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LA STAMPA: VIAGGIO DA ORIENTE AD OCCIDENTE E VICEVERSA? La stampa con blocchi di legno su carta, dove i singoli fogli vengono impressi per mezzo di matrici di legno sulle quali erano intagliati testi o illustrazioni, risale all'epoca della Dinastia Tang, in Cina. Alcuni esempi testimoniano che questo metodo di stampa di fantasie su tessuto risale a prima del 220, ed in Egitto al VI o VII secolo a. C. All'epoca della Dinastia Tang uno scrittore cinese, Fenzhi, per primo fornì una testimonianza al riguardo. Egli descrisse come dei blocchi di legno venissero usati per stampare un'iscrizione buddhista durante gli anni di potere dell'imperatore Zhengyuan ( 627649 d.C.). In un memoriale del 1023 viene riportato che il governo centrale dell’epoca utilizzava lastre di rame per stampare banconote, e blocchi di rame per stampare i numeri ed i caratteri su di esse. In seguito venne usata la medesima tecnica, già più sviluppata, per stampare banconote e documenti ufficiali o formali. Un esempio è una sorta di assegno stampato durante la Dinastia Jin, nell'anno 1215. Il Sūtra del Diamante in cinese, il testo a stampa più antico del mondo, stampato nel 868 e conservato presso la Bristish Library. Il Sūtra del Diamante in cinese è il testo a stampa più antico del mondo, dell’868. Nelle grotte di Mogao Aurel Stein ritrovò nel 1907 una copia del Sūtra del Diamante in una delle molte traduzioni cinesi. La copia xilografata, integra, presenta un frontespizio riccamente illustrato dalla scena in cui si svolge il dialogo del sūtra stesso. La copia riporta il nome del committente, Wang Jie, e la data della stampa: il 15 esimo giorno del Quarto mese del Nono anno del periodo Xiantong del sovrano Tang Yìzōng, corrispondente all’11 maggio 868. L’esemplare, unico, è posseduto dalla British Library. Esempi di testi stampati antecedenti ad essa esistono solo sotto forma di frammenti: una dharani pubblicata tra il 650 e il 670, e scoperta a Xi'an nel 1974; e parti di un Sūtra databile verso il 690. Altro precedente potrebbe essere una dharani, chiamata Sutra della Dharani della Pura Luce, rinvenuta nel tempio Pulguk in Corea, forse del 751. Il Sutra del Diamante di Dunhuang risulta quindi il testo completo a stampa più antico certamente datato. Di esso esistono innumeri versioni dal 334 in avanti, dal sanscrito al cinese, e poi al giapponese, al coreano,

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LA  STAMPA:  VIAGGIO  DA  ORIENTE  AD  OCCIDENTE  E  VICEVERSA?      

La  stampa  con  blocchi  di  legno  su  carta,  dove  i  singoli  fogli  vengono  impressi  per  mezzo  di  matrici  di  legno  sulle   quali   erano   intagliati   testi   o   illustrazioni,   risale   all'epoca   della  Dinastia   Tang,   in   Cina.   Alcuni   esempi  testimoniano  che  questo  metodo  di  stampa  di  fantasie  su  tessuto  risale  a  prima  del  220,  ed  in  Egitto  al  VI  o  VII    secolo  a.  C.    

All'epoca  della  Dinastia   Tang  uno   scrittore   cinese,   Fenzhi,   per  primo   fornì  una   testimonianza  al   riguardo.  Egli   descrisse   come  dei   blocchi   di   legno   venissero   usati   per   stampare   un'iscrizione   buddhista   durante   gli  anni  di  potere  dell'imperatore  Zhengyuan    (  627-­‐649  d.C.).    

In  un  memoriale  del  1023  viene   riportato   che   il   governo  centrale  dell’epoca  utilizzava   lastre  di   rame  per  stampare  banconote,  e  blocchi  di   rame  per   stampare   i  numeri  ed   i   caratteri   su  di  esse.   In   seguito  venne  usata  la  medesima  tecnica,  già  più  sviluppata,  per  stampare  banconote  e  documenti  ufficiali  o  formali.  Un  esempio  è  una  sorta  di  assegno  stampato  durante  la  Dinastia  Jin,  nell'anno  1215.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

Il  Sūtra  del  Diamante  in  cinese,  il  testo  a  stampa  più  antico  del  mondo,  stampato  nel  868  e  conservato  presso  la  Bristish  Library.  

 Il  Sūtra  del  Diamante  in  cinese  è  il  testo  a  stampa  più  antico  del  mondo,  dell’868.  

