introduzione mq legame chimico 2012 7
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MECCANICA QUANTISTICA Ne esistono, sostanzialmente, due formulazioni,
entrambe sviluppate fra il 1925 ed il 1930 ed usate in particolare modo per i sistemi chimici
- Meccanica Matriciale :essenzialmente dovuta ad
Heisenberg basata sulla asssociazione fra osservabili fisiche e matrici
- Meccanica Ondulatoria :essenzialmente dovuta
a Schroedinger basata sulla associazione di ogni particella con una funzione donda
Si tratta di formulazioni equivalenti unificate da
Dirac (1930) in una forma assai simile alla meccanica matriciale
La trattazione di Dirac pi generale e pi potente della meccanica ondulatoria ma pi astratta Non seguiremo lo sviluppo storico della meccanica
quantistica perch la pratica attuale se ne discosta alquanto; tuttavia vi sono alcuni concetti chiave che sono meglio comprensibili in una prospettiva storica. Tra questi la natura
DUALISTICA dei sistemi fisici
ONDA PARTICELLA (materiale)
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Particelle ed onde Spettro di emissione del corpo nero Ogni corpo ad una determinata temperatura
emette luce ( radiazione) con una intensit che varia con la frequenza (distribuzione delle frequenze)
Questa distribuzione dipende dalla natura del materiale e della sua superficie ma ne indipendente al limite ideale di
CORPO NERO
un corpo nero assorbe piu di qualsiasi superficie un corpo nero emette piu di qualsiasi superficie
radiatore integrale
si chiama corpo nero perch un raggio luminoso che vi entri viene assorbito e riemesso tante volte (viene riflesso) e tutta la sua energia viene integralmente convertita in agitazione termica del materiale
la luce originariamente entrata non esiste piu
la cavit raggiunge lequilibrio termodinamico
la luce che esce dal corpo nero dipende in intensita e frequenza unicamente dalla sua temperatura
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lo spettro della radiazione emessa da un corpo nero ha questo aspetto
N.B. lo spostamento in max (max) con la temperatura va sotto il nome di legge di Wien ( Nobel 1911): max T = cost
Questo complesso di osservazioni non avevano spiegazione con le teorie classiche (Raleigh) che prevedevano un aumento senza limiti della intensita della luce emessa allaumentare della frequenza della stessa: catastrofe ultravioletta Nel 1900 Planck riusc a spiegare landamento
sperimentale di ( )fI = ammettendo, come Raleigh, che gli atomi del materiale della cavit oscillino e che sia la loro oscillazione a rendere possibile lassorbimento e la emissione di radiazione (si comportano come gli elettroni nelle antenne)
MA postulando anche che queste oscillazioni non possano avvenire per qualsiasi energia ma soltanto per multipli di unit discrete
Quanti ( dal latino quantum )
sJhhE = 34106.6
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se la distribuzione di Boltzmann si pu applicare al numero di questi quanti laumento catastrofico di intensit allaumentare di non ha pi luogo
La ragione qualitativa di ci che ad alte energie un quanto contiene tanta energia da rendere altamente improbabile la sua esistenza ( )( )kToioi enn / = viceversa nella teoria classica la energia dipende dalla ampiezza di oscillazione (non dalla frequenza)
Leffetto Fotoelettrico Emissione di elettroni da un metallo illuminato
1. Emissione istantanea 2. E cinetica dei fotoelettroni dipendente da
3. minima di fotoemissione Le osservazioni sperimentali non trovavano
spiegazioni con le teorie classiche
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INFATTI (secondo queste ultime)
1. ci deve essere un certo ritardo, cio un intervallo di tempo, durante il quale gli elettroni oscillando in sincrono con la perturbazione (la radiazione) assorbono man mano energia aumentando la ampiezza di oscillazione fino ad averne abbastanza da sfuggire
2. 3. - secondo lesperimento la energia concentrata in
piccole zone anzich essere distribuita su tutto il fronte donda; viceversa secondo Maxwell la energia dipende dallampiezza dellonda e non dalla sua frequenza
Einstein (1905) postul che la radiazione elettromagnetica consista di un fascio di particelle, FOTONI, tutte con la medesima velocit
18100.3 msc Ognuno di questi fotoni ha
una frequenza caratteristica una energia h=== 2
hhE
sJ = 341005.1h
Il fotone, con velocit c , deve seguire la teoria della relativit ed il suo momento p risulta:
( )214222 cmcpE +=
cch
cEp h===
Introducendo il numero donda c
k = kp h= lesistenza di questo momento
confermata dalleffetto COMPTON (1924)
0
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in definitiva
221 mvhE fotone +==
work function (minima energia necessaria
per uscire dal metallo) poich gli elettroni in un metallo hanno molte energie diverse alcuni necessitano di maggiore energia di altri ed mv2 la massima energia cinetica degli elettroni fotoemessi La natura Ondulatoria delle particelle De Broglie (1924),simmetricamente a quanto fatto
da Einstein per la luce, sugger di associare un comportamento ondulatorio al moto di una particella. Egli postul che ad una particella con momento lineare p sia associata una onda di lunghezza donda ed energia E
ph
k== 2 h=E kp h=
La natura ondulatoria del moto di particelle stata confermata sperimentalmente per
Elettroni 1927 - G.P.Thomson, Davisson, Germer He,H2, - 1931 -Esterman Frisch Stern Neutroni 1947 Fermi Marshall Zinn
immagini ottenute
per attraversamento di una lastra di Al
con
raggi X elettroni
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Vediamo ora un esperimento che illustra la natura
dualistica onda corpuscolo sia della luce che delle particelle materiali (per esempio gli elettroni)
Lesperimento con due fenditure (di YOUNG) Vediamolo nella versione originale di YOUNG
(1802); (usiamo una sorgente luminosa)
1
Fenditure
a Aperta b Chiusa
3
Fenditure a e b
alternativamente chiuse ed aperte
per met del tempo
2
Fenditure
a Chiusa b Aperta
4
Fenditure a e b
sempre Aperte
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Queste osservazioni sono spiegabili con la
interpretazione ondulatoria della luce e le sue propriet di interferenza
MA
linterferenza non si spiega con la luce costituita da fotoni
INFATTI
Se la luce costituita da fotoni ragionevole pensare che ogni fotone passi per la fenditura a oppure per quella b
Si pu confermare questa ipotesi con una sorgente molto debole (tale che un solo fotone per volta venga emesso) e due rivelatori vicino e dietro le fenditure a e b
I rivelatori registrano un fotone per a oppure per b e mai per entrambi simultaneamente
Met dei fotoni passano da a e met da b Tutto ci coerente con la interpretazione corpuscolare
Ci si domanda:
Come si possono influenzare vicendevolmente i fotoni che passano per fenditure diverse?
