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II
MODULO II
PRESA A CARICO DEL DONATORE ADULTO DI ORGANI: CURE INTENSIVE
Raccomandazioni sull’argomento
Presa a carico e monitoraggio di donatori adulti di organi con
funzionalità cardiaca conservata nei reparti di medicina inten-
siva
Versione 3.0 / aprile 2014
2
II
PAGINA
A PREFAZIONE 4
B RIEPILOGO 5
1. OBIETTIVI 5
2. INIZIO DELLA PRESA A CARICO DEL DONATORE 5
3. PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO DURANTE LA PRESA A CARICO DEL DONATO-RE 5
4. CONCLUSIONE DELLA PRESA A CARICO DEL DONATORE 5
C RACCOMANDAZIONI DETTAGLIATE PER LA PRESA A CARICO DEL DONA-
TORE 6
1. TERAPIA ENDOVENOSA PER SOSTITUZIONE DI VOLUME 6
2. EMODINAMICA 8
3. TEMPERATURA CORPOREA 11
4. DIABETE INSIPIDO 11
5. SODIO 12
6. ALTRI ELETTROLITI COME K, CA, MG, FOSFATO 12
7. GLICEMIA 12
8. EMOGLOBINA 13
9. PIASTRINE 13
10. COAGULAZIONE DEL SANGUE 13
11. CORTICOSTEROIDI 13
12. TERAPIA ANTIBIOTICA 14
13. NUTRIZIONE 14
14. VENTILAZIONE ASSISTITA 14
D RACCOMANDAZIONI DETTAGLIATE PER IL MONITORAGGIO 15
1. MONITORAGGIO STANDARD 15
2. MONITORAGGIO COMPLEMENTARE 15
3. ESAMI STANDARD DI LABORATORIO 16
4. MICROBIOLOGIA 16
E ESAMICI SPECIFICI PER L’ESPIANTO DI ORGANI 17
1. ESAMICI SPECIFICI PER L’ESPIANTO DI ORGANI 17
CONTENUTI
3
II 2. ESAMI SPECIFICI DI LABORATORIO PER L’ESPIANTO DI ORGANI 17
3. MICROBIOLOGIA 17
F AUTORI 18
1. GRUPPO DI LAVORO 18
2. GRUPPO DI ESPERTI 18
G RIFERIMENTI 19
H CAMBIAMENTI 21
4
II
Le direttive e le raccomandazioni della Swiss Donation Pathway sono state concepite
come programma di qualità, basato su standard nazionali, per il processo di donazione e
sono considerate parte di uno strumento di formazione per le persone coinvolte nel pro-
cesso di donazione, allo scopo di soddisfare i requisiti della legge federale sui trapianti
entrata in vigore il 1° luglio 2007.
Il programma è stato promosso dalla Fondazione Svizzera per il Dono d’Organi (FSOD).
Che nel 2009 è stato integrato nel programma del Comité National du Don
d’Organes (CNDO).
„Presa a carico del donatore adulto di organi: cure intensive” è un modulo della Swiss
Donation Pathway, che si basa sulla Critical Pathway per la donazione di organi succes-
siva alla morte cerebrale.
I moduli sono:
I. Identificazione e segnalazione del donatore
II. Presa a carico del donatore adulto di organi: cure intensive
III. Presa a carico del donatore adulto di organi: anestesia
IV. Presa a carico del donatore pediatrico
V. Accompagnamento dei familiari e comunicazione
VI. Espianto di organi e di tessuti
VII. Comunicazione all’interno del team
VIII. Coordinamento del processo di donazione
IX. Requisiti standard minimi
X. L’organizzazione dei trasporti
La Swiss Donation Pathway è un progetto comune della Società Svizzera di Medicina
Intensiva (SGI-SSMI) e di CNDO/Swisstransplant. Le raccomandazioni sono state elabo-
rate da un gruppo di esperti della Società Svizzera di Medicina Intensiva.
Nel presente documento è stata utilizzata solo la forma maschile ai fini di una migliore
leggibilità. La forma femminile è sottintesa.
