌrnomento crucìale e travaslato della società e della culium italiane.

La p$sibilM

lncontro I'opera

Percorso 3 Ugo Foscolo139

Page 57: L'età napoleonica

e le immaani

rllintua$io

Le caratteristiche del discorso poetico

- Data la presenza dÌ queste tenìatiche, i SepolcJ'?, pÌrl avendo a]1e spalle il genele della

poesia cimitedale, che aveva goduto di vasta foltrùìa sril fnùre del Settecento, non possono esse-

re údotti entrc tale ambito: come Foscolo stesso si preoccupa di precisaxe, ir dsposta ad un cd

tico fra.ncese, Gujllon, il suo calTne, a differcnza della poesia sepolcFle iìglese dì Yolmg e Grà]'() PercoBo l, 4,1, p. 28), è essenzial,rnenle poesia civiÌe e vrlole nanjmaxe I'emulazione politica

cìeg1i lta.liiùú,. ll canne si presenta dunque come ulìa densa meditazione filosofica e politicà: es

sa però rÌon ò esposla in forma aÌgomentaliva, bensì attraverso urìa serie di figuraziollr e di miti

Foscolo stesso c.l awete, nelle note al calme, di voleÌ offrirc i suoi conienuii nnon a.l sillog1smo

lragionamento logico] de' ìettoú, ma alla farlasìa e aI cuore'. Perciò i concetti prendono costa.n-

temente corpo h figuazìoni dr ampio respiro. Inizlal,rnente, Lillusione che soffeÌma il deÎunio tl

di qua della sogÌia della moÌtc srlqgensce l'lÌìmaghe del corpo accolto nel ngrenbo matemo)

della tera che .lo raccolse infante e lo nutliva"i la tesi che le tombe sono jndizio di civiltà si tm

aluce nella dcvocazione di divelsi tipi di civiltà nel corso delÌa storìa: il mondo classìco e il Medio

Evo, I'lnghiltelrll e il .belo itiùo re€no' di oggiì I'idea secondo cui le tombe dei $andi spingono il(foite animo, a grandì imprese ò l'awio a.Ìl' uìo a !'ireMe e alle tombe di Sania Crcce; I'alfeÌma-

zione che la poesi:ì raccoglie I'eredìtà delle tombe nel conseware la lemoda sino a.Ì tempi pju

lontani richiama il mito della fbndazione di Troia, delÌa sua frne, del poeta Omero che si ispim al

lc tombe alei padri della citta per cartàre gli eroi $eci vincitori e l'eroe sconfitto, Ettore

- I discorso del came ha una slruil,ula rigorosa ed almonica; Ìa propdo perché jl poe

ta non vuole parlare a.l <silÌogismo) del lettore, i trapassi da un concetto all'altro, da Lrna liqum-

zione all'altra, awengono irÌ foma lortemente ellittica, lasciando nell'implicito molti passcggi

ìntermedi. Ciò dà al came un grande àlflato ùrico, ma ne rende ardua la lettura [il contempo-

raneo letterato classicistà Pictro Giordari lo definì "fumoso eniSma>), tanto chc il poeia stesso

ne ha traccllto rma siÌtesì schematica nella letten citata à Gùillon ll poemetto è arÌche co

stnrito su una sapiente orchestrazio e di toni dìversi, che vanno dall'ìnizio problematico' sePJa-

to da contrnue inte[ogazioni, alla polemica veementc, alla pacata axgomentiìzione, alla celebl';l

zione appassionata dell'illno, alla granùosità. epica e l ragicà della ievocazione del mondo mitico

di Tloia e della poesia di Omero.

- Esfenurmente mossa è parimenti la prospeitìva spazio{empora.1e, che contdbùsce a

dare al breve came uniì su€€estione dì estrenìa vastita: si passa dallo spaío ristrctto ed appalta

to della tomba G,All'ombra dei ciprcssi,) alÌa prospettiva immensa della tena e del mare in cùi la

mofie semÍu le <infinite ossa" degli uomini, si succedono spazi apertr e spazi chiusi. il desolato ci_

miterc comune di PaÌini. le clùese mmoùate dal fetole dei cadaved, i cimiteri simili a $adinidella civiltà classica e de.ll'lr|ghrltena, le conva.llj di l'jreMe veshte della luce della llma, I'htemo di

Santa Croce,la piana di Maratoft,r e il nlaÌe, "regno rúnpio dei vent ', la (Troade Í$enllìata) e gli

<antrì seoeti" delle iombe di IÌoia; si pa.ssa dal mondo tenestre all'a.ldiÌr, dalÌ'età contemporalìea

al Medio Evo, al mondo cìassico, alle età primitive che appena si a.Îlàcciano aJa civilta (Getto).

-h Lnguaggio è estremamente ele to ed aÙco; il lessico rimanda aÙa tÈdizione della

poesia classicheggia.nte ed ìn pafiicolaÌe a.l modello di Parini e di Alieri, però la paxola è semprc

densa dr echi e di suggestioni, piegata a sigúficazioni personalssjme; la sintassi può variale dal_

la sentenza concisa e lapidaúa al peúodare a.rnpio e complesso, ricco di subordhate e di inver

sioni. Lendecasiuabo sciolto, metro classico pel eccellenza, è hattalo con estrema duttÌlità' pie-

sato a tntti i toni. attraverso il dhro deglì accenti, lc pause interne, gli €rzJrrmbelnents, iltirnbro

delle voca]i e delle consonarÌti.

1. feta napoleonica

Page 58: L'età napoleonica

Incontro coD I oóeràDel sét ol.rl

mere della

ìaduìcdxU e Glayne poltrcaNrliticai esù e di nriti.SlllogtsÌùo

defunto ai

dtÌi si tla-e rl Nfcdiopmgono ill:rfferÌÌ.x:empj piÌl

,ispila àl

hé il poe-la lr€lìlrapassa€grntempo

). segna,

bùsae :lìpparfa-in cui la

glardini

ra> e gll

Getto).le dellà;empreùe dalmver-

ra. plelimbro

fl!! lei sepolcri

Íetro Er. l . .as db,.air

r. DrorrM ... sh.'1o: I drrÚ del der

^ranl sraro srcr. Nei a re E one fomana

Manr sono i deiunt La teSge deÍe Xi tarceosponecheadess sanotnbutar Ìisp€t-

2 All'ombE... dùol: i/son o del/anaîe e Ùv meno vaftnda se la tarnba,p Mbrccgata da dpBst e se I *ptluo ècanfaftatr dal ponta del cai inaslt ]n úrr? La do.nanda retor ca equ va e ad unaneSazone a cu6 dela tomba ed fpanto(]eivv non setoonoa deiunto, perctré norpossono eMrare cnÈ a motre s a tota e an

3. OY€ ... nor.?: quarú{o pef me (ches€ró morto e non senr rò D[r nu ra) / so/enÒn Etndeà più la teta, tacendoE SenenE qùsta betla lanÈla dr esn vegetaxe anlnax, e qLanda le .rc lLturc nan daHanna djnù a ne lnaî t afinanno ananr a aspettat vaL anraem pe. /e pronéssetusnqhErc che else rcdno can sé, e nÒntùa prù da te, dolt:e an@ \P ndenon]e, a.o carme é ind dzaio) / rr0 Efsi /€rÈrat aa ùna nesta aman@ lP ndenatne ercún poera d sp raz one malnconrcat € ro,pa etanho ptù al raia cuaLe la paesta e/?rnoE (e M0se sono dett€ wrtlri ad in.d.!re'eevalezzé del'sp mzonÈe va Gre púrt catorc deila poes a, !ù.o srnólodr vlta sDntuale lspitto) atla nÈ vjta djesuie cane pÒtÈ canpensamt det gmiche non vtuò ldi Ceîduri) ùna pjet2 ínbate che dstinEoa te ne asú dalle tntnitealte che E nù,te dssemina per Era e pelmrreT n s ntes tfatbd a!€re una tombaron compensa ben de avtache'uomo

DloRtJM NdANtLrÀ4 IUR{ sANcrA su\ lt)r.

XII TAB,

All'ombra de cipr€ssi e denrro I umeconlo are di pianro è forse il sonnodella mone m€n duro?, Ove più il SoLeper me alla tera non fecondi questa

5 bella d'€rbe famiglìa e d'animali,e quando vagh€ di lusinghe innan:ia me non daùzeran l'ore furure,né da te, doìce amico, udrò più il versoe la mesta armonia che lo governa,

.'o né piÌi nel cor mi parlerà lo spirrodelle vergini Muse e dell'amore,unÌco sputo a mÌa \,lla ramÌnga,qual fia risroro a' dÌ perduti un sassoche djstingua ìe mie dalle infinire

l5 ossa che in terra e in mar semina morre?lVero è ben, Prndemonret Anche la Sp€me,uhima Dea, fugge i sepolcria;e mvolvetuue cose l'obblio ne1la sua notle;e una forza operosa le affatica

20 di moto in motoi; e luomo e le sue tombe€ I esrrem€ sembianze e le retiquiedFl l , i r< rJFd( l . rc rrav. .e, lcmpo"

Ma perché púa del rempo a sé il mor[a]einvidierà l illusion che spento

:5 pur lo soff€rma al limiler di DÌre?7Non vive ei torse anche souerra, quando

4.l.sp.m... *pokn: anche a spe6nza aDbandona e iombe, coe nor v èacuna speftnza 0l soprawvenza dopo a

5. e invólYe ,., moro: la direrrcarzatwEe Ògù c'sa nele sue túebrc (ctaèclnce a oen facca de8liesser es stent )e h laea enve all opeft deth natùta titr^toma con ú únnnua tavaqtia tafra-ucr), d stu88endo le fofie assunte p.ovvsoramentedarra rnarera e ficfeando da

ó, e l'uoho .,, renpo: r/ rempo nula -"rcfi1e nmasdblt \Íau.".*e) I uma, tem\e, r B naftat del Lana ed ivai

aspetbktta te aedelciela,cheen rc.sidurd una catena drrasforrÉzio pEedeni enra de €mpo è re$o n r evoda Ìa co maz one delsostaniivo a rem ne

7. Mr pfthé ... Dit.a: na p€rché / !tÈna, pnna che sia il nanenta di na re,dowa pnvars del'rl|ùsiane tdi pafet 5o-ptaw\Eret, ctE ta ùatùùe at dt qua detasaglia detla morte? lDltè è ) rcgno de)moft ne anrbo8aclassicalAnchese alaSnne 0 mostra nconrutabtmente chela molre è a fne d tutq uomo dew mantenerc 'illu$oned una soprawivenza dc

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 59: L'età napoleonica

3. Nor riE .,, sùoi?: ,o, .ortt ué a y/.vee mche tutto tera, qranda la belezade/m0rd0 del ytyi (giorno mondo de aúre) nú pata p|ù pata@, d$tadt sentrnenÙ, e pua sùscttarc tlllusare d] esseteancùa vvo nelk nente det srat atnavúfrùn atfetlúasa Nreerpazúe2 c oè I wnns ude d non fioflfe deilutto se imanenei rcordo de suo I per questo però è ne.essafra a bnrba .lre tenga desta a rne

9. C.l6t ,., mni: auesta cor'spúndenza aflètuva tta I noftÒ e i viv9ntt è unadate dMna pu 8I úintni, dà ci@ orc rnalorfna d mmorta ftà che accomunaa8l

10, pù kí gaze a tale catispondenza1l. sc pi. ,.. mMli , pato .he /, efn, che appefu nata ta accale e la nútl,alîendogt petasanente Ittùno itugoner s!0 fferroo mabno {con ra s€po tufatEnda eci t sua) rcstr, prcseNandali úlI azi)ne disttuùnce dele tenpeste tlnsut-tat de nanbl) e dal plede pnlanaúrc detvalEa, e a paxa che una pEtG tanbale.onseM t sùo Me etl un albetu (atb.re, iernrn nie, è arrn smo) anlcq prot!ntta dlfiai, cansal le ceneti can te suegQde\!ù ambte Fasca a oiesca eaffe.mazion de veE l 3 e 13 15, r corendo ale slesse mr'ra8in non è nutie.he lalomba s a pfotetta da ofibre e un sassoserbrla fremoia de nome s norlanclrecone a teffa sia rafi8uraìa n sembanzemateme:mor re è conre r entEfe ne gem

i2, Sol ... @: so/o .hi nor ksoa ù? ,/rvi ressùro che /o anr (s può ntgnderc apersona ar da e ma va8 a) rr01r ,crv, ,essun conlolta dal pensieto di avere onatomtu non potra spemrc disoprawvere

13, . s Pù mir. ... N.rm: se spn-Ee ta sg.ndo dopa le eseque lse cerca dmmaSnafeciòchesafadi ú dopo a motsle), vede la sú 4ma erarc ta I lanentrda dannau nelle egjúi inlenali(enplacrerontei:è un eco deg xachefusatempa! d Lúcrez 0,0€ .eium nalr€ I,

gli sarà mula I armonia del giorno,se puÒ deslarla con soavi cureneìla meme de'suoil Celesre è quesra

30 corispondenza d'amorosi sensi,celesre dore è neglÌ umanie; e spessoper leiro si vive con l'anico esrinro,e l'esiinto con noi, s€ pia la lerrache ìo raccolse infanre e lo nurriva,

35 nel suo grembo marerno uLtimo asilopor8endo, sacre le reljquie rendadallìnsultar de'nembi e dal profanopiede del \"uÌgo, e serbr un sasso ìl norre,e di fion odorata arbore amica

{, le ceneri di molli ombre consolitÌ.Sol chi non lascìa eredrrà d afferd

poca gloia ha dell'urnai2ì e se pur mrradopo I esequie, errar vede iì suo spirrofra 'l compianto de'tenpli acheronre,,

{5 o dcovrarsi sotto le grandl aìedel perdono d'lddio;ma la sua polvelascia alle oftiche di desena glebaove né donna innamorara preghi,né passeggier solingo oda il sospiro

50 che daÌ tumulo a noi manda NaluraB.Pur nuova legge impone ogSr i sepolcri

fuor de' guardi pietosi, e il nome a morticontendera. E senza tomba giace iì ruosacerdore, o Talia, che a te canlando

55 nel suo povero rerro educò un laurocon lungo amoreìe fappendea coroner5;e !u glÌ ornavi del luo riso i canri

tr 36t templi aonserya senso arca co delermine lat no, 3 porzione sacra d lerenodelmitata dala bacchetta del auSúre.9r nd w e luagù, mne, a úu8ia6i sattale alj del petuÒnÒ dt Dn lcaè pú penercd essere dannato o e vato) m, lasc/, ituù rcsti atE aniche dj ùn angolÒ t1i eralgleba, zÒlh) deseda, dave nan viene aptegarc una dúna che lo anr, né il pasúnte soliútio prc ertirc il saspno che tanatua ct nanda da a tanba lcaè da atomÒa sembra d ud r uscre sosprrc dedetúnto, clre esp| me ildes der o d sopEvViv€re connaturato con l'uomoiè un con.etto che provene da lEle8ù d rhomasG€y Gven fom the tomb rhe v! ce ot na-turc cres,,anchedalatomba grdalavmeoe anatura,y9l , t Pefcofso1,14 p 23;quesb tenra era ga presente ne 'onls,

ia. Pù .,. Mt r.L joroslane que,sir a/lo sr8rfia/o de,,e rordbe lcne poe

ta ha sn qu u$alo)ogq/ lra rloua /4.8e jnptE tliseppelhe inan in e1nfteiùrruni tuan delle dtîa e sÒttae ad essi lapBibiftà di averc una hptlE cal lDtu narre s edse non elo afedro d santcloúd, na anche a d sposzon ana oShqd sp raz one um n stica, clre e6no stateadottate n preceaenza da governo austfiaco Dtatt Pafn llacù soft€pmodopoFoscolo depreca), nroro ne 1799, era Eàstato sepo to secondo lali rorne15, E s toDb. .,. oruc parn,e.erdde d ralia (c0è p@ta slir crr Ia aem a Mus de a comrìred a) che, cantando n suo onorq colt vò con costante amo.re ne a sua povera casa un a oro oiantasacra ad apo o, d o de a po€sa), e eaEpendeva corone n segno d dev020neflmnrag ne mètaiorca si8r îÉ che Par iavela un c{r Î0 per a pes a, dre pratcavad snieresatamentq con tota e dedz one,anrne a prczooera povena

1 . Letà napoleonica

Page 60: L'età napoleonica

che il lombardo pungean Sardanapalo,cui solo è dolce il muggito de buoi

6a che dagli antri abdùani e dal Ticinolo fan d'ozi beato e di uvandeLo.O bella Musa, ove sei tu? Non senlospìrar I ambrosia. indizio del tuo Nume.fta quesre piante ov'io siedo e sospìro

65 il mio letto maternorT. E tu venir'1e sorridevi a 1ui sotto quel tìghoch or con dimesse frondi va {remendoperche non copre, o Dea,l'uma del vecchiocui già di calma era coÌlese e d ombrer3.

