la riviera n°13 del 24-03-2013

32

Upload: rosario-rosario

Post on 08-Mar-2016

235 views

Category:

Documents


4 download

DESCRIPTION

La Riviera n°13 del 24-03-2013

TRANSCRIPT

Page 1: La Riviera n°13 del 24-03-2013
Page 2: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 02

Page 3: La Riviera n°13 del 24-03-2013

Parlandodi...

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 03

CONTROCOPERTINA

Sandro Autolitano,il verde sulla via dello scasso

PALIZZI/Sotto la bandiera maculata dei rifiuti

ETIMO VERO

La Provincia si muove, alzando la bandieradella salute dei cittadini, minacciata daimiasmi mefitici de rifiuti solidi urbani. E

allo scopo promuove un servizio di gestioneintegrata che dovrebbe stringere in un unicopacchetto i comuni di Montebello Jonico ( capo-fila), Bagaladi, BovaMarina, Palizzi , Roghudi.Come ora è di uso, ancor-ché consumato, la somadello smaltimento è da affi-dare a impresa privatamediante pubblico appalto.Gli imprenditori da noisono sani, e fatti salvi daiposseduti certificati anti-mafia. Non c'è pericolo perla democrazia. Semmai,per la pulizia, consideratala consolidata esperienzanegativa di Leonia eLocride ambiente.Ripetere, però, sembra chegiovi. Montebelo Jonico è capofila ed è all'avanguardianel sostegno e nell'adesione al progetto. Palizziviene in coda e, per recuperare la distanza, l'Amministrazione comunale, guidata al sindaco

Sandro Autolitano, che pure è una brava perso-na, si dice pronta ad aderire. Deciderà ilConsiglio comunale. Se dirà di si, saremo non difronte a un fatto, ma un misfatto contro le finan-ze del comune e contro le tasche dei cittadini.Quanto spendeva, infatti, l' Amministrazionecomunale per lo smaltimento dei rifiuti con ilsuoi mezzi e il suo personale, cioè con la gestione

diretta? 309. 944,90 eurol'anno. Quanto dovrebbesborsare , affidandosi aditta esterna? 376.412,03euro. Dunque, una spesain più di 66.467,13 euro. Enon è un bazzecola. Questi66 mila euro e passa dadove saranno tirati se nondalle tasche ormai sdruciteed esauste dei lavoratori edei disoccupati di Palizzi?Se ciò sarà, un verde, comeSandro Autolitano, nonassicurerà la speranza d'unmigliore avvenire, ma lacertezza indecente e anche

puzzolente- trattandosi di rifiuti- d'un paeseancora più affamato e penitente. A meno checon l'arrivo al Comune dei Verdi, custoditi dalleeminenze grigie, il paese non si sia mutato nelterritorio felice di Bengodi.

L’attuale smaltimento deirifiuti costa 309. 944,90euro l'anno. Quantodovrebbe sborsare il comune , affidandosi

a ditta esterna? 376.412,03euro. Dunque, una spesain più di 66.467,13 euro

Page 4: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 04

Parlandodi...

Il catrame che ha inquinato l'estate del 2009 non ha colpevoli

L'ennesima sconfitta è figlia diun'azione investigativa lenta daparte delle forze preposte, sempretempestive invece coi i disperati delnovellame. Vi ricordate delle tonnellate dicatrame in mare che hanno tragica-mente segnato l'estate di 4 anni fa,quella del 2009, la chiazza nera del26 agosto? Nessun colpevole. Il gipha archiviato il grande sfregio. Nonsono stati individuati i protagonistidel più grande disastro ambientaleche ha riguardato il basso Jonioreggino, il mare della Riviera deiGelsomini. Nemmeno l'ombra di

un colpevole. Eppure il danno, ladistesa di bitume lungo chilometri echilometri della nostra costa, facevapensare che chi l'aveva commessoera grosso e facilmente individuabi-le. Si è trattato, molto probabilmen-te, dello svuotamento delle cisternedi una nave come minimo di 25 ton-nellate, non certo di un sommergi-bile, non certo di un “ago nelpagliaio”. Si è perso tempo allora.Tanto tempo. Le ore successive ildisastro sono state caratterizzate daandamento lento. E il mostro delmare che poteva raggiungere, atutta, un massimo di 12 miglia(20km) all'ora, è svanito facile sfuggen-do agli investigatori costieri, sempre(giustamente) tempestivi e giusti-zieri invece contro i pescatori difrodo, quei disperati da quattro chilidi novellame al giorno. Trofei pun-tualmente seguiti da comunicatistampa che fanno rassegna. Intantooggi, per l'ennesima volta, la gentedella Locride non trova giustizia,non festeggia, incassa una nuovasconfitta. Registra il destino deivinti.

SORPRESE ELETTORALI

L'amnistia di Pannellaseduce Africo, Platì e San LucaIl leader dei radicali, Marco Pannella,annuncia una discesa in Calabria, anziper essere precisi andrà in «quel picco-lo comune dove abbiamo preso il20%», Platì. 176 voti per AmnistiaGiustizia e Libertà. E nello stesso cen-tro Grillo ha avuto solo il 6% di con-sensi. Un altro 7,88% Pannella e isuuoi lo hanno collezionato ad Africoe un 7,16% a San Luca. Delle percen-tuali uniche per una lista nazionale cheha presentato come primo punto delprogramma l'amnistia e una riformadella Giustizia per salvaguardare nelnostro Paese lo stesso Stato di Diritto.Pannella ha affermato che andrà aPlatì perché in quel centro il movi-mento portato avanti dai radicali èstato capito. Magari sarebbe meglio seMarco desse un'occhiata alle statisti-che sulla criminalità nei tre paesi, forsea quel punto troverebbe anche unmotivo a quelle percentuali uniche inItalia.

LA SETTIMANA

Disastro ambientale: il Gip archivia lo sfregio

IL COMITATO PORTUALE DI GIOIA TAURO DICE SÌ AL MOSTRO

Il comitato portuale ha detto sì al rigassificatoredi Gioia Tauro: il mostro ha patria demanialegrazie a 15 voti favorevoli su 20 schede. Questo

è accaduto in settimana. Questo accade da semprenel collo del terzo mondo, che spesso coincide conil culo del primo. Quest'ultimo è notoriamentevocato a produzione tipiche e gassose che partanodalla pancia e discendono come un treno lungo isud del mondo. Da Roma alla Piana reggina nel nostro tragicocaso.Un treno, il nostro rigassificatore, è partito, conalla guida una figura di primo livello, un uomo cheha svolto senza pecche il ruolo di locotomore che

gli era stato assegnato. Il suo nome è GiovanniGrimaldi. Meglio conosciuto come l'affondatoredel porto(foto) è stato messo in testa all'AutoritàPortuale, non per competenza o provata esperien-za, ma per la prossimità all'allora Ministro delleinfrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi. Dopotanti anni (di fallimenti secondo chi scrive) questosignor ingegnere non è mai stato messo in discus-sione, né da l'ineffabile Loiero tanto meno dall'at-tuale premier Scopelliti. Del resto come si fa arimuovere il gas, specie quando per più motivi sidisperderà quotidianamente nelle acque delTirreno, nel buio, mentre noi saremo muti come ipesci. (EM)

Giovanni Grimaldi, il petomane

Page 5: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 05

la Riviera

3) UN CALABRESE DI ARDORE VICINO APAPA FRANCESCO

1) LOCRI: AGENTE DI POLIZIA SUICI-DA. HA LASCIATO LETTERA DI SCUSE

2) MAMMOLA: GIOVANE SI TOGLIE LAVITA

5) LOCRI: INCENDIATE TRE AUTO

6) LUIGI PELAZZA E LE IENE SVELANOIL SISTEMA ONLUS CALABRESE

7) BIVONGI, DONNA SI TOGLIE LAVITA BUTTANDOSI DAL TERZO PIANO

Dati Google.com

Le notizie più lettedella settimana sularivieraonline.com

4)SIDERNO: INCENDIATA AUTO NELLANOTTE

IL DIAVOLO NERO

Come era di rito presso le legioniromane e come poi era diventataabitudine di Bettino Craxi,

Renato Brunetta è stato eletto peracclamazione Presidente del gruppoparlamentare del Pdl, che torna ad esse-re una pigna. Il cui effetto immediato èquello di staccarsi dal ramo e caderesulla testa dei parlamentari calabresi dicasa Berlusconi. Un uomo, comeRenato Brunetta, il cui disinteresse nonha bisogno di prove, avendo la vocazio-ne a spogliarsi di titoli e uffici - ex profes-sore, ex ministro, ex antica Romagnaetichetta rossa - meritava questa unani-mità legionaria. Ma da Roma in su, pre-cisamente alla laguna veneta, che pur-troppo vociferò al solo Jacopo Ortis ilcupio dissolvi, il desiderio di dissolversinella morte. Mille anni di vita a RenatoBrunetta. In questa epoca di nani, pre-costituiti a Grillo, e di ballerini, che dan-zano sotto le stelle, abbiamo bisogno di

giganti. E Renato Brunetta è, senzadubbio, un gigante dell’antimeridionali-smo, ancorché clonato dal Cavaliere,che ha avuto e ha il suo angelo custodenella Lega, resuscitatrice del razzismocontro il Mezzogiorno.Il Diavolo nero ha buona memoria ericorda che l’acclamato Presidentedichiarò in un’intervista, mai smentita,dell’ ottobre 2010 che senza la Calabriae la circoscrizione Caserta-Napolil’Italia sarebbe prima in Europa, insom-ma, avrebbe una velocità indiavolatasoprattutto sotto il profilo economico.Talché di simile “zavorra” era ed è -immagino - opportuno sbarazzarsi. Ilprof. Renato Brunetta, esempio meravi-glioso di come tanta intelligenza ferocepossa albergare in un corpo così addo-mesticato dalla natura, non s’era accor-to, però, che l’efferata intenzione non èche il pessimo rifacimento dell’ “avviso”(sulla “Frankfurter Zeitung”, 1908) che

un giornalista tedesco «manifestò»,all’indomani del terremoto di Messina eReggio e di cui dà conto BenedettoCroce nella sua Storia del Regno diNapoli, uscita nel 1925. Si faccia atten-zione: 1925. L’ “avviso” era questo:«Sarebbe grande fortuna per l’Italia setutta quella parte di essa che va daRoma in giù, discendesse, una volta persempre, nel grembo del mare». Tantopiù che il Mezzogiorno, essendo unapalla di piombo, scivolerebbe placida-mente al fondo del mare. A tale campio-ne, gigante giovinetto dell’antimeridio-nalismo rimasticato, hanno dato il loroassenso senza piegare costa i parlamen-tari calabresi del Pdl. Botoli che abbaia-no solo nei luoghi natiì e stanno a cucciain casa Berlusconi. Ma figura più inde-gna la fanno, come succede ormai, i par-lamentari del Pd, i quali si scandalizzanoper Scilipoti, ultima ruota del carro.

7) ELEZIONI MISS E MISTER RAGIO-NERIA A SIDERNO

CCARARTOLINE MERIDIONALI TOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Lo stretto visto da BagnaraIl sole si fa strada con forza trale nubi e illumina la costa. Luceche svela naturali armonie, edombre che celano umane debo-lezze, e il temporale che incom-be sullo scontro di mari, e lasuggestione di sentirsi parte diun incanto e la dannazione disaperlo trascurato come i fiori alcimitero. Le curve della terra diCalabria, morbide come curvedi una vamp d'epoca, e la bellez-za a suggello del mare e delcielo che si scontrano, mentrerestiamo a guardarli, incantaticome bambini che scoprono glidei.

Renato Brunetta, i legionari del pdl, i muti del pd

RODERIGO DI CASTIGLIA

Merita l'intero nostro plauso la Corted'Appello di Reggio Calabria, presieduta daldr. Gaeta, che ha mandato assolto l'ergastola-no Rocco Pesce dalla condanna a cinque anniper avere minacciato con lettera inviata dalcarcere, dove stava e sta ristretto, la sindacaElisabetta Tripodi. E il nostro plauso si giusti-fica con il fatto che finalmente ci sono dei giu-dici che non si fanno condizionare dalla posi-zione dell'imputato - un ergastolano, perBacco - ma che hanno a loro unico criterio digiudizio i fatti. Certo, noi non abbiamo atteso la sentenzaassolutoria della Corte d'Appello di ReggioCalabria per dubitare della minaccia epistola-re di Rocco Pesce alla sindaca di Rosarno cheebbe autentici sindaci antimafia, comePeppino Lavorato, e veri martiri della mafia,come Peppino Valarioti. Sulle colonne delnostro settimanale ( 18 sett. 2011) scrivemmochiaro e tondo che il Pesce era caduto nellarete, che era straordinario che una letterauscisse dal carcere senza la tortura del control-lo, e che solo un gigante - questo ci viene inmente adesso - dell'autolesionismo poteva ali-mentare la minaccia con nome e cognome.Ciò che dovette sospettare anche il Giudiceper le indagini preliminari dr. Santoro, recla-mante la condanna, e quel sospetto superò,argomentando che il contenuto della letteradel Pesce acquistava un tono minatorio, dato“il contesto territoriale e sociale” di Rosarno.Insomma, se Elisabetta Tripodi avesse eletto adomicilio il Paradiso, che le spetta, la non fur-tiva lettera non avrebbe scosso, tra l'altro, lasensibilità del prefetto Varratta a tal punto daassegnarle una scorta. Che dovrebbe esserleormai tolta. E forse no. Come direbbe, il dr.Santoro, dato il “ contesto territoriale e socia-le” di Rosarno, continua ad essere necessaria.Solo il Papa cammina su una jeep scoperta.Ma Dio lo protegge. Le sindache antimafie,destinate ad essere sante, non hanno di questiprivilegi. Godono del privilegio d'essere dellemartiri senza martirio, Marie Goretti, che siriproducono per cloni fabbricati nella clinicaprivata di Libera e dintorni.

IL DITO NELL’OCCHIO

Una jeep scopertaper Elisabetta

Page 6: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 06

Giocattoli. Non c’è niente di più importante per i bambini.Sono i loro compagni di vita, li aiutano a crescere diver-tendosi e imparando. Occuparsi dei desideri di questi esi-

genti clienti è lo scopo della ditta Bellino giocattoli. Prodotti diqualità, sicuri e per tutte le età, questi alcuni dei punti fermi diquest’impresa aperta nel 1980.Per riuscire a soddisfare la clientela i Bellino partecipano a tuttele fiere nazionali e internazionali cercando di scovare e accapar-rarsi le ultime novità in fatto di giocattoli. Nello store a Marina diGioiosa troverete le costruzioni Lego, le Barbie Mattel, le mac-chine della Peg Perego. Ma non solo. Tanti giochi di società,anche per i più grandi. Dal classicissimo Monopoli o alle tombo-le Dal Negro o allo Scarabeo, fino al Taboo o al Risiko. E anco-ra, scivoli da esterno e interno, altalene e casette da giardino. Maanche libri per bambini e adulti. La Bellino è infatti il distributo-re per la Calabria della casa editrice Rusconi.E se non bastasse, anche tantissimi articoli per il mare. Secchielli,palette, ruspe da spiaggia, innaffiatoi, rastrelli e formine. Anchegli sportivi troveranno soddisfazione. Tra equipaggiamenti da subcompleti della Cress e biciclette dell’Atala sia per grandi che perpiccini. I più attenti all’ambiente infine potranno acquistare lenuove biciclette elettriche.Da 0 a 99 anni. Questa è la fascia d’età dei clienti serviti daSalvatore, Emanuela, Eliana e Giuseppe. La cordialità e la fami-liarità sono le caratteristiche che colpiscono entrando da Bellino.Si nota subito la differenza tra questo negozio tradizionale e igrandi centri commerciali. C’è subito qualcuno pronto a servirvi,a mostravi i prodotti e a consigliarvi nei vostri acquisti. Non si èsolo un cliente, uno in più. Si è al centro.Questa filosofia è la base su cui si è formata la ditta ed è questala linea che si sta riproponendo anche sul web. Da tre anni laBellino infatti vende i propri prodotti su e-bay e da quest’anno halanciato un sito di e-commerce sempre aggiornato e affidabile.

Page 7: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 07

PRIMO PIANO

LATRIADE “BELLACALABRIA”

L’UOMO FORTE DELL’ANTICRIMINE NELLALOCRIDE

Sole e arance. La Locride aveva sedotto gliinglesi coi suoi colori calienti. Ma quel giallo-rosso acchiappa capitali è sbiadito in poche

stagioni, coperto dalla vecchia macchia in bianco enero che ci avvolge come il peccato originale.Metropolis, l’operazione antimafia che ha blocca-to il turismo immobiliare, oggi mostra il primo tra-gico risultato. A Londra e dintorni il passa parolaantiLocride ha più riscontri dei 6x3 freschi di collache annunciano l’arrivo della bella stagione. E sidiffonde come un manifesto funebre: gli inglesinon vogliono più le case della ‘ndrangheta.Elementare Watson! È ovvio che gli inglesi non levogliono. Ci temono e oggi guardano altri lidi,nuovi paradisi. Vogliono vendere, anche a costistracciati, i loro villini fronte mare acquistati in pre-cedenza. E annunciano dispense: mai più nellaLocride, mai più stringere mani ammantate daquel maligno che l’esorcista Nicola Gratteri riducenelle sue carte a un’intestazione fittizia, formal-mente assunta dai quattro di “Bella Calabria” perfavorire le cosche. I quattro pionieri del turismo, titolari del miracolo(e non Bruno Verdiglione come avevamo prece-dente riportato) sarebbero i prestanome di Satana.Ovvero, dietro Fausto Strangio, DomenicoVallone, Francesco Arcadi e Bernal DiazDomingo governerebbero due famiglie di PremierLeague della ‘ndrangheta. Fausto Strangio eBernal Diaz Domingo sarebbero i soci occulti delclan Morabito City. Domenico Vallone eFrancesco Arcadi, dell’Aquino United.Tutti in galera, presunti boss e presunti prestano-me. Tutti tranne uno. Bernal Diaz Domingo, lospagnolo è a casa sua, proprio all’interno di unportone dove, circa dieci anni fa, bussarono FaustoStrangio e l’amico Domenico Vallone. Volevanoaprire una yougurteria nella costa Brava, tantobrava. «Le pesetas non si fanno con lo yogurt, macon gli inglesi over 50» gli disse Diaz Domingo. Poipropose il progetto: «Ho l’aggancio giusto: Tony,Tony Gatehouse. Al boss della Medsea Group,una società londinese quotata in borsa, piaccionole arance, quelle sanguigne». «La nostra terra ha arance uniche, chilometri dicosta e un sole che spunta dal mare», gli risposeroentusiasti i due.Tony Gatehouse venne in Calabria, visitò tantialberghi e scelse Il Parco dei Principi come sua

base logistica. Un cinque stelle gestito da BrunoVerdiglione, socio degli Aquino. E tra l’entusia-smo di Strangio e Vallone si fece strada la profe-zia: il sole sarà coperto da nuvole nere, le arancemarciranno, le coste diventeranno cosche.Gli Aquino (i Morabito) riciclano denaro sporco,si è soliti pensare. Ma il modus operandi di questaoperazione sperimentata altrove (senza la farragi-nosità della nostra burocrazia, senza le zavorrepregiudiziali e con risultati di crescita economicainvidiabili) prevedeva la vendita su carta (offplane) agli acquirenti inglesi, i quali dovevanoanticipare il 50% dei soldi prima della posa di unasola pietra. Quindi gli Aquino (e i Morabito) rici-clavano carta.Ma gli Aquino sono gli Aquino e tra cent’anni alpronipote del presunto boss Rocco sarà preclusotutto in partenza. E il compagno del pronipote di Rocco Aquino, ilsuo compare di cresima, il vicino di casa, il panet-

tiere e tutti quelli che parteciperanno al funeraledel padre? Nell’antimafia di Reggio Calabria ad alcuni piaceche in provincia ci sia gente che adori il diavolo ofaccia messe in santuari sconsacrati. Spesso averea che fare con el diablo dà la sensazione che unlavoro sia un po’ più importante, meno noioso.Finché dominerà questa mentalità saremo tuttipronipoti di Rocco Aquino, saremo tutti presta-nome. E vai a dimostrare il contrario: sono indizi,mica prove.Nero, marcio e sporco. Questa è oggi l’immagineche gli inglesi hanno della nostra terra, “Terra bru-ciata”, come ha scritto Ilario Ammendolia la scor-sa settimana. E la “Bella Calabria” muggisce, barcolla, cadecome una mucca pazza, e questa volta non si rial-zerà. Dal suo corpo bastonato fuoriesce ‘ndran-gheta, un pus dal colore della mela di Adamo edenso come una spremuta d’arancia tardiva.