A PREFAZIONE
5
II
1 OBIETTIVI
Le raccomandazioni per la presa a carico del donatore adulto dopo la morte cerebrale
(DBD) sono destinate al personale sanitario che lavora nei reparti di medicina intensiva
in Svizzera. L’obiettivo consiste nel ridurre al minimo la perdita di potenziali donatori a
causa di una presa a carico non adeguata e aumentare così la quantità e la qualità degli
organi disponibili.
2 INIZIO DELLA PRESA A CARICO DEL DONATORE
Il monitoraggio e la presa a carico del potenziale donatore cominciano con la constata-
zione della morte cerebrale.
Alcune procedure preliminari possono essere intraprese se il paziente ha espresso il
consenso alla donazione di organi (tessera di donatore) oppure se i familiari vi hanno
acconsentito – a condizione che gli interventi terapeutici per il mantenimento delle fun-
zioni vitali siano stati esauriti, una guarigione sia esclusa e la morte risulti inevitabile.
In base a una presa di posizione dell’Accademia Svizzera delle Scienze Mediche
(ASSM), per i pazienti con una prognosi di morte certa la priorità non consiste nel presta-
re interventi di pronto soccorso o di cura, bensì nel garantire una morte dignitosa.
Sulla scorta di queste premesse è accettata l’esecuzione di procedure volte al manteni-
mento degli organi.
3 PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO DURANTE LA
PRESA A CARICO DEL DONATORE
In caso di arresto cardiaco in un paziente dichiarato cerebralmente morto si raccomanda
di procedere a rianimazione, defibrillazione e massaggio cardiaco durante la fase di
presa a carico del donatore.
Attenzione: questo argomento non viene trattato nelle direttive dell’Accademia Svizzera
delle Scienze Mediche (ASSM) del 24/05/2011.
4 CONCLUSIONE DELLA PRESA A CARICO DEL DONATORE
Il monitoraggio e la presa a carico del donatore terminano con il clampaggio dell’aorta
e l’espianto degli organi toracici.
B RIEPILOGO
6
II
Segni di un’adeguata perfusione degli organi
Pressione arteriosa media (PAM) 60–90 mmHg
Diuresi 0,5–4 ml/kg/h
Parti periferiche calde
Lattati nella norma: 0.7-2.1 mmol/l
SvO2 > 65% o ScvO2 > 70%
Con la minore somministrazione possibile di farmaci vasoattivi
Tabella 1: sintomi clinici di un’adeguata perfusione degli organi. SvO2: saturazione venosa mista.
ScvO2: saturazione venosa centrale.
1 TERAPIA ENDOVENOSA PER SOSTITUZIONE DI VOLUME
OBIETTIVI
Pressione arteriosa media (PAM) 60–90 mmHg
Pressione venosa centrale (PVC) 8–12 mmHg
Pressione arteriosa polmonare occludente (PAPO; se disponibile)
10–15 mmHg (in caso di ipovolemia/ipotensione refrattaria a terapia > 15 mmHg)
Variazione di pressione pulsatoria (PPV) < 10%
Diuresi 0,5–4 ml/kg/h
Lattati nella norma
Con minore dosaggio possibile di farmaci vasoattivi.
TERAPIA
Ipovolemia
Cristalloidi o colloidi (obiettivo: normovolemia)
Prima scelta: cristalloidi (ad esempio soluzione di Ringer lattato o soluzioni
fisiologiche; evitare grosse quantità NaCl 0,9%)
Da prendere in considerazione: soluzioni colloidali (ad esempio
HES 130/0,4, gelatina); i colloidi sempre in combinazione con i cristalloidi
In caso di insufficienza renale i cristalloidi sono da preferire ai colloidi (in particolare
HES)
Se necessario, somministrare infusioni tiepide
Ipervolemia
Diuretici
Furosemide, torasemide; da considerare anche i diuretici tiazidici in caso di valori di
sodio elevati
C RACCOMANDAZIONI DETTAGLIATE
PER LA PRESA A CARICO DEL
DONATORE
7
II
VERIFICA DI UN’ADEGUATA PERFUSIONE DEGLI ORGANI E DI UNA SUFFICIENTE
PRESSIONE SANGUIGNA
adeguata
Supporto cardiaco
1. Dobutamina ≤ 5 mcg/min/kg
2. T3 o T4 (preferibilmente T3)
3. Da considerare anche:
Steroidi a basso dosaggio:
idrocortisone 50mg ogni 6 ore
Ulteriore volume
Glucosio-insulina-potassio
non adeguata
Esclusione di:
Pneumotorace (iperteso)
Embolia polmonare
Versamento pericardico/
tamponamento pericardico
Normovolemia?
