la settimana n. 24 del 24 giugno 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 24 giugno 2012 È bello vedere due coniugi anziani passeggiare tenendosi ancora per ma- no, come al tempo del fidanzamento, per essere l’uno garanzia e soste- gno per l’altro, perché si vogliono bene. Si tengono per mano per esprimere la volontà di stare sempre insieme. Ma il futuro si costruisce nel presente, ora se ne pongono le basi, in un quotidiano lavoro di perfezionamento della nostra personalità, del no- stro carattere , eliminando, anche se lentamente perché non è facile, i di- fetti che ci accompagnano, per rendere sempre più stabile l’affetto che ci unisce, dimostrando di saper affrontare con generosità anche gli inevita- bili sacrifici per salvare l’amore dagli “scogli” che potrebbero farlo nau- fragare. Padre Bartolomeo Sorge, ospite della Diocesi, ha offerto al clero e ai partecipanti alla Messa per la giornata diocesana delle comunicazioni sociali, una meditazione sul tema del Sacro Cuore di Gesù proprio nel giorno della festa liturgica IL SACRO CUORE DI GESÙ: spiritualità di ogni cristiano a sostanza della devozione al Sacro Cuore sta nella consacrazione della propria vita a Cristo. La devozione al cuore di Gesù costituisce, per eccellenza, la spiritualità del cristiano impegnato nel mondo. È la spiritualità della strada. È la spiritualità dell’incarnazione». È stato questo il pensiero centrale della relazione che padre Bartolomeo Sorge ha tenuto per i sacerdoti, i diaconi e i seminaristi della Diocesi e che ha in parte ripetuto nell’omelia della Messa pomeridiana, preparata per la giornata diocesana delle Comunicazioni Sociali. Consacrare la propria vita a Dio Partendo dal brano evangelico di Giovanni, che racconta del cuore di Gesù trafitto sulla croce dalla lancia del soldato, da cui uscirono sangue ed acqua, il padre gesuita ha rimarcato come esso rappresenti un episodio fondamentale per la fede. In quegli ultimi istanti della sua vita, Gesù ci dona l’Eucarestia, ci dona sua Madre, ci dona lo Spirito, ci dona la Vita. Dal suo costato escono sangue ed acqua, esce la vita; Gesù, che ci aveva già donato lo Spirito ora dà la vita vera che non verrà mai meno. La Chiesa genera uomini in Cristo Da quel cuore squarciato esce la vita ed in quel momento nasce la chiesa madre generatrice di vita. Qual è in fondo la volontà di Dio se non quella di dare la vita? Dio è la vita e dà la vita. Noi siamo generati da Dio ed il regno di Dio è rendere figli suoi tutte le creature umane. La devozione al Sacro Cuore – ha sostenuto padre Sorge - non è una delle tante ma è la spiritualità per eccellenza perché in essa c’è l’essenza della Trinità. La spiritualità del sacro cuore è la spiritualità del cristiano. E compito della Chiesa è generare uomini in Cristo con il Battesimo, farli crescere con i Sacramenti; educarli con l’accompagnamento spirituale. Che ogni persona diventi figlio di Dio: Questa deve essere l’ansia di ogni sacerdote. La spiritualità del Sacro Cuore - ha detto ancora il relatore al clero diocesano - è la spiritualità del XXI secolo: Dio è amore. Annunziamo Dio a tutti, ma lasciamo che sia Dio a parlare e non noi. Stai zitto e ama, fai parlare Dio; chiunque vede questo comprende che Dio è amore. Chi vede un atto d’amore vede la Trinità come afferma S. Agostino. Nei momenti difficili aumentano i santi I santi sono i profeti della Chiesa. Nei momenti più difficili della Chiesa, Dio ha mandato i Santi a testimoniare il suo Vangelo ed anche oggi lo fa. Più profonda è la notte più lucenti sono le stelle! L « NELLA TRASMISSIONE CHIESA INFORMA ntervistato nell’ambito della trasmissione «Chiesa informa n. 17», in onda su Granducato Tv e disponibile sul sito della Diocesi (www.diocesilivorno.it), padre Sorge ha così risposto alle domande. EL SUO LIBRO APPENA USCITO PER LE EDIZIONI PAOLINE, «OLTRE LE MURA DEL TEMPIO», AFFERMA CHE LA CHIESA FA DIFFICOLTÀ AD ADATTARSI AI TEMPI: IN CHE SENSO? «I tempi sono difficili, la crisi è strutturale, siamo di fronte ad un cambio di civiltà, per questo occorre ripensare i modelli, i comportamenti. Anche la Chiesa, nella fedeltà al Vangelo, deve trovare strade nuove. Abbiamo il grande vantaggio di aver avuto il Concilio, i documenti di questo evento sono stati pubblicati, ma dal dire al fare c’è di mezzo il mare! Quindi bisogna avere più coraggio, non avere ripensamenti e paure guardando indietro, avere fiducia nello Spirito, che guida la Chiesa e andare per strade nuove. Capisco la prudenza di chi ha responsabilità nella Chiesa, ma c’è il mondo che aspetta e noi non possiamo tardare». LEI È UN GIORNALISTA, CHE IDEA SI È FATTO DEL PANORAMA ATTUALE DEI MEDIA? «Anche questo è un mondo in trasformazione: bisogna saper usare i nuovi mezzi della comunicazione sociale, ma la cosa più importante resta la credibilità! Non solo i politici, che se non sono credibili fanno solo guai; non solo gli uomini di Chiesa, che se non sono credibili fanno altrettanti guai, ma anche i giornalisti e i comunicatori sociali devono avere una credibilità morale e professionale, perché da questo dipende il loro messaggio e l’utilità del loro servizio». c.d. La recensione P. BARTOLOMEO SORGE OLTRE LE MURA DEL TEMPIO CRISTIANI TRA OBBEDIENZA E PROFEZIA. CONVERSAZIONE CON ALDO MARIA VALLI ED. PAOLINE 2012 Aldo Maria Valli intervista padre Bartolomeo Sorge, gesuita, teologo, profondo conoscitore della dottrina sociale della Chiesa e della realtà sociale, politica e culturale italiana. Le domande del vaticanista del Tg1 – non espresse come interrogazioni tout court, ma elaborate come riflessioni su temi e comportamenti – esplorano molti ambiti della società e della Chiesa. Alcune tematiche affrontate nel libro: forme e modalità della “nuova evangelizzazione”; ruolo dei movimenti ecclesiali; laici e laicità nella Chiesa di oggi; formazione dei seminaristi; sacerdozio uxorato (cioè preti sposati) e sacerdozio femminile; rischi del fondamentalismo religioso e del sincretismo; rapporto tra cristiani e atei; ruolo dei cattolici democratici; sopravvivenza del cristianesimo. Ne emerge un ritratto di padre Sorge come una delle voci più originali e ferme in favore di quei valori di solidarietà, rispetto, ricerca del bene comune, che rendono l’uomo “veramente umano”, nonché uno sguardo ampio e articolato sulla società di oggi e sulle tematiche – alcune urgenti e scottanti – che animano la vita della Chiesa N I La Chiesa ed i tempi difficili IL GRANELLO DI SENAPE per gli sposi di mons. Ezio Morosi

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

24 giugno 2012

È bello vedere due coniugi anziani passeggiare tenendosi ancora per ma-no, come al tempo del fidanzamento, per essere l’uno garanzia e soste-gno per l’altro, perché si vogliono bene.

Si tengono per mano per esprimere la volontà di stare sempre insieme.

Ma il futuro si costruisce nel presente, ora se ne pongono le basi, in unquotidiano lavoro di perfezionamento della nostra personalità, del no-stro carattere , eliminando, anche se lentamente perché non è facile, i di-fetti che ci accompagnano, per rendere sempre più stabile l’affetto che ciunisce, dimostrando di saper affrontare con generosità anche gli inevita-bili sacrifici per salvare l’amore dagli “scogli” che potrebbero farlo nau-fragare.

PadreBartolomeo

Sorge, ospitedella Diocesi,

ha offerto al clero e aipartecipanti

alla Messa perla giornata

diocesana dellecomunicazioni

sociali, unameditazionesul tema delSacro Cuore

di Gesù proprionel giornodella festa

liturgica

IL SACRO CUORE DI GESÙ:spiritualità di ogni cristiano

a sostanza delladevozione alSacro Cuore stanella

consacrazione della propriavita a Cristo. La devozione alcuore di Gesù costituisce, pereccellenza, la spiritualità delcristiano impegnato nelmondo. È la spiritualità dellastrada. È la spiritualitàdell’incarnazione».È stato questo il pensierocentrale della relazione chepadre Bartolomeo Sorge hatenuto per i sacerdoti, idiaconi e i seminaristi dellaDiocesi e che ha in parte

ripetuto nell’omelia dellaMessa pomeridiana,preparata per la giornatadiocesana delleComunicazioni Sociali.

