goodnews agosto 2014

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La prima coppia gay a registrare il matrimonio all’anagrafe. Napoli è la prima città in Italia, Napoli è città d’amore e tolleranza. Definito dalla critica “un bicchiere di vino rosso paesano”, il poeta napoletano presenta il suo nuovo libro di poesie dal sapore genuino

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Page 1: Goodnews Agosto 2014

Antonio Riccardi (NTO’)Rapper napoletano, anima del collettivo Stirpe9

Special Guest dell’evento “Un ponte oltre i Muri”

ROBERTO& MIGUEL

IL POETA MURATORE

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SOSTENITORE:

La prima coppia gay a registrare il matrimonio

all’anagrafe. Napoli è la prima città in Italia,

Napoli è città d’amore e tolleranza.

Definito dalla critica “un bicchiere di vino rosso paesano”, il poeta napoletano presenta il suo nuovo libro di poesie dal sapore genuino

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Domenico CiccarelliPresidente A.C.S.D.LiberalEditore Good News [email protected]

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Pino Attanasio

Gennaro Ciambriello

Suania Acampa

Tina Bianco

Francesco Parisi

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Incanto, seduzIone, quIete. È un un gIoIello della costI-era amalfItana: ravello.Armonia, eleganza , rigore. È uno spettacolo di danza classica.Uno scenario che emoziona gli spettatori per le sue bellezze naturali esaltato, giovedì 3 luglio u. s., dall’arte della musa Tersicore. Insieme, il Belvedere di Villa Rufolo e la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, hanno creato una rappresentazione angelica, fatta di stelle brillanti, di nuvole danzanti, di punti lucenti sul mare. In un panorama suggestivo i ballerini hanno tratteggiato, in punta di piedi, il “corso armonioso degli astri”, nella 64^ edizione del Ravello Festival 2014, sotto la direzione artistica di Stefano Valanzuolo . I tre balletti eseguiti, “Serenade”, “Gymnopedie” e “Napoli divertissement”, sulle musiche di Caja-kovskij, Eric Satie, Helstes, S. Paulli e di Gade, hanno dato risalto ai talenti e alla soave disciplina della scuola di ballo di Milano, diretta da Frederic Olivieri.

sogno dI una notte dI un meravIglIoso “InIzIo estate”

Il Festival, da giugno a settembre, vedrà l’esibizione di alcuni dei nomi più prestigiosi in campo internazi-onale della musica, del balletto e del teatro.Per informazioni consultare il sito:WWW.VILLARUFOLO.IT

antonia Bellissimo

leucIana festIval: Buona la PrIma. allevI e Il suo amore segreto: la musIca.

“Il mio amore segreto è la musica, è il pianoforte, ma non è un grande segreto”. Così il pianista gIovannI allevI prima di SECRET LOVE, uno dei brani eseguiti per il concerto che ha aperto la quindicesima edizione del LEUCIANA SUMMER FESTIVAL 2014, organizzato dalla Città di Caserta con il contributo della Regione Campania e dell’Unione Europea per la direzione artistica di Donato Tarataglione. Nella magica atmosfera del Belvedere di San Leucio il calore avvolgente di un pubblico attento ed entusiasta ha reso omaggio al concerto di piano solo di ALLEVI. Applausi, tre bis ed una fila interminabile per il rito della firma degli autografi: tutto come nelle più rosee previsioni mentre una splendida sera d’estate tornava a farsi largo tra le nuvole dissipate dalla musica. Intanto, cresce l’attesa per LUCA CARBONI ed ENRICO RUGGERI. La manifestazione poi continuerà con NOEMI (27.07), RON (28.07), SAMUELE BERSANI (29.07), AVION TRAVEL (30.07).

antonia Bellissimo

SOSTENITORE:

Il 23 Luglio la troupe della televisione australiana Channel 7 da Sidney ha fatto un lungo viaggio per riprendere i Bidonvillarik e l’Associazione Culturale Musicale illimitarte di Villaricca. I Bidonvillarik, creati dalla band Marenia circa 8 anni fa ed illimitarte, ormai noti in tutto il mondo grazie anche alle tournèe in medioriente, (le ultime a maggio e novembre 2013 in Arabia Saudita) al Times, alla BBC, Al Jazeera ed ai principali media nazionali, presidio di buona cultura e impegno sociale ed aggregativo concreto. Totalmente indipendenti, l’Associazione illimitarte, unisce, medi-ante la passione per la musica centinaia di giovani e non, investendo nelle nuove generazioni e seminando arte libera e formazione. “Ogni anno i Bidonvillarik si rinnovano, inserendo sempre i nuovi associati e dando un curriculum di chiara fama anche ai giovani associati”, dichiara il Presidente Lello Cardone, e rinnova l’invito ad associarsi ogni anno ad una delle più prolifiche realtà culturali del sud Italia

Raffaele Cardone

la tv australIana a vIllarIcca Per uno sPecIale suI BIdonvIllarIk e IllImItarte

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Una carriera quasi quindicennale, la ricerca costante di termini e figure retoriche che riescono a raccontare Napoli in tutte le sue sfaccettature, rendono Antonio Riccardi il Raffaele Viviani del ventesimo secolo. Ecco cosa ci racconta nella nostra intervista:Per iniziare, cosa ne pensi del progetto Oltre i Muri e in generale l’idea di dare spazio alla street art? «Era ora che le nostre città fossero riqualificate in questo modo!»Pensi che la street art, da sempre perseguitata, possa essere una risorsa importante per Napoli come rimedio al degrado urbano?«Certo, infatti oltre che abbellimento per le opere pubbliche in cemento che per natura tendono all’usura e al grigiore, mi piacerebbe vederla anche su strutture proprio dedicate al recupero del degrado sociale oltre che urbano del quartiere, quali skatepark, centri studi o palazzetti della musica»Parlando della musica: è ormai sulla scena napoletana il nuovo collettivo Stirpe Nova. Quali sono i componenti e quale affinità musicale hai trovato con loro? «Stirpe Nova è un’area musicale di riferimento che fa capo alla mia esperienza nell’hip hop italiano, di ormai 15 anni, iniziata con l’ autoproduzione e fortificata da un rapporto con le etichette major discografiche mai troppo stretto, che mi ha dato il vantaggio di conoscere le dinamiche alla base del mercato del mio genere e anche quello meno puramente hip hop come il più recente. Questo mi ha spinto a mettere tutte le nozioni acquisite a disposizione dei più giovani talenti e anche dei più navigati che non hanno avuto la giusta evidenza sinora a mio avviso, in un’ottica di vera crescita e di diffusione del messaggio che è iniziato con i CoSang e che non ho mai pensato nemmeno un attimo di inquinare o mediare. I membri dell’etichetta sono sicuramente Palù, Dj Klonh, NTA La Lince come nucleo di produzione sin dalla nascita, ma anche tutte le persone che sono apparse su “Numero 9” nella misura in cui ognuno di loro sente più o meno appartenenza, ma ogni giorno potranno esserci nuovi esponenti, sempre che siano allineati alla mentalità e al nostro modus operandi fatto di condivisione, dialogo, ricerca della qualità, attenzione a ogni parola scritta e rappata»Quali sono i tuoi progetti futuri, sia come solista che nel collettivo Stirpe Nova?«Con Stirpe Nova ho intenzione di pubblicare almeno uno street album all’anno, come questo 2013/14, molto prolifico e produttivo»

