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I L SI STEMA MUSEALE DELLA PROVI NCI A DI RAVENNA Parte prima: una fotografia Eloisa Gennaro Ufficio MAB della Provincia di Ravenna OFFICINA MUSEI, Foggia - 10 maggio 2013

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I L SI STEMA MUSEALE DELLA PROVI NCI A DI RAVENNA

Parte prima: una fotografia

Eloisa GennaroUfficio MAB della Provincia di Ravenna

OFFICINA MUSEI, Foggia - 10 maggio 2013

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I L CONTESTO DI RI FERI MENTO

La situazione delle istituzioni culturali in I talia è sempre più critica. Esistono oltre 5.000 musei quasi tutti di piccole dimensioni e quindi tendenzialmente diseconomici, a cui gli enti proprietari non riescono più a destinare le risorse necessarie.

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I L CONTESTO DI RI FERI MENTO

Manca spesso un attenta pianificazione dellerisorse finanziarie, in grado di utilizzare in modo ottimale le limitatissime risorse pubbliche e di reperire nuove fonti di entrata (sponsorizzazioni) .

Manca, inoltre, una politica adeguata di valorizzazione delle risorse umane, in grado di assicurare le necessarie professioni e, quindi, di elevare il livello dei servizi erogati pur nella ristrettezza delle disponibilità di bilancio.

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I MUSEI NELLA PROVI NCI A DI RAVENNA

La Provincia di Ravenna si caratterizza per un offerta museale ricca e diffusa: sono presenti oltre 50 musei, molti di piccole dimensioni, distribuiti in modo capillare su tutto il territorio provinciale.

Un patrimonio così frammentato e diffuso può portare a forti criticità in termini organizzativi, a meno di realizzare alcune importanti sinergie.

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: LA CLASSI FI CAZI ONE TI POLOGI CA

16%5%

14%

14%

7%7%

2%

21%

14%

arte

archeologia

arte sacra

scienze naturali

scienze e tecniche

storia

demo-etnologia

case museo

specializzato

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE:LA DI STRI BUZI ONE GEOGRAFI CA

3%6%6%

3%

3%

3%

13%

3%

3%

6%

3% 7%

5%

30%

6%

Ravenna

Alfonsine

Bagnacavallo

Bagnara

Brisighella

Casola

Castel B.

Cervia

Cotignola

Faenza

Fusignano

Lugo

Massa L.

Riolo T.

Russi

15 comuni su 18 presentano almeno 1 museo

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE:LA PROPRI ETÀ DEI MUSEI

59%

5%

36%

statale

comunale

privato

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: L ACCESSI BI LI TÀ (fine anni 90)

40%

25%

20%

5%

10%

temporaneamente chiuso

aperto solo su richiesta

aperto a periodi

aperto > 24 ore

aperto < 24 ore

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: L AFFLUENZA ( fine anni 90)

23%

9% 5%

27%

9%

27%

chiuso

0-1000

1001-5000

5001-10000

10001-20000

20001-50000

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I MUSEI RAVENNATI : LE CRI TI CI TÀ

Le maggiori problematiche evidenziate nei musei del ravennate alla fine degli anni 90:

- carenza di personale, soprattutto specializzato- scarso finanziamento da parte dell ente proprietario- scarsa accessibilità agli utenti- scarsa offerta di servizi ad un pubblico differenziato- mancanza di collaborazione con le altre istituzioni

culturali locali- scarso senso di appartenenza

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I MUSEI RAVENNATI : LE ASPETTATI VE

Le principali aspettative delle istituzioni locali:- maggiore disponibilità di fondi (pubblici e privati)- condivisione di competenze, professionalità e risorse

con altri musei- acquisizione di personale specializzato (curatore,

responsabile della didattica, sicurezza ) - consulenza tecnico-scientifica (catalogazione,

conservazione, pianificazione, allestimenti, standard)- promozione e comunicazione congiunta dell offerta

museale (pubblicazioni, itinerari, pannellistica, web )- maggiore visibilità dei singoli musei

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UN PO DI STORI A: COME NASCE I L SI STEMA

