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IL SETACCIO GRAZIE DON! IL SALUTO DELLA COMUNITÀ CARNAGHESE A DON GIOVANNI SORMANI ANNO XXXVI - N°255 , SPECIALE AGOSTO 2020 PERIODICO DI INFORMAZIONE CARNAGHESE in collaborazione con l’unità pastorale di carnago e rovate

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Page 1: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

IL SETACCIO

GRAZIE DON!IL SALUTO DELLA COMUNITÀ CARNAGHESE A

DON GIOVANNI SORMANI

ANNO XXXVI - N°255 , SPECIALE AGOSTO 2020

PERIODICO DI INFORMAZIONE CARNAGHESE

in collaborazione con l’unità pastorale di carnago e rovate

Page 2: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

S O M M A R I O03 IL SALUTO DEL SINDACO

La lettera dell’amministrazione carnaghese

06 SPAZIO FAMIGLIEI messaggi delle famiglie carnaghesi al don

DON STEFANO CARDANIIl sacerdote saluta don Giovanni e ringrazia 03

DON MAURIZIO CANTÙl’ex coadiutore di Carnago saluta don Giovanni 06

07 IL SALUTO DI AGNESILa lettera del vicario generale Franco Agnesi

DON LUCA ROGNONEIl saluto di don Luca a don Giovanni 07

08 DON ANGELO VALERADon Angelo racconta don Giovanni

C OR S O F IDA N Z AT IIl saluto delle coppie guida e dei fidanzati 09

11 OSGB E POLISPORTIVALe realtàsportive salutano don Giovanni

Il saluto della comunità carnaghese a don Giovanni Sormani, 75 anni quest’anno05 COVER STORY

Periodico di informazione carnaghese edito da Associazione Culturale Arcobaleno, via S. Bartolomeo 8, Rovate di Carnago (Va)

Registrato presso il Tribunale di Varese N. 386, 09/04/1981.Direttore responsabile: Stefano Fumagalli

Vicedirettore: Carlo Maria PrevostiRedattori: Vittorio Castiglioni, Alessandra Conti, Maurizio

Ferro, Luigi Macchi, Paolo Pavanello, Raffaello Pillon, Giovanni Pozzato, Luigi Sardella, Sara Cestarollo, Stefano Bettinelli, Monica

Scarpelli, Anna Rabuffetti

Grafica: Sasha CataldoHanno collaborato a questo numero: La parrocchia di Carnago,l’Arcidiocesi di Milano, le associazioni e

l’amministrazione comunale, Antonio Zanoletti, don Maurizio Cantù, don Stefano Cardani, don Angelo Valera, don Luca Rognone

e i coscritti del 1945e-Mail: [email protected]

Stampa: Stampato Presso Pixartprinting S.P.A., Quarto D’altino (Ve) PELLEGRINI E MISSIONARIL’abbraccio “globale” a don Giovanni e altro 12

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IL SETACCIO

Page 3: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

IL SALUTO DELLA AMMINISTRAZIONEVogliamo unirci al coro della nostra comunità, di cui ci sentiamo parte integrante e rivolgere a don Giovanni un “GRAZIE” di cuore per questi anni di suo operato. Dobbiamo a lui grande riconoscenza per come ha saputo impegnarsi per il nostro paese, per la Sua disponibilità e il suo saper mettere a proprio agio le persone. Si è sempre contraddistinto per la sua presenza attenta e ricca di umanità, per un atteggiamento costruttivo con cui ha affrontato tante situazioni e una smisurata fiducia e operosità, mettendo sempre davanti il bene della nostra comunità. La Sua semplicità e il non essere impositivo sono i più grandi regali che don Giovanni ci ha fatto. Il suo esempio ed il suo zelo saranno per noi stimolo per pensare al futuro con positività, mettendo l’impegno e la concretezza al primo posto, rimanendo ben saldi al quotidiano.

Il sindaco e l’amministrazione

Carissimo don Giovanni, appena arrivato in decanato nell’ottobre del 2012 mi colpì subito la tua semplicità

e limpidezza, unita alla gioia e allo stupore nell’accogliere un diacono novello che si preparava ad essere ordinato sacerdote di lì a poco. Negli anni in cui ero a Solbiate ti ho conosciuto negli incontri settimanali coi sacerdoti, mentre condividevi la parola e la vita, sempre con umiltà e novità, come se i brani su cui ci si soffermava per la lectio comunitaria fossero letti con la freschezza di un primo ascolto. Arrivato a Carnago nel settembre 2016, ebbi la conferma della tua fede forte, in modo particolare alla Madonna dei Miracoli; la passione e fedeltà per il sacramento della confessione, l’ascolto attento dei problemi dei parrocchiani, soprattutto i più ‘piccoli’, e la vicinanza con me in questi primi anni di ministero mi hanno sempre fatto rendere grazie al Signore per poterti essere stato così vicino. Ho raccolto tanto dalle tue parole, dai tuoi consigli e dalla tua libertà nel lasciarmi sperimentare a servire con fantasia e dedizione la chiesa di Cristo. Non per ultimo, i giorni di lockdown che ci hanno visti ancora più vicini, mi hanno fatto gustare davvero quanto il Signore accarezza la fraternità dei suoi sacerdoti che si mettono a servizio della fede del suo popolo e gregge. Mai sufficientemente grato al Signore, per essere stato al tuo fianco, ti ricordo nella preghiera e ti affido alla Madonna che hai onorato con la recita di tantissime corone di Rosario, ogni giorno, per i bisogni del mondo.

don Stefano Cardanicon affetto e stima

IL SALUTO DI DON STEFANO

“ IN QUESTO NUMERO SPECIALE, NATO DALLA COLLABORAZIONE TRA SETACCIO NUOVO E L’UNITÀ PASTORALE DI CARNAGO E ROVATE, IL SALUTO DELLA COMUNITÀ A DON GIOVANNI SORMANI, CHE DA SETTEMBRE SARÀ IN PENSIONE CON INCARICO PASTORALE A BARASSO (VARESE)

TEMPO DI LETTURA 1 MINUTO E 30”

TEMPO DI LETTURA 45”

A don Giovanni, che in questi anni ha guidato da buon pastore le nostre comunità, va tutto il ringraziamento della nostra redazione!

