guida di noicattaro

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S.S. di 1° Grado “N. Pende” di Noicáaro (Bari) 1

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Prodotto PON scuola "N. Pende" di Noicattaro

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S.S. di 1° Grado “N. Pende” di Noicáttaro (Bari)

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“Guida di Noicattaro” - S.S. di 1° Grado “N. Pende” di Noicáttaro (Bari)

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Curato da:Dott. Santa PetruzziProf.ssa Lorella Iera

Impaginazione a cura del prof. Antonio Deramo

Un po’ di storia

Noicàttaro sorge nel sud-est barese con un popolamento che va oltre i 25.000 abitanti. Il suo territorio, tra i 40 - 41 kmq., degrada dolcemente, con un’altitudine di circa 100 m., dall’altura di Trisorio verso il mare Adriatico.Si perde nella notte dei tempi la storia umana e paesaggistica di questo paese che fu Noja fino al 1862 e prima ancora, come attesta il Codice Diplomatico Barese, Noha, (forse, la “Nuova”?).

Nell’assetto del Regno d’Italia, per evitare i toponimi simili, divenne Noicàttaro. Una delibera del Consiglio Comunale, accreditando la lontana tradizione orale, fuse l’antica denominazione, Noja, a quella di un primigenio, leggendario centro abitato, “Cattaro”, esistente proprio sulla costa adriatica. Non è stato mai appurato se davvero di fronte alla Cattaro dalmata ci fosse una Cattaro peuceta, abitata dai nostri progenitori. Quello che resta inconfutabile è il fatto che il nostro popolo fu dedito all’attività marinara ed ebbe sul mare una frangia di pescatori ed una frazione, Torre Pelosa.

Nel periodo fascista, il Decreto-Legge N.17 dell’11 dicembre 1933 decurtò Noicàttaro della fascia costiera e ridisegnò i suoi confini fino al tracciato della ferrovia dello Stato. Così la Torre Pelosa nojana diventò l’attuale Torre a Mare barese.

Some history

Noicàttaro is situated South-East of Bari with a population of over 25.000 inhabitants. Its territory, between 40-41 sq. Km. descends gently from an altitude of about 100 metres, from the heights of Trisorio towards the Adriatic Sea. The human and scenic history of this town dates way back: it was called Noja until 1862 and still before, as reported in the Bari Diplomatic Codex, Noha (perhaps the “New” town?).

During the Reign of Italy, in order to avoid similar place names, it was called Noicàttaro. A decision by the Communal Council, accepting the ancient tradition, united the old denomination of Noja with that of the first, legendary centre Cattaro”, existing just on the Adriatic coast. It has never been verified whether opposite the Dalmatian Cattaro there was really a Peucetian Cattaro, inhabited by our ancestors. What is certain is the fact that our people were devoted to fishing and on the sea there were a number of fishermen and a village, namely Torre Pelosa.

During Fascism, the Bill of Law n.17 of 11th December 1933 deprived Noicàttaro of the coastal area and redefined its boundaries as far as the State Railway line. Thus, the Nojan Torre Pelosa became the present Torre a Mare of Bari.

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Le tracce del passato furono lungamente custodite nelle grotte del mare e nelle caverne dell’entroterra lungo le lame. Riemersero negli anni ’60 per l’attività di ricerca e di scavo, dirette da Francesco Biancofiore, illustre concittadino archeologo dell’Università di Bari. Venne appurata la presenza dell’uomo nel periodo neolitico ed anche paleolitico attraverso reperti, definiti tra i più interessanti di tutta l’area balcanica. Le tombe emerse sul pianoro di Punta la Penna, invece, parlarono di una civiltà più recente, quella magno-greca, ed attestarono, quindi, la continuità del popolamento sulla scogliera marina.Alcuni storici formulano l’attendibile ipotesi che la nostra gente, tanto spesso assalita dai predoni dell’Illiria, cercò di difendersi dalla desolazione, rifugiandosi a circa sei chilometri dal mare in un Casale, accanto ad un castello fortificato da fossato e da mura.Noja fu per lungo tempo accomunata alle sorti di altri più importanti feudi, finché dal 1592 con la dinastia dei Pappacoda- Carafa non ebbe una sua più precisa connotazione fino a diventare Ducato. A questo periodo risalgono alcune realizzazioni architettoniche molto prestigiose come la chiesa del Carmine e l’annesso Convento carmelitano. Si era a qualche anno dall’abolizione della feudalità (1806), quando nel 1815-16, attraverso incauti commerci con le isole greche, dove già il morbo infieriva, il paese fu colpito da una terribile epidemia di peste bubbonica che decimò gli abitanti, riducendo i superstiti in estrema miseria morale e materiale. La forte tempra del popolo nojano trovò nuove energie per riemergere, a poco a poco, specialmente attraverso la mercatura. Bisogna, però, raggiungere gli anni ’30 – ‘40 del secolo successivo per parlare di

una radicale trasformazione economica . L’impianto moderno della viticoltura a tendone trasformò la campagna in una sorta di scrigno prezioso: l’oro dei chicchi ambrati raggiunse da allora mercati sempre più lontani, ritornando in valuta pregiata che ha agevolato la crescita civile e culturale.

