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Laboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell’ArchitetturaSeconda Università di Napoli | Facoltà di Architettura | Corso di Laurea in ArchitetturaLaboratorio di Rappresentazione e Modellazione dell’Architettura BProf. Nicola Pisacane
01. IL METODO DELLE DOPPIEPROIEZIONI ORTOGONALI
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tra i due piani è detta linea di terra l. I due piani individuano
quattro diedri (I, II, III e IV).
Il metodo di Monge assume come riferimento nel piano il
foglio da disegno coincidente con il piano ʌ1, mentre il piano
ʌ2 si suppone ribaltato (con una rotazione per convenzione
antioraria intorno alla linea di terra l) sul piano ʌ1.
Il metodo di Monge o della doppia proiezione ortogonale
assume come riferimento nello spazio due piani ʌ1 e ʌ
2
mutuamente ortogonali tra loro e due centri di proiezione
O�� e O��, rispettivamente ortogonali ai suddetti piani. Il
piano ʌ1 è assunto come primo piano di proiezione, mentre il
piano ʌ2 come secondo piano di proiezione. La retta intersezione
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Il riferimento nello spazio e sul piano01a
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proiezioni P’ e P’’ allineate su una retta ortogonale alla
linea di terra detta retta di richiamo, viceversa dati due punti
P’ e P’’ allineati su una retta ortogonale alla linea di terra,
questi saranno la proiezione di uno ed un solo punto
dello spazio. La distanza del punto P dal piano ʌ1 è detta
quota, la distanza del punto P dal piano ʌ2 è detta aggetto.
condcendo una retta contenente il centro di proiezione
O���per il punto P, l’intersezione della suddetta retta con
il piano di proiezione ʌ2 darà la prima proiezione (P’’)
del punto P. Nel ribaltamento di ʌ2 su ʌ
1, la seconda
proiezione (P’’) di P assumerà la posizione nel punto
P’’. Il punto P sarà dunque rappresentato dalla sue due
Assegnato un punto P nello spazio, la sua prima
immagine o prima proiezione si avrà condcendo una
retta contenente il centro di proiezione O���per il
punto P, l’intersezione della suddetta retta con il piano
di proiezione ʌ1 darà la prima proiezione P’ del punto
P. La seconda immagine o seconda proiezione si avrà
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. Il punto01b
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/H�ÀJXUH�ULSRUWDQR��QHO�ULIHULPHQWR�VSD]LDOH�H�LQ�TXHOOR�sul piano, i casi in cui i punti P, Q, R e S appartengano
rispettivamente al I, II, III e IV diedro.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. Il punto01b
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Analogamente, assegante nel piano le tracce Sr e T
r,
sarà possibile individuare le rette r’ e r’’ (proiezioni di
r) congiungendo le prime e le seconde proiezioni delle
suddette tracce.
proiezione sono detti rispettivamente prima traccia di r e
seconda traccia di r. Il primo ha quota nulla, il secondo ha
aggetto nullo.
La retta r sarà rappresentata nel riferimento piano dalle
rette r’ e r’’, viceversa date due rette r’ e r’’ queste saranno
le proiezioni di una e una sola retta dello spazio.
piano proiettante in seconda proiezione) contenente il
centro di proiezione O���e la retta r, l’intersezione del
suddetto piano con il piano di proiezione ʌ2 darà la prima
proiezione (r’’) della retta r. Nel ribaltamento di ʌ2 su ʌ
1,
la seconda proiezione (r’’) di r assumerà la posizione nella
retta r’’. I punti Sr e T
r in cui la retta r interseca i piani di
Assegnata una retta r nello spazio, la sua prima proiezione
r’ si avrà conducendo un piano (detto piano proiettante in
prima proiezione) contenente il centro di proiezione O���
e la retta r, l’intersezione del suddetto piano con il piano
di proiezione ʌ1 darà la prima proiezione r’ del punto r.
La seconda proiezione si avrà condcendo un piano (detto
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. La retta01c
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Se la retta r interseca i piani ʌ1 e ʌ
2 nel secondo quadrante,
le tracce Sr e T
r cadono entrambe al di sopra della linea di
terra.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. La retta01c
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Se la retta o appartiene a un piano parallelo a ʌ1 è detta
retta orizzonatale. La seconda proiezione o’’ sarà parallela
alla linea di terra l e la prima proiezione o’ parallela
alla retta obiettiva o. La prima traccia S’R�� è il punto
improprio di o (e quindi di o’).