?0 Forse tu fra plebei tumuli guardivagolando. ove dorma il sacro capodel tuo Parini?rq A lui non ombre posetra le sue mura la città,lascivad eùrati canrori aÌlettatfce,

?5 non pieira, non paroìa2o; e forse l'ossacol mozzo capo gl'insanguina il ladroche lasciò sul padbolo i delittiìrSenri raspar fra 1e mac€úe e i bronchila derelitta cagna ramingando

80 su le fosse. e famelica ululando:e u.crr del te- hro o\e fu5grr la lun.lùpupa, e svolazzar su per le croclsparse per La lun€rea campagna,e I immonda accusar col luttuoso

E5 singulto i rai di che son pie le steÌlealle obbhare sepolture2'z. lndamosul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade

1ó. e tù ... rivand€: a Musa sp ravamnia de cant ( dano)con cuiParn c..

ov€ nob lr ombardroz0s ecorott,acurstavano a cuore s0 0le pfoDr eÈ, mù89t0de buoi clrÈ dalle gaLre de od I ano e dancino rcndevano beaìr, procurando 0r0oz o e c br preS at . sardanapalo era un reassfq n0t0oroveÒamenteper suo !ssoe a sua coruz ons abdlisnl da abdrr,nome aino d Lod lperÓ puo ntendeG anche come sta estuaeneltertoro n cuscore adda). Qu Fosco o r produce 0 slie d Par n ne 6iomo 'ue d tern n aulred nmagn r cercats per espr nere €a ta

17. Non sento ... mrtemo: tra olesù18, ldi pota onenta e) dore /0 s/€do sosprando la na patia, non sento dilandúsi nellaùa il ptoluna di anb6)a, tndziadena prcsena diúna della ùtùsa tanúo.lia e€ l'unguento de8ìi dei Accnnto a Parn (che ave\€ nconÍa1o ln queslo boschetto d tr8 ved 'ep sod o naftto ne 0Í6,ererader4dcembre tl2 p r04)sembrava al p.eta d s€nt re a presenz drv nade a poesiar ora ion a sente p ir, perchè

13. E tù veniú ,.. oùbft: 4r yenlyi 1rvotosempfea a Mu:aleso'deviaParrr[n se8no d€l]a lua benevo enza) súttO qrelr8/io .le ora, corne infislrto (con dimè'se lftîdl) îene petche nÒn caprc ]t epalcn detvecchiÒ. a cúl aveva già úlena8en€rcsrnen1€ (quand'eG n v ta) ra,rqdl-lirii e mbÉ. Ritofna m.iaSre de sepocro conionato da 'ombra de8 alber (vedLqrev39lma n negat vo: Par n non e se

19. FoM .., P!úni?; fo|se tu, ^r!sa

/a8ù tft E tanbe pEbee det ctnMl suburbant, cetcanda la tanba deltuj Parinr?sprcca a contlapDos z one tra capo3.cro delpoera e tumu plebèi corp!

del 'uonro ms gne è pofanaio da a mesccanza c0 corpi d peaone Snobl20. A lùi ... parohr /al]orofta cir.t diPannl M ana che atùa e caqEnsz cúlarna e succe:sa iútMti ùfttt Nn hadù1icatÒ al {ande pneta ùna tanba (ple.rta), det dpt.ss che la anbteggassetaloíiùe), un epigaE lparcl') che la rcardas9e Ne settecento canlann ncievratda Janc úlli, n m0d0 clre conservassero avoce banca per e part jeÍrmn r eranoderver e propr dv chegodevanod enorme successo conlfo q uesto costu me Pa rn s eE scaBi ato n€ll'ode r, nus.?21. e forsr , . . d. l i t t i :Parn, nobbedienza ale norme vgenìr fu sepo to necampo comùne do cîìterod PoftaComasna, n cu venvanoSettat anche cadaver derSusuzlat Peroò Foscolo folmua I potes estrema, derberatamentepfovocarora ne a crudeza doll' nrÍra8 ne,che un ladro, a cu caflerc de ttuos! s econc usa su patib.lo, nen& n e ossa de

ooeta colsuo capo moaato Foscoo vuomeíere n evldenza come e norÌe su lesepoture sconrc8an0 Mt valor p|u sacr

-" mpedscanoclreletombediúomin insiS eserctn0 a om Iúnzone d esnrpo22. s.nri ... sepoltN: Ía /e rracere ditonbe /, tuLlira e g, sr€fp/ (bbnchD .heùescano îa ù esse sqtj ftsparc la cagnarardagla (dèelittl) .he va8? tÉ /e fosse eù/ùla iamerca, e vedi lsolt nteso) !rrp!@ùsdrc dal teschtq daw si eta nfùgata pelsfuSSne alla luce lúnae e snlaz1e tft lectocispa6e pet I canpn del dnnen, elennl I nnondo uc.Èla landate il sùo 1ùguDte vetsa, can cú sen% nmpnveftrc]e sîete petché tllùninma ún tt lua n8.8io pre|1so le sepo/ùrc driîefircae fupupa, ne a trad ?ronq era eúrneamente cfeduta un ucce o noltùrno e uttuoso Lades{rz one I prodúce gusto u8lbre de aD@sa pferomantca (ossan, poet cmier a , ma anche 0 siesso Pam de la lvottr ed ir Mont del a sass/i/rarr)

lfr€ontro con l opèra

Percorso 3 ugo Foscolo

Page 61: L'età napoleonica

23, lùdrmo ,., mrÈ: s rvolSe sempfea ta Musa nvana invoLht dalla nate aitlaaete tuq6de sula tanba det poeta ta ru-Srada é v sta simbo canrenis conre Lrn ptanto che confona a sepottufa (come a v 1)21. A\t ,.. pittro: sùi natu putttopponon spuntam toi, se l stÌto non ice@ Iecùre del vui ù\e la (nanna ún E l1to to11,r con te tacnne, s4na del larc anote{onorato va r lefrto ad un 'e$ nto' ett n-tesq clre si f Éva da pfeced ente esdnrilr poeta vuo dreclre anafuraè mpelos:,.ompe mec.an ùament a sua op€fa dstruttr ce; a ,ilras verso i delurìti è doverc

2s. D.l ilr ... d6tir.: da qoardo /e ò0lrrzanr della laniilté tr'Ee), dena Ei6n2ia{tribunall)€ del/é rel,gone (ate, r/taù.óòsenínna aEI uÒnl. .he alló stato ptiútirÒ ercna qne belvè reb.t, di avet pteta ensr€tu dt E stesst e det pnpti sintli, t vitiI soggera) soù a ehn a al I a 2iane di s ù utfrice dettbtia E alle bet@ i ns-pn rcs1i che kna ft, cm un ctclo di cantinùa tzstonnazúe dela natena \wd etemet desùnaad assùnerc a,t|e iorne rispetto denom econdo Foscoo è un s€8no d incvrmentq ms eme alle a rre sttuzon tondà

mental de acvlrd. È un conceno rpreso

26. I6timoDkM. ... 8iù.holoj /eamDe eQna testtwgnn delk €tare detprssaht lfasti) € a/lar pef / t/s/l ( detùnlwti\tana \qetari .ine dù: dale tÒnbeven|ana i rcgons detdetuntr, divenuù ra-d, duinità dms che, e it giunnenta pGnundata sulte cenen deglt antenatt eBarns/dela/o sa.ro Fosco o etenca a/cunesernpi s Snrrcarv de a tuù one c vile dee tombe nele socretà de mondo antco

2r.tditiú ,.. túù le vittu tadizianat,congtùnte cú Ia qetà, tranandama pelùna lùngasúE d an qDesb cuhn EIEjÒ

1. Letà napoleonica

dalla squallida norrds Ahit su gli esrrnrinon sorge fiore, or.e non sia d,umane

$0 lodi onorato e d amoroso piantcl+Dal dì che nozze e rÍbunali ed arc

diero alle umane belve esser pierosedi 'e - tPi ,e e d "ì t rur. .oglrcJno i \ r \ |all'eterc maligno ed alte fere

95 ì mrserandi avanzi che Naruracon veci ereme a sensi ahn desrinar5TestÌmonianza a fasti eran le tombe,(d dre , i [gì i : e u*r in qurndr i respon. lde' domestici Lari, e fu remuto

,OO su la polve d€gli avi il giulamenro26:relÌgion che con drversi drjle viÍÌr parrie e la pietà congiunrat.adussero per lungo ordine d,annir?Non sempre i sassi sepolcrali a' rempli

lO5 lean paùmenro: né agl'incensi a\,.vokode' cadaveú i1 lezzo i supphcanricontaminò23;né le cirtà fù mesred efl€iari schelerri,e: le nÌadribalzan ne'sonni esrell€fafte, e tendono

1'10 nude 1e braccia su ì amato capodel lor caro lattanle onde nol desriil gemer lungo di persona mortachiedenÈ la venal prece a8ti eredidal samuarbro. Ma cipressi e cedd

115 di pun efflu\,r Ì z€fid impregnandoperenne verde prorendean su I ulneper m€mona perenne, e preziosÌ

so dei r?rd, rn d@Bé torme (divelsi dti).nmmo a cu to deimort, nsomma,srconcentano tutu ú ori d ma c v tra, poichée romDe serbano ricordo detpassato23, Nor s@Drc ,.. coùt.minò: U nesso og co co d scorso pre.edenre resiason nteso lQuesro cu to de mor non necessaranenleorSina us nracabr e conll3r a lgrene: non sono dunque necessare e rBde norme mposte da ,ed tronar'o eon cor rnfanrl ,on sempre I deiurlieEna sepÒw nele chese I eteta nente:leraptot úcenno da pavifirento alte chiese),ne t prEo der cadawt| nEscatato at prctùna dellincensa, úntaninò t feder .hFpre&vrro tcome aw€n va durante Me

29. È ... scheldlù ,é /e ./rri efaro €fnr€te dale fttiqutazuttj schetefi pttture e scu úre d scheelriercnomotodiruse ne Medro Evo, per ricordare che'uomo è creatuE Ìnorta e e rleve d stac

30.le úadri ,,, srntuario: Foscooesam na g etun psico 08 c d qùest" presenza osessva de ldea de a mofre ne ac v rta cr stiana det^red o Evo:/e n drtbalhno EttirzaE dàl tunna e potentlonÒE Dac.E nude a prcteqqere I nEIÒ la1lanE, atnché non ta destka t tunght &nit dlun detùntr .he chede adt ered d tî ce.leúate a paEanenùr n chasa ddte nessen sufragio d€l/a sra arlmé faSSettùo vemrtadúce tateggia.nonto sDrezante dFoscoo contro pretiche e fanno DaBaEper roc lar prcR/r erc oer detunù. Ne orrse presente una polen ca conrro ceroche de a relglone fa !botte8a,.

'\4a una

p0 em ca contro ir sordtdo rleresse che smescoa ara relSl0ne è rnptcla anctrene aÌusione a8 ercdl. /tfamigiare ha tasciato un eredita, nra es ge r ca.nlr o conque denafq de e messe, e leroflzza 8iere0 peravete.s assoca anclre a po€_nr ca un'rn st ca contro le supefst zion r

Page 62: L'età napoleonica

.:-vasi accogliean le lacrime votiverr.Rapian glÌ amici una favilla al Sole

120 a illuminar la sollerranea nolte,perché gli occhi deìì uom cercan morendoil Sole;e tutti l'ukjmo sospironandano i pettr alla fuggente lucer'z.l-e fonlane versando acque lustralij,

1?5 amaranti educavanor4 e ùolesu la funebre zolla: e chi sedeaa libar latte e a racconlar sue peneai cari eslinli, una tmgranza intomosenùa qual d aura de beatr Elisrr5.