ERCOLE MACRÌ

Il procuratore aggiunto dell’Antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri

Fausto Strangio

Domenico Vallone

Francesco Arcadi

COLPEVOLI di SVILUPPOTURISMO IMMOBILIARE. I pioneri di “Bella Calabria” Strangio, Vallone e Arcadi rimagono in carcere,il progetto miracolo è già svanito. E gli inglesi danno pronta conferma: «Mai più case della ‘Ndrangheta»

Fondi d’investimento immobiliare in Spagna, doveil turismo incontrà l’ospitalità

Page 8: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENIICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 08

ELEONORA ARAGONA

600 tonnellate di rifiuti in giro perSiderno. Un ammasso che riempireb-be sei navi da crociera grandi quantola Costa Concordia. Non ci sonomorti, ma rimane la tragedia e sisono più Schettino. Solo Sidernoproduce 20 tonnellate di rifiutialgiorno. E dal 13 marzo la città locri-dea, forte del decreto del commissa-rio per l’emergenza Speranza, puòconferire ogni mattina 30 tonnellatenella discarica in contrada San Leo.A questo ritmo secondo un calcoloelementare per poter tornare allanormalità ci vorranno almeno duemesi. Tra sessanta giorni però quifarà caldo e con le alte temperature ilrischio epidemie diventa elevato. Per uscire da questa situazione serveun sacrifico da parte di tutti. A parti-re dalla cittadinanza, e non solo daquella sidernese.Tutta la Locride. Tutti gli abitantidella Locride stanno vivendo la stes-sa emergenza, si stanno abituando avivere in un luogo adatto ai ratti. Ai43 comuni e ai loro cittadini servetrovare una via d’uscita nel breveperiodo. Due mesi in queste condi-zioni sono un’eternità. Non bastalamentarsi, protestare, urlare, batte-re i pugni, oggi è necessario agire,partecipare, affiancare le ditte di rac-colta, i sindaci e i commissari. Saliresulla stessa nave, navigare a vista edare una mano. Nessuno può sottrar-si a questo dovere. Ne dipende laqualità della vita di tutti.Di tutti coloro che si sono detti stan-chi per l’aumentare dei disagi, mache finora non si sono dati unamossa. Adesso devono decidere secontinuare a lamentarsi e ad affetta-

re il passo in prossimità di cassonettisommersi dalla spazzatura. O se riu-nirsi e cercare di costruire qualcosa.Se iniziare a dare un contributo allarisoluzione del problema. Questo èquello che ad esempio ha fatto ungruppo di cittadini di Siderno che,alla solita litania e ricerca di colpe, hapreferito creare un comitato per rac-cogliere proposte e suggerimenti.Che provengano da esperti o meno.Lo scopo che il comitato cittadino siè prefisso è “quello di risolvere defi-nitivamente lo stato di degrado urba-no che avvolge la cittadina di Sidernopromuovendo campagne di sensibi-lizzazione alla raccolta differenziatae sollecitando l’amministrazionepubblica ad applicare le misure diemergenza dovute. Il Comitato svol-gerà inoltre opera di controllo suilavori di smaltimento straordinario

affidati alla ditta Locride Ambiente”.Un primo passo, ma importante.Perché è nato spontaneamente e hagià prodotto anche un testo con unaserie di accorgimenti per ridurre laquantità di rifiuti buttata ogni giorno.Provare a separate i rifiuti in casaaiuterebbe a ridurre i cumuli diimmondizia indifferenziata per lestrade. Fare una scelta preliminare.Creare un cestino per l’umido. Unaltro contenitore per carta, cartonci-ni, confezioni di pasta vuote, perquelle di sale, caffè, e per i giornali. Ecosì anche per le bottiglie d’acqua, ibarattoli di vetro, le bottiglie di salsa,i vuoti del latte. Conservare i fustinidel detersivo, tra i rifiuti ordinari piùingombranti, poi sarebbe un piccolosacrificio ma che permetterebbe alletonnellate riversate per le strade didiminuire il proprio volume. Anzi in

questo caso si tratterebbe di materia-li riutilizzabili, basterebbe infatticomprare i detersivi e detergentisfusi, riciclando così i vecchi conteni-tori.Ma ingombrare i cassonetti già stra-colmi con Coccolino e candegginapotrebbe essere un buon risultato.Per non parlare di chi li ha usaticome deposito all’aperto per disfarsidi vecchi mobili e elettrodomestici.Sciacalli ed egoisti che non hannoavuto rispetto per gli altri, ma ancheper loro stessi. Fare una differenzia-ta, anche se ciascuno a modo suo, etenere i rifiuti “non deperibili” incasa per una quindicina di giorni, oun mese, significherebbe, magari,dimezzare i tempi necessari a tornarealla normalità. E attenuare i disagiper la comunità. Quelli suggeriti sono solo dei piccoli

accorgimenti, lievi cambiamenti diabitudini, per velocizzare la soluzio-ne di un problema che sta raggiun-gendo livelli di guardia. Sono dei comportamenti che se adot-tati da tutti i cittadini permetterebbe-ro di ridurre le tonnellate di rifiutinuovi da raccogliere agevolando losmaltimento di quellivecchi.Continuare a produrre e but-tare tonnellate e tonnellate di rifiutiindifferenziati peggiorerebbe solo lavita di tutti. Le colpe dell’attuale situazione nonsono certo imputabili alla popolazio-ne locridea, reggina o calabrese. Ilsistema delle discariche in Calabria èfallito, ma è anche giusto rendersiconto che a questo punto un sacrifi-cio collettivo è necessario. C’è biso-gno di collaborare e aiutare le ditte diraccolta. Il senso civico dimostratofinora non è esemplare. Anche laprotesta organizzata in comune perchiedere spiegazioni al CommissarioRotondi è sfociata in individualismi elamentele personali. È necessariodimostrare invece il proprio senso diappartenenza alla comunità. Come?Sacrificandosi un po’. Mettendo inatto quei pochi consigli, che sono poila base della raccolta differenziata.Dimostrare insomma che si è dispostia uno sforzo, non continuare a pensa-re ciascuno al proprio benessere.Tenere in casa per qualche giorno laspazzatura in fondo non ucciderànessuno, ma potrebbe permettere diuscire da questa vergognosa condi-zione prima del previsto.Un sacrificio. Un atto necessario perdimostrare che non si mette semprese stessi davanti alla propria comu-nità.

CopertinaEmergenza rifiuti

Tenete in casa i rifiuti. Sperimentate la differenziata per dieci giorni.Buttate solo ciò che non potete proprio conservare in casa. Solo sedimostreremo tutto la civiltà locridea potremo uscire da questaemergenza tramandando così un comportamento dignitoso ai nostri figli.

Il grande sacrificio

Il commissario Rotondi prima del confronto con i cittadini di Siderno - 20/03/2013

Page 9: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 09

EMANUELA ALVARO

Per Giuseppe Strangio, primocittadino di Sant’Agata delBianco e presidente del

Comitato dei Sindaci della Locride,lo sviluppo del territorio dipende,oltre che dai progetti e i finanzia-menti in corso, sicuramente più ocu-lati e fruibili rispetto al passato,anche dall’interazione con culturediverse e scambi internazionali perampliare la visione del contesto incui si vive. «Qualche giorno fa sono stato alliceo di Bovalino dove si è svolto ungemellaggio con un liceo greco. Sonoconvinto che anche solo con questiscambi e con progetti europei cheportano contaminazione di altre cul-ture, si possa fare sviluppo. Come hadetto la professoressa Melina,l’Unione Europea non quella deimercati che già esisteva, è fratellan-za, scambi culturali, contaminazionie, se avessimo avuto i Pisl dieci oanche venti anni fa, creando ricetti-vità diffusa e servizi e occasioni diintrattenimento con percorsi cultu-rali e religiosi, sarebbe stato diver-so». Di finanziamenti nei decenni ce nesono stati, anche di consistenti, ma“sfruttati” male o solo parzialmentee non certamente a favore dellaLocride, diminuendo di fatto la cre-dibilità della zona. «Chi non li hasaputi gestire deve fare un meaculpa. In molti casi questo problemaha coinvolto i comuni più grandi iquali hanno disperso le risorse, ma aquesto si deve aggiungere una classeimprenditoriale e un tessuto socialeed economico molto debole. Tuttociò ha portato a distrazioni di fondiquando l’Unione Europea li dava a“fondo perduto”, mentre se in com-partecipazione il rischio è stato quel-lo di non avere la capacità di portare

avanti il progetto. Forse oggi questosistema generale di finanziamenti èpiù equilibrato, meglio controllato,riuscendo anche a fare rete». Su Pisl, Pon Sicurezza e “Tavoliromani” il presidente del Comitatodei Sindaci fa il punto della situazio-ne, per comprendere meglio quale lostato attuale e cosa riserverà il futu-ro. «Dal Pisl relativo allo spopolamentoSant’Agata del Bianco è stata esclu-sa. Nel periodo dal 2001 al 2011,lasso di tempo considerato rispettoai censimenti Istat, il comune haamministrato in un certo modo con-tenendo lo spopolamento al di sottodei coefficienti richiesti per parteci-pare al bando e di fatto non abbiamopartecipato. Anche se sono stato unodei fautori di un Pisl unico per laprovincia, parlando con la collegadella Comunità montana Area gre-canica, per aggregare e portare pro-getti sostenibili. La cosa paradossale

è che dal 2011 ad oggi, periodo dicrisi profonda, abbiamo avuto uncalo di cinquanta persone su sette-cento, quindi figuriamoci se andavao meno ad incidere una politica dicontenimento della popolazione.Purtroppo dobbiamo attendere unprossimo bando». Sui “Tavoli romani” nello specificoquello supportato dall’Anci e quellointerministeriale si attende che laquestione politica nazionale si stabi-lizzi. «Quello Anci è bloccato, ma perma-nente nella conferenza Stato –Regione – Città, e quindi dovrebbeessere comunque positivo anche sein questo momento non abbiamonessuno con cui interfacciarsi e lostesso dicasi per il tavolo intermini-steriale. È rischioso procedere conun lavoro che poi magari non avràriscontro. Per il Pon sicurezza attendiamo lanuova programmazione, anche se leiniziative avviate dalla Chiesa proce-dono. Dopo la visita del MinistroCancellieri sta andando avanti il pro-getto nel quale c’era l’interessamen-to del vice capo della polizia Izzo. Iodico, senza voler essere critico, che cideve essere una gestione politicadelle questioni e non si può delegarealla Chiesa. Una volta c’era il con-sorzio “Evoluzione” che rappresen-tava una realtà positiva della Locridecon sede a Bianco, esperienza con-clusa perché così ha imposto la nor-mativa. Un consorzio che le ammini-strazioni utilizzavano per partecipa-re ai bandi, oggi abbiamo questa dif-ficoltà operativa di gestione». Un ruolo che in teoria dovrebbeessere del Consorzio LocrideAmbiente, l’intento quando è statoavviato era proprio quello di essere ilbraccio operativo del sindaci.«Potrebbe avere anche questo ruolo,perché l’Associazione dei Sindaci è

un posto di confronto delle esigenzegenerali del territorio. Ma il proble-ma normativo rimane. I Consorzipotranno essere mantenuti? IlConsorzio Locride Ambiente prose-guirà la sua attività fino al 2014, manoi dobbiamo programmare fino al2020, questo è un problema. La pro-grammazione non si fa in sei mesi oin un anno, ma è pluriennale». Unaquestione delicata di cui Strangiodice di aver discusso con gli altri sin-daci, per capire come determinarsi.«Iniziare un percorso con un sogget-to che domani non sappiamo se esi-sterà ancora è un problema serio. Lostesso dicasi per “Locride Sviluppo”un società di fatto scaduta. Due stru-menti tecnici di cui ha bisogno laLocride, dal punto di vista operati-vo». A questo punto la domanda sorgespontanea, si riuscirà con questi stru-menti a disposizione pensare ad unosviluppo concreto per la Locride?«L’idea dei Pisl potrebbe essere un’i-dea vincente, non sono convinto sulmodo in cui sono gestiti, nel sensoche se un progetto è valido, deveessere finanziato nella sua interezza,altrimenti non va finanziato. InGalizia stanno costruendo la Cittàdella cultura con massicci investi-menti, alla fine dei quali ci dovrebbeessere un’inversione di tendenza inuna delle regioni più povere dellaSpagna. La stessa cosa dovrebbe epotrebbe essere fatta qui da noi. Inuna infuocata riunione tra sindaci horibadito la necessità di fare un Pislunico per il turismo, non ci siamoriusciti, ma il progetto abbracciabuona parte dei comuni tra cui quel-li con più attrattive, anche in quelcaso ci sono state reminiscenze dicampanilismo che porta a non avereuna visione globale dell’intento e irisultati poi si vedono».

Si può parlare di sviluppo di un territorio senon si rientra dall’emergenza rifiuti e, in gene-rale, da quella ambientale che ormai è sotto gliocchi di tutti? Per il presidente del Comitatidei Sindaci della Locride, Giuseppe Strangio,questo è poco probabile. «Da anni diciamoche ci sono una serie di situazioni che nonpotevano più essere sostenute. In Calabria nonci sono discariche». La questione discariche, quelle di servizio chesarebbero una delle soluzioni a questa emer-genza, che per le resistenze dei primi cittadinidi diverse parti del territorio locrideo, poi nonsi sono realizzate. «Ci deve essere un Pianoregionale dei rifiuti che va ad interfacciarsi conquello provinciale. Quello regionale non èmale. Abbiamo una normativa comunitariaderogata che vieta di portare i rifiuti “tal quali”in discarica, perché devono essere lavorati. Dal2014 quelle che serviranno sono le discarichedi servizio. Gli impianti di Sabatello, Siderno eGioia Tauro dovrebbero essere sufficienti perla lavorazione dei rifiuti dei propri ambiti diappartenenza, ma tutto si blocca nel momentoin cui i rifiuti lavorati non hanno dove esserecollocati perché appunto manca la discarica diservizio. La discarica di Melicuccà, prevista nelpiano provinciale del rifiuti è stata sequestrataappena ha aperto. Se questa discarica è statacostruita contravvenendo alla legge si dovran-no prendere provvedimenti esemplari per chilo ha fatto e per chi doveva vigilare. Ma se poiquesta discarica viene considerata a norma e ilsequestro viene revocato, i provvedimentidovranno essere presi anche per chi ha fattoallarme sociale». In questo caso, per Strangio anche laMagistratura deve manifestare sensibilità nel-l’accelerare l’iter. «La speranza è che tutto sirisolva per il meglio, altrimenti la vedo neraanche perché non si comprende la logicaseguita in tutti questi anni dall’Ufficio delCommissario per l’emergenza ambientale». E ricordando al primo cittadino che i sindaci intutti questi anni di commissariamento hannoproceduto a singhiozzo con i pagamenti delservizio, Strangio afferma di non voler «giusti-ficare i colleghi sindaci che non pagano, cosìcome per Sorical è per l’ Ufficio delCommissario per l’emergenza ambientale. Èchiaro che usufruiamo di servizi e le tariffevanno pagate. Uno dei pochi comuni che nonha debiti con Sorical è Sant’Agata del Bianco».Sulla depurazione si dice fiducioso dopo lafirma dell’accordo di programma quadro fir-mato dal Governatore, relativo al Piano per ilSud, attraverso il quale si sono individuati alcu-ni interventi prioritari. «Ritengo che la stradaintrapresa sia quella giusta spero che le risorsevengano spese bene, dovrebbero chiamarci agiorni per sottoscrivere la convenzione. Devodare atto che si è centrato il problema». Giovedì scorso si è tenuta una riunione con ilpresidente della Provincia, Giuseppe Raffa, ilquale ha accolto le sollecitazionidell’Associazione dei Sindaci, decidendo dispingere sulla raccolta differenziata porta aporta. «Questo è un passo importante, confinanziamenti provinciali, ai quali mi auguro siaggiungano anche quelli regionali e la volontàdi tutti i comuni di partecipare, ci avviamoverso un ambito territoriale provinciale cheprevede il porta a porta. Per l’umido aspettia-mo da parte della Regione l’apertura dell’im-pianto di Siderno, non riusciamo a capire lemotivazioni del ritardo. Intanto la gara pubbli-ca per la raccolta differenziata fatta con ilConsorzio Locride Ambiente è andata deserta,una questione molto grave perché produce unritardo ulteriore per l’utilizzo di risorse certe,circa un milione di euro». All’incontro con ilpresidente Raffa è seguito venerdì quello deirappresentanti dell’Anci alla Regione, con l’as-sessore all’Ambiente Pugliano.

L’INTERVISTA PARLA GIUSEPPE STRANGIO

Sviluppo per il territorio:non solo finanziamenti, ma sopratutto crescita culturale

Nessun sviluppose prima non si “tamponano”le emergenze

Page 10: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 10

Parlandodi...