Valori di normovolemia:
Pressione venosa centrale (PVC) > 8 mmHg
e/o
Pressione arteriosa polmonare occludente
(PAPO) > 10 mmHg (in caso di catetere arterioso
polmonare)
e/o
Variazione di pressione pulsatoria (PPV) < 10%
No
Verificare se sanginamento
Insufficienza cardiaca o vasoplegia?
Valutazione clinica: estremità calde
Ecocardiografia 2D: funzionalità cardiaca
SvO2 > 65% o ScvO2 > 70%
no
sì
sì
Cristalloidi
Oppure
Combinazione di cristalloidi e colloidi
Supporto emodinamico
Supporto in caso di insufficienza vasale (vasoplegia)
Ulteriore supporto
1. Steroidi a basso dosaggio:
Idrocortisone 50 mg ogni 6 ora
2. Da considerare anche:
Ulteriore volume
T3 o T4 (preferibilmente T3)
Dobutamina ≤ 5 mcg/min/kg
Glucosio-insulina-potassio (GIK)
Terapia vasoattiva
oppure
Fase 1: noradrenalina ≤ 0,5 mcg/kg/min
Fase 2: noradrenalina ≤ 1,0 mcg/kg/min
Fase 3: noradrenalina ≤ 2–3 mcg/kg/min
oppure (specialmente in caso di diabete insi-
pido):
Fase 1: noradrenalina ≤ 0,5 mcg/kg/min
Fase 2: arginina-vasopressina 0,5–2 (4) U/h
8
II
2 EMODINAMICA
OBIETTIVI
Pressione arteriosa media
60–90 mmHg se la perfusione degli organi è adeguata
Frequenza cardiaca
60–120/ min; < 60/min se è garantita un’adeguata perfusione degli organi
Saturazione di ossigeno venosa mista (SvO2) o saturazione di ossigeno venosa
centrale (ScvO2)
SvO2 > 65% o ScvO2 > 70%
NB:
Questi valori di ScvO2/ScvO2 sono stati scelti come indicatori per
un’adeguata perfusione degli organi basandosi sul tasso fisiologico di
estrazione di ossigeno
I valori di SvO2/ScvO2 possono essere misurati in modo intermittente
tramite prelievo ematico o in continuazione grazie a una sonda a fibre
ottiche via catetere venoso centrale (ScvO2) o catetere arterioso polmonare
(SvO2)
I valori di ScvO2 indicati sono superiori a quelli della SvO2 poiché si è
tenuto conto dell’assenza di consumo di ossigeno da parte del cervello
Lattati
Mantenerli nella norma: 0.7-2.1mmol/L
Catetere arterioso polmonare (preferibile in caso di ipertensione polmonare e/o
arresto cardiaco) (lato destro)
Indice cardiaco (CI) ≥ 2,5 I/min/m2
Pressione arteriosa polmonare occludente (PAPO) 10–15 mmHg
(in caso di ipovolemia/ipotensione refrattaria a terapia > 15 mmHg)
Resistenza vascolare sistemica (SVR):
nessuna raccomandazione perché si tratta di un valore calcolato e dipende
principalmente dalla gittata cardiaca e dalla pressione arteriosa media
Pulse-induced Contour Cardiac Output (PiCCO; preferibile in caso di insufficienza vasa-
le)
Indice cardiaco (CI) ≥ 2,5 I/min/m2
Volume telediastolico globale indicizzato (GEDVI) 680–800 ml/m2
(eventualmente fino a 950)
NB:
Se è disponibile solo un sistema PICCO e non PiCCOplus, l’indice di
volume ematico intratoracico (ITBVI = GEDVI × 1,25) può essere
utilizzato al posto del GEDVI; obiettivo per l’ITBVI: 850–1000 ml/m2
