il gallettino - icgallicano.gov.it · nella nostra scuola i maschi sono poco più delle femmine....

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N 7– Maggio 2011 Il Gallettino Quest' anno tutte le terze della nostra scuola hanno deciso di partecipare al progetto ''murales'', per realizzare un dipinto su un muro all'interno dell'istituto in modo da ''colorare'' un po' di più gli anni delle generazioni che verranno dopo di noi, e per fare in modo che dopo la promozione i docenti ci ricordino attraverso di esso. L'idea e' stata un po' improvvisata e quasi impossibile da mettere in atto, dato che sarebbero mancati pochissimi giorni all'esame e avremmo dovuto prepararci nel tempo necessario per realizzare il lavoro e, soprattutto, per studiare in tempo! l'iniziativa ha coinvolto la 3 h e la 3 f al piano superiore, mentre al piano inferiore hanno collaborato 3 G e 2 G, ma vi racconteremo dell'espe- dell'esperienza che abbiamo vissuto noi ''superiori''. Abbiamo deciso di collaborare pagando 5 euro a testa per acquistare le vernici necessarie per il lavoro, e poi abbiamo pensato al bozzetto. Quest' ultimo non e' stato tanto complicato da realizzare...su carta! eh si... avevamo a disposi- zione una superficie enorme e abbiamo quindi deciso di dare sfogo alla nostra fantasia, ma disegnare su un pezzo di carta e ricopiare il lavoro su un muro non e' stata una passeggiata! ovviamente per realizzare questo progetto abbiamo dovuto chiedere prima l'autorizzazione alla presi- de e alle professoresse, che ci hanno aiutato in tutti i modi possibili per la riuscita del dipinto ; ci hanno dato vari consigli su come sarebbe potu- to venire al meglio, e a controllarci nell'impresa quando i professori non potevano, dobbiamo ringraziare il mitico Gianni e la strepitosa Natalia (collaboratori scolastici), che ci hanno dato gli strumenti necessari. Per il disegno abbiamo collaborato un po' tutti insieme, e chi era più ''stabile'' e' riuscito a fare anche le parti più alte con l'aiuto della scaletta e dei tavoli. Per il colore abbiamo coinvolto persone meno ''capaci'' per dare la prima mano, perché sapevamo che ce ne sarebbe stata una seconda e si sarebbe potuto rimediare ai vari errori. e' stata una bellissima espe- rienza! Forse però lo e' stata un po' meno per i docenti che hanno dovuto sopportarci in tutta l'avventura! All'inizio il nostro lavoro non piaceva molto a chi lo osservava, ma solo perché non avevano visto ancora l'effetto finale del tutto. Ora vi chiederete: che cosa rappresenta questo murales? E noi vi rispondiamo dicendovi che l'elemento che risalta maggiormente e' la scritta ''La scuola siamo noi'', presa come spunto dal libro di Emiliano Sbaraglia; a coprire gran parte dello sfondo c'e' un enorme e armonioso arcobaleno, accompagnato da varie superfici che nell'insieme creano un mondo, accanto alla scritta sono presenti due omini incorniciati da un cuore, con tutto ciò vogliamo far capire che la scuola dopo tutto non e' da prendere come un peso, perché ci insegna a convivere con le persone, a socializzare, e molte volte anche a come ci si può divertire in modi completamente diversi dal solito. L'arcobaleno vuole rappresentare l'armonia e la felicità che tutti dovrebbero portare sempre con sé; il cuore con i due omini vuole farci capire che dobbiamo sempre essere uniti, poiché insieme si possono affrontare le varie difficoltà, i problemi e le delusioni, cose che senza una "fratellanza" tra coetanei non si possono ottenere molto facilmente. Il mondo sullo sfon- do vuole semplicemente dirci che tutti gli elementi ai quali abbiamo dato un significato ben preciso devono esistere nella vita di tutti i giorni di ogni individuo, e non solo nell'ambiente scolastico. L'esperienza di noi "inferiori" non e' stata poi così diversa. Anche noi per cominciare abbia- mo dovuto chiedere il permesso e raccogliere una piccola somma da tutt'e due le classi e il piccolo contributo di qualche professore con cui abbiamo comprato vernici e pennelli. Il bozzetto e' stata la prima cosa a cui abbiamo pensato, ancora prima di chiedere l'autorizzazione. Sem- brava abbastanza semplice come idea, nonostante questo molti professori che passavano trovavano difficoltà nel capirlo. Come potete vedere dalla foto, noi abbiamo pensato di rappresentare sul muro quello che la scuola ci insegna e nel disegno come nella realtà il nostro cervello e' alla base di tutto. Abbiamo usato dei colori brillanti per rallegrare le nostre ultime giornate in questa scuola e quelle di chi ci dovrà passare an- cora qualche anno, compresi i professori. Non possiamo negare che anche per noi e' stata un' esperienza unica.Detto questo vogliamo ringra- ziare i docenti che ci hanno permesso di esprimere le nostre idee attraverso questi disegni, che ci hanno aiutato nella loro realizzazione, ci hanno munito degli strumenti necessari e ci hanno guidato in questo viaggio fantastico! Chiara 3H Alessia 3H Chiara 3G