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. La retta. Casi particolari01c
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Se la retta f appartiene a un piano parallelo a ʌ2 è detta
retta di fronte. La prima proiezione f ’ sarà parallela alla linea
di terra l e la seconda proiezione f ’’ parallela alla retta
obiettiva f. La seconda traccia T’’I�� è il punto improprio
di f (e quindi di f ’’).
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. La retta. Casi particolari01c
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proiezione ʌ2, la sua seconda proiezione k’’ coinciderà
con la seconda traccia T’’k, mentre la prima proiezione k’
sarà perpendicolare alla linea di terra l. La prima traccia
S’N� sarà il punto improprio della retta k (e quindi di k’).
Se la retta h è perpendicolare al primo piano di proiezione
ʌ1, la sua prima proiezione h’ coinciderà con la prima
traccia S’h, mentre la seconda proiezione h’’ sarà
perpendicolare alla linea di terra l. La seconda traccia T’’K�
sarà il punto improprio della retta h (e quindi di h’’).
Se la retta k è perpendicolare al secondo piano di
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. La retta. Casi particolari01c
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rette si intersecano in un punto della linea di terra l,
intersezione dei piani ʌ1, ʌ
2 e Į.
Dato un piano Į è sempre possibile determinare le sue
tracce, viceversa, assegnate due rette che si intersecano in
un punto di l resta individuato uno e un solo piano.
Assegnato un piano Į nello spazio, non parallelo né
appartenenete ai piani di proiezione, incontrerà ʌ1 e ʌ
2
secondo due rette, generalmente proprie, dette tracce. In
paricolare, sĮ, retta intersezione con il primo piano di
proiezione, sarà la prima traccia; tĮ, retta intersezione con il
secondo piano di proiezione, sarà la seconda traccia. Queste
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. Il piano01d
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Un piano Į� perpendicolare al primo piano di proiezione
ʌ1, si dice piano proiettante in prima proiezione e avrà la
seconda traccia tĮ perpendicolare alla linea di terra l.
Un piano ȕ� perpendicolare al secondo piano di
proiezione ʌ2, si dice piano proiettante in seconda proiezione e
avrà la prima traccia sȕ perpendicolare alla linea di terra l.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. Il piano. Casi particolari01d
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linea di terra l mentre la seconda traccia tȕ��sarà impropria
e avrà la giacitura di ʌ2 (e quindi di ȕ).
Un piano Į, parallelo al primo piano di proiezione ʌ1, si
dice piano orizzontale e avrà la seconda traccia tĮ parallela
alla linea di terra l mentre la prima traccia sĮ��sarà
impropria e avrà la giacitura di ʌ1 (e quindi di Į).
Un piano ȕ, parallelo al secondo piano di proiezione ʌ2,
si dice piano di fronte e avrà la prima traccia sȕ parallela alla
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Rappresentazione degli enti fondamentali. Il piano. Casi particolari01d
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Data una retta r, un punto P appartiene ad r se le
immagini del punto P (P’ e P’’) appartengono alle
immagini omonime della retta r (r’ ed r’’).
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Appartenenza di un punto ad una retta01e
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Dato un piano Į, una retta r appartiene ad Į se le tracce
delle retta r (Sr e T
r) appartengono alle tracce omonime
del piano Į (sĮ e tĮ).