MIX

Una lunga camminata tra gli uffici com-merciali di un’azienda calabrese, in provin-cia di Reggio Calabria, leader nel settoredella produzione di accessori moda. È il“patron” di Ab Collezioni, FedericoBiancospino a ricevere, in mattinata odier-na, i quadri di Confindustria ReggioCalabria, il presidente ing. AndreaCuzzocrea, il componente di Giunta, ilnostro editore, affiancati dal responsabilemarketing Francesco Multari. L’invito, lan-ciato dall’imprenditore Biancospino, trovala viva partecipazione di Confindustria,impegnata, post nomina dei componentielettivi, a intraprendere un tour, per cono-scere le realtà imprenditoriali più merite-voli e attive sul territorio. Un excursus sto-rico, da Abox Srl per giungere al progetto“apice” per casa Biancospino, con l’antici-pazione del nuovo brand in costruzione, dicui si può conoscere, al momento, solo illogo “Lekanai® Italia”.Pare che il prodotto, sebbene il pattern siaLekanai Italia (ndr, il disegno che sarà il leitmotiv dell’intera collezione), sia ancoraassolutamente top secret, perché le poten-zialità insite nel progetto produrrebbero,secondo le proiezioni dell’azienda, deibenefit di comunicazione e immagine perl’intero territorio. In che termini? Con“Lekanai Italia”, il confine tra moda, arte ecultura è molto labile. Spiega Biancospino:“Ho chiesto ai miei collaboratori di parto-rire un progetto innovativo che portasse itratti della nostra terra, proiettato nell’im-maginario collettivo per innovazione stili-stica e design accattivante. Forti di unaprossimità spaziale con i resti dell’anticacolonia magno-greca di Locri Epizefiri, laricerca ha condotto a risultati interessanti.L’iconografia ellenica si carica di simboli evalori che ben si legano al concetto dimoda.”Il presidente Andrea Cuzzocrea ha mani-festato il suo interesse al progetto, garan-tendo possibilità di future collaborazionicon “Lekanai Italia”, “perché è compito diConfindustria supportare l’imprenditoriache guarda in avanti, mentre la recessioneeconomica trascina vertiginosamente versoil basso il mercato di svariate categorie

merceologiche”.E illustra in che termini la partnership traConfindustria e Lekanai Italia possa con-cretizzarsi. Assoluta disponibilità a collabo-rare su più fronti. Dal sostegno alla valoriz-zazione dell’impresa, al conseguimento diun’adeguata rappresentatività sul mercatonazionale, fino alle soluzioni vantaggioseofferte dalla “rete” di imprenditori.L’incontro è terminato con una presenta-zione della campionatura che ha lasciatoaffascinati Cuzzocrea, Condarcuri eMultari. L’imprenditore Biancospino fasapere che per il lancio del nuovo brandLekanai Italia, l’azienda ha definito che l’a-rea della Locride, nello specifico quellaarcheologica, possa essere il palcoscenicoelettivo per il debutto di Lekanai Italia.

Palpiti di cuore nella Locride

Un'iniziativa dell'Associazione Commercianti“Palizzi Nuova”, per promuovere il territorioe scuotere dalla stagnazione economica il com-parto della piccola imprenditoria turistica. Ilconvegno di domenica scorsa, svoltosi nellasala consiliare del Comune di Palizzi, ha segna-to l'avvio, nel territorio della provincia diReggio Calabria, di una collaborazione fattivacon l'Ente Nazionale Democratico di AzioneSociale - Endas -, l'associazione solidale per lacultura del tempo libero. L'occasione è stata ilconvegno sulla promozione dei servizi turisticiintegrati e la presentazione del progetto Borsadel turismo sociale, culturale e sportivo. MuroDi Santo e Roberto Lamanna, con la passioneche li contraddistingue, hanno colto l'occasio-ne dell'iniziativa per sottolineare l'estremaimportanza che ha per il comparto turismosociale, il fare sistema, mettendo a tesoro lacapacità di consorziare l'offerta turistica localesotto l'egida dell'Endas. Il progetto, come haspiegato Anna Maria Mele, Presidente Endasdi Cosenza, ha l'ambizione di promuovere l'of-ferta turistica, attraverso una Borsa delTurismo Locale, che veda la partecipazione inpartnership di agenzie di viaggio, tour opera-tor, associazioni di categoria, cultura-enter-tainment, consorzi turistici, club di prodotto,marketing e comunicazione, meeting industry,imprese di trasporti, enti, Comuni e pro loco.Un'iniziativa per fare sistema, per stare insie-me per lo stesso scopo: condividere le finalitàattraverso azioni comuni, strutturare l'offertaintegrata per migliorare la capacità attrattivadel territorio. Insomma, se si vuole affrontarela sfida del mercato, bisogna organizzarsi, ini-ziando a stare insieme.

Confindustria, il presidente Cuzzocrea, un uomo di parola

PALIZZI

Borse per ilturismo locale

L’INCONTRO

Dalla collaborazione tra l'Istituto Professionaledi Stato per L'Industria e l'Artigianato diSiderno e LA PRESIDENZA DEL CON-SIGLIO DEI MINISTRI - UFFICIONAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONIRAZZIALI è nata l'idea di un incontro con glistudenti della Locride incentrato sui cambia-menti sociali e demografici, sulla diversità, sul-l'identità nazionale e la cittadinanza, sulla dis-criminazione e l'integrazione.L'incontro haavuto luogo MERCOLEDI' 20 MARZO 2013ore 10,00 presso AULA MAGNA ISTITUTOTECNICO COMMERCIALE “G. MAR-CONI” in SIDERNO.

LOCRI

La deviazione di Via Cosmanoe l' inciviltàdei cittadiniPercorrendo Via Cosmano in dire-zione Siderno-Locri potreste trova-re qualche auto che vi viene incon-tro. L'ultimo tratto di Via Cosmanoin direzione di Siderno infatti è statachiusa per lavori di manutenzione.Ma è anche stata prevista unadeviazione, si dovrebbe svoltare suVia Matteotti e percorrendo ViaMarconi si può tranquillamenteraggiungere la cittadina vicina. Maalcuni non volendo perde questicinque minuti si immettono, con-tromano, su Via Cosmano. Ilrischio incidenti è altissimo, ancheperché questa manovra avviene nelbel mezzo dell'incrocio tra ViaCosmano e Via Matteotti. Queicinque minuti guadagnati sono ilchiaro sintomo dell'assoluta man-canza di responsabilità e senso civi-co di alcuni cittadini.

Page 11: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 11

Page 12: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 12

PASQUINO CRUPI

I voti di Grillo, che ha ben capito di nonpotere espellere i fedifragi, per ora stan-no in frigorifero. Come un tempo idemocristiani dicevano di quelli checopiosamente gli elettori attribuivano aicomunisti. Ovviamente, questo nontoglie che qualche voto o più d'un votosi possa squagliare, come è accaduto nel-l'impari duello tra Piero Grasso eRenato Schifani, che ha visto la vittoriadel primo sul secondo. Gettato in pastoa Pier Luigi Bersani, che davvero non èun genio né in fatto di tattica né in fatto

di strategia. E che solo un Berlusconi,afflitto davvero da congiuntivite, accom-pagnata collateralmente da forte doloredi testa, poteva consegnare vittoriosonella tiepida disfida di Palazzo Madama.Anche un bambino era in grado di capi-re che Renato Schifani era un candida-to, già segnato dalla sconfitta. Troppovecchio anche per un vecchio uomodelle istituzioni, come Pietro Grasso. IlCavaliere è troppo esperto dei viziumani, in cui sta la scienza della vita,perché si possa pensare a un errore d'in-genuità. Ha scelto Renato Schifani,sapendo di condannarlo. Come sempre,

Parlandodi...

PROPOSTE

Muti e inutili alla corte diSilvio BerlusconiE perchè non l’avv. Nico D’Ascola?

Angelino Alfano s’è rivelato angelico e nonha avuto sospetti. Né ha pensato altri nomida gettare nella mischia.Questo è il primo atto. Ma una commedia, che si rispetti, non puòesaurirsi in un atto. E il secondo atto è peg-gio del primo. E chiama in causa i senatoriadusti e i senatori novelli del Pdl calabrese.Che, poiché Dio sta sempre dalla parte diquelli che nulla meritano, ha avuto e hal'immenso privilegio d'annoverare tra i suoieletti a Palazzo Madama un uomo di sicu-ro profilo democratico, una delle mentigiuridiche più acute e più singolari, unatoga, non sfibrata dai delitti e dalle pene, unsincero meridionalista, un socialista senzaconfini, intendo l'avv. Nico D'Ascola delquale già avemmo modo di discorrere suquesto settimanale con accenti positivi. Eallora la domanda è: come è potuto accade-re che a nessuno sia venuto in mente di pro-porre l'eccelso e onesto avvocato qual can-didato a presidente del Senato? Per laragione che la Calabria è infetta? Per ilfatto che ogni partito ha il suo Grillo unicoparlante e dettante? Per l'irresistibile argo-mento che la volontà del Cavaliere è leggedivina per tutti? Per conferma storica del-l'inferiorità politica degli eletti calabresi?Per timore di non suscitare l'ira del Capo? Come la storia scodinzolante vuole, ilcosentino Antonio Gentile tace, pensandoal regno. Sia quel che sia, i senatori calabre-si hanno taciuto. Forse, in questo primotempo della schermaglia senatoriale, per ilneosenatore Antonio Caridi era più impor-tante sfoggiare Giovanni Bilardi. Occhioall'anello. E Antonio Caridi. Occhio all'oro-logio. I due gioielli dell'oreficeriaBerlusconi. Il ricco orologio al polso e peril dr. Giovanni Bilardi l'anello al dito.Mentre, come la storia scodinzolante vuole,il cosentino Antonio Gentile tace, pensan-do al regno. L'avv. Nico D'Ascola puòattendere. E scontare anche lui l'antimeri-dionalismo pervicace del Capo del Pdl, undiavolo nero che si dipinge di rosso: masolo per rubare voti ai correttori di bozzedelgoverno Monti.

I senatori calabresimarciano su Milano,ma non conquistano

Roma. Non hannoavuto altro candidato aPresidente del Senato

tranne che RenatoSchifani. Ma in questo

primo tempo dellatiepida disfida a

Palazzo Madama peril neosenatore

Antonio Caridi era piùimportante sfoggiare ilricco orologio al polso e

per il dr. GiovanniBilardi l'anello al dito.

Attenta alla Locride! Benvenuta, presidenteL'elezione di Laura Boldrini èun raggio di luce che squarciauna giornata uggiosa e piena dinuvole nere. Noi la conosciamoper esperienza diretta. InCalabria c'è stata. E giova subitodire che la ormai ex portavocedell'ANHCR non si è mai pre-sentata in Calabria come una“autorità” ma piuttosto comeautentica espressione d'una alle-gra semplicità, frutto di una con-cezione democratica e solidaledei rapporti umani. L'umanità cristiana ha cammina-to con i suoi piedi qui, da noi,dove la violenza è meno fortedella bontà. È venuta più voltenei paesi della Locride, e aCaulonia è entrata nelle casedelle ragazze nigeriane, si èseduta insieme a loro, haascoltato i loro discorsi. Ha man-giato il loro cibo con loro edinsieme a tutti noi..

Probabilmente nessuno inCalabria e fuori della nostraRegione, ha compreso il “prog-etto accoglienza” come LauraBoldrini. Nel suo bellissimo libroTutti Indietro, un capolavorod'umanesimo cristiano, parla dif-fusamente sulla esperienza cal-abrese e comprende che daquesta sponda Jonica viene unmessaggio che la politica ed imedia pare che stentino adecifrare ed a comprendere,quando, in effetti, tendono adoccultare. È venuta nellaLocride senza pregiudizi conuna visione del mondo che guar-da i vasti orizzonti. Dice laBoldrini nel suo discorso di inse-diamento: “Dovremo stareaccanto a chi è caduto senzatrovare la forza o l'aiuto perrialzarsi, ai tanti detenuti cheoggi vivono in una condizionedisumana e degradante”.

Contro tutte le mafie ma noncontro chi cade!Dio solo saquanto ne avrebbe bisogno laCalabria provinciale e chiusa,dominata dai notabili e divisa innuovi feudi, di comprenderequeste parole.. E' successo che,una volta tanto, gli ultimi si sonoseduti sullo scranno più altodella Camera, cercando di

guardare il mondo “con l'inten-sità e lo stupore di un bambino”.Cosa difficile ad accettare daparte di coloro che sono pri-gionieri della cupidigia, e già all'-opera per farli sloggiare. Ché ildiscorso di insediamento dellaBoldrini è lontano mille migliatanto dalle urla di Grillo, quantodella demagogia di Berlusconi.

Si sente un odore di freschezza,un lindore popolare, una fla-granza di autenticità fuori del-l'ordinario. Ed è questo che dis-turba lo stomaco di Sallusti,Feltri, Belpietro, Ferrara. Orbene, Laura Boldrini raccon-tato come a Riace e a Caulonia,due piccoli paesi della Calabria,che nel 2009 hanno deciso diospitare circa duecento palesti-nesi, bloccati tra Irak e Siria, ilmartello picconatore lo avevagià annunciato con questeparole: “Il mondo è già mescola-to; il movimento non si può fer-mare, ma solo regolare, comeper Internet. Opporsi significarestare indietro”.Di questi tempi il Cielo è piut-tosto avaro di miracoli, eppure avolta succedono. È successo cheun papa si chiama Francesco.

Ilario Ammendolia

Laura Boldrini, l’amica degli “ultimi”

Ogni tantoindovinano anchePier Luigi Bersani, ilprosatore, e nichivendola, il narratore

Page 13: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 13

Torta Cappuccinouna mousse di caffè, unvariegato di nutella alcaffè e mousse almascarpone con unafinitura di meringa

Agnello Pasquale GelatoOriginale agnello di gelato su basedi pan di spagna

Cheesecakemoderna cheesecake di semifreddo con fruttidi bosco

Pastiera Pasqualeoriginale pastiera digelato

Bomba Rochersemifreddo al rochersemifreddo alla nocciolacon interno di nutella il tutto coperto da nutellae nocciole tostate

Cassata Sicilianaoriginale cassata sicilianain chiave moderna disemifreddo

Torta Siciliamousse di mandorlapralinato di pistacchiomousse al mandarino il tutto su croccante dicorn flakes alla nutella

Gelato. La scorsa settimana vi avevamoparlato della miscela segreta di donEnzo e di quella moderna, ricercata,alta, strutturata. Ma non solo. AnticaGelateria Strati è un’oasi che contienepiù sorprese, bontà capaci di far sorride-re i palati difficili e sorprendere i più raf-finati. Perle. Come le torte per esempioTorta Cassata Siciliana, semifreddo theoriginal e in chiave modernaTorta Sicilia. Su un letto croccante dicorn fkakes alla nutella un tris notevole:mousse di mandorla pralinato di pistac-chio e mousse al mandarino.

E ancora, una Bomba Rocher, TortaCappuccino, una moderna Torta chee-secake. E per finire, la perla stagionale:Agnello Pasquale di gelato.Ma Antica Gelateria Strati è anche caf-fetteria: un ottimo caffè fatto con unamiscela d’eccellenza. 100% arabica.Uncaffè equilibrato e armonioso, dolce edelicato al palato, ma ricco di aromi.Dabere in uno dei punti di ritrovo storicidell’intera provincia. Con la possibilità diaffiancarlo a delizie di riconosciuto livel-lo artigianale. Il buongiorno si vede dalmattino.

Stratiun’oasi del gusto

Antica gelateria

Page 14: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENIICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 14

Polaroid

Presentata la XII edizione a LocriGiornate FAI di primavera

CONCORSI

Non è una notizia, ma una con-ferma del vangelo attivo dimons. Giuseppe Morosini, cheha compagne al suo necessario edifficile viaggio in terra di Locrila fede, la speranza, la carità, chedi “tutte [è la] più grande!”, leg-giamo nella Prima lettera aiCorinzi di Paolo di Tarso. E cheinfiamma il vescovo di Locri,ispirato firmatario dell' Appellodella Locride per la Locride, lan-ciato da Ilario Ammendolia - siveda «la Riviera», 17 marzo -con firme importanti che vannodal presidente della provinciadott. Giuseppe Raffa, ai sindacidella Locride, agli imprenditori,ad importanti intellettuali qualilo stesso Ilario Ammendolia,Gioacchino Criaco, PasquinoCrupi. Mimmo Gangemi, ErcoleMacrì, e l'editore RosarioCondarcuri.Nessuna illusione. Quasi mai ciòche matura in Calabria riesce apassare il Pollino. Colpa anchenostra che, come dice Pasquino,siamo provinciali non perchéabitiamo territori periferici maperché ci comportiamo da pro-vinciali. Molto spesso capaci dicantare solo sullo spartito chealtri hanno scritto! Tuttavia noisiamo sereni. Abbiamo chiestoalla politica nazionale, ai nostriparlamentari, di misurare le con-vergenze partendo dai problemi.Di questo la Locride e laCalabria hanno un gran bisogno.Da parte nostra siamo convinti,oggi più che mai, che la buonapolitica si misura dalla capacitàdi unire su un progetto piuttostoche scatenare risse su ambizionipersonali. Di questo ha bisognoil nostro popolo e questo noicontinueremo a fare. ATTEN-DENDO CHE ARRIVIGODOT. MA ALMENO IDEPUTATI E I SENATORIGRILLINI, CHE SI DICONOCITTADINI DEPUTATI, CIT-TADINI SENATORI,VERRANNO ?

PROVINCIA

Di nuovo,evviva mons.Morosini

PRIMO E SECONDO PREMIO A TRE ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA “C.ALVARO “ DI SIDERNO

Venerdi 8 Marzo, in occasionedella “Festa della Donna”, si èsvolta nella sala conferenze delPalazzo storico della Provincia, lacerimonia di consegna dellaBorsa di Studio “CinziaRichichi”, istituita dalla sezione“Morgana” della FIDAPA diReggio Calabria.La Borsa di Studio, avente comefinalità la riflessione e la presa dicoscienza, da parte degli alunnidi ogni ordine e grado di scuola,sui fenomeni di aggressività eviolenza, è stata intitolata aCinzia Richichi, una giovanemamma che non ha esitato a sac-rificare la propria vita nel disper-

ato e purtroppo vano tentativo disalvare la figlioletta Olga dallafuria assassina di chi, ottenebratodalla meschinità degli interessimateriali, ha calpestato il “sacrovalore della vita”.Vincitori del primo e del secondopremio per la seconda sezione,che prevedeva la composizionedi un testo poetico, sono stati treallievi della Scuola Media“Corrado Alvaro” di Siderno,Noemi Racco (I premio),Alessandra Bruzzese e ArmandoFigliomeni (II premio), frequen-tanti la classe III B.I tre studenti, accompagnatidalle professoresse Carmelina

Fernanda Briguori e RossellaVerdiglione, si sono recati aReggio Calabria dove hannopartecipato all'evento, che haofferto momenti di grande com-mozione, e hanno ricevuto , oltrealla borsa di studio, un attestatodi partecipazione e una medagliaricordo offerta dalla stessaFIDAPA.Un ringraziamento va alla presi-dente della Borsa di Studio, dot-toressa Irene Tripodi, che, sen-tendo fortemente la necessità diun ritorno al valore del rispetto,ha esteso il concorso a tutta laprovincia di Reggio Calabria.

R.V.

Nella sala del museo di Locri èstata presentata la dodicesima

edizione, della giornata Fai diprimavera. Al tavolo della presi-

denza il direttore del museoRossella Agostino, il presidenteregionale del Fai Anna LiaCapogreco, il commissario delcomune di Locri Francesca Crea, e ilsindaco di Portigliola Rocco Luglio,i quali hanno illustrato l’interessanteprogramma che ha avuto inizio il 22marzo e terminerà oggi pomeriggiocon visite guidate previste per tuttoil giorno(9,30-12,30;15,00-16,30). Lavisita consiste in un articolato per-corso alla scoperta della città magnogreca, e del fascino ambientale tipi-camente mediterraneo che caratte-rizza il Parco Archeologico di LocriEpizephiri. La giornata Fai di primavera è l’oc-casione per tutti gli italiani di entra-re a far parte di questa virtuosacomunità.

Borsa di studio “Cinzia Richichi”

Elezioni Miss e Mister ragioneria di SidernoGiornate di spensieratezza e divertimento presso “l'Istituto Tecnico di Ragioneria” di Siderno dove si sonosvolte le elezioni di “Miss e Mister Ragioneria”. «Una competizione davvero fantastica» dichiarano gli alunniche per un giorno hanno messo da parte compiti in classe, interrogazioni e lezioni. La selezione dei più bellidell'istituto si è svolta in due fasi. La prima scelta è avvenuta tramite facebook dove i canditati sono stati votatida parte degli studenti stessi, l'ultima e la più attesa fase invece ha avuto come giuria soltanto i professori, chehanno consegnato il titolo dei più “belli d'istituto” ad Alexandra Figliomeni e Domenico Angiletta.

