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GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA DELLO SPORT Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 3 ESPERIENZE Attività Fisica Adattata, geromotricità e colloquio psicologico: un’esperienza con anziani residenti in struttura Riassunto Questo lavoro presenta un’esperienza di Attività Fisica Adattata con anziani ospiti di una residenza socio-assisten- ziale. L’esperienza si basa sulla geromotricità secondo metodo AGIEF (Associazione Insegnanti Educazione Fisica Geromotricisti) in associazione con il colloquio, utile per costruire un rapporto positivo ed empatico durante l’attività fisica. L’esperienza presentata ha coinvolto N = 11 anziani residenti (due uomini e nove donne) per un periodo di circa due anni. I risultati mostrano un incremento delle abilità motorie e di alcuni aspetti psicosociali. Parole chiave Attività Fisica Adattata; metodo AGIEF; colloquio-movimento; grandi anziani istituzionalizzati; mantenimento abilità psico- fisiche Summary This paper presents an experience of Adapted Physical Activity with elders living in care facilities. The experience is based on AGIEF method in association with colloquy, useful to create a positive and emphatic relationship during physical activity. Presented experience included N = 11 elders (two men and nine women) for a period of above two years. Results show an improvement of physical skills and some psychosocial aspects Keywords Adapted Physical Activity; AGIEF method; colloquy; elders living in care facilities; psycho-physical skills maintenance. Roberta Benedetta Casti Università degli Studi di Torino, Doctors in Movement Science Association

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GIORNALE ITALIANO

DI PSICOLOGIA DELLO SPORT

Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 3

ESPERIENZE

Attività Fisica Adattata, geromotricità e colloquio psicologico: un’esperienza con

anziani residenti in struttura

RiassuntoQuesto lavoro presenta un’esperienza di Attività Fisica Adattata con anziani ospiti di una residenza socio-assisten-ziale. L’esperienza si basa sulla geromotricità secondo metodo AGIEF (Associazione Insegnanti Educazione Fisica Geromotricisti) in associazione con il colloquio, utile per costruire un rapporto positivo ed empatico durante l’attività fisica. L’esperienza presentata ha coinvolto N = 11 anziani residenti (due uomini e nove donne) per un periodo di circa due anni. I risultati mostrano un incremento delle abilità motorie e di alcuni aspetti psicosociali.

Parole chiaveAttività Fisica Adattata; metodo AGIEF; colloquio-movimento; grandi anziani istituzionalizzati; mantenimento abilità psico-fisiche

SummaryThis paper presents an experience of Adapted Physical Activity with elders living in care facilities. The experience is based on AGIEF method in association with colloquy, useful to create a positive and emphatic relationship during physical activity. Presented experience included N = 11 elders (two men and nine women) for a period of above two years. Results show an improvement of physical skills and some psychosocial aspects

KeywordsAdapted Physical Activity; AGIEF method; colloquy; elders living in care facilities; psycho-physical skills maintenance.

Roberta Benedetta CastiUniversità degli Studi di Torino, Doctors in Movement Science Association

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Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 9

RICERCHE

Effetti dell’attività motoria su paura di cadere, equilibrio e deambulazione in

donne anziane ospiti in struttura residenziale

RiassuntoPaura di cadere, problemi di equilibrio e deambulazione sono spesso comuni nella popolazione anziana ospite di strutture residenziali e si ripercutono negativamente su benessere e qualità della vita. In un’ottica di prevenzione, lo studio indaga l’effetto di un programma di attività moto-ria su paura di cadere, equilibrio e deambulazione in un gruppo di donne anziane non normative. Hanno parteci-pato allo studio N = 36 donne anziane (età media = 83,6 ± 6,4 anni), ospiti di una struttura residenziale, suddivise in Gruppo Sperimentale (GS: età media = 84,4 ± 6,6 anni) e Gruppo di Controllo (GC: età media = 82,6 ± 6,2 anni). Il GS ha preso parte ad un programma di attività moto-ria, condotto da Laureati Magistrali in Scienze Motorie, finalizzato al mantenimento e miglioramento di equilibrio, deambulazione e propriocezione. I risultati mostrano un miglioramento di paura di cadere, equilibrio e cammino nel GS, ed un decremento nel GC. Nel GS si evidenziano anche differenze significative per le variabili indagate tra inizio e fine del programma di attività motoria. Lo studio evidenzia in un contesto istituzionalizzato il ruolo dell’atti-vità motoria come strumento per ridurre la paura di cadere e mantenere abilità motorie funzionali alla salute ed al benessere dell’anziano.

Parole chiavePaura di cadere; equilibrio; deambulazione; anziani istituzionalizzati; attività motoria.

