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Scritto da Marco Greco, con la preziosa collaborazione di Daniele Demuro Scaricato dal sito http://ponchdeleon.altervista.org/ Appunti di ESI1 Pagina 1di66 Economia dei sistemi industriali 1 Paolo Mancuso Ric: Mercoledì 18-19.30 disp 2081 Esonero 1 28-1-05 Esonero 2 16-2-05 (solo chi supera la prima, basta il 16) Project work: media coi voti dell’esonero http://www.disp.uniroma2.it/users/mancuso giovedì 22 dicembre non c’è lezione venerdì 7 gennaio ponte Organizzazione industriale (vd textmat) Carlton, Perloff. Ed. Mc Graw-Hill ………………………………………………………………………………………………………… Paradigma struttura- condotta- performance: descrive le caratteristiche di un mercato (prezzo, numero di imprese, numero di consumatori). N.B: se riduco i prezzi la domanda aumenta sempre, ma non è detto che aumenti la quantità. Se apro il mercato riduco i prezzi e spingo le aziende a essere più efficienti, questo può portare le aziende a ridurre certi tipi di attività come ad esempio la manutenzione. Tutti i mercati liberalizzati hanno messo degli organi di controllo per evitare che la ricerca di prezzi bassi provochi effetti negativi. Es. Ferrovie britanniche quando sono state liberalizzate sono aumentati gli incidenti. Analisi dei costi: economie di scala, di apprendimento, strumenti di misurazione. Previsione della domanda: strumenti matematici Monopolio: (finora visto statico, in un istante temporale) visto nella variabile tempo. Es. produco due beni da monopolista, un bene che viene consumato subito, un bene che dura due ore. A:bene di consumo, B: bene durevole. A t=1 il bene A finisce, e in t 2 potranno riacquistarlo, mentre B continua a esistere anche nel tempo 2. il monopolio ha creato lui stesso la concorrenza al momento t 2 . Forme di mercato: Pure Monopoly (Monopolio Puro) CR 1 =100 Situazione di mercato in cui opera una sola impresa. L’industria è caratterizzata da elevate barriere all’entrata e generalmente da una bassa elasticità della domanda. Dominant Firm (Impresa Dominate) CR 1 =40 Situazione di mercato in cui opera una azienda che detiene il 40% di mercato. I competitori che operano nell’industria sono deboli (frangia). Tight Oligopoly (Oligopolio Stretto) CR 4 =60 Situazione di mercato in cui le prime 4 imprese hanno complessivamente una quota di mercato del 60%. L’industria è caratterizzata da una bassa elasticità della domanda da elevate barriere all’entrata e generalmente le aziende cooperano/colludono per la fissazione del prezzo. Effective Competition (Competizione Perfetta) Situazione di mercato in cui operano molte aziende nessuna delle quali riesce ad influire sul prezzo. Studiare i mercati permette di studiare in modo costruttivo il marketing: ci concentriamo su: 1. caratteristiche dell’industria (nucleo d’aziende che opera sul mercato) Commento [MG1]: Lezione 14/12/2004 PDF Creator - PDF4Free v2.0 http://www.pdf4free.com

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Scritto da Marco Greco, con la preziosa collaborazione di Daniele DemuroScaricato dal sito http://ponchdeleon.altervista.org/

Appunti di ESI1Pagina 1di66

Economia dei sistemi industriali 1Paolo Mancuso

Ric: Mercoledì 18-19.30 disp 2081Esonero 1 28-1-05Esonero 2 16-2-05 (solo chi supera la prima, basta il 16)Project work: media coi voti dell’esonero

http://www.disp.uniroma2.it/users/mancuso

giovedì 22 dicembre non c’è lezionevenerdì 7 gennaio ponte

Organizzazione industriale (vd textmat) Carlton, Perloff. Ed. Mc Graw-Hill

…………………………………………………………………………………………………………• Paradigma struttura- condotta- performance: descrive le caratteristiche di un mercato

(prezzo, numero di imprese, numero di consumatori).

N.B: se riduco i prezzi la domanda aumenta sempre, ma non è detto che aumenti la quantità.Se apro il mercato riduco i prezzi e spingo le aziende a essere più efficienti, questo può portare leaziende a ridurre certi tipi di attività come ad esempio la manutenzione. Tutti i mercati liberalizzatihanno messo degli organi di controllo per evitare che la ricerca di prezzi bassi provochi effettinegativi. Es. Ferrovie britanniche quando sono state liberalizzate sono aumentati gli incidenti.

• Analisi dei costi: economie di scala, di apprendimento, strumenti di misurazione.• Previsione della domanda: strumenti matematici• Monopolio: (finora visto statico, in un istante temporale) visto nella variabile tempo. Es.

produco due beni da monopolista, un bene che viene consumato subito, un bene che duradue ore. A:bene di consumo, B: bene durevole. A t=1 il bene A finisce, e in t2 potrannoriacquistarlo, mentre B continua a esistere anche nel tempo 2. il monopolio ha creato luistesso la concorrenza al momento t2.

Forme di mercato:Pure Monopoly (Monopolio Puro) CR1 =100Situazione di mercato in cui opera una sola impresa. L’industria è caratterizzata daelevate barriere all’entrata e generalmente da una bassa elasticità della domanda.Dominant Firm (Impresa Dominate) CR1=40Situazione di mercato in cui opera una azienda che detiene il 40% di mercato. Icompetitori che operano nell’industria sono deboli (frangia).Tight Oligopoly (Oligopolio Stretto) CR4=60Situazione di mercato in cui le prime 4 imprese hanno complessivamente una quotadi mercato del 60%. L’industria è caratterizzata da una bassa elasticità delladomanda da elevate barriere all’entrata e generalmente le aziendecooperano/colludono per la fissazione del prezzo.Effective Competition (Competizione Perfetta)Situazione di mercato in cui operano molte aziende nessuna delle quali riesce adinfluire sul prezzo.

Studiare i mercati permette di studiare in modo costruttivo il marketing:ci concentriamo su:

1. caratteristiche dell’industria (nucleo d’aziende che opera sul mercato)

Commento [MG1]: Lezione14/12/2004

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Appunti di ESI1Pagina 2di66

2. caratteristiche dell’organizzazione (impresa) Es. Amazon distribuisce online gli altririvenditori danno libri a tu per tu. Diverse strutture interne cambiano i margini di profittorispetto a quelli di settore

3. Alternative strategiche: osservo i diversi modi con cui le aziende competono. Es. Vendita: cisono molti modi per vendere qualcosa: qualità, politiche di prezzo, servizi accessori.

Un monopolio multiprodotto produce più beni e tende a chiudere il mercato.Es. se oltre la telefonia compro la VOIP (voice over internet protocol) chiudo il mercato.Es. CocaCola ha ampliato molto il suo portafoglio prodotti.

• Ci sono monopoli locali dipendenti dalla zona in cui si produce. Es produttori dienergia nazionale.

• Posso creare un monopolio creando delle barriere all’entrata, Es: la rete telecom nonera riproducibile, se non l’avesse data in gestione sarebbe stata impossibile laconcorrenza.

Veri e propri casi di concorrenza perfetta non ci sono, perché le aziende tendono a sfuggire dallaconcorrenza differenziando i prodotti. I prodotti cerealicoli sono stati pensati come mercatoconcorrenziale, ma si inizia a tendere a differenziare anche qui (vd marchi). Chi è più efficienteresta sul mercato.

Perché il monopolio puro non ha subito grosse variazioni nel corso degli anni?Avendo accesso alle fonti, grazie alle sue caratteristiche strutturali non c’è nulla da fare.

Grafico pag 12. quante volte è intervenuta l’antitrust in vari settori. Il settore delle attivitàprofessionali è in controtendenza, cioè rispetto agli altri non è un settore con elevati costi dipartenza. Es. Siamo sotto inchiesta per gli albi professionali: se creo un albo, esso fissa e decide iprezzi. Le perizie vengono fissate dall’albo. Non c’è mercato.

Cooperazione: definita e accettata dal punto di vista normativo.Collusione: è una cosa non definita da accordi legislativi. (avverto il mio concorrente di quale saràla mia politica di prezzo, e se lui non vuol far lotta si adegua alla mia politica) Es. OPEC mercatocollusivo, son paesi diversi che decidono quanto petrolio produrre, così non ho deciso il prezzo…ma l’ho fatto J .

Economic performance:1. Efficienza: O/I (metodo di combinazione di output e input) ; raggiungere l’obiettivo

minimizzando i costi. E’ un concetto statico. Isoquanto di produzione (iperbole a L) qualedei due prodotti produco di più.• Efficienza interna: struttura interna nell’azienda (x-inefficency by Lebeinstein 1966) non

tutti fanno lo stesso sforzo per raggiungere l’obiettivo, quindi mi tocca spendere di piùallontanandomi dall’ottimo. Se sono inefficiente pago sul mercato (nb nei monopoli cisono rischi di inefficienza). DXI: rapporto tra eccesso di costo e costo minimo possibilecioè Delta costo diviso costo min??. (misura la reale inefficienza del settore)L'efficienza-X può definirsi come "il contributo alla produzione dovuto a fattori nonconsiderati tra gli inputs nella funzione di produzione

• Efficienza allocativa: concorrenza perfetta nel lungo periodo P*= C’ ( C’ è il minCM diLP dove passa la curva dei C’. E’ una definizione statica, ma non considerol’innovazione. Con un’innovazione riduco i costi e divento un monopolista.L’innovazione si muove in senso contrario alla concorrenza. (innovazione di processoriduce i costi, di prodotto aumenta il valore)

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Appunti di ESI1Pagina 3di66

2. Progresso tecnologico: ha permesso di sfruttare nuove porzioni di “mondo”. Permette laproduzione di nuovi output oppure gli stessi output con input diversi. E’ importante perl’analisi economica dal punto di vista• Macroeconomico: solo una piccola frazione della crescita pro capite è associata a un

aumento del rapporto capitale/lavoro• Strategico: innovare significa creare prodotti nuovi, il ché dal punto di vista strategico

equivale a differenziare3. equità della distribuzione: come viene ripartito il risultato delle vendite.

• Ricchezza: quanto un sistema riesce a produrre• Reddito: chi ha vantaggio se consumatori o produttori• Opportunità: c’è libero accesso nel mercato?

Economic performance e concorrenza perfettaIl mercato concorrenziale funziona quando so tutto di quel prodotto: comprese le differenze tra ivari competitors. Se devo perdere una giornata per capire qual è la tariffa telefonica più bassaprobabilmente non lo faccio. Ci deve essere razionalità assoluta dei consumatori Es. Swatch prezziallucinanti per il valore del bene in sé, effetto di moda. Non devono esserci accordi tra consumatori

e produttori.

X-inefficenza distanza tra qualsiasi puntoe il costo sostenuto, in concorrenzaperfetta mi metto nel punto di minimo, laconcorrenza perfetta mi garantiscel’efficienza interna, e quella esterna.Fatturato= PQL’integrale del costo marginale è il costototale. Il surplus del consumatore è un’area(SC) che rappresenta la differenza tra ilprezzo a cui acquisto e il massimo prezzoche sarebbe stato disponibile a spendere.

……………………………………………………………………………………………………….

E’ il monopolio o la concorrenza che innova? Il monopolio ha più extra-profitto, maggiorecapacità di spesa, ma il monopolio non ha incentivo a innovare.

