la settimana n. 13 del 30 marzo 2014

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 30 marzo 2014 Q uanto è difficile vivere tutti i tempi della Chiesa! È difficile acco- gliere una "Parola" che la Provvidenza ha pronunciato nel passa- to e collegarla alle situazioni che sperimentiamo nel presente; è diffi- cile dall’oscurità degli episodi quotidiani aprirsi costantemente al fu- turo del compimento finale; come non è facile vivere cristianamente il presente facendo in esso incontrare la Parola di Dio e la vita, Cristo è quest’uomo: occorre infatti uno sforzo di apertura che, accogliendo nell’oggi il passato con le sue ricchezze umane e divine lo salva dal tradizionalismo e fa del futuro, in cui Dio mi aspetta, una speranza, non un sogno che mi aliena dalla vita. Lettera pastorale Quaresima 1972- Una missione d’accoglienza Ogni anno, ormai da tanti anni, in una delle domeniche di Quaresima (indicativamente la quarta o la quinta), le parrocchie della diocesi raccolgono fondi da devolvere alla Caritas diocesana che indica le finalità a cui saranno destinati i contributii na consuetudine che nasce in particolare per svolgere quei servizi che le comunità parrocchiali non sono in grado di sostenere da sole. Così, nel tempo la Caritas diocesana ha assunto il servizio della mensa, delle docce e della distribuzione del vestiario per i poveri, nella città e, successivamente, ha aperto una casa di pronta accoglienza per le situazioni di emergenza. Grazie al buon funzionamento della Caritas del Quinto vicariato, la parte sud della diocesi, invece, si è dotata degli stessi servizi sostenendoli con le proprie forze. Accanto a queste attività di prima accoglienza, la Caritas diocesana, nel tempo, e a seconda dei bisogni, ha proposto per tutta la comunità, quelle che vengono chiamate Opere Segno. Ecco allora la nascita del Servizio dentro e fuori il Carcere, con la Casa l’Incontro (offerta dalle Figlie del Crocifisso per le famiglie in visita ai detenuti) e la Casa Sperimentando (per i detenuti a fine pena). E ancora il Servizio della Commissione per l’handicap e il suo costante impegno alla disabilità. E quello alle Dipendenze e al Lavoro che operano, in molte situazioni, al posto delle parrocchie. Nel 2012 è nata la Casa Villa Benedetta per mamme con bambini che hanno subito violenze. Un’opera segno resa possibile dalla collaborazione con le figlie di Sant’Anna. A Natale 2013 è stata inaugurata un’altra struttura Caritas di seconda accoglienza con diverse attività e servizi: un Centro per la Famiglia, un Centro diurno per l’aggregazione; uno spazio per attività di formazione Caritas; un luogo di aggregazione e formazione per i Giovani; una Casa dei mestieri per la riscoperta dei lavori artigianali e della manualità per coloro che vogliono intraprendere un cammino di recupero sociale; infine un ambiente di accoglienza notturna per coloro che stanno facendo percorsi di recupero sociale e per uomini separati che non hanno dove dormire. Ultimo nato, un progetto specifico per l’accoglienza dei profughi, perseguitati politici, cofinanziato dall’Europa, che si sviluppa in tre anni, iniziato da poche settimane. Il progetto vede coinvolti gli Enti territoriali (Comune, Scuola, Asl, Provincia), associazioni (Cesdi, Svs, Misericordia) e volontari in genere; l’obbiettivo è quello di rendere concreto l’impegno cristiano dell’accoglienza dello straniero che fugge dalla violenza, affinché possa trovare nel nostro territorio la fraternità e l’amicizia di cui ha bisogno. Un segno di integrazione culturale per tutta la città. Infine un cenno sulle intenzioni proposte per questa Quaresima che vanno a favore del sostegno alle famiglie assistite dalle Caritas parrocchiali. IL PANE. L’anno trascorso abbiamo messo a disposizione delle parrocchie che ne hanno fatto richiesta generi alimentari per oltre 23.000 euro. L’azione verrà ripetuta anche per il 2014 perché ancora necessaria, considerando che la distribuzione dei generi alimentari provenienti dal progetto di soccorso europeo tarderanno, perché il nuovo progetto 2014-2018 è ancora in fase di definizione. LA CASA. Anche qui prosegue il progetto dello scorso anno con il sostegno alle famiglie in particolare per il pagamento di affitti e di bollette per le utenze domestiche. Le erogazioni avvengono tramite la presentazione da parte delle parrocchie dei casi che sono poi esaminati da un comitato della Caritas diocesana che verifica se ci sono le condizioni per accogliere tali richieste. IL LAVORO. La mancanza di lavoro genera situazioni disperate, come ben sanno gli operatori Caritas delle parrocchie. Come segno di attenzione, nelle dimensioni possibili, abbiamo attivato delle borse lavoro, retribuite dalla Caritas diocesana, presso aziende e ditte del territorio. Questo ha permesso anche che, alcuni dei beneficiari della borsa, proseguissero il rapporto con la ditta che li aveva presi in carico e che ha trasformato la borsa lavoro in contratto di lavoro. Il progetto verrà ripetuto anche per il 2014. EDUCAZIONE. Quest’anno vogliamo dare anche un segno di attenzione ai ragazzi e ai giovani in difficoltà. Per questo intendiamo sostenere il centro di aggregazione “Cantiere Giovani” voluto dalla diocesi e portato avanti dall’Associazione Progetto Strada con i suoi giovani volontari. Un gesto di attenzione della comunità cristiana che prende a cuore i bisogni e le situazioni del mondo giovanile. Tutte queste opere, e i servizi che ne conseguono, appartengono dunque a tutta la chiesa diocesana. Qualcuno potrebbe domandarsi come sia possibile sostenere tanti servizi. Non basta infatti l’ottopermille assegnato alla Caritas dalla diocesi, non bastano i finanziamenti del Comune per le spese sociali (mensa, casa accoglienza, …) né finanziamenti di progetti da parte di Regione, Stato ed Europa, non bastano le erogazioni della Fondazione Livorno (exCariliv), seppur cospicue. Ci sono le donazioni di singoli, di ditte e associazioni che, con generosità offrono i beni di cui c’è bisogno e/o i denari per comprarli, e c’è la raccolta della Quaresima di Carità che annualmente le parrocchie fanno per destinarle a tali opere. Enrico Sassano, diacono direttore ufficio pastorale per la carità U a motivazione con la quale il progetto educativo proposto dall’associazione “I Baluardi” è stato escluso dal progetto Scuola - Città promosso dal Cred (Centro Risorse educative e didattiche) del Comune di Livorno pare incredibile. Eppure è tutto vero. Sì, incredibile perché non si può credere che un’istituzione pubblica, che rappresenta un servizio di un Comune della Repubblica Italiana, finanziata quindi con i soldi versati da tutti i cittadini, possa motivare l’esclusione di un progetto con un’affermazione che contraddice esplicitamente non una legge dello Stato, ma la legge dello Stato, ovvero la Costituzione della Repubblica. Il motivo per il quale il progetto è stato escluso infatti è perché l’associazione che lo ha promosso ha nel suo statuto la promozione della famiglia fondata sul matrimonio, ovvero quanto è solennemente affermato nel primo comma dell’articolo 29 della Costituzione Italiana; in altre parole è come se una qualsiasi associazione venisse esclusa da un servizio pubblico perché si afferma democratica o perché riconosce pari dignità sociale a suoi membri o li considera uguali davanti alla legge. Sì, incredibile perché pensare che un ufficio pubblico possa motivare le sue scelte contraddicendo in modo così esplicito la Carta Costituzionale “crea disagio” non nei bambini che possono essere educati a sensibilità diverse, ma in chiunque vive da cittadino in questo Paese e pensa che i principi costituzionali prevalgano su qualsiasi impostazione ideologica, di parte anche se espressa da un servizio pubblico. Incredibile, ma vero! E’ realmente accaduto a Livorno, una città della Repubblica Italiana, come appare dalla storia che raccontiamo a pagina II. n.s. L Una storia incredibile, ma vera! IL CASO DE I BALUARDI Una motivazione ideologica che calpesta la Costituzione IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi Quaresima 2014 Segni di carità per vivere la fede insieme

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 13 del 30 marzo 2014

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

30 marzo 2014

Quanto è difficile vivere tutti i tempi della Chiesa! È difficile acco-gliere una "Parola" che la Provvidenza ha pronunciato nel passa-

to e collegarla alle situazioni che sperimentiamo nel presente; è diffi-cile dall’oscurità degli episodi quotidiani aprirsi costantemente al fu-turo del compimento finale; come non è facile vivere cristianamenteil presente facendo in esso incontrare la Parola di Dio e la vita, Cristoè quest’uomo: occorre infatti uno sforzo di apertura che, accogliendonell’oggi il passato con le sue ricchezze umane e divine lo salva daltradizionalismo e fa del futuro, in cui Dio mi aspetta, una speranza,non un sogno che mi aliena dalla vita.

