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POR FESR LAZIO 2007-2013, ATTIVITÀ II.4 "Valorizzazione delle strutture di fruizione delle Aree Protette" "Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul Convento di San Bonaventura e la Chiesa di San Rocco". PIANO DI MANUTENZIONE COMUNE DI CANALE MONTERANO (RM) Maggio 2012 PROGETTO ESECUTIVO R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (capogruppo) Arch. Fabrizio De Cesaris Arch. Anelinda Di Muzio Arch. Ambra Troiani

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POR FESR LAZIO 2007-2013, ATTIVITÀ II.4"Valorizzazione delle strutture di fruizione delle Aree Protette"

"Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul Convento

di San Bonaventura e la Chiesa di San Rocco".

PIANO DI MANUTENZIONE

COMUNE DI CANALE MONTERANO (RM)

Maggio 2012

PROGETTO ESECUTIVO

R.T.P.

Arch. Monica Morbidelli

(capogruppo)

Arch. Fabrizio De Cesaris

Arch. Anelinda Di Muzio

Arch. Ambra Troiani

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COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano

OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 40 D.P.R. 554/99)

R.T.P.

R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)

MANUALE D'USO

Comune di Canale Monterano

Provincia di Roma

Canale Monterano, 21/05/2012

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

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Manuale d'Uso

Comune di: Canale Monterano

Provincia di: Roma

Oggetto: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

Gli interventi di consolidamento della rupe e dei due edifici ruderali di San Bonaventura e di San Rocco

costutuiscono la voce di maggior peso all'interno del programma d'intervento.

Gli interventi che riguardano la rupe sono volti alla stabilizzazione dei picchi tufacei aggettanti o fratturati con

disgaggio parziale, in rare occasioni, e, più spesso, con un consolidamento locale ottenuto con un numero

limitato di tiranti metallici, con iniezioni nelle fratture e con interventi murari tradizionali.

Per evitare l'azione aggressiva della vegetazione infestante si prevede un diserbo, che è stato preceduto da

un'analisi vegetazionale, distinguendo la flora essenziale per valore storico-naturalistico dalla componenete

invasiva ridondante e dannosa per la conservazione del sito.

Sono previti inoltre interventi di protezione e risanamento delle murature e delle basi fondali e interventi di

restauro delle superfici.

Gli interventi previsti sulle mura, dopo la pulitura dei depositi e delle polveri e la rimozione della vegetazione

superficiale e profonda, sono i seguenti: sigillatura delle lesioni e iniezioni a pressione con malte a base di

calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e integrazione

delle lacune murarie mediante il rimontaggio dei conci caduti, ricostruzione delle parti mancanti necessarie

alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci, murature in blocchi o in scheggioni di tufo, a

seconda dei casi, protezione sommitale con muratura a scheggioni, consolidamento finale di protezione. In

caso di tratti liberi di mura si inseriranno tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di

contenimento di tipo diverso a seconda dei casi. Anche gli intonaci saranno consolidati con pulitura,

ristabilimento dell'adesione con iniezioni di resina acrilica, microstuccatura, bordatura e consolidamento di

protezione. La problematica della mancanza di continuità formale è stata affrontata con la creazione di una

staccionata rustica doppia dove possono essere lasciati crescere i rovi rimossi dalle strutture architettoniche in

modo da ottenere una sorta di "reintegrazione dell'immagine" della continuità delle mura saturando gli spazi

oggi vuoti con una fascia di vegetazione.

Sui costoni tufacei sono previsti la rimozione degli apparati radicali superficiali e profondi, la pulizia della

parete rocciosa e il riempimento con malta cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in

perfori non armati con miscele fluide cementizie, il consolidamento del costone tufaceo con muratura in

pietrame tufaceo posta a integrare le parti mancanti o a sostenere quelle molto aggettanti, l'ancoraggio dei

pezzi distaccati e il disgaggio, ovvero l'abbattimento di volumi rocciosi in equilibrio precario e non

recuperabili, la stabilizzazione degli accumuli di terreno o dei materiali superficiali instabili con geostuoie

biodegradabili e cordonate vive, il miglioramento del deflusso dell'acqua con la creazione di canaline in tufo.

Si prevede inoltre l'inserimento di tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di

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Manuale d'Uso

contenimento del tipo Dywiag per l'ancoraggio di porzioni a rischio caduta a seguito di perforo di adeguata

dimensione e profondità e che varia da punto a punto. Le alberature di pregio che dovranno essere conservate

saranno potate in modo da non costituire pericolo per i costoni, le mura e i visitatori.

La tecnica dell'anastilosi, che permetterà di ricollocare le bozze in tufo originarie cadute alla base delle mura,

permetterà anche di liberare da parte dei detriti dei crolli le pendici di mura e costoni a vantaggio della

sicurezza dei percorsi e del recupero del declivio naturale.

Sul convento di San Bonaventura si prevede di colmare la grande lacuna muraria dell'angolo per eliminare la

pericolosa discontinuità esistente nei collegamenti murari tra le pareti adiacenti; in altre parti della fabbrica

sono previste alcune reintegrazioni parziali che sono costituite da limitati ripristini della continuità tra setti

adiacenti. Inoltre si prevede d'inserire una serie di intirantature metalliche per miglorare la qualità delle

connessioni murarie verticali e predisporre delle armature cautelative capaci di ridurre il rischio di collassi per

le murature del convento. Ad esse se ne affiancano altre, in minor numero, inserite direttamente negli spessori

murari e di minimo impatto visivo. Più precisamente sono previste reintegrazioni murarie e incatenamenti

nella zona posteriore verso valle; incatenamenti diffusi nell'ala posteriore verso monte, intervento di

ricollegamento dello spigolo a sinistra della facciata, interventi di anastilosi e reintegrazione dei piloni centrali,

convogliamento e irreggimentazione delle acque pluviali, riduzione con isolamento dalla muratura della pianta

di fico presente nella navata. Tra gli interventi assume rilievo il sistema di tiranti metallici previsto nelle ali

posteriori e il risarcimento del cantone mancante a sinistra della facciata della chiesa.

Si prevede anche la protezione della parte sommitale degli altari e il restauro della pavimentazione antica

mediante la bordatura perimetrale e la stilatura delle fughe del cotto originario conservato. Nel pavimento della

chiesa verrà modellato in superficie l'attuale piano di calpestio creando un sistema di pendenze per la raccolta

dell'acqua meteorica verso il centro della chiesa da dove, attraverso la posa di un pozzetto con griglia di

raccolta e una tubazione in pvc che permetta l'allontanamento delle acque a valle. Per quanto esposto in merito

alla presenza del fico e ai vuoti sottostanti, sarà mantenuta l'immagine della pavimentazione in terra all'interno

della chiesa anche se ottenuta da uno strato sottostante di tessuto non tessuto e una finitura superficiale a

cretoni di pozzolana legati con poca calce, che permetta la traspirabilità degli strati sottostanti e costituisca un

piano di calpestio pulito e asciutto. Quanto alle parti visitabili, qui si procederà a consolidare gli intonaci e gli

elementi della muratura a rischio di caduta, operando una verifica anche dei bauletti sommitali e l'apposizione

di adeguati parapetti per regolare il flusso di visita il cui disegno sarà identico a quelli già presenti nel castello

costituiti da inferriate a semplici montanti verticali e corrimano, in ferro zincato verniciato al forno. Gli

interventi programmati sul fico sono: potatura contenitiva e marginamento perimetrale del pane di terra con

fascinata viva legnosa.

Anche la chiesa di San Rocco sarà sottoposta ad operazioni di consolidamento locale con la tecnica dello

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Manuale d'Uso

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO

° 02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE

° 03 ARREDO URBANO E VERDE

° 04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

scuci e cuci, reimpiegando gli stessi elementi tufacei e malta compatibile di buona qualità meccanica; nelle

zone di minor degrado si adotterà la tecnica delle iniezioni di malta da effettuare all'interno delle discontinuità

murarie. Gli interventi previsti sono perlopiù di consolidamento e prevedono il riempimento con malta

cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in perfori non armati con miscele fluide a

base di calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e

integrazione delle lacune murarie e delle due angolate nord mediante il rimontaggio dei conci caduti,

ricostruzione delle parti mancanti necessarie alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci,

inclusa la ricostruzione della chiusura ad arco di una monofora della cappella est, la realizzazione di perfori e

l'inserimento di tiranti, il consolidamento delle murature in perfori non armati con miscele base di calce,

acqua, pozzolana e sabbia fine, di iniezioni armate e non armate di materiale consolidante compatibile con le

murature antiche e a base di calce e il consolidamento finale di protezione. Interventi mirati dove necessario

saranno fatti anche sulle creste delle murature perimetrali con l'aggiunta di protezione sommitale costituita da

muratura a scheggioni tufacei che mantenga la finitura a rudere presente nelle altre parti dove non si interverrà.

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Manuale d'Uso

Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino e al consolidamento dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale del bene e delle sue parti.

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Restauro

° 01.02 Ripristino e consolidamento

RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Corpo d'Opera: 01

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.01

Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine laconservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosceun valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carteinternazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati alcontrollo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio

° 01.01.02 Volte in pietra facciavista

° 01.01.03 Volte in pietra con paramento

Restauro

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Cornicioni in pietra e laterizio

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.01.A02 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.01.01.A03 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

01.01.01.A04 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.01.A05 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.01.A06 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.01.A07 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.01.A08 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato dei cornicioni e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di cornicioni realizzati con elementi in pietra calcarea e filari di mattoni. Il cornicione è un elemento architettonicosporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed è spesso decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spessosu mensole.

Restauro

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Manuale d'Uso

01.01.01.A09 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.01.01.A10 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A11 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.01.A12 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.01.A13 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.01.A14 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.01.A15 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.01.A16 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A17 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.01.01.A18 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.01.A19 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.01.01.A20 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.01.01.A21 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

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Manuale d'Uso

01.01.01.A22 Sfogliatura

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sullecornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventualianomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Volte in pietra facciavista

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.02.A02 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.02.A03 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.02.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.02.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.02.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.02.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del

I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidità diffusa in prevalenza sotto forma di umiditàcontenuta nei materiali. La presenza di umidità può ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto conl’insorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelività e cristallizzazione.

Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra faccia vista. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e ilfatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti oelementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. Inparticolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite voltecomposte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta aschifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.

Restauro

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Manuale d'Uso

manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.01.02.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.02.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.02.A10 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.02.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.02.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.02.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.02.A14 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.02.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.02.A16 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.02.C01 Controllo generale

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Volte in pietra con paramento

Unità Tecnologica: 01.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.03.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.03.A02 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.03.A03 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.03.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.03.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.03.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.03.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del

I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidità diffusa in prevalenza sotto forma di umiditàcontenuta nei materiali. La presenza di umidità può ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto conl’insorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelività e cristallizzazione.

Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra con paramento. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna eil fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti oelementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. Inparticolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite voltecomposte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta aschifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.

Restauro

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Manuale d'Uso

manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.01.03.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.03.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.03.A10 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.03.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.03.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.03.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.03.A14 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.03.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.03.A16 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.03.C01 Controllo generale

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 01.02

Per ripristino e consolidamento s’intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere omanufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche,relative all’oggetto d’intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell’equilibrio statico tale da compromettere l’integritàdel manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnicicompetenti e specializzati del settore.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 Catene

° 01.02.02 Congiunzioni

° 01.02.03 Controventi

° 01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

° 01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

° 01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo

° 01.02.07 Tiranti

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Catene

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.01.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.01.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

L'uso di catene va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento delmanufatto. Proteggere le catene dall'azione degli agenti atmosferici con guaine di protezione e trattamenti opportuni.

Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essepossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Congiunzioni

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.02.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.02.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

Esse vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.

Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sonorappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Controventi

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.03.A02 Deformazioni termiche

Deformazioni termiche dovute a temperature particolari degli elementi di esercizio.

01.02.03.A03 Insufficiente resistenza

Insufficiente resistenza ai carichi.

01.02.03.A04 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra controventi e parte presidiata.

Per diminuire le deformazioni termiche, è opportuno che le controventature di parete vengano disposte a metà dei lati e non alleestremità.

Nelle strutture metalliche, data la loro deformabilità, i controventi sono essenziali,sia per dare maggiore stabilità complessiva, siaper contrastare le azioni orizzontali, tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde dicopertura che sulle pareti. In genere sono realizzati con tirantini incrociati e tesi con tenditori.

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.04.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.04.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.04.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.04.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.04.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.04.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.04.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. Evitare l'uso della pietra arenariain zone climatiche dove avvengono frequenti precipitazioni atmosferiche durante l'anno.

Si tratta di murature realizzate in conci di pietra arenaria grigia. Il tipo di pietra sottoposta con una certa frequenza ad agentiatmosferici può subire una perdita di coesione che con il tempo la rende piuttosto friabile e fragile.

