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GIUGNO 2016 GIUGNO 2016 ANNO 2015/2016 ANNO 2015/2016 N N E E W W S S NE S W Notiziario della scuola Casa dei Bambini - Scuola Montessori Soc. Coop. Sociale Onlus via Arosio, 3 - 20148 Milano Casa dei Bambini La Bella Addormentata nel bosco... di via Arosio C’erano una volta, nel favoloso regno di via Arosio, un re e una regina che stavano festeggiando la nascita della loro principessa con dame e cortigiani, fate e fatine, tutti pronti a donarle ogni pos- sibile grazia. Quand’ecco irrompere un’ospite inattesa: la Fata Malefica con la sua “nera” corte, furiosa per non essere stata invi- tata, getta su tutto il castello un terribile sortilegio. Ogni vita sarebbe destinata al sonno eterno, se non fosse per una fatina smemorata e un principe… Il rito di saluto all’anno scolastico che si chiude si è celebrato quest’anno alla Casa dei Bambini con la “Bella addormentata nel bosco”, la nota favola messa in scena, in musica, dai remigini e dai medi con la sapiente regia del maestro Roberto Gallina. Divertimento e commozione garantiti per tutti gli spettatori, grazie all’entusiasmo con cui i bambini ogni anno si calano nelle parti, e soprattutto grazie all’impegno di chi dietro le quinte ha lavorato per realizzare lo spettacolo: dalle maestre Cristina F. (scenografie) e Francesca (costumi), alle mamme volontarie Claudia, Francesca, Gabriella, Gaia, Makiko, Roberta e Viviana. A seguire, come da tradizione, la cerimonia di saluto ai remigini, con consegna di cappello e diploma… e qualche lacrima! La Bella Addormentata nel bosco Settimana della lettura Progetto raccordo: insieme verso la primaria La Galette des Rois Ciao Remigini 2016 Compagni gemelli, quasi fratelli La magia dei libri Ciao Sergio! Alla scoperta dell’Inferno di Dante Piccoli bibliotecari 2016 La poesia è contagiosa! Che musica al concorso di Tradate! Il progetto di educazione all’affettività Ciao Scuola Montessori! Quest’anno salutiamo Il fiore di pietra Editoriale della Direttrice 1 2 3 4 5 6 7 8 9-10 11 12 SOMMARIO 1 2 0 1 6

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GIUGNO 2016GIUGNO 2016 ANNO 2015/2016ANNO 2015/2016

NNEEWWSSNE SWNotiziario della scuola Casa dei Bambini - Scuola MontessoriSoc. Coop. Sociale Onlusvia Arosio, 3 - 20148 Milano

Casa dei BambiniLa Bella Addormentata nel bosco... di via Arosio

C’erano una volta, nel favoloso regno di via Arosio, un re e unaregina che stavano festeggiando la nascita della loro principessacon dame e cortigiani, fate e fatine, tutti pronti a donarle ogni pos-sibile grazia. Quand’ecco irrompere un’ospite inattesa: la FataMalefica con la sua “nera” corte, furiosa per non essere stata invi-tata, getta su tutto il castello un terribile sortilegio. Ogni vita sarebbedestinata al sonno eterno, se non fosse per una fatina smemoratae un principe…Il rito di saluto all’anno scolastico che si chiude si è celebratoquest’anno alla Casa dei Bambini con la “Bella addormentata nelbosco”, la nota favola messa in scena, in musica, dai remigini e daimedi con la sapiente regia del maestro Roberto Gallina. Divertimento e commozione garantiti per tutti gli spettatori, grazieall’entusiasmo con cui i bambini ogni anno si calano nelle parti, esoprattutto grazie all’impegno di chi dietro le quinte ha lavorato perrealizzare lo spettacolo: dalle maestre Cristina F. (scenografie) eFrancesca (costumi), alle mamme volontarie Claudia, Francesca,Gabriella, Gaia, Makiko, Roberta e Viviana.A seguire, come da tradizione, la cerimonia di saluto ai remigini,con consegna di cappello e diploma… e qualche lacrima!

La Bella Addormentata nel boscoSettimana della letturaProgetto raccordo: insieme verso la primariaLa Galette des RoisCiao Remigini 2016Compagni gemelli, quasi fratelliLa magia dei libriCiao Sergio!Alla scoperta dell’Inferno di DantePiccoli bibliotecari 2016La poesia è contagiosa!Che musica al concorso di Tradate!Il progetto di educazione all’affettivitàCiao Scuola Montessori!Quest’anno salutiamoIl fiore di pietraEditoriale della Direttrice

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SOMMARIO

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2016

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Progetto raccordo: insieme verso la primaria

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Il progetto di continuità nasce con l'obiettivo di favorire un passaggio graduale dei bambini del-l’ultimo anno della scuola dell’infanzia alla scuola primaria; in concreto consiste nel far lavorare questi bam-bini con gli alunni di classe prima, per conoscere una nuova realtà e delle richieste diverse .

Il percorso è stato improntato sul proseguimento della coltivazione dell’orto della scuola e sul-l’esplorazione delle piante delle aiuole del quartiere in cui è situato l’edificio scolastico. Lascelta di questo itinerario si collega al pensiero di Maria Montessori che sottolinea il “fare” inmodo autonomo e il “capire” per “prendersi cura”: lei stessa pro-poneva attività legate alla coltivazione di alcune piante in un pic-colo orto, consentendo così al bambino “l’osservazione deifenomeni della vita”.Condividere esperienze quali l’esplorazione del quartiere (stadioMeazza, biblioteca Harar, mappatura delle piante), curare insiemele aiuole del nostro orto e poi riflettere e rielaborare queste espe-rienze - ognuno con le proprie competenze - ci pare un modo si-gnificativo per conoscersi ed intuire che cosa ci attenderà il prossi-mo anno in quell’importante nuova avventura che sarà l’inizio dellascuola primaria.Il lavoro durante l’anno scolastico è stato continuo, a volte anchecon cadenza settimanale, e si è concluso con la giornata diaccoglienza in primaria l’11 maggio. Durante tale giornata, i remigi-ni, accompagnati da me, hanno sperimentato un lavoro con i bam-bini dell’attuale prima, la loro maestra Marianna e la futura inse-gnante di prima Candida, a cui sono seguiti una merenda e unpranzo in condivisione nella classe prima. La giornata è trascorsacon serenità, entusiasmo, ascolto e curiosità verso il nuovo.

