il rischio da agenti fisici - mib.infn.it · b) i valori limite di esposizione e i valori di azione...
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IL RISCHIODA
AGENTI FISICI
( RUMORE – VIBRAZIONI – CAMPI E.M. – R.O.A. )
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RISCHIO RUMORE
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Già nel VII sec. a.C. nella città di Sibari era proibito entro le mura il lavoro di artigiani che adoperassero il martello, non solo, ma era proibito tenere galli che disturbassero il sonno o che un calderaio abitasse nella stessa strada di un filosofo; inoltre alcune strade della città erano chiuse al traffico dei carri
Cicerone e Seneca raccontano come molti abitanti della valle del Nilo avessero l’udito compromesso per il rumore delle cascate del fiume.
Plinio si fece costruire una camera da letto a doppie pareti per non sentire gli schiamazzi degli schiavi ed il rumore delle onde o dei tuoni.
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Rumore
1. Suono non desiderato o comunque fastidioso
2. Da un punto di vista fisico e’ una successione di variazioni (oscillazioni) di pressione (caratterizzate da intensità e frequenza) che si propagano in un mezzo elastico e possono essere percepite dall’orecchio umano come sensazione sonora
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DECIBELIl rumore si misura in decibel ( dB )
Il decibel è un fattore adimensionale ed esprime il rapporto tra un valore misurato ed un valore –base rappresentativo della soglia di udibilità:
Rapporto (dB) = 10 Log ( V / Vbase )
La scala in decibel è una scala logaritmica
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DECIBEL
Come scala logaritmica
Un aumento di 3 dB equivale ad un raddoppio dell’esposizione
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Fonti di rumore
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L’apparato uditivoL’apparato uditivo
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dB
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L’orecchio umano ha una sensibilità diversa alle diverse frequenze Risulta più sensibile alle frequenze medio-alte (intorno a 4000 Hz)e diminuisce progressivamente verso quelle molto alte e quelle basse.Questo andamento è rappresentato dall’audiogramma normale:
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Sorveglianza SanitariaAudiometrie
Sorveglianza SanitariaAudiometrie
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Ogni alterazione di uno o più dei meccanismi dell’apparato uditivo, può causare una riduzione della capacità uditiva nell’orecchio affetto, ovvero un' ipoacusia. In base alla sede colpita da un’eventuale patologia, si possono distinguere:
Ipoacusia trasmissiva per problemi a livello del condotto uditivo, del timpano o degli ossicini;
Ipoacusia neurosensorialequando la patologia interessa la coclea o le fibre del nervo acustico.
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RumoreEtà
Assunzione farmaci
ototossici
Traumi
Infezioni
Esposizione a sostanze tossiche (Solventi,
metalli etc.)
Fattori genetici
Causa del danno
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Effetti extrauditivi
•DISTURBI DEL SONNO•RIDOTTA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE•ANSIA E IRRITAZIONE•AUMENTO DELLA FREQUENZA CARDIACA•AUMENTO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA•AUMENTO DELLA SECREZIONE GASTRICA
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Gli obblighi di LEGGEGli obblighi di LEGGE
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Decreto Legislativo 81 / 2008 s.m.i.
Titolo VIII - Capo IIPROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I
RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL
LAVORO
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Articolo 190Valutazione del rischio
L’art. 190, c. 1, ribadisce l’obbligo per il Datore di lavoro di valutare il rischio da esposizione al rumore ed elenca gli aspetti della valutazione di cui si deve tenere conto in modo particolare
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Articolo 190, c. 1a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivob) i valori limite di esposizione e i valori di azionec) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori;d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazionifra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni;e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;f) le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;
g) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile;i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.
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LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORELIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORE
LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE (LEX)Valore medio (ponderato in frequenza A in funzione del tempo) dei livelli di esposizione per giornata lavorativa nominale di 8 ore o per settimana lavorativa nominale di 5 giornate di 8 ore (*)
PRESSIONE ACUSTICA DI PICCO (PEAK)Valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza C
(*) - seconda settimana “peggiore” dell’anno
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LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORELIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE A RUMORE
Valori di Azione e Valori – Limite:
Valori Inferiori di Azione: LEX=80 dBA –PEAK=135 dBC
Valori Superiori di Azione: LEX=85 dBA –PEAK=137 dBC
Valori Limite di Esposizione: LEX=87 dBA – 20
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Prescrizioni D. Lgs. 81/08:
Esposizione ≤ valori inferiori di azione rivalutazione periodica
Esposizione > limiti inferiori di azione– Misurazione del rumore– Programma di misure tecniche ed organizzative per ridurre esposizione– Informazione e formazione– Messa a disposizione dei DPI– Sorveglianza sanitaria a richiesta
Esposizione > limiti superiori di azione– Delimitazione delle zone, segnalazione e limitazione di accesso– Utilizzo dei DPI obbligatorio– Sorveglianza sanitaria obbligatoria
Esposizione > valore limite di esposizione– Individuazione delle cause e modifica delle misure di protezione adottate
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Il Datore di lavoro fornisce i DPI alle seguenti condizioni:
a) Esposizione LEX >80 dB(A) o Lpeak>135 dB(C): il DL li mette a disposizione;b) Esposizione LEX>85 dB(A) o Lpeak>137 dB(C): il DL esige che i lavoratori utilizzino i DPI;c) Il DL sceglie DPI che consentono di eliminare il rischio per l’udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti (RLS);d) Il DL verifica l’efficacia dei DPI (corrette procedure di uso e manutenzione ed esiti della sorveglianza sanitaria)
D. LGS. 81/08 – Art. 193Uso dei DPI
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UTILIZZO D.P.I. ( OTOPROTETTORI )
UTILIZZO D.P.I. ( OTOPROTETTORI )
LIVELLO ESPOSIZIONE D.Lgs. 81/08 s.m.i.
