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MARINA DI GIOIOSABlue Dahlia Beach

Lungomare C. Coombo FromPolistena

&MR. KONRAD &KRAPA JOE&Marco Corrao e EnzoTropepe ovvero il Bluesmade in South Italy

VARAPODIO

Pupo inconcerto

In Piazza S.Stefano inoccasione della Festa

Patronale Maria SS. delCarmelo alle 22.oo si esibirà Pupo.L’evento è gratuito

LAUREANA DI BORRELLO

Luca Barbarossa in tourPiazza di Laurena di BorrelloPer una domenica diversa dalle altre proponeun concerto con Luca Barbarossa

ROCCELLADomeni ScaliAlle ore 19:00, a Roccella Jonica (RC), nelsuggestivo ex convento dei Minimi, sarà pre-sentato il primo libro di Domenico Scali,“AUSCHWITZ...SOLO ANDATA”

REGGIO CALABRIALa luna ribelleLa manifestazione Tabularasa, organizzata daStrill.it, prosegue le sue serate. Alle 21.00 la TorreNervi ospiterà l’incontro con Antonio Ingroia.

ARMORuralia CalabriaIn Contrada Sifuro sarà ospitato dal 22 al 24Luglio 2012 RuraliaCalabria, un Festival del-l’artigianato, dei prodotti tipici, dei suoni edelle tradizioni calabresiPer info. 3460881685

CAMPOLI SUPERIOREGioia PopolareFaranno tappa con il lorotourArché a CampoliSuperiore (RC). Il gruppo di Marina diGioiosa inizierà il concer-toalle 21.30.Per informazioni:www.gioiapopolare.it

ROCCELLA JONICA

Riflessi nel presenteTerzo appuntamento organizzato dall’asso-

ciazione Sholè. Alle 22.00 BelvedereLungomare

Invito alla lettura PietroBarcellona, "La speranza

contro la paura"(Marietti 2012)IntervengonoCorrado Ocone,Giuseppe Cantarano,sarà presente l’autore

LOCRI

MuseionDegustazione vini,Arte e Musica.Organizzato dal-l’associazioneBattenteitaliana.Costo del bigliet-to: 10Û; Per infor-mazioni 339.1307709- 320.1185373.Tempio di Marasà.

GIOIOSA JONICATorneo calcio 5

Alle 21.30 presso ilCentro Sposrtivo DonMilani ospiterà la fina-le del Torneo di calcioa 5 Gatorade SoccerClub.

SIDERNOTorneoDungeons&DragonsDalle 15,30 del 27 e per tutta lagiornata di Sabato 28 Luglio, sisvolgerà il I Torneo Amatorialedi Dungeons & Dragons 3.5presso la libreria Mondadori. Lepreiscrizioni potranno essereeffettuate fino al 26 luglio alcosto di 5,00, mentre il giornodel torneo l'iscrizione avrà ilcosto di 6,00. Per info Libreria

Mondadori 0964344685

MARINA DIGIOIOSA

Tacatàgiovedì 26 luglio, RulyRodriguez e Sapienza

dj from Tabacro con lahit mondiale Tacatà. Vialungomare C. Colombo.Biglietti in prevendita al

Malibù Beach 10,00 euroesclusa consumazione.

GERACEBorgo incantato

Inizia il 26 e proseguefino a sabato 28 Luglio laRassegna internazionale

di Arte di Strada: IlBorgo incantato. La tregiorni offre la possibilitàdi seguire un ricco per-

corso enogastronomicolungo le vie del centro

storico della città.

LOCRI

Il teatro dei picariNell’ambito del Magna Graecia

Teatro Festival a Locri potremmovedere lo spettacolo teatro-canzo-

ne Terroni 150 anni di menzogne,tratto dal best seller di Pino Aprile e

adattato dall’attore, autore e registaRoberto D’Alessandro in scena colgruppo Pandemonium.

CASIGNANA

Magna GraeciaTeatro Festival

2012Il primo, dei quattroappuntamentiospitati dal Comune,sarà Peppe BarraCanti e Racconti, con

Peppe Barra eSalvatore Esposito.

L’evento avrà come sfondola Villa Romana in C.da

Palizzi e inizieràalle 21.30

25lugliomercoledì

28lugliosabato

23lugliolunedi

22lugliodomenica

Estate. Giorno e notte nella nostra provincia

24lugliomartedì 27luglio

venerdì

BRANCALEONEIN RICORDO DI CESARE PAVESE Erano 500 i passi che dividevano la casa di Pavese,confinato politico, dal bar Roma. Una storia di cui si

parlerà, venerdì 27 luglio alle 18.00, alla biblio-teca di Brancaleone, intitolata al grande

autore italiano. La faranno i miglioriesperti del settore: Emanuela Vartolo

e Gianni Carteri; alla presenzadegli onorevoli Mario Caligiuri e

Giovanni Nucera.

MARINA DI GIOIOSABlood StoryAl LULU’S BEACHAlle 23.30 vi racconterannola storia di sangue:FREDDY VS JASON.Seguirà il dj set con Al Jaye LO’Riginale

26lugliogiovedi

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Parlandodi...

Senza rancore, avrei potutoaggiungere se non fosse checon voi amore non c’è maistato. Sì sudici, ci siamosopportati a vicenda dasempre. Io qui a insultarvi evoi a sbuffare. Vi confessoche non vi ho pungolatoper amore, mica potevorisvegliare un onore chenon avete. Ho gridato soloper darmi un alibi, perpoter dire un giorno io ciho provato ma non c’erapiù niente da fare il pazien-

te era già cadavere datempo immemore. Chedirvi, non amo voi ma amoimmensamente la Calabriache sarebbe un paradisosenza calabresi. Sì, questaterra sarebbe il posto piùbello del mondo senza divoi. Non vi inalberate cheuna via d’uscita ve la do.Non amo gli assenti, quelliche non ci sono mai quan-do serve lottare, quandobisogna costruire. Quelliche di giorno non salutanoe vengono di notte a chie-dere favori. Quelli la cuischiena ha più curve dei

serpenti e che stanno inlacrime davanti a coppole edivise. Non amo i vili cheper una vita sono stati sem-pre da un’altra parte. Amoi presenti, e di calabresi taline esistono ancora. Pocaroba che sta fra il 27% deimafiosi e il 90% dei cala-bresi brava gente. Sì quelliche continuano a vivere fral’antistato e un certo tipo distato. Fra santi e santistiche fanno lo stesso gioco.Dico addio agli assenti e

alla retorica che li difende egrido che di calabresi bravagente in giro non ne vedogranché. Quello che siannida ormai in Calabria èun popolo di parassiti,imboscati da qualche partea fregarsi un po’ di panedello stato. Né più né menoche nella maggior partedegli altri posti in Italia. Maquello non è un mio pro-blema, o forse non è il miodramma che torna a esseresempre lo stesso: andarse-ne, piegare la testa o sce-gliere di vivere liberi maarmati.

Addio agli assenti

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

L’Afa è un’associazione di volontariatocostituita nel 1972. Sorta come orga-nizzazione di bambini sordi si è prefis-sa lo scopo di promuovere le politicheinerenti l'integrazione per le personeportatrici di handicap uditivi e del lin-guaggio, e per difenderne i diritti e per-mettergli una migliore qualità di vita.Nel 1985, diventa A.F.A. Centro Reul.Suo i principi fondamentali sono: ilcoinvolgimento dei genitori nel pro-getto vita dei propri figli, e l’offerta diun supporto adeguato per il supera-mento dell'impatto con l'handicap deibambini. Il 9 Luglio l'Amministrazione comuna-le di Bianco ha ufficialmente appreso,a seguito della delibera del CollegioSindacale dell’Afa Reul di Genova, lascelta di chiudere il Centro di Bianco.Questa decisione è stata presa nono-stante la consapevolezza dell’’impor-tanza delle funzioni che l’Afa Reulsvolge nei confronti dei circa centobambini disabili iscritti all’associazio-ne, e delle importantissime cure riabi-litative che oltre circa 50 ragazzi aspet-tano in lista d'attesa di poter iniziare.Le giustificazioni addotte dall'Entesono principalmente di caratterefinanziario: l'Afa Centro Reul non rie-sce più a far fronte al budget delCentro di Bianco. Nel 2011 per le stes-se motivazioni era già stato necessarioricorrere per sei mesi alla CassaIntegrazione Guadagno per i dipen-denti del Centro. Per il 2012 il contrat-to non è stato ancora firmato ed ètutt'ora in proroga quello del 2011.

È inaccettabile che un Centro di altaspecializzazione, come l'Afa-Reul, cherappresenta per la provincia di ReggioCalabria un centro di eccellenza dovesi assicurano ai bambini trattamenti digrande qualità riabilitativa, possarischiare la chiusura. Esso infatti rive-ste un ruolo di predominante, impor-tanza in tutta la Locride per questiragazzini e soprattutto per le loro fami-glie che grazie alle sue iniziative sonofinalmente riusciti in qualche modo anon far sentire la diversità ai loro figli etrovare un po’ di serenità.

Non si perde mai l'occasione di sparla-re della Calabria e adesso che abbiamofinalmente l'opportunità di dimostrarequello che realmente siamo, i nostriveri valori, ci vogliono boicottare.L’associazione si appella al governato-re Scopelliti, affinché trovi al più pre-sto una soluzione adeguata a questodramma. Non si può restare sordi difronte a questa vera e propria tragedia.La chiusura del Centro non si limitasoltanto alla chiusura dei locali mavuol dire soprattutto non considerare ilproblema di questi bambini.

L’Afa-Reulcessa l’attività

AL CENTRO DI BIANCO HANNO TAGLIATO I FONDI

KATIA CANDIDO

Beppe Barraalla Villa Romana di Casignana

Inizia domani la kermesse volta a valorizzare i siti più belli della Calabria

Prenderà il via domani, lunedì 23 alleore 21,30, alla Villa Romana diCasignana, il Magna Graecia TeatroFestival 2012. In attesa di una nuovacampagna di scavi e, soprattutto, dellacostruzione di un teatro di 500 posti(grazie ai 2.500.000 euro predispostidalla Regione Calabria per la valorizza-zione dei beni culturali della nostra

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Cesare De Leo, Nicola Gara,Diego Origlia, NicolaProcopio, consiglieri all'oppo-sizione al comune diMonasterace, hanno inoltratoun esposto alla Procura di

Locri e alla Prefettura ove si denuncia, tral’altro, che l’Amministrazione, a guidaMaria Carmela Lanzetta, avrebbe assegna-to a trattativa privata un appalto di 230milaeuro per la ricostruzione della piazza PortoSalvo . Il che, come sanno anche i gattini cie-chi, è rigorosamente vietato dalla normativaeuropea oltre che dal buon senso ammini-strativo. Non so se questa iniziativa deglioppositori sia stato giudicato da MariaCarmela Lanzetta, elevata a bandiera anti-mafia dalla Commissione Antimafia, daPier Luigi Bersani, da Elsa Fornero, unfavore reso alla criminalità organizzata. Madi sicuro c’è che Ella tende a giocare alloscaricabarile, ritenendo, con ogni probabi-lità di certezza, che i suoi concittadini sianomonache di clausura, sbarrate ad ogni capa-cità di giudizio delle cose del mondo profa-no. Infatti, ha subito dichiarato sul punto:«Delegai l’uffico tecnico». A far che cosa,debbo chiedere? A indire la gara d’appalto?A procedere secondo il principio che ciòche piace, è lecito? E, una volta che il dele-gato - si può dire più esattamente: ora scari-cato - ufficio determinò, non spettava allasindaca controllare, verificare, stabilire se lanormativa sugli appalti era stata rispettata oviolata? E prendere una decisione nei con-fronti del responsabile del provvedimento?Tanto più che il luogo dei lavori pubblici è lacaverna in cui si rintanano gli affari e, permezzo di essi, i collegamenti con la mafia.Ma, a dir vero, la sindaca ha commessoun’altra leggerezza dopo - uso un eufemi-smo - la leggerezza della quale è questione.Quando ha voluto a casa sua le donne dellaGiunta per consumare insieme un gelato,ha trascurato di estendere l’invito ai quattrotenaci oppositori. Che certamente avrebbe-ro raffreddato i loro bollenti spiriti. O no?

Bandiera a mezz’astaImpegno mantenuto?ROCCELLA JONICA E LA STRADA STATALE 106

regione), l'areaarcheologica diContrada Palazzi

sarà l'incantevole sce-nario di uno

spettacolo di portatanazionale. Perquesto motivo,dopo l'elevataaffluenza dip u b b l i c or e g i s t r a t adurante lerappresenta-zioni teatralidello scorsoanno, crescel'interesseper la primamessa inscena di

quest'estate. Anche perché, propriodomani, Beppe Barra, bravissimo can-tante e attore napoletano, sarà il pro-tagonista dello spettacolo “Canti eRacconti” della Marocco MusicProduction. Personalità poliedrica,appassionato “protagonista del recu-pero della tradizione popolare musica-le e teatrale”, Beppe Barra ha lavora-to con artisti del calibro di MarcelloMastroianni, Roberto Benigni (è il“Grillo Parlante” in Pinocchio),Claudia Cardinale, Vittorio Gassman,Roberto De Simone, LambertoLambertini e Carlo Giuffrè. Non soloattore teatrale, quindi, ma anche“maestro di voce” (basti pensare che èstato lo stesso Fabrizio De Andrè achiedergli l'adattamento e l'interpreta-zione in napoletano di “Bocca diRosa”). Un appuntamento da non

perdere, dunque, quello tra gli splen-didi mosaici della Villa Romana diCasignana (posta sulla statale 106 traBianco e Bovalino). Le altre date delMagna Graecia Teatro Festival sono:10 agosto Italianesi (Scena verticale die con Saverio La Ruina); 12 agostoMiti e leggende in Magna Graecia(con Battaglia e Misefari); 1 settembreIl mare dove nascono i miti (conEdoardo Siravo e Vanessa Gravina).

Questa volta forse ci siamo. Tanto annunciati enon ancora partiti per una serie di lungaggini, icantieri per i lavori di completamento dellaVariante Anas alla SS. 106 a monte di Roccellapotrebbero aprirsi in autunno. Fu l’Anas a pro-mettere, il 22 febbraio 2005, di consegnare ilavori in 540 giorni, ma “la Riviera” docu-mentò, il 24 settembre 2006, il mancato adem-pimento. Oggi, nonostante i troppi anni tra-scorsi, il settimanale vince la battaglia. La notizia “confortante”, come l’ha definita ilsindaco di Roccella Giuseppe Certomà, in unaconferenza stampa convocata in Municipio,affiancato dal suo vice, il sen. Sisinio Zito,assessore comunale all’Urbanistica, è chel’Anas ha, finalmente, assegnato i lavori dicompletamento che ammontano ad un impor-to di 16 milioni di euro, alla 5° ditta in gradua-toria.