The traces of the past were safeguarded at length in the grottoes of the sea and the caves of the hinterland along the river beds. They reappeared in the 60s for purposes of research and excavation, directed by Francesco Biancofiore, a famous archeologist from Noicàttaro at the University of Bari. The presence of man in the Neolithic and also Paleolithic Ages was verified through remains recognized as the most interesting of the whole Balkan region. The graves found on the plain of “ Punta la Penna”, however, referred to a more recent civilization, that of Ancient Greece and therefore certified the continuity of the population on the coastline. Some historians propose the possible hypothesis that our people, so often attacked by the pirates of Illiria, tried to defend themselves from desolation, seeking refuge at about 6 km from the sea in a farmhouse, beside a castle fortified by a moat and walls. Noja was for a long time joined to other more important feuds until in 1592 with the Pappacoda-Carafa dynasty it obtained its more precise connotation and became a Duchy (“Ducato”). Some very important pieces of architecture date from this period such as the “Carmine” Church and the nearby Carmelitan Convent. Soon after the abolition of Feudalism (1806), the town was struck by a terrible epidemic of Bubonic plague due to uncontrolled trade with the Greek islands in 1815-16 where the disease had already spread, reducing the survivors to extreme moral and material poverty. The strong character of the Nojan people found new energy to re-emerge, little by

little, especially through trade. However, it was necessary to reach the 30s and 40s of the 20th century to speak of a radical economic transformation. The modern technique of horizontal- lined viticulture (“a tendone”) transformed the country into a kind of precious casket: since then the amber gold colour of the grape has reached more and more distant markets, in exchange for money which has facilitated the civil and cultural growth of Noicàttaro.

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Gli studenti a lavoro…

Students @ work…

STUDYING GRAMMAR ... …AND TRANSLATING

5,00 p.m.

… TEA TIME

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Il centro storIco

Il centro storico conserva l’intrico di stradine, vicoli e corti tipiche del Medio Evo. Erano tempi difficili in cui si susseguivano invasioni e saccheggi. Molto spesso scoppiavano delle lotte tra famiglie rivali nelle piazzette chiamate corti che erano generalmente spazi tra i caseggiati, dove si svolgeva la vita degli abitanti del paese. Vi si trovavano le botteghe artigiane e i ragazzi si riunivano per i loro giochi. C’erano parecchie chiesette nella parte vecchia del paese, come Santa Chiara, Santa Caterina, Sant’Anna, San Pietro, San Giovanni, Madonna delle Grazie, Santa Maria del Soccorso, che oggi non esistono più.

the hIstorIc centre

The historic centre keeps a series of small streets, alleys and squares typical in the Middle Age. It was a difficult time, invasions and robberies happened frequently. Struggles between rivalry families very often broke out in small squares, namely “ le corti”, that is, the area generally left by the buildings or houses. In this empty area there were and the young met up to play. Several small churches were in the old town, such as St. Chiara, St. Catherine, St. Anne, St. Peter, St. John, Our Mistress of Graces and Holy Mistress of First Aid, existed in that time but, nowadays they do not exist anymore.

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l’economIa dI noIcàttaro e la produzIone dell’uva da tavola

Il settore trainante dell’economia nojana è senza dubbio l’agricoltura. Il numero di addetti nel solo settore primario è di più di 6.000 unità. Essi aumentano se si considerano le attività dei settori secondari e terziari, legate al processo d’industrializzazione e distribuzione dei prodotti agricoli. Il principale prodotto agricolo è l’uva da tavola che può essere considerata il simbolo della città di Noicàttaro. Basti pensare che il 30% dell’uva da tavola esportata dall’Italia è prodotta a Noicàttaro. Effettivamente in passato erano altre le colture prevalenti. Noicàttaro, come tutta la Puglia, è stata interessata da diverse dominazioni, per cui si potrebbe dire che con il variare delle culture variassero anche le colture. Nella tarda antichità e nel medioevo a Noicàttaro si potevano incontrare coltivazioni di cotone e di lino. Per molto tempo la vite ha avuto un ruolo secondario nell’agricoltura nojana, mentre l’hanno fatta da padrone ulivi, mandorli e carrubi, oltre alla vegetazione spontanea della macchia mediterranea. Altre colture, come quelle di uliveti, mandorleti e altri alberi da frutta hanno un peso marginale nella produzione agricola di questo territorio. Se nella prima metà del ‘900 anche Noicàttaro, come tutto il Sud, ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione (buona parte della popolazione è emigrata in America, Australia, Germania, ecc.), nel corso degli ultimi decenni, grazie alla diffusione della produzione di uva da tavola e alle attività ad essa collegate. Solo tra XIX e XX secolo la vite, per ragioni economico-sociali, ha potuto diffondersi nel territorio di Noicàttaro fino a diventare, dalla seconda metà degli anni ’30 del secolo XX, la coltivazione principale, grazie all’utilizzo di una nuova tecnica di coltivazione, quella della cosiddetta vite a tendone, che ha avuto origine proprio nel territorio di Noicàttaro e di qui si è potuta diffondere in tutto il mondo. Noicàttaro ha conosciuto un notevole sviluppo economico, al punto che oggi è una delle rare realtà meridionali in cui ci si avvicina alla piena occupazione e la domanda di manodopera specializzata e d’impieghi legati alla trasformazione dell’uva e alla sua distribuzione è molto alta. Oggi nel territorio di Noicàttaro si producono diversi tipi di uva per soddisfare le richieste del mercato, ma quella che, per così dire, è sovrana è l’”uva regina”, signora incontrastata delle tavole di tutto il mondo.

