la cultura della sicurezza
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LA CULTURA DELLA SICUREZZA
Padova, 6 settembre 2016, ore 14,00
Aula Magna Ingegneria
Via Loredan, 20 Padova
Programma della giornata
La formazione universitaria nel settore della sicurezza
Prof. Giuseppe Maschio, DII Università di Padova
Coordinatore Laurea Magistrale in
Ingegneria della Sicurezza Civile e Industriale
Il 2016 rappresenta un anno molto significativo per chi si occupa di analisi del rischio infatti ricorrono gli
anniversari di quattro eventi calamitosi che hanno segnato la storia dell’analisi del rischio in campi diversi :
• 50 anni dopo l’alluvione di Firenze
• 40 anni dopo il Terremoto Friuli e l’Incidente di Seveso
• 30 anni dopo l’Incidente di Cernobyl
• 0 anni dal Terremoto delle Marche-Lazio
Ingegneria della sicurezza civile e industriale
Firenze 4/11/66 Friuli 6/5/76
Seveso 10/7/76 Cernobyl 26/4/86 Marche-Lazio 23/8/16
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
L’alluvione di Firenze ha messo in moto, in modo spontaneo, il contributo del
volontariato, rappresentato allora dagli “angeli del fango”,
Il terremoto del Friuli può essere considerato l’evento che ha portato alla nascita della
Protezione Civile nazionale ed esempio della ricostruzione.
L’incidente di Seveso, ma anche tanti altri avvenuti nello stesso decennio in Europa e
nel mondo, hanno portato alla definizione delle Direttive Comunitarie note come
Direttive Seveso che regolamentano la gestione e la sicurezza degli impianti a rischio di
incidente rilevante.
L’incidente di Cernobyl, sebbene accaduto in Ucraina (ex URSS), ha determinato nel
nostro Paese la rinuncia della produzione di energia elettrica per via nucleare e alla
conseguente chiusura delle nostre centrali.
Questi eventi luttuosi che cosa hanno significato e quali
insegnamenti e provvedimenti sono derivati da essi?
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
Una tragedia spesso dimenticata
Accanto a questi eventi che tutti manteniamo fissi nella nostra memoria, ogni
anno in Italia assistiamo ad una catastrofe che molto spesso passa inosservata,
mi riferisco agli oltre mille infortuni mortali sul lavoro che ogni anno funestano il
nostro Paese, un bilancio superiore in termini di vite umane rispetto al
terremoto del Friuli e al recentissimo terremoto delle Marche.
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Dati statistici degli anni scorsi evidenziano il
fatto che nonostante le ore lavorate si
siano ridotte a causa della recessione, il
numero di infortuni sul lavoro è rimasto
stabile o addirittura è cresciuto in alcuni
comparti produttivi.
INAIL 1 Maggio 2016 :
Aumentati del 16 per cento nel 2015 gli
infortuni mortali sul lavoro:
1172 a fronte dei 1009 del 2014
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Molto spesso infatti l’impatto mediatico di un incidente sul
lavoro ha un ambito molto circoscritto, anche se, a onor del
vero, quello di catastrofi naturali va man mano scemando e
per tornare all’onor della cronaca si deve aspettare la
catastrofe successiva.
Nei dibattiti post catastrofi si loda la capacità di intervento
della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e del Volontariato
nella gestione del soccorso e dell’emergenza, riconosciuta
anche a livelli internazionale al nostro Paese, ma si
evidenziano le carenze nella prevenzione dei rischi.
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
La prevenzione dei rischi non può esser disgiunta
dall’affermarsi del concetto della Cultura della sicurezza.
Il significato della cultura della sicurezza è quello di rendere la
valutazione dei rischi e la loro prevenzione un elemento
fondamentale per ogni scelta politica, amministrativa e di
sviluppo economico.
Restando nel campo ingegneristico l’analisi dei rischi insiti nei
processi produttivi o nella realizzazione di un opera civile deve
diventare un elemento fondante già nella fase di progettazione
e non deve essere affrontato a posteriori.
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
Provvedimenti legislativi e best praticies
Le esperienze europee e nazionali elaborate anche a seguito
delle analisi di incidenti o catastrofi naturali avvenute hanno
portato all’introduzione di best praticies recepite anche dalla
Direttive Comunitarie e dalle Leggi nazionali.
Ma occorre porsi una domanda, basta una legge per garantire
la prevenzione dei rischi?