Nel 1992 nasce il Progetto Beni Culturali :

un indagine conoscitiva sul territorio (STI MMA = Sistema Territoriale Integrato Musei Monumenti Siti Archeologici) finalizzata a:

censire il patrimonio culturale provinciale individuare luoghi e collezioni poco conosciuticensire le manifestazioni ed eventi culturaliipotizzare un sistema territoriale integrato per la progettazione e gestione dei servizi

la collana Quaderni del Progetto beni culturaliil progetto Scuola e Museo

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UN PO DI STORI A: COME NASCE I L SI STEMA

Nel 1994 parte il Progetto Scuola e Museo

Stato dell arte:- poca disponibilità dei musei a offrirsi come laboratori

didattici- scarsa conoscenza del patrimonio culturale da parte

degli insegnanti

Obiettivi del progetto: - ridisegnare il rapporto tra musei e scuola attraverso

una strategia d azione condivisa- valorizzare la funzione educativa dei musei

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I L PROGETTO SCUOLA E MUSEO

Azioni del Progetto Scuola e Museo (1994-96) :

- convegno annuale Scuola e Museo- corsi di aggiornamento per insegnanti- corso di formazione per operatori museali- Laboratorio Provinciale per la didattica

museale

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I L PROGETTO SCUOLA E MUSEO

Obiettivi raggiunti per la scuola: - conoscenza ragionata dei musei locali - consapevolezza delle potenzialità

didattiche dei musei

Obiettivi raggiunti per i musei: - strategie comuni nell offerta didattica- tavolo permanente di lavoro tra i

responsabili dei musei

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DAI PROGETTI AL SI STEMA MUSEALE

Dall indagine STI MMA è maturata l idea di una rete tra i musei del territorio, con l obiettivo primario di valorizzare i musei e in particolare quelli più piccoli.

Al Progetto Scuola e Museo si deve il merito di aver creato per la prima volta occasioni di incontro tra i responsabili dei musei del territorio, realizzando i giusti presupposti per la nascita di una rete museale.

I n questo percorso ci ha aiutato anche l esperienza della Rete bibliotecaria provinciale e del Polo romagnolo.

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I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

I l Sistema Museale della Provincia di Ravenna nasce nel 1997:

14 musei decidono di collaborare tra loro, con la regia della Provincia, aderendo a un apposita convenzione.

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I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

E una rete territoriale pluri-ente di tipo leggero , istituita mediante convenzione (art.

30 TUEL), che punta essenzialmente al coordinamento e al sostegno delle attività dei musei aderenti.

Per aderire al Sistema i musei devono possedere determinati requisiti minimi:

- Regolamento- Figura del Direttore- Apertura continuativa

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I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

I l Sistema Museale è gestito in economiadall Ufficio beni culturali della Provincia.La sua struttura organizzativa prevede:

- un coordinatore - un responsabile della didattica- un responsabile informatico- due persone di staff

E totalmente finanziato dalla Provincia.Riceve contributi per specifici progetti dalla Regione e da Fondazioni bancarie

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I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

Elemento di traino delle attività del Sistema èil Comitato Scientifico composto da tutti i direttori / responsabili dei musei:

- si riunisce per confrontarsi e condividere le conoscenze e buone pratiche

- collabora su tematiche di natura scientifica e gestionale

- partecipa a gruppi di lavoro tematici

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I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

A partire dagli iniziali 14 musei oggi aderiscono alla convenzione 39 musei.

I l Sistema è articolato con riferimento alle4 macro aree del territorio provinciale:

Comune di Ravenna 12 museiCervia e Russi 5 museiUnione Bassa Romagna 10 museiUnione Romagna Faentina 12 musei

per un totale di 39 musei aderenti al Sistema.

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I L SI STEMA MUSEALE DELLA PROVI NCI A DI RAVENNA

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UNA RETE A DUE LI VELLI

SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE(coordinamento e supporto specialistico)

SI NGOLO COMUNE/ UNI ONE DI COMUNI(gestione nelle 4 macro-aree)

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UNA RETE A DUE LI VELLI

Per assicurare il necessario raccordo tra i due livelli, il dirigente/ responsabile del servizio I stituzioni culturali del Comune (o dell Unione di Comuni) partecipa al Comitato scientifico ristretto, convocato dal Sistema per affrontare le varie tematiche d interesse comune.