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Ripetiamo lesperimento con
fenditure a e b aperte un fotone per volta emesso dalla Sorgente con
frequenza tanto piccola (periodo tanto lungo) da escludere che i fotoni possano influenzarsi lun laltro
Si osserva la solita figura di interferenza
Usiamo ora uno schermo in grado di rivelare la posizione dei punti di arrivo dei fotoni Si osserva:
1. Ogni fotone colpisce lo schermo in un unico punto
2. La figura di interferenza si forma come conseguenza dellaccumularsi dei vari singoli impatti dei fotoni
Il comportamento di ogni singolo fotone non
prevedibile La frequenza (densit) degli impatti in ogni punto
dello schermo fornisce le bande di interferenza CIOE
La figura di interferenza ci fornisce la distribuzione di probabilit delle posizioni dei punti di arrivo dei fotoni
Linterferenza persiste con qualsiasi intensit di
luce
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nel caso dellesperimento 3 i fotoni che passano uno alla volta per a o per b danno origine, in modo statistico, alle figure IA e IB e, quindi, alleffetto complessivo IA + IB
MA
Se lasciamo a e b aperti con un rivelatore in a che ci dice se ciacun fotone passato da a o da b caso 5
NON si osserva la figura di interferenza ma la semplice IA + IB
latto di accertare da quale fenditura passa ogni fotone ha il medesimo effetto del chiudere laltra fenditura
IN SINTESI Se un fotone passa indisturbato attraverso le
fenditure mostra un comportamento ondulatorio e si osserva una figura di interferenza ( o di diffrazione con una sola fenditura). Ogni fotone colpisce lo schermo in un punto specifico, in accordo con la natura corpuscolare, e la figura che risulta dallarrivo di molti fotoni una distribuzione di probabilit
Se un fotone costretto a (oppure osservato) passare attraverso una specifica fenditura le figure di interferenza non vengono osservate ed il suo comportamento pi simile a quello di una particella
Esperimenti analoghi sono stati fatti con elettroni anzich fotoni
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Abbiamo visto una serie di osservazioni sperimentali non spiegabili compiutamente con la fisica classica
Una spinta decisiva allintroduzione di teorie di tipo quantistico venne dallosservazione che la luce viene emessa dagli atomi con uno spettro discreto
In particolare, per lIdrogeno vale la semplice relazione:
= 2
221
11nn
RH
Pi in generale vale il principio di Raleygh-Ritz
21 TT = Suggerisce che i livelli energetici
degli atomi assumano unicamente valori discreti
Bohr ne diede una spiegazione imponendo al momento angolare degli elettroni di assumere valori discreti
Vediamo ora un esperimento che mette in luce drammatici effetti quantistici ( e che stato, anche, il primo esperimento di natura non ottica a mostrarli)
RH = 109700 cm-1 costante di Rydberg n1,n2 numeri interi
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Lesperimento di Stern e Gerlach
- con atomi di Ag (paramagnetici) lenergia potenziale
BXMVrr=
- a causa della forma dei poli del magnete il campo magnetico B
r varia lungo x sicch
XBM
XV
=
= cosFx
angolo fra il momento magnetico dellatomo di Argento e lasse x
Secondo la meccanica classica ci si sarebbe aspettati un deposito continuo con limiti estremi per = 0 e = 180 dovuto alla orientazione casuale con la quale gli atomi di Argento effondono dalla fornace
Quello che si osserva sono due depositi distinti a
= 0 e = 180 senza traiettorie intermedie
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questo esperimento mostra che: 1. Anche se i momenti magnetici degli atomi sono
orientati a caso nel momento della effusione essi sono trovati essere soltanto paralleli o antiparalleli
2. Le orientazioni possibili sono quantizzate, nel senso che soltanto alcuni valori sono osservati
3. Latto della misura influenza il risultato della misura stessa (la direzione di quantizzazione determinata dalla direzione del campo magnetico)
Varianti di questo esperimento mettono in luce altri effetti di natura quantistica
SCHEMATICAMENTE
a) Un deposito E quello che ci si aspetta: il primo Filtro ha selezionato le orientazioni parallele
ad x ed il secondo non ha alcun effetto
b) Due depositi Anche qui accade cio che che ci si aspetta: il primo Filtro che agisce lungo x non ha
effetto su quanto fa il secondo che opera lungo y
c) Due depositi Non e quanto ci si aspetta: il primo magnete non ha operato come un filtro infatti le due
orientazioni lungo x sono ricomparse come conseguenza dellaver agito con il magnete lungo y
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Il passaggio degli atomi attraverso il secondo magnete ha distrutto la informazione del primo magnete
Abbiamo visto che per interpretare pienamente la natura della materia utile considerare anche la sua natura ondulatoria. Vediamo, allora, alcune caratteristiche del moto delle onde
MOTO DELLE ONDE
Onda Piana
( )
xxAx 2cos2cos ==
( ) ( )[ ] ( )[ ]txxxtx v== 202 coscos, vvelocit ==v
frequenza
( ) ( )
== txtvxtx 2cos2cos,
2=k numero donda ( vettore donda ) 2= velocit angolare
( ) ( )txktx = cos, fase
k=fasev ( velocit di fase )
( ) costcost+=
=tkx
txk
londa si muove verso x crescenti con velocita costante /k
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Abbiamo usato la funzione coseno ma si possono usare
( ) ( )txksentx = , ( ) ( ) ( )txkBsentxkAtx += cos,
In generale ( ) ( ) ( )txksenitxktx += cos,
seniei += cos ( ) ( )[ ]txkitx = exp, ( ) ( )[ ]txkitx = exp,
( ) ( )oxxktxktkx +=+=+ v ( ) ( )[ ]txkitx += exp,
( ) ( )[ ]txkitx += exp, Onda Composta E la sovrapposizione ( la somma ) di un certo
numero di onde piane
( ) ( )[ ] =j
jjj txkiAtx exp, dove ogni onda j ha la sua velocit di fase jjfase k=v
per esempio consideriamo una onda composta da due ( )[ ]txki 111 exp = ( )[ ]txki 222 exp =
onda che si muove verso x positive ( verso DESTRA )
onda che si muove verso x negative ( verso SINISTRA )
( ) 21, += tx
questa la rappresentazione in serie di Fourier
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La rappresentazione della parte reale di 21 + ha
questo aspetto:
Il profilo (inviluppo) della onda si muove verso
DESTRA con
velocit di gruppo k
= gv dove
21 =
21 kkk =
(x,t)
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Onda Stazionaria Quando
( ) ( )[ ] ( )( )( )tsenitkxekx
eee
eetx
kkk
ti
tiikxikx
tkxitkxi
==
+=+=
====
+
coscos2cos2
,21
21
f(x) g(t)
quindi indipendentemente da t
( ) 0cosper 0, == kxtx
......,23,2 =kx
i nodi non dipendono dal tempo
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Sovrapposizione di Onde (Stazionarie) consideriamo la somma, con coefficienti qualsiasi
di due onde stazionarie:
)21
22113
cc
cc
=
+=
caso questo in ( aspetto questocon necomposizio una ha si
t 1 2 3 si intuisce, quindi, come onde anche molto
complesse possano essere descritte come combinazioni lineari di onde piu semplici
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Pacchetto di Onde Si tratta della sovrapposizione di tante onde piane
(uno spettro continuo) con lunghezze donda (frequenze, numeri donda k) in un campo ristretto di valori
qualitativamente laspetto dello INVILUPPO il
seguente La dimensione di questo inviluppo (cio del
pacchetto) inversamente proporzionale allintervallo di numeri donda usato per le onde costituenti
Per localizzare bene il pacchetto di onde necessario
impiegare uno spettro ampio di onde piane, il che implica una grande incertezza nei numeri donda
Complessivamente, la visione che si deve avere
della onda associata al movimento di una particella materiale schematizzabile come segue:
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E ben definita ( o ben definita) E non ben definita ( un intervallo di o )
una unica onda piana di momento
h=p un inviluppo di onde piane
non sappiamo dove sia la particella sappiamo abbastanza bene dove sia la particella
rimane da notare che la velocit di gruppo di
questo pacchetto di onde corrisponde alla velocit classica
Interpretazione fisica dellonda associata al moto di una particella
Negli esperimenti con doppia fenditura ( alla
YOUNG) le immagini osservate sono dovute allaccumularsi (sia con fotoni che con elettroni) di impatti singoli
La posizione dellimpatto di ogni singola particella non pu essere predetta mentre lo leffetto cumulativo Linterpretazione degli esperimenti suggerisce di considerare
NON Traiettorie specifiche MA Distribuzioni di probabilit (delle