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N 7– Maggio 2011

Il Gallettino

Quest' anno tutte le terze della nostra scuola hanno deciso di partecipare al progetto ''murales'', per realizzare un dipinto su un muro all'interno dell'istituto in modo da ''colorare'' un po' di più gli anni delle generazioni che verranno dopo di noi, e per fare in modo che dopo la promozione i docenti ci ricordino attraverso di esso. L'idea e' stata un po' improvvisata e quasi impossibile da mettere in atto, dato che sarebbero mancati pochissimi giorni all'esame e avremmo dovuto prepararci nel tempo necessario per realizzare il lavoro e, soprattutto, per studiare in tempo! l'iniziativa ha coinvolto la 3 h e la 3 f al piano superiore, mentre al piano inferiore hanno collaborato 3 G e 2 G, ma vi racconteremo dell'espe-dell'esperienza che abbiamo vissuto noi ''superiori''. Abbiamo deciso di collaborare pagando 5 euro a testa per acquistare le vernici necessarie per il lavoro, e poi abbiamo pensato al bozzetto. Quest' ultimo non e' stato tanto complicato da realizzare...su carta! eh si... avevamo a disposi-zione una superficie enorme e abbiamo quindi deciso di dare sfogo alla nostra fantasia, ma disegnare su un pezzo di carta e ricopiare il lavoro su un muro non e' stata una passeggiata! ovviamente per realizzare questo progetto abbiamo dovuto chiedere prima l'autorizzazione alla presi-de e alle professoresse, che ci hanno aiutato in tutti i modi possibili per la riuscita del dipinto ; ci hanno dato vari consigli su come sarebbe potu-to venire al meglio, e a controllarci nell'impresa quando i professori non potevano, dobbiamo ringraziare il mitico Gianni e la strepitosa Natalia (collaboratori scolastici), che ci hanno dato gli strumenti necessari. Per il disegno abbiamo collaborato un po' tutti insieme, e chi era più ''stabile'' e' riuscito a fare anche le parti più alte con l'aiuto della scaletta e dei tavoli. Per il colore abbiamo coinvolto persone meno ''capaci'' per dare la prima mano, perché sapevamo che ce ne sarebbe stata una seconda e si sarebbe potuto rimediare ai vari errori. e' stata una bellissima espe-rienza! Forse però lo e' stata un po' meno per i docenti che hanno dovuto sopportarci in tutta l'avventura! All'inizio il nostro lavoro non piaceva molto a chi lo osservava, ma solo perché non avevano visto ancora l'effetto finale del tutto. Ora vi chiederete: che cosa rappresenta questo murales? E noi vi rispondiamo dicendovi che l'elemento che risalta maggiormente e' la scritta ''La scuola siamo noi'', presa come spunto dal libro di Emiliano Sbaraglia; a coprire gran parte dello sfondo c'e' un enorme e armonioso arcobaleno, accompagnato da varie superfici che nell'insieme creano un mondo, accanto alla scritta sono presenti due omini incorniciati da un cuore, con tutto ciò vogliamo far capire che la scuola dopo tutto non e' da prendere come un peso, perché ci insegna a convivere con le persone, a socializzare, e molte volte anche a come ci si può divertire in modi completamente diversi dal solito. L'arcobaleno vuole rappresentare l'armonia e la felicità che tutti dovrebbero portare sempre con sé; il cuore con i due omini vuole farci capire che dobbiamo sempre essere uniti, poiché insieme si possono affrontare le varie difficoltà, i problemi e le delusioni, cose che senza una "fratellanza" tra coetanei non si possono ottenere molto facilmente. Il mondo sullo sfon-do vuole semplicemente dirci che tutti gli elementi ai quali abbiamo dato un significato ben preciso devono esistere nella vita di tutti i giorni di ogni individuo, e non solo nell'ambiente scolastico. L'esperienza di noi "inferiori" non e' stata poi così diversa. Anche noi per cominciare abbia-mo dovuto chiedere il permesso e raccogliere una piccola somma da tutt'e due le classi e il piccolo contributo di qualche professore con cui abbiamo comprato vernici e pennelli. Il bozzetto e' stata la prima cosa a cui abbiamo pensato, ancora prima di chiedere l'autorizzazione. Sem-brava abbastanza semplice come idea, nonostante questo molti professori che passavano trovavano difficoltà nel capirlo. Come potete vedere dalla foto, noi abbiamo pensato di rappresentare sul muro quello che la scuola ci insegna e nel disegno come nella realtà il nostro cervello e' alla base di tutto. Abbiamo usato dei colori brillanti per rallegrare le nostre ultime giornate in questa scuola e quelle di chi ci dovrà passare an-cora qualche anno, compresi i professori. Non possiamo negare che anche per noi e' stata un' esperienza unica.Detto questo vogliamo ringra-ziare i docenti che ci hanno permesso di esprimere le nostre idee attraverso questi disegni, che ci hanno aiutato nella loro realizzazione, ci

hanno munito degli strumenti necessari e ci hanno guidato in questo viaggio fantastico!

Chiara 3H Alessia 3H Chiara 3G

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Dayana Pinchieri, un’alunna della scuola secondaria di I° grado di Gallicano, racconta la sua esperienza nella sez. A della scuola dell’infanzia. Ho inventato delle storie e le ho messe in sequenza su Power Point, le ho arricchite con delle immagini colorate per fare in modo che i bambini capissero bene la storia. Sono andata con la professoressa A. Evangelisti nella classe della mae-stra Bolli Maria Grazia per alcuni lunedì mattina. All’inizio ho racconta-to la storia e successivamente l’abbiamo rappresentata tramite dei piccoli lavoretti. La prima storia è stata “Il computer tartarugo” e la seconda “La primavera”, mentre il finale di questa ultima storia è stato creato con i bambini. Abbiamo anche modellato dei piccoli animaletti di pasta di sale e mi sono divertita vedendo quelle forme strane.