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Appartenenza di una retta ad un piano01e
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Dato un piano Į, una retta orizzontale o appartiene ad Į
se le tracce delle retta o (SR� e To) appartengono alle tracce
omonime del piano Į (sĮ e tĮ). Poiché la prima traccia SR�
è impropria, la pima immagine o’ dovrà essere parallela
alla prima traccia sĮ.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Appartenenza di una retta orizzontale ad un piano01e
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Dato un piano Į, un punto P appartiene ad Į se il punto
appartiene ad una retta di Į. Se il piano non è parallelo
alla linea di terra ci si può servire di una retta orizzontale
o di Į, la cui prima immagine o’ passi per P’ e la seconda
immagine o’’ passi per P’’.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Appartenenza di un punto ad un piano01e
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Due piani Į e ȕ sono paralleli se le tracce omonime sono
parallele, ossia sĮ è parallelo a
sȕ e tĮ
è parallelo a tȕ.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Parallelismo tra piani01e
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Due rette r e v sono parallele se le immagini omonime
sono parallele, ossia r’ è parallela a v’ e r’’ è parallela a v’’.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Parallelismo tra rette01e
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Una retta n è perpendicolare al piano Į se le immagini
della retta sono perpendicolari alle tracce del piano, ossia
n’ è perpendicolare a sĮ e n’’ è perpendicolare a tĮ.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Condizioni di appartenenza, parallelismo ed ortogonalità. Retta ortogonale ad un piano01e
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Assegnati due punti A (A’ e A’’) e B (B’ e B’’), le proiezioni
della loro congiungente r saranno A’B’Łr’ e A’’B’’Łr’’.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Problemi grafici fondamentali. Retta individuata da due punti01f
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Assegnate due rette r (r’ e r’’) e v (v’ e v’’), incidenti in P
(P’ e P’’), il piano Į individuato da r e v avrà le tracce sĮ
e tĮ
contenenti le tracce omonime delle due rette, ossia sĮ
conterrà Sr e
S
v e
tĮ conterrà T
r e
T
v.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Problemi grafici fondamentali. Piano individuato da due rette incidenti01f
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Assegnati tre punti A (A’ e A’’), B (B’ e B’’) e C (C’ e C’’),
costruite le rette ABŁv e ACŁr, le tracce del piano Į,
individuato dai punti A, B e C, saranno determinate dalle
tracce omonime delle rette v ed r, ossia ossia sĮ conterrà
Sv e
S
r e
tĮ conterrà T
v e
T
r.
Assegnato un punto P (P’ e P’’) e una retta r (r’ e r’’) non
contenente P, per costruire il piano Į individuato da P
e da r condurrò una retta s (s’ e s’’) per P. Le tracce del
piano Į saranno determinate dalle tracce omonime delle
rette r ed s, ossia ossia sĮ conterrà Sr e
S
s e
tĮ conterrà T
r e
Ts.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Problemi grafici fondamentali. Piano individuato da due rette incidenti/Piano individuato da tre punti non allineati01f
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tra le prime immagini r’ e v’ delle rette r e v e la seconda
immagine P’’ nel nel punto di intersezione tra le prime
immagini r’ e v’ delle rette r e v.
Assegnati tre piani Į, ȕ e Ȗ, il punto P comune ai tre
piani si determina costrunedo le rette r e v intersezione
rispettivamente di Į con ȕ e di ȕ con Ȗ. Il punto P,
intersezione delle suddette rette, dovendo soddisfare le
condizioni di appartenenza rispetto ad Į, ȕ e Ȗ e ad r e
v, avrà la prima immagine P’ nel punto di intersezione
Assegnati due piani Į e ȕ non paralleli, la retta r di
intersezione, dovendo soddisfare le condizioni di
appartenenza rispetto ad Į e ȕ, avrà le tracce Sr e T
r nei
punti di intersezione delle tracce omonime dei due piani,
ossia Sr all’intersezione tra sĮ
e sȕ
e Tr all’intersezione tra tĮ
e tȕ.
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Problemi grafici fondamentali. Retta intersezione tra due piani/Punto comune a tre piani01f
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IURQWH����ÀJ���$VVHJQDWD�TXLQGL�XQD�ÀJXUD�DSSDUWHQHQWH�DO�SLDQR�Į,
ad esempio, il triangolo ABC, determinata la sua prima
proiezione A’B’C’, con la suddetta omologia posso
GHWHUPLQDUH�OD�VXD�VHFRQGD�LPPDJLQH�$··%··&··���ÀJ���
data dall’intersezione di Į�con il secondo piano bisettore
ȕ2. È possibile determinare l’asse dell’omologia facendola
passare per il punto di concorso delle tracce del piano
Į�e per un qualsiasi altro punto che appartenga ad Į�e a
ȕ2. Tale punto può essere l’intersezioni tra la prima e la
seconda immagine di una retta di Į�e per semplicità di
costruzione una sua retta orizzontale o (o una retta di
ribaltando ʌ2 su ʌ
1, ovvero proiettando (P’’) su ʌ
2Ł ʌ
1 dal
centro improprio ortogonale al secondo piano bisettore
ȕ2, otteniamo P’’.