Osservando i bambini in questa particolare giornata, ho potuto ammirare il frutto del lavorofatto da tutte le insegnanti della Casa dei Bambini e ritrovarmi nella frase di Maria Montessori:"L'orgoglio della nuova maestra diventa quello di aver aiutato il bambino a fare senza di lei, diaver preparato le vie del suo andare spontaneo, abbattendo i principali ostacoli che potevanoimpedirlo". In quella giornata infatti i bambini si sono affidati ai compagni più grandi e alla lorofutura maestra con molta sicurezza.Bene remigini, siete diventati autonomi: sapete "fare"! E ora... via per una nuova esperienza.Buona prima a tutti!

Maestra Adele Tunesi

Classe Prima

Casa deiBambini

In occasione della settimana della lettura, nel mese di aprile, alcuni genitori della Casa deiBambini si sono resi disponibili per leggere e interpretare un racconto che ha coinvolto ibambini di 3, 4 e 5 anni. Tutti hanno apprezzato e si sono dimostrati attenti e divertiti nell’ascoltare il racconto; i genitorierano felici ed anche un po’ emozionati di poter partecipare. Collaborare e condividere esperienze a scuola è un arricchimento per tutti che si traduce in alleanzaeducativa. Perciò da parte di tutte le insegnanti della Casa dei Bambini rivolgiamo il nostro ringraziamento ai geni-tori coinvolti.

Le insegnanti della Casa dei Bambini

Settimana della lettura Casa deiBambini

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Emanuele Bianchi

Lorenzo Brocca

Riccardo Colombini

Valentina Latino

Chiara Leo

Viola Mascarucci

Elena Moroni

Antonio Romanò

Martina Tommasi

Francesco Tonegutti

Diego Adornato

Gabriele Bacci

Viola Maglio

Sara Nobili

Francesco Paini

Matteo Pierotti

Agata Speranzin

Matteo Berzaghi

Margherita Cappello

Alessandro Fumagalli

Sara Guaineri

Giovanni Leoni

Pietro Meriggi

Xavier Panvini

Matteo Accurso

Nicolò Casetti

Sara Fedele

Greta Rattà

Sofia Tommasini

Silvia Vascella

Deniz Yusifova

Ciao remigini!

Il 24 maggio abbiamo ricreato in classe verde la tradizione della Galette des Rois, una torta che tradizional-mente viene preparata in Francia in occasione dell’Epifania e che viene presentata con sopra una corona.All’interno, nell’impasto crudo, si nasconde una statuina di ceramica e chi la trova, indossa la corona. In questa occasione i piccoli cuochi avevano tutti una corona perché era la loro giornata, ma chi ha trovato la statuina, neha poi indossata una speciale. Anita Massari è stata la fortunata regina incoronata due volte!I bambini, dopo aver indossato ognuno la propria corona fatta il giorno prima con l’aiuto di Adele, hanno contribuito allarealizzazione della torta aggiungendo e mescolando gli ingredienti e nominandoli in inglese. La tavola era apparecchiatacome in un castello: un lunghissimo tavolo unico!

È stata un’esperienza molto bella anche per me, che ho partecipato alla preparazione, e vorreiringraziare Adele per aver accolto con tanto entusiasmo questa tradizione, dedicando del tempoinsieme a Elisa, per trasmetterla ai bambini.

Paola, mamma di Pietro e Giovanni Leoni

La Galette des Rois Casa deiBambini

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Il “progetto gemellaggio” è una felice e radicata tradizione in cui i bambini che si apprestano ad affrontare ilprimo anno di scuola primaria scelgono un compagno di quinta che diventi il suo punto di riferimento e quin-di il suo “gemello”. Quest’anno i bimbi di prima hanno trovato in loro un valido e prezioso supporto nei momen-ti di gioia e in quelli di sconforto. Sono stati molto più di un semplice aiuto, ciò che più si avvicina a dei veri e pro-pri fratelli maggiori.

Emma T., sei molto simpatica e sono molto contento perché sei anche venuta a giocare a casa mia (Leonardo).Gabri, sei stato un gemello fantastico, perché sei simpatico e mi hai fatto divertire tanto (Tommaso A.).Sofi, di essere stata la mia gemella perché sei sempre carina e gentile e hai passato tanto tempo con me (Aurora).Nico! Tu mi consolavi quando ero triste e mi divertivo con te a giocare a palla e a fare canestro. Quando non facevo cane-stro, mi dicevi di ritirare finché non ci riuscivo (Edoardo).Tommaso, per me sei stato un gemello carino e per questo ti voglio bene (Lorenzo).Elisa, perché sei stata sempre simpatica e mi hai fatto dei bei disegni (Giovanni).Stella, perché sei gentile e mi sorridi quando mi vedi (Keider).Vittorio, perché quando mi vedevi sorridevi sempre e mi davi tanti abbracci e bacini (Camilla).Giovi, ti voglio tanto bene per tutti i momenti che sono stato con te. Mi mancherai tanto (Riccardo).Costanza, perché mi saluti sempre con un abbraccio (Matilda).Joyce, sei stata una gemella brava perché mi hai dato tanti abbracci e così io mi sentivo bene (Raphael).Leonardo, perché sei stato gentile (Alessandro).Ludovica, che sei sempre gentile con me e che mi consoli sempre. Sei la miglior gemella del mondo (Giorgia).Tea, dei regali e dei disegni (Amelia).Leonardo F., perché mi hai fatto divertire molto (Tommaso P.).Sara, perché sei sempre gentile e simpatica con me (Elisa).Jonathan, perché sei stato molto gentile (Michelangelo).Emma V., con te sono stato molto bene perché hai giocato insieme a me e mi hai dato tanti abbracci (Arturo).Alberto, perché sei stato sempre gentile con me e mi salutavi sempre con un abbraccio (Pietro).Benedetta, per essere stata la mia super gemella migliore del mondo (Viola).Matilde, perché sei stata molto simpatica e gentile con me (Susanna).Giulia, di essere così gentile perché ogni volta che mi vedi mi abbracci e mi saluti con un sorriso (Beatrice).

