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IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

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Page 1: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO

DETERMINATO

Diritto del lavoro

Page 2: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Tempo e rapporto di lavoro

La “atipicità” temporale del

contratto di lavoro

La “atipicità” temporale della prestazione di

lavoro

IL CONTRATTO A TERMINE

IL CONTRATTO A TEMPO PARZIALE

a tempo pieno o parziale

a tempo determinatoo indeterminato

Page 3: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

NEL CODICE DEL 1865 NEL CODICE DEL 1865 NEL CODICE DEL 1942 NEL CODICE DEL 1942

L’intento è di evitare la costituzione di vincoli

perpetui e legami di tipo servile tipici dell’epoca pre-

industriale

Si tutela il lavoratore

vietando le assunzioni a tempo indeterminato.

La disciplina giuridica del lavoro a La disciplina giuridica del lavoro a termine in Italia fino al codice civiletermine in Italia fino al codice civile

Vengono meno le preoccupazioni del 1865

“Il contratto di lavoro si

reputa a tempo indeterminato”

(art. 2097 cod. civ.)

Page 4: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

…e nella legislazione post-costituzionale

La limitazione del contratto a termine (1962) come logico complemento della

limitazione alla facoltà di recesso

(1966 e 1970)

Atteggiamento di netto

disfavore: la regolazione restrittiva

del contratto a termine

Page 5: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La “formula” della stabilità nel diritto del lavoro italiano degli anni ‘60-’70

Limiti al contratto a termine + Limiti alla possibilità di licenziare =

_____________________________________________Stabilità massima del posto di lavoro

Una proposta in discussione:

Contratto a tempo indeterminato per tutti

ma con maggiore possibilità di licenziare

(Boeri-Garibaldi)

Gli sviluppi successivi:L’abbandono della stabilità

massima realizzato attraverso un progressivo allentamento

dei vincoli al contratto a termine (mentre resta

inalterata la disciplina dei licenziamenti)

Page 6: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Dal vincolo alla liberalizzazione

1962 1987 2001

Page 7: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Quando si può stipulare un contratto a termine? 3 risposte

a) Quando sia richiesto dalla natura dell’attività derivante dal carattere

stagionale b) Per sostituire lavoratori con

diritto alla conservazione del postoc) Per l’esecuzione di un’opera o di

un servizio aventi carattere straordinario e occasionale

d) Lavorazioni che richiedono maestranze specializzate

e) Nel settore dello spettacolof) Nel settore del trasporto aereo

per un periodo di sei mesi compreso tra aprile e ottobre

Nelle ipotesi di picchi stagionali individuate dai

contratti collettivi

A fronte ragioni di carattere

tecnico, organizzativo, produttivo o sostitutivo

1987

2001

1962

Page 8: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Tassatività delle ipotesi (c.d. lista chiusa)

Forma scritta Parità di trattamento Conversione

sanzionatoria del rapporto

Interpretazioni giurisprudenziali restrittive

Utilizza tutte le tecniche

che rivelano l’intenzione

di considerarela fattispecie

come una eccezione rispetto

allo standard

La legge 230/1962: esempio paradigmatico di una stagione

particolare del diritto del lavoro

Page 9: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il culmine dell’interpretazione restrittiva

L’intensificazione dellaattività di un albergo o diuna agenzia di viaggi nel

periodo estivo; o di un esercizio

commerciale nel periodonatalizio,

possono farsi rientrare inuna delle due categorie?

a) Quando sia richiesto dalla natura dell’attività derivante dal carattere stagionale

c) Per l’esecuzione di un’opera o di un servizio aventi carattere straordinario e occasionale

Page 10: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La Direttiva comunitaria del 1998e la sua attuazione

nell’ordinamento interno: il D. lgs. 368/2001

Page 11: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il d. lgs. 368/2001: il primo atto della “modernizzazione” del mercato del lavoro italiano

“E' consentita l'apposizione di un termine alla durata

del contratto di lavoro subordinato a

fronte di ragioni di carattere tecnico,

produttivo, organizzativo o

sostitutivo”

E’ certamente esclusa la eccezionalità, Imprevedibilità

straordinarietà dell’esigenzaE’ esclusa anche la

temporaneità?

