grano v° numero

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ANNO XIX - N. 5 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano - MAGGIO 2011 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Un milione e mezzo di metri quadri asfaltati e taglio drastico delle produzioni agroalimentari, Coldiretti: “Così non va” Nuova Ovest, vecchi problemi Per la futura tangenziale fra Melegnano e Boffalora un’altra battaglia in difesa delle aziende Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Nitrati, adesso si chiarirà chi inquina davvero in Italia SERVIZIO A PAG. 3 Maxi vasche sull’Olona: con la diga possibile rivedere il progetto SERVIZIO A PAG. 2 SERVIZIO A PAG. 2 Primo trimestre 2011: forte sofferenza per allevamenti e vivai Energia e spese per foraggi “palla al piede” della ripresa Nel primo trimestre 2011 in Lombardia hanno chiuso i bat- tenti dieci aziende agricole al giorno – spiega la Coldiretti - con un saldo negativo di 516 ri- spetto a quelle aperte nello stesso periodo. Una tendenza che ricalca il meno 328 registra- to fra ottobre e dicembre scorsi. I dati sono stati diffusi in occa- sione della presentazione a Mi- lano del rapporto di Unionca- mere sulla salute del settore agricolo. Alcuni segnali di ripre- sa si notano per il settore lattie- ro-caseario e il vitivinicolo. “Ma non bastano per adesso a inver- tire una tendenza che dura da tempo” spiega Carlo Franciosi presidente della Coldiretti Mila- no e Lodi”. SERVIZIO A PAG. 4 Accordi per i prodotti delle nostre imprese Filiera corta italiana per mense e panifici I prodotti del territorio sono sempre più richiesti da mense scolastiche, ospedali e anche dai panettieri. I consumatori chiedono ali- menti di qualità, di stagione e di origine traspa- rente. Nell’ulti- mo mese, la Coldiretti di Mi- lano e Lodi, an- che attraverso la nuova coo- perativa Agri- colturamica, ha avviato accordi di collaborazio- ne con il Policli- nico di San Donato, con i panifica- tori di Milano e con Milano Ristora- zione (una delle principali società di servizio per le mense scolastiche del capoluogo lombardo). “E’ il se- gno – afferma Carlo Franciosi, Pre- sidente della Coldiretti di Mi- lano e Lodi – di una sempre maggiore at- tenzione dei consumatori verso i prodotti delle nostre aziende ed è quindi impor- tante dare una risposta ade- guata a queste richieste perché fanno bene al- l’economia dell’agricoltura e alla salute dei cittadini”. SERVIZI A PAG. 5

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Page 1: grano V° numero

ANNO XIX ­ N. 5 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano ­ MAGGIO 2011DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Un milione e mezzo di metri quadri asfaltati e taglio drastico delle produzioni agroalimentari, Coldiretti: “Così non va”

Nuova Ovest, vecchi problemiPer la futura tangenziale fra Melegnano e Boffalora un’altra battaglia in difesa delle aziende

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Nitrati,

adesso

si chiarirà

chi inquina

davvero

in ItaliaSERVIZIO A PAG. 3

Maxivasche

sull’Olona:con la digapossibilerivedere

il progettoSERVIZIO A PAG. 2SERVIZIO A PAG. 2

Primo trimestre 2011: forte sofferenza per allevamenti e vivai

Energia e spese per foraggi“palla al piede” della ripresa

Nel primo trimestre 2011 inLombardia hanno chiuso i bat-tenti dieci aziende agricole algiorno – spiega la Coldiretti -con un saldo negativo di 516 ri-spetto a quelle aperte nellostesso periodo. Una tendenzache ricalca il meno 328 registra-to fra ottobre e dicembre scorsi.I dati sono stati diffusi in occa-sione della presentazione a Mi-lano del rapporto di Unionca-mere sulla salute del settoreagricolo. Alcuni segnali di ripre-sa si notano per il settore lattie-ro-caseario e il vitivinicolo. “Manon bastano per adesso a inver-tire una tendenza che dura datempo” spiega Carlo Franciosipresidente della Coldiretti Mila-no e Lodi”.

SERVIZIO A PAG. 4

Accordi per i prodotti delle nostre imprese

Filiera corta italianaper mense e panifici

I prodotti del territorio sono semprepiù richiesti da mense scolastiche,ospedali e anche dai panettieri. Iconsumator ichiedono ali-menti di qualità,di stagione e diorigine traspa-rente. Nell’ulti-m o m e s e , l aColdiretti di Mi-lano e Lodi, an-che attraversola nuova coo-perativa Agri-colturamica, haavviato accordidi collaborazio-ne con il Policli-nico di San Donato, con i panifica-tori di Milano e con Milano Ristora-zione (una delle principali società

di servizio per le mense scolastichedel capoluogo lombardo). “E’ il se-gno – afferma Carlo Franciosi, Pre-

s idente del laColdiretti di Mi-lano e Lodi – diu n a s e m p r emaggiore at-tenz ione de iconsumator iverso i prodottid e l l e n o s t r eaziende ed èquindi impor-tante dare unarisposta ade-guata a questerichieste perchéfanno bene al-

l’economia dell’agricoltura e allasalute dei cittadini”.

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2 - Il Nuovo Grano Maggio 2011Territorio

Sotto le melanzane e sopra ener-gia pulita. A Merlino (in provincia diLodi), presso la Cascina Torchio, nel-l’azienda agricola San Maurizio, èstata realizzata la prima maxi serrasolare “salva suolo”, in attività, dellaLombardia. L’impianto, della poten-za di un megawatt, è costituito da15 mila metri quadrati di pannelli alposto dei tradizionali vetri, mentre ilterreno sottostante può continuaread essere coltivato senza problemi.

“I moduli fotovoltaici, 80 per 120centimetri, sono in materiale semitrasparente che fa filtrare la luce,anche perché non ci sono le classi-che bordature scure e quindi sottopossiamo coltivare – spiega PaoloLocatelli, 45 anni, orticoltore – ab-biamo infatti 15 mila piantine e leprime melanzane cominceremo araccoglierle al massimo fra due set-timane. Quest’anno contiamo diprodurne fino a 180 mila chili”.

L’elettricità fornita dal Sole serviràal funzionamento delle celle frigori-fere e dell’impianto di irrigazione,mentre il resto verrà ceduto alla retenazionale. “E’ un bell’esempio di

applicazione virtuosa del fotovoltai-co – spiega Carlo Franciosi, Presi-dente della Coldiretti di Milano e Lo-di – perché si produce energia puli-ta e al tempo stesso non si consumasuolo agricolo, una risorsa importan-te e sempre più rara e costosa”. Inprovincia di Milano ogni giorno ven-gono urbanizzati 20 mila metri qua-drati di suolo (circa 1,2 volte la piaz-za del Duomo), ai quali si aggiungo i4 mila metri quadrati quotidiani del-la Brianza e gli altri 4 mila del Lodi-giano. Mentre la Lombardia perdeogni giorno 117 mila metri quadrati.

“Si tratta di un problema serio –conclude Franciosi – per questo gliimpianti per la produzione di ener-gia rinnovabile, come ad esempioanche il biogas, devono essere inte-grati e proporzionati all’attività delleaziende agricole, altrimenti rischia-no di diventare iniziative industrialiche portano squilibri in tutto il setto-re, sia per quanto riguarda le possi-bilità di coltivare, sia per quello checoncerne le quotazioni delle mate-rie prime utilizzate e i costi degli stessiterreni”.

Una colata d’asfalto dal casello di Melegnano fino a Boffalora Ticino.Secondo stime della Coldiretti di Milano e Lodi, la futura tangenzialeovest esterna di Milano occuperà un milione e mezzo di metri quadratidi territorio lungo un percorso di circa 28 chilometri, compresa una de-viazione sulla Milano-Genova. In pratica – spiega la Coldiretti di Milanoe Lodi – verrebbero cancellate produzioni pari a quasi 4 milioni di piattidi riso del territorio “Le provincie di Milano, Lodi e Brianza sono già asse-diate da strade, capannoni e centri abitati, il suolo libero si riduce di an-no in anno e anche questa nuova tangenziale andrà ad incidere pe-santemente sull’agricoltura dell’ampia zona dell’ovest milanese” spie-ga Carlo Greco, Direttore della Coldiretti provinciale. Per adesso sulpercorso della tangenziale non ci sono progetti definitivi – spiega l’asso-ciazione degli agricoltori – ma le prime ipotesi che circolano fannopensare a una strada di grande impatto, come già sarà per la Tem eper la Brebemi. “Bisognerebbe puntare alla riqualificazione della viabili-tà esistente in modo da ridurre il consumo di suolo, un bene che appar-tiene a tutta la società e che una volta perso, non è certo riproducibile.Invece che pensare sempre e solo a queste maxi opere - dice CarloFranciosi, Presidente di Coldiretti di Milano e Lodi - Senza terra anche leaziende agricole non possono certo fare nulla e tantomeno continuarea coltivare quei prodotti che ogni giorno dai nostri campi arrivano sulletavole degli italiani”. La nuova tangenziale ovest – dice la Coldiretti diMilano e Lodi – avrebbe poi un impatto forte anche sul sistema idricodei canali che dai tempi di Leonardo Da Vinci sono il fiore all’occhiellodella Lombardia. Cementificare – conclude la Coldiretti - significa an-che togliere al territorio parte della sua capacità di ammortizzare l’im-patto di eventi atmosferici importanti.

