il giornale italiano n. 002

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La Contessa de Romanones al Rio Real intervista in esclusiva 2/2008

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Il Giornale Italiano de Espana Anno 2008 Numero 002

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La Contessade Romanones al Rio Real

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La Signora Ana Botella, av-vocato, riveste l’importante carica di Assessore all’Am-biente nel Comune di Madrid. Per otto anni ha svolto con grande personalità il delicato ruolo di moglie del Premier Josè Maria Aznar. Accanto ai suoi impegni istituziona-li, ha coniugato con capaci-tà ed equilibrio i compiti di

madre, e adesso anche quelli di giovane nonna. Ha scritto il commento ai racconti in-fantili “C’era una volta”, e il libro “I miei otto anni alla Moncloa”.Come si svolge il suo lavoro, nel Comune di una grande Capitale Europea come Ma-drid? In questi anni abbiamo lavorato intensamente, dap-

Ana Botella, assessore a Madrid, ama l’Italia e la lirica

prima con i servizi sociali, raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo proposti: at-tenzione agli anziani, all’in-fanzia e alla famiglia; inte-grazione degli immigranti; far conciliare la vita fami-gliare con quella lavorativa; una vera uguaglianza per tut-ti. Il Comune deve vigilare sulle necessità e le richieste

dei cittadini, assicurandogli una migliore qualità di vita. Abbiamo realizzato molte cose e molte ne realizzeremo. Adesso mi sto dedicando con impegno all’Ambiente: pre-venzione del cambio clima-tico, contaminazione acusti-ca, raccolta diferenziata dei rifiuti urbani, acqua e aria, sono fra i temi di maggiore importanza. Sono molti gli italiani a Madrid? Si, Italia e Spagna sono storicamente abituate al flusso di persone di diverse nazionalità. Italiani e Spa-gnoli sono uniti da impor-tanti vincoli. Noi ci sentiamo bene in Italia, così come gli italiani si sentono a proprio agio a Madrid. Ho amici italiani,”muchos y, muy bue-nos”. Quale città italiana le pia-ce? Ne ho visitate molte. Roma, Milano, Venezia, Fi-renze, Napoli, Verona, Geno-va e Palermo: è difficile sce-glierne una, poichè l’Italia è molto diversificata, e in cia-scuna città si respirano arte, storia, folclore e tradizioni. E la cucina italiana? Piace a tutti e non c’è un Paese dove non sia arrivato il genio com-

merciale italiano. In casa mia la pasta è uno dei piatti più cucinati. Ai miei figli piace moltissimo, e adesso anche ai miei nipoti.Quale stilista italiano le piace di più? La moda italia-na è internazionale e tutti gli stilisti sono eccellenti. Gior-gio Armani mi piace in modo speciale. Anche la moda spa-gnola è importante e cerco in ogni occasione di essere una buona ambasciatrice dei no-stri stilisti. La musica ed il cinema ita-liani? Sono appassionata di lirica. Caruso, Gigli, Pavarot-ti e Salvatore Licitra sono me-ravigliosi. Il cinema ha unito Italia e Spagna con innume-revoli coproduzioni. La Spa-gna è stata scenario di molti film italiani. Fellini, Visconti, Rossellini, sono grandi regi-sti. “La vita è bella” di Beni-gni, mi ha emozionato parti-colarmente.Cosa apprezza negli italia-ni? Il senso dell’umorismo, la franchezza, il senso estetico, il sentimento della famiglia simile al nostro, il genio com-merciale e la capacità di farci sentire come a casa propria.

Giulio Rosi

Una legge organica del 1986 istituì la Polizia Nazionale

Il Corpo Nazionale di Polizia della Spagna, è una istituzione civile che dipende dal Ministe-ro dell’Interno. Le sue origini risalgono al 1824, quando Fer-nando VII dettò un Real Decre-to per creare la Polizia Generale del Reino.Il Corpo Nazionale di Polizia, con la sua denomi-nazione attuale, nasce con la Costituzione del 1978, con il compito di proteggere i diritti e la libertà, garantendo la Sicurez-za Cittadina. Il 13 marzo di 1986 si promulgò la Leg-ge Organica delle Forze e dei Corpi di Sicurezza, che unificava i Corpi di Polizia Nazionale e Corpo Superiore di Polizia, fondendoli nell’attuale Corpo Nazionale di Poli-zia. Erano due corpi

di natura molto diversa. il primo si dedicava alle informazioni, mentre l’altro svolgeva un ruolo poliziesco di azione Nel Corpo Nazionale di Polizia si integra-rono tutti i funzionari che face-vano parte dei Corpi Superiore di Polizia e di Polizia Naziona-le. Pertanto questi vennero eli-minati. A differenza di altri cor-pi di polizia militari, nel Corpo Nazionale di Polizia , come nel-le altre nazioni europee, sono stati istituiti dei sindacati. Tra di questi figurano, come strutture di rappresentanza sindacale pre-senti nel Consiglio della Polizia. Il Sindacato Unificato di Polizia (SUP), Confederazione Spa-gnola di Polizia (CEP), Unione Federale di Polizia (UFP), Sin-dacato Professionale di Polizia, SPP, e il Sindacato di Commis-

sari di Polizia (SCP). Il Corpo Nazionale di Polizia è formato per circa 70.000 elementi, ma è in programma un aumento de-gli organici. La denominazione specifica del Corpo Nazionale di Polizia varia a seconda del-le Comunità Autonome in cui i suoi elementi prestano servizio. In Catalogna si chiama Mossos d’Esquadra, Nei Paesi Baschi prende il nome di Ertzaintza. Una nota curiosa che fa onore al Corpo Nacional de Policia: in una indagine statistica elabora-ta nel 2005 dal Centro di Inve-stigazioni Sociologiche (CIS), il Corpo Nazionale di Polizia è risultato una delle istituzioni dello Stato più stimata dalla po-polazione spagnola dopo quella della Corona Reale.