Grazie Candida perché… se i nostri gemelli son gentili è anche grazie a te! (Maestre Marianna e Agnese)

Compagni gemelli, quasi fratelli ClassePrima

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Grazie...

La magia dei libri

Il 20 aprile, in occasione della giornata nazionale del libro, la classe seconda si è esibita in uno spettacolosulla lettura.Per l’occasione la palestra è stata trasformata in un teatro con tanto di palcoscenico, quinte e platea. La scenografia (rifinita dalle abili mani delle mamme della classe) era composta da grossi libri in cartone che facevano da

cornice alla sala di lettura per bambini di una biblioteca. Qua e là vi erano bassiscaffali carichi di volumi e pigne disordinate di coloratissimi libri per l’infanzia. Inun angolo un tappeto con cuscini a tinte vivaci perché, si sa, per assaporare unbuon libro bisogna mettersi comodi!I bambini erano agitatissimi! Durante la prova generale continuavano a com-mettere errori e a dimenticare le battute, il maestro Roberto era incredulo: eranostati bravissimi fino al giorno prima, cosa stava succedendo?Una mezz’ora di corse e giochi in giardino ha aiutato a scaricare la tensione e aritrovare la concentrazione e all’ora stabilita… tutti in scena!La storia raccontava di un

gruppetto di bambini rifugiatosi in biblioteca durante un temporale e didue bibliotecarie un po’ speciali che con qualche colpo di bacchetta ele giuste parole magiche sono riuscite ad appassionare i bambini allalettura, distogliendoli dal desiderio di utilizzare computer e videogiochi. I bambini si sono sbizzarriti ad interpretare i personaggi fantastici deilibri di fiabe e a giocare con le lettere per creare parole divertenti.Inutile dire che lo spettacolo è stato un successo grazie alla collabo-razione e all’entusiasmo di tutti.

Maestra Sara Manciani

ClasseSeconda

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La rappresentazione dell’Inferno dantesco, elaborata durante le ore di alternativa dai bambini diterza e di quarta, è stata un’esperienza interessante che ha permesso loro di mettersi in gioco e sco-prire lati nuovi di sé.Durante il lavoro, infatti, hanno potuto interpretare ruoli anche insoliti, o addirittura opposti al loro carattere.

Al posto di religione, noi facciam alternativa.

Dall’anno scorso noi studiam filosofi e poeti

e al finir del nostro anno,

aiutati da Rachele noi spettacoli facciam.

Dei copioni lei ci dà e le nostre parti noi ripetiam

che ogni giovedì, dalle 11 alle 12, noi sempre meglio recitiam.

Quando gli spettacoli finiam

il pubblico ci applaude e noi ci inchiniam.

Un regalo a Rachele noi portiam per compensar la sua fatica

anche se noi siam il suo regalo più caro.

Quest’esperienza a noi è molto piaciuta

e rifarla vorremmo, così felici saremmo!

Lo sapevate che... ...prima di iniziare a lavorare nell’orto è consigliato fare un quarto d’ora di buona ginnastica di riscaldamento?

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Ciao Sergio, ci mancheraitanto!!In bocca al lupo per il tuonuovo impegno professionalee personale.

Con affetto, tutti i bambini divia Arosio e i loro genitori.

Ciao Sergio!

Alla scoperta dell’Inferno di Dante nell’ora di alternativa

ClasseQuarta

ClasseTerza

Gli “Alternativi” delle classi terza e quarta:

Chiara Viola - Golosità

Sofia Rocchi - Accidia

Vittoria Colonna - Avarizia

Margherita Torchio - Ipocrisia

Davide Morelli - Ira

Luca Panzacchi - Latrocinio

Matteo Visconti - Ulisse

Giorgio Torchio - Minosse

Mattia Panzacchi - Caronte

Anna Viola - Beatrice

Simone Pozzari - Virgilio

Pietro Leoni - Dante

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Piccoli bibliotecari 2016

Da diversi anni la scuola propone ai bambini di quinta elementare di insegnare ai loro compagni di quarta,con l'aiuto volontario di alcuni genitori, a gestire la biblioteca interna.Ogni settimana vengono dedicate due ore del martedì pomeriggio, da ottobre a gennaio quarta e quinta insieme,e da febbraio a maggio i soli bambini di quarta in totale autonomia.Alla fine dell’anno viene consegnato il Patentino del Bibliotecario, in un pomeriggio dedicato all'intera classe, nel quale ladirettrice pone delle domande agli allievi e si effettua una verifica generale sulle competenze acquisite.Quest’anno la consegna del patentino è stata particolarmente bella: la direttrice, la maestra Marzia e le mamme cheseguono il progetto, hanno accolto i bambini in biblioteca, è stato chiesto loro di spiegare come gestire i libri: con qualecriterio dividerli tra le diverse aree disponibili (materna, primaria e consultazione che complessivamente contano più di5mila titoli), come catalogarli, come archiviarli, come gestire i prestiti ed i resi ai bambini della scuola primaria, come usareil computer per effettuare delle ricerche, come avere cura dei volumi rovinati ed eventualmente ripararli, il riordino, il sol-lecito. E ancora, quali sono i compiti del bibliotecario verso i compagni di scuola, in particolare i più piccoli e le regole darispettare in biblioteca.

I bambini sono stati attenti, collaborativi, in molti partecipi e taluni entusiasti.Desidero ringraziarli per l’energia, l’allegria e per le belle idee che hanno pro-posto quando è stato chiesto cosa fosse piaciuto loro del progetto e soprat-tutto cosa avrebbero cambiato in meglio.