Coldiretti: “Bisogna puntare sulla riqualificazione della viabilità esistente per ridurre il consumo di suolo”

Sempre più asfalto e meno ciboCon la nuova tangenziale ovest si perderanno quattro milioni di piatti di riso

Impianto da un megawatt con pannelli speciali che fanno filtrare la luce necessaria alla crescita delle quindicimila piantine

Sotto le melanzane e sopra l’energia pulitaA Merlino (Lodi) arriva la maxi serra solare che produce elettricità senza occupare terreni agricoli

Regione Lombardia ha affidatoad ETVilloresi la gestione dei cin-que Navigli lombardi (Grande,Bereguardo, Pavese, Martesanae Paderno). In particolare, tuttociò che si riferisce alla gestionedel sistema idrico, degli interventisul canale, sulle sponde, sulle al-zaie e sulle aree circostanti, la ri-scossione dei canoni di poliziaidraulica e altro ancora. Per pre-sentare questa importante novitàè stato organizzato un incontro,promosso dal Consorzio di Bonifi-ca Est Ticino Villoresi al CastelloVisconteo di Abbiategrasso,ospiti del sindaco Roberto Albetti.Il presidente del Consorzio Ales-sandro Folli, affiancato dagli as-sessori regionali Daniele Belotti eAlessandro Colucci ha dato il via‘ufficiale’ alla nuova stagione pertutti i Navigli lombardi e in parti-colare per il Naviglio Grande.«Una scelta di razionalizzazioneimportante - ha evidenziato Da-niele Belotti assessore regionaleal Territorio e Urbanistica - checonferma quanto Regione Lom-bardia stia puntando sui Consorzidi Bonifica».«Negli ultimi mesi – ha sottolinea-to l’assessore regionale alle Infra-strutture e Mobilità Raffaele Cat-taneo, nel messaggio inviato - èstato portato avanti un importan-te lavoro finalizzato al rilancioconcreto del Sistema dei Naviglilombardi, anche nell’ottica diExpo 2015».«Oggi con il passaggio dellecompetenze gestionali al Villoresi– ha poi evidenziato il Presidentedel Consorzio ET Villoresi Alessan-dro Folli - dobbiamo mettere ordi-ne dopo decenni un po’ confusi.Recuperare i Navigli vorrà direprima di tutto metterli in condizio-ne di funzionare dal punto di vistaidraulico. Troppo spesso si di-mentica che sono canali artificia-li e come tali vanno trattati se sivuole dare corso a tutti i progettidi valorizzazione. Dobbiamo ri-cordarci che senza il canale fini-sce la valorizzazione».

Al Villoresila gestionedei navigli

Maxi vasche lungo l’Olona, secondo la Coldiretti è necessario uncambiamento del progetto. “Sbancare dei terreni per fare posto al-l’acqua in eccesso fa un danno non solo alle aziende agricole, maanche a chi abita in quelle zone – spiega Carlo Greco, Direttoredella Coldiretti di Milano e Lodi – E’ utile secondo noi una revisionedel vecchio progetto a fronte dello scenario che è cambiato”.

Infatti nel 2010, anno caratterizzato da grande piovosità, graziealla realizzazione della diga di Gurone nel Varesotto sono defluiti avalle della stessa volumi di acqua mai superiori ai 70 metri cubi alsecondo (stima Consorzio Fiume Olona) evitando fenomeni diesondazione. “Ne consegue – spiega spiega Orfeo Favotto, segre-tario di zona della Coldiretti - che le vasche sarebbero state invasa-te artificialmente almeno 6/7 volte senza effettiva necessità. Se poivogliamo parlare di salvaguardia del Polo fieristico di Rho Pero lafrequenza ipotizzata per il riempimento delle vasche rapportata alsuperamento dei 45 metri cubi non è congruente, visto che non esi-stono nemmeno strumenti di misurazione dei flussi d’acqua sul cor-so dell’Olona”. Il progetto, del costo di circa 12 milioni di euro, pre-vede lo sventramento di quasi 200 mila metri quadrati di campi, il 90per cento nel comune di San Vittore e il resto fra Parabiago e Cane-grate, scavando per 3 metri e portando via oltre mezzo milione dimetri cubi di terra, con la prima falda che si trova a circa 15 metri diprofondità.

Maxi vasche sull’Olona:“Con la diga cambia tutto”

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“Un risultato che è frutto dell’impe-gno di Coldiretti e della positiva rispo-sta della Regione Lombardia per la di-fesa delle aziende agricole contro unamisura che rischiava di penalizzarle inmaniera ingiusta e sproporzionata”così Carlo Greco, Direttore dellaColdiretti di Milano e Lodi commental’approvazione da parte della Confe-renza Stato-Regioni dello schema del-l’accordo per la predisposizione, entrol’anno, di uno studio sulle zone vulnera-bili da nitrati e sulla definizione dei cari-chi inquinanti attribuibili ai diversi settori

civili e produttivi (quindi non solo agri-colo). “Questo schema di accordo èun passo determinante per salvare gliallevamenti italiani e continuare ad as-sicurare la produzione di salumi e for-maggi Made in Italy” spiega CarloFranciosi, Presidente della Coldiretti diMilano e Lodi. Lo studio affiancherà larichiesta di «deroga» ai limiti attuali diazoto zootecnico per ettaro, sulla qua-le Bruxelles si pronuncerà il prossimo 17maggio. In base a quello che Coldirettichiedeva da tempo, le Regioni si im-pegnano a promuovere l’aggiorna-

mento delle zone vulnerabili e l’ade-guamento dei programmi d’azione inbase ai risultati che emergeranno dal-lo studio. “Infatti – dice il Direttore dellaColdiretti di Milano e Lodi – anche inLombardia gli ultimi dati dell’Arpa indi-cano la presenza di nitrati in zone do-ve ci sono insediamenti industriali e re-sidenziali mentre il carico zootecnico èlimitato o inesistente. Per questo è ne-cessario studiare la situazione e arriva-re a una nuova mappa italiana e lom-barda delle zone vulnerabili, tenendoconto dell’impatto che hanno indu-

strie e centri abitati. Una misura cheanche la Lombardia ha appoggiatodando una positiva risposta alle solleci-tazioni poste dalla lettera inviata dalPresidente di Coldiretti Sergio Marini alPresidente Roberto Formigoni e all’as-sessore Giulio De Capitani”. L’accor-do fra Stato e Regioni prevede anchel’individuazione di risorse per adegua-re le infrastrutture delle aziende e per ilriciclo dei reflui. “La palla si sposta oraa Bruxelles – conclude Franciosi - dovetocca allo Stato italiano difenderel’accordo raggiunto”.

Verrà realizzato un altro studio sulle aree vulnerabili e sui carichi inquinanti dei diversi settori civili e produttivi

Una nuova mappa per i nitrati“Così abbiamo difeso le aziende contro una misura che rischiava di danneggiarle pesantemente”

TerritorioMaggio 2011 Il Nuovo Grano ­ 3

Crollano gli infortuni nei campi enelle cascine della Lombardia. Dal2001 al 2009 (dati Inail) c’è stata unadiminuzione di quasi il 39 per cento,passando da 6.991 a 4.272 casi. Laprovincia che ha registrato il maggio-re calo è stata quella di Lodi (-48,71per cento), seguita da Mantova(-48,69%), Como (-48%), Cremona(-42,66%), Brescia (41,69%), Pavia(-39,63%), Sondrio (-37,68%), Bergamo(-23,71%), Varese (-12,84%), Lecco(-12,94%) e Milano (-11,25%). “Il datodi base – commenta Carlo Francosi,Presidente della Coldiretti di Milano eLodi – è che in tutte le aree della no-stra regione, partendo da situazioniiniziali molto diverse per quanto ri-guarda il numero assoluto dei casi, siè verificata una diminuzione degliepisodi e questo grazie a una culturadella sicurezza sempre più diffusa e algrande lavoro di prevenzione e for-mazione che è stato fatto in questianni presso le aziende agricole”. Sepoi si guardano tutti i settori produttivi(industria, costruzioni, servizi e agricol-tura), dal 2006 al 2009 c’è stata una ri-duzione del 13,7 per cento degli infor-tuni e un crollo del 44,3 per cento diquelli mortali, come ha spiegato oggia Milano Roberto Formigoni, Presi-dente della Regione Lombardia inoccasione della firma con le catego-rie produttive del nuovo piano regio-nale 2011-2013 sulla sicurezza e salutenegli ambienti di lavoro. “Il calo deci-so di infortuni presso le aziende agri-cole – aggiunge Franciosi – è dovuto

a una grande attenzione verso que-sto tema oltre alle innovazioni tecni-che e tecnologie, come ad esempio imeccanismi antiribaltamento, sem-pre più diffuse su trattori e attrezzatureagricole in genere. Naturalmente nonbisogna abbassare la guardia e con-tinuare nel lavoro che si sta facendoper cercare di azzerare gli incidenti, in

qualsiasi settore”. Il nuovo piano trien-nale 2011-2013 della Regione Lom-bardia punta a un calo del 15 percento degli infortuni mortali e del 10per cento del tasso di incidenza degliinfortuni gravi, a un’ulteriore riduzionedel numero assoluto degli incidentimortali e all’emersione delle malattieprofessionali.