G.R.

COMPONENTI DEL CNP AD APRILE 2008

Comisario Principal 106Comisario 362Inspector Jefe 2381Inspector 3934Subinspector 4592Oficial de Policía 5734Policía 40.441 D. Francisco Javier Velásquez López, Direttore Generale della Polizia e della Guardia Civil

LE FORZE DI POLIZIA DELLA SPAGNA

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Angeles Muñoz Oriol, è l’attuale Sindachessa di Marbella. Dopo aver completato i suoi studi nel Collegio de Las Esclavas, si Lau-rea con Lode in Medicina presso l’Università di Cordoba. Nel 1984 prende servizio come medico all’Ospedale “Carlos Haya” di Malaga e nel 1986 completa la sua specializzazione in Medicina Fa-miliare e Comunitaria. Nello stes-so tempo consegue la specialità di Medico Aziendale e lavora nel Centro di Salute di San Pedro de Alcantara fino al 1994, quando de-cide di mettersi in aspettativa per assumere un incarico pubblico. Nel 1995 viene eletta vice sinda-co nel Comune di Benahavis.Dal 1997 al 1999 è Direttora generale del Servizio per le Migrazioni de Ministero del lavoro e Previdenza Sociale; nel 2003 viene nominata portavoce del Gruppo Municipale Popolare del Comune di Marbel-la e gli vengono assegnati quettro assessorati. Nello stesso tempo si candida al Parlamento nazionale come deputata per Malaga e vie-ne eletta con la VII legislatura. Nel maggio del 2007 ottiene la maggioranza assoluta alle elezioni municipali di Marbella e nel mese successivo assume ufficialmente la carica di Sindaco. Attualmente è vicesegretaria generale del Parti-to Popolare di Malaga e dal 1998 presiede il partito a Marbella. In questa intervista parla dei suoi primi cinque mesi alla guida di Marbella e di alcuni momenti del-la sua vita privata.Qual’è il bilancio di questi primi cinque mesi di governo? Sono stati cinque mesi di intenso lavoro, ma è stato necessario per mettere ordine in una situazione compli-cata e gettare le basi di quella che sarà una grande legislatura con un ritorno alla normalità. Stiamo re-cuperando molti progetti rimasti in sospeso. Molti problemi? Di problemi importanti ne avevamo moltissi-mi, come quello economico, la situazione urbanistica, la giuridi-ca, problemi derivanti da quello che era successo a Marbella. Ma soprattutto abbiamo la necessità di un ritorno alla normalità istitu-

zionale che stiamo raggiungendo con questa Giunta eletta democra-ticamente. Affinchè tutto cominci a funzionare sotto il profilo ammi-nistrativo ovviamente ci vuole un pò di tempo. Come sono i rapporti con la Giunta dell’Andalusia e con il Governo Centrale? Da parte nostra gli abbiamo assicurato la nostra lealtà, affinchè tutti pos-siamo lavorare e impegnarci per il Comune di Marbella. In alcune occasioni vediamo che l’attenzio-ne che merita il nostro Comune, non trova riscontro negli stanzia-menti di bilancio della Giunta re-gionale e del Governo Centrale. Comunque credo che il maggior problema è che la politica del pre-sidente Chaves e quella del Partito Socialista non tengono conto del-la grande importanza che riveste Marbella, tanto nell’Andalusia quanto a livello internazionale. Questo fa sì che a Marbella non siamo trattati con il livello ade-guato al corretto sviluppo socioe-conomico della città. Qui si sono verificati dei grandi scandali e tut-ti, sia in Spagna sia nel resto del mondo,si aspettano che la giustizia faccia il suo corso e che la gestione municipale funzioni regolarmente. Questo risultato però si ottiene an-che l’appoggio delle altre ammi-nistrazioni pubbliche, sia a livello autonomico sia centrale.Credo che questa sia la legislatura durante la quale avverrà il cambio e sono certa che nei prossimi anni la si-tuazione si evolverà sensibilmente in meglio. Quanto sono importanti gli in-vestitori stranieri? Credo che la Spagna, a tutti i livelli, sia un pa-ese che per le sue attività impre-sariali necessiti molto di investi-menti stranieri. E in particolare li necessita Marbella, perchè siamo come un grande impresa turistica e di servizi.I tuoi collaboratori dicono che sei una donna forte, instancabile, sempre in prima linea per gover-nare Marbella; da dove trai tanta energia? Sicuramente dalla con-vinzione che questo sia un grande progetto per Marbella e per la sua cittadinanza.