Desidero riportare alcuni loro interventi.Giulia: “Trovo difficile quando non trovi un libro, bisognerebbe riordinare dipiù”.Lorenzo: “Servirebbe una sezione di audiolibri”.Greta e Marta: “Ci sono tanti libri per la consultazione, ma non di tutti gliargomenti”.

Simone P.: “Bisognerebbe riordinare gli spazi, togliere le sedie e buttare via quello che non serve, e poi servirebbero nuoviscaffali”.Giuseppe: “Vorrei inserire nella consultazione dei libri di informatica” (chemancano).Giulia: “Servirebbe una copia cartacea dell’archivio per chi non sa usare onon ha tempo di accendere il computer”.L’aspetto più interessante è stato quello di sentire molti, anche gli appas-sionati delle nuove tecnologie, dire che il libro stampato, rispetto a quelloelettronico ha ancora un suo fascino, per l’esperienza tattile come diceMicol: “Meglio il cartaceo perché ti dà più fantasia e del libro vero puoi sen-tire il tocco”. O per l’odore della carta e per il fatto che non si esaurisconole pile, come sostiene Alice: “Il tablet si può rompere o scaricare e allora nonhai più il libro e non puoi più leggerlo”. E in particolar modo per il fatto che il libro cartaceo resta un’azione decisamentepiù rilassante, come riportano in diversi tra cui Greta: “I libri vengono usati anche per addormentarsi ma se usi quelli tec-nologici è più difficile. Dopo un po’ che leggi il tablet gli occhi ti danno fastidio”. Greta inoltre ha suggerito che: “si potrebbefare una giornata per la bi-blioteca per portare i libri che non si usano più a casa, e in quella giornata i bibliotecari possonoaiutare i più piccoli e spiegare come fare a inserirli in biblioteca”.Quest’ultimo spunto è stato ripreso da altri, compresi gli adulti presenti: si pensa a una presentazione del progetto bibliote-ca per i bimbi più piccoli. La maestra Marzia accoglie e suggerisce di studiare un percorso che coinvolga i gemelli (classiprima e quinta).

Ci sarebbero ancora molte cose da raccontare, tra queste scelgo iringraziamenti alle volontarie.Giulia: “Grazie perché le mamme sono capaci di spiegarci cometrattare i libri e come metterli in ordine”. Greta: “Sapete spiegare molto bene anche se non siete specializ-zate per fare le maestre!! Credo che questo percorso ci aiuteràanche quando saremo più grandi, siamo fortunati ad averlo fatto,potremo poi trasmetterlo ai nostri figli”.

Per me che amo leggere è stato un piacere affiancarli, ascoltarli, edè molto gratificante sapere che questi piccoli bibliotecari in erbahanno accolto il messaggio del lavoro: avvicinarsi ai libri in quan-to risorsa conoscitiva, esperienza divertente e costruttiva, stimoloalla fantasia.

Valentina, mamma di Matilde Castellano

ClasseQuarta

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La poesia è contagiosa!

Adoriamo la scuola!

Fortunati noi siamo,perché nella scuola Montessori lavoriamo.Qua si usa molto materiale,perché in effetti è una scuola speciale!Non vorremmo mai andare via,perché in questa scuola c’è pace e armonia.In classe ci aiutiamo,se un lavoro non capiamo.Questa classe è la miglioreanche se facciamo qualche errore!

Amalia Trebbi, Eleonora Giai e Martina Rossi

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La poesia incontra i bambini con il gioco della fantasia e della creatività. I bambini sanno essere sorprendentie si lasciano sorprendere dallo stupore e dalla meraviglia del mondo con semplicità. Allenarli a vedere il mondo con poetica sensibilità fa sperare in un futuro migliore dove la spiritualità e l'amoreverso il prossimo superano per fortuna il superficiale e il materiale dell'individuo.

Pasquale Addisi, papà di Giuseppe e Arianna e poeta per passione

ClasseQuarta

La filastrocca del poeta

Il poetaHa occhi da maratonetaDolcezza nel cuoreLa forza dell'amoreDel mondo ricorda i coloriDalla natura conserva i rumoriNella vita trova la storiaL'immenso e la gloriaLa meraviglia e lo stuporeLe emozioni e il puro candoreHa un cammino attentoE bacia anche il ventoE le stelle che stanno a guardareSalutano i bimbi che giocano afantasticare.

Pasquale Addisi

La Classe Quarta

La classe quarta è simpatica, divertenteperché tutti i bambini hanno una gran mente.Con la maestra mangiamo e ridiamo,ma il vero divertimento inizia solo quando arriviamo.La classe quarta tanto impara,come peso netto, peso lordo e tara,ma quando in prima ci hanno detto: scienze, storia, geografianoi abbiamo risposto: “Non sappiamo cosa sia!”.Le maestre tanto ci hanno aiutato,poi da soli con tanto impegno abbiamo lavorato.In questa classe siamo arrivati,sempre più preparati!Tanti progetti insieme abbiamo realizzatoe infine il sogno di una classe migliore si è avverato!

Marta Valgoi e Greta Guaineri

Per Pasquale

Caro Pasquale,la poesia è il tuo ideale,con le rime non sei mai banale.Con la poesia mi hai fattoimparare,che con il cuore bisogna parlare.Sei un gran poeta.Con te la poesia è una veramagia.La felicità dobbiamo esprimere,senza smettere di sorridere!

Marta Valgoi

Ricordo futuro

La luce del sole sul sorriso della maestrala voglia di capriole oltre la finestra.Fuori tra prati e fiorila gioia dei bambiniin mezzo ai coloricome farfalle nei giardini.Chiusa nell’armadio la noiami cullo nell’attesa della dolce gioiache infin non si è arresa.Seduta accanto a me la felicitàcon amicizia e simpatiavestita di beltàsoffia sul tempo che vola via.Giro giro tondo sarà il mio ricordoper sempre sarò contentonel cuore non lo scordo.Sarà sempre il mio divertimento,domani avrò meno paurae più nostalgianella borsa più cultura e nel cuore più fantasia.