Nelle   grotte   di  Mogao  Aurel   Stein   ritrovò   nel   1907  una   copia   del   Sūtra   del  Diamante   in   una   delle  molte  traduzioni  cinesi.  La  copia  xilografata,  integra,  presenta  un  frontespizio  riccamente  illustrato  dalla  scena  in  cui  si  svolge  il  dialogo  del  sūtra  stesso.  La  copia  riporta  il  nome  del  committente,  Wang  Jie,  e  la  data  della  stampa:   il   15esimo   giorno  del  Quarto  mese   del  Nono   anno  del   periodo   Xiantong   del   sovrano   Tang   Yìzōng,  corrispondente  all’11  maggio  868.  L’esemplare,  unico,  è  posseduto  dalla  British  Library.  

Esempi   di   testi   stampati   antecedenti   ad   essa   esistono   solo   sotto   forma   di   frammenti:   una   dharani  pubblicata   tra   il  650  e   il  670,  e   scoperta  a  Xi'an  nel  1974;  e  parti  di  un    Sūtra  databile  verso   il  690.  Altro  precedente   potrebbe   essere   una   dharani,   chiamata   Sutra   della   Dharani   della   Pura   Luce,   rinvenuta   nel  tempio  Pulguk  in  Corea,  forse  del  751.  

Il  Sutra  del  Diamante  di  Dunhuang  risulta  quindi  il  testo  completo  a  stampa  più  antico  certamente  datato.  Di  esso  esistono  innumeri  versioni  dal  334  in  avanti,  dal  sanscrito  al  cinese,  e  poi  al  giapponese,  al  coreano,  

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al  vietnamita,  al  tibetano,  al  mancese.  

 

 

 

Il  Sūtra  del  Diamante  in  cinese  

Il  termine  sūtra  (सूत्र,  pāli  sutta),  in  sanscrito  filo  (dalla  radice  indoeuropea  *syū-­‐,  la  stessa  del  latino  suere,  cucire),  metaforicamente  traducibile  come  "breve  frase"  o  "aforisma",  viene  usato  nella  cultura  indiana  per  indicare  un   insieme  di   concetti   filosofici  espressi   in  modo  breve  e   sintetico.  Nell'ambito  del  buddhismo   il  termine  è   tradotto   in   cinese   con   jīng   (经),   in   lingua  giapponese   con  kyō   (経,  kyō)   e   in   tibetano   con  mdo  (���).  

Nell'induismo   i   sūtra   sono  elaborazioni   filosofiche   successive   alle  Upanisad   (   IX-­‐VIII   secolo   a.C.,   fino  al   IV  secolo   a.C.   le   quattordici   Upaniṣad   vediche)   le   quali   descrivono   in   versi   succinti   e   talvolta   criptici   la  metafisica  e  la  cosmogonia,  la  condizione  umana,  come  ottenere  una  vita  beata  e  come  purificare  il  proprio  karma  per  reincarnarsi  in  un'esistenza  migliore.  

Nel   buddhismo   il   termine   si   riferisce   esclusivamente   ai   testi   inclusi   nel   Canone  della   scuola   buddhista   di  riferimento.  Questi  testi  non  sono  elaborazioni  posteriori  ma  vere  trascrizioni,  o  supposte  tali,  dei  discorsi  tenuti  da  Siddharta  Gautama  (566  a.C.  -­‐  486  a.C.  circa)  nel  corso  della  sua  predicazione.  

Una  dharani  è  una  forma  di  vocalizzazione  rituale,  o  tradotta  dal  sanscrito,  da  una  radice   in  sanscrito  dal    significato   di   “sostegno”.   Viene   spesso   comparata   al  mantra,   dal   quale   si   distingue   per   essere   composta  spesso  di  frasi    più  lunghe  ed  intelleggibili;  e  con  il  quale  condivide  il  fine  di  indurre,  attraverso  la  ripetizione  del  canto,  la  meditazione.  La  sua  recitazione  cantata  è  condotta  anche  per  ottenere  salute  e  protezione.  

 

 

 

 

 

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Minareto  della  moschea  Emin  a  Turfan  

Sul  filo  della  diffusione  della  stampa  verso  Occidente  è  il  ritrovamento  a  Turfan,  città  che  vanta  il  minareto  più   alto   della   Cina,   dei   blocchi   fissi   per   la   stampa   in   caratteri   uiguri   datati   attorno   al   1300.   Nel   mondo  persiano  la  prima  descrizione  del  sistema  a  stampa  di  invenzione  cinese  risulta  essere  a  mano  di  Rashīd  al-­‐Dīn  Fadhl-­‐allāh  Hamadānī,   il  quale  aveva  accesso  alle   informazioni  provenienti  dall'Estremo  Oriente.  Nella  sua  opera  Jami'  al-­‐Tasanif  al-­‐Rashidi  (1301-­‐1311)  scrive  della  preparazione  dei  blocchi  di  legno;  e  menziona  per  la  prima  volta  la  numerazione  delle  pagine.  