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I L SI STEMA MUSEALE DELLA PROVI NCI A DI RAVENNA

I l Sistema costituisce una realtà ormai consolidata e contribuisce a un livello elevato di cooperazione tra le istituzioni del territorio, agendo su un piano duplice:- direttamente, con azioni a sostegno dei musei (es. Laboratorio per la didattica museale);- indirettamente, promuovendo ulteriori, specifiche collaborazioni a livello locale (es. supporto alle reti di musei all interno delle Unioni di comuni presenti nel territorio).

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OBI ETTI VI DEL SI STEMA MUSEALEDELLA PROVI NCI A DI RAVENNA:

- Condividere le eccellenze, in modo da estendere gli standard di qualità a beneficio anche dei musei più piccoli;

- Al tempo stesso, contenere i costi (economie di scala) ;

- I ntercettare quote più consistenti di risorse, pubbliche e private.

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OBI ETTI VI DEL SI STEMA MUSEALEDELLA PROVI NCI A DI RAVENNA:

- Contribuire alla valorizzazione dei musei realizzando strumenti di promozione (guide, itinerari, ecc.) disponibili anche su web.

- Sostenere gli investimenti dei musei premiando quelli più attivi tramite contributi sui progetti inseriti in appositi « piani» e realizzando direttamente alcune rilevanti azioni di sistema (es. audioguide).

- Favorire la crescita collettiva dei musei, supportando in particolare quelli più piccoli.

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STANDARD DI QUALI TÀNEI MUSEI DEL SI STEMA

I l Sistem a Provinciale guida i m usei nel percorso di raggiungim ento degli standard

Documenti rilevanti:Codice deontologico di ICOM Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei (art. 150 D-Lgs 112/98) (Decreto ministeriale 10 maggio 2001)Del. Giunta Regionale Emilia-Romagna n. 309/2003: Standard e obiettivi di qualità per biblioteche, archivi

storici, musei e beni culturali

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STANDARD DI QUALI TÀ NEI MUSEI(EMI LI A-ROMAGNA):

1. Status giuridico: statuto e/o regolamento2. Assetto finanziario: documento di

programmazione + consuntivo.3. Strutture: rispetto della normativa in merito a

spazi e locali adibiti a funzioni museali.4. Personale: devono essere garantite le funzioni di

direzione/conservazione/didattica/custodia; deve essere pianificata e realizzata la formazione del personale.

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STANDARD DI QUALI TÀ NEI MUSEI (EMI LI A-ROMAGNA): / segue:

5. Sicurezza: rispetto della normativa in merito alle persone e ai beni.

6. Gestione delle collezioni: ricerca e studio; conservazione e restauro; comunicazione ecc.

7. Rapporti con il pubblico: apertura per 24 ore settimanali; esposizione orari, carta dei servizi, ecc.

8. Rapporti con il territorio: individuazione delle vocazioni del museo rispetto al territorio di riferimento.

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STANDARD N. 1:I L REGOLAMENTO DEL MUSEO

I l Sistema Museale della Provincia di Ravenna ha definito uno schema condiviso di regolamento in cui sono delineati la vocazione del museo, i ruoli irrinunciabili da porre al vertice della struttura, le responsabilità e le possibili soluzioni organizzative.

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STANDARD N. 2: PROGRAMMAZI ONE/ RENDI CONTAZI ONE

I l Sistema Museale ha dato impulso ad attività metodiche di pianificazione degli obiettivi e di rendicontazione dei risultati (ad es. numero visitatori e altri indicatori) anche tramite fornitura di dispositivi conta-persone.

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STANDARD N. 3 E N. 5:STRUTTURE E SI CUREZZA

I l Sistema ha cercato in questi anni di incentivare l iniziativa dei musei tramite appositi contributi, nell ambito dei Piani museali previsti dalla legge regionale: il sostegno pubblico non supera mai la soglia del 50 % della spesa sostenuta.Tali contributi vengono destinati in modo prioritario a investimenti e in misura minore a iniziative di valorizzazione delle collezioni

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SPESE SUI PI ANI MUSEALI ANNUALI

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

INVESTIMENTI (fondi provinciali e regionali) VALORIZZAZIONE

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STANDARD N. 3 E N. 5:STRUTTURE E SI CUREZZA

Piani museali annuali: a partire dal 2007 i finanziamenti pubblici ( regionali e provinciali) vengono erogati solo a quei musei che garantiscono alcuni standard fondamentali.Ciò al fine di incoraggiare gli enti a investire nella cultura e a migliorare ulteriormente il livello degli standard.

