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1 Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino Il corso di Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa,inevitabilmente condizionato ed arricchito da un contesto in costante e rapida evoluzione, è molto articolato. Prevede nuovi approfondimenti e un numero significativo di testimonial aziendali. Per aiutare gli studenti frequentanti a perfezionare la capacità di metabolizzare i contenuti del corso, questa lezione sarà dedicata alla filosofia e alla tecnica delle mappe mentali, con esempi di mappe costruite sui contenuti del corso. Le mappe mentali per apprendere e comunicare 15 marzo 2012

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1Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Il corso di Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa,inevitabilmente condizionato ed arricchito da un contesto in costante e rapida evoluzione, è molto articolato. Prevede nuovi approfondimenti e un numero significativo di testimonial aziendali.

Per aiutare gli studenti frequentanti a perfezionare la capacità di metabolizzare i contenuti del corso, questa lezione sarà dedicata alla filosofia e alla tecnica delle mappe mentali, con esempi di mappe costruite sui contenuti del corso.

Le mappe mentali per apprendere e comunicare15 marzo 2012

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2Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Introduzione

Questa è la mappa mentale degli argomenti che affronteremo durante la lezione per contestualizzare il metodo delle mappe mentali nell’ambito del programma di Pianificazione dei Media.

Il 30 marzo avremo la possibilità di confrontarci con due ricercatori spagnoli della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università spagnola di Córdoba: Juan Manuel Muñoz González e e Rocío Serrano Rodríguez. Per saperne di più leggi

http://mappementaliblog.blogspot.it/2012/03/mappe-mentali-alluniversita.html

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3Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati A.A. 2010-2011 Le mappe mentali - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Cominciamo...

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4Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Un mondo complesso

Stiamo vivendo un momento senza precedenti, dove tutto si trasforma più rapidamente di quanto riusciamo a comprendere.

Nel mondo che sta emergendo, la complessità è una condizione irriducibile quanto ineluttabile che, se da una parte genera confusione e incertezza, dall’altra ci offre nelle attuali trasformazioni sociali, economiche , politiche e culturali, la possibilità di ripensare noi stessi in modo nuovo.

E’ importante distinuguere ciò che è complesso da ciò che è complicato.

Complesso deriva dal latino cum plexum, dove plexum significa “intrecciato”, “composto da più parti, interdipendenti tra loro”. La sua origine latina rimanda ad “abbraccio” e “abbracciare”.

Complicato, invece, significa “difficile, intricato, confuso”, “difficile da affrontare e da capire, che ha e pone problemi”.

Spesso utilizziamo il termine “complesso” in un’accezione negativa, come sinonimo di “difficile/difficoltoso”, ma la complessità è un bene, il problema sta solo nel renderla esplorabile, praticabile .

Il filosofo americano Mark Taylor nel libro Il momento della complessità affronta il tema della complessità come un momento straordinario che stiamo vivendo e dove i sistemi e le strutture che hanno a lungo

Nel Guggenheim Museum di Bilbao (1997) di Frank Gehry è palpabile, invece, il cambiamento che sta avvenendo: non linearità, disordine, forme vitali sempre mutevoli che co-evolvono con l’ambiente.

Lungi dall’essere una struttura statica, l’edificio di Gery è un evento complesso in fieri. Le sensazioni di complessità e mobilità si trasmettono dall’esterno all’interno. Invece di decontestualizzare la struttura isolandola su un piedistallo come aveva fatto Mies van der Rohe, Frank Gehry immerge il suo edificio nell’ambiente urbano.

organizzato la nostra vita mutano a una velocità senza pari. Una metamorfosi così rapida e invasiva rende necessari nuovi modelli di comprensione del mondo e della nostra esperienza.

Per descrivere il passaggio da un mondo strutturato in base a “griglie” a un mondo organizzato secondo delle “reti”, Taylor utilizza le opere di due architetti.

Nel Seagram Building (1958) di Mies van der Rohe sono visibili gli ideali della linearità, dell’ordine, della razionalità tipici del pensiero occidentale figlio della scienza classica.

Seagram Building (1958) di Mies van der Rohe Guggenheim Museum di Bilbao (1997) di Frank Gehry

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Pianificazione dei media: un processo complesso

Il concetto di complessità è stato più volte richiamato durante le prime lezione perchè è un elemento caratterizzante il processo di pianificazione dei media.

La crisi economica mondiale ha accelerato il processo di trasformazione del sistema dei media già in atto, modificandone alcune direttrici. Si è verificata una metamorfosi inattesa secondo il paradigma della moltiplicazione e integrazione dei media con l’assotigliamento dei confini tra i mezzi e tra i generi della comunicazione.

Per comprendere questo scenario è necessario un approccio che consenta una visione a 360°.

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La conoscenza tra ordine e caos

Un mondo così complesso, in equilibrio tra ordine e caos e in continua trasformazione, richiede un cambiamento anche nel nostro modo di organizzare e rappresentare idee e saperi.

Il filosofo francese Edgar Morin , in un’intervista rilasciata il 25 aprile 2008 al quotidiano La Repubblica, alla domanda “Perché il concetto di complessità le è sembrato da subito decisivo?” così risponde:

(...) I problemi importanti sono sempre complessi e vanno affrontati globalmente. Se voglio comprendere la personalità di un individuo, non posso ridurla a pochi tratti schematici. Devo necessariamente tenere conto di molte sfumature, spesso contraddittorie. Lo stesso vale per la situazione del pianeta, per comprendere la quale si devono tener presenti molti parametri. Insomma, la realtà è complessa e piena di contraddizioni che sono una vera sfida alla conoscenza. Per affrontare tale complessità, non basta semplicemente giustapporre frammenti di saperi diversi. Occorre trovare il modo per farli interagire all’interno di una nuova prospettiva (...)