Nel tuo secondo album hai scelto la lingua italiana e hai dimostrato d’avere talento nella costruzione di rime sia nell’una che nell’altra lingua: come mai il ritorno del napoletano nell’album Stirpe Nova?«Ti ringrazio per il complimento, la ricerca dei termini e delle figure retoriche è una cosa che facevo già col dialetto e che ho elaborato in un paio di anni da quando ho deciso di esprimermi in lingua nazionale; scelta che mi ha dato abbastanza ragione, facendomi scoprire la Lombardia al secondo posto nelle vendite di ICI! Il napoletano in N9 è stata innanzitutto una rivendicazione della mia identità e il ribadire l’influenza avuta su molti rappers campani in generale, che vedo usare termini e immagini che appartengono alla scuola CoSang ma ahimè in versione ridotta o deculturata; poi un modo per chiudere il ciclo di diversificazione dei prodotti che offro al mio pubblico iniziato con ICI, avvicendando il dialetto da sempre usato da me (quindi non un ritorno) e l’italiano, che adopero di più nelle mie opere mainstream»Il singolo “cult” dell’album è sicuramente “Nuje Vulimme ‘na Speranza”, scelto come sigla finale della fiction Gomorra: quale pensi possa essere la vera speranza dei giovani napoletani, che dia loro un motivo valido per tirar fuori il proprio “coraggio impossibile”?«Non so quale possa essere, a parte gli esempi d’integrità che possono avere da ragazzi come me e gli attori della fiction, che sono partiti dalle loro stesse zone e sono riusciti ad affermarsi per ciò che sanno fare. Di motivi validi ne dovremmo aver avuti già abbastanza, ma la rincorsa alla materialità sembra aver sistematicamente sopito la ricerca di questa speranza, che comunque viene negata ogni giorno con disoccupazione alle stelle e una pressione fiscale unica al mondo forse»In riferimento a Gomorra: i tuoi fan ricorderanno sicuramente il brano “Momento D’Onestà” nel quale si criticava, in qualche modo, la strumentalizzazione del fenomeno Camorra nel film di Garrone. Come mai si è scelto d’inserire i brani dei Co’Sang nella colonna sonora della serie tv?«In “Mumento d’Onestà” si criticava lo schierarsi in prima linea di alcuni artisti, alcuni di loro nemmeno napoletani, in nome di un anticamorrismo militante che non è mai esistito se non per trovare visibilità tra i media, e l’uso di di soli brani neomelodici quando precedentemente c’era stato un invito formale a noi rivolto da Roberto Saviano in persona a collaborare

StIRPe NOVa: INteRVISta a NtO’ antonIo rIccardI

Il Gay Pride a Napoli quest’ anno ha visto non più curiosità e discriminazione, ma un’accoglienza serena e festosa; la gente si è divertita e non c’erano barriere pregiudizievoli. Napoli sta crescendo in Cultura di accoglienza e di tolleranza, non più slogan e caccia alle streghe, un Sindaco umano con i suoi limiti cerca di essere al passo con altri Paesi dove le coppie non hanno i nostri stessi stereotipi sociali. Erano presenti tante associazioni, e anche la Chiesa Valdese ha voluto testimoniare come l’amore di un DIO-uomo -donna, non giudica, ma accoglie..

Il Sindaco de Magistris ha seguito la manifestazione al fianco del Presidente dell Arcigay della Basilicata Antonio, Nadia Girardi e l’attrice Giuliana De Sio, testimonial dell’evento, in un atmosfera ricca di buon gusto e di colore. Il Gay Pride degli anni trascorsi era caratterizzato da provocazioni motivate dall’indifferenza e attacco ad un popolo pacifico che non chiede altro che siano rispettati i loro Diritti umani e la loro Dignità in una società che si è evoluta anche con tipologia di coppie non etero. Il Papa del secolo: Francesco Bergoglio ha aperto le porte di S. Pietro agli umani tutti uguali ,davanti all’amore in Cristo Yeshuà, il giudizio di scelte e stili di vita appartengono solo ai singoli individui.