Il sidernese abbandona"Uomini e donne" Le sue mirabolanti vicende amo-rose ci avevano appassionato edil fatto che fosse un nostro con-terraneo, diciamocelo, ce loaveva reso ancora più simpatico.Ma l'avventura dels i d e r n e s eDomenico Longoa "Uomini edonne" si è appenaconclusa. A ren-derlo noto lo stes-so imprenditoreche nella puntatadi ieri ha spiazzatotutti affermandodi aver trovato l'amore al di fuoridel programma. Superata, quindila tormentata rottura con la con-corrente Maria il nostro beniami-no è riuscito a rialzarsi e ha trova-to l'amore al di fuori delle teleca-mere.

Èstato avviato a Melito di PortoSalvo il “Progetto Legalità” rivol-to agli alunni delle terze classi.

Martedì 19 marzo si è tenuto nei localidella Scuola Media “Corrado Alvaro” il

primo degli incontri previsti dal proget-to, promosso dall'Istituto Comprensivo“De Amicis” e diretto dal professorAntonino Nastasi, in collaborazione conPoste Italiane e le Forze dell'Ordine.

Gli studenti, guidati da alcuni docenti,hanno trattato vari temi senza mai peròdiscostarsi da quello che era il filo con-duttore e cioè il valore della legalità algiorno d'oggi. Hanno ripercorso anche le tappe dellastoria italiana, soffermandosi sull'im-portanza delle figure di Falcone,Borsellino e Livatino, personaggi chehanno contribuito e offerto tanto nelladifesa della legalità.Gli alunni, dopo aver acquisito gli ele-menti fondamentali dei temi trattati,hanno rielaborato il lavoro svolto, con ilsupporto di un'insegnante, creando unbozzetto grafico da cui verrà prodottauna cartolina postale. I ragazzi, subitodopo gli interventi dei relatori hannorivolto loro delle domande su hacker,clonazione delle carte, utilizzo dei beniconfiscati alla mafia, truffe on line.

Al primo incontro hanno preso parte ilColonnello Gianfranco Ardizzone, ilvice Questore aggiunto FilippoLeonardo, l'Ispettore capo AntonioBattaglia, l'Assistente capo FrancescoAnastasi e anche la responsabile dellaFiliale reggina di Poste Italiane,Carolina Picciocchi, che ha trattato iltema della legalità nella storia dellaFilatelia.L'ultima fase del progetto, prevede unaserie di incontri con esperti, chiamati apromuovere riflessioni, attraverso lapropria attività, sul significato e valoredella legalità, intesa come costruzione econdivisione di norme, in difesa deidiritti di tutti e del benessere sociale. Il secondo incontro, con nuovi ospiti, èprevisto per il 9 aprile.

Maria Cristina Condello

Progetto legalità

Page 15: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 15

Page 16: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENIICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 16

Polaroid

STORIA

Gli indignati

dellaLocride

ILARIO AMMENDOLIA

Il 23 giugno 1967 a Locri fu guerra.Non un agguato ma un blitz con-dotto con felina aggressività e geo-metrica potenza. Una operazione daguerra lampo. Una incursione di unmanipolo disposto a tutto, incuran-te delle possibili vittime innocenti.Dietro le truppe di assalto la deter-minazione, la crudeltà, la forza diNtoni Macrì.Stratega militare, capo politico, cen-tro di una rete di alleanze di unaorganizzazione criminale chiamata‘ndrangheta.Le teste di cuoio di Macrì piomba-rono tra la gente del mercato diLocri.Rotolarono a terra le bancarelle difrutta e verdura, in pochi secondi ilterreno fu rosso di sangue.Fu una pioggia , anzi una tempestadi fuoco.Tre morti, tanti feriti. Tra i morti unignaro cittadino che stava scarican-do frutta e il boss di LocriDomenico Cordì.Si legge, con molta approssimazio-ne, che fu una guerra per il control-lo del contrabbando di sigarette.C’era anche questo.Ma a scatenare la guerra fu benaltro.Ntoni Macrì aveva un disegnoambizioso: unificare la ‘ndranghetacalabrese e stipulare una alleanzastrategica con la mafia siciliana. Erail più “mafioso” tra gli ‘ndrangheti-sti.Non era il denaro a far muovere lesue truppe. Né erano i killer la suaunica forza. Egli era “uomo di ordine”. L’ordinedella ‘ndrangheta all’interno del-l’ordine costituitoEgli si sentiva parte di questo Stato. Dopo il blitz Macrì non vuole stra-vincere.Firma l’armistizio con i perdenti.Annette in una specie di protettora-to la ‘ndrangheta di Locri avversa aiCordì. Rinsalda la sua alleanza conMico Tripodo capo della ‘ndran-gheta reggina, con Antonio Nirta diS. Luca e con Mommo Piromallidella Piana.

Un quadrunvirato con Lui al cen-tro. La santa sactorum della ‘ndran-gheta è la Locride.Polsi il Vaticano. Siderno è sededella direzione strategica militare epolitica. Ntoni Macrì è capo. Il capodei capi!Egli sa di non poter essere amatoma vuole essere “rispettato”.Un assassino ammazza.Anche un uomo di onore ammazzaNtoni Macrì è uomo di onore, ma èconvinto di amministrare la “giusti-zia”. La giustizia della ‘ndrangheta:implacabile , crudele, arbitraria,ingiusta!Era il primo ottobre del 1958, allo-ra giorno di apertura delle scuole diogni ordine e grado, in tutta Italia.Un clima di festa. Gli studenti siincontrano dopo le vacanze estive. Quella mattina anche AntonioSeracini, un giovane di appenadiciassette anni, era dinanzi all’isti-tuto tecnico di Siderno. In terra dimafia si diventa presto uomini, pre-sto combattenti e soldati. Lui lo eradiventato come testimoniava lapistola con pallottola in canna,ritrovata in tasca.Secondo gli inquirenti: doveva ucci-dere Ntoni Macrì.Viene ucciso dinanzi a centinaia distudenti.Il capo ‘ndrangheta si comportacome un re che “fa tagliare latesta”al ribelle sulla pubblica piazzae poi la fa mostrare tra l’orrore dellafolla Agli inizi degli anni 50 il vesco-vo di Locri Perantoni scopre degliammanchi operati da alcuni sacer-doti. Non li denuncia ma ne chiedel’immediata restituzione. I “santiuomini” assoldano un sicario perucciderlo. Il vescovo non si rivolgeal capitano dei carabinieri ma aNtoni Macrì.Senza esitazione alcuna, il boss lomette sotto la sua protezione. Si genuflette in Chiesa, forse intes-sendo un qualche dialogo persona-le con un suo “Dio”.La Chiesa aveva appena benedettoi gagliardetti e i labari in partenzaper i massacri della guerra, nonpoteva dimostrare ostilità versol’autore di qualche omicidio.A Ntoni Macrì istintivamente i

comunisti, non piacciono.Non ha ideologia, tuttavia questiuomini che parlano di uguaglianza,di democrazia, di Costituzione liconsidera a pelle suoi nemici

Ntoni Macrì non considera tutti gliuomini uguali. Non contesta i privi-legi accordati agli altri, si limita sol-tanto a rivendicare una sua apparte-nenza ad una nuova aristocrazia.Non per nascita, né per ricchezze.L’aristocrazia della violenza.Non crede che il mondo sia rifor-mabile. Anzi, probabilmente senza

saperlo, fa propria la teoria delsuperuomo. Un uomo con le dotidel coraggio, pronto a morire, fede-le alla “parola data” agli altri “uomi-ni di onore” gli unici degni del suo

“rispetto”.Per Lui la “trattativa diplomatica” èstata sempre preminente rispettoall’uso della violenza.Ha trattato con parlamentari, magi-strati, forze dell’ordine, notabili. Siscontra e combatte con ferocia soloquando è assolutamente necessa-rio, e conduce solo delle battaglie

per poi sedersi al tavolo della trat-tativa. Singole battaglia per stabili-re nuovi equilibri in suo favore, maila guerra contro le istituzioni. Irisultati non mancano. Per esem-pio, in una informativa il capitanodei carabinieri di Locri, il 7 maggio1946 , preavvertì il questore diReggio Calabria che il Macrì, sottoprocesso perché accusato di essereil capo della ndrangheta e cometale mandante di due omicidi,sarebbe stato “certamente assolto”.In effetti fu assolto.Come faceva a saperlo il capitano?Doti mediatiche? Fiuto magico?Esperienza? Certo, l’esperienza dichi sapeva gli accordi tra Stato endrangheta quantomeno in provin-cia di Reggio Calabria..Nessuno aveva la forza di contra-starlo militarmente nè a Siderno,né nella Locride.Infatti il 20 gennaio 1975 i sicariarrivarono da fuori. Non potevanofallire. Dopo aver scaricato sulcorpo del vecchio boss interi carica-tori, i sicari si fermarono per ilcolpo di grazia: due scariche dimitra alla testa ed al torace. Aveva71 anni.Quelli di Ntoni Macrì furono fune-rali solenni di un capo militare, diuna autorità istituzionale. Migliaiadi persone invasero il corso diSiderno occupandolo da una parteall’altra. Chiusi per lutto i bar, inegozi e le attività di ogni tipo.Lacrime in Chiesa. Delegazioni

arrivarono dalle ndrine di tutta laregione, dalle province siciliane, dalCanada, dagli Stati Uniti.Tantissimi i fiori.Probabilmente era quella la morteche Ntoni Macrì avrebbe voluto edi funerali che aveva sognato.La “sua” vecchia ‘ndrangheta, veni-

va seppellita quel giorno sotto queifiori.Nel giro di pochi anni lo “stato mag-giore” del boss è decimato.Finanche il suo storico avvocato difiducia viene ucciso. E’ morto ma faancora paura!La ‘ndrangheta, privata del suogeneralissimo, non morì ma diventòaltra cosa! Anzi… dopo pochi annile cosche della Locride , più sangui-narie e feline scorazzavano traCapo Spartivento e Punta Stilo.Cento mediocri generali avevanosostituito il generalissimo e, lascian-do i loro oscuri anfratti, si davano aisequestri di persona, iniziavano lastagione calda delle faide per lasupremazia, monopolizzavano ilmercato della droga.Finiscono gli “uomini di onore” ,finisce “l’onorata società” inizia lastoria della ndrangheta espressionedell’avidità borghese, individualista,senza regole .La ‘ndrangheta mette le mani sullasanità della Locride portandola allasfascio ed alla rovina, tenta di sosti-tuire l’imprenditoria sana ma deter-mina una catastrofe, si allea con lapeggiore politica, diventa subalter-na ai valori dominanti. Da una posi-zione di sostanziale subalternitàstringe patti con i corpi dello Stato.È la ‘ndrangheta che rende difficilelo sviluppo e che non ha alcunaaspirazione tranne che un guada-gno immediato ed individuale..Nello stesso tempo l’attuale lotta

alla ndrangheta è congeniale a que-sta società con le sue ingiustizie e lesue disuguaglianze, ed è destinataalla sconfitta, se non si coniuga allalotta per cambiare la società amma-lata che la ndrangheta ha prodottoe produce.

La ‘ndrangheta da Ntoni Macrì ad oggi

A Ntoni Macrì i comunisti non piacciono. Non ha ideologia, tuttavia questiuomini che parlano di uguaglianza, di democrazia, di Costituzione liconsidera a pelle suoi nemici. Ntoni Macrì non considera tutti gli uominiuguali. Si limita a rivendicare una sua appartenenza a una nuovaaristocrazia. Non per nascita, né per richezze. L’aristocrazia della violenza.

Page 17: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 17

Page 18: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENIICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 18

BIBLIOTECA MERIDIONALISTA

Il Novecento per la chitarra fu ilperiodo della consacrazione fragli strumenti d’élite. I miglioramenti strutturali, cheanche ad inizio secolo furonoapportati dai grandi maestri liu-tai, e l’opera di diffusione svoltadai virtuosi esecutori, che intro-dussero stabilmente lo strumen-to nelle sale da concerto, fecerosì che della letteratura chitarri-stica si occupassero anche icompositori impegnati in altrigeneri musicali. Per quanto riguarda l’attività diliuteria, fra i costruttori di chi-tarre che, in Europa, raggiunse-ro il più alto livello qualitativo,insieme agli spagnoli JosèRamirez (1922-1995) e IgnacioFleta (1897-1977) ed al tedescoHennann lIauser (1882-1952),troviamo anche i fratelli NicolaIII e Vincenzo III De Bonis. Fra i chitarristi che con la loroattività concertistica contribui-rono alla diffusione dello stru-mento figurano tre allievi diTarrega: i francesi MiguelLiobet (1878¬1938), EmilioPujol (1886-1991) e l’italianaMaria Rita Brondi (1889-1941). Ma la figura più illustre delNovecento rimane lo spagnoloAndrès Segovia (1893-1987).Egli ebbe il grande merito diproseguire l’opera di perfezio-

namento della tecnica già avvia-ta da Tarrega. Di grande importanza si rivela-rono le sue trascrizioni di musi-che di autori antichi […]chearricchirono il repertorio chitar-ristico. Inoltre, attraverso le suememorabili interpretazioni ed ilsuo carisma, che lo resero cele-brato protagonista in numerosetournèe in tutto il mondo,Segovia riuscì a stimolare l’atti-vità creativa di molti composito-ri, i quali finalmenle intuironole possibilità tecniche ed espres-sive della chitarra […]. Con isuoi numerosi viaggi in sudAmerica, Segovia riuscì ad ispi-rare le musiche del compositoremessicano Manuel MariaL’once (1882-1948) e del brasi-liano Heitor ViIla-Lobos (1887-1959). In Italia il maestro fu presenteinsieme al grande compositorespagnolo Manuci de Falla(1876-1946) al Festival della musicacontemporanea di Venezia […].La presenza di Segovia nelnostro paese sollecitò la produ-zione di alcuni compositori ita-liani, quali: Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968), che con lesue circa duecento opere fu ilcompositore per chitarra piùfecondo dell’era moderna;Virgilio Mortari (1902-1993)

autore di un Omaggio ad AndrèsSegovia; Goffredo Petrassi(1904-2003) ed altri. i In quegli anni il maestro ebbe lapossibilità di suonare le chitarredei grandi liutai italiani:Gallinotti, Raponi e De Bonis.Pare che egli apprezzasse soprat-tutto quest’ultime. A conferma diciò, una sua allieva, EttaZaccaria, inviò una lettera aNicola III De Bonis per infor-marlo che il Segovia aveva uti-lizzato una sua chitarra pereffettuare delle registrazioniradiofoniche […]. I liutai di Bisignano lavoravanoalacremente alla pro¬duzionedi strumenti popolari di tipo fie-ristico. Le botteghe in attivitàerano quattro: quelle diFrancesco I (1850-1927), diFrancesco III (1888-n.d.), diEspedito (1909-1983) e diGiacinto IV (1902-1964) DeBonis. Francesco l De Bonis adibì abottega una grotta situata fra iruderi dell’antico castello nor-manno. Agli inizi del secolo fuaffiancato nel suo lavoro dalfiglio Giuseppe (1898-1963).Quest’ultimo, dopo la morte delpadre, continuò l’attività nellastessa bottega. Negli anni 70, quando il castellodi Bisignano, a causa di conti-

nue frane, venne demolito e lacollinetta sulla quale era ubica-to, sbancata, lavorò presso lapropria abitazione, in viaVittorio Veneto. Liutaio di valo-re, si dedicò alla costruzione diviolini, chitarre alla francese echitarre battente […]. Della seconda bottega non sihanno notizie precise, sappiamosolo che Francesco III, figlio diAlfons0 (1862-1892), eracostruttore di chitarre. È proba-bile che poi sia emigrato inAmerica, visto che sui registridell’anagrafe di Bisignano non èriportato l’anno di morte. La terza è rimasta invece attivafino alla morte di Espedito DeBonis, figlio di Antonio II(1874-1950), un fratello diGiacinto, anch’egli costruttoredi chitarre, poi emigrato inAmerica. Con l’attrezzatura ereditata dalpadre, Espedito si è dedicatoalla produzione di chitarre bat-tenti di tipo popolare, fieristico[…]. La quarta bottega è quella checompie il salto di qualità, graziealla creatività ed al lavoro diricerca di Giacinto IV e soprat-tutto di due suoi figli: Nicola III(1918-1978) e Vincenzo III(1929), quest’ultimo ancora inattività.

La chitarra è la bibbiamusicale del popolo. E aquesta inedita bibbia delpopolo e ai suoi arteficicalabresi, la Grande Jenìadei De Bonis, GiovanninoBorelli ha alzato unmonumento con il suoLiutai di Calabria. Laletteratura meridionalistamancava di questocontributo che raddrizza iltavolo zoppicante.

“ LIUTAI DI CALABRIA” DI GIOVANNINO BORELLI

Sona chitarra mia, sona chitarraPASQUINO CRUPI

Giovannino Borelli l’ho conosciutocome poeta, ovvero come autore dell’im-portante raccolta M’a sùanu… e mm’acantu (Ursini, Catanzaro 2008), e primaancora come poeta avevo conosciuto ilpadre suo Salvatore, non più tra i viventi,ma vivo nella memoria dell’ umana erisicata falange che ancora crede e sperache il regno dei cieli attende gli umili e isemplici, quelli, insomma, che si nutronodi pane, amore e fantasia: da lui offerti inabbondanza con i libri poetici, anche unpo’ profetici, Duci e amàru (Calabria let-teraria, Catanzaro 1986), Comu nu sùan-nu (Gigliotti, Lamezia 1995), Quanducanta la cicala (IVI 2005). Poeti granditutt’ e due. E tutt’e due chitarristi d’altobordo. Ma a don Salvatore non era maivenuto in mente che la chitarra potesseessere raccontata. Ha sempre pensato che dovesse essere suonata e laha suonata da dio. E così è toccato alfiglio Giovannino raccontare comenasce in Calabria e non morirà mai piùla chitarra, il meno aristocratico deglistrumenti musicali, e il più adatto a darenote al canto del popolo, strappandolodalla sua storica afasìa, che ne faceva unnullafacente poiché nulladicente. Ameno di non voler immaginare che glisfruttatori tessino l’elogio-killer deglisfruttati. La chitarra è la bibbia musicale delpopolo. Se viene amputata e stroncata ebuttata in un angolo, come un legnobuono solo per il fuoco, non c’è che il rin-verdire della menzogna calcolata d’ unSud e d’una Calabria a civiltà mutilatada un popolo cui è negata la musica cheè la parola dell’infinito. Alla bibbia musi-cale del popolo e ai suoi artefici calabre-si, la Grande Jenìa dei De Bonis,Giovannino Borelli ha alzato un monu-mento con il suo Liutai di Calabria- Lamusica popolare attraverso l’arte dei DeBonis (Quale Cultura, Vibo Valentia2012). La letteratura meridionalistamancava di questo contributo che rad-drizza il tavolo zoppicante. Meridionale emeridionalista, Giovannino Borelli sape-va che era questa l’opera che l’attendevae non si è sottratto. Avendo – immagino-a numi tutelari Oscar Nicoletta,Domenico Caruso e Bruno Tassone, checon lui portano ovunque in un tripudio diarte, che conta, dura, resta, la chitarradei De Bonis, e i loro mandolini. Ecco,Giovannino Borelli ha fatto quel chedoveva per gli umbratili De Bonis, el’Amministrazione comunale diBisignano, che fa per i De Bonis? I qualidi generazione in generazione, comeGeppetto al legno resuscitato a carne,intonarono con Costantino Jaccini, poetadialettale cosentino: “ Sona chitarra mia sona chiangennu/ Calu mastru te accorda suspirannu,/ Nuncce fo nnura di chi cantai ridiennu,/ Casempre te sonavi peniannu/ A vita mia deguai fo china ciarra/ Sona chitarra miasona chitarra./ Li guai passati nille ricor-damu / E culli guai prisienti lle mintimu./ E de chilli de appriessu che aspettamu/Nun ccè pagure cu nu nne fujimu/ E llamisura è sempre suppra guarra/ Sona chi-tarra mia sona chitarra”. E la sua armo-nia erra, vagabonda e innamorata, per laCalabria. Grazie all’intrepidoGiovannino Borelli, che pizzica le cordedel cuore, fatte unica cosa con quelledella chitarra. Strettamente ed esclusiva-mente De Bonis.