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STANDARD N. 3 E N. 5:STRUTTURE E SI CUREZZA

Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare l andamento fortemente decrescente dei fondi a disposizione dei «piani». I l rischio, oggi, è che vengano meno anche queste risorse, che pure sono indispensabili per mantenere quantomeno la sicurezza delle strutture!

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STANDARD N. 4:LE PROFESSI ONI MUSEALI

I l Sistema Museale favorisce gli assetti gestionali basati su una dotazione adeguata delle necessarie professionalità, in attuazione dei seguenti documenti:

Atto di indirizzo sugli standard dei musei (art. 150 D-Lgs 112/ 98)La Carta nazionale delle professioni museali

(2006)Profili e qualifiche professionali per i Musei della

Regione Emilia-Romagna (2007)

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STANDARD N. 4:LE PROFESSI ONI MUSEALI / segue

Sono regole non vincolanti per gli Enti locali che dispongono di ampi margini sotto il profilo dell autonomia regolamentare e organizzativa.

Tuttavia, per rendere effettivo quanto stabilito, la Regione Emilia-Romagna ha introdotto un forte collegamento tra le politiche pubbliche di sostegno (Piani museali; iniziative per i Musei di qualità) e il possesso degli standard.

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STANDARD N. 4:LE PROFESSI ONI MUSEALI / segue

Gli enti locali sono chiamati quindi a:- garantire le funzioni basilari di direzione,

conservazione, didattica, custodia;- disciplinare in sede regolamentare gli

aspetti organizzativi in modo da assicurare tali funzioni;

- nominare i soggetti rispettivamente responsabili (anche un unico responsabile, con tutti i limiti del caso);

- applicare gli standard regionali in fase di definizione dei profili professionali da acquisire tramite assunzione o in sede di redazione del capitolato d appalto.

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ESTRATTO DAL REGOLAMENTO-TI PO

Art. ORGANI ZZAZI ONE E RI SORSE UMANE

L organizzazione della struttura prevede che siano assicurate in modo adeguato e con continuità le seguenti funzioni fondamentali:- direzione- conservazione e cura delle collezioni e del

patrimonio museale- servizi educativi e didattici- sorveglianza, custodia e accoglienza- funzioni amministrative- funzioni tecniche

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ESTRATTO DAL REGOLAMENTO-TI PO

Art. ORGANI ZZAZI ONE E RI SORSE UMANE/ segue

Al Museo è garantita una dotazione stabile di personale con competenze e in quantità adeguate, ferma restando la possibilità di erogare i servizi, anche solo parzialmente, grazie a soggetti esterni, pubblici o privati, comprese le associazioni di volontariato, tramite apposita convenzione e/o contratto di servizio.I profili professionali, i requisiti di accesso e le modalità di selezione del personale interno sono stabiliti dal Regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi, in conformità alle norme di legge, agli standard museali, alla Carta nazionale delle professioni museali e ai profili specifici prescritti dalla Regione. Tali standard devono essere garantiti anche in caso di affidamento dei servizi all esterno.

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ESTRATTO DAL REGOLAMENTO-TI PO

Art. ORGANI ZZAZI ONE E RI SORSE UMANE/ segue

In ogni caso, e compatibilmente con le risorse disponibili, alcune delle funzioni fondamentali qui individuate potranno essere accorpate in capo ad una stessa figura professionale operante all interno del Museo, garantendo tuttavia la massima coerenza tra funzione assegnata e competenza professionale.

Per l espletamento delle predette funzioni si può inoltre prevedere l eventualità di forme di condivisione di figure professionali con altri musei in gestione associata.

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STANDARD N. 4:LE PROFESSI ONI MUSEALI / segue

I l Sistema Museale Provinciale fornisce alcuni supporti:

- Laboratorio provinciale per la didattica museale, che mette a disposizione degli operatori e delle scuole un ampia serie di sussidi didattici, giochi di ruolo e così via; all interno del Laboratorio opera un professionista di educazione museale;

- Formazione e consulenza in materia di professioni museali, di assetti organizzativi, di conservazione, di informatica.