Eccoci con le immagini della storia e il “Computer tartarugo... “

SCRITTURE COLLAGE POLIMATERICO

COLORI DI VARIO TIPO

...ed ecco la storia

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“COMPOSIZIONE DI UN PAESAGGIO” Date al bambino alcune sagome di case e palazzi, lo si invita prima a colorare e poi dopo averle ritagliate a creare un paesaggio su una strada

DISEGNO DI UN PA-ESAGGIO Il bambino crea un pri-mo paesaggio dise-gnando tante case vici-ne e colorandole a pro-prio piacimento

Bambini di 4 anni—sez. B—C

GITA AL CASTELLO DELLE MERAVIGLIE DI LUNGHEZZA—23 MAGGIO 2011—SEZIONI A B

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INCHIESTA TRA GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA: un “Censime nto” in piccolo. Ad ottobre 2010 noi, alunni della V A, abbiamo formulato un questionario diretto ai compagni che frequentano il nostro Istituto, come un piccolo censimento, per anticipare il Censimento degli italiani che vi sarà nel 2011. Sono stati intervistati 314 bambini su 328 che frequentano la scuola. Lo scopo era di conoscere meglio i compagni che, come noi, frequentano la Scuola Primaria. Il lavoro di tabulazione dei dati è stato lungo e complicato per i calcoli che abbiamo dovuto fare, ma siamo soddisfatti del lavoro svolto ed abbiamo anche costruito i grafici relativi alle risposte sia su carta che con il programma Excel. Questi sono i risultati dell’inchiesta con i nostri commenti. Nella nostra scuola i maschi sono poco più delle femmine.

Il maggior numero di bambini ha 7/8 anni. Meno bambini hanno 11/12 anni. Sono molti anche quelli che hanno 6/7anni. I bambini di prima, seconda e terza sono più di quelli di quarta e quinta.

I bambini nati nel Lazio sono di più, cioè il 35%; i bambini nati fuori Italia sono pochissimi, cioè il 4%; i bambini nati fuori dal comune arrivano quasi alla percentuale maggiore infatti sono il 32%. Notiamo anche che i bambini nati nel comune e fuori dal Lazio sono in quantità uguali cioè l’8%. In altre zone d’Italia sono nati il 13% dei bambini della scuola. Dall’analisi del grafico notiamo che la popolazione di Gallicano non è formata solo da gallicanesi, ma è eterogenea, cioè ci sono persone che vengono da altre città del Lazio, ma anche da altre regioni d’Italia e da fuori Italia, anche se nel complesso questi ultimi sono pochi alunni.

Dal grafico si capisce che le famiglie sono in maggioranza composte da 4 persone; le famiglie compo-ste da 3 persone sono abbastanza, mentre le famiglie con meno componenti, cioè quelle formate da 2 persone, sono una minoranza, forse perché a Gallicano poche persone divorziano oppure perché ci sono pochi bambini orfani.

Lavoro dei papà e delle mamme Dal grafico si nota che i liberi professionisti sono i lavori meno praticati, al contrario di chi fa altri lavori, non specificati nel nostro questionario. Infatti, non essendo stati scritti tutti i lavori, molti bambini non hanno trovato i lavori dei papà tra quelli elencati. Il lavoro dell’artigiano è un lavoro molto utile. Il militare è un lavoro non molto praticato perché è un lavoro pericoloso. L’impiegato è un lavoro abbastanza esercitato forse perché ai papà piace questo lavoro. Gli operai sono quasi quanto i militari. Delle mamme che lavorano pochissime fanno il militare, invece le impiegate sono il 16%. Moltissime mamme, il 70%, fanno altri lavori. Tra queste molte sono, forse, casalinghe: non lo sappiamo con precisione perché questa è un’opzione che per errore mancava sul nostro questionario. La maggior parte dei bambini abita fuori paese e precisamente il 66%, mentre i bambini che abitano in paese sono di meno: il 34%. Secondo noi quelli che abitano fuori paese sono di più perché c’è la possibilità di avere il giardino in casa.