Si tratta del “Consorzio coope-rative costruzioni”, la prima

delle 15 imprese parteci-

panti al bando di gara pubblicato dall’Anas il16 novembre 2009 a non aver presentato un’of-ferta con ribasso “anomalo”.Determinante è stata la missiva di protesta daitoni pesanti che il sindaco di Roccella, su man-dato conferitogli all’unanimità dal consigliocomunale nel maggio scorso, ha inviatoall’Anas per sollecitare l’appalto dei lavori. «La buona notizia dell’attesa aggiudicazionedella gara non è arrivata da sola - ha precisatoZito - ma tra il consiglio, comunale e la lettera,ci sono stati continui contatti con l’Anas e conle istituzioni per sbloccare questa annosa vicen-da». Un pressing incessante da parte dell’ammini-strazione nella consapevolezza dei benefici chel’attesa tangenziale apporterà sia per quantidevono percorrere la Statale 106 sia per la vivi-bilità e viabilità interna della cittadina roccelle-se.

C.R.

La copertina che “la Riviera” dedicò alcaso della Variante Anas alla SS106, amonte di Roccella. Era il 24 settembre2006, e già abbondante il ritardo.

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“Io non sono il saggio che conosce la meta, ma solo il giullare che percorre la via…”.Una via su cui spira, caldo e carico di sabbia dorata, il vento del sud-ovest. E dal termine latino,che traduce il più noto Libeccio, trae nome il gruppo “La Gurfata”. Un centro di aggregazioneterritoriale, e animazione sociale, che incanta grandi e piccini con i suoi spettacoli di strada, coni trampolieri, i giocolieri, gli sputafuoco, e gli accattivanti giochi di fuoco e luce che sanno tantodi epoche lontane. È ancora la cooperativa Mistya a proporceli, in un programma estivo ricco di eventi e denso diiniziative a tutto raggio, di cui la cosa più importante è il forte animo sociale. Così, dopo la “sei giorni”al Campo vacanza residenziale, nel comune di Grotteria, alla scopertadei parchi di Calabria, si gioca in casa “nostra”, nel cuore della Locride. Stavolta la valigia nonserve, basta recarsi alla sede operativa della Cooperativa Sociale Mistya, sita in via Marconi aLocri, e partecipare alla settimana di appuntamenti in programma. Si può fare? Certo “Si puòfare”, questa l’iniziativa che si terrà dal 23 al 28 luglio a Locri, dalle 16.00 alle 20.00, e questo ilprogramma:23 luglio apertura alle 16.00 con la mostra fotografica della Carovana della Risata dei Payasossine Fronteraas in Kosovo ed incontro con i ragazzi della Gurfata;

24 luglio ore 17,00 teatro dei burattini a cura della Mistya;25 luglio ore 15.00 una “Giornata di seminario” (dalle ore 9.00 alle 13.00 incontro di peer

consulting rivolto esclusivamente ai 15 partecipanti del progetto “Il Piccolo Principe”)in cui si parlerà della Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con disa-

bilità dell’Onu e dell’inserimento lavorativo per i giovani con disabilità inCalabria. Al tavolo dei lavori i formatori Rita Barbuto, direttore area europea

Dpi, e Nunzia Coppedè presidente Fish Calabria onlus;27 luglio ore 17,00 teatro dei burattini e laboratorio gratuito di giocoleria;

28 luglio ore 16.00 presentazione del libro “Senza Targa” di PaolaBottero ed Alessandro Russo, seguirà l’incontro con gli autori e l’in-

tervento di Don Giacomo Panizza della Comunità Progetto Sud;Inoltre, per l’intera durata delle manifestazioni, sarà allestita una

mostra fotografica e il mercatino dei prodotti dei laboratori delcentro diurno. Un programma intenso e per tutti i gusti, dun-que, in cui magia non sarà solo il sapiente abbinamento dicolore, giochi, risate, suppellettili, feste e burattini. Magia saràcombinare tutto questo con i forti obiettivi sociali e le inizia-tive prettamente culturali. Magia sarà coinvolgere tutti, daidisabili, categoria svantaggiata, ai bambini, insaziabili eindifesi, stimolando la curiosità dei più grandi. E questo lacooperativa Mistya lo sa fare bene, prova ne è il suo costan-te e coraggioso lavoro sul territorio. Un lavoro squisita-mente…“onlus”!

COOPERATIVA MISTYIAun programmaEstivoEventi

ricco di

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PRIMO PIANO

PASCAL CHARMOT

«Ti voglio bene», «ti amo», «ti odio».Difficile che a un levantino escano dibocca verità dirette. In Calabria ciò chesi pensa o si vuole è sempre una veritàmediata, estratta per induzione. E' unaquestione culturale, forse anche geneti-ca. Per capirli i calabresi bisogna studiar-ne i gesti, gli atteggiamenti, soppesarnele parole. Figurarsi comprendere i cala-bresi che per sovrappiù sono mafiosi.Un’impresa titanica. Negherebbero cheil mare è salato, anzi prima se ne convin-cerebbero per non tradirsi nemmenocol pensiero. Parlo di intercettazionioggi, non dal punto di vista giuridico néda quello tecnico, ci sono fior fiori diaddetti con le competenze per farlo. Ilfenomeno delle confessioni al microfo-no mi attrae dal punto di vista sociologi-co, del costume anche. Mi diletto a leg-gere i brogliacci della polizia giudiziariache contengono i resoconti delle capta-zioni uditive e sorreggono migliaia diordinanze di custodia cautelare. E' unaCalabria sorprendente quella che escefuori dalle intercettazioni. E si che le

La scelta meno peggioreLa “più migliore” non sipuò dire.È una frase che suonamale quando si pronun-cia, ma che alcuni, inge-nuamente, continuano adire.La “più migliore” si rife-risce alla scelta menopeggiore che si possacompiere. “Meno peggiore” si puòdire e non suona malissi-mo quando si pronuncia.Il confine della linguaparlata mi vieta di direche la mia scelta è la“più migliore”, ma èparadossale come il con-trario possa pronunciar-lo quasi tranquillamente. Non si capisce il perchè,ma si sa che bisognastare attenti nel parlare.Nel nostro territorio,ancora di più. Qui dove il pensiero diun lavoro è un miraggio,di un lavoro con una lau-rea un’allucinazione.Qui dove il lavoro te locrei da quando sei ado-lescente e ti sporchi lemani e dormi poco esudi tanto, “nda i tiguardi”.Sudi tanto e dormi pocoed il disinteresse per lacosa pubblica divienefisiologico, diviene inuti-le per la propria indivi-dualità che sa che biso-gna lavorare per fareuna famiglia, per mante-nerla.Non te ne frega moltodella democrazia assolu-ta e della biopoliticadella moltitutidine.Non te ne frega di

Berlusconi, Monti, Fini eBersani. Li ritieni “tuttie stessi”, perchè tu lavo-ri, loro no. Sanno solotassare i tuoi sacrifici efarti vivere a stento, inun territorio di merda,abbandonato a se stesso.E allora svolgi il tuomestiere con tutti, illavoro lo offri a tutti,perchè ti hanno insegna-to che trattare bene iclienti è la miglior pub-blicità, è la miglioropportunità di incre-mentare il tuo lavoro,raschi dove è possibile,per farti la giornata.Ma poi basta un attimo.Una sciochezza e il cer-chio sociale in cui beviuna birra, perchè hai pursempre quei cazzi divent’anni, ti fotografanei saluti dei tuoi clienti,ti incastra in un contestoin cui si scivola in unsecondo dalla professio-ne e dal dovere al bazzi-care e al favoreggiamen-to di sudici nullafacenti,che il sudore non sannoneanche cosa sia. Sudici che portano laloro turbolenta amicizianella tua fatica e ti chie-dono di farla valere. Un pizzo, una mazzetta,sotto forma di regolarerapporto lavorativo.Il racket che si chiede ase stessi, mentre nondormi, sudi e la paurasegna i battiti del tuocuore.E qual è, a questopunto, la scelta piùmigliore? Ops! Menopeggiore, scusate...Datemi un confine.

UBALDO SGAMBELLONE “”

Del resto se la 'ndrangheta sia diventatal'organizzazione più forte del mondo unpo' di intelligenza, anche se negativa, ledovrebbe appartenere.

Eppure gli adepti del silenzio, quali icriminali sono o dovrebbero essere, silasciano andare a una logorrea esiziale.

La Locride criminale dal barbiereParlo di intercettazioni oggi. Il fenomeno delleconfessioni al microfono mi attrae dal punto di vistasociologico, del costume anche. Èuna Calabriasorprendente quella che esce fuori dalleintercettazioni. E già che le registrazioni ambientalicostituiscono da oltre un ventennio un caposaldodel nuovo modello normativo criminale.

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Ombre contro ombrein Aspromonte

registrazioni ambientali costituiscono daoltre un ventennio un caposaldo delnuovo modello normativo criminale ehanno portato in galera migliaia di per-sone. I giornali, i processi le esperienzedegli indagati descrivono minuziosa-mente la fantasia dei detective e lemicrospie, tutti sanno, vengono piazzatenei posti più inverosimili: macchine, saleda pranzo, da letto, cucine, tinelli, pian-te, tavolini dei bar. Non c'è mezza taccadi delinquente che non ne abbia scoper-ta una e oggi come oggi non sei nessunose non hai un orecchio elettronico alseguito. Eppure gli adepti del silenzio,quali i criminali sono o dovrebbero esse-re, si lasciano andare a una logorrea esi-ziale. E questo mi affascina, non necomprendo il motivo. La logica vorreb-be che le guardie facessero di tutto perarrestare i mariuoli e che i birbanti cer-cassero con ogni mezzo di sottrarsi alleindagini. Del resto se la ‘ndrangheta siadiventata l’organizzazione più forte delmondo un po’ di intelligenza, anche senegativa, le dovrebbe appartenere. Poiscopri il presunto capo supremo parlareore e ore addirittura da un telefonofisso, e ascolti stelle che dovrebberoessere di prima grandezza snocciolarestrategie mega galattiche nei salotti di

casa, visitati un giorno si e l’altro pure daappartenenti di tutte le forze dell'ordine.Che dirvi, la serva se lo chiederebbe, e iopure, “ma questi sono fessi o ci marcia-no”. Purtroppo non ho le conoscenzeper darvi una risposta, ma la Locride cri-minale mi sembra quella del salone dabarbiere che frequentavo da bambino.E alzi la mano chi da piccolo non è sali-to in groppa a uno dei meravigliosicavalli da tosatura. Ah quanti ricordi,stavamo in sella un tempo infinito per-ché il barbiere più che lavorare parlavae con lui parlavano i clienti, gli astanti, iperdigiorno. Dentro le barberie sentividi tutto, dalle storie meravigliose al piùlaido dei pettegolezzi. Ma quando il bar-biere finiva, con la spazzola che portavavia dal collo e dagli abiti i caduti dellatua chioma sparivano anche quelle chesapevi benissimo essere chiacchiere cheognuno raccontava per il suo, o unaltrui, tornaconto. Oggi non ci sono piùi barbieri di un tempo, le chiacchiereresistono ma una volta fissate su nastronon si cancellano più. E io confesso chenon ne capisco nulla però ad ascoltarecerti discorsi, i loro autori me li immagi-no aggrappati a un cavallo a dondolo colmastro che gli dice “la sfumatura altacomparuzzo?”.

ANTONELLA ITALIANO

«A mezzanotte in caserma»non dicono altro per telefo-no, ma ciò basta. Guardo lamia ragazza che ha già gliocchi pieni di lacrime, e lanostra serata, nonostante l'at-tesa e i programmi, si conclu-de così. Non piange per que-sto però, questa piccoladonna, piange perché hapaura ma soffoca, con dolo-re, ogni tipo di domanda. Lasaluto senza aggiungere nullae vado via, sulla Statale silen-ziosa, mentre sento giàaddosso il gusto dolce diadrenalina.Raggiungo la casa in affitto,che divido con altri colleghida qualche mese, e inizio acambiarmi. Ho lasciato l’al-loggio in caserma per rita-gliarmi una vita normale,immerso come sono adascoltare, per ore e ore, levite degli altri. Faccio unlavoro strano, in effetti, maniente più mi scandalizza, omi stupisce, e ho imparatoad ascoltare soprattutto isilenzi, che irrompono all’im-provviso nelle conversazionidi chi sa, o sospetta, di essereascoltato. Forse per questo ciarrivano gratuiti gli insulti,questi si! Urlati a gran voce.Indosso la mimetica colmaglione sotto per proteg-germi dal freddo di dicem-bre, poi scarponi, cintura,pistola, coltello, manette,mefisto. E parto.Si va fuori stanotte, in apertacampagna, in un casolaresperduto. Parcheggiamo lon-tano e proseguiamo a piedifino al punto indicato. Uncollega resta nel fuoristradaper tenere il contatto con la

centrale ed essere pronto aripartire in caso di emergen-za, mentre un macchinacivetta, più giù, è pronta asegnalarci eventuali movi-menti. Dobbiamo essereveloci, insidiosi ed efficaci,più esperti dei rapinatori,silenziosi come la notte.Dobbiamo essere ombre.Solo delle ombre.In poco tempo la serratura èaperta, ma il povero tecnico,che collabora con noi spora-dicamente, è troppo nervoso.Ancora non ci ha fatto l’abi-tudine. Cerco di parlare aquel ragazzo, io, dall’alto deimiei vent’anni, ma entrambiin realtà vorremmo esserelontani. Nell’unica stanzadella costruzione in pietra ciaccoglie un piacevole calore,e intenso è l’odore di fumo edi legna bruciata. Niente luceo torce, per non farci scorge-re da lontano. Passiamo insilenzio accanto a fucili emunizioni, e montiamo laprima microspia nell’interca-pedine di un muro.D’improvviso la radio risuo-na della voce del collega:un’auto si avvicina al casola-re. Il cuore sembra fermarsiora, la paura rende mani egambe pesanti, troppo, forse,per il nostro stipendio.Respiro lentamente, chiudogli occhi. Chissà la mia ragazza checosa starà facendo. Poi ilrumore dei motori si fa lon-tano, riprendiamo ma finireil lavoro è davvero un’impre-sa. È una corsa contro iltempo; è il formicolio delpiombo lunga la schiena; è laconsapevolezza del rischio diun gioco. Siamo solo ombrecontro altre ombre.