Anche in un mercato concorrenziale vi sono fattori negativi:1. esternalità negative: i mercati concorrenziali producono più prodotti di un monopolio, il

ché può causare incidenti, inquinamento, scarsa manutenzione2. beni pubblici: un privato non investe in qualcosa che non rende (treni locali, tratte non

coperte). Se si privatizza bisogna tenerne conto3. rischio: in concorrenza ho molti rischi, ma anche opportunità, mentre nel monopolio non

ho alcun rischio.Economic performance & Monopolio

Commento [MG2]: Lezione 2.15/12/2004

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Appunti di ESI1Pagina 4di66

Un monopolio genera “perdita secca” il mercato produce ma non se ne appropria né il monopolistané il consumatore. E’ inefficiente. Se si regolamenta un mercato fissando il costo si deve conoscerebene i costi interni all’azienda, altrimenti si incorre in grossi problemi.E’ possibile avere un mercato monopolistico con pochi operatori buono? Si può creare concorrenzaprima di accedere al mercato (gare) Es. gare umts occorre esser certi che non ci sia collusione.

MONOPOLIO: elementi della performance:positivi

1. no esternalità negative2. economie di scala (costi fissi meno influenti in proporzione delle vendite) di breve e lingo

periodonegativi

1. Non è efficiente2. non è stimolato a innovare3. chi si appropria del surplus è in generale solo il monopolista.

Ragioni per integrarsi orizzontalmente: diversificazione, chiusura del mercato (creo economie discala)R. per integrarsi verticalmente: elevare barriere all’entrata (chiudo le fonti di approvvigionamentoai competitors) rischio però di essere meno efficiente perché non passo più per il mercato, molteaziende si integrano parzialmente Il problema dell’integrazione verticale può essere riassunto nel“make or buy”

I managers hanno obiettivi di breve periodo, massimizzano fatturato e utile. R&S è un costo, quindisembrerebbe sconveniente. Per incentivarli si possono retribuire con stock options, o ci si puòdotare di organi di controllo interni per allineare gli obiettivi di lungo periodo. Il mercato puòcontrollare l’operato dell’azienda: esiste un mercato dei manager, chi sbaglia viene valutato. Inoltrese un manager sbaglia le proprie politiche in un mercato concorrenziale me ne accorgo subito, cosache non succede in monopolio. Take over: acquisizione se un’azienda non rende posso scalarla, esostituire il management (nb. Le scalate sono ordinate dagli enti pubblici).

***APPENDIX – CORRELAZIONE***Per sapere se esiste un 'legame' tra due caratteri quantitativi, e cioè se uno di essi esercita un'influenzasull'altro, ad esempio il peso delle persone e la loro altezza, si utilizzano gli indici di correlazione, i qualidanno anche una misura di questo 'legame'. Quando la dipendenza tra due variabili è lineare si parla dicorrelazione lineare.L'indice usato è detto indice di correlazione di Bravais-Person

per r=1 si ha il massimo di correlazione direttaper r=-1 si ha il massimo di correlazione inversaper r=0 non si ha correlazioneLa correlazione si dice diretta se ai valori crescenti di una variabile corrispondono valori pure crescentidell'altra variabile,ad esempio reddito e consumi, altezza e peso. La correlazione si dice inversa se ai valoricrescenti di una variabile corrispondono valori decrescenti dell'altra variabile, ad esempio altitudine epressione atmosferica. Nella formula x,y sono le serie dei dati Mx, My sono le medie aritmeticherispettivamente di x e y, n è il numero totale dei dati SIGMAx e SIGMAy rispettivamente lo scarto quadraticomedio delle x e delle y.

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Appunti di ESI1Pagina 5di66

Il fatto che un’azienda sia facilmente scalabile aumenta dell’ 11% il margine di profitto. Le aziendecon stock optino hanno avuto margini di profitto negativi. à il manager quando si sente minacciatotende a fare bene.

Es. Smart. Mercedes si integra orizzontalmente acquistando il progetto Smart entrando in un nuovomercato

Smith: non c’è bisogno che mi integro verticalmente perché rivolgendomi al mercato prendo ilprodotto più efficiente. Ma se sul mercato io non ricevo i prodotti che mi servono, o quelli che sonosul mercato non innovano io perdo di competitività.Tapered integration: l’azienda A si rivolge al mercato e a un’azienda sua dando luogo a un keiretzu(i conglomerati giapponesi, partecipazioni incrociate) A controlla un’azienda e la fa competere sulmercato per incentivarla. Nel franchising gran parte dei guadagni vengono presi dai negozi perincentivare i negozianti. Zara catena di distribuzione di abbigliamento, negozi di proprietà di Zara,mentre Benetton da tutto in franchising, questo perché il marchIo Zara è sconosciuto e nessuno siarrischiava.Perché non tutte le aziende guadagnano uguale?

• Brevetti e tecnologie protette• Strategie di prezzo Es mivar non fa pubblicità, i prodotti non costano niente, ma trovi i

prodotti negli alberghi• Industria aeronautica: fermatasi rispetto ai competitori per una crisi del fornitore la

Lockhead ha dovuto ritirarsi dal mercato.

SCPApproccio struttura condotta performanceIl quadro concettuale di riferimento è:

• Caratteristiche dell’industria e dei consumatori• Caratteristiche dell’organizzazione d’impresa• Le alternative strategiche

Dire “trasporto aereo” è una definizione troppo larga di mercato: merci, passeggeri (turista, uomod’affari, aeroporti periferici o principali),l’ipotesi fondamentale della scuola di Harvard è che i risultati economici, la performance delleimprese che operano nell’industria è una funzione della struttura dell’industria stessa. Assume chele determinanti di un mercato sono esogene. La sua applicazione porta a politiche antitrust forti.

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Appunti di ESI1Pagina 6di66

Massima concentrazione: monopolioMinima concentrazione: concorrenza

Determinanti di Mercato: i determinanti di mercato non sono direttamente controllabili dalleaziende (i consumatori non sono influenzabili), la tecnologia è esterna. Assoluto non interventodegli operatoriStruttura: A questo punto studio numerosità e distribuzione. Politiche antitrustCondotta: come si comportano produttori e consumatori regolamenta le public utilitiesEfficienza: esenzioni, barriere doganali barriera doganale vs prodotti cinesi.

Determinanti di Mercato: rappresentano l’insieme di variabili di mercato che non sonodirettamente controllabili dalle imprese. Spesso la performance dipende dal periodo in cuivado ad apportare la tecnologia, altre volte dai gusti dei consumatori.Struttura: rappresenta l’insieme delle variabili che determinano il livello di concorrenza delmercato.

o Numero e distribuzione per dimensione di fornitori e acquirenti

si : indicatore di “base”I (indice di introduzione): percentuale deinostri prodotti rispetto a quelli acquistatidai clienti quanto siamo esposti ai nostriconcorrentiCi: (rapporto di clientela) percentuale diclienti dell’impresa i come siamoposizionati rispetto al numero di clientinel mercato

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Appunti di ESI1Pagina 7di66

Si (grado di selettività): media di vendita nostra rispetto alla media totale quanto pesiamo in media rispettoalla media del mercato

o Differenziazione del prodotto: uno dei due tipi di vantaggio competitivo cheun’impresa può possedere. Un’impresa riesce a differenziarsi dai concorrenti seriesce ad essere unica in qualcosa che abbia valore per i clienti.

o Condizioni di entrata: accesso alle fonti, disponibilità di capitale, accesso alladistribuzione, vantaggi di costo assoluti, spese di pubblicità, politiche governative

Condotta: atteggiamento delle imprese nei confronti dei rivali, siano essi attivi nell’industriao concorrenti potenziali. Comportamenti strategici

o Innovazione: di prodotto o processo volte alla differenziazione o alla riduzione deicosti

o Collusione: imprese giuridicamente indipendenti che coordinano le loro azionio Pubblicità /diversificazioneo Integrazione verticale /orizzontale:o Politiche di prezzo / costo

Performance: misura la capacità di un settore di mercato di creare profitti. (redditività,margini di profitto)

o Efficienzao Progresso tecnologicoo Equità nella distribuzione

POLITICHE PUBBLICHE

Caso dell’industria: quale fattore è imputabile a questa evoluzione?• E’ cresciuto il reddito ad esempio• I prezzi si sono abbassati per l’andamento del mercato• Cambiamento tecnologico che ha ridotto i costi à abbassamento dei prezzi

Elasticità:(å= äQ/äP * P/Q) Che effetto ha una variazione di prezzo rispetto al reddito.Elasticità 6.0116 rispetto al reddito indica un mercato molto elastico, e fortemente influenzatodalla ciclicità. (come si modifica il prezzo rispetto alla temperatura?)Il costo di trasporto per buona quota è fisso e per parte rimanente è variabile (costo relativo almezzo, alla percorrenza, struttura di costo a gradino)

Commento [MG3]: Lezione 317-12-2004

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Appunti di ESI1Pagina 8di66

Il fatturato cresce meno del numero di occupati nei tre anni, il margine operativo però èaumentato, questo può significare che esistano delle economie di scala… in qualche modo ilmio vantaggio da qualche parte lo devo prendere considerando che devo mantenere i lavoratoriin più.Procedura di analisi del mercato:

1. quante aziende ci sono e quanto producono2. quota relativa

Secondo Porter, a seconda di come si combinano queste attività, l’azienda crea valore e fa ilmargine. Amazon ha generato valore nella logistica (non spende in punti vendita)

Se ho molti prodotti aumento il mio potere contrattuale visto che riesco a soddisfare un maggiornumero di clienti. Es acqua, i leader hanno molti brands

Es: frigorifero algida mantiene bene i cornetti algida ma manda a male gli altri, è uncomportamento anticompetitivo ce chiude il mercato finale.

Es. Bottiglia in plastica non si rompe, è meno ingombrante a prodotto consumato, è più leggera.

Come fare una tesina sull’SCPStudiare un caso di struttura condotta performance: tecnologia, condotta della domanda, elasticitàrispetto al reddito), come il mercato è segmentato, che comportamenti hanno assunto le aziende,misurare la redditività

Come da Harvard: posso avere informazioni sintetiche semplicemente andando a vedere la struttura,ovvero andando a vedere il numero e la distribuzione di chi produce questo bene. Perché?Domanda di mercato inversamente correlata a alla quantità prodotta.ði= P(Q)qi – c(qi)

se l’azienda j varia leproprie quantità in unmercato con prodottoomogeneo, la cosainfluisce sul prezzo.Derivata di P(Q)qiP(Q) + (1+ {j i}äqj /äqi)P’(Q)[l’azienda i varia laquantità prodotta àvaria il prezzo.

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Appunti di ESI1Pagina 9di66

In concorrenza l’indice di monopolio diLerner è 0, quindi misura quanto mi allontanodall’efficienza. Dipende da quota di mercatosi che è un elemento di struttura; ç elasticitàdella domanda appartiene alle condizioni dibase , ë alla condotta. Posso misurare la quotadi mercato avendo tutta l’informazione sulsettore industriale.

Dei tre elementiconsiderati il piùimportante è la si, omeglio il grado diconcentrazione delmercato.

Il fatturato può essere un buon indicatore a meno che le aziende del settore non abbiano politiche diprezzo molto diverseIl numero di addetti può essere messo in proporzione diretta con l’outputStigler (1968). La misurazione del grado di concentrazione di un’industria è lo strumento attraverso il quale predire diquanto il prezzo di mercato si allontana dal prezzo ideale di concorrenza perfetta.

