le immagini mentali nella scienza cognitiva classica corso di scienze cognitive a.a.2011/12 prof....
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Le immagini mentali nella scienza cognitiva classica
Corso di Scienze Cognitive a.a.2011/12
Prof. Iachini
Immagini mentali
“Debole sensazione” che si attiva nella mente in assenza dei corrispondenti stimoli
sensoriale grazie alla memoriaHolt, 1964
Capacità di imitare lo stato di attivazione che si verifica quando percepiamo un evento
* Rappresentazione dell’informazione basata su simboli
•Scienza cognitiva classica
* Meccanismo di simulazione per guidare l’azione
•Nuova scienza cognitiva
Come sono rappresentate le informazioni nella mente?
Cuore della scienza cognitiva dibattito sulle immagini mentali
Concezione classica cognizione come manipolazione computazionale di rappresentazioni espresse in linguaggio
simbolico (es. Mentalese di Fodor, 1975)
Come viene rappresentata l’informazione nella mente?
Codice unico interlingua, simbolico
Codice duplice proposizionale e analogico
Controversia analogico-proposizionale
La teoria classica
Teoria classica della rappresentazione di Palmer (1978): codice arbitrario che combina dei simboli discreti in modo da rappresentare certi stati del mondo
dualismo: tra percezione e cognizione, tra azione e cognizione, tra corpo e mente
dati provenienti dai recettori sensoriali materiale grezzo tradotto in simboli amodali, astratti i processi cognitivi trattano i simboli
Qual è la natura delle immagini mentali?
Controversia: quali tipi di simboli catturano meglio le proprietà delle immagini mentali (IM)
Non si nega esistenza di IM ma:
- hanno caratteristiche funzionali e strutturali specifiche (codice analogico)
-sono l’epifenomeno di altri processi
(codice proposizionale)
I due codici
Codice analogico: basato sul punto simil percettivo
associato per somiglianza
Codice proposizionale: basato sulla proposizione astratto
associato per convenzione
Un esempio proposizionale
“Il libro è sul tavolo”
Rappresentazione linguistico-proposizionale(libro, tavolo) sopra1. simboli discreti
2. simbolo separato per la relazione3. regole grammaticale di combinazione di simboli
4. astratta5. nessun mezzo spaziale
Un esempio analogico
“Il libro è sul tavolo”
Rappresentazione analogico-figurale1. nessun simbolo discreto
2. nessun simbolo separato per la relazione3. no regole di combinazione
4. concreta5. è necessario un mezzo spaziale
Da Giusberti, 1995
La concezione analogica
Immagini mentali: rappresentazione simile alla percezione in assenza di stimolazione sensoriale
Le informazioni non verbali in modo analogico
Le informazioni verbali in modo proposizionale
(Kosslyn, 1980; 1983; Paivio, 1971; 1986)
Rappresentazione analogica figurale, simil-percettiva, ha proprietà metriche, è simile a ciò che rappresenta
Significato somiglianza
Doppio codice
La concezione proposizionale
Sia le informazioni verbali che non verbali sono rappresentate in un codice astratto, proposizionale
(Anderson, 1983; Pylyshyn, 1973; 1980; 1081)
Codice unico “interlingua” che fa da supporto sia a immagini che parole
Significato convenzione
Immagini e percezione
Analogicisti: dimostrare l’analogia tra immagini mentali e percetti prova che codice immaginativo ha caratteristiche specifiche, che è
diverso dal codice proposizionale
Dimostrazione sperimentale: manipolare un’immagine mentale produce effetti simili alla manipolazione di un’immagine o oggetto concreti
Rotazione mentale e mental scanning
Dati comportamentali
Esplorazione mentale: il TR aumenta all’aumentare della superficie esplorata
Rotazione mentale: il TR aumenta all’aumentare della rotazione effettuata
Manipolare una IM come se fosse un oggetto percepito
Le IM conservano le caratteristiche metriche di ciò che rappresentano
Somiglianza immagini mentali - percezione
Le critiche proposizionaliste
Proposizionalisti (Pylyshyn 1973; 1980; 1981; 1984)
I risultati degli esperimenti non dimostrano equivalenza IM-percezione:
-i soggetti simulano ciò che accadrebbe se realmente vedessero
-influenza di bias sperimentali e aspettative dello sperimentatore
-conoscenza tacita (leggi fisiche spazio/tempo)
-penetrabilità cognitiva: la modificabilità del processo in base a credenze, opinioni ecc.