Nel libro Una testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero Edgard Morin scrive:

(...) Una testa ben fatta è una testa atta a organizzare le conoscenze così da evitare la loro sterile accumulazione. Ogni conoscenza è una traduzione e nello stesso tempo una ricostruzione (a partire da segnali, segni, simboli) sotto forma di rappresentazioni, idee, teorie, discorsi. Il processo è circolare, passa dalla separazione al collegamento, dal collegamento alla separazione, e poi, dall’analisi alla sintesi, dalla sintesi all’analisi.

verbo la mente si è riservata la proprietà esclusiva, così che nel significato proprio cogitare vuol dire raccogliere, cioè cogere, nella mente, e non altrove (...)

Il pensiero, quindi, non è che un puzzle in continuo movimento, dove forme, modelli e schemi emergono da pezzi spesso irregolari. Si può parlare di un procedimento complesso, dove immagini, concetti, e schemi lottano per adattarsi gli uni agli altri, i pezzi del puzzle formano delle reti dove le trasformazioni che accadono in un certo momento e in un certo luogo si ripercuotono lungo tutta la rete.

Sant’Agostino nell’opera autobiografica Confessioni riflette sul concetto di conoscenza e apprendimento

(...) Apprendere delle cose altro non è che raccoglierne col pensiero i frammenti sparsi disordinatamente nella memoria, e in certo modo prendersene cura, prestando loro attenzione: in modo da poterle poi avere come a portata di mano nella memoria stessa, docili all’intenzione consueta, invece di lasciarle soltanto latenti, disperse e trascurate. E quante cose di questo genere porta in sé la mia memoria, già ritrovate e come ho detto quasi a portata di mano, cose che abbiamo preso e conosciamo, come si usa dire. (…) Raccogliere le cose per poterle conoscere. Raccoglierle cioè come se fossero disperse – da cui l’origne del verbo cogitare. Cogito infatti sta a cogo (raccolgo) come agito ad ago, factio (pratico, faccio abitualmente) a facio. Ma di questo

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Studiare comunicazione: un nuovo progetto

L’importanza di cogitare e organizzare il sapere in una nuova dimensione è sottolineato dal Prof. Mario Morcellini:

(...) Ma cosa vuol dire, concretamente, studiare comunicazione oggi?

In primo luogo, vuol dire fondarsi sui saperi intedisciplinari fino ai baricentri più avanzati di un patrimonio scientifico che, nel panorama internazionale, è protagonista di una continua espansione.

In secondo luogo, significa riuscire a rilanciare questa dimensione teorico-critica entro una sempre aggiornata conoscenza dei settori, delle tecniche e dei linguaggi che governano le diverse espressioni della comunicazione, a fronte dei cambiamenti senza precedenti della contemporaneità.

Infine, di imparare a riconoscere i meccanismi – potenti, ma spesso impercettibili – di insediamento della comunicazione nelle menti e nei cuori delle persone, alla luce della centralità di media vecchi e nuovi nella vita di ogni giorno (...)

Il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale si presenta quindi come un ambiente formativo interdisciplinare, un vero e proprio “osservatorio” sulle tendenze dell’innovazione culturale contemporanea.

(...) Occorre rispondere soprattutto a una sfida: quella della comunicazione vissuta che, nell’esperienza formativa dello studente, è presto destinata a prendere il sopravvento sulla comunicazione solo studiata, mettendo alla prova la “Facoltà” di comunicare e costringendo a misurare sul campo i saperi appresi sui libri.

Anche sotto questo aspetto, i corsi in Comunicazione hanno avuto il merito di anticipare i tempi, sperimentando sulle tematiche culturali e comunicative – con tutti i rischi che si corrono in questi casi – una missione formativa connotata dall’integrazione profonda fra sapere e “saper fare”, oltre che da convinte aperture interdisciplinari. (...)

(...) Lo scenario nazionale e mondiale di fronte a cui ci troviamo è più che mai caratterizzato dai segni dell’instabilità e della crisi, ma anche da una ricchezza culturale senza precedenti: valori e fermenti che la comunicazione riesce a rendere visibili e a condividere sul palcoscenico di un mondo multiculturale e globale come non mai.

A partire da questa consapevolezza, l’obiettivo di saper leggere i segni del nostro tempo è il compito certamente complesso, ma indispensabile e vitale, che da sempre ci siamo dati. Ci auguriamo che i nostri studenti possano far proprio questo obiettivo, nella loro esperienza (...)

Anche il Corso di “Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa” ha come obiettivo quello di fornire agli studenti strumenti per conoscere i percorsi attraverso i quali si giunge alla elaborazione di un piano media e al suo monitoriaggio; capire i ruoli dei vari protagonisti che intervengono nel processo di pianificazione dei media e l’interdipendenza delle fasi del processo.

Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa

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Elaborare le informazioni: il radiant thinking

In un contesto così definito, ci chiediamo come affrontare le sfide del XXI secolo, come rappresentare il pensiero contemporaneo che si alimenta di nuove connessioni e deve “metabolizzare” sempre più informazioni senza perdere il senso dell’orientamento.

Le scienze cognitive e le neuroscienze hanno dimostrato che l’uomo non pensa per modelli lineari, eppure gli strumenti di cui dispone per concretizzare le idee seguono questa logica e le informazioni vengono strutturate in maniera sequenziale.