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

01.02.04.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.04.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.04.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.04.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.04.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.04.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.04.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.04.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.04.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.04.C01 Controllo giunti

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e ill'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.04.C02 Controllo superfici

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Manuale d'Uso

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.05

Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.05.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.05.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.05.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.05.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.05.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.05.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.05.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie. Evitare l'uso dei blocchi dicalcare in zone climatiche dove avvengono frequenti precipitazioni atmosferiche durante l'anno.

Si tratta di murature realizzate con blocchi di calcare.

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

01.02.05.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.05.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.05.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.05.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.05.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.05.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.05.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.05.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.05.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.05.C01 Controllo giunti

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e ill'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.05.C02 Controllo superfici

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Manuale d'Uso

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.06

Murature in pietra facciavista: tufo

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.06.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.06.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.06.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.06.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.06.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.06.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.06.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.06.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie del

Il tufo è materiale facilmente aggredibile da microrganismi quali muschi e licheni, e, nel caso sia esposto a facciavista senza alcunaprotezione, subisce l’azione erosiva degli agenti atmosferici che si manifesta con fenomeni di alveolizzazione ed esfoliazione.Effettuare controlli visivi per verificare lo stato della muratura e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di murature realizzate con blocchi di pietra squadrata detta tufo. Definito come un calcare granulare, tenero, poroso e pococompatto, di colore giallastro. Le dimensioni dei blocchi di tufo variano secondo il periodo di coltivazione e secondo l’utilizzo distrumenti manuali o meccanici. Di conseguenza le dimensioni possono essere di circa 47-50 cm di lunghezza, 20 cm di altezza e25-27 cm di profondità.

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.06.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.06.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.06.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.06.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.06.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.06.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.06.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.06.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.06.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.06.A18 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 3 anni

Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamentoda effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza;

Tipologia: Controllo a vista

01.02.06.C01 Controllo facciata

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Manuale d'Uso

13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Polverizzazione; 16) Presenza di vegetazione; 17) Scheggiature.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.07

Tiranti

Unità Tecnologica: 01.02

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.07.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.07.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.07.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

L'uso di tiranti va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento delmanufatto.

I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essipossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico realizzando interventi di consolidamento, interventi antierosivi e di riprodurre ecosistemi simili ai naturali.

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Opere di ingegneria naturalistica

INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Corpo d'Opera: 02

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 02.01

L’ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive,abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per lariproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l’incremento della biodiversità.I campi di intervento sono:- consolidamento dei versanti e delle frane;- recupero di aree degradate;- attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.;- inserimento ambientale delle infrastrutture.Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare unintervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico,floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d’intervento. Alla fase di studio e di indagine deveseguire l’individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specieflogistiche da utilizzare.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.01.01 Cordonata viva

° 02.01.02 Fascinate

° 02.01.03 Geostuoie

° 02.01.04 Gradonata viva

° 02.01.05 Tiranti

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.01

Cordonata viva

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 Depositi superficiali

Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle cordonate.

02.01.01.A02 Difetti di ancoraggio

Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.

02.01.01.A03 Difetti di attecchimento

Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.

02.01.01.A04 Infradiciamento

Infradiciamento dei tronchi scortecciati che costituiscono la cordonata.

02.01.01.A05 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo le talee.

02.01.01.A06 Mancata aderenza

Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.

02.01.01.A07 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la cordonata quali terreno, radici, ecc..

02.01.01.A08 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.01.A09 Scalzamento

La cordonata con stanghe di legname durevole, ramaglie di conifere o latifoglie, talee di salice o tamerice e terreno vegetale, si devecreare su banchine orizzontali larghe almeno 50 cm in leggera controtendenza (minimo 10 °) e tracciando i solchi dal basso versol’alto. Longitudinalmente, sul gradone aperto e pulito, si posano in opera per supporto stanghe con corteccia di larice o castagno(diametro 6-12 cm, lunghezza superiore a 2 m) su due file parallele, una verso l’interno e una verso l’esterno dello scavo. In unsecondo tempo si copre la base con ramaglie e il letto con terreno su cui porre in opera talee di salice o tamerice.Controllare periodicamente l'integrità delle superfici a vista mediante valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti.Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Le cordonate si adoperano per consolidare pendii molto ripidi su terreni instabili.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle ramaglie.

02.01.01.A10 Sottoerosione

Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle verghe.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Fascinate

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Corrosione

Fenomeni di corrosione delle armature metalliche delle fascinate.

02.01.02.A02 Deformazioni

Deformazioni della struttura per cui si verificano difetti di tenuta dei pali.

02.01.02.A03 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.02.A04 Infradiciamento

Infradiciamento dei pali che sostengono la fascinata.

La corretta posa in opera delle fascinate prevede:- scavo di una banchina (lungo le curve di livello) di 40 cm di larghezza e 40 cm di altezza;- riempimento degli scavi con fascine di ramaglia e fissaggio delle stesse a pali di legno infissi nel terreno per almeno 50-60 cm;- riempimento della banchina con il terreno risultante dallo scavo effettuato;- eventuale messa a dimora di piantine radicate che realizzeranno il popolamento definitivo.

Le fascinate sono realizzate con fascine di ramaglia (sono da preferirsi specie con elevata capacità vegetativa quali pioppi, salici)che vengono collocate lungo i pendii (max pendenza 30°-35°) e fissate a pali di legno infissi nel terreno. Possono essere utilizzatesia lungo i pendii montani sia lungo gli argini dei fiumi al piede delle sponde soggette ad erosione.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.03

Geostuoie

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Depositi superficiali

Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle geostuoie.

02.01.03.A02 Difetti di ancoraggio

Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.

02.01.03.A03 Difetti di attecchimento

Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.

02.01.03.A04 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle geostuoie.

02.01.03.A05 Mancata aderenza

Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.

Le geostuoie si utilizzano su pendii e scarpate per aumentare la resistenza all’erosione causata dalle piogge e dalle acque diruscellamento in quanto formano un rinforzo superficiale nella fase di crescita della vegetazione.Le modalità di esecuzione, per una corretta posa in opera, prevedono:- eliminazione di pietrame e ramaglie, livellamenti e scoronamenti delle scarpate;- realizzazione di uno scavo di circa 20-30 cm di profondità a monte della zona da proteggere;- semina (minimo 40 g/m2) di sementi di specie erbacee e relativa concimazione;- inserimento nello scavo realizzato di un doppio strato di rete e successivo ricoprimento con terreno (può essere utilizzato anchequello proveniente dallo scavo);- stesura dei rotoli di rete lungo la linea di massima pendenza (verificare che la rete non sia troppo tesa e che i vari rotoli abbianouna sovrapposizione di almeno 15 cm);- controllare la perfetta aderenza tra rete e terreno naturale per evitare mancati inerbimenti;- fissaggio della rete utilizzando picchetti di legno (della lunghezza minima di 30-40 cm), di plastica o di acciaio zincato (con profiliad U della lunghezza di 15-50 cm e spessore di 3-6 mm) ad interasse di circa 1 metro lungo le sovrapposizioni laterali e trasversalied al centro della rete;- intasamento dei bordi laterali con terreno vegetale;- semina (minimo 40 g/m2) di sementi di specie erbacee e relativa irrigazione (soprattutto nei periodi di siccità);- eventuale concimazione per garantire una adeguata germogliazione.Nel caso di piantumazione di talee o delle piantine di arbusti verificare la maglia della rete in funzione dell'altezza delle piantine.Controllare periodicamente l'integrità delle superfici a vista mediante valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti.Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Sono strutture a tre dimensioni con uno spessore che va da 1 a 2,5 cm. Sono formate da filamenti sottili di materiale sinteticoattorcigliati fino a formare uno strato molto deformabile con un indice dei vuoti superiore al 90%. Esistono anche stuoie preintasatecon ghiaino e bitume e con manto vegetale già cresciuto.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

02.01.03.A06 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la geostuoia quali terreno, radici, ecc..

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.04

Gradonata viva

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.04.A01 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.04.A02 Infradiciamento

Infradiciamento dei rami che costituiscono la gradonata.

02.01.04.A03 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle gradonate.

02.01.04.A04 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la gradonata quali terreno, radici, ecc..

02.01.04.A05 Scalzamento

Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle gradonate.

02.01.04.A06 Sottoerosione

Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle gradonate.

Realizzata una banchina (profondità minima 50 cm, contropendenza del 10%) e delle file parallele dal basso verso l’alto (interasse di1,5-3 m), si mettono a dimora ramaglie e talee di salice o tamerice, interrate per 3/4 della lunghezza, posizionate a pettinealternando le diverse specie e diametri dei rami (densità minima 10 rami per metro, lunghezza 1-2 m, diametro 1-7 cm). In aggiuntao in alternativa si possono mettere a dimora piante già radicate di 2-3 anni di specie resistenti all’inghiaiamanento e capaci diemettere radici avventizie dal fusto; si aggiunge, infine, terreno vegetale, o paglia, o compost di corteccia per ottimizzarne lacrescita. I gradoni possono essere realizzati secondo le curve di livello o inclinati lievemente a valle, per favorire il drenaggio.

La gradonata è una tecnica di consolidamento di versanti e scarpate che consiste nel realizzare dei gradoni lungo il versante o lascarpa che vengono riempiti con ramaglie, talee e piantine.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.05

Tiranti

Unità Tecnologica: 02.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.05.A01 Corrosione

Fenomeni di corrosione degli elementi dei tiranti.

02.01.05.A02 Difetti di tenuta

Difetti di tenuta dei tiranti dovuti ad erronea posa in opera degli stessi e/o alla rottura dei chiodi di ancoraggi.

02.01.05.A03 Rotture

Rotture degli elementi dei tiranti.

Si adoperano per stabilizzare pareti rocciose, per fissare al terreno paratie o muri di sostegno, per stabilizzare volte di galleriesottoposte a notevole pressione idrostatica, ecc.. I tiranti di ancoraggio, quindi, trasferiscono i vincoli necessari alla statica dell’operain zone in cui il terreno dà la possibilità di assorbire le sollecitazioni in gioco.

Sono elementi strutturali che agiscono in trazione e che trasferiscono forze al terreno attraverso un’armatura e i bulbi di ancoraggio.Un tirante è formato da una testa con piastra di ripartizione e sistema di bloccaggio connessi ad una parte libera (porzionetensionabile e guaina di rivestimento) ed una fondazione fornita di armatura. La fondazione si ancora alla roccia intatta o percementazione o con ancoraggio meccanico. I tiranti di ancoraggio possono essere:- pretesi o attivi: se gli stessi elementi sono sollecitati in esercizio da sforzi di trazione impressi all’atto di esecuzione;- non pretesi o passivi: se gli elementi di rinforzo sono sollecitati a trazione a seguito di movimenti e deformazioni dell’ammasso;- parzialmente pretesi: se all’atto dell’installazione si imprime loro una tensione minore di quella d’esercizio;- provvisori: se la loro funzione è limitata ad un periodo prestabilito;- permanenti: se la loro funzione deve essere espletata per tutto il periodo di vita dell’opera ancorata.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale d'Uso

Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire l'esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema edilizio stesso

Unità Tecnologiche:

° 03.01 Aree a verde

ARREDO URBANO E VERDE

Corpo d'Opera: 03

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 03.01

Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. Ladistribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano puòavere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro irumori ed altre fonti di inquinamento.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.01.01 Alberi

° 03.01.02 Altre piante

° 03.01.03 Arbusti e cespugli

° 03.01.04 Ghiaia e pietrisco

° 03.01.05 Siepi

° 03.01.06 Sistemi di ancoraggio

° 03.01.07 Staccionate

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.01

Alberi

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 Crescita confusa

Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.

03.01.01.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce, nelle piante di alto fusto.

03.01.01.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.01.I02 Innaffiaggio

La scelta dei tipi di alberi va fatta: in funzione dell'impiego previsto (viali, alberate stradali, filari, giardini, parchi, ecc.), dellecondizioni al contorno (edifici, impianti, inquinamento atmosferico, ecc.), della massima altezza di crescita, della velocità diaccrescimento, delle caratteristiche del terreno, delle temperature stagionali, dell'umidità, del soleggiamento e della tolleranza allasalinità. In ogni caso in fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dalpunto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento dellavegetazione, cura delle malattie, semina e messa a dimora.

Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Glialberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Altre piante

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.02.A01 Crescita confusa

Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.

03.01.02.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.

03.01.02.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

03.01.02.A04 Terreno arido

L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimentodella vegetazione esistente.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.02.I02 Innaffiaggio

In fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vistamanutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura dellemalattie, semina e messa a dimora.

Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: acquatiche, palustri, erbacee annuali, biennali, perenni,bulbose, rizomatose, tuberose, tappezzanti, rampicanti, ricadenti e sarmentose.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.03

Arbusti e cespugli

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.03.A01 Crescita confusa

Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.