(eventualmente fino a 1200)
Variazione di pressione pulsatoria (PPV) < 10%
Volume d’acqua extravascolare polmonare indicizzato: (EVLWI) < 7 ml/kg (in
caso di ipovolemia/ipotensione refrattaria a terapia fino a 10 ml/kg)
9
II TERAPIA
Ipotensione
1. Verificare e correggere un’eventuale ipovolemia (cfr. capitolo 1) e/o un sanguina-
mento (occulto)
2. Escludere ogni forma di choc ostruttivo, ad esempio pneumotorace/pneumotorace
iperteso, embolia polmonare, versamento pericardico/tamponamento pericardico
3. Verificare se l’ipotensione è dovuta a un’insufficienza cardiaca (inotropo) o vasale
(vasoplegia)
Indicazioni per un’ipotensione dovuta a insufficienza cardiaca:
Valutazione clinica: estremità fredde, cute marmorizzata (cutis marmorata)
Ecocardiografia 2D: disfunzione cardiaca (ad esempio LVEF < 45%)
Aumentata estrazione di ossigeno: SvO2 < 65% o ScvO2 < 70%
In questo caso, viene raccomandata la seguente terapia di supporto cardiaco:
Supporto cardiaco
1. Dobutamina ≤ 5 mcg/min/kg
2. T3 o T4 (preferibilmente T3)
3. Da considerare anche
Steroidi a basso dosaggio: idrocortisone 50 mg ogni 6 ore
Ulteriore volume
Glucosio-insulina-potassio (GIK)
Indicazioni per un’ipotensione dovuta a insufficienza vasale:
Valutazione clinica: estremità calde
Ecocardiografia 2D: funzione cardiaca conservata
Normale estrazione di ossigeno: SvO2 > 65% o ScvO2 > 70%
In questo caso, viene raccomandata la seguente terapia di supporto:
Supporto in caso di insufficienza vasale (vasoplegia)
Terapia vasoattiva Ulteriore supporto
oppure 1. Steroidi a basso dosaggio:
Fase 1: noradrenalina ≤ 0,5 mcg/min/kg Idrocortisone 50 mg ogni 6 ore
Fase 2: noradrenalina ≤ 1,0 mcg/min/kg 2. Da considerare anche:
Fase 3: noradrenalina ≤ 2–3 mcg/min/kg Ulteriore volume
oppure (specialmente in caso di
diabete insipido): T3 o T4 (preferibilmente T3)
Fase 1: noradrenalina ≤ 0,5 mcg/min/kg Dobutamina ≤ 5 mcg/min/kg
Fase 2: arginina-vasopressina 0,5–2(–4) U/h Glucosio-insulina-potassio (GIK)
NB:
Arginina-vasopressina (ad esempio Pitressin®):
Bolo di 1 U; infusione di 0,5–2,0 (eventualmente fino a 4) U/h
(controllare il calcio ionizzato, obiettivo > 1,1 mmol/l)
Nota: la vasopressina (ad esempio l’arginina-vasopressina) non è omologata in
Svizzera. L’unico farmaco analogo omologato in Svizzera è la terlipressina (Glypres-
sin®), che tuttavia sconsigliamo per il supporto emodinamico della
presa a carico del donatore a causa della sua emivita molto lunga (diverse ore) e
dei suoi effetti duraturi sulla vascolarizzazione splancnica (vasocostrizione, deficit
perfusivo). L’arginina-vasopressina è tuttavia ottenibile come Pitressin R
(vasopressina per iniezione, USP; Monarch/King Pharmaceuticals) nei paesi
10
II europei e può essere somministrata in Svizzera anche senza omologazione.