LEX < 80 dB(A) =
80 < LEX < 85 dB(A) messa a disposizione
85 < LEX < 87 dB(A) obbligo
LEX > 87 dB(A) n.a.
PEAK > 137 dBC obbligo
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Scelta, uso e gestione dei D.P.I.( protettori auricolari )
Scelta, uso e gestione dei D.P.I.( protettori auricolari )
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SCELTA DEI PROTETTORI AURICOLARI
REQUISITI DI BASE :
MARCATURA CE RISPONDENZA A NORME TECNICHE PERTINENTI FATTORE DI ATTENUAZIONE ADEGUATO TIPOLOGIA IDONEA: CUFFIE / INSERTI
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NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO
EN 352.1 CUFFIE ANTI – RUMORE
EN 352.2 INSERTI AURICOLARI
EN 352.3 CUFFIE COMBINATE CON ELMETTI
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FATTORE DI ATTENUAZIONE
DIPENDENTE DALLE FREQUENZE DI EMISSIONE :
INDICE SNR : FATTORE DI ATTENUAZIONE COMPLESSIVO (MENO PRECISO)(Single Number Rating)
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TIPOLOGIA DI PROTETTORI AURICOLARI
CUFFIECUSCINETTI IN MATERIALE FONO-ASSORBENTEBORDI IMBOTTITI IN SCHIUMA SINTETICAARCHETTO: SOPRA LA TESTA / DIETRO AL COLLO / SOTTO IL MENTOTAGLIE DIVERSIFICATE
INSERTIINSERTI RIUTILIZZABILI IN SILICONE /
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INFORMAZIONI FORNITE DAL FABBRICANTEUNITAMENTE AL D.P.I.
NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO USO CUI E’ DESTINATO IL D.P.I. VALORI DI ATTENUAZIONE FORNITI DAL D.P.I. POSSIBILITA’ DI UTILIZZO A BASSE / ALTE TEMPERATURE ISTRUZIONI DI CORRETTA APPLICAZIONE E IMPIEGO
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SELEZIONE: PREFERIBILITA’ CUFFIE
ESPOSIZIONI BREVI E RIPETITIVE (FREQUENTE APPLICAZIONE / RIMOZIONE) PROTEZIONE DA BASSE TEMPERATURE SIMULTANEA ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE
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SELEZIONE: PREFERIBILITA’ INSERTI
USO COSTANTE / CONTINUATIVO PRESENZA DI POLVERE / SPORCO (CONTAMINAZIONE CUSCINETTI) USO DI OCCHIALI (INTERFERENZA CON LE CUFFIE) SUDORAZIONE ( * )
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CORRETTO UTILIZZO DEI PROTETTORI AURICOLARIPRIMO PUNTO: SUPERARE LA SENSAZIONE DI “ISOLAMENTO”
IMPORTANTE: APPLICARE IL D.P.I. PRIMA DELL’ESPOSIZIONE A RUMORE E RIMUOVERLO DOPO IL TERMINE DELL’ ESPOSIZIONE
VERIFICARE L’ASSENZA DI INTERFERENZE CON ALTRE DOTAZIONI O VESTIARIO(ES.: STANGHETTE DEGLI OCCHIALI INSERTI O CUFFIE AMPIE E MORBIDE)
NELL’USO DELLE CUFFIE, PRESTARE CURA ALLA SISTEMAZIONE E REGOLAZIONE DELL’ARCHETTO
NORMA IGIENICA: NELL’USO DEGLI INSERTI, ASSICURARE LA PERFETTA PULIZIA DELLE MANI
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Corretta applicazione della cuffia
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Corretta applicazione degli inserti
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CURA E MANUTENZIONE
La presenza di tracce di sporco, contaminazione o polveri nei protettori auricolari può causare irritazioni e abrasioni cutanee
MISURE PRECAUZIONALI: Igiene delle mani Pulizia dei dispositivi Ricorso a custodie pulite
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CURA E MANUTENZIONE
La conservazione delle cuffie fuori dei periodi di impiego deve preservare il D.P.I. da tensionamenti meccanici con conseguente rischio di deformazioni e perdita di efficienza
MISURE PRECAUZIONALI: Cuscinetti delle cuffie non pressati / schiacciati su superfici
di appoggio Archetti a riposo, non forzati in tensionamento36
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CURA E MANUTENZIONE
I protettori auricolari possono perdere integrità e funzionalità a seguito di usura, urti, invecchiamento dei materiali sintetici
MISURE PRECAUZIONALI: Indicazioni di durata fornite dai Fabbricanti Ispezioni visive del D.P.I. Confronto del D.P.I. in uso con D.P.I. nuovo per rilevazione difetti
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Verifica del corretto livello di attenuazioneVerifica del corretto livello di attenuazione
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ATTENUAZIONE OTOPROTETTORI
Il grado di protezione può essere definito:
Insufficiente: Lex > 85dB(A)
Accettabile: Lex tra 80 e 85dB(A)
Buono: Lex tra 75 e 80dB(A)
Accettabile: Lex tra 70 e 75dB(A)
Troppo elevato: Lex < 70dB(A)
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ATTENUAZIONE “REALE”
Fattore correttivo cautelativo da applicare rispetto al valore di attenuazione fornito dal Fabbricante per DPI nuovo e perfettamente indossato:
Per le cuffie : - 25 %
Per gli inserti : - 70 %
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE AURICOLARE