È un rinvio alla libera scelta

datoriale tra le due tipologie? (tesi a-causale)

Page 12: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il lavoro a termine è ammesso solo come extrema ratio, cioè quando sia inevitabile a

causa della oggettiva temporaneità dell’occasione di lavoro,

oppure anche quando, pur in presenza di un occasione permanente di lavoro, sussista

una qualche ragione che, nella valutazione datoriale, renda in concreto preferibile un

rapporto a termine?

Page 13: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il dissidio tra due opinioni

Nella disciplina delineata dal D. Lgs. 368/01 appare superato

l'orientamento volto a riconoscere la legittimità

dell'apposizione del termine soltanto in presenza di una

attività meramente temporanea

La tendenza di progressiva apertura al termine, che sbocca nel d.lgs. 368/2001, trova il proprio limite nella direttiva 99/70.

Questo limite è recepito nel fondamento stesso del d.lgs. 368/2001: poiché per il contratto a termine è necessario un atto scritto e

motivato, il termine costituisce deroga di un generale sottinteso principio: il contratto di lavoro subordinato, per sua natura, non è

a termine

Il Ministero del lavoro(Circolare 42/2004)

La Corte di Cassazione(sent. 7468/2002)

Page 14: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La Direttiva 1999/70/CE (i “Considerando”)

[…]6. Considerando che i

contratti di lavoro a tempo indeterminato rappresentano la forma comune dei rapporti di lavoro e contribuiscono alla qualità della vita dei lavoratori interessati e a migliorare il rendimento;

Un importante parametro interpretativo di riferimento

Page 15: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Corte d'Appello Milano ( Sezione Lavoro) Sentenza 24/08/2007 , n. 794

Il passaggio da un sistema di casi tassativamente indicati alla liberalizzazione della casistica non è sufficiente ad

escludere il carattere di eccezionalità dell'apposizione del termine, rispetto ai contratti a tempo indeterminato, che continuano a costituire la forma ordinaria e normale del

rapporto di lavoro.

Ciò significa che la liberalizzazione dei motivi per i quali è consentito apporre un termine al contratto non ha fatto venire

meno l'impianto che tradizionalmente regola i rapporti di lavoro e cioè quella della necessità di un ancoraggio alla reale

esistenza di specifiche esigenze temporanee.

Page 16: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La clausola inserita nei contratti individuali Poste S.p.A.

Con il Decreto 368/01, il

contratto a termine è stato

liberalizzato oppure no?

Alcune ulteriori applicazioni

giurisprudenziali

“…Per esigenze di carattere straordinario conseguenti a processi di riorganizzazione, ivi ricomprendendo un più funzionale riposizionamento di risorse sul territorio, anche derivanti da innovazioni tecnologiche, ovvero

conseguenti all’introduzione e/o sperimentazione di nuove tecnologie,

prodotti o servizi

Page 17: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

“Considerato che con la nuova disciplina (…) non è venuto meno il principio generale per cui il

contratto a termine rimane possibilità ammessa in via di eccezione rispetto alla regola del

rapporto a tempo indeterminato, occorre che in concreto siano dal datore di lavoro

esplicitate (e provate in giudizio) le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o

sostitutivo astrattamente indicate della disposizione dell’art. 1 d. lgs. n. 368 del 2001”

Trib. Catania, sez. lavoro 2006(ennesimo episodio del contenzioso “Poste”)

Page 18: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Secondo parte della giurisprudenza, dunque,

NON vi è alcun ribaltamento del paradigma regola (contratto a

tempo indeterminato) – eccezione (contratto a termine)

Page 19: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Tuttavia, il legislatore ha sentito l’esigenza di esplicitare che…