MICO OPPEDISANO

1

GIUSEPPE COMMISSO

2

GIUSEPPE PELLE

3

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Gli anni sono grani intorno aun rosario. Sfregano le dita a ogni nuovogiro. Falciano la pelle semprea un altro cielo. Spiegano lavita senza dar respiro.Soffiano speranze dentroamori al buio e del temposegnano il cammino. E negliocchi di chi fu bambino sco-prono le vesti di quel suogrande bene. Scavano paurevecchie, fugano timori antichie sogni interrotti. Riprendonola corsa di una nuova giostra eti rivedi in mano una storia giàvista. Perché il cuore nondimentica. Costruisce fortiintorno a un sentimento. Alzale difese e cela i sogni acerbi.Tesse trame e punti strani diun ordito che non sapevi faree ti ritrovi in mano le cose pre-ziose che il tempo non potevacancellare. Perché il cuore non dimentica,smussa gli angoli e liscia levite, toglie ali e ridona piedi.Spiana strade che erano salite.Vince gli anni e le tue tantemiglia. Ti riporta indietro pro-prio sulla soglia quando lepaure non potranno ancoraattraversarla. Perché ilcuore non dimentica e riapretemi chiusi con dolore quandoin testa c'era troppo avvenirefiglio di un presente che non sipoteva contenere.Perché il cuore non dimenticaferma i giri a vuoto dentro lostesso cielo. Mostra agli occhirughe sopra un volto solo. Darespiro e luce a quell'amorevero e non basta la paura aridarti un tempo solo.

Le Chevalier

CRONISTIANTIMAFIA

Perché il cuorenon dimentica

IL DITO NELL’OCCHIOIL DITO NELL’OCCHIOUNA STORIAUNA STORIA

PENTEDATILLO

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA * di Antonio Calabrò

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

1) UN DURO COLPO AL KAULONIA TARANTELLA FESTIVAL 2012

Dati larivieraonline.com

Un esempio di inciviltà a ReggioUn esempio di inciviltà a Reggio

Le ossa della terra protese versoil cielo. Fenditure e anfratti, dovegiocano i venti cantando lugubriinni, maschere grottesche e nididi roccia,. Il cielo e il mare, limpidid’azzurro delicato, omaggiano ilgigante di pietra antico comequesta terra e come questa terratormentato e ferito. E la sua storiadi tragedie, di umanità e d’amoreriemerge diventando unabellezza selvatica e ribelle.Calabrese, appunto.

2) BIVONGI: AGGUATO IN PERIFERIA, UN MORTO E UN FERITO

3) INCIDENTI E MORTE. MA SULLA SS.106 LA STORIA È DIVERSA

4) GIOIOSA JONICA: SEQUESTRATI I BENI A VINCENZO BRUZZESE

5) BLIZ CONTRO LA COSCA PELLE, 26 ARRESTI

6) SIDERNO: AVVISO ALLA POPOLAZIONE SU CAMPAGNA DI DERATTIZZAZIONE

7) M.GRAZIA MESSINEO «SU PAOLO FRAGOMENI SOLO ILLAZIONI»

Cara ....., approfitto della tua popola-rità per fare un esempio pratico di inci-viltà a Reggio Calabria: questa pseudoelegante signora reggina ha appenafatto fare la popò al suo cane davantial nostro portone sotto i miei occhi e siè rifiutata di raccoglierla negando fossedel suo cane. Per farla breve, lei mi hainsultata e il marito mi ha minacciatapesantemente solo perchè ho insistitoper 10 minuti affinchè facesse il pro-prio dovere! Se tutti a Reggio sanzio-nassimo i comportamenti maleducatiinvece di ignorarli, forse vivremmotutti meglio! Quando Albertazzi parladi atteggiamento di resa credo includaanche l'indifferenza verso la volgarità,l'arroganza e l'inciviltà tipica dei nostriluoghi. Un bacio

La cronaca è la registrazione fred-da e senza fantasia dei fatti. Ma daquando Reggio e la sua Provinciasono state ridotte a una esclusivapiaga criminale, i cronisti dei luoghiinfettati hanno deciso di parteggia-re, di tifare, di schierarsi - e comeno?- dalla parte del bene, facendosiscudo delle confidenze - ultimaincarnazione della verità- di magi-strati, poliziotti e carabinieri. Ed ècosì che il mondo del giornalismos'è arricchito del genere fausto deicronisti antimafia dei quali rendia-mo volentieri grazie a Dio che ne èil massimo fattore. Solo Lui capacedi tanto.I cronisti antimafia non sono diquesta terra. Sono stati calati dacielo in terra a miracolo mostrareche , fino a quando è necessarioseparare il loglio dal grano, bisognastare da una parte sola. Detto efatto. I cronisti antimafia, monocolicome Polifemo, stanno da unaparte sola, dalla parte dei guerrieriantimafia, dei custodi dei musei,delle sindache antimafia. Guai a chiglieli tocca o appena li sfiora. È ovvio- tanto per usare una vec-chia espressione- che i cronisti anti-mafia vorrebbero mettere le bra-ghe alla storia, cioè tenere lontanii loro beniamini da denunce e tri-bunali. Il che non sempre è dato.Ma a tutto c'è rimedio.Come si comportano, infatti, i cro-nisti antimafia quando qualche sta-tua dell'antimafia è raggiunta daun avviso di garanzia, da un rinvio agiudizio, da una richiesta d'indagi-ne? Raccontano i fatti, che tende-rebbero a incriminarli, ma accom-pagnandoli ossessivamente con lanotazione che i detti fatti debbono'passare ancora al vaglio dellaProcura e rivevere il battesimo deldibattimento processuale. E poi c'èsempre da ricordare il principiocostituzionale della presunzioned'innnocenza fino a condanna dellaCassazione. Ed ecco qui il muta-mento della destra di Dio. Questicronisti antimafia, forciaoli perdovere del Santo Ufficio, si trasfor-mano in garantisti, anzi in innocen-tisti. Nella Locride di buono e d'in-nocente ci sono i cronisti antimafiae i loro beniamini. Sempre prontiquesti cronisti antimafia ad azzan-nare chi non fa parte della lorosacrestia.

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ATTUALITÀ

Parlandodi...

Il titolo non ci appartiene. Lo abbia-mo prelevato da un libro di LeonidaRépaci, pubblicato dall’editore Luigi

Pellegrini- fate attenzione alla data- nel1963. Cioé, 49 anni fa. Nel Mezzogiornonon si invecchia , si è sempre all’infanziadella storia e il richiamato titolo conser-va per intero la sua torbida e inquietan-te giovinezza, alimentata dal cocciutoantimeridionalismo dei governi postu-

nitari e, in prima fila, nell’oggidì, dalgoverno dispotico del prof. MarioMonti.Sono tre le notizie che dirottano il Sudsu un binario morto.La prima. Per iniziativa dei leghisti, laCommissione Attività produttive dellaCamera ha cassato il Sud dal Fondoper l’innovazione teconologica dellaquale i meridionali, con ogni evidenza,non hanno bisogno. La seconda. Ci informa l’Istat, con ilsevero cemento delle cifre, che lapovertà è in aumento in tutta l’Italia eche essa grava in misura maggiore nelMezzogiorno. In Calabria i poverivanno oltre il 26% della popolazione,mentre in Piemonte s’aggirano attornoal 6%. Possiamo e dobbiamo conclude-re che tra Nord e Sud non c’è più soltan-to divaricazione, ma frattura. E ilGoverno continua a predicare la cresci-ta, aiutandosi anche con la voce accora-ta di un meridionalista, ictu oculi penti-to, il presidente Napolitano.La terza notizia. Un grido di dolore èsalito dalla Sicilia. S’è staccato dalla golariarsa di Ivan Lo Bello, il vicepresidente della Confindustria siciliana, e ha trova-to- ma guarda un po’- subito orecchiesensibili nel prof. Mario Monti, che,preoccupato del possibile default sici-liano, s’appresta a sciogliere

l’Assemblea regionale siciliana e a com-missariare l’Isola del Sole. Non senza ilsolidale concorso del Capo dello Stato,che con il prof. Mario Monti ha esami-nato la situazione siciliana. Se ciò sarà, se vi sarà il commissaria-mento della Sicilia- una sorta di coni-glio prolifico- non c’è ombra di dubbioche siamo di fronte ad un capovolgi-mento epocale della questione meridio-nale, trasportata da questione sociale aquestione di stato d’assedio. Ossia, ilproblema meridionale si risolve solo esoltanto con lo stato d’assedio, con l’e-spulsione dei meridionali dalla direzio-ne delle loro regioni. Mai visto nella sto-ria d’Italia. Ed è una pena.Ma la pena maggiore ci viene dal Pd,che perde facile la memoria. Non soloha dimenticato di essere stato parte delgoverno Lombardo. Ha dimenticato lagrande tradizione meridionalista delPCI di cui è stato parte prima di confon-dersi con la Margherita. Il Sud rimanesu un binario morto. E c’ è qualcosa dipiù. L’Italia non si salva senza amputareil Mezzogiorno. Si faccia, perciò, largoal governo dispotico di Mario Monti,sostenuto dal democratico GiorgioNapolitano. Questa è, però, solo unaparte del problema. L’altra parte riguar-da i meridionali, noi meridionali. Chefacciamo?

Digiuno a Riace. L’accoglienza nella Locride contiene un progetto di largo respiro e va ben oltre l’aspetto umanitario: trasformare i migranti da problema in risorsa

L’EDITORIALE

Il sud su unbinario mortoLa questione meridionale è trasportata daquestione sociale a questione di statod’assedio. Ossia, il problema meridionale sirisolve solo e soltantocon lo stato d’assedio.Con l’espulsione dei meridionali dalladirezione delle loro regioni

PASQUINO CRUPI

ILARIO AMMENDOLIA

Nella Locride non debbono esistere esperien-ze positive.Della Locride tutto deve essere degrado.Se qualche luce si accende, allora bisogna spe-gnerla immediatamente: kaput!Nei giorni scorsi la stampa tedesca ha datoampio risalto alle decisioni di tribunali di tuttii lander di bloccare le espulsioni di immigrati,richiedenti asilo, provenienti dall’Italia.Infatti sino alla data del 6 luglio scorso benquarantuno tribunali, quindi quarantuno giu-dici, hanno giudicato un solo imputato:l’Italia. O meglio, il modo in cui l’Italia acco-glie i rifugiati politici provenienti dalle aree diguerra. Le ordinanze temporanee che blocca-no le espulsioni dei profughi o dei richiedentiasilo verso il nostro paese continuano adaumentare vista d’occhio. Il motivo è sempli-ce: i giudici tedeschi pensano che l’Italia siaincapace di assicurare loro una vita dignitosa. Non solo la Germania, ma anche in GranBretagna, Olanda e Svezia, , mettono in luceil fallimento italiano nella garanzia di un dirit-to fondamentale come quello all’asilo politico.Alla faccia dell’articolo 10 della Costituzione.Non si tratta di albagia nordica, basta visitare icentri di prima accoglienza per constataresistemi inumani, simili alla carcerazione pre-ventiva, che costringono i richiedenti asilo aduna vita priva di dignità. Del resto la portavo-ce dell’ONU in Italia, per i diritti deirifugiati,Laura Boldrini, ha detto più o menole stesse cose dei giudici tedeschi.Eppure non solo in Italia ma anche in Europasi guarda con interesse ad una esperienzamaturata in Calabria, nella Locride, dove imigranti vengono accolti in un clima oppostoa quello messo sotto accusa nei tribunali tede-schi . Mi riferisco alle esperienze di Riace e diCaulonia che da qualche tempo interessanoanche altre paesi calabresi comeAcquaformosa, Benestare, Camini.Nessun muro di cinta, non guardie, nonammassamenti. Il Paese si apre ai migranti ediventa il loro paese. Liberi di frequentare lescuole, di giocare a calcio, di andare a mare ,di

passeggiare nelle strade e nelle piazze.Uomini liberi tra uomini liberi.Non solo! L’accoglienza nella Locride contie-ne un progetto di largo respiro e va ben oltrel’aspetto umanitario: trasformare i migranti daproblema in risorsa e avviare la ripresa deicentri abbandonati grazie alla presenza deirichiedenti asilo.Oggi tale modello viene messo in crisi. Unanno fa Riace e Caulonia hanno deciso diospitare più di duecento disperati fuggiti dalleguerre. Hanno firmato una convezione con laProtezione civile regionale ed hanno avviato

progetti di alto profilo umanitario. Da unanno la protezione civile calabrese, caso unicoin Italia, non rispetta la convezione. Un cavilloburocratico , tra Portezione civile-Regione ecorte dei conti, impedisce l’erogazione deifondi. Così a Modena o in Puglia si paganoregolarmente rette altissime, più del doppio,che a Riace o a Caulonia, per tenere “carcera-ti” i richiedenti asilo. In Calabria si blocca tuttoe si rischia di distruggere quanto è stato fatico-samente costruito in tantissimi anni.C’è un disegno politico dietro tutto ciò ? C’èuna volontà razzista di mettere un crisi unmodello di accoglienza che collide con la teo-ria dei respingimenti in mare, con la presuntanecessità di rilegare i migranti nei centri direclusione ?E’ difficile pensare il contrario !La Calabria, ed in particolare la Locride, èterra di drammatiche emergenze.Chi visita l’ospedale di Locri ha una sensazio-ne non diversa da chi ha visto gli ospedali inMarocco o nelle zone interne dell’ Egitto o

della Turchia. Ascensori fermi, stanze stracol-me, fetore, grida, abbandono, professionalitàumiliate. Oggi l’attacco è contro i migranti mala logica è sempre la stessa, chi è debole devesoccombere: disoccupati, persone a richio,carcerati, diversamente abili, sfruttati, amma-lati. L’unico modo per non far capire le tene-bre in cui ci troviamo è quello di spegneretutte le luci.. In questo contesto quanto staavvenendo a Riace,dove - Mimmo Lucano-unitamente ad altri è in sciopero della fame,assume un duplice significato che va moltoaldilà dell’ambito locale . Da un lato si cerca dirisvegliare una politica sorda, muta, supina,sostanzialmente inutile ma, nello stesso tempoassume i contorni di uno scontro di civiltà.Scontro tra chi ritiene che governare significhiuna mera gestione del potere a favore deipoteri forti, degli amici, dei ceti che contano echi, invece, si colloca decisamente dalla partedegli ultimi nella speranza, sempre più fioca,di costruire un mondo più giusto e migliore.

Kaputt

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Locride

Parlandodi...

ACOLLOQUIO con Candeloro Imbalzano, consigliere regionale eletto con la lista Scopelliti

ELEONORA ARAGONA

Tanti «credo», «si concretizzeranno»,«sono in dirittura d’arrivo» parlandodei problemi irrisolti della Locridecon il consigliere regionale

Candeloro Imbalzano. Soluzioni concretepoche. All’orizzonte tante prospettive, di cuisi discute da anni. Ma quanto tempo dovràancora aspettare la nostra zona per avererisultati?

La mozione n.47 del 23/08/2011 elenca i pro-blemi della Locride, potrebbe essere statascritta ieri. Quali passi avanti sono statifatti?«Abbiamo avvicinato la Locride al Consiglioregionale. Finalmente “questione Locride” èal centro dell’attenzione».