Come si svolge la tua giornata da “alcaldesa”, quante ore dedichi al lavoro? Moltissime ore, moltis-sime. Anche se non posso dimenti-care di avere una famiglia, con due figli e un marito. Facciamo cola-zione alle otto e cerco di stare con loro fino a quando i ragazzi esco-no di casa per andare a scuola. A partire da quel momento comincio a lavorare e vado avanti fino alle nove di sera. Parliamo della Angeles privata. Se avessi qualche momento libe-ro - immagino sia molto difficile - cosa ti piacerebbe fare? Quando ho qualche momento libero appro-fitto per stare con i miei cari, come avviene in qualunque altra fami-glia. Andare con i figli in campa-gna, vedere la televisione con loro, andare al supermercato. Insomma, fare esattamente quello che fanno tutte le famiglie. Dove andresti in vacanza? Sono convinta che il luogo ideale per una vacanza sia Marbella, perchè ha degli angoli sempre diversi, ci si riposa meravigliosamente bene, abbiamo il miglior clima che si possa desiderare e tutte le cose ne-cessarie per trascorrere una buona vacanza. Quando ho qualche mo-mento libero mi piace passarlo a Marbella. Conosci l’Italia? Conosco moltis-simo dell’Italia, è un paese mera-viglioso, mi piace la gente italiana e il suo carattereCosa ti piace leggere? Purtroppo ho sempre meno tempo da dedica-re alla lettura. Comunque mi piace qualsiasi novella. In generale leg-go qualche libro di narrativa che mi regalano le mie sorelle.Ami la musica moderna o quella tradizionale? Quella moderna, ma non modernissima come quella che piace ai mie figli, perchè non la capisco.Se un giorno i tuoi figli volessero fare politica, che consiglio gli da-resti? Per fare politica occorre la

vocazione. Ti deve piacere parlare con le gente e risolvere i suoi pro-blemi. Pertanto il mio consiglio sarebbe questo: se vuoi fare po-litica devi stare molto vicino alla realtà, avere una visione ampia e vocazione di servizio.Ritornando al tuo ruolo pubbli-co, quando cominciasti a fare politica? Cominciai essendo già medico e lavorando in ospedale. Come settore controllato dalla Giunta dell’Andalusia, la Sanità era governata dal Partito Socia-lista ed aveva moltissimi proble-mi. Partendo da questa situazione e vedendo come funzionava male la Sanità, mi convinsi ad entra-re in politica per cercare di dare un cambiamento dal di dentro alla situazione che vivevo come professionista. Entrai nel Partito Popolare perchè era l’unica alter-

Angeles Muñoz: ritornano ordine e normalità a Marbellanativa per cambiare le cose. La cosa più importante che farai per Marbella? La cosa più im-portante, credo che sia il ritorno alla normalità. Stiamo facendo investimenti, creando infrastrut-ture, comprando attrezzature, lavorando con austerità e traspa-renza. Marbella ha bisogno del-la sua normalità, perchè questa significa fiducia nelle istituzioni, progresso sociale e sviluppo eco-nomico.Tu pensi che un personaggio come Javier Arenas possa final-mente governare l’Andalusia? Sarebbe la cosa migliore per gli andalusi. Arenas è una persona di grande capacità, di notevole statura politica, di grande espe-rienza ed ha un ottimo gruppo di persone che lavora con lui.

Paola Pacifici

Il comune di Marbella

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Aline Griffith: agente segreto della CIA e contessa di Roma-nones, è nata a New York nel 1923 ed aveva solo 20 anni quando fu reclutata dall’OSS (Office of Strategic Services) il servizio segreto militare statunitense. Giovane, bella, cattolica e per tradizione con-servatrice, nel 1943 fu inviata a Madrid per lavorare sotto copertura in una compagnia petrolifera nordamericana. Il suo nome in chiave era Tigre. Nel 1947 si sposò con Luis Fi-gueroa, conte di Quintanilla. La sua ultima missione fu nel 1984 in El Salvador. Nel 1997 è arrivato il suo primo libro: “La spia vestita di rosso”. Suc-cessivamente ha scritto:”La

La Contessa de Romanones, un agente segreto che ama Caprispia che viene ballando”, “La spia vestita di seta”, “Sangue blu” e “Un asino con classe”. La contessa mi aspetta all’ac-cademia del golf del Rio Real di Marbella. È circondata da indubbio fascino. Comincia l’intervista.

Quali i momenti più impor-tanti della sua vita? Sono co-minciati nei giorni precedenti alla seconda guerra mondiale quando sono entrata nei ser-vizi segreti degli Stati Uniti, che cominciavano ad orga-nizzare il controspionaggio che gli altri paesi europei già avevano da tempo. Frequentai corsi di preparazione che spe-cialmente per una donna erano impensabili, con lanci di pa-racadute, assalti con coltello, pistola, fucile, mitra, veleno, tutto quello che poteva servire per ammazzare e difendersi. Era l’anno 1943 e poche erano le donne americane ad avere questa possibilità. Tutti mo-menti molto emozionanti che mi accompagnarono anche dopo la guerra quando entrai nella CIA dal 1956 al 1996. Lavorando in Spagna ed in altri paesi dove mio marito ed io ci recavamo continuamen-te, mantenendo stretti contatti con tutti i politici dell’epoca, nell’America Latina, nel cen-tro America. Molte missioni erano pericolose, ma interes-santi. Il pericolo è attraente , ti da tante emozioni , ti carica di adrenalina e non pensi al rischio che corri. Quando sei

in pericolo non hai tempo di pensare alla paura.Questa esperienza quanto ha influito sulla sua vita? Quan-do mi sono sposata mio marito cercò di farmi lasciare lo spio-naggio, ma una donna deve seguire quello che sente. Devi sapere quello che c’è dietro ad ogni cosa. Questo per me era importante. Ti fa la vita più interessante. Inoltre fac-cio ancora parte di un gruppo di spionaggio internazionale, formato da 45 persone di dif-ferenti paesi; fino a poco tem-po fa ero la unica donna. Ci ri-uniamo periodicamente in di-verse parti del mondo: Arabia. Stati Uniti, Oman, Turchia, Russia, Ungheria, Romania e anche in Italia. Essendo stata tanti anni nel servizio segreto faccio parte di questo gruppo che mi permette di far perve-nire informazioni.Perchè sceglie il Rio Real per scrivere i suoi libri? Conosco questi luoghi da-gli anni ’60 quando con mio marito comprammo un terre-no e ci costruimmo una casa dove abbiamo abitato per 22 anni e poi la vendemmo. Però continuo a venire al Rio Real perchè è un posto ideale per soggiornare. Quà vengo an-che con i miei 13 nipoti. Ê una zona previlegiata perchè l’in-verno è mite e l’estate è secca. Quindi è buono per la mia sa-lute. Ho sempre mentito sulla mia età e forse un po’ anche nella vita. Ma è stato anche il mio lavoro.