138 Pierosa insania, che fa can €tìi ol1rde suburbani aveli alle britannevergini dove le conduce amoredella perduta madre, ove clemen[ipr€garo i Geni del dtorno al prode

13a che tronca fe la lnonlàta navedr l maggrorprn, , e n. ."rJ la orra 'nMa ove dorme il luror dìnchte gestee sien minìstri al vivere civilel'opulenza e ilùemore, inulil pompa

':{0 e inaugurate immagini dell Orcosorgon cippi e marmorei monumentìr7.Già il dotto e i1 ricco ed il palrizio vulgo,decoro e mente al bello rtaìo regno,nelÌe adulate reggie ha sepoltura

'l{t già \.'rvo, e i stemmi unica lauder3 A nolmort€ apparecchi nposato albergo,ove una volta la fonuna cessi

31. M.... rorive a e costrnranze cffan€ d€ M€dio Evo, che r tiene barlrar.:hq F0sr0 0 coitrapDone come oiu cùllle e pagane de 'eta c ass ca .ipressr e.edti, nprcgnaùa t'ana pmavenle \.enri) dr ru, ,roturîl lin contm000s zone conlezo de cadaver ne e ch ese) proien

cevana sulle tonbe t ktD nnt dal veíJepetenne, stnbata del percnae ncaftlc, epteziasi wsi Ecc.Elievana Ie lacnne vati/-e ls ùedeva che vas arrma rovalinelie iombe paSane seto sser0 a raccog iee € acr rc yercate daj larìr ar ; n rea d

32. Ripian ... lúc.: al ,mi.i soÍraelarc úna lavla al sole &t ilunnarc I ascunt dele l]'nbe (era uso deg annch porene le tomlre sotter€nee de e ampade vot ve, sLm b0 0 d vita) per.hé |rorm rrore,rda cercÀ la lrce, e tutlr mndano un sa$]rc di ùnpianto alla lùe che li abbndúaPer Fos.o o deadelamorlene mondoc ass c0 e c0 eEarn con la uce lavita (vedarnonaa delgiorno, v 27)v ice su a

321. smaranri .dùcaraùo: lrc€fano.res.e/e A/i ana€rl, (p aita con inf orescenze d co ore r03so scuo e d foma 5i

3s. (hi *da .., Elisi: chl sedev, p/essa il sepal.rc a spaEetut late \seconda'!s ritua è antc0)ó a €ccontare /e sùepene a] ún deluml, sentiva |Òtatno ùnptulùnÒ ld f at , d unguent | .úne se sirrcvasse ,er campr E/isr lne a m to 08 acassca camD Els efano a dlmofa debeat)Ìorna moliv! de 3 codrponden.u d'anoEsi sénsi va v v e mort lv 30)La sepoua paEana, m a súa com ce se€na e !n nosa, assoc a a a molG ' dea dun rapporto aÍetturso con v v e deadelia pac-è e de a fe c tij; mente a sepotuiacf stana evma'dea paurosadlatfocsorturenze (temer lun$,v rr2)

36. Piet6a ,.. ban: questa sens:zioned trovaB msemecon caro defunto,8razea a com ce sfena e rdente delia epoltufa,è unai0 a, un' us one (lnsanla)che nasce da amore e dalla pieta per ess ;úoanaaga úsone rcnde car alle lúciùlk iîelesl i8la11rn1 del cttniEn sùbukanLdave E spiîEe t mrc pet ta naÙe @du.lÀ, m dÒve DrcEana 4che t Ge pntettcn delta Datia afin.hè Mcedaw clenentjI ftorna altetje nazlanale (annna9laNelson, moegiato ne a Suera a0nÎ0 Na.paeane). che lece taglBrc Ialben nae5l|0 (ma8tlof plno)a//a raùe vrrra (latr_rorlata nave a nave amm rceia rran.cese sconltla ne a battag É d Abukir,17941e se re lece um ban37. Mr m ,., moùm6ri: .na rn qrerNesi \cane ta a) in cui è spenta taílatedi E*ta erciche \inclire Ìllùstù e Ia vtta civile è damnata sala dalla snana dr artchÌsl taoulenza) e datta pà!ft serle d]mzt at patúe \rremorel, útúne tunebr

\cipîi) e tÒrìbe di namÒ s$o sato iaLtileslogqio \ponpa) e nalaugútate innÉgùdi móde (hau8ùrate: rn è pf€lis.qo neSatvo; 0rc0 è 'a dilà paSano): va e a dire .hee tombe non sono esemp d v rtij c v e e

33, Già ,.. Lùdq i ce, dt8érii orore einre/aenza ldeoo e mentel d,"/ b€l RÉqna d ttala, sar 81à epaltt, pùt N'daancúavM. nelle rcw dnve castantdn€r.te s pieSana ad adutarc ) damatur, e crne únicÒ mÒtito d'anorc \Lude) hanna tù1r' nobltar lered rati da anrra daft, 0concess d recente da NaDoeone) c ntelrettua, rrhicommercanl e nobÌL1ildotto e il dcco €d il patdu ùl vulgo) emn0 fe c0 e8 e €ttora de Re8n0 tal c0Sono deln tl spreS at vamente vulto oerché per Fos.o o non hanno la d gnlà dunavera casÈdrSenie cosÌésarústcala defnzon€ d decoro e neíte, comer'ep teto bcllo attr bu ro a Regnonapoeo

[;]Percorso 3 Uoo Poscoto I l4Jl

l lI

Page 63: L'età napoleonica

39. Ami. . . l . *npio: a au U sefr e0e1suo .ùnpat olr Fos.o o contraolonea propria f gúra d uorio bero rpas$ggoioScorsoetoaciocheDrecedeè:icet drSent b an sonoSà riorl qúairdosoi0aîcua vr I pet ne nwe h .naìe ptet:an!n r/rÉxo dr prce lnposato .tberSo) cove natnente ta $îe c{tr dr pere&tÀrnL e gtr mtù larnislà, {1it ùa) nc.olgana cane nra etedna no1ticche.e.naapDasstonaù enttnenti e I esenpia dr unapaesra che canseNi i] sensa dela ttbeftà edettadiEnità unana per nrotivo de anro{e conre r fug o d pàces vedano soielt alla se6 e I\ natte delîat71Ò ù0/arù e n7-8, pp 129 r3rl se e tombede suor.ompatot soio nurr , data sua.0ÍiDa ceve scaturire úi esempro.rvleliafiefiaz.neofiieatpoela ospunlopefrrasefe a Íattare ne versi súccesstv , dea Îunrone d esempioche poss€dono te

lo. 11 .g€eic ,.. .i(rt.: /€ aombe deiEnntli uanni lntamana glt anitu tubrr acafuierc Snndi atúi "è tútlana belLa eúra alla stta.ien ta tera che te acuBteLonre eserìrDro d questa mass fia, lmlone suD i, 00po e rombe d santa croce a

41 Io qundo ,,. vidi: ùrminca d aúiuî ampro nnoaF enzeclres €fende sn0a xr85 Rcostíriamo a rea Senefa Èoe 0sc060 o, quando vrd e tomhP dsanta croce fe 1s4 r64),grda beata te,I renze, s a p€r ra beteza de tuo paesa_Eo(w 1ós r72l ,sa per letueStoreteterare (W l/3 1791, ma s0p6ttrtto perchéacc09 m que teripo h Sofie itatrane, eunrcne rmaste da quafìdo ccmrciòr dF

no p0rrrodei , ta a e a donr inazone

a2. lo qetrdo ... saùgùc qùando ú.,ta tonba dave npÒsa \|echúvelti, qùelgÍature che nseS@tlo lte ùinúDe) ai,e

dalle vendeue, e Ì,.ìmisrà raccoteanon di resod eredirà. nìa caldi

150 sensj e di liberal canne I esempioreA egrelir€ cose it lorte animo accendono

lurn€ de forri, o pindemonre, e bellae sanra fanno al percgdn la Érrache le ricefta4o. to quando il monumen.o

155 vidi+r ove posa rl corpo c| queì grande,(re rcmnrar d, i t . \ .Lrrr . . r rcSndr^nglra or ne. l r . , rd | (d J, ,e grnr . \ ( tJdr he Irgnnc ;runJr c dr , h. . .d. ìdr. ae l , i rc i di colur . :hÈ nuo\o Otìmpr)

1r0 ,1, , . In Rúmi. I Ftc, l , , , d i . ; i \ o.sorro I etereo padigl'on rorarsìprìl mondl, e it Sole irradtarli immoiu,onde allAnglo che ranta aìa ri stesesgombrò pnmo l€ \'ìe det finnam€nroarì

1t5 te beata, gúdaj, per ìe feÌiciaure pregne dr vita, e pe ìrvaciLl . L l" -Lorprughr , r i \e. .J Appnn ro { ,Lreu dcLL:er ru,ìr" !csrea? la L;nadì luce limpidissima i tuoi colti

lì|i., pcr vendemmia fesrantr. e lc cofi,?lljpopolate cti case e dÌ)livetini11e di firri al ciel mandÀDo ìncensr+-:e tu prima, Firenze, udivi il carmeche allegrò l'ira al ChÌbelljn fupsiascoae

enanti I ane di 1orúarc \tènp6tto toscettrc, d /ú9/egtj a//or (cioe prra it p0.rere Egare deire app€renze d gora ctre oc rcÒnóanal e rEle aj papoti ctne ij ,atee e bnct tutle $íete.ùe int Ete ei sùditt (lagine) e su/ delirr (sang!e). Fos.oo r prende qui ' nlerprehzDne 'ob rrua"l]0 Prr.rpe, gà comoare nerSe e sr.yrp€nto, econdo cu Mactudelti, con I preresro 0 dar.ofsigt a orncpr,avfebbeavuro nrenzone di sye arne acrúdeÌà43. c l ar.a ... C.lesri; è senpr,o rettotla\idt: ed il sepnbtu di Michelawela chenna@ a Rana ta upnk di San pi-ètto lpela súa noF mîpnsd paraSordra at monreu .npo edódeol de 8re.1 5 u$etoc asecEmo ram d Foscotq che des 8na nÉrmr pagaù i massmo terioro de a ùr

44. e di chi .,. tumam€nlo: b rfibadi 6rli'eq che (nìediarte terescop o) vrdetjtt pBn-au tuatav neUe vatta cetete tú€-Eo padiglionl e t] sole llunjnani innÒbrte, aptenoa cas pet ù|no E vie dela ncetca *trcnanica at inglese Newrn, che viECe sftotutnan pnqrcss ftaîta ata ulsrès€J Ga i e0 .on sro studi confermò leteorecoperncanesLrlmoto(t€ipaneti n

t0rn0a s0e, NeMon, prose8úendo sultasfaoa da tLl lracc ah, fonnu ó e e8€ del

45 re baîa ... Ap€Ìniùo!: fer.€ /é (Ftenze) g dat \è rertra ncpate), Dù tatúa aM úlubrc e vivtÉflce, e pet le îque pute deifrùn e dei 6.Étt \t uacti)cne t r'\ppemino veg a te dai tuol Ei.phtl46. Lìer^ ... tú: reta deitua ciel;r,t:i

43. nill. .,. inc€nsi: mardéro rl.iero

.9. e 1u... fuggias.o: doDo ebe ezenarurarr , i poetarornaacantarelegorecú rún t dt F rcaze: tù p,at Dtina udisti tlp.ena che aleviÒ ta sdeSna a Dante $ure Foscolo accosii€ la ùad zione se.oi.loc|rr Dante avrebbe comrn.ato a coDDe.diaaFrenze,prmad andarÈ nes o Danr-p e defnlo Ghtbè[in, perctré sostenner m0 penoenza de t' mperarore da papa eru bùtore dela resrauraz one de poteremperale rn úlrat n reatà, neiia sLra atvrtà poi tca n Frente, Dante fú vcnoaCuelf banchÌ Fosoto rmmaSma che ne apoesa Dante abba fovaro so I cv. à.'amaÌlzz de 'es o e a 0 sde8no per acorruzionedella suacft ede îà a

1. Letà napoleonjca

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175 e tu i cari parenti e l'idiomadestÌ a quel dolce di Calìope labbrot0che Amorc in Grecia nudo e nùdo in Romad'un velo candidisslmo adomando,rendea nelSrembó r \enerp Cele. lF5r

190 Ma più beata ché in un lempio accoheserbi I'itale glonet2, uniche forseda che le mal l'1etate Alpi e I alternaonnipotenza delle umane sortiar:mi e sostanze t invadeano ed are

185 e patria e, tranne la memoria, tuttotr.Che ove speme di gloria agli animosiintellerd rifulga ed all llalia,quÌndi trarrem gli auspicir. E a questi memit5venne spesso Villodos6 ad ispirarsi.

1$O Iúro a parrii Numi. errava mutoove Amo è più desefo, i campi e ìl cielodesìoso mirando; € poi che nullovlvente aspetto gli molcea la c1lraqui posava l'austeroì e avea sul volto

1s5 il pa[or della morre e la speranza5T.Con questi grandi abita eremots, e Iossafremono amor di patnase. Ah sll da quellarelÌgiosa pace un Nume parla:e nutna contro a' Persi in Maratona

200 ove Atene sacrò tombe a' suoi prodi,la !,irrù Breca e l'ira6o ll na\'lgante.he veleggio quel mar sotto I fubeaAlvedea per I ampia oscuntà scintiuebalernr d'elmi e di cozzanti bmndi6z,

b.

to. c tu ... hbbm: 1, (F reùe) desù i8Ènita e la liBùa a Petftrca, afiave$a tacui bM s€nùava pa ate ta dote vaedella MLsi, catxÒpe Pefarca nacqL.re a0Arezo da gen lor I orent n ed usó a L nSualorcnrna per suo Can2oîiefe. Call0pe è propriamente a Musa de 'eP 6, maau sta ad indlcare a poesia in Senere.51. .h€ Am@ ,,. c.lét . Petmfca nela sua po€s a sp itua zrÒ l'amore che ne ai ca ctassca era sensuale lnudo); ntamodo o rcsliruì a venere cele$e. Foscorostesso sp e8n che I anÌdr d sùnSuevanouna \€nefe Èleste, dea deEil amor cast esDrtua, ed una venere tercstrq dea de

s2,ltL.., ùún na savatt\no seibeata petché cansetui in Lna chiesa (saîfacroc€)le tlore ,ra/iane (€ tombe der $and

s3. úicù€ ... tùrto: (ta Blore del pas-srto sono toe),€ !nche rmaste rflltélr,.ia quanda t .nnffl delte Alpt nèl dilesi e lah88e inelutabiE del)e súu mare, che aftmalza i papali aB lila derdúe QtteÍ',),hanno latîÒ si ù\e g1 siantui la s/},gL)sen delle amL della icchezza, ddh sùa rcliglane 6to, dek tibefta nukQle lwtth),e, trcnne le menane del passata, d tutrÒtl. Che d. .., acpici: se rr Slofrobneà a isplendere tM spe@ra di ga.ia pet qli anini eúe6i e pet I thlk, di qutve ena a tafie Epmziane ad ag1rc raspefanza dr8 of a a ude ev dentemente alla otta pef arnasclade 1ta a.F05co0i'prendequl a massinraBen€raeenuncataall'n zo d quesa s€z one "a egege cosi ioÌte anìmo accendono / ufne de loft,,confercndo e un prec s0 valore po tico nriturimento ad una sîiazione paft co are55,. qú3ri m mi:a etombed Saila

5ó. Virtorio: a i er . fuso d€1 noru popr o sollolinea come ln A lei Fosco o v€daùn an ma fratema, con I suo stess sent .

s7, b.ro ... spíN. ircta contÒ 81róe| pratettati della patia perclé {na itdiffereft d nanzi a a súa degmdaz onq er.nva in lhrnia nei luaghi pir desetti in ivaal ana &aùanda i caîp e il ciela, d6tduasa di tnvaNr m canfafta alle popiedelusi()ni p.ttti.JE: e @iche nesstn espelto del nando da vM alleviaw la sM púaGlr nolcèa l. cura) q!-ól/ uonro aureo|eriva a teffa.s qu, (tra e tombe de riorn a santactaaèl ed awva sul \alto I pallarc della na@ wna e ta sryEna d lnarnasctaluìuEde 'Lraira La speranza d A-fer è sur tata da a vft dele1onbe de

58, Con qGri... ermo: anclrealhe-

s9. . 1'6r -.. p.tn : dalle o$a dr afer semb€ ancora proven re i fenr t0 diamor d patna che o an mava n \41a.60. Ab si ,., l'tr.: con lapasso lmprovviso, Foscoro clile8a Le rombe d santa c rcc€ ar€ rcnb€ dì Mafaicna:dal/, pa.! d san-

ta ÙNe spn un súsa rcl&asa d anat dtpatia: qoesta stessa spiita alMbJ tl valarc e 1 ]ft da 6Ed cantÒ t Petfint a

^ia.ntana, dote Atere canúctu le t rnbe dasuoi gùenen. Ne a battaS La d Marctona1490 a C.) Grecifermaono Pe6anrcheav€vano invaso a ccc a. s ftt che la "reI one" che sp ra da a chiesa d Sama CrGce pef Fosco o non è lo sp I to felgìoso cr$ranq ma a re Sione dell'amof d pafia èuna delle numeroe man tustaz m d sPrlo fortemente a c0 presentine cafme.61. Ilúalgút .,. hbè.:a part€daqueío puno vlene r ewcata a banaS adMarztona. Lo spùnio è p€so dal 0 scnttorercco Pausanra, clre affèrma che naviSnnt, passandod note lun80 l's0 a di Éubea(che è d fonte alla pranura d! Maralona)vedevano ombre diSu€rei nnnovare kbaftas a Queslo s{ontro nottumo dr fanla.srnr perÒ rlsponde ad un 8ust0 u&bre, 0s