TAVOLO INTERSTITUZIONALE «È stato stabilito un rapporto continuo conla Giunta regionale. Dall’Agosto 2011 cisono stati degli incontri con il Comitato deisindaci. Ci siamo impegnati a ricucire un rap-porto interotto».Sistema Depurazione e Rifiuti.«Sulla depurazione c’è stato un interventoforte nella Locride con uno stanziamento di50 milioni. Tra gli interventi sull’ambientefatti posso citare quello sul TorrenteBonamico come esempio. Abbiamo messole risorse a disposizione dei sindaci virtuosi».

TRASPORTI«Le mozioni ovviamente erano mirate a con-trastare il problema della mobilità, la SS.106e il sistema ferroviario. Era la fase che pur-

troppo permane in cui si cercava di accelera-re i lavori. Poi in parte sono stati recepiti nelpiano per il Sud con lo stanziamento di 40milioni, reali e non virtuali come in passato.Questi fondi sono serviti per completare iltratto Ardore- Gioiosa M.na».

Per quanto riguarda gli ultimi sviluppo delPiano F.S.?«Il presidente Scopelliti sta esercitando unconfronto forte con Ferrovie dello Stato. Oraci sono 700 milioni da spendere con il con-tratto di servizio annunciato nelle settimanescorse. Speriamo che riguardi anche i territori dellanostra Provincia.

Perché di fatto sopprimendo i 12 treni alunga percorrenza la Locride e la Provinciadi Reggio erano state isolate.»

Questo Piano sarà rivalutato?«Credo ci sia stata una leggera inversione ditendenza da parte di Ferrovie grazie al lavo-ro del Consiglio Regionale nei confronti del-l’amministratore di FS Moretti, che guardasolo ai conti della propria azienda e incalza lerisorse del contratto di servizio».

PIANO PORTUALITÀ«La Locride sotto questo profilo è stataattenzionata. Tre progetti sono al vaglio perBovalino, Locri e Monasterace. È previsto ilconsolidamento del porto di Roccella. Ilpiano della portualità è la manna dal cieloper la zona. È quello che consentirebbe alterritorio di avere quel turismo d’elite, dana-roso».

CENTRI DA RIVALORIZZARE«Per questo aspetto ci sono due strumentiche si stanno concretizzando. Uno sono iPisl, ormai le graduatorie sono allo stadiofinale. L’altro sono i fondi per i lavori pubbli-ci, proprio in questi giorni si sta concretizzan-do diversi comuni della zona fruiranno diinterventi».

Quali comuni?«Non sono ancora dati ufficiali. Comunquealcuni comuni sono: Palizzi, Placanica,Ciminà, Antonimina, Caraffa del Bianco,M.na di gioiosa, Brancaleone. Saranno rea-lizzati interventi per migliorare la qualitàdella vita.

ANTONELLA ITALIANO

“La Carta dei Servizi è il documento attra-verso il quale i clienti possono consultare, inmaniera chiara ed immediata, gli impegniprogrammatici di Trenitalia - DirezioneRegionale Calabria, i principi fondamentaliche la guidano nello svolgimento della pro-pria attività, i servizi offerti e gli obiettivi chesi è prefissata di raggiungere nel 2012”.Una Carta aggiornata proprio lo scorsomarzo; la cui lettura è accattivante. Illustra,infatti, i diritti e i doveri di Trenitalia e quellidei viaggiatori e, nella sezione “Quantità equalità del trasporto regionale”, si apprendeche: «I servizi offerti nella Regione sonodeterminati - in termini di qualità e quantità- da un Contratto di Servizio stipulato tra laRegione stessa e Trenitalia». Un contratto mai stilato con la Calabria, cheavrebbe visto, qualora non fossero stati rag-giunti dei precisi standard di qualità,Trenitalia stessa passibile di penalità. Unmodo per tutelare gli utenti e assicurare ilpieno ristoro per eventuali disagi, o danni,subiti. Curioso constatare, invece, quanto lepenalità ricadono sempre (e solo) sui viag-giatori. Lo sanno bene gli “intrepidi” che sultreno ci salgono dalle stazioni della fasciaionica. E a loro, più che ad ogni altro, ricor-diamo che, stando sempre alla Carta Servizi,Trenitalia dovrebbe essere impegnata a:1) garantire a tutti i clienti una accessibilitàadeguata ai servizi;2) migliorare il decoro e la pulizia delle car-rozze con programmi specifici di intervento:garantire la puntualità, monitorando l’anda-mento dei treni e gestendo con efficacia glieventuali disservizi; 3) produrre beni e servizi rispettosi dell’im-patto ambientale.Come se sullo Ionio non fosse già nota laprecarietà dei mezzi ferroviari, tra cui il più“giovane” risale agli anni Ottanta! Una realtà che stride con il “Trenod’a…mare”; l’innovativo progetto regionalenato per incentivare l’uso delle ferrovie perraggiungere le maggiori località balneari

UBALDO SGAMBELLONE

Entriamo subito in argomento.Argomento discarica. Come si è arriva-ti alla riapertura della discarica?L’Ufficio del Commissario, grazie allecontinue questioni sollevate dalComune di Casignana, ha deciso per unaffidamento ad una ditta abilitata,superando così gli ostacoli che si sonofrapposti alla riapertura prevista e revo-cata per lunedì scorso dando per altro iltempo di perfezionare gli adempimentiamministrativi.Come intende procedere l’amministra-zione di Casignana rispetto a questoprovvedimento?Il Comune di Casignana si dota di un’i-dea innovativa, un investimento avviatocon una propria delibera di indirizzo

che ha l’obiettivo di mettere in campoun’azione finalizzata alla costituzione di

un parco tematico sulle energie rinno-vabili. L’amministrazione comunale intendeprocedere ad un piano di sviluppo dellearee della ex discarica ponendosi degliobiettivi specifici, di sicurezza delle esi-genze di tutela ambientale, che riguar-dano l’utilizzazione del biogas prove-niente dai rifiuti per la produzione dienergia elettrica.Qual è lo scopo di questo progetto?Si cercherà di ampliare la conoscenzasulle possibili utilizzazioni non solodelle risorse naturali rinnovabili maanche degli scarti del vivere quotidiano,ai fini del recupero e della loro valoriz-zazione per scopi energetici e non, con-sentendo di creare maggiori opportu-nità di lavoro per i giovani orientandoliverso nuovi sbocchi occupazionali sul

settore ambientale e su quelli correlati. Dunque, un obiettivo strategico, con ilrecupero ambientale e la creazione diun parco tematico che oltre a rappre-sentare un’unità produttiva di energiada fonti rinnovabili permette un usoanche e soprattutto didattico-culturale.I guai giudiziari non finiscono mai.Ora è di turno la Commissioned’Accesso. Sì, al comune di Casignana si è insedia-ta la Commissione d’Accesso per verifi-care eventuali possibilità di pressioni odi azioni illecite. Io mi dichiaro assolutamente estraneo.Sono tranquillo. Il consenso m’è venuto dalla buonaamministrazione. E la mia lista era fatta di medici e avvo-cati.

Tanti credo, pochi fatti

INTERVISTA a Pietro Crinò sulla riapertura della discarica e l’insediamento della Commissione d’Accesso

«Ma io sono tranquillo»

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la Riviera

ILVIAGGIO

MASSIMO PETRUNGARO

«Siamo in Calabria». E se fosse lo slogan dellacampagna turistica regionale? Non lo esclude-rei, visto quello che vediamo da anni. Ci sarebbeda scegliere un volto che spingesse il “vergine”turista a sbarcare presso i nostri lidi. L’orripilantemessaggio di Oliviero Toscano l’abbiamo visto, iBronzi ce li siamo giocati, Gattuso idem, stessodiscorso per le bellezze femminili di quest’anno.E se puntassimo sulla Calabria che lavora? Cisono! Prendiamo un capotreno che presta servi-zio sulla linea Cz-Rc. Immaginate. Ripresa acampo lungo, un manipolo di viaggiatori,“coraggiosi” pendolari e “imprudenti” turisti.Sono le 18 di un caldo pomeriggio.L’inquadratura si sposta all’interno di un“modernissimo” convoglio dotato di quasi tutti iconfort. Manca l’aria condizionata. I passeggeriche cercano refrigerio in tutti i modi: c’è chi usauna rivista a mo’ di ventaglio, chi in attesa dellapartenza scende sul marciapiede. Ritorna l’in-quadratura sul gruppo dei pendolari, che chie-dono al capotreno il perché non funzioni l’ariacondizionata. Il nostro testimonial, quello il cuivolto è garanzia di successo, risponde loro che ègià un miracolo che ci sia sul binario il treno inpartenza per Rc. Ecco la scena madre. Il pendo-lare seccato sbotta «Ma io pago le tasse inCalabria, vorrei dei servizi». Il capotreno loliquida: «Siamo in Calabria». Può funzionare? Il paradosso è che Scopelliti&co proprio neigiorni scorsi hanno inaugurato una nuova cam-pagna di comunicazione “Un treno daa…mare” dove si invita “l’imprudente” turista ausare il treno per raggiungerci. Invito il nostropresidente della Regione a fare un giro sullanostra linea ferroviaria - se così si può chiamare- anche se sono sicuro l’abbia già fatto. Magarialla maniera di Catullo, in una mirabile sintesi diOdi et amo potrebbe modificare il tanto decan-tato “Un treno da a…mare” in “Un treno daodiare”. Presidente, i Calabresi pagano le tasse evorrebbero dei servizi. Anche questa è civiltà.

«Siamo in Calabria»

della Calabria. La prima corsa, inaugurata il7 luglio, ha ospitato il nostro Governatore,Giuseppe Scopelliti, e l’assessore regionaleai Trasporti, Luigi Fedele. Le tratte previstesaranno: Reggio Calabria-Rosarno,Cosenza-Paola, Crotone-sibaritide. La costa ionica (della Locride) naturalmen-te non farà testo, né lo faranno le nostrelocalità balneari. Ma se la Regione, con ilnaso rivolto al nord geografico, dall’occhiodestro non ci vede, gli organi più alti di pote-re non sono da meno. Indicative e sconcer-tanti restano le dichiarazioni rilasciate, neiprimi giorni di marzo, dall’amministratoredelegato delle Ferrovie di Stato, MauroMoretti, a SkyTg24: «Il costo degli abbona-menti ferroviari dei pendolari deve aumen-tare, dovrebbe anzi raddoppiare». Un modoper tenerci al passo con gli altri paesi euro-pei. Proviamo, intanto, a tenere al passo laCalabria con la Sicilia, regione in cui sonostati recentemente acquistati ben 40 treni e

che punisce l’assenza di un “contratto diviaggio” con un’ammenda di appena 5 euro.“Su” da noi, invece, si parte da una multa di50 euro (da sborsare subito), e si arriva aglioltre 200 euro (di riscossione coattiva). E dichi è la colpa? Sempre della mancanza di unContratto di Servizio tra Trenitalia eRegione Calabria. L’ultimo nostro pensiero, dunque, è rivoltoal Governatore e ai festosi ospiti del “Treno

d'a…mare” che invitiamo, invece, a dilettar-si sul tratto:unQualunqueComuneDellaLocride -Cosenza. Un viaggio di certo poco monoto-no considerando: 1) l’affannosa ricerca del biglietto in stazionisenza biglietteria;2) la ricerca, in alternativa, degli elenchiaffissi in stazione con indicati i punti venditapiù “vicini”;3) obliterare senza obliteratrice, martoriatidal dubbio che, su un contratto di viaggio, sipossa arbitrariamente scrivere a penna omeno. Infine, come ultima ratio pensare: «Appenasalgo chiedo al controllore di farmi il bigliet-to»; per poi subire l’umiliante: «Mi forniscai documenti». Certo non per ammirare lafoto della vostra carta d'identità! E ricorda-te, una volta partiti, di stare attenti allenumerose coincidenze che, dopo circa cin-que ore, vi porteranno “dritti dritti” a Paola.

TRENITALIAE COSTAIONICA

Una difficile storia d’amore“Contratto diServizio”, il passo chela Regione ha negatoai nostri viaggiatori

ESSENZIALE

Quando in Calabria arriverà il giudizio universaleFERNANDO SAGADO

Sarà un buon giorno, come lo è sempre quel-lo della verità. Verranno trascritti i files di ognivita e finirà il tempo delle menzogne. Le rap-presentazioni false, i miti fasulli cadranno unoa uno e le colpe guarderanno in faccia icolpevoli. Quello non sarà un buon giorno peri mentitori. E il giorno del giudizio arriveràspiegandoci in che razza di Stato abbiamo vis-suto, in quale Calabria abbiamo razzolato. Edè avvilente quanto ogni giorno arrivi unatessera a comporre il mosaico della realtàcriminale nella quale siamo rimasti immersidal dopoguerra a oggi, per limitarci dentrouna parentesi temporale contemporanea. Èdoloroso vedere vertici istituzionali cadere aogni ora, osservare presidenti, ministri, depu-tati, senatori, carabinieri, poliziotti, giudici,preti e procuratori annaspare in aria in cercadi un appiglio che non si può trovare. Siamostati dentro a uno Stato criminale e ormaineanche gli ingenui cronici lo possono negare.La metafora la si è potuta vedere nel dibattitosurreale fra due ex ministri della Repubblicain onda su La7. Davanti a Mentana, Mancinoe Martelli ci hanno parlato di una sinergia

Stato-mafia più che di una trattativa, eArlacchi in collegamento ha tirato colpi cheerano cannonate. Chi ci ha governati, chi hadiretto la polizia, i carabinieri, la finanza, chiha fatto le sentenze, chi ha scritto le leggi? Chisono stati i buoni? Non sono domanderetoriche, né il tentativo di fare di tutta l’erbaun fascio. È quello che emerge e lo farà sem-pre più, intorno a uno scontro istituzionaledistruttivo fra il presidente della Repubblica ela magistratura. È la notte dei lunghi coltelliquella che l’Italia si appresta ad affrontare.

Una resa dei conti ormai inevitabile, favoritaanche da una crisi economica senza preceden-ti. C’è una guerra in corso dalla quale potràuscire una nazione nuova o sopravvivere lamelma che abbiamo già annusato. La certez-za è che del passato poco o nulla possa esseresalvato. È stato terrorismo o Stato? È statamafia o Stato? Gli uomini che per conto delloStato hanno diretto le forze dell’ordine e poisono stati condannati, erano Stato o no? E igiudici che sono passati sul banco degli impu-tati? I politici, gli imprenditori...? Erano Stato

o cosa? E quanti hanno servito in modoinfedele un datore di lavoro pubblico, eranoStato o no? Quanti erano poliziotti o giudicimirabolanti contro la mafia e poi sono finitidentro, che storia ci hanno raccontato? E ilpopolo che ha chiesto un favore per il lavoro,per lo studio, per la salute.. di quale Stato èdegno? Sarà un brutto giorno e un buon giorno quel-lo del giudizio universale, perché dirà a tuttinoi come stanno le cose e i libri e i giornali siscriveranno da soli. In Calabria conosceremouna storia diversa, che però già conosciamoma che continuiamo a nascondere perchédentro essa i protagonisti negativi sono i cal-abresi. Si sarà un buon giorno quello perchédarà requie a quelli che per dire la verità patis-cono ogni serie d'infamie. Sarà un buongiorno per quelli che sono morti o finiti ingalera per ingrassare carriere criminali,giudiziarie, politiche, libresche e giornalis-tiche; di loro si potrà finalmente dire che nonerano criminali ma resistenti. Sì, finalmente in Calabria dopo il giudizio uni-versale si potrà sapere chi sono stati i buoni echi sono i cattivi.