Molto spesso le leggi e le normative sulla sicurezza vengono
viste come degli orpelli che ostacolano l’esecuzione delle opere
o come costi aggiuntivi e spesso sono recepite più nell’aspetto
formale che in quello sostanziale.
Il Rischio d’Incidente RilevanteIl Rischio d’Incidente RilevanteUn esempio : il rischio industriale
Aree CriticheAlta concentrazione di impianti a rischio
Conseguenze ambientali di incidenti
Rischio nei trasporti
NaThec : interazione coi rischi naturali
Aree CriticheAlta concentrazione di impianti a rischio
Conseguenze ambientali di incidenti
Rischio nei trasporti
NaThec : interazione coi rischi naturali
Un esempio : il rischio industriale
Gli incidenti industriali rappresentano una potenziale fonte dirischio che può generare gravi conseguenze immediate odifferite sull’uomo e l’ambiente.Nel periodo tra il 1950 e il 1970 l’industria chimica si sviluppòsenza che ci fosse la percezione di tali rischi
1974 : Flixborough UVCE – 28 morti e 36 feriti gravi
1976 : Seveso nube tossica TCDD, 700 persone evacuate, contaminazione del suolo
1984 : Bhopal Rilascio tossico, 2.000 morti, 50.000 lesioni gravi
A seguito di questi incidenti la UE ha emanato le direttive notecome Seveso e Seveso II che regolano la materia delle attivitàa rischio di incidente rilevante. Più recentemente modificata aseguito dell’emanazione delle Seveso III
Il legame incidenti –produzione della legislazione
Il legame incidenti e legislazioneRicadute sulla formazione universitaria
Il legame incidenti e legislazioneRicadute sulla formazione universitaria
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Formazione e Cultura della Sicurezza
Un approccio basato sulla cultura della sicurezza può portare, oltre alla
salvaguardia delle vite umane, anche a notevoli risparmi in termini di costi e
produttività.
Inoltre un tale approccio nella fase di prevenzione e messa a norma delle
strutture civili ed industriali esistenti potrebbe essere un formidabile volano
per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese così esposto a rischi
naturali ed antropici.
Per sviluppare questo nuovo approccio alla progettazione, occorre formare
tecnici e professionisti capaci di operare in questo settore cruciale, ciò è stato
recepito dalle più recenti Politiche comunitarie relative alla prevenzione e
protezione di strutture civili ed industriali dai rischi naturali, alla mitigazione
dei rischi industriali e ambientali, alla sicurezza e qualità dei processi/prodotti
e alla prevenzione degli incendi in strutture civili ed industriali.
La Cultura della SicurezzaPadova 6 settembre 2016
Presentazione del NUOVO Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria della Sicurezza Civile e Industriale
Comitato OrdinatoreProf. Giuseppe Maschio DII CoordinatoreProf. Francesco Gnesotto DIIProf. Enrico Savio DIIProf. Giorgio Croatto DICEAProf. Carlo Pellegrino DICEA Prof. Paolo Simonini DICEA
Aula M10, Viale Colombo 5 – Padova
Motivazioni
�La sicurezza nella sua accezione più generale abbraccia un v asto campo diproblematiche che la rendono un’area culturale autonoma ed altamenteinterdisciplinare capace di aggregare numerose competenz e scientifiche presentinel Ateneo Patavino.
�Alcune tematiche di sicurezza sono trattate diffusamente in corsi presenti neidiversi CdS erogati dalla Scuola di Ingegneria, ma non affrontate in manieratrasversale e sistematica come nel processo formativo desc ritto
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
�Occorre quindi formare ingegneridella sicurezza
Quadro complessivo nazionale
Il quadro nazionale è il seguente, solo tre Atenei hanno atti vato corsi magistrale nellaclasse LM-26 (Roma, Genova e Politecnico di Milano).
La Sapienza di Roma ha attivo il corso in Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile ,(≅ 70 studenti/anno) che propone un percorso più simile alla nostra proposta, ma indirizzatopiù specificatamente al settore della Protezione Civile.
Il Politecnico di Milano ha attivo il corso in Ingegneria della Prevenzione e dellaSicurezza nell'Industria di Processo , (≅ 50 studenti/anno) che propone un percorsoformativo di tipo industriale orientato alle tematiche di sicurezza specifiche dell’industria diprocesso.
L’Università di Geno va ha attivo il corso in Ingegneria della Sicurezza: Trasporti eSistemi Territoriali , (≅ 25 studenti/anno) che propone un percorso formativo di stampo civilemolto specifico relativo alla sicurezza nei trasporti.