attenuaz. 30 dB
attenuaz. 20 dB
attenuaz. 10 dB
ricavato da EN 458:93
USO DISCONTINUO
0
5
10
15
20
25
30
35
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Periodo di utilizzo su 8 ore
Prot
ezione
eff
ettiva
in d
B
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RICHIAMO ALL’IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE CONTINUA NEL PERIODO DI ESPOSIZIONE
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Attivita' Durata t Mis. dBAComp. ER. Atten.DPI Liv. dBA
A1 25 99 1,5 15 85,5A2 5 99 1,5 0 100,5B 60 82 1,5 0 83,5C 120 73 1,5 0 74,5Durata std esp. (min.): 210
Leq = 92,26072 dBA senza atten. DPILeq = 85,90458 dBA con atten. DPIt std. = 480 min.LEX = 82,3 dBA con atten. DPILEX = 88,7 dBA senza atten. DPI
Attivita' Durata t Mis. dBAComp. ER. Atten.DPI Liv. dBA
A 30 99 1,5 15 85,5B 60 82 1,5 0 83,5C 120 73 1,5 0 74,5Durata std esp. (min.): 210
Leq = 92,26072 dBA senza atten. DPILeq = 81,16462 dBA con atten. DPIt std. = 480 min.LEX = 77,6 dBA con atten. DPILEX = 88,7 dBA senza atten. DPI
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ATTENUAZIONE SU RUMORE IMPULSIVO
Rilievo fonometrico in modalità “FAST”
LCmax - LAmax < 5 dB Rumore impulsivo a medio - alta frequenza
LCmax - LAmax > 5 dB Rumore impulsivo a bassa frequenza
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RISCHIO DAVIBRAZIONI MECCANICHE
))))))((((((
MANO - BRACCIO CORPO INTERO45
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VIBRAZIONI MANO-BRACCIO
• Vibrazioni meccaniche comportanti rischi particolari di :
• Disturbi vascolari• Disturbi osteoarticolari• Disturbi neurologici• Disturbi muscolari
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VIBRAZIONI CORPO INTERO• Vibrazioni meccaniche comportanti rischi
particolari di :• Lombalgie• Traumi del rachide• Lesioni vertebre e dischi intervertebrali
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VIBRAZIONI MANO-BRACCIO• Causate da utensili vibranti a media e alta frequenza• Aggravate da attività parallele di movimentazione manuale carichi o altri lavori
faticosi• Criticizzate da basse temperature ed elevata umidità
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VIBRAZIONI MANO-BRACCIO
• SINTOMATOLOGIA :• Intorpidimento / Formicolii• Decadimento senso tattile• Riduzione capacità prensile• Fitte a mani e braccia
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VIBRAZIONI CORPO INTERO• Trasmesse prevalentemente da sedile e pavimento di veicoli industriali• Aggravate da cattiva regolazione sedile e postura forzata da scarsa visibilità• Aggravate da attività parallele di movimentazione manuale carichi o altri lavori faticosi• Criticizzate da fondo stradale dissestato
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VIBRAZIONI CORPO INTERO
• SINTOMATOLOGIA :• Mal di schiena
(parte bassa colonna vertebrale)• Sciatica• Disturbi infiammatori
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VIBRAZIONI
PRESCRIZIONI PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO:
D. LGS. 81/08 – TITOLO VIII
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VIBRAZIONI MANO-BRACCIO• VALORE DI AZIONE
(normalizzato 8 ore) = 2,5 m./ sec2
• VALORE LIMITE(normalizzato 8 ore) = 5 m./ sec2
( BREVE PERIODO: 20 m./ sec2 )
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VIBRAZIONI CORPO INTERO• VALORE DI AZIONE
(normalizzato 8 ore) = 0,5 m./ sec2
• VALORE LIMITE(normalizzato 8 ore) = 1 m./ sec2
( BREVE PERIODO: 1,5 m./ sec2 )
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VIBRAZIONI
Valutazione del rischio tramite:
• Misure in campo• Riferimento a dati Costruttori• Consultazione banca – dati ISPESL
( valutazione almeno quadriennale )
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Banca – Dati ISPESL
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VIBRAZIONI
• SUPERAMENTO VALORE DI AZIONE :
• Adeguamento attrezzature• Ri-organizzazione lavoro• Dotazioni di attenuazione• Sorveglianza Sanitaria
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VIBRAZIONI
• ADEGUAMENTO ATTREZZATURE :
• Accelerazioni ridotte • Selezione attrezzature idonee al lavoro• Manutenzione mirata
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VIBRAZIONI
• RI-ORGANIZZAZIONE LAVORO :
• Cambi attività / Pause
• Riduzione tempi esposizione
• Clima caldo e asciutto
• Uso veicoli a velocità limitata59
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VIBRAZIONI
• DOTAZIONI DI ATTENUAZIONE :
• Sedile smorzante
• Ammortizzatori e Pneumatici
• Indumenti protettivi anti – freddo / umidità
• Guanti anti - vibranti60
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VIBRAZIONI