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Domenica 22 luglio h21:30Piazza PlebiscitoFesta Madonna del Carmelo sotto la Rupe Concerto della banda musicale G. Rossini Città di GioiosaIonica. Ass. Borgo Antico

Venerdì 27 luglio h21:30Centro sportivo Don MilaniFinale torneo di calcio a 5 Gatorade Soccer Cup

Sabato 28 luglio h21:30Piazza Dogali sotto la RupeSelezione Regionale MISS ITALIA

Domenica 29 luglio h19:00Palazzo Amaduri Cortile esternoCOCKTAIL LETTERARIO Presentazione del libro diPoesie I colori dell’anima di Caterina Zappia

Lunedì 30 luglio h21:30Largo Dogali Piazza PlebiscitoSaggio di Danza Ass. Sportiva New Amici della danza

Martedì 31 luglio h21:30Largo Dogali Piazza Plebiscito Spettacolo Raduno di orga-netti. Ass. Borgo Antico

Mercoledì 1 Agosto h19,00 Palazzo Amaduri Cortile esternoCOCKTAIL LETTERARIO Presentazione del libroLezione d’amore di Silvana Ruggiero

Venerdì 3 Agosto h19:00Palazzo AmaduriInaugurazione della mostra di pittura dell’artistaANTONIO BERTÈ

Sabato 4 Agosto h21:00 Piazza San Rocco AgostinoFesta degli emigranti. Circolo comunale dei pensionatih21:30 Piazza Plebiscito Manifestazione dedicata a Mino Reitano. Targa ricordo inmemoria del cantante. Ass. La forza della musica

Domenica 5 Agosto Località PrisdarelloFesta di Sant’Antonio

Lunedì 6 Agosto h21:30Giardino di Palazzo Amaduri Rassegna di Cinema e TeatroNANIGLIO D’ORO 2012. Prima serata. Presentazione eproiezione corti emediometraggi di autori calabresi

Lunedì 6 Domenica 12 AgostoCampetti di via Limina TORNEO DI CALCIO DELL’AMICIZIAper giovanissimi, esordienti e pulcini. IV Edizione

Martedì 7 Agosto h19:00 in poiArea Archeologica del NaniglioVisite guidate e manifestazioni culturali. Org. Pro-Loco

Mercoledì 8 Agosto h21:30 Collinetta dei pini COCKAIL di MODA MUSICA e CINEMAAnni ‘70 e ‘80

Giovedì 9 Agosto h21:30Piazza Vittorio Veneto Musiche e ballo popolare. Circolo comunale dei pensionati

Venerdì 10 Agosto h22:00Piazza PlebiscitoProiezione Film documentarioUna fulgidissima stella su San Giovanni di Gerace

Sabato 11 Agosto h21:00Piazza Vittorio VenetoSOGNANDO IL PASSATO IN UNA NOTTE DIMEZZA ESTATE Evento Spettacolo di arte, musica edanza a cura della sezione UNICEF

Domenica 12 Agosto Località BernagalloFesta Madonna del Divino Amore

Lunedì 13 Agosto h22:00Ex Convento degli Agostiniani Collinetta dei pini Concertodegli allievi del corso di perfezionamento pianistico e Musicada camera. Accademia Musicale ARS MUSICAE

Martedì 14 Agosto h19:00Palazzo Amaduri Inaugurazione Mostra Collettiva di PitturaEspongono: Corrado Armocida, Milena Demartino, IleniaRitorto, Daniela Orlando

Giovedì 16 Agosto h20:00 in poiArea verde attrezzato Amici di San RoccoZeppolata ed esibizione gruppo musicale.Associazione Amici di San Rocco

Venerdì 17 Agosto h21:30Piazza Plebiscito Manifestazione GIOIOSANI ILLUSTRIIntrattenimento musicale. Pro-Loco e Comune

Sabato 18 Agosto h21:30 Piazza Vittorio VenetoRassegna di Cinema e Teatro NANIGLIO D’ORO 2012.Seconda serata. Proiezione Film L’Umanità scalza diAmerico Melchionda con Michele LombardoRappresentazione Teatrale L’ORSO con Maria Melasi

Domenica 19 Agosto h21:30Piazza Vittorio VenetoSERATA CUBANA Spettacolo musicale. Pro-Loco e Comune

Lunedì 20 Agosto h21:00Piazza Plebiscito e vie del Borgo AnticoGUSTANDO IL BORGO, la gastronomia immersa nellacultura - Esibizione di un gruppo musicale ed artisti di strada.Consulta giovanile

Martedì 21 Agosto h21:30Piazza Vittorio VenetoNOTTE SOTTO LE STELLE. Associazione in CANTOdei F.lli Nizzardo e Com. Festa San Rocco

Mercoledì 22 Agosto h21:00Piazza Vittorio Veneto Festa della melanzana TARANQUARTET. Comitato Festa San Rocco

Giovedì 23 Agosto h21:30Piazza Dogali Viale Mancini Spettacolo Musicale.Comitato Festa San Rocco

Venerdì 24 Agosto h21:30Piazza Dogali Viale ManciniSpettacolo Musicale. Comitato Festa San Rocco

Sabato 25 Agosto h21:30 Piazza PlebiscitoEsibizione Complesso Bandistico. Comitato Festa SanRocco

Domenica 26 Agosto h9:00 in poi Festa in tutto il Paese Festeggiamenti in onore del SantoPatrono SAN ROCCO Processione e ballo votivo h21:30 Piazza Dogali Viale ManciniALBERTO BERTOLI in Concerto.Comitato Festa San Rocco

Mercoledì 29 Agosto h21:00 Area Archeologica NaniglioRassegna di Cinema e Teatro NANIGLIO D’ORO 2012.Serata finale. Proiezione lavori e assegnazione premi.

Giovedì 30 Agosto h19:00 Palazzo Amaduri cortile esternoCOCKTAIL LETTERARIO Presentazione del libro AFRI-CO, cognomi e ritratti di Bruno Palamara.

Carissimi ospiti, visitatori e concittadini,per il quinto anno consecutivo Vi rivolgiamo il nostro piùaffettuoso saluto ed il nostro augurio per una tranquilla esta-

te 2012. Come sempre, gli abitanti del luogo offriranno ainumerosi turisti e visitatori, che giungeranno nel nostro paese,

la loro calorosa accoglienza dimostrando il senso della grandeospitalità che caratterizza la nostra comunità. L’Amministrazione

Comunale ha preparato un programma mettendo in primo piano le iniziative cul-turali senza tuttavia trascurare altri aspetti legati agli intrattenimenti musicali edagli appuntamenti con la gastronomia locale, nonostante le ridotte risorse finanzia-rie disponibili. Visto il successo delle iniziative “Eventi e Territorio” delle stagionipassate, quest’anno la “Cultura prima di tutto” è la nostra stella polare. Per l’estate2012 mettiamo al primo posto I mosaici della Villa Romana del Naniglio ( I – IV sec.d.C.). La straordinaria affluenza di pubblico a Gioiosa Ionica durante le giornate

di primavera 2012 del FAI, che hanno registrato oltre otto-mila presenze rendendo la Villa il secondo sito in assolutopiù visitato d’Italia, è il miglior bigleitto da visita dell’even-to. La sinergia tra l’Amministrazione Comunale e leAssociazioni che operano nel nostro Comune hanno reso piùinteressante il programma delle manifestazioni. In particolare,ringraziamo il Comitato per la festa in onore del Santo Patrono San Rocco per averorganizzato una settimana intensa di festeggiamenti e la Pro Loco per aversi presoil compito di curare le visite al sito archeologico del Naniglio.Faremo tutto il possibile per rendere piacevole la vostra permanenza a GioiosaIonica e Vi invitiamo a partecipare agli eventi programmati augurandovi di trascor-rere un felice e sereno periodo estivo. Il Sindaco L’Assessore alla Cultura e TurismoAvv. Mazza Elio Napoli

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DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 18

INTERVISTAASANDRO FIGLIOMENI

ILARIO AMMENDOLIA

Quale, secondo lei, sono i motivi che pos-sono spingere un uomo a diventare‘ndranghetista?«In ogni forma di società, anche la più evo-luta, esiste la componente fisiologica di cri-minalità semplice o organizzata. Nelnostro bistrattato Meridione il fenomeno èancora più diffuso in quanto, alla compo-nente fisiologica si somma quella favoritada un insieme di condizioni storiche nega-tive, che permangono tutt’oggi e contri-buiscono ad alimentare le fila della ‘ndran-gheta. Si pensi, ad esempio, alla mancanzadi opportunità di lavoro e di realizzazionedi una grande percentuale dei nostri giova-ni».

La ‘ndrangheta è una manifestazione deicalabresi in quanto tali, o un prodottodella storia?«La ‘ndrangheta è uno dei grandi mali dicui soffre la Calabria, in gran parte fruttodelle ingiustizie storiche patite dal popolomeridionale. I cittadini calabresi sono duevolte vittime di questo fenomeno crimina-le, infatti, da una parte subiscono sulla loropelle i reati e le angherie commessi dallapresenza della criminalità, dall’altra subi-scono gli effetti deleteri, che annichilisco-no ogni possibilità di sviluppo, derivanti dauna devastante azione mediatica di crimi-nalizzazione generalizzata». Ritiene che esista una differenza tra vec-chia ‘ndrangheta e la nuova ‘ndrangheta,se sì, quali sono le differenze più evidenti?«Molti studiosi del fenomeno sostengonoche la ‘ndrangheta sia nata all’internodella sub cultura di origini contadine daalcuni briganti, che sfuggiti al patibolodopo le repressioni post-unitarie, sonostati condotti nelle galere del nuovostato, dove hanno incontrato esponen-ti della mafia siciliana e della camorranapoletana, dai quali hanno appresoriti e affiliazioni. Nasceva così la vec-chia ‘ndrangheta, fondata su una sin-golare concezione del “rispetto”,dell’“onore”. Questo tipo di organiz-zazione, a parere degli esperti inmateria, è durato fino alla metàdegli anni ’70, epoca che ha regi-strato la morte o la perdita di pote-re di importanti personaggi.Successivamente il potere è statoassunto dalle cosiddette “nuoveleve” che hanno determinato unnuovo corso della ‘ndrangheta,trasformandola da società basatasu “onore e rispetto” in una asso-ciazione finalizzata a creare ric-chezza, anche a costo di calpestareprincipi che fino ad allora eranoconsiderati fondamentali. Il nuovo

La lotta alla criminalitàorganizzata non può esserevinta se condotta solo sulversante della repressione,azione certamente preziosae irrinunciabile, ma nonrisolutiva dal graveproblema.

ESSENZIALE

«Ammettendo che donne e ragazzi di età compresa fra 0-18 non siano affiliati alla‘ndrangheta e sottraendo dai 32 maschi quelli di età superiore agli 80 anni,rimane unapercentuale di cittadini potenzialmente affiliabile molto vicina al proclamato 27%.»

La ‘ndrangheta vista dal regime di 41 bis

Alessandro Figliomeni, sindaco diSiderno dal 2000 al 2010. Arrestato

nell’operazione Bene Comune-Recupero che portò all’arresto di 53

persone considerate appartenenti allacosca Commisso di Siderno. La

Procura di Reggio Calabria chiese unfermo d’urgenza nei confronti di

Figliomeni, ritenuto uno dei promotorie dirigente della cosca ‘ndranghetista.

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DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 19

corso ha registrato l’iniziodella pratica odiosa deisequestri di persona e l’at-tività di traffico di sostan-ze stupefacenti. Oggi l’or-ganizzazione cerca diinserirsi nei circuiti eco-nomici legali e nelle stesse

istituzioni. La vecchia‘ndrangheta, seppur opera-va nell’illegalità, produceva

effetti meno virulentisui contesti

s o c i a l i

dov’era presente e non era in condizione dipoter alterare il regolare svolgimento dellavita socio-economica della comunità».C’è stato un convegno a Locri dal titoloSiamo tutti ‘ndranghetisti?, qual è il suoparere a proposito?«Ho seguito giornalisticamente e ho moltoapprezzato il convegno organizzato da “Calabria Ora” dal titolo: Siamo tutti‘ndranghetisti? svoltosi a Locri il 17 Maggio2012. Ho avuto la netta sensazione chenon sia stato il solito convegno sul temainflazionato della legalità. Negli ultimidecenni abbiamo assistito soltanto a pas-serelle inutili, infarcite di opportunismo eipocrisia, dove i soliti relatori, in assenza dicontraddittorio, erano esclusivamenteimpegnati in un’azione di osannamentodel ruolo dei protagonisti dell’antimafia,fino al 17 Maggio 2012, data di svolgimen-to del convegno, possiamo affermare chesu questi temi non c’era mai stato un veroconfronto. Infatti, un confronto vero, pre-suppone l’esposizione di posizioni diverse,sulle quali si sviluppa un approfonditodibattito, finalizzato a far emergere ele-menti di condivisione o di critica sulle scel-te operate, attraverso un libero e sincerocoinvolgimento. Ritengo che il convegnosia riuscito a raggiungere questo importan-te obiettivo, che non può produrre conse-guenze positive per la società, per cui,nell’esprimere grande apprezzamentoper gli organizzatori, mi sento di affer-mare che la data del 17 Maggio 2012costituisce, per la Calabria, un vero eproprio spartiacque con quanto avve-nuto, in materia, negli ultimi decenni.Il mancato rispetto delle garnziecostituzionali incoraggia la ‘ndran-gheta?«Uno Stato che non rispetta le garan-zie costituzionali che esso stesso si èdato, come purtroppo avviene moltofrequentemente per l’Italia; bastafare riferimento alle numerose sen-tenze di condanna emesse dallaCorte europea per i diritti umani diStrasburgo, è uno stato debole, chetende ad autodeleggittimarsi. La con-seguenza più ovvia e naturale di ciò, èil rafforzamento dell’antistato».Lo Stato, così come organizzato, è ingrado di sconfiggere la ‘ndrangheta?«La lotta alla criminalità organizzatanon può essere vinta se condotta solosul versante della repressione, azionecertamente preziosa e irrinunciabile,ma non risolutiva dal grave proble-ma. L’onere di questa lotta non può

essere affidato solo all’impegno dellamagistratura e delle forze dell’ordine,

ma dev’essere tutta la società a farsi cari-co, in tutte le sue articolazioni democrati-che. È assolutamente necessaria una diffu-