La Conferenza Stato-Regioni haapprovato il 5 maggio scorso unoschema di accordo concernentela predisposizione, entro l’anno, diuno studio finalizzato all’aggiorna-mento delle zone vulnerabili da ni-trati e alla definizione dei carichi in-quinanti attribuibili ai diversi settoricivili e produttivi. Lo studio affian-cherà la richiesta di «deroga» ai li-miti attuali di azoto zootecnico perettaro, in via di conclusione il prossi-mo 17 maggio a Bruxelles. Lo studioproposto sarà inoltre di supporto al-l’attuazione delle più recenti diret-tive europee in materia delle ac-que. Le Regioni e Province autono-me si impegnano - così recita il te-sto dell’accordo - a promuoverel’aggiornamento delle zone vulne-rabili e l’adeguamento dei pro-grammi d’azione ai risultati cheemergeranno dallo studio. L’ac-cordo è stato fortemente sostenu-to e voluto, oltre che dalla RegioneLombardia, da Piemonte, Veneto,Friuli Venezia Giulia ed Emilia Ro-magna, dal momento che l’attua-le normativa impone gravosi oneriamministrativi e gestionali in largaparte alle aziende agricole zootec-niche di queste regioni e necessitadi adeguamenti in relazione aicambiamenti intervenuti nel tem-po, anche al fine di determinareun’equilibrata distribuzione delleresponsabilità tra le diverse possibilifonti di inquinamento da nitrati.

Nel Lodigiano calo di oltre il 48 per cento, discesa decisa anche per la provincia di Milano, nuovo piano regionale

Crollano gli infortuni in agricolturaDiminuzione del 39% dal 2001 al 2009, Franciosi: “Segno di grande attenzione per la sicurezza”

Processoquote latte,il Pirellonechiarisca

Processo quote latte a Milano, dopol’annunciata “scelta processuale” daparte della Regione Lombardia di re-vocare la costituzione di parte civileColdiretti conferma che continueràcon coerenza nella scelta di difende-re la legalità e tutti gli allevatori chehanno rispettato le regole.“Che cosa vuol dire che non c’è statoalcun arretramento e che è solo unastrategia processuale? Cambia qual-cosa rispetto alle revoche e sanzioniadottate fino a oggi dalla Regionenei confronti delle due cooperativecoinvolte nel processo? Si tratta diuna diversa scelta politica? E cosacomporta questa strategia rispetto al-la difesa della legalità e delle regoleche Formigoni ha sempre detto dicondividere?” si domanda CarloFranciosi, Presidente della Coldiretti diMilano e Lodi.A tutela delle migliaia di aziende agri-cole lombarde che hanno sempreagito nella correttezza e nel rispettodelle leggi vigenti la Coldiretti hachiesto un chiarimento al PresidenteRoberto Formigoni.

Andamento degli infortuniin agricoltura

in tutte le provincedella Lombardia

(Elaborazione Coldiretti Lombardiasu dati Inail 2001-2009)

Bergamo da 620 a 473

Brescia da 1.854 a 1.081

Como da 300 a 156

Cremona da 994 a 570

Lecco da 85 a 74

Lodi da 271 a 139

Mantova da 1.413 a 725

Milano da 391 a 347

Pavia da 492 a 297

Sondrio da 353 a 220

Varese da 218 a 190

AccordoStato-Regioni,la Lombardiain prima linea

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4 - Il Nuovo Grano Maggio 2011Economia

Nel primo trimestre 2011 in Lombar-dia hanno chiuso i battenti dieciaziende agricole al giorno – spiega laColdiretti - con un saldo negativo di516 rispetto a quelle aperte nello stes-so periodo. Una tendenza che ricalcail meno 328 registrato fra ottobre e di-cembre scorsi. I dati sono stati diffusi inoccasione della presentazione a Mi-lano del rapporto di Unioncamere sul-la salute del settore agricolo. Alcunisegnali di ripresa si notano per il setto-re lattiero-caseario e il vitivinicolo.“Ma non bastano per adesso a inver-tire una tendenza che dura da tem-po” spiega Carlo Franciosi presidentedella Coldiretti Milano e Lodi”.

In valori assoluti, in Lombardia ci so-no 51.306 aziende contro le oltre 53mila di due anni fa, un trend in caloche rispecchia quello nazionale, an-che se a livello regionale la diminuzio-ne risulta più contenuta: 1 per centocontro 1,37 della media italiana.

Le imprese agricole – commentala Coldiretti– sono un valore economi-co, ambientale e culturale e rappre-sentano una colonna portante deiterritori, compresi quelli più difficili e di-sagiati. La chiusura anche di una solarealtà – spiega la Coldiretti Lombar-dia - è una perdita per tutta la comu-nità per questo chiediamo che la Re-gione ponga particolare attenzione aquelle aree dove la crisi è più pesan-te. Intanto – conclude la ColdirettiLombardia – il progetto della filieraagricola italiana che stiamo realizzan-do in tutto il Paese vuole essere unadelle risposte per il rafforzamento e il ri-lancio delle aziende e delle produzio-ni agroalimentari.

Conunque per adesso non si vedeancora la fine del tunnel. “Secondol’ultima analisi congiunturale di Union-camere presentata a Milano – spiegaFranciosi – i costi in aumento, in parti-colare su foraggi e gasolio, sono la“palla al piede” che frena la ripresadel settore agricolo”. Nei primi tre me-si del 2011 rispetto allo stesso periododel 2010 i mangimi (dati Ismea) hannoregistrato un boom del 18%, con pun-te del 65% per orzo e crusca. Anche iconcimi sono rincarati di oltre il 5%, inparticolare quelli azotati (11,1%). Sta-bile invece la spesa per antiparassita-ri. In leggera ripresa i salari dei dipen-denti, saliti dell’1,6%. “L’aumento del-le spese di gestione ha colpito in parti-colare la zootecnia – aggiunge Fran-ciosi – mentre in tutto il comparto agri-colo i segnali di ripresa restano timidi.Qualcuno scorge la fine del tunnel,ma ci sono settori, come quello suini-colo o florovivaistico, ancora in fortesofferenza”. Per quanto riguarda latte(produzione a 4.389.250 tonnellatecon più 2,06%) e cereali il recuperodei prezzi è stato frenato dall’aumen-to dei costi di produzione, mentre il vi-tivinicolo viene trainato dall’export. E’chiaro che si continua a navigare avista adattandosi di volta in volta allemutate condizioni di mercato – affer-ma Coldiretti– Ad esempio il boomdelle quotazioni del Grana Padano seha in parte rivitalizzato il prezzo paga-to alla stalla, dall’altro lato rischia dimettere un freno ai consumi, comedimostra un’indagine della ACNielsenche indica una contrazione del 2,9per cento rispetto a un anno fa com-pensata però da un più 6 per cento intermini di valore. A fronte di tutto que-sto il 52% delle aziende agricole ha re-gistrato un fatturato stabile, il 29% inaumento e il 19% in diminuzione. Men-tre nei settori suinicolo e vivaistico leimprese che dichiarano fatturati incalo sono rispettivamente il 37,5 e il33,3%. Inoltre l’87,5% delle aziende sui-nicole e il 33,3% di quelle florovivaisti-che ha dichiarato che le cose vannopeggio rispetto all’ultimo trimestre2010. Nel comparto delle carni bovi-ne, quasi il 73% delle imprese prevedeun calo della produzione nel 2011.Stabile, per adesso, la stima sul nume-ro degli occupati in tutti i comparti.