the economy of noIcàttaro and the table grape productIon

Agriculture plays a leading role in the Noicàttaro economy. More than 6000 expert workers are employed in the prime sector. Considering the activity of the secondary and tertiary sectors, these experts increase in the industrialization process and distribution of the agricultural products. Table grape is the main agricultural product. It might be considered the symbol of the city of Noicàttaro, given that 30% of the table grapes exported abroad from Italy is produced in Noicàttaro. Other cultivations, such as almond, olive trees and other fruit trees have got a marginal role in the agricultural production of this territory. In the past, other cultivations were effectively prevalent. Noicàttaro, like the whole of Apulia, has been invaded many times, so it might be said that when the culture varied, the cultivation changed too. In Antiquity and the late Middle Ages, linen and cotton cultivation was very common. For a long time the grapevine played a secondary role in agriculture, while olive, almond and carob trees reigned supreme, together with self-vegetation of the Mediterranean maquis. At the beginning of the 20th century Noicàttaro experienced the phenomenon of emigration: as a matter of fact, a great part of the population emigrated to America, Australia and Germany. During the last decades, thanks to the spreading of table grape production and the activities linked to it, Noicàttaro has undergone an incredible economic development. For economic and social reasons the spread of the grapevine in the Noicàttaro area was only between the 19th and 20th centuries. Thanks to the introduction of a new technique for growing grapes “ vite a tendone “ (a type of vineyard), whose origins can be traced back to the 1930s, the grapevine became well known all over the world. Nowadays it is one of the unique Southern cities in which there is almost full time employment. In addition, the labour supply is specialized and jobs linked to the transformation and distribution of grapes is at a very high level. In the Noicàttaro area several types of grapes are produced to satisfy the market demand; but, what is, let’s say, supreme is “l’uva Regina” (the queen grape), and this remains undisputed.

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Vigna di uva da tavola – Vineyard of grape table

Frantoio delle olive

Casa rurale antica - old rur5

Vigneto d’uva da tavola dall’alto. – View of a grape table Vineyard

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chIesa madre:

La Chiesa Madre, intitolata alla Madonna della Pace, dovrebbe risalire al periodo normanno (XI-XII secolo), quando si diffuse in Puglia lo stile architettonico romanico.L’esterno conserva ancora molti tratti di questo stile. L’interno, a tre navate, ha subito invece molte trasformazioni nel corso dei secoli, solo le colonne ottagonali in pietra calcarea e i capitelli, uno diverso dall’altro, sembrano originali.Entrando, sulla sinistra in una nicchia si può ammirare un artistico Crocifisso del sec. XV.

chIesa madre:

The church “Chiesa Madre” namely Madonna della Pace, should date back to the Norman Time (XI –XII centuries), when the Romanic architectural style started to spread in Apulia. The external part still has many characteristics of this style. On the contrary, the internal part with three aisles has been remade many times over the centuries; only the octagonal columns in calcareous stone and the capitals, being different among them, seem original. Entering the church, you can admire an artistic crucifix dating from XV century in niche, on the left side.

strutture normanne del

La Chiesa Madre – the church

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castello dI noa

Durante la dominazione dei Normanni molte città furono fortificate, inclusa Noicàttaro (Noa) nel dodicesimo secolo.Recentemente sono state scoperte da studiosi resti di strutture Normanne: fossato, mura, torri, sotterranei.Il castello ha subito molti rimaneggiamenti ed è chiamato Palazzo Ducale, non “ il castello “.All’inizio del tredicesimo secolo, Noa diventò una contea e Cornelio de Vulcano fu la prima persona a ricevere il titolo di conte di Noa.

noa castle

During the Normans domination many towns were fortified, including Noicàttaro (Noa) in the 12th century.Remains of the structures belonging to that time were found recently from scholars: moat, walls, towers, underground.The castle has been remade many times and nowadays it is called Palazzo Ducale, not “il castello”.At the beginning of the 13th century Noa became a county and Cornelio de Vulcano was the first person to receive the title of Count of Noa.

