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La presente pubblicazione nasce dal progetto Ten D by Night che ha ricevuto il finanziamento dell’Executive Agency for Health and Consumers della Commissione Europea nell’ambito del Programma di Sanità Pubblica. I partner del progetto sono gli unici responsabili del presente contenuto e l’Agenzia esecutiva non si assume alcuna responsabilità in merito all’eventuale utilizzo delle informazioni ivi contenute.

Gli autori della presente pubblicazione sono: Beatriz Alamar5, Francisco Alonso5, Paola Berchialla1, Constanza Calatayud5, Francesca Carena2, Simone Chiadó Piat1, Johan Chiers3, Axel Druart3, Cristina Esteban5, Marçin Kedzia4, Laura Sánchez5, Roberta Siliquini1, Valeria Siliquini2, Maria Lucia Specchia1, Daniel Vankov6, Silvia Bruna Vanzino1, Anita Villerusa7.

Affiliazioni:1 Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Torino, Italia2 S&T soc. coop., Torino, Italia3 Responsible Young Drivers, Bruxelles, Belgio4 Fondazione “Safe Driver”, Varsavia, Polonia5 DATS, Università di Valencia, Spagna6 Open Youth, Sofia, Bulgaria7 Facoltà di Sanità Pubblica, Università Riga Stradins, Lettonia

Gli autori ringraziano sentitamente per la collaborazione prestata tutti coloro che hanno reso possibile la presente pubblicazione.

Un ringraziamento particolare va alla Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Torino (Direttore prof.ssa Roberta Siliquini) e ai suoi studenti: Fabrizio Bert, Romeo Brambilla, Elena Cacello, Michele Ceruti, Alessandra Colombo, Massimo Favilla, Mario Galzerano, Leila Le Gouellec, Emanuela Lovato, Morena Martinese, Riccardo Papalia, Anna Pianzola, Ivan Scalvenzo e Silvia Bruna Vanzino.

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I PARTNER TEN D 5IL PROGETTO TEN D BY NIGHT 7IL RAZIONALE 9LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE 11IL PROTOCOLLO DI STUDIO 17LO STUDIO PILOTA 23L’INTERVENTO SUL CAMPO 27I RISULTATI SCIENTIFICI 35LE LINEE GUIDA PER L’IMPLEMENTAZIONE 45BIBLIOGRAFIA 51

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�Il progetto Ten D by Night si è posto l’obiettivo strategico di definire un approccio europeo al fine di contribuire alla riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali, in particolare quelli che coinvolgono i giovani, che si verificano nei fine settimana e possono essere associati al consumo di alcool e sostanze psicoattive.

Per conseguire tale obiettivo, è stata adottata la seguente metodologia: divulgazione di informazioni e materiale di sensibilizzazione, installazione di punti informativi in luoghi di aggregazione giovanile, somministrazione di un questionario in forma anonima, esecuzione di alcoltest e narcotest anonimi, misurazione dei tempi di reazione alla guida e confronto dei risultati ottenuti da tale misurazione e dei dati forniti dal questionario e dagli alcoltest e narcotest. Le informazioni raccolte verranno messe successivamente a disposizione per delineare le politiche d’intervento sia a livello nazionale che comunitario.

L’intervento ha tentato di contribuire alla riduzione degli incidenti stradali tra i gruppi target delle aree territoriali interessate e alla gravità degli incidenti stessi sia in termini di tassi di mortalità che di casi di disabilità permanente, mettendo a punto azioni di prevenzione e informazione sul consumo di alcol e/o sostanze psicoattive.

Tra i principali risultati ottenuti dal progetto Ten D by Night figurano: – la verifica di un approccio europeo innovativo rivolto ai giovani e mirato alla prevenzione dell’uso di alcol/

sostanze psicoattive durante la guida;– la disponibilità di dati scientifici relativi al consumo dei giovani che frequentano i principali luoghi di

divertimento e alla correlazione con gli incidenti stradali.

Il progetto è stato cofinanziato dall’Executive Agency for Health and Consumers della Commissione Europea.

Il progetto Ten D by Night

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Per migliorarne l’efficacia, il progetto Ten D by Night è stato suddiviso in sette WorkPackages - WPs (Pacchetti di lavoro), ognuno dei quali gestito da un partner del progetto:

Nº DEL WP(PACCHETTO DI LAVORO)

TITOLO PARTNER PRINCIPALE

WP1 Coordinamento del progetto Consepi, Italia

WP2 Divulgazione dei risultati S&T soc. coop., Italia

WP3 Valutazione del progetto Università Rïga Stradins, Lettonia

WP4 Protocollo dello studio Università di Torino, Italia

WP5 Studio pilota Università di Valencia, Spagna

WP6 Intervento sul campo Consepi, Italia

WP7 Elaborazione dei risultati Università di Torino, Italia

Tale struttura ha contribuito al successo del progetto e al coinvolgimento dei diversi partner.

La struttura del progetto Ten D by Night

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Alla luce dell’entità del fenomeno, l’impatto degli incidenti stradali sulla salute della popolazione rappresenta un problema di priorità assoluta per gli Stati Membri della UE unitamente ai relativi aspetti e costi umani e sociali.Dal report “Traffic Safety Basic facts 2006” si evince che circa 73.500 giovani (di età compresa tra i 16 e i 24 anni) hanno perso la vita in incidenti stradali avvenuti in Europa tra il 1995 e il 2004.1 Questa stima prende in considerazione il 18,1% circa di tutte le vittime di incidenti stradali nell’arco dello stesso periodo. Il report mostra inoltre che i giovani presentano un rischio quasi doppio di rimanere uccisi in un incidente stradale rispetto alla media della popolazione europea e più della metà degli incidenti che causano la morte tra i giovani hanno luogo durante i fine settimana. Le variabili che si completano a vicenda sono ovviamente molteplici e spiegano pertanto le differenze relative al numero di giovani deceduti in incidenti stradali tra le diverse regioni. Esistono, inoltre, variabili a cui è possibile attribuire un tasso di mortalità più elevato durante i fine settimana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito i traumi causati dagli incidenti stradali uno dei principali problemi di Salute Pubblica a cui devono far fronte i paesi industrializzati e come obiettivo per il 2020 si è fissata la riduzione del 50% del numero di traumi da incidenti stradali. In base ai dati messi a disposizione dalla letteratura internazionale, è possibile affermare che l’alcol e le sostanze psicoattive causano incapacità di guidare e un’elevata percentuale di incidenti stradali. Tali sostanze possono influire sull’attenzione, la concentrazione e la risposta agli stimoli esterni; in alcuni casi rallentano i tempi di reazione mentre in altri li alterano generando un’eccessiva fiducia in se stessi.2,3 La letteratura mostra la necessità di adottare azioni di prevenzione primaria basate su “life skill” (abilità per la vita) che fanno leva sul senso di responsabilità e sulla sensibilizzazione dei giovani riguardo all’uso di sostanze psicoattive.4-6

Se da un lato i dati della letteratura indicano che le sostanze psicoattive rivestono un ruolo principale tra le cause degli incidenti stradali, dall’altro lato si dispongono di poche informazioni sul numero di persone che assumono sostanze, sia occasionalmente che abitualmente, prima di mettersi al volante o sulle conseguenze di tale comportamento. A tal riguardo, è disponibile solo uno scarso numero di informazioni e studi relativi al rapporto tra la concentrazione di sostanze nei liquidi corporei e il livello di alterazione del comportamento. Inoltre, la tendenza abituale a combinare insieme sostanze diverse (forse per sperimentare effetti diversi nell’arco della stessa serata) può influire significativamente sulle capacità di guida.7,8 Pertanto, oggi più che in passato, è necessario prevenire comportamenti di guida a rischio tramite la rilevazione della presenza di alcol e sostanze psicoattive nel sangue.Tale convinzione purtroppo si scontra ancora con difficoltà concettuali e pratiche a diversi livelli, compresi i limiti imposti da un’interpretazione restrittiva delle politiche in materia di riservatezza, dalla limitata attuabilità di test

Il razionale

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sul campo e dal tipo di campioni biologici raccolti. Inoltre, a causa delle problematiche a cui si è appena fatto riferimento, l’effetto delle singole sostanze sulle prestazioni di guida non sono state ancora studiate a sufficienza ed è pertanto impossibile trarre conclusioni sul rapporto tra l’utilizzo/dosaggio delle sostanze e il loro effetto sulla guida o sull’intensità di tali effetti. È evidente che a una maggiore attuabilità dei test corrisponde una minore invasività del prelievo di campioni biologici dai soggetti da sottoporre ai test. A tal proposito, negli ultimi anni la saliva ha assunto un’importanza sempre più rilevante come mezzo non convenzionale per la rilevazione di stupefacenti e sostanze psicoattive.9-12 Ciò spiega le ragioni che hanno portato all’utilizzo di test salivari monouso per ottenere risultati immediati all’interno del progetto Ten D by Night.

Al fine di valutare il ruolo svolto dalle sostanze psicoattive negli incidenti che coinvolgono i motoveicoli, soprattutto su gruppi di giovani, sono stati condotti numerosi studi. La letteratura sembra indicare un ruolo determinante di tali sostanze nella mortalità e disabilità associate agli incidenti stradali, ma tutti gli studi sono stati eseguiti su una base retrospettiva valutando quasi sempre il livello di sostanze presenti nei campioni biologici di persone ricoverate presso i reparti di pronto soccorso in seguito a un incidente.Attualmente, inoltre, sono stati adottati numerosi interventi di prevenzione in tutti i paesi dell’Unione Europea per prevenire la condotta imprudente dei giovani al volante (nel tentativo di prevenire lesioni o decessi evitabili): numerose scuole hanno introdotto programmi specifici nei loro piani di studio. La letteratura “educativa” e sociologica sottolinea il ruolo determinante rivestito dalla “sperimentazione” nel cambiamento dei comportamenti dei giovani e lo scarso impatto esercitato dai messaggi ricevuti indirettamente dalla società.

La quasi totalità degli studi condotti prende in considerazione soltanto gli effetti del consumo di alcol sulla capacità di guida senza analizzare anche le altre variabili valutate nel progetto Ten D: il consumo di sostanze psicoattive prima di mettersi al volante e la correlazione tra il consumo di alcol/sostanze psicoattive e i tempi di reazioni alla guida. Tali variabili rappresentano l’aspetto originale e il valore aggiunto del progetto che ha tentato di valutare il rischio di incidenti dopo l’assunzione di alcol e altre sostanze psicoattive in termini di prospettive future, sperimentando un intervento di prevenzione per evitare incidenti in contesti ricreativi ricorrendo alle esperienze “simulate” dei rischi del modello prescelto

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La strategia di comunicazione ha rivestito un ruolo chiave poiché il progetto Ten D by Night si è prefissato l’adozione di un’azione preventiva, era dotato di una struttura operativa complessa e ha coinvolto numerosi partner multidisciplinari. In particolare, le attività di divulgazione hanno fornito il canale di comunicazione con il mondo esterno ottimizzando in tal modo l’impatto dell’intervento sul gruppo target e consentendo di raggiungere il più ampio pubblico possibile.In considerazione del tipo particolare di gruppo target principale, vale a dire i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni, è stata riservata particolare attenzione non solo alla veste grafica dei materiali stampati e del sito web ma anche al linguaggio utilizzato che ha dovuto essere in linea con gli standard di comunicazione dei giovani.

La strategia di comunicazione si è prefissata i seguenti obiettivi:

– incremento della sensibilizzazione sul rischio associato al consumo di alcol e sostanze psicoattive prima di mettersi alla guida;

– approfondimento della conoscenza sugli effetti dell’alcol e delle sostanze psicoattive sulla capacità di guida;

– potenziamento dell’efficienza dei programmi di prevenzione.