I dati del primo trimestre 2011: pesano in modo particolare i costi del foraggio e quelli per l’energia

Chiuse dieci aziende al giornoLa crisi morde l’agricoltura: gli allevamenti di suini e il florovivaismo sono i settori che soffrono di più

Dalla Finlandia per il latte lombardo.Martedì 10 maggio 2011, nel primo po-meriggio, dalle 14 in poi, una delega-zione composta da amministratori, pro-duttori e funzionari della Valio, una del-le più grandi aziende casearie finniche,sarà alla cascina Scapadina di Ossago(Lodi) ha incontrato Carlo Franciosi,Presidente della Coldiretti di Milano eLodi e visiterà l’allevamento. Da lì ilgruppo si sposterà poi presso l’aziendaDedè alla cascina Propio di Borghetto

dove si produce il grana tipico lodigia-no. “E’ stato un confronto interessante– commenta Franciosi – per conosceremeglio come si lavora in altre partid’Europa e spiegare quali alti livelli diqualità e sicurezza alimentare sianostati raggiunti dagli allevamenti italianie per illustrare anche ai colleghi agri-coltori finlandesi il progetto di una filieraagricola italiana dal campo alla tavo-la”. Valio è una delle più grandi azien-de finniche di latte, formaggio, ingre-

dienti in polvere, burro e yogurt, con800 prodotti e 5.000 addetti in Finlandiae nel resto del mondo, un giro d’affaridi 1,8 miliardi di euro e filiali in Belgio,Russia, Svezia, Stati Baltici, China, StatiUniti. E’ controllata dagli agricoltori fin-landesi, tramite 18 cooperative cherappresentano 9.200 produttori di latte,con 15 stabilimenti in Finlandia. I pro-dotti freschi valgono il 45,5% del grup-po, i formaggi il 31,8, il burro l’11,9 e il lat-te in polvere 5,2 e altri prodotti il 6,6.

Giovani,arrivanoi fondi

Salvi i progetti dei giovani per l’agricol-tura lombarda. Oggi la Regione ha datoil via liberadefinitivoaldecretochefinan-zia oltre 130 domande per insediamenti,nuove iniziative e ricambi generazionali.Si tratta di una svolta positiva rispetto allasituazione di partenza di qualche mesefa quando i fondi bastavano per 77 do-mande su 332 totali - spiega la ColdirettiLombardia – a febbraio se ne sono potu-te aggiungere altre 100 e adesso il restoper un totale di oltre 8 milioni e 400 milaeuro. La soluzione è stata resa possibiledall’azione della Regione a livello euro-peo per la modifica a costo zero dei ca-pitoli di spesa del Psr, il Piano di svilupporurale“L’azione messa in campo dall’Assesso-rato regionale all’agricoltura ha creatouno sbocco positivo alle richieste emersedal territorio delle quali come Coldirettisiamo stati portavoce e interpreti – spie-ga Carlo Franciosi, Presidente dellaColdiretti di Milano e Lodi – da una partela Regione ha reperito i fondi necessari anon deprimere le iniziative legate allapossibile ripresaeconomicaedall’altra leaziende agricole hanno gestito i mezzi adisposizione nella speranza, per fortunanon andata delusa, che alla fine le risorsevenissero trovate. Di questo dobbiamoringraziare l’assessore Giulio De Capitaniper l’impegno preso e mantenuto”.Il 7 giugno 2011, quando ci sarà la conse-gna degli Oscar Green dell’agricoltura aMilano–concludeColdiretti - saràanchel’occasione per fare il punto della situa-zione insieme all’assessore De Capitani.

Il gigante finlandese del lattealla scoperta delle stalle lodigiane

La delegazione finlandese insieme al Presidente Franciosi nel caseificio di Alberto Dedè dove si produce Grana e Tipico Lodigiano

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TerritorioMaggio 2011 Il Nuovo Grano ­ 5

Intesa siglata a Palazzo Isimbardi, il Presidente Carlo Franciosi: “Facciamo crescere insieme la cultura del cibo sano e italiano”

Nasce la “michetta” a km zeroAccordo fra Coldiretti e panificatori milanesi per valorizzare i prodotti del territorio

Opportunità per le aziende attraverso la neonata cooperativa Agricolturamica sostenuta da Coldiretti

Anche l’ospedale diventa “agricolo”In mensa i prodotti del territorio e della filiera italiana per dare freschezza, qualità e sicurezza

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneFabio Bonaccorso

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Daniela Maggi, Andrea Repossini,

Adriano Cislaghi, Francesco Goffredo

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Nasce la filiera del pane a km zero. La giunta provin-ciale di Milano, nella seduta del 3 maggio 2011, ha ap-provato un Protocollo d’intesa con la Coldiretti di Mila-no e Lodi e l’Associazione Panificatori Pasticceri ed Affi-ni di Milano e Monza - Brianza per dare vita ad un ac-cordo tra le due categorie sulla filiera del pane.L’intesa prevede che i panificatori realizzino un prodot-to con farine provenienti dalle aziende agricole del Mi-lanese per poi offrirlo ai consumatori con un marchioche ne identifichi subito le caratteristiche e l’origine.La sottoscrizione del protocollo tra Provincia di Milano,Coldiretti e Panificatori ha avuto luogo domenica 8maggio a Palazzo Isimbardi.“Questa iniziativa – spiega Carlo Franciosi, Presidentedi Coldiretti Milano e Lodi – è un passo importante perla crescita di quella cultura del cibo e del territorio cheha fra le sue basi proprio la chiarezza e la trasparenzasull’origine delle materie prime utilizzate. E’ una garan-zia per gli agricoltori, per i consumatori ma anche pergli artigiani del pane che in questo modo possono raf-forzare ancora di più il legame di fiducia con la gente”.In provincia di Milano – spiega la Coldiretti - sono quasi2.800 gli ettari sui quali si coltiva frumento tenero. In tut-ta la Lombardia gli ettari dedicati a questo cereale so-no oltre 65 mila, con una resa di 5,6 tonnellate per etta-ro, al di sopra di quella nazionale che è di 5 tonnellateper ettaro. Secondo gli ultimi dati della Camera dicommercio, le famiglie milanesi spendono in media 50euro al mese per pane e cereali: si parte dai 40 europer un nucleo di due persone fino ai 124 di chi ha alme-no 3 figli.

Dal campo alla tavola, anchein ospedale. Il Policlinico San Do-nato (Milano) è la prima grandestruttura sanitaria che avrà inmensa i prodotti della filiera cortaitaliana garantiti dagli agricoltoridella Coldiretti attraverso la neo-nata cooperativa Agricolturami-ca.Dopo un breve periodo di speri-mentazione il sistema sta entran-do a pieno regime in questi giornicon approvvigionamenti regolari,per una previsione di circa 60 ton-nellate all’anno di frutta e verdu-ra: dagli asparagi alle fragole, dalsedano all’insalata, dal basilico al-le mele, dalle cipolle ai porri, dallepere ai cavoli.Tutti i prodotti sono di stagione(niente fragole o pesche a dicem-bre, per esempio), freschi e arriva-no direttamente dalla filiera agri-cola italiana. In alcuni casi sonoraccolti in aziende, come la casci-na Pizzo di Mediglia, che si trova-no ad appena una manciata dichilometri dalle cucine dell’ospe-dale. Le carote, le zucchine e i kiwisono coltivati nel Veronese, men-

tre arance, limoni e clementine so-no calabresi.“Abbiamo cercato il meglio daiterritori italiani garantendo stagio-nalità, freschezza e qualità – spie-ga Carlo Franciosi, Presidente del-la Coldiretti di Milano e Lodi – im-pegnandoci con l’ospedale diSan Donato in una grande opera-zione di educazione alimentareche riguarda non solo i pazienti,ma anche le loro famiglie e l’inte-ra società”.Un percorso che si incrocia anchecon il Progetto E.A.T. (EducazioneAlimentare Teenagers), che i nutri-zionisti del Policlinico San Donatoda due anni portano avanti con lescuole medie di San Donato e cheproseguirà fino all’EXPO 2015.“Cerchiamo di spiegare ai ragazziche, anche attraverso le abitudinialimentari quotidiane, si può mi-gliorare il mondo in cui viviamo”dice il Dottor Alexis Malavazos, Re-sponsabile E.A.T. e del Servizio diDietetica, Nutrizione Clinica e Pre-venzione Cardiometabolica.“Il lavoro con il Policlinico di SanDonato - aggiunge Carlo Franciosi

– è importante perché rappresen-ta un’esperienza pioneristica inItalia e può essere d’esempio peraltri ospedali, scuole e mense. Per-ché una corretta alimentazione èalla base di una buona salute. Il ci-bo non è solo una merce, ma èanche il miglior modo per raccon-tare un territorio”.Un’esperienza che i pazienti e i di-pendenti del Policlinico San Dona-to potranno vivere ogni giorno at-traverso quello che ci sarà nei loropiatti e grazie ai cartelli informativiesposti in mensa che spiegheran-no quali sono i prodotti utilizzati, laloro provenienza , la loro stagiona-lità e le loro qualità nutritive. “Il no-stro è il primo grande ospedale akm zero in Italia - afferma NicolaBedin, amministratore delegatodell’IRCCS Policlinico San Donato.- Ma oggi tutte le aziende italianesono chiamate a diffondere unanuova cultura: quella del consu-mo consapevole e di qualità. Lasfida ambientale può essere vintasolo se i gesti quotidiani di ognunodi noi sono pensati in questo sen-so”.