Chi è la migliore spia, l’uo-mo o la donna? Ho mol-ta ammirazione per l’uomo. Durante la guerra conobbi un agente segreto messicano in Spagna che lavorava per gli americani e mi aiutava a met-termi in contatto con i canali necessari. Era un’ottima spia, però, che devo dirti, noi don-ne conosciamo dei trucchi che gli uomini non conoscono.Noi pratichiamo lo spionaggio tut-ti i giorni nelle nostre case, con i nostri uomini. Quando dobbiamo stare attente con le altre donne, con le cameriere in casa, quindi stiamo sem-pre in guardia ed abbiamo un istinto naturale. Adesso cosa sta scrivendo? Ho ancora tante cose da rac-contare, non solo di spionag-gio, ma anche della “fine di un’ epoca” di glamour e buone maniere.Tutto è oggi molto differente, senza educazione e non mi sono ancora abituata a questa fine d’epoca.Cosa pensa della sua collega Mata Hari? Fu una buona spia? La poverina la uccisero. Non era una buona spia altri-mente sarebbe scappata. Se fosse stata brava non l’avreb-bero ammazzata.Parliamo un pò di Marbella e della sua sindaca? È una alcaldesa magnifica con gran-di idee, che sta risollevando Marbella, facendo vivere la gente tranquilla e rilanciando l’economia e gli investimenti, perchè nessun paese può per-mettersi di fermarsi e Marbella

meno che meno. Ê una donna molto intelligente, lavoratrice e inoltre è anche molto simpa-tica e la gente sa che può par-lare con lei tranquillamente.Come era la Capri che lei ha conosciuto? Nel 1947 era una meraviglia. Frequentata dai VIP dell’epoca. Mi ricor-do che Gianni Agnelli aveva un flirt con Pamela Churchill. C’era la figlia di Mussolini, Edda Ciano, con i suoi tre bambini.L’ambiente era affa-sciante. Uscivamo tutti i giorni in barca, ci riunivamo in piaz-zetta. Abitavamo in case di amici perchè gli alberghi era-no pochi e non belli. Compra-vamo vestiti di moda perchè gli italiani avevano fin d’allo-ra molto gusto. Specialmente le donne, per le capigliature e il trucco, avevano un qualcosa in più. Gli uomini a Capri era-no bellissimi, con lunghissime ciglia e sguardi fatali. Uno dei più ammirati era il Principe Gianni Caracciolo sposato con la spagnola Amparo.. Abitava-mo nella stessa casa. Al primo piano la principessa Pignatelli che aveva tantissimi bracciali d’oro in ogni braccio; durante la guerra per non farsi portar via i suoi beni, li aveva tra-sformati in bracciali d’oro. L’altro inquilino era una fa-miglia che aveva fatto fortu-na vendendo frutta e verdure. Con Capri amo Venezia. Abi-tavo a Palazzo Lavia e con il suo proprietario andavamo al Lido a far merenda.

Giulio Rosi

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Notizie dalle varie città della Spagna

Le Baleari a BerlinoL’Assessorato al Turismo del Governo delle Isole Baleari ha organizzato fino al 7 giugno, a Ber-lino, una grande manifestazione promozionale della cultura, della gastronomia e dell’artigiana-to di Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera. Ad Alexanderplatz, spettacoli con i famosi cavalli di Minorca, musica, sfilate della moda di Ibiza, ar-tigianato, giochi. I visitatori possono vincere uno dei 40 voli della Air Berlin e un soggiorno offerto dalle associazioni alberghiere locali.

Isole B

aleari

Valencia

Lirica a Las PalmasFino al 21 giugno, il Festival d’Opera Lirica di Las Palmas de Gran Canari, Alfredo Kraus festeggerà la 41 edizione sul palcoscenico del Teatro Pérez Galdós. Il teatro ha presentato in cartellone “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, dell’Opera Lirica di Oviedo, il “Thaïs” di Massenet, “Il barbiere di Siviglia” di Rossini del teatro Comunale di Ferrara, il “Macbeth” di Verdi. L’“Andrea Chénier” di Giordano chiuderà la 41 edizione del festival nei giorni 15, 17,19 e 21 giugno, una produzione dei teatri Regio di Parma e Bellini di Catania.

San Sebastian

San Sebastian, assemblea delle città dell’Atlantico Il Sindaco di Santiago de Compostela Xosé A. Sánchez Bugallo ha inaugurato a San Sebastian la IX Assemblea delle città dell’arco Atlantico. I temi trattati sono “Cul-tura e patrimonio”, “Trasporti e viabilità”, “Sviluppo Urbanistico e portuale” e “Sviluppo economico”

Madrid

Esposizione di “Avigdor Arikha”Questa è la prima esposizione antologica in Spa-gna dell’artista Avigdor Arikha (Romanía 1929), pittore che difende la pittura naif. Cominciò nel campo di concentramento, Arikha attraversa la crisi del figurativo, diventa un affermato pitto-re astratto e approda a una pittura con la tecni-ca orientale del pennello. Esposizione al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid (Sala de Exposi-ciones Temporales) dal 10 giugno al 7 settembre 2008.

