e la natura, si dice, ha dato a ciascuno di noi due
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E la natura, si dice, ha dato a ciascuno di noi
due orecchie ma una sola lingua, perché siamo tenuti ad ascoltare
più che a parlare
Plutarco (46-127 d.C.) al giovane Nicandro, in un’epistola esortativa
tratta dai Moralia, miscellanea di scritti, a carattere etico-filosofico.
Viviamo attraverso il nostro comportamento e ci esprimiamo attraverso il rapporto con gli altri. Siamo costantemente in interazione: una qualsiasi modifica nel nostro atteggiamento comporta una reazione negli altri.
DOBBIAMO AVERNE CONSAPEVOLEZZA
Sguardi, gesti e prosodia(approfondimenti sulle componenti non verbale e
paraverbale della comunicazione)
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Una considerazione preliminare: l’abito fa il monaco
così così
… non è ovviamente la stessa cosa. Ogni eventuale rotturadegli schemi deve essere motivata e spiegata
(implicitamente o esplicitamente)
Imponendo un contegno esteriore, gli abiti sono artifici semiotici ovvero macchine per comunicare.
Da «Sette anni di desiderio», Bompiani editore
L’abito fa il monaco
Umberto Eco
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A volte ufficialità e informalità si mischiano: e l’abito non fa più… il cardinale
"sorelleee tennim che ffa!"Napoli 21 marzo 2015
V e r b a l e e n o n v e r b a l e
La ricerca di Albert Mehrabian
(psicologo statunitense)
L’efficacia della
comunicazione
dipende solo per
il 7%
dalle parole
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La comunicazione non verbale dell’uno sovrasta la comunicazione verbale dell’altro
Il “cosa”, il “come”, il contesto
Senza “come” non c’è alcun “cosa”
Noi non decodifichiamo solo messaggi,
noi interpretiamo segnali
Non vi sono significati se non all’interno di
un “contesto”
Il “come” determina il “cosa”
Come
Cosa
LNV*
Contesto situazionale
Contesto sociale
Contesto culturale
9* Linguaggio Non Verbale
Per farsi capire dalle persone, bisogna parlare
prima di tutto ai loro occhi
Gli occhi sono il primo contatto
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Napoleone Bonaparte(1769-1821)
In «Luci della Città» il gioco di sguardi più noto della storia del cinema
L’importanza del contatto oculare
• Aiuta a tenere sotto controllo
la situazione
• Mantiene il contatto anche
durante le pause
• Mostra interesse reale per gli
interlocutori
• Garantisce la percezione del
feedback
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Un corretto contatto visivo assicura il «riconoscimento»
• Mentre parlate al pubblico cercate di guardarlo veramente,
• Nel caso di un pubblico vasto, dividetelo in una serie di “zone” alle quali rivolgervi di volta in volta
• Fissate la persona per qualche secondo, poi scegliete un altro punto di colloquio visivo, e così via
• Vi state rivolgendo a persone con le quali siete realmente in contatto.Fate in modo che ad ogni contatto visivo possiate dire reciprocamente: “ci siamo visti!”
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Un’altra comunicazione, intensa e narrativa, fatta solo di sguardi. E poi di mani
LE 4 COSE DA NON FARE CON LO SGUARDO
Contatti oculari sbagliati
Fissare ossessivamente
la stessa persona per
tutto il tempo
???
Fare uno scanning a grandevelocità di tutta la platea (guardare tutti e nessuno)
Guardare nel vuotoe ogni tanto “tornare sulla terra”
Voltare le spalle al pubblico e/o guardare costantemente lo schermo 16
La postura rappresenta il modocon cui usiamo il corpo percomunicare. Abbiamo vistocome la comunicazione èessenzialmente corporea.Che lo vogliamo o no.
La postura
Il corpo va quindi usato come canale di comunicazione.