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« NON È MAI UN ADDIO

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Ogni partenza viene spesso vissuta nella dimensione dello spazio: quando qualcuno

che abbiamo incontrato, conosciuto, amato si allontana dai luoghi della quotidianità e dalla nostra vista sembra scomparire, in realtà nella dimensione del tempo rimane sempre nel vissuto che è passato ma si rende presente tutte le volte che la memoria del cuore lo vuole richiamare nella propria vita. E la vita è fatta di arrivi e di partenze; gli arrivi possono essere attesi o inattesi, incuriosiscono e portano nuove emozioni e nuovi progetti, mentre le partenze possono essere inaspettate ed inevitabili e portano tristezza nei cuori di chi si è affezionato a quell’arrivo di pochi o tanti anni fa.

Il suo arrivo, caro don Giovanni, ha portato continuità e speranza alle nostre due Comunità da poco unite nel cammino di fede. Siamo stati lieti della Sua presenza, disponibilità e, all’occorrenza, fermezza. La sua partenza ci lascia un po’ di amarezza e smarrimento ma Le assicuriamo che ciò che ha seminato non andrà perduto. Non solo La ricorderemo con affetto affidandoLa alla Madonna che lei tanto ama, ma sarà presente in tutte le relazioni e le azioni che ha vissuto con noi e resteranno sempre nella dimensione del tempo, nella memoria e nel cuore di ciascuno. Grazie don Giovanni, grazie dal più profondo del cuore.

IL SALUTO COMMOSSO E SINCERO A DON GIOVANNI DEI PARROCCHIANI CARNAGHESI E ROVATESI

DON GIOVANNITE

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« NON È MAI UN ADDIOi parrocchiani di Carnago e Rovate

Caro don Giovanni, con tanta gratitudine e un filo di tristezza le rivolgo un pensiero di riconoscenza, a nome del coro che ho l’onore di dirigere. Vorrei innanzi tutto ringraziarLa per i tredici anni spesi intensamente per la nostra comunità, nei quali è emersa, umile e forte al tempo stesso, la sua testimonianza di uomo di Dio, con una fede grande, limpida, poggiata sulla roccia del Vangelo. Ricordo come fosse ieri la sua frase: il posto più importante per un sacerdote è il confessionale, pronunciata l’11 novembre 2007, durante la messa solenne di insediamento come prevosto di Carnago; già da quel momento, appariva chiaro a tutti quanto fosse essenziale per lei puntare dritto al cuore delle persone, farsi prossimo nell’ascolto, mettere Dio prima dell’io, prediligere i piccoli e i sofferenti, servire una comunità anziché governarla, sull’esempio di Gesù. Probabilmente capiremo solo con il passare del tempo quanta ricchezza di predicazione e quanta abbondanza di preghiera lei ha riversato su noi e per noi, senza gesti eclatanti né discorsi roboanti, ma nella semplicità e nell’umiltà. È stato bello e gratificante per noi del coro, seguirla con dedizione e fedeltà in tutti questi anni, prestando servizio alle messe solenni e alle molteplici celebrazioni legate alla nostra cara Madonna dei Miracoli, culminate con l’Anno Giubilare 2019. Personalmente, mi sento in dovere di dirle grazie anche per avermi sempre lasciato piena libertà espressiva nella scelta del repertorio e nell’adempimento del servizio liturgico-musicale del coro; so di aver goduto della sua piena fiducia, grazie alla quale ci siamo sempre intesi con poche parole, a volte solo con uno sguardo, celebrazione dopo celebrazione, cercando di curare al meglio la liturgia del rito e la liturgia del cuore. Concludo questo breve saluto con un versetto a lei caro, tratto dal Libro di Giobbe e citato più volte nelle Sue omelie: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore! Ci impegneremo a tenerlo vivo come sua eredità spirituale, lode per i momenti belli, consolazione per i momenti difficili, incoraggiamento nel cammino della vita. Grazie don Giovanni, possa il Signore accompagnarla sempre con amore di Padre.

IL SALUTO DEL CORO

Stefano Prevosti a nome del Coro di Carnago

«Don Giovanni: l’acqua calma che placa».Un caro ringraziamento a don Giovanni, che in questi anni di ministero a Carnago ha sostenuto con la preghiera la nostra associazione. Rimarrà nei nostri cuori come persona mite e disponibile, che ha sempre avuto una parola di incoraggiamento per il nostro impegno di volontariato, riconoscendone il valore per la comunità. Un sincero augurio per il nuovo cammino.

ACQUA CALMA CHE PLACA

ACLI Carnago

TEMPO DI LETTURA 3 MINUTI

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Page 6: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

Caro don Giovanni, un pensiero per ringraziarla, per tutto quello che ha fatto per noi, soprattutto in questo brutto periodo. Un grazie speciale va anche a Nostro Signore, che ha fatto incrociare le nostre strade, perché lei, come un padre, ha sempre trovato le parole giuste per tutti noi, sia nelle gioie che nei dolori delle nostre vite... Grazie Don Giovanni, la aiuteremo con le nostre preghiere ad inserirsi nella nuova comunità.

IL SALUTO DELLE FAMIGLIE /2

Dopo tanti anni di ministero sei chiamato a servire la chiesa senza la responsabilità diretta di una comunità, per cui puoi maggiormente avvicinarti alle persone con affetto ed attenzione, prestando ascolto e “com-passione” per manifestare il volto misericordioso di Dio, specie nelle tante situazioni di fatica e di difficili relazioni all’interno della vita di coppia e delle famiglie.Il discernimento tanto suggerito da Papa Francesco sia la parola che sgorga dal tuo cuore con abbondanza e che susciti in chi ti ascolta l’invito alla preghiera e all’abbandono ai suggerimenti dello Spirito. Un caro saluto.

IL SALUTO DELLE FAMIGLIE /1

TEMPO DI LETTURA 30”

famiglia Canton, Adriano e Adrianacon affetto

famiglia Zaccaria/Reale

Filù e famiglia, Fiore e Carmela

Parlare di un prete significa anzitutto riconoscere l’immenso dono avuto con l’ordinazione presbiterale e con la grazia che deriva da un servizio

alla chiesa, capace di trasformare profondamente la persona che lo riceve.Il sacramento dell’ordinazione è un dono che corrisponde certamente ad una chiamata da parte del Signore, ma dove deve emergere con evidenza che chi opera non è il prete ma è un Altro. Possiamo dire che la vocazione per ogni presbitero è anzitutto quella di far trasparire in ciò che fa, da ciò che dice, il volto del Signore Gesù. Ed è proprio questa profonda dipendenza che chiede la docilità e l’umiltà di lasciarsi plasmare giorno dopo giorno dal dono di Dio. Questo dono, questa trasformazione, passa attraverso la preghiera, l’ascolto della Parola, i sacramenti, l’incontro con le persone, con le storie dei singoli e delle comunità che di volta in volta siamo chiamati a servire. In questi ventiquattro anni di sacerdozio sono sicuro di non essere ancora riuscito a vivere sempre in questo modo il mio ministero, ma sono altrettanto certo di aver incontrato preti che, con il loro modo di essere, mi hanno indicato questa strada come l’unica vera e sicura per un servizio che possa portare frutto.