traiettorie) degli impatti
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Definiamo la Densit di Probabilit ( )xP
( )dxxP Probabilit che una particella colpisca lo schermo fra x ed dxx +
Rivediamo lesperimento di Young Immaginiamo che il moto della particella sia
rappresentato da una funzione donda
POSTULIAMO CHE ( ) *2 ==xP La particella che passa per a descritta dalla a
La particella che passa per b descritta dalla b ( ) ( ) ( )xxx ba += anche questo postulato
perch la particella non si divide in entit pi piccole
caso 1 a Aperta b
Chiusa caso 2 a Chiusa b
Aperta caso 3 a Aperte e b
Chiuse per meta tempo
- la funzione improvvisamente diventa ( collassa a ) a
- Pa = a2
- collassa a b - Pb = b2
Pa +Pb = a2 + b2
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caso 4 a sempre b Aperte
caso 5 a sempre b
Aperte rivelatore in a
DA NOTARE CHE Linterpretazione statistica del significato della
funzione donda stata postulata da Born (1926) Il concetto che la contiene tutte le informazioni
sullo stato di moto che rappresenta e collassa a stati diversi in una osservazione sperimentale dovuto ad Heisenberg (1927)
Tutto ci fa parte della cosiddetta
Interpretazione di Copenhagen
della Meccanica Quantistica
Questa interpretazione controversa ma, poich in accordo con tutte le osservazioni sperimentali di
nostro interesse, quella che useremo
Pab = = 2 = a + b2 = = a2 + b2 + a*b + ab* IA IB IAB termine dinterferenza
La fase di a viene modificata in modo casuale dalla misura in a e, quindi, viene modificato (annullato) il termine di interferenza
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Plausibilit della equazione di Schrdinger Consideriamo un flusso uniforme di particelle
libere che si muove nel vuoto nella direzione x
questo significa che Il potenziale a cui sono sottoposte 0V = La funzione donda che ne rappresenta una
( ) ( )[ ]tkxitx = exp, Ricordando che kpE hh ==
( ) ( )[ ]Etpxitx = h/exp, Lenergia totale mpTVTE 2/2==+=
per semplice sostituzione
mp
xmE
ti
22
2
2
22=
= hh
2
22
2 xmti
= hh T
ti
)h =
DA NOTARE Non una derivazione. Per esempio dovremmo
ammettere che valga anche quando 0V Qui compare la derivata prima rispetto al tempo
mentre la eq. delle onde classica
2
2
2
2
v1
tx fase =
Abbiamo associato le relazioni:
mp2
2 2
22
2 xm h
ti
h E
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FONDAMENTI DELLA MECCANICA QUANTISTICA
Prima delle leggi ( Postulati) vediamo i concetti 1) Variabili dinamiche 2) Funzione donda o di stato 3) Operatori
Variabile Dinamica
Si tratta di una qualsiasi variabile che definisce il moto di una particella
posizione, velocit, quantit di moto, energia cinetica, momento angolare, ecc. (il tempo nella formulazione che seguiamo un
parametro)
Si tratta delle medesime proprieta della meccanica classica
Vedremo in seguito che compariranno anche nuove proprieta che non hanno corrispondenza in meccanica classica ( SPIN )
La funzione donda Nella formulazione che stiamo seguendo (Meccanica
Ondulatoria) concetto centrale Nellinterpretazione statistica di Born:
( )( ) dtzyxzyxzyx
dzdydxdzdydxtzyxzyxzyx
nnn
nnnnnn2
222111
1112
222111
,,,,...,,,,,,
...,,,,...,,,,,,
Dove = valore assoluto
( ) positivo e reale2/1 =
-
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NoSI
2 d la probabilit che al tempo t si abbia che
particella 1 in x1 x1+dx1 particella 1 in y1 y1+dy1 particella n in zn zn+dzn
Questo significato fisico della impone che le funzioni
donda accettabili siano
a buon comportamento well behaved
la probabilit deve essere definita senza ambiguit
1) ad un sol valore sen(x) SI
dato x f(x) unico arcsen(x) NO 2) continua con derivata prima continua
lim f(x) = f(a) ( a meno di eccezioni ) xa
3) finita nel senso di
quadrato integrabile
numero finito lintegrale del quadrato del valore assoluto della funzione deve essere finito
Ndd = = 2*
-
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NOdxxx
SIdxedxeee xxxx
===
42
21
22
2
2
2
2
2
attenzione: il campo di definizione della funzione
importante
+=
=
xxsee
xsee
ix
ix
NO
20
SI
La condizione di quadrato integrabile consente la NORMALIZZAZIONE
la particella deve essere da qualche parte
la probabilit su tutto lo spazio deve essere 1
la probabilit relativa (integrale finito ) deve poter essere ricondotta alla probabilit assoluta ( 0 1 )
la normalizzazione la divisione per 2/1N
= 12/12/1*
dNN
Si pu dimostrare che, una volta normalizzata, la rimane normalizzata col passare del tempo
= dN * non dipende dal tempo
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Non tutte le funzioni donda possono essere normalizzate 2 la densit di prob. relativa
21
2
21
2
bb
aa
dx
dx
per esempio: ( ) ( ) h/Etpxiet,x = Operatori Si tratta di entit matematiche che trasformano una
funzione f in unaltra funzione g
fg =
hgf == ( )ff
f
ff
2
+=+
=
lordine di applicazione degli operatori importante:
(moltiplicare per) (elevare a) f
(elevare a) (moltiplicare per) f per esempio:
424
4
===
==fffff
Gli operatori e non commutano
la probabilit che sia in a1 a2 rispetto a quella che sia in b1 b2 b
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E, quindi, importante loperatore composto
( )[ ]
,
Se 1 == e il reciproco di = -1
gffg 1 == Un operatore LINEARE se [ ]
fkfkgfgf
=+=+
Valgono alcune proprieta ( )( )
[ ] [ ] [ ][ ] [ ] [ ]( ) ( )
,,,
,,,
=
+=+=
+=++=+
COMMUTATORE
e una entit centrale a tutto lo sviluppo della meccanica quantistica
d/dx e lineare exp non sono lineari
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Autofunzioni ed Autovalori In generale
fg = dove g ed f sono = linearmente indipendenti ( )dipendenti elinearment0...2211 =+++ nn fcfcfc quando per una particolare funzione f1
111 faf = autofunzione di
autovalore corrispondente (numero complesso)
N.B.: in questo caso g = a1f1 ed f1 sono lin. dipendenti c1f1 + c2f2 =0 -1g + a1f1 = -a1f1 + a1f1 = 0 Di norma esistono molte autofunzioni di un operatore
iii a =
Il sistema descritto da una di queste i in un AUTOSTATO per loperatore
Vi possono essere pi autofunzioni con il medesimo
autovalore
si ha DEGENERAZIONE per esempio: pi autofunzioni con la medesima energia
totale pi stati di moto con la stessa energia
ogni autofunzione di unica nel senso di essere linearmente indipendente dalle altre
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Le autofunzioni possono essere infinite e costituire un insieme continuo oppure discreto
Prodotto Scalare ed Ortogonalit
La definizione di prodotto scalare :
( ) ( ) ( ) ( )( ) ( )
+
20 0 0 2*
**
sin,,,,
,,,,
dddrrrr
dxdydzzyxzyxdxxx
in forma pi compatta d*
oppure usando la NOTAZIONE di DIRAC
bra(c)ket
d* si possono immaginare queste corrispondenze
( a sinistra della barretta: complesso coniugato) *=
quindi e anche REALE
kxkx keedxd = nxnnx
dxd sinsin 22
2=
= *kk
= kk
*=
-
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Due funzioni sono ortogonali se
0= oppure se, per un insieme (set) di autofunzioni di un operatore jiglituttiperji = 0
Se poi sono anche normalizzate sono ortonormali quando
=
===jiper
jiper
ij
ijijji 0
1
Aggiunto di un operatore
Laggiunto di un operatore lineare quelloperatore
+ per il quale (per ogni e )
===
+
+
+
Operatori Hermitiani Un operatore Hermitiano se + = (cio
autoaggiunto)
== quindi
allinterno di un integrale un operatore hermitiano opera indifferentemente a destra od a sinistra
ij delta di Kronecker
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Alternativamente si puo definire un operatore come
Hermitiano se per un insieme di funzioni i:
( )
dd jiij
jiij
ijjiij
=
===
**
*
*
LHermitianit di un operatore una propriet delloperatore stesso, delle funzioni e del campo di integrazione
Vediamo qualche esempio
per = d/dx dovrebbe valere che =
cioe
= dxddxd dxdx dx
ddxd = **
Invece integrando per parti il primo membro, si ha:
[ ] === + dxddxddxddxd dxdx ***
la cosiddetta regola del turn over
0
-
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ancora per esempio
( ) [ ] ( )=
===
+dxd
dxd
dxd
dxd
dxd
idxi
dxiidxii
hh
hhhh*
***
anticipiamo ora che tutti gli operatori utili della
meccanica quantistica posseggono entrambe queste caratteristiche:
sono Lineari ed Hermitiani
se per e lineari ed hermitiani vale che [ , ]=0
(cio commutano )
allora anche il loro prodotto
lineare ed hermitiano
dxd
idxdi hh ==per
0
-
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POSTULATI