• SORVEGLIANZA SANITARIA :
• Definita e attuata dal Medico Competente• Informativa a Datore Lavoro e Lavoratore in
caso di esito critico
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VIBRAZIONI
• SUPERAMENTO VALORE LIMITE :
Attuazione misure immediate per rientro nei valori accettabili
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CAMPI ELETTROMAGNETICI
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Origine del campo elettromagnetico
Cariche elettriche oscillanticampo elettrico dinamicocampo magnetico dinamicocampo elettromagnetico
Correnti elettriche oscillanticampo magnetico dinamico campo elettrico dinamicocampo elettromagnetico
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Onde elettromagnetiche
Un'onda è una perturbazione che propaga nello spazio, trasferendo energia (moto) da un punto all'altro, senza trasferire materia
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Onde elettromagnetiche
James Clerk Maxwell (1831-1879) dimostrò che i campi elettrici e magnetici propagano nel vuoto come onde
elettromagnetiche alla velocità della luce (300.000 km/s)
Queste sono costituite da una catena di campi elettrici e magnetici variabili nel tempo che si generano mutuamente
e sono in grado di propagare nello spazio indipendentemente dalle sorgenti (cariche e correnti) che le hanno
generate
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Lunghezza d'onda (λ): distanza tra due massimi consecutivi
Ampiezza (A): massimo spostamento di punto dell'onda rispetto alla posizione di riposo
Periodo (T): tempo necessario per completare un ciclo completo di oscillazione
Frequenza (f): numero di periodi per unità di tempo (al secondo), f = 1 / T
Velocità (c): un'onda percorre in un periodo T una distanza pari alla lunghezza d’onda λ con velocità (nel vuoto) pari a c = λ / T = λ f
Caratteristiche delle onde
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Caratteristiche delle onde
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Spettro elettromagnetico
fonte: http://www.st4ck.com/it/others/posts-spectrum69
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Denominazione Sigla Frequenza Lunghezza d’onda
Frequenze estremamente basse ELF 0 – 3 kHz > 100 Km
Frequenze bassissime VLF 3 – 30 kHz 100 – 10 Km
Frequenze basse (onde lunghe) LF 30 – 300 kHz 10 – 1 Km
Medie frequenze (onde medie) MF 0.3 – 3 MHz 1 Km – 100 m
Alte frequenze HF 3 – 30 MHz 100 – 10 m Radiofrequenze
Frequenze altissime (onde metriche) VHF 30 – 300 MHz 10 – 1 m
Onde decimetriche UHF 0.3 – 3 GHz 1 m – 10 cm
Onde centimetriche SHF 3 – 30 GHz 10 – 1 cm Microonde
Onde millimetriche EHF 30 – 300 GHz 1 cm – 1 mm
Infrarosso IR 0,3 – 385 THz 1 mm – 780 nm
Luce visibile 385 – 750 THz 780 – 400 nm
Ultravioletto UV 750 – 3000 THz 400 – 100 nm
Radiazioni ionizzanti X > 3000 THz < 100 nm
Spettro elettromagnetico
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Sorgenti a bassa frequenza presenti in ambiente
• Linee elettriche aeree e interratealtissima tensione: 220 kV, 380 kValta tensione: 132 kV (> 30 kV)media tensione: 15 kV (> 1 kV)
• Stazioni elettriche• Sottostazioni elettriche• Cabine di trasformazione
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Sorgenti ad alta frequenza presenti in ambiente
Stazione radio base
Emittenteradiofonica FM
Impianto per lecomunicazioni private
Emittenteradiofonica AM
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Sorgenti ad alta frequenza presenti in ambiente
Ponti radio
Radioamatoriale14.3 MHz
Radioamatoriale430 MHz
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Sorgenti domesticheOMS “Cosa sono i campi elettromagnetici?”http://www.who.int/entity/peh-emf/about/en/whatisemf_italian.pdf
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Sorgenti occupazionalicabine elettriche e trasformatori industriali
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Sorgenti occupazionalisaldatura
Puntatura TIG
MIG / MAG
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Sorgenti occupazionaliriscaldamento a induzione
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Sorgenti occupazionalifusione e tempra a induzione
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Sorgenti occupazionalielettromedicali
Elettro / Radio bisturi
Magnetoterapia transcranica
Defibrillatore Magnetoterapia
Terapia a mocroondeTecarterapia
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Non sono sorgenti occupazionali
sale CED, quadri elettrici di piano, macchinari da ufficio
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Sono sorgenti occupazionali? macchine dell’industria pesante, da laboratorio, ...