Torre dell’orologio – Clock tower

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lama san gIorgIo e gIotta

Il territorio di Noicattaro, situato sul primo gradino della Murge, è attraversato da due lame, lama Giotta e lama San Giorgio, letti di fiumi di origine carsica ed alluvionale.La prima ha origine nel territorio di Putignano, attraversa Turi, Rutigliano, Noicattaro da sud-est a nord-est, attraversa poi Parchitello e raggiunge il mar Adriatico nei pressi di Torre a Mare.La seconda, più lunga, ha origine a Gioia del Colle, attraversa il territorio di Sammichele, Casamassima, Rutigliano, da sud-ovest a nord-ovest Noicattaro, Triggiano e s’immette nel mare in corrispondenza del porticciolo di San Giorgio.Acqua e grotte hanno favorito la frequentazione dell’uomo. La scoperta di utensili e armi di pietra scheggiata (amigdale), punte di frecce, vasi di terracotta lavorati, risalgono al periodo Romano. Nello stesso periodo venivano svolte le seguenti attività: la manipolazione dell’argilla, il tiro con l’arco, l’accensione del fuoco con la selce e l’acciarino. Nelle lame è possibile ammirare la bellezza di svariate piante: querce, leccio, roverella, carrubo, fico d’India, lentisco, biancospino, viburno peloso e tanti fiori, come orchidee, piante tipiche della Macchia Mediterranea. Infine, ci sono anche uccelli rapaci, come la poiana, il gheppio, l’upupa e la ghiandaia.

lama san gIorgIo and gIotta

The territory of Noicàttaro, located on the first step of Murge is crossed by two blades, Lama Giotta and S. Giorgio, streambeds of original rivers. The first lama, whose origins in the territory of Putignano, crosses Turi, Rutigliano, Noicattaro from South-East to North-East, it crosses then Parchitello, reaching the Adriatic Sea towards Torre a Mare. The second lama, the longest one, has its origin in Gioia del Colle, it crosses the territories of Sammichele, Casamassima, Rutigliano from South-West to North-West. Noicattaro, Triggiano and it reaches the sea, just where the harbor of St. George is located. In the past, water and caves along the lame had favoured the life of the human beings. The discovery of utensil and weapons made of splintered stone (like the amygdale), tip, punches (Palaeolithic time), smooth stones (Neolithic time) and utensils are dated back to the Romans, who lived in the area between the two rivers. At the same time the followings activity were practised: the handling of the clay, the arc, the lighting of the fire with the flint and the steel. In the blade it is possible to admire the beauty of various plants: oaks, holms oak and roverella, carob, prickly pear, lentisk, hawthorn, hairy viturnum and many flowers, like orchids, typical plants of the Mediterranean area. Finally there are also wild birds, such as the buzzard, the kestrel, the hoopoe and the jay.

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la settImana santa In noIcattaro

the holy Week In noIcattàro

processIone deI mIsterI

L’ultima processione, prima della Pasqua, è quella dei Misteri, che parte dalla chiesa della Madonna della Lama nel primo pomeriggio del sabato e dura parecchie ore.E’ composta da una decina di statue, che rappresentano le tappe fondamentali della passione di Nostro Signore, fino ala morte in croce ed alla deposizione nel sepolcro.Altri personaggi rappresentati dalle statue: la Vergine Addolorata, la Veronica, S. Giovanni Evangelista. Chiude la processione la Gloria del Calvario con l’esaltazione della Croce, al centro della quale è conservata una reliquia del Sacro Legno, trovato da S. Elena a Gerusalemme. Dopo quest’ultima estenuante processione, tutti si preparano a mettere fine al lutto e a festeggiare la Resurrezione di Cristo, partecipando o alla veglia di mezzanotte oppure, il giorno dopo alla Messa di Pasqua.

processIon of the mIsterIes

The last procession before Easter, is that of the Misteries. Leaving the church of the Madonna of the Lama early Saturday afternoon.It lasts several hours.It is composed of ten statues, representing the fundamental steps of the passion of Christ, up to His death on the cross and the deposition in Holy Sepulchre.Other characters represented by the statues are Our Lady of Sorrows, Veronica and St. John the Evangelist. The procession closes with the Glory of the Calvary with the exalting of the cross, at the centre of which a relic of sacred wood is kept: this was found by St. Helena in Jerusalem. After this last exhausting procession, everybody prepares for the end of mourning and celebrates the Resurrection of Christ, participating in the watch of midnight or the day after in the Easter mass.