Rivoluzione in vista sui rifornimenti di alimenti locali per i servizi di Milano Ristorazione

Dal campo alle mense delle scuole cittadineDal campo ai piatti dei bambini. Rivoluzione in vista per le mense delle scuole di

Milano con i prodotti a kmzero della filiera agricola italiana. Infatti, grazie alla colla-borazione avviata con Coldiretti e con la cooperativa Agricolturamica, Milano Ri-storazione si rifornirà di frutta e verdura da aziende agricole della Lombardia. Alcuniprodotti arriveranno da meno di 10 chilometri di distanza visto che saranno raccoltisui campi e nelle serre fra Mediglia e Settala. Ma l’iniziativa – spiega la Coldiretti –non sarà una semplice fornitura di frutta e verdura, ma vuole anche essere l’occa-sione per fare attività educativa con i bambini, spiegando loro il significato della sta-gionalità, della freschezza e del consumo consapevole degli alimenti con la filieraagricola italiana.A seconda della stagionalità, verranno quindi forniti, fra l’altro: carote, patate, zuc-chine, pomodori, finocchi, cipolle, cavoli, peperoni, melanzane, sedano, insalate,mele, pere, kiwi e meloni. Grazie anche a collaborazioni di questo tipo e con l’ap-poggio delle istituzioni – conclude la Coldiretti Lombardia – vogliamo far conoscereil progetto di una filiera agricola italiana in grado di portare vantaggi sia ai consu-matori che ai produttori, con la diffusione di prodotti Made in Italy attraverso i mer-cati di Campagna Amica, i farmers’ shop, i negozi in cascina e adesso anche nellemense delle realtà più sensibili alle esigenze del territorio e delle famiglie.

La firma dell’accordo tra Coldiretti e panificatori: in primo piano il Presidente Carlo Franciosi e il Presidente della Provincia Guido Podestà

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6 - Il Nuovo Grano Maggio 2011Territorio

Prodotti del territorio forniti dalle aziende agricole con le nuove strutture di vendita sostenute da Campagna Amica

Cresce la rete dei farmers’ shopA Biassono ha aperto il primo della provincia di Monza Brianza dopo Legnano e Parabiago

ha già attivo l’Ufficio Commer-ciale per i grandi contratti in tuttele filiere delle società di scopo eper tutta la rete di CampagnaAmica(mercati, fattorie, agrituri-smi), per il canale HO.RE.CA.(Ho-tel, Ristorazione e Catering) oltreche per il canale GDO (Grandedistribuzione organizzata). Il Con-sorzio si è dotato di una strutturamolto snella, oltre che di un por-tale Web dove attraverso pro-cessi trasparenti si incontrerannol’offerta dei produttori e la do-manda della nascente rete divendita, facendo diventare pro-tagonisti il produttore ed il consu-matore. Il primo perché decide-rà il prezzo del proprio prodottoed il secondo perché avrà cer-tezza che dietro quel prodottoc’è un impresa agricola italiana.La vendita diretta attraverso leBotteghe di Campagna Amicadiventa così l’unico ed autenticostrumento di esaltazione e valo-rizzazione del prodotto italiano.Una certezza per i consumatori,visto che i punti vendita darannorisposta alle esigenze ed ai biso-gni sempre più vicini alla filieraed al valore dell’italianità. Maanche uno strumento ideale perle imprese agricole per esprimersinel mercato da attori protagoni-sti e non da comparse e fermareuna volta per tutte i furti di valoreaggiunto e immagine a cui daanni sono sottoposti.

Sono già 13 in Lombardia i laboratori rurali, l’ultimo è stato avviato proprio a Bollate (Milano)

Dal “campo alla coppetta”il gelato degli agricoltori

Cordoglio Coldirettiper Angelo Mapelli

Si allarga la rete dei farmers’shop attorno a Milano. Domeni-ca 15 maggio in Piazza San Fran-cesco 54 a Biassono (MB), è statoinaugurato “Amore per la tavo-la”, il primo negozio a chilometrozero della Brianza. Questo nuovofarmers’ shop – spiega ColdirettiMilano e Lodi – è il terzo avviatonella nostra Regione dopo quel-lo di Parabiago, nato lo scorsonovembre, e quello di Legnano,operativo da circa un mese.“Abbiamo deciso di aprire que-sto negozio – dice Anna Cozza-glio, la titolare – perchè voglia-mo offrire alle persone un cibosano, frutto della filiera agricolaitaliana”. In uno spazio espositivodi circa 80 metri quadrati, tra iprodotti che i consumatori po-tranno trovare ci sono anchefrutta e verdura, riso, olio, vino,birra cruda, formaggi, salumi emarmellate. “Dall’azienda di miomarito – continua Anna Cozza-glio – provengono il mais e il farrocon cui produciamo rispettiva-mente dei biscotti e un tipo dipasta molto apprezzata dallagente”. Il negozio rimarrà apertodal martedì al sabato dalle 9.30alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 ela domenica mattina. Questonuova iniz iativa – concludeColdiretti – va ad ingrandire la re-te dei farmers shop che rappre-sentano un nuovo passo avantinel progetto della vendita diret-ta. Prende così sempre più formail progetto “Filiera agricola tuttaItaliana”. Il Consorzio ProduttoriCampagna Amica e FondazioneCampagna Amica hanno predi-sposto il Kit – Botteghe e si vadunque in maniera spedita versol’apertura di punti vendita esclu-sivamente riconducibili al pro-dotto agricolo ed agroalimenta-re tutto italiano. Il successo deiMercati attivati su tutto il territorioha accelerato la realizzazionedel progetto. Le Botteghe accor-ceranno le distanze tra produtto-re e consumatore attraverso lavendita diretta dei prodotti pro-venienti dalla filiera agricola tut-ta italiana firmata dagli agricol-tori e si avviano ad essere pre-senti in almeno la metà delle pro-vince italiane, ed anche con piùpresidi in un’unica provincia. IlCPCA (Consorzio Produttori diCampagna Amica), costituitosi il24 marzo 2011, ha come obietti-vo la promozione e la gestionedei punti di vendita diretta attra-verso l’insegna “CampagnaAmica, La Bottega”, preoccu-pandosi sia dell’attività logisticadei soci, sia della realizzazione diservizi commerciali e di assisten-za per l’intera rete. Dopo averdefinito il format e lo studio dellalocalizzazione dei punti vendita

Giornata delle erbe e delle ciliegienel castello di San Colombano

Il 7 maggio 2011 è mancato al-l’età di 90 anni Angelo Mapelli, uo-mo impegnato nella Coldiretti rico-prendo cariche istituzionale e fonda-tore della Cooperativa Latte Melze-se, di cui ha ricoperto la carica diPresidente per 25 anni. I soci dellaColdiretti e della Cooperativa LatteMelzese ricordano Angelo Mapellicome persona umile, determinata,disponibile e nello stesso tempo te-nace nella salvaguardia degli inte-ressi della categoria e principalmen-te nei produttori di latte. Vicini nel do-lore, porgiamo sentite condoglianze.

Alla scoperta delle erbe della tra-dizione gastronomica lombarda, fraprodotti tipici, degustazioni per i piùgrandi e giochi per i bambini. Que-sto e altro ancora sarà l’undicesimaedizione de La Fattoria nel Castello(www.lafattorianelcastello.it) , conla “Giornata lombarda delle erbe edelle ciliegie” che si terrà il prossimo12 giugno 2011 a San Colombanoal Lambro, nel cortile dello storicomaniero nel cuore delle colline fraMilano, Lodi e Pavia. La manifesta-zione, organizzata da Donne Impre-sa di Coldiretti insieme ad altre asso-

ciazioni, coinvolgerà oltre 50 azien-de “rosa” della Lombardia chemetteranno a disposizione dei con-sumatori il meglio delle produzioni ti-piche regionali come formaggi, vi-ni, riso, salumi, ortaggi, frutta e cilie-gie, conserve, marmellate e mielefigli di una tradizione enogastrono-mica che non ha eguali in Italia enel mondo. Nel cortile dello storicomaniero si potrà poi ammirare lamostra fotografica di Carlo Silva inti-tolata “Paesaggi in attesa” Lungola collina di San Colombano, attor-no al castello, gli adulti saranno poi

guidati nella raccolta delle erbespontanee e poi nel loro utilizzoquotidiano in cucina. Per i bambiniinvece sono previsti percorsi senso-riali e giochi educativi sulla cono-scenza dell’agricoltura. La giornata– commenta Coldiretti – è l’occa-sione per far capire come la pre-senza femminile in agricoltura nonsia un semplice corredo, ma è l’ani-ma di migliaia di aziende agricoledove la capacità delle donne, la lo-ro sensibilità e attenzione diventanoil miglior motore di sviluppo e cresci-ta dell’agroalimentare italiano.