Di questo ringrazio don Giovanni, che oggi salutate, ma che nell’estate del 2007 abbiamo accolto mentre io ero a Carnago come coadiutore. In lui riconosco un amore immenso per Dio e per la sua Santissima Madre. A Carnago don Giovanni ha trovato un luogo che custodisce da secoli una profonda venerazione per Maria e ha saputo aiutarci a crescere ancora di più in questo rapporto famigliare con colei alla quale ricorriamo in tutti i momenti cruciali della nostra vita e di quella dei nostri cari. Con la stessa umiltà con la quale assunse il compito di accompagnare le nostre comunità parrocchiali di Carnago e di Rovate, oggi don Giovanni accoglie la richiesta di dare ancora il suo tempo, le sue energie, la sua preghiera per accompagnare un altro gregge, finalmente senza le incombenze e responsabilità tipiche del parroco. Verrà più vicino a me e quindi spero di poterlo invitare qualche volta a mangiare insieme un buon risotto, come facevamo ogni domenica a Carnago.

Don Maurizio Cantù

IL SALUTO DI DON MAURIZIO

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Un grazie per averci fatto sentire a casa e per la sua gentile disponibilità e per averci accolto con spontaneità cristiana nella comunità; ricordo anche qui dove siamo adesso le sue omelie che mi hanno confortata...Grazie mille don Giovanni!

FAMIGLIE /3

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IL SETACCIO

Page 7: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

Pubblichiamo integralmente la lettera del Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Milano Franco Agnesi, che ha voluto ringraziare don Giovanni per il servizio reso nelle comunità parrocchiali di Carnago e Rovate in questi anni.

IL SALUTO DI MONSIGNOR FRANCO AGNESI

FAMIGLIE /3

Cosa fanno i preti tutto il giorno? Domanda spesso un po’ provocatoria, un po’ curiosa ma comunque lecita.

Le risposte? Già me le immagino: pregano, dicono messa, confessano, vanno a trovare i malati… Troppo poco e, soprattutto, troppo scontato. Allora, cosa fa un prete? Un prete semina. Un prete fedele alla sua missione, è un seminatore di inquietudine, cioè deve sempre dire una parola che inquieta, che spinge oltre, che smuove l’inerzia, che contesta le pretese, che mette in discussione le sicurezze, che sveglia le coscienze. Un prete è anche ministro della misericordia, deve accogliere tutti, deve voler bene a tutti: forse quindi ci si aspetta che un prete dia ragione a tutti, dica che tutto va bene, che sia accondiscendente verso ogni richiesta, che approvi ogni scelta. Ma non può: un prete è un seminatore di inquietudine. E allora dovrà dire: «Guarda che ciò che dici non è ancora abbastanza vero, arriva fino al pentimento, per essere perdonato dei tuoi peccati; il bene che fai non è ancora abbastanza bene, arriva fino a fare della tua vita un dono; ciò che abbiamo fatto finora non è più abbastanza, bisogna avere sguardi nuovi, pensieri nuovi, scelte nuove». Un prete semina inquietudine e talora forse lascia un po’ male quelli che si aspettano una approvazione senza riserve. Un prete semina inquietudine non perché si sente migliore degli altri, si ritiene più avanti, non perché si propone come modello. Anzi, spesso, è cosciente dei suoi limiti, sa di essere fragile e sente tutta l’inadeguatezza rispetto alla missione che gli è affidata. Di fronte alle prove è talora smarrito, di fronte al soffrire è preso dalla paura. E non può fare altro che mettersi in ginocchio e pregare, perché sa che solo un dialogo sincero con il Signore può far nascere nel cuore quella sana inquietudine che diventa cura sollecita per il popolo a lui affidato, impegno di testimonianza e desiderio di donare fino in fondo la vita per il Vangelo del Regno. Un prete semina inquietudine non perché si immagina una Chiesa perfetta, una famiglia perfetta, un uomo o una donna senza difetti, ma perché ogni giorno prega: “Venga il tuo regno!”. Un prete che semina inquietudine si rende talora impopolare, specie nel nostro tempo. Tutti siamo così suscettibili che ogni osservazione diventa spesso un’offesa, ogni critica invece che la correzione suscita risentimento, ogni richiamo mette di malumore. Ma un prete che cosa può farci? Per questo è stato mandato, per seminare inquietudine. Dobbiamo essere riconoscenti nei confronti di quei preti che

DON MAURIZIO, DON LUCA E DON ANGELO SONO GLI EX SACERDOTI CARNAGHESI CHE HANNO CONDIVISO IL PERCORSO DI FEDE CON DON GIOVANNI

hanno seminato in noi un po’ di inquietudine perché ci hanno risvegliati dal sonno, chiamati fuori dalla mediocrità e spinti ad uscire dalla pigrizia di una fede fatta di formalismo. Grazie don Giovanni: ti sei speso in mezzo alla tua gente cercando di seminare inquietudine e lo hai fatto sempre con discrezione e cura amorevole. Ora si apre per te un nuovo tratto di cammino ma il bello, per noi preti, è che dobbiamo sempre e soltanto seminare inquietudine nel cuore di chi incontriamo. Per questo siamo stati presi al Suo servizio. Auguri di ogni bene!

don Luca RognoneTEMPO DI LETTURA 4 MINUTI E 15”

IL SALUTO DI DON LUCA

Milano, 16 luglio 2020

Carissimi Fratelli e Sorelle,

mi unisco anch’io volentieri ai ringraziamenti per quanto don Giovanni ha testimoniato come sacerdote e come parroco nelle Comunità parrocchiali di S. Martino e S. Bartolomeo.

Il grazie a don Giovanni sacerdote perché ha testimoniato in modo semplice ma concreto la vicinanza di un buon pastore, la passione educativa ad accrescere il gusto della preghiera, la bellezza della liturgia e la devozione alla Madonna dei Miracoli, soprattutto in occasione dell’anno giubilare.