Lettera pastorale Quaresima 1972- Una missione d’accoglienza

Ogni anno, ormai da tanti anni,in una delle domeniche di Quaresima (indicativamentela quarta o la quinta), le parrocchiedella diocesi raccolgono fondi da devolvere alla Caritas diocesana che indica le finalità a cui saranno destinati i contributii

na consuetudine chenasce in particolareper svolgere queiservizi che le

comunità parrocchiali nonsono in grado di sostenere dasole. Così, nel tempo la Caritasdiocesana ha assunto il serviziodella mensa, delle docce e delladistribuzione del vestiario per ipoveri, nella città e,successivamente, ha aperto unacasa di pronta accoglienza perle situazioni di emergenza.Grazie al buon funzionamentodella Caritas del Quintovicariato, la parte sud delladiocesi, invece, si è dotata deglistessi servizi sostenendoli conle proprie forze.Accanto a queste attività diprima accoglienza, la Caritasdiocesana, nel tempo, e aseconda dei bisogni, haproposto per tutta la comunità,quelle che vengono chiamateOpere Segno. Ecco allora lanascita del Servizio dentro efuori il Carcere, con la Casal’Incontro (offerta dalle Figliedel Crocifisso per le famiglie invisita ai detenuti) e la CasaSperimentando (per i detenutia fine pena). E ancora ilServizio della Commissioneper l’handicap e il suo costanteimpegno alla disabilità. Equello alle Dipendenze e alLavoro che operano, in moltesituazioni, al posto delleparrocchie.Nel 2012 è nata la Casa VillaBenedetta per mamme conbambini che hanno subitoviolenze. Un’opera segno resapossibile dalla collaborazionecon le figlie di Sant’Anna. ANatale 2013 è stata inaugurataun’altra struttura Caritas diseconda accoglienza condiverse attività e servizi: unCentro per la Famiglia, unCentro diurno perl’aggregazione; uno spazio perattività di formazione Caritas;un luogo di aggregazione eformazione per i Giovani; unaCasa dei mestieri per lariscoperta dei lavori artigianalie della manualità per coloroche vogliono intraprendere uncammino di recupero sociale;

infine un ambiente diaccoglienza notturna percoloro che stanno facendopercorsi di recupero sociale eper uomini separati che nonhanno dove dormire.Ultimo nato, un progettospecifico per l’accoglienza deiprofughi, perseguitati politici,cofinanziato dall’Europa, che sisviluppa in tre anni, iniziato dapoche settimane. Il progettovede coinvolti gli Entiterritoriali (Comune, Scuola,Asl, Provincia), associazioni(Cesdi, Svs, Misericordia) evolontari in genere; l’obbiettivoè quello di rendere concretol’impegno cristianodell’accoglienza dello stranieroche fugge dalla violenza,affinché possa trovare nelnostro territorio la fraternità el’amicizia di cui ha bisogno.Un segno di integrazioneculturale per tutta la città.Infine un cenno sulleintenzioni proposte per questaQuaresima che vanno a favoredel sostegno alle famiglieassistite dalle Caritasparrocchiali. IL PANE. L’anno trascorsoabbiamo messo a disposizionedelle parrocchie che ne hannofatto richiesta generi alimentariper oltre 23.000 euro. L’azioneverrà ripetuta anche per il 2014perché ancora necessaria,considerando che ladistribuzione dei generialimentari provenienti dalprogetto di soccorso europeotarderanno, perché il nuovoprogetto 2014-2018 è ancora infase di definizione.LA CASA. Anche qui prosegue ilprogetto dello scorso anno conil sostegno alle famiglie inparticolare per il pagamento diaffitti e di bollette per le utenzedomestiche. Le erogazioniavvengono tramite lapresentazione da parte delleparrocchie dei casi che sonopoi esaminati da un comitatodella Caritas diocesana cheverifica se ci sono le condizioniper accogliere tali richieste.IL LAVORO. La mancanza dilavoro genera situazionidisperate, come ben sanno gli

operatori Caritas delleparrocchie. Come segno diattenzione, nelle dimensionipossibili, abbiamo attivatodelle borse lavoro, retribuitedalla Caritas diocesana, pressoaziende e ditte del territorio.Questo ha permesso anche che,alcuni dei beneficiari dellaborsa, proseguissero il rapportocon la ditta che li aveva presi incarico e che ha trasformato laborsa lavoro in contratto dilavoro. Il progetto verràripetuto anche per il 2014.EDUCAZIONE. Quest’annovogliamo dare anche un segnodi attenzione ai ragazzi e aigiovani in difficoltà. Per questointendiamo sostenere il centrodi aggregazione “CantiereGiovani” voluto dalla diocesi eportato avantidall’Associazione ProgettoStrada con i suoi giovanivolontari. Un gesto diattenzione della comunitàcristiana che prende a cuore ibisogni e le situazioni delmondo giovanile.

Tutte queste opere, e i serviziche ne conseguono,appartengono dunque a tutta lachiesa diocesana. Qualcunopotrebbe domandarsi come siapossibile sostenere tanti servizi.Non basta infatti l’ottopermilleassegnato alla Caritas dalladiocesi, non bastano ifinanziamenti del Comune perle spese sociali (mensa, casaaccoglienza, …) néfinanziamenti di progetti daparte di Regione, Stato edEuropa, non bastano leerogazioni della FondazioneLivorno (exCariliv), seppurcospicue. Ci sono le donazionidi singoli, di ditte eassociazioni che, congenerosità offrono i beni di cuic’è bisogno e/o i denari percomprarli, e c’è la raccolta dellaQuaresima di Carità cheannualmente le parrocchiefanno per destinarle a taliopere.

Enrico Sassano, diaconodirettore ufficio pastorale

per la carità

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a motivazione con la quale il progettoeducativo proposto dall’associazione “I

Baluardi” è stato escluso dal progetto Scuola -Città promosso dal Cred (Centro Risorseeducative e didattiche) del Comune di Livornopare incredibile. Eppure è tutto vero.Sì, incredibile perché non si può credere cheun’istituzione pubblica, che rappresenta unservizio di un Comune della RepubblicaItaliana, finanziata quindi con i soldi versati datutti i cittadini, possa motivare l’esclusione di unprogetto con un’affermazione che contraddiceesplicitamente non una legge dello Stato, ma lalegge dello Stato, ovvero la Costituzione dellaRepubblica.Il motivo per il quale il progetto è stato esclusoinfatti è perché l’associazione che lo hapromosso ha nel suo statuto la promozionedella famiglia fondata sul matrimonio, ovveroquanto è solennemente affermato nel primocomma dell’articolo 29 della CostituzioneItaliana; in altre parole è come se una qualsiasiassociazione venisse esclusa da un serviziopubblico perché si afferma democratica o perchériconosce pari dignità sociale a suoi membri o liconsidera uguali davanti alla legge.Sì, incredibile perché pensare che un ufficiopubblico possa motivare le sue sceltecontraddicendo in modo così esplicito la CartaCostituzionale “crea disagio” non nei bambiniche possono essere educati a sensibilità diverse,ma in chiunque vive da cittadino in questoPaese e pensa che i principi costituzionaliprevalgano su qualsiasi impostazioneideologica, di parte anche se espressa da unservizio pubblico.Incredibile, ma vero! E’ realmente accaduto aLivorno, una città della Repubblica Italiana,come appare dalla storia che raccontiamo apagina II.

n.s.

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Una storiaincredibile,ma vera!

IL CASO DE I BALUARDI

Una motivazione ideologica che calpesta la Costituzione

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

Quaresima2014

Segni di carità per vivere la fede insieme

Page 2: La Settimana n. 13 del 30 marzo 2014

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 marzo 2014II

Il caso DELL’ASSOCIAZIONE I BALUARDI

Una questione«di famiglia»

Discriminazioneoppure no?

n questi giorni èarrivata sulle cronachenazionali la vicendadell’Associazione I

Baluardi, esclusa daiprogetti Scuola Città delComune di Livorno.