Dal campo alla coppetta. E’ questo l’obiettivodelle agri-gelaterie sparse sul territorio lombardo.Una realtà in crescita per uno dei prodotti (insiemealla pizza) più consumati in Italia e nel mondo. InLombardia – secondo un primo report di Coldiretti–sono già 13 quelle che hanno aperto nelle provincedi Milano, Varese, Mantova, Brescia e Como. L’ulti-ma, in ordine di tempo, si trova a Bollate (Milano), invia Quattro Novembre 47.A metà strada tra l’agriturismo e la gelateria, questinegozi sono gestiti da agricoltori titolari di aziendedalle quali ricavano le materie prime per un prodot-to genuino “Il latte di alta qualità che usiamo– spie-ga Claudio Doniselli, proprietario dell’agri-gelateriadi Bollate – è quello delle nostre 90 mucche, che neproducono duemila litri al giorno, e lo si può trovareanche nel distributore installato nel negozio”.I gusti dei “gelati degli agricoltori” seguono l’anda-mento delle stagioni: in primavera e in estate trionfa-

no quelli di frutta, come anguria, fragole e frutti dibosco, mentre in autunno si punta su castagne eagrumi, senza dimenticare i tradizionali fior di mucca(puro latte italiano). C’è anche chi ha provato quel-lo alla polenta, al grana padano e al vino.Il gelato è uno tra gli alimenti i più apprezzati in Italia:nel 2010 ha mosso un giro d’affari di circa 2 miliardi emezzo di euro con il 54% dei consumi concentratonelle regioni del Nord. Ogni anno ne consumiamo360 mila tonnellate (circa 6 chili a testa) grazie an-che a 37 mila gelaterie artigianali.Il vero gelato artigianale – spiega Coldiretti Lombar-dia - è completo ed equilibrato, contiene proteine dialto valore biologico, zuccheri semplici e vitamine.Nelle agri-gelaterie, le sue proprietà nutritive sonovalorizzate attraverso un’attenta lavorazione di pro-dotti a chilometro zero freschi, di stagione e di altaqualità, secondo la filiera agricola italiana cheColdiretti sta costruendo in tutto il Paese.

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Fisco e LavoroMaggio 2011 Il Nuovo Grano ­ 7

Chiarimento dell’Agenzia delle Entrate dopo i problemi degli anni scorsi sulle domande per i flussi degli stranieri

Un nuovo calcolo del redditoper assumere gli extracomunitari

La dimostrazione della capacitàeconomica del datore di lavoroche svolge attività agricola non èpiù un problema quando deve as-sumere extracomunitari attraverso idecreti relativi flussi d’ingresso.In passato diverse domande di flussisono state respinte dagli SportelliUnici per mancanza del requisito dicapacità economica solo perchénella dichiarazione dei redditi del ri-chiedente compariva l’importo re-lativo al reddito agrario in luogo il re-ale reddito.Finalmente il Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali, su espressaconferma dell’Agenzia delle Entra-te, con circolare n. 549 dell’11 feb-braio 2011 ha riconosciuto che «ai fi-ni del raggiungimento della sogliaminima di reddito richiesto dall’art.1-ter della legge 102/2009 è possibi-le ricondurre la capacità economi-ca non esclusivamente al redditoagrario (il cui ammontare è quasisempre insufficiente a raggiungerela predetta soglia), ma anche altriindici di ricchezza».La nota dell’Agenzia delle Entrate ri-ferisce che «per l’imprenditore agri-colo è possibile fare riferimento adindici di capacità economica di ti-po analitico con rinvio ad altri ambi-ti tributari» utilizzando, ad esempio, idati ricavati dalle dichiarazioni IVAe IRAP.In particolare per quanto riguardal’IVA, tale capacità economica sidetermina prendendo in considera-zione il volume d’affari al netto degliacquisti e comunque, in ogni caso,tenendo conto anche dei contributicomunitari eventualmente ricevutidall’agricoltore e debitamente do-cumentati dagli organismi erogato-ri.Anche per l’IRAP il risultato si ottienesottraendo gli acquisti dai corrispet-tivi che vengono evidenziati nell’ap-

posito quadro della dichiarazione.Pur tenendo conto che la circolaredel Ministero del Lavoro e delle Poli-tiche Sociali - Direzione Generaledell’Immigrazione - n. 377 del 1° feb-braio 2011, che è stata pubblicatain occasione dell’emanazione delD.P.C.M. 30 novembre 2010, relativoalla programmazione transitoria deiflussi stagionali nel territorio delloStato per l’anno 2010, fa esplicito ri-ferimento al «datore di lavoro conreddito derivante da attività di im-presa agricola che intende assume-re un lavoratore del settore domesti-co», la stessa indicazione può consi-derarsi a carattere generale, per cuiapplicabile anche ad altre fattispe-cie di assunzione mediante flussi diingresso, come ad esempio ai lavo-ratori stagionali ovvero a tempo de-terminato o indeterminato.A tale proposito il Ministero dell’In-terno con la recente circolare n.3080 del 21 aprile 2011 conferma«che il criterio di valutazione del red-dito individuato per la valutazionedelle domande di emersione del la-voro irregolare per i titolari di azien-de agricole, possa essere esteso atutte le procedure di competenzadello Sportello Unico per l’Immigra-zione che chiedono la valutazionedel reddito ai fini del nulla osta al-l’assunzione di cittadini stranieri».Di fatto, la capacità economica èraggiunta quando il richiedentepossiede un reddito annuo, al nettodelle imposte, corrispondente alme-no al doppio dell’ammontare dellaretribuzione annua spettante al la-voratore da assumere, aumentatadella relativa contribuzione.Tale «capacità economica» è dacalcolarsi non tanto tenendo contodel reddito agrario quanto delle ri-sultanze ai fini IVA o IRAP opportu-namente integrate.Naturalmente, la presenza di altri

redditi dovrà essere considerata, aparte, in aggiunta al reddito deri-vante dall’attività agricola e cumu-lata ad essa.Desumere i dati da IVA o IRAPIVA e IRAP sono in stretta relazionetra loro in quanto per la determina-zione dell’imponibile di quest’ultimaimposta è necessario utilizzare l’am-montare dei corrispettivi soggetti aregistrazione ai fini dell’IVA sottraen-done ad essi l’ammontare degli ac-quisti.Va ricordato che tra i corrispettivipossono essere comprese le cessio-ni di beni strumentali, di quote latteeffettuate nell’ambito delle attivitàagricole e i corrispettivi percepiti daparte dell’imprenditore agricolo perla cessione di terreno utilizzato nel-l’ambito della propria attività edavente natura edificatoria.Tra gli acquisti inerenti l’attività agri-

cola, soggetti a registrazione ai finiIVA, sono compresi anche i valori re-lativi ai beni strumentali utilizzati inbase a contratto di locazione finan-ziaria che ai fini IRAP devono esserevalutati al netto della parte relativaagli oneri finanziari.Pertanto, il risultato derivante daidue «ambiti tributari» non rileva so-stanziali differenza.Qualche eccezione che confermala regolaDa quanto detto, la «capacità red-dituale» dell’imprenditore, collabo-ratore o socio dell’impresa agricolaviene, quindi, determinata dalla dif-ferenza tra corrispettivi e acquisti re-gistrati ai fini IVA, opportunamentesommata agli eventuali contributicomunitari ricevuti e proporzionataalla quota di spettanza.Ipotizziamo, ora, che il nostro im-prenditore abbia compiuto impor-

tanti investimenti e che tali investi-menti abbiano azzerato la differen-za tra corrispettivi e acquisti: possia-mo dire che non esiste capacitàeconomica?È evidente che una redditività esistee può essere anche rilevante, ma la(semplice) formula che è stata indi-cata, se adottata rigidamente, nonproduce l’effetto voluto.Pertanto la regola generale, indica-ta dall’Agenzia delle Entrate e rece-pita dal Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali, non deve diventa-re motivo di penalizzazione, quandoad esempio, la semplice somma al-gebrica non sfocia in un risultanosufficiente a soddisfare la capacitàeconomica richiesta perché esisto-no fatti straordinari che la condizio-nano.Come abbiamo già indicato, un im-portante investimento potrebbe al-terare il risultato di una semplice sot-trazione tra vendite e acquisti, mauna simile alterazione si verrebbe acreare anche nel caso in cui i pro-dotti agricoli anziché essere vendutinell’anno solare di produzione sianostoccati in magazzino e venduti nel-l’anno successivo, oppure sono statirealizzati nuovi impianti di colturefrutticole, pioppicole o forestali perle quali la vendita di prodotto avvie-ne alcuni anni dopo l’avvio dellacoltura.Orbene, l’utilità di analizzare, in se-de di istruttoria delle domande diflussi, le particolari situazioni che sipresentano, diviene importanteproprio per individuare quella ca-pacità economica prevista dallanormativa che, a causa di partico-lari obblighi fiscali per la determina-zione del reddito delle imprese agri-cole, a volte non può essere risoltacon un semplice calcolo e ci auspi-chiamo che tale analisi venga effet-tuata dagli uffici preposti.