Il grazie a don Giovanni parroco perché ha sempre guidato con umiltà e dedizione il cammino delle parrocchie valorizzando il contributo di ciascuno e incoraggiando il servizio degli altri presbiteri che negli anni hanno collaborato.

Molte volte io gli ho proposto di diventare decano, ma ogni volta ha trovato il modo di convincermi a non farlo. Tuttavia gli incontri del clero, quelli formativi e quelli conviviali, si svolgevano sempre caratterizzati dalla sua cordiale e affabile ospitalità. Non era decano ma sapeva tenere insieme con saggezza le persone.

La sua decisione di accogliere un nuovo incarico in un’altra comunità pastorale esprime ancora una volta la sua libertà di cuore e la piena disponibilità al Vescovo e alla Chiesa diocesana. Anche per questo motivo lo ringrazio e assicuro una preghiera particolare e la mia benedizione.

Cordiali saluti,

IL VICARIO GENERALE +Franco Agnesi

Milano, 16 luglio 2020

Carissimi Fratelli e Sorelle,

mi unisco anch’io volentieri ai ringraziamenti per quanto don Giovanni ha testimoniato come sacerdote e come parroco nelle Comunità parrocchiali di S. Martino e S. Bartolomeo.

Il grazie a don Giovanni sacerdote perché ha testimoniato in modo semplice ma concreto la vicinanza di un buon pastore, la passione educativa ad accrescere il gusto della preghiera, la bellezza della liturgia e la devozione alla Madonna dei Miracoli, soprattutto in occasione dell’anno giubilare.

Il grazie a don Giovanni parroco perché ha sempre guidato con umiltà e dedizione il cammino delle parrocchie valorizzando il contributo di ciascuno e incoraggiando il servizio degli altri presbiteri che negli anni hanno collaborato.

Molte volte io gli ho proposto di diventare decano, ma ogni volta ha trovato il modo di convincermi a non farlo. Tuttavia gli incontri del clero, quelli formativi e quelli conviviali, si svolgevano sempre caratterizzati dalla sua cordiale e affabile ospitalità. Non era decano ma sapeva tenere insieme con saggezza le persone.

La sua decisione di accogliere un nuovo incarico in un’altra comunità pastorale esprime ancora una volta la sua libertà di cuore e la piena disponibilità al Vescovo e alla Chiesa diocesana. Anche per questo motivo lo ringrazio e assicuro una preghiera particolare e la mia benedizione.

Cordiali saluti,

IL VICARIO GENERALE +Franco Agnesi

Milano, 16 luglio 2020

Carissimi Fratelli e Sorelle,

mi unisco anch’io volentieri ai ringraziamenti per quanto don Giovanni ha testimoniato come sacerdote e come parroco nelle Comunità parrocchiali di S. Martino e S. Bartolomeo.

Il grazie a don Giovanni sacerdote perché ha testimoniato in modo semplice ma concreto la vicinanza di un buon pastore, la passione educativa ad accrescere il gusto della preghiera, la bellezza della liturgia e la devozione alla Madonna dei Miracoli, soprattutto in occasione dell’anno giubilare.

Il grazie a don Giovanni parroco perché ha sempre guidato con umiltà e dedizione il cammino delle parrocchie valorizzando il contributo di ciascuno e incoraggiando il servizio degli altri presbiteri che negli anni hanno collaborato.

Molte volte io gli ho proposto di diventare decano, ma ogni volta ha trovato il modo di convincermi a non farlo. Tuttavia gli incontri del clero, quelli formativi e quelli conviviali, si svolgevano sempre caratterizzati dalla sua cordiale e affabile ospitalità. Non era decano ma sapeva tenere insieme con saggezza le persone.

La sua decisione di accogliere un nuovo incarico in un’altra comunità pastorale esprime ancora una volta la sua libertà di cuore e la piena disponibilità al Vescovo e alla Chiesa diocesana. Anche per questo motivo lo ringrazio e assicuro una preghiera particolare e la mia benedizione.

Cordiali saluti,

IL VICARIO GENERALE +Franco Agnesi

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IL SETACCIO

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Quando penso a don Giovanni e ai sei anni nei quali con lui ho condiviso il servizio nelle comunità di Carnago di Rovate, mi sovviene subito al

cuore l’immagine di un pastore completamente dedicato al sacro ministero. Un insegnamento semplice ma vero, che don Giovanni ha lasciato nella mia identità sacerdotale è proprio questa: siamo di Cristo. Ogni cosa che nella vita facciamo, pensiamo, viviamo, non può prescindere da questa appartenenza. Don Giovanni lo ricordo come uomo credente, dedito alla celebrazione dei sacramenti. Ogni mattina sempre presente nel confessionale ad attendere i fedeli per ascoltare le confessioni, fedelmente sollecito alla celebrazione dell’Eucarestia, che mai e poi mai pone come luogo alternativo alle cose della vita. Per don Giovanni nella sua pastorale, la celebrazione dell’Eucaristia ha un ruolo fondamentale. Non ha mai fatto mancare il pane eucaristico, anche nell’adorazione eucaristica del sabato pomeriggio, come momento sorgivo per la vita della Comunità. Questa profonda identità sacerdotale, non lo ha defraudato dall’avere una capacità di interagire con la gente, nella forma della carità pastorale. Sollecito alla visita ai malati, alle situazioni problematiche che lo dispongono sempre con un attenzione all’ascolto, lo ritrovo sempre come uomo capace di accogliere, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Uomo chiaro e schietto, capace di dire le cose con una grande semplicità ma non per questo con minore verità. Il suo amore verso “Casa Famiglia”, il suo amore verso i poveri: nel suo studio in un cassetto c’è sempre un po’ di moneta dedicata a chi suona il suo campanello, pronto a poter essere consegnata per qualche bisognoso. Uomo capace di essere per l’altro, Don Giovanni poi lo ricordo come uomo che mi ha sempre messo nelle condizioni migliori di svolgere il mio servizio. Sin dal mio arrivo da voi a Carnago nel novembre del 2011, il vescovo mi ha destinato non solo alla parrocchia di Carnago ma per tutta l’UPG.