03.01.03.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce.

03.01.03.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.03.I02 Innaffiaggio

In fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vistamanutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura dellemalattie, semina e messa a dimora.

Si tratta di piante perenni, legnose, aventi tronco con ramificazioni prevalenti a sviluppo dalla base. Possono essere del tipo a fogliadecidua o sempreverdi.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.04

Ghiaia e pietrisco

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.04.A01 Granulometria irregolare

Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard.

03.01.04.A02 Mancanza

Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione.

Provvedere alla corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso nonché al riempimento di zone sprovviste.Particolare attenzione va posta nella messa in opera in zone adiacenti a tombini o griglie in uso.

Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzatogeneralmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. Nel caso della riserva si utilizzerà unmateriale simile per creare una pavimentazione all'interno della chiesa di san Bonaventura.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.05

Siepi

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.05.A01 Crescita confusa

Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento.

03.01.05.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce.

Provvedere alle fasi di potatura e diradazione delle siepi vegetali. Conservazione delle sagome e delle geometrie costituenti le siepi.Estirpazione delle piante esaurite e pulizia delle zone adiacenti. Innaffiaggio e concimazione appropriati a secondo delle qualità evarietà delle vegetazioni.

Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietàprivata o di uso pubblico.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.06

Sistemi di ancoraggio

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.06.A01 Infracidimento

Infracidimento delle parti interrate (legno) per insufficiente trattamento con sostanze antimarciume.

03.01.06.A02 Instabilità

Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).

03.01.06.A03 Legatura inadeguata

Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.

Le tipologie geometriche, dimensionali, estetiche variano in funzione: del tipo di pianta, del clima (in particolare della ventosità delluogo) e della sistemazione a verde prevista. Le parti interrate (pali,picchetti, tutori) vanno preventivamente trattati, per una altezzadi almeno 1 metro, con sostanze antimuffa e antimarciume. Particolare attenzione va posta nella messa in opera degli ancoraggi enella legatura (legacci, materiali in gomma o plastica) delle piante che comunque dovrà consentirne un certo grado di movimento.

Essi hanno funzione di sostegno alle piante. Sono generalmente costituiti da: pali, picchetti, tiranti e tutori. Possono essere costituitida materiali diversi, legno, materie plastiche, cls prefabbricato, ecc..

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.07

Staccionate

Unità Tecnologica: 03.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.07.A01 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.

03.01.07.A02 Infracidamento

Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità.

03.01.07.A03 Perdita della stabilità

Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo.

Verificare la corretta disposizione dei montanti e la loro stabilità. Sostituire eventuali parti ammalorate o mancanti con altre dianaloga essenza.

Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati edi diametro diverso (10 - 12 cm) posti a croce di Sant’Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti sumontati verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato edeventuali plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere diingegneria naturalistica.

Aree a verde

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Manuale d'Uso

Le opere di adeguamento, miglioramento e riparazione rappresentano quelle unità tecnologiche individuate attraverso la normativa vigente, come quelle fasi di intervento sulle strutture civili e industriali esistenti che in seguito ad eventi e/o variazioni strutturali necessitano di ripristino delle condizioni di sicurezza e di collaudo statico. Le variazioni strutturali possono dipendere da fattori diversi: - variazioni indipendenti dalla volontà dell'uomo, (come ad esempio: danni dovuti a sisma, a carichi verticali eccessivi, a danni dovuti per cedimenti fondali, al degrado delle malte nella muratura, alla corrosione delle armature nel c.a., ad errori progettuali e/o esecutivi, a situazioni in cui i materiali e/o la geometria dell'opera non corrispondano ai dati progettuali, ecc.);- variazioni dovute all'intervento dell'uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura (vedi 8.4 delle NTC) oppure sulle azioni (ad esempio: aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d'uso), o che incide indirettamente sul comportamento della struttura (ad esempio gli interventi non dichiaratamente strutturali).

Unità Tecnologiche:

° 04.01 Interventi su strutture esistenti

OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Corpo d'Opera: 04

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Manuale d'Uso

Unità Tecnologica: 04.01

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso lequali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono averecome finalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.01.01 Catene

° 04.01.02 Elementi di raccordo

° 04.01.03 Rappezzi degli elementi murari

° 04.01.04 Rappezzi in pietra

° 04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo

° 04.01.06 Tiranti

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.01

Catene

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.01.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.01.01.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.01.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

L'uso di catene va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento delmanufatto. Proteggere le catene dall'azione degli agenti atmosferici con guaine di protezione e trattamenti opportuni.

Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essepossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Interventi su strutture esistenti

Pagina 48

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.02

Elementi di raccordo

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.02.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

04.01.02.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.02.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

Essi vanno scelte e dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento del manufatto.

Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essisono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.03

Rappezzi degli elementi murari

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.03.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.03.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.03.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.03.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.03.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.03.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.03.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da altri elementi (mattoni pieni, conci di pietra, ecc.) dello stesso materiale del muro o dimateriale diverso.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

04.01.03.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.03.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

04.01.03.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.03.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.03.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.03.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.03.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

Pagina 51

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.04

Rappezzi in pietra

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.04.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.04.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.04.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.04.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.04.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.04.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.04.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da elementi di pietra.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

04.01.04.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.04.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

04.01.04.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.04.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.04.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.04.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.04.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.05

Rappezzi in blocchi di tufo

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.05.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.05.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.05.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.05.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.05.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.05.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.05.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

Non compromettere l'integrità delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

04.01.05.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.05.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

04.01.05.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.05.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.05.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.05.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.05.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

Pagina 55

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 04.01.06

Tiranti

Unità Tecnologica: 04.01

Modalità di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.06.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.01.06.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.06.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

L'uso di tiranti va opportunamente dimensionate in fase progettuale e dopo uno studio approfondito sul comportamento delmanufatto.

I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essipossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Interventi su strutture esistenti

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Manuale d'Uso

INDICE01 pag. 5RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO

01.01 6Restauro

01.01.01 7Cornicioni in pietra e laterizio

01.01.02 10Volte in pietra facciavista

01.01.03 12Volte in pietra con paramento

01.02 14Ripristino e consolidamento

01.02.01 15Catene

01.02.02 16Congiunzioni

01.02.03 17Controventi

01.02.04 18Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

01.02.05 21Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

01.02.06 24Murature in pietra facciavista: tufo

01.02.07 27Tiranti

02 pag. 28INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE

02.01 29Opere di ingegneria naturalistica

02.01.01 30Cordonata viva

02.01.02 32Fascinate

02.01.03 33Geostuoie

02.01.04 35Gradonata viva

02.01.05 36Tiranti

03 pag. 37ARREDO URBANO E VERDE

03.01 38Aree a verde

03.01.01 39Alberi

03.01.02 40Altre piante

03.01.03 41Arbusti e cespugli

03.01.04 42Ghiaia e pietrisco

03.01.05 43Siepi

03.01.06 44Sistemi di ancoraggio

03.01.07 45Staccionate

04 pag. 46OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

04.01 47Interventi su strutture esistenti

04.01.01 48Catene

04.01.02 49Elementi di raccordo

04.01.03 50Rappezzi degli elementi murari

04.01.04 52Rappezzi in pietra

04.01.05 54Rappezzi in blocchi di tufo

04.01.06 56Tiranti

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

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COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano

OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 40 D.P.R. 554/99)

R.T.P.

R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)

MANUALE DI

MANUTENZIONE

Comune di Canale Monterano

Provincia di Roma

Canale Monterano, 21/05/2012

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

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Manuale di Manutenzione

Comune di:

Provincia di:

Canale Monterano

Roma

Oggetto: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

Gli interventi di consolidamento della rupe e dei due edifici ruderali di San Bonaventura e di San Rocco

costutuiscono la voce di maggior peso all'interno del programma d'intervento.

Gli interventi che riguardano la rupe sono volti alla stabilizzazione dei picchi tufacei aggettanti o fratturati con

disgaggio parziale, in rare occasioni, e, più spesso, con un consolidamento locale ottenuto con un numero

limitato di tiranti metallici, con iniezioni nelle fratture e con interventi murari tradizionali.

Per evitare l'azione aggressiva della vegetazione infestante si prevede un diserbo, che è stato preceduto da

un'analisi vegetazionale, distinguendo la flora essenziale per valore storico-naturalistico dalla componenete

invasiva ridondante e dannosa per la conservazione del sito.

Sono previti inoltre interventi di protezione e risanamento delle murature e delle basi fondali e interventi di

restauro delle superfici.

Gli interventi previsti sulle mura, dopo la pulitura dei depositi e delle polveri e la rimozione della vegetazione

superficiale e profonda, sono i seguenti: sigillatura delle lesioni e iniezioni a pressione con malte a base di

calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e integrazione

delle lacune murarie mediante il rimontaggio dei conci caduti, ricostruzione delle parti mancanti necessarie

alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci, murature in blocchi o in scheggioni di tufo, a

seconda dei casi, protezione sommitale con muratura a scheggioni, consolidamento finale di protezione. In

caso di tratti liberi di mura si inseriranno tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di

contenimento di tipo diverso a seconda dei casi. Anche gli intonaci saranno consolidati con pulitura,

ristabilimento dell'adesione con iniezioni di resina acrilica, microstuccatura, bordatura e consolidamento di

protezione. La problematica della mancanza di continuità formale è stata affrontata con la creazione di una

staccionata rustica doppia dove possono essere lasciati crescere i rovi rimossi dalle strutture architettoniche in

modo da ottenere una sorta di "reintegrazione dell'immagine" della continuità delle mura saturando gli spazi

oggi vuoti con una fascia di vegetazione.

Sui costoni tufacei sono previsti la rimozione degli apparati radicali superficiali e profondi, la pulizia della

parete rocciosa e il riempimento con malta cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in

perfori non armati con miscele fluide cementizie, il consolidamento del costone tufaceo con muratura in

pietrame tufaceo posta a integrare le parti mancanti o a sostenere quelle molto aggettanti, l'ancoraggio dei

pezzi distaccati e il disgaggio, ovvero l'abbattimento di volumi rocciosi in equilibrio precario e non

recuperabili, la stabilizzazione degli accumuli di terreno o dei materiali superficiali instabili con geostuoie

biodegradabili e cordonate vive, il miglioramento del deflusso dell'acqua con la creazione di canaline in tufo.

Si prevede inoltre l'inserimento di tiranti di ancoraggio con posa in opera di armatura metallica di

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Manuale di Manutenzione

contenimento del tipo Dywiag per l'ancoraggio di porzioni a rischio caduta a seguito di perforo di adeguata

dimensione e profondità e che varia da punto a punto. Le alberature di pregio che dovranno essere conservate

saranno potate in modo da non costituire pericolo per i costoni, le mura e i visitatori.

La tecnica dell'anastilosi, che permetterà di ricollocare le bozze in tufo originarie cadute alla base delle mura,

permetterà anche di liberare da parte dei detriti dei crolli le pendici di mura e costoni a vantaggio della

sicurezza dei percorsi e del recupero del declivio naturale.

Sul convento di San Bonaventura si prevede di colmare la grande lacuna muraria dell'angolo per eliminare la

pericolosa discontinuità esistente nei collegamenti murari tra le pareti adiacenti; in altre parti della fabbrica

sono previste alcune reintegrazioni parziali che sono costituite da limitati ripristini della continuità tra setti

adiacenti. Inoltre si prevede d'inserire una serie di intirantature metalliche per miglorare la qualità delle

connessioni murarie verticali e predisporre delle armature cautelative capaci di ridurre il rischio di collassi per

le murature del convento. Ad esse se ne affiancano altre, in minor numero, inserite direttamente negli spessori

murari e di minimo impatto visivo. Più precisamente sono previste reintegrazioni murarie e incatenamenti

nella zona posteriore verso valle; incatenamenti diffusi nell'ala posteriore verso monte, intervento di

ricollegamento dello spigolo a sinistra della facciata, interventi di anastilosi e reintegrazione dei piloni centrali,

convogliamento e irreggimentazione delle acque pluviali, riduzione con isolamento dalla muratura della pianta

di fico presente nella navata. Tra gli interventi assume rilievo il sistema di tiranti metallici previsto nelle ali

posteriori e il risarcimento del cantone mancante a sinistra della facciata della chiesa.