Per gli operai agricoli a tempo determinato le norme sono uguali a Milano, a Lodi e nei territori di Monza e Brianza

Tutte le regole del contratto a termineNecessario fare riferimento agli accordi collettivi di lavoro tenendo conto delle specificità del settore

In agricoltura molto spesso si ricorreall’assunzione con contratto a tempodeterminato.Seppure esclusi dalla disciplina deldecreto legislativo 6 settembre 2001,n. 368, i rapporti di lavoro tra i datori dilavoro dell’agricoltura e gli operai atempo determinato così come defini-ti dall’articolo 12, comma 2, del de-creto legislativo 11 agosto 1993, n.375, gli stessi si devono attenere alleregole contrattuali.Pertanto è necessario fare riferimentoai contratti collettivi di lavoro del set-tore tenendo conto delle specificitàdei contratti provinciali che di seguitoriportiamo, tenendo conto che qual-siasi altra motivazione potrebbe por-tare alla richiesta di trasformazionedel contratto a tempo determinato atempo indeterminato con tutte leconseguenze del caso.Contratto a termine per operai agri-coliSia il contratto valido per la provinciadi Lodi sia quello valido per le provin-ce di Milano e Monza Brianza ricono-scono lavoratori a tempo determina-to:a) gli operai che sono assunti con rap-porto individuale di lavoro a tempodeterminato, quali, ad esempio, quel-li assunti per la esecuzione di lavori dibreve durata, stagionali o a caratteresaltuario o assunti per fase lavorativao per la sostituzione di operai assentiper i quali sussista il diritto alla conser-

vazione del posto;b) gli operai chesono assunti perl’esecuzione di piùlavori stagionali e/o per più fasi lavo-rative nell’anno, aiquali l’azienda ècomunque tenutaa garantire un nu-mero di giornatedi occupazionesuperiore a 100annue. In tal casonel contratto indi-viduale debbonoessere indicati iperiodi presumibilidi impiego, per iquali l’operaio ga-rantisce la sua di-sponibilità, penala perdita del po-sto di lavoro nellefasi successive e della garanzia occu-pazionale di cui sopra, salvo compro-vati casi di impedimento oggettivo;c) gli operai assunti originariamentecon contratto di lavoro a termine didurata superiore a 180 giornate di ef-fettivo lavoro, da svolgersi nell’ambitodi un unico rapporto continuativo.Gli operai di cui alle lettere a) e b)vanno retribuiti con le modalità pro-prie dei lavoratori a tempo determi-nato (O.T.D.) mentre quelli di cui allalettera c) devono essere retribuiti con

le modalità previste per gli operai atempo indeterminato (O.T.I.). In que-sto ultimo caso i ratei di tredicesima equattordicesima mensilità sarannodeterminati in misura proporzionalealle giornate lavorate e rapportati a312 giorni lavorativi annui.Il termine del contratto a tempo de-terminato identificato alla lettera a)può essere, con il consenso del lavo-ratore, eccezionalmente prorogatonon più di una volta e per un temponon superiore alla durata del contrat-

to iniziale, quando la proroga sia ri-chiesta da esigenze contingenti edimprevedibili e si riferisca alla stessaattività lavorativa per la quale il con-tratto è stato stipulato a tempo deter-minato.Superamento del termine stabilitoNell’ipotesi in cui il rapporto di lavorocontinui oltre il termine originariamen-te stabilito o successivamente proro-gato il contratto si considera “a tem-po indeterminato” qualora:• il rapporto si protragga per oltre 20giorni, in caso di durata iniziale inferio-re a sei mesi;• il rapporto si protragga per oltre 30giorni, in caso di durata iniziale supe-riore a sei mesi.Durante i giorni di proroga, al lavora-tore spetta una maggiorazione dellaretribuzione oraria pari al 20% fino aldecimo giorno e al 40% per i giornisuccessivi al decimo.Il contratto si considera ugualmente atempo indeterminato quando il lavo-ratore venga riassunto a termine pri-ma che sia trascorso un periodo di in-terruzione di 10 ovvero 20 giorni dalladata di scadenza di un rapporto didurata rispettivamente inferiore o su-periore a 6 mesi; e in ogni caso, quan-do si tratti di assunzioni successiva-mente a termine, intese a eludere ledisposizioni del presente articolo.Diritto di precedenzaCon riferimento all’art. 17 del CCNL, ilavoratori che hanno prestato attività

lavorativa con contratto a tempo de-terminato, hanno diritto ad essereriassunti ai sensi dell’art. 10 comma 9e 10 del Decreto Legislativo n 368 del6/9/2001, presso la stessa azienda econ la medesima mansione e qualifi-ca.Il lavoratore può esercitare il diritto diprecedenza inviando richiesta scrittaall’azienda entro 3 mesi dalla data dicessazione del rapporto stesso.Il diritto di precedenza si estingue en-tro un anno dalla data di cessazionedel rapporto di lavoro.Nel caso in cui, in tale periodo, il lavo-ratore non abbia prestato attività la-vorativa nell’azienda per cause indi-pendenti dalla volontà delle parti (in-fortuni, maternità…), il diritto s’intendeprorogato sino al termine della mater-nità obbligatoria o sino alla chiusuradell’infortunio da parte dell’INAIL (incaso di infortunio sul lavoro).I lavoratori assunti in base al suddettodiritto di precedenza non concorronoa costituire la base di calcolo per ladeterminazione dell’entità dei riserva-tari da assumere, ai sensi e per gli ef-fetti dell’art. 25 della Legge 223/1991.L’azienda ove proceda a nuove as-sunzioni con riferimento alle medesi-me ipotesi sopra descritte s’impegnaad assumere tali lavoratori con i se-guenti criteri di precedenza:• professionalità;• anzianità di servizio;• carico familiare.

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8 - Il Nuovo Grano Maggio 2011Italia/Mondo

Assise degli imprenditori agricoli under 30: in Italia sono 49 mila e puntano su innovazione e multifunzionalità

Dall’agriospizio ai tetti verdiLe idee giovani scommettono sul futuro con servizi e risparmio energetico

C’è chi realizza tetti fatti di pianteper migliorare l’efficienza energeti-ca delle case, chi ospiterà nel pro-prio agriturismo anziani che hannopreferito la campagna alle case diriposo, chi fa da “incubatrice” pergiovani licenziati che vogliono rein-ventarsi imprenditori e chi ha rinun-ciato allo studio di famiglia per sal-vare una varietà di agnello in estin-zione. Sono le storie di successo dialcuni dei giovani imprenditori dellaColdiretti riuniti a Roma nella primagrande assise degli agricoltori un-der 30, con duemila ragazzi prove-nienti da tutte le regioni italiane, peraffermare la necessità di puntaresul ricambio generazionale allo sco-po di rinnovare e rilanciare il Paese.Vittorio Sangiorgio 28 anni è il dele-gato nazionale di Coldiretti GiovaniImpresa. Imprenditore salernitano –spiega la Coldiretti - ha avviato unprocesso di riconversione del-l’azienda di famiglia che l’ha porta-to ad offrire servizi come allestimen-ti floreali per eventi pubblici e priva-ti ma anche a creare una divisionespecializzata nel “verde tecnologi-co”, mettendosi al servizio della ri-qualificazione urbanistica attraver-so la realizzazione di tetti verdi, veree proprie coperture fatte di pianteche migliorano l’efficienza energe-tica degli immobili e garantisconoun deflusso delle acque piovane,evitando l’allagamento delle stra-de. Nella sua azienda Sangiorgioha inoltre avviato la realizzazione diun parco floro-energetico dove siconiugherà la produzione di fiori al-la produzione di energia. Ilse DeMatteis, 25 anni, è, invece, la titola-re di un agriturismo, La Villa, a pochichilometri dal centro della città diL’Aquila (Abruzzo). Il terremoto –sottolinea la Coldiretti - del 2009 hagravemente danneggiato l’azien-da, ma la venticinquenne non si èpersa d’animo e ha deciso di pun-tare su una nuova forma di ospitali-tà sociale, realizzando alloggi dadestinare a turisti “speciali”: anzianiche sceglieranno la campagnaper permanenze medio-lunghe. Im-pegno sociale anche per RobertoMoncalvo, 30 anni di Settimo Tori-nese. Brillante laureato in ingegne-ria meccanica al Politecnico di Tori-