P’ e P’’, e tutte le prime e seconde proiezioni dei punti
di Į, si corrisponderanno in un’omologia avente come
centro il punto improprio ortogonale alla linea di terra l
ed asse la retta x’Łx’’, luogo dei punti uniti della retta x
Dato un piano Į (sĮ e tĮ), individuiamo la relazione
proiettiva che lega le prime e le seconde immagini delle
ÀJXUH�DSSDUWHQHQWL�DG�Į. Consideriamo, ad esempio,
un punto P (P’ e P’’): è possibile passare da P’ a P’’ (e
YLFHYHUVD��DWWUDYHUVR�XQ�QXPHUR�ÀQLWR�GL�RSHUD]LRQL�di proiezione e sezione. Proiettando P’ da O�� su Į,
otteniamo P; proiettando P da O��� su ʌ2 otteniamo (P’’);
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Omologia rappresentativa del piano01g
ÀJ��
ÀJ��
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Procedendo in tal modo è possibile conoscere la vera
IRUPD�H�JUDQGH]]D�GL�TXDOVLDVL�ÀJXUD�DSSDUWHQHQWH�ad Į�proiettante in prima proiezione, o analogamente
proiettante in seconda proiezione.
FKH�FRQWLHQH�OD�ÀJXUD�VX�XQR�GHL�GXH�SLDQL�GL�SURLH]LRQH�(VDPLQLDPR�GDSSULPD�LO�FDVR�GL�XQD�ÀJXUD�DSSDUWHQHQWH�al piano Į�(sĮ e
tĮ) proiettante in prima proiezione. Il
punto P*, ottenuto dal ribaltamento del piano Į�su ʌ1, è
sulla perpendicolare ad sĮ conotta per P’ ad una distanza
da sĮ pari alla quota del punto P, ovvero P0P’’=P’P*.
2JQL�ÀJXUD�FRQWHQXWD�LQ�XQ�SLDQR�q�GHWHUPLQDWD�GDOOD�rappresentazione del piano a cui appartiene e da una delle
VXH�GXH�SURLH]LRQL��3HU�OD�ULVROX]LRQH�GL�SUREOHPL�JUDÀFL�ma soprattutto per la determinazione della vera forma e
JUDQGH]]D�GL�XQD�ÀJXUD��H�TXLQGL�SHU�FRQRVFHUQH�OH�VXH�misure lineari ed angolari, è necessario ribaltare il piano
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Determinazione della vera forma e grandezza. Ribaltamento di un piano proiettante01h
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Dove la circonferenza di centro K e raggio KP1 interseca
OD�UHWWD�3·.�FDGUj�LO�ULEDOWDWR�3 �GL�3���ÀJ���$VVHJQDWD�TXLQGL�XQD�ÀJXUD�DSSDUWHQHQWH�DO�SLDQR�Į, ad
esempio, il triangolo ABC, attraverso le tracce sĮ e tĮ e la
prima proiezione A’B’C’, con la suddetta omologia posso
determinare la vera forma e grandezza A*B*C* attraverso
il ribaltamento di Į�su ʌ1���ÀJ��
ortogonale ad sĮ. Resta da determinare una coppia di
punti corrispoindenti, ad esempio P’ e P*. Noto P’, P*
cade sulla perpendicolare ad sĮ per P’ ad una distanza
KP*, pari all’ipotenusa del triangolo rettangolo PP’K.
Dato un punto P (P’ e P’’) appartenente ad Į�e condotta
per P’ la perpendicolare a sĮ, si stacchi su o’a partire da
P’ un segmento pari alla quota di P, ovvero P0P’’=P
1P*.
geometria proiettiva, pag.13), in quanto proiezione e
ribaltato (ovvero proiezione da un centro improprio
ortogonale piano bisettore del diedro attraversato nel
ULEDOWDPHQWR��GL�SXQWL��UHWWH�H�ÀJXUH��DSSDUHQHQWL�DG�un piano su due piani sovrapposti ĮŁʌ
1. L’omologia, in
SDUWLFRODUH�XQ·DIÀQLWj�RUWRJRQDOH��DYUj�FRPH�DVVH�OD�SULPD�traccia sĮ di Į�(intersezione tra Į�e ʌ
1) e centro improprio
Il ribaltamento di un piano generico consente la
GHWHUPLQD]LRQH�GHOOD�YHUD�IRUPD�H�JUDQGH]]D�GL�XQD�ÀJXUD�appartenente al piano ma anche la risoluzione di alcuni
problemi metrici.
La prima proiezione P’ di un punto P di Į�su ʌ1 e il
ribaltato P* del punto P nel ribaltamento del piano Į�su ʌ
1 si corrispondono in un’omologia (cfr. Cenni di
Il metodo delle doppie proiezioni ortogonali Determinazione della vera forma e grandezza. Ribaltamento di un piano generico01h
ÀJ��
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