Si prevede anche la protezione della parte sommitale degli altari e il restauro della pavimentazione antica

mediante la bordatura perimetrale e la stilatura delle fughe del cotto originario conservato. Nel pavimento della

chiesa verrà modellato in superficie l'attuale piano di calpestio creando un sistema di pendenze per la raccolta

dell'acqua meteorica verso il centro della chiesa da dove, attraverso la posa di un pozzetto con griglia di

raccolta e una tubazione in pvc che permetta l'allontanamento delle acque a valle. Per quanto esposto in merito

alla presenza del fico e ai vuoti sottostanti, sarà mantenuta l'immagine della pavimentazione in terra all'interno

della chiesa anche se ottenuta da uno strato sottostante di tessuto non tessuto e una finitura superficiale a

cretoni di pozzolana legati con poca calce, che permetta la traspirabilità degli strati sottostanti e costituisca un

piano di calpestio pulito e asciutto. Quanto alle parti visitabili, qui si procederà a consolidare gli intonaci e gli

elementi della muratura a rischio di caduta, operando una verifica anche dei bauletti sommitali e l'apposizione

di adeguati parapetti per regolare il flusso di visita il cui disegno sarà identico a quelli già presenti nel castello

costituiti da inferriate a semplici montanti verticali e corrimano, in ferro zincato verniciato al forno. Gli

interventi programmati sul fico sono: potatura contenitiva e marginamento perimetrale del pane di terra con

fascinata viva legnosa.

Anche la chiesa di San Rocco sarà sottoposta ad operazioni di consolidamento locale con la tecnica dello

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Manuale di Manutenzione

Elenco dei Corpi d'Opera:

° 01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO

° 02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE

° 03 ARREDO URBANO E VERDE

° 04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

scuci e cuci, reimpiegando gli stessi elementi tufacei e malta compatibile di buona qualità meccanica; nelle

zone di minor degrado si adotterà la tecnica delle iniezioni di malta da effettuare all'interno delle discontinuità

murarie. Gli interventi previsti sono perlopiù di consolidamento e prevedono il riempimento con malta

cementizia delle fessurazioni e sconnessure, iniezioni a pressione in perfori non armati con miscele fluide a

base di calce, acqua e pozzolana, sabbia fine e additivi opportunamente miscelati, stilatura dei giunti e

integrazione delle lacune murarie e delle due angolate nord mediante il rimontaggio dei conci caduti,

ricostruzione delle parti mancanti necessarie alla stabilità statica con la tecnica del scuci e cuci dei conci,

inclusa la ricostruzione della chiusura ad arco di una monofora della cappella est, la realizzazione di perfori e

l'inserimento di tiranti, il consolidamento delle murature in perfori non armati con miscele base di calce,

acqua, pozzolana e sabbia fine, di iniezioni armate e non armate di materiale consolidante compatibile con le

murature antiche e a base di calce e il consolidamento finale di protezione. Interventi mirati dove necessario

saranno fatti anche sulle creste delle murature perimetrali con l'aggiunta di protezione sommitale costituita da

muratura a scheggioni tufacei che mantenga la finitura a rudere presente nelle altre parti dove non si interverrà.

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Manuale di Manutenzione

RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Unità Tecnologiche:

° 01.01 Restauro

° 01.02 Ripristino e consolidamento

Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attività ed operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino e al consolidamento dei beni culturali per il mantenimento dell'integrità e dell'efficienza funzionale del bene e delle sue parti.

Corpo d'Opera: 01

Pagina 5

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.01

Il Restauro può definirsi come una serie di attività, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine laconservazione, l’integrità materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosceun valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carteinternazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attività e di interventi destinati alcontrollo del bene culturale e al mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 Conservazione dell'identità storica

Classe di Requisiti: Visivi

Gli interventi di restauro non devono alterare l'identità storica del manufatto.

L'applicazione di metodi ed interventi di restauro non devono alterare in nessun modo l'architettura, la conformazione ed i segnistorici del manufatto.

Prestazioni:

Ogni intervento di restauro deve essere effettuato nel rispetto delle leggi e delle norme di tutela dei beni architettonici e artistici.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.01.R02 Permeabilità all'aria

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici

Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazioneattraverso delle aperture.

Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme:UNI10969, UNI 11131, UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.

Prestazioni:

I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) edella pressione massima di prova misurata in Pa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.01.R03 Regolarità delle finiture

Classe di Requisiti: Visivi

Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficialie/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque diritocchi.

Prestazioni:

I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità dicolore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

Restauro

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Manuale di Manutenzione

01.01.R04 Resistenza meccanica

Classe di Requisiti: Di stabilità

Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità neltempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni distrutturali.

Prestazioni:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunquealle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.01.R05 Tenuta all'acqua

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici

La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negliambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili.

Prestazioni:

I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) edella pressione massima di prova misurata in Pa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.01.R06 Assenza di emissioni di sostanze nocive

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altriodori fastidiosi per gli utenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nociveecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolaredeve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro.

Prestazioni:

Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.01.R07 Resistenza agli agenti aggressivi

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione diagenti aggressivi chimici.

I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni dipulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

Livello minimo della prestazione:

01.01.R08 Resistenza agli attacchi biologici

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrannosubire alterazioni evidenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi ingenere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Prestazioni:

I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agentibiologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio

° 01.01.02 Volte in pietra facciavista

° 01.01.03 Volte in pietra con paramento

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Cornicioni in pietra e laterizio

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.01.A02 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.01.01.A03 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

01.01.01.A04 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.01.A05 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.01.A06 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.01.A07 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.01.A08 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A09 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

Si tratta di cornicioni realizzati con elementi in pietra calcarea e filari di mattoni. Il cornicione è un elemento architettonicosporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed è spesso decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spessosu mensole.

Restauro

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Manuale di Manutenzione

01.01.01.A10 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.01.01.A11 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.01.A12 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.01.A13 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.01.A14 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.01.A15 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.01.A16 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A17 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

01.01.01.A18 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.01.A19 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.01.01.A20 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.01.01.A21 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

01.01.01.A22 Sfogliatura

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.01.C01 Controllo generale delle parti a vista

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sullecornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventualianomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agenti aggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Bolle d'aria; 3) Cavillature superficiali; 4) Crosta; 5) Decolorazione; 6) Deposito superficiale; 7) Disgregazione; 8) Distacco; 9) Efflorescenze; 10) Erosione superficiale; 11) Esfoliazione; 12) Fessurazioni; 13) Macchie e graffiti; 14) Mancanza; 15) Patina biologica; 16) Penetrazione di umidità; 17) Pitting; 18) Polverizzazione; 19) Presenza di vegetazione; 20) Rigonfiamento; 21) Scheggiature; 22) Sfogliatura.

Tipologia: Controllo a vista

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Pulizia

Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei.

• Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.

Cadenza: ogni anno

01.01.01.I02 Sostituzione elementi decorativi degradati

Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecnicheappropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativiancoraggi. Inserire eventuali canali di gronda e pluviali per la raccolta delle acque meteoriche onde evitare il dilavamento e ladisgregazione degli elementi in pietra e laterizio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Intonacatore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Volte in pietra facciavista

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.02.A02 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.02.A03 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.02.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.02.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.02.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.02.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.01.02.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra faccia vista. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna e ilfatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti oelementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. Inparticolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite voltecomposte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta aschifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.

Restauro

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Manuale di Manutenzione

01.01.02.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.02.A10 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.02.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.02.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.02.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.02.A14 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.02.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.02.A16 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.I01 Ripristino superfici

Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.

• Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Volte in pietra con paramento

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.03.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.01.03.A02 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.01.03.A03 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.01.03.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.01.03.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.01.03.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.03.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.01.03.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di volte realizzate con elementi in pietra con paramento. Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavità interna eil fatto di essere una struttura spingente, cioè che, come l'arco, genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti oelementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione.Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, o composte, con più superfici in concorso. Inparticolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta più semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite voltecomposte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta(intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta aschifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.

Restauro

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Manuale di Manutenzione

01.01.03.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.01.03.A10 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.01.03.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.01.03.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.01.03.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.01.03.A14 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.03.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.01.03.A16 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.03.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.03.I01 Ripristino superfici

Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.

• Ditte specializzate: Operatore del restauro, Tecnici di livello superiore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 01.02

Per ripristino e consolidamento s’intendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere omanufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche,relative all’oggetto d’intervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dell’equilibrio statico tale da compromettere l’integritàdel manufatto. La disponibilità di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnicicompetenti e specializzati del settore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 Regolarità delle finiture

Classe di Requisiti: Visivi

Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficialie/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque diritocchi.

Prestazioni:

I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità dicolore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Aspetto

01.02.R02 Resistenza agli urti

Classe di Requisiti: Di stabilità

Le pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri,come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, néprovocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna esu quella interna.

Prestazioni:

Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono aquelle previste dalla norma UNI 9269 P:

- Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

01.02.R03 Resistenza meccanica

Classe di Requisiti: Di stabilità

Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità neltempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni distrutturali.

Prestazioni:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunquealle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.02.R04 Assenza di emissioni di sostanze nocive

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altriodori fastidiosi per gli utenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nociveecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolaredeve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro.

Prestazioni:

Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.02.R05 Resistenza agli agenti aggressivi

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione diagenti aggressivi chimici.

I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni dipulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.02.R06 Resistenza agli attacchi biologici

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovrannosubire alterazioni evidenti.

I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismi ingenere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agenti biologici,resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio,delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agentibiologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

Livello minimo della prestazione:

01.02.R07 (Attitudine al) controllo della freccia massima

Classe di Requisiti: Di stabilità

La freccia di inflessione di un solaio consolidato costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sottocarico e la sua elasticità.

Il controllo della freccia massima avviene sullo strato portante o impalcato strutturale che viene sottoposto al carico proprio, a quellodegli altri strati ed elementi costituenti il solaio e a quello delle persone e delle attrezzature ipotizzati per l'utilizzo.

Prestazioni:

Le deformazioni devono risultare compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici adesso collegati secondo le norme vigenti.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

01.02.R08 Resistenza alla corrosione

Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica

Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione.

Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione se sottoposti all'azionedell'acqua e del gelo.

Prestazioni:

I materiali utilizzati per il consolidamento devono soddisfare i requisiti indicati dalla norme.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Durabilità

01.02.R09 Resistenza alla trazione

Classe di Requisiti: Di stabilità

Classe di Esigenza: Sicurezza

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Manuale di Manutenzione

Gli elementi utilizzati per realizzare opere di consolidamento devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.

Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo divita.

Prestazioni:

Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto.

Livello minimo della prestazione:

01.02.R10 Tenuta all'acqua

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici

La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negliambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili.

Prestazioni:

I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) edella pressione massima di prova misurata in Pa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

01.02.R11 Permeabilità all'aria

Classe di Requisiti: Termici ed igrotermici

Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazioneattraverso delle aperture.

Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme:UNI10969, UNI 11131, UNI EN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.

Prestazioni:

I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2) edella pressione massima di prova misurata in Pa.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Benessere

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 01.02.01 Catene

° 01.02.02 Congiunzioni

° 01.02.03 Controventi

° 01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

° 01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

° 01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo

° 01.02.07 Tiranti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Catene

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.01.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.01.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della freccia massima; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.01.C01 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione dieventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essepossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Congiunzioni

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.02.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.02.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/ocedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi formanti le congiunzioni.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza alla trazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Ripristino serraggi

Ripristino delle fasce attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Tecnici di livello superiore.

Cadenza: quando occorre

Le congiunzioni rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Esse sonorappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Controventi

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.03.A02 Deformazioni termiche

Deformazioni termiche dovute a temperature particolari degli elementi di esercizio.

01.02.03.A03 Insufficiente resistenza

Insufficiente resistenza ai carichi.

01.02.03.A04 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra controventi e parte presidiata.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni mese

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni termiche; 2) Insufficiente resistenza; 3) Tensione insufficiente.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione a vista

01.02.03.C01 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.I01 Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione dieventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Nelle strutture metalliche, data la loro deformabilità, i controventi sono essenziali,sia per dare maggiore stabilità complessiva, sia percontrastare le azioni orizzontali, tra le quali il vento è la più consistente. I controventi possono essere disposti sia sulle falde dicopertura che sulle pareti. In genere sono realizzati con tirantini incrociati e tesi con tenditori.

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.04.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.04.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.04.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.04.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.04.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.04.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.04.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.04.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di murature realizzate in conci di pietra arenaria grigia. Il tipo di pietra sottoposta con una certa frequenza ad agentiatmosferici può subire una perdita di coesione che con il tempo la rende piuttosto friabile e fragile.

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

01.02.04.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.04.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.04.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.04.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.04.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.04.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.04.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.04.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.04.C01 Controllo giunti

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e ill'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.04.C02 Controllo superfici

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.I01 Ripristino facciata

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediantel'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello dicalce, additivi polimerici e sabbia;

• Ditte specializzate: Muratore.

Cadenza: quando occorre

01.02.04.I02 Sostituzione elementi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto aquelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

• Ditte specializzate: Muratore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.05

Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.05.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.05.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.05.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.05.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.05.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.05.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.05.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.05.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.05.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di murature realizzate con blocchi di calcare.