Consacrare la propria vita aDioPartendo dal branoevangelico di Giovanni, cheracconta del cuore di Gesùtrafitto sulla croce dallalancia del soldato, da cuiuscirono sangue ed acqua, ilpadre gesuita ha rimarcatocome esso rappresenti unepisodio fondamentale perla fede.

In quegli ultimi istanti dellasua vita, Gesù ci donal’Eucarestia, ci dona suaMadre, ci dona lo Spirito, cidona la Vita. Dal suo costatoescono sangue ed acqua, escela vita; Gesù, che ci aveva giàdonato lo Spirito ora dà lavita vera che non verrà maimeno.

La Chiesa genera uomini inCristoDa quel cuore squarciatoesce la vita ed in quelmomento nasce la chiesamadre generatrice di vita.Qual è in fondo la volontà di

Dio se non quella di dare lavita? Dio è la vita e dà la vita.Noi siamo generati da Dioed il regno di Dio è renderefigli suoi tutte le creatureumane.La devozione al Sacro Cuore– ha sostenuto padre Sorge -non è una delle tante ma è laspiritualità per eccellenzaperché in essa c’è l’essenzadella Trinità. La spiritualitàdel sacro cuore è laspiritualità del cristiano. Ecompito della Chiesa ègenerare uomini in Cristocon il Battesimo, farlicrescere con i Sacramenti;educarli conl’accompagnamentospirituale. Che ogni personadiventi figlio di Dio: Questadeve essere l’ansia di ognisacerdote.La spiritualità del SacroCuore - ha detto ancora ilrelatore al clero diocesano - èla spiritualità del XXI secolo:Dio è amore. AnnunziamoDio a tutti, ma lasciamo chesia Dio a parlare e non noi.Stai zitto e ama, fai parlareDio; chiunque vede questocomprende che Dio è amore.Chi vede un atto d’amorevede la Trinità come affermaS. Agostino.

Nei momenti difficiliaumentano i santiI santi sono i profeti dellaChiesa. Nei momenti piùdifficili della Chiesa, Dio hamandato i Santi atestimoniare il suo Vangeloed anche oggi lo fa. Piùprofonda è la notte piùlucenti sono le stelle!

NELLA TRASMISSIONE CHIESA INFORMA

ntervistato nell’ambito dellatrasmissione «Chiesa

informa n. 17», in onda suGranducato Tv e disponibilesul sito della Diocesi(www.diocesilivorno.it),padre Sorge ha così rispostoalle domande.

EL SUO LIBRO APPENAUSCITO PER LE

EDIZIONI PAOLINE, «OLTRE LE MURA DEL TEMPIO»,AFFERMA CHE LA CHIESA FA DIFFICOLTÀ AD ADATTARSIAI TEMPI: IN CHE SENSO?«I tempi sono difficili, la crisi è strutturale, siamo difronte ad un cambio di civiltà, per questo occorreripensare i modelli, i comportamenti. Anche la Chiesa,nella fedeltà al Vangelo, deve trovare strade nuove.Abbiamo il grande vantaggio di aver avuto il Concilio, idocumenti di questo evento sono stati pubblicati, madal dire al fare c’è di mezzo il mare! Quindi bisognaavere più coraggio, non avere ripensamenti e paureguardando indietro, avere fiducia nello Spirito, cheguida la Chiesa e andare per strade nuove.Capisco la prudenza di chi ha responsabilità nellaChiesa, ma c’è il mondo che aspetta e noi nonpossiamo tardare».

LEI È UN GIORNALISTA, CHE IDEA SI È FATTO DELPANORAMA ATTUALE DEI MEDIA?«Anche questo è un mondo in trasformazione: bisognasaper usare i nuovi mezzi della comunicazione sociale,ma la cosa più importante resta la credibilità! Non soloi politici, che se non sono credibili fanno solo guai;non solo gli uomini di Chiesa, che se non sonocredibili fanno altrettanti guai, ma anche i giornalisti ei comunicatori sociali devono avere una credibilitàmorale e professionale, perché da questo dipende illoro messaggio e l’utilità del loro servizio».

c.d.

La recensioneP. BARTOLOMEO SORGE OLTRE LE MURA DEL TEMPIO CRISTIANI TRA OBBEDIENZA E PROFEZIA.CONVERSAZIONE CON ALDO MARIA VALLIED. PAOLINE 2012Aldo Maria Valli intervista padre Bartolomeo Sorge,gesuita, teologo, profondo conoscitore della dottrinasociale della Chiesa e della realtà sociale, politica eculturale italiana. Le domande del vaticanista del Tg1 –non espresse come interrogazioni tout court, maelaborate come riflessioni su temi e comportamenti –esplorano molti ambiti della società e della Chiesa.Alcune tematiche affrontate nel libro: forme e modalitàdella “nuova evangelizzazione”; ruolo dei movimentiecclesiali; laici e laicità nella Chiesa di oggi; formazionedei seminaristi; sacerdozio uxorato (cioè preti sposati)e sacerdozio femminile; rischi del fondamentalismoreligioso e del sincretismo; rapporto tra cristiani e atei;ruolo dei cattolici democratici; sopravvivenza delcristianesimo.Ne emerge un ritratto di padre Sorge come una dellevoci più originali e ferme in favore di quei valori disolidarietà, rispetto, ricerca del bene comune, cherendono l’uomo “veramente umano”, nonché unosguardo ampio e articolato sulla società di oggi e sulletematiche – alcune urgenti e scottanti – che animano lavita della Chiesa

N

I

La Chiesa ed i tempi difficili

IL GRANELLODI SENAPEper gli sposi

di mons. Ezio Morosi

Page 2: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 giugno 2012II

GIORNALISMO E POLITICA: la voce di padre Sorge

GLI AUGURIagli sposi

UMBERTO E DANILA:50 anniinsieme

ra il 23 giugno di 50 anni faquando Umberto Paolini e

Danila Acconci pronunciavanoil loro «sì».Da allora quanta ricchezza digiorni: gioie e difficoltà,momenti significativi esemplice quotidiano: il lavoro,le vacanze, la vocazionediaconale, i figli ed il lorocammino e poi finalmente ilnipotino tanto atteso: ilpiccolo Tommaso (nella fotoqui sopra insieme ai nonni).Tutto vissuto insieme, perché èquesto che dice il rito delmatrimonio, è questa labellezza del «per sempre», afronte del quale 50 anni nonsono niente e sono tantissimo.A questa coppia gli auguri piùsinceri da parte dellaredazione, anche a nome deilettori.Chi volesse far festa insieme aUmberto e Danila, sabato 23alle 18 nella chiesa di S.Giovanni Bosco in Coteto saràcelebrata la Messa.

E

PIERPAOLO E FEDERICA:il giorno più bello

abato 23 giugno il «nostro»Pierpaolo Poggianti dirà

finalmente «sì» alla sua bellaFederica Celentano. Lo farànella chiesa di S. Rosa alle11.00.Al mitico Pierpa, oggiserissimo addetto stampa dellaASL (!), gli auguri di tutta laredazione e, ci permettiamo,anche quelli dei nostri lettori,che siamo sicuri siriverseranno in massa allachiesa della Rosa per porgere aPierpa e Fede le lorocongratulazioni.W gli sposi!

S

Padre Bartolomeo Sorge racconta «A Vivavoce» la sua vita ed il suo impegno come giornalista. Nella giornata dedicata allecomunicazioni sociali, organizzata dall’Ufficio diocesano, dall’Ucsi(Unione della Stampa Cattolica), in collaborazione con i CooperatoriPaolini, il sacerdote gesuita risponde alle domande dei giovani.

lice Carpentiere,Martina Bongini eFabio Figarahanno

intervistato padreBartolomeo Sorge SJ, giàautorevole direttore della«Civiltà Cattolica», di«Popoli» e ora di«Aggiornamenti Sociali».Padre Sorge è un sacerdotedi 83 anni, ma con unapersonalità ancoraparticolarmente giovane edirompente, evidentissimanegli occhi vivi epenetranti, pronto allabattuta, sempre vivace echiaro nelle risposte, cheha destato l’attenzione el’ammirazione deipresenti.Rispondendo inparticolare alle domandedei giovani giornalisti,padre Sorge ha sottolineatocome la comunicazione siafondamentale nella vitaumana; la comunicazione -ha detto - ci rende persone;la parola ci fa conoscereagli altri. La parola è comeun “generare", essa entranella nostra coscienza,nella nostra intelligenza. Ilgiornalismo è un modo dicomunicare, ma bisognasaperlo fare. Occorre saperscrivere per fare ilgiornalista, e a scrivere siimpara scrivendo.È bello vedere che moltigiovani aspirino adiventare giornalisti, maoccorre ricordare che laprofessione del giornalistaè una di quelle in cui servela vocazione. Non bastadire: "mi piace", ci vuoleuna preparazione specifica.È una missione.Scrivere è un potere: oggi sitende a demonizzare ilpotere, ma se vogliocambiare le cose il poterece lo devo avere: politico,economico, morale,culturale, ma il potere èuno strumento, chedipende da chi lo usa;come il bisturi, che puòuccidere o salvareuna vita, dipendedalla mano di chi lousa! "L’importanzadi un giornalismosano, responsabile,eticamente animato,professionalmentedi valore, è enorme -ha concluso ilsacerdote - penso adesempio a IndroMontanelli e ad altriche, formandol’opinione pubblica,hanno cambiatomolte volte anchesituazioni storiche.Per fare il giornalistaoccorre dunque:avere la vocazione ela preparazioneprofessionale (chepoi è l’esercizio); ilgiornalismo messoal servizio della vita buonapuò essere moltoimportante per la nostrasocietà».