Classe Quarta

Auguri Robi

Buon compleanno caro Robertoche tu sia il mio maestro preferito è certo,io un gran bene ti voglioe dalla testa non me lo tolgo.Non so come farei senza di tetu per me sei un vero e proprio re.Alle medie il maestro di musica ci saràma mai ti rimpiazzerà.Oggi per te è un giorno specialee io un grande augurio ti voglio fare!

Anonimo

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Che musica al concorso di Tradate!

Il 3 maggio abbiamo preso un pullman che ci ha portato in trasferta a Tradate. Strumenti nel bagagliaio e spartiti musicali infilati negli zainetti insieme al pranzo al sacco.Sicuramente l’emozione circolava tra i bambini, stavamo andando ad un grande evento: la parteci-pazione ad un concorso musicale. Era la prima volta per tutti, anche per me!Arrivati al teatro di Abbiate Guazzone, tutti in platea ad aspettare il nostro turno. Insieme a noi altrescuole primarie, qualche scuola media (iscritta ad una categoria superiore) e persino bambini di scuola dell’infanzia.Tutti indossavano magliette uniformi, o comunque vestiti eleganti.Sono stati presentati brani vocali e strumentali di vario genere: canzoni gestuali accompagnate dalla base registrata, branicorali, pezzi strumentali con flauti e strumentario Orff.Un po’ più complicato, rispetto agli altri gruppi, è risultato il nostro ingresso. Noi abbiamo invaso il palcoscenico con ampli-ficatori, chitarre elettriche e tastiere, oltre a leggii, flauti, violini, metallofoni (un sentito grazie va a Niccolò, il ragazzo chemi aiutava e che ha collaborato al montaggio del palco). Una volta pronti, quasi al via... “Roberto, mi manca la terzaparte!!!!”. Beh! L’emozione ha giocato un piccolo scherzo, subito risolto.Appena finito abbiamo assistito alle altre esibizioni in attesa delle premiazioni.L’immagine di una competizione con vincitori ed eliminati sicuramente riecheggia nelle vostre menti. Il bombardamentomediatico in opera su questo versante è massiccio: voci in gara alla ricerca di un podio; piccoli cuochi spaventati, esclusi,sconfitti; meccanici e stilisti in trepida attesa del verdetto dei giudici; talentuosi in varie arti alla mercé del giudizio del pub-blico; lacrime di tensione per vittoria o sconfitta! Invece... di tutt’altro si trattava.

La vera competizione si svolgeva tra le nostre esecuzioni e la musica, che“eseguita doveva essere”, alla ricerca di una performance ben fatta. I giu-dici di questo hanno tenuto conto.Alla premiazione tutti riceviamo medaglie d’oro, o d’argento e punteggi incentesimi sopra i 90, a seconda della precisione nell’esecuzione delbrano. Insomma applausi per tutti i partecipanti, soddisfatti e non in con-flitto tra loro: un concorso vissuto come occasione di esibizione e con-fronto tra proposte diverse. “L’importante è partecipare, non vincere” diciamo sempre!E io aggiungerei: l’importante è stato suonare tutti insieme partecipandoall’arrangiamento musicale a seconda delle proprie capacità, con serenitàe senza ansia di confronti o di prestazione. L’importante è stato far sen-tire tutti importanti, protagonisti e soddisfatti del proprio contributo allamusica del gruppo, il cui risultato finale supera “alla grande” il valore diogni singola componente. L’importante è stato aver lavorato seriamentenello studiare la propria parte e aver messo tutto l’impegno possibile nelrealizzarla al meglio.

Maestro Roberto Gallina

ClasseQuarta Classe

Quinta

Concorso a Tradate

In quest’anno meraviglioso

ma allo stesso tempo faticoso;

siamo andati in gita a Tradate,

con le nostre musiche provate.

È stata un’esperienza avventurosa

con la nostra pianola rumorosa.

Ma il premio più grande che abbiamo

provato,

è stata la giuria che ci ha votato.

Ringraziamo Roberto per averci aiutato

ad aver seguito il nostro passato.

Questa poesia purtroppo è finita

Speriamo di rincontrarci in una nuova vita!

Il progetto di educazione all’affettività

In quinta elementare, nella scuola che frequento, si partecipa ad un progetto chiamato “Educazione all’af-fettività”. Questo progetto è suddiviso in quattro lezioni in cui si parla e si discute dell’argomento. Tutte lelezioni sono state tenute da due esperte: la dottoressa Valsecchi, una psicologa dei bambini, e la dottoressaClerici, che è una pediatra. Le lezioni ci sono servite per conoscere ed entrare in un pezzettino del mondo degli adulti e farci così capire chequesto argomento non deve essere un tabù, ma un tema scientifico e serio di cui parlare. Delle quattro lezioni, nelle primedue ha spiegato la dottoressa Valsecchi, nella terza la dottoressa Clerici e l’ultima è stata tenuta da entrambe. Alla prima lezione non ho potuto assistere, ma dai racconti dei miei compagni ho capito che hanno analizzato il nome delprogetto per capire di che cosa avrebbero parlato nelle lezioni successive. Alla fine la psicologa ha messo in classe unascatola in cui noi bambini potevamo infilare dei bigliettini con sopra scritte delle domande firmate o anonime. Durante laseconda lezione abbiamo realizzato alcune scenette che servivano a capire come sono diverse le relazioni tra le persone.Nella terza lezione la dottoressa Clerici ci ha fatto vedere un video sui cambiamenti del nostro corpo e su altri temi. L’incontro rimanente è servito ad entrambe le dottoresse per rispondere alle nostre moltissime domande. Io, personal-mente, ho fatto molte domande. E mi è piaciuto non doverle porre ad alta voce in modo che tutti sapessero che le avevoformulate io. Mi è anche piaciuto avere risposte dai miei compagni e darne altre. Conoscevo già il significato di molteparole e mi ha stupito sapere che gli altri non le conoscevano ancora. Mi è piaciuto molto avere la possibilità di conoscerequeste cose senza dover necessariamente chiederle ai miei genitori e magari conoscere prima il significato scientifico enon quello volgare di alcune cose. Non mi sono mai sentita in imbarazzo a parlarne e dare la mia opinione nei discorsiche facevamo; mentre credo che la vergogna sia il motivo del silenzio di alcuni miei compagni. Partecipare a questo progetto mi è piaciuto molto e credo che mi sia servito ad imparare e a farmi una mia opinione.