“Il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo

indeterminato”(nuovo comma “01” dell’art. 1 del decreto 368/2001,

introdotto dalla Legge Finanziaria per il 2008)

Dicembre 2007

Page 20: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Le oscillazioni (frenetiche) del legislatore

E' consentita l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato a fronte di ragioni di

carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro

Giugno 2008Il “Decreto Brunetta”

(d.l. 112/08, convertito in l. 133/08)

Page 21: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Le clausole di contingentamento

La individuazione di limiti quantitativi di utilizzazione del contratto a termine, è affidata ai contratti collettivi.

Sono in ogni caso esenti da limitazioni quantitative i contratti a tempo determinato conclusi: a)nella fase di avvio di nuove attività per i periodi che saranno definiti dai contrattib)per ragioni di carattere sostitutivo, o di stagionalità; c)per spettacoli ovvero programmi radiofonici o televisivi. d)stipulati con lavoratori di età superiore ai 55 anni, e)per intensificazione dell'attività lavorativa in determinati periodif)a conclusione di un periodo di tirocinio o di stageg)quando l'assunzione abbia luogo per l'esecuzione di un'opera o di un servizio aventi carattere straordinario o occasionale h)di durata non superiore ai sette mesi

…e il loro sostanziale “svuotamento”

Page 22: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

I divietia) per la sostituzione di lavoratori che esercitano il

diritto di sciopero; b) salva diversa disposizione degli accordi sindacali,

presso unità produttive nelle quali si sia proceduto, entro i sei mesi precedenti, a licenziamenti collettivi che abbiano riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato, salvo che tale contratto sia concluso per provvedere a sostituzione di lavoratori assenti, ovvero sia concluso ai sensi dell'articolo 8, comma 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223, ovvero abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi;

c) presso unità produttive nelle quali sia operante una sospensione dei rapporti o una riduzione dell'orario, con diritto al trattamento di integrazione salariale;

d) da parte delle imprese che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626

Page 23: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Si computano negli organici?

Prima della riforma del 2001, la normativa e

giurisprudenza tradizionalmente consideravano i

lavoratori a termine come pienamente

computabili

Ai fini di cui all’articolo 35 della legge 20 maggio 1970, n.

300, i lavoratori con contratto a tempo determinato sono computabili ove il contratto abbia

durata superiore a nove mesi

(d. lgs 368/2001). Dal 2001

Page 24: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La forma

L'apposizione del termine è priva di effetto se non risulta,direttamente o indirettamente,

da atto scritto nel quale sono specificate le ragioni di cui al comma l

(art. 1, comma 2 D. Lgs. 368/2001)

(1) L’apposizione del termine può risultareanche da un atto scritto diverso dal contratto di

lavoro(2) La data di “scadenza” del rapporto si può

ricavare indirettamente facendo riferimento ad un evento certo nell’an, incerto nel quando, ma che comunque risulta per iscritto nel contratto

?

Page 25: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Contratto a termine e precarizzazione:

La disciplina dell’utilizzo “continuato” del

contratto a termine

Page 26: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

1. Continuazione

2. Proroga

3. RiassunzioniL’art. 5 del decreto

368/01

IL FINE ESSENZIALE DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA…

Prevenire gli abusi derivanti dalla successione di contratti a termine

…E la sua traduzione nell’ordinamento

Interno:

Page 27: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

1) Continuazione “di fatto” del termine inizialmente fissato o

successivamente prorogato1. Se il rapporto di lavoro continua dopo la scadenza del termine il datore di lavoro è tenuto a corrispondere una maggiorazione per ogni giorno di continuazione pari al venti per cento fino al decimo giorno successivo, al quaranta per cento per ciascun giorno ulteriore.