164

140

120

130

140

150

160

170

1

Alunni nella scuola

maschi

femmine

41

61 62

53 54

38

1

0

10

20

30

40

50

60

70

1

ETA' DEGLI ALUNNI

5-6 ANNI

6-7 ANNI

7-8 ANNI

8-9 ANNI

9-10 ANNI

10-11 ANNI

11-12 ANNILuoghi di nascita

8%

32%

35%

8%

13% 4% NEL COMUNE

FUORI COMUNE

NEL LAZIO

FUORI LAZIO

IN ITALIA

FUORI ITALIA

560

175

4821

0

50

100

150

200

2

per sone

3

per sone

4

per sone

5

per sone

pi ù di 5

per sone

C ompone nt i de l l e f a mig l i e

L a v o ri d e lle m a d ri

4%

1%

16 %

2%

7%

70 %

a rt ig ian e

m ilit a ri

im p iega te

o pera ie

lib ere p ro fe s s ion is t e

a lt ro

Luoghi di abitazioni

66%

34%

In paese

fuori paese

7 0

2 7

4 02 42 0

1 3 0

a r t i g i a n o

m i li ta r e

i m p i e g a to

o p e r a i o

li b b e r op r o fe s i o n i s ta

a lt r o

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S POR T PR EFER ITI

26%

18%

11%5%

24%

4%2%

7% 3%NUOTO

DA NZA

P A LLA V OLLO

P A LLA CA NES TRO

CA LCIO

TE NNIS

P A TTINA GG IO

A LTRO

NE S S UNO

84

58

16

35

77

14 521

11

0

10

2030

40

50

60

70

80

90

1

Pratica sport

NUOTO

DANZA

PALLACANESTRO

PALLAVOLO

CALCIO

TENNIS

PATTINAGGIO

ALTRO

NESSUNO

SINO

COS“ COS“

S1

188

2774

0

50

100

150

200

IL PIACERE DI ANDARE A SCUOLA

IL

USO DEL COMPUTER

90

223

0

50

100

150

200

250

SI NO

SI

NO

POSSESSO DI ANIMALI

72%

28%

SI

NO

Dal grafico si ricava che la maggior parte dei bambini pratica sport perché, secondo noi, fa bene alla salute.

La maggior parte dei bambini, cioè il 26%, preferisce il nuoto. Secondo noi, forse, perché è uno sport movimentato e fa bene a tutto il corpo. A molti bambini piace andare a scuola, infatti il 65% ha risposto che gradisce andare a scuola, mentre al 9% non piace. Secondo noi a molti piace andare a scuola perché è bello stare in compagnia. Molti bambini hanno il computer e lo usano, forse per le ricerche, giochi on-line e per chattare. Comunque, da un’inchiesta svolta nella nostra classe, moltissi-mi preferiscono giocare all’aperto. Notiamo che i bambini che hanno gli animali sono molti, invece i bambini che non hanno gli animali sono pochissimi, quindi si potrebbe dire che ai bambini piace giocare con gli animali l cane è l’animale preferito, invece quelli meno preferiti sono il criceto e il cavallo. Potrebbe essere perché ai bambini piace di più giocare con il cane che con gli altri animali; il cavallo non è scelto forse per il costo più elevato; mentre il criceto, visto che è un animale troppo piccolo, non diverte molto.

TIPO DI ANIMALE

CRICETO

CANE

GATTO

CAVALLO

ALTRO

CONCLUSIONE Da questa inchiesta abbiamo capito molte cose e ci siamo stupiti di alcuni dati emersi; ad esempio gli stranieri che frequentano la nostra scuola sono solo il

4%, molto pochi in confronto al totale. Un dato che ci era noto è il fatto che la famiglia-tipo della nostra comunità è composta da 4 persone. Una sorpresa sono

stati i dati sui lavori delle mamme: il 70% riguarda altri lavori non specificati, forse soprattutto casalinghe, e solo l’1% fa il mestiere di militare. In genere i

lavori dei papà sono più impegnativi.

Le abitazioni sono per il 66% fuori dal paese perché la nostra è una zona in cui si costruiscono case su terreni di proprietà.

Un dato che ci ha molto sorpreso è quello riguardante la pratica dello sport: ancora molti bambini, il 43%, non lo fanno. Per un fattore economico o perché ci

sono tanti “scansafatiche”? Il fatto che il nuoto sia risultato lo sport preferito ci ha meravigliato perché pensavamo che fosse il calcio, data la maggioranza

degli alunni maschi.

L’indagine ha rivelato anche che al 65% degli alunni piace andare a scuola; questa percentuale è maggiore rispetto allo studio internazionale dell’ HEALT

BEHAVIOUR IN SCHOOL AGED (HBSC) che riferisce che la scuola piace molto al 33% degli scolari di 11 anni (dati del 2010). Da una indagine nella

nostra classe si arriva al gradimento del 90% .

Un dato interessante è quello dell’uso del computer: ormai anche i piccoli lo usano sin dalla scuola materna.

Non ci ha meravigliato che molti di noi abbiano un animale e che molti preferiscano il cane. Il fatto che molte case abbiano il giardino facilita il possesso di un

animale e il cane viene preferito perché è affettuoso e giocherellone, mentre il gatto è più diffidente.

Questo lavoro è stato interessante e vorremmo riproporlo il prossimo anno nella scuola media, ma… facendo i calcoli con la calcolatrice!