Sara Tedeschi

ClasseQuinta

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Matilde

Mi dispiace moltissimo lasciare questascuola, perché mi sono affezionata. Inquesti anni insieme alla mia super mae-stra Candida abbiamo fatto tantissimecose: gite, esperimenti, progetti... Devoringraziarla tantissimo perché è statasempre al mio fianco e sono riuscita asuperare le mie paure, i miei dubbi, le miedifficoltà. Devo anche ringraziare i mieicompagni e le mie compagne che sonostati sempre al mio fianco…Secondo me è davvero una classe stu-penda!!!!!

Tea

In questi anni insieme allamia classe speciale e alla miamaestra speciale, sono stata moltofelice, anche se a volte litigavo con alcu-ni miei compagni o ricevevo sgridate. Lamia maestra Candida è sempre statagentile con noi e ci ha insegnato e spie-gato in modo corretto e approfondito.Candida ci corregge i nostri errori, adesempio: in prima avevo inventato ilverbo “cioccolatare”, ho scritto “inge-gnere” con la i e “superficie” senza la i. Ilmio carattere in prima non era moltobello, perché rispondevo male e piange-vo per tutto, ma pian piano sono miglio-rata grazie alle insegnanti e ai miei com-pagni. Quindi ringrazio la mia classe e lamia maestra.

Stella

In questi cinque anni mi sono divertitamolto, ho conosciuto molti amici con cuigiocare e parlare. Sono sicura che allemedie non mi dimenticherò mai di tutti imiei compagni e della mia maestra, chemi è stata accanto per tutto il tempo!Ringrazio tutti per avermi fatto fare que-sta bellissima esperienza!

Giulia

Se in questi cinque anni ho appreso qual-cosa, lo devo alla mia maestra, ma ancheai miei compagni. Sono soddisfatta dellamia classe, perché so che siamo tuttipronti per andare alle medie. Grazie a tutti per avermi fatto viverequesta esperienza!

Elisa

È da ormai 9 anni che frequento la Scuo-la Montessori e di ricordi ne ho moltianche se alcuni sono un po’ tristi; peresempio nei primi mesi di prima volevoritornare all’asilo con la mia maestraFrancesca, ma con i consigli, gli aiuti e lagrande pazienza di Candida sono riuscita“a volare alto”. Un ricordo divertente chemi accompagnerà per sempre è quello incui in prima, mentre eravamo sul pullmandiretti a scuola natura, l’autista aveva fre-nato di colpo e io ho picchiato la facciasul sedile davanti ed ho rotto gli occhiali!Ma fortunatamente ero legata!! Ringraziodi cuore la mia maestra per tutto quelloche ha fatto per me in questi anni, levoglio molto bene e resterà per semprenel mio cuore!!!!!!!!!!!!!!

Gabriele

Questi cinque anni sono stati molto diver-tenti e istruttivi per me, ma alla fine diquasi ogni classe i miei migliori amici sene sono andati e per me è stato moltotriste, ma subito dopo le vacanze arriva-va qualcuno che parlava, giocava e sidivertiva con me e diventava il miomigliore amico. L’anno scorso è arrivatoJonathan che, insieme alle maestre, miha consolato e mi è stato accanto.Ed è anche per questo motivo che mimancherà questa fantastica scuola!

Jonathan

Quando ero nella mia vecchia scuola nonvolevo per niente abbandonarla, avevotanti amici e non volevo lasciarli. Perciòpensavo che sarebbe stato difficile am-bientarsi con dei bambini che erano giàtutti amici, invece io mi sono ambientatobenissimo fin dal mio primo giorno discuola, perché ho fatto amicizia con tutti.E mi sbagliavo: questa scuola era moltomeglio della mia vecchia scuola! Inquesto secondo anno, pur essendoamico di tutti, mi sono legato soprattuttoa Gabriele, che è molto simpatico.Purtroppo ho vissuto soltanto due anninella scuola Montessori e sono moltotriste di lasciare questa bella scuola.

Sofia

Sono da tanti anni in questa scuola e lacosa che mi ricorderò di più alle medie èil modo originale di insegnare. Ricordoancora tutti i materiali della scuola mater-na con cui io e i miei compagni ci siamodivertiti ad imparare; mi mancherannoanche i miei compagni e le mie inse-gnanti con cui ho vissuto tante esperien-ze. Soprattutto in questi ultimi anni lemaestre mi hanno aiutato ogni volta chenon capivo una lezione e un concetto; perquesto arriverò alle medie sicura di mestessa e non sarò più la bambina timida eimpacciata che è entrata il primo giorno discuola!

Leonardo C.

Vado alla scuola Montessori da quasi ottoanni. In terza e in quarta molti dei mieicompagni mi prendevano in giro con deinomignoli, ma ora mi sono affezionato aloro. Non vorrei andarmene da questascuola, ma sono in quinta e devo andarealle medie. Continuerò ad andare in unascuola a metodo Montessori, ma in unazona diversa, con compagni diversi, clas-si differenti. Non posso immaginare comesarà, ma spero che sia simile a questascuola perché è la migliore che ioconosca.

Emma V.