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

01.02.05.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.05.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.05.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.05.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.05.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.05.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.05.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.05.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza agli attacchi biologici; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Disgregazione; 3) Efflorescenze; 4) Mancanza; 5) Presenza di vegetazione.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.05.C01 Controllo giunti

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e ill'opera di consolidamento da effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica; 4) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Efflorescenze; 3) Mancanza; 4) Penetrazione di umidità.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.05.C02 Controllo superfici

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.05.I01 Ripristino facciata

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediantel'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello dicalce, additivi polimerici e sabbia;

• Ditte specializzate: Muratore.

Cadenza: quando occorre

01.02.05.I02 Sostituzione elementi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto aquelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

• Ditte specializzate: Muratore.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.06

Murature in pietra facciavista: tufo

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.06.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondità con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.06.A02 Assenza di malta

Assenza di malta nei giunti di muratura.

01.02.06.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

01.02.06.A04 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.02.06.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.02.06.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.06.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.06.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.06.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Si tratta di murature realizzate con blocchi di pietra squadrata detta tufo. Definito come un calcare granulare, tenero, poroso e pococompatto, di colore giallastro. Le dimensioni dei blocchi di tufo variano secondo il periodo di coltivazione e secondo l’utilizzo distrumenti manuali o meccanici. Di conseguenza le dimensioni possono essere di circa 47-50 cm di lunghezza, 20 cm di altezza e25-27 cm di profondità.

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

01.02.06.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.06.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.06.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.06.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.06.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

01.02.06.A15 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.06.A16 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.06.A17 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

01.02.06.A18 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 3 anni

Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamentoda effettuarsi.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Regolarità delle finiture; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alveolizzazione; 2) Crosta; 3) Decolorazione; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6) Distacco; 7) Efflorescenze; 8) Erosione superficiale; 9) Esfoliazione; 10) Fessurazioni; 11) Macchie e graffiti; 12) Mancanza; 13) Patina biologica; 14) Penetrazione di umidità; 15) Polverizzazione; 16) Presenza di vegetazione; 17) Scheggiature.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.06.C01 Controllo facciata

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.06.I01 Ripristino facciata

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediantel'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello dicalce, additivi polimerici e sabbia;

• Ditte specializzate: Muratore.

01.02.06.I02 Sostituzione elementi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto aquelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

• Ditte specializzate: Muratore.

Cadenza: ogni 40 anni

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.02.07

Tiranti

Unità Tecnologica: 01.02

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.07.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.07.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

01.02.07.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della freccia massima; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Tipologia: Controllo a vista

01.02.07.C01 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.07.I01 Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione dieventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essipossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Ripristino e consolidamento

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Manuale di Manutenzione

INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Unità Tecnologiche:

° 02.01 Opere di ingegneria naturalistica

Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico realizzando interventi di consolidamento, interventi antierosivi e di riprodurre ecosistemi simili ai naturali.

Corpo d'Opera: 02

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 02.01

L’ingegneria naturalistica si applica per attenuare i danni creati dal dissesto idrogeologico; in particolare essa adopera le piante vive,abbinate ad altri materiali quali il legno, la pietra, la terra, ecc., per operazioni di consolidamento e interventi antierosivi, per lariproduzione di ecosistemi simili ai naturali e per l’incremento della biodiversità.I campi di intervento sono:- consolidamento dei versanti e delle frane;- recupero di aree degradate;- attenuazione degli impatti causati da opere di ingegneria: barriere antirumore e visive, filtri per le polveri, ecc.;- inserimento ambientale delle infrastrutture.Le finalità degli interventi sono: tecnico-funzionali, naturalistiche, estetiche e paesaggistiche e economiche. Per realizzare unintervento di ingegneria naturalistica occorre realizzare un attento studio bibliografico, geologico, geomorfologico, podologico,floristico e vegetazionale per scegliere le specie e le tipologie vegetazionali d’intervento. Alla fase di studio e di indagine deveseguire l’individuazione dei criteri progettuali, la definizione delle tipologie di ingegneria naturalistica e la lista delle specieflogistiche da utilizzare.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.01.R01 Resistenza alla corrosione

Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica

Le reti utilizzate devono essere realizzate con materiali idonei in modo da garantire la funzionalità del sistema.

Le reti devono essere realizzate con ferri capaci di non generare fenomeni di corrosione se sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo.Possono essere rivestiti con rivestimenti di zinco e di lega di zinco.

Prestazioni:

I materiali utilizzati per la formazione delle reti devono soddisfare i requisiti indicati dalla normativa UNI di settore.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Durabilità

02.01.R02 Resistenza alla trazione

Classe di Requisiti: Di stabilità

Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.

Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo divita.

Prestazioni:

Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 02.01.01 Cordonata viva

° 02.01.02 Fascinate

° 02.01.03 Geostuoie

° 02.01.04 Gradonata viva

° 02.01.05 Tiranti

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.01

Cordonata viva

Unità Tecnologica: 02.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 Depositi superficiali

Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle cordonate.

02.01.01.A02 Difetti di ancoraggio

Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.

02.01.01.A03 Difetti di attecchimento

Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.

02.01.01.A04 Infradiciamento

Infradiciamento dei tronchi scortecciati che costituiscono la cordonata.

02.01.01.A05 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo le talee.

02.01.01.A06 Mancata aderenza

Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.

02.01.01.A07 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la cordonata quali terreno, radici, ecc..

02.01.01.A08 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.01.A09 Scalzamento

Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle ramaglie.

02.01.01.A10 Sottoerosione

Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle verghe.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.C01 Controllo generale

Le cordonate si adoperano per consolidare pendii molto ripidi su terreni instabili.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllare la tenuta delle diverse file di paletti e delle verghe verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale. Verificare che letalee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla trazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Eccessiva vegetazione; 2) Infradiciamento; 3) Scalzamento; 4) Sottoerosione.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.I01 Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

02.01.01.I02 Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

02.01.01.I03 Revisione

Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche; sistemare le verghe eventualmente fuoriuscitedalle file.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

Pagina 40

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Fascinate

Unità Tecnologica: 02.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Corrosione

Fenomeni di corrosione delle armature metalliche delle fascinate.

02.01.02.A02 Deformazioni

Deformazioni della struttura per cui si verificano difetti di tenuta dei pali.

02.01.02.A03 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.02.A04 Infradiciamento

Infradiciamento dei pali che sostengono la fascinata.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Controllare la tenuta delle diverse file di paletti verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale e che le talee siano attecchite e chenon ci sia vegetazione infestante.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni; 3) Eccessiva vegetazione; 4) Infradiciamento.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione

02.01.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.02.I01 Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

Le fascinate sono realizzate con fascine di ramaglia (sono da preferirsi specie con elevata capacità vegetativa quali pioppi, salici) chevengono collocate lungo i pendii (max pendenza 30°-35°) e fissate a pali di legno infissi nel terreno. Possono essere utilizzate sialungo i pendii montani sia lungo gli argini dei fiumi al piede delle sponde soggette ad erosione.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

02.01.02.I02 Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

02.01.02.I03 Revisione

Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

Pagina 42

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.03

Geostuoie

Unità Tecnologica: 02.01

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.03.R01 Resistenza alla trazione

Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica

Gli elementi che compongono le geostuoie devono essere in grado di resistere a fenomeni di sollecitazioni in particolare quelli ditrazione.

Prestazioni:

Le geostuoie devono garantire una determinata resistenza alla trazione senza compromettere la stabilità dell'intero apparato.

Livello minimo della prestazione:

I valori di resistenza dipendono dal tipo di geostuoia:- nel caso di geostuoia tridimensionale i valori di resistenza alla trazione devono essere compresi tra 1,3 e 1,8 kN/m;- nel caso di geostuoia tridimensionale rinforzata i valori di resistenza alla trazione devono essere compresi tra 38 e 200 kN/m.

Classe di Esigenza: Controllabilità

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Depositi superficiali

Accumuli di materiale vario quali pietrame, ranaglie e terreno sulla superficie delle geostuoie.

02.01.03.A02 Difetti di ancoraggio

Difetti di tenuta delle chiodature e/o delle graffe di ancoraggio della struttura.

02.01.03.A03 Difetti di attecchimento

Difetti di attecchimento delle talee di salice o tamerice e/o delle piantine radicate.

02.01.03.A04 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle geostuoie.

02.01.03.A05 Mancata aderenza

Imperfetta aderenza tra la rete ed il terreno che provoca mancati inerbimenti.

02.01.03.A06 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la geostuoia quali terreno, radici, ecc..

Sono strutture a tre dimensioni con uno spessore che va da 1 a 2,5 cm. Sono formate da filamenti sottili di materiale sinteticoattorcigliati fino a formare uno strato molto deformabile con un indice dei vuoti superiore al 90%. Esistono anche stuoie preintasatecon ghiaino e bitume e con manto vegetale già cresciuto.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare lo stato di attecchimento delle talee e delle piantine radicate. Verificare la tenuta dei picchetti di ancoraggio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di attecchimento; 2) Mancanza di terreno; 3) Difetti di ancoraggio; 4) Perdita di materiale; 5) Depositi superficiali; 6) Mancata aderenza.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Tipologia: Ispezione a vista

02.01.03.C01 Verifica generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.03.I01 Diradamento

Eseguire un diradamento dei salici piantati sulla geostuoia.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: ogni 2 anni

02.01.03.I02 Registrazione picchetti

Eseguire la registrazione dei picchetti di tenuta delle reti.

• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.

Cadenza: quando occorre

02.01.03.I03 Semina

Eseguire la semina della superficie della geostuoia.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: quando occorre

02.01.03.I04 Taglio

Eseguire il taglio dei rami dei salici in maniera scalare.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: ogni 2 anni

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.04

Gradonata viva

Unità Tecnologica: 02.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.04.A01 Eccessiva vegetazione

Eccessiva presenza di vegetazione che non favorisce lo sviluppo delle talee.

02.01.04.A02 Infradiciamento

Infradiciamento dei rami che costituiscono la gradonata.

02.01.04.A03 Mancanza di terreno

Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle gradonate.

02.01.04.A04 Perdita di materiale

Perdita del materiale costituente la gradonata quali terreno, radici, ecc..

02.01.04.A05 Scalzamento

Fenomeni di smottamenti che causano lo scalzamento delle gradonate.

02.01.04.A06 Sottoerosione

Fenomeni di erosione dovuti a mancanza di terreno sulle gradonate.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Verificare che le talee e/o le ramaglie siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.

• Anomalie riscontrabili: 1) Eccessiva vegetazione; 2) Infradiciamento; 3) Scalzamento; 4) Sottoerosione.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione

02.01.04.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

La gradonata è una tecnica di consolidamento di versanti e scarpate che consiste nel realizzare dei gradoni lungo il versante o lascarpa che vengono riempiti con ramaglie, talee e piantine.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

02.01.04.I01 Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

02.01.04.I02 Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni anno

02.01.04.I03 Piantumazione

Eseguire una ri-piantumazione delle talee e/o delle ramaglie nel caso di mancato attecchimento delle stesse.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 02.01.05

Tiranti

Unità Tecnologica: 02.01

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.05.R01 Resistenza meccanica

Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica

I tiranti devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali fenomeni di trazione.

Prestazioni:

Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo divita.

Livello minimo della prestazione:

Devono essere garantiti i valori di resistenza nominale a trazione pari a 550 N/mm2 ricavati con modalità di prova conformi allanormativa ASTM A975-97.

Classe di Esigenza: Controllabilità

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.05.A01 Corrosione

Fenomeni di corrosione degli elementi dei tiranti.

02.01.05.A02 Difetti di tenuta

Difetti di tenuta dei tiranti dovuti ad erronea posa in opera degli stessi e/o alla rottura dei chiodi di ancoraggi.

02.01.05.A03 Rotture

Rotture degli elementi dei tiranti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.05.C01 Controllo generale

Sono elementi strutturali che agiscono in trazione e che trasferiscono forze al terreno attraverso un’armatura e i bulbi di ancoraggio.Un tirante è formato da una testa con piastra di ripartizione e sistema di bloccaggio connessi ad una parte libera (porzionetensionabile e guaina di rivestimento) ed una fondazione fornita di armatura. La fondazione si ancora alla roccia intatta o percementazione o con ancoraggio meccanico. I tiranti di ancoraggio possono essere:- pretesi o attivi: se gli stessi elementi sono sollecitati in esercizio da sforzi di trazione impressi all’atto di esecuzione;- non pretesi o passivi: se gli elementi di rinforzo sono sollecitati a trazione a seguito di movimenti e deformazioni dell’ammasso;- parzialmente pretesi: se all’atto dell’installazione si imprime loro una tensione minore di quella d’esercizio;- provvisori: se la loro funzione è limitata ad un periodo prestabilito;- permanenti: se la loro funzione deve essere espletata per tutto il periodo di vita dell’opera ancorata.