Per misurare la concentrazione occorre tener conto di due elementi:• il numero delle imprese presenti nell’industria• la dimensione relativa delle imprese nell’industria

o quantità prodottao fatturatoo numero di addetti

Con la curva di Lorentz bisogna ordinare i dati o in modo crescente (o decrescente )

Commento [MG4]: Lezione 4-21/12/2004 SCPb

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Appunti di ESI1Pagina 10di66

Perfetta equidistribuzione diuna curva di lorentz è unabisettrice del 1° e terzoquadrante.La spezzata è la curva diconcentrazione, la menoinclinata è la curva di

equidistribuzione (bisettrice appunto)

Qi = fatturato totale delle prime iimpreseQ= fatturato totale

Nei casi intermedi occorre:1. costruire la curva di lorentz

a. ordino le imprese in modo crescente rispetto alle quantità prodotteb. costruisco le variabili Qi (somma progressiva delle qi delle imprese) Pi (i/n) e

Si(Qi/Q)c. ascisse (Pi), ordinate (Si). L’equidistribuzione è la linea che unisce l’origine con il

punto (1, 1); la massima concentrazione è quasi verticale a destra, (0.9 ,0 ; 1,1)2. costruire opportuni indici sintetici

0.5 è l’area del triangolo,T è una composizione diun triangolo più tantipiccoli trapezi.S è un indice diconcentrazione. Il valoreminimo di quell’indice à

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Appunti di ESI1Pagina 11di66

non c’è concentrazione, quindi T=0,5 à s=0S è costruito sulla distribuzione. Vale 0 in caso di equidistribuzione per ogni numero di aziende,perché la figura collassa ugualmente.

Costruiamo degli indici:Affinché un generico indice R (s1, s2, … sn) possa essere usato per misurare laconcentrazione dovrà essere:

1. simmetrico: scambiando le quote di mercato fra due imprese il valore dell’indice nonmuta

2. identificare un massimo (monopolio) e un minimo (concorrenza perfetta)3. sensibile: se entra una nuova impresa nell’industria il valore dell’indice deve

diminuire• Indici che privilegiano l’attenzione alla distribuzione dimensionale delle imprese

Indice S di Gini, è simmetrico, ha max e min, ma non è sensibile (l’indice vale 0 sianel caso in cui il mercato è costituito da 2 imprese, che da tre, etc etc)

• Indici che privilegiano l’attenzione al numero di impreseRCk, è simmetrico, ha max e min, ed è sensibile mi fermo alle prime k aziende,

quindi perdo delle informazioni, se ilmercato non è concentrato non è moltoutile.

• Indici che tengono conto sia di dimensione che di numero delle impreseHHI è simmetrico, ha massimo e minimo, ed è sensibile.HHI è molto dispendioso in

termini computazionali.E’ un indice di struttura(si basa sulle quote di

mercato) A fianco il criterio della FTC per controllare imonopoli

Li indice di monopolio di Lerner

I: quanto pesano in termini di quote di mercato la seconda e terzaazienda rispetto alla prima

A parità di struttura con HHI regolo tutto, le aziende nello stesso settore sono abbastanza differenti.Cr3 = 75 (le prime tre hanno il 75% del mercato),Cr3= 100%.Dire che I=1,5 vuol dire che s1 è 1,5 volte la quota dis2+s3. In “A” mi trovo in mercati fortementeconcentrati. In “D” c’è la concentrazione è minima.

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Appunti di ESI1Pagina 12di66

Per la scuola di Chicago la struttura di mercato riflette solo l’efficienza: se il mercato ha un’altaconcentrazione è dovuto al fatot che risulta efficiente organizzare la produzione in unità abbastanzagrandi.

Discriminazione di prezzo: riesco a tirar fuori tutto il surplus del consumatore. Canone rai Vincoliverticali, chiudono i mercati.Mercato contendibile: quando il mercato non è difeso, non ci sono barriere. Mercato con economiedi scala, se non sono minacciato metto il prezzo più alto del mio costo marginale minimo, in unmercato contendibile sono costretto a comportarmi bene: non alzo il prezzo anche se sto da solo,perché invito qualcun altro ad entrare.Configurazione industriale: insieme di aziende (sostenibile se nessuna azienda riesce a diminuire iprezzi aumentando il profitto.

non c’èsostenibilitàperchéqualsiasiaziendapuòridurre ilprezzofino allafinedella

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Appunti di ESI1Pagina 13di66

curva dei CM.

Critiche all’SCP:1.

La Performance può influire sulla condotta e quindi sullastruttura. La misurazione dei risultati economici ci permette di capire qual è il potere dimercato esercitato da un’industria. E’ possibile

• Misurare i risultati economici attraverso indicatori contabili /finanziari cheesprimano il rendimento del capitale investito

i. Dal profitto contabile al tasso di rendimento r . ð = RT – CTL – CTM –CTK ; CTK=costo del capitale. Per ottenere una valutazione corretta dlecapitale sotto i profilo economico e non cotabile occorre calcolare il CTKattraverso il concetto di “costoopportunità” (miglior utilizzo possibiledel capitale impiegato) Si ricorre alcosiddetto canone implicito d’affittoà

Il profitto economico risulta quindi ugalea (vedi sotto), che in concorrenza perfetta, nel LUNGO PERIODO è pari a 0,

da cui si può ottenere il valore dir. Gli economisti confrontano il

valore di “r” con il valore r* che si otterrebbe in concorrenza perfetta (dettovalore normale). Tale indicatore tuttavia presenta dei limiti: è difficoltosoindividuare il tasso “normale”, nonché il prezzo pk di acquisto di un bene dellastessa qualità; inoltre è una misura statica che trascura rischio, R&S, pubblicità etc;non tiene conto degli intangibile assets

ii. ROE (gestione extracaratteristica) / ROI (gestione caratteristica) Anche’essi però

presentano degli svantaggi: ad esempio è difficile stabilire un valore di riferimentoper il caso di concorrenza perfetta, sono misure statiche; non valutano i costiopportunità, includono le imposte, non tengono costo degli intangibile assets

iii. EVA differenza tra reddito operativo netto (NOPAT, al netto delle imposte)e costo del capitale (quanto costa all’azienda il capitale investitonell’azienda: costo medio ponderato del capitale). Utile in concorrenzaperfetta: al crescere dell’EvA il mercato si allontana dalla concorrenza.Nuovamente risulta però difficoltoso stabilire un valore “normale”, ilcapitale non è valutato in termini di costi opportunità, sono misure statiche,non si tiene conto degli intangibile assets,

iv. Q di Tobin: per calcolarla correttamente dovremmo determinare il costo delcapitale come costo di sostituzione del capitale, quindi non posso usare il

Commento [C5]: LEZIONE 511/01/2005

Commento [MG6]: Quantol’azienda ha guadagnato

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Appunti di ESI1Pagina 14di66

costo storico reperibile da bilancio. In un mercato di concorrenza perfetta ilricavo mi ripaga esattamente del capitale investito. E’ l’unico indicatoreche ha un valore pari ad 1 per un mercato in concorrenza perfetta. Per q>1esiste una remunerazione positiva del capitale investito. Quindi, in assenza di barriereall’entrata, nuove imprese possano entrare nel mercato visto che remunerano il capitaleinvestito. Tuttavia oltre come detto ad essere difficile da misurare potrebbe non tener contodel valore di R&s etc, e non tiene conto degli intangibile assets

• Misurare direttamente il margine relativo (indice di Lerner): Vantaggi à si puòottenere direttamente dai bilanci e l’approssimarsi a 0 indica la presenza di un settore

P concorrenza

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Appunti di ESI1Pagina 15di66

vicino alla concorrenza. Svantaggi à il costo del capitale dovrebbe essere valutatocorrettamente, e l’ipotesi di rendimenti di scala potrebbe essere troppo sstringenteper alcune industrie. [2.1 Il costo marginale è spesso difficile da reperire. E’ facileaverlo in rendimenti di scala costanti ove Il costo medio = C’. 2.2 Si può ancheapprocciare calcolando l’elasticità della domanda. 2.3 Studiare un’impresa nel tempo.2.4 Il monopolista fissa P o Q, mentre in concorrenza l’impresa è price taken. Se c’non fosse lineare e il prezzo dopo un aumento di domanda restasse costantepotremmo non essere in concorrenza perfetta]

2. ? Bain ha condotto un'analisidettagliata delle ondizioni di entrata per venti settori del industriali, valutando, per ognisettore, in che modo le economie di scala, la differenziazione del prodotto e i fabbisogni dicapitale incidano sulle condizioni di entrata. Nelle economie di scala riduco il prezzo in basealla quantità crescenti dello stesso bene, nelle economie di varietà punto a produrre piccolequantità di molteplici prodotti affini. Differenziazione orizzontale: piccole differenze.Differenziazione verticale: cambiamento che aumenta o diminuisce oggettivamente laesiderabilità di un prodotto. Il cliente del mercato di lusso è disposto a pagare molto di piùper lo stesso accessorio. Tanto più in un settore ci sono economie di scala tanto più èdifficile l’ingresso di nuove aziende nel mercato. Un modello teorico di economie di scala èil seguente:

Bene: X = (x1, x2, x3,

b

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Appunti di ESI1Pagina 16di66

x4… xn) variando una di queste caratteristiche differenzio orizzontalmente, variandole tuttedifferenzio verticalmente.Pubblicità: ci sono dei beni che acquistiamo senza provarli (batterie telefonini…c’è soloun’analisi delle caratteristiche tecniche)

• Pubblicità informativa search good[le cui principali caratteristiche sono note ex anteal consumatore, il quale è nelle condizioni di compiere scelte coerenti rispetto alleproprie preferenze]: comunico ai concorrenti e ai clienti le caratteristiche del mioprodotto, quindi permetto agli altri di differenziare orizzontalmente i prodotti. Hovantaggi in termini di pubblicità perché identifico esattamente il segmento, invece dipubblicizzare anche gli altri competitors. Evita il Free riding dei beneficiaripotenziali di una pubblicità non mirata.

• Pubblicità persuasiva experience goods [le cui principali caratteristiche possonoessere conosciute solo ex post dai consumatori. In tale ambito i produttori affrontanomaggiori difficoltà nel segnalare la qualità deipropri prodotti]: ti convinco a usare il mio prodotto rispetto a quello dellaconcorrenza.

• Credence goods: beni di cui dopo averli comprati non riesco a creare una relazionebiunivoca causa effetto.

In che modo la pubblicità influisce sui comportamenti dell’azienda. Al crescere dello sforzopubblicitario la quantità venduta aumenta,

Una sola azienda può avere un prezzo simile a quella di concorrenza perfetta se il mercato ècontendibile. Governi permettono ai monopoli di avere barriere legali se loro promettono di fare ibravi . Nel punto di minimo del costo medio l’azienda non fa profitto (0) però resta sul mercato.

Tesine:• Scp relativo a un settore (latte, stampa, fotocopie)• Corporate governance (pubblico, privato) à meccanismi• Conjoiwtanalysis (stabilire il prezzo di ingresso nel mercato)• Perceptual mapping• Basilea II (norme di accesso al credito e al finanziamento)• Q di Tobin (strumento di misurazione del rendimento)

.

å= variazione della domandarispetto alla variazione dellapubblicità,Se il mercato è molto elasticosiamo in concorrenza perfetta, iofaccio pubblicità, ma della miaspesa beneficiano anche gli altri.Tanto meno il mercato èconcentrato tanto meno èl’incentivo che ho a far pubblicità.