La campagna di comunicazione Ten D by Night ha inoltre promosso la trasmissione e una più ampia applicazione dell’attività messa in atto dai membri della partnership in altri contesti territoriali e su altre tipologie di gruppi target favorendo la diffusione di obiettivi, attività e risultati del progetto ad un vasto pubblico.

Al fine di garantire l’efficacia delle attività di comunicazione, è stato redatto un piano di divulgazione e pubblicazione e sono stati messi a punto i seguenti strumenti comunicativi:

– un LOGO DEL PROGETTO, per garantire un alto livello di riconoscibilità di tutte le attività sia a livello locale che transnazionale;

– un SITO WEB, www.tendbynight.eu, per creare uno strumento in grado di ottimizzare la comunicazione esterna e potenziare gli effetti sulla popolazione target offrendo una promozione efficace delle attività e dei risultati raggiunti, sia nel corso che al termine del progetto;

La strategia di comunicazione

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– un DEPLIANT DEL PROGETTO, realizzato in tutte le lingue dei partner coinvolti, per fornire un utile mezzo di promozione degli obiettivi e della strategia dell’attività del progetto e di coinvolgimento dei potenziali partecipanti;

– un POSTER DEL PROGETTO, per fornire un utile mezzo pubblicitario per le attività e i test in programma e per l’utilizzo come mezzo di diffusione nei luoghi strategici di aggregazione giovanile (università, pub, discoteche...);

– SCHEDE INFORMATIVE, per fornire informazioni utili in tutte le lingue dei partner sui rischi associati al consumo di alcol e stupefacenti e alla capacità di guida;

– GADGET, da distribuire ai partecipanti quale gesto di apprezzamento per la collaborazione fornita e per il completamento del programma di attività pressi i luoghi di divertimento;

– COMUNICATI e CONFERENZE STAMPA, per promuovere una maggiore visibilità delle attività legate al progetto;

– una CONFERENZA FINALE, tenutasi a Torino (Italia) nel mese di febbraio 2010, per presentare i risultati raggiunti, sia in termini di modelli organizzativi della partnership che di esiti del progetto e risultati scientifici;

– un MANUALE FINALE, per contribuire alla diffusione dei risultati del progetto presentati e delle linee guida per l’implementazione a livello europeo del modello di intervento adottato.

Tutti gli strumenti citati e la strategia di comunicazione hanno contribuito alla divulgazione degli obiettivi del progetto Ten D by Night, favorendo il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle autorità locali, sostenendo la potenzialità di un’applicazione più vasta dell’esperienza e incrementando la possibilità di produrre effetti a lungo termine.Inoltre, la produzione di DOCUMENTAZIONE SCIENTIFICA e la RELATIVA PRESENTAZIONE IN OCCASIONE DI CONFERENZE SCIENTIFICHE ha contribuito significativamente alla strategia di comunicazione del progetto.

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This material arises from Ten D By Night Project which has received funding from European Union, in the framework of the Public Health Programme.Sole responsibility for contents lies with the partnership and Executive Agency is not responsible for any use that may be made of the information contained therein.

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BRIEFPROJECT

DESCRIPT ION

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SCHEDEINFORMATIVE

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Il progetto Ten D by Night si è posto l’obiettivo di raggiungere i seguenti obiettivi:

Obiettivi generaliSviluppare un programma di prevenzione per:

– aumentare la sensibilizzazione dei giovani sull’influenza esercitata da alcol e sostanze psicoattive sulla capacità di guida (riduzione del livello di attenzione e rallentamento dei tempi di reazione...);

– diffondere informazioni corrette ed efficaci sugli effetti di alcol e sostanze psicoattive;– definire un approccio europeo per la prevenzione degli incidenti stradali causati dal consumo/abuso di alcol e

sostanze psicoattive; – contribuire al miglioramento delle conoscenze sul consumo di alcol e sostanze psicoattive da parte dei giovani nei

consueti luoghi di aggregazione.

Obiettivi specifici– Valutare il consumo di alcol e sostanze psicoattive nei consueti luoghi di aggregazione giovanile delle aree

territoriali interessate;– valutare gli effetti del consumo di alcol e sostanze psicoattive sulla capacità di guida e sui rischi di incidenti;– aumentare, nei luoghi deputati, la sensibilizzazione dei giovani sull’influenza del consumo di alcol e sostanze

psicoattive sulla capacità di guida, tramite la diffusione di informazioni corrette ed efficaci e l’utilizzo di strumenti innovativi (ad esempio, il dispositivo per la misurazione dei tempi di reazione);

– contribuire al potenziamento dell’efficacia dei programmi di prevenzione europea in materia di abuso di alcol e stupefacenti mediante la realizzazione di valutazioni sul campo relative all’implementazione di un approccio innovativo integrato;

– contribuire alla riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali che si verificano nei fine settimana nei luoghi interessati dal progetto, con particolare riferimento a quelli in cui sono coinvolti i giovani.

Il protocollo di studio è stato definito e formalizzato in un documento accettato da tutti i partner prima dell’implementazione dello studio pilota al fine di garantire l’utilizzo di metodi e strumenti congiunti e successivamente la possibilità di confrontare i dati relativi ai luoghi interessati. Durante la fase pilota sono state proposte e verificate

Il protocollo di studio

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alcune modifiche. Infine, il protocollo di studio da utilizzare negli interventi sul campo è stato delineato come descritto di seguito.

Disegno dello studioStudio trasversale.

Popolazione dello studioLa popolazione dello studio era composta da 5.000 giovani in possesso di patente di guida (di età compresa tra i 16 e i 24 anni)13 abituali frequentatori di luoghi di ritrovo ricreativi durante le serate dei fine settimana: per ogni paese, ossia Belgio/Paesi Bassi, Bulgaria, Italia, Polonia e Spagna sono state reclutate 1.000 persone. Per gli interventi sul campo sono stati scelti numerosi luoghi di ritrovo ricreativi in ogni territorio interessato sulla base della presenza più elevata della popolazione target, della distribuzione geografica (al fine di raccogliere campioni che fossero il più possibile rappresentativi dell’intero contesto di ciascun territorio) e della volontà di cooperare espressa dai titolari e dai gestori dei locali ricreativi.

Intervento sul campoDurante le serate dei fine settimana, in ogni locale ricreativo selezionato il team incaricato del sondaggio ha installato un punto informativo in cui è stato implementato l’intervento: lo stand è stato posizionato accanto all’ingresso/uscita del locale notturno per intercettare tutte le persone in ingresso e in uscita dal locale.14 L’intervento prevedeva diverse fasi sia all’ingresso che all’uscita del locale notturno. All’ingresso delle persone nel locale le attività in programma prevedevano: arruolamento volontario dei partecipanti in base ai requisiti di idoneità, illustrazione del progetto, accertamento del consenso, assegnazione di un codice personale anonimo, questionario all’ingresso, somministrazione dell’alcoltest e misurazione dei tempi di reazione alla guida. All’uscita dal locale le attività prevedevano: somministrazione del narcotest, compilazione di un questionario all’uscita, misurazione dei tempi di reazione alla guida, alcoltest, distribuzione dei fogli contenenti i risultati dei test all’uscita se richiesti (unitamente alla relativa spiegazione e all’adeguato commento del ricercatore), foglio informativo e gadget del progetto (un porta-iPod con il logo di Ten D by Night).

Il team incaricato dell’interventoIl team era composto da un gruppo multidisciplinare costituito da ricercatori appositamente addestrati per interagire efficacemente con i giovani. L’addestramento mirava inoltre a raggiungere un approccio standardizzato ai partecipanti di tutti i paesi coinvolti nel progetto. Ciascun team incaricato dell’intervento era composto da almeno cinque

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ricercatori, tra cui un team leader responsabile della supervisione di tutte le attività sul campo, dell’assegnazione dei codici di identificazione ai partecipanti, della consegna dei materiali necessari per l’intervento (consenso informato, questionari, alcoltest e narcotest, moduli con i risultati dei test) agli intervistatori e della distribuzione di schede informative e gadget ai partecipanti; un tecnico per la valutazione dei tempi di reazione; due intervistatori responsabili della selezione dei partecipanti, della somministrazione dei questionari e dei test e della compilazione dei moduli con i risultati; un operatore addetto all’approccio con i giovani. I team incaricati dell’intervento erano liberi di gestire le attività di cui sopra in diversi modi (ad esempio il ricercatore poteva accompagnare i partecipanti attraverso tutte le fasi della procedura relativa all’intervento) in base alle situazioni.

Consenso informatoLa scheda del consenso informato è stata redatta utilizzando il linguaggio più chiaro e semplice possibile al fine di risultare comprensibile ai giovani ed è stato tradotta in tutte le lingue dei partner coinvolti.15 La scheda contiene informazioni in merito alle finalità dello studio, la descrizione delle procedure, le informazioni sui rischi e i benefici, sull’anonimato e le preoccupazioni legate alla partecipazione e un modulo di consenso da firmare sia dall’intervistatore che dal partecipante.La richiesta del consenso scritto in tutti i paesi interessati dalle iniziative sul campo del progetto Ten D by Night non dovrebbe ammettere alcuna eccezione, salvo il caso in cui tale richiesta sia stata esplicitamente vietata dalle leggi locali in materia di privacy (come in Belgio e nei Paesi Bassi).16

Sistema di codifica anonimoIl presente studio ha richiesto un sistema di codifica anonimo che ha garantito:

– la completa anonimità della registrazione della correlazione tra i dati raccolti dagli stessi soggetti all’arrivo e all’uscita dal locale;

– l’anonimato dei ricercatori durante la raccolta dei dati (per non essere costretti a fornire i dati in caso di problemi legali, ad es. un incidente che coinvolge un guidatore che prende parte allo studio);

– l’accesso ai dati raccolti in precedenza solo da parte della persona interessata e del ricercatore in questione.

Il metodo proposto e approvato dal comitato etico del progetto ha previsto l’utilizzo di braccialetti monouso non trasferibili con chiusura adesiva garantita, impermeabili e prestampati con numeri di identificazione progressivi.14,17 All’ingresso l’operatore forniva al partecipante uno dei braccialetti descritti e chiedeva al partecipante di indossarlo fino al momento dell’uscita dal locale. Il braccialetto è stato fatto indossare sul polso oppure, per renderlo meno visibile, sul passante della cintura o in un’altra posizione che ne rendesse impossibile il trasferimento a un’altra persona. Le persone che non hanno accettato di indossare il braccialetto sono state escluse dallo studio. Il numero di identificazione è stato riportato sul questionario all’ingresso e sul modulo relativo ai risultati dei test.

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All’uscita, mediante il controllo del codice stampato sul braccialetto è stato possibile verificare che il partecipante fosse lo stesso soggetto che aveva partecipato ai test iniziali (in caso di tentativo di rimozione, il braccialetto si rompe e non può più essere utilizzato né può pertanto essere rubato da chicchessia per raccogliere i risultati di un’altra persona) ed è stato possibile collegare i dati raccolti senza ottenere informazioni sul partecipante e senza l’obbligo di richiedere al partecipante qualsiasi informazione che non avrebbe potuto fornire in modo affidabile sotto l’effetto di stupefacenti e alcol (ad es. un codice autogenerato).18

Il numero di identificazione univoco è stato in seguito registrato sul questionario all’uscita e messo a confronto con il modulo relativo ai risultati dei test in cui il ricercatore ha annotato i dati all’uscita. Prima di lasciare il locale il braccialetto del partecipante è stato tagliato dal ricercatore in modo che il soggetto non potesse più essere messo in relazione alle risposte e ai risultati dei test.