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Ieri 25 Maggio è stata una giornata bellissima e divertente. La cosa che mi è piaciuta di più è stata l’esibizione della pattinatri-ce che ballava mentre pattinava. Matteo II C Il giorno 25 Maggio a casa ho giocato, sono andata da “Fantasia” e ho comprato una penna verde, ho giocato con la bicicletta e l’altalena. Sono andata da mia nonna. La maestra di danza ci ha dato la coppa. Sono andata a prendere mia sorella e sono tor-nata a casa. Michela II C Il giorno 25 Maggio la mia classe ha partecipato alla manifestazione dei balli di Roma in Folk. Io quest’anno non ho voluto lavorare visto che mamma lavorava, sono rimasta da nonna. Siamo andate al supermercato, poi sono tornata a casa e ho gioca-to con i miei amici: Niccolò, Sara e Samuel abbiamo giocato con la bici e la jeep elettrica. Dopo cena siamo riandati dai nostri amici e abbiamo continuato a giocare mentre i grandi chiacchieravano. Sara II Il giorno ventiquattro Maggio 2011 dormivo profondamente, finché, la mia mamma è venuta a svegliarmi per dirmi di vestirmi ed andare a fare colazione. Dopo aver fatto colazione son andata in bagno a lavarmi i denti e sono andata in sala per vedere la tv. Verso le undici sono andata con mia mamma dal dottore. Quando sono ritornata ho mangiato, ho giocato un po’ e mi sono immersa nello studio. Appena ho finito sono andata in piscina con mia sorella e papà mentre la mamma era al lavoro e quando sono tornata mi sono messa un po’ a giocare mentre l’aspettavo. Quando è ritornata abbiamo cenato e poi sono andata a letto pensando a tutte le cose belle ed entusiasmanti che avrei fatto domani. – Beatrice Gr. II C Io mercoledì 25 maggio 2011 sono andata a Roma in Folk ed ho ballato con i miei amici, poi verso le cinque siamo ritornati a Gallicano. Sono andata a casa e mi sono fatta una doccia , dopo mangiato sono andata a letto. Secondo me è stata una bella giornata e penso si possa fare un’altra volta per la maestra più brava del mondo. Irene II C Il 25 Maggio sono andata a Ostia con il pulman per ballare : “Scuole Roma in Folk “ .Quando siamo arrivati abbiamo fatto merenda e dopo abbiamo ballato, siamo andati nello spogliatoio. E ci siamo vestiti normali. Dopo Siamo andati a pranzare. Poi siamo usciti e abbiamo finito gli altri balletti e dopo abbiamo giocato. Alla fine le nostre mamme sono andate in un pulman piccolino e noi con uno più grande. Quando siamo arrivati davanti alla scuola mi stava aspettando nonno Enzo e mia sorella Costanza. Giulia Maria II C Il giorno 25 Maggio siamo andati con il pulman a Ostia per fare i balli di classe, abbiamo aspettato che venisse il nostro turno per ballare , dopo aver ballato ci hanno dato una maglietta rossa e dopo abbiamo fatto altri balli. Alla fine ce ne siamo tornati a casa stanchi ma felici di aver trascorso una bella giornata. Giuseppe II C

IL CERCHIO DELL'AMICIZIA - ONLUS Associazione senza fine di lucro le cui attività, attraverso la diffu-sione delle danze tradizionali di tutto il mondo, sono finalizzate all'accettazione delle diversità fisiche e culturali.

CE LA POSSIAMO FARE!!!

La VII edizione delle danze senza frontiere si è tenuta il 25

Maggio 2011 al Palafijlkam di Ostia. Hanno partecipato alcune

classi della scuola primaria del nostro Istituto Comprensivo.