Anche il pubblico presenteha voluto porre a padreSorge alcune domande erispondendo ad esse ilsacerdote ha avuto cosìmodo di ricordare il suoimpegno nella «primaverapalermitana», per unapresa di coscienza deicittadini contro la mafia afianco di Leoluca Orlandoe ha raccontato di come iloro rapporti siinterruppero quando fu

creato il partito politicodella “Rete”. E a questoproposito Padre Sorge hasottolineato come le realtàdei partiti siano ormaisuperate nel contestopolitico odierno: i partiti“ideologici” nonincontrano più il favoredell’opinione pubblica edevono essere

profondamente cambiati. Icittadini -ha sostenutoancora - devono essere ingrado di votare persone diloro gradimento e nonquelle imposte dallesegreterie dei partiti, cheannoverano amici e amicidegli amici: il calo dellapartecipazione elettorale èdovuto anche a questo. C’è

bisogno di gente nuova edi idee nuove;l’affermazione politica dei«grillini» non è il futuroche avanza, ma l’occasioneper indurre a pensare astrategie nuove, più vicineai desideri degli italiani.Per il futuro c’è bisogno digiovani che diano vita allasperanza, giovani

entusiasti, «accesi» comecandele, capaci diaccendere anche chi èspento, portatori di luce edi fiducia nel futuro;giovani «glocali», con latesta alla globalizzazione,al mondo, ed i piedi benpiantati sul locale, sullarealtà in cui vivono.

Gianni Giovangiacomo

A DUE DOMANDESULL’ATTUALITÀ

La crisi economica e gli scandali in Vaticano

a nostra crisi, prima che economica, èprobabilmente anzitutto una crisi culturale, cioè

una crisi di alcuni valori di base della società umana.Da questo sono derivate speculazione finanziaria,corruzione a vari livelli (soprattutto in politica,nello sport come il calcio, ecc), che ci hanno portatoa questa situazione, e ci hanno rimesso lepopolazioni (crisi monetaria, mancanza di lavoro,ecc.). C’è una rinascita da questa assenza di valori? Ein che senso? Quanto dovremo aspettare?«Indubbiamente le fondamenta della società civilesono intaccate, e lo possiamo vedere in ogni settore,e tutto questo perché non si pone più l’attenzioneverso il prossimo, ma l’egoismo regna sovrano. Adesempio, nell’economia: le speculazioni finanziariesono tali perché è stato permesso per annil’accumulo di capitali senza che essi fossero investitiper produrre beni, quei beni che servono allacomunità umana. A mio parere, come in ogniprodotto delle vicende umane, in molti casi non è ilfine ad essere sbagliato, in questo caso laproduzione di un utile, ma il modo in cui lo siottiene. Il fine non giustifica quindi il mezzo concui lo si ottiene. Allo stesso modo, in politica èsuccesso con la corruzione. La colpa del politico ègrande, perché la sua dovrebbe essere una vocazionedi aiuto alla comunità, perché sente di averecapacità e possibilità di fare qualcosa per tutti.Purtroppo ormai si vive attaccati a vecchiementalità, e la classe dirigente è sempre la solita,

con giri di "clientele" che di certo non sonorappresentanti del popolo. Nello stesso giornalismo poi, pur di pubblicare, si èdisposti ad infangare le persone. Ricordiamoci cheanche il giornalismo, come la politica, è unavocazione, e come tale deve servire alla comunitàintera. Tuttavia sarebbe altrettanto sciocco nonaccorgersi che, nonostante questo scenario negativoin cui siamo immersi, sotto giace un grandefermento, culturale, politico e religioso. E siccomeDio ama gli uomini, sono proprio in questimomenti in cui sorgono i grandi Santi, anche se nonfanno notizia subito, com’è sempre stato».

Per i recenti scandali in Vaticano, ad esempio lapubblicazione del libro di Gianluigi Nuzzi SuaSantità. Le carte segrete di Benedetto XVI, qualcunoha dato la colpa ai giornalisti… lei cosa ne pensa? Sec’è una colpa dei giornalisti, fino a che punto?«Quando si rubano dei documenti per pubblicarlisenza alcun consenso da parte del proprietario, nonsi parla di giornalismo, ma di furto. Un giornalistache si rispetti deve seguire una deontologia precisa,che deve rispecchiare una certa onestà intellettuale,in primo luogo la fonte da dove provengono leinformazioni e il modo in cui sono state procurate.Il potere di un giornalista è molto pericoloso,perché con i suoi scritti può elevare una persona oun’istituzione così come distruggerla».

Fabio Figara

L

LE INDICAZIONI AI GIORNALISTI

Che cosa è cambiato nel «fare» ilgiornalista?«È cambiato tutto. È cambiato ilmondo, o meglio la cultura di fon-do.Attraverso il giornalismo viene fat-to un lavoro di cultura; oggi assi-stiamo ad una crisi strutturale del-la nostra società ad un momentodi trapasso della nostra civiltà dovenon è più possibile una omoge-neità (questo per quanto riguarda ipaesi occidentali) perché cambia lacultura che regge la struttura.La sfida è quella di ripensare allestrutture per un nuovo modello disocietà; i giornalisti sono i prota-gonisti di questo tempo perchépossono trovare un valore che met-

ta insieme culture, razze, religionidiverse: dobbiamo "imparare a vi-vere uniti rispettandoci diversi".Questa è la chiave di lettura per lacostruzione della civiltà che sta na-scendo; di certo non è un cammi-no facile, ed il giornalismo puòavere un ruolo determinante per-ché i giornalisti, gli scrittori, sonocoloro che formano l’opinionepubblica e diffondono la "nuovaunità nella pluralità ".L’ottica è cambiata, non esiste piùnessuna nazione che possa affron-tare da sola i propri problemi, nes-suno da solo può risolverli.Il lavoro del giornalista oggi èquello di dialogare con tutti percercare insieme una soluzione;

non si può più fare quel tipo digiornalismo che va in un’unica di-rezione».

C’è qualche incarico che le è pe-sato nella sua vita di giornali-sta? Si è mai trovato in difficoltànel raccontare o scrivere?«Varie volte. Ricordo una voltaquando ero ancora vice direttoredella rivista Civiltà Cattolica chescrissi un articolo di critica al capi-talismo basandomi sulle encicli-che sociali. Gli articoli prima dellastampa sono sempre visionati dal-la Santa Sede, dal Papa, dal sostitu-to del segretario di Stato e dai col-laboratori; quella volta il mio arti-colo non piacque. Chiaro che losconforto ebbe il sopravvento: co-me potevo fare il mio lavoro senon potevo scrivere cose serie dalpunto di vista scientifico? Il diret-tore di allora, padre Tucci mi rispo-se che già il fatto che lo avesseroletto era un atto di «apostolato»!.Quindi, sicuramente può essere untrauma per un giornalista vedersirifiutare un articolo, può scorag-giare, ma dobbiamo ricordarci cheil solo fatto di averlo scritto è unservizio.Fondamentale è che il giornalistanon venga mai condizionato; conumiltà scriviamo quello che sen-tiamo ed abbiamo conosciuto,sempre pronti ad obbedire quandoveniamo corretti. L’importantenon è dire tutta la verità ma chequello che diciamo sia tutto ve-ro!».

Martina Bongini

«Non perdete credibilità: quello che dite sia vero!»