DOMANDA E RISPOSTAA Marzo 2013 (neitermini di legge stabiliti)l’associazione “I Baluardi”(nata a Lucca nel 2006, suiniziativa di alcunefamiglie toscane, per darevita ad attività chepromuovessero esostenessero la famigliacome nucleo della vitasociale con la certezza chenon può esisteresocietà senzafamiglia)presentadomanda alCRED per essereinserita tra leproposteformative per gliistituti scolasticidel territorio(programmaScuola Città).Dopo numerosetelefonate agliuffici competentiper conoscerel’esito delladomanda, nellequali airesponsabilidell’Associazioneviene assicuratoche è difficilevenire esclusi dalprogetto, passanosettimane senza alcunacomunicazione.In Agosto, uno deicollaboratoridell’Associazione si reca alCRED per saperne di più egli viene detto che ladomanda è stata respintae quindi il progetto non èstato inserito nel fascicoloche viene consegnato allescuole ad inizio anno.L’associazione pretendeuna risposta scritta chemotivi l’esclusione, masolo dopo insistenze edue incontri con ilSindaco, la responsabiledel CRED Lilia Bottiglirisponde così:«Il programma "Scuola-Città" è composto daprogetti (in parte ideatidai tecnici di questeAttività Educative ed inparte proposti da soggettiesterni) rivolti alla scuolacon la finalitàdell’innovazione e dellaqualificazione dell’offertaeducativo-didattica. LoStaff tecnico di questeAttività Educative(composto da n.2psicologhe e n.9pedagogiste) ha ilcompito diverificare/validare iprogetti proposti dasoggetti esterni tenendo,tra altro, conto sia dellerichieste (in particolare diconferma e/o estensionedi interventi) delle scuole,che dell’"impatto" - comepossibilità diintegrazione,perturbazione,straniamento - degliinterventi su/ne la realtàdelle stesse.Il progetto "Conosci il tuocuore?!" proposto daCodesta Associazione -poiché appare, dimassima, finalizzato allaformazione della persona- è stato ritenuto pococongruo rispetto alla

I

richiamata finalità delprogramma "Scuola-Città" ; inoltre ilnominato Staff tecnico haaltresì ritenuto noninserire - in unprogramma rivolto allascuola di oggi in cui sonopresenti bambini/ragazziappartenenti a famiglieeterogenee percomposizione, cultura,valori, etc una propostasegnatamenteorientata sulpianoculturale edideologicoquale quellacontenuta nelVostroprogetto.Riconoscendoa CodestaAssociazione -il cui Statutosostiene che"l’unica forma familiarepossibile [è quella]fondata sul matrimoniotra un uomo ed unadonna e sulla reciprocafedeltà [oggi] attaccata[da] modelli familiarialternativi" - la legittimitàdella promozione deipropri principi fondanti,lo stesso Staff tecnico hatuttavia valutato chel’impostazione delprogetto in questionepotesse creare disagio inbambini/ragazzi educaticon/a diverse sensibilità.Sperando di aversufficientemente chiarito -ed evidenziando, inultimo, che l’assenza nelprogramma "Scuola-Città" non impedisce aCodesta Associazione diproporre il proprioprogetto alle scuole delterritorio - resto

disponibile per quanto dicompetenza».

LO STUPOREDELL’ASSOCIAZIONEIl responsabiledell’associazione CamilloPalermo, insieme aicollaboratori di Livorno Massimo Cenerini,Gabriele Cuchel e Giancarlo Cauterucciorestano stupiti dalla

risposta delComune. “Ilprogetto cheavevamopresentato –raccontano -riprende unformuladiffusa alivelloeuropeo(“Protege tucorazon”),che riguarda

l’educazione/prevenzionenei confronti deipreadolescenti. È quindiun percorso giàsperimentato. La nostraassociazione èriconosciuta in tutta laToscana e da tempo offreincontri diapprofondimento eorientamento anche perle scuole. Ma il nostrosconcerto si basasoprattutto sul fatto che,tra le motivazionidell’esclusione, emergecome discriminante ilprincipio, in cui noicrediamo, per il quale ilmatrimonio sia fondatosull’unione tra un uomo euna donna. Ma questonon è un “orientamentoculturale e ideologico”come contestato, bensìuna legge dellaCostituzione. È la nostra

Carta che riconosce lafamiglia come societànaturale fondata sulmatrimonio tra un uomoe una donna. Oltretuttopoi la partecipazione alprogetto propostosarebbe stata una liberascelta dei ragazzi e deigenitori e non avrebbefatto parte dell’orarioscolastico obbligatorio,pertanto i ragazzi cheavrebbero potuto sentirsi“a disagio” avrebberoavuto anche piena libertàdi non partecipare».

GLI ARTICOLI SUAVVENIRE E L’INCONTROCON L’ASSESSOREDopo la denunciadell’Associazione apparsasu Avvenire il 22 Marzoscorso, il Comune hareplicato con una letteradell’assessore Roncaglia incui spiegava che non si eratrattato di unadiscriminazione, ma dellascelta di sostenere progetti“innovativi” per l’attivitàdidattica, anche se poi siribadiva il giudizio sulloStatuto dell’Associazione.A seguito di un ulteriorearticolo uscito il 23 Marzol’assessore ha chiesto unincontro.Lunedì 24 Marzoabbiamo parlato conl’assessore Roncaglia cheha ammessol’inopportunità dellamotivazione: «È stato unerrore. La risposta delCentro Risorse Educativedel Comune di Livornoall’associazione ’IBaluardi’, in merito allaloro esclusione daiprogetti Scuola Città,avrebbe dovuto riferirsialla congruità del

progetto e non certo alloro statuto». «Il fascicolo– ha spiegato ancoraRoncaglia - che raccoglie iprogetti presentati alComune che vanno adintegrare la propostaformativa degli istitutiscolastici del territorio,riguarda aree disciplinarie scolastiche diverse, chenon prendono in esamela sfera valoriale e lacostruzione dellapersonalità, Pertanto laproposta ’Conosci il tuocuore?!’, presentatadall’associazione, nonaveva i requisiti perentrare in questo tipo diprogetti, mentre, potrebbeessere presa in esame peraltri percorsi da offrire aragazzi e genitori».

IN CONSIGLIO COMUNALENel frattempo quellostesso giorno il ConsiglioComunale discutevaproprio sulla vicenda de IBaluardi. E il sindacoCosimi in direttastreaming ha ribadito chenon c’è statadiscriminazione neiconfrontidell’associazione, anchese ha poi commentato ilcaso, affermando, aproposito del progetto,che certe tematiche legateall’affettività e allasessualità andrebberodemandate a pedagoghi epsicologi più che ad unaassociazione. Sempre aparere del sindacol’elemento di scontro, inquesta vicenda, èdiventata la famigliafondata sul matrimonio.Secondo l’associazione - eanche secondo laCostituzione – l’unicaforma di famigliaammissibile. Mentre ilComune di Livorno,spiega il primo cittadino,accoglie anche forme difamiglie diverse. «Per noidove c’è la convivenza,l’amore e i figli, quella èuna famiglia che ha ognidiritto come le altre». Ilprimo cittadino hasottolineato come laquestione sia diventatauna polemicastrumentale, motivo discontro a livello politico,vista la campagnaelettorale per le prossimeamministrative.Ma a smentire questoaspetto è la stessaassociazione ’I Baluardi’che tiene a precisare comedietro la loro denuncianon esista affatto unadietrologia, tantomenopolitica. Interessedell’associazione è quellodi proporre percorsi diformazione per ragazzi,tesi a rafforzare lapersonalità e porsi comeprevenzione verso episodidi bullismo, nel rispettodella persona esoprattutto in conformitàcon la legge italiana.

DI NICOLA SANGIACOMO

l caso dell’associazione “I Baluardi”, salito alla ribalta dellacronaca nazionale grazie al puntuale racconto che Chiara Do-

menici ne ha fatto su Avvenire, è diventato oggetto di dibattitopolitico in città e, nel giro di un paio di giorni, è arrivato all’at-tenzione del Consiglio Comunale. In quella sede istituzionale,su una richiesta di chiarimenti della consigliera Bottino, primal’assessore Roncaglia e poi il sindaco Cosimi sono intervenutiper definire il loro punto di vista sulla questione.L’assessore ha ammesso “l’inopportunità e l’inidoneità” dellamotivazione che il Cred ha portato a sostegno dell’esclusionedel Progetto dell’associazione “I Baluardi”, il sindaco ha dettoche le vere motivazioni erano quelle sulla congruità nel meritodel progetto stesso, confermando poi, sostanzialmente, che loscontro era sul fatto che l’associazione considera per statuto chel’unica forma di famiglia da tutelare è quella fondata sul matri-monio, mentre il Comune ne accoglie anche altre che hanno, asuo parere, gli stessi diritti di quelle che si formano con il matri-monio.Apprezziamo la tempestiva disponibilità al chiarimento, rima-niamo perplessi sulla sostanza.L’assessore Roncaglia il giorno precedente aveva firmato un co-

municato stampa che ribadiva le motivazioni espresse dal Cred; il sindacoCosimi, evidentemente, ci vuole far sapere che nel nostro Comune è già statacompletata una revisione dell’articolo 29 della Costituzione nel quale, almomento, in Italia si legge così: “La Repubblica riconosce i diritti della fami-glia come società naturale fondata sul matrimonio”.

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Il dibattito in CONSIGLIO COMUNALE

Ricostruiamo la cronaca di unavicenda che ha occupato le pagine dei giornalinazionali e localiin questi giorni

Un cristianoche immaginava la Chiesacome una tenda

ono passati dieci anni dallaconclusione dell’avventura terrena

di monsignor Vincenzo Savio.Lo vogliamo ricordare con un suoscritto di trent’anni fa, contenuto neldocumento del Sinodo diocesano del1984, quello che va sotto il titolo"Dalla casa alla tenda" in cui sidescrive la vocazione della Chiesa nelmondo. Un testo, poetico e pastoraleinsieme, che ha fatto rifletteregenerazioni di cristiani livornesi e nelquale è visibile, in controluce, latestimonianza umana e cristiana didon Vincenzo.