II Concorso scultura vitivinicola 2008Il comune di Murchante lancia il concorso di “Scultura vitivinicola”.I candidati partecipano al concorso con un bozzetto ed un modellino su scala del progetto, allegando il currículum artistico ed almeno 3 fotografie delle loro ultime opere in pie-tra. Il concorso deve riferirsi al mondo vitiviníco-lo.. –Il materiale che si utilizzerà deve essere in pietra arenaria e fornita dal Comune di Murchante e non potrà essere né scritta né coperta con un altro materiale. La scultura deve essere di 2 metri cubo. Si accetteranno fino a tre pezzi per formare la scultura. Iscrizione Comune di Murchante entro il 13 giugno 2008

Murchante

El Greco, Toledo 1900Le opere del pittore cretense sono datate tra 1600 e 1614, la sua ultima tappa di produzione pittorica sviluppata nella città di Toledo. La “Vista e piano di Toledo”, autentica icona della città; un “Apostolato” completo, incompiuto alla morte del pittore in 1614, nel quale le tele mostrano le distinte fasi di esecuzione della sua tecnica pittorica, Il Greco terminò e fir-mò El Salvador, San Pedro e San Pablo; “Le lacrime di San Pedro”, “San Bernardino”, nel Museo Nazionale del Prado di Scuola toledana, i ritratti di Antonio e Diego di Covarrubias, personaggi della Toledo della sua epoca. Esposizione al Mu-seo de Bellas Artes di Valencia fino al 15 giugno 2008

Las Palm

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Silhouette Lift: una grande novità in Chirurgia Plastica ed Estetica.Il “Silhouette Lift” è una tecnica chirurgica mini-invasiva per il ringiovanimento cervico-facciale.Questa tecnica si realizza mediante l’utilizzo di speciali fili chiamati Suture Silhouette, caratterizzate da particolari coni riassorbibili in acido poli-lattico, disegnate e realizzate da un bio ingegnere califor-niano e introdotte nel mondo della Chirurgia Plastica.La presenza di coni favorisce una forte e stabile trazione dei tessuti permettendo di conseguire un aspetto più giovane e rilassato, sollevando i tessuti del terzo medio del viso.Questa tecnica non può sostituire il lifting classico, ma rappresenta un procedimento chirurgico nuo-vo e minimamente invasivo in cui non residuano cicatrici visibili, indicato per pazienti con moderato rilassamento cutaneo.L’operazione si effettua in anestesia locale o con blanda sedazione e dura 45 minuti circa.Recentemente l’utilizzo di tali suture è stato esteso al lifting del sopracciglio, del collo e del gluteo.In particolare l’utilizzo delle Suture Silhouette per la gluteo-plastica rappresenta una valida alternati-

va ad altre tecniche come l’impianto di grasso o l’utilizzo di protesi.Il recupero post-operatorio è molto rapido, il dolore spesso assente e solitamente le complicanze rare.Non è solo il mondo dell’estetica che beneficia di questa innovativa sutura, ma anche il vasto campo della Chirurgia Ricostruttiva: sta riscuotendo un notevole interesse l’uso delle Suture Silhouette per la simmetrizzazione del viso nelle paralisi del nervo facciale. L’Università di Udine nel reparto di Chirurgia Plastica è stata la prima in Europa ad utilizzare questo sistema per le paralisi del viso, seguita poi da Padova, Siena e molti altri centri.All’estero ora anche il più grande ospedale di Parigi, Petie-Salpetriere, ha inserito questa metodica nelle procedure standard per il recupero di queste patologie.La Spagna e l’Italia sono stati i primi paesi dopo gli USA ad utilizzare e divulgare l’uso delle Suture Silhouette, in quanto il dr. Franco Perego di Monza ed il sottoscrit-to, dr. Roberto Pizzamiglio in Marbella, per anni abbiamo collaborato con il dr. Nicanor Isse di Newport Beach, California, che è il chirurgo che ha ottimizzato l’uso di queste suture in chirurgia estetica.Il ridotto traumatismo, la rapida guarigione dei pazienti e gli ottimi risultati ottenibili, fanno del Silhouette Lift il protagonista nelle innovazioni in Chirurgia Plastica ed Estetica.

Dr. Roberto PizzamiglioMolding Clinic – Marbella

[email protected]

Cordoba, la Moschea Cattedrale più grande d’EuropaGli spagnoli ne vanno orgoglio-si, quasi come i romani per il Colosseo, l’Unesco la conside-ra patrimonio dell’Umanità e lo scrittore inglese Gerald Brenan l’ha definita il più bello ed ori-ginale edificio della Spagna.. Stiamo parlando della grande Moschea-Cattedrale di Cordoba; 23.000 metri quadrati di super-ficie, considerato per estensione il terzo monumento islamico del mondo, e per le sue dimensioni e l’originalità delle ardite soluzioni architettoniche il più importante d’Europa. Una struttura formata da una foresta marmorea di ol-tre 500 colonne con altrettanti archi sovrapposti uno sull’altro su capitelli corinzi e migliaia di travi finemente lavorate - che nel loro rincorrersi, raggiungersi ed intrecciarsi sembrano sfidare le leggi della statica e della gravità. Nel suo interno si armonizzano influenze romaniche e visigote, con ispirazioni siriane, persiane e bizantine, unitamente a quella nuova forma d’arte ispano-mus-sulmana definita “califfale”, che apre la strada a nuove forme di convivenza espressiva fra orien-te e occidente. Il mausoleo fu edificato più di dieci secoli fa dal califfo Abder-ramán sui resti di una chiesa vi-sigota, e più volte arricchito con apporti architettonici delle epo-che attraversate. Senza dubbio la costruzione di una cattedrale cristiana - realizzata con tanto di campanile nel XVI secolo al centro della struttura originale, dopo la riconquista della città avvenuta nel 1236 - ha conferi-