SummaryFear of falling, balance, and gait impairment are often common in ageing people living in care facilities and may lead to a negative effect on the wellness and life quality. In a preventing view, aim of this study was to assess the effect of a physical training on fear of falling, balance and gait performance in a sample of older women living in care facility. Thirty-six older women living in care facility entered in the study (mean age = 83,6 ± 6,4 years), divided into an Experi-mental Group (EC: mean age = 84,4 ± 6,6 years) and a Control Group (CG: mean age = 82,6 ± 6,2 years). The EG was engaged in a physical training aimed to improve physical functions such balance and gait. The training was conducted under the supervision of trainers graduated in Motor Sciences. Results underline improvement on fear of falling, balance, and gait ability in the EG, while the CG shows a decrease. In addition the EG showed significant differences in conside-red variables between baseline and post-test. The study underlines the role of physical activity for decreasing the fear of falling and for maintaining physical fuctions, health and wellness for older living in care facilities.

KeywordsFear of falling; balance; gait; elders living in care facilities; physical activity.

Paolo R. Brustio*/**, Daniele Magistro***/**, Stefano Ivaldi****, Marcella M. Caglio**/****, Emanuela Rabaglietti*/** e Monica E. Liubicich** SUISM, Centro Servizi, Università degli Studi di Torino, Italia ** Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino, Italia*** Institute of Development, Aging and Cancer, IDAC, Tohoku University, Japan; **** Convitto Principessa Felicita di Savoia, Torino, Italia

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Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 17

RICERCHE

RiassuntoRecenti ricerche di psicologia dello sport hanno ipotizza-to un legame tra alcune variabili che influenzano la pre-stazione (ansia competitiva, orientamento motivazionale e clima motivazionale) e i tratti di personalità. Questo studio delinea un profilo di personalità sportiva di atleti considerando tali variabili e mettendo in luce eventuali differenze legate ad abilità sportiva e genere. La ricerca ha coinvolto N = 213 nuotatori divisi in due sottogruppi (n= 99 élite e n= 114 non élite). I risultati mostrano diffe-renze significative: atleti di élite e non di élite si differen-ziano in alcuni fattori di personalità e nell’ansia compe-titiva cognitiva e somatica; maschi e femmine mostrano differenze sia nella personalità ed ansia competitiva che nell’orientamento motivazionale. Lo studio mette in luce l’importanza della personalità come background psico-logico che può influenzare variabili che discriminano gli atleti per genere ed abilità sportiva.

Parole chiavePsicologia dello sport; personalità; ansia; motivazione; nuoto.

SummaryRecent sport psychology researches hypothesize a relationship between some variables that influence per-formance (competitive anxiety, goal achievement, and motivational climate) and personality traits. This study outlines a sport personality profile of athletes conside-ring these variables, and highlighting any differences lin-ked to gender or performance levels. The study involved N = 213 swimmers divided in two subgroups (n= 99 elite and n= 114 non elite). Results show significant differen-ces: elite and non-elite athletes differ in some persona-lity traits, in competitive cognitive, and somatic anxiety; males and females show differences both in personality and competitive anxiety both in achievement goal. This study highlights the importance of personality as a psychological background that can influence variables that discriminated athletes for gender and performance levels.

KeywordsSport psychology; personality; anxiety; motivation; swim-ming.

Personalità, ansia competitiva, orientamento motivazionale

e clima motivazionale in nuotatori agonistiValentina Elisabetta Di Mattei*/**, Luca Lavezzari*, Alessandro Ambrosi* e Lucio Sarno*/***Università Vita Salute San Raffaele, Milano, Italia**Ospedale San Raffaele, Dipartimento di Neuroscienze Cliniche, Milano, Italia

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Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 23

RICERCHE

Aspetti percettivi nell’apprendimento motorio delle abilità coordinative in età scolare

RiassuntoI processi percettivi svolgono in termini evoluzionistici un ruolo significativo nella vita dell’uomo. Il sistema nervoso si è evoluto in modo da poter elaborare rapidamente le informazioni in ingresso per rendere disponibile la risposta più efficace allo stimolo presentato. In ambito sportivo l’attenzione visiva permette di comprendere la traiettoria e la velocità di una palla o la direzione di movimento o di un avversario. Lo stile attentivo cambia in relazione all’ambiente: gli sport open skills richiedono un’analisi globale e rapida del campo visivo, gli sport closed skills richiedono invece un’analisi più ristretta del campo visivo. Questo studio presenta un’indagine esplorativa svolta in ambito scolastico con un gruppo a sviluppo tipico ed un gruppo con disturbi specifici di apprendimento, che ha come obietti-vo quello di indagare l’attenzione visiva durante lo svolgimento di un compito motorio in ambiente chiuso ed in ambiente aperto, attraver-so il supporto della tecnologia eye-tracking. I risultati mostrano che l’ambiente non ha inciso sia sull’esito del test che sull’attenzione dei partecipanti di entrambi i gruppi.