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processIone della madonna addolorata

La statua della Madonna Addolorata, seguita dai fedeli in processione, parte alle due di notte dalla Chiesa Madre e si avvia verso tutte le chiese in cerca di Gesù.È la più suggestiva, si svolge al freddo e nel buio della notte al chiarore solo dei lumini accesi sui balconi e dei ceri portati dalle pie donne.I Crociferi accompagnano questa processione in silenzio, con cappuccio nero e disposti in fila.Camminano scalzi e sopportano ore ed ore il peso della croce.Tutto questo per espiare i peccati con pene corporali che ci fanno ricordare il medioevo e la ritualità religiosa barocca.

processIon of the addolorata

The statue of the Madonna Addolorata, followed by the pilgrims, leaves at 2.00 a.m. from the Cathedral “Chiesa Madre” (Mother Church) and goes towards other churches to find Jesus. This is the most impressive procession, taking place when it’s cold and in the dark of the night, by the light of the same candles burning on the balconies and small candles carried by the women praying behind the statue. The cross-bearers (“I crociferi”) accompany this procession in silence wearing black hoods and walk in line for hours bare-footed under the weight of the cross.All this for the forgiveness of sins with corporal punishment which reminds us of the Middle Ages and the religious rites of the Baroque period.

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crocIferI

La tradizione più caratteristica e singolare del nostro paese è quella della pratica dei crociferi, “i via crauc” in dialetto. Probabilmente è di origine medievale e i riti penitenziari dei crociferi si possono collegare a quelli dei “flagellanti”, che caratterizzò la vita di alcune regioni dell’Italia centrale nel Medioevo.

the cross-bearers

The most characteristic tradition of our town is that of the cross-bearers “I via crauc” in dialect. Probably it has its origin in the Middle Ages and the penitential rites of the “crociferi” can be linked to those of the Scourgers “I Flagellanti”, which characterized the life of some regions of Central Italy in the Middle Ages.

Il gIocatore che vendette l’anIma della moglIa

C’era una volta un giocatore. Questo giocatore vendette tutti i suoi averi; quando non ebbe più nulla da vendere, vendette l’anima di sua moglie. Una notte svegliò la moglie e le disse: “Alzati Maria, dobbiamo andare a trovare la Madonna dello Schiavone”. La moglie gli rispose: “Che strana idea che gli è venuta!”. Lo raccomanda la Madre Maria. Si avviarono, camminando passarono davanti ad una cappella della Madonna. Disse la moglie al marito: “Lascia che mi avvicini per recitare l’Ave Maria alla Madonna.” Il marito, che sapeva dove stesse conducendo sua moglie, la lasciò fare rendendola felice. Da lontano il demonio s’accorse che quella non era la moglie del giocatore e allora cominciò a strillare: “Traditore, mi hai ingannato, hai portato da me la mia nemica!” E il poveretto gli rispose: “Questa è mia moglie!”. E il demonio strillò altre tre volte: “Traditore mi hai ingannato, hai portato da me la mia nemica”. E lui guardandola con sorpresa, gli rispose: “Questa è mia moglie”. E la Madonna non potendone più, gli disse: “ E tu hai avuto il coraggio di prenderti l’anima della mia devota. Ora sprofonda nell’abisso e vattene sotto terra “. Poi si volse al marito e gli disse: “Per la devozione di tua moglie ti sei salvato l’anima”.

the gambler who sold hIs wIfe’s soul

Once upon a time there was a gambler. He gambled away everything he had; when he had nothing left to sell, he gambled away his wife’s soul.One night the gambler woke up his wife. He said to her:“Get up, Maria, we must go to visit the Madonna (Lady) of Schiavone”.His wife said: “What a strange idea he’s having!”Our Lady Mary recommends to do it. The couple left their home and while they were walking, they passed by our Lady’s chapel. The wife said to her husband: “Let me go near her to say the “Ave Maria”.Her husband, knowing where he was taking her, allowed her to do what she wanted in order to make her happy.From a distance the devil figured out that she wasn’t the the wife of the gambler and he started to shout: “Trai12had the courage to take the soul of my devotee. Now sink in the bowels of the earth”. Then she turned to the husband and said to him: “Thanks to the devotion of your wife, you have saved your soul”.

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processIone della naca

La prima processione è quella della (Naca). Quella parola dialettale indica la bara con Gesù morto, ma significa culla e questo si spiega sia per la forma della bara che per l’andatura cullante dei portatori della statua. La Naca viene portata in processione dalla chiesa della Madonna della Lama alla Chiesa Madre, con un incedere lentissimo, tra una fitta ala di folla assiepata sui marciapiedi. Verso mezzanotte questa processione si scioglie e molti Nojani restano in veglia per essere pronti a partecipare all’altra processione, quella dell’Addolorata.

The Naca

The first religious procession is that of the Naca. This word, coming from the dialect, indicates the coffin of the dead Jesus, but it means cradle and this is both for the form of coffin and the swinging gait of the people carrying the statue. The Naca is taken in procession from the Church of the Madonna of the Lama, proceeding very slowly, among the crowds on the pavement. At about midnight this procession disperses and lot of inhabitants of Noicàttaro remain awake to be ready to participate in the following procession, which is that of Our Lady of Sorrow.