Triiodotironina (T3, prima scelta), tiroxina (T4)
T3: (ad esempio Thyrotardin®): bolo di 4,0 mcg; infusione di 3 mcg/h
T4: (ad esempio Thyroxin Henning®): bolo di 20 mcg; infusione di 10 mcg/h
In alternativa: somministrazione di un unico bolo di 0,1 mg TSH
(ormone tireostimolante: Relefact®)
Nota: la somministrazione endovenosa degli ormoni tiroidei (T3 o T4) è raccomanda-
ta per il trattamento di una gittata cardiaca ridotta, refrattaria a terapia e/o
un’ipotonia persistente, refrattaria a terapia per la presa a carico di donatori di or-
gani in stato di morte cerebrale (con relativo infarto dell’asse ipotalamo-ipofisa -
rio). Attualmente sono omologati in Svizzera solo i preparati per via orale, ma non
per via endovenosa, per gli integratori di ormoni tiroidei. I preparati per via endo-
venosa, ad esempio quelli del gruppo farmaceutico Sanofi-Synthelabo, sono otte -
nibili in Germania come L-Thyroxin Henning® Inject (T4) o Thyrotardin
® Inject N (T3)
e possono essere somministrati anche senza omologazione. La disponibilità della forma
endovenosa delle ormoni tiroidi in Svizzera è prerequisito per il monitoraggio corretto dei
potenziali donatori di organi (Quanto il trattamento iniziale di coma ipotiroideo).
Glucosio-insulina-potassio (GIK): glucosio 10% 1 ml/kg/h, insieme con
Actrapid®
e potassio per mantenere la glicemia e il potassio sierico negli
obiettivi fissati (vedere sotto).
Ipertonia
Nitroglicerina 0,5–8 mcg/kg/min
(a dosi elevate controllare il tasso di metaemoglobina)
oppure
nitroprussiato di sodio 0,5–5 mcg/kg/min
(se somministrato per un periodo prolungato: controllare il tasso di
ciano-metaemoglobina e/o il tasso ematico di cianuro)
In caso di contemporanea tachicardia ed elevata gittata cardiaca
considerare anche:
Esmololo (Breviblock®):
bolo di 100–500 mcg/kg/min, seguito da infusione di 100–300mcg/kg/min
oppure: Labetatolo (Trandate®):
bolo di 20–50 mg endovenoso, seguito da infusione di 0,2-2 mg/min
oppure: Metoprololo (Beloc Zok®):
bolo di 3–5 mg fino a 2–3 mg ogni 4h
Phentolamin (Regitin®)
Infusione: 1 – 10 mcg/kg/min (attenzione: tachicardia riflessa)
Urapidil (Ebrantil®)
bolo di 10 – 50 mg endovenoso, seguito da infusione di 2 – 15 mg/h
Aritmie
Bradicardia
Pacing per via transgiugulare o esterno. Se non è possibile o come misura provviso-
ria:
dobutamina fino a 5 mcg/kg/min
(in alternativa può essere considerato l’uso dell’adrenalina)
NB:
L’atropina non è efficace per la terapia di una bradicardia su pazienti in
stato di morte cerebrale.
11
II
Tachiaritmia
Correggere eventuali disordini elettrolitici (potassio, magnesio), l’ipotermia
o l’ipossia
Amiodarone (in caso di ipertensione ed elevata gittata cardiaca privilegiare
possibilmente i betabloccanti a breve durata d’azione, ad esempio l’esmololo)
Eventualmente cardioversione elettrica (se possibile dosare gli enzimi cardiaci appena
prima dell’intervento)
Eventualmente terapia a base di glucosio-insulina-potassio (GIK):
glucosio 10% 1 ml/kg/h insieme con Actrapid® e potassio per mantenere la glicemia e
il potassio sierico negli obiettivi fissati (vedere sotto)
3 TEMPERATURA CORPOREA
OBIETTIVO
35 – 38°C temperatura corporea
TERAPIE
Ipotermia
Infusioni tiepide, riscaldamento dei gas inalati tramite le via respiratorie, coperte termi-
che ecc.
Ipertermia
Ricerca di possibili infezioni (per i pazienti in stato di morte cerebrale
un’ipertermia è piuttosto rara)
Metodi fisici di raffreddamento (gli antipiretici sono solitamente insufficienti)
4 DIABETE INSIPIDO
DIAGNOSI
Diuresi > 4ml/kg/h
Natriemia ≥ 145 mmol/l e in aumento (attenzione: può aumentare rapidamente)
Osmolarità sierica ≥ 300 mosmol/l e in aumento
Osmolarità urinaria ≤ 200 mosmol/l e in diminuzione
OBIETTIVO
L’obiettivo degli interventi riguarda in primo luogo la volemia, la natriemia e l’osmolarità
sierica del paziente e solo secondariamente la diuresi, che deve essere mantenuta tra
0,5 e 4 ml/kg/h.