La   stampa   con   blocchi   di   legno   venne   introdotta   anche   in   Europa,   e   dal   1300   fu   di   uso   comune   per  stampare  fantasie  sugli  abiti.  Le  immagini  su  abiti  ad  uso  sacro  erano  molto  grandi  ed  elaborate.  Quando  la  carta  divenne  relativamente  facilmente  reperibile,  intorno  al  1400,  il  metodo  della  stampa  iniziò  ad  essere  impiegato  anche  su  carte  da  gioco,  riprodotte  in  grande  quantità  a  partire  all'incirca  dal  1425.  

La  stampa  a  caratteri  mobili  sarebbe  stata  inventata  nel  1041  dal  cinese  Bi  Sheng.  L'invenzione  presentava  un  difetto:  essendo  fatti  di  argilla,   i  caratteri  si   rompevano  molto  facilmente.  Wang  Zhen,  un  funzionario,  introdusse  nel  1298  un  tipo  più  resistente  di  caratteri,  ottenuti  intagliando  del  legno.  Egli  stesso  sviluppò  un  complesso   sistema  di   tavole   girevoli   e   associazioni   tra   numeri   e   caratteri   cinesi   che  miglioravano   la   resa  qualitativa  della  stampa.  

La  transizione  dai  caratteri  in  legno  a  quelli  in  metallo  si  diede  in  Corea.  Si  ha  notizia  di  libri  qui  stampati  con  caratteri  mobili  in  metallo  fin  dal  1234,  anche  se  il  testo  più  antico  esistente  è  del  1377.  In  Cina  i  caratteri  mobili  in  metallo  vennero  introdotti  solo  con  il  pioniere  della  tipografia  Hua  Sui,  nel  1490.  Da  quella  data  in  Cina  vennero  usati  caratteri  mobili  sia  in  legno  sia  in  metallo.  

La  tecnologia  impiegata  in  Asia  potrebbe  essersi  diffusa  in  Europa  attraverso  le  vie  di  commercio  attraverso  l'India   od   il   mondo   arabo.  Ma   non   si   ha   alcuna   prova   o   testimonianza   che   Gutenberg,   l’inventore   della  stampa  a  caratteri  mobili  nel  mondo  occidentale,  possa  esser  stato  a  conoscenza  dei  caratteri  mobili  in  uso  in  Corea.  Alcuni  autori  hanno  avanzato  questa  ipotesi  sulla  base  del  fatto  che  i  caratteri  mobili  nella  stampa  in   Asia   risalgano   al   1234.     E   che   la   comunicazione   fra   il   mondo   dell’Estremo   Oriente   e   l’Occidente   sia  comprovata  fin  dall’epoca  romana.  

Johann  Gutenberg  ,  nato  a  Magonza,   in  Germania,  rivoluzionò  le  tecniche  di  stampa  verso  la  metà  del  XV  secolo.  Johann  Fust  e  Peter  Schöffer  sperimentarono  con  Gutenberg  questa  nuova  tecnica  nella  sua  stessa  

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città.   La   stampa   a   caratteri   mobili   utilizzata   in   Asia,   basata   essenzialmente   sul   lavoro   manuale,   ha  praticamente  cessato  di  esistere  dopo  l'introduzione  della  tecnica  di  Gutenberg  nella  Cina  nel  XIX  secolo.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esemplare  della  Bibbia  di  Gutenberg  conservato  alla  Biblioteca  del  Congresso  degli  Stati  Uniti.  

   La   Bibbia   di   Gutenberg   è   stata   inserita   dall'UNESCO   nell'elenco   delle  memorie   del  mondo.   Essa   è   il   più  antico  incunabolo  al  mondo.                      

 

 

 

 

Pagina  di  una  Bibbia  stampata  a  Strasburgo  nel  1497  da  J.R.Grueninger.  Le  lettere  colorate  furono  manoscritte  dopo  la  stampa.  

 

 

 

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Con   il   termine   incunabolo,  o   incunabulo,   si  definisce  convenzionalmente  un  documento  stampato  con   la  tecnologia  dei  caratteri  mobili  e  realizzato  tra  la  metà  del  XV  secolo  e  l'anno  1500  incluso.  A  volte  è  detto  anche  quattrocentina.  Il  termine  deriva  dal  latino,  in  culla.    