QuestionariDopo una dettagliata revisione della letteratura, incluse le relazioni pubblicate a partire dal 2002, i questionari all’ingresso e all’uscita sono stati creati al fine di raccogliere le seguenti informazioni sui soggetti arruolati dallo studio: variabili socio-demografiche, informazioni anamnestiche di carattere molto generale, utilizzo di alcol e droghe psicoattive (sia normalmente che in relazione all’evento durante il quale viene somministrato il questionario), precedenti di guida del conducente, opinioni sull’utilità del progetto e la soddisfazione dei clienti. Dato il contesto ricreativo in cui devono essere somministrati i questionari, la loro lunghezza è stata ridotta il più possibile.Per definire il profilo socio-demografico, il questionario all’ingresso, oltre a richiedere informazioni relative a sesso, anno di nascita, livello di istruzione e stato occupazionale, richiede al partecipante di indicare le persone con cui vive abitualmente e il livello di istruzione del padre per specificare il background culturale e formativo.19 Il questionario richiede inoltre informazioni relative al paese di nascita sia del partecipante che della madre del partecipante.20 Le informazioni anamnestiche di carattere molto generale vengono desunte richiedendo ai partecipanti i dati sul consumo personale di farmaci negli ultimi sette giorni. Per quanto concerne i precedenti di guida del conducente, sono previste domande relative all’esperienza di guida (età a cui è stata rilasciata la patente di guida, frequenza di guida nell’ultimo mese), stile di guida (numero di multe per eccesso di velocità, sospensioni della patente, numero di incidenti), organizzazione degli spostamenti durante la serata da parte dei soggetti coinvolti (se hanno raggiunto il luogo in auto e se hanno intenzione di mettersi al volante per andarsene).17, 21, 22

In relazione all’assunzione di alcol e droghe, si è ritenuto interessante analizzare sia il consumo normale sia quello specifico relativo alla serata in oggetto. Il normale consumo di alcol è stato analizzato facendo riferimento al mese precedente poiché viene più facilmente ricordato dai partecipanti e rivela informazioni sufficienti sulle normali abitudini, mentre per il consumo di droghe le domande hanno fatto riferimento all’anno precedente al fine di comprendere anche l’utilizzo sporadico.23-26 Sono state inoltre poste domande dettagliate sul consumo di sostanze psicoattive prima dell’arrivo nel luogo di ritrovo ricreativo, sia per quanto riguarda l’alcol che le droghe.Sono state inoltre analizzate le intenzioni del soggetto relativamente al consumo di alcol e droghe nell’arco della serata.14

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L’ultima parte del questionario all’ingresso raccoglie informazioni relative a eventuali casi di guida sotto l’effetto di alcol e droghe durante l’ultimo mese da parte del partecipante, casi in cui il partecipante è stato il passeggero di un veicolo guidato da una persona sotto l’effetto di alcol e droghe durante l’ultimo mese, numero di incidenti verificatisi sotto l’effetto di alcol e droghe o altro. L’ultima domanda di questa sezione richiede ai partecipanti di indicare, in base alla propria opinione, il livello di pericolosità della guida sotto l’effetto di un determinato elenco di sostanze. Tale quesito è volto a ottenere un quadro della percezione del rischio relativa alle varie sostanze specifiche.19,21,26-30

Il questionario all’uscita inizia con alcune domande relative alla durata della permanenza nel luogo di ritrovo ricreativo, alla quantità di alcol e droghe assunti durante la serata e al tempo trascorso dall’ultimo drink.14,17 Segue poi la domanda volta a valutare l’eventuale effetto immediato del progetto sulla decisione del partecipante di porsi o meno al volante alla luce della percezione del soggetto stesso relativa al proprio stato e/o ai risultati dei test.L’ultima sezione è volta a rilevare il livello della percezione relativa all’utilità dell’intervento, l’opinione sulla sua fattibilità e sulla necessità di maggiori interventi di questo genere da parte dei partecipanti. I questionari sono seguiti da due moduli per la raccolta dei risultati dei test: il primo modulo si riferisce ai risultati dei test all’ingresso e all’uscita destinati all’analisi finale; il secondo modulo si riferisce soltanto ai dati all’uscita e viene rilasciato ai partecipanti su loro richiesta.

AlcoltestPer la rilevazione della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) dei partecipanti tramite l’analisi dell’espirato è stato utilizzato l’etilometro Dräger Alcotest 6510.31 Lo strumento si presta perfettamente agli interventi sul campo grazie alla sua facilità di utilizzo, compattezza e capacità di analizzare l’espirato in tempi rapidissimi.È molto importante utilizzare l’etilometro almeno quindici minuti dopo l’ultimo consumo di alcol per evitare di influenzare i risultati della misurazione BAC causata dall’alcol presente nella bocca. I risultati vengono espressi in g/l e sono mediamente visualizzati dopo dieci secondi.I bocchini sono confezionati singolarmente nel rispetto delle norme igieniche e sono dotati di un’uscita d’aria non ostruibile a prova di manomissione, un estrattore per bocchino e un distanziatore tra la bocca e l’alloggiamento dello strumento.

NarcotestDopo una ricerca di mercato sui narcotest salivari più diffusi in Europa, è stato scelto il dispositivo Oratect III Oral Fluid Drug Screen Device (Branan Medical Corporation).32 Si tratta di un dispositivo immunocromatografico per la determinazione qualitativa simultanea di più droghe rilevabili nel liquido orale: cocaina, metamfetamina/MDMA, THC, amfetamina, oppiacei, benzodiazepine.33

Durante il test il liquido orale viene raccolto sull’apposito tampone migrando sulla membrana; il flusso delle righe blu indica che è stata raccolta una quantità di liquido orale sufficiente. Se il liquido orale non presenta tracce di droga, nelle zone specifiche del test compaiono strisce rosso porpora. Al contrario, l’assenza di strisce rosso porpora

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nella zona del test indica un presunto risultato positivo per quel particolare tipo di droga. Il test risulta positivo in corrispondenza o al di sopra delle seguenti concentrazioni di cut-off (valore soglia): 25 ng/ml per d-metamfetamina/MDMA, 40 ng/ml per delta-9-tetraidrocannabinolo, 20 ng/ml per cocaina, 25 ng/ml per d-amfetamina, 10 ng/ml per morfina, 5 ng/ml per diazepam. La presenza della striscia di controllo nell’apposita area indica che il test è stato eseguito correttamente, in caso contrario il test risulta errato. La raccolta salivare ha una durata massima di cinque minuti ed è necessario leggere i risultati entro cinque muniti dalla rimozione del dispositivo dalla bocca.32,34

Simulatore di guidaNel presente studio è stata utilizzata una particolare console innovativa per la misurazione dei tempi di reazione: la SimuNomad3 Ecrans, dotata del software SCAM 03.35 La console per la misurazione dei tempi di reazione è simile a un simulatore di guida dei videogiochi e pertanto può offrire un valido incentivo alla partecipazione.Il test consta di uno stimolo semplice (ostacoli che compaiono improvvisamente mentre il partecipante sta guidando lungo un rettilineo) che richiede una risposta specifica: sollevare il piede destro dal pedale dell’acceleratore, spostarlo sul pedale del freno e premerlo rapidamente. La durata dei tempi di reazione viene registrata tra la comparsa degli ostacoli e l’azionamento del pedale del freno. Se il test viene eseguito all’arrivo, il tecnico invita il partecipante ad accelerare e guidare lungo la strada (il partecipante può accelerare liberamente) e frenare quando sulla strada compaiono gli ostacoli senza sterzare il volante. Questa operazione è soltanto una dimostrazione di prova per consentire al partecipante di comprendere le azioni da eseguire. Il partecipante viene poi invitato a ripetere il test: il valore dei tempi di reazione misurato in quest’occasione viene ora annotato. All’uscita, il partecipante viene invitato a ripetere il test una sola volta: il valore misurato rappresenta i tempi di reazione all’uscita. A questo punto il tecnico può esprimere alcuni commenti sui risultati e, ad esempio, mostrare al soggetto quanti metri ha percorso prima dell’arresto completo dell’auto.

Raccolta dei dati sulle percentuali pre/post incidenteI dati quantitativi relativi agli incidenti stradali che coinvolgono i giovani, con particolare riferimento a quelli che si verificano nei fine settimana, sono stati raccolti dopo l’intervento e messi a confronto con i dati relativi allo stesso periodo dell’anno precedente per valutare l’efficacia dell’intervento in termini di riduzione del numero di incidenti stradali a breve termine. I database e le statistiche ufficiali della polizia hanno costituito la fonte principale da cui sono stati desunti i dati anche se non è stato sempre possibile reperire dati confrontabili per l’area geografica o il periodo di tempo in oggetto.

Analisi dei datiI dati sono stati raccolti in un database tramite l’utilizzo dell’applicazione Microsoft Excel e analizzati tramite STATA10.0 (Stata corp., College Station, TX, 2007).

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Obiettivi dello studio pilotaTramite l’implementazione dello studio pilota di Ten D by Night i membri della partnership hanno voluto verificare l’eventuale fattibilità del protocollo di studio e, a livello empirico, l’attuabilità dell’analisi proposta; individuare i punti deboli del progetto dello studio al fine di modificarli e pertanto garantire l’efficienza dell’intervento sul campo.Inoltre, lo studio pilota si è proposto di mettere in risalto gli aspetti che avrebbero potuto rivelarsi imprevisti e la cui gestione avrebbe rappresentato un aspetto chiave per il conseguimento degli obiettivi del progetto.

Implementazione dello studio pilotaPer ogni area coinvolta è stato proposto l’utilizzo di un campione composto da 20-30 persone. Questo numero è stato scelto per far fronte a qualsiasi eventuale ritiro da parte dei soggetti coinvolti. Lo studio si è proposto di avere a disposizione un campione uniforme composto da venti persone di tutti i paesi in cui si sono verificati gli interventi.

FORMAZIONE E PREPARAZIONE DEI COORDINATORI DEL TEAM

In ogni paese partecipante è stato predisposto un team composto da almeno cinque persone qualificate. Ogni team prevedeva la presenza di un coordinatore che ha ricevuto una formazione specializzata a Torino (Italia) nel mese di dicembre 2008. La formazione dei coordinatori prevedeva:- Modalità di contatto e comunicazione con i giovani. È stato posto l’accento sull’influenza che l’età del comunicatore avrebbe potuto esercitare sulla questione della persuasione in relazione agli argomenti da trattare. Pertanto, il fatto che i ricercatori fossero giovani o persone non di età avanzata ha costituito un fattore preponderante così come la necessità che i team fossero composti sia da uomini che da donne. Inoltre, sono stati messi in risalto gli aspetti della comunicazione non verbale che determinano e influenzano direttamente il livello di persuasione sul gruppo target dell’intervento. Si è dimostrato opportuno che i ricercatori disponessero di nozioni di base in ambito psicologico (gli aspetti che controllano e condizionano il comportamento umano, individuazione di percezioni e atteggiamenti negativi, dinamiche di gruppo…) e, in considerazione del campo di applicazione, di conoscenze sulla sicurezza stradale (aspetti epidemiologici e importanza dei fattori umani che contribuiscono agli incidenti, sicurezza attiva e passiva dei veicoli…).