Page 3: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 giugno 2012 III

Un anno riccodi frutti

omenica 10 giugno,con la S. Messa delleore 11 si è salutatol’anno catechistico e

sociale a San Sebastiano.Com’è tradizione, il parroco,Padre Giovanni BattistaDamioli, ha donato a ciascunoperatore pastorale (catechisticompresi) un libro con dedicaper esprimere riconoscenza eringraziare tutti coloro chehanno dedicato parte delproprio tempo libero a serviziodella parrocchia.Con la fine delle attività ètempo dunque di bilancio eriflessione sull’anno appenaconcluso. Nove mesiimpegnativi che hannogenerato buoni frutti e fattocrescere e maturare lacomunità parrocchiale. Graziealla collaborazione e lagenerosità di tante persone,Parroco in testa, sono stateorganizzate tante per grandi epiccoli. Oltre alle tradizionaliattività di catechismo e coro,quest’anno la parrocchia haospitato il laboratorio delle

D

idee, la recita di Natale, latombolata della Befana, lafesta di Carnevale, numerosiincontri di preghiera eriflessione per bambini egenitori come la "Via Crucis” ela “Via Lucis” e molte iniziativevolte alla beneficenza. Inquesti mesi è cresciutal’adesione al gruppo famigliedei parrocchiani. Una volta almese la comitiva si riunisce inoratorio per consumare un

pasto in amicizia e allegria conla benedizione del parroco chesugella la cena con momentodi catechesi e con la preghieradi conclusione.Il dieci dicembre la nostrachiesa è stata teatro di unevento culturale di prestigio: ilConcerto d’inaugurazionedell’organo a canne, dopo unimportante restauro. La serataè stata deliziata dalla musica diMozart, Vivaldi e Bach

interpretata daartisti quali ilgiovane sopranoMarta Lotti, ilmezzosopranoLaura Brioli e ilMaestro GabrieleMicheli,all’organo. Nonsono mancati laconsueta gita aipresepi dellaToscana e il ritiroper famiglie alMonastero dellesuore Trappistedi Valserena (PI). Un bilanciopositivo,dunque,soprattutto inconsiderazionedegli esigui spazidi cui laparrocchiadispone e delloscarso numero dianimatori,soprattutto deipiù giovani. Ladeterminazionenon manca e sicontinuerà alavorare perchéla parrocchia siasempre piùluogo diaccoglienza eterreno fertile

perché quanto seminato diabuoni frutti.Anche per questo durante imesi estivi ritorna l’iniziativa“E... state in parrocchia!” perbambini e ragazzi delcatechismo che avranno mododi rinnovare le esperienze diamicizie coltivate durantel’anno sociale appenaconcluso: Di questo poteteleggere nell’articolo a fianco.

Caterina Lo Russo

L’animatrice Caterinafa il bilancio dell’anno pastoraleappena concluso alla parrocchia di San Sebastiano

i è appena conclusa “SanitàAmica”, una settimana in cuil’ospedale ha aperto le porte allacittadinanza organizzando

iniziative per tutti, una settimana perfar conoscere meglio alcune dellemolte iniziative in ambito sanitario,ma non solo, perché agli eventiorganizzati durante questi giornihanno partecipato anche alcuneassociazioni ed enti locali.La settimana si è aperta con unamattinata dal titolo “Cura la tua salutemangiando sano”. Le dietiste si sonomesse a disposizione dei cittadini dalle9 alle 13 fornendo consulenzedietologiche gratuite. Martedì 13 giugno è stata la volta dellapresentazione dell’unica Fiat 500 almondo con i comandi adeguati per laguida dei disabili. stato possibileammirare i passi avanti fatti dattatecnologia nell’industria dell’auto afavore dei disabili, che oggi possonopermettersi di guidare una Fiat 500riadattata alle loro esigenze chepermette una facilità di spostamentofino a pochi anni fa impensabile.“Ogni donatore è un eroe”: con questoslogan si è aperta la giornata del 14giugno, Giornata mondiale delladonazione di sangue che a Livorno èstata celebrata con alcune attivitàstraordinarie di sensibilizzazione alladonazione realizzate in collaborazionecon le principali associazioniimpegnate nella raccolta del sangue.I bambini sono stati i protagonistidella giornata di venerdì 15 giugno, apartire dalle camminate con i ponyall’interno dell’ospedale,all’istallazione dei gonfiabili che sonostati, per tutta la giornata, ad accessogratuito nell’area del giardino centralenei pressi della chiesa. Grande festasoprattutto al Padiglione Materno –Infantile con la donazione, da partedell’Accademia Navale, di libri aipiccoli ricoverati. Durante la stessagiornata il capitano del Livorno Calcio,Andrea Luci, è andato a far visita aipiccoli pazienti donando, in questaoccasione, i fondi raccolti a favore delDipartimento Materno-Infantile. Sono state moltissime le iniziative chesi sono susseguite in questi 6 giorni difesta che hanno animato l’ospedale diLivorno che non deve esser visto solocome un luogo di dolore.La settimana “Sanità Amica” si èconclusa con l’evento della secondafesta dei popoli che si è svolto inPiazza XX Settembre. La festa è stataorganizzata dall’Associazione AvisComunale in occasione della NotteBlu.

S

Una settimana di iniziative per tutti

Sanità amica:un’occasione di festa per tutti

CON LA BELLA STAGIONE ANCORA INSIEME I BAMBINI DI SAN SEBASTIANO

E... state in parrocchia! iunti al mese di giugno, lascuola, gli impegni sportivi,

il catechismo sono terminati: ètempo di vacanze, è tempo or-mai di “E… state in parrocchia”qui a S. Sebastiano. Ripropostaanche questo anno, tutti i gio-vedì nei mesi di giugno e lu-glio, dalle 9,00 alle 12,00, l’ini-ziativa ludico-formativa perbambini e ragazzi del catechi-smo.Ogni incontro inizia con uncanto mimato ed una preghieraall’Amico Gesù e poi via... allavoro muniti solamente difantasia e creatività. Non man-ca poi a metà mattina, l’attesapausa merenda con ghiottone-rie preparate dalle mamme.Gli animatori hanno in pro-gramma tante divertenti attivitàludiche e di laboratorio comedecorare magliette, modellarela pasta di sale, abbellire porta-

penne, cornici e scatoline, co-struire bijoux, cucinare biscottie pizzette, lavorare la carta pe-sta. Insomma, niente da invi-diare all’ “Art attack” televisivo!Reduce dal successo dello scor-so anno l’iniziativa è finalizzataa non perdere di vista i bambi-ni del catechismo nei mesi esti-vi ed offrire un piccolo servizioai genitori che lavorano che po-tranno portare i loro figli in unluogo sicuro, dove divertirsicon la compagnia degli ami-chetti e degli animatori. Appuntamento, dunque, ognigiovedì, a partire dal 14 giugno,nel salone parrocchiale. Diver-timento e gioia di stare insiemeassicurati!Per aggiornamenti sul pro-gramma delle giornate consul-tate il sito parrocchiale:www.sebastianodicatum.it.

Caterina Lo Russo

G

dalla parrocchia di SAN SEBASTIANO

Page 4: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 giugno 2012IV

VENERDÌ 22 GIUGNONella mattina, udienze laici in vesco-vado11.00 incontro con la comunità edu-cante del seminario, in vescovado19.00 Consiglio pastorale diocesano epresbiterale alla parrocchia di SantaLucia ad Antignano

SABATO 23 GIUGNO11.30 all’Istituto Nautico, consegnadelle borse di studio “T.Neri”18.00 S. Messa alla chiesa di SS Gio-vanni Battista e Ilario a Rosignano Ma-rittimo

DOMENICA 24 GIUGNO11.00 S. Messa e cresime degli adultialla Chiesa della Purificazione in viadella Madonna17.00 A Reggio Emilia, incontri spiri-tuali

LUNEDÌ 25 GIUGNO21.15 incontro con il GAV del III vica-riato alla chiesa di N.S. del Rosario

MARTEDÌ 26 GIUGNONella mattina, udienze in vescovado12.00 S. Messa in occasione dell’in-contro dei direttori Caritas delle dio-cesi toscane alla Casa S. Giuseppe aQuercianella21.00 alla chiesa della SS.ma Trinità,teatro e il sacro salmodiando

MERCOLEDÌ 27 GIUGNO10.00 incontro dei delegati della CETper i beni culturali, in vescovado18.00 incontro con i coordinatori del-le commissioni del progetto Culturale21.15 incontro con il GAV del VI vica-riato alla chiesa di Ss. Cosma e Da-miano a Nugola

GIOVEDÌ 28 GIUGNO9.30 incontro con i direttori degli uffi-ci dei centri pastorali in vescovado18.00 visita all’Arci19.30 canto dei vespri in seminario econclusione dell’anno

VENERDÌ 29 GIUGNO21.15 incontro con il GAV del IV vica-riato alla chiesa di S. Maria di Monte-nero

SABATO 30 GIUGNO9.00 incontro con i partecipanti alviaggio ecclesiale nella diocesi di Do-doma in Tanzania11.00 S. Messa per la festa della poliziapenitenziaria al carcere delle “Sughe-re”

DOMENICA 1 LUGLIO11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diSS. Pietro e Paolo18.00 S. Messa ed inaugurazione dellafesta della Misericordia alla Rotondad’Ardenza