TERAPIA
Desmopressina (Minirin®) 0,25–2,0 mcg per via endovenosa ogni 6 ore
oppure:
Arginina-vasopressina (Pitressin®) in particolare in compresenza di ipotonia – infusio-
ne continua di 0,5–2 (eventualmente fino a 4) U/h
12
II
5 SODIO
OBIETTIVO
130 – 150 mmol/l
TERAPIA
Ipernatriemia
Sospendere le infusioni di NaCI; ricerca di altre fonti di sodio (per esempio
soluzioni colloidali, antibiotici a base di penicillina ecc.) o delle cause di una
diuresi osmotica (iperglicemia, tasso elevato di urea, terapia con mannitolo
ecc.)
In caso di diabete insipido: desmopressina o vasopressina (cfr. capitolo 4)
In caso di ipovolemia (ipovolemia ipertonica): infusione di glucosio 5% o
NaCI 0,45% oppure una miscela di Glucosio 5% e NaCI 0.9% nel rapporto di 1:1 op-
pure 2:1)
In caso di ipervolemia (ipervolemia ipertonica): in primo luogo saluretici in
combinazione con la somministrazione per via endovenosa di glucosio 5% a
basso dosaggio
Iponatriemia
In caso di ipovolemia (ipovolemia ipotonica): infusione di NaCI 0,9%
con aggiunta di 100–200 mmol di NaCI (ad esempio una soluzione di
NaCl 23,5%) per una durata da 4 a 6 ore (se necessario)
In caso di ipervolemia (ipervolemia ipertonica): restrizione idrica,
eventualmente diuretici
6 ALTRI ELETTROLITI (POTASSIO, CALCIO, MAGNESIO,
FOSFATI)
OBIETTIVO
I valori dovrebbero essere mantenuti nella norma (se possibile dovrebbero essere
considerati i valori ionizzati).
TERAPIA
Correggere o sostituire i relativi elettroliti. Attenzione: la somministrazione per via
endovenosa di calcio deve essere lenta, altrimenti può provocare ipertonia.
7 GLICEMIA
OBIETTIVO
5 – 10 mmol/l
TERAPIA
Iperglicemia
Infusione continua di insulina (ad esempio Actrapid®)
Ipoglicemia
Glucosio 5–20% in funzione della volemia del paziente
13
II
8 EMOGLOBINA
OBIETTIVO
≥ 70 g/l (≈ ematocrito > 25%)
TERAPIA
Concentrati eritrocitari deleucocitati e filtrati; (possibilmente sangue CMV negativo se
gli organi sono destinati a riceventi CMV negativi). Le trasfusioni di prodotti ematici
dovrebbero avvenire sempre dopo aver effettuato i prelievi per la tipizzazione HLA e
gli esami virologici.
9 PIASTRINE
OBIETTIVO
> 20 giga/l in assenza di emorragia
> 50 giga/l in presenza di emorragia attiva (verifica di altre coagulopatie)
TERAPIA
Concentrati piastrinici (da pool e filtrati)
Le trasfusioni di prodotti ematici dovrebbero avvenire sempre dopo aver effettuato i
prelievi per la tipizzazione HLA e gli esami virologici
10 COAGULAZIONE DEL SANGUE
OBIETTIVO
INR < 2.0
TERAPIA
Plasma fresco congelato (FFP)
Fattori di coagulazione (ad esempio Prothromplex® o Beriplex®), in particolare di
fronte al rischio di un sovraccarico volemico
Ev. vitamina K (Konakion ®)
Ev. protamina cloridrato per i pazienti precedentemente trattati con eparina
Ev. inibitori della fibrinolisi (ad esempio acido tranexamico (Cyclokapron ®) o
aprotinina (Trasylol®)
11 CORTICOSTEROIDI
CORTICOSTEROIDI AD ALTO DOSAGGIO (METILPREDNISOLONE ENDO-VENOSO 15 MG/KG)
In caso di espianto previsto dei polmoni e/o del fegato
NB:
L’evidenza dell’utilità dei corticosteroidi ad alto dosaggio in preparazione
dell’espianto dei polmoni e/o del fegato è molto limitata. Tuttavia non si registrano
probabili effetti collaterali di rilievo in relazione a questa terapia, pertanto i possibili
vantaggi superano il rischio potenziale.