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Quadro complessivo nazionale
La proposta padovana si differenzia dalle altre per origina lità dei
contenuti e potrebbe raccogliere un bacino potenziale molto più ampio
del Triveneto estendendosi potenzialmente al centro Italia (in particolare
Emilia e Toscana), ma anche attrattivo per il bacino del Meridione d’Italia.
Infatti, il progetto formativo proposto dall’Ateneo Patavino rispe tto a
quelli già esistenti a livello nazionale offre due curricul a differenziati
per il settore civile ed industriale
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del pe rcorso formativo
Il corso di laurea magistrale in Ingegneria della Sicurezza Civile e Industrialeproposto è di tipo inter-area con un percorso comune, nel primo anno ,orientato agli aspetti metodologici riguardanti l’analisi del rischio e il quadro deiriferimenti tecnico normativi.
Mentre nel secondo anno sono proposti due percorsi formativi parallel i :
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
� Industriale , orientato all’ingegneria di processo e leinterazioni tra impianti industriali e rischi naturali
� Civile , orientato alla prevenzione incendio e interventistrutturali per la protezione e prevenzione dei rischi in edificicivili e installazioni industriali.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del pe rcorso formativo
Si possono individuare all’interno del percorso formativo i seguenti obiettivi fondamentali che riguardano:
per l’indirizzo industriale
� Sicurezza e sistemi di gestione degli impianti, dei processi produttivi e dei prodotti,� Sicurezza nei luoghi di lavoro,� Analisi e prevenzione dei rischi tecnologici in aziende a rischio d’incidente rilevante e delle catastrofi ambientali.
per l’indirizzo civile
� Prevenzione incendi e sicurezza nei cantieri,� Tecniche di costruzione in aree sismiche,� Analisi e prevenzione dei rischi naturali.
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Laurea Magistrale In Ingegneria della Sicurezza Civil e e Industriale Percorso Comune Coorte – 2016/17
Manifesto degli Studi
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Insegnamenti obbligatori del primo annoCFU
DIRITTO E ASPETTI NORMATIVI SULLA SICUREZZA SUL LAV ORO 6
MEDICINA DEL LAVORO 6
SICUREZZA NEI CANTIERI 6
SICUREZZA NELL'INDUSTRIA MANUFATTURIERA 9
SCIENZA E TECNICA PER LA PREVENZIONE INCENDI 9
ANALISI DEL RISCHIO NELL'INDUSTRIA DI PROCESSO 9
INGEGNERIA DELLA SICUREZZA APPLICATA ALLE STRUTTURE 9
Abilità linguistiche
LINGUA INGLESE B2 (ABILITA' PRODUTTIVE) 3
Laurea Magistrale In Ingegneria della Sicurezza Civil e e Industriale curriculum Civile Coorte – 2016/17
Manifesto degli Studi
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Insegnamenti obbligatori del secondo annoCFU
ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOTECNICO 6 SEISMIC RISK ASSESSMENT 9 RISCHIO IDRAULICO 6 LABORATORIO DI SICUREZZA NEI CANTIERI 6
Insegnamenti a scelta dello studente (12 CFU)
LABORATORIO DI SCIENZA E TECNICA PER LA PREVENZIONE INCENDI 6GESTIONE DELLE EMERGENZE 6 GEOMATICS METHODOLOGIES APPLIED TO ENVIRONMENTAL RI SKS 6 GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI 6 SICUREZZA DEI SISTEMI DI CONVERSIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA 6 FATTORI UMANI NELLA SICUREZZA DEI SISTEMI DI TRASPOR TO 6 SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO 6 TECNICA URBANISTICA PER LA SICUREZZA 6 VALUTAZIONE ECONOMICA DEI PROGETTI PER LA SICUREZZA 6
ALTRE ATTIVITÀ TIROCINIO 9 PROVA FINALE 15
Laurea Magistrale In Ingegneria della Sicurezza Civil e e Industriale curriculum Industriale Coorte – 2016/17
Manifesto degli Studi
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Insegnamenti obbligatori del secondo annoAFFIDABILITA' E INTEGRITA' STRUTTURALE 6 SICUREZZA DEI SISTEMI ELETTRICI 9 SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTE E SICUREZZA 6
Insegnamenti opzionale del secondo anno (uno dei du e) SICUREZZA NEL TRASPORTO E NELLE INFRASTRUTTURE STRA TEGICHE 6 LABORATORIO DI SCIENZA E TECNICA PER LA PREVENZIONE INCENDI 6
Insegnamenti a scelta dello studente (12 CFU)