Un metodo per cambiare punto di vista e rappresentare il radiant thinking è quello delle mappe mentali ideato dallo psicologo inglese Tony Buzan agli inizi degli anni 70.

Una mappa mentale è la rappresentazione grafica del pensiero attraverso parole e immagini secondo una struttura gerarchico-associativa che si sviluppa in senso radiale.

Essa si basa sulla capacità naturale della mente umana di associare idee e pensieri in maniera non lineare ed elabora le informazioni in modo non solo logico e razionale, ma anche globale, creativo, intuitivo, emotivo .

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Il cervello: la struttura più complessa dell’universo

Il cervello umano è il sistema più complesso che conosciamo. Il pensiero, la memoria, l’apprendimento negli ultimi anni sono oggetto di studi e ricerche che hanno portato a raccogliere una quantità di informazioni come mai era accaduto nei secoli precedenti.

Il cervello fa parte dell’encefalo l’insieme di organi che controlla e dirige tutte le funzioni del corpo umano. Ha l’aspetto di una matassa di materiale spugnoso. In media, il cervello di un uomo adulto pesa un chilo e 300 grammi.

Il cervello è formato da cellule nervose chiamate neuroni. In un cervello umano ci sono 100 miliardi di neuroni che comunicano tra loro tramite impulsi elettrochimici. Da questa attività dipendono sia il funzionamento del nostro corpo, che la nostra capacità di pensare.

Lo strato più esterno del cervello è la corteccia cerebrale: una fascia di neuroni, spessa da 2 a 6 millimetri, che riveste la parte superiore dell’encefalo. La corteccia cerebrale è attraversata da un solco che la divide in due emisferi che collaborano grazie al corpo calloso, un fascio di fibre che mette in contatto le due metà.

Studi recenti, pubblicati nella rivista Mente & Cervello. Mensile di psicologia e neuroscienze nel

mese di novembre 2011, sono focalizzati sui percosi della creatività e stanno cercando di individuare le caratteristiche soggettive e i processi mentali alla base del pensiero creativo.

Secondo questi studi l’atto creativo richiede l’intervento di diverse strutture cerebrali così come evidenziato nell’immagine a destra.

La corteccia frontale favorisce la moltiplicazione delle idee tramite il pensiero divergente, grazie ai neuroni associativi, che favoriscono lo scambio fra i 6 strati della corteccia. La corteccia prefrontale permette di liberarsi da una strategia inefficace. Sotto l’effetto di un neuromediatore chiamato noradrenalina, secreto dal locus ceruleus, la corteccia parietale inferiore ci fa cambiare punto di vista su un problema, ciò che definiamo flessibilità mentale. E poi c’è il corpo calloso un fascio di fibre che collega i due emisferi permettendogli di dialogare al meglio e di produrre idee innovative.

All base di ogni attività cerebrale si trovano i neuroni o celleule neuronali, che sono l’unità costitutiva di tutto il sistema nervoso.

Spesso il cervello è stato paragonato al computer, anche se c’è una fondamentale differenza: il cervello grazie alla plasticità delle cellule neuronali, si programma da solo, apprende e può modificare la struttura e la funzionalità dei suoi elementi in base agli stimoli esterni ricevuti.

Immagine tratta da Mente & Cervello. Mensile di psicologia e neuroscienze. Novembre 2011

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Ogni neurone è composto da un corpo cellulare, detto soma, e da alcuni filamenti, i neuriti, di due tipi:

> gli assoni, preposti alla trasmissione delle informazioni > i dendriti incaricati sdi ricevere i segnali in ingresso dagli assoni di altri neuroni.

Il collegamento trai i vari elementi della cellula neuronale è garantito da giunzioni chiamati sinapsi, poste nella parte terminale dei neuriti.

Le sinapsi possono essere elettriche, quando ricevono e trasmettono impulsi elettrici. In questo caso il passaggio di informazioni è estremamente veloce. La maggior parte delle sinapsi del nostro cervello sono però chimiche e sono composte da tre elementi:la membrana pre-sinaptica, lo spazio sinaptico, la membrana post-sinaptica

La membrana pre-sinaptica è la parte che riceve l’informazione, sotto forma di impulso elettrico. Questo genera il rilascio di alcune sostanze chimiche, i neurotrasmettitori, che, attraversando lo spazio sinaptico, si legano a specifiche proteine della membrana post-sinaptica, dette ricettori. L’arrivo di questo segnale stimola gli ioni(molecole elettricamente cariche) della post-sinapsi, generando un nuovo impulso elettrico che verrà comunicato al neurone vicino, giungendo al soma.

Le informazioni ricevute devono raggiungere una certa soglia affinché il soma trasmetta agli assoni un nuovo segnale elettrico, detto potenziale d’azione. In caso contrario, il neurone rimane in stato di riposo.

Le autostrade del cervello

Nell’essere umano la rete neurale è complessa e organizzata: vi sono circa 100 miliardi di neuroni che ricevono ciascuno centinaia di migliaia di connessioni e che ne formano a loro volta in numero variabile. Raggruppandosi in base alla loro specializzazione, tale cellule formano dei circuiti che, insieme, formano la rete neurale biologica.

Attraverso la trasmissione di segnali elettrochimici da un neurone all’altro, gli impulsi nervosi viaggiono dal sistema nervoso periferico, che raggiunge tutte le strutture del corpo umano esterne allo scheletro, al sistema nervoso centrale, composto dal midollo spinale e dall’encefalo.

Come comunicano i neuroni?