• La pubblicità effettuata da un’impresa accresce la domanda di tutte le impresedell’industria à elasticità della domanda cresce a decrescere del grado diconcentrazione (n å )

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Appunti di ESI1Pagina 17di66

• La pubblicità effettuata da un’impresa non ha effetti sulla domanda complessiva ma solosulla sua distribuzione della domanda fra le imprese che operano nell’industria àL’elasticità della domanda rispetto alla pubblcità cresce al decrescere del grado diconcentrazione (n å )

• In tutti gli altri casi, al crescere del numero di imprese, diminuisce il grado diconcentrazione, e ci sono tre effetti che determinano la variazione dell’intensità dellosforzo promozionale:

o Riduzione del margine di profitto (Riduco promozione)o Benefici non proporzionali alla pubblicità (Riduco promozione)o Aumento quota di mercato per effetto della pubblicità effettuato (Aumento

promo)

Mi accorgo della correlazione tra prodotti in funzione dell’elasticità incrociata. Benicompletamente distinti hanno elasticità nulla.Le imprese differenziano creando barriere all’entrata aumentando la varietà di prodotti. Escereali. I produttori hanno aumentato il numero di prodotti differenti (differenziazioneorizzontale) hanno differenziato per evitare che qualcun altro si inserisse in quel segmento diprodotto, non potendo spingere sui prodotti cerco l’accesso a nuove fasce dei consumatori.

L’impresa deve scegliere il numero di varietà da produrre e il loro prezzo. Per produrre dovrà sostenere un costo fisso fed un costo marginale c. I consumatori sono distribuiti in modo uniforme lungo un cerchio di circonferenza unitaria esostengono un costo di trasporto (disutilità) pari a t.

Descrizione del modelloLo spostamento che devo percorrere per passare da un prodotto ad un altro differenziato

orizzontalmente può essere considerato come una linea. Nel punto i possoscegliere se muovermi verso sinistra o destra, è una circonferenza perché hosempre un elemento sostitutivo in qualunque posto mi metta, a destra e a sinistra.Un consumatore sarà indifferente a un prodotto quando il prezzo del prodotto piùil costo di trasporto siano uguali tra i due prodotti confrontati. Una volta ricavatala domanda ricavo la funzione di profitto. Ottenutala la massimizzo. La

proliferazione del numero di prodotti eccessiva riduce ilquantitativo dei profitti. Il margine di profitto risultainversamente correlato al numero di varietà.

Massimizzare il profitto è funzione di due variabili: numero di varietà e prezzo. T è il costodella distanza di i – x con “x” luogo a caso sul cerchio.L’azienda fissa il numero di varietà, in funzione del numero di varietà fissa il prezzo, così saquante varietà servono per chiudere il mercato. Fissando un prezzo superiore ai costi marginalil’azienda non consegue profitti positivi, ma blocca l’entrata.

Commento [C7]: LEZIONE 612/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 18di66

Se il consumatore è nel puntino giallo io, concorrente vado amettermi lì in modo di rendergli conveniente passare al mio prodotto. Tuttavia ho un segmentodi circonferenza che mi impedisce di sfruttare tutta la domanda nel momento in cui entro eaccetto il prezzo pc . Non lo posso aumentare perché nessuno lo comprerebbe. Devo quindistabilire se a quel prezzo ottengo un profitto positivo. No! Perché non ho abbastanza mercato

per coprire i costi fissi.Criterio per comprendere il potere di mercato/efficienza presente in un’industriaScuola di Chicago

Passo1Occorre definire il mercato oggetto d’analisi: individuare i confini del mercato/prodotto,esso può essere identificato sempre rispetto a due dimensioni:

o Estensione del prodotto (segmenti) Es edizioni dei libri sfasate nel tempo:economica e fica

o Estensione geografica: identificare l’area geografica nella quale i consumatorieffettuano gli acquisti e il loro comportamento nel tempo (evoluzione deimercati). Hanno valore il peso del costo di trasporto rispetto a quello diproduzione, la distanza media dal luogo di produzione, il rapporto fra la quantitàprodotta in un mercato e quella esportata da esso. Es il cemento ha costi ditrasporto elevatissimi.

Passo2Costi di entrata e di uscita: sunk cost, se mi vincolo con elevati costi di uscita mando unmessaggio chiaro ai concorrenti.Flussi informativi sul prodotto/servizio. Più è elevata l’informazione più è facile trovarsiin concorrenzialitàAcceso alle risorse: se chiudo l’accesso chiudo il mercato

Passo 3

un elemento della condotta alle volte da informazioni sulla struttura.Studiare correttamente un settore industriale, ovvero capire quanto si allontani da una condizione diconcorrenza perfetta implica necessariamente l’anilisi di tutti gli elementi delineati nell’ambitodell’approccio SCP, cui vanno aggiunte come osservato da Bain, le informazioni relative allecondizioni di entrata

COSTI - Commento [C8]: Lezione 718/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 19di66

Costi, determinati dalla tecnologia, quindi per conoscere la funzione dei costi occorre conoscere latecnologia sottostante..I costi nell’economia industriale sono fondamentali per:

1. analisi della performance economiche di impresa e industria2. la condotta in alcuni ambiti + prevalentemente guidata dalla presenza di costi fissi3. la regolamentazione dei settori industriali non può avvenire senza l’analisi dei costi: la

struttura dei costi è quasi sempre ignota dal governo, l’unico modo per far dichiarare icosti a delle aziende è farle competere

Costo di produzione: costo per l’acquisto di beni o servizi per la produzioneoCosto opportunità: mancato guadagno dovuto ad un investimento non redditizio.Costo di transazione: legato all’informazione, ogni transazione è un vettore P(prezzo,informazione…), sono costi per accedere all’informazione. Costi sostenuti dalle parti in unoscambio nel momento in cui esso viene eseguito

Si distinguono due tipi di tecnologia:• legata al processo produttivo• legata al modo in cui organizza l’attività produttiva.

Funzione di produzione: processo di trasformazione di input e output. L’idea è che l’individuo èrazionale (vuol max Output dati gli input)

Funzione dei costi totali: relazione che lega la variazione dei costi a quella della produzione, dati iprezzi degli input produttivi. Studiare la funzione di costo equivale a studiare la funzione diproduzione. Studiare la funzione di produzione significa conoscere la tecnologia.

Criteri di classificazione dei costi:• rispetto all’imputabilità: i costi dovrebbero essere imputati alle attività generatrici di valore• rispetto al periodo di riferimento:

o costi di breve periodo: costi che l’impresa deve sostenere in ciascun momentoo costi di lungo periodo: costi programmati necessari alla’zienda per pianificare la

futura attività produttiva.Prima che un investimento sia effettuato l’azienda opera in un'ottica di lungo periodo: èlibero di scegliere ogni tipo di investimento facente parte di un ampio ventaglio dialternative definite dallo stato della tecnologia. Dopo che la decisione di investimento è statapresa e le risorse finanziarie incorporate nell'impianto sono state spese oppure vincolatel‘azienda opera in condizione di breve periodo.

• Rispetto alla loro natura:o Costi diretti: quando un determinato costo è direttamente misurabile in un centro di

costo

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Appunti di ESI1Pagina 20di66

o Costi indiretti: non direttamente misurabile in un centro di costo Es costi sostenuti alivello di azienda, cessò, corrente elettrica?

• Rispetto al loro comportamento al variare del volume di produzione:o Costi fissi: ammontare complessivo non varia al variare della produzione. Il lungo

periodo scatta una volta che viene fatta una scelta sul capitale da utilizzare in unimpianto. Una volta scelto l’impianto sono vincolato

1. nessun costo è fisso se si tiene in considerazione un intervallo di tempo tra0 e infinito, per classificare un costo come fisso occorre predeterminarel’intervallo di variazione del volume

2. l’intervalo di significatività è definito dal massimo di capacità produttivadisponibile oltre il quale dovrei investire e dal minimo livello diproduzione sotto il quale è certo di disinvestire. L’analisi di “fissità” deicosti viene fatta entro un intervallo di significatività predeterminato apriori rispetto a un volume medio normale di attività

3. Sunk-cost: costi che non possono essere recuperate dall’azienda, siannoverano anche i “costi evitabili” che le aziende non pagano nel caso diinterruzione di attività

o Costi misti o semi variabilio Costi variabili

§ Perfettamente proporzionali al volume di produzione§ Variabili più che proporzionalmente al volume di produzione§ Variabili meno che proporzionalmente al volume di produzione

Qualsiasi relazione tra costi e volume è legata a tre elementi che la qualificano:• Periodo temporale• Intervallo di rilevanza: intervallo di attività o volume all’interno del quale si suppone

valida una specifica relazione tra il livello di attività /volume e il costo• Contesto ambientale: fattore tempo, fattori istituzionali, localizzazione geografica

Stima della relazione costo volume:si possono ottenere informazioni relative a costi fissi e costo medio unitario a partire dai dati dicosto totale attraverso:

o Metodo alto-basso: stima i costi fissi e i costi variabili tilizzando la relazione fra volumeproduttivo e costo. Da unpunto di vistacomputazionale occorreidentificare il max e minlivello produttivo e i livellidi costo ad essi associati.

Passo 1 individuazione dei volumi produttivi max e minPasso 2 calcolo del CVU= CTA(VA) – CT(VB) /VA - VBPasso 3 calcolo del CVT(VA) = VA* CVUPasso 4 calcolo del costo fisso CF = CT (VA) – CVT (VA)Il metodo è suscettibile alla scelta del volume di riferimento e c’è difficoltà a identificarevalori anomali, è inoltre poco preciso se riferito ad una intera azienda piuttosto che ad unsingolo impianto. Coefficiente angolare = rapporto tra ordinate e ascisse, a rendimenticostanti costo marginale = costo variabile unitario

o Regressione lineare: attraverso il metodo dei minimi quadrati è possibile ottenere una stimadei costi fissi e del costo medio unitario. Basato sul metodo dei minimi quadrati: ricerca laretta che interpola i dati. Sceglie tra tutte le rette quella che passa più vicino ai dati osservati.

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Appunti di ESI1Pagina 21di66

Cerco il miglior modello teorico (retta) che approssima i dati osservati. e: errore / residuo(tutto ciò che il modello matematico non riesce a spiegare). Attraverso la regressioneottengo una stima dei coefficienti a e b della retta. Devono essere distribuiti con media zeroe varianza costante, gli eventi devono essere indipendenti (non correlati) se queste cose sobone è bono.

Tra tutte le possibili rette vado a prendere quella che mi minimizza la somma degli scarti.

Nel modello di regressione si usa R2 , coefficiente diindeterminazione, permette di giudicare la bontà del modelloteorico, tanto più è vicino a 1, tanto più il modello teorico si avvicina ai dati

osservati. Ad 1 i valori osservati coincidono con la retta. Se houn modello teorico che interpola i dati esattamente, possousarlo per andare al di fuori di un certo intervallo. Un R2 sopralo 0,6 è buono. Yi = valore osservato empirico, = valorecorrispondente sulla retta, ei= yi –

Test d’ipotesi: posso estendere i valori testati? Dire a=0 vuol dire che non esistono costi fissi, a 0vuol dire che deve starci. Il Test di regressione decide se ha senso lasciare a, b à se sonosignificativi, reali parametri della nostra regressione!

t di student è la distribuzione che esce fuori quando non conosco la varianza dei campioni.Come si fa il Test, si confrontano i valori teorici con il valore assunto dalla t di student sulla base diun campione. Sa = scostamento quadratico del parametro a. â è il risultato dei minimi quadratiapplicati sui dati campionari relativi alla relazione costo-volume. tá varia al variare del campione (sichiama stimatore perché varia a secondo del punto in cui vado a misurarlo).