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IARCInternational Agency for Research on Cancer
Istituto di ricerca sul Cancro della OMS.
Classificazione di cancerogenicità di sostanze ed agenti:
1 Cancerogeno per l’uomo
2A Probabilmente cancerogeno per l’uomo
2B Possibilmente cancerogeno per l’uomo
3 Non classificabile per quanto riguarda la cancerogenesi
nell’uomo
4 Probabilmente non cancerogeno per l’uomo
Effetti sanitari a lungo termine
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Campi magnetici ELFPosizione della IARC
“i campi magnetici ELF sono possibilmente cancerogeni per
l’uomo (classe 2B), sulla base di una coerente associazione
statistica tra elevati livelli residenziali e un raddoppio del rischio
di leucemia infantile. Non si è trovata nessuna evidenza coerente
che l’esposizione residenziale o professionale degli adulti a campi
ELF aumenti il rischio di alcun tipo di cancro”
(IARC Monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans, Vol. 80: Non ionizing radiation, part 1 - Static and Extremely Low Frequency (ELF) electric and magnetic fields, 2001)
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Campi magnetici ELFConclusioni della OMS
La revisione sistematica di tutta la Letteratura per quanto riguarda
l’esposizione a campi ELF a valori inferiori ai limiti per gli effetti
acuti mostra un’evidenza inadeguata, inconsistente o inconclusiva
in relazione a possibili effetti biologici e sulla salute, con
l’eccezione della leucemia infantile relativamente all’esposizione
a campi magnetici ELF (50 e 60 Hz), per la quale rimane valida la
valutazione IARC.
World Health Organization. Extremely low frequency fields. Environmental Health
Criteria n. 238, 200784
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Studio caso‐controllo coordinato dalla IARC sul possibile rischio di neoplasie della
regione cranica in relazione all’esposizione alle emissioni dei telefoni cellulari. Preceduto
da studio di fattibilità .
13 Paesi partecipanti: Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Svezia,
Regno Unito, Israele, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Giappone
È lo studio più ampio del rischio di tumori cerebrali in relazione all’uso del telefono
cellulare realizzato fino ad oggi ed ha incluso un numero considerevole di soggetti che
avevano utilizzato i telefoni cellulari per 10 o più anni
Campi magnetici RFStudio "INTERPHONE"
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• Vi sono alcune indicazioni di un aumento del rischio di glioma tra il10% di soggetti che avevano dichiarato i più alti tempi cumulativi d’usodel telefono cellulare, anche se non si osserva nessun andamentocoerente di aumento del rischio con la durata d’uso. I ricercatoriritengono che distorsioni ed errori limitino la forza di queste conclusionied impediscano un’interpretazione causale.
• Sebbene i dati di INTERPHONE non stabiliscano un aumento delrischio di tumori cerebrali, l’uso crescente di telefoni mobili e lamancanza di dati relativi a periodi d’uso superiori a 15 anni giustificanoulteriori ricerche.
• È previsto nel 2011 un esame del potenziale effetto cancerogeno deitelefoni mobili da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sulCancro (IARC), un’agenzia specialistica dell’OMS.
Campi magnetici RFPromemoria OMS n. 193, Maggio 2010
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31 Maggio 2011
La WHO/International Agency for Research on Cancer (IARC) ha
classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come
possibili cancerogeni per l'uomo (gruppo 2B), sulla base di un
incrementato rischio per il glioma, un tumore maligno del cervello,
associato con l'uso de telefono wireless.
Campi magnetici RFPosizione della WHO/IARC (2011)
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Due sono i meccanismi fondamentali di interazione dei campi em con lamateria biologica:
• induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili (bassefrequenze);
• cessione di energia con rialzo termico (altre frequenze).
Quando determinate soglie, note dalla sperimentazione "in vivo",vengono superate, si può avere un rischio di danno per la salute delsoggetto esposto.
Nella filosofia protezionistica i limiti di esposizione sono espressi intermini di grandezze "dosimetriche“ (densità di corrente nei tessuti eSAR); i livelli massimi dei campi ambientali sono chiamati "livelli diriferimento", intesi come strumenti operativi a garanzia del rispetto dellerestrizioni fondamentali sulla densità di corrente indotta e sul SAR.
Effetti sanitari a breve termine
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Effetti acuti dei capi a bassa frequenza
Si tratta di effetti dovuti alle correnti indotte nel corpo umano. Sonopresenti sino a campi di frequenza di circa 10 MHz e sono:
• effetti avversi a carico del sistema cardiovascolare, quali
- aritmie,
- fibrillazione,
- asistolia;
• effetti avversi a carico del sistema nervoso centrale e periferico, quali:
- contrazione neuromuscolare,
- induzione di lampi luminosi nel campo visivo (magne-tofosfeni)
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Effetti acuti dei capi ad alta frequenza
Gli effetti dovuti all’assorbimento di energia, presenti a partire da campidi frequenza di circa 100 kHz, sono:
• ipertermia generalizzata;
• ipertermia localizzata;
• induzione della cataratta;
• inibizione temporanea o permanente della spermatogenesi;
• induzione di aborto e malformazioni fetali;
• risposte neuroendocrine e immunologiche collegate a stress termico.