Anche quando proviamo un’emozione o un sentimento, nel nostro cervello si verificano dei fenomeni elettrochimici. Sicuramente questa consapevolezza non toglie nulla al piacer di aver avuto un’intuizione geniale, anzi, può essere affascinante scoprire come ogni stimolo esterno, comprese le emozioni, venga comunque gestito dalle specifiche aree cerebrali attraverso la trasmissione di impulsi da un neurone all’altro.

Conoscere come funziona il nostro cervello significa farne un uso migliore e sviluppare le attività “metacognitive”.

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Guarda il video

NEURONS: HOW THEY WORKS

http://www.youtube.com/watch?v=c5cab4hgmoE

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La scrittura lineare, alfabetocentrica

Ritorniamo ora alla metafora architettonica utilizzata da Mark Taylor per descrivere il passaggio da un mondo strutturato in base a “griglie” a un mondo organizzato secondo “reti”.

Prendiamo l’opera di Mies van der Rohe e organizziamo il pensiero seguendo lo stesso modello lineare. Con la scrittura lineare rappresentiamo il pensiero su un foglio verticale rispettando la gabbia dell’impaginazione e utilizzando uno stile narrativo. Ii vantaggio è quello di esprimere il pensiero nel modo più possibile oggettivo, specifico, univoco; lo svantaggio è una rappresentazione del pensiero unidimensionale

dove i concetti sono nascosti tra le parole. Non emergono le parole chiave cioè quelle parole significative che ci consentono di fare associazioni tra diversi concetti, connettere le idee e attivare il processo creativo.

La struttura della scrittura lineare assomiglia al Seagram Building dove ordiniamo in scaffali le nostre informazioni dalla A alla Z. I piani sono tutti uguali, separati tra loro, ci possiamo muovere solo in lunghi e stretti corridoi non ci sono altri collegamenti. La struttura statica, con un inizio ed una fine, non favorisce la creatività e le associazioni di idee.

Ma la scrittura non è fatta solo di lettere, parole,

numeri, segni di interpunzione, ma anche da elementi come il colore , la dimensione, il peso visivo dei caratteri, lo spazio. La disposizione degli elementi nello spazio non ha soltanto fini di carattere decorativo, ma comunica al pari con le parole e i numeri.

Per dare conto di questa visione spaziale della scrittura Giovanni Lussu e Antonio Perri nel 2007 hanno pensato di coniare il termine sinsemìa

Per sinsemìa si intende la disposizione deliberata e consapevole di elementi di scrittura nello spazio con lo scopo di comunicare, attraverso l’articolazione spaziale, in modo ragionevolmente univoco e secondo regolarità.

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La scrittura radiale, sinsemica

Ora proviamo ad organizzare il pensiero seguendo una forma nuova che ricorda il Guggenheim Museum di Bilbao. Dal modello lineare siamo passati ad uno radiale che parte dal centro e si irradia verso l’esterno seguendo il metodo delle mappe mentali.

Per realizzare una mappa mentale partiamo dal centro del foglio, in posizione orizzontale, dove rappresentiamo l’argomento da sviluppare con parole e immagini. Procediamo in senso orario tracciando un ramo e poi un altro, e poi un sottoramo, sui quali scriviamo parole chiave accompagnate da immagini. Continuiamo creando legami fra un ramo e l’altro, fino a che non

costruiamo una trama complessa che rappresenta tutto il processo del nostro pensiero.

In una mappa mentale l’organizzazione sinsemica degli elementi di scrittura (parole chiave e immagini) permette di visualizzare correlazioni che con la scrittura alfabetocentrica, lineare e sequenziale molto difficilmente emergono. Per questo la mappa mentale favorisce il processo creativo che richiede un’alternanza tra pensiero logico e analogico, alla ricerca di un ordine che produca un senso nuovo.

Grazie alla grande quantità di associazioni possibili, ogni parola in una mappa è il possibile centro di un’altra mappa.

Leggendo e guardando una rappresentazione radiale si attiva anche l’emisfero destro perchè oltre le parole chiave ci sono i colori, i disegni e il movimento circolare induce la mente a generare nuove associazione e idee.

L’utilizzo delle mappe mentali consente di passare dalla scrittura lineare a quella radiale per poi ritornare a quella lineare così permettendo al pensiero di arricchirsi di nuove associazioni ed idee.

La struttura di una mappa mentale è analoga a quella dei neuroni, le cellule nervose attraverso le quali elaboriamo le informazioni.

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Le mappe mentali

Nel capitolo precedente abbiamo esplorato il modo in cui elaboriamo e ricordiamo le informazioni. Le scienze cognitive e le neuroscienze hanno dimostrato che l’uomo non pensa per modelli lineari e l’elaborazione delle informazioni avviene attraverso la rete neurale. Un metodo per rappresentare il radiant thinking è quello delle mappe mentali, messo a punto negli anni 70 dal cognitivista inglese Tony Buzan.

(...) L’espressione Radiant Thinking si riferisce ai processi di pensiero associativo che provengono da un punto centrale o si connettono ad esso ed è perciò una naturale funzione della mente umana. (...)

Cosa sono?

Una mappa mentale è la rappresentazione grafica del pensiero attraverso parole e immagini secondo una struttura gerarchico-associativa che si sviluppa in senso radiale. Essa si basa sulla capacità naturale della mente umana di associare idee e pensieri in maniera non lineare e permette di sfruttare al meglio le potenzialità del nostro cervello che elabora le informazioni non solo in modo logico, razionale, ma anche globale, creativo, intuitivo, emotivo.

Una mappa mentale attinge a tutte le abilità mentali: le abilità associative e immaginative provenienti dalla memoria; le parole, i numeri, le liste, le sequenze, la logica e l’analisi; il colore, le immagini, le dimensioni, il ritmo, i sogni a occhi aperti, la consapevolezza dello spazio.