GIOVANNINO BORELLI

IL NOVECENTO IN CHITARRASI CHIAMA DE BONIS

“Bisignano.

La Bottega degli dei.Vincenzo De Bonis eGiovannino Borelli.

Page 19: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 19

Page 20: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 20

LaGerenza...

NOTE E SCHERMAGLIE

[email protected]@gmail.comTel 0964/342679

la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Loqui e sproloqui di Filomena CataldoMessagi nel tempo di Daniela FerraroLe pillole di Eva

COLLABORATORIAnna Laura Tringali, Mara Rechichi,Franco Crinò, Nicodemo Barillaro,Giuseppe Gangemi, Mimmo Romeo,Giuseppe Fiorenza, Franco Parrello,Franco Blefari,

il direttoreRisponde

Direttore responsabile: PASQUINO CRUPIIn redazione: ERCOLE MACRÌ, ELEONORA ARAGONA, DOMENICO MACRÌ, ILARIO

AMMENDOLIA, MASSIMO PETRUNGARO, KATIA CANDIDO, NINO SIGILLI.Responsabile sport: ANTONIO TASSONEArt Director: PAOLA D’ORSA

Il senno del poi dei comunisti italiani di Calabria

FRANCO BLÈFARI

Nta chist'Italia undi tuttu manca, undi tuttu è viziatu e tuttu ntriga; nta chist'Italia undi 'u Statu schjancatuttu chigliu chi crisci, mbec''i liga;

nta chist'Italia,undi tuttu arranca'nu processu vol'ann''i si disbriga;und''a politica mangia cu la Banca,pur'a costu l'aziendi pammi stiga;

nta chist' Italia ch'esti zona franca, pa ccu' non mborzi mai pammi fatiga;e vorzi semp''i futti e pammi scianca,e ch'i leggi d''u Statu mi si mbriga;.

nta chist'Italia, mort'e fami e stanca,aundi è tuttu 'na fumata nigra,tu, chi sì sulu 'na fumata janca,dinzìgliu a Cristu mi ndi menti in riga.

‘Na fumatajanca

La storia dello zio Pasquale e Mario MontiMolti di noi avevano riposto molta fiducia in Mario Monti. Loconsideravamo infatti un uomo super partes e, dati i suoi tito-li, abbiamo creduto che fosse l'uomo capace di traghettarci inuna situazione difficile. Ci siamo, ahinoi, ricreduti e subito.Adesso invece dopo le contraddizioni che ci ha fatto vivere sipuò dire con certezza apodittica che il “re è nudo”. MarioMonti è venuto fuori e come tutti i cavalli “brocchi” continuaa collezionare sconfitte. Se avesse un po' di ritegno uscirebbedall'agone politico in cui si è buttato. Questo non credo chesia disposto a farlo. La sua “stupidità” politica non ha prece-denti nella storia d'Italia, almeno quella del Secondo dopo-guerra. Paragoni e analogie possono essere riscontrate con l'al-tro grande imbecille che è Mariotto Segni. Questi ha fatto ditutto negli anni Novanta a non fare il Presidente del consiglio,e ci è riuscito in pieno. Mario Monti, invece, che tutti noi indi-cavamo come il successore naturale di Napolitano ha fatto ditutto per non farlo e anche lui ci è riuscito, con grande “impe-gno”. Li ricorderemo entrambi per questo tratto comune nelcaso in cui un giorno, spero presto, dovessimo intraprenderea scrivere quello che abbiamo recentemente vissuto. MarioMonti che nella sua vita ha sempre guardato gli altri dall'alto inbasso, il fisico glielo consente, non finisce mai di “stupirci” e

dopo l'esperienza della sua lista civica apprendiamo la suarinuncia a Presidente del Senato proprio perché c'è stato ilveto di Napolitano. “Obbedisco, anche se non condivido, diceal Capo dello Stato, ma obbedisco” Queste sue vicende mifanno venire in mente quanto la “natura umana” sia identicae costante nel corso dei tempi altrimenti ci sarebbe difficiledefinirla, e quanto cioè gli uomini siano restati sempre gli stes-si. Noi possiamo infatti riscontrare come nelle più diverse cir-costanze vizi e virtù furono sempre i medesimi. Le passionisono sempre le stesse. Ciò detto per corroborare ancora lanostra tesi voglio raccontarvi un aneddoto che circolava a casamia e nella mia contrada. Erano gli anni Sessanta quando miocognato Giuseppe chiese la mano di mia sorella. Avevo, comeho detto sopra, l'età di sette otto anni. Mio cognato era pri-mogenito di tre figli maschi, con un padre emigrato inAmerica (Stati Uniti), per cui presto s'è dovuto prendere curadella famiglia e non solo. Ne aveva due: Bruno, che era famo-so per il suo vivere solitario, quasi un eremita; e Pasquale, chepur essendo rimasto celibe ebbe sempre e comunque una vitadi società. Lo zio Pasquale era noto per le sua battute spessoconcise ma molto salaci ed efficaci. Ne ricordo una che rac-contava spesso mio cognato. Una volta tornato dall'America

(tra le due guerre) u ziu Pasca si comperò un grande podere esi mise a fare l'agricoltore. Non era un granché perché nonrispettava quelle quattro regole basilari, una delle quali per es.era la distanza tra le piantine di ortaggi. Ciò nonostante dopodiversi tentativi fallimentari quella volta riuscì a produrre icetrioli e anche in grande quantità. Una mattina di giugno pas-sava proprio dal suo podere contiguo con la sua casa donnaTeresa. Costei, che all'epoca un po' di appetito ce l'aveva, allavista dei cetrioli con voce suadente si avvicinò allo zioPasquale e gli disse in stretto grotterese: "Ziu Pasca, mu pozzupiggjiari nu citroleiu?= Zio Pasquale posso prendere in cetrio-lino? E Lui". No, cazzu, ca poi u provi, ti piaci, e lu vo sem-pri= No cazzo, perché poi lo provi ti piace e lo vuoi sempre."Ora al di la delle letture psiconalitiche che si possono fare,dopotutto il cetriolo è un simbolo fallico per antonomasia, nefarei una politica. Il potere piace e una volta che si prova unolo vuole sempre. Anche Monti lo ha provato quindi lo vuole,anche se di solito si fanno sempre moine e si dice che lo si faper mero spirito di servizio o al limite perché si deve portarea termine un progetto. Che avesse ragione u ziu Pasca?

Domenico Angilletta

Del lungo documento politico del PdCIcalabrese, approvato dal Comitato regiona-le il 15 marzo a Vibo Valenzia all’unanimità,cioè con continua vocazione al disfacimen-to, riproduciamo solo la parte che riguardal’analisi della disfatta senza limiti diRivoluzione civile. Critica e autocritica viabbondano. Per la sincerità degli accenti, chele pervadono, per gli argomenti seri, che leaccompagnano, non si può davvero dire chesi tratta del solito rito liturgico di cui la storiacomunista nel nostro Paese rappresenta unclassico imbattibile. Ma io debbo onesta-mente sottolineare che questa critica e auto-critica, più forte la prima, più sbiadita laseconda, giungono tardi, dopo che i buoihanno lasciato la stalla. Bisognava reagireprima. Quando Ingroia, per il quale ci vuoleun gran coraggio per apprezzarne il coraggio,come slitta un passaggio del documento,decideva che prima veniva lui il Nazareno,poi i puri della società civile, quindi gli scalci-nati comunisti. E quando il prof. OliverioDiliberto, illuminato e incantato dalNazareno, decideva di trasformare i comuni-sti in accattoni, e li sceglieva alla bisogna tragli accattoni emeriti per i quali non importa-va se Spagna o Francia purché si magna. Matrovo singolare che in questo robusto docu-mento non si faccia mai il nome di Diliberto,l’organizzatore della sconfitta, della resasenza condizione, del mancato ritorno deicomunisti in Parlamento e della loro scom-parsa come Partito. I comunisti, che richia-mano all’ardua battaglia della rinascita dalleceneri, devono prendere atto del deserto ches’è fatto in mezzo a loro. So bene che anchedalle ceneri si può rinascere. Ma se sono puree non contaminate dalla decomposizione deicadaveri ambulanti, che hanno portato aspasso sotto i cipressi i comunisti,Cominciando dal capo Oliverio Diliberto. Oè così o la storia è finita. Con mio gravedispiacere per Michelangelo Tripodi, che nel

bene e nel male è stato il ricostruttore princi-pale del Partito comunista della Calabria.

Tale il testo:Il risultato elettorale di Rivoluzione Civileè stato disastroso. Era difficile fare peggiodella Sinistra Arcobaleno ma ci siamo riu-sciti. I tempi strettissimi insieme alle sceltesbagliate sulle liste e sui contenuti dellacampagna elettorale, sono stati i fattorideterminanti di questa ennesima débacleche la Sinistra registra in questo paese.Il coraggio straordinario di AntonioIngroia che va riconosciuto, apprezzato eringraziato non può annullare il gravissimofallimento. Chi ha pensato di cancellare ipartiti della sinistra con i loro simboli e iloro uomini e donne pensando di sostituir-li con improbabili e talora improvvisatipersonaggi della cosiddetta società civileha commesso un errore grossolano. Chi ha deciso di costruire liste e candidatu-re calate dall’alto senza alcun tipo di radi-camento nei territori, ritenendo chebastasse il nome di Ingroia e RivoluzioneCivile per coprire, come una sorta di fogliadi fico, un’operazione centralistica e verti-cistica, ha fatto male i suoi conti.Chi, pur criticando il porcellum e poi lo hautilizzato nel modo peggiore possibile,oggi deve prendere atto di aver preso unabbaglio.Chi ha posto giustamente al centro i temidell’etica, della moralità e della legalità epoi ha ritenuto di candidare Antonio DiPietro, dopo tutto quello che è emerso conla trasmissione Report, ha peccato di pre-sunzione, indebolendo la credibilità dell’o-perazione di Rivoluzione Civile e cadendoin un’evidente contraddizione che l’eletto-rato ha chiaramente rilevato facendocipagare un prezzo enorme in termini diconsenso [...]Se poi a questo si aggiunge la presentazio-

ne di liste incolori e inodori che brillavanosolo per le candidature autoreferenzialiconfezionate ad un tavolo nazionale, avul-so dalla realtà e nel quale molti pensavanodi essere già seduti in Parlamento per ilsolo fatto di aver ottenuto una posizioneutile nella lista anche se candidati in realtànelle quali erano illustri sconosciuti e di cuinon conoscevano neanche l’esistenza.Si dice che perseverare nell’errore è diabo-lico, eppure siamo riusciti a fare anchequesto capolavoro visto che non ci bastavaaver sperimentato tutti i limiti e gli erroridi un’impostazione di questa natura, giànel 2008 con l’esperienza della SinistraArcobaleno.Purtroppo come PdCI, in questi cinqueanni abbiamo accumulato solo errori, ritar-di, insufficienze e inadeguatezzze, conse-gnandoci alla tattica, al tatticismo esaspe-rato e talvolta alla subalternità. Si badi bene, Grillo cominciando dal 2007è arrivato a diventare oggi il primo partitoalla Camera. Noi dal 2008 abbiamo solocollezionato sconfitte e insuccessi. Lacolpa non può essere sempre degli altri.[...]. Ci siamo impegnati nella costruzionedella Federazione della Sinistra, salvo poiboicottarne centralmente le iniziativecome avvenne per la manifestazione del 12maggio u.s. a Roma, per poi romperlainseguendo un accordo con il PD che civeniva presentato come se fosse già fatto econ questa certezza abbiamo partecipatoalle primarie del centrosinistra, votandoprima Vendola e poi Bersani.Siamo stati successivamente informati chetale accordo era stato rinnegato dalPD, che ha manifestato la sua totale chiu-sura e la sua pregiudiziale anticomunista:tutt’al più ci poteva essere un’annessione.Ma non abbiamo denunciato pubblica-mente il tradimento di quell’accordo.Un errore dietro l’altro e, come nel gioco

dell’oca, siamo tornati alla casella di par-tenza con Ingroia e con Rivoluzione Civile,nella quale c’era anche RifondazioneComunista, ma non c’era più laFederazione della Sinistra.In tutto questo giova ricordare che quelliche spingevano per entrare nelle liste delPD sono stati gli stessi che non hanno esi-tato a rappresentarci nelle liste diRivoluzione Civile in competizione con ilPD: pronti sempre a candidarsi quandoc’è un posto ritenuto utile, ma mai quandosi è trattato di mettersi davvero al servizioe a disposizione del partito.L’unica vera linea politica che alla fineabbiamo avuto è stata quella di affermarela necessità che i comunisti dovevano tor-nare in Parlamento e che senza questosarebbe stata la fine: per assecondare que-sto obiettivo abbiamo cercato di nondisturbare il manovratore non compren-dendo che le alleanze sono il frutto dei rap-porti di forza e, quindi il PdCI, poteva esse-re appetibile solo se considerato politica-mente rilevante . Un obiettivo certamente condivisibile manon esclusivo: tornare in Parlamento eragiusto ma non a tutti i costi, senza rinun-ciare, quindi, alla nostra autonomia e senzaaccettare alcuna subalternità.Ebbene, purtroppo, neanche nel 2013 iComunisti sono tornati in Parlamento,nonostante siano stati sperimentati tutti itatticismi possibili, a conferma ancora unavolta del fatto che la tattica non può inalcun modo supplire alla mancanza di unapolitica e al deficit di un progetto. I risultati elettorali ci parlano di un falli-mento clamoroso da cui bisognatrarre tutte le conseguenze. Porre oggi come centrale il tema dellealleanze è assolutamente fuorviante. Oggisi tratta di tornare ad essere e a fare icomunisti nella società [...].

Page 21: La Riviera n°13 del 24-03-2013

la Riviera

DIZIONARIO ELETTORALE

HANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Sara Caccamo,Giuseppe Fiorenza, DanieleMangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

PUBBLICITÀ

Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251

GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi,l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari.STAMPA: Master Printing S.r.l. - Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J.ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane

Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa

COPERTINE

Cara Oriana Fallaci,devo chiederti scusa.Sì, lo so che non leggerai mai queste righe, ti seispenta il 15 settembre del 2006. Ma quelli come te,col tuo talento, con un carisma così forte, con ideecosì convincenti non muoiono mai del tutto.Ti chiedo scusa perché sono stato uno dei “mili-tonti” che ti ha criticato senza prima avere letto letue opere. Per un periodo della mia vita sono statosuccube della logica di quella sinistra che ora èdefunta (per sue colpe), per la quale ragionare conla propria testa era un'eresia insopportabile e biso-gnava fare proprie le posizioni delle illuminatimenti del comitato politico centrale. E gli illumi-nati, dopo l'11 settembre, dissero che le tue ideeerano pericolose per la democrazia, per la tolle-ranza, per il rispetto dei diritti umani. Balle.Attenzione, non sto criticando la militanza, anco-ra oggi seppure in forma poco ortodossa milito inun partito della sinistra defunta. Contesto il pensa-re per partito preso, il pensare sempre che quelliche stanno dalla tua parte stanno dalla parte dellaRagione. E l'Orgoglio di appartenenza ti spinge afare proprie anche idee che non sono tue.Ora che ho letto tanti tuoi libri (incantato e ram-maricato perché di gente che scrive come te in gironon ce n'è) posso dire con cognizione di causa chedissento su alcune cose, che talune tue posizioninon mi appartengono, anzi mi indignano. Ma altreno, altre le considero giuste. E in ogni caso è stato

sbagliato additarti come il Male, e consegnarti cosìalla destra. Perché questo è stato fatto.Quello che tu sostieni sull'islamizzazione dell'occi-dente è reale ed è sotto gli occhi di tutti. Il tuo chia-mare i mussulmani “figli di allah” non lo trovonemmeno offensivo. Se io dicessi “figlio di dio” adun cristiano di sicuro non mi lapiderebbe. E lo diceuno che non ha pregiudizi religiosi, che non difen-de un credo piuttosto che un altro, perché per mele religioni sono tutte uguali, fanno tutte schifo allostesso modo. Segnano il dominio della superstizio-ne sull'intelligenza, sono una palla al piede dell'u-manità, sono il privilegio di pochi furbi sulle massedi pecore, contente di essere chiamate greggi.Il punto è che sono colpevole di averti giudicatasenza conoscerti. Il punto è che io, ancora oggi, miritengo un uomo di sinistra, un orfano della sini-stra. Perchè voglio una sinistra che abbia tra le suefigure nobili Oriana Fallaci, che come tutti va lettacriticamente, ma che fa parte della nostra storiaintellettuale. E che invece abbiamo massacrato,spingendola tra le braccia di una destra che è statacosì intelligente da accoglierla.Perché la lotta contro le religioni tutte, cancro del-l'umanità, ci deve appartenere.E ora avanti, intellettuali organici della sinistradefunta e seppellita, dopo questa mia eresia, sieteliberi di farmi a pezzi.

Giovanni Maiolo

BRUNO S. LUCISANO

Ndavi tanti bellizzi la naturaAzzuru celu, l'occhi i na figghjola,Mpena passat'u jornu, u celu scura,Attr'arba s'arza, cu nu mari viola.

E nuvuli luntani, all'orizzonti,Fantasmi di nu mundu culuratuE umbri supra a puppa da CarontiChi rrima ddritta nta nu virdi pratu.

Visioni di na testa malandrinaChi cerca i cunta fatti chi non sapiNasu ngrossatu, jancu i cocaina,Farina duci comu meli i lapi.

Milioni di coccia di RrosariuMi sarvunu chi st'animi dannatiPregheri a tutt'i Santi i calendariuStrati perduti, viti rrovinati.

E domani, attr'arba spunta ncora,N'attra jornata cunta i so lamentiDi Cristu si perdìu la sò paloraNon sunnu cchjù Vangelu i Sacramenti.

Seguimu bibbii di politi-cantiMari cunsigghi di nullate-nentiGuidamu a leggi cu quat-tru cantanti,Quattru massuni, milion'ifetenti!

Bonanotti terrabella, terra mia,Ffenduta di patrinie di patrasti,Nto cori i ll'omunon c'è pojsiaHjiuri di plastica,nti farzi grasti!

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 21

Hjiuri iplastica

ORAZIO RAFFAELE DI LANDRO

Si si corròmpunu puru chist'attiChi u vinticincu per centu pigghjàruSulu a storia ndu dci, e sulu i fatti,e 'on ha importanza quantu predicàru.