Il 14 Luglio a Palazzo S.Giacomo dinanzi al Sindaco de Magistris e la stampa è stato celebrata la registrazione del primo matrimonio civile (già trascritto in Spagna) di Roberto e Miguel, due giovani che hanno rilasciato la loro intervista emozionati per l’avvenimento. Era presente anche lo striscione dell’Associazione Rosa Bianca, di cui sono Presidente. Il nostro è un impegno costante contro ogni forma di discriminazione e a tutela dei Diritti Umani. Il Giudicare è un compito dei Magistrati, l’etica morale non ha sesso, è solo un Valore.

tina Bianco

NaPOLI CIttà DeLL’aMORee della tolleranza

di Suania acampa

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alle musiche, ignorato da Garrone. E questo non per essere stati esclusi dai “guadagni” , dei quali non abbiamo mai parlato, ma per la delusione di dare un racconto parziale e incompleto dal punto di vista musicale, perché i CoSang già erano nelle auto e nelle case delle persone del quartiere. Dunque è stato naturale e giusto per noi accettare la richiesta dei brani, che già erano stati proposti per il film anni addietro dall’autore stesso del libro»L’album “Chi More Pe Mme” è un capolavoro indiscusso del suo genere: quanto è difficile per la carriera di un’artista cercare di equipararlo?«Chi More Pe Mme è un album che quasi tutti possiedono non originale. Questa circostanza ha fatto sì che gli altri ne parlino come il nostro “migliore”, con la nostalgia che si ha per le opere d’esordio dei gruppi, ma per me e credo anche per Luca non è stato onorato a dovere dai tanti pseudo, ma solo dai pochi veri fans, che lo hanno acquistato originale. Ciò che per gli altri è gloria, per noi è probabilmente un motivo di delusione nei confronti di una fruizione falsa, che vanta solo conoscenza ma non supporta. Con ICI ho superato nelle vendite e quindi nel piazzamento in FIMI sia CMPM che Vita Bona, dunque aspiro a superarlo ulteriormente»Dopo quasi dieci anni le hit di Chi More Pe Mme suonano su Sky atlantic: in previsione di questo anniversario, i fan possono aspettarsi un evento celebrativo? «Non vedo come si potrebbe celebrare qualcosa la cui metà, una volta simbiotica, ha attualmente rifiutato definitivamente un linguaggio e cambiato radicalmente i connotati delle origini»Guardando al futuro: è in costruzione il tuo secondo album da solista? «Ho già scritto molte cose ma ne scriverò altre e nuove per il mio prossimo album che avrà un po’ più di italiano e temi introspettivi, come l’analisi dei rapporti che c’è stata ne “Il Coraggio Impossibile”»Infine, c’è chi considera il 2014 come l’anno dell’hip hop: cosa consiglieresti ai giovani che si avvicinano a questa cultura?«Provare ad avere dignità, coscienza, e lealtà verso ciò che si fa, capendo che l’hip hop vive per noi da tantissimo, e non è soltanto un veicolo di successo. Come diceva Speaker Cenzou nei Messaggeri della Dopa: “Non faccio l’ ERRE - A - PI per fare il play con le guaglione, non vesto largo per fare il chiachiello del rione (…)” Se sei te stesso, bene, se no cambia mestiere»

ecco naPolI oltre I murI

Foto di Pino attanasio

Oltre 7000 metri quadrati di arte liberano Chiaiano dal grigio

di Gennaro Ciambriello

Mercoledì 23 luglio, l’Associazione Let’s think ha ufficialmente consegnato al comune di Napoli l’opera del ponte della metro di Chiaiano. Un ponte che fino a due mesi fa era grigio e freddo, perfetto rappresentente del degrado delle province, e che adesso risplende grazie ai suoi colori. Presente all’evento il Sindaco Luigi de Magistris, che ha ringraziato gli artisti autori dell’opera ha sottolineato come a Napoli la street art sia un patrimonio da difendere e promuovere. Contributi gratuiti di tanti artisti per evento serale tra cui NtO’e Palù, i Zezi, i BidonVillarik, alessandro Ferrara e Francesco amoruso