sa attività di politica efficiente e responsa-bile, condotta a tutti i livelli: nazionale,regionale e locale in grado di attivare tuttii circuiti di sussidiarietà in cui sono artico-late le varie responsabilità della società.Questo processo virtuoso dovrebbe riusci-re a rendere più efficienti e funzionali tuttii soggetti che operano nel mondo di:sanità, trasporti, pubblica amministrazio-ne, università, scuola, imprenditoria,sinda-cati, forze dell’ordine, economia, magistra-tura, ecc., che con uno sforzo di grandesolidarietà nazionale e anche con l’ausiliomorale della Chiesa, riescano a costruireun sistema sociale più equo e solidale,all’interno del quale, quasi tutti i cittadini,si sentirebbero responsabilmente coinvolti.In questo contesto, gran parte della crimi-nalità verrebbe naturalmente eliminata,lasciando all’azione delle forze dell’ordinee della magistratura la componente fisiolo-gica, così come avviene in ogni societàavanzata».Una società giusta, secondo Lei, sarebbeimmune dalla criminalità organizzata?«Una società giusta è un obiettivo ideale alquale si può tendere, ma una società piùgiusta di quella che conosciamo, sarebbecertamente più forte e maggiormentecapace di produrre gli anticorpi per contra-stare la criminalità organizzata».Si può essere, secondo Lei, ‘ndranghetistaed uomo delle istituzioni?«Sono due condizioni antitetiche e assolu-tamente inconciliabili fra loro. È noto chela stessa ‘ndrangheta non consente ai suoiuomini di far parte delle istituzioni».È compatibile la ‘ndrangheta con ilCristianesimo?«Dipende dal rapporto che si ha con lafede. Se questo rapporto si riduce ad unformalismo tradizionale che non impegnala persona nelle scelte di vita quotidiana,allora è possibile una certa compatibilità.Viceversa, se il rapporto con la fede vienevissuto come impegno di vita e di osservan-za della dottrina sociale della Chiesa, asso-lutamente no». I principi di uguaglianza, libertà, demo-crazia della Sinistra storica sono l’oppostoalle idee di chi ritiene che gli uomini sianodivisi tra uomini comuni ed uomini d’ono-re? Qual è il suo parere?«I principi di uguaglianza, libertà e demo-crazia costituiscono i cardini fondamentalidi ogni sistema liberale. La promozione diquesti principi non solo contrasta con idisvalori della criminalità, ma costituisce lacura più efficace per la sconfitta di questomale».Ritiene possibile una presenza del 27% di‘ndranghetisti nella provincia di Reggio eduna permeabilità pari al 52%?«Ho letto che il singolare dato è statocomunicato nel corso dell’inaugurazione

dell’anno giudiziario 2012 presso la Corted’appello di Reggio Calabria. Ritengomolto azzardato affermare che inProvincia di Rc ben il 27% della popola-zione è affiliata alla ‘ndrangheta. A confer-ma di ciò è sufficiente fare una sempliceanalisi considerando un campione dipopolazione pari a 100 e scomponendoloper sesso e fasce d’età. Accettando qualchelieve approssimazione, possiamo ritenerelecito che, un campione rappresentativo dipopolazione pari a 100 unità, sia costituitoda 53 donne, 15 maschi di età compresa 0-18 anni e 32 maschi di età compresa tra 19-100 anni. Ammettendo che donne e ragaz-zi di età compresa fra 0-18 non siano affi-liati alla ‘ndrangheta e sottraendo dai 32maschi quelli di età superiore agli 80 anni,rimane una percentuale di cittadini poten-zialmente affiliabile molto vicina a quel27% dichiarato nella cerimonia di inaugu-razione dell’anno giudiziario, che rappre-senta uno dei momenti più solenni dellamagistratura. Paradossalmente, se il datodovesse essere reale, dovremmo conclude-re che in provincia di Rc quasi tutte le per-sone di sesso maschile, di età superiore ai18 anni, sarebbero ‘ndranghetisti.Rispondendo anche al quesito posto dalconvegno organizzato da “Calabria Ora”.Purtroppo sappiamo tutti che il fenomenocriminale è molto diffuso, ma fortunata-mente con livelli di presenza e permeabi-lità molto diversi».

«La ‘ndrangheta è uno dei grandi mali di cui soffre la Calabria, in gran parte fruttodelle ingiustizie storiche patite dal popolo meridionale. I cittadini calabresi sonodue volte vittime di questo fenomeno criminale. Subiscono sulla loro pelle i reati e leangherie commessi dalla presenza della criminalità»

LE IMMAGINIAlessandro Figliomeni in alcunescatti istituzionali di quando era

sindaco di Siderno. La primafotografia lo ritrae con il

commissario Bagnato, quella accantocon il prefetto De Sena, il vescovo

Bregantini e il sindaco Macrì. Nellaterza abbiamo Figliomeni e il

commissario Silipo, e a seguire l’exsindaco è ritratto con Loiero.

L’ultima immagine è stata scattata inoccasione di una manifestazione del

Pdl.

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La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

RUBRICHE

Ritratti di Diego Cataldo,Brizzolato di Ruggero Brizzi, Loquie sproloqui di Filomena Cataldo,COLLABORATORIAnna Laura Tringali, MaraRechichi, Benjamin Boson, NikSpatari, Angelo Letizia, MarileneBonavita, Francesca Rappoccio,Mario Labate, Franco Crinò,Isabella Galimi ,Maria TeresaD’Agostino.

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIDirettore EditorialeERCOLE MACRÌCoordinatrice di redazione: M ARIA ELENA FILIPPONEIn redazione: ANTONELLA ITALIANO, DOMENICO MACRÌ,MARIA GIOVANNA COGLIANDRO, ELEONORAARAGONA, NINO SIGILLI, ILARIO AMMENDOLIA.Editorialista: GIOACCHINO CRIACOArt Director: PAOLA D’ORSAImpaginazione: EUGENIO FIMOGNARI

FRANCO CRINÒ

Gli assessori all’Ambiente dellaRegione l’hanno tutti adottata comefrase ad effetto: «Ci preoccupiamo

dei rifiuti fino al momento in cui mettiamoil sacchetto fuori dell’uscio di casa…».Uguale alla risposta del palermitano, che alforestiero indignato che gli chiede comepossa vivere in una città bella e sporca,risponde con la battuta dell’editore EnzoSellerio: «Io a casa mia vivo, non aPalermo». “L’indifferenziata” mette in bellavista cumuli di immondizia, lavandini, mate-rassi, buste di plastica. Oggi si governa conmeno leggerezza di un tempo, dalle nostreparti nessuno pensa a interessi particolaridegli amministratori, più semplicemente,non si è in grado di gestire la raccolta deirifiuti. Non vorremmo vedere le piccole ille-galità dei cittadini e vorremmo vedere uninizio di buona amministrazione nei comu-ni. Va da sé che tutto il ciclo dei rifiutidovrebbe obbedire a regole severe. A diffe-renza del capoluogo siciliano, che difendegli stemmi appesi alle facciate dei palazzi etutto il susseguirsi di marmi e stucchi, anchese ai suoi piedi, dicevamo, si ammucchianole immondizie, ci sono Comuni che hannoincredibilmente restituito i finanziamenti,come Bovalino nella precedente legislatura,addirittura cinquecentomila euro, per laristrutturazione di Palazzo Stranges. Con iltermine “custureri”, a Catania, vengonoindicati i manipolatori dei propri interessi;da noi, i vecchi e bravi sarti, che lavoravano

con a disposizione stoffa di scarsa fattura,ne cercavano di nascondere le imperfezionifisiche con la foggia del vestito. Le “squa-dre” amministrative sono spesso mediocri,l’ideale per condividere il progetto di “tirarea campare”. La politica deve ricominciareanche da lì, dalla competenza, dalla ambi-zione di essere all’altezza di dare risposte aicittadini. Da noi, c’è un tessuto sociale fragi-le che una forza misteriosa non permetteche si recida, da noi, abbiamo il mare e lamontagna vicini, “i cosi i casa”, tanto buonida restare fuori gara nel mercato, abbiamoil paradosso della grande ospitalità e deiprezzi alti, degli arresti che sembrano menodi quanti ce ne vorrebbero e quello di qual-cuno che provoca sorpresa e incredulità .«ASantu Luca non si vindìu mai vino», così sicompleta il detto «A Riggiu non si vindìumai ranu»: il secondo non è un complimen-to, il primo non è un insulto. Al bivio dellaStatale 106, dove inizia la strada per il paese

aspromontano, c’è un’azienda, Ferrigno,che sembrava non dover mai conoscere imorsi della crisi, che ha licenziato e predi-sposto per molti dipendenti la cassa integra-zione. A Polsi, tra fedeli e curiosi, camminatori ebuongustai, giovanotti di giornata e mafio-logi, le visite aumentano. Il mistero attrae ela speranza aiuta. Per tante cose terrene lesperanze sono poche. Alla seduta del con-siglio comunale di Bovalino, un componen-te della maggioranza mi ha avvistato tra ilpubblico e mi ha amaramente preannunzia-to che, dopo il mancato restauro delCastello - e qui i soldi non sono tornatiindietro - un altro finanziamento, che avevoprocurato per la realizzazione di un Centrocongressi, tre miliardi di vecchie lire, è statoin buona parte utilizzato per altre spese, eappare difficile recuperare le somme e lanotizia, a sintesi, delle condizioni in cui versal’Ente, che a settembre difficilmente riusciràa fare il riequilibrio di bilancio, con le inevi-tabili conseguenze. C’è l’ammissione, quin-di, di non essere riusciti a rivedere il bilancio,che sconta i circa 250mila euro di trasferi-menti in meno l’anno da parte dello Stato,ma in realtà la milionaria evasione ed elu-sione dei tributi che rifiuta persino l’idea diun equilibrato condono, utile a fare cassa ead incidere sui residui attivi e a creare, conle autodenuncie, una sorta di banca dati. Si dirà che sono tanti i Comuni che se la pas-sano male. Ma che risposta è?

LOQUI E SPROLOQUIdi Filomena Cataldo Comuni verso il default

DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 20

Carmelo Bene, uno degli artisti più poliedri-ci che il nostro panorama culturale può van-tare, non odiava le donne. Non sia mai. Leconsiderava proiezione di una mancanzamaschile, «io sono la mia s’ignora»! Nonosava metterle in scena, perché non dialo-gassero con l’osceno né con esso interferisse-ro, ma le denudava in una sorta di allesti-mento ieratico. Il teatro di Carmelo Beneera degenere (non convenzionale), ma pursempre espressione artistica di spessore.Nessuna misoginia, dunque. Non rabbrividi-te. Non alzate bandiere di protesta per unapostrofo anche se audace! S’ignora nonoffende mica se l’apostrofo apposto è dinatura grammaticale. Se l’apostrofo appostoè di altra natura, in quel caso, ecco, non pos-siamo pronunciarci. La scena politica italianaè stata anch’essa degenere, testé - diciamo -purtroppo, e di s’ignora ce ne sono statetante. Non ultima, per carità, la consiglieralombarda Minetti che, di ritorno dalle vacan-ze in Sardegna, invece di dimettersi, comeauspicato da molti, partecipa tranquillamen-te alla discussione sull’Expo. D’altra partesiamo in Italia, e va bene, ma come non direa taluna signora che s’ignora senza alcundubbio. Perché le signore che non s’ignora(per usare un toscanismo) sono davveropoche e non sempre conquistano i riflettori.

Anche quest’anno è partita lacampagna di sensibilizzazioneper le ondate di calore ed ilMinistero della Salute ha datoampio mandato alle Asp diorganizzare una campagna diprevenzione, con stesura delleliste delle persone fragili da indi-viduare. L’accordo tra Stato,Regioni, Province, Comuni eComunità Montane sulla pre-venzione ha sancito una nuovaprocedura per garantire loscambio di informazioni tra leAsp e i Comuni.Il dr. Pier Domenico Mammì,Direttore della StrutturaComplessa di Igiene e SanitàPubblica di Locri, in collabo-razione con il suo staff, dr.Francesco Finocchiaro edott.ssa Elisa Lazzarino, haorganizzato una campagna di

sensibilizzazione, con la diffu-sione di un vademecum deicomportamenti da adottare intale situazione, impegnandosi aeffettuare una fattiva collabo-razione e assistenza alleAmministrazioni locali, perquanto riguarda la stesura deglielenchi dei soggetti a rischio pertale condizione. Inoltre lo stessoha ideato una brochure in cuivengono debitamente illustrati icomportamenti da adottare intale situazione, sviluppando unsistema di informazione e di rac-comandazioni rivolte al pubbli-co, per rendere le persone con-sapevoli di quali misure da uti-lizzare, anche individualmente oall’interno della propriafamiglia, a seconda della identi-ficazione dei tre livelli dell’onda-ta di calore.

Ondate di calore, le direttivedell’Asp per i soggetti a rischio

S’ignora

Abbiamo tempo per pensarci, prima che si ritor-ni alle urne anche se molti sono stanchi quasitutti… di questo schifo!

Però la nave non può essere lasciata sola ad incagliarsisugli scogli e ci siamo quasi! I signori Schettino sono intanti da 20 anni in qua e allora diciamo basta! È arriva-ta l’ora di cambiare radicalmente politica e uomini, divoltare pagina col passato burrascoso! Al palazzo dellacittà vedo una donna, forse loro (non forse) hanno gliattributi più di noi uomini. Da molto tempo penso chesia la persona giusta, seria, professionista, di grandecarisma, nonché grande mamma di famiglia! La perso-na in questione è l’avvocatessa Anna Romeo. Politicamai scesa a compromessi, cammina da sola con le sueidee e senza appoggi! Con un potenziale di mille voti epiù, figlia del compianto già sindaco della città nonchépreside delle scuole medie. Figura certosina e onesta!Assieme a Iannapollo, Riccio Surace, Brugnano,Lanzafame e Catalano hanno costruito la perla dellaCalabria invidiata ancora oggi. Ammirata dai tanti turi-sti degli anni ‘80 quando l’estate durava da giugno a set-tembre con un potenziale di 10 hotel, molti spariti,sostituiti da 10 banche. Ma i soldi dove sono?10+10=20, sono gli anni rimasti indietro.Il lavoro che non c’è anche se questo oggi è un fenome-no mondiale. L’unica fonte era l’edilizia, sparita comel’ospedale, l’ufficio del lavoro, la finanza, ecc. Tutte lestrutture esistenti sono fatiscenti. Vedi lo stadio comu-nale da 40 anni senza una tribuna coperta. Per non par-lare del lungomare mai ristrutturato seriamente. Del

palazzetto dello sport, promesso e mai avuto pur essen-do la città per eccellenza di campioni. Vedi in primisFrancesco Panetta, campione del mondo nei 3000siepe e atleta olimpico. Seul Sgambelluri nel ciclismo,ha partecipato sia al Tour de France che al Girod’Italia. Galluzzo, campione del Milan, e Don MimmoCataldo, grande insieme al Presidente Romeo per averportato e fatto amare il grande calcio a Siderno. DonMimmo aveva tutti i meriti perché lo stadio si chiamas-se come lui, senza decidere con la fretta altri nomi, nonper demerito. Ma perché, ripeto, Don Mimmo hapreso a cuore, mettendo su un piedistallo a livello cal-cistico, la città. Bolognino arbitro di serie A. Tripodiassistente di serie A. Congiusta campione mondialesordomuti. Per finire i fratelli Cataldo campioni in cari-ca di kickboxing, purtroppo poco considerati. Siderno,città seconda a Reggio nel commercio da anni. Hannodistrutto tutto quello che c’era senza nessun tentativodi miglioramento. Nemmeno il verde viene salvaguar-dato. I nostri parchi e la Villa comunale vengono sem-pre presi di mira da giovani poco coscienziosi, possoconsigliare loro di rispettare tutto ciò ed essere più edu-cati verso il prossimo visto che loro sono il nostro futu-ro. Rispettate la vostra città. Non vorrei che Sidernodiventasse la seconda Hiroshima. Faremo di tutto, spe-rando nella collaborazione di chi come me è affeziona-to alla città, per riprenderci la nostra dignità, ce la meri-tiamo. Non vogliamo più essere cavie dei politici,vogliamo riavere la nostra Rimini del Sud.