to al complesso una rassicurante aria nostrana, togliendogli parte di quella intrigante vibrazione che accompagna tutto quello che è esotico e che sfugge alla nostra immediata comprensione. Nel 1523 le autorità ecclesiastiche fecero costruire la grande navata delle Cattedrale che tuttora do-mina il corpo centrale del com-plesso, conferendogli l’insolito aspetto che costituisce uno dei maggiori richiami etici e cultura-li, assieme ad alcune vistose ano-malie di carattere islamico. Il visitatore viene risucchiato da una tenue luminosità, prove-niente da una cupola e convo-gliata con misteriosi rimbalzi ottici attraverso il labirinto di colonne. Gradualmente, mano a

mano che la vista si adatta, dalla silenziosa penombra comincia-no ad emergere i dettagli di una genialità estetica praticamente inesauribile, ricca di armonio-si effetti cromatici, anche se a volte elegantemente imbrigliata dalle limitazioni rappresentative imposte dalla fede islamica. Poi una maggiore luminosità annun-cia che si è entrati nella navata centrale, considerata la zona più nobile della Moschea attraverso la quale si arriva al “mihrab”, davanti al quale i fedeli invoca-no la misericordia divina, e alla “macsura”, dove per otto seco-li, tanto durò la loro illuminata dominazione, si prostrarono in preghiera gli emiri e i califfi che governavano Cordoba. A questo

punto l’immersione ambientale può dirsi completa, e la straordi-naria bellezza dei mosaici esplo-de nei suoi autentici colori, sta-gliandosi sui riflessi dorati delle ceramiche, sulla rigogliosa ve-getazione di arabeschi che si rin-corrono agilmente sulle pareti, e sulle lettere dell’alfabeto latino occhieggianti fra le tipiche de-corazioni cristiane che formano affreschi di figure, motti e parole a carattere religioso. Poi l’arte si libera leggera in una successione di esempi a volte stilizzati, evo-cata di volta in volta con elemen-ti di stile gotico, rinascimentale e barocco, che marcano il passare del tempo come in una sequen-za filmica. Una volta completa-ta l’immaginaria carrellata sulle

pareti, come attratto dalla luce lo sguardo finirà col rivolgersi verso l’alto, scoprendo la magni-fica cupola decorata con brillanti tasselli che simulano un firma-mento. Una porzione di cielo che la presenza delle stelle farebbe presumere notturno, ma para-dossalmente accecante come la luce del giorno che l’attraversa, spegnendosi subito, come assor-bita dall’ interno buio e vellutato della Moschea-Cattedrale. Un monumento che Cordoba, come futura Capitale Europea della Cultura, intende valorizzare an-che sotto il profilo etico, perché ha convertito le differenze di sti-le in un suggestivo elemento di armonia e di convivenza fra et-nie e religioni diverse. (G.R.)

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Le ragazze, di origine italiana, che hanno partecipato al concorso di Miss Italia nel Mondo - Miss Italia Spagna davanti al Casino di Marbella che ha offerto un cocktail per presentarle alla stampa. Il Club Ferrari Andalusia era presente con 12 stupende macchine

Per la celebrazione della Festa della Republica Italiana a Marbella sono arrivati da Gubbio 24 sbandieratori che si sono esibiti il sabato mattina sulla spiaggia di Marbella nelle loro incredibili e spettacolari esibizioni con le bandiere pitturate a mano che rappresentano le tavole eugubine

Il “Coro della Virgola” inviato dalla regione Abruzzo per la Festa della Republica Italiana ha eseguito fra la commozione di tutti gli italiani presenti l’Inno di Mameli. Nel corso della serata hanno eseguito brani del ‘500

L’Assessore al turismo e al dipartimento per gli stranieri, José Luis Hernandez, mentre issa la bandiera spagnola aprendo così ufficialmente la cerimonia della Festa della Republica Italiana a Marbella. Accanto l’Assessore alle feste Santos Pedrazuela

La Festa della Republica Italiana a Marbella a vissuto il suo momento più importante con la riunione della Sindaca di Marbella Angeles Muñoz, il deputato Aldo Di Biagio (che rappresenta gli italiani della circoscrizione Europa) e un folto gruppo di imprenditori, professionisti e italiani che vivono a Marbella. Presente il Vice Console di Malaga Pietro Lano, José Luis Hernandez Assessore al turismo e gli stranieri e la Presidente dell’Associazione Italiani in Spagna Paola Pacifici

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I campioni del mondo di pizza acrobatica Paolino Bucca e Angelo Cristiano si sono esibiti nelle loro fantasiose e difficili acrobazie con la pizza fra le acclamazioni del pubblico

La vincitrice del concorso Miss Italia Spagna - Missi Italia nel Mondo è Jessica Ischia di padre italiano e madre francese. Jessica ha 19 anni e vive ad Estepona. Il titolare della ditta Licor Mediterraneo ha regalato il biglietto per andare alle finali di Iesolo che si terranno il 24 di giugno. La vincitrice con Bruno Filippone che le ha consegnato il trofeo.

Durante la serata si è esibita la cantante Sabrina Messina, ex Miss Italia Sasch 2003, riscuotendo notevole successo con canzoni italiane e Spagnole.

