la teoria dei modelli
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Un saggio sulla teoria dei modelli, applicata alla vita quotidianaTRANSCRIPT
La Teoria dei ModelliUna sola realtà, diversi modelli e
interpretazioni
GEORGE BALANLifeOfMind, Inc
May 20, 2016
Abstract
Questo saggio ha come scopo quello di mostrare il fatto che lamente umana riesce a percepire la realtà soltanto attraversi i modelli.Una volta compreso ciò, ci si concentrerà sui pericoli che possonoscaturire da modelli sbagliati.
Parole chiave: Modelli, Interpretazioni
Esiste la realtà, e i modelli che ci facciamo della realtà. La realtà esistefuori da noi stessi; i modelli invece trovano dimora nella nostra teste. Lamente è il luogo dove vengono realizzati i modelli. Possiamo definire comemodello l’interpretazione e la rappresentazione che ci facciamo della realtà.
Ci mettiamo in contatto con la realtà che ci circonda attraverso i cinquesensi. La nostra mente riceve informazione dall’esterno sotto forma diimpulsi elettrici. Questi dati vengono poi tradotti per dare origine al mod-ello. La realtà è troppo complicata affinché la nostra mente sia in gradodi percepirla pienamente. Per complicata intendo infinita in dettagli. Perpoterla comprendere, il cervello umano deve eseguire delle semplificazioni.Non si dispone di tutto lo spazio necessario per immagazzinare tutti i dati.Avessimo quindi a disposizione una memoria infinita e una capacità di cal-colo infinita, potremmo essere in grado di farci un idea corretta dell’oggettodella nostra osservazione. Manca però una terza condizione. Le porteattraverso le quali riceviamo i dati devono essere infallibili.
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Quindi, qualsiasi sia l’oggetto della nostra osservazione, non potremomai farci un concetto completo della sua natura. Lo si dovrebbe studi-are da diversi punti di vista, sotto diverse condizioni. Ma questo implicatanto tempo e tante energie, cose di cui noi siamo assai carenti. Quindi citroviamo di fronte ad un bivio: scegliere di abbandonare ogni pretesa diconoscenza, oppure accettare il fatto che per poter arrivare al cuore dellecose si devono fare dei sacrifici, delle semplificazioni. Un certo grado discetticismo è necessario, non solo utile.
Il problema è che così spesso, per non dire sempre, siamo ignari diquesta verità. Ci scordiamo in modo sistematico del fatto che siamo piccolie cattivi. La nostra voglia di grandezza ci offusca la vista.
Non solo non siamo in grado di farci un idea completa della realtà, mabisogna riconoscere che spesso (troppo spesso), il modello che ci facciamonon coincide con la realtà. E la cosa brutta è che non ci rendiamo conto diquesto. In un certo senso possiamo dire che diventiamo schiavi delle nostreidee sbagliate. Ci costruiamo un mondo immaginario, artificiale, staccatocompletamente dalla realtà, e viviamo ingannati. Questi modelli sono aloro volta quasi infiniti. La nostra immaginazione, questo meravigliosodono, si lascia andare, costruendo castelli immaginari, nelle nuvole. E poici chiudiamo tra le sue mura invalicabili. Diventiamo prigionieri dei nostristessi pensieri.
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