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STANDARD N. 6:CURA DELLE COLLEZI ONI

I l Sistema Museale ha erogato negli ultimi anni contributi ai musei in relazione anche agli allestimenti (Piani museali).

I noltre supporta i musei con personale specializzato e contribuisce alle attività di catalogazione e di restauro, in stretta collaborazione con l I BC della Regione.

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STANDARD N. 7: RAPPORTI CON I L PUBBLI CO

I l Sistema Museale ha realizzato numerosi supporti finalizzati a promuovere i musei del territorio (guide, audioguide, itinerari tematici cittadini, percorsi in 3D ) .

I n tale contesto si colloca il portale dei musei(www.sistemamusei.ra.it) punto di accesso per operatori e semplici visitatori che possono reperire informazioni ed esplorare i percorsi culturali caricati sulla rete.

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GLI STRUMENTI PROMOZI ONALI

Collana di monografie dei musei del SistemaUno strumento divulgativo che crea valore aggiunto.Consentono una ricaduta d immagine non solo locale.Descrivono la storia e le collezioni del museo e suggeriscono percorsi di approfondimento.Sono spesso un occasione per ripensare all allestimento

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GLI STRUMENTI PROMOZI ONALI

Notiziario Museo in-formaUno strumento informativo a cadenza quadrimestrale con molteplici rubriche fisse e un inserto monografico. Si rivolge agli addetti ai lavori ma rappresenta una vetrina per promuovere i musei e le loro iniziative. Mette in atto collaborazioni a livello locale e nazionale.

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GLI STRUMENTI PROMOZI ONALI

AudioguideUn sussidio interattivo che racconta pregi e curiosità di 29 musei.Facilita l apprendimento informale.Consente di qualificare l accoglienza.Rappresenta per i piccoli musei un opportunità per offrire ai turisti una visita in inglese.Facile implementazione da parte degli operatori, che possono proporre percorsi diversificati per le varie fasce di utenza (bambini, ipovedenti ecc.) oppure percorsi integrati sul territorio.

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GLI STRUMENTI PROMOZI ONALI

Percorsi virtuali in 3DConsiderando le esigenze dell utente, ci si èposti l obiettivo di rafforzare le strategie di promozione utilizzando in particolare tutte le potenzialità offerte da I nternet.

Nel 2004 la Provincia ha dato vita al progetto CAMUS (Cooperazione e Automazione per i MUSei) , per la valorizzazione dei musei attraverso le tecnologie più innovative.

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NETWORK TURI STI CO CULTURALE

Le intuizioni di fondo di Camus e le tecnologie utilizzate sono alla base del progetto Network Turistico Culturale, attivato con una convenzione tra Provincia, I BC e MiBAC, con la realizzazione di vari percorsi virtuali in 3D.

Sul Portale Cultura e sul sito dell IBC si trovano altri percorsi sul patrimonio nazionale e regionalewww.internetculturale.itwww.ibc.regione.emilia-romagna.it

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PERCORSI 3D DEI MUSEI DEL SI STEMA

1. Museo Civico Cappuccine di Bagnacavallo2. Museo del Sale di Cervia3. Museo delle Eccellenze artistiche4. Museo San Rocco di Fusignano5. Museo del Risorgimento e Età Contemporanea di Faenza6. Ecomuseo della civiltà palustre di Villanova7. Museo Frutticoltura di Massa Lombarda8. Museo d Arte della città di Ravenna9. Pinacoteca Comunale di Faenza10. Museo della vita contadina di S. Pancrazio11. Museo del castello di Bagnara di Romagna

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STANDARD N. 7: RAPPORTI CON I L PUBBLI CO / segue

I l Sistema Museale ha definito anche un modello di carta dei servizi che ogni museo ha declinato in base alle proprie caratteristiche.

In esso sono descritti i servizi erogati e i relativi standard, i diritti e doveri degli utenti, le modalità e i tempi di partecipazione, le procedure di controllo che l utente ha a sua disposizione.