Agenda del VESCOVO

27 agosto - ore 06.30 circa partenza da Li-vorno con bus privato per l’aeroporto diMilano/Malpensa. All’arrivo, operazioni diimbarco e partenza con volo di linea perOPORTO con volo TP 813 delle ore 13.45.Arrivo ad Oporto alle ore 15.30. Visita gui-data della città. Sistemazione in hotel, cenae pernottamento.28 agosto - OPORTO - SANTIAGO DECOMPOSTELA. Prima colazione e partenzaper Santiago de Compostela. Santa Messadel Pellegrino e sosta di preghiera presso laTomba di S. Giacomo Apostolo. Dopo ilpranzo, visita della città: Plaza de Obradoi-ro, Hospital Real, Plaza de la Quintana. Si-stemazione in hotel, cena e pernottamento.29 agosto - SANTIAGO DE COMPOSTELA -COIMBRA - FATIMA. Prima colazione. S.Messa e partenza per COIMBRA. Dopo ilpranzo, visita guidata della città e sosta alConvento del Carmelo. Al termine, prose-guimento per Fatima. Saluto alla Madonnaalla Cappellina delle Apparizioni. Cena epernottamento in hotel.30 agosto - FATIMA. Pensione completa. Almattino, Via Crucis a os Valinhos (luogodelle Apparizioni dell’Angelo e della Vergi-ne) e visita di Aljustrel (villaggio natale diLucia, Francesco e Giacinta). S. Messa, reci-ta del S. Rosario e Fiaccolata.31 agosto - FATIMA - LISBONA. Prima cola-zione. S. Messa e partenza per LISBONA.Dopo il pranzo, visita guidata della città: laCattedrale, la casa natale e la Chiesa di S.Antonio, il Monastero dos Jeronimos, laTorre di Belem. Cena e pernottamento inhotel.

1 settembre - LISBONA. Prima colazione inhotel. S. Messa e trasferimento in aeropor-to. Pranzo con lunch box. Partenza per Mi-lano con il volo TP 804 delle ore 14.10. Ar-rivo all’aeroporto di Milano Malpensa alleore 17.50. Trasferimento in bus per Livornocon arrivo previsto in serata.

Quota Euro 1030,00 per persona Quota Euro 85,00 trasferimento da Livornoa Milano/Malpensa andata e ritorno (min. 20 partecipanti)

La quota comprende: trasferimento in busprivato Livorno/Milano/Livorno - viaggioaereo Milano-Oporto-Lisbona-Milano (volidi linea, classe turistica); tasse d’imbarco esicurezza; trasferimenti in pullman; visiteed escursioni come da programma; ingres-si; pensione completa dalla cena del 1°giorno al pranzo del 6° giorno (bevandeincluse); alberghi di cat. 3 e 4 stelle (camerea due letti con servizi privati); mance; ra-dioguida; portadocumenti; accompagna-mento pastorale e spirituale; assicurazione:assistenza, rimborso spese mediche, baga-glio, annullamento e rifacimento viaggio

FATIMA E SANTIAGO DE COMPOSTELADal 27 Agosto al 1 Settembre

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

SALA A. – Dov’è finito Carlotto? Con illustrazioni diFrancesca Rucci – Ed- Paoline, pp. 48, euro 11,00

L’autrice, Alessandra Sala che è stata redattrice alCorriere dei Piccoli e caporedattore a Snoopy; cipresenta una piccola e coloratissima storia d’amiciziatra una bambina e un uccellino, che mette al centro delracconto la conoscenza e il rispetto per la natura. Svevaper il compleanno riceve un binocolo, e quando,durante una passeggiata in bicicletta nel parco, sente icinguettii degli uccellini, pensa di usarlo per osservarli.Inoltre con la classe va in gita al Parco del Ticino a farebirdwatching e il suo binocolo va a ruba tra i compagni.Un giorno, Sveva osserva gli alberi vicino a casa sua e siaccorge che c’è un nido di allocchi. In particolare siaffeziona a un piccolo che dorme con un occhio chiusoe uno aperto e lo chiama Carlotto. Un giorno l’uccellinocade dall’albero e, non sapendo ancora volare, finisce atesta in giù dentro una palla sgonfia. La sua famiglianon riesce a trovarlo e lascia il nido. Allora Sveva locerca nel prato e lo trova infilato dentro la palla. Subitolo soccorre e lo porta a casa. Ma la mamma non puòfare nulla per lui.Meglio pedalare di corsa a scuola dove la maestrachiama i volontari della LIPU (Lega Italiana ProtezioneUccelli). Il piccolo allocco ora è in buone mani, e dopoqualche giorno è pronto per accogliere Sveva e i suoicompagni in gita all’oasi naturalistica della LIPU.

Le proposte di PHARUS VIAGGI

Diocesiinforma

La statua di Mariadi Fatima saràanche nellaparrocchia di viadella Madonna

MERCOLEDÌ 27 GIUGNOore 17,00: Accoglienza.ore 17,30: S. Rosario Medi-tato sul Messaggio di Fati-ma.ore 18,00: S. Messa.

GIOVEDÌ 28 GIUGNOore 9,00: Lodi.ore 10,30: Rosario Meditatosul Messaggio di Fatima.ore 17,00: S. Rosario.ore 18,00: S.Messa.

VENERDÌ 29 GIUGNOuguale a Giovedì 28 Giu-gno.ore 21,00: Filmato sulla sto-ria di Fatima. Incontro con il Messaggiodi Fatima per approfondi-menti.

SABATO 30 GIUGNOuguale a Giovedì 28 Giu-gno.ore 18,00: S.Messa e Consa-crazione delle Famiglie alCuore Immacolato di Ma-ria.

DOMENICA 1 LUGLIOore 8,30: S. Messa.ore 10,00: S. Rosario Medi-tato sul Messaggio di Fati-ma.ore 11,00: S. Messa.ore 17,00: S. Rosario Medi-tato.ore 18,00: S.Messa e Consa-crazione della Parrocchia al Cuore Immacolato di Ma-ria. Saluto finale all’Imma-gine che riparte per il San-tuario di N. S. di Fatima.

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 giugno 2012 V

ove risiede oggi la possibilità diun radicamento della fedecristiana nelle nuove generazioni,se non in belle esperienze di

incontro personali con il Signore e inbelle esperienze di appartenenza e dicondivisione ecclesiale?Afferma Pàvel Nikolàjevîc Evdokìmov: Sidimostra l’esistenza di Dio conl’adorazione, non con le prove . Certoquesta tesi può apparire alquanto radicalee svilente l’intelligenza dell’uomo a cui èdato, per grazia di Dio, di poter, dallacreazione in poi, contemplare conl’intelletto le sue perfezioni invisibili nelleopere da lui compiute (Rm 1,18-20), manella sua unilateralità ci richiama conforza alla via del cuore, alla via dellapreghiera, alla via della carità. È data certamente all’uomo la possibilitàdi una conoscenza di Dio grazie

all’intelletto (Rm1,1), maugualmente èdonata a ognipersona la graziadi conoscerloattraverso isentieri del cuore. Prova ne è che laChiesa annoverafra i suoi dottoriteologi sommicome sanTommasod’Aquino eilletterati comesanta Caterina daSiena. In untempo in cui laragione, la verità,sembranosmarrite el’intelligenzadell’uomo nonarriva neppurepiù a riconoscereal proprio figlio ildiritto alla vita,occorre,

contemporaneamente agli itineraricatechistici, far vivere ai ragazzi e aigiovani, esperienze prettamente orientateall’educazione alla vita interiore, allapreghiera e alla vita di carità.

La razionalità occidentale oggi haestremo bisogno di essere illuminatatramite l’esperienza mistica anche esoprattutto quella dei ragazzi e deigiovani. È questa la direzione indicata daGiovanni Paolo II quando ha affermato:Non esito a dire che la prospettiva in cuideve porsi tutto il cammino pastorale èquello della santità (…) sarebbe uncontrosenso accontentarsi di una vitamediocre, vissuta all’insegna di un’eticaminimalistica e di una religionesuperficiale (..) È ora di riproporre a tutticon convinzione questa misura alta dellavita cristiana ordinaria: tutta la vita dellacomunità ecclesiale e delle famigliecristiane deve portare in questa direzione(...) I percorsi della santità esigono una vera epropria pedagogia della santità. Per questa pedagogia della santità c’èbisogno di un cristianesimo che sidistingua innanzitutto nell’arte dellapreghiera .

La grande tradizione mistica della Chiesa,sia in Oriente che in Occidente, può diremolto a tal proposito. Essa mostra come

la preghiera possa progredire, quale vero eproprio dialogo d’amore, fino a renderela persona totalmente possedutadall’Amore divino, vibrante tocco delloSpirito. Si fa allora l’esperienza viva dellapromessa di Cristo: Chi mi ama saràamato dal Padre mio e anch’io lo amerò emi manifesterò a lui (Gv 14,21). Si trattadi un cammino interamente sostenutodalla Grazia, che chiede tuttavia forteimpegno spirituale e conosce anchedolorose purificazioni (la "notteoscura"), ma approda in diverse formepossibili, all’indicibile gioia vissuta daimistici come "unione sponsale". Sì,carissimi fratelli e sorelle - ribadiva conforza Giovanni Paolo II - le nostrecomunità cristiane devono diventareautentiche "scuole" di preghiera . Ilgiovane dovrà intuire, sperimentandola,la presenza e la bellezza di Dio. Solodopo può avvenire la scelta di esserecristiano e quindi vivere appieno unpercorso mistagogico verso la Solenneeucaristia della professione della fede. Occorre promuovere quindi unapastorale giovanile a partiredall’esperienza di Dio, da un’esperienzasacramentale del Signore, ovvero si dovràpromuovere una pastorale sempre piùmistagogica.