Lo studio pilota

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Ciò ha contribuito a garantire l’effettiva adeguatezza della formazione e gli aspetti da approfondire da parte dei membri della partnership.- Utilizzo corretto del sistema anonimo di codifica. Il progetto intendeva garantire l’utilizzo corretto del sistema di codifica in modo da consentire la totale anonimità dei risultati. I membri della partnership hanno voluto assicurarsi che non vi fossero problemi relativi al sistema di codifica una volta che il team di ricerca si trovasse sul campo e che i dubbi fossero chiariti durante la formazione.- Somministrazione del questionario. L’organizzazione dello studio pilota (a un livello limitato) durante la formazione si è dimostrata utile per verificare gli eventuali problemi legati alle domande, la fattibilità dei questionari e la necessità di includere ulteriori dati o domande per migliorare l’ottenimento dei risultati. - Somministrazione dell’alcoltest e del test salivare. I coordinatori hanno seguito corsi di formazione con la collaborazione di persone specializzate nell’utilizzo di tali strumenti al fine di garantirne un uso corretto, unitamente all’esecuzione di una o più esercitazioni pratiche sugli stessi. Ciò ha comportato una migliore conoscenza degli strumenti evitando problemi durante la fase successiva dell’intervento.- Utilizzo della console per la misurazione dei tempi di reazione alla guida. In questo caso, a causa della complessità o degli eventuali problemi che sarebbero potuti insorgere durante l’utilizzo di questo strumento, è stata consigliata la collaborazione con un tecnico qualificato specializzato nell’utilizzo di questo tipo di dispositivi. Se durante lo studio pilota la sola presenza dei ricercatori non avesse creato alcun problema e non vi fosse stata la necessità di un tecnico, i membri della partnership avrebbero discusso la possibilità di condurre i test senza la presenza di quest’ultimo.

FORMAZIONE E PREPARAZIONE DEI RICERCATORI

Ogni coordinatore che ha seguito un corso di formazione a Torino ha in seguito formato un team di almeno cinque ricercatori nel proprio paese che ha interagito direttamente con il gruppo di soggetti dell’intervento.I ricercatori hanno ricevuto dal coordinatore la seguente formazione:- Conoscenza e applicazione delle diverse strategie di persuasione (sia razionali che emotive) al fine di formare o modificare atteggiamenti, idee e comportamenti. Questa formazione è stata impartita a coloro che avrebbero interagito con i partecipanti per assicurarsi, come dimostrato in precedenza, che fossero in grado di affrontare qualsiasi dubbio o problema e, in caso contrario, fornire un’ulteriore formazione in relazione all’intervento.- Conoscenza dell’importanza della comunicazione non verbale nel processo di persuasione proposto.- Comunicazione adeguata del ruolo chiave svolto dall’anonimato delle persone coinvolte nelle ricerche eseguite per rilevare aspetti che contribuiscono al miglioramento della società. Si è posto inoltre in luce il ruolo unico e attivo che ogni persona coinvolta ha e che contribuisce, anche se in forma anonima, a un cambiamento positivo della società. Il “privilegio”, inoltre, di partecipare a una ricerca internazionale i cui risultati saranno utilizzati per delineare strategie d’intervento che contribuiranno alla riduzione degli incidenti stradali. L’utilizzo di tali strumenti costituisce un mezzo per convincere i partecipanti a prendere parte alla ricerca, sottolineando che il progetto viene eseguito per una buona causa, vale a dire evitare le molteplici ripercussioni dell’elevato numero di incidenti stradali.

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- Creazione di collegamenti paralleli con altre ricerche che, utilizzando lo stesso metodo di tutela dell’anonimato dei partecipanti, hanno messo in luce cause e procedure che hanno condotto all’implementazione di soluzioni responsabili di una significativa riduzione della sofferenza umana. Ciò fornirebbe una base più solida agli obiettivi descritti ai partecipanti e i membri del partenariato sarebbero in grado di comprendere l’importanza di disporre di tali collegamenti per “convincere” gli indecisi a partecipare.- Capacità di attivare sensazioni di benessere emotivo derivanti dal contribuire o aver contribuito al miglioramento dello stato personale o psicologico di altre persone. Fare appello al lato emotivo dei partecipanti, informandoli che le loro azioni contribuiranno ad aiutare la ricerca di soluzioni che consentiranno di aiutare altre persone evitando, in questo caso, gli incidenti stradali associati al consumo di alcol o droghe.- Conoscenza dei meccanismi e delle strategie per attivare e facilitare l’empatia altrui al fine di acquisire una maggiore forza di persuasione. Tale conoscenza è stata associata ai due punti descritti in precedenza in cui si è tentato di far riflettere le persone su ciò che vorrebbero che gli altri facessero per loro e fino a che punto sono disposti ad aiutare gli altri.In realtà, la formazione si è concentrata anche sugli effetti prodotti da alcol e droga (anche sulla capacità di guida), sull’utilizzo dei diversi dispositivi (alcotest e narcotest, console per la misurazione dei tempi di reazione) e sulle modalità di esecuzione di tutte le attività che fanno parte dell’intervento.

ORGANIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI

Ciascun paese che ha preso parte allo studio pilota era responsabile dell’attività di contatto dei titolari o dei gestori dei locali di ritrovo per i giovani e dell’organizzazione delle attività sul campo in ogni area coinvolta. I locali di ritrovo sono stati scelti sulla base dei criteri definiti nel protocollo dello studio. Tale scelta si è dimostrata utile per mettere in luce eventuali problemi legati all’inadeguatezza di alcuni locali a partecipare allo studio, alla possibilità di realizzare l’intervento in qualsiasi locale, al grado di disponibilità alla partecipazione allo studio dimostrato dalle persone…

MEMORIZZAZIONE DEI DATI RACCOLTI

Il sistema di codifica delle risposte e la memorizzazione dei dati (sistema informatico per il caricamento e l’elaborazione dei dati) per il trattamento dei dati sono stati creati e verificati in modo che, contestualmente allo svolgimento dell’intervento, i ricercatori fossero in grado di eseguire il caricamento e la memorizzazione dei dati raccolti da ogni azione per consentirne l’analisi successiva.

COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DELLO STUDIO PILOTA

Ogni paese ha eseguito le attività descritte in precedenza nella propria area. Il partner principale di ogni Pacchetto di lavoro (WP) è stato incaricato del coordinamento delle attività individuali di ciascun partner e del monitoraggio dell’adattamento del protocollo metodologico. Il partner principale, in ragione della sua maggiore esperienza, ha rappresentato il punto di riferimento in caso di problemi incontrati dagli altri partner in relazione al WP (tramite scambio di e-mail).

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Grazie a tale organizzazione, i partner del progetto Ten D by Night hanno potuto risolvere eventuali problemi che avrebbero potuto presentarsi.

Conclusioni degli studi pilotaTutti i paesi che hanno preso parte allo studio pilota sono stati soddisfatti dei risultati ottenuti e si sono detti concordi nel riconoscerne l’utilità per eventuali interventi futuri.

Per quanto concerne il campione, è stato dimostrato che disporre del campione di questionari completi previsto inizialmente avrebbe potuto costituire un problema. Molti soggetti non si sono presentati per completare la seconda parte dei test e si è deciso di prendere in considerazione sia i questionari completi che quelli incompleti poiché entrambi rappresentavano una forma di interazione con i giovani e pertanto una modalità di comunicazione dello scopo che costituiva uno degli obiettivi iniziali del progetto. Si è trattata inoltre della prima opportunità per constatare la diversa percentuale di partecipazione maschile/femminile all’intervento e alcune problematiche legate al raggiungimento delle persone facenti parte esclusivamente del gruppo target. Lo studio pilota ha inoltre offerto una grande opportunità per valutare l’efficacia dei team, la necessità di disporre di un maggior numero di ricercatori, la validità della formazione o i miglioramenti da apportare ai diversi aspetti. Ad esempio, è stato evidente che la maggior parte dei paesi necessitasse di un team composto da un maggior numero di membri, raggiungendo una media di dieci ricercatori per essere in grado di gestire il numero di soggetti che si sottoponevano ai test. In un secondo tempo, ciascun team ha scelto se avvalersi di un ricercatore incaricato di una parte specifica dei test o se disporre di un ricercatore per ciascun partecipante in grado di accompagnarlo lungo tutte le fasi della procedura. Tale decisione è stata presa in base alle esperienze personali di ogni singolo paese soppesando le opzioni ritenute più appropriate in termini di maggiore efficacia e rapidità.

Inoltre, la presa di contatto con i luoghi di ritrovo ricreativi al fine di effettuare gli studi pilota si è rivelata un compito non privo di difficoltà per alcuni partner a causa della scarsa disponibilità dimostrata dalla maggior parte dei titolari.

L’Università di Torino è stata l’organizzazione incaricata di raccogliere i questionari al fine di elaborarli e analizzarne i risultati. La maggior parte dei paesi ha provveduto a rinviare i questionari tramite posta elettronica ad eccezione della Spagna che ha portato a termine lo studio pilota il fine settimana precedente alla riunione del progetto nel proprio paese in modo da restituire personalmente i questionari ai rappresentanti che hanno partecipato alla riunione.

Nel complesso, gli studi pilota si sono dimostrati un successo e sono stati di grande utilità per altri interventi poiché hanno raggiunto gli obiettivi prefissati per valutare le procedure e risolvere eventuali problemi prima dell’avvio degli interventi effettivi e prima che fosse troppo tardi per tentare di avviare procedure e modifiche diverse.

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Sessione di formazioneUn’efficace azione di sensibilizzazione dovrebbe essere ovviamente preparata in anticipo: trovare gli ambienti ricreativi più appropriati, ottenere le necessarie autorizzazioni, stampare depliant, poster e questionari, reperire i giovani ricercatori che intendono partecipare al progetto e, naturalmente, garantire la formazione dei ricercatori. È importante notare che il numero dei ricercatori influirà sul numero di questionari compilati. Maggiore sarà il numero di ricercatori, maggiore sarà il numero di questionari completati. In genere, è necessaria una media di dieci volontari che lavorano sul campo.Circa una settimana prima del giorno d’inizio dell’azione, tutti i ricercatori Ten D devono partecipare a un programma di formazione organizzato dal coordinatore dell’azione. I vari argomenti relativi allo scopo dell’azione (quali, ad esempio, il consumo di alcol e droghe, l’attenuazione degli effetti e dei rischi, la guida sotto l’effetto di alcol e droghe, la procedura dell’azione) devono essere curate nel dettaglio e comprese chiaramente da tutti i ricercatori al fine di consentire loro di rispondere a qualsiasi domanda e affrontare tutte le questioni sollevate durante l’azione sul campo in occasione dell’incontro con i partecipanti. L’assistenza fornita dagli specialisti dei temi chiave trattati (prevenzione contro le droghe, medici, consulenti in materia di sicurezza stradale…) è vivamente consigliata. Alcune esercitazioni pratiche (role play) sono inoltre consigliate per aiutare i ricercatori nella comunicazione tra pari con altri giovani al fine di promuovere le discussioni ed eliminare gli ultimi tabù rimasti sull’uso delle droghe.

Le fasi dell’azionePer seguire attentamente tutte le fasi dell’azione è stata predisposta una tempistica approssimativa relativa alla durata delle azioni basata su tutti i partner partecipanti nei paesi europei coinvolti nel progetto. Le azioni che si svolgono durante gli eventi dipendono naturalmente da una tempistica adeguata per tale scopo. Tale tempistica può inoltre variare da un paese all’altro a causa dei diversi orari di apertura dei luoghi di ritrovo ricreativi a livello europeo.

Ore 20.00Incontro con i ricercatori Ten D (dieci ricercatori in media per azione)Al fine di garantire la motivazione di tutti nei confronti dell’azione, a ogni ricercatore è stato chiesto di arrivare puntuale al punto d’incontro. È necessario concordare la tempistica di questa particolare azione, in relazione al

Intervento sul campo

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coordinamento e alle varie attività da implementare all’ingresso del locale notturno ed è pertanto estremamente importante dimostrare un’ottima preparazione. Occorre inoltre eseguire un controllo finale sul materiale necessario prima di recarsi sul posto in cui si terrà l’azione e tutto l’occorrente deve essere caricato in macchina.