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• Aiuta a bruciare energia nervosa
• Focalizza l’attenzione su di noi e non sui supporti (slide); o meglio, sui supporti solo quando lo vogliamo
• Permette maggiori modulazionirispetto a quello che diciamo
• Tiene più alto il livello di attenzione del pubblico
Perché muoversi?
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La postura migliore: in piedi e in movimento
• Stiamo il più possibile al centro, in modo da guardare tutti
• Mettiamoci in modo da poterci avvicinare alle persone
• Non mettiamo barriere tra noi e gli altri. Non nascondiamoci dietro leggii o cattedre
• Usiamo tutto il corpo e non solo una mano
• Scegliamo un punto baricentro. Muoviamoci, cambiamo il punto di vista, ma torniamo poi al punto focale, e a una posizione neutra
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L’importanza di cambiare il punto di vista spiegata da Robin Williams…
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L’importanza di cambiare il punto di vista spiegata da Robin Williams
in maniera memora(lizza)bile perché li ha coinvolti
La postura migliore: in piedi e in movimento
Ovviamente non sempre sarà possibile:
• perché gli organizzatori potrebbero aver optato
per una modalità più statica
• perché la logistica è infelice
• perché un colpo della strega vi ha colpito
all’improvviso
• perché, più banalmente, ci siamo stancati
Quanto più il linguaggio del corpo è impedito o sacrificato tanto più dobbiamo contare sul
contatto oculare, sulla forza delle parole esulla modulazione della voce
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Posizione rispetto al pubblico
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La disposizione a ferro di cavallo aiuta la
partecipazione, la comunicazione, l’interattività
Posizione rispetto al pubblico
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In questa disposizione a «U», ogni partecipante è in prima fila e il docente può avvicinare facilmente ciascuno di loro.
L’interazione è favorita e il livello d’attenzione e partecipazione è certamente più elevato che nella tradizionale disposizione su più file consecutive.
Alcune posture da evitare
Il camminatore
compulsivo
Arroccato
Caffettiera
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Alcune posture da evitare
Caffettiera
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in versione donna
in versione uomo
Alcune posture da evitare
Mani in tasca
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Nella donna le mani in tasca determinano spesso una postura di sfida.
Nell’uomo, informalità ma anche prepotenza, arroganza
Alcune posture da evitare
La postura adamitica
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Più rara, ma presente, nelle donne
Non infrequente negli uomini
Gestualità
• La gestualità non è un fattore di disturbo ma uno strumento in piùper essere efficaci nel nostro discorso.
• Ricordate che l’efficacia comunicativa passa per il corpo. I gesti danno “corpo” alle nostre parole e le rendono efficaci
• La gestualità fa parte del nostro registro comunicativo nelle occasioni informali. Dobbiamo metterla in gioco anche in quelle “ufficiali”
• Un oratore “asettico” non risulta «più scientifico,» ma solo più disinteressato al pubblico e all’argomento. Annoia (o corre seriamente questo rischio). 29
La gestualità non va presa in prestito dagli altri; va educata la propria
• i gesti devono essere in sintonia con le nostre abitudini
• le nostre inclinazioni naturali• insomma con la nostra
personalità
• evitiamo d’indossare maschere• il pubblico avverte la mancanza di
sincerità
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Usare la gestualità
Usiamo gesti semplici e definiti con le mani per richiamare un concetto
Usiamo tutto il corpo
Meglio essere semplici e naturali. Lasciamo che il corpo accompagni le parole
Speak Italian?... Detto, fatto!