I Postulato Lo stato di un sistema fisico definito da una funzione d onda delle coordinate e del tempo. Tutte le informazioni sullo stato del sistema sono contenute in questa funzione
Esiste una (qr ,t ) che deve essere : - ad un sol valore - continua - quadrato
integrabile
Di norma assumeremo che la sia
normalizzata
1= La denominazione vettore di stato ci
introduce allo Spazio di Hilbert e notazione di Dirac
Si tratta di uno schema concettuale alternativo per le funzioni donda quantomeccaniche
Funzione di Stato Funzione donda Vettore di Stato
-
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In analogia allo spazio cartesiano definito da 3 vettori ortogonali
un insieme di funzioni ortogonali (ortonormali) possono essere considerate come i vettori di base di uno spazio vettoriale (di Hilbert)
nella notazione di Dirac i vettori base dello spazio di
Hilbert sono chiamati Kets
ioppurekets i alcune caratteristiche:
- ii ck = e un nuovo ket nella stessa direzione ma di grandezza diversa
- quando un operatore agisce su di un ket il
risultato e un altro ket iii ==
Poich le i sono funzioni complesse lo spazio dei Ket
complesso e si introducono i complessi coniugati (trasposti) "Bra
ioppurebra i
N.B. ++
+
==
iiii
iii
e
infatti
ket del aggiuntol'
-
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Rivediamo il prodotto scalare
Prodotto interno
un numero reale positivo in analogia al prodotto di un numero complesso per il suo complesso coniugato
Il prodotto scalare di un Bra viene scritto
ijij oppure ijij Aij oppure oppure
II Postulato
Ad ogni osservabile fisica associato un operatore lineare ed Hermitiano
In generale ad ogni funzione classica della posizione e
del momento ( )prA rr,=
corrisponde un operatore lineare Hermitiano ( ) hr irA , Siamo usando la cosiddetta
rappresentazione delle posizioni
-
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xip
xx
x
h
Esiste anche la
rappresentazione dei momenti
+
xx
x
ppp
ix h
Vediamo il dettaglio delle regole
Alle variabili dinamiche classiche vengono associati
degli operatori mediante
regole postulate
Variabile
Operatore
x x y y z z px
xi
xi =
hh py
yi
yi =
hh pz
zi
zi =
hh Questi operatori vengono usati nelle espressioni
classiche
tutti Hermitiani
-
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( )( )2
222
22
xxi
xip
xxxx
x =
=hhh
Energia Cinetica ( ) ( )
==
+
+=
++=++==
m2m2zyxm2T
pppm21vvvm
21TE
22
2
2
2
2
2
2
22
2z
2y
2x
2z
2y
2xcin
hhh
Nabla quadro
Energia Potenziale ( )
( )
==
=
221cost
fisico problema dal dipende
,,,,,
kxV
VV
zyxVtzyxV
VEpot
VV =)
Energia totale
TVTVEEHE
TVEEE
cinpottotale
cinpottotale
+=+=+==+=+=
lineare ed Hermitiano Momento Angolare
momento angolare classico prLM rrrr ==
Rotatore Rigido
Oscillatore Armonico
-
fm - 16
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zyx pppzyxkji
pr
rrrrr
( ) ( ) ( )xyzxyz ypxpkxpzpjzpypiL ++= rrrr xL yL zL
+
+
=x
yy
xz
xx
zy
zz
yiL h
xL yL zL
III Postulato In un sistema gli unici valori che una variabile dinamica pu assumere sono gli autovalori dell operatore corrispondente
iaia
a
i
iii
iii
==
=
cinetica energia della valorii sono T dove T T iiii =
In altri termini - Se il sistema in un autostato delloperatore ogni singola misura della variabile dinamica corrispondente ci fornir come risultato esattamente uno degli autovalori
operatore associato alla variabile dinamica, per esempio:
-
fm - 17
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- Se il sistema non in un autostato, ma descritto da una generica , ogni volta che si fa una misura esso finisce in uno degli autostati
per citare Dirac
Una misura fa sempre saltare il sistema in un autostato della variabile dinamica che si misura
IV Postulato
Il valore medio di una serie di misure della variabile su di un insieme di sistemi ciascuno dei quali esattamente nel medesimo stato fornito dalla relazione
da ===
N.B. altre denominazioni: valore atteso
attendibile di aspettazione
per esempio:
+=+=
====
Vm
Vm
E
pppxxx
xxx
22
22
22
hh
Da notare che pu non essere autofunzione di
-
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Da notare che ogni singola misura fornir come
risultato uno degli autovalori ai delloperatore per esempio:
10243 4321 aaaa +++=
naturalmente perch il valore di sia attendibile il numero di misure deve essere grande
V Postulato la dipendenza temporale della funzione di stato fornita dallequazione differenziale
tiH
= h Equazione di Schroedinger dipendente
dal tempo
Per una particella
( )t
itzyxVm
=
+ hh ,,,2
22
Altri Postulati
vedremo che saranno necessari ulteriori postulati per trattare lo
SPIN
-
fm - 19
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Per il momento vediamo una serie di conseguenze ( dimostrabili) di questi postulati che chiameremo corollari
corollario 1 Le quantit misurabili sono numeri reali corollario 2a Le autofunzioni m e n delloperatore con
autovalori am ed an ( cio con autovalori diversi) sono ortogonali
2b Due autofunzioni degeneri di un operatore (cio con il medesimo autovalore) possono essere combinate linearmente per realizzare funzioni ortogonali ed ancora autofunzioni delloperatore (questa propriet discende dalla linearit degli operatori di interesse in meccanica quantistica)
corollario 3 Se lenergia potenziale di un sistema non dipende esplicitamente dal tempo la densit di probabilit non dipende dal tempo e lenergia totale ricavabile dallequazione ( ) ( )nEnH 33 = Equazione di Schroedinger indipendente dal tempo
Di questultimo vediamone il perch per una particella
-
fm - 20
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Per risolvere lequazione di Schroedinger dipendente
dal tempo =t
H h i supponiamo che la funzione
donda complessiva sia esprimibile come: ( ) ( ) ( )tzyxtzyxf = ,,,,,
ft
f = h i H
=t
h i H
=t
h i H
dividendo per
= t1 i H1 h
sono funzione di variabili indipendenti f ( coordinate ) = f ( tempo )
== t1 i costante H1 h
E
= E H t iE dd h=
Equazione di Schroedinger indipendente dal tempo ( Stato Stazionario )
stiamo cercando di separare le variabili
-
fm - 21
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Vediamo la dipendenza temporale
( ) tiEt
iE
AeAet
dtiEd
hh
h==
=
Complessivamente
( ) ( ) ( ) tiE
Aezyxtzyxf h== ,,,,
f2=ff*= * non dipende dal tempo Pi in generale
( ) ( ) ==
i
tiiE
ii
iii
ezyxctzyxf
EH
h,,,,,
tutte le soluzioni sono esprimibili come somma di stati stazionari
Il tutto pu essere cos rappresentato
- tenendo conto che
h
hhh
/ E con ..ecc. :tra oscilla
i=
=
111
sincos
i,,,-i,-
tEitEe iitiiE
- la funzione donda oscilla da ampiezze positive ad ampiezze negative ecc. con frequenza proporzionale allEnergia
A=1 per avere normalizzata A inglobato nella costante di normalizzazione di (x,y,z)
ci costanti arbitrarie complesse
Re
Imm
-
fm - 22
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se immaginiamo di osservare la sola parte reale, nel caso di uno stato stazionario, la onda oscilla nel tempo senza spostarsi nello spazio
.. Corollario 4 E possibile conoscere
contemporaneamente e con precisione i valori di due variabili dinamiche soltanto se gli operatori corrispondenti commutano
INFATTI
Se entrambe le variabili devono essere note con precisione deve esistere una funzione di stato per la quale
==== abaaa ) ==== babbb
QUINDI
[ ] ,0 ===
VICEVERSA abbiamo gi visto che non tutti gli operatori della quantomeccanica commutano
=x
xpx x i- h
=
=x
xiixx
ixpx - - - hhh )(
-
fm - 23
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= hixppx xx )( [ ] hipx x =, tutto ci differisce dalla meccanica classica si parla di
Grandezze CONIUGATE (variabili) NON CONIUGATE
A tutto ci legato il
Principio di indeterminazione di Heisenberg
Per un sistema in uno stato arbitrario le generiche osservabili fisiche e non possono essere determinate simultaneamente con precisione se e non commutano
Una misura della imprecisione di e la varianza dei risultati a e b
Si pu dimostrare che
[ ][ ]
,21
,21
21
ba
ba
ba
Se e commutano si possono conoscere con precisione entrambe le variabili
Se e non commutano non si pu scendere al di sotto del limite precedente
il commutatore di x e xp vale hi
-
fm - 24
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per x e xp)
( )
2
221
21 2/1
h
hhhh
==
xpx
xpx iii
Poich sempre possibile conoscere con precisione una delle variabili, laltra determinata nei limiti indicati
Vediamo le propriet di commutazione e,quindi,le
eventuali limitazioni nella misura dei momenti angolari
=y
zz
yiLx h
=z
xx
ziLy h
=x
yy
xiLz h
quanto vale il commutatore di xL ed yL ?