In pratica confronto i valore che calcolo con un valore di riferimento (tá/2)

Commento [MG9]: LEZIONE19/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 22di66

tá è il livello di significatività: quello che lascio sulle code. Dire a=0 vuol dire che èstatisticamente poco significativo à non andrebbe incluso nel modello teorico. Laddove ilparametro sia significativamente presente, il test è significaivo.

Punti anomali:Diagramma cartesiano dove facciamo corrispondere V e CT, quando rispetto a una certa tendenzadei punti vanno a cazzo, sono punti anomali.B è la covarianza (quanto varia una variabile rispetto all’altro. Prendere il coefficiente dicorrelazione e farlo al quadrato non ci da b.et= CT°t – CT(cappello, teorico), è la misura dello scarto, quanto il modello teorico si allontana dalvalore dello scartoIl modello teorico in questo caso è CTt (cappello) = 880 + 0,6VN.B. R2 varia tra 0 e 1 indica la dipendenza tra x e y.

Tanto più ci avviciniamo ad un R2 pari a uno tanto è migliore, un R2 uguale a 0 implica che alvariare di una non cambia l’altra.

Qui sopra lasciamo il 10% sulle code

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Appunti di ESI1Pagina 23di66

G = grado di libertà (numero di osservazioni meno il numero di parametri che andiamo a stimare)In questo caso è 6 osservazioni -2 a e b, i parametri = 4 , quindi il valore della t è quellocorrispondente a g=4 e alfa= quello che decido io.

Se riduco le code riducola zona dell’ipotesi diversala 0 e allargo quella dove èuguale. 10%=á è il livello disignificatività. 90% è illivelo di confidenza. Ovveronel 90% questi parametrisono significativi. Questovale perché non analizzotutta la popolazione.

Esonero venerdì oppurelunedì.

PROCEDURA REGRESSIONE:1. determinare e eliminare dati anomali2. determinare costo totale e volume medi3. colonna CTi – CT(medio)4. colonna Vi – V (medio)5. calcolo di a6. colonna [Vi - V(medio)]2

7. colonna (CTi – CTmedio)*(Vi – Vmedio)8. calcolo di b9. Verifica della bontà del modello

a. Colonna CTi (teorico) = a + bVib. Colonna ei= CTi – CTi(teorico)c. Colonna [CTi – CTi(medio)]2

d. Colonna Vi2

e. Calcolo di Sa2, Sb

2, ta e tbf. Dato á vado a vedere sulla tabella il valore di tá/2 corrispondente al grado di libertà

(n° osservazioni – n° parametri)

Economie di scala: si è in presenza di economie di scala quando, in un certo intervallo temporale,data la tecnologia e i prezzi degli input, vi è una riduzione dei costi medi totali al crescere delladimensione degli impianti.

• Statiche: in un certo istante, al crescere del volume

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Appunti di ESI1Pagina 24di66

si distinguono tre principali fonti di economie di scala: (nb, esse possono anche essere fonte didiseconomie)

1. specializzazione: i lavoratori apprendono i compiti più rapidamente, li fanno meglio e più infretta

2. leggi fisiche: regola cubo quadrato3. management: capacità di affrontare la riduzione dell’efficienza gestionale al crescere della

dimensione dell’impresa stessa.

Valore dei costi fissi nelle economie di scala

Per alcuni settori i costi di trasporto rivestono una notevole importanza, hanno tanto più valorequanto in genere il valore del bene e basso rispetto al suo peso o volume. I costi di trasportoquindi possono ridurre la SEM

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Appunti di ESI1Pagina 25di66

Gli effetti della tecnologia, poi possono ridurre i costi medi dell’impresa, agendo sulla SEM.

äCMTi/äQ = 0 supponi che la retta abbia una pendenza ö; al decrescere della curva aggiungouna costante. Fosse stata una retta parallela alla’ase delle q la curva di costi medi si sarebbesemplicemente traslata verso l’alto J .

Gli altiforni dovevano averegrandi quantitativi per produrreconvenientemente, conl’introduzino delle mini fornaci ledimensioni medie ottimed’impianto si sono ridotte.

E’ sempre conveniente produrre nel punto di minimo del costo medio? Conviene se laproduzione non fluttua, la curva di CMTlp è l’inviluppo dellecurve di breve periodo. Se avessi avuto una riduzione delleproduzione avrei potuto trovare non conveniente la SEM.

Per stabilizzare la domanda posso

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Appunti di ESI1Pagina 26di66

• creare scorte (che però costano)• Razionalizzare• Dinamiche, la riduzione di costo si ha per effetto del tempo

• Impianto adattabile: risente d meno delle fluttuazioni della domanda. E’ la capacità di unimpianto di adattarsi convenientemente a differenti livelli di output. Conviene produrremeno di Q* perché nel breve periodo le variazioni di costo sono meno gravose con unacurva più piatta. Tale obiettivo si ottiene con delle tecniche tese ad appiattire la curva, ilpiù delle volte riducendo la dimensione dell’impianto, così da ridurre l’impatto dei costifissi, tra i quali con l’aumentare del potere dei lavoratori al crescere del loro numero, siannovera anche l’input della manodopera

spesso.• Impianto elastico: la flessibilità riguarda la capacità di un impianto di produrre, non

congiuntamente due o più output aventi caratteristiche non troppo dissimile. Sonoelastici gli impianti che a un dato livello ottimale di produzione, pur avendo costi medipiù alti, presentano variazioni di costo minori nelle variazioni di produzione attorno allivello ottimo.

Scala efficiente minima: punto in cui le economie di scala non ci sono più. Un modo banaleper comprendere questo punto è analizzare nel corso del tempo il settore e vedere qual è laquantità produttiva attorno alla quale le aziende producono (tecniche di sopravvivenza) ilrischio di questo approccio è che se ho una visione temporale potrei non considerare asufficienza l’innovazione.Tecniche econometriche: il Costo totale in economie di scala cresce ma con tassi meno alti.

non è una funzione lineare: log CT = log a + b log Kä log CT /älog K = b è l’elasticità! Infatti è ä Q/äP + P/Q = ä log Q /ä log P

Tanto meglio se sto vicino a 0

Commento [MG10]: LEZIONE 21/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 27di66

Economie di scala dinamiche legate a fenomeni di apprendimento (economie diapprendimento sono un esempio di economie di scala dinamiche) per cui l’output può essereprodotto a costi minori o con qualità maggiore

La funzione di costo più altaè quella all’anno 0, in cuiavrò fatto un volume diproduzione massima pariall’ultimo punto a destra;l’anno successivo produrrele stesse unità mi costerà dimeno. Il grafico a destramostra la quantità cumulatadi output Q

b negativo per diminuire il costo mediounitario.

Economie di varietà: si hanno nel momento in cui il costo derivante dalla produzione di duebeni risulta inferiore al costo della produzione dei beni separati.Questo beneficio può dipendere dalla presenza di inputindivisibili. Rete commerciale, rete di trasporto etcEconomie di multilocalizzazione: il contrario delle economie di varietà, la funzione di costo èsuperadditiva, conviene produrre separatamente rispetto alla produzione congiunta. Esspecializzazione, vicinanza ai mercati di sbocco. Ottimizzazione della capacità di espansione:installo capacità secondo una strategia progressiva, il rischio è che se non copro tutto il mercatopotenziale potrebbe entrare qualcuno. CT (Q1, Q2) > CT (Q1) + CT (q2) mi costa di piùprodurre tutto insieme piuttosto che in due frangenti temporali differentiJump 67Es pag 70 produttore americano che è andato in Giappone, dove c’erano le industrie piùall’avanguardia del settore. In tal modo ha usato manodopera e conoscenze in loco.

Mc Kinsey GuestQuanto sono importanti i costi di prodotto…In un bilancio aziendale il 24.5% sono costi fissi, il 66,4% variabili e il 9,1 è margineoperativo. Quindi una riduzione dei costi dell’1% Può portare ad un aumento delmargine nell’ordine del 7%. Muoversi sul prezzo in effetti è molto difficile, perché inbalia del mercato.Anche per i costi è un problema, dipendenti molto dai fornitori. Bisogna coinvolgeretutte le funzioni aziendali.

Approccio Design to Cost (DTC): si utilizza per la riduzione dei costi.1- Risulta importante determinare la relazione intercorrente tra costo e performance.Potrei disegnare un grafico costo-performance (X,Y).

Commento [MG11]: LEZIONE 25/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 28di66

2- Per abbassare la curva posso fare ricorso a processi tecnologici. Spesso si puòintervenire sulle caratteristiche del prodotto interagendo con i clienti.Per prima cosa si ottimizzano i processi interni all’azienda e successivamente ci siconfronta con i gusti dei consumatori (tolgo tutto quello che è indispensabile e poi vedocosa vuole il cliente).

Principi per la determinazione degli obiettivi:1- Il livello di costo massimo per un prodotto ed un brand è definito dal mercato.2- Riduzione di tutti i componenti di costo possibili.3- Determinare esattamente le caratteristiche opzionali che hanno un impatto sulladecisione di acquisto del consumatore.

Questi elementi vengono elencati in maniera dettagliata. Si distinguono in: distintive,molto competitive, competitive, di base (in ordine decrescente di importanza).Disegnando il grafico costo-impatto (X,Y): gli inserirò gli attributi che stanno sullabisettrice e sopra di essa.

Per ridurre la curva di costo si possono cambiare le specifiche senza impatto sulcliente (cosa che potrebbe non sembrare ovvia in prima analisi), modificare le soluzionitecniche (ad esempio modificando materiali o standard di produzione), gestire piùefficacemente i rapporti con i fornitori (eventualmente scovandone di nuovi), esaminarel’efficienza interna dell’azienda e dei suoi dipendenti.

Questo processo lo usa la McKinsey ma è di origine miste.Gli strumenti utilizzati sono il brainstorming, il design benchamarking (si analizza ildesign prodotto pezzo per pezzo, lo si scompone completamente), l’utilizzo di grafici dicui sopra, il clean sheet cost buildups (analizzo pezzo per pezzo le componenti dicosto del prodotto), il best of best (controllo le differenze di prezzo con altri fornitori adesempio).Risultati ottenuti con l’applicazione di questo metodo ne hanno dimostrato l’efficacia.

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Appunti di ESI1Pagina 29di66

IL MONOPOLIO – II PARTE

Il monopolio puro è la situazione di mercato caratterizzata da una sola impresa che detiene il 100%del mercato. Sovente questa situazione è riscontrata nelle utilities (elettricità, acqua, trasporti,telefono,….)L’impresa dominante è quell’impresa che all’interno di un mercato detiene fra il 40% e il “99%” delmercato. Le altre imprese che sono nel mercato non rappresentano alcuna minaccia per l’impresadominante. Alcuni esempi sono rappresentati dalla Gillette, Kodak, Velcro, etc.