no, ha deciso di dare un calcio a unposto sicuro in un grande gruppoper tuffarsi nella sfida di riconvertirel’azienda agricola fondata dai bi-snonni. Al posto dei cereali, piantaortaggi e frutta, vara il biologico e -insieme alla sorella Daniela, 26 anni,laureanda in psicologia dell’edu-cazione - caratterizza l’azienda di15 ettari, specializzandola in fattoriadidattica e nella fornitura di prodot-ti e servizi (come la spesa a domici-lio) col progetto “SettimoMiglio”.Ma Moncalvo ospita – ricorda laColdiretti - anche in azienda un rifu-giato politico somalo di 22 anni e ungiovane disabile che aiuta nellaraccolte delle fragole. Da appenadue anni ha avviato la sua impresaSergio Gulinelli 28 anni, da Corlo(Ferrara). Ventiquattro mesi che glisono bastati per passare da unapiccola azienda in affitto a una ditrentasei ettari, tra frutta, ortaggi ela cura del verde pubblico. E oraGulinelli ha deciso di ospitare inazienda tre dipendenti in cassa in-tegrazione di una fabbrica vicina,che saranno formati come giovaniimprenditori agricoli, restituendo lepossibilità di una futura occupazio-ne a chi l’aveva perduta. DavideBortoluzzi, venticinque anni da Bel-luno, era pronto, invece, a rilevarelo studio di geometra di famiglia,quando ha deciso che, a progetti etavoli tecnici, preferiva piuttosto ungregge di cinquecento tra pecore,muli e cani da condurre in solitarianei pascoli sulle Tre Cime di Lavare-do. Davide ha pensato bene an-che di salvare dall’estinzione unaparticolare e apprezzata razza ovi-na, l’agnello di Alpagoto, affer-mandosi di fatto come “pastoreprofessionista”. Neppure Maria Leti-zia Gardoni, ventidue anni di Osimo(Ancona), aveva una famiglia nelsettore agricolo – evidenzia laColdiretti - ma ciò non l’ha distoltadal sogno di aprire un’azienda tut-ta sua, dove ora coltiva ortaggi se-condo le tecniche della “Policol-tura ma-pi”, che, oltre all’assenza disostanza chimiche, prevedono lacollocazione di diverse colture sullostesso terreno, recuperando anti-che varietà. Con i suoi prodotti orarifornisce i punti macrobiotici della

provincia di Ancona. Nel frattempoha avviato un progetto con l’Uni-versità per il recupero delle erbespontanee. E’ partita, invece, daun piccolo terreno di 6 ettari ElisaBindi, imprenditrice di Arcidosso(Grosseto), alle pendici del MonteAmiata. Dopo studi mirati e un ap-prendistato nell’azienda di fami-glia, Elisa ha deciso di aprire unasua attività puntando tutto sulla fi-liera corta, a cominciare dall’espe-rienza dei Mercati di CampagnaAmica. Un successo travolgenteche, unito ad investimenti in marke-ting, macchinari ed attrezzature,l’ha portata ad ingrandire la sua im-presa incorporando la stessa realtàaziendale familiare.

La Lombardia è la regina d’Italiaper numero di impianti fotovoltaici:ce ne sono quasi 29.700, di cui il 90per cento, circa 26.700, di piccolae media taglia sotto i 20 chilowatt.A seguire – spiega la Coldiretti Lom-bardia sulla base di una rielabora-zione dei dati di Atlasole - ci sono ilVeneto (27.293 installazioni), l’EmiliaRomagna (18.949), il Piemonte(15.551), la Puglia (12.827), il FriuliVenezia Giulia (11.359), la Toscana(11.301), il Lazio (11.005), la Sicilia(10.945), Trentino Alto Adige(10.255), la Sardegna (9.363), leMarche (7.355), la Campania(5.399), la Calabria (4.835), l’Umbria(4.749), l’Abruzzo (4.316), la Liguria(2.095), la Basilicata (2.057), il Molise(762) e la Valle d’Aosta (514).Gli impianti di piccola e media ta-glia su tetti e coperture varie sonoquelli che meglio si adattando allastrategia di diversificazione delleproduzioni nelle aziende agricole,ma non solo – spiega la ColdirettiLombardia – Sono tra i più diffusi siaper i costi inferiori che per l’iter bu-rocratico semplificato, tanto che

anche realtà industriali attive nelsettore, come Sorgenia del gruppoCir, si stanno concentrando su que-sta tipologia.In tutte le province lombarde le mi-ni installazioni rappresentano dal-

l’85 al 95 per cento del totale dei si-stemi attivati: sotto i 20 kilowatt cene sono 6.647 su 7.229 a Brescia,698 su 847 a Lodi, 3.098 su 3.632 aMilano, 4.024 su 4.489 a Bergamo,2.481 su 2.666 a Varese, 1.431 su1.555 a Como, 1.860 su 2.191 a Cre-mona, 1.015 su 1.071 a Lecco, 1.792su 1.973 a Mantova, 1.298 su 1.430 aMonza e Brianza, 1.157 su 1331 aPavia, 1.185 su 1.279 a Sondrio.La provincia che produce più ener-gia dal Sole – dice Coldiretti Lom-bardia - è Brescia con 118.353 ki-lowatt, mentre Lecco è ultima inclassifica per potenza con 9.510 ki-lowatt ma è la prima per la presen-za, il 95% del totale, degli impianti dipiccola e media taglia.Per la multifunzionalità delle azien-de agricole – spiega Coldiretti Lom-bardia - gli impianti fotovoltaici so-no un’opportunità da sfruttare sutetti di cascine, stalle, capannoni oserre, mentre la terra deve conti-nuare ad essere coltivata preser-vando il patrimonio dei prodottiMade in Italy e della filiera agricolaitaliana.

I giovani investono nelle aziendeAmmonta a 4 miliardi il valore degli investimenti nelle aziende condotte

dai giovani imprenditori agricoli italiani nel periodo di programmazione2007-2013. Lo ha reso noto il Delegato nazionale dei giovani della ColdirettiVittorio Sangiorgio nel corso dell’Assemblea partecipata da duemila im-prenditori agricoli under 30 provenienti da tutte le regioni italiane, fra cui laLombardia con le delegazioni delle province di Milano, Lodi e Monza Brian-za. Dallo studio Swg/Coldiretti Giovani Impresa emerge che in agricolturasolo il 3 per cento delle imprese agricole italiane è condotto da giovani conmeno di 35 anni che però sono alla guida delle aziende più innovative, cheoffrono maggiore occupazione e garantiscono maggiori livelli reddito. InItalia - sottolinea la Coldiretti - operano 49mila giovani imprenditori, un nu-mero in assoluto tra i più alti in Europa, che nelle proprie aziende produconoun reddito del 40 per cento superiore a quello medio del settore. La crisi, se-condo SWG/Coldiretti Giovani Impresa, non ha fermato la volontà di cresci-ta delle giovani imprese agricole che, anche in questa congiuntura non fa-vorevole, per il 78 per cento ha realizzato investimenti per l’espansione del-l’attività o il miglioramento della qualità dei prodotti. Le giovani impreseagricole si caratterizzano per un maggior grado di diversificazione produtti-va (31 per cento dei giovani a fronte di una media del 27 per cento), unamaggiore capacità di innovare il marketing mix con ben l’87,5 per cento deigiovani che vende direttamente e il 22 per cento che rifornisce i gruppi diacquisto solidali (GAS). I giovani partecipano al progetto della Coldiretti peruna filiera agricola tutta italiana gestendo ad esempio il 30 per cento dellapiù grande rete europea della vendita diretta di Campagna Amica.A frenare gli entusiasmi dei tanti giovani che vorrebbero trovare occasioni dilavoro in campagna ci sono - sottolinea Coldiretti Giovani Impresa - i tantiostacoli all’ingresso, dal costo dei terreni al credito, ma anche la volatilitàdei prezzi che impedisce la programmazione perché un giovane, piu’ deglialtri, ha bisogno di prospettive di lungo periodo per la propria impresa equeste si possono offrire solo se sarà fatta giustizia dei furti che ha subito inquesti anni l’ agricoltura italiana. Si tratta - continua Giovani Impresa - dauna parte del furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente im-messo in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo co-me italiano; dall’altra del furto di valore aggiunto che vede sottopagati i pro-dotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. Per questo il progettoper una filiera agricola tutta italiana della Coldiretti guarda ai giovani.L’obiettivo è quello di tagliare le intermediazioni e arrivare ad offrire, attra-verso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi eimprese agricole, prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagliagricoltori al giusto prezzo. Grazie alla filiera agricola tutta italiana, e in parti-colar modo a CreditAgri Italia, il consorzio fidi nazionale promosso dallaColdiretti, si è messo in piedi un sistema di credito per giovani che pensa inmaniera reale ed efficace al ricambio generazionale, valorizzando le idee enon misurando la capacità patrimoniale, che per ragioni oggettive non puòappartenere ai giovani.

L’IDENTIKIT DEI GIOVANIIMPRENDITORI AGRICOLI (UNDER 35)

• 49mila• il 78 per cento ha realizzato investimenti per l’espansione dell’attività o il migliora-mento della qualità dei prodotti;• il 31 per cento ha diversificato la produzione• l’87,5 per cento vende direttamente• il 22 per cento rifornisce i gruppi di acquisto solidali (GAS)• partecipano al progetto della Coldiretti per una filiera agricola tutta italia-na gestendo il 30 per cento della più grande rete europea della vendita di-retta di Campagna Amica.

Così la Lombardia è diventata la regina dei piccoli impianti fotovoltaici

Solare a “misura di tetto”