Ore 20.30 Partenza alla volta del locale notturno/evento/party

Ore 21.00 Arrivo presso il locale notturno/evento/partyÈ necessario organizzare un incontro con il/i titolare/i dei locali in cui si tiene l’evento al fine di prendere contatto con questo/i ultimo/i all’arrivo del team Ten D, durante il quale vengono messi a punto gli ultimi accorgimenti e i preparativi finali per la collocazione del materiale Ten D (il desk informativo Ten D per l’accoglienza dei visitatori accanto all’ingresso e il dispositivo per la misurazione dei tempi di frenata). I poster informativi possono essere posizionati anche in prossimità dei luoghi di ritrovo. Poiché i titolari (o gli organizzatori di party) si dimostrano in genere molto cooperativi e ben disposti a promuovere il buon esito di tali azioni di sensibilizzazione, è pertanto importante prendere in considerazione i loro consigli e suggerimenti ma è anche importante per il team offrire la propria esperienza pratica e coinvolgere il titolare nel promuovere la realizzazione degli obiettivi dell’azione. Ad esempio, occorre spesso informare i “buttafuori” dei locali sulla presenza del team Ten D e illustrare loro lo scopo dell’azione di sensibilizzazione in programma.

È importante notare che lo svantaggio di organizzare un’azione in un locale notturno o un evento troppo in anticipo è rappresentato dal fatto che non è sempre possibile sapere quale sarà il tema del party poiché gli organizzatori potrebbero programmare la propria agenda con un solo mese di anticipo. Un party potrebbe essere frequentato prevalentemente da teenager al di sotto dell’età media del gruppo target e troppo giovani per essere in possesso di patente di guida compromettendo pertanto l’azione o, al contrario, potrebbe essere frequentato da persone che hanno un’età superiore a quella richiesta per il gruppo target.

Ore 21.45 Briefing finale con i ricercatori (promemoria per la formazione)Al fine di preparare i ricercatori rammentando loro le principali linee guida del progetto, del programma di formazione e dell’azione Ten D, è estremamente importante leggere accuratamente il manuale di formazione un’ultima volta e ripetere tutte le fasi da seguire durante l’azione (ad es., la dimostrazione finale con l’etilometro, i narcotest e il dispositivo di misurazione dei tempi di reazione; l’illustrazione delle procedure e delle responsabilità di ciascuna persona).

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Motivazione: questo breve programma di formazione rivestirà un ruolo rilevante nel processo di comunicazione e motiverà i ricercatori incrementando la loro fiducia in se stessi in relazione allo scopo, alla conoscenza e al coinvolgimento del team. Tale programma offre inoltre un’opportunità per discutere con il gruppo in merito alle prime impressioni sul sito, alle sensazioni sull’azione e per rispondere alle domande finali.

Assegnazione dei compiti: poiché la tempistica è un fattore determinante per il buon svolgimento dell’azione, ogni ricercatore deve comprendere perfettamente quali saranno i suoi compiti. Per raggiungere il massimo in termini di efficienza, i compiti dovrebbero essere idealmente assegnati come segue:

- due ricercatori a presenziare lo “stand informativo”: per dare il benvenuto ai visitatori, supervisionare il materiale (etilometri, narcotest) e organizzare progressivamente i questionari in base al numero del braccialetto anonimo inserito su ogni modulo (incompleto, parzialmente completo e completo), contribuendo in tal modo ad aiutare i ricercatori nei loro compiti quali il reperimento del corretto questionario per ogni partecipante, la distribuzione di nuovi questionari e di nuovi narcotest o etilometri ricaricati nonché la consegna dei gadget promozionali, ecc.; - un ricercatore incaricato della supervisione del dispositivo per la misurazione dei tempi di reazione: in considerazione dei costi elevati e dell’aspetto interessante il dispositivo richiede una supervisione costante. In effetti, alcuni visitatori potrebbero essere tentati di utilizzarlo senza un’adeguata supervisione compromettendo in tal modo l’essenza del messaggio di sensibilizzazione o arrecando danni al dispositivo stesso;- sei ricercatori: è necessario il maggior numero possibile di ricercatori per dare il benvenuto ai visitatori, compilare i questionari, seguirli lungo la procedura di sensibilizzazione (narcotest, etilometri, dispositivo per la misurazione dei tempi di reazione) e occuparsi dei nuovi partecipanti in fila; - un coordinatore: per supervisionare lo svolgimento dell’azione, monitorare i ricercatori e fornire assistenza per i diversi compiti.

Durante l’azione è evidente che i ricercatori potrebbero scambiarsi di postazione per partecipare a ogni fase del progetto. Questo modello di compiti può essere facilmente adattato a ogni paese, al numero di ricercatori o alla durata dell’azione.

Ore 23.00 Dare il benvenuto ai primi partecipantiI ricercatori sono in genere piuttosto entusiasti ed emozionati al momento di incontrare i primi partecipanti.Non appena si presentano le prime persone all’ingresso del locale notturno, i ricercatori danno loro il benvenuto illustrando il progetto e richiedendo la partecipazione dei possessori di patente di guida.

Il numero di persone disposte a partecipare all’azione varierà in funzione di diversi fattori (luogo, tipo di persona, fascia di età, condizioni meteorologiche) e in relazione alla durata e alla necessità di eseguire due volte i test (una

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volta all’arrivo e una volta all’uscita). Oltre all’opportunità di provare i diversi dispositivi del progetto Ten D, la promessa di ricevere un gadget come ricompensa per la partecipazione alla fine del questionario costituisce in genere un forte incentivo per i visitatori. L’originalità dell’azione rappresenta un ulteriore forte motivo di attrazione così come la possibilità per i partecipanti di provare ai propri amici di essere in grado di accompagnarli a casa sani e salvi. È in questa fase che i volontari sono coinvolti nell’opera di persuasione dei visitatori a partecipare all’azione.

La comunicazione tra pari (giovani che parlano ad altri giovani) rappresenta la principale risorsa a disposizione dei team Ten D ed è necessario utilizzarla in modo efficace per promuovere la sensibilizzazione tra il maggior numero possibile di giovani.

Se il visitatore accetta di partecipare, il ricercatore dà avvio alla procedura Ten D chiedendogli di sottoscrivere il modulo di adesione anonimo e illustrandogli in sintesi lo scopo dell’azione e il relativo iter al fine di consentire l’utilizzo dei dati per scopi scientifici. In molti casi può verificarsi che un intero gruppo di giovani desideri prendere parte all’azione. In questi casi è opportuno che due ricercatori collaborino insieme per occuparsi dei partecipanti e, se necessario, richiedano un aiuto supplementare.

Dopo aver illustrato il progetto (in modo che sia completamente chiaro ai partecipanti), il ricercatore inizia a compilare le prime domande che risultano spesso divertenti e interessanti per i partecipanti. Poiché le domande vertono su argomenti che interessano i giovani, i partecipanti acquisiscono in breve tempo maggiore sicurezza e confidenza. È opportuno far notare che l’atteggiamento dei ricercatori riveste un ruolo di cruciale importanza. Mostrare un atteggiamento giovane, fresco e disponibile all’ascolto rappresenta la vera parola d’ordine. È necessario sottolineare che i ricercatori sono tenuti ad essere il più sinceri possibile per far comprendere in modo inequivocabile la distinzione tra il team Ten D e le autorità. I ricercatori, infatti, non sono agenti di polizia.È inoltre essenziale sottolineare quanto sia importante che i partecipanti ritornino al termine della serata per compilare il questionario all’uscita in modo che il progetto sia in grado di raggiungere risultati soddisfacenti.La forma anonima del questionario svolge anch’essa un ruolo di primaria importanza poiché le informazioni mantengono un carattere di riservatezza tra il ricercatore e il partecipante. Il ricercatore invita poi il partecipante a sottoporsi all’alcoltest annotandone accuratamente i risultati. Non appena viene svolto il primo test, il ricercatore chiede al partecipante di utilizzare il dispositivo per la misurazione dei tempi di reazione per eseguire il test sui tempi di frenata. Questa esercitazione deve essere eseguita due volte: una prima volta come esercitazione di prova e una seconda volta per ottenere i risultati effettivi. Quando il partecipante ritorna per compilare il questionario all’uscita, quest’ultimo saprà già come utilizzare il dispositivo; questa esercitazione iniziale garantisce che i partecipanti eseguano il test sui tempi di frenata all’arrivo e all’uscita disponendo dello stesso livello di conoscenza sull’utilizzo del dispositivo.

Dopo l’esecuzione del test sui tempi di frenata, il ricercatore continua, se necessario, con il questionario e augura quindi al partecipante di trascorrere una bella serata sottolineando ancora una volta l’importanza di tornare per compilare il questionario all’uscita prima di lasciare l’evento.

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TEMPISTICA: 10 minuti per ogni partecipanteLa tempistica non dovrebbe superare dieci minuti per partecipante. Se le attività vengono considerate come un mezzo di divertimento compreso nell’evento, dieci minuti dovrebbero essere più che sufficienti. L’opportunità fornita ai visitatori di provare il dispositivo e diventare il centro dell’attenzione costituisce in molti casi un fattore di fondamentale importanza.

02.00 Accogliere il ritorno dei partecipantiQuesta parte dell’azione richiede molta attenzione poiché rappresenta il momento più difficile da gestire. Poiché la maggior parte dei partecipanti tende a uscire contemporaneamente dal luogo di ritrovo, è piuttosto improbabile che possa compilare i questionari all’uscita con lo stesso ricercatore (in molti casi i partecipanti non vogliono attendere troppo a lungo per essere seguiti dallo stesso volontario). La postazione Ten D può affollarsi rapidamente riempiendosi di tutti i partecipanti, amici e tutti i ricercatori. I materiali devono pertanto essere supervisionati attentamente per evitare il rischio di furti.

Per guadagnare tempo, è opportuno iniziare la seconda fase del questionario dal narcotest, passare poi all’alcoltest e al questionario e terminare infine con il dispositivo per la misurazione dei tempi di reazione.

I narcotest sono più agevoli da utilizzare di quanto si creda. La raccolta del campione salivare richiede solo alcuni minuti. È questo il momento in cui affrontare il tema del consumo di droga, dei suoi effetti e conseguenze tenendo presente che avere un’opportunità di discutere questo argomento con i giovani e metterlo in relazione alla prevenzione della salute e della sicurezza stradale rappresenta anche un efficace strumento di sensibilizzazione.

I questionari all’uscita, la cui compilazione prevede solo due minuti, sono molto più brevi e semplici da completare e richiedono riposte brevi da parte del partecipante. Infine, il ricercatore invita il partecipante a sedersi un’ultima volta alla console per eseguire l’ultimo test del percorso Ten D.

Una volta completate tutte le attività, i ricercatori sono tenuti ad annotare accuratamente tutti i risultati, ringraziare i partecipanti per la loro disponibilità e consegnare loro il gadget promesso augurando a loro (e ai loro amici) un rientro a casa in tutta sicurezza e serenità.

TEMPISTICA: 10 minuti per ogni partecipanteNonostante la brevità del questionario all’uscita, i partecipanti devono sottoporsi anche ai narcotest che richiedono un dispendio supplementare di tempo (massimo cinque minuti per ottenere i risultati), durante i quali è possibile eseguire l’alcoltest e il controllo dei tempi di reazione. È anche il momento ideale per una discussione volta alla sensibilizzazione dei partecipanti e, se necessario, alla dissuasione dalla guida in caso di mancanza delle necessarie condizioni di sicurezza.