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STANDARD N. 8:RAPPORTI CON I L TERRI TORI O

I l Sistema Museale è in grado di collegare in modo efficace e stabile i propri musei colcontesto culturale, sociale ed economico di riferimento per sfruttare al massimo le sinergie con altri soggetti presenti sul territorio (ad es. accedere a maggiori finanziamenti, realizzare progetti più qualificati, incrementare il numero di visitatori).I l Sistema ha sviluppato negli anni diverse collaborazioni che i musei da soli difficilmente riuscirebbero ad attuare (MIBAC, Università, Rete Bibliotecaria ecc.).

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Focus : LA FUNZI ONE EDUCATI VA NEI MUSEI DEL SI STEMA

Qualunque sia l assetto gestionale prescelto, la funzione educativa deve essere garantita dal museo in modoadeguato e continuativo, con personale in possesso delle necessarie competenze (standard n. 4) .

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ESTRATTO DAL REGOLAMENTO-TI PO

Art. SERVI ZI EDUCATI VI E DI DATTI CI

Per i servizi educativi il Museo fa ricorso a professionalità adeguate, con riferimento alla definizione dei programmi, alle attività di elaborazione e coordinamento dei progetti didattici, alla cura dei rapporti con il mondo della scuola e con altri soggetti cui è rivolta l offerta educativa, in accordo con la Direzione.

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ESTRATTO DAL REGOLAMENTO-TI PO

Art. SERVI ZI EDUCATI VI E DI DATTI CI / segue

La responsabilità dei servizi educativi può essere affidata a personale specializzatointerno oppure all esterno, sulla base di un apposito contratto di servizio nel quale vengono precisate le mansioni e le responsabilità del soggetto incaricato. La figura professionale di Responsabile dei servizi educativi può essere condivisa da più musei in gestione associata.

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UN ESEMPI O PER TUTTI :LA FUNZI ONE EDUCATI VA

La responsabilità di tale funzione può essere assegnata a una delle seguenti figure:al direttore o al conservatorea una figura professionale specifica (eventualmente in convenzione tra più musei)all esterno (appalto o concessione)

Tra le soluzioni possibili, quella associatapare la più consigliabile. I n questo modo, infatti, riusciamo a dare una risposta ottimale all interrogativo da cui siamo partiti.

Vediamo come.

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UN ESEMPI O PER TUTTI :LA FUNZI ONE EDUCATI VA

La gestione associata consente di aggiungere ai vantaggi connessi ad una soluzione interna, più stabile e fidelizzata , una particolare attenzione al contenimento dei costi.

I nfatti gli enti proprietari dei musei, condividendo la figura di Responsabile dei servizi museali educativi, possono assicurare la qualità ottimale del servizio a costo zero (complessivamente a costo zero: chi ha il dipendente in organico realizza un entrata, chi non ce l ha paga una quota assolutamente conveniente) .

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UN ESEMPI O PER TUTTI :LA FUNZI ONE EDUCATI VA

Più precisamente la gestione associata consente:

- di abbattere drasticamente i costi di produzione: le stesse persone possono progettare/ realizzare il servizio per tanti musei, ciascuno dei quali spende di meno di quanto spenderebbe se dovesse fare da solo;

- di migliorare il servizio: la stessa persona, in organico agli enti o messa a disposizione da un cooperativa specializzata, può mettere il suo know how a disposizione di tanti musei, elaborando e attuando iniziative di qualità.

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UN ESEMPI O PER TUTTI :LA FUNZI ONE EDUCATI VA

Non solo; l ambito territoriale più estesofavorisce le attività di fund raising in modo da raccogliere i fondi necessari a realizzare le iniziative programmate in campo didattico (e in altri campi) .

Se questa logica ben vale per una rete di coordinamento (come il Sistema Museale Provinciale), la stessa logica vale a maggior ragione per una rete che si occupa della gestione, in grado quindi di migliorare ulteriormente i servizi.