La tenda è un bene per l’uomo.Cammina con il popolo, si trasferiscesecondo le esigenze della famiglia e pertutto il tempo necessario.Tessuta da mani esperte, ha bisogno diuna terra che l’accolga, di uno spazio perestendersi. Riesce a rendersi agibile suogni terreno.Lo spazio ricuperato lo utilizza non per séma perché si trasformi in abitazione perla famiglia e per chi ne fa richiesta.Chiunque può entrare o uscire, percuriosità o per bisogno. Per fermarsiqualche istante o passarvi la notte alriparo. Per conversare, mangiare oriposarsi.Non ci sono recinti, le serrature nonservono, garantisce l’onestà della gente eil suo buon servizio.Riparati dentro, non si è impediti di udireil passo dei viandanti o la voce dei vicini.Si sente la pioggia picchiettare, il sibilodel vento e il calore del sole.Non è accogliente per la roba che c’èdentro, che è l’indispensabile.La sua migliore accoglienza è data dalcalore umano di chi la frequenta, ancheil passante occasionale si trova presto acasa sua.La cosa più bella è che Dio ce l’ha donataper mezzo di suo Figlio.

"E il Verbo si fece carne e piantò la sua tenda in mezzo a noi; allora vedemmo la sua gloria (Gv 1,14)

La lettura di questo brano oggi evocaun’altra immagine che è diventatafamosa in questi mesi, la Chiesa come"ospedale da campo", che sintetizzain modo plastico la funzione cheimmagina Papa Francesco per laChiesa di oggi.Trent’anni dopo la Chiesa èimmaginata ancora come unastruttura semplice, essenziale,provvisoria, capace di rispondere alledomande di senso dell’uomocontemporaneo.

Nicola Sangiacomo

S

Un ricordo speciale

Dieci anni fa, il 31marzo2004, morivamonsignor Vincenzo Savio

Chiarimenti, ma non troppo

È laCostituzioneche riconoscela famigliacome societànaturalefondata sulmatrimonio

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 marzo 2014 III

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Il Seminario: un’avventurasconvolgente e coinvolgente

ivolgiamoalcune domandeal Rettore delSeminario

Vescovile di Livorno,mons. Paolo Razzauti,sulla sua esperienza diformatore e, più ingenerale, sul suoministero sacerdotale.

Don Paolo, sedovesse descriverecon poche parole lasua esperienza diRettore del Seminario(ndr Don Paolosvolge dal 2011 ilservizio di Rettore),quali userebbe?«Un’avventurasconvolgente ecoinvolgente».

Un bilancio di questaesperienza«Dopo 32 anni di vitadi parrocchia, dopo 8anni di servizio comeVicario Generale e 10mesi diAmministratoreDiocesano, ritenevo dipoter ridurre la miavita attiva e di potermidedicare maggiormentealla preghiera, allameditazione, allalettura e, magari, aqualche buonapasseggiata. Lo Spirito,però, soffia quando e

R

dove vuole e,probabilmente, in ungiorno di libeccio hasoffiato in manieradiversa sul Vescovotanto da indurlo achiedermi questoservizio. Non avrei maipensato, nella mia vitadi prete, di trovarmi adessere il Rettore delSeminario, in quantoho sempre visto la miavita di prete come unservizio da vivere inmezzo alla gente, lungole strade della città. Eda questo punto sicomprende come idisegni di Dio nonsempre sono i nostridisegni: in pochesettimane mi sonotrovato catapultato inuna nuova vita; da"single" ad impostarela mia giornata sullavita comunitaria conorari che scandivanoogni momento di essa.

Mi sono trovato adover discernere sullavita di giovani chechiedevano di poteriniziare un camminoverso il sacerdozio; misono trovato a doverrispondere al Signore,in una maniera ancorapiù forte di quellaparrocchiale, di scelteche non coinvolgevanosolo me ma anche edirettamente altri. Losconvolgimento è statoveramente grande esoltanto attraversol’aiuto della preghiera el’accompagnamentodel Vescovo ho potutovivere certi momenti edaffrontarli con serenità.In questi anni hoascoltato diversigiovani che chiedevanodi essere accolti e,mentre ad alcuni hodato rispostaaffermativa, a diversialtri ho dovuto dare,

con amarezza eserenità, una rispostanegativa. E’ ildiscernimento che ognigiorno deve esserevissuto e fatto inquesto servizio, nellasperanza di fare lascelte meno peggiori e,soprattutto, di poteraccompagnare coloroche vengono accolticon la paternità,l’amicizia el’autorevolezzanecessarie per loro. E’da tutto questo cheposso riaffermarequanto dicevo prima:la vita del Rettore èsconvolgente ecoinvolgente».

Quali sono ledirettivefondamentali che haposto a base diquesto servizio?«Questo serviziorichiede un mix ditenerezza e severità esoprattutto la capacitàdi trovare degli itineraripropri per ciascunragazzo, perchéciascuno di loro habisogno non soltantodi regole comuni ma,anche e soprattutto, dipercorsi nei quali poterriconoscere la propriachiamata e la strada per

discernere il proprioitinerario verso ilSignore. Ritengo miocompito saperaccompagnare questiragazzi in un itinerarioche li aiuti a scoprire laloro umanità edinsieme la lorospiritualità, perché undomani possano essereinnanzitutto uominiveri per essere deibuoni Sacerdoti».

Il fatto di essereRettore ha arricchitoil suo essereSacerdote?«Certamente quella deldiscernimento èun’esperienza che siesercita anche nella vitaparrocchiale,soprattutto neldiscernimento dellevocazioni laicali e deiservizi ai quali i laicisono chiamati. InSeminarioquest’aspetto cambia inparte, ma vivendo ognigiorno a contattodirettamente con iragazzi diviene ancorapiù responsabilizzanteed impegnativo.Sicuramente è unaspetto diverso del mioservizio sacerdotale e,quindi, arricchente ilmio sacerdozio».

Per conoscere meglio la realtà del seminario, i ragazzi e gli educatoriche la vivono ogni giornopubblichiamo un’intervista al rettoremonsignor Paolo Razzauti e ai dueseminaristi che Domenica saranno ammessi agli Ordini sacri

Claudio Votino e Lorenzo Bianchi saranno ammessi agli ordini sacri

La Chiesa riconosce la nostra vocazione

omenica 30 marzo lacomunità del Semina-rio vivrà un momentoimportante: l’Ammis-

sione agli Ordini Sacri dei se-minaristi Claudio Votino (35anni) e Lorenzo Bianchi (26anni). A loro abbiamo chiestocosa significa per la loro vitaquesta tappa del camminoverso il Sacerdozio.

CLAUDIO: È un momentocruciale della mia vita, finoad ora nel silenzio ho seguitole vie del mio cuore, ora da-vanti al Vescovo chiederò uffi-cialmente alla madre Chiesa ea tutta la Comunità di pren-dersi cura della mia vocazio-ne e di aiutarmi nel discerni-mento verso il Sacerdozio.Non sono più io ma è laChiesa stessa che si fa da orainnanzi garante della mia

D

chiamata e si impegna a gui-darmi verso la meta, propriocome due fidanzati che chie-dono ai loro genitori di rico-noscere il loro amore e di es-sere aiutati a discernere i lorocuori verso la consacrazionedel loro amore.

LORENZO: «Lampada ai mieipassi è la tua Parola» (Sal118) riassume bene la stradache sono chiamato a percor-rere. La vocazione al Sacerdo-zio è iniziata con un appello adare tutto me stesso, pronto aseguire Cristo nella via che misi è aperta davanti. Ogni miopasso deve essere illuminato eguidato dalla luce d’amore edi meditazione che offre laParola di Dio, concretizzatanella Chiesa. Procedendo perquesta strada potrò essere an-che io un «servo per amore».