Gli organi critici sono quelli meno vascolarizzati, come cristallino egonadi maschili.
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Effetti acuti indiretti• interferenza elettromagnetica con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati);
• effetto propulsivo di oggetti ferromagnetici all’interno di intensi campi magnetici statici;
• l’innesco di elettrodetonatori ed il rischio incendio per scintille provocate dalla presenza dei CEM nell’ambiente
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Campi elettromagnetici occupazionali- aspetti normativi -
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D.Lgs 81/08Titolo VIII “Agenti Fisici”Capo IV “Protezione dei lavoratori dai rischi di
esposizione a campi elettromagnetici”
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Articolo 206 - Campo di applicazione
“... requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici ... dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall’assorbimento di energia, e da correnti di contatto”
Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in tensione.
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Articolo 207 - Definizionia) campi elettromagnetici: campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici variabili nel tempo di frequenza inferiore o pari a 300 GHz;b) valori limite di esposizione: limiti all’esposizione a campi elettromagnetici che sono
basati direttamente sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di questi limiti garantisce che i lavoratori esposti ai campi elettromagnetici sono protetti contro tutti gli effetti nocivi a breve termine per la salute conosciuti;
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Articolo 207 - Definizionic) valori di azione: l’entità dei parametri direttamente misurabili, espressi in termini di
intensità di campo elettrico (E), intensità di campo magnetico (H), induzione magnetica (B), corrente indotta attraverso gli arti (IL) e densità di potenza (S), che determina l’obbligo di adottare una o più delle misure specificate nel presente capo. Il rispetto di questi valori assicura il rispetto dei pertinenti valori limite di esposizione.
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Valori limite di esposizioneAll. XXXVI, tabella 1
Intervallo di frequenza
Densità di corrente per capo e tronco
J(mA/m2) (rms)
SAR Mediato sul corpo intero (W/kg)
SAR localizzato (capo e tronco)
(W/kg)
SAR localizzato
(arti)(W/kg)
Densità di potenza (W/m2)
Fino a 1 Hz 40 / / / /
1-4 Hz 40/f / / / /
4-1000 Hz 10 / / / /
1000 Hz –100 kHz f/100 / / / /
100 kHz – 10 Mhz f/100 0,4 10 20 /
10 MHz – 10 GHz / 0,4 10 20 /
10-300 GHz / / / / 50
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Valori di azioneAll. XXXVI, tabella 2
Intervallo di freq.
Intensità di campo el. E (V/m)
Intensità di campo magnetico H (A/m)
Induzione mag. B (uT)
Densità di potenza di onda piana Seq (W/m2)
Corrente di contatto, Ic
(mA)
Corrente indotta attraverso gli arti IL (mA)
0-1 Hz / 1,63x105 2x105 / 1,0 /
1-8Hz 20000 1,63x 2x105 / f2 / 1,0 /
8-25Hz 20000 2x104/f 2,5x104/f / 1,0 /
0,025-0,82 kHz 500/f 20/f 25/f / 1,0 /
0,82-2,5 kHz 610 24,4 30,7 / 1,0 /
2,5-65 kHz 610 24,4 30,7 / 0,4f /
65-100 kHz 610 1600/f 2000/f / 0,4f /
0,1-1 MHz 610 1,6/f 2/f / 40 /
1-10 MHz 610/f 1,6/f 2/f / 40 /
10-100 MHz 61 0,16 0,2 10 40 100
110-400 MHz 61 0,16 0,2 10 / /
0.4-2 GHz 3f1/2 0,008f1/2 0,01f1/2 f/40 / /
2-300GHz 137 0,36 0,45 50 / /
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Soggetti particolarmente sensibili al rischio
Linee guida CTS, punto 4.24:• Portatori di: schegge o frammenti metallici; clip vascolari; valvole cardiache; stent; defibrillatori impiantati; pace maker cardiaci: l’American Conference of Govermental Hindustrial Hygienist (ACGIH) consiglia per tali
soggetti esposizioni inferiori ai 100 T e 1 kV/m per i campi a bassa frequenza e sotto gli 0.5 mT per i campi magnetici statici;
pompe di infusione di insulina o altri farmaci; corpi metallici nelle orecchie o impianti per udito; neurostimolatori, elettrodi impiantati nel cervello o subdurali; distrattori della colonna vertebrale; altri tipi di stimolatori o apparecchiature elettriche o elettroniche di qualunque tipo; corpi intrauterini (ad esempio spirale); derivazioni spinali o ventricolari, cateteri cardiaci;
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Soggetti particolarmente sensibili al rischio
protesi metalliche di qualunque tipo (es. per pregresse fratture, interventi correttivi articolari ecc.), viti, chiodi, filo, ecc. Per soggetti portatori di protesi ferromagnetiche esiste la raccomandazione da parte di ICNIRP di evitare l’accesso ad aree con campi magnetici statici superiori a 3 mT (millitesla); intensità che si può trovare essenzialmente in prossimità a macchine di risonanza magnetica, o a grandi macchine di smagnetizzazione; espansori mammari; protesi peniene; altre protesi. Lavoratrici gestanti; Soggetti con patologie del sistema nervoso centrale, in particolare soggetti epilettici; Soggetti con infarto del miocardio recente e con patologie del sistema cardiovascolare.