+
+=
=
=
zyxz
xyz
zxy
xzyz
xy
zx
xz
yz
zyLL yx
222
2
222
2
h
h
+
+
=
zyxz
yx
zxy
xyz
xzyzLL xy
2
2
222
22 h
zxyyx Liyx
xyLLLL 2 hh =
=
-
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generalizzando
xyzzy LiLLLL h=
yzxxz LiLLLL h= Invece per il Momento angolare totale
22222 LLLLL zyx =++= 0 22 xx LLLL
in conclusione possibile conoscere il momento angolare totale ed
una delle componenti non possibile conoscere il momento angolare totale e
due componenti Esiste anche una limitazione relativa alla energia ed al
tempo che,peraltro, di natura diversa. Per vederla sarebbe necessario affrontare il problema di
come varia nel tempo il valore di aspettazione
e la conseguente Indeterminazione Energia-Tempo Il tempo non una variabile simile a
posizione,momento,energia: un Parametro
- nella nostra rappresentazione (quella di Schroedinger) non esiste un operatore tempo
- la incertezza in tempo non esprimibile come un intervallo dei valori di aspettazione
-
fm - 26
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- per una generica variabile cui sia associato loperatore
si puo dimostrare che
2htE lintervallo di tempo nel quale il valore di aspettazione di cambia di una quantit pari alla sua deviazione standard
lincertezza sullenergia dipende dalla natura della variabile associata a . Se cambia poco nel tempo lincertezza su E sar piccola e viceversa
il tutto puo, piu semplicemente, essere espresso
dicendo che se t il tempo di vita di un determinato stato di un sistema allora la indeterminazione della energia di questo stato tale che
2htE
in linea di principio, per uno stato stazionario =t e la energia nota con esattezza
Il caso di maggior interesse quello della Spettroscopia nella quale si misura una differenza di energia corrispondente ad una frequenza
hE = 2/h= thtE
4/1t In pratica t dipende dal tempo di permanenza nello
stato eccitato ( 10-8 10-10 s )
113~197 1031031010 cms
-
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Corollario 5 Le autofunzioni di ogni operatore quantomeccanico corrispondente ad una variabile osservabile costituiscono un insieme completo e ortonormale.
Cosa un insieme di funzioni completo? Per quanto ci serve sufficiente la definizione: Una serie di funzioni ,..., 21 con determinati requisiti completa se una generica funzione f con gli stessi requisiti esprimibile come
=i
iicf
CONSEGUENZE: ogni combinazione lineare di un insieme di
autofunzioni degeneri ancora una autofunzione con il medesimo autovalore
Il corollario ci consente di dedurre leffetto di un
operatore su di una funzione che non una delle sue autofunzioni
Indaghiamo meglio sulla natura del valore di aspettazione di un operatore
lo stato del sistema descritto da una
ha un insieme completo e ortogonale di autofunzioni i
La funzione f pu essere espansa in termini delle funzioni i
sistema fisico
normalizzata non autofunzione di un operatore
-
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Dal corollario si ha che =i
iic ed il valore di aspettazione della variabile associata ad
==
===
==
i jijjji
i jjijji
i jjjiji
i jjiji
jjj
iii
accacc
acccc
cca
== i
iii
iii acacca2
- Ogni singola misura della variabile
corrispondente allo operatore fornir uno degli autovalori ia
- Il valore medio delle misure una media pesata sui ii cc
* degli autovalori ai
- Ogni 2ic la probabilit che venga misurato il corrispondente autovalore ia
- 2ic la probabilit che il sistema venga trovato in uno stato descritto dalla funzione i
Peraltro
jiji
ii
iijj
ii
ccc
c
====
: infatti
Tutto ci pu essere considerato come: - Lespansione della nelle autofunzioni i - Lo stato come SOVRAPPOSIZIONE degli
AUTOSTATI i (uno stato scomposto nei vettori componenti che sono stati puri)
-
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Corollario 6 Se due operatori e hanno un insieme completo di
autofunzioni simultanee allora i due operatori commutano
Se due operatori e commutano possiamo trovare un insieme completo di funzioni che sono autofunzioni simultaneamente di entrambi gli operatori
Principio di corrispondenza di Bohr una delle forme in cui puo essere espresso :
Per h che tende a zero, cio per dimensioni macroscopiche del sistema in esame, i risultati della trattazione quantomeccanica tendono a divenire uguali a quelli della analisi classica
(naturalmente rimane vero che poich h non , in realta, una variabile i risultati classici e quantistici sono diversi)
alternativamente ( per esempio): Un pacchetto donde ben definito si muove in accordo alle leggi di meccanica classica della particella che rappresenta
INFATTI secondo il teorema di Ehrenfest
dtxd
mp = FdxVd
dtpd ==
si tratta della generalizzazione quantomeccanica delle espressioni classiche del moto; cio, i valori di
aspettazione di F ed dtVd ,p seguono le leggi classiche:
Newton di e amFdt
xdmp ==
-
fm - 30
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Un breve approfondimento sui bra e ket ce rappresentano il medesimo stato fisico
(per postulato) in termini di vettori questo significa che ne conta soltanto lorientazione e non la lunghezza
i un membro dello spazio duale dei bra
corrisponde al ket i i*c il bra duale di ic gli operatori agiscono sui bra da destra e si
genera un altro bra in generale non corrisponde a
SE corrisponde a +
ed + sono luno laggiunto dellaltro SE
= + hermitiano ed autoaggiunto
ed non hanno senso (non sono leciti) ( ) ( ) il prodotto scalare interno esiste anche il Prodotto esterno che un operatore che quando opera sulla la trasforma in una funzione (un ket)
proporzionale alla infatti
= = tetancos
-
fm - 31
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un particolare prodotto esterno loperatore di
proiezione iii P= quando applicato ad una :
ii il risultato un ket proporzionale a i
cio loperatore iP ha proiettato in i
nel caso dellespansione di una in un set di funzioni ortonormali i sappiamo che:
= i
iic
e che = iic
quindi =
iii =
iii
poich poi la arbitraria ne consegue che 1=
iii
relazione di completezza
perch legata al criterio di completezza la relazione precedente puo essere inserita in una
equazione in qualsiasi punto della medesima: per esempio
1
1
22 ===
=
==
ii
iii
ii
iii
c
-
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PARTICELLA NELLA SCATOLA
Iniziamo ad affrontare i sistemi modello che sono utili in Chimica (e per i quali si riesce a risolvere la equazione di Schroedinger) con un modello adatto ai GAS IDEALI
- particelle puntiformi - nessuna interazione fra le particelle
0=
TdVdU
- soltanto energia cinetica
in una dimensione
esplicitiamo le condizioni di un sistema fisico nel quale una particella di massa m confinata in una buca di potenziale di profondit infinita
V(x) ha questo aspetto
( ) axxV = 00
( )ax
xxV
>
=
Quello che abbiamo visto non altro che un caso particolare del Metodo Variazionale
valore di aspettazione dellenergia
-
Universit di Roma La Sapienza he-4
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Metodo Variazionale Il teorema Variazionale asserisce che:
Se una funzione a buon comportamento che soddisfa alle condizioni al contorno del problema di interesse il valore di aspettazione di H calcolato con la soddisfa la disuguaglianza 0 EHEprova = dove 0E la energia vera dello stato fondamentale
Vediamo perch:
0 00 == EHIEEprova
espandiamo la nelle autofunzioni di H
(per le quali iii EH = ) = iic = iic
( )( ) 0
02
0*
0*
=
==
EEc
EEccEHccI
ii
ijiij jijiij ji
0 0
-
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Qualunque sia la funzione di prova provaE non mai minore di 0E
Il metodo si presta ad essere usato con parametri
da ottimizzare minimizzando E
Si esegue la cosiddetta ottimizzazione variazionale
per esempio con ( ) ( ) ( )21112,1 1121 HsHsss ==
dove ( ) rZHs eZa rZaZ =
=*23*
210
1*23
0
*
2111exp1
( Z un parametro )
provaEZZZ =
*
1652*2
==
165*20
*ZZ
ZE
VeEZZE h 49.778477.21627
165
1627 22*
==
=
=
=
il termine con Z deriva dall Hamiltoniano mentre quelli con Z * hanno origine dalla funzione donda