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Il giorno 25 Maggio visto che non sono andato a scuola, tutti insieme abbiamo deciso di andare al mare. Mamma ha preparato delle bibite e dei panini. Siamo partiti verso le sette e quaranta, c’erano dei signori che stavano lavorando con la ruspa , dato che faceva troppo rumore per non disturbare il loro lavoro, siamo andati più distante da loro e finalmente abbiamo trovato il posto giusto e tranquillo, subito io e papà ci siamo messi a giocare,ma dopo un po’ ha cominciato a fare caldo, allora abbiamo fatto un bagno. Poi ho conosciuto dei bambini di nome Manuel e Caterina, ci siamo messi a giocare nell’acqua, abbiamo delle belle con-chiglie e c’era anche un granchio, mia madre ha tentato di afferrarlo, ma è stato furbo e si è nascosto. Alla fine siamo andati via alle due e mezzo, proprio nel momento giusto ,perché ha cominciato a piovere. E’ stata una bellissima giornata, speriamo di ri-tornarci presto perché è stato solo l’inizio. Angelo II C Il giorno 25 Maggio , io insieme alla maestra ed ai miei compagni siamo andati con il pullman a Ostia per lo spettacolo di Roma in Folk. Appena arrivati abbiamo sfilato insieme alle altre classi, poi abbiamo fatto il ballo della classe. Dopo che tutte le classi hanno fatto un ballo, abbiamo mangiato i panini. Dopo insieme alle mamme siamo usciti dal palazzetto e nel parcheggio abbia-mo fatto altri balli. Alle tre e mezza siamo andati a prendere il pullman siamo tornati a casa. Mi sono stancato tanto, ma divertito molto. Simone II C Il giorno 25 Maggio siamo stati a Ostia a ballare e insieme a noi sono venute le mamme è stato bellissimo vedere il mare ed ab-biamo ballato il ballo della classe. Dopo ci siamo messi a guardare le altre classi. Però c’è stato un ballo che tutto il palazzetto ha potuto ballare ed era Waka-waka. Alcune mamme hanno ballato anche loro, era bellissimo, tutto pieno di gente. Prima che ce ne andassimo hanno dato ad ognuno di noi la medaglia. Ma prima che tornassimo a casa, il festival è continuato andando a ballare in un parcheggio con tantissimi balli divertenti e poi siamo andati via, prima però abbiamo salutato il mare. Raul II C Ieri siamo andati al palazzetto di Ostia, questa iniziativa si chiama Roma in folk è stata organizzata per i ragazzi disabili, tante scuole si sono riunite per fare i balletti. Siamo entrati nel palazzetto e abbiamo visto moltissima gente, quando è stato il nostro turno abbiamo fatto un balletto che si chiamava il ballo della classe. Hanno partecipato anche le mamme. All’ora di pranzo sia-mo andati fuori e subito dopo abbiamo ballato insieme ad altre scuole. Finito di ballare siamo ritornati a scuola, mi sono salutata con le mie amiche e sono tornata a casa. Per me questa giornata è stata molto emozionante e molto divertente. Martina II C La giornata del balletto – Era il venticinque Maggio, mi sono svegliata, mi sono lavata , misono vestita e sono andata felice a scuola perché quel giorno avremmo partecipato ad una gita per fare un balletto. Sono arrivata a scuola e insieme ai miei compa-gni con il pullman ci hanno portato ad Ostia, siamo arrivati e siamo andati dentro al palazzetto, dove c’erano anche altre classi. Dentro al palazzetto c’erano anche altri bambini che stavano ballando e mentre guardavamo gli altri facevamo merenda Poi è arrivato il nostro turno e abbiamo ballato” Il balletto della classe”. Poi siamo andati negli spogliatoi per cambiarci. Dopo aver fatto il nostro ballo ci hanno dato una maglietta e una medaglia dorata. Poi siamo andati fuori per fare pranzo e dopo mangiato abbiamo fatto altri balletti. Alla fine i miei compagni hanno preso il pullman e io sono andata in macchina con il mio papà per andare a casa. Ero molto stanca e mi sono anche addormentata. Alessia II C Il giorno 25 maggio per arrivare ad Ostia, siamo state tanto tempo sul pullman, ma quando siamo arrivati ci siamo riposati a guardare gli altri che ballavano. Al nostro turno ci siamo posizionati sulla pista e abbiamo danzato il nostro ballo della classe. Abbiamo pranzato all’aperto e finalmente abbiamo fatto i balli con i genitori nel piazzale davanti al palazzetto dello sport di O-stia. Credo che ci siamo divertiti tutti, ma io mi sono divertita un mondo. Poi abbiamo giocato una mezz’oretta, abbiamo riempi-to le bottigliette d’acqua alla fontanella. Abbiamo chiacchierato un po’ sedute, per rilassarci. Poi siamo saliti sul pullman e siamo tornati a casa. Cristiana II C Per partecipare alla manifestazione di Roma in Folk siamo andati a Ostia, abbiamo ballato dentro il Palazzetto dello sport il no-stro ballo della classe. Nel pomeriggio, abbiamo ballato nel piazzale del palazzetto con i genitori. La mattina, nel palazzetto, prima della nostra esibizione ha ballato una signorina con i pattini molto brava. Durante la sfilata, i primi due della fila erano Irene e Samuele e reggevano il nostro cartellone della scuola dove c’era scritto il nome della nostra scuola e la nostra classe. Alice II C Era una calda giornata di primavera. Dovevamo andare in gita ed eravamo felici, eravamo tutti emozionati e pieni di entusiasmo, sia bambini che adulti. Appena arrivati siamo scesi dal pullman, siamo entrati nel palazzetto dello sport di Ostia . Abbiamo fatto la sfilata intorno alla pista che era molto grande e spaziosa. Dopo una lunga attesa e balli movimentati africani,inglesi ,italiani e brasiliani finalmente tocca a noi presentare il nostro ballo. Eravamo agitati e ansiosi, dovevamo fare il ballo della classe, il nostro ballo ufficiale. Infine abbiamo ballato Waka waka tutti insieme, abbiamo mangiato ci siamo divertiti, finché la maestra non ci ha detto che dovevamo ballare di nuovo. Finalmente sono arrivati i pullman e siamo ripartiti. Beh! Questa per me è una bellissima esperienza, ma non vorrei dire che fosse finita. Samuele II C

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Villa Adriana si trova vicino a Tivoli ,l’antica Tibur che si estende per un vastissimo territorio. Fu fatta costruire dall’Imperatore Adriano, di origini italiane, ma nato in Spagna, ad Italica. Fece costruire Villa Adriana perché divenisse la sua residenza, che non volle a Roma, poiché amava la tranquillità ed inoltre il territorio di Tibur. Era assai ricco di acque, legname, pozzolana e travertino, necessari per le costruzioni. Visitando il sito archeologico dopo essere entrati, si può osservare il Pecile , l’imponente muro, alto circa 9 metri, situato accanto alla “Sala dei Filosofi”. La sua particolarità consiste nel fatto che, camminare attorno ad esso dopo pranzo, serviva, secondo i me-dici di allora, a mantenersi in forma. Interessanti sono i resti della Sala absidata, detta dei Filosofi, perché si suppone che le nicchie dell’enorme abside concessero su un trono, Adriano ascoltava le richieste dei cittadino. Accanto si trova il Teatro Marittimo di forma circolare, del quale restano solo alcune strutture. Al centro venne costruita una piccola residenza per l’Imperatore, nella quale soggiornò durante i lavori di costruzione, che termina-rono dopo la sua morte. Non potevano mancare, in questo enorme complesso, le terme. Particolarmente famoso è il Canopo, un’enorme piscina, originariamente circondata greche attorno ad essa si riunivano parenti, amici ed ospiti di Adriano, per cenare con lui, distesi sui loro triclini. E’ molto importante, per noi studenti, visitare siti archeologiche monumenti antichi, per conoscere il no-stro grande patrimonio artistico e culturale, per imparare ad amarlo e rispettarlo. Così potremmo diventa-re cittadini consapevoli e responsabili, educati al rispetto del bene comune e delle regole.