Percorso 3 Ugo Foscolo

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63.frur.-. v.por: r/o8h dri.adayet$ne) enanana lùna nÌsta a bagtrat Cl

6r..omschc .,. púAM: uedela iaoksrri (lafvel d]8lefler b.ricrd, (corru-sche) d amlleúee cercate la baxagtaós. c .[btu. .., tùbc e re] pa!tusú sitanza della nafte nsùÒnavana.ietÈ .anpaEne t] taSae delle s.hete amate \.ne s's.onfavano) e r/ s!.ro del/e fonbÉ {r!be)6ó. pirmo .-. c.rio: rl ,rano dei yrr, eg, /rr del yrnolor Le Parche eraio le dee.he f alano f ode a lrta lmanar.omeannota Fosco o stess!, c0 0o aanto vauciiavanore 50rt de8l úomn nascenr ede

ó7. F.lle r.,,, (omi!: passagglo oErco mp idto è i seSuenre conre uo8nde a battaElÉ d Maratona seóano anc0raamemorad4 anich fan Eoros,coslaserbano uogh de IAsa nmore dove ssvo se a Suera d Ir0 a Per questo Pmdemonte é stato toiunato p€r aver porulo vstareqúe úoeh ne suo vaSg Soran eper aver senldo r echegg arc i ess e fiprcse de8 efor omerc reSno ampiode ventj è n €{è rìmag ne omer ú)$. E * ... i \d, e se it tiùa.n€xe indrizò/a nare {antenra è a bero.he l4ge re vee) Òlte alb $ÒE qee, cetta ùaf/i te tue det/'tlesrtrb 10 stEtto de Dardare , pr.$o.).) srwralto al n3ú8rc delle entiche ges/a lun mmaS ne s ri e s fova ne I ode ,41Ianú risanata, at 89.9A ) 16 p 124)69. e l. m.q ,,, Ai.c.: a P ndertnte,mmaSm poeta, sembra ancon d sentrnúEqre la natea .he npaùò ie atnid Achtlle sùlle Òssa d aQce gtacenú sùlpfrdorlono releo, vc n0 a Ir0 a a a norte úachrle,le sue arn safebbero dovutetoccare a pirio.tedopod u Aace ma,rl6se c0nastút ra8gr, r!scÌa fareasse-Enare n8ústamerrcasè aace, per doore, impaz e toinato n se s uccse. Mafientre Ll sse tornava n paÍ a, úna lemDesta 0 fece naufaSare I porlando e arn

70- .' [email protected] ,,. non.: la.rone d/sÙtbutsae eqùanenle ta gltta aElt antnlSererosr La tom$, corseRando rcordode l'uonrq garant sce I r .onoÍ menro demerÙed 1fronfo de a B uslrz a, anche sea granoeza en srfia nr sconosc uta n vlta. ntatt arace, c0 suo su c drq ottefnegusto r !0iosc mento derpropf0 ra0re,r a pure ne a memor a de poster

205 fumar le pire igneo vapoÉr, corrusched armi ferree vedea laF/e gueÌTier€cercar La pugna64; e all orror de' notrurnÌsilena si spand€a lungo ne campidi lalangì un rumulto e un sùon di tube6t,

:1t e un incalzar di cavalli accorrentiscalpitanti su gli elmi a monbondi.e pianto, ed ìnni, e delle Parche il camo66.

I cìr(e re .hc r l r . gno amt.. de v. nr llppoli[o, a' tuoÌ verdi anni corre\.167

215 E se il pjìoto ti drizzÒ lanrenneoltre I isde egèe, dantichi farriceÍo ud6ti suonar dellEllesponbi lÌtiÉ, e la mar€a mugghiar porlandc,aÌle prode rctèe l'anni dAchille

:?t sovra l ossa d'Aiac€6e: a' generosiEu ta d gìon< J -pcn"rPrJ c m.f le o.ne senno as!u!o, né favor di regiall'Iraco le spoglie ardue serbava,ché aìla poppa ramrnga le rirolse

,?5 L onda incilata dagl'jnf€mi DeÌ7ÌE me che i tempi ed il desio d onore

ìan per diversa genre ir fuggiri\,.o,Inc dd FVu, Jr g l r cr . , .h,dmrn lp Vd.cdel mortale pensiero animatnciT2.

Uì0 Sicdon custodi de scpolcn e quandorl tempo con sue lrcdde ale u spazzalin le rovine, lc Pimplèe fan 1i€rid] lor canto i desefti, e l'armonia!.nce di mille secoli il srlenzioTr

71. ré s.mo .,, D.i ,e /iJituzù (cofcu s efa iato a$egnare re am I ,é r/ f,fo€ der r€ (a€anennone e Mene ao) .onsentrma ad ulsse tal\laco) dt únsevaE te spaglie di Achtlle dilicitL oa atleneteFrdue percrìè oer otreier e occcfeva essere Buer er vaor0s), n0,.né, mafescuvatta úaqt det úlenali le tatse ala naE dt utase .he vaSava dùQnte I ntatna in

72. [ ú ... ùiD.t.i.i: ]e M|so, anlnat cr dela rna spitùale aeex uaninl,chÈnrna ne à celebnte 8t anù.hl etÒr.m-. cne r bmp sfayorevo a8 an mrSeneros eananr de a berta edildesrddrodlqtù)a tannÒ vèearc %ule tu dtuersi pÒpÒxrpassSgo 08c0mp cr0é: l ero ai1ch, rome A ace, hanno r.evuto a gusEgona d0p0 a morteSrazea cantode00et an.lr'o desdero €sser clr amai' dae Mus€ a cafta€ g efo . 00eta ntendecioè cont nrare opefa de poet de cass:to, come 0ner0. compùo d ceebiarc

'ero s rc, per Fosco q deve occare ad !npoeta coîre ú rheriuta avtàdonnante ne a cutura de a sua epo.a ed è anmarc 0a sp r o er0r0 e paSa per quesro

73. Siedor ... silecto: qlando i/ enyr dtsirwe E tÒnbe e re can ella pegra te ftv|ne, la p.$É ewifta la lao fun.zrane di canse.(arc k.nenata e tuà útaat desetta .Òl sra canta che wnce la drn,'ntrcam p,at njie secon te Múse finadete Phplèe da nonte Pmp a ll Ìess:g a oove era u0a lonte ad e$e safa Lea der tempo sono fredde perclré susc li00 un venlo ledoo tuor d iretafofa,tempo d sflr88e avla d*rtisonomelalora de abbanoonoe0e a omentcarza n cu caoono e cosequanoo tefroo.rnce a e tracce 0e a v ta rir !n poprlo ede a sùa crv ta Uetl va e iertrlr, rc.hr dlreaeta2lorÉ, secondo Iuso at no {adesempo {pabu a :aeta,, pasco ftgo8rros,n Llcrc| a, De @ùn natùa,, r 1 41

1. Ljeta napoleonica

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7. Tiòrd. insenúrrr a /egone dl-î a, 098 divenuta !n deseno La r evoca-:one m to08ca che ha nz o da questo:!nto, ed occúpa tulta Iùt n'ra parte de:arme, vuoresserc un esenp|ode prncr0 appena enunciato a poesa subenrra: e tombe ne comp t0 drsaÌvare e memo'e derpassalo. Dove ún tenpo sorSeva'foa,o€è deserro Ma il úogo resterà tu-îcso n elerno perclìé c?ntalo da omerolad 00eta na faccollo ne canto e memo'e de a c v r, sconìpare che erano aff da.

75. PseSdri: v/srtslo/i st an Ér7ó, ú loco ,.. gdr.. /, Îoade è d@xuta etena Staze alla ninfa Etetta, chedrede a Giove un figlo, Dadana da cúi ebte aBjne la sti9e taiana assaftú lpadrcd Anch se, a sua v0 ta padre d Eneal, r air.qùanta ldi di Piano (lalafio, letto nattLnaniale) e l lnpen rcnana lfondata dacesare, della 8enre G u a, dre s vanGva dd scendere da ]u 0, f I 0 di En€a)77. Pdò.ùÉ ,., suprúo: hue uogoI sp ende etena) perché Auanda Elettnsentt ta Patca che la .hiénava dal ana edalla lùce del nanda deiw Nitali auredel Elofno) at cai det beatl nel caîn! Elisl,rnnaEÒ a Grave un',ùltina peqnerc.LaPalca eAt|0p0, che fonca f iode avta7a- Ao|.i ritjliet le dolú notf, d'anúe79. . .on bi .$6t. ,., ftd: e /a vGlÒnta delfata non nt cansente safte nt

32.I Ol inpio:6iove, re de o mpo33, ..dur.!o: ffruerdo

3s- rnbrcsh: unSuento deg r der dìeoresrya coF 0a a cofuz one. con questo Giove conecra cofpo e a ronrba dE efia rendendone eterna a neriora, co

37. posò Errtonio: rPoso, t! sepo,to

235 Ed oSgr nella Tròade inseminaraT4eterno splende a per€gúni75 un locoeterno per la Ninfa a cui fu sposociove, ed a Giove diè Dàrdano figlioonde fur Tioia e Assàraco e ì cinquama

240 talami e il regno della Gìulìa genreT6Pefò che quando Eleura udì la Parcache lei dalle virali aure del giomochiamava a'cori dell'Eliso, a Giovemandò il voto sùpremo77: E se, diceva,

245 a !e fir care le mie chiome e il úsoe le dolci vigrlieTs, e non mi assenlepremio miglior la volontà de fa!i7e,la mofta amica almen guarda dal cieìoonde8o dEìeura rua resri la fama.

250 Così orando8r monva E ne gemeal'Olimpiosr; € I'immoîral capo accennando8rpiovea dar crinisa ambrosias5 sù la Nin{a,e le 36 sacro quel corpo e la sua Lombalvi posò Eriftonìo37, e dorme il giusio

?55 cenere d Ilo33; i\'1Ììliache donnescioglÌean le chiome, indamo atìrt deprecandodd lor n. I r l | ì rmmrneì t . la loH";ilr Cassandraeo. allor che ìl Nume in peftole fea parlar di Troia il dì morrale,

260 venne, e all'ombre canrò carme amoroso,€ guidava i nepoti, e I amorosoapprendeva lamento ai gior.rn€itierE dicea sospirandor Oh, sc mai dArg,,ove aÌ Tidide e di Laerle al figlio

?li: pascerete i cavalli, a voi peÍnertaritomo il cielo, invan la parda vosrracerchereÈe2l Le mura opra di Febo

33,llo:fg od Ertono Sono progenlro-

a9. ii ,,. Îtro: sLlla tmba di Elettft, ncu r posano anche suo discendenti, yer!vana te danne tnlane lillachè òa tq atorú d Ia al a piangerc e a prcg{e pelalútanate dar lan maùti la nate che ncomDel, su d ess/, ma,nyano, perché b€npresto Ir0 a úrebbe cadutat0. CG3.ùdn: iSia d tuafio;avevaresp nto amore d ADo o, che ta punl dan.d0e alacotàDrolètc!,rnaconlacondanna 0l non esscre ma c€outa.91. tllor .,, gioyir€ri: Cassandra,quando Ia tÒt2a valetica deldiÒ apaua ]ete:eva pedie k caú1ta dt fiaia, venne atle tanbe dej pngennùi e .antò ate mbEdetepattl rn inna urna di pieù e di atret:

Ùt \.aîne amofts) e q c)ndu.eva unaschie? di nipatL innenanda i] nestu innapleì6o ,r 8jo?rr€t0. cnssand 6 vuo con sùare g sp de progenlt0fida a yenturache s abbatterà su a cM: per quesÌo 0roretEa che Ìoia nceverà fama etema dacanto d omerotaltempo stesso vuo eeduca€ Sornett, co$feft ala schavtilne a oitanac€cra, ala memora der/a lGr0 cv ta, in modo clr€ consru no d 8n tà

92. Oh. * bli ... .ercùdd.: se mar /.teta ú cansentlú di tonarc a rtuia dalla6rerla (ind caté con a cinà di Agamennoìe, AEat, dave me tchlavi pafterete alpasealo i cavalr tli Dimede tng a diftdea)e di Ulke liglia di LaeÍe, cedtercE invan0 /a yosrrapaÍ,, Éra uso ne mondo aftl

Percorso 3 Ugo Foscolo

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21t

215

sotto le lor reliquie fum€rannoe3.Ma i Penati di Troia a\,-ranno sranzain queste tombe9.: ché de Numi è donoserbar nelle miserie alt€ro nomee5.E voi, palme e cipressi che Ìe nuorepiantan dj Pnamo, e crescerele ahi presloldi vedoldi lagrime innaffiatie6,protegBetetT i miei padn: e chi ìa scureasterrà pio dalle devore frondimen si doîrà di consenguinei lurtie santamente toccherà I'aftaree8.Ptoteggere r miei padn . Un di vedretemendico un ciecoee enar sorro le vosrreantichissime ombrerm, e brancolandopenetrar negli avelliror. e abbracciar l'urneror,e mtellogarle. cemeranno gli anlrisecr€dror, e iutra nanerà la romba

2$5 llio raso due vohe e due risonosplendidament€ su le mute vieper far più bello l'ulrimo rrofeoai lalati pelidiro.. ll sacro vareror,placando quelle afllite alme col canto,

?90 i prenci argivi eremerà per quanreabbraccia tene il gran padre Oceànoro6E ur onore di pianri, Elror€, avraiove fia sanro e lagúmaro il sangueper la parria versaro, e finche il Sote

2S5 risplenderà su le sciagure umaneroT

Ho d€sumo quesro modo dj poesia da' creci i quati da e anrtcherradizioni rraevano senrenz€ morah e pohriche, presentandolenon al sillogismo de leuon, ma alla famasia ed at cuore. Lascian,do agl intendenli di giudicare sulla Égione poetica e morale diquesto tentaiivo, scnveÈ le seguemì nore onde rischiarare le al_lusiom alle cose conremporanee, ed indicare da quali fomi ho ri-cavato le tradizioni anliche.