Opere di ingegneria naturalistica

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Manuale di Manutenzione

Cadenza: ogni settimana

Verificare che i tiranti siano efficienti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di tenuta; 3) Rotture.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Ispezione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.05.I01 Sistemazione

Sistemare gli elementi dei tiranti in seguito ad eventi meteorici eccezionali e in ogni caso quando occorre.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

ARREDO URBANO E VERDE

Unità Tecnologiche:

° 03.01 Aree a verde

Insieme delle unità e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire l'esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema edilizio stesso

Corpo d'Opera: 03

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 03.01

Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. Ladistribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano puòavere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro irumori ed altre fonti di inquinamento.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

03.01.R01 Integrazione degli spazi

Classe di Requisiti: Adattabilità degli spazi

Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.

La distribuzione e la piantumazione di prati, piante, siepi, alberi, arbusti, ecc. deve essere tale da integrarsi con gli spazi in ambitourbano ed extraurbano.

Prestazioni:

- Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport,effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con arbusti e/opiante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione minima pari ad 1albero/60 m2.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Fruibilità

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 03.01.01 Alberi

° 03.01.02 Altre piante

° 03.01.03 Arbusti e cespugli

° 03.01.04 Ghiaia e pietrisco

° 03.01.05 Siepi

° 03.01.06 Sistemi di ancoraggio

° 03.01.07 Staccionate

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.01

Alberi

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 Crescita confusa

Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento.

03.01.01.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce, nelle piante di alto fusto.

03.01.01.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Presenza di insetti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

03.01.01.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni settimana

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione deiparassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo vaeseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

Tipologia: Aggiornamento

03.01.01.C02 Controllo malattie

Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Glialberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche,caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.01.I02 Innaffiaggio

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.01.I01 Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a caricodelle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree edelle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

03.01.01.I03 Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate nonrecuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistentipenzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagionedi riferimento.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

03.01.01.I04 Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gliorganismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzodi presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportuneprecauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Altre piante

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.02.A01 Crescita confusa

Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.

03.01.02.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie.

03.01.02.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

03.01.02.A04 Terreno arido

L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimentodella vegetazione esistente.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: quando occorre

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Terreno arido.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

03.01.02.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione deiparassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va

Tipologia: Aggiornamento

03.01.02.C02 Controllo malattie

Sotto la questa denominazione vengono raggruppate le seguenti piante: acquatiche, palustri, erbacee annuali, biennali, perenni,bulbose, rizomatose, tuberose, tappezzanti, rampicanti, ricadenti e sarmentose.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.02.I02 Innaffiaggio

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.02.I01 Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a caricodelle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree edelle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

03.01.02.I03 Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate nonrecuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistentipenzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagionedi riferimento.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

03.01.02.I04 Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gliorganismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzodi presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportuneprecauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.03

Arbusti e cespugli

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.03.A01 Crescita confusa

Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento.

03.01.03.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce.

03.01.03.A03 Presenza di insetti

In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà dispecie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzanoper il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano lespecie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

• Requisiti da verificare: 1) Integrazione degli spazi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Giardiniere.

Tipologia: Aggiornamento

03.01.03.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni settimana

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione deiparassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo vaeseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante; 2) Presenza di insetti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Aggiornamento

03.01.03.C02 Controllo malattie

Si tratta di piante perenni, legnose, aventi tronco con ramificazioni prevalenti a sviluppo dalla base. Possono essere del tipo a fogliadecidua o sempreverdi.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a temporegolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.03.I02 Innaffiaggio

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.03.I01 Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a caricodelle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree edelle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

03.01.03.I03 Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate nonrecuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistentipenzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici,ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagionedi riferimento.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: quando occorre

03.01.03.I04 Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gliorganismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzodi presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportuneprecauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Pagina 56

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.04

Ghiaia e pietrisco

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.04.A01 Granulometria irregolare

Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard.

03.01.04.A02 Mancanza

Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.

• Anomalie riscontrabili: 1) Granulometria irregolare; 2) Mancanza.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Verifica

03.01.04.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.04.I01 Ridistribuzione materiale

Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/ocomunque carenti.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzatogeneralmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. Nel caso della riserva si utilizzerà unmateriale simile per creare una pavimentazione all'interno della chiesa di san Bonaventura.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.05

Siepi

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.05.A01 Crescita confusa

Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento.

03.01.05.A02 Malattie a carico delle piante

Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. Ingenere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione dellacortecce.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni settimana

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

• Anomalie riscontrabili: 1) Crescita confusa; 2) Malattie a carico delle piante.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Tipologia: Controllo

03.01.05.C01 Controllo generale

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione deiparassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo vaeseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

• Anomalie riscontrabili: 1) Malattie a carico delle piante.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

03.01.05.C02 Controllo malattie

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.05.I01 Eliminazione vegetazione

Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietàprivata o di uso pubblico.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego didiserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati dipacciamatura naturale.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: ogni 4 mesi

03.01.05.I02 Fertilizzazione

Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali).

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni 6 mesi

03.01.05.I03 Irrigazione

Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione può essere condottamanualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.

Cadenza: ogni mese

03.01.05.I04 Potatura

Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Cadenza: ogni 6 mesi

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.06

Sistemi di ancoraggio

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.06.A01 Infracidimento

Infracidimento delle parti interrate (legno) per insufficiente trattamento con sostanze antimarciume.

03.01.06.A02 Instabilità

Instabilità degli ancoraggi per insufficiente ancoraggio al suolo o in seguito ad eventi esterni (vento, neve, traumi, ecc.).

03.01.06.A03 Legatura inadeguata

Caratteristiche della legatura pianta-ancoraggio inadeguata rispetto al grado di movimento delle piante.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 3 mesi

Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.

• Anomalie riscontrabili: 1) Infracidimento; 2) Instabilità; 3) Legatura inadeguata.

• Ditte specializzate: Giardiniere.

Tipologia: Controllo

03.01.06.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.06.I01 Ripristino della stabilità

Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo conl'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).

• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.

Cadenza: quando occorre

03.01.06.I02 Ripristino dei legami

Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se

Cadenza: quando occorre

Essi hanno funzione di sostegno alle piante. Sono generalmente costituiti da: pali, picchetti, tiranti e tutori. Possono essere costituitida materiali diversi, legno, materie plastiche, cls prefabbricato, ecc..

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.

• Ditte specializzate: Generico, Giardiniere.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 03.01.07

Staccionate

Unità Tecnologica: 03.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.07.A01 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere.

03.01.07.A02 Infracidamento

Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità.

03.01.07.A03 Perdita della stabilità

Perdita della stabilità degli elementi fissati al suolo.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo generale con verifica della stabilità degli elementi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Perdita della stabilità; 2) Deformazione; 3) Infracidamento.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Tipologia: Controllo

03.01.07.C01 Controllo Generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.07.I01 Sostituzione

Sostituzione di elementi rovinati o mancanti con altri di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Giardiniere, Specializzati vari.

Cadenza: ogni 2 anni

Si tratta di elementi generalmente realizzati in pali di pino o di castagno, con trattamento della parte appuntita interrata, decorticati edi diametro diverso (10 - 12 cm) posti a croce di Sant’Andrea costituiti da corrimano e diagonali a sezione semicircolare posti sumontati verticali ad un altezza di circa 1 m fuori terra e ad un interasse di circa 2 m, ed assemblati con elementi di acciaio zincato edeventuali plinti di fondazione. In genere vengono impiegati lungo i percorsi montani e congiuntamente ad interventi di opere diingegneria naturalistica.

Aree a verde

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Manuale di Manutenzione

OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Unità Tecnologiche:

° 04.01 Interventi su strutture esistenti

Le opere di adeguamento, miglioramento e riparazione rappresentano quelle unità tecnologiche individuate attraverso la normativa vigente, come quelle fasi di intervento sulle strutture civili e industriali esistenti che in seguito ad eventi e/o variazioni strutturali necessitano di ripristino delle condizioni di sicurezza e di collaudo statico. Le variazioni strutturali possono dipendere da fattori diversi: - variazioni indipendenti dalla volontà dell'uomo, (come ad esempio: danni dovuti a sisma, a carichi verticali eccessivi, a danni dovuti per cedimenti fondali, al degrado delle malte nella muratura, alla corrosione delle armature nel c.a., ad errori progettuali e/o esecutivi, a situazioni in cui i materiali e/o la geometria dell'opera non corrispondano ai dati progettuali, ecc.);- variazioni dovute all'intervento dell'uomo, che incide direttamente e volontariamente sulla struttura (vedi 8.4 delle NTC) oppure sulle azioni (ad esempio: aumento dei carichi verticali dovuto a cambiamento di destinazione d'uso), o che incide indirettamente sul comportamento della struttura (ad esempio gli interventi non dichiaratamente strutturali).

Corpo d'Opera: 04

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Manuale di Manutenzione

Unità Tecnologica: 04.01

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso lequali avviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono averecome finalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

04.01.R01 Resistenza meccanica

Classe di Requisiti: Di stabilità

Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modoefficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevantiin conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalità neltempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio,carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e deformazioni distrutturali.

Prestazioni:

Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimanda comunquealle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

04.01.R02 Resistenza agli agenti aggressivi

Classe di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organici

Gli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o mutamenti di aspetto a causadell'azione di agenti aggressivi chimici.

I materiali costituenti le strutture non dovranno deteriorarsi e/o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agenti chimicipresenti negli ambienti. I materiali utilizzati dovranno comunque consentire tutte le operazioni di pulizia e dovranno esserecompatibili chimicamente con la base di supporto.

Prestazioni:

I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

Livello minimo della prestazione:

Classe di Esigenza: Sicurezza

04.01.R03 Resistenza alla corrosione

Classe di Requisiti: Durabilità tecnologica

Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione.

Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione se

Prestazioni:

Classe di Esigenza: Durabilità

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

sottoposti all'azione dell'acqua e del gelo.

I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

Livello minimo della prestazione:

L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili:

° 04.01.01 Catene

° 04.01.02 Elementi di raccordo

° 04.01.03 Rappezzi degli elementi murari

° 04.01.04 Rappezzi in pietra

° 04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo

° 04.01.06 Tiranti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.01

Catene

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.01.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.01.01.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.01.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Tensione insufficiente.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Revisione

04.01.01.C01 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.01.I01 Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione dieventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

Cadenza: quando occorre

Le catene svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzate in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Esse vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essepossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Esse vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.02

Elementi di raccordo

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.02.A01 Corrosione

Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

04.01.02.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.02.A03 Serraggi inadeguati

Serraggi inadeguati delle giunzioni a forchetta e delle biette.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/ocedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi di raccordo.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza alla corrosione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Serraggi inadeguati.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

04.01.02.C01 Controllo generale

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.02.I01 Ripristino serraggi

Ripristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggiodelle stesse.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Gli elementi di raccordo rappresentano quegli elementi di unione intermedia tra sostegni diversi (ad es. catene, tiranti, ecc.). Essisono rappresentati da piastre, giunti di tensione intermedi a vite, organi di ritegno, paletti,ecc..

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.03

Rappezzi degli elementi murari

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.03.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.03.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.03.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.03.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.03.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.03.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.03.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

04.01.03.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.03.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da altri elementi (mattoni pieni, conci di pietra, ecc.) dello stesso materiale del muro o dimateriale diverso.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

04.01.03.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.03.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.03.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.03.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.03.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio diindagini strumentali in situ.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

04.01.03.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.03.I01 Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.04

Rappezzi in pietra

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.04.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.04.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.04.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.04.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.04.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.04.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.04.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

04.01.04.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.04.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da elementi di pietra.

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

04.01.04.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.04.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.04.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.04.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.04.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio diindagini strumentali in situ.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

04.01.04.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.04.I01 Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Pagina 72

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.05

Rappezzi in blocchi di tufo

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.05.A01 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

04.01.05.A02 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

04.01.05.A03 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

04.01.05.A04 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.05.A05 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

04.01.05.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

04.01.05.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

04.01.05.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

04.01.05.A09 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

Si tratta di interventi che interessano il ripristino della struttura muraria. In particolare le parti danneggiate dei muri portanti vengonosostitue, con la tecnica dello scuci e cuci, da blocchi di tufo.

Interventi su strutture esistenti

Pagina 73

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Manuale di Manutenzione

04.01.05.A10 Penetrazione di umidità

Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

04.01.05.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

04.01.05.A12 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

04.01.05.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

04.01.05.A14 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio diindagini strumentali in situ.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazioni e spostamenti; 2) Distacco; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Penetrazione di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

04.01.05.C01 Controllo di eventuale quadro fessurativo

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.05.I01 Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difettoaccertato.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

Pagina 74

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Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 04.01.06

Tiranti

Unità Tecnologica: 04.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

04.01.06.A01 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

04.01.06.A02 Fessure

Fessure evidenti nelle zone di ancoraggio.