2. Se il rapporto di lavoro continua oltre il ventesimo giorno in caso di contratto di durata inferiore a sei mesi, ovvero oltre il trentesimo giorno negli altri casi, il contratto si considera a tempo indeterminato dalla scadenza dei predetti termini

Ilperiodo

di “tolleranza”

Laconversione

ex nunc

Page 28: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

2) La disciplina delle proroghe

Proroga ammissibile

soltanto una volta,

per un periodo non superiore a

quello inizialmente previsto,

per contingenze impreviste e

imprevedibili per la stessa

attività (l.230/1962)

Il termine del contratto può essere, prorogato una sola volta

quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni.

In questi casi la proroga è ammessa a condizione che si riferisca alla stessa attività

lavorativa per la quale il contratto è stato stipulato a

tempo determinato. Con esclusivo riferimento a tale

ipotesi la durata complessiva del rapporto a termine non potrà essere superiore ai tre anni

(D. lgs. 368/2001)

Page 29: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

3) LE RIASSUNZIONI SUCCESSIVE

Qualora il lavoratore venga riassunto a termine entro un periodo di dieci giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi, ovvero venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore ai sei mesi, il secondo contratto si considera a tempo indeterminato.

Quando si tratti di due assunzioni

successive a termine, intendendosi per tali quelle effettuate senza alcuna soluzione di continuità, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato dalla data di stipulazione del primo contratto.

Presunzione assoluta di

frode in caso di mancato

rispetto degli

intervalli

Quando l’intervallo

proprio non c’è, la

sanzione è più pesante

Page 30: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Domanda

Allora è possibile, rispettando gli intervalli, procedere a reiterate ed

illimitate assunzioni a termine?Si, fatto salvo il 1344 c.c.

Il rimedio approntato dalla Finanziaria 2008,

confermata dalla “Legge Brunetta”

Page 31: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il nuovo comma 4.bis dell’art. 5

Qualora per effetto di successione di contratti a termine per lo svolgimento di mansioni

equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi

comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di

interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si

considera a tempo indeterminato

Page 32: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il triennio: limite insuperabile?

Vale solo per lo svolgimento di mansioni equivalenti

Rimangono le altre tipologie atipiche, che non si computano nel limite dei 36 mesi (cococo, interinale…)

È derogabile dai contratti collettivi

Qualora per effetto di successione di contratti a

termine per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto di lavoro fra lo stesso datore di

lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i trentasei mesi

comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai

periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si

considera a tempo indeterminato

Page 33: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Inoltre…

In deroga a quanto disposto dal primo periodo del presente comma, un ulteriore successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti può essere stipulato per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la direzione provinciale del lavoro e con l’assistenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale stabiliscono con avvisi comuni la durata del predetto ulteriore contratto.

8 mesi(avviso

comune di aprile 08)

Page 34: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Per insussistenza del “causalone” Per violazione dei divieti espressi Per ragioni attinenti alla forma

O al superamento della percentuale consentita

Le conseguenze del contratto a termine

illecito…

Page 35: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

L’art. 1419, comma 2L’art. 1419, comma 2 E la sua “traduzione” per il contratto a termine

E la sua “traduzione” per il contratto a termine

La nullità di singole clausole non importa la nullità del

contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto

da norme imperative

La nullità del termine, non importa la nullità del

contratto di lavoro in quanto subentra la norma imperativa costituita dal principio per cui il contratto di lavoro si reputa

a tempo indeterminato

La nullità “di protezione” e l’effetto di sostituzione della volontà delle parti

“Il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo indeterminato”

(comma “01” dell’art. 1 del decreto 368/2001, introdotto dalla Legge Finanziaria 2008)

Page 36: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il nuovo art. 4-bis introdotto dalla 133

Con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e fatte salve le sentenze passate in giudicato,

in caso di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 1, 2 e 4, il datore di lavoro è tenuto

unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con un'indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 ed un massimo di sei mensilità

dell'ultima retribuzione

Page 37: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Problemi di costituzionalitàProblemi di costituzionalità Problemi “pratici”Problemi “pratici”

L’art. 3 della Costituzione

Chi ha vinto la causa in I grado ed è stato

reintegrato, cosa dovrebbe fare?