Come si fanno? > Prendi un foglio bianco e mettilo in posizione orizzontale. Il foglio non deve avere nè righe, nè quadretti perchè linee già traccate disturbano e creano un rumore di fondo. Non avere soggezione del foglio bianco, rilassa la mente. Non usare subito la penna, ma scegli matita e gomma per avere maggiore libertà di cancellar e cambiare idea. I colori arriveranno in un secondo momento. > Scrivi al centro l’argomento da sviluppare. Utilizza non solo parole, ma anche immagini. In questo modo solleciti un vasto numero di abilità corticali e dai al cervello la libertà di aprirsi in tutte le direzioni e di esprimersi più liberamente e naturalmente. > Dal centro traccia i rami sui quali scrivere singole parole chiave. Procedi sempre in senso orario: • sui rami principali, scrivi le parole più importanti che

guidano lo sviluppo dell’argomento. Queste parole chiave sono le c.d. B.O.I.s – Basic Ordering Ideas e per individuarle è utile formulare delle domande. Ad esempio: Cosa ? Dove? Quando? Perchè?

• sui rami di II, III, IV e V livello, scrivi le parole chiave associate aiutandoti con delle domande. I rami sono curvi, cioè naturali e organici, e connessi tra loro in analogia alla struttura della rete neurale.

• è consigliabile organizzare le informazioni in 7+-2 B.O.Is in base al principio denominato da George Miller“chunking” secondo il quale la quantità di informazioni che siamo in grado di ricordare nel breve termine è di 7 “chunks” (blocchi di informazioni).

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19Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

• > Usa parole chiave per sviluppare l’argomento d’interesse, sceglile per la loro valenza evocativa oppure di associazione. In questa fase utilizza il vocabolario per conoscere il significato e le sfumature delle singole parole da selezionare con cura:• scrivi una parola per ramo la cui dimensione è pari

alla lunghezza della parola• scrivi in modo chiaro e leggibile, utilizzando anche

lo stampatello ed enfatizzando i caratteri di quelle parole che si vuole mettere maggiormente in evidenza

> Per massimizzare l’impatto perecettivo accanto o in sostituzione di una parola chiave disegna un’immagine, coerente con il tema della mappa, che sia evocativa in modo da stimolare le funzioni cerebrali e aiutare il richiamo delle informazioni > Arricchisci le parole e le immagini con colori brillanti e vivaci, usandone almeno tre. Per il cervello i colori sono stimolanti quanto le immagini poichè sollecitano i processi associativi, aiutano la memorizzazione e apportano energia al pensiero creativo. >

*** Ripassa le regole del mind mapping con la “Mappa mentale in 6 mosse” realizzata durante la lezione.

*** A destra la mappa mentale della lezione da completare con le parole chiave che per te sono più significative

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20Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Ricapitolando l’idea principale è posta al centro del foglio bianco mentre le idee collegate ed altri dettagli vengono legati secondo una geometria radiale. Si parte dal centro e si procede (in senso orario) verso l’esterno in tutte le direzioni, inserendo nuovi concetti, creando legami con quelli in precedenza già inseriti ed arricchendo la rappresentazione con colori ed immagini chiave.

La mappa mentale è un modo semplice per organizzare i pensieri. Possiamo paragonarla alla mappa di una città: il centro è il cuore della città, e rappresenta l’idea più importante; le strade principali, che si dipartono dal centro, rappresentano i pensieri principali; le strade secondarie o ramificazioni, corrispondono ai pensieri secondari e così via. Le immagini o le forme speciali possono indicare siti di interesse o idee particolarmente significative.

Proprio come la pianta di una città la mappa mentale permette di:

> avere una visione globale di un argomento > pianificare i percorsi, decidere dove andare oppure evidenziare dove si è già stati > raccogliere in una sola pagina una grande quantità di informazioni > trovare la soluzione dei problemi individuando nuovi percorsi creativi

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21Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Errori da evitare

Le regole indicate da Tony Buzan per realizzare una mappa mentale sono rigorose e all’inizio richiedono un po’ di attenzione.

Considerato però che la MM ha una forte connotazione soggettiva e un impatto evocativo, può accadere di “infrangere delle regole”. In questo caso cerca di mantenere la struttura comunque semplice e leggibile.

È importante non utilizzare il ramo come una riga del quaderno per scrivere un’intera proposizione.

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22Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

A cosa serve una mappa mentale ?

Grazie alla grande quantità di associazioni possibili, la realizzazione di una mappa mentale è un processo molto creativo che fornisce l’opportunità di organizzare tante informazioni e generare nuove idee, non pensate prima: ogni parola in una mappa è in effetti il possibile centro di un’altra mappa.

Leggendo e guardando una rappresentazione radiale si aiuta la mente a generare nuove associazioni e idee.

Un mappa mentale permette di pensare, organizzare, sviluppare idee e comunicare in modo semplice e creativo. Consente di visualizzare e raccogliere in un solo colpo d’occhio le informazioni.

Le mappe sono preziosi strumenti per l’innovazione e l’organizzazione perché aiutano a conciliare la fantasia con la concretezza, l‘intuizione con il metodo, il lavoro individuale con quello di gruppo.

Le mappe mentali mentali possono essere un valido ausilio per:

> attività di brainstorming > prendere appunti > produrre appunti > sviluppare la creatività > ricordare concetti fondamentali > favorire cooperative learning.