28r]

tl. L .n... frr.ti!.r /e rrura dIta)a, castùite da apallo luneanna anca-

'., l|. i Parú ... trD.: an.he s a

.tta sarà d st|útra, resreranno lrvnono9t zat quj nete lan tanbe glt anùcht pb

t5, &'Nrd ... ú.: d ptu4legio dea,dscanse arc illùa anorc latterc nome)

%. E úl ... hùS.d: e voi péhre e.rpressiche le nrùe di Pnana pÈnúno, ecBMeE prcsto bagnan dalte taùtm det

t7.Dott!d.: torna motivo dele ombre deg a beri clre prot€ggono ie tombe edelle acr me clr€ e bagnano93- . di....lr,c chrllra Grec vncirat I st èsîeta pietNnente dat|abbatErcqu6ù al|€ti sacn úà rlspaffnjab da tLltidanestq e pota accostaai adi atta degldei, non essendo contanìinaro da un sac,e8o;[ìemrc chinon risp€flerà e p]anresncre eÈ punito dag i dei e sarà cons d+

,'. !údico ù .i6. è poeta orne-rq che econdo la ùad z one em c eco Fosco 0 irìrmagna che tpoeta venga ad nErogarc re tombe de DroSen tor d îoiaper t6r-a 6púazi0ne al suo cafìio mot vodel poela clre s sp ra atre ombre de detúnt derta da poem d ossan (ions dmenticrri clre ne a cu lura del tempo os.sian era paraSonato ad onre.o) cocassÌc6mo Srec zame s fondonospunt

100. ù.r.h$ift úie Olrero wrrà n qLrei lu08hi dopo unSo tempo quandoSral0ef saranno orma anrchr, ciò soltorlnea come e lomb€ presery n0 e memorcde passato da Îascorefe de tempo

llt. !e. vas .ontenent le cenef de

10,. G.úd.lD .,, .@rti /€ tay,tàp/u rrlefie der sepú/cr (s lBra d tombesaîemnee) n&úMna det tanúta dej

feraÙ p€l e $€nture delta om cittijllr.. . rùrr. ... P.Itdi: re oîr€ deipédti (túlalalúrba) natMna ta sù.na diItuB, rcsa al suala due volE \da Erca è eda te Anazzar' l e isofta due vatte pitspendÈa dalle nvine de*fte, ma salo pelEnderc pù bela la vidana dei Grcc|, chepet vatútà del Fata Íú6t la dtsttùEqercma defl nititanente P.tidi enno knef8 od Pe eo, e suofrg o pro105, !.@ rlè omero Per toscolo arunzone Oerpoeta e sacra Anctre par nera def niic 5€cordob det a Musa (f 54)ift. pl...r.lo ... O..ho: lomero,caîran a ta Cúen d îa a) Dkchek it da-torc dete anbrc dei paùi, che sana afitîe

(per a rovina deÌla toro crtta; b poes a ha atunzoned conso aÌe f d0i0r9, e r/ te.rp,sesÒ Mdeà etsna ta lana dei pnncipStes \aEÚl pet tufte le teie drcondatedal/'0cea,r0, irgrande furne che secondoÌa mtoroSa Sreca c rcondava a terra 0apoesahaiatunzon€d erenarc a 8 ora)10,. E at .,. úe. aìîhe tL sata anaGr. e pEnA ft.re, tn tutu r luaght n ui ttsanSue veÌ'ata pet la patia sÉ sacrc ecanpanta, e @t tLttl i teî)pt, linché dú+núa sula tùB la úa e k sallerchza de8rlm/ri poera eternerà non so o ago.ra deiv nc tor , nra anche queta degf0nfttr trnz one de la poes a è anclresp Gre a p|eta per e soferenze

IIt9t !

tg

E1. Letà napoleonica

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$,Le GrazieLa genesi dell'opera e il suo disegno concettuale

- Al p.ogetto poetico dellc Grd:2" Foscolo lavorò a più dprese, pcr un lungo arco cli an-

'Hfm 1::T"ltpofiarloacnmpinrento.sinda.llsoSavevainseritoinrmtlottocommentofrtologie hcom-'tiúo co a!'r lraduzLone laÎiru, olem di Cattùla, della Chionn d?, B€rerice .ti Callinìaco alcuni Íam,

menti del suo poema, che fingeva di avet tEdotto da un ifilo a.lle Grazie di Ìm anúco poeta €reco.In rùìa Ìettera a Monti del lg09 annunciava, insieme ad a.ltri iÌ]ni, il progetto di un ùmo alle Gmziein cui dove\,^dro cssere idoleggiate <tutte le idee Ìnetafisiche sul beììoo. Il progetto cominciò aprender forma durante il soggiomo nella villa di Bellosguardo, a FirelÌze, nU fStZ lSfa, * p"-riodo paficolmente felice per Foscolo. Il poeta ritomò ancora sÌrll,opera neg]l arun successiù,lavotarÌdovi fino alla moÌ.ie, dscrivendo, limando passi già scritti, eÌabom.ndo ua-a congrlcssa sùut-tÌlla concettuale. AlcuÌÌi brani .ompan-ero in ura D?é serktziorz di ux.t onlico t,nna a.ItE Groeie ,pubblicala à Lond' ner r 822, ma lopua rinuse inco.piuta e si oflie soro come rnu sene ch flànì-menh, con umulnerevoli vùiant| che rendono arduo il compilo di apprestame un edútone.

- foscolo slesso cri fomjsce 1Ùì disegno delle GftLgr€ nella citataD?ss€rtaLraTre londinese. Ilprcgetto odginaxio di rùr inno rÌnico viene ad articora*i in tre iÌ.,'i, dedrcati úsper hvamente a vene

rc, dea delÌa <bella rutlua", a Vesta, .culrtode del fuoco etenro che anima i cuori gentib e a pa.lla

arró tunztoí€ dè, "dea lelle ù1 i îons, ,latrjLr dclla vita e maesha degli ingegni,. Le Grazie sono dee mtelmeclic ha

út. ò€reÈr rl creLo c ra rp,'a. che harìJr , r!,utn i1 compìto di suscitare ne.gli uomini i sentimenti più pud ed elela,èdelbad d attraverso serìso deìrà beìrezza, inducendori a sùpenìxc ràr feroce bestia.rta che è ncl1a loro nìrum originaria e porta.ldoìi ala civìltà. euesta idea che ra beÌcz-za e re arti abbiano ra tuaone cli puri_f,î.ùe e ùìllentiliÌe le pàssioni e di prcmuoverc I incivilimento è un tcnìi, caxo alìa cultu? neoclassica(compaxc ancle ne.llaMù,sqgo7r?.x di Monti, 179.1, e neìÌ,a,ù_fi.?a del giovanc M;u]zoÌÌ. 1809).

Il prino inno narra la nascira dì Venere e delle Grazie dat mar tonio Gli uomìni, cle rivonoancora allo staro besriate. subjscono I'incanro della beltez,a e percepiscono per tu p..u ,,fr"lamonia delhniverso, drsponendosi a colrilare le arti cioiti. ùet,"conao tnno t";."*, ;"i,loca|a suiîolli dì Bellosguardo, in cui it poeta immagina un riro in onore de e Grazie celcbra,to da tre donne gentili. Eleonora Nencini, Comelia MartineLri, Mad.lalena Bisnami. che raD

h muj.d la posrd c L ddtua rrrz" rnno e. o oqro r , ì ta mrrr , tFoudr cr i !nIdr ina(.e\ ibr ì r agt ' uonrnr d"\ . pa dd. , .Tr ntugro quando tc toro pr* i^rripr i rc , . r . r nano ld Bmn4 cr l ,n|de r .otr . \enLr ur îondo rJ.Jte dr ,upi md d, , r , , , , , f . , , , ,no oar.on rrc a {ond uruna eur pa ade tr re. ,cr , dd un" , h icrJ dr dc, mrnr un ! . l rche dif€nda le crazr dalle passioni {:leglj uominj, in nodo che possano iornare tla di essi acompiere la loro opera cililizzarrice Sut vÈlo sono efiìgiari i scn;jmenri più niti ed elevaÌi. ImutanenLi discena lra i re inni rappresenrano jl passaggio de e crazie dalla crecu. dovenacqùe la pnma toma di civilra, a ,ttalia,

che raccoglie l ered à della culruÍì chssjca; it pae_saggio meralisico del rerzo inno úppresenta it (porere delte arrj sule unane DassÌoni,

nel prc€cioè dr rda['ora!

(.meloddte, dal

classÌca

menle apoesia I

che queso, Î,ùllluna prol

della st(

un irtt ol

poesÉ c

dr NaporiÍìentol esrgenÍpÌumcotuemci\'1lizzÀlo v€rar

rcmantite a inituljscorncèi l ldeI'ltaIoeÌ traxgetto slnativo c

dal deo

- Nd poema, come si veale, l-oscolo irletìcle calare rm complcsso orsegno concettùLle,

""îfffi I i:ll*: " ,::,o àll,rdea detirì belezza screna e Lìeìt,amroma. Lopem nprcnde quncli ra ljnea grà

esflrsdc! nau8ua ta nellc ocr (- I auÌea beÌfate ond'cbbero / dstoro r,,,rico a, mali / le r ,ole a vaneg$ar men&lle o{tl ti ÍìoÌtali,) , svrlLrppandola e poÍandola iùe estreme conseguenze. Arche dal punto di nsta stiliL. dmerodi. pftrco' stico e ligurativo ìe Gmaie si colregano ai presupposti dele odi. Ner ve^o. come n.rica !.oscoÌo

1. feta napoleonica

Page 69: L'età napoleonica

arco di an-úo fiìologi,bùni ftaÌn-teta 8rcco.alle Cnzieminciò a13, rm pe

essa sa,tlÚ-le Gnlzie,b di ftam-ione.nclinese.Ille a Vme,e a Pallamedie tlaed eler,,]l-brc natuE di pùrioclas$cae).

ll, mirica

devati. I

|'.

gttùalei

nea gaE men-ta stili-foscolo

nel proemio, vi è Ia ricerca dell'"arcaììa / a.moniosa melodia pithice) della bellezzai Ia ricerca

cìoè di m'estrena a.moniosita musicale, ben diversa dale intonazioni dei Sepolcn che variano

dall'oratoria appassionata alla vibmnte teÌúione dell'jìno fino alla solennfta del'epica. Al tempo

slesso, con Ia mùsicalità del veNo, Foscoìo vuole ùùîe una gmnde forza di su[gestione visiva

Gmelodia ?zrrn ?'): ta poesia tende ad evocare immagini vivide, intensarnente plastiche e colo-

rite. dalÌe linee feme ed armoniche, che sembrano dvaleggiale con le aÌ'ti fuuative (è significa-

tivo che I'opera sia dedlcata alÌo sctùtore Antonio CanoÉ, rl massimo esponente dell'alte neo

classica in italìa, che stava in queg]t anni lavolando al gruppo marmoreo delle Gruz?e)

-ln queste frguazioni devono p.endele coÌpo i concetti: Foscolo mila cioè interìzional

mente ad ulla poesia dlJ?go,.?ro. Come egli stesso affeúna nella Dúsetfd,"io?re, le verita dellapoesia lascerebberc "freddo> il cuorc e <domiente> la fartasia, se non prcndess€lo vita attla_

verco le figuazioni. Rialula perciò Ì'aÌlegoda che, personiicarìdo in figUre le idee astratte, fa si

che {ìueste agiscaro più facilnente e fcìfiemente "sui sensi e sùll'imnìagjnazione,. Non è Lul ca-

so, tuttavia, che I'architettura concettuale del poema sia dmasta incompiùta: I'epoca, che vede

una profonda cúsi di valori e dì parameti interpretativi della realtà., non consentiva più le glatr1

diose costruzioni concettua.li, unltade ed amoniche, che erano state prodotte in altre epoche

della storia, come ad esempiolàCamnedia dtDa te

La ooesia civile delle Grazle

- h u"ghuggiu*"nto della bellezza, Ìa dcerca di irunagini squisite e di velsi melodiosi non

devono però far pensaxe che le Gmsie rapprcsentino, rispetto a.ll'opeÈ prccedente di Foscolo,

unjnvoluzione puamente contemplatìw ed evasi!'a, la fuga in un sogno di bellezza e dr arnoni,

remoto dalla reallàr e dalÌa storia. Sià ptrl in fome dive$e, Foscolo non abbandona il suo idea.le di

poesia civile. Costantemente affronno nel poeÌna rimandi aIa realtà attuale, a.llo scatena.rsi delle

passioni feroci e degìi istinti a€gressivi dell'uomo, in concomita.nza con le eiuelre impedalistiche

di NapoÌeone (la campagÌa dì Russial . l,'idole€gìamento delb. bellezza assullle senso soÌo in rife-

rimento a quel terreno stodco, come cdtica impùcÌta a quel prcsente, come affermazìone del-

l'esigenza di rul ordine pij unano, libero da tendeMe feroci e aS8ressive, dominato djì sentiìnen-

ti più miti, di pietà, di compassìone, di pace (Masìello). E tuito ciò non resta su un piano di pura

contemplazione, di afemazion€ semplicemente consolatoria: Foscolo è convinto della funzione

civilizzatrice deiìa poesia e delle a.rti, della loro possibiltà di agie slÌ mondo socia.le e di rcnder

lo veramente più rùu.llo. Come si lellge nella ,issetid.?dofi€, nel sùo poema vonebbe riporre

"una sapierìza sollecita del miglioramento e del perfezionamento delliì vita sociale)

-Si può aJfrontare a questo pruÌto il ploblerna del rappodo che sùssiste tm le tendelìze

romantiche e le tendenze neocìassiche che a pr lìa vista sembrano contrappolsi così nettamen

te all'intemo dell'opem foscoliana. ln realtà le due tendenze non sono eonhaddittorie, ma sca-

t ùiscono da ùna stessa radice e si pongono in posizione complementaÈ Questa Édice comu-

ne è iì rappofio tmumatico con il <reo tempo), la situazione storìca con\,lllsa e conllittuale

alell'Italia napoleonica: le tendenze rcmantiche sono l'esprcssione diretta della delusione storica,

dei tlaumi, delle lacerazioni, dei codlìtti tla il soggetto e la lealtà esteÌna e all'intemo deÌ sog-getto stesso: le tenalerìze neoclassiche sono il tenfativo di oppore a tutto ciò un mondo aÌter-

nativo di equilibio, amonia e bellezza. Anche le tendelìze neoclassiche scaìuliscono dulque da

una matdce romantjca, e rccano aÌ lolo interno rma polaÌità dina,mica che le rcnde ben dive$e

da] decorutivismo freddo e accademico del Neocìassicismo di maniera.

lalleto.ir

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 70: L'età napoleonica

Nel proern o al pr rno inno Fosco o invoca l€ Grazre perché ispir no vefs che devono cantare a oro bel ezza nvrta qu nd o sc! tore Canova a part€c pare al r to rn onor€ de e Grazte su pogg dlBellosguardo.

lllelro endecas rab, sc o ii.

- dalle 9ra4leLuu:1-27

S[flProemio

'1. .lú.i pittl doù ce,esù, dùte (eterei

2,8iii....rrtdúi: eCrazÉdannoSoiaa8r uomn percnè úppresentano l'aÍìron a dre e oecess.ara a r storare le tatchee d0l0r, d€lies slenza umana, come rri\e Fost! o îei Pindpi di ctitica poetica.9ono dete vercconde e veBinj ad nd.care conre armona sub m e purfch epa$onrumane,gEzead esse 8 uomlniraBB ungono una m sLira ideale di modem-

3. . bi ,., b.lti: poeta chiede che leGrazre stesse ispino aisuoivers que amder osa e armon osa musica ita, atta ad p nee€ a oro belleza. L, metodia è det,ta arcana percne secondo Fosco 0 nonpuÓ nascere da accorS menti retoic, mascltlrisce m $er osanente come un dono4, .ll'Ii.li. ,,, ..rú.: Ìcarnre devefasserenare r rta a, aff ira dal e rc d po-1enze sllanrerc carnre tu concepito ne18121813, quando Napo e0ne aveva conv0t0 Re8n0 dlta a ne a d snsrrcsa cam

s. @i. che st Etana atj nell'aiaó. Ì.[6Suùdor pogro forcnt no dove F0s{0 o so88 mno tm 11312e T813edncu conìpose nuc eo centmle delcafme7. úlio

-, jú.lst dove a nnalza alle

te d4 ùn altarc dnta da ùna linpida tonteha le thnqùille anbrc dintte ciprcssidapocop,artar. | 10 pasano allude simboti.camente alla composlz one de innds non I rcoref€ del due simbo dell'acqua e

1. Uetà napoleonica

Cantando, o crazie, degli ererel pregirdi che il cielo v'adoma, e della gioìache vereconde voi date a1la tefta,belle vergini, I a voi chieggo I arcanaarmoniosa melodla pittricedella vostra belùr: sl che all'ttaliaalllitta di regali ire srranier€voli impro\,'\'iso a rallegrarla iÌ carme{

Nelìa convalle fra Bli aereit poggidi BellosguardcÉ , ov io cinra d'un fomelimpido fra le quete ombre dì mi1legio\,rnerti cipressi alle rre Divel'ara innalzd, e un farÌdico lauretoin cui men verde serpeggia la lrrela proteSge di lempio8, al vago ntovreni, o Canovae, e agl'inni Al cor men fecedono la belÌa Dea che in riva d AÌr1osacrastì alle lranquille artl custodero;ed ella dimmortal lume e d'ambrosiala santa ìmmago sua tutta precinserr.Forse (o chio sperol) artefice dì Numi,nuovo meco darai spifo alle Grazie

1.