O Parlamentu ognunu faci satti,l'anni passati già ndu dimustraru;e sulu pochi mantènunu i patti

e non si vìdunu a nudu usuraru.

Nu votu datu pe disperazioni,all'occhj chjusi, e senza ragiunari,esti assai pèju i na forti astensioni.

Mò ndi tòcca guardari ed aspettari, sperandu u ndannu onesti l'intenzionisti sconosciuti di parlamentari.

Fini finiu comu ndavìa u finisci!Emò nto Prlamentu cchjù non sbava;cà cadi sempi cui s'inorgoglisci, e Fini u cadi a fundu meritava.

Si dimustràru veri carti lisciFini, e Bocchìnu, e cui li accompagnava;ma c'è na scupa chi tuttu pulisci,c'è n'acqua frìsca ch'ogni cosa lava.

Nudu sistema po' durari eternu:E mò non torna cchjù nto ParlamentuCui prima fici parti du governu.

E ch'ìstu sì ch'è nu rinnovamentu!Mò quattru settimàni c'ènnu i 'mbernu, e a primavera pìcchja u sopravventu.

U MOVIMENTU A 5 STELLE A FINI I FINI

Un Pastore dal bianco abito che è entrato nelle nos-tre case e ci ha colpito, commuovendoci tutti, per laSua semplicità e bontà .E' questa l'immagine che abbiamo avuto di SS. PapaFrancesco, al secolo Card.Jorge Mario Bergoglio(classe 1936 ) .Una sorpresa dello Spirito Santo, svincolato dalleetichette e dal precedente cerimoniale ; che indossala mitra sul capo senza l'aiuto del concelebrante ,che calza ancora le scarpe nere con le quali è entra-to in conclave ; un uomo che parla a braccio e chevive quello che dice ; che ci strappa sorrisi quandoparla ; che intenerisce gli animi quando svela il moti-vo della scelta del Suo nome da Pontefice , ispiran-dosi a S.Francesco d'Assisi, l'uomo dei poveri ; chedalla loggia in San Pietro , in una piovosa serata dimarzo, ci chiede di pregare per Lui .Impressiona assai ,dal punto di vista dottrinale, ilmodo in cui arriva al centro delle questioni.Frasi come “… Gesù Cristo è più importante delPapa … il Papa lavora per mettere al centro Gesù…(per significare che il punto focale della Chiesa nonè il Papa, ma Nostro Signore Gesù Cristo ; parole ,sibadi bene , mai azzardate da nessun Pontefice per-chè possono prestarsi a dubbie interpretazioni )sono un biglietto di presentazione di questo Uomo .Ed ancora, espressioni come “… Oh ,come vorreiuna Chiesa dei poveri e per i poveri” , sono paroleche di sicuro non voleranno via come foglie al vento,ma che rimarranno scolpiti nei nostri cuori. Auguriamo al successore di Pietro un lungo cammi-no, che sia punto di riferimento e stella cometa diuna nuova Chiesa sempre più aperta al dialogo trapopoli e culture ed attenta ai problemi di questosecolo.

Giuseppe Pelle

Che fine faranno i portaborse?Benvenuto Santità

Riflessioni di un giovane di sinistra

Voglio una sinistra che abbia tra le sue figure nobili Oriana Fallaci

Se dici la tua sul vaticano, sullachiesa cattolica, sui papa, sullamadonna, su gesù, sui santi, non tisuccede nulla. Ma se fai lo stessocon l'islam, con il corano, conmaometto, coi figli di allah, diventirazzista e xenofobo e blasfemo ecompi una discriminazionerazziale”

Oriana Fallaci - La forza della ragione

“Io sono atea, grazi addio.Irrimediabilmente atea. E non honessuna intenzione d'esser punitaper questo da quei barbari cheinvece di lavorare e contribuire almiglioramento dell'umanitàstanno sempre col sedere all'ariacioè a pregare cinque volte algiorno”.

Oriana Fallaci - La rabbia e l'orgoglio

“ “

FRANCO CRINÒ

Le decisioni dei Presidenti diSenato e Camera di adottaremisure incisive per abbassare

stipendi e spese di rappresentanzasmuoveranno e non di poco ilPalazzo. Non è sbagliato, a fronte diriforme che non si possono più rinvia-re, fare l'auspicio, che, a cominciaredagli stessi vertici istituzionali, sianotutti all'altezza del compito. L'ondata,poi, degli esordienti in Parlamento, inun modo o nell'altro consacrati dalvoto, è già vittima delle domande per-fide (ma non difficili…) dei giornali-sti. Negli uffici dei gruppi parlamenta-ri si sta procedendo agli avvicenda-menti dei collaboratori. Comunquesia, si tratta di sostituire personale cheha acquisito competenze ed esperien-ze. Giusto comunque che passi l'ideache i collaboratori vengano regolar-mente contrattualizzati. Possiamodiscutere sulla ricompensa per la loroprofessionalità, ma non insistere nelconsiderarli come dei beneficiati dirimbalzo e, perciò, farli obiettivi digiudizi tranchant. Il termine “porta-borse”, per fortuna, viene usato sem-pre meno, si riferisce al fatto chehanno il compito di portare la borsa

del “principale” (esercizio anche que-sto da ordinare con misura), ma nondi aprirla. Questi assistenti hannol'opportunità di imparare il “mestie-re”, diventare a propria volta parla-mentari. Può andare bene se ci si èattrezzati culturalmente, va male senon si prendono le distanze dal par-lamentare, se è disonesto o non haumanità. Lo stesso può valere per lepersone che sono incaricate di distri-buire i fac-simil delle schede elettora-li, persone umili, ma che hanno lapiena fiducia del candidato. Il che è,appunto, un valore che escluderebbedi. indicarli con il termine “galoppi-ni”. Il dizionario elettorale può anda-re avanti con i “voltagabbana”, quelliche sono pronti a cambiare, con sor-prendente facilità, posizione politica,prima e dopo le elezioni e anche

durante il mandato parlamentare. E'gente che si predispone a farlo pur diafferrare una candidatura o di avereconfermata la rielezione. Scilipoti etantissimi altri lo avevano fatto nellalegislatura che è appena finita.Ognuno ha dato o tentato di dare unaspiegazione per le scelte operate. Nelcaso del neosentore messinese elettonella nostra regione, non c'è statoverso di far riflettere Berlusconi sullasua opportunità. Il capo del Pdl haparlato di parola data. Casini e Cesanon l'hanno mantenuta conOcchiuto, D'Ippolito, Stillitani.Bersani non l'ha mantenuta con il sin-daco di Monasterace Maria Lanzetta.Sempre che ci fosse conferma che siera impegnato in questa direzione edei motivi per i quali avrebbe dovutofarlo.

AGENDA PER I SINDACI CALABRESIL'Amministrazione comunale di Polistena, guidata daMichele Tripodi, un sindaco dal volto meridionalista, lanciala battaglia per l'estensione della raccolta differenziata“porta a porta”. In questa direzione s'era mossa anchel'Amministrazione comunale di Roccella Jonica. L'iniziativaè fausta e noi le diamo il massimo della pubblicità attraver-so le pagine de “la Riviera”. Di seguito il manifesto nellasua integralità.

Page 22: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 22

Page 23: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 23

Giro giro tondocasca il mondocasca la terra tuttigiù per terra“

Vuoi sapere che sapore ha l'aria?....grandiboccate per riuscire a respirare. L'ariaquando ti entra negli occhi, in quel

momento li sai esattamente il sapore cheha...ma poi non sai descriverlo, perchè se tifermi a ripensarci,se solo ci ripensi quello che tiviene alla mente è la disperazione cieca,la rab-bia che non fa gridare,il nodo in gola le manisudate che vorrebbero aggrapparsi aqualcosa,ma cedi,cadi dentro di te...a quandopiccina quel giro tondo impazzito non era altroche un gioco,poi la terra è cascata sul serio e tucon lei.Chiudo gli occhi e provo a pensare cosa signifi-chi perdere un fratello....poche parole per spie-gare un dolore che non si fa raccontare,che timuore in gola e tutto quello che vorresti dire eche non sai dire,che se solo le lacrime fosseroparole, avresti scritto il libro più lungo e tristedella tua vita.Ti mancano le parole, ti regalo le mie....perchècosa si nasconde dietro al cuore impazzito dimale io lo so......il fratello buono, sano intelligente che ti erastato concesso, il tuo amico fidato, l'uomo chemai ti avrebbe tradito improvvisamente spariscedalla tua vita.....nessun sintomo e nessun avver-timento,il mostro si è presentato cosi al cospet-to delle vostre vite, silenzioso e malvagio, comesolo un mostro può essere.....ha apparecchiatola tavola con tutti i dolori e vi ha lasciati li, solimuti a fissarlo sbalorditi.Ti ha tolto un pezzo di cuore,un pezzo di te...tiha lasciato l'amaro di medicine che non sonoservite a placare la sofferenza, nè a strapparlovia dal suo corpo forte.Giro giro tondo, casca il mondo.....ma dove si

va,quando si muore?....se il mondo è cascato,tutto questo incessante ronzio, tutto questocielo, perchè non smette di esistere?Quando si muore non lo so dove si va, ma sodove si resta.....e tu,piccola sorella con gli occhia forma di lacrima,porti quell'anima nella tuapelle,nelle tue vene,persino il tuo sorriso asso-miglia al suo....Quello che tuo fratello ti ha lasciato....è il beneprezioso dei suoi figli, lo stesso sangue che viscorre nelle vene, sarà più forte di qualunquemorte ingiusta, lui continuerà ad esistere, finchèil tuo ricordo sarà quel dolce sussurrare il suonome, in mezzo alla terra che cade...il girotondoche vi ha visto bambini, non smetterà di esserela colonna sonora della vita di due fratelli chenon si sono lasciati la mano e continuano atenersela.Non so dove si va quando si muore, ma so dovesi resta.Nel cuore e da lì non te ne vai mai.

CORRADO ROCCISANO

...il fratello buono, sanointelligente che ti era stato

concesso, il tuo amico fidato,l'uomo che mai ti avrebbetradito improvvisamentesparisce dalla tua vita.....

RICORDANDO...

Nella vita ci sono situazioni rispetto alle qualil'unica cosa che si vorrebbe è capire sempli-cemente il perché. E, tuttavia, ci sono rispo-

ste che non si possono ricevere. Ed è proprio l'im-possibilità di poter riuscire a comprendere che rap-presenta sicuramente il dolore più grande.Mammola è in lutto. Lo è per la morte di un giova-ne ragazzo, Nicodemo, che ci ha lasciato troppo inanticipo. Un ragazzo che, come logico che sia all'in-terno dei piccoli paesi, era ben voluto e amato datutti. E, alla luce dell'orrenda tragedia che lo havisto, purtroppo, protagonista, non resta che unirsinel profondo dolore della famiglia e dell'interacomunità mammolese. Un dolore lancinante, chenon guarirà facilmente, perché il vuoto lasciato daNicodemo non potrà essere colmato. La sola, con-solatoria, speranza è che, ovunque egli si trovi ades-so, possa comunque riposare in pace. Ciao Nico.

Giovanni Larosa

CiaoNico

ADDII

BIVONGI

Un agente della polizia di stato, Alfredo Modica, di48 anni, si è suicidato mentre era da solo negli ufficidella Pg della Procura di Locri dove prestava servi-zio. Modica, originario di Messina e da anni residen-

te a Locri, si è tolto la vita utiliz-zando la sua pistola d'ordinanza.Un colpo dritto al cuore. Dopolo sparo sono intervenuti i colle-ghi, che hanno trovato il cadave-re. Sono in corso le indaginidegli agenti del commissariatodi Siderno coordinati dallaProcura di Locri. Una lettera discuse rivolta ai colleghi e aifamiliari . Nella missiva, il cuicontenuto non è stato reso noto,l'agente ha espresso solamente

le sue scuse per la decisione di togliersi la vita. Sullecause che hanno indotto Modica al suicidio sono incorso le indagini da parte degli agenti del commissa-riato di Siderno. Modica era sposato a padre di duefigli. I colleghi lo ricordano come una persona tran-quilla.

Il 17 marzo una donna di 59 anni, sposata e madre ditre figli si è lanciata dal palazzo dove viveva. Viveva alterzo piano di uno stabile a Bivongi, ben undici metrid’altezza.La donna da diversi anni soffriva di una grave depres-sione, e pare che già in altre occasioni avesse tentato ilsuicidio. Intorno alle 10 di domenica scorsa, ha approf-ittato dell'assenza dei suoi familiari e ha compiuto l'in-sano gesto.Una tragedia. La depressione ha vinto. È una piaga,una malattia difficile da comprendere e putroppo èmolto diffusa, sopratutto tra le donne. Nel 19% deipazienti affetti da questo disturbo dell’umore arrivanoa uccidersi.

Donna si toglie la vitabuttandosi dal terzo piano

Locri: agente polizia suicida,ha lasciato lettera di scuse

Page 24: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 24

Parlandodi...

SPORT

Complice la sosta del Campionatoper gli impegni della Nazionale,complice la primavera appenaarrivata che porta sempre unaventata di novità, l'interesse deitifosi e degli addetti ai lavori è riv-olta al calciomercato, argomentoche non conosce crisi. Prima dicontinuare nella lettura, peronestà intellettuale devo dirvi che,alcune notizie sono certe, nelsenso che si parla di trasferimentiche al 99% andranno in porto,altre notizie invece sono rumors,che servono per stuzzicare la fan-tasia del tifoso o per nascondere iveri obiettivi. Iniziamo dallenotizie certe. L'Inter ha messo asegno cinque colpi: in difesaAndreolli e Campagnaro, in attac-co Laxalt, Ruben Botta e Icardi.Ciò significa che i due repartivedranno partire almeno due ele-menti e al momento gli indiziatinumero uno sono Samuel, cheprobabilmente andrà a chiuderela carriera in Argentina e il con-nazionale Alvarez per l'attacco,poco adatto al nostro campionato,ma che ha molti estimatori inEuropa, Premier su tutti. Da mon-itorare inoltre le condizioni diMilito, che nonostante sarà conva-lescente dal grave infortunio,dovrebbe comunque restare adAppiano per fare da chioccia algiovane Icardi. Per quanto riguar-da i rumors in casa nerazzurra,Branca e Ausilio hanno avuto unritorno di fiamma per el Ninomaraviglia, il cileno delBarcellona Sanchez, che sta sof-frendo all'ombra di Messi.Un'altra big molto attiva sul mer-cato è il Napoli. Per rinforzareuna rosa già competitiva, cioè perpuntare con decisione allo scudet-to, servono almeno 4-5 rinforzi,uno per reparto. Gioco forza DeLaurentis sarà costretto a qualchecessione eccellente per fare cassa.E la cessione eccellente non puònon essere quella di Cavani. Ilpresidente partenopeo ha fissatola base d'asta a settanta milioni. Aqueste cifre, qualora fossero vere,El Matador lascerà sicuramentel'Italia con Manchester City, ParisSaint Germain e Real Madridprobabili destinazioni. Il tesorettodella cessione dell'uruguaianosarebbe prontamente reinvestito,come detto sopra, per puntellare itre reparti. Per la difesa il nomecaldo è quello del laziale Diakitè,ma si tiene sott'occhio anche ilcentrale dell'Udinese Benatia. Acentrocamo si seguono Nocerinodel Milan e Obiang dellaSampdoria, mentre per l'attaccoMuriel, Damiao e Sanchez, segui-to anche dall'Inter, sono i possibili

sostituiti di Cavani. Oltre ai gioca-tori poi, bisogna vedere chisiederà sulla panchina azzurra ilprossimo anno. La presenza diMazzarri non è così certa, forse ilsuo ciclo sotto il Vesuvio è ai titolidi coda. Il tecnico livornesepotrebbe approdare alla corte diMoratti, se il patron nerazzurro, aldi là del terzo posto quasi impossi-bile da raggiungere, decidesse dinon rinnovare la fiducia aStramaccioni, e optare per un'al-tra rivoluzione in panchina. LaJuventus andrà alla ricerca soprat-tutto di un attaccante da venti gol,quel top player che sta inseguendoda due anni. Si guarda sempreoltre Manica, e in cima alla lista diMarotta e Paratici ci sonoSanchez del Liverpool e Dzekodel Manchester City. Ma è delleultime ore un forte avvicinamentodella società di Agnelli nei con-fronti dell' ex Udinese Sanchezora in balugrana, come scrittosopra cercato anche dall'Inter.Lasceranno sicuramenteBednenter, uno tra Matri eQuagliarella e forse ancheGiovinco se si riuscirà a recuper-are la cifra spesa nello scorsoagosto per riportarlo a Torino. AlMilan si guarda con interesse allaprossima guida tecnica. E qui siapre un vero e proprio valzer:Allegri alla Roma, Montella alMilan il cui posto sarebbe preso oda Donadoni - anche lui accostat-to ai rossoneri - o da DiFrancesco, attuale tecnico delSassuolo primo in classificainserie B. Se Allegri non va allaRoma, allora i giallorossi pun-terebbero su Pioli, su cui però c'èanche il Napoli se dovesse partireMazzarri, Napoli però che non haperso di vista Sannino. Ma non èsolo da noi che si muovono lecose, ma anche all'estero ci sonodelle notizie, che se confermate,creeranno parecchi scossoni.Ancelotti pare intenzionato a las-ciare Parigi per prendere il postodi Mourinho al Real che farebbe ilpercordo inverso, portandosidietro Cristiano Ronaldo. Lemerengues sostituirebbero l'assoportoghese con la punat argentinadel Manchester City Aguero, manon credo che sia lui che Dzekolasceranno Mancini, magari unoma non entrambi. In Germania ilBayern Monaco del nuovo tecnicoGuardiola ha come obiettivoVidal e, ad un'offerta importante,la Juve lo lascerebbe partire, pun-tando tutto su Pogba. Che dire?Un ricco antipasto per quello chesarà il calciomercato estivo.Massimo Petrungaro

20 gol: Cavani (Napoli),16 gol : El Shaarawy(Milan)15 gol: Di Natale (Udinese) 13 gol : Pazzini (Milan)Lamela (Roma)12 reti: Jovetic(Fiorentina), Denis(Atalanta) 11 gol: Sau (Cagliari),Osvaldo (Roma),Gilardino (Bologna),Totti (Roma)

30° TURNO SERIE A

ATALANTA - SAMPDORIA

GENOA - SIENA

CAGLIARI - FIORENTINA

LAZIO - CATANIA

INTER - JUVENTUS

CLASSIFICA

JUVENTUS

MILAN NAPOLI 56

65

54

LAZIO 47

ROMA 47 GENOA 26

TORINO 35INTER 47 ATALANTA 33

FIORENTINA 51

BOLOGNA 35PARMA 35CAGLIARI 35CHIEVO 35

UDINESE 41 PESCARA 21SAMPDORIA 35 PALERMO 21

CATANIA 45 SIENA -6 25

30-03-2013

PALERMO - ROMA

PARMA - PESCARA

UDINESE - BOLOGNA

CHIEVO - MILAN 18,30TORINO - NAPOLI 21,00

Si parla di mercato...