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la cucIna

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rIcette tIpIche localI

Noicàttaro, a 15 km da Bari, accoglie e tramanda la cucina pugliese con specificità proprie proponendo ricette poco elaborate e semplici con l’utilizzo di pasta fresca fatta in casa come cavatelli e rucola con ricotta mazotica, orecchiette con cime di rapa e dolci natalizi e pasquali elaborati e gustosi. Inoltre, c’è anche “u la-tt mi-nue” (latte di mandorle), una crema bianca e dolce con una spruzzata di cannella, i car-t-d-d (cartellate, calate nel vincotto o nel miele), i vi-sco-tt sc-tt-u-sc-t ( biscotti pasquali alti e friabili coperti di glassa di zucchero) o il calzone di ricotta.

typIcal local recIpes

Noicàttaro, 15 km from Bari, welcomes and hands down the cooking from Puglia with its own specificity, suggesting simple and slightly elaborated recipes, using fresh homemade pasta such as “cavatelli” and “rucola” with ricotta marzotica, orecchiette with turnip tops and Christmas and Easter pastries. In addition to this, there is a tastier as “u la-tt mi-nue” (almond milk), a white and sweet cream with a spray of cinnamon, “I car-t-d-d” (cartellate, lowered in vincotto or honey), i “vi-sco-tt sc-tt-u-sc-t” (Easter biscuits high and friable covered with sugar glaze) or calzone di ricotta.

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“Guida di Noicattaro” - S.S. di 1° Grado “N. Pende” di Noicáttaro (Bari)

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orecchIette alle cIme dI rape

Ingredienti per 4 persone1,5 Kg di cime di rapa1 spicchio d’aglio6 cucchiai di olio extravergine d’oliva1 peperoncino2 acciughe salateSalePer la pasta200 g di farina bianca100 g di farina di grano duroSale

PREPARAZIONE: 1 ora e 10 minuti COTTURA: 30 minutiPROCEDIMENTO: Preparate la pasta: impastate le due farine con un pizzico di sale unendo poco alla volta dell’acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio. Staccate dei pezzettini di pasta e con essi formate 2-3 lunghi cilindretti spessi circa 1 cm. Tenete coperta la restante pasta con un canovaccio umido affinché non secchi. Dai cilindretti di pasta tagliate dei pezzetti di 1 cm e contemporaneamente, strisciate la pasta con la punta del coltello strofinandola sul tagliere di legno, poi rivoltate ogni pezzetto sul dito pollice ricavando così le orecchiette. Fate bollire abbondante acqua salata. Pulite le cime di rapa conservando solo le infiorescenze e le foglioline più tenere. Lavatele e buttatele nell’acqua bollente, cuocendole per 10 minuti. Scolatele con una schiumarola. Buttate le orecchiette nell’acqua delle cime di rape e cuocetele al dente. In una padella mettete l’olio con gli spicchi d’aglio sbucciati, le acciughe dissalate e spezzettate e il peperoncino sminuzzato. Fate dorare l’aglio.Unite le cime di rapa, le orecchiette scolate ma ancora piuttosto umide e padellate tutto insieme per qualche istante. Servite ben caldo.

orecchIette alle cIme dI rape

Ingredients for 4 people1.5 kg of turnip tops1 clove of garlic6 spoons of extra-virgin olive oil1 chilli pepper Salt Salted anchovies For the pasta200 g of white flour100 g flourSalt

PREPARATIONS: 1 hour and 10 minutesBAKING: 30 minutesHow to prepare the pasta: knead the two types of flour with a pinch of salt and add little by little some mild water until the dough is smooth. Cut some little pieces of pasta and with them form 2-3 long little rollers thick about 1 cm.Keep covered the remaining pasta with a wet cloth so that it doesn’t dry.From little rollers of pasta cut same little pieces of 1 cm and at the same time, drag the pasta with the top of the knife, rub it on a wooden chopping board, after turn every little pieces on your thumb finger so forming the orecchiette.Boil abundant salt water. Clean the turnip tops preserving only the inflorescences and the most tender leaves. Wash and throw them in the boiling water. Cook them for 10 minutes. Drain with a skimmer. Put the orecchiette in the turnip tops water and cook them underdone. In a pan put the oil with the peeled garlic cloves. The desalted anchovies and the chopped chilled. Fry the garlic until golden.Put together the turnip tops, the salted orecchiette but still rather wet and toss them together for some moment. Serve them very warm.

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cartellate

Ingredienti per 4 porzioni300 g di farina bianca2 cucchiai di vino bianco secco0,4 dl di olio extravergine d’oliva1 l di vincotto d’uva Abbondante olio extravergine d’oliva per friggere

PREPARAZIONE: 50 minuti + 10 ore di asciugatura delle cartellate COTTURA: 45 minuti