La Santa Messa saràcelebrata alle 18,30presso la Chiesa diSan Sebastiano doveClaudio svolge il suoservizio pastorale

Il Seminario apertoIl 13 marzo il Seminario ha partecipato all’adorazioneeucaristica presso la Parrocchia S.Giovanni Bosco peresprimere la propria solidarietà al parroco don LucianoMusi vittima di un pestaggio in chiesa.Il 17 marzo si è svolto il primo appuntamento delcineforum coordinato dal dott. Umberto Del Corona,prossime date delle proiezioni sono

Pagina a cura delseminarista AndreaSalomone

Nelle foto: in alto il momento del pranzonel refettorio del Seminario Gavi e sotto dasinistra Lorenzo Bianchi e Claudio Votino,che saranno ammessi agli Ordini Sacri

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 marzo 2014IV

VENERDÌ 28 MARZONella mattina, udienze laici in vesco-vado11.30 benedizione pasquale all’asso-ciazione Anffas12.00 cerimonia della posa della pri-ma pietra del nuovo complesso par-rocchiale Beata Madre Teresa di Cal-cutta

SABATO 29 MARZO9.00 il Vescovo assiste all’ordinazionedi un diacono della chiesa greco catto-lica romena alla chiesa dei Greci Uniti11.00 S. Messa per la festa di S. Disma(vedi box in pagina)16.00 Convegno diocesano "Carità ala carte? No! Dimensione dell’azioneecclesiale" presso il nuovo centro cari-tas Sorgenti di Carità in Via Donnini

DOMENICA 30 MARZO9.45 S. Messa e cresime alla chiesa del-la SS.ma Trinità (Cappuccini)14.30 incontro con i genitori dell’ACdi Pisa al Santuario di Montenero18.30 S.Messa e ammissione agli ordi-ni sacri di Lorenzo Bianchi e ClaudioVotino, alla chiesa di San Sebastiano

LUNEDÌ 31 MARZO9.30 S. Messa per il ritiro dell’Aposto-lato della preghiera alla chiesa di SanMatteo21.15 incontro con l’equipe di pasto-rale giovanile in vescovado

MARTEDÌ 1 APRILENella mattina udienze clero in vesco-vado12.00 S. Messa di Pasqua all’Istituto diStudi teologico Interdiocesano a Ca-maiore21.15 in occasione della visita pastora-le al VI vicariato, incontro con i vo-lontari Caritas alla chiesa di SS. Co-sma e Damiano a Nugola

MERCOLEDÌ 2 APRILENella mattina, udienze clero in vesco-vado18.30 consiglio affari economici dio-cesano in vescovado

GIOVEDÌ 3 APRILE9.00 consiglio episcopale in vescova-do11.00 il Vescovo partecipa presso il ter-minal crociere, alla cerimonia di con-segna della medaglia alla direzionemarittima di Livorno per il soccorsoprestato alla Concordia18.00 S. Messa in occasione della Pa-squa del giornalista in vescovado19.45 incontro conviviale del Rotaryclub, allo yacht club

VENERDÌ 4 APRILE10.00 S. Messa precetto pasquale dellaFolgore e conferimento delle cresimeal Santuario di Montenero19.00 via crucis del VI vicariato allachiesa di SS.Cosma e Damiano a Nu-gola

SABATO 5 APRILE9.00 incontro con i partecipanti al Ry-pen (Rotary club) a Castiglioncello11.00 incontro con gli studenti delladiocesi di Reggio Emilia in vescovado18.00 S. Messa di Pasqua per tutti glioperatori della scuola alla chiesa diN.S. di Lourdes a Collinaia

DOMENICA 6 APRILE10.00 in occasione della visita pastora-le al VI vicariato, S. Messa e assembleaparrocchiale alla parrocchia di SS. Co-sma e Damiano a Nugola16.00 in occasione della visita pasto-rale al VI vicariato, incontro con i ra-gazzi della parrocchia di S. Martino aParrana

Agenda del VESCOVO

Diocesiinforma

BREVI DALLA DIOCESIBorgo di Magrignano:Posa della prima pietra della nuova chiesaVENERDÌ 28 MARZO ALLE 12.00Presso il Borgo di Magrignano, cerimonia della posa della pri-ma pietra del nuovo complesso parrocchiale "Beata Madre Te-resa di Calcutta" (ingresso da via della Padula)

Karol Wojtyla il MusicalVENERDÌ 28 MARZO ALLE 21.00Al PalaModigliani, il musical sulla vita di Papa Giovanni Pao-lo II dal titolo "Karol Wojtyla. La vera storia"

Run4lifeSABATO 29 MARZO ALLE 10.00Ritrovo presso il Gazebo della Terrazza Mascagni, camminatadi 3km e corsa di 6 km, per aiutare i bambini del Caritas BabyHospital di Betlemme

Serra ClubLUNEDÌ 31 MARZO ALLE 18,00Presso la sala Fagioli, in Vescovado, via del Seminario 61,Mons. Paolo Razzauti, rettore del Seminario Vescovile e Vica-rio per la città di Livorno, terrà una conferenza sul tema: "Cri-stianesimo e Cristianità nella società livornese". L’ incontro,aperto a tutta la città, è organizzato dal Serra Club presiedutoda Paolo Lugetti.

Parrocchia S.Andrea CastiglioncelloGIOVEDÌ 3 APRILE ALLE 17.30 E ALLE 21.15Per continuare la riflessione sull’Eucaristia,dopo l’incontrocon la teologa Marinella Perroni, la comunità incontra il litur-gista Andrea Grillo.

Consulta FemminileLUNEDÌ 7 APRILE ALLE 16.00Presso l’Auditorium del Museo di Storia Naturale, incontrosul tema "Il ruolo della nutrizione nell’evoluzione umana enella promozione della salute". Intervegnono il prof. LucaBenzi, la dott.ssa Silvia Pala e Viviana Accarino.

Percorsi di luceLUNEDÌ 7 APRILE ALLE 21.00Presso la cripta della chiesa del Sacro Cuore (Salesiani) incon-tro spirituale per le persone separate, divorziate e risposate.

NEL 450° ANNIVERSARIO DELLA MADONNA DI MONTENERO“Ero carcerato e siete venuti a trovarmi”

FESTA DI SAN DISMAProtettore dei detenutiSABATO 29 MARZO ALLE 11.00 Santuario di Montenero S. Messapresieduta da mons. Simone Giusti

In quest’occasione sarà presentato il librodal titolo "L’altra libertà"Premio Nazionale "Emanuele Casalini"12ma edizione- Bollate 2013

UFFICIO REGIONALE TOSCANO PER L’IRC E LA PASTORALE SCOLASTICAIn preparazione all’incontro del 10 maggio p.v. con PapaFrancesco,abbiamo pensato di organizzare anche inToscana un momento di incontro e di riflessione sul tema"La Chiesa per la scuola… noi per la scuola"Ci aiuterà nella riflessioneDON MAURIZIO VIVIANI (responsabile dell’Ufficio per la

Pastorale scolastica della CEI)Saranno con noi:MONS. ALBERTO SILVANI, Vescovo di Volterra (delegatoCET per la Pastorale scolastica el’Insegnamento della Reli-gione Cattolica)MONS. GIOVANNI PAOLO BENOTTO, Arcivescovo di Pisa

L’incontro si svolgerà a PisaSABATO 29 MARZO DALLE ORE 15,00 ALLE 18,30 nell’aulamagna dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose IstitutoSanta Caterina, con ingresso da Piazza Santa Caterina n.4.

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 marzo 2014 V

IX. CHI SI GLORIASI GLORI NEL SIGNORE(Dalle Omelie di san BasilioMagno, vescovo. Om. 20sull’umiltà,c. 3; PG 31, 530-53)

Il sapiente non si glori della suasapienza, né il forte della suaforza, né il ricco delle suericchezze (cfr. Ger 9, 22-23). Maallora qual è la vera gloria, e inche cosa è grande l’uomo? Dicela Scrittura: In questo si gloricolui che si gloria: se conosce ecapisce che io sono il Signore.

La grandezza dell’uomo, la suagloria e la sua maestà consistononel conoscere ciò che èveramente grande, nell’attaccarsiad esso e nel chiedere la gloriadal Signore della gloria. Diceinfatti l’Apostolo: " Colui che sigloria, si glori nel Signore" e lodice nel seguente contesto: "Cristo è stato costituito da Dioper noi sapienza, giustizia,santificazione e redenzione,affinché come sta scritto: Chi sigloria si glori nel Signore" (1Cor 1, 31).

Il perfetto e pieno gloriarsi inDio, si verifica quando uno nonsi esalta per la sua giustizia, masa di essere destituito della veragiustizia e comprende di esserestato giustificato nella sola fedein Cristo. E proprio in questo sigloria Paolo, il quale disprezzala propria giustizia, e cercaquella che viene da Dio permezzo di Gesù Cristo cioè lagiustizia nella fede. Conosce luie la potenza della suarisurrezione, partecipa alle suesofferenze, è reso conforme allamorte di lui per arrivare inquanto possibile allarisurrezione dai morti.

Cade ogni alterigia e ognisuperbia. Niente ti è rimasto sucui poterti gloriare, o uomo,poiché la tua gloria e la tuasperanza sono situate in lui,perché sia mortificato tuttoquello che è tuo e tu possaricercare la vita futura in Cristo.Abbiamo già le primizie diquella vita, ci troviamo già inessa e viviamo ormai del tuttonella grazia e nel dono di Dio.Dio è lui " che suscita in noi ilvolere e l’operare secondo i suoibenevoli disegni" (Fil 2, 13).