P-C’ = capacità di otteneresurplus. L’indice dimonopolio di Lerner èinfluenzato da costi edomanda (quindi elasticità)un monopolista riesce adalzare il prezzo sopra a C’grazie alle barriereall’entrata

man mano cheabbasso il prezzovuol dire chesono sempre piùminacciato, finoal mercatocontendibile

Ci sono tre separate forme di barriere all’entrata:

Commento [MG12]: LEZIONE 26/01/2005

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Appunti di ESI1Pagina 30di66

Questabarriera nascedallapubblicità,dalle strategiedi marketing,dalle strategiedi vendita,etc.Nel momentoin cui sistabilisce ilprezzominimo chel’incombente

può fissare per non fare entrare il concorrente nell’industria si considera che l’impresa che entradeve investire in pubblicità e in investimenti d’avviamento, cerco di fissare il prezzo in modo che la

potenzialeconcorrentenon recuperi.L’incumbentconosce lastruttura dicostodell’entrante, lacurva più alta èanche quelladell’incumbentse entra l’altro,(in assenza dicosti dipenetrazione)

se so che l’entrantenon può scenderesotto un certolivello di costi iometto il prezzoproprio sotto lacurva. Vantaggiodi costo assoluto:accesso alle risorse,

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Appunti di ESI1Pagina 31di66

I costi affondati el’ammontare diR&S sonoelementi moltoforti. Impianti omacchinaridedicati o moltoparticolari,usandoli mivincolo i fornitorise riesco asaturare ilmercato.

nformazione sulprodotto, suiconsumatori e suicosti

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Appunti di ESI1Pagina 32di66

PaA/PqQ=å/çcon çelasticitàdelladomandarispetto alprezzo.

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Appunti di ESI1Pagina 33di66

non è sempre veroche avere potere dimercato per averepotere di monopolio:potrei nn riuscire aesercitare il miopotere, ad esempionei mercaticontendibili.

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Appunti di ESI1Pagina 34di66

ß äð/äq2 = 1 – q1 – 2q2

Funzione di

domanda e di costo dipendono solo dal prezzo del prodotto e lefunzioni dei prodotti diversi sono indipendenti. Produco penne equaderni, le domande di penne e quelle di quaderni non dipendonol’un l’altro. Posso decidere di agire su prezzo o quantità, decido diagire sul prezzo facendo le derivate parziali rispetto ad ogni prodotto.Li è l’indice di Lerner mentre pi è il prezzo di Ramsey. Tra tutti i

Commento [MG13]: LEZIONE BATTISTONI 01/02/2005

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Appunti di ESI1Pagina 35di66

prezzi che posso scegliere pi è quello che massimizza il mio profitto. ç i è l’elasticità della domandarispetto al prezzo. Conoscendo funzione di domanda e struttura dei costi calcolo subito il prezzo.Nel caso in cui le varie funzioni di domanda siano dipendenti tutto è in funzione dei vari prezzi.

ç ii= elasticità del bene i rispetto al prezzo del bene i, per unavariazione percentuale del bene 1, la domanda del bene i-esimovaria così…ç ij è la variazione di un bene rispetto al prezzo di un altro bene.

Beni sostituti: indice di Lerner un po’ piùalto.

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Appunti di ESI1Pagina 36di66

Abbiamo due beni sostituti, al decrescere di pi ,qi sale, qj scende à ç ij >0, à Li= (1/ç ii + >0)> 1/ç iiquindi posso applicare su ciascun bene un prezzo superiore se produco beni sostituti, rispetto alprodurre un bene solo.In caso di beni complementari l’indice di Lerner viene diminuito, mi avvicino a una condizione diconcorrenza perfetta.

Nelsecondo periodo vende una quantità diquaderni dipendenti anche dalle mieprestazioni nel primo periodo. Possiamoconsiderare i due prodotti (anche se è uno)dipendenti l’uno dall’altro, c2 = c2(q2)Se ho applicato un prezzo troppo alto nelprimo periodo la domanda del secondoperiodo ne risente negativamente.

Attualizzo tutto al periodo uno attraverso iltasso di sconto ä.

Nel primoperiodoapplico unmark up che

dipende dalla domanda di primo periodorispetto al prezzo di primo periodo (ç11), cuiviene sottratta la frazione negativa (ç11,ç12<0) à fossi stato monopolista monoprodottoavrei potuto alzare il markup di primoperiodo.

Voglio massimizzare i mieiprofitti facendo in modo che imiei impianti producano ad unlivello di produzione efficiente

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Appunti di ESI1Pagina 37di66

È efficiente che ogni impianto produca qi

In ogni equazione compare solo il termine q diquell’impianto, le equazioni sono tuttesimmetriche: se ho un sistema di n incognite, in nequazioni del sistema à tutte le incognitevengono uguali à produrrò tutte le quantità allostesso modo

Un cartello è un insieme di produttori dello stesso bene che si accordano sui prezzi à diminuisce ilbenessere sociale. Il cartello opera congiuntamente, quindi il prezzo massimizza il profitto di tutte leimprese che quindi si comportano come un’unica impresa. Se il numero di imprese varia, anche ilprezzo varierà; lo stesso ragionamento vale per i profitti. La De Beers ha delle scorte molto elevate

(per punire gli entranti nel mercatofacendo crollare i prezzi)

Commento [MG14]: LEZIONE (APPUNTI BY SIMON SAN)

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Appunti di ESI1Pagina 38di66

Condizioni generali che favoriscono la creazione di cartelli:• Capacità di aumentare il prezzo nell’industria• Bassi costi organizzativi e bassi costi legati alla punizione da parte delle autorità

Ulteriori condizioni che favoriscono la cooperazione:• Minacce• Grado di concentrazione del mercato, numero di mercati su cui le aziende competono• Clausole di vendita: vendita sono un mezzo che i produttori usano per far capire agli altri

produttori di non uscire dal cartello.

Con funzioni di costo dipendenti l’indice di Lerner del primo periodo diminuisce, mentre nelsecondo periodo ha il potere di monopolio pieno.

Finché non arrivo all’ultimo gioco devoconsiderare i vantaggi che ottengo nei periodi successivi.

Finora abbiamo considerato beni non durevoli;i beni durevoli hanno un problema per il monopolista,è come se i beni nei vari periodi fossero sostituti. I consumatori possono usufruire di un bene durevole per un certo numero di periodi Gli acquisti effettuati nel periodo t=1 sono un sostituto imperfetto di quelli effettuati nel periodot=2, perciò il prezzo al quale i consumatori sono disposti ad acquistare il bene oggi dipende dalle

loro aspettative sul prezzo di domani

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Appunti di ESI1Pagina 39di66

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Appunti di ESI1Pagina 40di66

Deve quindi scegliere se vendere onoleggiare il bene, analizzando i profittinei due casi.

• Se sceglie di vendere allafine del primo periodo leunità non rientreranno erimarranno sul mercato afarmi concorrenza. Iconsumatori del primo

periodo non si basano solo sul prezzo ma analizzano anche i diversi scenari.Si evince, dunque, che: Il monopolista preferisce il noleggio alla vendita perché in quest’ultimo caso il suo potere di monopoliorisulta limitato: infatti, il bene prodottonel primo periodo gli crea concorrenza nel secondo Il monopolista utilizzerà la vendita anziché il noleggio nel caso in cui voglia scoraggiare l’entrata sulmercato di un potenziale concorrente: infatti, la vendita riduce la domanda per il potenziale entrante; d’altrocanto, il noleggio non obbliga i consumatori a rimanere fedeli al monopolista

Il prezzo di riserva e il prezzo massimo che si è disposti a pagare per una particolare unità del bene.Varia tra 0 e 1 (acquisto e non acquisto)Congettura di Coase: Quanto più velocemente un monopolista può cambiare il proprio prezzo tantopiù il suo potere di monopolio verrà limitato. All’equilibrio i consumatori si attendono che il

monopolista fissi un prezzo vicino a quello diconcorrenza e, potendo aspettare,rimanderanno l’istante dell’acquisto finché leloro aspettative verranno realizzare

Nel modello di Coase il consumatore con ilprezzo di riserva p°=0,5 + å posso acquistarenel primo periodo e aspettare il secondo.(0 å 0,5)La scelta dipenderà dallamassimizzazione del surplus del consumatore

Chiamato CS “surplus intertemporale di chiacquista nel periodo (apice)”

CS’ = (p° –p1)1 + ä (p° – p1) = (p° – p1) (1 + ä) = (1/2 + å – ½) (1 + ä)= å (1 + ä)CS’’= 0 + ä(p° – p2) = ä (1/2 + å – ¼) = ä(1/4 + å)

Conviene acquistare nel secondo periodoquando å< ä/4Tanto più i prezzi variano rapidamente Ädiminuisce e quindi Äaumenta

Commento [MG15]: Nelprimo periodo non acquisto

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Appunti di ESI1Pagina 41di66

Monopolio con Frangia: n imprese tra le quali ce n’è una che detiene la maggior parte del mercato.La strutturadei costi piùefficiente puòdipenderedall’accesso arisorse divalore.difficilmenteimitabili osostituibili.Es laconoscenza,risorsa che sicrea con iltempo,difficilmentetrasferibile oimitabile, chemi consente

di abbassare i costi di produzione rispetto alle altre imprese. L’accesso a risorse dà in generale unvantaggio competitivo. Nel monopolio con frangia c’è un’impresa che ha accumulato un grossovantaggio (per migliore tecnologia protetta da brevetto, maggiore esperienza, presenza di ESS dasfruttare etc…), essa stabilisce il prezzo e le altre si comportano come se fossero in concorrenza.Capacità di un’impresa di fissare il prezzo e di imporlo dipende da: numero imprese che possono entrare nel mercato differenziale di costo velocità di entrata ombrello dei prezzi

p dipende dalla quantità totalescambiata sul mercato.

Commento [MG16]: Lezione

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Appunti di ESI1Pagina 42di66

L’impresa dominante sicomporta da monopolista,mentre le imprese dellafrangia si comportanocome se fossero inconcorrenza perfetta(prezzo= C’), in più laderivata seconda dei costideve essere maggiore dizero.

Cosa succede alla quantità prodottadall’impresa della frangia se l’impresadominante cambia la quantità offertasul mercato. Differenziale totale(derivo rispetto a una variabile per lavariazione infinitesima di quellavariabile)

Divido tutto per dQd

Raccolgo i termini

Visto che P e Q sono legateda una funzione di domanda,la derivata del prezzorispetto alle due quantitàdeve essere negativa.La formula alla fine vienecon segno negativo (sel’impresa dominanteaumenta, quella della frangiadeve diminuire)

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Appunti di ESI1Pagina 43di66

L’impresa dominante sabenissimo che la frangiadeve sottostare ai suoicambiamenti d’umore eagisce di conseguenza.

I due termini in rosso sonochiave, perché se laquantità prodotta dallafrangia è nulla sono nelcaso di monopolio classico.

L’indice di Lerner indica che la presenza della frangialimita il mio potere di monopolio.P’ è negativo variando P e Q in maniera inversa.

La quantità totale domandata èquella di cui ha bisogno menoquella della frangia

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Appunti di ESI1Pagina 44di66

L’elasticità rispettoall’impresa dominanteaumenta se aumental’elasticità della domandadi mercato, aumental’offerta complessiva dellafrangia, se çd aumenta àLd diminuisce à piùaumenta l’elasticità delladomanda con poteredominante più si riduce ilsuo potere.

Qui potrebbe essere Sf/Q

La condizione èsempre R’ = C’R’ ha pendenza doppiarispetto alla curva didomandaAl prezzo pmcomprano i clienti chehanno un prezzo diriserva maggiore ouguale di quello.Perdo moltissimiconsumatori. Possoprendere questa fetta dimercato

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Appunti di ESI1Pagina 45di66

Il mio profitto diminuiràrecuperando la fetta dimercato se riduco il prezzo.Posso poi produrre a dueprezzi differenti, offrendo aiclienti con prezzo di riservapiù basso un prezzo d’acquistoadeguato. Però le trattativedevono essere riservate perchépoi la domanda cambia.