In cinque anni di scuola sono riuscita adapprendere bene le lezioni di Candida edelle altre maestre. Mi sono anche diver-tita molto con la mia classe, per mesiamo stati una classe speciale per Can-dida, perché siamo stati la prima classeche ha trascorso un ciclo intero con lei.Ora che sono finalmente in quinta e staper finire l’anno mi mancheranno sia lascuola, sia i maestri e i miei compagni,ma riuscirò a tornare a vedere la scuola ele maestre. Sarà certo abbastanza tristel’idea di lasciare questa scuola, ma speroche sarà anche una bella esperienzaandare alle medie.

ClasseQuinta

Ciao Scuola Montessori!

Giovanni

Io sono in questa scuola già da otto annie conosco tutti i bambini e tutte lemaestre. Questo è il mio ultimo anno elasciare i miei compagni e il mio gemellodi sicuro non mi piacerà. Mi mancheran-no tantissimo, però inizierà una nuovaavventura.

Ludovica

In questi anni la cosa che mi è piaciuta dipiù è stata la compagnia dei miei miglioriamici che mi hanno accompagnato finoalla quinta. E la mia maestra che nondimenticherò mai e che porterò semprenei miei ricordi.

Costanza

Con questa classe ho passato deimomenti stupendi e tante esperienzeemozionanti, mi ci sono affezionata e midispiace moltissimo lasciarla. Mi sonoaffezionata molto anche alla mia bravissi-ma maestra, Candida, che ogni giornocerca di tirare fuori tutte le nostre poten-zialità e ci ha insegnato tantissime cose.La mia classe è davvero speciale e speroche quando saremo alle medie manterre-mo sempre i contatti e riusciremo ad rin-contrarci.

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Tommaso

Da quando sono in questa scuola ho vis-suto momenti belli e momenti tristi; homolti amici e mi spiace andare via, masono curioso di provare una nuova espe-rienza come la scuola media. Vogliosalutare tutti e augurare delle felicivacanze a tutti!!!

Vittorio

Sono in questa scuola ormai da otto anni,ho fatto la scuola dell’infanzia con lamaestra Clizia e la primaria con la mae-stra Candida. Questi ultimi anni sono statii più faticosi, ma ci siamo divertiti molto. Il ricordo che mi rimarrà più impressosarà legato sicuramente alle maestreCandida e Cinzia. Tornerò in questascuola volentieri, per rivedere la mae-stra, ma anche la mia gemella Camilla.La nostra scuola è piccola, ma non perquesto è brutta, anzi direi che si stameglio con pochi bambini. Abbiamo vistodue direttrici, tutte e due molto sim-patiche e allegre. Purtroppo questo “viag-gio” si sta concludendo. Per fortunaandrò in un'altra scuola Montessori erivedrò alcuni miei compagni. Mi spiacetanto lasciare questa scuola, però è belloanche cambiare. Un caro saluto!

Nicolò

In questi otto anni di scuolaho imparato, provato, scopertocose nuove e ho capito che dopo una di-scussione bisognava fare pace. Alla finedella scuola manca poco e quindi mimancherà, ma comunque dopo ci saràuna nuova esperienza e una nuova vitanel mondo dello sci... Grazie a tutti!

ClasseQuinta

Elisa Scaffardi

Ludovica Talia

Sara Tedeschi

Joyce Ticozzi

Emma Trucchia

Giulia Vascella

Emma Visconti

Gabriele Zaffelli

Stella Zamparelli

Vittorio Zara

Giovanni Zoletto

Quest’anno salutiamo

Jonathan Bestazza

Benedetta Bonora

Leonardo Caldini

Alberto Canosa

Sofia Casaccia

Tea Cragnolino

Leonardo Foresti

Costanza Gandini

Tommaso Meller

Nicolò Pedroncelli

Matilde Quagliotti

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Leonardo F.

In questi cinque anni di scuola mi sonodivertito molto con i miei meravigliosicompagni. Con loro ho riso, scherzato,giocato insieme e fatto tantissime gitemeravigliose. Purtroppo sta arrivando lafine della scuola e io dovrò andare allemedie lasciando tuti i miei compagni chein questi cinque anni mi sono semprestati vicini, aiutandomi nei lavori dovefacevo più fatica. Vi voglio bene !!!!

Benedetta

In questa scuola ho riso e pianto. Sonomolto triste di lasciare la mia maestra e imiei compagni. Quando verrò traqualche anno a salutare le maestre evedrò gli altri bambini mi verrà molta tri-stezza e ricorderò i bellissimi momentipassati.

Sara

Pur non avendo frequentato la scuolamaterna Montessori, penso a questoluogo come una casa, un posto in cui hotrascorso gran parte della mia infanzia. Alsolo pensiero di dover andare via miviene tristezza e penso: “Come farò,dopo tutti questi anni, ad abituarmi aduna nuova scuola e una nuova vita?”. Mimancherà la classe, l’ambiente, i mate-riali, il modo di insegnare e, soprattutto,l’insegnante e i miei compagni, che sonoanche grandi amici per me. Comunque,scacciando la tristezza, penso alla Scuo-la Montessori come il posto in cui hoimparato gran parte delle cose che so edil luogo dove ho incontrato i miei più gran-di amici che, dopo la fine dell’anno sco-lastico, spero di rincontrare.

Joyce

Questa scuola per me è stata come lamia seconda casa, dove ho lavorato eimparato cose nuove, al posto di giocaretutto il giorno come si fa di solito. Secon-do me, questi cinque anni passati inquesta scuola sono stati davvero belli. Lamaestra Candida ci ha insegnato tantebelle cose utili, che ci serviranno nelcorso della vita e, insieme a lei e ai mieicompagni, ho trascorso un ciclo intero.Stare in questa scuola è stata una bellaesperienza, purtroppo devo lasciarla esarà molto triste, ma ci saranno ancora lemedie da superare, sempre con il meto-do Montessori, insieme ad alcune mieamiche ed amici.

Emma T.