È ancora Dio che, per mezzo delsuo Spirito, rivela la suasapienza destinata alla nostragloria. Dio ci dà la forza e ilvigore nelle fatiche. "Ho faticatopiù di tutti loro" dice Paolo:"non io però, ma la grazia diDio che è con me " (1 Cor 15,l0). Dio scampa dai pericoli al di làdi ogni speranza umana. " Noi ",dice, " abbiamo ricevuto su dinoi la sentenza di morte, perimparare a non riporre fiduciain noi stessi, ma nel Dio cherisuscita i morti. Da quellamorte egli ci ha liberati e cilibererà per la speranza cheabbiamo riposto in lui che cilibererà ancora " (2 Cor 1, l0).

X. LA PASSIONE DI TUTTO IL CORPODI CRISTO(Dai " Commenti sui salmi" disant’Agostino, vescovo. Salmo 140,4-6; CCL 40, 2028-2029)

Commento al salmo 140.

1. CRISTO PREGÒ PORTANDO LANOSTRA UMANITÀ."Signore, a te ho gridato, accorriin mio aiuto" (Sal 140, 1).

Questo lo possiamo dire tutti,ma fu detto da Cristo piùspecialmente in persona delcorpo, perché mentre eraquaggiù, pregò portando lanostra umanità, pregò il Padrein persona del corpo. Mentreinfatti pregava, da tutto il suocorpo stillavano gocce di sangue,secondo quanto troviamo nelvangelo: "Gesù pregò piùintensamente, e sudò sangue"(Lc 22, 44). Che cosa significaquesta effusione di sangue datutto il corpo, se non la passioneche tutta la Chiesa continua asopportare nei suoi martiri?

2. LA TRIBOLAZIONE CONTINUA.Signore, a te ho gridato, accorriin mio aiuto; ascolta la mia vocequando ti invoco" (Sal 140, 1).Credevi che fosse già terminatala pena del gridare, quandodicevi: "Ho gridato a te ". Haigridato, sì, ma non credertiormai al sicuro. Se fosse passatadefinitivamente la tribolazione,non occorrerebbe più gridare;ma, se la tribolazione dellaChiesa, cioè del corpo di Cristo,continua sino alla fine delmondo, non dire soltanto: "Hogridato a te, accorri in mio aiuto", ma aggiungi: "ascolta la miavoce, quando ti invoco ".

3. OFFERTI SULLA CROCE CON CRISTO."Come incenso salga a te la miapreghiera, le mie mani alzatecome sacrificio della sera" (Sal140, 2). Ogni cristiano sa chequesta espressione vieneattribuita al capo stesso. Infattisul finire della sera il Signoreesalò in croce il suo spirito, chepoi di nuovo avrebbe ripreso.Non lo esalò infatti contro la suavolontà.Però siamo stati raffigurati anchein questo caso. Qual parte di lui,infatti, pendeva dalla croce, senon ciò che aveva assunto danoi? Ed allora, come potrebbeavvenire che in un datomomento il Padre lasci eabbandoni l’unico suo Figlio,che è con lui un solo Dio?Tuttavia Cristo, crocifiggendo lanostra debolezza sulla croce, incui, come dice l’Apostolo: " Ilnostro uomo vecchio è statocrocifisso con Lui" (Rm 6, 6),gridò con la voce della nostrastessa umanità: "Dio mio, Diomio, perché mi haiabbandonato?" (Sal 21, 1).

4. IL SACRIFICIO VESPERTINO.Questo, dunque, è il sacrificio

vespertino: la passione delSignore, la croce del Signore,l’offerta della vittima di salvezza,l’olocausto gradito a Dio. E nellasua risurrezione cambiò quelsacrificio vespertino in offertamattutina. La preghiera,dunque, che si elevaincontaminata da un cuorefedele, sale come incenso dalsanto altare. Niente è più gradito delprofumo del Signore. Di questosoave profumo olezzino tutti icredenti. "Il nostro uomovecchio, sono paroledell’Apostolo, è stato crocifissocon lui, perché fosse distrutto ilcorpo del peccato, e noi nonfossimo più schiavi del peccato(Rm 6).

XI. BEATI I PURI DI CUORE PERCHÉVEDRANNO DIO Dal "Libro ad Autolico" di sanTeofilo di Antiochia, vescovo. Lib. I,2. 7; PG6, 1026-1027. 1035)

1. I SENSI DEL CORPO.Se dici: Fammi vedere il tuoDio, io ti dirò: Fammi vederel’uomo che è in te, e io timostrerò il mio Dio. Fammivedere quindi se gli occhi dellatua anima vedono e le orecchiedel tuo cuore ascoltano. Infattiquelli che vedono con gli occhidel corpo, percepiscono ciò chesi svolge in questa vita terrena edistinguono le cose differenti tradi loro: la luce e le tenebre, ilbianco e il nero, il brutto e ilbello, l’armonioso e il caotico,quanto è ben misurato e quantonon lo è, quanto eccede nellesue componenti e quanto ne èmancante. La stessa cosa si puòdire di quanto è di pertinenzadelle orecchie e cioè i suoniacuti, i gravi e i dolci.

2. I SENSI DELL’ANIMA.Allo stesso modo sicomportano anche gli orecchidel cuore e gli occhi dell’animain ordine alla vista di Dio. Dio,infatti, viene visto da coloro chelo possono vedere cioè da quelliche hanno gli occhi. Ma alcunili hanno annebbiati e nonvedono la luce del sole. Tuttaviaper il fatto che i ciechi nonvedono, non si può concludereche la luce del sole non brilla.Giustamente perciò essiattribuiscono la loro oscurità a

se stessi e ai loro occhi.Tu hai gli occhi della tua animaannebbiati per i tuoi peccati e letue cattive azioni. Come unospecchio risplendente, così deveessere pura l’anima dell’uomo.Quando invece lo specchio sideteriora, il viso dell’uomo nonpuò più essere visto in esso. Allostesso modo quando il peccatoha preso possesso dell’uomo,egli non può più vedere Dio.Mostra dunque te stesso. Fa’vedere se per caso non seioperatore di cose indegne,ladro, calunniatore, iracondo,invidioso, superbo, avaro,arrogante con i tuoi genitori.Dio non si mostra a coloro cheoperano tali cose, se prima nonsi siano purificati da ognimacchia. Queste cose tiottenebrano, come se le tuepupille avessero un diaframmache impedisse loro di fissarsi sulsole.

3. IL MEDICO DELL’ANIMA.Ma se vuoi, puoi essere guarito.Affidati al medico ed egliopererà gli occhi della tuaanima e del tuo cuore. Chi èquesto medico? È Dio, il qualeper mezzo del Verbo e dellasapienza guarisce e dà la vita.Dio, per mezzo del Verbo edella sapienza, ha creato tutte lecose: infatti " Dalla sua parolafurono fatti i cieli, e con il soffiodella sua bocca ogni loroornamento " (Sal 32, 6). La suasapienza è infinita. Con lasapienza Dio ha posto lefondamenta della terra, con lasaggezza ha formato i cieli. Perla sua scienza si aprono gliabissi e le nubi stillano rugiada.Se capisci queste cose, o uomo,e se vivi in purezza, santità egiustizia, puoi vedere Dio. Maprima di tutto vadano innanzinel tuo cuore la fede e il timoredi Dio e allora comprenderaitutto questo. Quando avraideposto la tua mortalità e tisarai rivestito dell’immortalità,allora vedrai Dio secondo i tuoimeriti. Egli infatti fa risuscitareinsieme con l’anima anche latua carne, rendendolaimmortale e allora, se ora crediin lui, divenuto immortale,vedrai l’Immortale.

Dal terzo fascicolo deiQuaderni di Santa Giulia, a

cura di mons. Mauro Peccioli.Adattamento dalla seconda

lettura dell’Ufficio delle Letturedella Liturgia delle Ore

secondo il Rito Romano,Tempo di QUARESIMA

«Ascolta la mia voce,quando ti invoco»

SPUNTI DI RIFLESSIONE: QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA.........