2.

!a

15

20

E

l''-

Lde l omb.a istoraf ce, d cu s è sonolneata r mponanza ne Sepo/ct3. u f.ridico ... rdDto: u, boscheftodi auofi, in cui si nescolan úti dal túmseryegglante e dalveúe nena lntensa,ptoEgSB t attde delle GÉzie cme un rc.dino sacro (ia e era iniatt lîiginate ens!ktn0del tefìrne tsmpio). I tauretoède{to falidico perctré t'a oro era la pantasacra ad apo 0, dio non $o de a poesia,ma anche del vat c n o c Ò ri€ia che Fo.scolo assm a poera a €€,cou chervela protonde verira, che lra úna furl oneproret ca (neisepo,cn, v 288, omero è def

9. C.rM: Anlonio &nova (1757 1822) èr p Lr fappresenhÙvo s.ulrore neoc ass cof2liana Foscoo 8 dedca poerìra nqúanto fava avorando a Srupp! marmoreode||e lre 6€2l€ anch eSi, qu ndi, con altro rin8ua88 o art st cq espr meE o $essoconcetto di armon a che paeta ntendeva

lo. Al @r ,.. Grod.: Àprld qlesí lrna] nia cuare la brlle dea venerc, che ùi aFiEEe ansécastt cane ùs10de delle artpacltche. canova a\€va s.o p to una stalua d venere che e6 st h co ocata neltaGa leia deSr ufliz a posto de la fanrosastatua e bn st c, de a Venere de Med c ,trasportata a Louvre d Parg.Venerehasp mto il po€k perché nradre delle GÉz eè | s mbo a de ta be Lezza e de I armon adeluniveAo che 8ene6 apoesse e be-re arlj. Canova ha apponto consacrara a etrunquillo rrtl, ch€ sno ean beb, ncontfapposzon€ a e ard de a Suera chen quegl annis scatenavano n Europaii,.d .IL .,. pftiq: /a dea a@/sedt tuce lnnaftale e d antuasia \i nrcfúnadeSl dei) la sua saía rrmagire scolp h daCanova coè a shtua è & menie beta cherend€tut to i fascnodvnodettadeaene

Page 71: L'età napoleonica

..t

ùr pogg d

12, Fù* ... útu lo6e lr lc?novalaftelice ú sàtúe dt deL datat insene ún

ne núNa vita alle 6nzie, che aft pet ope.d lra ro,sono dal mdmo F6.0l0 s au$r6.he to s.u loE ranSufèndo e GÉze o

aut ne! d londefe valor d cui sse sonosnbolo, qua la belleza, amonra, arìt

5ùk a cpnl ezà dl*nlment La pLeLa

13 Arò lo . . lin: anln 'o

drpnSo rm

na{ni con Ia p@sta, etl ntando una vraetúna alle túzani dena ÍBntasia lfaf|t,'

ch'or di rua man sorgon dal ma(mor'l Anch'ío

pingo e spiro a' famasmi anima eterna:

25 sdeqno il verso che suona e che non crea:

perAhé Febo mi disse: lo Fida, Pnmo,;d Ape[e guidai con la mia lirar3

.ml, tdòPna-e.ooa-ont i t rapid ùrDod dÙ d8'kr orooe o1

; i ; : ; , ""e: . ; a; ; ' . : "a. "" ' '

o:ho o oe Òdopbdóbbq 'pa' .

ras

: ; .p,-- ; r "Fp" ^"^aaa'ù "oore - ' "èpó 11"oop"d

' "i," nî,i.":i.ò "',, "." " ̂ o-

r p, g ia6s,111-"6 6sg3 eor "a- 8 d v

nal is i del testoIì proenúo prcsenta subilo alcuÌr motivi che saramo centrali nel poema:

- iu b"Uo- ftt.*u f.oìzio,l" msserenatice e catartica e't inteM€ne à pùrificax€ la disu-

*#À-JJJ"' ** "oria

(iÌ carrne deve "mtlegrare' l'Italia' <affiitta da regati lre sta-

ll'iilíi"-u, ,'.*,o*" ""greta

del cosmo' di cui le Grazie sono il simboÌo' è rivelatà-da'ra

r."i4ì ""

. p".o"" f""de in sé in modo misterioso € milacoloso le premgative deÙe al-

i.ìi. u -""ri" "

r' "ithra

("l'aÌcana / axmonosa melodia pitrice")ì è il nucleo centra-

le della poerica neortassica di Foscolo: . - . --- ;...-,^ --d"^-ddianra .ji Itacomposizionedelpoemasrtraducesrmbolicanenteinlmritualepaganeggiante,dilt'

óico pusto neoclassico (l'altare ilmalzato arre Grazie); se ne deduce Ùn idoleggi-imento de'l-

ilfi;;;i^nj" ai suprema perrezione ed amronia che ir poéta si studia dr raÌ nu-

vere nel presente con Ia $ra operE

ìr "r*ri.t" """.rr*i"o

dell ispirazione è confemìato da'l richiamo aìlo scultore Canov4

che stava in qùel tempo lavolando ar Ìnanno iìelìe ?le Grazie e at qual€ Foscoto si procla-

ma affratellato ala ùn comune inditÚzo anistico tr mondo classico sembÉ dvivere nele

;tie;ò;;;, d. ""i

€mana il serÉo sacro 'teÌle

divinità antiche (venere cinse ra srra

statua di <hlmortal lùme e d'ambrosia")'

;iffi;"ìiil;'ú,,"^'"" in questi ve^i ouanto si e'u anermato in prec€d€nz4 che

per Foscolo it monalo ctassico non e un pamdiso per'luto' in€cup€rabile: la 9:Y:'.1"-

L ouò rinascere a.nche nel prcsent€ In qu€sto' Foscoto si distacca dallo struqilT-

ilí""" """

J i."-r",ici guardano all,antico, come mondo di peffezione ormar ur.as-

giùngibile

1. tndrviduare rversr rn rr :r tos(olo propone i l tema del lbpe_

ra, il hn€, la proprla dl(hiarazione dl p0ellca

2. t versi o_7 .ontenqono un pfe(l$ flfeflmPnto dlla fealta-- notiii.a contemooàn"a, queslr versr (onsenlono drdefini_

i" iip"tu Oi"pu" "uasion""?con

quali tÍumenti Foscolo

vuoià superaie le difficolta della vita conrcmporanea?

3. Perche toscolo s rrvolge a (dnoval (ome rappre\cnla lo

5rultore? Quale funzione th ònrlDulscer

4. Quale rappono fovolo rnstaura tla la poe$ ( at(ana /armonìbsa melodia Dittfi(e')e la fÚrlufar

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 72: L'età napoleonica

t Quali sono gli aspetti di Zacinto che il poeta celebra? Qualidi essisono collegabili alsonetto a zo.tnto() T9, p. I34)? Ritoma anch€ qualche termine .hiave già presente nel sonetto?

) Perché la Crazia ricompone il peplo sulle membra della dea? Si confronti questo passo.on l'episodiodel velo () T14).

) Che siqnificato assume per Foscolo la rievocazione del mito?

) Si individuino le immagini visivamente nitid€ € plastìcam€nte armoniose che toscolo si compìace didelinear€, come te volesse rivaleggiare con le arti figurative, secondo il gufo neoclassico.

t ll lessico è prezioso e classicheggiante: ti cerchino tutti it€rminì aulici. Si individuino anche isostan-tivi accompagnati da aggettivi esornativi.

't53- ts6Il velo delle GrazieNe reonod Atantde Pa adeal f idaa e dee m nor s le alLrnne cornptod tessereLrnveca ÉG.az er!n ve o così t rasparenle ch ar sce Foscoo fe aDissertaziane (che non pur non asconderna neanche adombra e bel lss me forrnere a gLr sa dramu eto nvsb e e d lende dal luoco de 'epasson cr 'oratrc) SLr ve o sp cca Lrn I carno dattod grLrpp che rappresentano agoventÙamor con Lrga e. I osp tal ià. la p età f laee a teferezra materna, Lef a del i ord tc sofo t 'at te

da fagg de soeeadai ia iea le ao da €Ore Pschelesse rrd€dà coor (eFora rnol t p can nr e var età d t inte e I gure d che ese{Ju re ncarno che Érato le det ia cantando,

Mesci. odorosa Dea, rosee le filalìe nel mezzo del v€lo ardirar balli,

155 canil fra l coro dell€ sue speranzeGroùnezzar percote a spessi locchiantico un pl€ttro il Tempor;e la danjzanteJ.*cnd. un .h\o ond< nr. 'un r i - "L 'Le GrazÌ€ a' piedi suor destano liorÌ.

lltl a lìoúr sue ghùlancle5: e quando il bìondocnn cabbandoni c perderai l tuo noÌne,vivran qu€'fìon, o Giovinezza. e intomoI urna funerea spireranno odore6.

1. M6ci ... ffI.: 'rtreara

t/r mse, 0 deaproilnak a ,ar arc è Erato a Musa debe cnnto, che deha a F06,dea derror, efgure deircamo f ùnod cooreroeperché è rapDresentata la €ovrieza2. Ìd a: a S ov nezza balla con s cúrez

3. pd.òr. -.. il Impo: r/ erìPo (PeEoú caro) Nrcuate can tteqùenn catpt ta sú,nrca ceta 1 plettre è propfiaî'rente l0strumento con cù s 10ccan0 le corde de acetm, é una srreddocre, a parte per turtq )6/ossaro) l€mpo nesoEb e seSna

passafe de le ore ne a vita deg Lromm4. lt danzart€ ... risalc la co na (cli-vot Eppresenra avÌacnenoi puo e$ee

s. Lc Gnrie ... Shii.nde:le 6fa2iefamÒ sotgete ai ptedi della Eiavnezza tlancon cù dú intecceù ehi ande pet èdatnarsi ioria udono a e goe de L'età go

ó, qutrdo ,., odori qrardo I fuoi rrr0?.di capelli diventetanna gngL e nan patat

più chtanaftt gaùne2za, i llan .anttn'..ftnna a vpeE ed ennúanT I lan p.tunoi.taúa alluna fùnerctia not ftt:presentano rcorda de € gioieSovancl're confoderà la wcch a ai a lempo ste!so rcordomantrenemvla defrrnto nÈa memora de súo car (vedrJepo/..w39 40,124129, ) 111, p 14l)

t_

I1. Letà napoleonica

Page 73: L'età napoleonica

r gr0ventu.

)

7. Or D.s.i ..- til.: Efato s rvolgesemprc a F 0m coiore nlv€o de f s adr ce ar a purezz a dell amor coniuSa q qLl

3. tsg.rc .,. diL: icanata dale dita dlFtaÈ, dE M lèta dd vela si delinea Espeta,

e. .tcono .,. .l hos.ór du€ for1o.e,le(chesimboregganog sposù escono da u/rrJos.ú dr n/! (sacr a venere dea dell'a rno.e) úanda îa h anbrc nattúne e i GEEIdeta luna, tubanda nente t ba.jaT: nascos/o /e 8ualda u, ,sr6nolo {srnboo deaaera) e poi canta nni nuziali lineiel)lAuetle pudlche $qecondet luqqano a itu8rrfsl rc/ D0sc0 ( amore rr)n u8a € deve

10. m!.lre d€i ffùr: F ora.tr.hún: alloro rappreseftn a 8 ora, qus arrdice a Suernero vittorioso12. úi ... sogno. sull altÒ \èta del ttelaè BtrrEùEto ùn sagno latta at'atba tdell'alba ll soSno comp emerÌo d spec fcaz one è anteposto, aÌla larina) che raSarerardo spschi che úllerono ne a mentede domiente vee mmaS n de e coe 6antch f rcnevanovef Ùerl sognifaniafa

t3. c n di ... vori. (i sogno) sus.,t agli$cfl assopitr del CuúErc t talti anqascjaudet8 ltan quanda si Ecana a ptangerce a pregarc suSlialtan (pet aùa 4e l8a

1/r. i prigionid,.. sospir. ùìrmagne de g"anitofiche &mono per a sua vtarende Suer ero v ftor os. piir p etoso vers0 isuoiprgonrer, a pens ero che anch'ess hannoSenibr lontan nansia per

r 5. oro: s mbo e8Sia ra r cchez -a la le

1ó. il il6rN ... coúiro: su//éro desrrodelvela sú rcliEvata un etultanE,lestosa

17. il C.do .., tnzk: l/ 6enio (a d v nta crre pr0te88e 'osp lal tàl A.,fardo fa /conwtatl lin uollal incorcnt pet prine ]eFa€ de8lr esur ldurante convrt ec usopresso Greciirlcofonafe dilor e tazzedeg 6pri nsegnodi buonaúguf o)

Or mesci, amabil Dea, nivee le ti1a7;1{t, e ad un lato del velo Espero sorga

dal lavor di tue djras; escono errandolra Iombre e i raggì fuor d un mìrteo boscodue ronoreìle monnomndo ai baci;mÌr i le o\L ul t^ un ro. iSnuol. e r , ol-

1?0 silenzioso, e poi cama imenei:fuggono quelle v€reconde al boscoe.

Mesci, madre dei fio 0, launrl alte tita,€ sul contrario laro elli co specchidell alba il sognoÌr; e mandi a le pupille

175 sopire del guernet miseri i vokÌde la madre e del padre allor che all'are'e.dnlagr im(e\ot i r , e\Lcr . r d. . re i pr igionren suor guarda e .o.prrat"

Mescì, o Flora genrìle, orors all€ fita;180 e il desrro Ìembo istorlaro esùhi

d un festanre conviror6: il cenìo in volupdme coroni agll esuli le !azzer7.Or libera è la gioia. ilare iÌ biasmo.e candida è la loders. A pafte si€de

'185 bello il Silenzio arguro in ùso e accennache non volino j derti olrrc le sogli€re

Mesci ceruledo, Dea, mesci le fila;e pinta ìl lembo estremo abbja una donnache con l'ombre e i silenzi unica veglial.