04.01.06.A03 Tensione insufficiente

Tensione insufficiente tra tirante e massa muraria.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 6 mesi

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici.Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Fessure; 2) Tensione insufficiente.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

04.01.06.C01 Controllo strutture

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

04.01.06.I01 Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione dieventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: quando occorre

I tiranti svolgono una funzione statica di sostegno di contrasto a spostamenti orizzontali. In genere vengono utilizzati in caso didissesti dovuti a traslazioni orizzontali di parti di pareti murarie o di un orizzontamento. La loro azione impedisce un eventualeincremento della traslazione. Essi vengono inserite in corrispondenza della parete muraria o di orizzontamento da presidiare. Essipossono avere sezione diversa (circolare, rettangolare, ecc.). L'intervento può essere localizzato o diffuso. Essi vanno predisposteattraverso elementi di ripartizione (piastre, giunti di tensione,organi di ritegno, ecc.).

Interventi su strutture esistenti

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Manuale di Manutenzione

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Manuale di Manutenzione

INDICE01 RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO pag. 5

01.01 Restauro 6

01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio 9

01.01.02 Volte in pietra facciavista 12

01.01.03 Volte in pietra con paramento 15

01.02 Ripristino e consolidamento 18

01.02.01 Catene 22

01.02.02 Congiunzioni 24

01.02.03 Controventi 25

01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia 27

01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea 30

01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo 33

01.02.07 Tiranti 36

02 INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE pag. 37

02.01 Opere di ingegneria naturalistica 38

02.01.01 Cordonata viva 39

02.01.02 Fascinate 41

02.01.03 Geostuoie 43

02.01.04 Gradonata viva 45

02.01.05 Tiranti 47

03 ARREDO URBANO E VERDE pag. 49

03.01 Aree a verde 50

03.01.01 Alberi 51

03.01.02 Altre piante 53

03.01.03 Arbusti e cespugli 55

03.01.04 Ghiaia e pietrisco 57

03.01.05 Siepi 58

03.01.06 Sistemi di ancoraggio 60

03.01.07 Staccionate 62

04 OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE pag. 63

04.01 Interventi su strutture esistenti 64

04.01.01 Catene 66

04.01.02 Elementi di raccordo 68

04.01.03 Rappezzi degli elementi murari 69

04.01.04 Rappezzi in pietra 71

04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo 73

04.01.06 Tiranti 75

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

Pagina 77

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COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano

OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 40 D.P.R. 554/99)

R.T.P.

R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)

PROGRAMMA DI

MANUTENZIONE

Comune di Canale Monterano

Provincia di Roma

Canale Monterano, 21/05/2012

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

Pagina 1

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Adattabilità degli spazi

03 - ARREDO URBANO E VERDE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

03.01 - Aree a verde

03.01 Aree a verde

03.01.R01 Requisito: Integrazione degli spazi

Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti.

Controllo: Controllo generale03.01.02.C01 Aggiornamento quando occorre

Controllo: Controllo generale03.01.03.C01 Aggiornamento ogni 6 mesi

Controllo: Controllo generale03.01.01.C01 Aggiornamento ogni 6 mesi

Pagina 2

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Controllabilità tecnologica

02 - INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

02.01 - Opere di ingegneria naturalistica

02.01.03 Geostuoie

02.01.03.R01 Requisito: Resistenza alla trazione

Gli elementi che compongono le geostuoie devono essere in grado di resistere a fenomeni di sollecitazioni in particolare quelli di trazione.

02.01.05 Tiranti

02.01.05.R01 Requisito: Resistenza meccanica

I tiranti devono essere realizzati con materiali idonei a sopportare eventuali fenomeni di trazione.

Pagina 3

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Di stabilità

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.01 - Restauro

01.01 Restauro

01.01.R04 Requisito: Resistenza meccanica

Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Controllo: Controllo generale01.01.03.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo generale01.01.02.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02 Ripristino e consolidamento

01.02.R02 Requisito: Resistenza agli urti

Le pareti restaurate debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

01.02.R03 Requisito: Resistenza meccanica

Le pareti restaurate devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Controllo: Controllo strutture01.02.07.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo strutture01.02.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo superfici01.02.05.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo superfici01.02.04.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

01.02.R07 Requisito: (Attitudine al) controllo della freccia massima

La freccia di inflessione di un solaio consolidato costituisce il parametro attraverso il quale viene giudicata la deformazione sotto carico e la sua elasticità.

Controllo: Controllo strutture01.02.07.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo strutture01.02.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

01.02.R09 Requisito: Resistenza alla trazione

Gli elementi utilizzati per realizzare opere di consolidamento devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.

Controllo: Controllo generale01.02.02.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

02 - INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

02.01 - Opere di ingegneria naturalistica

02.01 Opere di ingegneria naturalistica

02.01.R02 Requisito: Resistenza alla trazione

Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione.

Controllo: Controllo generale02.01.01.C01 Ispezione ogni 6 mesi

Pagina 4

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

04.01 - Interventi su strutture esistenti

04.01 Interventi su strutture esistenti

04.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica

Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Controllo: Controllo strutture04.01.06.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo04.01.05.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo04.01.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo04.01.03.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generale04.01.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo strutture04.01.01.C01 Revisione ogni 12 mesi

Pagina 5

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Durabilità tecnologica

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02 Ripristino e consolidamento

01.02.R08 Requisito: Resistenza alla corrosione

Gli elementi metallici utilizzati per il consolidamento non devono decadere in processi di corrosione.

Controllo: Controllo generale01.02.02.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

02 - INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

02.01 - Opere di ingegneria naturalistica

02.01 Opere di ingegneria naturalistica

02.01.R01 Requisito: Resistenza alla corrosione

Le reti utilizzate devono essere realizzate con materiali idonei in modo da garantire la funzionalità del sistema.

04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

04.01 - Interventi su strutture esistenti

04.01 Interventi su strutture esistenti

04.01.R03 Requisito: Resistenza alla corrosione

Gli interventi sulle strutture esistenti e/o gli elementi metallici utilizzati non dovranno decadere in processi di corrosione.

Controllo: Controllo generale04.01.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Pagina 6

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Protezione dagli agenti chimici ed organici

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.01 - Restauro

01.01 Restauro

01.01.R06 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive

I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.

Controllo: Controllo generale delle parti a vista01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.R07 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.

Controllo: Controllo generale delle parti a vista01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.R08 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire alterazioni evidenti.

Controllo: Controllo generale delle parti a vista01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02 Ripristino e consolidamento

01.02.R04 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive

I rivestimenti utilizzati nel restauro non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.

01.02.R05 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

I rivestimenti utilizzati nel restauro non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.

Controllo: Controllo giunti01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

01.02.R06 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

I rivestimenti utilizzati nel restauro a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire alterazioni evidenti.

Controllo: Controllo giunti01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

04.01 - Interventi su strutture esistenti

04.01 Interventi su strutture esistenti

04.01.R02 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

Gli interventi sulle strutture esistenti non dovranno essere causa di dissoluzioni o disgregazioni e/o mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.

Controllo: Controllo generale04.01.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Pagina 7

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Termici ed igrotermici

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.01 - Restauro

01.01 Restauro

01.01.R02 Requisito: Permeabilità all'aria

Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.

Controllo: Controllo generale01.01.03.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo generale01.01.02.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

01.01.R05 Requisito: Tenuta all'acqua

La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Controllo: Controllo generale01.01.03.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo generale01.01.02.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02 Ripristino e consolidamento

01.02.R10 Requisito: Tenuta all'acqua

La stratificazione delle pareti restaurate debbono essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche di penetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Controllo: Controllo superfici01.02.05.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo superfici01.02.04.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo facciata01.02.06.C01 Controllo a vista ogni 3 anni

01.02.R11 Requisito: Permeabilità all'aria

Le pareti restaurate debbono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione attraverso delle aperture.

Controllo: Controllo superfici01.02.05.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo superfici01.02.04.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo facciata01.02.06.C01 Controllo a vista ogni 3 anni

Pagina 8

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Classe Requisiti

Visivi

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.01 - Restauro

01.01 Restauro

01.01.R01 Requisito: Conservazione dell'identità storica

Gli interventi di restauro non devono alterare l'identità storica del manufatto.

01.01.R03 Requisito: Regolarità delle finiture

Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Controllo: Controllo generale delle parti a vista01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesi

Controllo: Controllo generale01.01.03.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo generale01.01.02.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli Tipologia Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02 Ripristino e consolidamento

01.02.R01 Requisito: Regolarità delle finiture

Le pareti restaurate debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Controllo: Controllo strutture01.02.07.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo strutture01.02.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesi

Controllo: Controllo superfici01.02.05.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo superfici01.02.04.C02 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo giunti01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 2 anni

Controllo: Controllo facciata01.02.06.C01 Controllo a vista ogni 3 anni

Pagina 9

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma delle Prestazioni

Elenco Classe di Requisiti:

INDICE

Adattabilità degli spazi pag. 2

Controllabilità tecnologica pag. 3

Di stabilità pag. 4

Durabilità tecnologica pag. 6

Protezione dagli agenti chimici ed organici pag. 7

Termici ed igrotermici pag. 8

Visivi pag. 9

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

Pagina 10

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COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano

OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 40 D.P.R. 554/99)

R.T.P.

R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)

PROGRAMMA DI

MANUTENZIONE

Comune di Canale Monterano

Provincia di Roma

Canale Monterano, 21/05/2012

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

Pagina 1

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

01.01 - Restauro

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio

01.01.01.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale delle parti a vista

Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista in particolare di depositi sulle cornice. Controllare l'assetto statico dei cornicioni e l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.) e/o difetti di esecuzione.

01.01.02 Volte in pietra facciavista

01.01.02.C01 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo generale

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

01.01.03 Volte in pietra con paramento

01.01.03.C01 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo generale

Controllo dello strato superficiale ed in particolare dei rivestimenti in pietra. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

01.02 - Ripristino e consolidamento

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

01.02.01 Catene

01.02.01.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo strutture

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

01.02.02 Congiunzioni

01.02.02.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi formanti le congiunzioni.

01.02.03 Controventi

01.02.03.C01 Ispezione a vista ogni meseControllo: Controllo strutture

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

01.02.04.C01 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo giunti

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

01.02.04.C02 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo superfici

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

01.02.05.C01 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo giunti

Controllo dello stato dei giunti e dell'integrità degli elementi.

01.02.05.C02 Controllo a vista ogni 2 anniControllo: Controllo superfici

Controllo dello strato superficiale dei conci, dei basamenti e delle cornici d'angolo. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo

01.02.06.C01 Controllo a vista ogni 3 anniControllo: Controllo facciata

Pagina 2

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

Controllo della facciata e dello stato dei corsi di malta. In caso di dissesti verificarne l'origine, l'entità e il l'opera di consolidamento da effettuarsi.

01.02.07 Tiranti

01.02.07.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo strutture

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

Pagina 3

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

02 - INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

02.01 - Opere di ingegneria naturalistica

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

02.01.01 Cordonata viva

02.01.01.C01 Ispezione ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Controllare la tenuta delle diverse file di paletti e delle verghe verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale. Verificare che le talee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.

02.01.02 Fascinate

02.01.02.C01 Ispezione ogni annoControllo: Controllo generale

Controllare la tenuta delle diverse file di paletti verificando che non ci sia fuoriuscita di materiale e che le talee siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.

02.01.03 Geostuoie

02.01.03.C01 Ispezione a vista ogni 6 mesiControllo: Verifica generale

Verificare lo stato di attecchimento delle talee e delle piantine radicate. Verificare la tenuta dei picchetti di ancoraggio.

02.01.04 Gradonata viva

02.01.04.C01 Ispezione ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Verificare che le talee e/o le ramaglie siano attecchite e che non ci sia vegetazione infestante.

02.01.05 Tiranti

02.01.05.C01 Ispezione ogni settimanaControllo: Controllo generale

Verificare che i tiranti siano efficienti.

Pagina 4

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

03 - ARREDO URBANO E VERDE

03.01 - Aree a verde

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

03.01.01 Alberi

03.01.01.C02 Aggiornamento ogni settimanaControllo: Controllo malattie

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

03.01.01.C01 Aggiornamento ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

03.01.02 Altre piante

03.01.02.C01 Aggiornamento quando occorreControllo: Controllo generale

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

03.01.02.C02 Aggiornamento ogni 6 mesiControllo: Controllo malattie

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

03.01.03 Arbusti e cespugli

03.01.03.C02 Aggiornamento ogni settimanaControllo: Controllo malattie

Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

03.01.03.C01 Aggiornamento ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

03.01.04 Ghiaia e pietrisco

03.01.04.C01 Verifica ogni 6 mesiControllo: Controllo generale

Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.

03.01.05 Siepi

03.01.05.C01 Controllo ogni settimanaControllo: Controllo generale

Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.

03.01.05.C02 Controllo ogni 6 mesiControllo: Controllo malattie

Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).

03.01.06 Sistemi di ancoraggio

03.01.06.C01 Controllo ogni 3 mesiControllo: Controllo generale

Controllo della stabilità al suolo e verifica delle legature alle piante in funzione dei gradi di movimento.