Solo   successivamente   le   opere   a   stampa   vengono   dette   cinquecentine,   anche   se   secondo   alcuni   studiosi  soprattutto  di  area  anglosassone,  la  definizione  di  incunabolo  può  essere  estesa  anche  a  edizioni  realizzate  nei   primi   vent'anni   del   Cinquecento,   in   quanto   fino   a   quel   limite   cronologico   i   libri   presentano   delle  caratteristiche  comuni  con  quelli  stampati  nel  XV  secolo.  

Generalmente   gli   incunaboli   non   presentano   un   frontespizio,   ma   solo   una   indicazione,   spesso  approssimativa,  che  riporta  il  nome  dell'autore  dell'opera  ed  un  titolo  nell'incipit.  Le  note  tipografiche,  cioè  le  indicazioni  sulle  responsabilità  dello  stampatore,  quando  presenti,  sono  riportate  nel  colophon  o  versus.  Questo  perché  i  primi  libri  realizzati  con  i  caratteri  mobili  tendevano  a  imitare  l'aspetto  dei  libri  manoscritti,  nei  quali  spesso,  viste  le  modalità  di  produzione,  tali  indicazioni  erano  del  tutto  superflue.  

Gli  incunaboli  sono  quindi  i  primi  libri  moderni,  cioè  realizzati  in  serie  con  modalità  proto-­‐industriali.  Circa  10.000   dei   40.000   testi   noti   sono   costituiti   da   fogli   sciolti,   in   quanto   la   nuova   tecnologia   permetteva   di  realizzare  anche  bandi,  proclami,  lettere  di  indulgenza,  modulistica,  ed  altre  tipologie  di  documento.  

Al  mondo  vi  sono  circa  450.000  incunaboli.  Di  molti  testi  esistono  svariate  copie.  Di  questi  circa  110.000  si  trovano  in  Italia,  in  musei  e  biblioteche  specialistiche.  

Realizzata  a  Magonza  tra  il  1452  e  il  1455,  la  Bibbia  di  Gutenberg  si  compone  di  due  volumi  in  folio  di  322  e  319  fogli.  Riproduce  il  testo  della  Vulgata,  la  bibbia  in  latino  tradotta  da  San  Gerolamo  nel  V  secolo.  L’Antico  Testamento   occupa   il   primo   volume   e   una   parte   del   secondo,   il   quale   contiene   anche   tutto   il   Nuovo  Testamento.  

Una  parte  degli  esemplari   fu  stampata  su  pergamena,  un'altra  su  carta  di  canapa   importata  dall'Italia.  Su  una   tiratura   di   circa   180   esemplari,   48   si   sono   conservati.   Alcune   pagine   sciolte   si   trovano   in   alcune  biblioteche,  come  quella  del  Museo  Correr  di  Venezia  o  la  biblioteca  municipale  di  Colmar.  La  maggioranza  degli  esemplari  si  trova  in  Germania.  In  Francia,  la  Bibliothèque  Nationale  de  France  ne  possiede  tre  copie  su  pergamena,  e   la  Bibliothèque  Mazarine  una   copia   su   carta.   In   Svizzera,   la   fondazione  Martin  Bodmar,  presso  Ginevra,  espone  permanentemente  il  suo  esemplare.  

Gutenberg  cominciò  ad  utilizzare    inchiostri  con  base  oleosa,  con  effetto  più  duraturo  rispetto  agli  inchiostri  precedenti   con   base   acquosa.   Avendo   lavorato   come   orefice   professionista,   egli   possedeva   già   delle  conoscenze   riguardo   alla   lavorazione   e   l'uso   dei  metalli.   Gutenberg   fu   il   primo   ad   impiegare   una   lega   di  piombo,   stagno   ed   antimonio,   essenziale   per   produrre   caratteri   duraturi   per   stampe   di   alta   qualità.   Per  arrivare  a  questa  lega,  Gutenberg  creò  una  speciale  matrice  con  dettagli  molto  precisi.  Essa  si  dimostrò  di  gran  lunga  migliore  rispetto  alle  argille,  ai  legni  od  al  bronzo  già  usati  in  Asia.  

Ispirandosi  ad  un  torchio  per  l'uva,  inventò  anche  una  pressa  per  la  stampa  che  rivoluzionò  la  produzione  e  la  diffusione  dei  libri.  La  stampa  a  caratteri  mobili  si  diffuse  rapidamente  grazie  a  tipografi  che  emigravano  dalla  Germania  o  ritornavano  ai  paesi  d'origine.    