1S0 nutrc una lampa su la culla, e temenon i vagiri del suo primo infant€sien pr€sagi di morter?; e in qu€ll'errorelnon manda a rurro il cielo allro che pianriBear. : I antor n, ,n:a quanr, aslrnlànr i

'Itg proLdo è il sonno eremora, e que'vagiipresag son di ddorosa vi!a5

13. Orlibúr,,.lodc ne banct'reno/, 23, morc: tmored0 a madre è inlon-graa si nanlfesta libennente, il biasmo è daroesÌessa tn núno anabjle e s.hems!, /a 24. noù $ .,. er€mo: (a madre che r+toóeestncen(únîlidat ne anatte de tStio)nantuthetenater9-A palr€... sogli.: a pers, icazo èptowdapújneanati,perché V*eN"ènede si leùoindca adscfezonechede. datdo0rdeavta Qu Foscoo rprende!e r%nare nere conversaz0n con!vat un tema caro atDess nr smogecq ripelubF.0-cd0(d"

o 64rc- odz. "

o ,rLr î,8r0 F g Loìrl20. .c.ure azluo crr?ro, è un co ore o alrpena nar mor re at piar prcsto"p o-on/ood eo,rrBdr 25. quf.r rg i l t , . v i r . : rdSrJoe rr f .2r . e pirr . . . . real i . : . . " r ro -F, o 6. t6.6.6p. i "gts"t" .6@Hp tedadel rela rcchi nrtiquftta una donna che úà parrre n tula È una rern niscenza daveglia sala nell ambz e nel sleùk della Lucrezio, aho poeta dat cupo pessirìî snroróne 6u a cu a de li8ilo) tDe rctun Mina,u, \î,1 226 n7 4uaSitu-22, \trte .. . morr., alimúta una tam qu o tocLrm tu8ub. comp et ut aequu mst /pada wa ta cutta e tùne che i vagtti d€/ co tantrnr n vita re9et rans re ma orum,,sua wna banbna siana prcannùnclo di f nsnalolr empe úo8h diu8ubrvaSimor€ lteme ron:è ilostruto amo det r,comeèSusto,Defclr dovrà pat re neltav€rbo treo) v ta rantimati).

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 74: L'età napoleonica

tttutto ina (il velo,

no ignotiI piacerc

piro erdhe etico.iguazio

'lo delle

sfioril€;Éa là co-

r del de-

EBcita e

i|a del-lulazio-riftà de

' gi uo-

18, 159,

ilicera.la flm-

h da.nrll61,

il soggetto. "Giovinezza". é collocato ar rerminè del penodo è aI inizio di verso: il co'Îi-

"*fr" '.*g*" *, o"riodo segùcnl'4 'ta danzarF' e Àu iflu o di penodo e a frne verso

il velso 158 e aperto e ctu uso da duc verot ur sPrìso opposl o t _ disccndc ' "risale "l

7. AIU' scritti letterari

- Un a'rello essenzia'le per comprendere il passaggio dtla passionalità t:11i::::I::"]

I"coto o"lt'onr^t um ou"atezza deì Foscolo de'lle G/d3i?' cultore deÙ axrnonia rasseremtnce' e

"".àitu:t" Jal" it"Jtti. e delviaggio sentimP'ntúLa di Lauence Steme' e soprattulto dalla l/Ó

rli itorrrrt o flialr*o Càt€'"'co che l'accompagna Lopera Lb Slemc a''reva "it. i:_l1t:,1:*"

;; ffi *t i i"t t* t"e ne scorge finirsso nJl progettalo ronìanzo -'l s/s'o trw' ú'll io) Ad

,r* l.uJurion" io ."rittore lavorò Lra pímavera ed estate del 1805, trovandosi nelìa rlancja del

;#;;;il;;il"*ata spediaone napoleonica conÍo l'Inghiltera; la riprese ne'l 1812 a Fi

r"-. r" l ì .""a" t. ' , la\oì a an'ha di lè G"' l : ;" I p la slampo n' l l8l1

Li, i*oì"1." "

atrribuita .ìa Foscolo ait 1lll perconaggio fittizio, Didimo chìerico, dì clli

ffi-ton Jt"n" o*"t o il ntmtto Evidentemente' Didimo non è che fd'Ìler ego d1 Foscolo

"i"*", ""*" f"

". ""t" Jacopo Orlis negli anni giovanili Ma Didimo è ruì anti Ortis: qÌranto Ja_

;;;;;.ì;;;;;; *.p"."to, t*to Di'li*n it 'ìistaccato

dalle passiorx' ironico e disiÌrca'ìrtàto

iii.pr;-" irr qu".t f,S*u un bisogno di clominare il mondo passionale' di filhale una realtàL txop-

oo ,_.iÌ,lJ*.u u,,*""..o una plu 'lislaccata

serenrtà: è una disposizione danimo che è stFtfa-

i""i" ""ùn"" "

**" che 'la

vita alle Gld;2e' che nascono non a caso nello stesso perodo

I"L","."*" * fonalo de[e cîds?e è anticipata anche ala[a più sigrìiicativa deÌe tra

*-ar" f*-ii*", t,'ltIr" (1810-1811): da un lato si colloca il mondo feroce dellà poìitica' carat-

;;;;;;rlt;br;." ; dominio e dalla violerìza; dalì'altxo' attraverso la vo-ce delÌa moglìe di

mllf""."a.", ri *p.*e I'aspirazlone ad lma società libemta da'I'odio e dalìa violenza' "edu

;; ,;';;;íezÀ ;i" tietà, alt'arnore' (BiÌìni) Foscolo è autorc anche dr-altre due 1a8,

eir-ei

;;*;;;;;t"*'t tpresentare a Venezia m ft€ste' dÌspi',zione alfiedara' in cru pero

Omprènsione del tèttooopo un'att€nta leltura delbrano, individuare ìltema traÌ_lato in ogni sttofa.

lnòliri del testo2.1 Anahrate ilte\lo ddl punlo di vrtla lormdle A fvel/o

J€Jrxa/e(ompdlonoLon(requenzalerminiaul iL i 'dot t l 'dr(a|(i lalrnisml e qrecÉmi? 5l lgllluisca Ùn con|foî|o (on I

tpDokt i lT 111. A 141) A /rvel lo 'c io ' ì

o: (omparnno

^ìr. r'ot. t.to'i i

"l ouuti tonoi (onlronld'e con lbdp'4/_

't nÀiaitnnataecont sepokn (i IÌóe ll pp lz4 F 14l)

2.2 Indrvrduare il signilicalo delle allernèn/e lemaliLhepretentllld scend e s(ena eall'lnlerno dellp rngolè (ene

,.3 Rillettere sulla fÚnzione attribuita al (velo)'

2.4lvalor i rhe le Gra/ ie devono cuslodlre lad€sempioqiovrnezza, dmole (oniugale I quale modello dl qo(lela

delineano?

3. approlondimentoLd Lr't(d ( ) C2. p 18l) ha pdrlato a propotlo delle ú'd

/edrevarvi lòdel poemò ldlefuadei passrqur npona

ti confema questa ipoleti?

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 75: L'età napoleonica

compaúva la tematica ossessìva della mofte e dell'esiho c.he ca:ratterjzzerà poi Ì'Ofò; nel l8l 1-1813 scrisse ancora la n?cc?.o/da. di ambiente medie'€]e.

- Nel 1815 la Notdada tu dpubblicata insieme con I'lpeTrahsse (iI titolo completo è: Ddi

mi CleriÍi prophetae minixni Hgwrcal4)seos Liher si:tlgularis. o\\ero n L )1T sùngdarc deLL'bercalisse d.í Di.tlínto Cl\ieriro poÍetd minhn\ sem]rle sotto la maschem di Didimo Chierico,Foscolo sca€lia ìrna satim ùolenta conho i lettemti milanesi, con clri ela enhato in ùÌto dal 1810.llopera è scritta in un latino biblico, modelÌato su quello dell?pocoksse, a cui si dferjsce anche il ti-tolo, che allude al cantlerc oscuo e ciftato delle allu-sioni (dal E;reco kaLljphr, nascondo). In Inghil-tena, nel 1817, Foscolo si dedicò poi al Gorrefr??o dBl, beL motulD: sotto foîma dr lettere, doveL%ttare dei costumi, delle jstituzioni, dela letteratùa inglese ed it€liana, ma dÍìase incompiuto.

. dalla Notízia intorno a Didimo Chierico

?0

25

.Ìo

35

ttt:

{5

l.LaJortena... witoio: awaa acariera eccesastica proven va da spinleestemq non da vocazone; a sua naùra bav€va poi a lonhnato da s:cerdozio2. 4@ ptrrni: amnnelia\i a aspiftrc al

3, Fùor dcll'uso: cofÌt ara.re,rre,r-D

1- Leta napoleonica

4. si rizzùt s alnva dal tavala allank,ardos, ndca'awersoneag attegg ament cosmopolit e l'attaccamento alla pa

s, 5'addon6ri(!Y! .lle priúq erahcilnente dispanibile a fat canascenzeó. sere ..- corh{emÍc le cons?terle cr,tse, specie quelle in cuiamano nu

9. gMim: aqqrcssve, vptente10, 1,. colld ,,. iD4n i: va e a d re cheD drmo rra po{hi verl am ci € di ant c, dala

f f i$ oidimo Chierico. I 'anri-OrrisDidimo era I nom€ d Lrn grarnmat co de eià e en st cat con esso Fosco o sembra a udere i roncamente a a propr a erud z onef o og cai<chi€r ico) der va da lat to che i ipersonagg o erastaìcalvatodafancu oa sacerdoz o, senza po pefò assLrmere ! ì ord n sacr, ed al ude forse a asacral i tàd€ afguradel lei t€rato. <sacerdote) de la poesra.

XlL Ora drrò de'suoi cosùmi esleriori Vesliva da prerc; non però assunse gli ordinì sacri,e si faceva ctìramare Didlmo di nome, e chierìco di cognome; ma glì incresceva sentiGìdar dell'abare. Richiestone, mi rispose: lrJortund n aryiò dalanciullo al chiencato; poild nct-tura mi ha deúato àal sd.Èrdozto\: fii sarcbbe i.morso l anàart innanzí, e yeryogru1íl tomctr-mme a.ltlietro: e perché io lanlo quanta disprezao (hi muta istituta di úta, mi porto ín pdce lamla tonsura t questo mia dlito neroi .osì posso o dmmog\iarmL a dspirare ad un vescovdfo Glìchì€si a quale de' due paÍidr s'appiglierebbe. Rispose: Non ci ho pensdto: d chi nonha patia non istar b t l'esstre sa.eràoLe,

^é paàre. Fuor dell usor de preri, compiacevasi della

compagnia deSli uomini miliuri Viaggrando perpetuamente, desinava a tavola rotondacon persone di varie nazloniì e se taluno (com oggi s usa) professavasì cosmopolita. egli sidzzaval senz'altro. S addomesllcava alle púmet;benché con gli uomini cerimoniosi par'lasse asciuttoì ed a dcchi pareva alterc: evitava le seite e Ìe confratemirc6;e seppi che nfiutò due patentiT accademiche. Usavas per lo pìù ne'crocchi delle donne, però ch'ei le repljrava piil liberament dotate dalld ndtuft di compdssione e àt pudorc; due Jarze pdc{iche le.Judli, diceva Didimo, tdmprcno sole tutte le altrc Jorze gueri.ree del genere umana. 1...)

Xlll. Dìssi che leneva chìuse le sue passìoni; e quel poco che ne traspariva, pareva caloredl liamma lon[ana. A chi gh ofenva amìcizia. lasciava intendere che ld .olla cordiale, percut |uno si attaua all'altro, I a\ela Btd data d qw:' pachi ch erano giunti innanzi Ì0. Rammenta

Page 76: L'età napoleonica

; nel lSl l-

tn è: Dídí.-alnre deLD Chierico,Idal1810.nche il ti-, h hìe}ù- .É, dovemmpiuto.

120

!? volentieú la sua vìta passata, ma non m'accorsi mai ch'egìi avesse liducra ne' gromi av-

venire o che ne temesse. Chiamavasi molto obbìigato a un Don Iacopo Amoni curato, a

cui Didimo aveva altre volte servio da chjenco nella parrocchia d'lnvengorr: e stando

fuori di paúia, carteggravarz ùnicamente con esso Moslravasi gioviale e compaseonevo-

le. e benché fosse alloramai intorno a'trent'anni, aveva aspelto assai giovanile; e torse per

queste ragioni Didimo lultochérr forcstiero, non era guardato dal popolo di mal occhio, e

le donne passando glÌ sonidevano, e le vecchie si soflerrnavano accanto a una poriicciuo-

la a discor.rere seco, e molti fantolini. d€' quali e81i si compjaceva, gli correvano Lietissimj

attorno. Ammirava assai; ma Più con gli o..hidli, diceva €gll che.ol teles'oPìor': e dìsprez-

zava con tacitumità sÌ sdegnosa da far giusto e irrecoùc iabilers il nsentimenlo degli uo

mini dotd. Aveva per alÙo il comp€nso di non patìre d'lnvidia, la quale in chi ammìra e

djsprezza non tro\,? mai luogo E' diceva: k ralb id e il àisprezza sono due Sradi estremi del

I'ir;: Ie anime àcbolí anabbiano; te fortl disprczzdno: ma tisto e beato chi non s'dàirat6l

XtV lnsomma pareva uomo che essendosi m Sioventir lasciato governare dall'indole sua

naturalelT. s'accomodasse, úa senza fidarsene. alla prudeua mondanar3 E forse aveva

piÌr amore che stlma per gli uomini; però non era orgoglioso né umile Parea verecon

dore, perché non era né úcco né povero. Forse non era avido né ambizioso, percìÒ PareaIibero. Quanto all lngegno, non credo che la natura I'avesse mohissimo prediletto. né po

co Ma I aveva temprato in guisa da non pot€lsi imbevere deglì altruì insegnamentr; e

ouel tanto che DÌoduceva da sé, aveva certa novità che allettava, e la púmifiva ruvidezza

che ot{ende. qulndi derivava in €sso Per awentura'o que 'espnmere in modo tutto suo

le cose comuni; e la propensione dì censurarer i metodi delle nostre scuole' Inoltre sem-

bravami ch'€glj semìsse non so qual dissonanza nell armonia delle cose del mondo: non

però 1{) dic€va. Dalla sua operetta greca22 si desume quanto medtamente si vergognass€

àelk sua glovanile rntotÌeranza. Ma pareva, quando io 1(r vidi piir dìsingannato che rin-

cd!î .o, e cne .en., dar nora aglr alrr . sc ne rnda'5c quìpl i -srmo e ' rcuro dr se mcdesrmo

perla sua strada, e sostandosì spesso, quasi avesse più a cuore dì non deviare ch€ dj !oc-

care la meta. Queste a ogni modo sono tutt€ mie congetture

era staîoie alla sa

3$

{0

45ipace lauro. GÌi

si della

I egli sitsl par-che ri:i le re-frchc lel

rJe, per

1r. Iron I!@Po ^nori

.,, htdigo:sncerdote am co d Fosco o nveriSo è unpaese della Brlaua, non ontanodaM ano12, eí.g;tú. túùa un ftPqotlr eP

1a.út @ tlí o..ttl.ll ... t L$.plo.eE pù intetessat] ale cose vjcine únu'nL che nÒn a qoelle lanlane, @e ed eece

it. d. hr,., itft.@ilirbtle da aer.