In questi anni mi sono divertita molto coni miei amici e con la mia maestra, perchéhanno sempre cercatodi farmi fare nuoveamicizie e di farmi abituare ad alcuninuovi cambiamenti. Mi mancherannomolto tutte le maestre, in un modo piùspeciale la maestra Candida, perché miha aiutato in tutte le mie difficoltà. Mimancheranno i miei compagni anche sene avrò di nuovi alle scuole medie, mimancheranno anche loro lo stesso. Vor-rei ringraziare tutte le maestre e tutti imiei compagni. Anche se non li rivedròpiù, rimarranno sempre nel mio cuore!

Alberto

Sono in questa scuola da otto anni e nonriesco a credere che tra poco andrò inun’altra scuola. Mi mancherà tantissimoquesta scuola, i miei compagni, lemaestre e specialmente Candida che è lamia insegnante fin dalla prima. Sincera-mente mi preoccupa andare alle medie,però non vedo l’ora di vivere una nuovaavventura.

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Il fiore di pietra

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Il fiore che dà il titolo alla rappresentazione, ispirata a una favola russa e musicata da Serghej Prokofiev, è ilFiore di Malachite, scultura magica simbolo della bellezza e dell’armonia della natura.La storia si dipana tra due mondi: il regno della Regina della Montagna di Rame, popolato da esseri magici e fol-letti, che hanno riempito la terra di meraviglie; e quello umano, dove si contrappongono lo scultore Danila, che incarnal’aspirazione alla bellezza assoluta, col crudele sacrificio che in alcuni casi essa comporta, e il sovrintendente Severian,rappresentante dell’avidità che non esita a distruggere e sfruttare altri uomini e la natura stessa.

Molti secoli fa nella notte dei tempi, il mondo era abitato da magici esseri, fate efolletti che vivevano in armonia con la terra. Esisteva un libro di antiche magie checonteneva le indicazioni per la ricerca di un non precisato tesoro che giaceva nelcuore della Montagna di Rame.Il tesoro era un gigantesco blocco di malachite dal quale, grazie all’aiuto delleforze magiche governate dalla Regina della Montagna di Rame, lo scultore Dani-la riesce a trarre un meraviglioso Fiore di Pietra.I folletti e il crudele sovrintendente scoprono le gemme e le pietre preziosenascoste nella montagna e cercano di impossessarsene, ma la Regina li scacciadal suo regno.Il fiore ha il potere di pietrificare chi lo guarda e Danila, non avendo resistito aldesiderio di impossessarsi con lo sguardo della sua bellezza, cade sotto il suoincantesimo.La Regina lo libera proponendogli la difficile scelta tra la sua vita terrena e la per-manenza in quel luogo di meraviglie. Danila sceglie di tornare tra gli uomini e laregina approva la sua scelta.

Ai tempi moderni, negli Anni Trenta, il tema della scelta tra arte per se stessa obenefici terreni immediati è ancora valida e se ne discute al bar tra artisti di varianatura Tra bibite, debitori arrabbiati e diverse gag, si scopre ben presto che tutto siripete!

ClasseQuinta

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Editoriale della Direttrice

Anche i grandi vanno a scuola

“Anche i grandi vanno a scuola”, grandi disposti a mettersi in gioco, a continuare ad imparare forti della consapevolezzache in un contesto culturale “liquido” come quello odierno, non si può pensare di essere formati o per usare un’espres-sione dialettale ”imparati” una volta per tutte. Mai come oggi “per educare è importante essere educati”.Per essere buoni educatori (insegnanti o genitori) è importante lavorare su di sé, sulle proprie idee circa l’educazione e laformazione, sul proprio modo di viverla e di agirla. Intendo lavorare su di sé per comprendere meglio gli altri e le persone che ci sono affidate, provando a metterci in giococome persone, prima ancora che come professionisti o genitori, che perseguono la medesima finalità: la crescita umanae globale dei propri figli e dei propri allievi.Ogni percorso formativo è come un sentiero che ha una partenza e un traguardo. Ma anche la partenza non è mai il puntozero: è il punto di arrivo di storie e percorsi precedenti. Quando si vuole percorrere un pezzetto di strada insieme è sem-pre bene dirsi dove siamo, a che punto della strada. Ognuno di noi prima di essere stato genitore è stato figlio, prima diessere stato insegnante è stato alunno. Diventa allora importante raccontarci le nostre storie, fare emergere quali imma-gini di educazione abbiamo per poi proseguire il cammino insieme. Questo è stato il senso che abbiamo voluto conferire alla prima serata di formazione che ci ha permesso di recuperare,grazie al supporto da Mariagrazia Silvestri, formatrice montessoriana, l’immagine di un adulto capace di ascoltare e osser-vare il bambino per cogliere come il “maestro interiore” di cui parlava Maria Montessori ne guidi lo sviluppo, permetten-doci di trovare una risposta adeguata ai suoi bisogni. Il percorso si è poi sviluppato con il contributo della dottoressa Mari-na Valsecchi, la psicologa che collabora con la nostra scuola, nel corso di una seconda serata: scuola e famiglia hannoavuto modo di mettersi in gioco l’una nei panni dell’altra sperimentando e scoprendo esigenze e dinamiche reciproche chevanno conosciute se davvero si vuole dar vita a una progettualità educativa e formativa condivisa, fondata sulla fiducia,come presupposto per una reale corresponsabilità educativa.Certi che la corresponsabilità educativa nasce e si costruisce anche all’interno di momenti di condivisione e riflessionecome questi, il prossimo anno proseguiremo il cammino intrapreso.

Per quanto riguarda la Casa dei Bambini ci piacerebbe ricevere dalle famiglie suggerimenti ed indicazioni su argomenti ete-matiche di interesse, direttamente all’indirizzo mail della direzione:[email protected]

Per quanto riguarda la scuola primaria invece, su segnalazione di alcuni genitori proporremo un approfondimento sul cyber-bullismo rivolto sia agli adulti che ai bambini in momenti e con modalità diverse.

In redazione: Anna Celata, Ilaria Imbasciati e Gaia PaganiCi sono degli argomenti che vorreste trattare? Volete farci avere commenti e suggerimenti? Scriveteci a: [email protected]

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