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 marzo 2014VI

Nuovo look per la Fortezza Nuova

rande successodi pubblicoper lariapertura

della Fortezza Nuova.L’antico baluardocinquecentesco, chiusoal pubblico da gennaio2009 riapre, nella suaarea a parco, dopo unaserie di interventiprincipalmentefinalizzati alla messa insicurezza del complessomonumentale, offrendoalla città oltre 35 milamq di aree a verdeattrezzate che siaffacciano su una delleparti più belle diLivorno.L’inaugurazione è statacaratterizzata damusica, danze,laboratori e arte allapresenza del sindacoAlessandro Cosimi edell’assessore allacultura Mario Tredici.Tante le iniziative pergrandi e piccini:percorsi guidati allascoperta della storiadella Fortezza Nuova;laboratori per larealizzazione degli ortiin cassetta; laboratoriper la costruzione diaquiloni; attività dianimazione per ibambini basate sullalettura; laboratori diarte circense.Contemporaneamente

G

nella Sala degli Archi èstata inaugurata lamostra "A Spagnoli,1960-1970", unapersonale dedicataall’artista livorneseRenato Spagnoli oggiottantacinquenne checon le sue"composizioni" astratte,ha preso parte alle piùprestigiose mostred’avanguardia d’Europa.Ventitre le opere inmostra, tra dipinti,sculture e installazionirealizzate nel decennioche va dal 1960 al 1970,"Alle origini dell’Arte"di Spagnoli, quandol’artista cominciò amaturare opere

dominate dalla reiteratapresenza della lettera A,quella lettera divenutatra l’altro segno urbanonella nostra città graziealla monumentale Arealizzata per piazzaAttias nel dicembre2011. La mostra "ASpagnoli", curata daAntonella Capitanio, (il titolo gioca suldoppio significato didedica ma anchesull’evocazionedell’opera segno, la "A"appunto) rimarràaperta al pubblico finoal 6 aprile con orario10-12 e 17-19 (esclusoil lunedì). L’ingresso ègratuito.

I LAVORILa Sala degli Archi eragià stata aperta alpubblico nell’apriledello scorso anno perospitare progettiespositivi temporanei. E’stata riaperta con lamostra di VittorioCorsini "Incipit vitanova" e, da quella data, èstata sede di numeroseiniziative: mostrefotografiche (Toscanitàper la Festa dellaToscana, Emergency)mostre pittoriche(RoArt) ed altri eventi.Con gli interventirealizzati nel corso diquesti ultimi mesi sullaFortezza è stata

ripristinata, dovepossibile, la stabilità deimanufatti antichi ,comprese gran partedelle recinzioni e deipercorsi; così come èstata assestata lapavimentazione dellagalleria di accesso eripristinato il sistema diilluminazione apavimento già presente,oltre alla pulizia dellavolta e delle paretiinterne. Gli antichiparamenti muraripresenti all’uscita dellagalleria sono statiinteressati da unaspecifica opera diconsolidamento.

Elena Cerini

e donne del Centro Italiano Femminiledella Regione Toscana e del Centro

Culturale San Paolo di Livorno, hannovoluto proporre nel mese dedicato alladonna una lettura femminile della Bibbia, apartire da una serie di originalissimi ebellissimi quadri della nota pittrice MariaPaola di Ferrara. Essa da diversi annicollabora con queste aggregazioni laicali perstimolare incontri dove a partire datematiche che solitamente vengono affidateai teologi si possa invece dare voce e spazioal “genio femminile” molto decantato dalMagistero di Giovanni Paolo II e ripreso achiari note anche da Papa Francesco inquesti ultimi mesi. Ed ecco che la teologheBarbara Pandolfi di Pisa e la Pastora BattistaLidia Giorgi di Livorno-La Spezia si sonoritrovate nei pressi della Casa per ferie ReginaMundi lungo il litorale pisano per dare unosguardo al poco conosciuto mondofemminile della Bibbia che contrariamente aquanto si pensa sono concretissime donne

che tessono latrama ferialedella storia e nonmancano diincidere anchenella vitapubblica peraudacia, carisma,saggezza eprofezia. L’Arciverscovo diPisa , MonsignorPaolo Benotto,nel salutoiniziale hainvitato a nonlimitare ladomanda su

cosa sia la donna ma quale sia l’identitàdell’essere umano avendo come punto diriferimento un’antropologia biblica doveuomo e donna non vengono presi inconsiderazione singolarmente ma inrelazione a Dio. C’è certamente il singolo,ma insieme maschio e femmina nella lorocomplementarietà rendono feconda la lororelazione. L’uomo riconosce se stessovedendo la donna e lui non si completasenza di lei e viceversa. La cultura odiernapurtroppo isola, frammenta l’individuoassolutizzandolo e così facendo distrugge lasocialità e la relazione.La teologa Barbara Pandolfi, tralasciando lepiù note figure femminili evangeliche hainvece presentato Gesù come colui che nonsolo si circondava dei dodici apostoli, maanche da donne che lo seguono durante tuttala sua missione. Sono donne che dialoganocon Lui e il Vangelo di Giovanni ce nepresenta alcune che sono addirittura “capacidi teologia e fanno meglio degli uomini”.Emblematiche a tal proposito le figure dellaSamaritana e di Maria di Magdala che è statala prima donna a cui Cristo apparve quandoè risorto. La Pastora Battista Lidia Giorgiconsiderando le donne dell’AnticoTestamento ha voluto ricordare come alcunepurtroppo, hanno subito violenze maaccanto a queste ve ne sono altre che hannoavuto un ruolo importante nella storia diIsraele. Fra le figure positive abbiamoMiriam, la sorella di Mosè che con il suocanto e la sua danza insegna alle figlie diIsraele a fare teologia, a leggere l’azione diDio nella storia e a ricondurre soltanto a luil’onore e la gloria. Debora, l’unica donnaalla quale la Bibbia attribuisce il titolo di“giudice” e “profetessa”. Essa non temette ilconfronto con i potenti: la parola di Dio larese libera, capace d’ascolto e discernimentoe sulle montagne di Efraim ascoltò iproblemi che affliggevano il popolo, eristabilì la giustizia e la pace. Abigail, donnasaggia che seppe tessere la pace insegnando aDavide la sapienza del perdono da suscitarein lui meraviglia e da fargli esclamare: “Benedetto il Signore Dio d’Israele, che ti hamandato oggi incontro a me. Benedetto iltuo senno e benedetta tu che sei riuscita adimpedirmi oggi di giungere al sangue e afarmi giustizia da me”. Sono state ricordateRut, Ester, Rachele, Agar, Anna, Giuditta,Rebecca, Susanna che nel percorso espositivoproposto dalla nota pittrice ferrarese MariaPaola Forlani si sono rese a noi visibiliattraverso una calda luce e dei coloribrillanti mentre il segno espressivo morbidoe sinuoso ci ha condotto in un’analisiintrospettiva che ha colto la bellezzafemminile in un intimo matrimonio delcorpo con l’anima di donne nelle quali ilfascino della bellezza fisica è unita al fascinodella bellezza interiore.

Mo.C.

L

Dopo cinqueanni riapre unodei simboli della città di Livorno: la FortezzaNuova. Per l’occasioneinaugurata la mostra “A Spagnoli”

LE DONNEDELLA BIBBIA

n vecchio proverbio recitava "SanBenedetto, la rondine sul tetto"!

Oggi di rondini se ne vedono poche e laLiturgia ricorda il santo Patriarca delmonachesimo occidentale l’11 Luglio.Cogliendo ugualmente l’occasione percelebrare la memoria del Transito diSan Benedetto, che la Liturgia ricordavail 21 Marzo, nella chiesa di SantaCaterina da Siena Mons. Simone Giusti,Vescovo di Livorno, ha celebrato neigiorni scorsi una Messa solenne allapresenza dei Cavalieri e Dame del SacroMilitare Ordine Costantiniano di SanGiorgio, assegnando al Parroco, donDonato Mollica, l’incarico diCappellano e Assistente spirituale e allachiesa della Venezia il titolo di chiesadell’Ordine Costantiniano. Il Sacro Militare Ordine Costantinianodi San Giorgio è un ordine cavallerescolegato alla casata dei Borbone diNapoli, le cui origini vengonotradizionalmente fatte risalireall’imperatore Costantino, costituitodopo la vittoria contro Massenzio aPonte Milvio, grazie al favore divinodella visione della croce in cielo con lascritta "In hoc signo vinces". L’Ordine si

propone la glorificazione della croce,la propagazione della fede cattolica ela difesa della Chiesa a cui èstrettamente legato. Condizionenecessaria, infatti, per divenire membridell’Ordine, è professare la religioneCattolica Apostolica Romana.L’Ordine, inoltre, si propone anche didare il suo maggior contributod’azione e di attività alle opere dibeneficenza. Il Gran Maestro è SuaAltezza Reale il Principe Carlo diBorbone delle Due Sicilie e Duca diCastro, mentre il Gran Priore è ilcardinale Raffaele Renato Martino.Nel mese di Gennaio la Delegazionedei Cavalieri della Toscana ha chiestoal nostro Vescovo di poter operarenell’ambito della Diocesi e Mons.Giusti ha accolto favorevolmente taleproposta, incoraggiando l’entusiasmodei Cavalieri dell’OrdineCostantiniano ad essere presenti sulterritorio labronico.In questo anno in cui si ricordano iquattrocentocinquanta anni dellaproclamazione della Madonna diMontenero a patrona di Livorno, nonrimane che affidarsi alla Vergine di

Montenero, San Benedetto e SanGiorgio affinché intercedano pressol’Onnipotente, e questo seme di bene,gettato nel terreno della nostraDiocesi,possa attecchire, germogliare e portarebuoni frutti per il Regno dei Cieli.

m.b.