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05.00 –06.00 ImballaggioQuando l’intervento giunge al termine, il team procede a imballare i materiali e conteggiare il numero dei questionari completati. Il team conclude inoltre l’azione con un breve debriefing, prendendo nota delle impressioni di tutti. L’azione termina e i ricercatori rientrano a casa in macchina in completa sicurezza.

Eventuali difficoltàOgni partner coinvolto nel progetto Ten D by Night ha compiuto, di fatto, sforzi notevoli per preparare il proprio team e la necessaria infrastruttura al fine di eseguire al meglio gli interventi previsti. Tuttavia, nel corso del progetto, sono venuti alla luce diversi fattori o ostacoli e sono emersi problemi di natura diversa la maggior parte dei quali ha accomunato tutti i partner Ten D.

Problemi di natura sociologica

Per ogni intervento, è stato essenziale individuare il gruppo target più appropriato. Quando l’intervento sul campo si è svolto presso i luoghi di aggregazione giovanile, si è avuta quasi la certezza assoluta che si sarebbe individuato il gruppo di partecipanti più adeguato. La situazione tuttavia si è fatta molto più complessa nel caso di grandi luoghi di ritrovo affollati. Molti tra i partecipanti avevano un’età superiore ai trent’anni e non rientravano pertanto nei limiti di età previsti per il gruppo target. La scelta dei luoghi più appropriati ha rappresentato il fattore chiave per il buon esito dell’intervento in termini di raccolta dei dati dal gruppo target adeguato.La mancanza di fiducia nei questionari e nel relativo anonimato ha costituito un altro problema a cui far fronte. Alcuni partecipanti si sono mostrati diffidenti nel sottoscrivere qualsiasi documento che riguardasse il problema dell’assunzione di droghe anche per la presenza di numerose domande di carattere personale a cui dover fornire una risposta al termine dello studio. Si è reso pertanto necessario illustrare lo scopo degli studi e il funzionamento preciso del meccanismo utilizzato.

Problemi di natura tecnica

La Console per la misurazione dei tempi di reazione si è dimostrato il dispositivo più affidabile. Durante l’utilizzo in ambienti chiusi non sono emersi malfunzionamenti di alcun tipo. Tuttavia, alcuni interventi si sono svolti all’aperto a temperature più basse e in alcuni casi è stato necessario riavviare il sistema. L’etilometro si è distinto anch’esso per le sue doti di affidabilità. Si sono presentati alcuni problemi soltanto quando gruppi consistenti di giovani hanno cominciato a lasciare il locale notturno nello stesso momento. Le persone non erano preparate ad attendere per eseguire il test e hanno lasciato il locale senza completare la procedura. In questi casi sarebbe stato opportuno disporre di un etilometro supplementare.

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I test salivari hanno fatto registrare il maggior numero di problemi. Molti test non hanno funzionato correttamente fornendo alcuni risultati ambigui. Il tempo richiesto per eseguire il test salivare è stato piuttosto considerevole. Per molti partecipanti si è dimostrato troppo lungo comportando l’abbandono del test da parte degli stessi. Le ragioni alla base dell’errato funzionamento non sono state chiarite, ma tale inconveniente ha certamente provocato il rifiuto di alcuni partecipanti a completare il test. In molti casi, pertanto, i questionari sono rimasti incompleti.Un altro fattore di cruciale importanza è stato rappresentato dalla valida organizzazione e dal numero sufficiente di ricercatori: disporre di un adeguato numero di ricercatori si è rivelato particolarmente importante al termine dell’evento quando i giovani hanno cominciato a lasciare il locale. A un maggior numero di ricercatori presenti è corrisposto un maggiore numero di questionari completati e una migliore qualità dei risultati ottenuti.La conclusione che se ne può trarre è che esistono alcune regole semplici e ovvie che sono fondamentali per portare a termine efficacemente gli interventi del progetto Ten D by Night. Vantaggi dell’azioneTra i tre principali vantaggi derivanti dalle azioni sul campo Ten D by Night messi in risalto dagli stessi partecipanti figurano:

1. Numerosi partecipanti si sono detti favorevolmente sorpresi dall’azione Ten D. In molti casi si è trattato del primo contatto con il problema degli effetti prodotti da alcol e droghe sulla capacità di guida. Inoltre, ha rappresentato molto spesso anche una valida opportunità per ampliare le proprie conoscenze sulle diverse varietà di droghe esistenti e sui loro effetti nocivi.

2. Gli interventi hanno inoltre offerto ai partecipanti una preziosa opportunità per verificare le proprie reazioni sotto l’effetto di alcol e droghe in forma anonima e riservata.

Il test sui tempi di reazione ha mostrato a tutti i partecipanti la variabilità delle reazioni e il livello di effettiva pericolosità della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Le azioni Ten D hanno rappresentato per molti giovani un campanello d’allarme di estrema efficacia sul problema.

3. Le azioni Ten D hanno costituito una fonte estremamente preziosa di informazioni scientifiche sul comportamento dei giovani nella nostra società. Nel mondo in cui viviamo l’uso di alcol e droghe è diffuso, ma il problema sembra ancora costituire un tabù. Il feedback fornito con grande entusiasmo dalla maggior parte dei partecipanti offre la prova della necessità e dell’importanza che ha assunto il progetto Ten D by Night. Tale feedback dimostra inoltre che nella società esiste un reale interesse a sviluppare ed estendere questo tipo di azioni in tutta Europa.

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I risultati scientifici

Tutti i risultati presentati nelle Tabelle riportate di seguito devono considerarsi preliminari, descrittivi e non adattati per le variabili confondenti.

Tabella 1. Dati demografici e condizioni socio-economiche in base al paeseN Belgio/Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna Totale

N=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857Sesso 4849

maschio 66% (560) 76% (788) 83% (789) 61% (617) 56% (562) 68% (3316)femmina 34% (289) 24% (253) 17% (162) 39% (389) 44% (440) 32% (1533)

Età 4837 20 23 27 19 20 24 21 25 30 21 23 26 20 22 24 20 22 26 Condizione abitativa 4836

da solo 21% (179) 17% (174) 20% (193) 23% (227) 7% (72) 17% (845)con i genitori 52% (443) 59% (605) 65% (620) 46% (457) 78% (778) 60% (2903)con amici/colleghi 5% (41) 8% (80) 2% (23) 13% (127) 5% (46) 7% (317)con il partner 20% (172) 13% (139) 11% (100) 15% (153) 8% (78) 13% (642)altro 2% (13) 3% (35) 2% (15) 4% (39) 3% (27) 3% (129)

Titolo di studio 4838nessuno 22% (184) 0% (3) 1% (6) 0% (3) 1% (14) 4% (210)scuola media inferiore 31% (263) 7% (72) 20% (188) 3% (35) 13% (129) 14% (687)scuola media superiore 24% (203) 74% (767) 59% (565) 57% (571) 36% (365) 51% (2471)laurea 22% (187) 19% (198) 20% (194) 39% (397) 49% (494) 30% (1470)

Titolo di studio più elevato conseguito dal padre 3969nessuno - 0% (4) 2% (22) 1% (13) 5% (46) 2% (85)scuola media inferiore - 3% (26) 51% (483) 4% (38) 39% (389) 24% (936)scuola media superiore - 64% (659) 33% (311) 50% (499) 27% (270) 44% (1739)laurea - 33% (334) 14% (131) 45% (452) 29% (292) 30% (1209)

Condizione professionale 4704studente 37% (312) 51% (462) 28% (265) 60% (599) 50% (501) 45% (2139)impiegato 58% (488) 38% (345) 67% (633) 35% (351) 39% (393) 47% (2210)in cerca di occupazione 5% (44) 12% (107) 6% (53) 5% (45) 11% (106) 8% (355)

a b c rappresentano il quartile inferiore a, il valore mediano b e il quartile superiore c per le variabili continue. N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, il 68% dei partecipanti era di sesso maschile: la prevalenza del sesso maschile viene tuttavia indicata in ogni paese. L’età media dei partecipanti è stata di ventidue anni; è possibile rilevare alcune differenze tra i diversi paesi. La maggior parte dei partecipanti ha affermato di vivere con i propri genitori (60%). Il livello di istruzione è generalmente alto in tutti i paesi coinvolti. La quasi totalità dei soggetti è composta da occupati (47%) e studenti (45%) con alcune differenze tra i paesi. I dati relativi al livello di istruzione del padre non sono disponibili né per il Belgio né per i Paesi Bassi a causa della legge locale sulla privacy.

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Tabella 2. Abitudini di guida in base al paese

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Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857

Età per la patente di guida A (motoveicoli) 1562 16 16 18 18 20 23 16 18 21 12 14 15 14 16 17 14 16 18 Età per la patente di guida B (autoveicoli) 4191 18 18 19 18 18 19 18 18 18 18 18 19 18 18 19 18 18 19 Frequenza di guida (ultimo mese) 4784

mai 9% (72) 24% (252) 2% (20) 20% (197) 10% (99) 13% (640)

meno di una volta a settimana 3% (29) 16% (163) 4% (40) 10% (103) 8% (79) 9% (414)

più volte a settimana 14% (117) 15% (159) 14% (137) 19% (192) 16% (151) 16% (756)

tutti i giorni 74% (625) 45% (463) 79% (750) 50% (498) 66% (638) 62% (2974)

Multe per eccesso di velocità (nell’arco della vita) 4786mai 52% (436) 77% (801) 68% (642) 68% (672) 78% (761) 69% (3312)

meno di cinque 33% (277) 18% (186) 28% (259) 22% (222) 19% (184) 24% (1128)

più di cinque 15% (127) 5% (54) 4% (40) 10% (99) 3% (26) 7% (346)

Sospensione della patente (nell’arco della vita) 4788mai 92% (776) 91% (949) 89% (847) 96% (949) 90% (872) 92% (4393)

una volta 6% (48) 7% (77) 9% (88) 4% (35) 9% (85) 7% (333)

più di una volta 2% (16) 1% (12) 1% (12) 1% (9) 1% (13) 1% (62)

Incidenti come conducente (nell’arco della vita) 4797mai 67% (560) 80% (837) 52% (489) 69% (686) 68% (662) 67% (3234)

una volta 22% (188) 13% (138) 25% (241) 20% (203) 21% (203) 20% (973)

più di una volta 11% (94) 6% (65) 23% (218) 11% (106) 11% (107) 12% (590)

a b c rappresentano il quartile inferiore a, il valore mediano b e il quartile superiore c per le variabili continue. N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

La maggior parte dei partecipanti era in possesso della patente di guida B (autoveicoli) e solo 1562 avevano la patente di guida A (motoveicoli). In totale, il 62% dei partecipanti ha affermato di mettersi alla guida quotidianamente: Italia e Belgio/Paesi Bassi hanno mostrato le percentuali più alte con, rispettivamente il 79% e il 74%. Il 31% ha asserito di aver ricevuto almeno una multa per eccesso di velocità e l’8% di essere stato sanzionato almeno una volta con la sospensione della patente. Non sono state segnalate differenze considerevoli tra i diversi paesi. Il 32% dei soggetti ha dichiarato di essere già stato coinvolto in incidenti stradali come conducente con una percentuale particolarmente elevata in Italia (48%).

