iii domenica di quaresima anno b matteo 3,1-12 gv 2,13-25
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IIIIII DOMENICA DOMENICA
DI DI QUARESIMAQUARESIMA
ANNO BANNO B
Matteo 3,1-12
Gv 2,13-25Gv 2,13-25
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe
e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del
tempio, con le pecore e i buoi;
gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i
banchi,
e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio
un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la
tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci
mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo
farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito
in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si
ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura
e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni cheegli compiva, credettero nel suo nome.
Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo.
Egli infatti conosceva quello che
c’è nell’uomo.
IIIIII DOMENICA DOMENICA
DI DI QUARESIMAQUARESIMA
ANNO BANNO B
Matteo 3,1-12
Gv 2,13-25Gv 2,13-25
DISTRUGGETDISTRUGGETE QUESTO E QUESTO TEMPIOTEMPIOE IN TRE E IN TRE GIORNIGIORNILO FARÒ LO FARÒ RISORGERERISORGERE
La casa del Padre mio
Certamente, cacciando quei venditori che trasformano la casa
di Dio in un mercato, Gesù compie un gesto tipicamente
profetico che rimanda a un culto autentico, libero da ogni
ipocrisia, un culto che parte dal cuore e si armonizza con la vita.
La casa di Dio è il luogo di una relazione famigliare e intima. Gesù è il Figlio che si sente personalmente coinvolto a
difendere il 'luogo' del Padre da coloro che ne attentano
l'integrità, stravolgendone il senso.
Il tempio nuovo
Il richiamo alla distruzione e alla ricostruzione di questo tempio
orientano a un futuro di novità, a un tempio 'nuovo'. Il tempio
distrutto e ricostruito è il corpo stesso di Gesù.
È Gesù vivente il nuovo tempio, il luogo in cui si comunica con il Padre; in Gesù risuscitato dai morti, Dio è definitivamente
presente agli uomini e gli uomini definitivamente presenti a Dio.
Il tempo della Chiesa
In questa scena notiamo infine la presenza attiva dei discepoli
(presenza che manca nei sinottici), soprattutto attraverso il ricordo, dopo l'evento pasquale, delle parole e dei gesti di Gesù
per comprenderne più a fondo il mistero.
In questa 'memoria ecclesiale' ci viene rivelata l'icona stupenda
della Chiesa come luogo, tempio, in cui si rende presente e si
incontra il Padre rivelato a noi in Cristo. Non vi è tempio, non vi è
chiesa senza la presenza dei credenti.
In questo spazio di comunione, ogni credente viene plasmato a diventare lui stesso tempio di
Dio, luogo in cui dimorano, mediante lo Spirito, il Padre e il
Figlio.
Come dice sant'Agostino:
«Vuoi pregare nel tempio?Prega dentro di te;
ma cerca prima di esseretempio di Dio,
affinché egli possa esaudirechi prega nel suo tempio».
DISTRUGGETDISTRUGGETE QUESTO E QUESTO TEMPIOTEMPIOE IN TRE E IN TRE GIORNIGIORNILO FARÒ LO FARÒ RISORGERERISORGERE