PROCEDIMENTO: Disponete la farina a fontana sulla spianatoia e versate nel centro il vino bianco e l’olio. Lavorate energicamente per circa 5 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido e asciutto. Stendete l’impasto sulla spianatoia con il matterello fino a ottenere una sfoglia sottilissima, spolverizzando all’occorrenza di farina; ricavate con una rondella smerlata delle strisce larghe 3 cm e lunghe 30. Piegatele in due parti e pizzicatele con le dita alla distanza di 3 cm, in modo da ottenere delle conchette, poi arrotolatele su se stesse e unitele a forma di rosa.Fate asciugare le cartellate per circa 10 ore e friggetele in olio caldissimo, ma non fumante, fino a doratura. Asciugatele bene su carta assorbente e calatele direttamente nel vincotto, precedentemente portato a ebollizione. Quando saranno ben condite in ogni cavità, estraetele e adagiatele su un piatto basso e largo. Con l’aiuto di un cucchiaio raccogliete il vincotto rimasto nel tegame e versatelo nella cavità. Lasciate raffreddare e servitele.

cartellate

Ingredients for 4 people:300 gr. White flour2 table spoons of white dry wine0,4 dl extra-virgin olive oil 1 liter of boiled wineAbundant olive oil to fry

PREPARATION: 50 min+ 10 hrs. to dry the cartellateCOOKING: 45 MIN.

PROCEDURES: Sprinkle the flour on a table and pour in the middle some white wine and oil. Work energetically for 5 minutes until a dry and soft dough is formed.Lay the dough on the table with a rolling-pan until a thin slice of dough is formed and sprinkle it with flour, when necessary; cut the dough with a pastry wheel, obtaining stripes that are 3 cm in breadth and 30 cm in length, then roll up and join the tips to form a rose –like pastry. Leave the cartellate dry for 10 hours and fry them in hot oil, but not smoking, until they golden. Dry them well on a kitchen paper and put them directly in the boiled wine, previously boiled.When they are well filled, take them out and lay them on a large serving dish. Collect the boiled wine left the pan with a spoon and pour each hole. Leave them to cool and serve.

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calzone dI rIcotta

INGREDIENTI: 1 Kg di ricotta200 g di zucchero6 e/o 7 uova1 limone grattugiato1 bicchierino di liquore (limoncello o strega) pezzettini di cioccolatauna busta di vaniglia

PREPARAZIONE: 20 minuti COTTURA: 40 minuti

PROCEDIMENTO: Lavorate insieme tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto cremoso.Disponete l’impasto in una teglia già oleata oppure coperta da carta da forno. Sopra l’impasto spalmate un uovo battuto. Infornate a temperatura di 200˚C.

calzone dI rIcotta

INGREDIENTS:1kg ricotta cheese200 gr sugar6 or 7 eggs 1 lemon grated 1 shot liqueur (limoncello or strega)Pieces of chocolates Vanilla PREPARATION: 20 MIN. COOKING TIME: 40 MIN.

PROCEDURES: Work all together the ingredients until a creamy dough is formed. Put the dough in an oven tin already oiled and covered with a oven paper. Smear the whipped yolk on the dough. Cook it in the oven at 200° C.

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enterteInment

“PALAZZO della CULTURA”Informazioni e Segreteria:- Ufficio Cultura - Via Telegrafo, 2 Tel. e Fax +39 080.4783549 E-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONI CULTURALI/CULTURAL CLUBS“FRATRES” Donatori Volontari di Sangue, Via Carmine 71, (pres. P.le Dipinto) “GRUPPO SCOUT - A.G.E.S.C.I.”, Via Telegrafo, (capo-gruppo Nicola Lucafò) “L.U.T.E.”, Via Telegrafo, (pres. Maria Zaccaro) “MOVIMENTO PER LA VITA”, Via Togiatti, (pres. Rossella Cinquepalmi) “NOJALTRI”, Via Telegrafo, (pres. Giacomo Colonna) “PRO LOCO”, Via Telegrafo 6, (pres. Elisa Difino) “A. GRAMSCI”, Via Operatori dekka Solidarietà, (presidente Giacomo Sanitate) “AMICI DEL TEATRO”, Via Berlinguer 35, (pres. Vincenzo Santamaria) “CIRCOLO DEL CINEMA M. TROISI”, Via T.so Fiore 21, (pres. U.to Gesia) “CONCERTO MUSICALE G.PUCCINI”, Via Carmine 58, (pres. D.co Mazzini) “IL SETTICLAVIO”, C.so Roma 167, (pres. Domenica Cinquepalmi) “IL PARNASO”, Via Berlinguer, 45 (pres. Vito Angelo Santamaria) “LA CAPPELLA DEI CHERUBINI”, Via F. Turati 87, (pres. Marcello Loprieno) “LABORATORIO ARCHIMEDE, Via Unità D’Italia 6/C, (resp. Santa Pagliarulo) “LA BOTTEGA DELL’OREFICE”, Via S. Francesco, 4 (pres. Antonia Tagarelli) “A.Ge.S.C.” - Ass. Gen. Sc. Cattoliche, c/o Istit. R. Desimini (pres. V.zo Monti) “APURIMAX C ONLUS”, Corso Roma 130, (pres. Anna Maria Renna) “CITTA’ TERRITORIO AMBIENTE”, Via Terracini 9, (pres. Vito Laudadio) “CULINARX TEAM PUGLIA”, Via Unità d’Italia 6, (pres. Pietro Luca Ardito) “ASSOCIAZ. UVA NOJANA”, Str. prov. 117 al Km.1,80, (pres. F.sco Santamaria)

ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO/VOLUNTEAR CLUBS “L’ABBRACCIO”, Via Telegrafo 10, (pres. Elvira Diserio) “IL SOFFIO”, Via Oleandri 120 - Parchitello, (pres. M.le Biancofiore) “GRUPPO OSPITALITA’ NOICATTARO”, Via Carducci, (pres. Angela Settanni) “ASSOCIAZ. VOLONT. PROTEZ. CIVILE”, Via Cianciaruso, (pres. A. Giusti) “CARITAS” - Chiesa Carmine, Via Carmine, (pres. Don Tino Lucariello) “CARITAS” - Chiesa Soccorso, Via Einaudi 7, (pres. Don G. Caporrusso) “PROGETTO PACE DonTonino BELLO”, Via Vitale 11, (segr. G.na Petrosino) “BANCA DEL TEMPO - KAIROS”, c/o Parr. Chiesa Madre, (pres. A. M. Latrofa) “FIDAS - Fed. Prov. Don. Sangue”, c/o Parr. Chiesa Carmine, (pres. G. Positano) “ANT - COMITATO NOICATTARO”, Via Crocecchia 52, (pres. Michele Decaro) “A.C.I.”, Parrocchia S.Maria del Carmine, Via F.S.Nitti 18, (resp. Nunzio latrofa)

ASSOCIAZIONI SPORTIVE e DANZE/SPORTS CLUBS AND DANCE CLUBS “A.S. NOICATTARO CALCIO”, c/o Stadio Prov. Casamassima, (pres. Ag. Divella) “A.S. NOJA CALCIO ‘96”, Via P. Umbero 72, (pres. Giuseppe Latrofa) “A.S.ATLETICO PALLAVOLO”, c/o P.tto Sport, Via Mola, (pres. Giovanni Ardito) “A.S.JUDO CLUB F.lli ANELLI”, Via Borsellino 19, (pres. Donato Anelli) “ATLETICA VERDE”, Via S. Francesco d’Assisi 10, (pres. Oronzo Pavone) “CENTRO SPORTIVO LIBERTAS”, Via Indipendenza 6, (pres. V. A. Latrofa) “CIRCOLO TENNIS NOICATTARO”, c/o Parco Comunale, (pres. F.co Lioce) “GRUPPO CICLISTICO NOICATTARO”, Via C. Positano 11, (pres. F. Lioce) “HUA TO KEMPO KAI”, Via P. Nenni 14/D, (pres. Annunziata Molino) “JUVENTUS CLUB G.SCIREA”, Via Carmine 84, (pres. Domenico Dipinto) “PRO GIOVENTU’ NOICATTARO”, Via C. Positano 9, (pres. Silvano D’ursi) “S.S. SHIHAN NOICÀTTARO”, Via Torre a Mare 24, (pres. Bianca Maria Pantaleo) “U.S. BASKET NOICATTARO”, Via Pascoli 24, (pres. Antonio Petrosino) “FITNESS & SPORT”, Via Risorgimento 1, (pres. Pasquale Demattia) “DANCE MANIA”, Via Pietro Nenni 14, (pres. Michele D’Amico) “MAGIC DANCE”, Via Crocecchia 124, (pres. Angelo Sciannameo) “NEW MOVING CENTER”, Via Zara 79, (pres. Maddalena Ricco) “TIME DANCE”, Via Indipendenza 13, (pres. Giuseppe Cinquepalmi) “BLUE DANCE”, Via Leonardo da Vinci 23, (pres. Rosa Appice) “GOLDEN Shate, Borgo Regine 85, (pres. Brigida Annaclerio

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eatIng out

Sanra Masseria , Ricevimenti, Congressi, Resort Strada Comunale vecchia per Mola Noicattaro (Ba) Puglia eMail: [email protected] - tel. +39 080.4783320 - mobile +39 327.08.20.982Ristorante Bruno Ristorante Nuova Europa Pizzeria Nonna Maria

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UNA HOTEL REGINA **** Contrada Scizzo Via Poggiallegro, Noicàttaro (BA) - 080 543 0907 www.unahotelregina.com

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IN AUTOMOBILE da Foggia:tangenziale-Bari, s.s. 16 uscita Noicàttaro; da Bari-Taranto: s.s. 100, uscita Capurso, s.s. 634; da Brindisi-Lecce: s.s.16, uscita Mola di Bari, s.p.117.

IN PULLMAN DA BARI Autolinee del Sud-Est con partenza da Largo Ciaia, 24 ang. Viale Conte di Cavour.

IN TRENO DA BARI Ferrovie del Sud-Est (dalla Stazione Centrale FS di Bari): “direzione Martina Franca, Via Conversano”.

IN AEREO Aeroporto di Bari - Palese (Km.25).

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