Giuseppe Belligerante

Siderno, la piccola Rimini del SudRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina,Giuseppe Patamia, ,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Antonio Cormaci, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola.

Le COLLABORAZIONI non precedute dallasottoscrizione di preventivi accordi tral’editore e gli autori sono da intendersigratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati allaredazione, anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright dirittoesclusivo di “la Riviera Editore” per tutto ilterritorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui siesprimono giudizi o riflessioni personali, sonoda ritenersi direttamente responsabili.

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Èuna precisazione chevolevo fare già da unpo’. Nella colonia

penale di Kampusa potetetrovare persone, che ci ven-gono a dare una mano, didiversa provenienza. Magaritroverete palizzoti, santaga-toti, sidernoti, anche genteche viene da lontano e lonta-nissimo. Di sicuro non ci tro-verete gli africesi, perchéquesti sono convinti che l’e-voluzione sia attaccata a unnome, non mangiano for-maggio, non conoscono unsentiero, una fonte, una sto-ria. In montagna si perdereb-bero in un baleno, anzi nem-meno ci arrivano se non liporti per mano. Ci arrivanoeccome i nostri amici, da solie senza guide. Ci sudano iforestieri, si danno da farepersone che vengono da altrilidi e che conoscono gli afri-coti, non gli africesi. Ah gliafricesi e soprattutto le afri-cesi, occhiali da sole e milleimpegni in giro per la costache la puzza di capra lacoprono di Chanel. Ah, gliafricoti e soprattutto le afri-

cote che gli occhi li proteg-gono dal sole con la manotesa e infilano nel naso conpiacere il profumo dei capriin amore. Ah, gli africesi chevivono di chiacchiere e distato e che sanno tutto delpesce da supermercato, fre-sco fresco appena scongela-to. Ah, gli africoti che vivonodi quel che gli serve e sputa-no sulle ostriche preferendo-gli il castrato. Ah, ZanottiBianco tornasse oggi quellaumanità misera del ‘48 pen-serebbe di averla sognata maforse la preferirebbe a quellacinica che non avrebbe nem-meno potuto sognare e chis-sà direbbe di africesi e afri-coti. Io che sono padanooltre che vecchio non misarei fermato a Kampusa sevi avessi trovato gli africesi,anzi senza africoti il sogno diKampusa non sarebbe nem-meno esistito. Perché gli afri-cesi non puzzano, ma produ-cono solo boria e se avessivoluto stare con gli -esi sareirimasto a Milano perché hosempre preferito gli originalialle parodie.

A KAMPUSA SOLO AFRICOTI

IL CASO

RISPONDE il direttore

RISPONDE Maria Carmela Lanzetta

Lacrime diMadonnine (o di Zingarelle?)

il liquido era tè. Il fenomeno deicorpi inerti trasudanti non ènuovo. Si ricavano informazionida antichi testi indiani ed egiziani,ma pare che la prima “lacrimazio-ne” documentata sia avvenuta nel1485 a Trevi, presso Spoleto, ealtre sono testimoniate a PonteNossa di Bergamo, nel 1511, e aDongo, presso Como, nel 1553.Corrono i secoli e si giunge al piùclamoroso dei fenomeni lacrima-tori mariani, il prodigio dellaMadonna delle Lacrime diSiracusa, riconosciuto dallaChiesa, che lo dichiarò fenomenosoprannaturale, vale a dire“Miracolo”. Nulla da eccepire: laChiesa, prima ancora della scien-za, assume l’autorità di asseverareche un evento non ha spiegazionee, pertanto, dev’essere classificatocome “Miracolo”, cioè effettodella Volontà divina, di fronte alla

quale l’umiltà umana s’inginoc-chia, ma la scienza ha l’obbligo diindagare non sul Volere Supremo,ma sulla furbizia cialtrona degliumani. Episodi consimili si ripeto-no più frequenti dopo i fatti diSiracusa. Nel 1971, a Maròpati, inCalabria si assistette ad un prodi-gioso “sanguinamento” e poi, nel1973 giunse notizia di un eventoad Akita, in Giappone, presso leSuore Serve della SacraEucaristia. Qualche notizia arrivòanche da luoghi insospettabili,come la località Giheta, nelBurundi, dove pare che nel 1985 siverificò un evento da includere traquesti, e ancora Villa Quinteros,in Argentina. Altri episodi aBolzano, nel Cosentino ionico,fino a giungere, nel 1995, al secon-do più clamoroso caso, quello diCivitavecchia, in discussione e insospeso/sospetto, a causa dell’im-

barazzo sul frettoloso riconosci-mento di Siracusa. L’episodio cheha destato un certo interesse è“una storia milanese del 2010”,quando la città fu incuriosita dallalacrimazione di un dipinto di tipobizantino, nella chiesa di SanNicola al Lazzaretto. Ma il piùcurioso e il più grottesco episodioè accaduto a Licata, dove nel 2011s’era vista lacrimare una…“Madonnina” raffigurata in unquadro, “autentico” dipinto adolio eseguito da un capace dipin-tore, fornito di garanzia del vendi-tore. Che brutti scherzi fa l’igno-ranza! (O la mala fede?). Si dà ilcaso che la Madonnina sangui-nante non era una… Madonnina,ma una copia de “La Zingarella”del pittore italo-dalmata RobertoFerruzzi, che rappresentava la gio-vane Angelina Cian di Luvigliano,presso Padova, (con in braccio il

suo fratellino, opera vincitrice allaseconda Biennale di Venezia). Ilquadro, scomparso misteriosa-mente, fu poi interpretato comeuna “Madonnina”. Ma i detentoridi Licata non conoscevano la sto-ria del dipinto e hanno tentato iltrucco, smascherato con l’esamedel DNA, compatibile con quellodel capofamiglia. In questoinquietante 2012 una statuina diMadonna con Bambino, issata aparecchi metri su un pilastrone dicalcestruzzo armato (sic!) in queldi Caraffa del Bianco, manifestacon il sangue tutto il dolore perun’umanità peccatrice e dimenticadel divino e del trascendentale. Cisi può credere! Ma si faccia urgen-temente ogni esame possibile,perché la Religione, la Fede ed iMiracoli (veri) sono cose moltoserie, e non hanno bisogno diprove, né di ostentazioni!

VINCENZO PAPA

Di quando in quando qualche sta-tuina di Madonna “piange”.Liquido incolore: lacrime?Liquido rosso: sangue? Le analisichimiche lo affermano, ma non sideve dimenticare che due o trelustri fa un laboratorio di analisi diTorino ricevette un liquido gialla-stro per eseguire le “analisi dell’u-rina” e l’analista non si accorse che

Per l’onore di MonasteraceSull’azione legale posta in essere dalloscrivente contro la stampa nazionaleche si prodiga a buttare fango sui citta-dini di Monasterace, sulla “scorta”delle esternazioni eroiche del sindacoin carica, tengo a darne notizia su “laRiviera”, per le voci fuori del coro chespesso ho il piacere di leggere. Ebbene ho avuto una prima rispostada parte di un quotidiano, a larga dif-fusione, che si dichiara disposto arifondere i danni morali patiti dallamia persona in via bonaria e in modosimbolico a fronte della rinuncia allacausa.Mentre accolgo di buon grado la purmodesta concessione, resto nellaferma convinzione di andare fino infondo con gli altri giornali chiamati ingiudizio che non si sono degnati nem-

meno di un cenno di riscontro, forseperché sono troppo di parte. Alzo latesta per quanto mi riguarda per resti-tuire, ancora una volta, onorabilità alla

mia amministrazione e credendo direndere un servizio utile al paese.

Giuseppe Bonazzaex sindaco del comune di Monasterace

L’arma della querela per diffamazione, in linea di principio, non mi piace. Maci sono casi in cui diventa la via obbligatoria ed esclusiva per difendere il pro-prio onore e quello di intere comunità. Ha fatto, perciò, bene l’ex sindaco delComune di Monasterace, prof. Giuseppe Bonazza, ad avviarvisi con decisione.C’è ormai una putredine coltivata dove affondano i vermi minori e i veri mag-giori della stampa quotidiana a livello nazionale - e non solo - che predilige inmaniera costante e con moto continuo le biografie scorciate. Cioè, discorren-dosi di Monasterace, ormai caput delicti et mundi, si tira fuori il precedente orri-do dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, ma canagliesca-mente si dimentica d’aggiungere e chiarire che il Ministero degli Interni dovetterimangiarsi il decreto. Talché il sindaco Giuseppe Bonazza e la sua giunta e ilConsiglio comunale furono reintegrati. Non ci sono precedenti indegni nellastoria di Monasterace dove, purtroppo, sono arrivati amministratori volatili,presti a voltare da dove soffia il vento della pubblica notorietà. Il prof. GiuseppeBonazza è d’una altra tempra, e lo ha dimostrato.

Come ogni anno, incessantemente, la zona nord dellaLocride viene circondata dalle fiamme degli incendiche distruggono centinaia di ettari di terreno, provo-cando disastri ambientali e ingentissimi danni eco-nomici. I Vigili del Fuoco di Siderno non possono, nonostantela loro abnegazione ed il loro senso del dovere,fare fronte a tutte le emergenze di fuoco che sisviluppano contemporaneamente -la mag-gior parte in modo doloso- e che lambisconoanche le case, causando fughe e disperazionefra la popolazione dei paesi e delle campagnecolpite. Sulla scia di una lettera d'intentidell'Amministrazione Bonazza, che riscontravapositivamente un fondo sicurezza dellaPrefettura di Reggio Calabria, la precedenteAmministrazione Lanzetta ha portato a ter-mine la realizzazione di una caserma deiVigili del Fuoco in collaborazione conComando Vigili del Fuoco del capoluo-go di Provincia, recuperando un Ostellodella Gioventù dismesso. Purtroppo,finora, per vari motivi, fra cui quelli

economici, non si è potuto procedere ulteriormenteper disporre, almeno nei mesi estivi, del personaleaddetto con relativi mezzi, almeno quelli indispens-abili. Ma l'Amministrazione non ha mai rinunciato avalutare le possibilità di porre fine a questa gravissima

carenza di organico, il cui costo è sicuramenteinferiore a quello provocato dagli incendi.Per tale motivo sono sempre in atto incontrie colloqui con gli Enti preposti, con l'augu-rio che la prossima estate si possa contaresu uomini e mezzi dei Vigili del Fuoco,con il coinvolgimento di tutti i Comuniche vogliono offrire la loro collabo-razione ed il loro contributo.La caserma ha ospitato spesso i migranti

che sbarcano nelle nostre coste.A tutt'oggi, con l'autoriz-

zazione del Comune,ricovera i mezzi delladitta che sta installandola rete comunale delgas metano, in quanto

colpita da atti van-dalici.

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la Riviera

Sport

Non è tutto oro quel che luccicaMa siamo proprio sicuri che l'erba del

vicino è sempre più verde? Non è cheforse, ad uno sguardo più attento, ci si

rende conto che quel verde fluorescente è frut-to di una posticcia mano di vernice? Stiamoveramente diventando un campionato di sec-onda fascia, con poco appeal per i campionissi-mi? Che la nostra serie A, da qualche anno aquesta parte stia perdendo un po' di fascino èsotto gli occhi di tutti, di certo non lo scopriamonoi adesso. Che la doppia perdita di ThiagoSilva e Ibrahimovic sia stato un colpo da K.O.siamo tutti d'accordo, che gli ex giocatorirossoneri abbiano, da un punto di vista sporti-vo, fatto un affare, questo è tutto da dimostrare.Il brasiliano e lo svedese approdano, oggettiva-mente, in un campionato che qualitativamenteè paragonabile alla nostra serie B. Grazie aglisceicchi, il Paris Saint Germain ha allestito unasquadra di tutto rispetto, paragonabile, con ledovute differenze, al Manchester City, cheguarda caso, dopo anni di spese folli, soloquest'anno all'ultima giornata, nell'extra time,ha vinto il titolo nella Premier league. Tra lealtre big del campionato transalpino, ilMarsiglia è una nobile decaduta, l'OlympicueLione dopo l'exploit delle scorse stagioni si èeclissato. Quest'anno il campionato è statovinto dallo “sconosciuto”Montpellier, che, perchi non lo sapesse, non ha gli sceicchi come pro-prietà. Se ci raffrontiamo con gli altri campi-onati europei, non ne usciamo vincitori, maneanche sonoramente sconfitti, come una criti-ca disfattista vuol farci credere. Quale metro di

giudizio possiamo e dobbiamo adoperare? Secome parametro di riferimento prendiamo ilvolume d'affari che annualmente la nostra serieA muove, allora non c'è partita. Le grandid'Europa, Barcellona e Real Madrid per laSpagna, Manchester United, Chelsea,Liverpool, Manchester City, Arsenal perl'Inghilterra, Bayern Monaco e BorussiaDortmund per la Germania, fatturano, grazieagli sponsor, al merchandising e agli stadi diproprietà milioni di euro. Se invece, ci basiamosul livello tecnico che il campionato preso inesame esprime, allora ce la giochiamo con tutti.Basta dare uno sguardo ai recenti Europei perrenderci conto che, dopo tutto, c' è chi sta peg-gio di noi. Siamo arrivati in finale superandoInghilterra e Germania, e pareggiando nelgirone con la Spagna, che poi ci ha surclassatonella finale di Kiev. E' a livello di club che

bisogna migliorare. L'ultima vittoria in Europaè stata quella dell'Inter in Champions, sonopassati solo due anni, eppure sembra un'eter-nità. Quest'anno, dopo qualche stagione laJuventus ritorna nella massima competizioneeuropea per club, e per blasone e tasso tecnico,siamo certi che si farà rispettare. In Europaleague, Inter, Napoli e Lazio, se non commet-tono il solito errore che fanno le italiane disnobbare il torneo, possono arrivare in fondo.Bisogna essere obiettivi e con un pizzico di sanoottimismo guardare a quello che è stato e aquello che sarà. Solo per citare gli ultimi anni,abbiamo avuto il piacere e l'onore di veder gio-care gente come Del Piero, Zidane, Kakà,Ronaldo, Lavezzi, Cannavaro, Nesta,Ibrahimovic, Thiago Silva, Eto'o, tutta genteche, chi più chi meno, dopo essersi confronta-ta col campionato più difficile e magari avervinto qualcosa, ha preferito cedere alle lusinghemonetarie e svernare all'estero. Solo due nonsono passati dalle nostre parti e magari mai lofaranno, Cristiano Ronaldo e Messi, ma mitengo stretti quelli succitati. Il nuovo corsopotrebbe essere rappresentato da una lineaverde che pare profilarsi all'orizzonte. Destro,Giovinco, Longo, el Sharawy, Insigne, lo stessoPato, sono il nuovo che avanza. Bisogna averela giusta dose di coraggio nel puntare su di loro.Senza fretta, con oculatezza e program-mazione. Un cambio generazionale è auspica-bile e non solo nel calcio. Ma questa è un'altrastoria.