Ricordo sempre che don Giovanni, all’inizio delle nostre riunioni del venerdì mattina mi diceva sempre: tu che cosa puoi fare? mi ha sempre messo nelle condizioni di essere a servizio dell’intera UPG, e questo ha molto aiutato il mio rapporto con gli altri miei parroci e con gli altri miei oratori, verso i quali ho svolto il mio servizio. Un uomo dunque, della comunione presbiterale, un uomo che ha tutti i numeri per vivere e stare dentro a una Comunità Pastorale. Infine un uomo innamorato di Maria. Lei che è operatrice di Grazie, assicura il suo amore materno utilizzando molto la figura umana di don Giovanni, perché Maria potesse continuare ad essere Madre anche attraverso questo padre/pastore. Permettetemi infine un pensiero di stima e di affetto: don Giovanni è stato uno degli ultimi che ha fatto visita alla mia mamma nelle ore che hanno preceduto la sua morte. Ricordo quel venerdì 2 giugno di 3 anni fa. Don Giovanni ha voluto venire a casa mia, a Lainate, a visitare la mia mamma oramai priva di conoscenza, e verso di lei e su di lei pregare Maria dandole la benedizione. Queste cose non si dimenticano, queste cose legano, queste cose uniscono e aumentano il bene nei confronti di una persona. Caro don Giovanni Per me sei stato non solo un parroco, ma una persona capace di accogliermi e di accompagnarmi per quanto hai potuto. Anche la mia mamma e mio papà ti hanno guardato con stima e con affetto, per il poco tempo che la vita ha concesso loro. Certe cose non si dimenticano, anzi certe cose stanno nel cuore, ci danno la libertà di dirci “ti voglio bene”. Il signore ti benedica, su di te faccia splendere il suo volto, e ti dia pace. Grazie perché hai scelto di rimanere uomo, semplice, in una parola te stesso. Grazie don Giovanni.

IL SALUTO DI DON ANGELO

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Don Angelo Valera

IL SALUTO DI ANTONIO ZANOLETTI

Caro don Giovanni, mi permetto di chiamarla così, in amicizia: e alla parola caro attribuisco sempre il significato vero del termine. Lei mi è molto caro. Ho avuto la fortuna di poterla conoscere venendo a Carnago da diversi anni, in occasione della festa patronale della Madonna operosa, che qui in paese è molto amata. Ho sempre apprezzato in lei la semplicità, quella autentica, fatta di discrezione. Ho ammirato come lei, venendo dopo don Alberto, abbia dato continuità alla tradizione, a questo rito religioso e devozionale, per questo affresco storico così profondamente radicato nel territorio e nel cuore di chi vi abita. So che anche per lei è arrivata una fase di cambiamento. E voi sacerdoti, obbedienti e fedeli, siete pronti a portare altrove la vostra vocazione e il vostro sapere; il suo so che è tanto, anche se non ha mai fatto sfoggio di questo. Ma parlando spesso con lei si intuiva questa vasta cultura, che è stata provvida per tutte le iniziative che ha alimentato nella comunità. Ora approderà ad altri lidi, porterà altrove la sua esperienza di uomo testimone di fede e l’accompagnerà il nostro affetto. La gratitudine per ciò che ha fatto è doverosa. La sua fruttuosa collaborazione per questa liturgia che tanto ha amato, che coincideva sempre con la seconda domenica di settembre, la sua profonda umanità, lasciano un segno indelebile, in me e in tutti. E un ringraziamento anche per il suo ottimismo che è stato prezioso, perché è una visione serena del futuro; e così facendo ha risvegliato in ognuno di noi le qualità positive per guidarci verso una meta, che è la fiducia e la fede in colui che ha dettato come primo comandamento di amare il prossimo. Lei, don Giovanni, questo lo ha fatto con la sua semplicità; qualità rara che ogni condottiero o guida spirituale deve avere. Grazie. A lei il mio più sincero abbraccio.

Antonio Zanoletti

i suoi coscritti del 1945

Caro don Giovanni, a lei i più sinceri auguri per il suo 50° anniversario di sacerdozio tutti spesi nella gloria di Dio e nel servizio per la nostra comunità. La nostra Madonna dei Miracoli la protegga e la sostenga sempre. Grazie di tutto, con affetto e riconoscenza. TEMPO DI LETTURA 3 MINUTI E 15”

TEMPO DI LETTURA 2 MINUTI E 30”

A UN UOMO, CHE È STATO ANCHE IL MIO PARROCO

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Il matrimonio civile non è una brutta cosa, va rispettato e affrontato con la massima serietà; è anche quello un momento di gioia da condividere

con amici e parenti, ed è lui a stabilire i diritti e i doveri che avrete davanti alla legge. Il matrimonio religioso invece, è un passo ulteriore, ma dovrete pensarci bene prima di effettuare questo passo, perchè la promessa non la fate solo al vostro fidanzato, la fate anche a Dio: questa è l’introduzione con cui don Giovanni ci ha accolti al corso per i fidanzati, poche parole, semplici, ma che fanno riflettere a fondo. A volte la religione sembra un’imposizione, una serie di regole da seguire con attenzione con l’eterna paura di sbagliare, e, questa paura, sale o svanisce, in base a chi trovi di fronte. Con don Giovanni non si può aver timore, la gentilezza e la bontà che trasmette hanno permesso a noi fidanzati di affrontare con serenità anche un argomento fondamentale del nostro credo, il matrimonio. Quest’introduzione al corso ha messo in chiaro subito due cose importanti: prima di tutto, che lui non era lì per convincerci a sposarci in chiesa, ma per spiegarci il significato profondo di questa scelta, e poi, che non era lì per giudicare nessuno e avrebbe capito se qualcuno avesse cambiato idea. La presenza delle coppie guida, dei loro racconti e degli argomenti affrontati è stata interessante, ma personalmente, pensiamo che le sue parole siano state fondamentali per la nostra scelta. Leggere brani tratti dalla Bibbia e trovarli attuali, ci ha aiutati a capire cosa il Signore ci chiede nel momento in cui pronunciamo il nostro “sì” davanti all’altare. Per compiere questo passo serve molta serenità e serve una persona che sappia comprendere ed indicare la via con il sorriso, questo è stato per noi don Giovanni: ha saputo rispondere ai nostri dubbi senza sottolineare i nostri sbagli, sorridere dei nostri commenti senza bacchettarci, trovare soluzioni ai nostri errori, ma soprattutto, convincerci dell’importanza di riservare un posto a Gesù nelle nostre case. La sua partenza per la sua nuova destinazione ci priverà di un punto fermo della nostra quotidianità, ma i suoi insegnamenti resteranno sempre qui con noi, e siamo sicuri che, anche nella sua nuova parrocchia, saprà prendere per mano le coppie che incontrerà, portandole a pronunciare il loro “sì” nella piena consapevolezza del suo significato. Grazie don, le auguriamo di poter continuare la sua missione con tanta serenità.