Restituire le somme?

L’ENORME ECO SUSCITATA DALLA DISPOSIZIONE

Page 38: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Le prime reazioni della giurisprudenza

LA CORTE DI APPELLO DI BARI - SEZIONE LAVORO riunita in camera di consiglio con l'intervento dei Sigg. Magistrati:

1) DOTT. GIANFRANCO CASTELLANETA PRESIDENTE REL.

2) DOTT. PIERO SABATELLI CONSIGLIERE

3) DOTT. FRANCO LUCAFO’ CONSIGLIERE

sciogliendo la riserva di cui al verbale di udienza del 18/9/2008

ha pronunciato la seguente

O R D I N A N Z A

nella causa di lavoro iscritta sul ruolo generale affari contenziosi sotto il numero d'ordine 489 dell’anno 2007

TRA

ROSATI ANITA, rappresentata e difesa dall’avv. D. Carpagnano

- APPELLANTE -

CONTRO

POSTE ITALIANE s.p.a. rappresentata e difesa dagli avv. L. Fiorillo e G. Carrieri

Page 39: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Tale normativa appare non infondatamente sospetta di violare il principio di eguaglianza di cui all'art. 3 Cost.

Ne consegue che diverse persone, nella medesima situazione giuridica, si troverebbero a godere di una tutela sensibilmente diversa senza alcuna

giustificazione se non quella di aver proposto la domanda giudiziale in tempi diversi. Tutto ciò con

evidente violazione del principio di ragionevolezza.

Ne consegue che diverse persone, nella medesima situazione giuridica, si troverebbero a godere di una tutela sensibilmente diversa senza alcuna

giustificazione se non quella di aver proposto la domanda giudiziale in tempi diversi. Tutto ciò con

evidente violazione del principio di ragionevolezza.

Ad alimentare tale sospetto basti pensare che, ove mai altro lavoratore nelle stesse identiche condizioni dell'odierna

appellante facesse valere le stesse ragioni con un giudizio introdotto in data odierna, quel lavoratore avrebbe diritto alla riassunzione e non già all'indennità non essendo a lui

applicabile la norma transitoria.

Page 40: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Alla stregua di tutte le considerazioni sin qui esposte, la Corte ritiene di

dover sollevare di ufficio questione di legittimità costituzionale della norma

indicata in dispositivo, sospendendo il giudizio.

P.Q.M.

La Corte d’Appello di Bari, Sezione Lavoro, sospende, ai sensi dell'art. 23,

co. II, della legge 11/3/1953 n. 87, il giudizio in epigrafe indicato e solleva

d'ufficio questione di legittimità costituzionale del comma 1 bis dell’art. 21

della legge 6/8/2008 n. 133, con cui, dopo l'articolo 4 del decreto legislativo

6 settembre 2001, n. 368, è stato inserito l'art. 4 bis, per contrasto con gli artt.

3 e 117, co. 1, Cost.;

Page 41: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Con motivazioni simili

Corte di Appello di Genova del 26 settembre 2008

“Il legislatore ha ritenuto di disciplinare diversamente solo alcuni contratti a

termine illegittimi ancorando la diversità delle conseguenze al fatto del tutto casuale che il lavoratore avesse o meno iniziato il

giudizio”

Entrambe le ordinanze si possono leggere sul sito (sez. Documenti)

Page 42: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Corte cost. 14 luglio 2009 n. 214

Le questioni sollevate in riferimento all'art. 3 Cost. sono fondate in quanto situazioni di fatto identiche