La  prima  tipografia  impiantata  fuori  della  Germania  fu  opera  di  Johannes  Numeister,  concittadino  ed  allievo  di  Gutenberg,  che  aprì  a  Foligno  una  bottega  tipografica  nel  1463.  Il  primo  libro  stampato  fuori  di  Germania  fu  opera  di  Konrad  Sweynheym  e  Arnold  Pannartz  praghese,  il  primo  della  diocesi  di  Magonza  e  il  secondo  di   quella   di   Colonia.   Chiamati   a   Roma   presumibilmente   dal   cardinale   Nicola   Cusano,   insigne   filosofo   ed  umanista,   furono   ospitati   nel   monastero   di   Santa   Scolastica   di   Subiaco.   Nel   1464-­‐65   pubblicarono   un  Donato  minore,  Donatus  pro  puerolis,  una  grammatica   latina  per   i  bambini,  ora  disperso;   il  De  oratore  di  

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Cicerone;   il  De  Civitate  Dei  di  Sant’Agostino;  ed  un'antologia  di  opere  di  Lattanzio,   tutti   in  una   tiratura  di  275  copie.    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 Nicola  Cusano  

 

Il  Cardinale  Nicolò  Cusano,  dalle  Cronache  di  Norimberga.  Fu  cardinale,  teologo,  filosofo,  umanista,  giurista,  matematico   ed   astronomo.   (   Kues,   1401   –   Todi,   11   agosto   1464).   Noto   anche   come   Niccolò   Cusano   o  Niccolò   da   Cusa.   In   latino  Nicolaus   Cusanus   o  Nicolaus   de   Cusa;   in   tedesco  Nikolaus   Krebs   von   Kues   o  Nikolaus  Chrypffs.    

 

Una  pressa  come  quella  di  Gutenberg  venne  costruita  a  Venezia  nel  1469;  nel  1500  la  Serenissima  contava  ben  417  editori.    A  Roma,  durante  gli  anni  1467-­‐1500  furono  stampati  1.825  titoli.  

Nel  1470  Jean  Heynlin  costruì  una  pressa  a  Parigi.  Il  5  e  6  aprile  1472  a  Foligno  venne  stampato  da  Johannes  Numeister    e  dal  folignate  Evangelista  Mei  il  primo  libro  in  lingua  italiana:  la  Divina  Commedia.    

La   ricca   storia   editoriale   della   Commedia   inizia   precocemente,   con   l'impressione   di   un   paio   di   terzine  dell'Inferno   aggiunte   tra   un   passo   delle   Metamorfosi   ovidiane   e   dei   distici   del   Carmen   de   Pascha   di  Venanzio   Fortunato   in   coda  all'edizione  del  Lactantii   Firmiani  de  divinis   institutionibus,   stampata  a  Roma  nel  1468  da  Konrad  Sweynheym    ed  Arnold  Pannartz  da  Praga.    L’editio  princeps    vera  e  propria  si  deve  però  considerare  quella  di  Foligno,  seguita  pochi  mesi  dopo  nello  stesso  anno  da  un'edizione  veneziana  e  da  una  mantovana.  Nel  1473  Kasper  Straube  pubblicò  l'Almanach  cracoviense  ad  annum  1474  a  Cracovia.  Nel  1476  una  pressa   fu  montata   in   Inghilterra   da  William  Caxton.   L'italiano  Giovanni   Paoli   assemblò   nel   1537  una  pressa  importata  a  Città  del  Messico.  Stephen  Day  fu  il  primo  a  costruire  una  pressa  nel  Nord  America  nel  1637,  nei  pressi  della  Massachussets    Bay.  Nel  1814  il  motore  a  vapore  fu  introdotto  per  la  prima  volta  in  tipografia:  The  Times  fu  il  primo  giornale  ad  essere  stampato  direttamente  in  macchina.    

 

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Alcuni  approfondimenti  …    Storia  della  stampa,  in  Wikipedia,  The  free  encyclopedia.    Thomas  Christensen,  Did  East  Asian  Printing   Traditions   Influence   the   European  Renaissance?   Arts   of  Asia  Magazine,  2007.    Nicolò  Cusano,    in  Wikipedia,  The  free  encyclopedia.    Enrico  Mistretta,  L’editoria  -­‐  Un'industria  dell'artigianato.  Il  Mulino,  Bologna,  2008.    Incunabolo,  in  Wikipedia,  The  free  encyclopedia.    Università  di  Bologna,  www.storiadellastampa.  Unibo.it/storia.html      Università  di  Bologna,  l’evoluzione  del  frontespizio  dal  manoscritto  all’editoria  contemporanea.      Osho,  Il  sutra  del  Diamante,  Ed.  italiana  1995  e  2007.  www.macrolibrarsi.it