Le conseguenze teoriche
- Le rappresentazioni sottostanti le IM non sono simili a figure (picture-like) ma piuttosto una descrizione astratta e proposizionale
formato unico codice interlinguaProva della non appartenenza all’architettura cognitiva:
penetrabilità
la modificabilità del processo in base a credenze, opinioni ecc.
Dunque IM come epifenomeni
La replica degli analogicisti
Risultati robusti anche contrari a credenze taciteRisultati non modificati da credenze e aspettative
Es. lavori sulla metaimmaginazioneDenis e Carfantan (1985; 1986; 1990)
Es. “se ti chiedo di ispezionare un’immagine mentale, il tempo necessario è proporzionale alla distanza esplorata”
soggetti: non predicono i risultati sperimentaliconfuta argomento conoscenze tacite
La questione metodologica
I risultati possono essere risultato di un bias procedurale
(e.g. Mitchell & Richman, 1980)
Es. nei compiti di mental scanning soggetti capiscono che sperimentatore si aspetta relazione spazio/tempo
MA: Jolicoeur e Kosslyn (1985): aspettativa sperimentatori relazione a U spazio/tempo
Risultati linearità
Le conseguenze teoriche
Le IM sono una forma di rappresentazione non proposizionale, simile a figure
(Kosslyn 1980; 1983; Shepard, 1975; Shepard & Cooper, 1982)
Le IM appartengono all’architettura cognitiva
specificità strutturale (rappresentazione) e funzionale (elaborazione)
Il doppio codice di Paivio
2 sistemi di codifica indipendenti: verbale e non verbale, ciascuno con un codice peculiare
Paivio (1971, 1986)
Logogens = unità di cui è composto il sistema verbale
informazioni di cui ci serviamo quando usiamo le parole
operano in modo sequenziale: es. parole di una frase
Imagens = informazioni di cui è composto il sistema non verbale oggetti naturali, operano in modo sincronico, possono generare
immagini mentali associate
Il modello di Paivio
Stimoli verbali Stimoli non verbali
Stimoli sensoriali
logogens imagensSistema verbale Sistema non verbale
Connessioni referenziali
Risposte verbali Risposte non verbali
Le connessioni tra i 2 codici
Informazione in entrata: verbale o non verbale sistema sensoriale rappresentata nel sistema verbale o non verbale
Connessioni referenziali tra i due sistemi:
es. tavolo: formazione dell’immagine e poi descrizione
valore d’immagine = facilità con la quale qualcosa induce un’immagine mentale
Es. mela vs astoricità
Le prove sperimentali
Paivio (1965): apprendimento di coppie associate
coppie con 2 termini concreti, 2 astratti, primo concreto e secondo astratto e vs.
Compito: dato il primo termine devono ricordare il secondo
Risultati: apprendimento migliore quando entrambe concrete, peggiore quando entrambe astratte; migliore se primo termine
concreto anziché astratto
Spiegazione: parola astratta: codificata solo tramite il sistema verbale; concreta: con entrambi
Immagini e percezione
Dimostrazione dell’analogia tra immagini mentali e percetti prova che codice immaginativo ha caratteristiche specifiche, che è diverso
dal codice proposizionale
Dimostrazione sperimentale: manipolare un’immagine mentale produce effetti simili alla manipolazione di un’immagine o oggetto concreti
Rotazione mentale e mental scanning
Rotazione mentale
Shepard e Metzler (1971): coppie di disegni di oggetti che differivano per rotazione angolare (da 0° a 180°, intervalli di 20°)
Compito: sono uguali o diversi?
