giochiamo alla compravendita

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GIOCHIAMO ALLA COMPRAVENDITA PROGETTO DI DIDATTICA DELLA MATEMATICA I A.A. 2014/2015

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Page 1: Giochiamo alla compravendita

GIOCHIAMO ALLA

COMPRAVENDITAPROGETTO DI DIDATTICA DELLA

MATEMATICA I

A.A. 2014/2015

Page 2: Giochiamo alla compravendita

INTRODUZIONE

Spiegare ai bambini l’idea di “spesa”, “guadagno” e “ricavo” non è

assolutamente semplice, sia a livello concettuale che a livello

terminologico. I bambini infatti sentono spesso parlare di questi tre termini

nella loro vita quotidiana, ma molte volte li confondono.

Crediamo però che affrontare questi

argomenti in modo divertente, attraverso

attività ludiche, sia il modo migliore

per farli entrare nel meccanismo

della compravendita, stimolando

un apprendimento significativo.

Page 3: Giochiamo alla compravendita

DESTINATARI

I destinatari di questo progetto

sono gli alunni della classe IV

di scuola primaria, costituita

da 23 alunni tra 9 e 10 anni.

Alcuni bambini hanno già sentito parlare della

compravendita, avendo genitori commercianti. Altri

invece hanno una vaga

idea dei concetti di “spesa”, “guadagno”

e “ricavo”, senza averne avuto esperienza diretta.

Page 4: Giochiamo alla compravendita

SPAZI E TEMPI

Gli spazi da utilizzare per la

realizzazione del progetto

sono interni alla scuola, più

precisamente nell’aula

scolastica.

Il tempo previsto per la trattazione dell’argomento della

compravendita

è di circa un mese.

Le attività verranno svolte in giorni diversi per permettere

agli alunni di assimilare meglio ciò che l’insegnante ha

spiegato.

Page 5: Giochiamo alla compravendita

OBIETTIVI

- Apprendere ed interiorizzare i concetti di “spesa”, “guadagno” e

“ricavo”;

- Prendere dimestichezza nell’utilizzo delle formule per la risoluzione

dei problemi di compravendita;

- Mettere in stretto rapporto il pensare e il fare;

- Riuscire ad affrontare problemi utili nella vita quotidiana;

- Riuscire a formulare ipotesi e controllarne le conseguenze;

- Progettare, sperimentare, discutere e argomentare le proprie

scelte;

- Raccogliere dati, negoziare e costruire significati.

Page 6: Giochiamo alla compravendita

“C’era una volta…”

Il gioco della

compravendita

Problemi di

compravendita

Page 7: Giochiamo alla compravendita

Attività Descrizione Spazi Obiettivi

“C’era una

volta…”

Lettura di una fiaba sulla

compravendita e successiva

discussione guidata dall’insegnante

attraverso

delle domande-stimolo

aula

Avere un primo approccio con i

concetti di “spesa”, “guadagno” e

“ricavo”; acquisire la capacità di

analisi e di confronto tra le proprie

opinioni e quelle degli altri

Il gioco della

compravendita

Viene organizzato un gioco in cui gli alunni

interpretano, alternandosi,

i ruoli di commercianti e clienti, mentre

l’insegnante interpreta

il grossista

aulaRiuscire a rapportarsi con gli altri,

facendo esperienza dei concetti

acquisiti

Problemi di

compravendita

Vengono assegnati una serie di problemi ai

bambini, che all’inizio risolveranno

collettivamente e poi singolarmenteaula

Sviluppare la capacità di

ragionamento, raccogliendo i dati e

utilizzando le formule di calcolo sulla

compravendita

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Page 8: Giochiamo alla compravendita

“C’ERA UNA

VOLTA…”Nell’introdurre i concetti di “spesa”,

“guadagno” e “ricavo”, l’insegnante fa

ricorso a una fiaba, utilizzando dei

personaggi già

conosciuti dai bambini,

Hansel e Gretel, così

da colpire in modo più

incisivo il loro

immaginario.