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Evento più che riuscito quello di “Pensieri liberi” , tenutosi l’11 Luglio nella sala consiliare del comune di Qualiano, in occasione della presentazione del libro “poeta muratore” di Antonio Cipolletta. Un autore più unico che raro , Antonio, conosciuto dagli abitanti del paese per il suo mestiere duro e faticoso.Un sessan-tenne residente a Qualiano, uomo semplice, muratore di professione, ma impegnato da anni ad esprimere in versi la sua visione genuina della realtà. L’evento culturale, presentato dall’associazione Leonardo e dal suo presidente, Giuseppe Ricciardiello, è stato un successo anche grazie alla presenza di importanti personalità come l’assessore alla cultura Valentina Bi-ancaccio, il Sindaco di Qualiano Ludovico De Luca e quello di Villaricca, Francesco Gaudieri, il maresciallo dei carabini di Qualiano Pasquale Bilancio ed Enrico Nuvoletta, presidente dell’ass. carabinieri di Mug-nano. Tutti hanno speso qualche parola su Antonio, sulle sue poesie e sull’importante presenza della cultura nella vita di tutti, specie in quella dei giovani. Cipolletta ha saputo coinvolgere il pubblico con i suoi versi, profondi e sinceri, “privi di artificio”, come egli stesso li definisce, che ha recitato con l’ausilio del professor Garaffo e dell’attrice Teresa Barretta, il cui monologo ha impressionato e divertito tutti i presenti. Ciò che maggiormente colpisce di questa serata è la serietà con cui tutti hanno saputo trattare argomenti impegnativi quali la morte, l’immigrazione, il lavoro, la discriminazione mantenendo un’atmosfera leggera e allegra.Nelle sue opere trasmette idee semplici ma piene di significato, raccogliendo le emozioni regalate dalla sua vita e dalla realtà in cui egli vive. Non sono mancate, infatti, poesie dedicate a Napoli e alle sue bellezze senza tempo, che Antonio ha recitato lasciando trapelare l’amore per la propria città. Come l’assessore Valentina Biancaccio ha sottolineato , lo scopo dell’evento era duplice: quello di presentare il libro ad una platea attenta e partecipe, oltre a quello di dare inizio ad una serie di manifestazioni culturali di vario genere. Il primo obiettivo è stato sicuramente raggiunto, teniamo le dita incrociate per il secondo.

Martina Palomba

antonIo cIPolletta:PIù Poeta che muratore

Legalizzatela! É la voce del nYt, il più autorevole quotidiano d’America che si unisce al coro di coloro che negli Usa e non solo chiedono, sull’esempio di un grande stato del sud America come l’Uruguay (dove si può anche acquistare in farmacia), a gran voce di legalizzare la cannabis indiana. Ancora contro il proibizionismo, recita il titolo dell’editoriale andato in stampa il 26 luglio, il primo di sei interventi sul tema che partono tutti da un assunto semplice e incontestabile: “i divieti correnti infliggono alla società danni molto maggiori rispetto a una sostanza molto meno pericolosa dell’alcol”, divieti che negli Usa risalgono nientemeno che ad una legge del 1937. E in Italia? Da noi l’antiproibizionismo ha radici storiche che affondano nella contestazione del ‘68, passando per l’impegno civico e militante dei Radicali, Pannella in primis, senza tralasciare quella grossa fetta della sinistra parlamentare e non che ha sempre fatto della legalizzazione delle droghe leggere un suo cavallo di battaglia politico, prendendo spesso caterve di voti giovanili e di protesta in nome di una cultura della libertà che, con le dovute distinzioni, va dall’estrema sinistra alla sinistra progressista, fino a lambire un’area di centro moderata, ma liberale e laica. In realtà, nel nostro paese, atavicamente malato di provincialismo e impregnato di cultura democristiana, di passi in avanti dal ’68 in poi se ne sono fatti ben pochi sul tema della legalizzazione delle droghe leggere. Anzi, si è tornati al più retrogrado proibizionismo, equiparando, come ha fatto in maniera criminale e criminogena la legge Fini- Giovanardi del 2006, le droghe leggere a quelle pesanti. Fortunatamente, recentemente la Corte Costituzionale è intervenuta, limitando le storture di questa legge. Tuttavia, se sul piano nazionale si fa finta di niente e si lascia che i consumatori di cannabis continuino ad affidarsi al libero mercato delle mafie per soddisfare le proprie esigenze (con conseguente arricchimento delle mafie stesse), sul piano locale la situazione sembra muoversi. Alcuni sindaci, soprattutto di centro sinistra, sulla scorta dell’esempio di città europee che hanno sperimentato in maniera positiva, con varie modalità, la legalizzazione della produzione e della distribuzione di cannabis (Amsterdam è un riferimento ormai classico), si sono pronunciati a favore di tali pratiche. Secondo loro tali iniziative sono in grado di limitare il danno per i consumatori e, soprattutto, di togliere linfa vitale alle organizzazioni criminali. Uno degli esempi di tali sindaci, almeno stando alle dichiarazioni in campagna elettorale che hanno contribuito a far eleggere sindaco di Napoli quel Luigi De Magistris, prima magistrato e poi politico, secondo una abitudine tutta italiana di fare