-
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Notiamo che: ZZ
-
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Alcune osservazioni sul Metodo Variazionale Le Energie convergono verso il valor vero pi
rapidamente di quanto facciano le funzioni donda
- anche con funzioni donda scadenti si possono avere Energie buone
peraltro - A parte lenergia, altre grandezze ( per esempio il
momento di dipolo) possono essere scadenti come le
La dimostrazione che abbiamo visto si riferisce alla
stima della energia del livello fondamentale 0E come limite inferiore della provaE
provaE limite superiore della veraE0 Esistono altri metodi di tipo genericamente
variazionale che forniscono un limite inferiore In casi particolari ( e con difficolt ) il metodo
variazionale pu essere esteso anche alla stima dei livelli eccitati
Un importante caso particolare quello delle
funzioni di prova che sono combinazioni lineari di un insieme non completo di adatte funzioni donda
Sovrapposizione di stati variazionale lineare
lo vediamo in seguito
-
Universit di Roma La Sapienza he-8
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Unalternativa per affrontare problemi non risolubili esattamente la Teoria delle Perturbazioni Ne vediamo la forma applicabile a sistemi non
dipendenti dal tempo Supponiamo che per un qualche sistema si sia in
grado di risolvere la eq. di Schroedinger
0000 iii EH =
Supponiamo che per un qualche sistema (che quello di nostro interesse) non si sia capaci di risolvere la eq. di Schroedinger. ma lHamiltoniano di questo sistema sia simile ed esprimibile con
PHHH 0 +=
Questa la PERTURBAZIONE
Lipotesi che questo termine
sia piccolo
autofunzioni noteed
autovalori noti
-
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Il nostro scopo quello di mettere in relazione
autovalori autovalori e e autofunzioni autofunzioni del del Sistema non Sistema perturbato perturbato
Immaginiamo di applicare la perturbazione in modo graduale s da avere una variazione continua dallo stato perturbato a quello non perturbato
matematicamente
PHHH 0 += 0 1
...33221 +++ HHH
Se il tutto funziona le i soluzioni di iii EH =
sono simili alle 0i e le iE alle 0iE
Gli stati i e
0i dovrebbero essere correlati nel
senso che per ( )10 il sistema descritto da 0i finisce in i
-
Universit di Roma La Sapienza he-10
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Si possono esprimere le autofunzioni i e gli
autovalori iE in serie di potenze del parametro
2210 HHHH ++=
2210
2210
iiii
iiii
EEEE
++=
++=
una sorta di etichetta per tenere
conto del livello della approssimazione
non ha un vero significato fisico ed alla fine viene posto uguale ad 1
- Correzioni lineari in sono del I ordine quadratiche in sono del II ordine
(sperabilmente minori) Procedendo nella elaborazione della teoria si
ottengono una serie di relazioni per i vari ordini di perturbazione che andranno usati per ricavare la Energia e la Funzione donda che ci interessa sommando i contributi
....
.....210
210
+++=
+++=
iiii
iiii EEEE
Ordine Zero
0000 iii EH =
non ci dice nulla di nuovo
la eq. di Schroedinger per il sistema noto approssimazione di ordine zero
-
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I Ordine Autovalori
10101 iiiii HHE ==
Questa relazione va cosi interpretata:
la correzione di energia al I ordine il valore medio della perturbazione del I ordine sullo stato non perturbato
I Ordine - Autofunzioni
00
0101011
ticoefficien i dove
ji
ijji
ijjjii EE
Hcc
==
e, quindi, complessivamente:
=
ijj
ji
iji EE
H0
00
0101
La perturbazione modifica la funzione donda
sovrapponendo le altre funzioni donda di ordine zero
Lentit di ogni coefficiente della sovrapposizione
dipende da:
1. Lelemento di matrice della perturbazione che mescola due stati
H1ji
-
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2. La differenza di energia fra gli stati che vengono mescolati
Osservazioni ed Avvertenze Dalla nostra esposizione sono esclusi i casi
degeneri
Il E al denominatore va a zero
Ovviamente vi sono espressioni utili per le correzioni di ordine superiore, per esempio
1100202 iiiii HHE +=
qui si pu notare che si ha la E di II ordine con la
1 del I ordine
in realt con una corretta allordine n
si ha E 12 +n
-
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Latomo di Elio con la Teoria delle Perturbazioni Avevamo lHamiltoniano
( ) ( )12
21121
rHHH ++=
secondo la teoria delle perturbazioni
1010
201 HHHHHH +=++=
ORDINE ZERO Separando le variabili 02010 = 001
01
01 iEH =
02
02
02
02 = EH
HEE 20
= Z=2 hEE 4
0=
II ORDINE Le nostre 0201 e sono gli s1 dellIdrogeno
2132231230 111 ZrZrZrZr eeZeZeZ ==
Usiamo la espressione dellEnergia al I ordine === 0
12
00101 1r
HE
ovviamente come nelcaso a particelle indipendenti
-
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hh
HHH
ZrZr
EE
EEEEEE
dddddrdrsenr
senrr
eeZ
75.22375.1852
85
1
10
212121222
12
112
220
12000
20
202
6
==
+=+==
=
=
Riassumendo ecco alcuni esempi di calcoli
-
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Spin nelle funzioni donda dellatomo di Elio Sino ad ora abbiamo trattato latomo di Elio senza tener conto dello spin degli elettroni
Principio di PAULI Si tratta di un principio che riguarda la relazione fra
SPIN e SIMMETRIA delle
- Emerge naturalmente in una
trattazione Relativistica - Lo introdurremo come un
Postulato aggiuntivo Particelle identiche sono classicamente DISTINGUIBILI
Almeno in via di principio mediante la loro posizione (conoscendo la traiettoria)
quantisticamente INDISTINGUIBILI
La traiettoria non ha pi significato
Massa, Carica, eccIdentiche
-
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la 2 ci fornisce la Densit
di probabilit Se in un dV troviamo una particella non possiamo sapere quale
QUINDI
Per un sistema, per esempio, con due particelle la eq. di Schroedinger e le sue soluzioni devono essere identiche anche se scambiamo le particelle
( ) ( )2122
221
2,
222,1 qqV
mmH += hh
( )2,1H uguale ad ( ) simmetrico ; HH 1,2 se cosi non fosse
la eq. e le sue soluzioni consentirebbero di distinguere le particelle
Definendo un operatore di Permutazione, cio di un operatore che scambia le coordinate della particella 1 con quelle della particella 2
( ) ( )122112 ,, qqqqP =
12 PH e commutano [ ] 0, 12 =PH infatti ( ) 12121221122121121212121212 ==== PHHHHPHP
quindi, possono esserci autofunzioni comuni di 12P ed H
q1 e q2 includono coordinate spaziali e di spin
-
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Vediamo gli autovalori di 12P ( ) ( )21122112 ,, qqpqqP =
( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )
11
,1,,
,,,
12212
2112122112122
12
21212211212211212
212
==
===
===
pp
qqqqPqqPPP
qqpqqpPqqPPP
quindi
anche ed
In conclusione per incorporare nella trattazione quantomeccanica la indistinguibilit di due particelle identiche le funzioni donda possono essere soltanto quelle che sono autofunzioni simultanee di 12 PH e QUINDI
Simmetriche ( ) ( )1,22,1 = Antisimmetriche ( ) ( )1,22,1 =
infatti entrambe sono fisicamente possibili perch la quantit osservabile 2 non varia con lo scambio di particelle identiche ( 22
12 =P ) qui interviene il Principio di PAULI
POSTULATO Per le particelle con spin intero ( BOSONI ) =12P Per le particelle con spin semintero ( FERMIONI ) =12P
esempi di BOSONI
nucleo di )0(4 =spineH ,nucleo di H2 (spin=1)
fotoni esempi di FERMIONI : Elettroni,Protoni
nucleo di eH3
-
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Una importante conseguenza dellantisimmetria della dei fermioni che:
- se le coordinate di spin e spaziali di due elettroni (1 e 2 ) sono uguali
( ) ( )n4311n4311 qqqqqqqqqq ,,,,,,,,,, KK = il che vero soltanto se
( ) 0,,,,, 3211 = nqqqqq K
CIOE Due elettroni con il medesimo spin NON possono avere le
stesse coordinate spaziali
Repulsione di PAULI (concetto statistico e non energetico )
piu in generale Bosoni e Fermioni hanno un
diverso comportamento; per esempio, per due particelle identiche e non interagenti che si trovano negli stati quantici a e b:
per Bosoni ( ))2()1()2()1( abbaTot N += per Fermioni ( ))2()1()2()1( abbaTot N = se ora le due particelle hanno le medesime coordinate
.)()()()1( 2121 eccqqqqqq aaaaa ====== la densita di probabilita risultante ( per reali )
Bosoni Fermioni
22
222222
2
4
2
ba
bababa
Tot
=
++
0
2 222222
2
=
+
bababa
Tot
CIOE
la probabilita di essere nel medesimo punto dello spazio aumenta per i Bosoni si annulla per i Fermioni
-
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Ora dobbiamo integrare i nostri risultati per lElio (incompleti, ma non errati) per tenere conto del principio di Pauli
Anzich usare la teoria relativistica di Dirac appiccichiamo lo SPIN alla teoria di Schroedinger e, quindi, assumiamo che
SO == (spin)(spaziale)
ORBITALE
SPIN ORBITALE Si pu osservare che lassunzione della come
prodotto coerente con la approssimazione non relativistica che non prevede interazione fra lo spin ed il moto della particella nello spazio (anche se gi sappiamo che questa interazione, in realt, esiste; vedi ah 26
Inoltre utile notare che ne discende una
conseguenza semplice per le regole di selezione delle transizioni elettroniche
affinch sia possibile una transizione
= 2211 OSOS e deve essere diverso da zero quindi
0 2121 SSOO e il che significa che
021 essere deve SS cio che
ortogonali essere devono non ed 21 SS
lo Spin non puo cambiare
-
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Stato fondamentale dellAtomo di Elio ( Spin incluso) Usando le idrogenoidi, allordine zero, la
(spaziale) : ( ) ( )2111 ss autofunzione di 12P Per la (spin) abbiamo 4 possibilit
( ) ( )( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( )( ) ( ) 4
3
2
1
122121112121
=
=
=
=
ss
Possiamo combinarle linearmente
Per trovare le combinazioni notiamo che ( ) 4,3,2,1121 P= antisimmetrica
infatti ( ) ( ) ( ) =+=== 11211212121212 11 PPPPP
autovalore
Applichiamo ( )121 P alle nostre i ( )( )( )( ) 34412
433123312
212
111121112
1
1
01
01
==
==
=
===
P
PP
P
PP
nonautofunzioni di 12P
tutte autofunzioni di H con il medesimo autovalore
a meno di un termine costante (-1)
=
-
Universit di Roma La Sapienza he-21
Dipartimento di Chimica Prof. Guido Gigli
In conclusione lunica accettabile
( ) ( ) ( ) ( )122143 = complessivamente
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )[ ]12212111 = ssN Notiamo che la parte spaziale quella gi
considerata H (nella nostra approssimazione)
non opera sulle funzioni di spin QUINDI
I risultati energetici a cui siamo giunti sono ancora validi
Si pu vedere che questa funzione donda
autofunzione di zSS 2 ed con autovalori =0
- Abbiamo ottenuto una sola funzione accettabile - Stato di SINGOLETTO - molteplicit di Spin 112 =+S
-
Universit di Roma La Sapienza he-22
Dipartimento di Chimica Prof. Guido Gigli
Una interpretazione fisica (da usare con cautela) che: gli elettroni sono appaiati i relativi SPIN giacciono sui coni sempre
in direzione opposta
Infine si pu notare che (per H non relativistico
loperatore Hamiltoniano non opera sulle coordinate di spin) [ ] [ ] 0,0, 2 == SHSH z
( zSS
2 ed sono costanti del moto ) Donde la convenienza a classificare gli stati con la molteplicit di Spin
Se si introducesse la interazione di SPIN- ORBITA
SOHHH +=
[ ] 0, 2 + SHH SO
la molteplicit di Spin non sarebbe ben definita compaiono fenomeni nei quali lo Spin cambia fosforescenza intersystem crossing
( zSS 2 ed non sono piucostanti
del moto )
-
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Stato eccitato dellatomo di Elio Funzioni donda
Con lapprossimazione di totale prodotto di idrogenoidi costruiamo delle funzioni donda in accordo al principio di Pauli usando ss 21 e
Simmetria Simmetria
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )2121
212121122211
+
ssss
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )212121122211 + ssss Abbiamo 4 funzioni donda: spin totale S 3 stati con la stessa spaziale TRIPLETTO 1 1 stato SINGOLETTO 0 Dagli autovalori
di 2S Le di spin del tripletto corrispondono ad elettroni
per i quali :
21=sm per entrambi gli elettroni
A
S
S
S
S
A
Parte Spaziale
Parte di Spin
-
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21
=sm per entrambi gli elettroni
sm miscela simmetrica di 21 e 2
1
Le di spin del singoletto corrispondono ad elettroni
per i quali : sm miscela antisimmetrica di 2
1 ed 21
Energie Per vedere quale sia lenergia corrispondente a questi
nuovi stati ( funzioni donda ) possiamo calcolare il valore di aspettazione di
( ) ( )12
21121
rHHH ++=
tot
tottot HE = H non opera sulle di SPIN
Stato di Tripletto
( ) ( ) ( ) ( )[ ] ( ) ( ) HssssNE 2121122211 = ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )[ ]2112221121 ssss =
quello esatto
sono quelle approssimatetrovate ora
-
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= ( ) ( ) ( ) ( ) 2121 N
{}=+
)2(1)1(2)2(1)1(2)2(2)1(1)2(1)1(2
)2(1)1(2)2(2)1(1)2(2)1(1)2(2)1(1
ssHssssHss
ssHssssHss
{
}=
+
)()()()()()()()(
)()()()()()()()(
2s21s1H2s11s22s11s2H2s11s2
2s11s2H2s21s12s21s1H2s21s1
( ) ( ) ( ) ( ) = 21212 N = 1 se e sono
ortonormali { }= )2(1)1(2)2(2)1(1)2(2)1(1)2(2)1(1 ssHssssHss
ssssss KJEE 212121 ++=
)2(2)1(11)2(2)1(1
)2(1)1(21)2(2)1(1
12
12
ssr
ss
ssr
ss
ssJ 21 Integrale di Coulomb repulsione fra le densita di carica associate agli 1s e 2s
infatti
[ ] [ ] 2112
2221
1)2(2)1(1 ddr
ssJ ss = un termine sempre positivo che per lo He vale .4195 Hartrees
sono identici a coppie in quanto indifferente etichettare gli elettroni come 1 e 2 oppure 2 ed 1 ( gli indici sono fittizi perch la integrazione sulle coordinate sia di uno che dellaltro elettrone )
-
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ssK 21 Integrale di scambio
ha origine dal requisito di antisimmetria della tot
rappresenta la repulsione fra la
sovrapposizione ss 21 e se stessa
[ ] [ ] [ ][ ] 2112
21 )2(2)2(11)1(2)1(1 ddss
rssK ss =
normalmente (ma non sempre) positivo (
per lo Hartrees044.=eH ) fisicamente si pu osservare che la
funzione donda si annulla se gli elettroni hanno le stesse coordinate
poich compare con un segno negativo
(ed di norma positivo) la energia minore per una antisimmetrica di quanto sarebbe stata per una di elettroni distinguibili
in quanto antisimmetrica la si
annulla se gli elettroni hanno le medesime coordinate: Il buco (buca di Fermi) che ne risulta diminuisce la repulsione ed abbassa lenergia totale
si pu anche notare che poich la continua e deve divenire nulla per q(1)=q(2) essa deve incominciare a diminuire prima che le coordinate coincidano
-
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Complessivamente
HartreesHartrees
EEEEE hhhh
1755.21245.2
044.04195.0212
=
=+=
sperimentale Stato di Singoletto
HartreesHartrees
KJEEE ssssss1465.20365.2
212121
=
=+++=
sperimentale ETripletto < ESingoletto DEcalc ( 0.088)= buon successo = 3.03 DEsperim (0.029) MA
-
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Determinanti di Slater Il modo usato per ricavare le correttamente
antisimmetrizate troppo laborioso per atomi con pi elettroni
Slater ha introdotto un metodo che sfrutta le
propriet dei determinanti di cambiare di segno scambiando righe o colonne
Consideriamo, per esempio, uno degli stati di
tripletto dellElio ( ) ( )[ ]12m1m ss =+
( ) ( ) ( ) ( )[ ] ( ) ( )[ ]
( ) ( ) ( ) ( )( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( )( ) ( )
( ) ( )( ) ( )2SO2SO
1SO1SON
2SO2SO1SO1SO
N
22s222s111s211s1
N
212s11s22s21s1N
21
21
21
21
=
==
==
=
Unaltra notazione usata frequentemente quella
di scrivere soltanto gli elementi della diagonale della matrice
nel nostro caso per esempio
)2()1( 21 SOSON=
la si pu scrivere come
oppure invertendo Spin Orbitali ed Elettroni
OS1 =Spin Orbitale 1 = =1s S 2 =Spin Orbitale 2 =2s
-
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In generale
( ) ( ) ( )( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( )Quantici) (Stati Orbitali SpinN ed elettroniN conNSONSONSO
2SO2SO2SO1SO1SO1SO
N1
N21
N21
N21
==
=
LMOMM
LL
!