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Salve a tutti, come state? L’anno scolastico è quasi finito,finalmente! Gli ultimi sono quelli più duri, quelli in cui si deve dare tutto ciò che si può, quelli in cui si deve resister e tener duro. Ma ripensando a quest’anno Passato, mi ritornano in mente alcune gite che ho fat-to: come quella di Orvieto e Bagnoregio (per me quella più interessante), dove quel fatidico 6 Aprile faceva un caldo pazzesco e per questo ci fermammo a fare un pic-nic in un prato,dove,finalmente, trovammo un po’ di aria fresca. Orvieto,un paesino piccolo reso grande dalle meraviglie che si trovano al suo interno. Come il Duomo che mi ha lasciato a bocca aperta per gli affreschi e colori. Anche se la gita vi potrebbe sembrare finita, non è così, perché con il pullman ci siamo spostati un po’ più in alto in un paese non molto distante da Orvieto, sto parlando di Civita di Bagnoregio, c’era la guida che ci ha informato sul perché è chiamato “ paese mor-to”. La cosa che mi ha fatto arrivare il cuore in gola è stata quella per andare al centro storico dovevamo attraversare un lungo ponte e non è stata una “passeggiata”.L’ultima gita di quest’anno è stata quella a Villa Adriana chiamata così perché appartenuta all’Imperatore Adriano, è molto grande e anche questa è molto interessanti , ci sono molte costruzioni restaurate perché ovviamente non tutto è restato intatto fino ad oggi. Certo queste sono esperienze che si vive una so-la volta, vissute alla nostra età ma la cosa che mi arricchisce è di poter conoscere meglio i nostri prof al di fuori della scuola. Comunque come dicevo all’ inizio la scuola è finita e certa di risentirci al prossimo anno: BUONE VACANZE A TUTTI! Sordi Ludovica IG

Ieri siamo andati a Orvieto, una cittadina costruita sopra il tufo. Essa era conosciuta anche

nell’antichità dai romani; loro da questa cittadina prendevano il tufo per costruire dei monumenti an-

che adesso molto importanti. Anche il Duomo di Orvieto è fatto di tufo. La facciata frontale è inte-

ramente ornata da mosaici, statue e da piccoli bassorilievi. La guida ci ha spiegato che i mosaici raffi-

gurano tutti dei momenti vissuti dalla Madonna tranne uno che raffigura il battesimo di Gesù. Sopra

la porta principale, fatta di bronzo, ci sono quattro colonne su cui sono fissati i simboli degli evangeli-

sti. La guida ci ha detto che i mosaici sono stati ricostruiti perché un papa nell’antichità ha ordinato

di staccarli e se ne è impossessato completamente; infatti non si sono ritrovati più. Verso l’ora di

pranzo siamo andati a visitare il pozzo di S. Patrizi; esso è profondo 62 metri con due scale che si

intrecciano. Oltre ad Orvieto siamo andati a visitare Civita di Bagnoregio, un piccolo borgo costruito

sul tufo che è appoggiato sull’argilla. Civita di Bagnoregio è detta la ‘’cittadina che muore’’ perché pian

piano sta crollando. Essa è collegata con Bagnoregio da un ponte. Una volta erano unite, però con un

terremoto avvenuto molto tempo fa si sono divise. Qui abitano non più di dieci abitanti quasi tutti

artisti che trovano l’ispirazione in questo piccolo paradiso. La guida però ha detto che fra cento anni

Civita non esisterà più perché il tufo crollerà.

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Quanti ricordi ed emozioni!

In un armadio della mia casa ho ritrovato un album delle foto dove ci sono tutte le fotografie che ho scattato, nelle gite. Non ricordo tutte le gite precisamente, ( come quelle del cinema e del tea-tro) invece alcune le ricordo molto bene come se le avessi fatte ieri. La prima foto che ho visto mi ha fatto venire il batticuore ripensando a quella gita a Orvieto quando abbiamo visitato il Duomo e fatto una passeggiata in quello che consideriamo il centro storico del paese. C’erano anche dei mercanti che vendevano souvenir, cartoline e… persino magliette ai passanti che invadevano la via. Si era fatto mezzogiorno e quel 6 Aprile era particolarmente caldo e non vedevo l’ora che ar-rivassi in quel giardino dove abbiamo fatto un pic-nic da favola! Nel pomeriggio, invece, abbiamo visitato il borgo di Civita e Bagnoregio e, per arrivarci, pensate un po’, abbiamo dovuto attraver-sare un ponte davvero alto, che paura! È stata una lunga e impegnativa camminata. Eh sì, proprio faticosa! Ho girato un’altra pagina gialliccia del mio album, consumata dal tempo Ed ecco... Il tem-pio della Dea Fortuna, nella vicina Palestrina; Villa Adriana a Tivoli, la casa maestosa e imponente dell’Imperatore Adriano. Per non parlare della “Festa dell’ Albero” nell’ex-mattatoio di Gallicano dove dei miei compagni hanno esposto una recita davvero bella! Sempre nella stessa giornata ab-biamo fatto una passeggiata nella Pista Ciclabile. E COSI, PAGINA DOPO PAGINA, QUANTI RICORDI ED EMOZIONI!