Il direttore del primo giornale italiano settimanale nazionale in Spagna, Giulio Rosi, ha consegnato una targa di riconoscimento ai rappresentanti delle tre Forze di Polizia: il Vice Ispettore Santiago Montero, il Tenente Colonnello Francisco Coronel e l’Ispettore Capo Pedro Fernandez

Per sottolineare l’integrazione del popolo italiano con il popolo spagnolo la Festa della Republica Italiana ha voluto la presenza del gruppo di ballo flamenco “Academia de Baile Hermanas Maldonado”

Durante la celebrazione della Festa della Republica Italiana sono stati premiati alcuni impresari e professionisti italiani che vivono in Spagna

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Il Club dell’InventoreDECALOGO DELL'INVENTORE• Ottieni che la tua invenzione sia tecnicamente perfetta.• Registra bene il tuo brevetto.• Non perdere di vista l'anno di priorità• Negozia dal primo giorno il suo sviluppo commerciale.• Fidati per il lavoro commerciale di professionisti con

esperienza e mettici tutto il tuo impegno.• Presenta, se è possibile, un prototipo o modellino.• Cura costantemente la tua proprietà industriale come

qualunque altra proprietà.• Se credi che la tua invenzione sia unica, proteggila

livello internazionale.• Il tempo gioca contro il valore del brevetto e contro il

tuo entusiasmo per svilupparlo.• Con un'invenzione valida puoi trasformarti in milionario.

MODELLO DI UTILITÀConcetto: Si proteggono come modello di utilità le invenzioni che conferiscono ad un oggetto una struttura o una forma vera-mente innovativa.In base ad accordi internazionali, i brevetti o modelli Spagnoli dispongono di alcune norme in più per essere protetto all’estero.

IL BREVETTO EUROPEOIl 1 di ottobre di 1986 entrò in vigore in Spagna l'Accor-do su concessione di brevetti europei firmato a Monaco il 5 ottobre 1973.La Spagna è un paese nel quale ha effetto il brevetto europeo.Allo stesso modo, si possono presentare richieste dibrevetti a livello europeo per altri paesi.L'Accordo Europeo di Brevetti, è concepito per facilitare e rinforzare la protezione delle invenzioni, riducendo i costi del suo ottenimento mediante lo stabilimento di un procedimento europeo unico di concessione di brevetti, basato su una forma di diritto pratico omogeneo.

L'INVENZIONEI Brevetti Europei saranno concessi per quelle invenzioni nuove che implichino attività inventiva e siano suscettibili di applica-zione industriale. Il titolare godrà in ognuno degli Stati designati nel suo sollecito degli stessi diritti che gli concederebbe un bre-vetto nazionale. Durata 20 anni.

Sempre in ginocchio. La posizione non poteva essere più umilian-te e meno estetica. A “quattro zampe”, col posteriore alto, fregan-do il suolo a mano con un panno e retrocedendo all’indietro come si avanzava nel lavoro manuale; trascinando il secchio con acqua e varecchina. Nel bar del “Tubo” di Saragozza Enrique Falcon con l’ amico Enrique Miquel Romero, ufficiale meteorologo di Avia-zione, commentavano il progetto di Falcon di fabbricare elementi per la manutenzione degli aeroplani. “Non ti complicare la vita fabbricando per l’aviazione: molti problemi un solo cliente. Inven-ta qualcosa affinchè le donne lavino in piedi - disse Romero, indi-cando una donna che lavava il pavimento in ginocchio - venderai molto”. Le prime fregone si chiamavano “apparati lavasuelos” e tre anni dopo, la ditta concorrente “ Mery” li chiamò “frega-suelos”. Enrique Falcón nel brevettare l’idea nel 1957, alternava “lavasuelos” con “fregona”, parola che significava donna della pulizia in cucina. L’opinione pubblica diede ragione a Falcon e la Reale Accademia Spagnola ammise dopo 1974 la definizione di fregona per gli attrezzi per lavare in piedi il suolo. Prima di finire il bicchie-rie di vino, Falcon aveva preso già la decisione di fabbricare in Spagna la fregona pensando alle donne. Nacque la Rodex.

Tutto incominciò nel 1957, quando Enric Bernat, fon-datore e presidente di Chupa Chups, ebbe l’idea della “caramella con palo.” Di tutte le caramelle consumate in Spagna, il 67% lo mangiavano i minori di 16 anni, ma non esistevano caramelle ideate per i bambini, i quali succhiavano palle molte zuccherate che poi, data l’eccessiva dolcezza, le tiravano fuori impastric-ciandosi le mani. L’idea di Bernat era che i bambini mangiassero le caramelle con una forchetta per non sporcarsi le mani. Dopo alcune prove con una for-chetta, la sostituì un bastoncino di legno, meno caro e pericoloso.Chupa Chups nacque in Asturia, con sette sapori differenti. Si vendeva per una peseta (10 lire), un prezzo elevato negli anni cinquanta. La vendita all’estero impose un nuovo disegno dell’involucro. L’ incarico venne dato a Salvatore Dalí, che in appena un’ora creò il logotipo attuale: la famosa margheri-ta. Nel 1991 si aprì la fabbrica in Russia, con una produzione di 1,5 milioni di caramelle giornaliere, che fornì i Chupa Chus consumati nello spazio,inviati alla stazione MIR a richiesta degli astronauti. Fino al 1993, si erano venduti 30.000 milioni di Chupa Chups in tutto il mondo. Lo stesso anno, il Chupa Chups viene prodotto in Cina, e si sta aprendo in India con 2 milioni di Chupa Chups al giorno! Attualmente la maggioranza delle azioni è della multinazionale Per-fetti - Van Melle.