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23Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

http://www.videojug.com/film/how-to-mind-map-with-tony-buzan

Guarda il video

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24Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati Le mappe mentali per apprendere e comunicare - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Questa mappa sintetizza il programma delle lezioni di marzo durante le quali verranno utilizzate le mappe mentali per spiegare i diversi mezzi. Il 30 marzo saranno ospiti i ricercatori spagnoli della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università spagnola di Córdoba

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25Pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa - Prof. Marco Stancati A.A. 2010-2011 Le mappe mentali - Dott.ssa Roberta Buzzacchino

Nelle pagine che seguono

troverai indicazioni utili

per organizzare lo studio

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Dalle slide_sequenziali alle mappe_radiali

La lezione sulla Televisione domani sarà presentata attraverso l’ausilio di slide intervallate da “mappe di orientamento” che indicheranno le parole chiavi più importanti.

Ciascuna mappa non è completa.

Sarai tu, dopo aver letto il testo, a scegliere le parole chiave e immagini più significative per integrare il contenuto della mappa.

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Indice radiale

La lezione sulla Televisione è strutturata in 4 argomenti principali ciascuno dei quali è stato sviluppato con una mappa specifica.

Facciamo subito un esempio e prendiamo in considerazione il tema relativo alla normativa.

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La normativa > slide

La normativa relativa alla TV è spiegata nel dettaglio con 4 slide

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La normativa > mappa

Per organizzare il contenuto delle 4 slide in 1 mappa è stato scelto come criterio guida quello cronologico.

Ogni ramo principale è stato poi uteriormente sviluppato come vedi nella mappa successiva che puoi completare con le tue parole chiave e immagini.

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Visione d’insieme

Come puoi notare la presentazione dell’argomento TV è intervallata da mappe evidenziate da uno sfondo verde chiaro.

Nelle pagine che seguono le “mappe di orientamento”

Ciascuna mappa non è completa.

Sarai tu, dopo aver letto il testo, a scegliere le parole chiave e immagini più significative per integrare il contenuto della mappa.

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Per concludere...

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Nelle pagine che seguono troverai diversi esempi di applicazione del mind mapping realizzati dagli studenti dello scorso anno.

Se vuoi conoscere i particolari leggi

www.mappementaliblog.blogspot.com

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Esempio di mappa mentale che sintetizza parte delle slide del prof. Stancati

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Mappa mentale per preparare l’esame di Pianificazione dei media (Katia Vinciguerra).

Per saperne di pù leggi mappe_mentali_blog

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Tesi di laurea di Katia Vinciguerra progettata con le mappe mentali

Per saperne di pù leggi http://mappementaliblog.blogspot.it/2010/09/sperimentare-prototipo-una-tesi-radiale.html

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Mappa mentale del primo capitolo della tesi di laurea di Katia Vinciguerra.

Per saperne di pù leggi mappe_mentali_blog.

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Presentazione della tesi con prezi (Katia Vinciguerra).

Per saperne di pù leggi http://mappementaliblog.blogspot.it/2010/09/sperimentare-prototipo-una-tesi-radiale_22.html

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Katia Vinciguerra

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Tesi di laurea di Tiziana Fiamin progettata con le mappe mentali

Per saperne di pù leggi http://mappementaliblog.blogspot.it/2011/10/mappe-mentali-per-progettare-la-tesi-di.html

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Mappa mentale del primo capitolo della tesi di laurea

di Tiziana Fiamin

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Presentazione della tesi di laurea di Tiziana Fiamin realizzata con PREZI

Per saperne di pù leggi http://mappementaliblog.blogspot.it/2011/10/mappe-mentali-per-progettare-la-tesi-di_10.html

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Mappa mentale realizzata per preparare il colloquio di lavoro presso la Direzione Comunicazione e Promozione del Teatro Olimpico di Roma (Alessia Bellezza)

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Mappa mentale realizzata per una riunione di lavoro Direzione Comunicazione e Promozione del Teatro Olimpico di Roma (Alessia Bellezza)

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Mappa mentale realizzata per una riunione di lavoro Direzione Comunicazione e Promozione del Teatro Olimpico di Roma (Alessia Bellezza)

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Mappa mentale realizzata per una riunione di lavoro Direzione Comunicazione e Promozione del Teatro Olimpico di Roma (Alessia Bellezza)

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Mappa mentale per sostenere l’esame di English Business (Alessia Bellezza).

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Mappa mentale realizzata da un gruppo di studenti per sostenere l’esame Brand design.

Per saperne di pù leggi mappe_mentali_blog http://mappementaliblog.blogspot.it/2010/03/made-in-people.html

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Mappa mentale per preparare l’esame di Gestione e Organizzazione d’impresa (Simona Parisi)

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Mappa mentale per partecipare ad un project work. (Valentina Sergola e Maria Sacco)

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Mind mapping & Public Speaking

Per dare un esempio di applicazione del mind mapping nel public speaking nelle pagine seguenti si presentano le mappe mentali utilizzate durante Il Lab-Forum 2011 dal titolo Verso un’ecologia relazionale. Politiche di partecipazione e strategie di cittadinanza sociale organizzato il 1° dicembre 2011 dal FLAI-lab ISFOL FSE

Il Lab-Forum si inserisce nelle azioni tematiche del Fondo Sociale Europeo che si ricollegano a Europa 2020.

Scopo dei lavori è stato quello di focalizzare un set di strategie educative partecipativo-relazionali - destinate a istituzioni, cittadini, giovani - per incoraggiare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva finalizzata alla promozione della persona e dei beni relazionali.

Il Lab-Forum si è articolato in due sessioni: nella prima, i relatori hanno introdotto i temi dei Panel; nella seconda, si sono costituiti i Tavoli di approfondimento. Le attività sono state supportate da esperti di tecniche di facilitazione partecipativa.