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Tabella 3. Consumo di alcol e sostanze psicoattive in base al paese (consumo dichiarato)

NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857

Consumo di alcol(ultimo mese) 4835

mai 10% (83) 11% (116) 6% (56) 6% (64) 7% (74) 8% (393)

una o due volte al mese 21% (177) 22% (231) 16% (155) 25% (247) 26% (256) 22% (1066)

una volta a settimana 34% (290) 29% (300) 44% (419) 37% (367) 47% (470) 38% (1846)

3 o 4 giorni a settimana 23% (191) 24% (246) 23% (219) 26% (261) 15% (153) 22% (1070)

tutti i giorni 13% (107) 14% (151) 10% (97) 6% (60) 5% (45) 10% (460)

Consumo di alcol(ultimo mese) 4783

sì 33% (274) 54% (553) 41% (383) 58% (563) 72% (711) 52% (2484)

no 67% (569) 46% (478) 59% (560) 42% (412) 28% (280) 48% (2299)

Consumo di sostanze psicoattive (ultimo anno) 4833

sì 31% (259) 18% (185) 25% (235) 37% (364) 56% (558) 33% (1601)

no 69% (586) 82% (854) 75% (716) 63% (633) 44% (443) 67% (3232)

Consumo di birra primadella serata 4513

sì 33% (269) 31% (270) 21% (193) 31% (289) 30% (294) 29% (1315)

no 67% (558) 69% (592) 79% (714) 69% (645) 70% (689) 71% (3198)

Consumo di vino primadella serata 4311

sì 11% (89) 6% (43) 27% (254) 6% (57) 16% (157) 14% (600)

no 89% (713) 94% (674) 73% (671) 94% (834) 84% (819) 86% (3711)

Consumo di superalcolici prima della serata 4500

sì 15% (123) 25% (217) 24% (218) 23% (215) 26% (255) 23% (1028)

no 85% (682) 75% (656) 76% (704) 77% (713) 74% (717) 77% (3472)

Consumo di cocktail prima della serata 4279

sì 8% (61) 2% (13) 21% (191) 2% (21) 9% (84) 9% (370)

no 92% (739) 98% (683) 79% (730) 98% (868) 91% (889) 91% (3909)

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NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleConsumo di alcolpops*prima della serata 4298

sì 3% (27) 0% (3) 1% (7) 7% (68) 64% (635) 17% (740)

no 97% (767) 100% (686) 99% (895) 93% (848) 36% (362) 83% (3558)

Consumo di sostanze psicoattive prima della serata 4826

sì 6% (52) 2% (16) 4% (35) 4% (37) 22% (222) 8% (362)

no 94% (794) 98% (1022) 96% (909) 96% (963) 78% (776) 92% (4464)

Intenzione di consumare alcol durante la serata 4827

sì 59% (503) 63% (652) 74% (698) 76% (759) 67% (665) 68% (3277)

forse 10% (85) 12% (120) 10% (94) 6% (59) 6% (58) 9% (416)

no 30% (258) 26% (266) 17% (157) 18% (181) 27% (272) 23% (1134)

Intenzione di assumere sostanze psicoattive durante la serata 4805

sì 3% (29) 1% (11) 1% (14) 2% (21) 16% (156) 5% (231)

forse 2% (15) 3% (29) 2% (21) 5% (47) 7% (73) 4% (185)

no 95% (801) 96% (989) 96% (910) 93% (928) 77% (761) 91% (4389)

* bevande alcoliche con aggiunta di bibite analcoliche.

N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, il 52% dei partecipanti ha fatto abuso di alcol (“binge drinking”) nell’ultimo mese mentre la maggior parte ha asserito di non aver assunto alcol prima di raggiungere i locali notturni. L’8% ha dichiarato di aver fatto uso di sostanze psicoattive all’ingresso dei locali notturni con un valore significativamente elevato in Spagna. Il 77% ha affermato di voler assumere alcol durante la serata con nessuna differenza rilevante tra i diversi paesi e il 9% ha asserito di assumere sostanze psicoattive.

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Tabella 4. Guida e consumo di alcol/sostanze psicoattive in base al paese

NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857

Guida sotto l’effetto di alcol (ultimo mese) 4788

sì 27% (226) 14% (150) 24% (225) 6% (56) 31% (297) 20% (954)

no 73% (617) 86% (888) 76% (723) 94% (940) 69% (666) 80% (3834)

Guida sotto l’effetto di droghe (ultimo mese) 4731

sì 5% (43) 2% (18) 5% (49) 3% (29) 17% (161) 6% (300)

no 95% (784) 98% (1013) 95% (887) 97% (948) 83% (799) 94% (4431)

Arresto per guida sotto l’effetto di alcol/droghe (ultimo anno) 4757

sì 5% (38) 1% (13) 1% (10) 1% (8) 5% (49) 2% (118)

no 95% (801) 99% (1010) 99% (936) 99% (980) 95% (912) 98% (4639)

Incidenti per guida sotto l’effetto di alcol/droghe (nell’arco della vita) 4788

sì 5% (41) 3% (30) 6% (53) 2% (15) 7% (71) 4% (210)

no 95% (798) 97% (1004) 94% (895) 98% (983) 93% (898) 96% (4578)

a b c rappresentano il quartile inferiore a, il valore mediano b e il quartile superiore c per le variabili continue. N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, il 20% dei partecipanti ha dichiarato di aver guidato sotto l’effetto di alcol nell’ultimo mese con un picco massimo in Spagna (31%) e un picco minimo in Polonia. Il 2% dei soggetti è stato arrestato per guida sotto l’effetto di alcol/droga, con un valore più elevato in Belgio/Paesi Bassi e Spagna (5%). Un totale pari al 4% dei soggetti è stato vittima di incidenti stradali sotto l’effetto di tali sostanze.

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Tabella 5. Consumo di alcol e sostanze psicoattive dichiarato all’evento in base al paese

NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857

N° di bevande alcoliche assunte durante la serata 3243

1 10% (62) 16% (169) 32% (192) 14% (108) 12% (24) 17% (555)

2 10% (66) 23% (236) 26% (156) 17% (130) 16% (32) 19% (620)

3 8% (48) 20% (211) 14% (84) 18% (140) 15% (30) 16% (513)

4 5% (33) 8% (86) 8% (48) 13% (97) 11% (21) 9% (285)

5 o più 32% (205) 5% (49) 9% (56) 18% (139) 25% (48) 15% (497)

nessuna 35% (223) 27% (281) 12% (73) 20% (157) 20% (39) 24% (773)

Consumo di drogaall’evento 3219

sì 7% (47) 2% (18) 1% (7) 5% (37) 25% (48) 5% (157)

no 93% (586) 98% (998) 99% (603) 95% (731) 75% (144) 95% (3062)

Marijuana 5% (33) 1% (13) 1% (4) 3% (26) 21% (40) 4% (116)

Metamfetamine 2% (12) 0% (3) 0% (0) 0% (2) 1% (1) 1% (18)

Cocaina 1% (8) 0% (5) 0% (0) 1% (5) 0% (0) 1% (18)

Allucinogeni 0% (1) 0% (2) 0% (0) 0% (2) 2% (3) 0% (8)

Amfetamine 1% (8) 0% (5) 0% (0) 1% (5) 0% (0) 1% (18)

Benzodiazepine 0% (1) 0% (2) 0% (1) 0% (1) 0% (0) 0% (5)

Oppiacei 0% (0) 0% (1) 0% (0) 0% (1) 0% (0) 0% (2)

N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, il 76% dei partecipanti ha dichiarato di aver consumato almeno un drink alcolico nel locale notturno e il 5% ha asserito di aver consumato un tipo di droga. Tra i consumatori di droga, la maggior parte ha assunto marijuana in ogni paese coinvolto. Le altre droghe non hanno presentato valori rilevanti.

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Tabella 6. Concentrazione di alcol nel sangue e tempi di reazione all’ingresso e all’uscita dei locali notturni in base al paese

Paese

Alcoltest Test dei tempi di reazioneN Primo Alcoltest N Secondo Alcoltest N Primo RT Test N Secondo RT Test

Belgio-Paesi Bassi 829 0.29 (0.26;0.32) 643 0.42 (0.38;0.47) 705 1.03 (1;1.06) 550 0.98 (0.95;1)Bulgaria 1044 0.18 (0.16;0.2) 1036 0.45 (0.43;0.48) 1040 0.71 (0.69;0.73) 1031 0.69 (0.68;0.71)Italia 942 0.22 (0.19;0.24) 604 0.36 (0.33;0.39) 935 0.65 (0.63;0.67) 596 0.66 (0.64;0.68)Polonia 1000 0.44 (0.41;0.47) 776 0.72 (0.68;0.76) 999 0.60 (0.57;0.65) 776 0.62 (0.61;0.65)Spagna 993 0.45 (0.42;0.47) 167 0.53 (0.47;0.6) 927 0.75 (0.72;0.78) 147 0.69 (0.66;0.73)Totale 4808 0.32 (0.3;0.33) 3226 0.5 (0.48;0.52) 4606 0.73 (0.72;0.74) 3100 0.72 (0.71;0.73)

Vengono riportati i valori medi e il 95% degli intervalli di confidenza calcolati mediante la procedura di ricampionamento bootstrap.

La concentrazione media di alcol nel sangue è stata più alta all’uscita rispetto all’ingresso in ogni paese coinvolto nel progetto. In ogni paese i valori all’uscita sono stati significativamente più elevati rispetto ai valori registrati all’ingresso. Per quanto riguarda i tempi di reazione, non sono state segnalate differenze apprezzabili tra i test all’ingresso e all’uscita.

Tabella 7. Intenzione di mettersi alla guida espressa dai partecipanti con un secondo alcoltest > 0,5 g/l in base al paese

NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=208 N=418 N=171 N=455 N=81 N=1333

Ha intenzione di mettersi alla guida stasera? 1289

no 80% (162) 94% (387) 69% (116) 99% (435) 63% (42) 89% (1142)

si, più tardi 6% (13) 5% (19) 11% (19) 0% (2) 25% (17) 5% (70)

si, adesso 13% (27) 1% (5) 20% (33) 1% (4) 12% (8) 6% (77)

N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, la presenza di un alcoltest all’uscita superiore a 0,5 g/l è legata a un’alta percentuale di partecipanti che hanno dichiarato l’intenzione di non mettersi alla guida ad eccezione di quelli in Italia e Spagna.

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Tabella 8. Confronto tra il consumo dichiarato e il consumo rilevato di sostanze psicoattive in base al paese

Belgio/Paesi Bassi Bulgaria ItaliaDichiarato Rilevato Valore P Dichiarato Rilevato Valore P Dichiarato Rilevato Valore P

Marijuana 5% (33) 3% (21) 0.134 1% (13) 0% (2) 0.008 1% (4) 3% (17) 0.002Metamfetamine 2% (12) 2% (11) 0.92 0% (3) 0% (4) 0.601 0% (0) 0% (0)

Cocaina 1% (8) 3% (16) 0.078 0% (5) 0% (2) 0.32 0% (0) 1% (3) 0.065Amfetamine 1% (8) 1% (7) 0.864 0% (5) 1% (5) 0.865 0% (0) 0% (0)

Benzodiazepine 0% (1) 1% (8) 0.016 0% (2) 0% (0) 0.18 0% (1) 1% (3) 0.065Oppiacei 0% (0) 0% (3) 0.076 0% (1) 0% (4) 0.143 0% (0) 0% (1) 0.287

Polonia Spagna TotaleDichiarato Rilevato Valore P Dichiarato Rilevato Valore P Dichiarato Rilevato Valore P

Marijuana 3% (26) 5% (36) 0.156 21% (40) 32% (45) 0.024 4% (116) 4% (121) 0.3Metamfetamine 0% (2) 0% (3) 0.631 0% (1) 1% (2) 0.385 1% (18) 1% (20) 0.545Cocaina 1% (5) 1% (10) 0.176 0% (0) 9% (13) <0.001 1% (18) 2% (44) <0.001Amfetamine 1% (5) 1% (5) 0.961 0% (0) 0% (0) 1% (18) 1% (17) 0.916Benzodiazepine 0% (1) 0% (1) 0.983 0% (0) 1% (2) 0.091 0% (5) 0% (14) 0.01Oppiacei 0% (1) 0% (2) 0.546 0% (0) 1% (1) 0.231 0% (2) 0% (11) 0.008 N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

In totale, non sono presenti differenze significative in relazione al consumo di cocaina, benzodiazepine e oppiacei tra i valori dichiarati e i valori rilevati. La differenza relativa al consumo di marijuana è significativa in Bulgaria, Italia e Spagna.