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LA FUNZI ONE EDUCATI VA E I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

Quanti sono i musei che possono contare su un aula didattica attrezzata, un responsabile dotato delle necessarie competenze e coadiuvato da personale qualificato e numericamente adeguato?- 25 su 39 musei hanno approvato il regolamento prevedendo la figura del responsabile dei servizi educativi- 21 musei però contano effettivamente su un responsabile dei servizi educativi nominato formalmente- 22 musei hanno una sezione didattica attrezzata

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LA FUNZI ONE EDUCATI VA E I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

Nella nostra esperienza la collaborazione avviene su due livelli distinti:

- SI STEMA PROVI NCI ALE: coordinamento e supporto specialistico (Laboratorio per la didattica museale)

- RETI NEI COMUNI / UNI ONI DI COMUNI : gestione associata

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LA FUNZI ONE EDUCATI VA E I L SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE

La gestione dei servizi museali richiede ulteriori forme di razionalizzazione. Sono possibili rilevanti sinergie, grazie alla azione combinata di due strategie:

- il consolidamento delle azioni di sistema in capo alla Provincia;

- la progressiva unificazione del livello gestionale in capo alle Unioni di Comuni del territorio (ad es. con un unico servizio educativo o con un appalto unico delle attività didattiche).

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I L LABORATORI O PROVI NCI ALEPER LA DI DATTI CA MUSEALE

I n concreto, i musei soprattutto i piùpiccoli - si avvalgono del supporto del Laboratorio provinciale per la didattica museale.

I niziative del Laboratorio finanziate da Piani museali, finanziamenti UE, sponsorizzazioni:- realizzazione di aule didattiche interattive- pianificazione coordinata attività

didattiche, sentite anche le scuole

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I niziative del Laboratorio provinciale / segue:- azioni di sistema (es. quaderni didattici; mostre itineranti, guide a fumetti e così via) ;- supporto alle iniziative dei singoli musei (es. percorso virtuale al museo dantesco) ;- supporto formativo e consulenziale (corsi, centro di documentazione ) .

I L LABORATORI O PROVI NCI ALE PER LA DI DATTI CA MUSEALE

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MUSEI E AULE DI DATTI CHE

Affinché ogni museo disponga di un laboratorio che funga da raccordo tra i beni museali e la realtà storica, sociale e ambientale di cui esse sono parte, la Provincia ha aiutato i musei ad aprire unospazio attrezzato polidisciplinare, deputato alle attività di mediazione culturale , dando sia una fattiva consulenza in fase di progettazione sia contribuendo alla spesa di allestimento.

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GLI STRUMENTI DI DATTI CI

A spasso per i musei, guida alle attivitàdidattiche, il principale strumento promozionale per le scuole, disponibile anche on line

I Quaderni didattici offrono un sussidio alle attivitàdidattiche proposte dai museie un supporto agli insegnantinel lavoro di apprendimentocon i beni museali

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GLI STRUMENTI DI DATTI CI

Un misteryoso laboratorio a fumetti

I misteri dei musei: collana di guide a fumetti per gli adolescenti (e non solo)3 storie di taglio esoterico, conprotagonisti i musei del Sistema per raccontare sia a parole che visivamente i museimostra itinerante con laboratori a fumetti

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GLI STRUMENTI DI DATTI CI

Un sussidio speciale: il gioco di ruolo

Senio 1945 racconta l esperienza della guerra e della Resistenza è un attività educativa individuale e creativa per catturare l attenzione dei giovaninon solo numeri, date e battaglie ma anche le persone con le loro storieun nuovo format che altri musei del Sistema possono adoperare

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GLI STRUMENTI DI DATTI CI

Obiettivi del gioco di ruolo:

apprendimento in maniera non nozionistica ed astrattaformulazione propositiva di domande ed ipotesiverifica immediata delle interpretazioni date ai fattistimolo al lavoro di gruppo

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LE I NI ZI ATI VE DI DATTI CHE COORDI NATE

Ogni anno la Provincia attiva collaborazioni con enti e associazioni culturali, spesso dietro impulso dell I BC della Regione Emilia Romagna, per promuovere attività didattiche di sistema in grado di coinvolgere intorno a determinati tematismi alcuni dei musei del Sistema.