Ci sono delle condizioni che occorre tenere in considerazione prima di discriminare:

in presenza di questi duenon funziona.(2) Se conosco i prezzi diriserva, io devo “vestire” ilmio prodotto in modo cheil cliente scelgaesattamente il prodotto cheè disposto a pagare di più.

Condizioni necessarie per discriminare: Il produttore deve avere potere di monopolio Il produttore deve conoscere le disponibilità a pagare dei consumatori, ossia i loro prezzi diriserva Il produttore deve poter impedire l’arbitraggio

Tipologie di prezzi non uniformi:

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Appunti di ESI1Pagina 46di66

Pacchetti studiati inmodo “o tutto oniente” à Esprodotto eassistenza

Premesso che non ci siaarbitraggio:1° in generale gliindividui non sono tuttiuguali e dannoun’importanza differenteai vari prodotti e sonodisposti a pagarli inmaniera differente.Conoscere la funzione didomanda significaconoscere esattamenteP = a – bQ (a un livellodi prezzo so esattamente

quanto comprerai) gli individui sono caratterizzati da a e b. La funzione di domanda di mercatoviene sommando sulle quantità le funzioni di domanda di tutti i consumatori. Quindi devo avere lafunzione di domanda di Mr. X e so che è di Mr. X. E’ la condizione più favorevole per ilmonopolista.Tra il tipo di 2° o di 3° non c’è gerarchia chiara2° non funziona sulla base che conosco le caratteristiche della domanda, ma conosco caratteristicheDEI consumatori.3° quando conosco alcune caratteristiche della funzione di domanda dei consumatori e posso agiresu quelle caratteristiche

LEZIONE 08/02/2005

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Appunti di ESI1Pagina 47di66

detta anche “perfetta” perchémassimizza il profitto del produttoreLa domanda è la somma sulle quantitàdelle domande di ogni consumatore. Ioconosco tutte le domande e so ancheassegnarle a ciascun consumatore.Posso tra l’altro evitare l’arbitraggio (notrasferibilità di prodotto e di domanda)

Nel grafico c’è la funzione di domandadi mercato, la curva dei ricavi marginalise sono monopolista ha pendenzadoppia. C’è poi la curva dei C’ che hapendenza positiva. Scelgo la quantità inmodo che C’ = R’, salgo sulla funzionedi domanda e determino il prezzo. LaPS è benessere perso per entrambi.

Posso aumentare i miei profittiappropriandomi dell’area rossa. E potreiritirare in gioco la PS, e una volta ritirata ingioco posso sottrarvela. Per recuperare la PSdi monopolio devo evitare di fare ilmonopolio. Come? Fisso il prezzo a quello diconcorrenza, dividendoci il surplus in partiuguali. Il mio profitto ora è diminuito (vistoche quello di prima era ottimo) Mi stodanneggiando a favore dei consumatori? No!Applico un prezzo non uniforme. Es tariffa in

due parti: quota fissa e quota variabile (nella fissa metto il prezzo di concorrenza, e la fissa la pongouguale al surplus dei consumatori.Il mio profitto in discrimazione di primogrado è più alto del profitto ottimo dimonopolio con prezzo uniforme. M(monopolio) D (discriminazione) C(concorrenza).il profitto diventa T (tariffa) –Cositi di produzione. Producendo la quantitàqc (di concorrenza) ho il profitto diun’impresa concorrenziale più il surplus di

tutti i consumatori. Il benessere complessivo i concorrenza è il benessere più elevato in qualunquestruttura di mercato. Il profitto che faccio ocn discriminazione = al benessere di concorrente. Laquota fissa la sto applicando a tutto il mercato. [Es. canone del telefono]Devo ripartire il surplustra i consumatori. Visto che conosco le funzioni di domanda individuali sono in grado di conoscereil surplus di ciascun consumatore, quindi a ciascun consumatore chiederò il suo surplus.

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Appunti di ESI1Pagina 48di66

Se non ci fossero questi ostacoli almonopolista converrebbe sempreapplicare la discriminazione di primogrado.NB1: Rispetto alla quantità dimonopolio la quantità prodotta aumenta.NB2: la quota fissa viene pagata primadi iniziare a consumare: non cispostiamo lungo la curva di domanda,

né si sposta la curva di domandaNB3: la quota fissa influenza solo l’accesso e il non accesso

Se non posso discriminare di 1° grado attuo una differente discriminazione

Non sono in grado di conoscere lafunzione di domanda del singolo: possodividere il consumatore in gruppi sullabase di alcune caratteristiche esogene (sucui non posso agire età, occupazione,reddito). Posso quindi trovare la funzionedi domanda del gruppo. Sulla base diquesto parametro cerco di discriminare.

Mi fermo ad un livello superiore dianalisi. Ad ogni gruppo applico unprezzo diverso (ogni gruppo avrà unasua quantità domandata in funzionedella curva di domanda). Il mio costo diproduzione dipende da tutto quello cheproduco indipendentemente dai gruppi.Il mio profitto è la somma dei diversiprofitti. Derivo rispetto a Q. Quella è laderivata rispetto al generico qi. Cerco diisolare l’indice di Lerner riconducendogli altri elementi all’elasticità. Sel’elasticità aumenta Li diminuisce.Posso fare un mark up superiore neimercati con elasticità minore. Facciopagare di più ai consumatori conelasticità minore.

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Appunti di ESI1Pagina 49di66

Ciascun gruppo ha quantità domandata differente maprezzo uguale. Profitto sarà (P – C’)* Q

Cerco di ricondurmi all’indice di Lerner

Media pesata delle elasticità dei vari gruppi. (qundi compresa trail valore minimo e il valore massimo)

a un consumatore che appartiene almercato con elasticità più elevataconviene discriminazione o prezzouguale? Conviene la discriminazione diterzo grado.

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Appunti di ESI1Pagina 50di66

Applico le condizioni di primo gradoe decido le quantità. I profitti didiscriminazione sono in forumal (9)

Il Surplus complessivo del mercato èla somma di tutti i surplus: ognisurplus è l’integrale da p° fino allaquantità venduta.

W= benessere complessivo

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Appunti di ESI1Pagina 51di66

La derivata prima indicala velocità delcambiamento. Unafunzione con CS’ < 0 èdecrescenteCS’’ > 0 ha concavità

verso l’alto

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Appunti di ESI1Pagina 52di66

Se applico il prezzo dimonopolio uniforme il vostrosurplus è più elevato se applicoquello discriminante.(monopolio uniforme = quellosegnato)L’aumento che ho lungo la rettatangente è più piccolo di quelloche ho lungo la funzione disurplus.Sono in grado di dare un limitesuperiore alla variazione delsurplus del consumatore.

Analogamente passando damonopolio uniforme amonopolio discriminante ma ilprezzo uniforme è più piccolo diquello discriminato.

Abbiamo determinato unintervallo di variazione delbenessere complessivo. Essa ècompresa tra un estremo inferioreed uno superiore. I due estremihanno una struttura molto simile.(p – C) sono sempre positive,quello che può cambiare di segnoè il ÄQ. ÄW nel secondo caso

deve essere negativo!!! QUINDI DIMINUIRA’

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Appunti di ESI1Pagina 53di66

LEZIONE 11/02/2005Voto <= venticinque lunedì ore 18Data ultima di consegna lunedì 21Previsione della domanda:Importanti per scelte come Produzione e distribuzione di beni Acquisto di macchinari Determinazione piani di produzione Dimensionamento magazzini Gestione scorte Localizzazione e dimensionamento nodi logistici etc

Le previsioni sono classificate in base all’orizzonte temporale di riferimento in Lungo periodo: da 1 a 4 anni lancio nuovi prodotti, nuovi impianti produttivi, etc. Medio periodo: da qualche mese ad 1 anno decisioni logistiche di tipo tattico, comeorganizzazionemagazzini, allocazione macchinari, scelta canali di distribuzione, etc. Breve periodo: da alcuni giorni a settimane piani operativi per la produzione e la distribuzione,pianificazione e gestione approvvigionamenti

Se ho un prodotto e vogliovedere quanto produrrò infuturo potrebbe essereutile vedere come è andatain passato. (trend, picchietc) Le previsioni di brevetermine sono più accuratedi quelle di lungo periodo(ad esempio a causadell’ingresso di unconcorrente).Dati “aggregati” scendo a

un livello di dettaglio minore. Se ci sono n variabili. Se la domanda dipende dalla somma dellavariabili. V.c. (variabili casuali, o variabili aleatorie, di cu posso indovinare il valore)

METODI DI PREVISIONE:METODI QUALITATIVIPrevalentemente per previsioni di medio-lungo periodo e quando non sono disponibili dati storici(previsione basata sull’opinione di esperti, indagine di mercato, metodo Delphi (consultazione diesperti del settore sulla materia, ciascuno da la propria soluzione, si raccolgono le risposte, sirende noto il paniere delle risposte alla fine e in base ad esse si traggono le conclusioni), etc.)METODI QUANTITATIVIPrevalentemente per previsioni in cui siano disponibili dati di serie storiche.N.B.: in realtà le serie storiche consentono di prevedere le vendite, non la domanda. Domanda evendite coincidono nel caso in cui la domanda sia minore della capacità produttiva e distributivadell’azienda

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Appunti di ESI1Pagina 54di66

P è la previsione fattaper ô istanti più in là.

Tra i modelli piùutilizzati ci sono imodelli causali, chericercano relazioni causaeffetto. (y effetto, xcause)Es vendita automobili inrelazione conl’andamento del PIL,trovo la funzione chemeglio lega le duevaribili, ma è anche veroche le due variabilipotrebbero non essere

collegate.

VANTAGGIOCapacità di anticipare le variazioni della domanda, quindi il loro utilizzo è particolarmente utile nelleprevisioni di medio-lungo termineSVANTAGGIDifficoltà nell’individuazione delle variabili causali aventi elevata correlazione con la domanda futura

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Non vado a indagare larelazione tra causa ed effettoma vado a vedere cosa èsuccesso in passato rispettoa quello che accadrà infuturo. Funzionano megliosu intervalli di temporistretti.Sigma è la varianza, mi è lamedia.

Ovvero la retta è parallelaall’asse delle ascisse (inmedia, osservando la curvadei dati di cui siamo inpossesso.)

A marzo succede esattamentequello che è successo afebbraio. La previsione chefaccio oggi per il periodosuccessivo è la domanda chevedo oggi. In genere i risultatisono poco accurati.

L’andamento non si ripresenta in modo simile a intervalliregolari: è ok.

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Appunti di ESI1Pagina 56di66

Prevedo che quello che verràsarà una media di quello cheè venuto prima, prendo inconsiderazione gli ultimi rperiodi, oggi compreso.

Scelta di r Se r è piccolo: rapido adeguamento della previsione alle variazioni della domanda, ma maggioresensibilità della previsione alle perturbazioni aleatorie. Le oscillazioni ampie verranno ben considerata. Se r è grande: maggior filtraggio della componente aleatoria, ma lento adeguamento alle variazioni delladomanda

prendiamo T osservazionidella domanda, tutte leosservazioni hanno lastessa media e varianza.La mia previsione avràstessa media ma varianzadifferente (più vadoindietro nel tempo, piùscende è previsione piùaccurata)

prendo due valori di r per far vedere cosa succede.Nel secondo caso smorzo di più gli effetti aleatori.