atsi a eCt ne e tn nadanan cúciliabile ilrcerrimenir dei /eltefati \,/i è proba bihrnte ùn eco de e iecenti p0 em che con ambiente eteraro m anese, contro cu scrs

ló. tu tiiro .., s'ddtru: la mass nìa èmoho dene ed 6cufa. Fofse sensoe chinon s adiz è felice, aetché nan tr"ha asua efen tà, rru arcle miserarrile, perchénon prova sdegno maSnanimo conlro c ò

17- 8oved.r. ,.. n.tú.I.: 8ldaredalla ptupia nd)le natúale, ahbaùfinandosi alle passctli [email protected], púilerr. mond.u: /, caLtela,1-

20, p6 .l@1ù.: foEe.21. c.rsttr.. cn cate, cÒnttannate22. olÉtr. tMl Fos.oo f nge diaverrcelub da Dld [rc dele memore mano

nal is i del testoOrtis e Didimo. con Didimo Chierico Foscolo propone di se stesscheq dopo que a di Jacopo Ortrs Ma, come ha notato Fubini, con Jacopo Foscolo pada'

va in pdll]a peNona, si confessa\a dircttament€, con Didimo invece parla in terza pelson4

come se si rif€riEse ad ùn estran€o: il nuovo personaggio non è più strumento di una confes-

sione inuÌlediat4 ma di lm tentatÍvo di v€dersi con distacco, da uÌra pro€petti\'a estraniata

Percorso 3 Ugo Foscoìo

Page 77: L'età napoleonica

Ciò si conlà alta nuova condizione intetlettuale di Foscolo. Ortis ela un perconaggio estremo, che toccava il fondo dela passionalità e della disperazione nichitisticE perciò, comesi è visto. la sua molte ela com€ un sacrìficio liberatoúo che consentiva a.llo scrittore ahprosegute per a.ltre vie. A quela paÀsionalità subentra un più lucido distacco, un più sicuro dominio. A dne il vero, Didimo consena gli iderli dell'eroe gio\?nile: I anor di patrù [sialÌontarÌa sd€gnato se qualcuno si proclamà cosnopolità e sotrre la condizione di esùÌeche to esclude da]la nolmalità della vita), il serìso fiero della propda indipendenza e lìbertà, il disdegno per la vìltà e la bassezza d'rnimo. Ma t€nde a dominare le passioni; qu€l po

co che ne Easpar€ s€mbÈ <catorc di fia.rlìllla lontana>. Si vergogna della (gio€nila intol-leranza" e non si abbandona più allà forza de[a sua indole naturale, ma si adatta alleesigenz€ della <prudenza mondanà'.Non si può dirc tuttavia che sia approdato ad un'olimpica saggeza: ò

"più disinga.nnato

che insavito', non ha fiducià neI'avvenlre, anche se non ne ha paura; si adattà si alÌa pru-d{)nza mondana, ma

"senza fidaÉene>. Sente ancorq come Ortis, una <dissonaffa nell'aÌ-

monià delle cose del mondo>, ma invece di contrappo$i ad essa con att€ggiamento eroi-camente combattivo. si limita a tacere. Non ha una meta sicùÉ verco cui indirizza.lsi € siÌimita a <non dewiare" da.lta linea che si è assùta-

Le virtÌr pacifiche e rìloderatrici. Il distacco, più che daserenasaggezz4 s€mbradunque derivarc da disìnga.nno e da sc€tticismo, da rma perdita di slancio e di fiù1cia op€-rativa. Unico risarcimento a questa disillusione sono le viltir consolatrici della <compas-

sione, e del <pudore,, l€ sole <forze pacifìche> che modemrìo <tutte Ìe a.Ìtr€ forze guer-

rier€ del genere umano". Perciò egli stesso pratica studiataÌn€nt€ tali viÌtu: è "gioviale

ccompassionevole, ei pur non stimando gti uomini, ha anore per essi e per la loro infelici'tà per questo ama frequentare le dorìne e i bambìni, le creatue più lontane ilalla lerociaaégressiva che è propda del g€nere umano. ln questo cùlîo d€i sentimenti miti e gentili, incontnpposizione agli istinti 'guelIieri" detÌ'uomo, si può coglier€ una perfettà consonan'za con i principi ispintoi delle Grazie.Anche lo stile è ben divelso da quelo del'Ofis: non più l'€loquenza appassionata ed ir'ruente, ma massime concise, allusive, perwse di umorismo.

dei lgtongr

flessioletteE

li\ist{dì DaddD

lica (

- Al'attivita di poetiì Foscolo altenìò semprc quclÌa dello studioso, del filologo, del cdtico.

Si è già citato jl vasto coryl?.i"s filologico dedicato neì 1803 alla Chíama ùi Beren?r€ di CallimacoLe rezionipavesi tradotta in latjno da Catullo, c.he presenta un imponente appanto dottdnale. Al gennaio giugno

$.[o stuOioso e ilcritico

Lùiel

T

(onfÍonlare lo 5t i l€ delbrano con quel lo deipzssir ipor ld-ti dell'ortl': a) n€lla lunqhezza e complessità dei periodi;ó) nell'uso di figure rctoflrhe (metalore, personilicarionie'1.) , 4 nel luso d, er la.nazronr ed Inlerrogalrve retor ' -che, d) nell'uso della teEa anriché de la prima per5ona.

2. conlÍontare il personaggio didimeo con quello orti5ianocolliendone analo! e e differenre.

1:

1. Leta napoleonica

Page 78: L'età napoleonica

Egio estre-

tcrittorc dim più sicu-I patda (sir€ di e6ule

ú; quel po-rlile intoldatta a.lÌe

Elgaùlato

I alla plu-

ta n€ll'ar-

.2e É!er-

' infelici-

Entili, in

ia ed if-

del 1809 risalgono le lezioni tenute per la cattedra di Eloquenz a a Pavia: I'orazione inaugul"]e, ,el-I origirc e deL'uîi/tio delkL leLEmhLm, dne leùoni Su h lettemllrru e ]n LÌng&. tre DeIkL lnaftLle let@tria ed.lÙlÍnel'orzzione SUII'ariEùE e i L,trtitù della gixtsti,zul Sono la szrmna della nflessione lettemria di Foscolo: centrale è in esse I'idea della lìùìzione etica, civile e politica delÌetterato. Nell Ororron" ir?at/6|2,,/rlk vi è la famosa esortazione <alle storie>, alla riscoperta delle

I dalDrbcorso su/ testo della Kcommediaù di Dante

memode nazionali per il costitui$i deila coscierìza civile e patriottica degli Italiani.

- Uattivita di cútico lettem:rio dr Foscolo si colloca preva.lentemente dur Í6íió ton- rccuo sito

dinese. Lo scrittore ù si dedicò per ngioni di sopúwiverìza, pubbùcando dieho compenso, su \, l'lúviste inglesi, saggi dedicati alla letteratu? italiana. Ricordiamo il Dtsco?so sul testo deL poenn \ ' !'

di Dante , i Sagg.i su.l Petîd,rcd,le Epoche della lingMt ,itù|tiann. rl Discorso stari,co liul teslodeL DecaqErotB . OItre che dei classici, FoscoÌo si occupò anche della lettemtura contempora-nea: nel saggio DeLÌa nln\a scuola dflinùlulita in ltalia (1826) prcse posizione polemicaconho la scuola rcmantica, condaìnando le tra€edie di MaMoni in nome di 1llr inuto della poe-ticà del'!erc" e di una poesia che tlasfiguli la piatta rcaltà attraverso la ftuìone e lìmmagina-zione. La cdtica foscoliana è di grande impoúaìza stodca, perché segna iI distacco da tur tipo drcdtica erudita, retoúca e precettistica che dominava nel Settecento e l'injzio di ruÌa considela-zione storicistica deì fatti lettenxi, che vengono vìsti come espressione di una personalità e drun epocit sronca.

XISF un."".a da Rimini

1. psìffi ... a.rt: ]a Passiane d'úarc donina tntennente la vita det dueaîtantt, 1nnjqtenE canre I latt.

Dlscofsofu composto preva enternente n€ l825estampato nparte nqLre'anfo.

La colpa è puúficata daìÌ'ardore della passione, e la verecondÌa abbellisce la confessionedel la ìrbidLne: e rn tut tr que rersr la compa,srone p.rre I uni(a Mu.a:

Francesca, i tuoi martlriA lagrimar mi fanno rrisro e pio.

I . . .1

CLIV Non sÌ tosro la passione incomincia ad assumere I'onnipotenza del fator, ed operacome fosse la soia divìnità della vita, ogni tinta d'impudicìzia, d'infamìa e di colpa dile-guasi. l'a umana pìetà che nelle sciagure inevìtabili è mista a terrore, s'esalta per cuoncreati a sentire si latalmente e a patire con forze pì,: che moÍali. tn quest'unìca osserva-zione il genio de' Greci trovò quasi tutti glì effetti magici della tragediar. Dante audacìs-simo, perché sentivasi potentissimo fra i pittoú delÌa Natura, diede qualÌtà eroiche al-I'amore di Francesca, cosi che, bench'ella si vegga dannara, pare che si creda col suomisero amante non indegna del tutto di mandare preghiere e lagrÌme a Dio. Uscendodalla Iolla de'peccatori camali agitari dalla bufera infernale,

ritico.imacoEgto

2, 8.nto .,, rn8.dh: ne b PoeÙca Arstot€le afiefna chè La faSedia susciia ne0 spettatorc p €ta e terrorc ed olf ene cc

sl la cabrsL, c oè la purlf cazione dal e pa$

Percorso 3 Ugo Foscolo

Page 79: L'età napoleonica

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La Critica

: : I Vi t i lo l t4asiel lo

r \ Jsìone e ponucl ta nel te urd.zt(: r ' t uta : f tefpr-aLazo. n.Ne.en:esche .he nssl .ùrnr a( r . tàoùrode eGf.zre n.n . lmprotreesn oa nre.ess et

: l . P. .n.s.eb:nsìúnavr)Òr1.ì(evas!a, aro.nlàd f f ! !a6, nJn d:a-ai t remcnCod be ezraeda, l r d, ,dr , !rsLar.or:às orp.nead rn espef enrasl . r .ae Do t . ; qù-" aaè eqr. t reaoqr-"ss?ÈdrNapùe!f . edassù1--rr-" , ran.

ì ! rè i ! i i lúczo.r l .o. , l úìa. . .1-"sta/orcde piesente-èd rr dea e e ler iat , ra , .1 e!s. Ì . , te,raqf. ! - , raaÉnt, . t ùn: . t . ! n [e eTza Fns.oo esp m. s! . f 1JL. d ulasoc elà ! . -"11: e. ] .ppress,ra. n.L s s.aìe.ar i ! l mpù s fer . .

r ì r :1.n. fae analJrade J.moe aspúroi .aC!f i rC.epirùr; ì f r .hesùperqJet mpus run,rreerúp.L: r : ; . :€ r lù i i e 6ra7r. poss€con. !n r lqet t

" . s l i fcd: . po 1. . C.ùÈs ,rede. d s. . rs. de rr Lù, a, e la conf

: . tce:eîCeap.esa.s.r)anareeorosp!. f . r1dùeesfress/e. . . i ! t r3 l t ] t lm.re.o! .dear l .s j r r r€.€t1-"- . . r i d nar.a de elora. ' t , r r rc mlment.s: . r . ! .

EI,rtgaf),rTlOIt

I Qu.llà lsapienza solle.ita del ùiglioramento e d€lper iezionamento del la v i taso. ia le ' , che al imehta sotLe.raneamente la ragiof epoelica d€l canne, non puòidenrLl icaîs i dar€ le pr.ùesse -

'h un m€ssaggio

poLi t ico posi l jvo", na faiutt uno con unà prassi mitopoiet icar .he neì l " idoleg

aiaùentLt' e nella slruuurazion. di un mrù.o Edcn dibelle::a, di pe èzione . di ar-ùrLrnia Lrascrjve il suo giudizio sul presente, ,l liliulo di

oppr€ssrva evrol€nta. e .orrelat ivanente laspirazrone ad un piùumano ordine del mondo,.u ' presiedano le ani del l .pace e Lc v i r rù d. l la.om,passùne e del pudore.IL poema non è, nella sua essen:a. nel suo srgnifìcato ull imo, che una cel ibrazioneciei Mloli della crvil(à' inr€sa cohe p€renne superîúento c legÌ i is t int i bel lurni eguen.i d.ll'u.rnio, .ome as-sidua ncerc. di un amlonia'

la quale sr pon. coùe meu-fora e snDbolo di dominiodelle passloni egoisti.he edanrisociali e londamenro diuna prir <nùter . razionalÈ,pacata e umana dimensionedeì vLvere, una ceìcbr.ìzion€.ul la coscienza sempre presente della auual€ pr€.arieÌadi +rei valori coniens.e ink!nazrone .li aspiraznrne do,lente, trasftrmando l ùìno in

[ . ] I -o sfondo, infarr i , e r lpresupposto srrù(ural€ sucùr si reg|e lalta srÌlizzazione milogralica delle Grdzi. ècost i tuì to dal la angosciata.oscrenza della naruraìe ferocia degl i uomini , <nao al lepr.de | . I Èd al la guerra, edopo bren di sa i alla morrc,, dalla rragedLa dei <fighdÈlla le.m / duellanti a pre

Sr LraLla cl1 una pessLhisrìcavalutazDne della condizioneuùana, a .ui ì articolarsr inlemini vichiàni o conunqueant i rouss€auianrr , e c ioè i lprc iet tars i nel la prcisror ia

Le modo d essere deìla realtàuùiana, lungr dal rorlierc incidenza d artualirà, conferiscela (onsisrenza dr un dalo assÒluto e pernanente prÒpri()per.bé haÌrnrle e Étfuzronale" I lCosì il passalo hltico si saldaal pr.senrer nel segno di unaùehmùabile eredità di viol .nze e di s.ùgue che parepresi€dere, oggi nÒn mcno direri, aLl organizz!:rone dcllaso.reu umana e aL rapport{)

E sù questo assillo onore delpresente vlolerto. cosi deEodi umon storici e di risemrnentr pol i l lcL, nrorna assrduamente il Fosci)lo, costellandone i l poema . luasi asortol ih€ar€ un r i fer imehtocostlnre a1l'artualirà, tsp.rroàlla quale la conremplàzioned. l l unL\ erso l iberaro e r .dento del le crrzr . s i ponecoùe termine di n isura,srruD€nro di ogge(iva conrcstazron€ e ad un le.rPo com. nlugio c evasione I

:

l

nti politici

. laI lúro. laslold,4ndl is id. l l .nrur iu.di , i . t r i .hedA||r( ; td. t . ,Jo! .ahdn..in

^ l lgeÌus Nons, n 1 l 2 l l . 1969 toe roÌ i i ro lÒ l l f l r r r . ta rr , r .d. n l n i r i . Lr r r , rur

-sajgr 5r F.s..lo . V.r8d. Lrgu.r, Lrapoli 1984. tJj a5 57)

' Frùsi niropoi.rica: pro.ed eito d rcazoned nl: \rchiani... amirousscaùiaùi: lrao ie a screrza tuoia avela'::pesentato !manb 0fi.n 1!a ne a sLa Iero. è best; e, Rousseau.ìerra ùece abontàde ronraa ofatod fatúG

3.pas*lo, . .preseni . ra uoea ye5r10215t, i .Lr arevocazcòdóB o ."d".oo o o 'o o"c

Percorso 3 ljgo Foscolo