Attiv

ità 1

Page 9: Giochiamo alla compravendita

La lettura della fiaba da parte dell’insegnante

avviene in aula e ha lo

scopo di far riflettere gli alunni sui

concetti di “spesa”, “guadagno” e “ricavo”,

così da rendere questi termini, di cui i

bambini hanno già sentito parlare, più familiari e da

comprenderne il loro significato.

Dopo la lettura, l’insegnante avvia una

discussione con la classe, ponendo

delle domande-stimolo.

Page 10: Giochiamo alla compravendita

“Hansel e Gretelal mercato”

“C’era una volta, in un paese lontano, un bambino di nome Hansel,

che aveva una sorellina più piccola, Gretel. I due vivevano in una

casetta insieme al papà e a una matrigna cattiva.

Un giorno il papà e la matrigna portarono Hansel e Gretel nel bosco,

con la scusa di andare a raccogliere della legna. Ad un certo punto il

papà, addolorato, disse ad Hansel e Gretel che non poteva più tenerli

con sé e che era quindi costretto ad abbandonarli. Prima di

andarsene però il papà diede ai due bambini una somma pari a 50€

e disse loro: ‘Figlioli, da oggi dovrete cavarvela da soli’. Hansel e

Gretel, disperati, non sapevano cosa fare. Hansel disse alla sorellina

che aveva gettato delle piccole pietre lungo il percorso che portava a

casa, ma Gretel rispose che aveva un’idea migliore. Aveva saputo

che l’indomani sarebbe stato allestito un grande mercato in città…

Page 11: Giochiamo alla compravendita

Hansel e Gretel uscirono allora dal

bosco e andarono da Gigi, un venditore

all’ingrosso di varie merci.

Qui acquistarono 10 tappeti di diversi

colori al costo di 5€ l’uno, spendendo

l’intera cifra che il papà aveva dato

loro. Il giorno dopo Hansel e Gretel

si diressero verso il mercato e qui

allestirono una bancarella,

esponendo i loro tappeti. Fissarono il

prezzo di ogni tappeto a 10€.

Al termine della giornata Hansel e Gretel

avevano venduto tutti i loro tappeti,

ottenendo un ricavo complessivo di 100€.

Hansel e Gretel fecero la stessa cosa

anche nei giorni a seguire, spostandosi

di città in città nei luoghi in cui si

teneva il mercato e divenendo così degli

affermati commercianti di tappeti”.

Page 12: Giochiamo alla compravendita

Al termine del racconto, l’insegnante

pone ai bambini la seguente domanda:

“Secondo voi quanto hanno guadagnato

Hansel e Gretel dalla vendita dei primi

10 tappeti?”. Si avvia così una

discussione su spesa, guadagno e ricavo,

che costituisce anche un primo approccio

ai problemi di compravendita.

Attraverso delle domande-stimolo, viene

introdotto anche il concetto di “perdita”

(es. “Cosa sarebbe successo se Hansel e

Gretel avessero venduto solo 4 tappeti?).

Page 13: Giochiamo alla compravendita

IL GIOCO

DELLA

COMPRAVENDITA

Dopo aver discusso con i bambini dei

concetti di “spesa”, “guadagno”, “ricavo”

e “perdita”, si organizza tutti insieme

in aula “il gioco della compravendita”.

Per prima cosa si realizzano

delle monete e delle banconote:

i bambini le disegnano, le

ritagliano e le colorano.

Attiv

ità 2

Page 14: Giochiamo alla compravendita

Sulla cattedra, che rappresenterà il negozio all’ingrosso, viene esposta

della merce di tre diversi generi

(materiale di tipo scolastico, come penne, matite, colori, quaderni, cartelle;

frutta, come mele, pere, banane, portati in aula dai bambini e dalla

maestra; giocattoli,

come orsacchiotti, macchinine, anche questi portati dai bambini).