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Appunti di ESI1Pagina 57di66

Se voglio andare dueperiodi in avanti, comefaccio? Prevedo che laprevisione nel prossimoperiodo, si manterràcostante nel futuro.(previsione 3=4=5….)Giacchè il trend ècostante!

Nel tempo possointerpolare i dati con unaretta con pendenzapositiva. / (in caso diandamento decrescente ilcoefficiente angolare sarànegativo)

Intercetta è la domanda che vedo manifestarsioggi, pendenza la differenza tra domanda di oggie domanda di ieri. Prevedo facendo a + b*t (tnumero di periodi nei quali voglio la previsione)

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Appunti di ESI1Pagina 58di66

baso la miaprevisione sugliultimi 4 periodi.

(metodo dellamedia esponenzialeno serve)è un metodoricorsivo. Iparametri chemisuro oggidipendono da a e bdi ieri. Lacondizione inizialeè che nel periodo diosservazionel’intercetta è ladomanda e lapendenza è nulla.

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Appunti di ESI1Pagina 59di66

Per á,â valgono le stesse considerazioni fatte per r. L’intercetta dipende dalla domanda di oggi, maanche da quel che è successo ieri. La domanda di oggi viene pesata da á e â.

la previsione dipendeda a13 e da b13,a13(a12(…)).A3=o,3 * 730 + 0,7 *(630 +0)

Ad esempio una sinusoide

Assumiamo di essere intrend costante, se voglioprevedere quello cheaccadrà domani nonposso dire che lo cosesaranno uguali. Vadoindietro di ô periodi finoad arrivare nello stessopunto del ciclostagionale

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Appunti di ESI1Pagina 60di66

Componente stagionale,trend costante, dodici mesi,due cicli stagionali di 12mesi.Sono in 24, prevedo per ilperiodo 25. Vado nelperiodo 25 e vado indietrodi dodici mesi.

Trend lineare(crescente,decrescente)Isolo la stagionalitàcon la variabile S.Quindi prima calcoloin base alla retta epoi lascio che lastagionalità alzi oabbassi la previsioneche ho trovatoE’ un metodoricorsivo in cui ho tre

parametri.

Pendenza (funzione delladomanda di oggi e diquello che ho visto ieri)La domanda che vedo oggiè divisa per l’effettostagionale di oggi (così ladepuro)

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Appunti di ESI1Pagina 61di66

domanda che ho fisto nel ciclo precedente depuratadall’effetto del trend.

Trend crescente e componente stagionale.Due cicli, dodici mesi ogni ciclo

A e b dipendono dalla domanda media, quindi vado acalcolarmela.

La componente stagionale del periodo è la domandadiviso il trend. Domanda del periodo uno è la domandadel periodo uno depurata del trend del periodo uno

Il mese 12 è il periodo finale del ciclo, quindi non hobisogno di proseguire nei periodi successivi. (nb: làsotto è 12, non 3)

Calcolo tutti i valori di a e b futuri

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Appunti di ESI1Pagina 62di66

Da s13 in poi utilizzo una formula ricorsiva.Dipendente dalla componente stagionale delprimo periodo.

P24(2)= (a24 + 2* b24) s24+2S26= âd14/a14 + (1- â) s14

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3 casi:1. Gli errori hanno media diversa da zero la previsione è polarizzata2. La serie degli errori ha un trend positivo o negativo l’accuratezza del modello si riduce progressivamente3. La successione degli errori ha un andamento periodico potrebbe non essere stato riconosciuto un effettostagionale

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Appunti di ESI1Pagina 65di66

Corporate pdf.L’industria della vendita al dettaglio è soggetta ai fallimenti. L’uso di rapporti finanziari prontamente disponibilipermette di predire la salute finanziaria di un commercio. Nella ricerca di un modello idoneo per vedere seun’azienda è sul punto del fallimento, si analizzano i dati delle società fallite e non fallite e si confrontano diversiindici. I risultato dell’analisi determina un gruppo di aziende che si pensa sopravvivranno, e un gruppo che siprevede sia destinato al fallimento. La scarsità di dati di partenza, tuttavia, rappresenta spesso un ostacolo a questatecnica di analisi. Si distinguono metodi di previsioni basati su dati finanziari, sul cash flow, o su entrambi. Sonostati selezionati 5 modelli per la previsione di bancarotta sulla base di due criteri: disponibilità di informazioni, icoefficienti non devono dipendere dal valore del mercato di equità.

Spurring performance pdf.In Cina le imprese private hanno finalmente superato le imprese controllate dallo Stato. Le compagnie statali inmercati protetti come le telecomunicazioni vanno bene, ma quelle in concorrenza registrano forti perdite.Attualmente la mentalità di molti manager del settore pubblico li conduce a pensare ad obiettivi aziendali nontanto il profitto quanto la soddisfazione e la numerosità dei dipendenti. Per un cambiamento di rotta i lavoratoridevono essere caricati delle loro responsabilità, e devono comprendere come creare valore per l’organizzazione.Visto il BG della Cina e delle imprese statali cinesi, la cosa non pare facile. Occorre stabilire un sistema dimisurazione della performance dei dipendenti Il primo passo è stabilire degli indicatori finanziari che sianorelazionabili alle performances dei manager. Legando questi indicatori alle operazioni dei manager gli sifornisce loro uno strumento utile per la comprensione dei risultati generati dalle loro scelte. Una volta che imanager hanno compreso cosa crei valore è il momento di seguire la performance del dipendente che aiuta acrearlo. Avere indicatori chiave è fondamentale, ma senza le opportune ricompense e punizioni hanno un effettolimitato sui dipendenti. Attualmente in Cina la politica di retribuzioni non ha particolari distinzioni, la carenza diincentivi limita il desiderio di far bene dei lavoratori. I lavoaratori meno dotati, laddove non fosse possibile illicenziamento vanno indirizzati a sezioni non cruciali dell’organizzazione e , in caso di incapacità o free ridingcronico, i manager dovrebbero provvedere a misure come il blocco della paga o la privazione di benefici

Outsourcing pdf: in farmacologia si parla di “ottimizzazione del lead” l’aumento della specifica attivitàbiologica, la diminuzione di tossicità etc etc. Il lead è il composto che mostra attività farmacologica. Sievidenziano alcune ragioni per spiegare la reticenza all’uso dell’outsourcing in questo settore:

• Non si sentiva il bisogno di questo servizio, ma con l’ingresso di nuove tecniche di biotecnologia l’outsourcing èdivenuto un escamotage per non incorrere in costi strutturali necessari per la sempre maggiore competitività delsettore.

• Fino al 1990 non c’era personale con le skills necessarie che non fosse già assunto in qualche industriafarmacologica

• L’industria farmacologica è tradizionalmente chiusa e conservativa, e le necessarie segretezza e completezzadelle informazioni per la creazione di un farmaco vengono in qualche modo minate dalla presenza di terzicoinvolti nel processo

Trend del mercato: molte compagnie sono entrate nel settore per sfruttare le nuove opportunità presenti. Buona partedell’otusourcing è indirizzato verso India e Cina, dove personale qualificato, spesso educato all’estero e tornato in patria,costa molto meno che in occidente, anche se, a causa dell’inaffidabilità dal punto di vista della segretezza, di questi paesi,non si da in outsourcing la chimica medicinale. In futuro ci si aspetta che la Cina, entrata nel WTO nel 2001 provvederà aquelle carenze legislative, relative alla proprietà intellettuale.

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Pricing pdf: quanto dovrei far pagare un nuovo prodotto? Metterlo troppo alto rischia di non farlovendere, ma si può ovviare al problema abbassandolo in itinere. Metterlo troppo basso invece implicaperdita di profitti e stabilisce la posizione del valore di mercato a un livello basso. Attualmente le aziendepuntano a tenere bassi i prezzi, un po’ per le esigenze del mercato ,che vuole sempre di più a prezziminori, un po’ per ritagliare fette di clientela. L’approccio incrementale spesso sottostima il valore deinuovi prodotti per i consumatori. Es il primo inventore della pistola leggi codice a barre, calcolò ilbeneficio di tempo che avrebbero potuto percepire i suoi clienti che usavano i vecchi lettori di codice abarre,. La compagna prese il prezzo del lettore più vecchio e stabilì il quello del nuovo prodotto inmaniera proporzionale, considerando solo il risparmio di tempo. In questo modo pur penetrando ilmercato rapidamente, l’azienda sottovalutò un prodotto rivoluzionario. Tale strumento permise allesocietà di cambiare radicalmente il proprio processo produttivo. I compratori quindi si accalcarono percomprare lo strumento, ma l’azienda non riuscì a soddisfare le richieste, perdendo oltre un miliardo diprofitti potenziali. Per stabilire il miglior prezzo che una società può stabilire per avere profitti nel lungoperiodo occorre conoscere il minimo e il massimo prezzo proponibile al mercato. Il prezzo più alto: perstabilirlo occorre aver chiari i benefici che riceve il consumatore. Posizione al lancio:qual è la natura delprodotto che intendo lanciare sul mercato? Rivoluzionaria, evoluzionaria o “me too”? Ovviamente noproblem a dir balle alla clientela, ma non dobbiamo avere ben chiara la categoria del prodotto. Prezzobase: considerati tutti i costi, si stabilisce un mark up minimo, se per il mercato è comunque troppo altol’azienda dovrebbe pensare un secondino prima di buttarsi nell’arena. Le dimensioni del mercato:osservare le carattersitche del mercato permette di comprendere meglio il range di prezzi in cui ci si puòmuovere; ad esempio se dico che una cosa rende tot, devo farla pagare la giusta proporzione per esserecredibile. Prezzo di penetrazione: è la tattica che prevede bassi prezzi di ingresso. Ci sono dei rari casi incui è una strategia vincente: elasticità del cliente (mercati nuovi o sottosviluppati, ove i clienti sonoparticolarmente sensibili ai prezzi, si cerca di conquistare la domanda latente), avanzamenti nel costo diservizio (in presenza di rapide e forti economie di scala e apprendimento, ma questo potrebbe portare auna guerra di prezzi, e inoltre potrebbe non esserci tutta la domanda auspicata.) competizione debole (sei competitor hanno costi strutturali più alti)Stabilire il prezzo di vendita: massimizzare il volume di vendita in virtù di un mercato previsto ampionon sempre risulta una strategia vincente, in particolare 4 aspetti possono consigliare contro il mirare almercato più ampio, specialmente se questo implica fisare un prezzo basso:

• Prezzo di riferimento: il prezzo fissato diventa il riferimento per quel prodotto sul mercato essoevidenzia quanto l’azienda ritiene che valga il prodotto. Un prezzo eccessivamente basso puòledere ai profitti di lungo periodo

• Reazioni dei concorrenti: specialmente per i prodotti evoluzionari, immettere un prezzo basso puòdar luogo a guerre di prezzi visto che probabilmente i concorrenti non potranno competere sullatecnologia nell’immediato

• Ciclo di vita strategico: tenere il prezzo alto all’inizio e gradualmente abbassarlo può oltre cheaumentare i profitti del prodotto, aiutare le compagnie ad adeguarsi alla domanda per un nuovoprodotto.

• Cannibalizzazione: il nuovo prodotto potrebbe soppiantare il vecchio. Occorre quindi stabilire selo si vuole togliere dal mercato gradualmente o meno

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