L’importanza delle mani nella gestualità
L’importanza delle mani nella gestualità
Ancora sulla forza espressiva delle mani
Glen Gould Ezio Bosso
Gestualità fuori controllo
Gesti
ossessivi
Tic nervosiSistemarsi
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Gestualità (fuori controllo)
Tic nervosi
Semiparesi
Braccia incrociate
Gesti ripetuti
Attenzione: queste
tipologie di gestualità
sono sbagliate solo
nel caso in cui siano
fuori controllo e/o
inutilmente
prolungate
Nulla vieta, ad
esempio, di
incrociare talvolta
le braccia, se viene
naturale e se il gesto
è appropriato al
contesto38
In alcuni casi la Postura e la Gestualità sono
condizionata da una sindrome…
ossessiva-compulsiva: nel caso di specie, la
tricotillomania
…depressiva
Che siano sindromi dello speakero di qualcuno del pubblico rendono oggettivamente
difficile la comunicazione o la precludono del tutto tra i soggetti interessati
A. Artaud
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Gestualità fuori controllo e disfluenze verbali
Gesti ossessivi
Tic nervosi
Sistemarsi
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anche quando si presentano come vere sindromi. come la balbuzie, possono essere corrette o curate…
Quattro Oscar agli Academy Awards 2011(+ l’Oscar dei logopedisti)
La voce
La voce è uno strumento, e come tale va usata e controllata per rendere più efficace la propria comunicazione
No
Si
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La voce
• Molto spesso si inizia a voce troppo bassa. Occorre dominare nervosismo e ansia per evitare che la voce vada sgranandosi o spegnendosi
• Se avete una difficoltà, è meglio dichiararla; crea empatia
• Parlate a voce un po’ più alta del normale: tenete presente che deve sentirvi anche chi è in fondo alla platea
• Progressivamente troverete il registro giusto e progressivamente il pubblico si sintonizzerà
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Pause e tono
• Usate l’intonazione e il ritmo per variare i diversi aspetti del discorso (come in una conversazione)
• Le cose importanti devono “suonare” importanti (come quando sottolineate le parole in un libro)
• Usate le pause in modo strategico, per dare enfasi al discorso e dare modo al pubblico di assimilare
• Usate le pause dopo una domanda, dopo un concetto nuovo, dopo l’apertura di un nuovo argomento, dopo l’esposizione di una tesi insolita, dopo aver posto un’alternativa…)
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Questo piano di marketing, che abbiamo chiamato DHRUVA, è finalizzato a contribuire alla realizzazione delle strategie aziendali di espansione sui mercati emergenti. Obiettivo ambizioso che conseguiremo step by step, iniziando con tre azioni nel prossimo anno, da marzo a settembre, con le cadenze che scaturiscono dalla stagionalità dei servizi che offriamo e tenendo conto delle diverse fasce di clientela.
Usare le pause
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Corretto, ma poco scandito e quindi poco incisivo. Di conseguenza pone problemi di memorizzazione
Il progetto DHRUVA, la stella polare in India mira a espanderci sui mercati emergenti. Come facciamo a realizzare un obiettivo tanto ambizioso?
(pausa lunga)
La risposta è: progressività e sezionamento del target(pausa)
Le fasi del progetto sono tre:(pausa)
La prima, che parte a marzo e riguarderà i clienti di tipo A(pausa)
La seconda che partirà a giugno e riguarderà i clienti di tipo B(pausa)
La terza, che partirà a settembre e riguarderà i clienti di tipo C
Usare le pause
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Potremmo dirlo in maniera molto più scandita e precisa
Usare le intonazioni
Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso. Il progetto +SEMPLICE serve proprio a diversificare i canali di accesso ai nostri servizi, ed è proprio questa la sua forza: ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili.
Potremmo dirlo così (un po’ di enfasi dove serve)
Le parole chiave di questi anni sono personalizzazione e libertà di accesso.
Il progetto +SEMPLICE serve proprio a diversificare i canali di accesso ai nostri servizi, ed è proprio questa la sua forza
Ci consentirà non solo di allargare il portafoglio dei servizi, ma anche di renderli più flessibili
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Le slide da 41 a 46 e altre sparse sono tratte, con adattamenti, da «Public Speaking» di G.Masonhttps://www.slideshare.net/giacomo.mason/public-speaking (2007)
che ancora oggi costituisce una buona sintesi delle cose da non trascurare se vogliamo parlare conun pubblico e non a un pubblico