Su ognuno di questi prodotti viene fissato

un cartellino con il prezzo.

Page 15: Giochiamo alla compravendita

A questo punto vengono assegnati i ruoli: la maestra

sarà il grossista; tre degli alunni interpreteranno i

commercianti (il primo venderà materiale scolastico,

il secondo frutta, il terzo giocattoli);

tutti gli altri alunni saranno i clienti.

Il gioco viene ripetuto più volte e i ruoli si alternano.

In aula vengono allestite tre bancarelle, una per ogni

commerciante, utilizzando i banchi.

Il gioco della compravendita

può così avere inizio.

Ognuno dei tre commercianti

si reca dal grossista,

acquistando della merce ed

effettuando così una spesa

(ognuno deciderà da sé cosa

acquistare e quanto spendere).

In seguito ogni commerciante

Page 16: Giochiamo alla compravendita

espone la merce acquistata

sulla propria bancarella,

fissando con dei

cartellini il ricavo che

intende realizzare su

ogni prodotto. Entrano

così in gioco i clienti,

ognuno dei quali sceglie

una bancarella e acquista

uno o più prodotti.

Al termine del primo turno di gioco, ogni

commerciante calcola alla lavagna il proprio guadagno

o la propria perdita, utilizzando le seguenti formule.

Ricavo Spesa Ricavo Guadagno Spesa Guadagno

Guadagno Spesa Ricavo

Spesa Ricavo

Perdita

- - + -

Page 17: Giochiamo alla compravendita

Finito il primo turno di gioco, si ricomincia dall’inizio,

designando tre nuovi commercianti.

Il gioco si esaurisce solo quando tutti gli alunni hanno

interpretato tale ruolo.

Ogni turno dura all’incirca 20 minuti.

Page 18: Giochiamo alla compravendita

PROBLEMI DI COMPRAVENDITA

La terza attività consiste nel

proporre una serie di

problemi sulla compravendita.

Si può iniziare svolgendone

alcuni collettivamente.

Ad esempio, l’insegnante scrive

alla lavagna la seguente traccia:

“Un fruttivendolo compra una cassetta di

mele a 16,40€. La rivende a 19,50€.

Quanto guadagna?”.

Page 19: Giochiamo alla compravendita

Uno degli alunni viene chiamato a risolvere il problema alla

lavagna, potendo contare sull’aiuto dei suoi compagni.

L’insegnante si assicura che il bambino scriva i dati e applichi

le formule correttamente.

Successivamente, l’insegnante assegna

dei problemi da svolgere singolarmente.

Di seguito ne proponiamo alcuni esempi.

Page 20: Giochiamo alla compravendita

“In un supermercato vengono acquistati 90 kg di pasta al prezzo di 0,30€

al chilo. Vengono poi rivenduti a 0,70€ ognuno. Quanto guadagno c’è

per ogni chilo di pasta? Qual è il guadagno totale?”.

“In un negozio un televisore è venduto a 230€;

se il guadagno è di 70€, a quale prezzo era stato acquistato il

televisore?”.

“Un venditore acquista a 320€ un telefonino. Se vuole guadagnare 150€

a quale prezzo dovrà rivendere il telefonino?”.

“Un commerciante compra all’ingrosso 12 racchette

da tennis. Ogni racchetta costa 8,50€. In negozio, non riuscendo a

vendere le racchette, fissa il prezzo di ogni racchetta a 7€. C’è differenza

tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di vendita? Stabilisci se c’è

stato un guadagno o una perdita e calcola”.

Page 21: Giochiamo alla compravendita

LE RIFLESSIONI

DELL’INSEGNANTE

Al termine delle attività, l’insegnante propone delle

prove di verifica agli

alunni per testare le loro conoscenze

sull’argomento trattato. Nel caso in cui

alcuni alunni presentino delle lacune,

vengono attuate delle strategie di compensazione

al fine di portare tutti

gli allievi a raggiungere almeno le

competenze di base.