Notiamo che : > Scambiando righe o colonne la cambia di segno
La correttamente antisimmetrica rispetto allo scambio di elettroni
Se due righe fossero uguali (OS1 =OS2 ) la si annullerebbe
non esiste la corrispondente a due elettroni assegnati al medesimo Spin-Orbitale
in accordo con il Principio di Esclusione di Pauli
Due elettroni ( Due Fermioni ) non possono essere simultaneamente nel
medesimo stato quantico ( avere lo stesso insieme di numeri quantici )
-
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Le cose non sono sempre cos semplici; si deve ricorrere a:
combinazioni di Det. di Slater (per
atomi con shell non complete) Teoria dei gruppi
INOLTRE
Stiamo pur sempre usando le approssimazioni:
Particelle non interagenti Funzioni donda monoelettriche Spin Orbitali
IN REALTA
La eq. di Schroedinger per molti elettroni non
separabile QUINDI
La totale non pu essere scritta come un prodotto ( anche se antisimmetrizzato ) di
funzioni monoelettroniche IN SINTESI Con i Determinanti di Slater:
NON violiamo il principio di Pauli NON abbiamo risolto del tutto il problema: in
pratica lo scambio di elettroni non un fenomeno fisico ma soltanto la correzione di un errore di origine e cio della errata descrizione che no tiene conto della indistinguibilita degli elettroni.
La correlazione fra il moto degli elettroni non viene pienamente considerata
-
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ATOMI POLIELETTRONICI
Vediamone dapprima una descrizione qualitativa rimandandone i dettagli quantitativi.
Non possibile risolvere la eq. di Schroedinger per sistemi ( atomi o molecole ) con due o pi elettroni
Ci si aspetta, comunque, che si possa ancora usare la approssimazione di funzioni monoelettroniche, cio di orbitali che, pur essendo diversi da quelli degli atomi idrogenoidi, siano in numero uguale ed abbiano dipendenze angolari simili.
Si possono,allora, usare degli orbitali idrogenoidi distorti per descrivere la struttura elettronica di un atomo con pi elettroni.
Il campo elettrico prodotto dagli altri elettroni, per, rimuove la degenerazione degli orbitali con lo stesso numero quantico principale
La sequenza dei livelli energetici diviene allora la seguente ( si pu det. sperimentalmente )
.....43433221 pdspspss
-
Universit di Roma La Sapienza ap-2
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La situazione pu essere descritta schematicamente come nel diagramma che segue
Lordine degli orbitali dipende,inoltre, dal numero atomico
-
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Penetrazione e Shielding
Il quesito : perch gli orbitali p hanno energia maggiore degli s ?
Negli atomi polielettronici un elettrone risente di
attrazione del nucleo
repulsione degli altri elettroni
Leffetto complessivo che lelettrone vedeuna carica nucleare effettiva Zeff = Z - S
Shielding Costante di schermo
La differenza nella parte radiale delle funzioni donda significa una diversa
Penetrazione
Lelettrone s pu trovarsi sul nucleo (il p no )
Lelettrone ,per esempio,2s penetra attraverso gli elettroni 1s che schermano gli elettroni esterni e risente in misura maggiore del 2p della carica nucleare
Leffetto combinato della penetrazione e dello schermo separa le energie degli elettroni 2s e 2p
Si tratta ora di vedere con quali regole si possono assegnare gli elettroni agli orbitali
Principio di Esclusione di Pauli
-
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Ogni orbitale in grado di ospitare soltanto due elettroni (uno con 2121 -== ss mm conunoed )
Si tratta,allora, di riempire la sequenza degli orbitali seguendo il principio dello AUFBAU
Si dispongono gli elettroni negli orbitali ( non pi di due elettroni per orbitale) cominciando da quelli ad energia minore in ordine di energia crescente
Si ottengono le cosiddette configurazioni
Na Na I 1s2 2s2 2p6 3s
Cl Cl I 1s2 2s2 2p6 3s2 3p5
Al+ Al II 1s2 2s2 2p6 3s2
Si deve notare che esistono configurazioni meno stabili
Na I Ne 3p (a ~ 16960 cm-1 dal fondamentale)
Na I Ne 4s (a ~ 25700 cm-1 dal fondamentale)
Per ogni configurazione si possono avere vari stati di moto con energia diversa
Termini e livelli spettroscopici
-
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E il principio di Esclusione che porta allesistenza stessa della tavola periodica degli elementi ed alle conseguenti PERIODICITA
Per esempio per le Energie di Ionizzazione
lungo un periodo la carica nucleare aumenta e,quindi, aumenta lenergia di interazione nucleo-elettroneLi - Be , B -C - N , O - F - Ne
Gli orbitali p sono meno legati degli s ecc.Be - B
quando lAufbau porta ad accoppiare gli elettroni la repulsione fra questi maggiore di quanto ci si attende da una semplice estrapolazione
N -O
Un cambio di numero quantico principale significa una maggiore distanza ed un efficiente schermo da parte del guscio completo del periodo precedenteNe - Na
-
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Vediamo,ora, di affrontare il problema degli atomi polielettronici in modo pi rigoroso.
Loperatore Hamiltoniano, supponendo il nucleo fermo, il seguente:
>
+-
-=i i ij ijii
irr
ZH 12
2
La vera autofunzione dovr quindi essere una Yche tiene conto complessivamente delle coordinate di tutti gli elettroni
( )nnn z,y,x.,..y,x,z,y,x 22111Y=Y
Il moto di ogni elettrone dipende dal moto degli altri in quanto ognuno risente della posizione relativa
degli altri attraverso il termine repulsivo
ijr1
- Proprio questo termine impedisce di fattorizzare il problema , separare le variabili e risolvere la eq. di Schroedinger.
- Non si puo nemmeno trattare il tutto perturbativamente perch il contributo di questi termini dello stesso ordine di grandezza degli altri
Si deve ricorrere a metodi approssimati
METODO HF-SCF
-
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Metodo HF-SCF ( Self Consistent Field )Campo Auto Coerente
Auto Consistente
Dobbiamo usare la approssimazione monoelettronica e, quindi, continuare ad usare gli spin-orbitali
MApossiamo scrivere la funzione donda poliettronica in accordo al principio di Pauli come prodotto antisimmetrizzato di funzioni monoelettroniche (determinante di Slater)
( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( )
elettronilidegnumeronnN
O,.....,O,O,O,ODet
.
nnOnnOnnO..................................................OOOO....OOO
z......,x,x
N
N
N
N
n
==
=
=
bba
bbababa
=Y
2
22222211111111
2211
11
11
211
21
KKKKKKKKK
KKKKKKKKKKKKKK
KKKKKKKKKKKKKK
KKKKKKKKK
KKKK
dove Oi un orbitale (funzione delle sole coordinate spaziali) Oia uno spin orbitale (funzione delle coordinate
spaziali e di quella di spin)
In questo modo assumiamo di poter descrivere la struttura elettronica con un unico determinante con orbitali tutti doppiamente occupati
stiamo usando la forma piu semplice del metodo (valida per shell chiuse, stati di singoletto)
-
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Lidea quella di cercare la miglior forma analitica delle funzioni spaziali monoelettroniche Oi con il metodo variazionale.
si cerca, quindi, il minimo del valore di aspettazione dellenergia della funzione scritta come determinante
DetHDetE =detto in altri termini si usa come funzione di prova il determinante di Slater degli orbitali monoelettronici
Hartree e Fock hanno dimostrato che si ottiene, per ogni orbitale, una equazione, cosiddetta di Hartree Fock di forma identica alla eq. di Schroedinger:
)elettroninumeron;2nN,1,2,i( OOF iiii ====e= K
Il singolo ORBITALE SPAZIALE
[ ]KJrZ
VrZ
n
jjj
i
i
HFi
i
i
-+-
-
=
+-
-
=
2
1
2
2
22
2
Operatore di Fock(Hamiltoniano Effettivo)
Autovalore dellenergia dellORBITALE
-
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In questo operatore sono identificabili:
due termini esatti relativi a
- energia cinetica
- potenziale nucleo - elettrone
termini appr