IL RICORDO DEL DON DELLE COPPIE GUIDA E DI UNA DELLE COPPIE DEL CORSO FIDANZATI

Alessandra e Maurocoppia del corso fidanzatiTEMPO DI LETTURA 3 MINUTI E 15”

Caro don Giovanni, abbiamo partecipato come coppie guida per i corsi in preparazione al matrimonio in questi anni e vorremmo

ringraziarla con il cuore per aver guidato questi gruppi con la sua presenza. Se pensiamo alla modalità con cui il tema dell’amore coniugale è sempre stato affrontato ci viene in mente la frase possiate vivere il vostro amore l’uno verso l’altro come specchio dell’amore di Dio. Questo è il grande messaggio, caro don Giovanni, che lei non si stanca mai di inviarci, con la semplicità delle sue spiegazioni, con la pazienza dei suoi interventi e con la perseveranza della preghiera. Ci ha insegnato a pregare con grande umiltà, rendendo la preghiera dialogo aperto e quotidiano con il Signore, affinché sia per noi una presenza reale nella nostra vita. Ci ha accompagnato ad aiutare altre coppie a comprendere che l’amore di Dio si manifesta nell’accogliere l’altro nella vita di ogni giorno. La sua sapiente guida è stata il motore di spunti e riflessioni che accompagnano le nostre giornate. Che Dio la benedica sempre!

le coppie guida itinerario fidanzati

Page 10: GRAZIE DON! - osgb-carnago.it

IL SETACCIO

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Carissimo don Giovanni, la Compagnia teatrale rovatese la saluta e la ringrazia infinitamente per aver permesso l’uso del salone per le prove e gli spettacoli che in questi anni abbiamo proposto alla comunità, mantenendo viva la nostra passione per la recitazione e il nostro teatrino. Speriamo che Le rimanga un bel ricordo della nostra associazione, noi sicuramente ci ricorderemo di lei e le auguriamo ogni bene per la missione che andrà ad iniziare a Barasso.

LA COMPAGNIA DI ROVATE IN TEATRO

È arrivato il momento dell’arrivederci…Avevamo già pensato a una festa in grande stile per l’uscita del nostro presidente della “San Bartolomeo”!! Purtroppo non siamo riuscite a farla. Lei don doveva essere su una grande arca e tutti i bambini seguivano i suoi insegnamenti…Lo faranno in altro modo perché ciò che ha seminato darà buoni frutti. In queste poche righe ci sentiamo di ringraziarla don Giovanni per tutto l’amore che ha sempre messo nella nostra scuola, per averci sempre sostenute, per averci dato una grande fiducia e per aver lottato con noi nei momenti difficili dandoci la forza di credere sempre che prima o poi la serenità sarebbe tornata. Lei ha dato tanto a tutti noi e i bambini con grande entusiasmo la ricordano sempre perché lei sa farsi voler bene! Nei suoi pensieri e nelle sue preghiere c’era, e sicuramente ci sarà sempre, la scuola. Le auguriamo un po’ di serenità e di riposo super meritato.

LE INSEGNANTI, I BAMBINI E I VOLONTARI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI ROVATE

TEMPO DI LETTURA PAGINE 9 MINUTI

Un caro saluto e ringraziamento al nostro parroco don Giovanni, esempio di mitezza, affidamento, e obbedienza al Signore Gesù. Dal profondo del nostro cuore, grazie per l’opportunità che ci è stata data di poter pregare, intercedere, lodare ed adorare l’eucarestia.

GLI ANIMATORI DELLA PREGHIERA DEL MERCOLEDÌ E GIOVEDÌ SERA

LA CANTORIA DI ROVATE RINGRAZIA

Se non ci fosse stato questo periodo di emergenza, di certo l’avremmo salutata anche col canto. Abbiamo cercato di accompagnare e solennizzare le cerimonie liturgiche più

importanti e lei, con la sensibilità e fermezza del pastore, ci ha indirizzati nei giusti canoni della liturgia, tornando a cantare in mezzo all’assemblea, aiutandoci a comprendere ancora di più il valore del canto liturgico e guidandoci in alcuni momenti alla fusione dei due cori di Rovate e Carnago, nell’ottica dell’unità pastorale. Ha cercato anche di sostenere il gruppo dei cantori che si spopola, invitando altri, soprattutto i giovani, a partecipare a questo servizio. Restiamo in attesa, sicuri che anche la cantoria non chiuderà i battenti. La salutiamo con un canto che il nostro gruppo ama moltissimo: “chi ci separerà…” Chi ama Dio, crede in Gesù di certo non si separerà mai dall’Amore che di fatto rende ogni partenza solo una presenza futura.

la Cantoria di Rovate

L’ Unitalsi ringrazia di cuore don Giovanni per la sua premurosa vicinanza agli ammalati ed agli anziani e per la sua disponibilità nel condividere e sostenere tutte le iniziative proposte, in

particolare la Giornata del Malato dell’11 febbraio e le Feste dell’Ammalato nel mese di maggio. Particolare rimane il ricordo, pieno di gioia, della Pasqua dell’Ammalato 2019, vissuta durante l’Anno Giubilare della Madonna dei Miracoli e con la gradita presenza di mons. Agnesi e la partecipazione di tanti ammalati e personale Unitalsi della sottosezione di Varese. Auguriamo a lui di continuare il suo cammino Sacerdotale nella nuova comunità con gioia e serenità e lo accompagniamo con la preghiera, affidandolo alla Vergine Maria perché lo guidi e lo protegga.

L’ARRIVEDERCI DELL’UNITALSI

gruppo Unitalsi Carnago

Queste parole sono quelle che più volte, caro don Giovanni, hai ripetuto ai noi catechiste e ai genitori durante gli incontri per la preparazione ai sacramenti e alla crescita

spirituale dei ragazzi e delle famiglie. Durante questi incontri ti sei sempre saputo mettere nei panni dei genitori, aiutandoli nell’educare i bambini alla fede in Dio, e raccontando vari aneddoti della tua infanzia. Ricordiamo in modo particolare il tuo modo semplice di spiegare gli episodi della vita di Gesù e dei Santi ai bambini, come se fossero una storia avventurosa e tu fossi un nonno pieno di pazienza e di saggezza. Con queste immagini nella mente vogliamo ringraziarti per averci sostenuto in questi anni nel nostro servizio alla comunità come catechiste e per aver arricchito la nostra fede. È un grazie a tratti velato da un po’ di malinconia, perché il nostro desiderio sarebbe quello di trattenerti, ma sappiamo che non è possibile. Ti auguriamo che la tua speciale obbedienza alla chiesa porti sempre frutti di santificazione e ti affidiamo nella preghiera alla nostra Madonna dei Miracoli, che tu ami tanto.