Il pannel Organizzazioni e Persone:il Tempo e la Parola come beni relazionali ha visto protagonisti Marco Stancati, in qualità di relatore e Roberta Buzzacchino come facilitarice mind mapper.

Nelle pagine che seguono si trovano le mappe realizzate per la sessione formative con alcune note di commento.

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Questa mappa mentale è stata realizzata per sintetizzare il brief che gli organizzatori dell’evento ci avevano consegnato per preparare l’intervento.

Al centro della mappa è stato inserito il logo del FLAI Lab e nei rami principali gli argomenti da sviluppare.

La mappa è stata utile per focalizzare alcuni passaggi e avere una base sa cui partire .

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Questa mappa sintetizza gli argomenti sviluppati nella prima sessione formativa.

In un momento di grande cambiamento, come quello che stiamo vivendo, il Tempo e la Parola sono beni relazionali importanti che vanno tutelati e valorizzati con riferimento alle Persone e alle Organizzazioni.

Nell’era digitale è aumentato il Tempo libero e l’utilizzo della tecnologia ci porta ad una connettività di tipo always–on. La maggiore quantità di tempo disponibile ci rende molto più pratogonisti anche grazie alla rete di social network sempre più utilizzati.

In questo contesto assistiamo ad una metamorfosi della “parola” che assume diverse sfumature a seconda che si tratti di una parola “detta”, “scritta” o ancor più “digitale” che impone nuove regole e un nuovo galateo dovuto ad una multimedialità sempre più crescente.

I due beni relazionali sono stati poi analizzati dal punto di vista delle Organizzazioni nelle quali la Parola è cambiata, se si pensa all’aumento dei contenuti generati dagli utenti che segna una svolta nelle aziende o alle logiche 2.0 cioè l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito e l’utente (blog, forum, wiki, twitter, facebook, linkedin, foursquare, ecc.).

Tutto ciò ha portato anche dei cambiamenti nella comunicazione interna e nel marketing aziendale.

Nelle organizzazioni la nuova concezione del Tempo ha cambiato non solo il processo di produzione ma ha anche modificato la relazione tra azienda e consumatore così come testimonia il famoso Cultrein Manifesto che già nel 1999 dichiarava che “i mercati sono conversazioni”.

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A questo punto i partecipanti al panel sono stati invitati ad esprimere il proprio punto di vista su come le persone sono cambiate rispetto alle organizzazioni con riferimento ai due beni relazionali (Tempo e Parola).

Durante questo confronto è stato utilizzato il metodo delle mappe mentali per raccogliere le osservazioni di ciascun partecipante. Al termine è stata elaborata la seguente mappa mentale collettiva che può essere oggetto di ulteriore ampliamento e trasformazione

Dal confronto è emerso che le Persone vivono il cambiamento con punti di forza che fanno sperare in un futuro migliore (leggi ramo persone > punti di forza) a fronte dei quali non mancano alcune difficoltà perché è venuto meno il senso di appartenenza, c’è disorientamento, emergono nuove angosce ed aumenta il senso di frustrazione.

Dall’altra parte le Organizzazioni sono percepite in modo molto negativo (leggi ramo organizzazioni > sono) e sono state evidenziate molte “mancanze” ( leggi ramo organizzazioni > manca)

A fronte di questa lettura della realtà i partecipanti sono stati sollecitati ad individuare delle azioni per migliorare il rapporto tra Organizzazioni e Persone. Su questo punto si è concordato sulla necessità di essere protagonisti del cambiamento attraverso l’ascolto e l’utilizzo di metodi di lavoro innovativi.

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Nella seconda parte del panel è stato affrontato il tema della Comunicazione & Reciprocità sempre con riferimento ai beni relazionali del Tempo e della Parola.

Affinchè durante il processo comunicativo si possa realizzare una giusta reciprocità l’elemento del Tempo non solo “conduce”, ma anche “condiziona” il successo dell’interazione.

Per poter gestire al meglio il Tempo bisogna saper gestire i contenuti del nostro discorso e per questo può essere utilizzato il metodo delle mappe mentali che facilita l’organizzazione su livelli che si “espandono” dal generale al particolare, dal centro verso l’esterno, in modo da poter visualizzare l’intero percorso logico del discorso.

La corretta ed efficace gestione del tempo e dei contenuti permette un controllo sicuro dell’esposizione che avviene non solo attraverso il linguaggio verbale, ma anche quello paraverbale e non verbale.

Concludendo parlare in pubblico dal punto di vista relazionale non vuol dire “imbonire, parlare bene, parlarsi addosso” ma significa parlare a un pubblico, con il pubblico per creare una corretta e giusta relazione di reciprocità.

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parole e/o immagini possiamo “catturare” l’idea giusta.

> Verifica: ciò che è stato intuito viene sottoposto a prove, messo a punto e formalizzato.

Nella pagina che segue ti propongo la mappa mentale delle fasi relative al processo creativo.

Mappe mentali e processo creativo

Le prime volte in cui utilizzerai il mind mapping potrai sentirti un pò disorientatio ma questo è un buon segno: vuol dire che stai abbandonando gli automatismi della scrittura lineare per generare un pensiero nuovo e creativo.

Molti pensano che i creativi utilizzino soprattutto l’emisfero destro del cervello, mentre le persone razionali, meno creative, usino principalmente l’emisfero sinistro. La creatività invece nasce da un intenso dialogo tra neuroni che connettono le diverse aree cerebrali.