GESTIONE DELLE EMERGENZE 6 GEOMATICS METHODOLOGIES APPLIED TO ENVIRONMENTAL RI SKS 6 GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI 6 SICUREZZA DEI SISTEMI DI CONVERSIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA 6 FATTORI UMANI NELLA SICUREZZA DEI SISTEMI DI TRASPOR TO 6 SICUREZZA DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO 6 TECNICA URBANISTICA PER LA SICUREZZA 6 VALUTAZIONE ECONOMICA DEI PROGETTI PER LA SICUREZZA 6
ALTRE ATTIVITÀ TIROCINIO 9 PROVA FINALE 15
Tassi di OccupazioneVa inoltre evidenziato che i dati di soddisfazione a tre anni dei laureati magistrali della Classe LM26 - Ingegneria della Sicurezza sono particolarmente lusinghieri con un tasso di occupazione del 90,5% di cui 81,6 % a tempo indeterminato o autonomo, un guadagno mensile di 1700 € e un tasso di soddisfazione per l’efficacia della propria laurea per la situazione lavorativa del 73%.Tutti questi indicatori sono sensibilmente superiori a que lli medidelle LM in Ingegneria . (Fonte Alma Laurea)
Studi di settore relativo alle attività professionali delle Società diIngegneria evidenziano come molta della attività svolta, sia inambito civile che industriale, sia rivolta a problematiche di“Gestione della sicurezza (D.lgs.81/2008)”
Fonte : Suppl. n. 16 G. U. del 30-12-2013
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Incontri Parti Sociali
Tutte le Parti Sociali, incontrate durante la fase istruttoria della definizione dellaproposta hanno espresso il vivo interesse e apprezzamento per l’iniziativa
In particolare l’ Ordine Ingegneri di Padova, Confindustria Padova e il CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco insieme ai membri del Comitato Ordinatore hannodiscusso approfonditamente le esigenze formative e i contenuti dei corsi man manoche è stato sviluppato il syllabus.
Inoltre si è convenuto che le parti si riuniranno, con cadenza periodica, durante ilperiodo di sperimentazione successivo all’attivazione per avere un continuomonitoraggio del corso di studio
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
9 maggio 2016 stipula della convenzione tra Universi tà di Padova e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco«Sicurezza tema fondamentale dei nostri giorni. Aumenta la no stra offertadidattica» Prof. Rizzuto, Magnifico Rettore Università di Pa dova
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
Le problematiche di sicurezza e analisi del rischio in sistemi complessi richiedono laformazione di laureati che posseggano una preparazione di tipo interdisciplinare, nonchéuna solida conoscenza delle tecniche per la valutazione dei rischi.Tali figure sono sempre più richieste dal mondo del lavoro pu bblico e privato.
Accanto al titolo di studio di Laureato Magistrale per la Classe LM26 Ingegneria dellaSicurezza Civile e Industriale, il percorso formativo è delineato in modo tale chepossano essere acquisite anche le certificazioni professi onali di seguito indicateeventualmente attraverso la stipula di accordi di collabor azione con il CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco, Enti Territoriali e Ordini p rofessionali.
• Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
• Responsabile della Sicurezza nei cantieri
• Tecnico per la prevenzione incendi *
•* accreditato presso albo del Ministero degli Interni
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Conclusioni
� L’obiettivo finale è quello di sviluppare neo laureaticon una solida “cultura della sicurezza” unita aelevate conoscenze tecniche
�L’iniziativa può rivestire una notevole rilevanza nellaformazione di professionisti molto richiesti dalmercato del lavoro
� In questa ottica si andrebbe a colmare un vuotonell’offerta didattica di un Ateneo vasto emultidisciplinare come quello patavino
Ingegneria della sicurezzacivile e industriale
Grazie per l’attenzione
http://is.dii.unipd.it
Il rischio R viene definito viene definito come il prodotto fra una
frequenza di accadimento di un evento indesiderato (f) e l’entità del danno
stesso (M):
In base all’espressione un rischio può essere elevato quando si riferisce ad
eventi frequenti con conseguenze modeste, ma anche quando si riferisce
ad eventi rari ma con conseguenze catastrofiche.
Le due distinzioni sono importanti nella fase di riduzione dei rischi, infatti
è possibile limitare il rischio di eventi incidentali attuando misure
preventive, cioè riducendo la probabilità che un incidente si verifichi,
oppure applicando misure protettive, cioè mitigando le conseguenze.
CONCETTO DI RISCHIO