Risultati: tempi di reazione aumentano al crescere della rotazione mentale necessaria per allineare gli oggetti
Corrispondenza puntuale tra gli stadi di cambiamento di posizione dell’oggetto fisico e immaginato
isomorfismo di II ordine immagini-oggetti reali
Quindi: -rotazione funzione specifica di IM
-funzione simil-percettiva
Mental scanning
Kosslyn (1973; 1978): paradigma del mental scanning (esplorazione mentale)
1973: esplorazione di parti di un oggetto
Risultati: TR aumenta a aumentare di distanza esplorata
Critica: confusione tra distanza e parti interpolate
La mappa dell’isola
Mental scanning= modo per valutare le proprietà metriche di mappe spaziali mentali
Memorizzazione della mappa di un’isola con 7 luoghi (palma, albero ecc.) a distanze diverse, senz aoggetti interpolati.
Compito: formarsi un’immagine della mappa ed esplorarla immaginando di andare da un punto all’altro
Risultati: il tempo necessario per effettuare la scansione mentale tra 2 oggetti aumenta in modo lineare all’aumentare della distanza tra questi
oggetti
Studi sulle immagini uditive
Halpern (1988): studio di canzoni con la stessa metodologia
Ipotesi: le immagini uditive si estendono nel tempo come quelle visive nello spazio
Immaginare una parola all’inizio, poi immaginare di cantare la canzone fino ad un’altra parola: i tempi di reazione aumentano con
l’aumentare del numero di battute tra le parole considerate
Nello spazio 3-D
Pinker e Finke (80): 4 animali giocattoli appesi a dei fili in un cilindro di plastica.
Compito: mental scanning
Risultati: effetto della distanza vale anche per immagini tridimensionali
Critiche al mental scanning
Pylyshyn (1981):
attribuzione delle proprietà metriche dell’immaginato all’IM
IM non HA distanza e velocità
IM rappresenta distanza e velocità
T = f (d1, v1)
Tempo: risultato delle operazioni sulle rappresentazioni NO
Alternativa: conoscenza tacita leggi fisiche
La risposta di Kosslyn
I risultati del mental scanning derivano dalle proprietà metriche specifiche del “mezzo” mentale in cui si attivano le IM
Risultati confermati in diverse condizioni e setting sperimentali
L’effetto MENTAL SCANNING:
Il tempo per esplorare immagini mentali è linearmente relato alle distanze esplorate
Le immagini mentali incorporano le proprietà metriche di ciò che rappresentano: le distanze relative tra gli oggetti
somiglianza di rappresentazioni spaziali basate sudiverse modalità sensoriali :
Percezione visiva (Kosslyn, Ball & Reiser, 1978)Descrizioni verbali (Denis & Cocude, 1989; 1992; 1997)Esplorazione tattile (Kerr, 1983; Röder & Rösler, 1998)
Locomozione (Iachini, Ruggiero, Gnisci, 2006) (Iachini & Giusberti, 2004)
Quali proprietà metriche?
Mental scanning le IM incorporano le proprietà metriche di ciò che rappresentano
Quali proprietà metriche?
-Sole le distanze relative (proporzionali)?
precedenti esperimenti
-anche le distanze assolute (grandezza assoluta)?