REGGINANessuna presentazione 'classica', ma

fari puntati sull'importante sfida dicampionato di oggi pomeriggio con-

tro la Juve Stabia. I tempi ristretti imposti dalturno infrasettimanale hanno impedito allasocietà amaranto di presentare in modocanonico il neo-tecnico amaranto, alla secon-da esperienza in riva allo Stretto. Venerdìscorso mister Pillon ha incontrato gli organid'informazione presso la sala stampa delCentro S.Agata. Designato a dirigere la garaodierna sarà il Sig. Angelo Martino Giancoladi Vasto. Assistenti del direttore di garasaranno i Sigg. Luca Segna di Schio eAlessandro Lo Cicero di Brescia. Quartoufficiale, il Sig. Rosario Abisso di Palermo.Dopo la vittoria di Ascoli e l’eccezionale tri-pletta di Di Michele gli amaranto contano dibattere la Juve Stabia. Braglia ha fatto leprove generali in vista della trasferta al'Granillo', occhi puntati in particolare sulreparto arretrato. Il tecnico dei campanidovrà rinunciare a Figliomeni e Murolo,entrambi fermati dal Giudice Sportivo. Lasostituzione dei due difensore rappresenteràl'unica preoccupazione di Braglia, l'inferme-ria infatti è vuota. Nessun problema inveceper Pillon. Lo scorso anno, il primo successostabiese in riva allo Stretto. In 10 sfide, laReggina ha battuto i gialloblù 8 volte, com-presa la semifinale-beffa del 93/94.

lr

Oggi in casa conla Juve Stabia

Page 25: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 25

la Rivieradi...

DODICESIMA GIORNATA RIT.

BIANCO - RIZZICONI

M.GIOIOSA - POLISTENAGIMIGLIANO- MONTEPAONE

REGGIOMED. - DAVOLI

TAURIANOVESE - GALLICESESAN CALOGERO - REAL CZ

PALMESE - GIOIOSA J.

V.VILLESE - BOVALINESE

CLASSIFICA

TAURIANOV. 55

PALMESE 49 BOVALINESE 31

RIZZICONI 35GALLICESE 52 POLISTENA 31

REGGIOMED. 44

M.GIOIOSA 39 REAL CZ -1 2

MONTEPAONE25BIANCO 41 S. CALOGERO 21

GIOIOSA J. 47 VILLESE 29

GIMIGLIANO 35DAVOLI 36

L’INTERVENTO

Come ogni anno, quando i nostricampionati entrano nella loro fasedecisiva, prende vigore il calcio parla-to più di quello giocato. Polemiche,ricorsi, scontri verbali tra società cheperseguono lo stesso obiettivo, attac-chi agli arbitri ed alle istituzioni calci-stiche danno l'idea di un mondo chetenta, in ogni modo, di crearsi un alibiai probabili insuccessi piuttosto cheprofondere ogni sforzo, tecnico ovvia-mente, per raggiungere il risultatosperato. Questo e' quanto sta accadendo inquesta fase della stagione sportiva;sembriamo più attenti, o distratti, daquanto accade fuori dal campo digioco e sempre meno dalla volontà diverificare lo stato di forma dei nostriatleti, l'aspetto tattico delle nostresquadre, la capacità di vincere i nostriincontri all'interno del rettangolo digioco. Sembra infatti che trovarescappatoie piu' o meno legali o ali-mentare polemiche e discussionidiventi a questo punto determinante

per sopraffare l'avversario di turno .Gli organi della giustizia sportiva, cheringrazio per la celerità con cui hannooperato, pare abbiano delineato conprofessionalità e competenza l'evol-versi di una vicenda, quella legata aitesseramenti, senza sconvolgere l'an-damento dei nostri campionati conrispetto per il risultato conseguito sulcampo. La Procura Federale, allaquale abbiamo sollecitato altrettantacelerità, chiarirà ulteriori eventualiresponsabilità. Ed allora, definito anche questoaspetto, avverto la necessita' di richia-mare alle proprie responsabilità gliaddetti ai lavori ed i protagonisti delcalcio dilettantistico. Calma, serenità e soprattutto rispetto.Calma, poiché comunque le somme sitirano alla fine del campionato ed ilcampo di gioco, e solo quello, saràdeterminante per decretare vincitorie vinti. Serenità, perché occorre ricor-dare che si tratta di un gioco, bello eappassionante, ma pur sempre un

gioco nel quale vincere non puo' esse-re l'obiettivo da conseguire ad ognicosto, ma il mezzo che ci permette disvolgere una importante funzionesociale. Abbiamo il dovere di trasferi-re i valori educativi che lo sport ciinsegna ai nostri giovani ancora capa-ci di sognare un futuro da calciatori,

ed ai meno giovani, che forse questosogno non lo hanno realizzato, mahanno ancora voglia di giocare al cal-cio per passione e diletto. E soprattut-to rispetto. Per le Istituzioni, per leSocietà ', per gli Arbitri, per le regole,rispetto tra calciatori e tecnici, tra noidirigenti che, ognuno con propri ruolie funzioni, quotidianamente e consacrificio profondiamo il massimosforzo per sostenere lo sport di basenella nostra difficile Calabria.Ricominciamo a giocare al calcio perdivertimento, approfondiamo lenostre conoscenze dei regolamentiper non incorrere in errori determi-nanti, accompagniamo la crescita deinostri ragazzi, rincorriamo anche lavittoria purche' lo facciamo lealmen-te, ma soprattutto divertiamoci e senon ci riusciamo, o non sappiamofarlo, dedichiamoci ad altro!

Buon fine campionato a tutti.Saverio Mirarchi

Presidente CR Calabria LND

DODICESIMA GIORNATA RIT. ACRI - CATONA

ISOLA C.R. - GUARDAVALLEBOCALE - BRANCALEONE

SERSALE - SAN LUCIDO

SILANA - PAOLANASIDERNO - ROCCELLA

NUOVA GIOIESE - CASTROVILLARI

SOVERATO- RENDE

CLASSIFICA

N.GIOIESE 63

GUARDAVALLE 49 BOCALE 31

PAOLANA 32RENDE 56 CASTROVILLARI 32

SOVERATO 40

ISOLA C.R. 34 SIDERNO 11

SILANA 22ACRI 40 BRANCALEONE 14

ROCCELLA 48 SAN LUCIDO 28

CATONA 33SERSALE 33

Mirarchi: "Ricominciamo a giocare a calcio. Prima di tutto calma, serenità e rispetto. Basta con il calcio parlato."

Un punto a Davoli per continuare a colti-vare il sogno Play Off. Il Marina di GioiosaJonica di Gianni Scigliano ci crede ancora.La formazione giallorossa dopo la sconfit-ta di Gimigliano a Davoli sabato ha datosegnali di crescita reagendo alla grande aldoppio vantaggio Catanzarese e conMatteo Carbone che anche se inserito solonella ripresa per via dei soliti problemi fisi-ci che lo stanno tenendo fuori è riuscitoquando Scigliano lo ha mandato in campocon due super prodezze a ribaltare il risul-tato per la sua squadra, ha conferma dicome il Marina di Gioiosa non possa fare ameno del suo uomo migliore in questa sta-gione il capo cannoniere del torneo.Gianni Scigliano sentito telefonicamentenel dopo gara afferma: " Era fondamenta-le uscire con un risultato positivo da questagara molto insidiosa , quindi il punto puòessere accolto con un bel sorriso. In diver-se occasioni durante la gara siamo andativicini al vantaggio abbiamo sciupato tantosullo 0-0 . Avremmo meritato l'interaposta in palio, ma il pareggio muove lanostra classifica e dà speranza all'interogruppo. Play off sempre più lontani?Inutile fare calcoli: cerchiamo di fare piùpunti possibili, poi alla fine tireremo lesomme. Fino a quando la matematica c'èlo consentirà abbiamo l'obbligo di provar-ci, e già nel prossimo incontro dopo lasosta Pasquale contro il Polistena cerche-remo di fare risultato sperando in qualche

passo falso della formazioni che sono al disopra di noi, dunque tenteremo il tuttoper tutto da qui alla fine del campionato . Imiei ragazzi ci credono e ci proveranno. Lasalvezza, il nostro principale obiettivo pre-fissato dalla società , l'abbiamo da tempogià raggiunto, ora siamo senza assilli e cigiochiamo queste ultime partite consape-voli di poter dire ancora la nostra. Questapausa ci consentirà di recuperare definiti-vamente Matteo Carbone che sta recupe-rando dall'infortunio. La sua presenza incampo a tempo pieno potrà essere decisi-va in questo finale di campionato chevogliamo chiudere dignitosamente. Il futu-ro di Scigliano sarà ancora giallorosso ?Con la società ho istaurato un bel rappor-to ma non ho ancora deciso cosà farò infuturo ci sarà tanto tempo per pensarci ,per adesso mi voglio solo concentrare alfinale di questo torneo credo che aver rag-giunto tutti insieme l'obbiettivo della sal-vezza che la società si è prefissato sia giàun grande risultato perché raggiunto conoltre nove undicesimi del posto che si sonoprodigati fin qui con grande determina-zione dimostrando un grande attaccamen-to a questa maglia .Un grande plauso lofaccio ai nostri under che sono stati prota-gonisti di un ottimo campionato questo èsicuramente il miglior investimento inchiave futura di questa squadra del resto siparlerà al termine del campionato”.

NICODEMO BARILLARO

Sogno play off peril M.na diGioiosa

C’erano più spettatori per l’attesis-sima sfida tra le due regine del cam-pionato giovanissimi, che non nellepartite casalinghe del Siderno. 3 a1per la Fossa dei Leoni il risultatofinale. Un tabellino che permetteall’undici di mister Romeo di porsial comando del girone scavalcandoproprio la Juventina di misterPedullà, che, tra l’altro, dovrà fer-marsi per unturno. Duesquadre forti, macon un’im-postazione digioco totalmentedifferente. LaFossa ha mostratocollettivo, posses-so palla, mentre laJuventina ha gio-cato di rimessa,contando moltosulla qualità deisingoli. Soprattutto su quelle palesidel numero dieci Riccardo Ocelloche l’ha portata in vantaggio. Gol surigore da parte dello stesso Ocelloche se l’era pure procurato, dopoaver superato mezza difesa dellaFossa con una accentramento dadestra. La Fossa dei Leoni hapareggiato quasi subito, grazieall’opportunismo di Artur Barbosa,

centravanti che fa reparto da solo eche dà molta profondità ai nero-verdi. Nel primo tempo bisognaanche segnalare un gol annullatoper dubbio fuorigioco dell’esternoDomenico Tassone, ragazzo tecnicoe di gran corsa. Nel secondo tempogol del 2 a 1 di Cosimo Pagano,carattere, potenza e sensibilità colpallone. L’unico difetto: troppa,

veramente troppa, la distanza dalportiere avversario. La partita èstata chiusa dal tre a uno siglato daDomenico Tassone in contropiede .Gol nato da un’azione corale chegiustifica gli spalti abbastanzagremiti in un derby tra giovanissimi,al cospetto di quelli vuoti dell’eccel-lenza cittadina.

e.m.

Campionato Giovanissimi. Alla Fossa dei Leoni il derby con la Juventina Siderno

Page 26: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 26

Page 27: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 27

Page 28: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 28

CULTURA E SOCIETÀ

ILARIA AMMENDOLIA

Un’aria tenebrosa, unannuncio inquietante”Ofratelli, o sorelle pensate

che tutti abbiamo a morire-oggisiamo in figura domani in sepoltu-ra”. E’ il cupo e lamentoso cantodei Pater Noster, tramandatocidai nostri avi, che da millenni fada sottofondo alle serate deivenerdì di Quaresima.Si ripetono da secoli i riti legatialla Settimana santa cauloniese,non del tutto uguali, sempremolto sentiti dal popolo, nono-stante negli ultimi cinquantaanni le tradizioni abbiano risen-tito del progressivo spopolamen-to del sud.Da oggi, la domenica dellePalme, avrà inizio la SettimanaSanta che esploderà il giorno di

Pasqua con il rito della“Svelata”. Da stasera avrannoinizio le tre serate, protagonistisaranno i confratellidell’Immacolata e del Rosario, omeglio di jiusu e susu. Al tra-

montare del sole, inizia la solen-ne funzione nella ChiesaMatrice. Dal pulpito un predica-tore rinnovando una tradizionemillenaria minaccia le pene del-l’inferno per i peccatori, e le bea-

titudini celesti per il popolo deifedeli. Odore di incenso e di cerafusa si diffonde per le vaste arca-te della chiesa matrice dove sisnoda la “gira”. Seguiranno igiorni tristi della passione, quelladel Cristo alla Colonna il merco-ledì Santo, del Cristo nel“Sepolcro” la notte di giovedì equella della Vergine per la mortedel figlio la sera di venerdì. Tuttoil paese è a lutto, durante le pro-cessioni si odono soltanto ilamentosi canti del “miserere” equalche struggente marcia fune-bre.Infine, il sabato Santo è caratte-rizzato dal “Caracolo”. Per leviuzze del paese le statue prota-goniste della settimana Santa,lasceranno le chiese per rappre-sentare i misteri dolorosi. Si inol-treranno nelle vie del paese per-corrento tutto il centro storico,confluendo poi in Piazza mesedove verrà mimata la salita alMonte Calvario. Caulonia può essere orgogliosadelle sue tradizioni e deve conti-nuare a costodire gelosamente,valorizzare e conservare in quan-to patrimonio culturale di valoreinestimabile per se e per i paesidella Calabria.

Francesco Squillace è un artistacalabrese natio di Riace. Sin dallagiovane età, a causa delle sue condi-zioni di salute, è costretto a passarele sue giornate fra le mura domesti-che. Ed è proprio in quest'ambienteche prende forma la sua fantasiaartistica. Dopo essersi diplomato alLiceo Artistico di Siderno, frequen-ta i corsi di pittura pressol'Accademia delle Belle Arti diReggio. Terminati gli studi, inizia unlungo percorso di riflessioni menta-li che, attraverso un caparbio lavorodi ricerca e una costante sperimen-tazione, lo porta ad acquisire molte-plici esperienze nel campo artistico.La tecnica dell'operare artistico di

Squillace nasce da alcune convin-zioni artistiche che portano al con-cetto di “ARTE COMPENETRA-TIVA”che sarebbe il fondere le dueanime dell'arte, pittura e scultura,che si amalgamano perfettamente.Recensioni su importanti testategiornalistiche e varie mostre nellegrandi città italiane hanno riguarda-to Francesco Squillace. L'ultimatappa di una Rassegna d'arte con-temporanea ci sarà dal 26 marzo al13 aprile a Torino in piazzaSolferino. Per saperne di più sull'ar-tista o per vedere le sue prossimemostre potete visitare il suo sito per-sonale www.artistica.it

NUOVI ORIZZONTI SPETTACOLIpresenta la nuova stella del gruppo lagiovane sidernese Cristina Rigano checoprirà nel gruppo il ruolo di Presidentee presentatrice.La giovanissima farà dasupporto al gruppo cercando di incana-le le idee e la forza dei componentiverso la stagione 2013. Primo appunta-mento con l'evento VOCI E DANZEDI PRIMAVERA che si svolgerà aGioiosa e a Siderno nel mese di aprile.Adesso dopo le cariche formate dallapresidentessa presenteremo tramite l'e-mittente televisiva TeleMia e il quotidia-no La Riviera il nostro programmaeventi promuovendo tutte le nostreuscite da protagonisti. Un in bocca al lupo al Presidente e atutti i componenti del gruppo e un salu-to particolare all’associazioneCOMMA3 di Gioiosa Jonica che sidedica ai bambini diversamente abili acui il nostro gruppo da anni è molto vici-no.

Antonio Marchioni e il presidenteCristina

Nasce e vive a Bagaladi, ha42 anni e ha fatto della suapassione un'arte. Stiamo par-lando di Piero Perpiglia, ungiovane artista che vantanumerose esperienze nelcampo artistico. Diplomatosipresso il Liceo ArtisticoStatale a Reggio Calabria,nel 2001 consegue la Laureapresso l'Accademia delleBelle Arti e durante i suoistudi non perde tempo edespone le sue opere nellaBiblioteca comunale del suopaese. Tra il 1997 e il 1999 hapartecipato ad un concorsodi estemporanea di pittura inoccasione della Festa delGonfalone. La sua specialitàè l'arte figurativa; tra le sueopere si possono ammirare ivolti di Madre Teresa diCalcutta, Papa GiovanniPaolo II e San GaetanoCatanoso.La tecnica che predilige è

olio su tela e ultimamente sicimenta nella pittura su tavo-la che è un'antichissima tec-nica pittorica che lo affascinada sempre. Nel 2011 parteci-pa, con le sue opere, allaMostra di Inaugurazione diPalazzo Misiano, a Bagaladi,organizzata dal Comune pervalorizzare gli artisti locali.Al momento Piero Perpigliaè impegnato in un progettoper la realizzazione di unapala d'altare in legno che hacome tema “La deposizionedi Cristo”, opera che saràdestinata alla Cappella delCimitero bagaladese. Piero èun artista versatile, capace dicreare tele di altissimo valoreartistico. Il messaggio deisuoi lavori è un messaggio divita, di amore, di sensualitàdei gesti e rispecchia la per-fezione dei lineamenti.

Maria Cristina Condello

In esposizione a Torino le opere del calabrese Francesco Squillace

LA CALABRIA E I SUOI ARTISTI

NUOVI ORIZZONTISPETTACOLI

In scena “l’arte compenetrativa”

L’arte figurativa di Piero Perpiglia

Lib roedi Chiara Trifilò

Caro Pinco PalloMiei cari amici,torno da un viaggio di studio a Venezia evoglio raccontarvi una storia. La sera prima della partenza stipo il necessa-rio per una settimana di viaggio in un piccolotrolley delle dimensioni richieste dalla com-pagnia “low cost” Volotea. Potete immagina-re la scena: operazione valigia! Scelta deivestiti: i più leggeri possibile. Antica tecnicadell'arrotolamento dei maglioni, per un otti-male recupero dello spazio. Poi riempire pic-coli flaconcini di shampoo e creme varie.Scegliere il libro da imbarcare alla luce delpeso del volume, e non dell'autore. Sedersisulla valigia e chiudere la cerniera, tira da unlato, aggiusta dall'altro. Mettere la valigiasulla bilancia. Rannicchiarsi a terra per con-trollare dove arriva l'ago, nascosto dalle ruotedel trolley. Ecco, lo sapevo: pesa troppo!Scegliere cosa togliere e cosa assolutamenteno. In un bagno di sudore e verde come Hulk,cominci a bofonchiare frasi senza senso, amaledire tutte le compagnie low cost dellaterra e i viaggi d'inverno. Ecco, ci siamo: 8 kgprecisi, più la borsa a tracolla (speriamo nonpesino anche questa). Check in online e nottein bianco pensando: peseranno anche laborsa, me lo sento!Giorno dopo: aeroporto. Mi avvicino furtivaal check in, con la borsa a tracolla nascostasotto il cappotto, e chiedo alle hostess dellaVolotea di controllare il peso della valigia:appena un chilo in più, ma la pancia del trol-ley scoppia e non entra nell'”affarino misuratrolley”. Mi dicono: deve metterlo in stiva: 40.QUANTO? Il volo di sola andata era costato94 Û (alla faccia del low cost), 40 Û sono unincremento del 50% sul costo del biglietto.Guardo le due con aria supplichevole e dico:«ma al gate hanno l'affarino misura trolley»?Mi dicono: «no, ma allora non sarebbe dovu-ta passare da qui, comunque faccia comevuole». Così decido di rischiare, pensando: almassimo la imbarco al gate e pago lì i 40 Û.Supero i controlli e mi metto in fila per saliresull'aereo. Al gate c'è la stessa hostess delcheck in, mi guarda con nonchalance e dice:deve imbarcare la valigia: qui al gate sono 60euro. Non serve raccontarvi la mia reazione.Comunque sia, fuori di me, pago 60 Û, lascioil trolley panciuto e salgo sull'aereo. Prendoposto, ancora violacea e col fumo che escedalle narici. La signora seduta al mio fiancoparla al telefono in dialetto: «mi stavano perprendere la valigia e volevano 60 Û! Ho grida-to: ora faccio tornare tutti indietro e pesatetutte le valigie! Poi per fortuna è passato ildirettore Pinco Pallo e l'ho chiamato. Mi hariconosciuta subito e gli ha detto: fatela passa-re è la cugina di Tal Dei Tali. Meno male, va!Cose dei pazzi!».La tragedia di tutta questa storia è che lasignora era pure una brava donna, semplice edi cuore, con cui, dopo un inizio di conversa-zione un po' turbolento, ho parlato con piace-re dei giovani, del papa e del governo. Pier Luigi Musarò, sociologo contempora-neo, direbbe: “In un mondo che manca dicertezze [e in cui le norme sono facilmentecontrattabili, e non per tutti uguali, aggiungoio], è l'individuo che deve fare la fatica diricomporre dentro la propria biografia ledirettive che la vita sociale gli impone, con lesue esigenze di senso e di sopravvivenza”. A ognuno il suo metro di giudizio, ahimè.