(contratti di lavoro a tempo determinato stipulati nello stesso periodo, per la stessa durata, per le medesime ragioni ed affetti dai medesimi vizi)

risultano destinatarie di discipline sostanziali diverse (da un lato, onversione del rapporto in rapporto a tempo

indeterminato e risarcimento del danno; dall'altro, erogazione di una modesta indennità economica),

per la mera e del tutto casuale circostanza della pendenza di un giudizio alla data del 22 agosto 2008 (giorno di entrata

in vigore dell'art. 4-bis del d.lgs. n. 368 del 2001)

Page 43: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Siffatta discriminazione è priva di ragionevolezza, né è collegata alla necessità di accompagnare il passaggio da un regime normativo ad un altro. Infatti l'intervento del legislatore

non ha toccato la disciplina relativa alle condizioni per l'apposizione del termine o per la proroga dei contratti a tempo determinato,

ma ha semplicemente mutato le conseguenze della violazione delle previgenti regole

Limitatamente a fattispecie selezionate in base alla circostanza, del tutto accidentale, della pendenza di una

lite giudiziaria tra le parti del rapporto di lavoro

Page 44: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

L’ORIGINARIO ART. 36 T.U.P.I.“Le p.a. si avvalgono delle forme

contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice

civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa”

Il contratto a termine nel pubblico impiego dopo la privatizzazione

2001

(altre frenetiche oscillazioni del legislatore)

Page 45: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La “stretta” della Finanziaria 2007

Le pubbliche amministrazioni assumono esclusivamente con

contratti di lavoro a tempo indeterminato e non possono

avvalersi delle forme contrattuali di lavoro flessibile previste dal codice

civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa se non per esigenze stagionali o per periodi non superiori a tre mesi

La ratio: il

completamento del

disegno di stabilizzazio

ne

2007

Page 46: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Brunetta (2008) Per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno

ordinario le p.a. assumono esclusivamente con contratti di lavoro a tempo indeterminato

Per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali le p.a. possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice

civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa.

Al fine di evitare abusi nell'utilizzo del lavoro flessibile, le p.a. non possono ricorrere all'utilizzo del

medesimo lavoratore con più tipologie contrattuali per periodi di servizio superiori al triennio nell'arco

dell'ultimo quinquennio

Page 47: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Le conseguenze del contratto a termine illecito nella p.a.

“In ogni caso, la violazione di disposizioni imperative riguardanti

l’assunzione o l’impiego di lavoratori, da parte delle p.a., non può comportare la costituzione di

rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ferma restando

ogni responsabilità e sanzione”(art. 36.2 TUPI)

Page 48: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

“Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative.

Le p.a. hanno l’obbligo di recuperare le somme pagate a tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili, qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave”.

La questione di costituzionalità con riferimento all’art. 3 Cost.

La sanzione

La responsabilità

Page 49: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La risposta della Corte Costituzionale (27 marzo 2003 n.

89)

“Il principio fondamentale in materia di instaurazione del rapporto di impiego alle pubblico è

quello dell’accesso mediante concorso, posto a presidio delle esigenze di imparzialità e buon

andamento dell’amministrazione.Ciò giustifica la scelta del legislatore di

ricollegare alla violazione di norme imperative conseguenze di carattere esclusivamente

risarcitorio, in luogo della conversione del rapporto prevista per i lavoratori privati”

Page 50: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Contenuti delle lezioni precedenti

(I) Quando si può stipulare un contratto a termine? Il “causalone” e le perduranti incertezze

(II) Come?(III) Quanti?(IV) Quando è vietato?(V) L’utilizzo “continuato” del contratto a termine

Continuazione – Proroga – Rinnovo

(VI) Quali sono le conseguenze del contratto a termine illecito?

(VII) Quali sono le conseguenze sanzionatorie del contratto a termine illecito nelle p.a.?

Page 51: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

“Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative.

La sanzione

Come si quantifica il danno?