U

I cavalieri della croce

Teologia e pittura nellamostra al Regina Mundiorganizzata dal CIF e Centro Culturale della San Paolo di Livorno

Santa Caterina accoglie il Sacro Militare Ordine Costantiniano di S.Giorgio

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI30 marzo 2014 VII

MA

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’anno

di

Correva il 21 settembre 1684,l’anno della micidiale influenza

La primaBenedizione

ell’agosto del1684 sisviluppava aLivorno una

micidiale influenza difebbri così maligne,chenei 4 mesi che infuriò sicalcola 2000 ammalatidi continuo con unamortalità giornaliera dicirca 50 persone algiorno; con un bilanciototale di circa 10 milacolpiti e 3 mila morti. Aquel tempo Livornocontava 11 milaabitanti. Il popoloallora volse lo sguardoalla Madonna di

NMontenero e ilgovernatore AlessandroDel Borro pregò i PadriTeatini di benedire lacittà con l’icona dellaMadonna dal sacroColle.Allora venne eretto ungrande altareappoggiato ad un muroche,in quel tempo,divideva il Sagrato delSantuario dalla vigna ela mattina del 21settembre vi fucollocata l’Immagine;intanto in città, nelDuomo, veniva cantatala Messa della Madonna

alla presenza delCivicoMagistrato.Quando daMontenero sielevò unacolonna di fumoera questo ilsegnaleconvenzionaletutte le campanedella cittàcominciarono asuonare,dalla FortezzaVecchia e dalle navi inPorto lo sparo deicannoni,una parte dellapopolazione era aMontenero e quella

rimasta in città siinginocchio per lepiazze e strade e perfinosui tetti delle case.Appena fu data labenedizione l’aria sirasserenò, i ventiscacciarono la nebbia

ed ogni vaporeinfausto,la contagiosainfluenza cominciò adiminuire ed ilterritorio di Livorno sivide ristabilito inperfetta salute.

IL 3 APRILE ALL’EX CINEMA AURORA

UN SORRISO PER LA TANZANIAl Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, in collaborazione con l’ex CinemaAurora, è lieto di presentare l’evento "Un sorriso per la Tanzania" che si terrà

giovedì 3 Aprile presso il teatro "ex cinema Aurora", Viale Ippolito Nievo 28,Livorno, con la partecipazione del comico livornese Giovanni Bondi. L’intero ricavato sarà devoluto a sostegno del progetto "Una luce per chi nasce",un’iniziativa nata dall’esigenza di dare visibilità al problema della mortalitàinfantile in Tanzania e aiutare tutti quei bambini che rischiano la vita al

momento della nascita acausa della mancanza diapparecchiature ospedaliereappropriate e dellecondizioni di estremaprecarietà igienico-sanitarieche purtroppo rappresentanouna sempre più diffusa realtàsoprattutto per lepopolazioni che si trovanolontane dai centri più grandidella regione e che perquesto mancano di struttureadeguate per accogliere eaccompagnare le mammedurante il parto. Il dirittoalla vita è il primo dei dirittiche dovrebbero esseregarantiti all’uomo e perquesto è necessarioimpegnarci affinché essodiventi una realtà per tutti,una piccola grande certezzache per noi è scontata ma cheper molte popolazioni è untraguardo ancora lontano.Nello specifico il ricavatodell’evento contribuirà alfinanziamento per lacostruzione e l’impianto dipannelli solari attraverso iquali verrà ricavata l’energianecessaria per ilfunzionamento e ilmantenimento delleapparecchiature ospedaliereadeguate all’interno deidispensari medici situatinelle zone rurali della

regione all’interno dei quali le mamme vengono accompagnate e sostenutedurante il parto.L’ingresso sarà a offerta libera con un contributo minimo di 4 euro più il costodella tessera soci ACI per chi non la possiede (5 euro). La serata sarà all’insegna dello humour con la caratteristica simpatia checontraddistingue i labronici "doc" e con l’augurio di riuscire a donare altrettantisorrisi anche a chi vive situazioni di difficoltà.

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Nessuno osò portare via l’immagine di MariaIl giansenismo in Toscana e il Granduca Pietro Leopoldo

l giansenismo è una dottrina teologica chetentò di modificare il cattolicesimo, elabo-

rata nel XVII secolo da Giansenio (1585-1638), il quale fondò la sua costruzione teo-logica sull’idea che l’uomo nasce essenzial-mente corrotto e quindi destinato a fare ne-cessariamente il male, e che, senza la graziadi Dio, l’uomo non può far altro che peccaree disobbedire alla sua volontà, e che alcuniumani sono predestinati alla salvezza men-tre altri no. In Toscana le idee giansenistevennero abbracciate dal Granduca PietroLeopoldo e dal Vescovo di Pistoia Scipionede Ricci che nel 1786 convocò il Sinodo diPistoia ove si cercò di riformare la Chiesa.Ilsinodo si svolse in sette sessioni dal 19 set-tembre 1786 al 28 dello stesso mese.Diversi furono i decreti emanati dal sinodo:Sulla fede: la professione di fede di Pistoia èortodossa; si attacca però il culto del SacroCuore, ritenuto una adorazione illegittimaperché separa e divide l’unica persona delCristo, adorando l’umanità separata dalla di-vinità;Sulla Chiesa: la Chiesa ha il compito di con-servare il deposito della fede e della morale,la cui verità sta nell’antichità (le aggiunte po-steriori sono false); la vera Chiesa è la comu-nità dei pastori di Cristo di cui il papa è sol-tanto il capo ministeriale;Sulla grazia e sulla predestinazio-ne: gli ultimi secoli hanno oscura-to la verità, per cui bisogna ritor-nare all’antichità, in particolare al-la dottrina di sant’Agostino;Sui sacramenti: come Trento, rico-nosce il numero di sette, e perognuno ne stabilisce la dottrina.Sulla preghiera: il sinodo mette inguardia dalle false devozioni (Sa-cro Cuore, Via Crucis), regola lealtre (specialmente quelle maria-ne), condanna l’adorazione di fal-se immagini miracolose, obbligaa togliere dalle chiese ogni imma-gine o statua che non siano quelleche fanno riferimento ai misteri diCristo; si sopprimono gli altari la-terali nelle chiese;Sul culto pubblico: onori al sovra-no, ufficio dei defunti ogni dome-nica in parrocchia, riforma delbreviario, riduzione delle novene,delle processioni, delle feste; tra-sferimento delle feste in domeni-ca.Per il de’ Ricci, questo sinodo do-veva rappresentare il primo passoper la nascita di una chiesa nazio-nale, indipendente da Roma. Il si-nodo durò dieci giorni e il lavoroconsistette praticamente nell’ap-provazione di decreti già preparatiin precedenza. Lo spirito generaledel sinodo, antiromano e anticu-riale, è palese in alcuni articoli:conferma degli articoli gallicanidel 1682, approvazione di tesi ca-re ai giansenisti (condanna del Sacro Cuore,degli esercizi spirituali, delle missioni popo-lari), fusione di tutti i religiosi in un solo or-dine, soppressione dei voti di povertà ed ob-bedienza.Il de’ Ricci poi si adoperò perché le decisionidi Pistoia divenissero patrimonio comunedello Stato. Ma il concilio nazionale celebra-to a Firenze nel 1787, che avrebbe dovuto

I confermare le decisioni pistoiesi, rappre-sentò invece uno smacco per il Ricci: la mag-gior parte dell’episcopato toscano si mostròsfavorevole a Pistoia. Ci fu pure un attaccodel popolo pratese alla sede vescovile dellacittà, poiché il Ricci aveva screditato la SacraCintola. Inoltre, nel 1790 Pietro Leopoldolasciava la Toscana per il trono austriaco: ilvescovo pistoiese perdeva così il suo appog-gio e dovette rassegnare le dimissioni (1791).Nel 1794, con la bolla Auctorem Fidei, papaPio VI condannò 85 tesi approvate dal sino-do, bollandone 7 come eretiche e altre come"scismatiche, erronee, sovversive della gerar-chia ecclesiastica, false, temerarie, capriccio-se, ingiuriose alla Chiesa e alla sua autorità,

conducenti al disprezzo de’ sacramenti e del-le pratiche di santa Chiesa, offensive allapietà dei fedeli, che turbavano l’ordine dellediverse chiese, il ministero ecclesiastico, laquiete delle anime; che si opponevano ai de-creti Tridentini, offendevano la venerazionedovuta all Madre di Dio, i diritti de’ Conciliigenerali".Scipione de’ Ricci, relegato nella sua villa diRignana ove è sepolto, solo nel 1805, in unincontro con papa Pio VII a Firenze, abiuròle sue tesi. Le tesi gianseniste non riuscironoa distogliere il nostro popolo dalla devozio-ne alla Madonna e nessuno osò portare viala Miracolosa immagine dal Santuario diMontenero.

■ IL CULTO A MARIA DI MONTENERO a cura di don Luca Giustarini

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI30 marzo 2014VIII