Parole chiaveAttenzione; closed skills sport; open skills sport; eye-tracking.

AbstractPerceptual processes carry out a significant role in evolutionary terms in human life. The nervous system has evolved in such a way that input information can be quickly processed in order to make available the most effective response to the stimulus presented. In sports, vi-sual attention enables people to understand the trajectory and speed of a ball or the direction along which an opponent can be avoided. The attentive style changes in relation to the environment: open skill sports require a rapid and comprehensive analysis of the visual field, whereas closed skill sports require a more limited visual field. This study presents an exploratory survey conducted in schools with a typi-cally developing group and a group with specific learning disorders, which aims to investigate the visual attention during the execution of a physical task both in an open and in a closed environment, through the support of the eye-tracking technology. The results show that the environment did not affect either the outcome of the test or the atten-tion of the participants in both groups.

KeywordsAttention; closed skills sports; open skills sports; eye-tracking.

Simona Nebiolo*, Giovanni Musella* e Emanuela Rabaglietti*/***Centro di Servizi SUISM, Università degli Studi di Torino**Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino

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RICERCHE

Influenza di genere ed età reale sullo sviluppo dell’equilibrio posturale

misurato con la Pedana Prokin nella media fanciullezza

RiassuntoScopo della ricerca è indagare l’influenza che hanno genere ed età reale, sullo sviluppo dell’equilibrio posturale statico in bambini della scuola primaria. É stata utilizzata la Pedana Prokin PK 214 P in modalità stabilometrica ed un accelerometro biassiale (TK-Trunk Sensor) per la registrazione dei movimenti del tronco di 81 bambini sani (37 maschi e 44 femmine, età media: 8 ± 1 anni). Il protocollo sperimentale consisteva nel quantificare l’equilibrio statico in posi-zione eretta bipodalica (BIPO) (60 sec.) e monopodalica (MONO) (30 sec.), sia in appoggio sull’arto dominante sia controlaterale, ad occhi aperti (OA) e occhi chiusi (OC), per un totale di sei prove posturali per bambino. Il confronto di genere a 7 anni ed a 8 anni mostra come le femmine siano più stabili dei coetanei maschi. Nel confronto tra età differenti, sia maschi che femmine di 8 anni mostrano performance migliori nelle prove BIPO OC, MONO OA su gamba destra e gamba sinistra rispetto ai bambini di 7 anni.

Parole chiaveBambini; equilibrio posturale statico; genere; età reale.

AbstractThe aim of this study is to investigate gender and age influences on postural static balance development in children. Eighty-one healthy children (37 males and 44 females, 8 ± 1 years old) were asked to perform stabilometric trials both in bipodalic (60 sec.) and monopo-dalic (30 sec.) stance with and without visual inputs on a balance platform (Prokin PK 214 P, Bergamo, Italy) associated to a trunk accelerometer (TK-Trunk Sensor). Both in 7 and in 8 year groups postural performances were found higher in girls than in boys. 8 years old male and female showed better postural performances than 7 years groups, during bipodalic trials in eyes closed condition, and monopodalic trials with visual inputs on both of the two lower legs as a support. KeywordsChildren; static balance; gender; real age.

Luisa Pizzigalli*/**, Francesca Magno**, Serena Leporati* e Alberto Rainoldi*/***Dipartimento di Scienze Mediche, Centro Ricerche Scienze Motorie, Università degli Studi di Torino**SUISM Centro Servizi, Università degli Studi di Torino

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Giornale Italiano di PSICOLOGIA DELLO SPORT - Numero 20 - 2014 39

RICERCHE

Disgrafia e attività motoria nell’età della scuola primaria

Daniela Senarega*, Emilia Restani** e Valeria Palombo**** Università degli Studi di Genova** Pedagogista*** Dottore Magistrale in Attività Motorie Adattate

RiassuntoQuesto progetto di ricerca mira a recuperare i disturbi nell’apprendimento della scrittura attraverso l’attività motoria mirata, ma anche a prevenire le difficoltà che questi disturbi creano. Lo studio ha messo in evidenza come l’attività motoria, svolta con un preciso protocollo, possa migliorare in modo determinante le difficoltà disgrafiche in bambini frequentanti il primo anno della scuola primaria.

Parole chiaveDisgrafia; attività motoria; bambini.

SummaryThis research project aims to recover from disorders in writing learning through physical activity, but also to prevent dif-ficulties that these disorders create. The study shows how physical activity, conducted thanks to a precise protocol, may improve significantly the dysgraphic difficulties for children attending first year of primary school.

KeywordsDysgraphia; physical activity; children.

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