Ci scusiamo con i lettori, acausa di un errore tecnico, lascorsa settimana l’articolo diseguito è uscito incompleto. Loripubblichiamo per intero.

Eletta la nuovapresidente

La Settimana Santa cauloniese

Page 29: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 29

Il connubio tra sacro e profano diventa anche recupero delle tradizioni artigianali

È stata scattata a Caulonia nel 1999. Il signore a sx con la chitarraviveva a Caulonia e nessuno sapeva che suonasse la chitarra battentee lui faceva di tutto per non farlo sapere. Per un periodo ha suonatoanche con Mimmo e Fabio Macagnino. Foto di Angelo Maggio

Grande successo per la prima edizione del premio “O Nostos”.Molte le personalità presenti al convegno che hanno ricevuto il rico-noscimento, indetto, dall’associazione Associazione Ellenofona“Paleaghenea” di Roghudi per essersi distinti, nel campo sociale,politico, scientifico, artistico e letterario “per il fondamentale contri-buto dato allo sviluppo civile, culturale, sociale ed economico dellanostra Terra”.Il presidente dell’associazione Mario Maesano ha aperto i lavori par-lando del ruolo che tutte le associazioni e gli enti devono svolgere peril bene del territorio. Maesano ha affermato che “occorre uno scat-to di tutta la società civile, delle forze politiche e sociali, del mondodel sapere e dell’associazionismo per una forte mobilitazione”, isola-re quanti coltivano, ancora, il proprio orticello da determinare unacultura arrogante che uccide le intelligenze, l’etica delle relazioni, ilsenso civico, la speranza e la possibilità di una società legale basatasul rispetto delle norme vigenti nel nostro Paese Italia. Adesso è arri-vato il momento di agire e subito”. I vari premiati hanno ringraziatoi presenti durante il convegno dal tema “Territorio, cultura e legalità:verso un nuovo modello di sviluppo economico e sociale”. Il premioè un’imponente riunione che porta in piazza le tradizioni, gli stili divita, il passato e il presente dei popoli della Calabria greca e roman-za, che hanno fatto la storia del nostro paese. Durante la serata,moderata da Francesco Iriti, direttore responsabile del giornale online www.ntacalabria.it, sono stati premiati il Luogotenente CosimoSframeli, il Maresciallo Ordinario Francesca Parisi, assente giustifi-cata (ha inviato in una lettera i suoi ringraziamenti), il fisico SalvatoreFazio (ha ricevuto sua madre), i professori Francesco Manganaro eAngela Misiano, Giuseppe Toscano, Presidente Pro-PentedattiloOnlus, l’Associazione “Laurentianum” , Don GiovanniZampaglione, la dottoresssa Anna Maria Borrata, l’ing. AgostinoNicola Silipo, il gruppo etnico dei Megali Ellada, la poetessa RosyDe Fazio, Maurizio Albanese, presidente dell’Associazione AngeliBianchi Onlus.

Giovani esordienti

Un MimmoCavallaro d’epoca

Territorio, cultura e legalità

ELEONORA IARIA

Torna anche per quest’anno il suggestivoappuntamento con la una rituale proces-sione della Domenica delle Palme di Bova

che si snoda per i stretti vicoli di uno dei Borghi“Gioiello d’Italia”. Il sacro e il profano, il fuocoe l’acqua, i fiori e le primizie di stagione, la ferti-lità e poi ancora quell’aspetto squisitamenterituale che inizia con i laboratori per la costru-zione delle palme e termina con la processionee lo smembramento delle steddhi nella centra-lissima piazza Roma. Anche per quest’annodunque si ripropone un rito antichissimo cheoggi rappresenta un appuntamento di assolutorichiamo regionale. Ma come dicevamo, larituale processione di cui cercheremo di capiremeglio il significato, rappresenta solo la partefinale di un percorso lungo ed impegnativo chevede impegnato quasi tutto il paese in laborato-ri dove attraverso il sapiente intreccio dellefoglie d’ulivo si da vita alle ormai famose figurefemminili che molti si ostinano a chiamarepupazze, altri, i più anziani, ricordano col parti-colare nome di Maddamme, legato ad unanènia rituale “Iornu di li Parmi vestìmu liMaddàmmi, li portamu in processioni cu tantadevozioni”. Pupazze o Maddamme che dir sivoglia, le giunoniche figure dal forte significatometaforico rimangono sempre per tutti “LiParmi di Bova”. Il paziente lavoro di intrecciodelle foglie di ulivo intorno ad un asse di cannaci consegnano la riproduzione di suggestive figu-re femminili di diverse dimensioni , abbellite edadornate con fantasia con fiori di campo, fruttafresca e primizie. Lo spettacolo offerto dalla

processione delle “statue vegetali” che attraver-sano le suggestive viuzze di Bova, diventa nonsolo una sfilata di forme e colori ma anche unchiaro ed inequivocabile segnale ai tanti visitato-ri che ormai da anni hanno riscoperto il ritoconiugando l’appuntamento con la sacralità, allariscoperta di un luogo tra i più suggestivi dell’in-tera Regione. Il messaggio come dicevamo èchiaro, il tentativo ben riuscito era ed è quello dirivitalizzare un culto antichissimo, emblema diqueste latitudini profondamente mediterraneefacendolo diventare occasione di promozione edivulgazione del patrimonio bovese che diventafruibile a tutti. Alcuni usano collocare la“steddha” benedetta all’interno del propriopodere come auspicio ben augurante, altri la

portano in casa dove rimane per tutto l’anno,ma c’è anche chi, ed ecco riaffiorare il cunnubiotra sacro e profano, usa le foglie benedette per“spumicari”, per togliere il malocchio. La ricetta, ormai per Bova ampiamente collau-data, consiste dunque nella rivalutazione delpatrimonio storico e culturale come grandeattrattore, e nel caso delle palme, il tutto vieneunito ad un’importante attività manuale – arti-gianale che viene trasmessa ai più giovani scon-giurandone così l’estinzione. La solenne bene-dizione e lo smembramento delle componenti,le “steddhi” con la successiva distribuzione gliastanti, saluta idealmente l’avvento dellaPrimavera rimandando al prossimo anno con unbuon augurio .

Successo a Roghudi peril premio “ O Nostos”

“La soglia del visibile”MOSTRA PERSONALE DI MARIAGRAZIA COSTA

“Li Parmi di Bova”

Giovedì 28 marzo alleore 15:30 al CinemaVittoria di Locri è previ-sta in prima visione asso-luta la proiezione delfilm “VITE VENDU-TE”. Un film scritto daSonia Real e diretto dalneo regista portigliolesePino Gambardelli.Il film autoprodottodalla “Coop CalabriaFilm” è stato girato inte-

ramente nella locridecon interpreti non pro-fessionisti e tutti dellalocride, con la sola parte-cipazione straordinariadell'attore catanzaresePaolo Turrà. Le location del set sonostate Ardore M., Bianco,Locri, Moschetta,Marina di Portigliola,Siderno Marina ePortigliola. Al centro

della storia del film “ViteVendute” si racconta ildramma della nostragente senza certezza diun futuro migliore, unsusseguirsi di colpi discena ad alta tensionecriminosa con una realtàsempre più vicina(deibaby killer). Ma volendopuò essere anche unmomento di riflessione edi denuncia.

“Il cinema autoprodotto della Locride”

Dopo "Synthia", la mostra per-sonale di Gennaro Branca, laLibreria Arcade Book andLook di Catanzaro propone unnuovo progetto espositivo cheavrà come protagonistaMariagrazia Costa.L'esposizione, intitolata "LaSoglia del Visibile", verrà inau-gurata Giovedì 28 Marzo, alleore18:00, presso gli spazi dellaLibreria e resterà aperta fino alprossimo 27 Aprile.In mostra sarà possibile ammi-rare una ricca antologia di dip-inti, disegni e sculture che testi-

moniano le ultime tappe dellaricerca della giovane artistacatanzarese che, di recente, haconcluso i suoi studi pressol'Accademia delle Belle Arti delcapoluogo calabrese.Partendo da un linguaggio cheunisce elementi propri dell'arteinformale e figurativa, con i

suoi lavori, la Costa effettuauna profonda riflessione sul-l'uomo, la sua condizione con-temporanea e il suo dialogo conl'esistente.Come ha sottolineato GregorioRaspa, il curatore della mostra,"ciò che colpisce nella pitturadella Costa è il processo diminiaturizzazione dell'uomonella vastità dell'ambiente, unasceltaiconografica, carica di significatisimbolici, che costringe l'osser-vatore a rivedere la relazionetra l'immanente e il "poten-ziale". Un'azione, quella appena

descritta, direttamente ispiratadalla volontà dell'artista di sug-gerire un ribaltamento del rap-porto, troppo spesso falsato, trail materiale e il trascendentale eindurre all'impossibile eserciziodi "misurazione" dell'universo.Un'attività utopica, dalleambizioni romantiche che, seapprocciata, costringe ad unnecessario ridimensionamentodell'uomo e del suo freneticoagire.La mostra sarà visitabile dalLunedì al Sabato, dalle 9:00 alle13:00 e dalle 16:30 alle 20:00.

LR

Page 30: La Riviera n°13 del 24-03-2013

Il consiglio del giorno diTonino: “Non veniti ucercati sordi ca vi pig-

ghiu cu nervu”

Cosa starà pensandoErcolino ???

Prossima cattura, labalena di Pinocchio

Siderno: Una nuova buca o unnuovo cratere vulcanico ???

Giovane interistacambia squadra

Attenti a questi due...

...ed anche a questi altri due

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 30

Undicesima settimana! Le immagini mostrano il disastro! Vsentiamo e parliamo!Il cuore del vecchio comitato

L’arte della ceramica in GeraceLa presenza dell'attività di “cretari”in Gerace trova una sua prima atte-stazione già in era angioina (XIVsec.). Ma fu , senz'altro, a partire dalXV sec. e, cioè, in età aragonese, chesi può parlare di una vera e propriafioritura di quest'arte favorita dallapresenza in loco di un'attiva e labo-riosa colonia ebraica. Operavano,allora, gli “argagnari” all'internodelle mura della città per le cui vieaccendevano, sia in estate che ininverno, i loro fuochi per la cotturadelle “argagni”. Col tempo, però,questa attività divenne causa dipreoccupazione non indifferentepresso i Geracesi per via degli incen-di che, fatalmente, potevano divam-pare all'interno dell'abitato. Tale dif-fuso timore trovò espressione nei 47capitoli che la cittadinanza presentòal duca Consalvo di Cordova inoccasione della sua visita a Gerace.Il 45° capitolo, in particolare, richie-deva espressamente che i maestrivasari tenessero le potiche fuoridalla città e i forni per la cottura nel

Piano di Santa Maria. Il duca nonesitò a soddisfare tale richiestaanche perché il numero dei figuli eragià tale da permettere la nascita diun intero quartiere artigiano fuoridalla città e questo avrebbe aperto,senz'altro, anche ampie prospettivedi un ulteriore, vantaggioso sviluppoeconomico sia a livello tecnologicoche produttivo. Correva l'anno 1549e già operavano in loco figuli diampia rinomanza quali il maestroBartolomeo Amellino e il maestroDomenico Cama. Le fornaci di que-st'ultimo non producevano più sem-plici stoviglie bianche bensì vasella-me policromo. Risalgono pure allafine di questo secolo alcune matto-nelle della pavimentazione dellachiesa di San Francesco, opera,senz'altro, dei maestri locali e le pia-strelle della cattedrale di Gerace cherivelano una squisita improntavalenziana. Nel XVII secolo l'artedei figuli geracesi andò esprimendonomi di ancora maggiore rilievocome quelli di Iacopo Cefalì e

Giuseppe Piraina, maestri nell'artedella maiolica d'impronta venezianae provenienti, ambedue, da“Nicastro la felice”. Queste maioli-che meridionali di raffinata qualitàgodevano di larga rinomanza intutta la penisola: notevole era l'orna-to a vivaci motivi floreali con meda-glioni recanti profili o figure diversele cui peculiarità cromatiche corre-davano, tale produzione, di unadecisa nota di originalità. Nel XVIIIsecolo i ceramisti operanti in Geraceandarono sempre più diminuendodi numero e già nel corso del XIXsecolo la grande stagione artistica siavviava ad una decisa decadenza.Alle ceramiche finemente lavoratevennero gradualmente sostituendo-si semplici stoviglie di uso pratico opiù economiche ceramiche “ingab-biate” (con semplice rivestimento dicaolino). Le necessità pratiche e lediverse richieste di mercato avevanoavuto la prevalenza offuscando laproduzione artistica di uso orna-mentale.

MESSAGGI NEL TEMPO di Daniela Ferraro

La redazione de “La Riviera” si congratula con il neo dott. Fabrizio Monteleone che lo scorso mer-coledì 13 marzo 2013 ha conseguito, presso l'Università della Calabria, la laurea in Economia azien-dale (indirizzo “Banca e Finanza”) con il voto di 110 e lode, presentando alla commissione esami-natrice una tesi di laurea dal titolo: “Il rischio di liquidità in banca: una verifica empirica sulla corre-lazione tra indici di liquidità e di redditività nell'ambito delle BCC calabresi”. Augurandogli unacarriera professionale ricca di soddisfazioni, lo salutiamo cordialmente.

CONGRATULAZIONI

Page 31: La Riviera n°13 del 24-03-2013

DOMENICA 24 MARZO 2013 LA RIVIERA 31

Diego Cataldo e Gegè Reitano,il fratello del grande Minorno: Una nuova buca o un

ovo cratere vulcanico ???

A.A.A. Principe azzurro cercaprincipessa che lo liberi da

incantesimo.

Tantissimi auguri a Manuele ea Edda per il loro 50esimo anni-

versario di matrimonio...Conimmenso affetto i vostri

figli,generi e nipoti

Pasquale e Ninoil dolce e l’amaro

Due numeri uno !!!

Cosa vuoi di piùdalla vita???Un “Lucano”icesima settimana! Le immagi-

ostrano il disastro! Vediamo,amo e parliamo!

Nella puntata di Presa Diretta di domenica17 marzo, intitolata Controriforma, si discu-teva sul mancato obiettivo migliorativo dellaRiforma Fornero; per intendersi quellariforma che avrebbe dovuto agevolare leassunzioni, stabilizzare i precari e renderecosì più flessibile e conforme agli standardeuropei il mercato del lavoro. Tutto ciò sem-bra essere rimasto solo nelle intenzioni per-ché, di fatto, in Italia, da meno di un anno,la disoccupazione è salita quasi al 12 percento e sono molti i giovani e non più giova-ni che si ritrovano senza alcuna occupazio-ne. Non si parla più, ormai, di prospettiva,ma di occupazione per vivere dignitosamen-te il presente. Di giorno in giorno. La terrad'Italia è gravida di precari ma pare che inCalabria le cose vadano diversamente.Diceva, appunto, Presa Diretta, senza preseper altre direzioni. Il caso dell'ALMAVIVACONTACT, l'azienda di callcenter che chiu-de in altre parti di Italia per “improdutti-vità”, è diventato strano all'apertura di unasede a Catanzaro, con almeno duecentopersone assunte a salario più basso.Interessante la conditio sine qua non per cuidal non investire in Calabria si è passati adinvestire per il costo del lavoro più basso. La

realtà dei call center calabresi appare davve-ro vergognosa, si parla anche di qualcheeuro all'ora e di fissi non sempre garantiti ocalcolati sui generis. Già da tempo l'atten-zione è posta su queste realtà che, tuttavia,sembrano non omogenee nella vergogna.La società Call&Call Lokroi ha addiritturaprovveduto a stabilizzare alcuni dei suoidipendenti. Sintomo di riforma? Può darsi,tanto che la signora Camusso, qualche mesefa, ha chiesto di ampliare la realtà dei callcenter in Calabria. Si spera almeno che loabbia fatto ignara della conditio sine quanon.

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

La controriforma si fa in Italia. In Calabria la riforma FRANCESCO II DI BORBONE

La toponomastica, spesso, è spec-chio della storia o almeno di chi lascrive. E la storia, nel caso delRisorgimento italiano l'hannoscritta i vincitori. Così ci troviamoin tutte le città vie e piazze dedi-cate a Vittorio Emanuele, allaRegina Margherita e a uno stuolodi Savoia. Poco o nulla, invece,per i vinti che, nel nostro caso,sono i Borbone che l'Italia postu-nitaria ha voluto far dimenticare,come se si fossero macchiati dicrimini indelebili. L'unico tortodella casa reale partenopea èstato trovarsi al posto (leggitrono) sbagliato nel momentosbagliato, subendo una guerranon dichiarata che ha portato allacancellazione di uno Stato sovra-no.Salvo casi eccezionali, non unastrada è stata dedicata aFrancesco II e sua moglie MariaSofia, che strenuamente hannodifeso fino all'ultimo la roccafortedi Gaeta dall'assedio barbarodelle truppe del generale Cialdini.Con sorpresa, però, si scopre chein Trentino Alto Adige, per la pre-

cisione ad Arco, c'è una via intito-lata proprio a Francesco II diBorbone. In questo paesino cheoggi conta circa 18mila anime, inprovincia di Trento, è morto il 27dicembre 1894 l'ultimo Re diNapoli. Qui veniva a trascorrerelunghi periodi per sottoporti acure termali. Al Sud, da unaprima ricerca, risulta solo unapiazza intitolata a Francesco II aCastelvetrano, in provincia diTrapani (mentre alla moglieMaria Sofia è stata dedicata unavia vicina).Purtroppo anche questo testimo-nia come la storia di Italia sia statafalsata e, ancora oggi, non si ha unricordo del tutto alterato di comesiano andate davvero le cose.Francesco II si sentiva napoletanoe, fino all'ultimo, ha cercato di sal-vare la sua Patria. Non era ilfranceschiello propaganda deiSavoia, era un giovane che concoraggio e passione ha onorato labandiera del suo regno. Mal'Italia ricorda solo una parte dellastoria, quella che con violenza einganno ha unito lo stivale.

Short URL:http://www.ilsud.eu/?p=3050

In Trentino una via dedicata a Francesco II di Borbone. E al Sud? Poco o nulla

Page 32: La Riviera n°13 del 24-03-2013