03.01.07 Staccionate

03.01.07.C01 Controllo ogni 6 mesiControllo: Controllo Generale

Controllo generale con verifica della stabilità degli elementi.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

04.01 - Interventi su strutture esistenti

Codice Tipologia FrequenzaElementi Manutenibili / Controlli

04.01.01 Catene

04.01.01.C01 Revisione ogni 12 mesiControllo: Controllo strutture

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

04.01.02 Elementi di raccordo

04.01.02.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo generale

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesto e/o cedimenti strutturali. In particolare controllare la posizione corretta dei vari elementi di raccordo.

04.01.03 Rappezzi degli elementi murari

04.01.03.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.

04.01.04 Rappezzi in pietra

04.01.04.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.

04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo

04.01.05.C01 Controllo a vista ogni 12 mesiControllo: Controllo di eventuale quadro fessurativo

Attraverso un esame visivo del quadro fessurativo approfondire ed analizzare eventuali dissesti strutturali anche con l'ausilio di indagini strumentali in situ.

04.01.06 Tiranti

04.01.06.C01 Controllo a vista ogni 6 mesiControllo: Controllo strutture

Controllo delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissesti statici. Controllare la giusta collaborazione degli elementi di ripartizione.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma dei Controlli

INDICE01 pag. 2RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO

01.01 2Restauro

01.01.01 2Cornicioni in pietra e laterizio

01.01.02 2Volte in pietra facciavista

01.01.03 2Volte in pietra con paramento

01.02 2Ripristino e consolidamento

01.02.01 2Catene

01.02.02 2Congiunzioni

01.02.03 2Controventi

01.02.04 2Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

01.02.05 2Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

01.02.06 2Murature in pietra facciavista: tufo

01.02.07 3Tiranti

02 pag. 4INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE

02.01 4Opere di ingegneria naturalistica

02.01.01 4Cordonata viva

02.01.02 4Fascinate

02.01.03 4Geostuoie

02.01.04 4Gradonata viva

02.01.05 4Tiranti

03 pag. 5ARREDO URBANO E VERDE

03.01 5Aree a verde

03.01.01 5Alberi

03.01.02 5Altre piante

03.01.03 5Arbusti e cespugli

03.01.04 5Ghiaia e pietrisco

03.01.05 5Siepi

03.01.06 5Sistemi di ancoraggio

03.01.07 5Staccionate

04 pag. 6OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

04.01 6Interventi su strutture esistenti

04.01.01 6Catene

04.01.02 6Elementi di raccordo

04.01.03 6Rappezzi degli elementi murari

04.01.04 6Rappezzi in pietra

04.01.05 6Rappezzi in blocchi di tufo

04.01.06 6Tiranti

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

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COMMITTENTE: Riserva Naturale Regionale Monterano

OGGETTO: Interventi sulle mura urbane di Monterano (tra Porta Cretella e Porta Romana), sul

convento di San Bonaventura e la chiesa di San Rocco

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 40 D.P.R. 554/99)

R.T.P.

R.T.P. Arch. Monica Morbidelli (Capogruppo)

PROGRAMMA DI

MANUTENZIONE

Comune di Canale Monterano

Provincia di Roma

Canale Monterano, 21/05/2012

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

Pagina 1

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

01 - RESTAURO, RIPRISTINO ECONSOLIDAMENTO

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.01 - Restauro

01.01.01 Cornicioni in pietra e laterizio

01.01.01.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione elementi decorativi degradati

Sostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecniche appropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativi ancoraggi. Inserire eventuali canali di gronda e pluviali per la raccolta delle acque meteoriche onde evitare il dilavamento e la disgregazione degli elementi in pietra e laterizio.

01.01.01.I01 ogni annoIntervento: Pulizia

Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei.

01.01.02 Volte in pietra facciavista

01.01.02.I01 quando occorreIntervento: Ripristino superfici

Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.

01.01.03 Volte in pietra con paramento

01.01.03.I01 quando occorreIntervento: Ripristino superfici

Pulizia degli strati superficiali ed in particolare degli elementi in pietra facciavista.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina.

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.02 - Ripristino e consolidamento

01.02.01 Catene

01.02.01.I01 quando occorreIntervento: Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

01.02.02 Congiunzioni

01.02.02.I01 quando occorreIntervento: Ripristino serraggi

Ripristino delle fasce attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.

01.02.03 Controventi

01.02.03.I01 quando occorreIntervento: Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

01.02.04 Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

01.02.04.I01 quando occorreIntervento: Ripristino facciata

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;

01.02.04.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione elementi

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

01.02.05 Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

01.02.05.I01 quando occorreIntervento: Ripristino facciata

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;

01.02.05.I02 quando occorreIntervento: Sostituzione elementi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

01.02.06 Murature in pietra facciavista: tufo

01.02.06.I01 quando occorreIntervento: Ripristino facciata

Pulizia della facciata e reintegro dei giunti.In particolare:- rimuovere manualmente eventuali elementi vegetali infestanti;- in caso di patina biologica rimuovere i depositi organici ed i muschi mediante cicli di lavaggio con acqua e spazzole di saggina;- in caso di fenomeni di disgregazione per fenomeni di efflorescenza provvedere al consolidamento delle superfici murarie mediante l'impiego di prodotti riaggreganti aventi base di acido siliceo con applicazione a pennello;- in caso di assenza di malta nei giunti provvedere ad applicare prodotti consolidanti mediante stilatura con malta di grassello di calce, additivi polimerici e sabbia;

01.02.06.I02 ogni 40 anniIntervento: Sostituzione elementi

Sostituzione degli elementi usurati o rovinati con elementi analoghi di caratteristiche fisiche, cromatiche e dimensionali rispetto a quelli esistenti con il metodo del "cuci e scuci".

01.02.07 Tiranti

01.02.07.I01 quando occorreIntervento: Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

02 - INGEGNERIA NATURALISTICA EAMBIENTALE

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.01 - Opere di ingegneria naturalistica

02.01.01 Cordonata viva

02.01.01.I03 ogni 6 mesiIntervento: Revisione

Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche; sistemare le verghe eventualmente fuoriuscite dalle file.

02.01.01.I01 ogni annoIntervento: Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

02.01.01.I02 ogni annoIntervento: Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

02.01.02 Fascinate

02.01.02.I01 ogni annoIntervento: Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

02.01.02.I02 ogni annoIntervento: Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

02.01.02.I03 ogni annoIntervento: Revisione

Verificare la tenuta delle file dei pali in legno serrando i chiodi e le graffe metalliche.

02.01.03 Geostuoie

02.01.03.I02 quando occorreIntervento: Registrazione picchetti

Eseguire la registrazione dei picchetti di tenuta delle reti.

02.01.03.I03 quando occorreIntervento: Semina

Eseguire la semina della superficie della geostuoia.

02.01.03.I01 ogni 2 anniIntervento: Diradamento

Eseguire un diradamento dei salici piantati sulla geostuoia.

02.01.03.I04 ogni 2 anniIntervento: Taglio

Eseguire il taglio dei rami dei salici in maniera scalare.

02.01.04 Gradonata viva

02.01.04.I03 quando occorreIntervento: Piantumazione

Eseguire una ri-piantumazione delle talee e/o delle ramaglie nel caso di mancato attecchimento delle stesse.

02.01.04.I01 ogni annoIntervento: Ceduazione

Eseguire il taglio delle essenze messe a dimora per consentire alle radici di ramificare alla base.

02.01.04.I02 ogni annoIntervento: Diradamento

Eseguire il diradamento delle piante infestanti.

02.01.05 Tiranti

02.01.05.I01 quando occorreIntervento: Sistemazione

Sistemare gli elementi dei tiranti in seguito ad eventi meteorici eccezionali e in ogni caso quando occorre.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

03 - ARREDO URBANO E VERDE

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

03.01 - Aree a verde

03.01.01 Alberi

03.01.01.I01 quando occorreIntervento: Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

03.01.01.I02 quando occorreIntervento: Innaffiaggio

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.01.I03 quando occorreIntervento: Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.

03.01.01.I04 quando occorreIntervento: Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari,ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

03.01.02 Altre piante

03.01.02.I01 quando occorreIntervento: Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

03.01.02.I02 quando occorreIntervento: Innaffiaggio

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.02.I03 quando occorreIntervento: Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.

03.01.02.I04 quando occorreIntervento: Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

03.01.03 Arbusti e cespugli

03.01.03.I01 quando occorreIntervento: Concimazione piante

Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.

03.01.03.I02 quando occorreIntervento: Innaffiaggio

Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.03.I03 quando occorreIntervento: Potatura piante

Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.

03.01.03.I04 quando occorreIntervento: Trattamenti antiparassitari

Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.

03.01.04 Ghiaia e pietrisco

03.01.04.I01 ogni 6 mesiIntervento: Ridistribuzione materiale

Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/o comunque carenti.

03.01.05 Siepi

03.01.05.I03 ogni meseIntervento: Irrigazione

Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.

03.01.05.I01 ogni 4 mesiIntervento: Eliminazione vegetazione

Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego di diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati di pacciamatura naturale.

03.01.05.I02 ogni 6 mesiIntervento: Fertilizzazione

Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali).

03.01.05.I04 ogni 6 mesiIntervento: Potatura

Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.

03.01.06 Sistemi di ancoraggio

03.01.06.I01 quando occorreIntervento: Ripristino della stabilità

Ripristino della stabilità degli ancoraggi mediante l'esecuzione di scavo di sezione adeguata e relativo ancoraggio al suolo con l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento (pietrame, terra, ecc.).

03.01.06.I02 quando occorreIntervento: Ripristino dei legami

Ripristino dei legami tra ancoraggi e piante mediante riposizionamento degli attacchi, anche in funzione dei gradi di movimento, e se necessario sostituzione di quest'ultimi con altri idonei.

03.01.07 Staccionate

03.01.07.I01 ogni 2 anniIntervento: Sostituzione

Sostituzione di elementi rovinati o mancanti con altri di analoghe caratteristiche.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

04 - OPERE DI ADEGUAMENTO,MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

04.01 - Interventi su strutture esistenti

04.01.01 Catene

04.01.01.I01 quando occorreIntervento: Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

04.01.02 Elementi di raccordo

04.01.02.I01 quando occorreIntervento: Ripristino serraggi

Ripristino degli elementi di raccordo attraverso il serraggio delle parti e se necessario provvedere allo smontaggio e rimontaggio delle stesse.

04.01.03 Rappezzi degli elementi murari

04.01.03.I01 quando occorreIntervento: Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.

04.01.04 Rappezzi in pietra

04.01.04.I01 quando occorreIntervento: Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.

04.01.05 Rappezzi in blocchi di tufo

04.01.05.I01 quando occorreIntervento: Interventi sulle strutture

Gli interventi riparativi dovranno effettuarsi a secondo del tipo di anomalia riscontrata e previa diagnosi delle cause del difetto accertato.

04.01.06 Tiranti

04.01.06.I01 quando occorreIntervento: Ripristino

Ripristino degli stati tensionali adeguati attraverso la registrazione degli elementi di ripartizione collaboranti. Sostituzione di eventuali elementi degradati con altri di analoghe caratteristiche.

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Programma di Manutenzione: Sottoprogramma degli Interventi

INDICE01 pag. 2RESTAURO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO

01.01 2Restauro

01.01.01 2Cornicioni in pietra e laterizio

01.01.02 2Volte in pietra facciavista

01.01.03 2Volte in pietra con paramento

01.02 2Ripristino e consolidamento

01.02.01 2Catene

01.02.02 2Congiunzioni

01.02.03 2Controventi

01.02.04 2Murature in pietra facciavista: arenaria grigia

01.02.05 3Murature in pietra facciavista:pietra calcarea

01.02.06 3Murature in pietra facciavista: tufo

01.02.07 3Tiranti

02 pag. 4INGEGNERIA NATURALISTICA E AMBIENTALE

02.01 4Opere di ingegneria naturalistica

02.01.01 4Cordonata viva

02.01.02 4Fascinate

02.01.03 4Geostuoie

02.01.04 4Gradonata viva

02.01.05 4Tiranti

03 pag. 5ARREDO URBANO E VERDE

03.01 5Aree a verde

03.01.01 5Alberi

03.01.02 5Altre piante

03.01.03 5Arbusti e cespugli

03.01.04 6Ghiaia e pietrisco

03.01.05 6Siepi

03.01.06 6Sistemi di ancoraggio

03.01.07 6Staccionate

04 pag. 7OPERE DI ADEGUAMENTO, MIGLIORAMENTO E RIPARAZIONE

04.01 7Interventi su strutture esistenti

04.01.01 7Catene

04.01.02 7Elementi di raccordo

04.01.03 7Rappezzi degli elementi murari

04.01.04 7Rappezzi in pietra

04.01.05 7Rappezzi in blocchi di tufo

04.01.06 7Tiranti

IL TECNICO

Arch. Anelinda Di Muzio

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