dei propri giudici degli eroi, dei capipopolo e poi degli amministratori, che ne ha fatto un punto focale della sua campagna elettorale, insieme alla proposta shock per una società come la nostra, bigotta e cafona, di istituire un quartiere a “luci rosse” come nella celeberrima città olandese, che non a caso è anche patria della legalizzazione della marijuana. A tale mix si aggiunga il recente convegno dei giovani democrat (PD) di Napoli dal titolo evocativo che non lascia spazio a fraintendimenti, Pornosofia, con tanto di attrice hard invitata a parlare. Che Napoli voglia diventare come Amsterdam? Che diventi a livello europeo, se non per la nazione Italia, ciò che è l’Uruguay a livello internazionale e per il mondo intero? E cioè, un apripista, un invito non declinabile, date le strette relazioni internazionali economico-politico-culturali che stanno influenzando anche un paese storicamente conservatore come gli Stati Uniti? Insomma Uruguay chiama Napoli, e Napoli chiama Olanda e dunque Italia e Europa. Che a sua volta ha strette relazioni con gli USA e dunque si apre uno scenario mondiale di rinnovato liberalismo? Che ruolo possono giocare in un tale ambito tanto vasto le decisioni prese da piccole comunità, sul contesto nazionale come per esempio quella californiana in America? O che impatto possono avere i registri dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero e quindi accettati in una comunità cittadina sull’Italia intera? E la comunità napoletana saprebbe digerire un tale boccone, saprebbe cioè fare da esempio di civiltà avanzata e liberale per il mondo intero? Qualche dubbio in proposito viene spontaneamente, avere dubbi è sintomo di ragionevolezza, ma qui in questo territorio spesso la ragionevolezza è umiliata dalle restrizioni sociali e culturali, dalla violenza gratuita e di mestiere, dagli interessi politici e economici di parte e dal malaffare di stampo camorristico che sulla proibizione della cannabis ha costruito un impero politico-affaristico. Sapremo liberarci in un sol colpo di tanta ignoranza che fa la forza dei soliti potenti? Be’ una società liberale è anche una società libera in cui sesso a pagamento, omosessualità dichiarata e vissuta “normalmente” e consumo e commercializzazione della droga leggera non vengano considerate peccati contro il costume sociale e contro dio. Difficile che una tale liturgia venga accettata nella vita di cittadini napoletani, che però per quanto retrogradi e tradizionalisti mostrano da sempre nella tolleranza quotidiana dei mille volti (non solo negativi) di una città sempre in fermento un’anima fondamentalmente anarchica, e dunque libertaria. Amen.

lIBera-mente.di Francesco Parisi

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