Comunicare la fede cristiana a partire daalcune consapevolezze L’uomo contemporaneo è incerto ecammina fra cumuli di macerie, quelledello scientismo ottocentesco (la scienzacome nuova religione dell’umanità),quelle dello stato etico (marxista onazista che sia). È a tal punto divenutoscettico su tutto e su tutti, da rifugiarsisovente nel solo sensibile. In questa albadel nuovo millennio sembra che l’uomodelle società occidentali abbia rinunciatoa qualunque "nuova frontiera", aqualunque progetto per una societànuova e migliore, per rifugiarsi nell’unicasicurezza certa: l’edonismo, ovvero unavita senza grandi ideali, sentiti forieri difuture profonde delusioni, nella ricerca diavere più sensazioni piacevoli possibili.L’immediato, il sensitivo, il biologico,caratterizzano mentalità ecomportamenti dell’uomocontemporaneo. I ragazzi vivono inquesto contesto culturale: sono ragazziche, come abbiamo già affermato, hannoperso la memoria della storia e vivono nelculto della sensazione.

Occorre accettare la sfida di una culturache rema controcorrente. La spinta "narcisistica" domina oggi. Lavita si trasforma così in un inseguimentodei desideri, vissuti come assoluti, cuiconsacrare ogni energia. Conseguenza èuna coscienza precaria e indebolita chenon sa progettarsi. Altrettanto incidente èla concezione di un uomo "debole".Ossia, è l’adolescente isolato senza storia,né passato né futuro, in solitudine con ilsuo presente. Rischia così di essereprivato del suo mistero, poiché non sentel’impronta di Dio su di sé. La irrilevanzadel trascendente sta dietro l’angologiocando brutti scherzi didisorientamento e insignificanza dellapropria vita personale. Le provocazionidella cultura vanno affrontate, non sipossono semplicemente scansare, comese non facessero parte della nostra vitaperaltro si riproporrebberoreiteratamente con sempre maggior forzae ostentazione.

A questi ragazzi e giovani siamo chiamatiad annunciare Gesù con un linguaggio aloro comprensibile, che faccia levasull’immediato, sul sensitivo, sulsimbolico , per condurre oltre, verso unpercorso di bellezza il quale rivalutandola ragione, l’intelligenza, apra allosplendore della Verità. Destare e ridestare il simbolico profondoè uno dei doni preziosi che il fareesperienza ci regala, e che l’educazionedeve oggi in modo del tutto particolarevalorizzare e potenziare, se è vero chel’eccesso di razionalizzazione tecnologicadel mondo e della vita ha respinto ilmondo simbolico non solo ai marginidella vita sociale, ma anche ai marginidella coscienza dell’uomo e del mondocontemporaneo, producendo diconseguenza un accrescimentodell’inconscio collettivo delle società e diquello individuale dei soggetti. Ben vengadunque questo fare spazio all’esperienzaper favorire quel ricupero del mondosimbolico che è così fondamentale peraprire la strada al ritorno del senso e dellamemoria e alla comunicazioneintergenerazionale.

Oggi si può comunicare la fede ai ragazzicon il seguente percorso educativo: A partire da situazioni simboliche ,emozionali, concrete, capaci di risvegliaregli archetipi religiosi vivere belleesperienze religiose che determinano unapropensione del cuore e della volontà ,verso il Signore . Cosa vuol direpastoralmente tutto questo ? Significache al giovane si è chiamati a narrare lafede con un linguaggio dellamodulazione, in una comunicazione diamicizia , la quale diviene sempre piùuna comunicazione di spirito, doveabbondano i segni della comunione. Illinguaggio alfabetico è importante, ènecessario ma dovrà intervenire per dareall’esperienza religiosa un precisocontenuto di fede, per evangelizzarel’esperienza religiosa e per dare allapersona un linguaggio capace di abilitarloa comunicare con tutta la comunitàcristiana.

Comunica la fede, quindi, un’esperienzacristiana vissuta in un gruppo di affini equi c’è da sottolineare la grandeimportanza dei gruppi parrocchiali eassociativi, a forte senso di appartenenza,dove vi sono relazioni amicali intense,itinerari di fede coinvolgenti "cuore etesta", sentimento e razionalità, capaci digenerare interessi, domande. Interessi,domande, le quali dovranno essereesaudite prevalentemente attraversopercorsi logico-razionali. Concretamentetutto questo significherà:1. Curare molto la dinamica di gruppo2. Avere sommamente a cuore che larelazione educativa 3. Coltivare il senso di appartenenza algruppo4. Vivere esperienze educative capaci difar vibrare i ragazzi5. Formare i giovani attraverso esperienzedirette di amore formare i giovaniattraverso esperienze dirette di amore6. Preoccuparsi che la comunicazionedella fede non abbia un solo destinatario,il gruppo, ma con esso i singoli ragazzi7. Abilitare i ragazzi alla redditio fidei,alla missione8. L’unità tra operatori pastorali, traoperatori pastorali e parroco, tra questi ela comunità

D

LE LINEE ORIENTATIVE DEL TERZO AMBITO DEL PROGETTO EDUCATIVO DIOCESANO/1.... .....

Come far conoscere il Signore ai giovani?

Continuiamola lettura del progettoeducativodiocesanocercando di capire comecomunicare la fede ai ragazzi e ai giovani

EDU

CATI

VASf

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Page 6: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 giugno 2012VI

Il premio DON QUILICI

Prendersi cura degli ultimiUn riconoscimento per chi si dedica con costanza all’impegno civile e alla carità

DI FABIO FIGARA

l premio, giuntoquest’anno alla suaottava edizione,nasce per iniziativa

di don RaffaelloSchiavone, precedenteparroco di SS. Pietro ePaolo, per riconoscere epromuovere realtà edindividui che siprodigano regolarmentenella Carità enell’impegno civile,operatori che simuovonosilenziosamente in unascena sociale compostada varie realtà e da varibisogni. «Sono molte le personeche quotidianamenteoffrono il loro temponell’aiutare gli altri conspirito caritatevole ocon forte senso civico –spiega Paolo Tiso,coordinatoredell’iniziativa –mettendo così in praticale parole ed i gesti delnostro don Quilici,costantementeimpegnato, nellaLivorno del suo tempo,nella cura degli ultimi.Con questo premiovogliamo dare risalto asituazioni non da“prima pagina”, ma chemeritano veramente diavere sostegno da partedella comunità religiosae non.»Il riconoscimentoconsiste nella consegnadi un attestato di meritoe nell’offerta di unassegno da 500 euro perogni premiato. La quotaè raccolta ogni annodalla Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo – di cuidon Quilici fu primoparroco – e dallaCongregazione delleFiglie del Crocifisso.Quest’anno i premisono stati consegnatiai rappresentanti delgruppo della Rondadella Carità dellaParrocchia di S.Giovanni Bosco, inCoteto, e al dott.Salvatore Nasca,direttore dell’Ufficioesecuzione penaleesterna di Livorno.«La Ronda dellaCarità – spiega RoccoMoschella,intervenuto inrappresentanza delGruppo della Ronda–opera dalla secondametà degli anniNovanta per portarebeni di prima necessitàa coloro che si trovanoper strada.» Nata grazieall’iniziativa di alcuniparrocchiani di Coteto,e diretta dal parrocodon Luciano Musi, oggila Ronda della Caritàpuò contare sull’aiutodi più di centovolontari, tra famiglieed operatori “in strada”:infatti, nel corso deglianni, è arrivataun’ottima rispostaanche dalle altreParrocchie,permettendo così dicreareun’organizzazionepronta a risolvere varieesigenze, con un precisocalendario dei turni perogni mese, da settembrea giugno. «Ogni seradue famiglie preparanoin tutto tra le cinquantae le sessanta vaschette dipasta e le danno aivolontari di turno dellaRonda, i quali leconfezionano inaltrettanti sacchetti con