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Tabella 9. Opinioni sull’intervento in base al paese

NBelgio/

Paesi Bassi Bulgaria Italia Polonia Spagna TotaleN=851 N=1044 N=954 N=1006 N=1002 N=4857

Percezione dell’utilità dell’intervento (ordinale) 3225

1 3% (17) 2% (18) 5% (31) 1% (8) 3% (6) 2% (80)

2 6% (40) 4% (43) 10% (62) 3% (26) 6% (11) 6% (182)

3 26% (165) 15% (154) 33% (203) 12% (94) 28% (53) 21% (669)

4 65% (409) 79% (811) 52% (316) 83% (639) 63% (119) 71% (2294)

Esigenza di ulteriori iniziative 3218sì 93% (586) 98% (1005) 96% (584) 97% (741) 99% (188) 96% (3104)

N è il numero dei valori non mancanti. I numeri riportati dopo le percentuali rappresentano le frequenze.

La maggior parte dei partecipanti (92%) ha considerato utile tale intervento con un livello minimo di interesse in Italia. Quasi la totalità dei partecipanti (96%) considererebbe favorevolmente l’adozione di ulteriori interventi come questi in futuro.

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ELe linee guida per l’implementazione

La presente sezione descrive le fasi, gli investimenti, le attrezzature e le risorse umane principali necessarie per portare a termine un progetto utilizzando la metodologia di Ten D by Night. La presente sezione descrive inoltre gli aspetti positivi e negativi del progetto che dovrebbero essere presi in considerazione da ogni singolo ricercatore o promotore di iniziative nella pianificazione e implementazione di un progetto analogo che è possibile implementare a livello nazionale, regionale o comunale e come programma a breve o lungo termine.

Fasi di implementazione del progetto

Analisi della situazione relativa al luogo in cui avverrà l’implementazione del progetto: 1. Creazione del gruppo di lavoro del progetto. 2. Individuazione e verifica delle informazioni esistenti relative all’uso di alcol e droga tra i giovani, negli incidenti stradali e in alcuni locali notturni/luoghi di ritrovo. 3. Verifica dei fondamenti giuridici per la raccolta dei dati e l’intervento. 4. Messa a punto di un profilo del problema e dei dati necessari per il follow-up. 5. Pianificazione dell’intervento, della procedura di raccolta dei dati e della valutazione dell’intervento.

ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE: – Il gruppo di lavoro del progetto eseguirà la supervisione dello sviluppo e dell’aggiornamento dei dati,

offrirà il sostegno necessario al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità del progetto (questionario per i partecipanti, strumenti di valutazione del processo e del risultato). Il gruppo si farà carico della creazione di meccanismi di diffusione garantendo la divulgazione dei risultati.

– Qualità e completezza dei dati: limiti e potenziali distorsioni dei dati. La natura dei dati e i fattori che li influenzano (fonte dei dati, livello di generalizzazione).

– La collaborazione con istituzioni e soggetti interessati che si occupano del controllo del consumo di alcol, droghe e sicurezza stradale può migliorare la comprensione della situazione esistente.

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EAdozione della metodologiaSulla base delle prove prodotte durante le analisi situazionali, è possibile ridefinire, se necessario, le priorità del programma d’intervento, fissare nuovi obiettivi e modificare la procedura di implementazione al fine di soddisfare le esigenze dei soggetti interessati.

ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE: • Politiche esistenti e basi giuridiche in vigore che supportano i nuovi approcci per la prevenzione in casi

di guida sotto l’effetto di alcol e/o droghe. • Fattibilità finanziaria del progetto. • Tempistica e risorse umane impegnate nel progetto.• Scelta del contesto più adeguato e appropriato per l’intervento.

Preparazione del lavoro1 Formazione degli operatori/volontari del progetto. 2. Acquisto dell’attrezzatura: alcoltest, narcotest, console per la misurazione dei tempi di

reazione. 3. Elaborazione e stampa degli strumenti del progetto: questionari, volantini, moduli

informativi per il consenso, poster pubblicitari del progetto e dell’azione con particolare riferimento ai luoghi e ai tempi.

4. Ricerca dei luoghi di ritrovo ricreativi. 5. Pubblicità del progetto e aumento della sensibilizzazione tra la popolazione locale.

ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE: – Le dimensioni del personale del progetto devono essere commisurate al numero di giovani che desiderano

partecipare durante il corso dell’intervento, tenendo presente che talvolta l’interesse nei confronti del progetto può essere molto sentito e occorre gestire un ampio numero di partecipanti contemporaneamente.

– Durante la formazione è necessario prestare attenzione non solo alla corretta interpretazione e applicazione dei test ma anche allo sviluppo delle capacità di comunicazione.

– I test devono essere selezionati in base alla sensibilità, validità, affidabilità nonché tempistica, adeguatezza e semplicità.

– Il questionario dovrebbe essere il più breve possibile, in base alle informazioni che è necessario raccogliere. Una buona conoscenza del funzionamento degli strumenti da parte dei ricercatori lo rende sicuramente più veloce e facile da utilizzare.

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– I depliant e i poster dovrebbero pubblicizzare l’idea principale del progetto e contribuire ad aumentare la sensibilizzazione e il reclutamento dei partecipanti.

– Il numero dei luoghi oggetto dell’intervento (locali notturni, luoghi di ritrovo) dovrebbe essere selezionato considerando una percentuale di rifiuto compresa tra il 10- 75%, soprattutto in caso di mancata collaborazione precedente in queste sedi.

Lavoro sul campo1. Reclutamento dei partecipanti e gestione del flusso. 2. Ogni intervento è composto da due fasi con numerose azioni. 3. La prima fase all’ingresso: i partecipanti autoselezionati su base volontaria compilano

la prima parte del questionario, eseguono il primo alcoltest e la prima misurazione dei tempi di reazione utilizzando la console del simulatore di guida.

4. La seconda parte dell’intervento: all’uscita dal locale gli stessi partecipanti compilano la seconda parte del questionario, eseguono il secondo alcoltest, un narcotest e la seconda misurazione dei tempi di reazione utilizzando la console del simulatore di guida.

5. Spiegazione dei risultati e informazione dei partecipanti sul rischio di guida sotto l’effetto di alcol e/o droghe.

6. Distribuzione di volantini informativi sui problemi associati all’assunzione di alcol/droga ai partecipanti.

ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE: – La partecipazione al progetto dovrebbe essere volontaria; per garantire tale volontarietà, ogni partecipante

è tenuto a sottoscrivere un modulo di consenso.– La partecipazione al progetto dovrebbe essere anonima; per garantire l’individuazione dei partecipanti

all’arrivo e all’uscita dei locali notturni, sarebbe necessario utilizzare un sistema di numeri di identificazione stampati, ad esempio, su braccialetti monouso non trasferibili.

– Presenza di una percentuale di abbandono tra i partecipanti che prendono parte alla prima fase ma che si rifiutano di partecipare alla seconda fase.

– I luoghi in cui hanno luogo le attività del progetto devono essere sufficientemente ampi per evitare l’affollamento dei partecipanti, eventuali ritardi nella gestione dei soggetti, danni accidentali o perdita dei dispositivi.

– Se un’attività ha luogo all’aperto è necessario prendere in considerazione le condizioni meteorologiche. – L’intervallo di tempo medio necessario per portare a termine tutti i compiti durante la prima e la seconda

fase dell’intervento non dovrebbe superare venti minuti.

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E– Per verificare le variazioni della velocità di reazione è opportuno che i partecipanti eseguano una

esercitazione di prova prima di sottoporsi al primo test.– Per incrementare il livello di fiducia ogni partecipante può ricevere i propri risultati; inoltre, unitamente ai

risultati dei test, ai partecipanti dovrebbero essere distribuiti i materiali relativi all’effetto esercitato dall’uso delle droghe e i suggerimenti sulle azioni da compiere dopo la relativa assunzione.

– Per attrarre i partecipanti e promuovere il progetto è possibile offrire a ogni partecipante piccoli gadget con il logo del progetto, ad esempio una custodia per iPod TEN D by Night.

Analisi dei dati del progetto, divulgazione dei risultati e sostenibilitàÈ possibile utilizzare i dati ricavati dallo studio d’intervento per finalità di ricerca, monitoraggio di situazioni a lungo termine e valutazione del progetto.Tali dati possono inoltre essere utilizzati come informazioni di base per diverse attività d’intervento e progetti di promozione della salute. Inoltre, i dati possono essere inclusi nei programmi delle scuole secondarie e utilizzati per la formazione di nuovi conducenti presso le autoscuole per dimostrare ai giovani l’effetto di alcol e droghe sulla velocità di reazione. È possibile infine utilizzare tali dati per migliorare la politica volta a ridurre il numero di incidenti stradali.

ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE:– La pubblicazione dei risultati aumenterà la pubblicità dell’intervento aumentando la sensibilizzazione tra

la popolazione e attraendo eventuali investimenti e soggetti interessati.– La presentazione del progetto d’intervento all’attenzione delle ONG potenzierà la sostenibilità del

progetto.

Aspetti positivi e negativi del progetto Ten D by NightASPETTI POSITIVI:– La valutazione positiva da parte di responsabili, team e volontari del progetto. – L’atteggiamento positivo verso le attività del progetto da parte dei gestori/dipendenti di locali notturni o

luoghi di ritrovo in cui si sono svolte le attività e anche un atteggiamento positivo tra i partecipanti del progetto.

– La convinzione che le azioni del progetto attraggono l’attenzione di potenziali clienti e migliorano la reputazione dei locali notturni.

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– L’utilizzo di strumenti d’intervento quali il questionario e la misurazione diretta della presenza di alcol e droga, consente di combinare l’attività di self-reporting con i risultati della misurazione diretta e ridurre gli errori sistematici del reporting.

– L’integrazione della misurazione dei tempi di reazione quale indicatore oggettivo della performance dei conducenti può essere utilizzata come argomento estremamente efficace in relazione alla variazione della velocità di reazione.

– Gli interventi contribuiscono a cambiare positivamente le opinioni dei giovani e ad aumentare la sensibilizzazione del potenziale rapporto tra l’uso di alcol, sostanze psicoattive e capacità di guida del conducente.

– La sensibilizzazione sull’importanza del problema associato alla guida in stato di ebbrezza può aumentare grazie alle attività e alla diffusione di informazioni accurate in programma.

ASPETTI NEGATIVI:– Il reclutamento su base volontaria dei partecipanti e la selezione dei luoghi d’intervento in base alla volontà

di partecipare al progetto può diminuire il livello rappresentativo e limitare l’effetto generale dei risultati raccolti.

– L’alcoltest consente l’esatta determinazione della quantità di alcol presente nel corpo mentre il narcotest rileva solo la presenza o l’assenza di droghe.

– Strumenti d’intervento: a volte gli intervistati considerano il questionario troppo articolato e il narcotest richiede tempi troppo lunghi per la raccolta dei campioni salivari e l’ottenimento dei risultati.

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