L’11 maggio le seconde, della scuola media di Gallicano nel Lazio, hanno partecipato ad una gita nella bellissima città di Firenze. La partenza era prevista per le ore 7.00; il viaggio svolto con il pul-lman è stato particolarmente faticoso, anche se nel percorso ci sono state delle soste. Arrivati a Fi-renze, la prima visita guidata è stata quella a Santa Maria Novella, dove abbiamo ammirato la bellezza della Chiesa. Inoltre la guida ci ha spiegato l'origine e la nascita di questo monumento: Il progetto di Leon Battista Alberti per la sua facciata, fu realizzato tra il 1456 e il 1470, e al suo inter-no sono conservate preziose opere d'arte di epoca medievale e rinascimentale. La seconda tappa è stata al Duomo di Firenze e alla Chiesa di Santa Maria del Fiore; la guida ha spiegato tutto ciò che riguardava la storia di questi due capolavori. Nella struttura di questi edifici, spiccano il campanile di Giotto e la cupola progettata da Filippo Brunelleschi, completata nel 1438. Terza e ultima tap-pa, ma anche la più bella, si è svolta a Ponte Vecchio, situato sopra l'Arno, costruito nel 1345, se-condo criteri architettonici derivati dalle tecniche di costruzione dei ponti cinesi ad archi segmenta-ti. Fin dal Medioevo è sede di botteghe di artigiani e orafi. Mentre gli altri ponti furono distrutti nella Seconda Guerra Mondiale, esso si mantiene integro tutt’oggi. Finita la visita di Firenze, ci sia-mo diretti verso Gallicano facendo nel viaggio di ritorno alcune fermate in autogrill. Complessiva-mente la gita è stata molto interessante ma anche divertente. Firenze è una città bellissima e visi-tandola abbiamo capito perché è chiamata "la culla del Rinascimento". Aurora Ippoliti & Sarah Grilli II H Giorgia Vittucci & Matteo Lalli II G

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Cari lettori, in questa lettera volevo raccontarvi della storia di una classe per me speciale, con cui ne ho passate delle belle; siamo sempre in mezzo ai guai, ma alla fine riusciamo a superarli e a tornare uniti:questa classe è la I G. Siamo ventuno ragazzi uniti dallo stesso sogno: uscire dalla III sani e solari. Volevo raccontarvi delle giornate migliori che abbiamo vissuto quest’anno: le gite, le nostre care e adulate gite, che anche per poco ci tengono lontani dalla routine scolastica. Quest’anno ne abbiamo fatte tante, tutte con lo scopo di arricchi-re la nostra cultura generale: musei, ville imperiali, città antiche volevo iniziare da quella che per me è stata la più emozionante:la città di Orvieto, di origine etrusca e posta su un’altura. Certo ci sono volute due ore di autobus per raggiungerla, ma n’ è valsa la pena;è una piccola città,fatta di salite e discese faticose, ma è piena di meraviglie:millenni di mistero e storia in un attimo e in quell’attimo catturarne ogni particolare. Altra visita didattica importante è stata quella a Villa Adriana,a due passi da scuola Il percorso è fatto di piscine,palazzi e stagni, appartenuti all’imperatore romano Adriano. Cari amici,quest’anno è ormai terminato e dobbiamo ammettere che tutto è passato in un soffio che rimarrà per sempre nella nostra memoria,come il nostro anno:L’ANNO DELLA I G. Marika Oddi I G

Quest'anno la scuola non ci ha permesso di andare al campo scuola che tradizionalmente si organizza in terza me-

dia per vari problemi organizzativi, in compenso però, i professori ci hanno organizzato una bella gita di una gior-

nata intera. La destinazione prevista era il paesino di Recanati, città natale del poeta Giacomo Leopardi e del teno-

re Beniamino Gigli. Essendo distante quasi quattro ore di pullman da Gallicano siamo dovuti partire molto presto,

poco dopo le sette eravamo già in viaggio. Dopo il lungo tragitto cominciavamo a vedere il mare fuori dai finestri-

ni, eravamo vicini. Siamo scesi nei pressi della piazza principale dove ci aspettava la nostra guida. Dopo alcune no-

tizie generali sulla storia e le abitudini locali ci siamo diretti al Museo di Beniamino Gigli, qui erano conservati co-

stumi di scena, riconoscimenti, foto, documenti e dischi del cantante operistico famoso anche in America. Passeg-

giando per le vie della città abbiamo visto il Duomo, alcune chiese e il chiostro in cui Leopardi scrisse il componi-

mento dedicato al passero solitario, nome che adesso è stato preso dalla torre nei suoi pressi. Dopo aver visto il

panorama oltre la siepe, sull' "ermo colle" siamo andati a mangiare all'ombra degli alberi di un parco lì vicino. La

meta seguente, e anche l'ultima, era la grande biblioteca della famiglia Leopardi, composta da circa ventimila vo-

lumi, libri di ogni genere che il giovane poeta aveva studiato. Al ritorno eravamo molto stanchi. L'unico aspetto

deludente della gita sono state le troppe ore di viaggio rispetto a quelle della gita vera e propria, nonostante que-

sto è stato bellissimo passare questa giornata ricca di emozioni insieme a tutti i nostri compagni poco primo di

separarci.

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