La mappa mentale è un utile strumento per supportare il processo creativo in tutte le sue fasi come descritte nel libro “La trama lucente. Cos’è la creatività, perché ci appartiene, come funziona” di Annamaria Testa e così sintetizzate:

> Preparazione: si inizia con la raccolta dei materiali e delle informazioni su cui lavorare e la loro organizzazione. Questo tipo di operazione richiede un atteggiamento metodico e sistematico. Una buona preparazione consiste nel conoscere il proprio argomento abbastanza da capire che cosa di nuovo si potrebbe trovare, nell’osservare con occhi curiosi e competenti un fenomeno che forse altri hanno già considerato ma senza trarne nessuna conseguenza, nell’individuare un problema o una domanda che non ha ancora avuto risposte.

***Utilizza le mappe mentali per “visualizzare” le

connessioni tra un argomento e l’altro. Ti consiglio di utilizzare matita e gomma per avere maggiore libertà.

> Incubazione: l’elaborazione mentale dei materiali disponibili, alla ricerca di un ordine che produca un nuovo senso. È un processo che si sviluppa per prove ed errori, per flussi di pensiero apparentemente disordinati, altalenanti. Continua anche in momenti nei quali l’attenzione cosciente è sospesa (per esempio nel sonno). In questa fase la mente cerca senza sosta la soluzione al problema, anche se non riflettiamo intenzionalmente ad esso. Il periodo di incubazione risulta fertile solo a patto che il lavoro preliminare sia stato abbastanza lungo e accurato. L’incubazione vuole tenacia e rigore, flessibilità ed apertura.

***Rileggi le mappe mentali precedentemente realizzate. TI consiglio di appenderle come se fossero dei “quadri” per avere una visione d’insieme dell’argomento. E’ utile, inoltre, lasciare alcuni rami vuoti perché successivamente la nostra mente cercherà di colmarli completando la nostra trama.

> Illuminazione o insight: l’intuizione, spesso istantanea, dell’esistenza di una soluzione inaspettata e differente da tutto quanto si era ipotizzato in precedenza. Si presenta con un lampo: un istantaneo ristrutturarsi degli elementi in gioco e dei loro rapporti. E spesso è unita a una forte reazione di carattere emozionale. Il fatto che una soluzione si presenti all’improvviso è piuttosto sorprendente anche per chi lo sperimenta.

***In questa fase la mappa mentale è molto “pratica”: a volte basta un foglio piccolo piccolo perché con poche

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In ogni momento della giornata puoi trovare la giusta ispirazione per trasformare le tue idee in realtà.

Porta sempre con te un taccuino come SIGNA, il taccuino Inail 2009.

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Questa mappa sintetizza il programma delle lezioni di marzo durante le quali verranno utilizzate le mappe mentali per spiegare i diversi mezzi.

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Se sei interessato ad approfondire il metodo e partecipare a delle esercitazioni scrivi a robertabuzzacchino!@!gmail.com

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Bibliografia

Mark Taylor, Il momento della complessità. L’emergere di una cultura a rete, Edizione Codice, Torino 2005

Alberto F. De Toni e Luca Comello, Viaggio nella complessità, Marsilio Editori 2008

Edgar Morin, La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero, Raffaello Cortina Editore 2000

Tony e Barry Buzan , Le mappe mentali, Edizione Roberti 2008

Tony Buzan, Prima la testa, Frassinelli, 2004

Tony Buzan, Usiamo la testa, Frassinelli, 2005

Tony Buzan, Usiamo la memoria, Frassinelli 2004

Alberto Scocco, Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero, Franco Angeli Editore, 2008

Webgrafia > Il sito ufficiale di Tony Buzan: http://www.thinkbuzan.com/uk/home. > Video “How to mind map with Tony Buzan” http://www.videojug.com/film/how-to-mind-map-with-tony-buzan

> Il primo blog italiano dedicato alle mappe mentali di Roberta Buzzacchino: http://www.mappementaliblog.blogspot.com

> Un wiki per il mind mapping: http://www.informationtamers.com/WikIT/index.php?title=Information_map_types

> Per conoscere la differenza tra: mappe concettuali, mappe mentali, solution map “Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero” di Alberto Scocco. Leggi l’intervista all’autore su mappe mentali blog: http://mappementaliblog.blogspot.com/2008/06/storie-di-mind-mappers-alberto-scocco.html

> “Mappe mentali e scrittura” di Umberto Santucci:http://www.mestierediscrivere.com/File/mappementali.pdf

> Organizzare le idee, scrivere un testo ricco di particolari, condurre il lettore fino alla fine è sempre molto impegnativo. Leggi “Scrivere una metafora organizzativa” di Roberta Buzzacchino: http://www.mestierediscrivere.com/File/scrivere_metafora.pdf

> Sinsemia- Scrittura e spazio http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-11-16/letture-recuperare-164729.shtml?uuid=AY39BBkC > Sinsemia- il blog http://sinsemia.wordpress.com/about/

> Il blog dove puoi trovare informazioni per realizzare mappe digitali è Mind Mapping Software Blog: http://mindmappingsoftwareblog.com/ > Per conoscere i blog internazionali che hanno fatto del visual mapping il loro centro di riflessione scopri la mappa interattiva creata da Claude Aschenbrenner: http://mappementaliblog.blogspot.com/2008/09/un-viaggio-nel-visual-mapping.html

> “Nuovo e utile” un sito per la divulgazione di teorie e pratiche della creatività di Annamaria Testa. Nella sezione problem solving trovi le mappe mentali: http://www.nuovoeutile.it/ita_creativita_problemsolving.htm

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Grazie per l’attenzione