Page 52: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

SENTENZA DEL 7 SETTEMBRE 2006, ANDREA VASSALLO CONTRO AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE SAN MARTINO DI

GENOVA E CLINICHE UNIVERSITARIE CONVENZIONATE. CAUSA C-180/04

SENTENZA DEL 7 SETTEMBRE 2006, CRISTIANO MARROSU E GIANLUCA SARDINO CONTRO AZIENDA OSPEDALIERA

OSPEDALE SAN MARTINO DI GENOVA E CLINICHE UNIVERSITARIE CONVENZIONATE.

CAUSA C-53/04

La “via comunitaria”

Page 53: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il giudice del rinvio chiede in sostanza se la Direttiva osta ad una normativa nazionale

che esclude - in caso di abuso derivante dall’utilizzo di una successione di contratti a

termine da parte di un datore di lavoro pubblico, che questi ultimi siano trasformati

in contratti a tempo indeterminato, mentre invece una tale trasformazione è

prevista per quanto riguarda i contratti conclusi con un datore di lavoro privato

Page 54: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

36. Quando il diritto comunitario non prevede sanzioni specifiche, spetta alle autorità nazionali

adottare misure adeguate; misure che devono rivestire un carattere proporzionato, e altresì

sufficientemente effettivo e dissuasivo per garantire la piena efficacia delle norme comunitarie

37. Anche se le modalità di attuazione di siffatte norme rientrano nell’ordinamento giuridico interno degli Stati membri, esse non devono tuttavia essere

meno favorevoli di quelle che disciplinano situazioni analoghe di natura interna (principio di equivalenza)

né rendere praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti

conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario (principio di effettività).

Page 55: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

40. Al riguardo, si deve rilevare che una normativa nazionale che prevede il diritto al risarcimento del

danno subito dal lavoratore a seguito del ricorso abusivo da parte della pubblica amministrazione a

una successione di contratti di lavoro a tempo determinato sembra, prima facie, soddisfare gli obblighi ricordati ai punti 36 38 della presente ‑

sentenza.41. Tuttavia, spetta al giudice del rinvio valutare in

quale misura l’art. 36, n. 2, del d. lgs. n. 165/2001 costituisca uno strumento adeguato a sanzionare

l’utilizzo abusivo da parte della pubblica amministrazione di una successione di contratti

di lavoro a tempo determinato.

Page 56: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

La Corte di Giustizia non è stata particolarmente precisa (eufemismo), ed infatti…

Page 57: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

TRIBUNALE DI GENOVA, Sez. lav., 5 aprile 2007

  Il meccanismo sanzionatorio provvisto di efficacia tale da evitare che il divieto di

conversione del rapporto a tempo indeterminato alle dipendenze della p.a. si

risolva in un pregiudizio eccessivo per il lavoratore è quello riprodotto nei commi quarto e quinto dell’art. 18, l. n. 300/70

(20 mensilità)

Page 58: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

TRIBUNALE DI ROSSANO, Sez. lav., 4 giugno 2007

 Il risarcimento del danno previsto dall’art. 36, d. lgs. n. 165/2001 costituisce un’ipotesi di responsabilità contrattuale e va quantificato

agganciando il danno al tempo medio necessario per ricercare una nuova occupazione stabile tenuto conto della zona geografica, dell’età, del sesso e del titolo di studio dei lavoratori (ricavato da uno studio statistico dell’ISFOL)

(17 mensilità)

Page 59: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

TRIBUNALE DI FOGGIA, Sez. lav., 6 novembre 2006

 Il danno risarcibile di cui all’art. 36, d. lgs. n. 165/2001 rientra nella categoria dei danni da illecito aquiliano, fonte di pregiudizio risarcibile nei limiti del danno

emergente e del lucro cessante.

Page 60: IL CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Diritto del lavoro

Il trattamento dei lavoratori a termine

Parità di trattamento (art. 6)

Diritti di precedenza in caso di nuove assunzioni (art. 5)

Diritto ad essere formati (art. 7)

IL RECESSO ANTE TEMPUS

a) La giusta causa come (unica) condizione di liceità

b) Il rimedio (unicamente) risarcitorio