Nostro esperimento: confronto tra mappe di diversa grandezza assoluta
Setting: distanza senza punti interpolati
Fase di apprendimento:
osserva e cammina lungo il perimetro per 5 volte
Fase di test: soggetti bendati e istruiti a “immaginare di andare” da una 1° a una 2° posizione
Misura: tempo di scanning
.50, 1.5 .75, 2.25
2.53, 7.76 3.8, 11.39
1.69, 5.07
1.125, 3.75
Percorsi di 2 grandezze diverse
Risultati2-vie,interazione
F(5,140)=8,85; p<,0000
DISTANZE (M)
TE
MP
O D
I S
CA
NN
ING
(S
EC
)
0
2
4
6
8
10
12
.50, 1.5 .75, 2,25 1.125, 3.75 1.69, 5.07 2.53, 7.59 3.8, 11.4
PERCORSO GRANDE
PERCORSO PICCOLO
Effetto grandezza relativa (linearità distanza/tempo)
Effetto grandezza assoluta (grande > piccolo)
Il “meccanismo” condiviso IM-PERC
Farah (1985; 1989)
-individuare un meccanismo condiviso per IM e perc
-dimostrare che si pone a livello del mezzo analogico
In che modo: le IM interferiscono, anticipano i percetti
Logica: se c’è interferenza DEVE avvenire in un luogo comune
Immagini come anticipazioni
Podgorny e Shepard (1978)
Immaginare una lettera sovrapposta ad un reticolo presentato o presentazione di una
lettera
Compito: decidere se un punto era in una cella coperta dall’immagine mentale della
lettera F
Compito eseguito accuratamente sia con lettere immaginate sia effettivamente
presenti
Le ricerche di Farah
Farah (1989): le immagini mentali possono servire da anticipazioni
Stesso compito del precedente, ma asterisco presentato per breve tempo
Compito: decidere se l’asterisco è stato presentato o no
Asterisco rilevato più spesso nell’area della cella coperta dalla lettera immaginata
La presenza di un’immagine mentale rende i soggetti meglio preparati a identificare la presenza di uno stimolo
IM e figure ambigue
Se IM simili alla percezione, allora le IM delle figure ambigue dovrebbero avere interpretazioni
alternative Chambers e Reisberg (1985): ai soggetti viene
spiegato cosa sono le figure ambigue-figura ambigua anatra/coniglio: richiesta di
formare un’immagine mentale-Richiesta di invertire la figura anatra/coniglio:
non sono in grado ma la sanno disegnare accuratamente
Emergono nuove proprietà?
Le IM non sono ambigue ma hanno un’unica interpretazione differenza dai percetti (v. Pylyshyn)
Critica di Finke, Pinker e Farah (1989): richiesta di
generare un’immagine passando attraverso studi intermedi
Risultato: immagine che riescono a identificare
Durante la costruzione di un’immagine emergono delle proprietà, le proprietà emergenti (Pinker e Finke, 1980)
Creatività?
Cosa sappiamo
Le IM sono:
-rappresentazioni figurali-analogiche
-conservano proprietà metriche
-strutture in MBT
-consapevoli
-controllo volontario
Come si formano?
Quali funzioni esercitano?
Il modello di Kosslyn
Kosslyn e Schwartz (1977), Kosslyn (1980; 1983): modello basato su analogia con programmi grafici
Informazione conservata in formato digitale in MLT ma dispiegata a mappa su uno schermo formato da pixel
IM derivano da informazione conservata in MLT, attivata in visual buffer
Visual buffer struttura della MBT analoga a schermo, basata su punti
“funziona” come uno spazio fisico
Immagine “mappa” che specifica una configurazione di punti nello spazio
Lo schermo
ab
c
a= posizione
b= assi cartesiani
c= distanza
La struttura delle immagini
Due componenti:
Rappresentazione di superficie
Rappresentazione profonda
Rappresentazione di superficie: immagine “quasi-pittorica” attivata nel visual buffer (nostre IM introspettive)
Le caratteristiche delle IM derivano dalle proprietà del mezzo spaziale: per questo dimensioni, distanze, forma
Caratteristiche del visual buffer
Visual buffer analogo a schermo visivo:
-Forma di tipo elicoidale e estensione limitata
(immagini debordano dallo schermo)
-focus ottimale al centro
(IM + chiara al centro sfumata in periferia)
-Risoluzione (acuità) limitata
(+ difficile distinguere dettagli di IM piccola)
-tendenza a dissolversi
(IM transitorie)
La struttura profonda
Informazioni conservate in MLT su cui si basano le IM
2 tipi:
* Informazioni letterali o analogiche
Informazioni visive: forma schematica dell’IM e parti
*Informazioni proposizionali
Informazioni astratte: descrizioni dell’IM, parte di essa, specifica di grandezza, categoria sovraordinata
I processi immaginativi
Generare un’IM formare rappresentazione di superficie in MBT sulla base di informazioni in MLT
Picture: da IM literal a IM di superficie
Find: accesso a informazione proposizionale
Put: colloca le parti, grandezza
Image: coordina
Ispezionare un’IM spostare attenzione lungo IM
Trasformare un’IM ruotare, ingrandire ecc.
Utilizzare un’IM usare Im per compiere operazioni mentali, es. problem solving