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Articolo 210 - SegnaleticaI luoghi di lavoro dove i lavoratori possono
essere esposti a campi elettromagnetici che superano i valori di azione devono essere indicati con un’apposita segnaletica
radiazioni non ionizzanti vietato l’ingresso ai portatori di stimolatori elettrici
vietato l’ingresso ai portatori di protesi metalliche od oggetti
metallici nel corpo 101
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Articolo 211 - Sorveglianza sanitaria
1. La sorveglianza sanitaria viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio, tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medico competente.
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RADIAZIONI OTTICHE
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DefinizioneRadiazioni ottiche: tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in:•radiazioni ultraviolette (100 - 400 nm)UVC (100-280 nm), UVB (280-315 nm) e UVA (315-400 nm)•radiazioni (380 - 780 nm)•radiazioni infrarosse (780 nm - 1 mm)IRA (780-1400 nm), IRB (1400-3000 nm) e IRC (3000 nm-1 mm)
(un nanometro è pari ad un miliardesimo di metro)
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Sorgenti di radiazione UVIl Sole è la principale fonte naturale di raggi
ultravioletti. Questi sono assorbiti dall’atmosfera: totalmente gli UVC e in modo parziale gli UVA.
Tra le sorgenti artificiali si hanno essenzialmente lampade e, in misura minore, macchine (ad es. gli archi elettrici generati nella saldatura, la fiamma del taglio al plasma).
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Applicazioni ed emissioni involontarie delle radiazioni UV
• azione germicida• fluorescenza (laboratori biologici, controlli non distruttivi, intrattenimento, rilevazione delle
contraffazioni)• fotolitografia (microelettronica)• abbronzatura artificiale• fototerapia UVB (psoriasi ad es.)• dispositivi UV medici o estetici• foto-polimerizzazione resine, gomma, adesivi,inchiostri• trappole per insetti• arco elettrico di saldatura, taglio al plasma
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Sorgenti di luce bluIl Sole è fonte anche di luce blu, ma l’occhio
risulta ben protetto dai rilievi osteocutanei orbitali, dalle ciglia, dalle palpebre e dagli zigomi (radiazione riflessa).
Tra le sorgenti artificiali si hanno essenzialmente lampade e, in misura minore, macchine
(ad es. gli archi elettrici generati nella saldatura la fiamma del taglio al plasma).
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Applicazioni ed emissioni involontarie di luce visibile
• tutte quelle già citate per gli UV• dispositivi medici o estetici • saldatura/taglio al cannello ossiacetilenico, ossipropanico• illuminamento set fotografici, cinematografici, palcoscenici• lampade scialitiche• taglio laser (per radiazione incoerente diffusa)• illuminazione ambientale, industriale e commerciale • dispositivi luminosi per fotografia e simili; lampade attiniche• lampade stroboscopiche per misura/registrazione giri ecc.• sorgenti ordinare durante la manutenzione.
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Sorgenti di radiazione IRIl Sole è fonte anche di radiazione infrarossa, ma
l’occhio risulta ben protetto dai rilievi osteocutanei orbitali, dalle ciglia, dalle palpebre e dagli zigomi (radiazione riflessa).
Tra le sorgenti artificiali si hanno lampade,macchine dedicate al riscaldamento di ambienti e materiali, corpi incandescenti.
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Applicazioni ed emissioni involontarie di radiazione IR
• taglio al plasma• saldatura ad arco• dispositivi medici o estetici• saldatura/taglio al cannello ossiacetilenico ossipropanico• lavorazione materiali incandescenti o fusi• dispositivi / lampade a ir tecniche (industria)• riscaldatori radiativi (ambienti di lavoro, pubblici esercizi)• lavorazioni alla fiamma (catramatura, impermeabilizzazioni, vetreria artigiana, fiammatura pietre
ornamentali)• essiccatori , riscaldatori
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Lampade
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D.Lgs 81/08
Titolo VIII “Agenti Fisici”Capo V “Protezione dei lavoratori dai rischi di
esposizione a radiazioni ottiche artificiali”
ASPETTI NORMATIVI
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Articolo 213 - Campo di applicazione
... prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che
possono derivare dall’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolareriguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli
occhi e sulla cute
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..e le radiazioni ottiche naturali?art. 17: il datore di lavoro deve compiere una
valutazione di tutti i rischi;
non c’è dubbio che debbano essere valutati anche i rischi derivanti dall’esposizione alla radiazione solare
art. 28: la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per le sicurezza e la salute dei lavoratori;art.181: il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici.
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Radiazioni ottiche naturali -ISPESL
http://www.ispesl.it/formaz/opuscoli/pubsole.htm
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Tipi di lesione
• Lesione termica: direttamente proporzionale alla quantità totale di energia depositata ed alla velocità con cui tale fenomeno è avvenuto (intensità di dose). Indipendente dalla lunghezza d’onda. Dipende anche dalle capacità del tessuto di dissipare calore.