I

merendine, succhi difrutta e acqua in mododa poter offrire un pastocompleto, e poi sirecano con il furgonedella Parrocchia per lestrade, offrendole a chiha bisogno. I punti disosta sono di solitoPiazza Damiano Chiesa,Piazza del Logo Pio ePiazza Dante, conulteriori “fermate” invia Grande o lungo ilpercorso, a seconda

delle segnalazioni chearrivano. Considerandoanche le scorte di paniniche ogni sera civengono offerti dallaCaritas diocesana, laquantità di bottiglied’acqua offertaci dalRotary Club e quantodonatoci da negozi dialimentari, bar epizzerie a fine giornata,siamo in grado disoddisfare le esigenze diquasi settanta persone asera, in alcuni periodianche ottanta onovanta.»Se all’inizio ilfenomeno deisenzatetto era un po’più contenuto, e quindipermetteva di avere unrapporto molto più“familiare” con ibisognosi o con lefamiglie in difficoltà,con la crisi economica el’immigrazione di oggi èmolto difficile riusciread essere preparati aconfrontarsi con varierealtà e con esigenzesempre diverse. Alla

fermata del furgone sipresentano anzituttoindividui di varienazionalità, europee oafricane, spesso condifficoltà con la nostralingua e con credoreligioso diverso. «Adesempio la pasta deveessere conditapossibilmente conpomodoro e i panininon devono contenereprosciutto e simili:infatti, di solito,

vengono riempiticon del formaggio.Purtroppo, per lapresenza di carne dimaiale, imusulmanipotrebberorimanere a digiuno,e ciòcomporterebbe ilrischio di litigi instrada con gli stessioperatori dellaRonda.» Gli Italiani chechiedono un aiutorappresentano soloil cinquanta percento del totale, eprovengono da

varie parti d’Italia, ed ilivornesi rappresentanosolo un dieci per centodi questi. «Le situazionisono spesso critiche esempre più riguardanocinquantenni chehanno perduto illavoro.»Ed è proprio control’abbandono deibisognosi che siconcentra la gratuitàdell’interventocaritatevole o civile, ed ibisognosi non sonosolo coloro chedormono sotto unponte. Proprio perquesto, per il suoimpegno lavorativo neiconfronti dei detenuti,insieme airappresentanti dellaRonda è stato premiatoanche Salvatore Nascache si occupa, insiemeai suoi collaboratori, diseguire il percorso direcupero e di reintegrodei detenuti nellasocietà e di coloro che sitrovano a doverscontare la pena fuori

dal carcere. «Il nostro lavoro -spiega Nasca durante laconferenza – cipermette di aiutarecoloro che hannovissuto l’esperienza delcarcere a riprendere inmano la propria vita.Perché dobbiamoricordare che la penanon è solo unostrumento didetenzione fine a séstesso, ma una modalitàdi recupero di unindividuo per il suobene e per quello dellacollettività.»Senza un adeguatosupporto, molticarcerati, una voltascontata la pena,rimangonoabbandonati a sé stessiin una società chespesso appare loroestranea. Considerandoanche i pregiudizi, èmolto difficile il lororeinserimento nelmondo del lavoro,nonostante esistanodelle agevolazionifiscali per coloro i qualivolessero assumerepersonale con carichipendenti.L’ufficio di Nasca,attraverso ilcoordinamento conautorità locali e varieassociazioni divolontariato tra cuiLibera e il Ceis, portaavanti progetti dieducazione alla legalitàe stage formativi dilavoro: alcuni exdetenuti hanno sceltovolontariamente, dopotali esperienze, diandare nei campi dilavoro sequestrati allamafia e gestitidall’associazione Libera.«Il carcere non è lasoluzione definitiva, ilproblema è “il dopo”.»E nell’operato di donQuilici, la cura e ilconforto dei detenutierano all’ordine delgiorno. «Ho conosciuto donQuilici grazie ad un miocarissimo amico,Riccardo Neri –continua Nasca – e da

subito ho potutoapprezzare la forte unitàtra la dimensionespirituale e quellasociale che convivevanonella figura di questosacerdote, e che sonotutt’ora attuali. I suoisforzi erano profusi nelcercare di scuotere lacomunità del tempo, acominciare daigovernanti, con cuiaveva vari rapportiepistolari, fino adarrivare all’esposizionedi un primo progetto diriforma penitenziaria.Non posso fare a menodi pensare che ilVangelo possaconcretizzarsi solo nellapratica dei principi chesono in esso contenuti,e don Quilici haincarnato questaprospettiva.» Purtroppo il quadronormativo edeconomico creadifficoltà in termini diulteriori progetti futuri:benché esistessero giànormative inerentipiani di recupero dal1975, vari eventi - tracui il terrorismo e lestragi mafiose - hannoportato il legislatore adintrodurre ulterioriregole perl’applicazione del“carcere duro”,limitando però fondi ediniziative degli ufficipubblici adibiti alrecupero post-detenzione. «Tuttavia èpossibile contare ancorasu sostegnifondamentali, intermini economici emateriali, quali laCaritas diocesana concui, grazie al contributodella Cassa diRisparmio, vorremmocreare alloggitemporanei per coloroche, usciti dal carcere,devono lentamentereintrodursi nellasocietà civile, e poi conla Provincia di Livornoo con associazioni comel’A.R.C.I., che gestisceun centroappositamentededicato.»Dopo la premiazione,avvenuta per mano delparroco di SS. Pietro ePaolo, don Jean MichelMoukouba Bamana, edi suor Monica Barbato,superiora dellaCongregazione delleFiglie del Crocifisso diLivorno, gliorganizzatori hannosalutato tutto ilpubblico presente,invitandolo apartecipare allaprossima edizione.

na presenza speciale staattraversando le parrocchie della

Diocesi di Livorno: la statua peregrinadella Madonna di Fatima.Prima la comunità a lei dedicata: NS.di Fatima, poi quella di S. Rosa,aSanta Teresa a Rosignano, aCastellanselmo e dalla prossimasettimana sarà nella cappelladell’ospedale e nella parrocchia dellaMadonna (come si può leggere neiprogrammi a pag 4 e 8).Una scultura piccola, ma cheracchiude un immenso significato, harichiamato in questo tempo centinaiadi fedeli devoti a Maria,accompagnandoli nella meditazionee nella preghiera. Il messaggio diMaria di Fatima che invita gli uominia tornare a Dio e a pregarlo concostanza, vive e si diffonde con forzaanche nei giorni del XXI secolo.

U

«Quest’anno i premi sono stati consegnati ai rappresentanti del gruppo della Ronda della Carità della Parrocchia di S. Giovanni Bosco, in Coteto, e al dottorSalvatore Nasca,direttore dell’Ufficioesecuzione penale esterna di Livorno»

LAMADONNADI FATIMA

Alla parrocchia di Santa Rosa

Page 7: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 giugno 2012 VII

La Chiesa è unica e grande

olti sono i volti daidiversi colori cheabbiamo nellanostra Diocesi

accanto ai quali spessocamminiamo senza quasiaccorgercene, ma che da diversianni hanno intrapreso uncammino per dar vita alle lorosperanze e aspettative che nelleterre natie purtroppo avevanovisto precluse. Proprio conloro e per loro è stata celebratauna Eucaristia presieduta damonsignor Simone Giusti ilquale ha sottolineato comequesta celebrazione esprimanella sua pienezza la vera“cattolicità” anche all’internodella Chiesa livornese, perchéla Chiesa è unica e grande eformata da tanti popoli edetnie. Nella fattispecie, lecomunità senegalesi e filippinemolto numerose qui da noi,hanno riempito metà dellaChiesa dei S.S. Pietro e Paolo econ i loro abiti coloratissimi e

Msgargianti e con i lorostrumenti e canti, hanno fattogustare la bellezza della varietàdei modi di dare gloria a Dio.La parabola del granello disenape proposta dalla Liturgiaha invitato a porre l’attenzionesul fatto che Cristo vuole che ilsuo seme di vita eterna possaraggiungere tutti per poicrescere e diffondersi. Ilmessaggio cristiano, non è unafilosofia o ideologia, ma è laParola che si è incarnata e chein ogni celebrazioneeucaristica si fa cibo perché chisi nutre di Cristo, sempre piùdiventerà a Lui conforme equindi partecipe della vitaeterna.Il Vescovo ha pertantosollecitato ad una maggiorefrequenza alle celebrazionieucaristiche nelle quali è lì cheabbiamo la vera Chiesa, perchéè Cristo che convoca ciascunodi noi e ci fa diventarecomunità. La comunità riunita

che celebra e si nutre del suoCorpo e del suo Sangue,sempre più deve farsitrasformare da Lui per poterdire come san Paolo: “non sonpiù io che vivo, ma Cristo vivein me”. La “cristificazione” èdunque possibile solo sediamo il primato alla vita

spirituale e se abbiamo unamore appassionato al Cristocrocifisso, in questo modotestimonieremo che la nostravita ha in Cristo il nostro fine equel piccolo granello di senapeè talmente cresciuto in noi dadare molto frutto.

Mo.C.