«QUELLO CHE DOBBIAMO DESIDERARE PER I NOSTRI BAMBINI È IL PARADISO»

le catechiste

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NUOVO

Poi vai in chiesa una sera e apprendi in modo imprevedibile che don Giovanni a settembre se ne andrà! Certo poteva non essere così inaspettato. I sacerdoti a 75 anni vanno in pensione! Ma noi siamo fatti così; viviamo come se dovessimo vivere sempre! Sei arrivato in punta di piedi e durante il tuo mandato abbiamo condiviso tanti momenti, quindi, la tua partenza non potrà mai dirsi “assenza”. Le nostre memorie più vive sono quadri di vita indelebili, dipinti dentro di noi semplicemente dal tempo trascorso insieme. Nell’esperienza di iniziazione cristiana, abbiamo vissuto con grande tenerezza la tua testimonianza di Gesù ai bimbi, il segno di croce sulla loro fronte, una carezza gratuita, quel tuo raccontare sulle figure dei santi nei dipinti in chiesa: “lasciate che i bambini vengano a me” e negli occhi si ferma l’immagine di un gruppo di piccoli seduti davanti al tabernacolo con lo sguardo fisso su Gesù e di te che affermi e credi che l’amore vive proprio dentro lì! E quelle sere domenicali in cui preparavi i gruppi d’ascolto attorno al tavolo della tua sala: “Prendete e mangiatene tutti”, quadro di condivisione di cibo d’amore, “La Parola”, che spezzavi e passavi affinché a nostra volta potessimo ridistribuirlo per far rinascere e riaccendere in noi e negli altri fratelli, il “gusto” e la speranza cristiana. Abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme, perché per seguire l’amore, bisogna camminare e noi ti abbiamo visto sempre dietro Gesù. “Lui deve crescere, io diminuire “(Gv 3, 30). Frase guida del nostro viaggio, che ci hai fatto comprendere con la tua grande carità: “diminuite in voi stessi, per poter crescere in Dio”. Così senza alcuna presunzione, caro don Giò, ci hai presi per mano per farci “vedere” la misericordia del Padre attraverso il cammino del ministero straordinario della Comunione, così che anche noi potessimo contribuire a rendere visibile e concreta, l’importanza dell’Eucarestia nella vita dei credenti. Piccoli per un servizio così grande, ci hai fatto sentire consolati nel consolare, poiché con la nostra presenza, i nostri gesti, le nostre parole, le nostre attenzioni, i malati ricevono la consolazione dall’incontro con Gesù pane di vita. Mentre ti ringraziamo e ti ricordiamo per tutto quanto hai fatto, possiamo assicurarti il nostro accompagnamento nella preghiera.

I MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONENon è una frase detta da un Pontefice, ma quella con cui tu, caro don Giovanni, nel

lontano 2007 ti presentasti a noi durante l’ingresso nella nostra comunità, in oratorio, con i giovani sulla “Papa-Jeep-Mobile”. Con questa immagine ancora impressa in molti di noi, desideriamo rivolgerti alcuni semplici pensieri, che escono dai nostri cuori, nel ricordo di questi anni vissuti insieme. Con queste poche righe vogliamo dirti che ti siamo affezionati, che sei un prete che nella sua vocazione ha saputo stare con tutti: ci hai insegnato l’umiltà mettendoti sempre in secondo piano, indipendentemente da chi avevi di fronte. Tu per primo ti sei avvicinato a noi e ci hai aperto il tuo cuore, mostrandoci valori quali la bontà e la carità, ideali saldamente ancorati dentro di te, ed ora anche in noi. In questi 13 anni trascorsi con noi hai accolto la nostra devozione alla Madonna dei Miracoli e l’hai fatta tua; vederti emozionato e commosso di fronte alle rievocazioni storiche, che abbiamo vissuto insieme durante le feste patronali, hanno emozionato e commosso anche noi. Ti auguriamo, in questo momento di cambiamento, di poter vivere il tuo tempo svolgendo le attività che hai sempre amato, con serenità e tranquillità. Noi ti assicuriamo il ricordo e la preghiera ogni volta che entreremo nel nostro Santuario, ora restaurato e vestito a festa, da te così tanto amato.Ps. Sappi che da noi troverai sempre pronti ad aspettarti un piatto caldo di pasta e fagioli ed una fetta di anguria fresca.

«NON VOGLIO ESSERE UN PAPA, VOGLIO ESSERE UN PAPÀ!»

i Rioni di Carnago

L’ABBRACCIO DELL’OSGB

Pierluigi Gatti, a nome dell’ ASD OSGB Carnago

Un caloroso ringraziamento anche da parte dell’ ASD OSGB Carnago, da tutti i membri del consiglio, dagli allenatori e da tutti i ragazzi e ragazze con i loro genitori che in

questi anni si sono avvicinati alle attività sportive dell’oratorio. Grazie al suo consenso abbiamo usufruito delle attrezzature e degli spazi messi a disposizione che abbiamo contribuito a mantenere in buono stato di utilizzo fidandosi del nostro operato; nonostante i vari impegni è sempre riuscito a trovare il tempo da dedicare alle nostre attività, in particolar modo per i più piccoli. Abbiamo tanti bei ricordi di questi anni della sua permanenza tra di noi: dal suo arrivo nel lontano luglio 2007 sulla “Papa-Jeep_Mobile”, non sappiamo se per sue “ambizioni” o per il desiderio di fare un giro di campo non da “atleta”; alle annuali feste della nostra associazione che lo ha visto sempre presente e pronto a vestire i panni di allenatore spirituale; al continuo appoggio delle varie iniziative di collaborazione tra le varie associazioni sportive del territorio. Ora le nostre strade si dividono, non sarà mai un addio, saremo meno vicini fisicamente, ma sappiamo che la vicinanza tra persone che si stimano e si amano, supera la lontananza dello spazio e del tempo, grazie anche alla preghiera. Grazie don Giovanni per il suo prezioso contributo di seminatore competente della parola di Dio e per essere stato un esempio di vita e una guida sicura nel cammino di fede per la nostra comunità.