Chupa ChupsLa Fregona

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Marbella si aggiudica il Campionato di Tiro Poliziale

Valencia “città forte” è la capitale delle scienze e delle arti

Valencia è la terza città della Spagna per numero di abitan-ti, dopo Madrid e Barcellona. È il capoluogo della Comuni-tà Valenciana ed è un impor-tante porto sul Mar Mediter-raneo. È gemellata con Bo-logna. La popolazione della città è di circa un milione di abitanti; l’area metropolita-na ha 1.664.560 abitanti in 1.407 km², con una densità di 1.182 ab./km².I Romani che fondarono la città nel II secolo a.C., la chiamarono Valentia Edetanorum, che significa “città forte degli Edetani”, una tribù iberica insediata nella zona. Sotto i Mori fu nota come Balansiya. Tramite cambiamenti di suo-no regolari è diventata quindi Valencia. Attualmente viene ufficialmente riconosciuta la denominazione bilingue València\Valencia, che vale anche per la proavincia omo-

nima..Nel novembre 1936, dopo la caduta di Madrid nella guerra civile spagnola, la capitale della Repubblica venne spostata a Valencia. La città soffrì per oltre due anni il blocco e l’assedio delle for-ze di Francisco Franco, che entrarono in città il 30 marzo 1939. Il periodo postbellico fu duro per i valenciani, a cui il regime tolse anche la liber-tà linguistica: parlare o inse-gnare il catalano era proibito, usare tale lingua era un rea-to.Dopo la morte di Franco nel 1975 e l’approvazione della Costituzione spagnola nel 1978, venne riconosciu-to alla Comunità Valenciana - di cui Valencia è capoluo-go - lo statuto di autonomia.Tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo, a Valencia sono stati realizzati numerosi progetti architetto-nici e urbanistici, che hanno trasformato ulteriormente la città. Il più imponente è la Città delle Arti e delle Scien-ze, un nuovo quartiere a sud ovest del centro, progettato dall’architetto valenciano Santiago Calatrava. Valencia, che ha goduto di una forte crescita economica nell’ulti-mo decennio, dovuta in gran parte a turismo e costruzioni. - è famosa anche per la festa popolare de Las Fallas, per la paella valenciana, per la bibita “horchata di chufa” e per la nuova Città delle arti e delle scienze.

Giangiacomo Bei

Nome originale: Valencia / ValènciaStato: SpagnaComunità autonoma: Comunidad Valenciana / Comunitat ValencianaProvincia: ValenciaAltitudine: 15 m s.l.m.Superficie: 151 km²Popolazione (2006): - Totale 807.396 ab. - Densità 5.980 ab./km²CAP: da 46000 a 46026Prefisso tel: (+34) 96Targa: V

Si è concluso a Marbella il XVI Campionato Poliziale Andaluso IPA ( International Police Association) di tiro con arma corta, al quale hanno preso parte i raggruppamenti IPA di Malaga, Granada, Huelva, Siviglia e Marbella.Il Risultato è il seguente: Squadre: 1º Marbella, 2º Malaga, 3º Granada, 4º Huelva e 5º Siviglia. In-dividuale: 1º Juan F. Herrero di Mar-bella, 2º Ignacio Álvarez di Granada e 3º José A. Quilón di Huelva. Da rilevare l’elevato livello sportivo dei partecipanti, che ha reso la competi-zione difficile ed intensa, ma cordiale, dimostrando ancora una volta la vali-dità del motto “Servo per Amikeko” che domina tutte le inziative sociali e culturali organizzate dall’Interna-tional Police Association. Alle gare hanno assistito D. Antonio Luis Bru-no, Intendente Superiore della Polizia Locale di Siviglia e Presidente di IPA Siviglia, D. Jacinto Ochoa (Presiden-te di IPA Andalucía), D. Óscar Fer-nández (Vicepresidente di IPA Anda-lucía), D. José Antonio Quilón (Pre-sidente di IPA Huelva), D. Sebastián

Suárez (Presidente IPA Marbella), e D. Juan Enrique Teutsch (Segretario di IPA Marbella). Ancora una vol-ta, D. Santiago Dominguez, titolare dell’omonimo ristorante di Marbella, ha dimostrato la sua amicizia all’IPA offrendo uan cena ai rappresentanti dei differenti raggruppamenti. Un ringraziamento va al Municipio di Marbella e alla Questura Locale del Corpo Nazionale di Polizia. I trofei e i premi sono stati offerti dai seguenti sostenitori: Fabbrica di

Armi Borcher, Armeria Martinez di Valladolid, l’impresa Francese GK ed il suo distributore in Spagna, Paco Garcia, che patrocinano la squadra di tiro di IPA Marbella; il Club di Golf Santa Maria e l’impresa MIAFRU-TO S. A. Fra i presenti i Soci Specia-li D. José Rosa e D. Germán Calvo, con una rappresentanza di membri della Polizia Nazionale e della Guar-dia Civil, assieme ad amici e familiari dei tiratori.

Sebastián Suárez

L’on. Aldo Di Biagio, deputato per gli italiani in Europa, riceve il distintivo dal Presi-dente dell’International Police Association di Marbella (IPA)

La sindaca di Valencia Rita Barbera

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Offerte di Lavoro/TrabajoLe offerte di lavoro sono in spagnolo sia per gli italiani che per gli spagnoli

Esta pagina es a la vez para los italianos y espanoles

Direttore: Giulio Rosi - Capo Redattore: Paola Pacifici - Grafica e impaginazione: Mauro Piergentili, Maria Giulia Nuti

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