14
II
CORTICOSTEROIDI A BASSO DOSAGGIO (IDROCORTISONE PER VIA ENDOVENOSA 50 MG OGNI 6 ORE = 200 MG AL GIORNO)
Consigliati in caso di ipotonia persistente e/o limitata funzionalità cardiaca; per la
somministrazione non attendere i risultati dell’ACTH (test al Synacthen ®)
12 TERAPIA ANTIBIOTICA
Nessuna terapia profilattica: antibiotici solo in presenza di un’infezione
accertata o presunta
13 NUTRIZIONE
Proseguire l’alimentazione enterale o parenterale preesistente
Proseguire la sostituzione di vitamine e di oligoelementi preesistente
14 VENTILAZIONE ASSISTITA
Assicurare un’adeguata pulizia delle vie respiratorie (aspirazione tracheale); può
essere stata trascurata nella precedente fase di trattamento a causa della possibile
interazione con la pressione intracranica (ICP).
La terapia ventilatoria raccomandata per un donatore di organi è la strategia di
ventilazione per la protezione dei polmoni (Lung Protective Ventilation) con volumi
tidalici di 4–7,7 ml/kg, pressione di plateau ≤ 30 mbar e una PEEP adeguata
(minimo 5 mbar)
In caso di stati gravi di ALI/ARDS o altre patologie polmonari che rendono
improbabile l’espianto dei polmoni, gli obiettivi della ventilazione assistita possono
limitarsi a mantenere una sufficiente ossigenazione (ad esempio PaO2 > 9 kPa (≈
70 mmHg) e SaO2 > 88%)
Attenzione: nei pazienti in stato di morte cerebrale ventilati meccanicamente (dopo
la diagnosi di morte cerebrale) possono verificarsi fenomeni di auto-trigger che
possono essere scambiati per respirazione autonoma. In questi casi il trigger
inspiratorio dovrebbe essere disattivato o impostato su valori di sensibilità inferiori.
15
II
Le seguenti raccomandazioni per il monitoraggio si limitano alla presa a carico del dona-
tore. Nell’allegato 2 delle presenti raccomandazioni sono elencati gli esami relativi
all’espianto di organi. Si prega di consultare anche il modulo VI della Swiss Donation
Pathway: Espianto di organi e di tessuti.
1 MONITORAGGIO STANDARD
Pos. Parametri Intervallo di misurazione Osservazioni
Segni vitali In continuazione Documentazione: ogni ora
Bilancio idrico Ogni 6 ore In caso di diabete insipido:
ogni ora
Catetere venoso centra-
le/pressione venosa centrale
In continuazione Documentazione: ogni ora
Catetere venoso periferico Si necessità ulteriore volu-
me importante
Catetere arterioso/pressione
arteriosa
In continuazione Documentazione: ogni ora
Catetere vescicale In continuazione Documentazione: ogni ora
Sonda nasogastrica
Pulsossimetria In continuazione
ECG a 3 derivazioni In continuazione
ECG a 12 derivazioni Ogni 24 ore
Radiografia del torace Ogni 24 ore
Temperatura corporea In continuazione Documentazione: ogni ora
2 MONITORAGGIO COMPLEMENTARE
Pos. Parametri Intervallo di misu-
razione Osservazioni
Saturazione venosa mista/
Saturazione venosa centra-
le (SvO2/ScvO2)
Ogni 2–4 ore op-
pure in continua-
zione
In presenza di o in caso di sospetto
(valutazione clinica) o difetto di per-
fusione degli organi
Catetere arterioso polmo-
nare/ PiCCO/altri sistemi di
monitoraggio della gittata
cardiaca
CAP: in presenza di o qualora si