Carissimo don Giovanni, ogni sacerdote porta, alla vita della comunità, il proprio stile che lo contraddistingue, come unica è ogni persona. Il tempo favorisce la creazione

di legami, di sintonie, di forme di collaborazione e confronto, di esperienze condivise. In tutti questi anni di sua presenza a Rovate ci ha davvero insegnato tanto, la sua umiltà nel confrontarsi con le persone e ciò non è cosa da poco e al giorno d’oggi è merce rara. Perdiamo un buon pastore, ma siamo fiduciosi che tutto ciò che ci ha insegnato lo terremo vivo nel nostro cuore e nella nostra mente. È sempre stato vicino alla nostra associazione sportiva ed ha sempre capito tutto ciò che ci serviva in ogni momento. Le auguriamo ogni bene nella sua nuova esperienza a Barasso. Non siamo lontani e ci vedremo sicuramente ancora!

ASD Polisportiva Rovatese

IL RINGRAZIAMENTO DELLA POLISPORTIVA

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IL SETACCIO

I MINISTRI STRAORDINARI DELLA COMUNIONEIl saluto è un dovere di educazione, ma non ha solo il significato, del buongiorno,

buona sera o arrivederci: voglio dire che dobbiamo salutare a malincuore don Giovanni, che, per obbedienza superiore, cambia parrocchia, avendo anche raggiunto l’età della pensione. Don Giovanni ci è stato vicino per 13 anni con le sue celebrazioni, le sue omelie, le sue preghiere e il suo ascoltarci: è ovvio che lascia il nostro cuore nel dolore, ma sappiamo che con la sua dolcezza porterà ai fedeli delle altre parrocchie la serenità e quel senso di pace, che ha sempre infuso in noi. Tredici anni di permanenza a Carnago: don Giovanni è stato il padre spirituale di tanti pellegrinaggi da me organizzati, creando nel gruppo l’armonia di pace con il giusto modo di pregare, in particolare in quelli mariani, a Fatima, a Lourdes, a Medjugorje ecc; saremmo andati anche in Terra Santa il primo luglio scorso se il Covid 19 non ci avesse fermato, e l’avremmo dedicato amorevolmente per ringraziare e salutare don Giovanni. Ma ugualmente, con tanto affetto e devozione, ringraziamo e salutiamo don Giovanni, augurando ogni sorta di bene e pregando la nostra Madonna, da lui tanto venerata, che lo protegga nella continuità del suo ministero sacerdotale, grazie don Giovanni.

IL SALUTO DI PELLEGRINI E MISSIONARI

per il gruppo pellegrini, con devozione, Mario Giuriato

Era il 2010 quando lo sguardo di don Giovanni si è posato

s u l l ’ A f r i c a . D a l l ’ e s p e r i e n z a missionaria di un piccolo gruppo è nata una cooperazione. La missione di Tuuru è diventata la missione della comunità di Carnago grazie al suo sostegno. Durante questi anni non è mancata la voglia di aiutare i bambini del centro cottolenghino, disabili e orfani; la passione, la tenerezza che ha sempre dato ai nostri bambini, è riuscita a mandarla lontano, dove la vita non è semplice. Ha accettato e incoraggiato i vari progetti proposti, si è impegnato in prima persona per aiutare le suore del Cottolengo. C’è un legame speciale tra le nostre parrocchie e la Tuuru home for children – Kenia e l’invito sempre valido di mettere piede in terra Africana!!! Con tanto affetto la ringraziamo e se vorrà continueremo a tener viva con lei questa missione.

Gruppo missione Turuu

Carissimo don Giovanni, con semplicità cogliamo questa

occasione per ringraziare di cuore lei e tutti i parrocchiani di Carnago per tutto quello che avete fatto e continuate a fare per noi e per i bimbi di Tuuru. Il Signore, che non si lascia mai vincere in generosità, saprà ricompensarvi degnamente. Assicuriamo a lei, don Giovanni, un particolare ricordo di preghiera affinché il Signore benedica e renda fecondo il suo apostolato anche nella nuova parrocchia a cui la divina provvidenza la destina. Grazie ancora di tutto. In unione di preghiere con tanto affetto e gratitudine.

Suore e bimbi di Tuuru

Grazie di cuore don Giovanni per aver fatto crescere la nostra Caritas Parrocchiale. Grazie per essere stato accanto agli operatori coinvolgendoli e sostenendoli nelle loro attività e, soprattutto, grazie per averci educati alla carità vera, quella che sa aiutare con gesti concreti e sa mettere al primo posto l’ascolto del bisogno dell’altro. Grazie per averci stimolati a guardare un po’ oltre i confini del nostro paese, porgendo l’attenzione alle indicazioni e necessità della Caritas Diocesana. Grazie per averci insegnato che essere operatori Caritas significa prima di tutto essere cristiani in cammino nel mondo. Grazie per la sua generosa disponibilità anche in tempo di pandemia, la ricordiamo a bordo della sua auto, quotidianamente impegnato nella distribuzione del pane a chi era nel bisogno e non poteva uscire di casa. Ora a noi resta il compito di continuare a far crescere l’opera caritativa nella nostra comunità. A lei va la nostra preghiera e l’affidamento alla nostra Madonna Operosa!

IL MESSAGGIO DEI VOLONTARI DELLA CARITAS PARROCCHIALE

MOVIMENTOTERZA ETÀ

Caro don Giovanni, noi del movimento terza età ricorderemo con nostalgia i nostri incontri di catechesi, nei quali lei ha insegnato a noi molte cose, che ci aiuteranno nel corso della vita che ci rimane. Nel ringraziarla per la Sua guida, i Suoi consigli e le Sue preghiere, le auguriamo di poter continuare a servire e diffondere la fede con energia e salute.

Movimento terza età

Dall’alto dei miei 81 anni, posso affermare con forza che tu, don Giovanni, sei stato un pastore buono e zelante nella nostra comunità. Al movimento terza età abbiamo imparato ad indagare le Sacre Scritture e comprendere che Dio parla al suo popolo e, quindi, ad ognuno di noi, dicendo: “Ti amo e voglio essere il tuo alleato, il tuo sostegno, la tua forza meravigliosa”. Grazie don Giovanni, il Signore ti benedica.

con affetto, Gian Angelo

IL SETACCIO NUOVO SPECIALE AGOSTO 2020

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