Tra le ultime rassegne:- Sotto il segno di Roma- Archeovventura- Aqueduct

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LE I NI ZI ATI VE DI DATTI CHE COORDI NATE

Non solo il pubblico scolastico:anche i bambini e i loro genitori vengono invogliati a visitare e a conoscere le realtàmuseali in vario modo

Tra le ultime iniziative principali:Duna degli OrsettiOpen Days di musei biblioteche e archivi Festa delle famiglie Bimba mia bimbo mioNotte dei Musei

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LA FORMAZI ONE E L AGGI ORNAMENTO

Dal 1994 la Provincia organizza corsi sulla didattica museale, con l obiettivo di dare agli operatori competenze di base, competenze trasversali e tecnico-professionali:- la progettazione e valutazione delle attivitàeducative, anche in relazione alle diverse necessitàdelle varie fasce di utenza- la costruzione e impiego di strumenti per conoscere i visitatori e valutarne la soddisfazione- la conoscenza e il corretto utilizzo delle strategie di comunicazione

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I L SERVI ZI O DI CONSULENZA: PI ANO DELLE ATTI VI TÀ DI DATTI CHE

I l Laboratorio supporta i musei nella redazione del piano annuale delle attività, al cui interno occorre individuare per ogni attività i seguenti elementi:

- le fasce di pubblico destinatarie- la tipologia delle iniziative e strumenti didattici- le risorse necessarie (finanziarie, umane, logistiche)- gli altri soggetti eventualmente coinvolti - i tempi e le modalità principali di attuazione- gli obiettivi specifici e i relativi indicatori

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I L SERVI ZI O DI CONSULENZA

La Provincia in generale supporta i musei locali nell ideare attività, adottare strategie, scegliere metodologie prestando particolare attenzione alle modalità comportamentali e agli stili di apprendimento dei diversi tipi di pubblico. Una speciale attenzione è stata posta al target degli adolescenti

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UNA PROSPETTI VA PER I L FUTURO

Scuole e musei: è in via di definizione un protocollo d intesa con l Ufficio Scolastico Provinciale di RavennaSi prevede l attivazione di un Tavolo di lavoro paritetico per una pianificazione più sistematica e organica delle attivitàdidattiche

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SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE: UNA FOTOGRAFI A DOPO 15 ANNI DI VI TA

Nel 2012 il Sistema ha effettuato una rilevazione dati dei musei aderenti riferita al loro:

- assetto istituzionale- assetto finanziario- performance del museo

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SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE: UNA FOTOGRAFI A DOPO 15 ANNI DI VI TA

I maggiori vantaggi conseguiti riguardano: - status giuridico- comunicazione- fruibilità- didattica- servizi accessori- servizi culturali- formazione del personale- sviluppo delle relazioni con altri soggetti (sia infra sistema che extra)

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: L ACCESSI BI LI TÀ

16 musei su 39 raggiungono lo standard regionale sull apertura al pubblico

41%

43%

10%3%

3% temporaneamente chiuso

aperto solo su richiesta

aperto a periodi

aperto > 24 ore

aperto < 24 ore

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: L ACCESSI BI LI TÀ

I l week end presenta una buona fruibilità

16%

17%

19%

20%

13%

2%

13% lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

sabato

domenica

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SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE: UNA FOTOGRAFI A DOPO 15 ANNI DI VI TA

Un dato interessante è quello riguardante il numero dei visitatori. Un dato che conferma in qualche modo la crescita complessiva delle istituzioni del territorio sia a livello di accessibilità sia di a livello di orientamento al pubblico e che premia gli sforzi profusi dai vari livelli istituzionali

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L OFFERTA MUSEALE RAVENNATE: L AFFLUENZA DI VI SI TATORI

23%

8%

10%5%

33%

3%

18%chiuso

0-1000

1001-5000

5001-10000

10001-20000

20001-50000

50001-90000

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SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE L AFFLUENZA DI VI SI TATORI

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

numerovisitatori

Circa 450.000 visitatori all anno nella totalità dei musei

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MUSEI DI QUALI TÀ

I l riconoscimento dei musei di qualitàviene concesso in base a 14 requisitiobbligatori fissati dalla Regione, nell ambito di un percorso avviato dall I BC nel 2009.I l risultato conseguito è buono: 11 musei su 39hanno conseguitoil riconoscimento dimusei di qualità .

31%

69%

No

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SI STEMA MUSEALE PROVI NCI ALE:QUALI PROSPETTI VE?

Se non che il bilancio tutto sommato positivo del nostro Sistema Museale èmesso a repentaglio dall esplodere della crisi e dalla revisione continua degli assetti istituzionali (piccoli comuni, province ) .

Quale il futuro delle istituzioni culturali?Vediamolo nella seconda parte