• Lesione fotochimica: ha luogo quando il singolo fotone ha energia sufficiente da mutare più molecole in radicali liberi (frammenti molecolari di brevissima vita che innescano reazioni di perossidazione lipidica). Dipendente dalla lunghezza d’onda.
ASPETTI SANITARI
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Rischi da esposizione a UV per l’occhio
• Alla retina non giunge radiazione UV (in presenza di cristallino)
• I rischi sono quindi a carico di cornea,
congiuntiva e cristallino:• fotocheratocongiuntivite• cataratta
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FotocheratocongiuntiviteInfiammazione dell’epitelio corneale e della
congiuntivaPeriodo di latenza: da 30 min a 24 hTempo di guarigione: entro 48 oreRaro il danno oculare permanente
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CatarattaDiminuzione della trasparenza del cristallino di
natura degenerativaL’opacamento può essere totale o parziale,
assumere diversa morfologia e localizzazione determinando conseguenze funzionali differenti ma comunque una notevole riduzione del visus
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Rischi da esposizione a UV per la cute
Le alterazioni maggiori sono a carico del derma, dove si frammentano le fibre elastiche.
• Eritema: effetto fotochimico a soglia in seguito a eccessiva esposizione a UVC e UVB
• Effetti ritardati: accelerazione del processo di invecchiamento e aumentato rischio di cancro alla pelle
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Rischi da esposizione a luce blu per l’occhio
Danni quasi esclusivamente della retina, sia termici che fotochimici.
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Effetti termici da luce blu• L’effetto termico avviene in tempi brevi (durata
variabile dai microsecondi ai secondi) in caso di potenza sufficiente ad innalzare la temperatura della struttura retinica di almeno 10 °C rispetto alla temperatura circostante.
• Fenomeni coagulativi e di denaturazione delle proteine cellulari
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Effetti fotochimici da luce bluFotoretinite• Fortemente dipendente dalla lunghezza d’onda; la sensibilità retinica al danno aumenta al
diminuire della lunghezza d’onda con un picco nella banda del blu-violetto (550-400 nm)• La soglia del danno retinico dipende dalla dose accumulata, dove la dose è il prodotto
della potenza per il tempo di esposizione. Può quindi essere conseguenza dell’osservazione di una sorgente luminosa ad alta intensità per un tempo breve o di una sorgente anche nettamente meno luminosa, ma per un periodo più lungo.
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Copyright – Diritti riservati
Rischi da esposizione a IRA per l’occhio
Possibili danni di tipo termico a carico della retina, analoghi a quelli procurati dalla radiazione visibile; non di tipo fotochimico.
La radiazione IRA è focalizzata dal cristallino sulla retina come la radiazione visibile ma, dal momento che la retina non la rileva, non sono attivati sistemi di protezione spontanei.
L’esposizione cronica a IRA può indurre anche la cataratta.
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Rischi da esposizione a IRB per l’occhio
Possibili danni di tipo termico a carico del cristallino, analoghi a quelli procurati dalla radiazione visibile; non di tipo fotochimico.
La radiazione IRB è ben assorbita dall’umore acqueo e da quello vitreo e non raggiunge la retina. Il riscaldamento dell’umore acqueo può innalzare la temperatura del cristallino che, non essendo vascolarizzato, ne subisce il danno termico di induzione della cataratta.
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Copyright – Diritti riservati
I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono una qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi che ne possono minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, oppure ogni complemento / accessorio destinato a tale scopo. (art. 74, comma 1 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n.81)
L'utilizzo dei DPI è previsto solo dopo l’adozione di misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva.
Il DPI va utilizzato solo quando permane un rischio residuo non accettabile, nei confronti del quale sono necessarie ulteriori misure di protezione.
Dispositivi di protezione individuale
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DPI su rad. non-coerentiORGANI ESPOSTI:
• occhi• cutePer i primi si adottano occhiali con oculare doppio o singolo.Per la cute si adottano maschere (a scatola o a coppa) e ripari facciali nei confronti
del viso; guanti a protezione delle mani; grembiuli.
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Copyright – Diritti riservati
Occhiali e maschere• Devono essere idonei a filtrare le lunghezze d’onda di interesse• Non devono alterare in modo eccessivo la trasmissione della parte non nociva della
radiazione visibile, la percezione dei contrasti e la distribuzione dei colori• Devono essere conformi alle norme UNI EN 169, 170, 171, 172 a seconda delle
lunghezze d’onda e delle attività lavorative• Devono essere marcati sia sulla montatura che sulle lenti
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Occhiali e maschere• obbligo di formazione specifica all’uso (D.Lgs
475/92)• marcatura CE• marcatura specifica per lente e montatura,
entrambe rappresentate da una sequenza di lettere e numeri che indicano le capacità protettive e le caratteristiche delle due parti del dispositivo
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Saldatura ad arco (UNI EN 169)• Si usano schermi o maschere, con filtri a
graduazione singola, a numero di scala doppio o commutabile (cristalli liquidi)
• Devono fornire protezione da radiazione UV, visibile e IR
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Copyright – Diritti riservati
CamiciPer le radiazioni non coerenti, il cotone pesante
offre, in genere, una protezione efficace.In generale va valutata la possibile infiammabilità
degli indumenti protettivi
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