Diverse comunitàstraniere riunite nella chiesa di San Pietro e Paolo per celebrare unamessa tutti insieme

no dei modi migliori per giraretra le strade di Livorno è senza

dubbio l’utilizzo della bicicletta. Aquesto proposito una giovaneragazza di 21 anni, livornese diadozione, ha avuto una splendidaidea: con il contributo dellaprovincia di Livorno, che le haconcesso un finanziamento di 25.000euro, ha deciso di aprire un noleggiodi biciclette ecologico, Green Bikeappunto. Un modo interessante perfar scoprire ai turisti le principalicaratteristiche della nostra città,riuscendo a visitare i luoghi dimaggiore interesse quasi semprechiusi al traffico o difficilmenteraggiungibili con altri mezzi, come ilquartiere delle Venezia, in cui èubicato il negozio, il centro città el’area del mercato. Un progetto chemira alla salvaguardia dell’ambientee cerca di sensibilizzare i cittadini aun mezzo di locomozione pratico esoprattutto più economico. Elisa haavuto occasione di visitare varie cittàeuropee come Amsterdam eCopenaghen e là, dove quasi tutti gliabitanti si spostano con la bici, hapreso lo spunto per realizzare questaattività. Con l’aiuto di vari amici èriuscita a mettere su il negozio: ungiovane architetto ha provveduto allarealizzazione degli interni,utilizzando materiale di riciclo, daltavolo alle lampade. Un altro amicosi è dedicato alla realizzazione dellagrafica del sito internet e deivolantini. Non è ancora avvenutal’apertura ufficiale ma Elisa, chepassa gran parte della sua giornataall’interno del negozio per gli ultimipreparativi, ha già noleggiato dellebici a una coppia di turisti, che sonorimasti soddisfatti del servizio ecolpiti dalla tranquillità dei livornesisdraiati sugli scogli a prendere il sole.Per il giorno dell’inaugurazione Elisaha in programma un piccolo gioco,una pedalata sul lungo mare fino allaTerrazza Mascagni con dei premifinali sempre legati al mondo dellebiciclette. I prezzi vanno da unminimo di euroi,50 l’ora per lebiciclette classiche a un massimo dieuro 5 per il tandem. Il noleggio èprevisto anche per tutto il giorno oper l’intera settimana, con unosconto del 50% ai cittadini. Per ibambini vengono forniti seggiolini otaxi driver, trasportini con le ruote,casco e lucchetto. All’interno delnegozio vi sono degli armadietti doveè possibile lasciare zaini o piccolevaligie. Per visitare la città in manierapiù approfondita saranno ancheorganizzati degli itinerari culturali edenogastronomici con la possibilità diuna guida bilingue.

Alice Carpentiere

U

L’idea ecologica di una giovaneragazza

Gli incontri sui documenti del Concilio alla parrocchia dei Salesiani

Il popolo di Dio a servizio dell’uomoLA GAUDIUM ET SPESLa Gaudium et spes -ha detto don GinoBerto nell’aprire il terzo incontro suidocumenti Conciliari- rappresental’interazione tra laici e sacerdoti nellaricerca di una Chiesa che corrispondasempre più all’immagine di Dio. Si tratta diun documento complesso, forse lasciatovolutamente interrotto in qualche sua parte,fortemente voluto da Paolo VI.La prof.ssa Maria Enrica Senesi, entrando inargomento, ha chiarito che la Gaudium etspes è incentrata sul dialogo fra la Chiesa eil mondo moderno. Nella Ecclesiam Suamvi è la chiave di lettura per l’ecclesiologia delVaticano II, lì si dice che tocca al Concilio“descrivere nella sua vastità e complessità” erisolvere “nei termini migliori” il problemadel dialogo fra la Chiesa e il mondomoderno. Una Chiesa che è nel mondoproprio a ragione dell’uomo, una Chiesache si chiude allo scandalo delle divisioni ericerca ciò che unisce sia tra le diversereligioni, sia tra le confessioni cristiane.È una “costituzione pastorale” che dunqueha a cuore il destino dell’uomo e usa illinguaggio più adatto per raggiungerlo e sipropone l’incontro dell’amore di Cristo conl’uomo dentro la realtà attuale. Parlandodella struttura della Gaudium et spes larelatrice ha sottolineato che si parte sempredall’uomo e non dagli enunciati dottrinali,si usa cioè il metodo induttivo, si privilegiala sua situazione reale per arrivare a Cristovera luce per l’uomo. C’è un intentopastorale nella prima parte e uno dottrinalenella seconda che consta di “elementi nonsolo immutabili, ma anche contingenti”, visono perciò pagine che si rivolgono sia aicredenti che ai non credenti.Ma quanto della lezione della Gaudium etspes è stato sufficientemente assimilato? Sipuò dare diverse risposte a questa domanda-ha aggiunto Maria Enrica Senesi- “no, si,non abbastanza”. Don Severino Dianich alproposito ha messo in risalto come ildialogo oggi sembri essere sempre più inombra. Cresce l’ostilità verso la Chiesa “si

diffonde l’idea che il cristianesimo non siain grado di dare un contributo positivo allosviluppo dell’umanità”, mentre è inveceproprio questa la missione della Chiesa. Èsenz’altro per questo motivo che BenedettoXVI ha proposto l’Anno delle fede inoccasione del 50° anniversario dell’aperturadel Concilio Vaticano II. La Gaudiun et spessi propone di riscoprire l’unione dellaChiesa con l’intera famiglia umana, controla crisi dei valori e la crisi di vocazione,vuole condurre l’uomo a riscoprire il sensoprofondo della sua fede tramite una Chiesa“calda di umanità, perché viva di umanità”.Chiesa dunque sempre al serviziodell’uomo, Chiesa che ha il doverepermanente di scrutare i segni dei tempi percogliere gli interrogativi più profondidell’uomo nelle sue contraddittorietà eproporgli il senso ultimo della propriaesistenza che è Cristo. È Cristo che dà senso,speranza, fiducia, progettualità per il futuroa tutti gli uomini. Che fare -ha concluso larelatrice- di fronte alla crisi della fede?Bisogna riscoprire il nostro essere cristiani,aiutati da una Chiesa, centrata sull’uomo,che pone attenzione al quotidiano, alterritorio, ai bisogni culturali e spirituali.Una Chiesa di evangelizzazione e diaccoglienza nei confronti del mondo, che siesprime non solo nel dare ma anche nelricevere, che si sviluppa “nel crescereinsieme”.

LA DEI VERBUMLa Dei Verbum è stata invece spiegata dadon Roberto Filippini, docente di Sacrascrittura allo Studio Teologico di Camaioree Rettore del Seminario di Pisa. La DeiVerbum -ha detto don Gino Bertointroducendo l’argomento- affronta untema importante perché riguarda la nostraesperienza di fede. Si tratta di undocumento travagliato che ha avuto bencinque stesure e ha visto l’intervento direttodi Paolo VI e alla fine ha trovatol’approvazione quasi totale dei PadriConciliari.

Il documento si pone al centro di unpercorso di studi biblici che ci facomprendere quale sia la Parola di Dionella vita di un cristiano, con questodocumento il Concilio ha voluto mettere laBibbia in mano ai cattolici che prima neerano esclusi. Don Filippini ha definito laDei Verbum, usando le parole del PadreCongar, una Magna Charta o “la perla” delConcilio. Durante il Concilio è stata causadi conflitti e di confronti e tuttora è alcentro di un dibattito vitale per la Chiesa.Affronta alcune questioni fondamentaliquali la Rivelazione come fondamentodella nostra fede. La Chiesa è sotto lasignoria della Parola ed è solo in questomodo che potrà svolgere il suo ministero dicomunione, è “il rivelarsi di Dio” in unaesperienza reale e non teorica, cioè“annuncio gioioso al mondo intero”.Si pensava che la Dei Verbum fosseapprovata in pochi mesi invece c’è volutotutto il Concilio, dal novembre 1962 alnovembre 1965, per arrivare ad unasoluzione quasi unanime, il testo finale è ilfrutto appassionato del modo in cui la fededoveva essere annunciata alla realtàdell’uomo d’oggi. Nella Dei Verbum sirileva la dimensione della gratuità comegrazia di Dio, la dimensione dell’amore diDio che comunica se stesso attraverso il suopiano, il suo disegno che Egli ha nellastoria, mediante il quale gli uomini, permezzo di Cristo, possono entrare inintimità con il Padre. Si entra così nelladimensione di una partecipazione direttacon Dio che parla agli uomini come adamici attraverso una dimensione dialogica einterpersonale.La tradizione -ha terminato il relatore- facrescere i fedeli nella comprensione dellaParola di Dio, la Chiesa si rende dunquepartecipe di una “trasmissione dinamica”che rende operanti le Sacre scrittureattraverso i tempi, la tradizione si esprimeperciò in un rapporto armonioso trarivelazione e Bibbia.

Gianni Giovangiacomo

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Page 8: La Settimana n. 24 del 24 giugno 2012

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 giugno 2012VIII