sospetti un’insufficienza cardiaca
con FE <40%
PICCO: in presenza di o qualora si
sospetti uno shock distributivo
(SIRS/Sepsis) con PVC >12mmHg
Ecocardiografia 2D Ogni 6–12 ore Se FE < 40%
Broncoscopia, lavaggio
broncoalveolare (BAL)
Su richiesta Aspirazione bronchiale mirata, so-
spetta infezione broncopolmonare
D RACCOMANDAZIONI DETTAGLIATE
PER IL MONITORAGGIO
16
II
3 ESAMI STANDARD DI LABORATORIO
Pos. Parametri Intervallo di misurazione Osservazioni
Gruppo sanguigno
(Tipizzazione ABO e Rh)
Se possibile con doppia
conferma
Emogasanalisi (ABGA) Ogni 4–8 ore Ogni 2-4 ore se i valori
sono nella norma
Elettroliti (sodio, potassio) Ogni 4–8 ore Se instabile: ogni 2–4 ore
Creatinina, urea Una volta, se i valori
sono nella norma
ASAT/ALAT/bilirubina diretta e
indiretta
Una volta, se i valori
sono nella norma
Glicemia Ogni 4–8 ore Se instabile: ogni 2-4 ore
Lattati Ogni 4–8 ore Se instabile: ogni 2-4 ore
Troponina (I o T) Una volta, se i valori
sono nella norma
Ogni 12 ore in caso di tera-
pia con desmopressina o
arginina-vasopressina
Osmolalità sierica Ogni 4–8 ore
Emogramma Almeno ogni 24 ore
Coagulazione: INR, PT, PTT,
fibrinogeno, fattore V
Una volta, se i valori
sono nella norma
Analisi dell’urina (estempora-
nea e sedimento)
Una volta, se i valori
sono nella norma
4 MICROBIOLOGIA
Pos. Parametri Intervallo di misurazione Osservazioni
Colture mirate sangue In caso di sospetta infe-
zione
Colture mirate urina In caso di sospetta infe-
zione
Colture mirate secrezioni bron-
chiali
In caso di sospetta infe-
zione
17
II
1 ESAMICI SPECIFICI PER L’ESPIANTO DI ORGANI
Pos. Parametri Intervallo di misurazione Osservazioni
Coronarangiografia Su richiesta
Ecocardiografia 2D Solo per la presa a cari-
co del donatore
Sonografia addominale Solo per la presa a cari-
co del donatore
2 ESAMICI SPECIFICI DI LABORATORIO
Pos. Parametri Intervallo di misurazione Osservazioni
Tipizzazione ABO e Rh Con conferma da parte di
un centro di riferimento
Tipizzazione HLA Da parte di un centro di
riferimento
HIV, epatite B e C, CMV,
sifilide, toxoplasmosi, EBV,
HTLV I e II, herpes simplex &
herpes zoster
Da parte di un centro di
riferimento
Calcio, magnesio, fosfati,
LDH, γGT, fosfatasi alc.,
CPK,CK-MB, amilasi, lipasi,
proteine, albumina,
ammoniaca, CRP
Una volta, se i valori
sono nella norma
Emogasanalisi (ABGA) Ogni 4 ore Con PEEP a
5 mbar e FiO2 a 0,4
per 10 min
Emogasanalisi (ABGA)
Ogni 4 ore Con PEEP a
5 mbar e FiO2 a 1,0
per 10 min
3 MICROBIOLOGIA
Pos. Parametri Intervallo di misurazione
Colture mirate (ad esempio sangue, urina,
secrezioni bronchiali) in caso di sospetta
infezione
Standard, < 24h prima della rimozione
E ESAMICI SPECIFICI PER L’ESPIANTO DI
ORGANI
18
II
1 GRUPPO DI LAVORO
Prof. dott. med. Christoph Haberthür (Team Leader)
PD dott. med. Jean-Pierre Revelly
Prof. Dr. med. Reto Stocker
2 GRUPPO DI ESPERTI
Dott. Bruno Regli (gestione del progetto)
PD dott. Markus Béchir
PD dott. Philippe Eckert
PD dott. Yvan Gasche
PD dott. Lukas Hunziker
Dott. Roger Lussmann, Kantonsspital
Prof. dott. Hans-Peter Marti
F AUTORI
19
II
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24/05/2011