Massimo Petrungaro

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CICLISMO

In occasione del trentesimo anni-versario della prematura scompar-sa di Pepé Canale, aveva solo 48anni, la moglie e i figli hanno intesoomaggiare il grande campione reg-gino con una messa in suffragio,venerdì p v alle ore 19.00, presso laChiesa di San Giorgio Extra. Pepé Canale un grande, e sfortuna-tissimo, campione del pedale cala-brese.Un grande uomo dal cuoreimmenso, un faro per la famiglia euna luce ancora viva nei nostriricordi.Pepé Canale, un simbolo che vuolrappresentare una continuità per igiovani atleti con l'auspicio che pos-sano ripercorrere i suoi successi edinsegnamenti.

Trenta’anni

CALCIO

La decisione più difficile della miavita, grazie si tutto Milan. Ecco le parole di Thiago dopo ladecisione di firmare per il Psg.

in BREVE

Se ci raffrontiamo con gli altri campionati

europei, non ne usciamovincitori, ma neanchesonoramente sconfitti,

come una critica disfattistavuol farci credere

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Sport

A propositodi...

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Bivongi-Pazzano al torneo “SPORTMEDITERRANEO”, incontro trasquadre dilettanti provenienti datutto il mondo, non ha affatto sfigu-rato conquistando il quarto posto.È superfluo dire che per ragazzi(specialmente gli under) è stataun’esperienza irripetibile, edindelebile, tanto che gli stessi nonhanno disdegnato di chiedere dipoter partecipare a tutte le edizioni

fin dal prossimo anno. Nel quadrodegli incontri calcistici dilettantisticicat. Senior l’U. S. Bivongi-Pazzano,dopo il successo conseguito nelcampionato con la promozione inprima categoria la dirigenza e i tifosihanno voluto stigmatizzare questosuccesso con la partecipazione aLoret de Mar (Spagna).A conferma di quanto abbiamodetto sopra abbiamo incontrato

l’under Giuseppe Spagnolo, il qualeci ha dichiarato che non si sarebbemai immaginato di avere la fortunanella giovane carriera di poteressere protagonista e spettatore diuna così meravigliosa esperienza,che al di là dell’aspetto meramentecalcistico gli ha permesso di socializ-zare, confrontarsi e condividereincontri con mondi diversi, superan-do pregiudizi verso etnie diverse percolore della pelle, religioni, e quan-t'altro. Le stesse sensazioni e momenti dicrescita culturale e sociale sonostate manifestate da tutti gli altricomponenti della comitivabivongese composta da venti calcia-tori e cinque dirigenti e dal loroallenatore Vittorio Leotta.Sulla scia di questo grande entusias-mo molti cittadini, normalmentelontani dal mondo sportivo e calcis-tico di Bivongi, si sono avvicinati allasquadra e alla dirigenza dando illoro fattivo contributo per l’is-crizione alla prima categoria.

Domenica 15 luglio al campo sportivo SaverioSpinelli di Melito Porto Salvo (RC), si è svolta laXXIII EDIZIONE DEL TROFEO "ARCO REG-GIO", gara in cui la medaglia d'oro valeva il titolo diCampione Regionale FITA 2012. Gli atleti Sidernesi

dell'ASD MillenniumArco Club, ognunonella propria classe edivisione è stato pro-tagonista della mani-festazione conqui-stando i seguentirisultati: CampioneRegionale FITA 1012nella CategoriaAllievi Maschile dellaDivisione CompoundRomeo Francesco;Campione RegionaleFITA 2012 nella cate-goria ArcoCompound - SeniorMaschile KONO-NENKO Oleksandr;Campione RegionaleFITA 2012 nella cate-goria Arco Olimpico -Master FemminileMuià Graziella.

Medaglia di Bronzo per Mimmo Barranca nella cate-goria Arco olimpico - Master Maschile. L'atletaGraziella Muià è stata inoltre convocata a partecipa-re con la nostra Squadra Regionale alla Coppa Italiadelle Regioni FITA 2012 che avrà luogo a Terni inUmbria il 20, 21 e 22 luglio p.v.

Tiro con l’arco - campionati FITA 2012

L’ASD Millennium Arco Club protago-nista ai campionati regionali Calabria

Oltre ad aver conseguito il record italiano nei 50stile libero Roberta Cogliandro porta agli onoridella cronaca la sua città, Reggio Calabria, vincen-do l’oro nei 100 stile libero e nei 50 stile libero. Masono in totale ben sei le medaglie da lei conquista-te: si aggiungono tre argento (nella finale open dei50 stile libero, 100 dorso gara di categoria e100dorso finale open) per finire con un bronzo nellafinale open 100 stile libero, medaglia festeggiatasul podio con Cecilia Camellini campionessamondiale paralimpica.Roberta Cogliandro conquista inoltre un tempodi 38”30 che vale all'atleta reggina come recorditaliano assoluto nella categoria s7, il tempo piùbasso mai ottenuto da un'atleta. I “XXXVCampionati Italiani Assoluti Estivi di NuotoParalimpico” si sono svolti nella Capitale travenerdì 13 a domenica 15 luglio, trasmessi in diret-ta da RAIsport1. La gestione organizzativa e losviluppo dell'attività sportiva del nuoto paralimpi-co è a cura della FINP, Federazione ItalianaNuoto Paralimpico, che supporta una delle disci-pline di punta tra gli sport praticati dagli atletidiversamente abili. Il nuoto paralimpico, infatti, èuna disciplina sportiva che riesce a coinvolgere, findai primi Giochi Paralimpici della storia, unnumero rilevante di atleti. Ed è proprio in questoambito che la reggina Roberta Cogliandro sidistingue con il suo impegno quotidiano fatto diallenamenti e fatica, ottenendo puntualmenterisultati eccellenti. “Ho migliorato tutti i mieitempi e per questo ringrazio il mio allenatoreAntonino Praticò che mi ha seguita con affetto ededizione - dichiara l'atleta - ma anche lo staff delParco Caserta. A Roma mi sono sentita in splen-dida forma anche se sono sicura di poter migliora-re ancora: mi impegnerò moltissimo nei prossimimesi e intensificherò gli allenamenti per arrivarecarica e ottenere le qualificazioni ai mondiali del2013, il mio prossimo obiettivo”. I tempi che haconquistato a dorso, infatti, sarebbero valsi per le

qualificazioni alle Olimpiadi, ma la partecipazioneè vincolata dalla visita di una commissione chedecide per quale categoria si potrà competere. “Iodovevo sottopormi a questa visita a marzo ma nonsono potuta andare perché ero a Imola a fare lafisioterapia. È comunque una bella soddisfazione

aver fatto un tempo da qualificazione”. Anche sta-volta, con la sua pregevole prestazione, RobertaCogliandro è riuscita a raggiungere risultatiimportanti da condividere con i propri cittadiniassieme a un orgoglio speciale, quello fatto di con-quiste importanti.

Ruso Francesco conclude il II°Torneo estivo NazionaleCatanese di Burraco, classifi-candosi nel girone “A” al 13°posto, al “By Night” si aggiudi-ca il 3° premio in classifica, vin-cendo anche il premio tecnicoin coppia con Susanna Scalia.Al Torneo di Ischia si aggiudicail 10° posto in coppia con lasorella Maria Ruso e la stessacoppia arriva al 23° posto alTorneo del Levante aGiovinazzo. Grande soddisfa-zione per la famiglia Ruso chevede protagonisti i due figli. Altorneo di Catanzaro vince ilgirone “C” la coppia Rossello-Meli-Grano ed infine al torneoRegionale del prof. Walter LaPiana, la coppia Ruso-Morisana si aggiudica il 3°posto in classifica. Una societàformata da poco che ha datotanti risultati in tempi moltobrevi. L’A.S.D. Burraco ripar-tirà dopo la stagione estiva par-tecipando al IX TorneoNazionale di Teramo.

L’A.S.D. Burracodi Siderno chiude vittoriosa la stagione estiva

CALCIO DILETTANTI

Bivongi-Pazzano arrivanoquarti allo Sport mediterraneo

L’atleta reggina RobertaCogliandro guadagna l’Oro ai Campionati Paraolimpici

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Una serata tinta di note musicali, luci, etanto tanto talento, quella che, sabatoscorso, ci hanno fatto passare allievi e

maestri della scuola di danza Dionysos, impegna-ti nella seconda e ultima tappa dell’ormai consoli-dato saggio di fine stagione. Prima l’affascinantecornice dell’anfiteatro di Roccella Jonica e poiPiazza Portosalvo a Siderno hanno ospitato IvanaSanci e i tantissimi e coloratissimi allievi dellapopolare scuola di danza. Non solo un saggio di danza, ma anche un tributo,e una festa; una festa nella ricorrenza dei 25 annidell’Associazione diretta da Ivana Sanci, e un tri-buto all’indimenticata Patrizia Prestia, fondatrice

proprio insieme alla Sanci della Dionysos. Le due serate hanno saputo coniugare

eleganza, lustrini e paillettes, mettendoin mostra un anno di duro lavoro, unanno che ha visto proprio la Sanciinsieme a Natale Nucera e Alessia

Sgambelluri,contribuire nella crescita enella formazione di un centinaio di bambine

e ragazze, trasformate in principesse con le scar-pette da ballo. Sei corsi, divisi per età, che si sono alternati sulpalco, divertendo, stupendo e incantando la pla-tea, come ogni anno numerosissima.

Oltre alle allieve (e ai due piccolissimi allievidel primo corso), si sono esibiti, come

ospiti, anche “le vecchie glorie”,o meglio, i vecchi amici

della scuola; ragaz-zi lontani per motivi

di studio o lavoro, cheappena possono tornano a regalare il loro sorriso,il loro contributo e un altro passo di danza per chiè stato, o forse è ancora una seconda famiglia.

Dal “moderno” alla “classica”, dal “musical”all’”Hip hop”, i generi musicali su cui gli allievi diIvana Sanci hanno dato sfoggio della loro bravura.Esordio con la disneyana Rapunzell, interpretatadalla bella e sorridente Letizia Albanese, cheinsieme a briganti, falò e alle piccolissime lanternehanno raccontato in musica e danza di come laprincipessa ha saputo prendersi la rivincita sullamatrigna cattiva. Non solo favole e principesse però, perché gliallievi della Scuola di danza Dionysos sono riusci-ti anche nel difficile intento di rappresentare iCarmina Burana, testi poetici, risalenti al XIIIsecolo, dove goliardia e eros la fanno da padrone,e addirittura la femminilità del musical Burlesque,film con il quale Cher e Cristina Aguilera hannoportato in voga un genere che sta prendendo sem-pre più piede; per finire, poi, la CavalleriaRusticana sulle musiche di Pietro Mascagni. A fare da ciliegina sulla torta l’esibizione diCinthya Gonzalez e Ivan Verdesia, 16 e 18 anni,già affermati protagonisti del Balletto Nazionaledi Cuba. I due giovanissimi sudamericani hannosaputo incantare con una raffinata delicatezza cheha commosso e emozionato la platea. La chiusura e il saluto finale, come ogni anno,sono stati prerogativa dei due maestri, Ivana eNatale, che sulle note della Cinematic Orchestrahanno salutato i presenti mostrandoci come leloro doti evadano il campo prettamente fisico eartistico, sconfinando in quello molto più impor-tante delle emozioni. Due serate magiche, colme di bei sentimenti,colme, come dice la stessa Sanci di commozio-ne… E quando ci riesci con dei passi di danza...Non puoi desiderare di più!

Giuseppe Ritorto

25 anni di emozioni

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In Calabria, e più precisamentenella Piana di Gioia Tauro, abbiamouna biblioteca che studiosi e ricerca-tori di tutt’Italia conoscono e consul-tano. Per capire come sopravviveuna delle nostre eccellenze abbiamointervistato Giovanni Russo, il diret-tore.Una biblioteca come la vostra deveessere costosa da mantenere.Quanti fondi sono necessari peruna struttura del genere? Ricevetesovvenzioni statali, regionali e/ocomunitarie?«Circa i finanziamenti, Le devo dire,

amaramente, che il contributoregionale per il 2011, è stato di Û4,000 circa. Ridicolo. È il Comune diPolistena a provvedere, con unapposito fondo di bilancio, alle esi-genze della Biblioteca. Nonostantetutto, la Biblioteca scheda regolar-mente i suoi libri che sono visibilinell'Opac del Polo BibliotecarioRegionale ( a differenza di tantealtre Biblioteche che, pur afferendoal Polo e pur ricevendo contributimaggiori del nostro, non produconoalcuna scheda da diversi anni. Uncontributo più adeguato (di almeno

30,000 o 50,000 Û annuali da partedella Regione) darebbe più consi-stenza all'azione intrapresa dallaBiblioteca, sia negli acquisti per i set-tori di specializzazione (Calabria,Mafia, ecc.) e sia per l'attività di pro-mozione culturale che, in atto, non èpossibile».La vostra sezione di libri sulle mafieè tra le più fornite e consultate daglistudiosi.Quanto tempo c'è volutoper metterla insieme? «La sezione mafia, camorra e'ndrangheta (con oltre mille volumi)è stata costruita da me, a poco apoco, con acquisti, ma anche condonazioni di singole pubblicazioni.Mi ricordo che da Palermo, ho potu-to portare più materiali sulla mafiasiciliana. Sono tutti testi importanti(anche se qualche volta, vi sono casidi libri ripetitivi o scopiazzati da pub-blicazioni serie). La scelta di attrez-zare la Biblioteca, anche con questosettore, è motivata dal fatto che laCalabria è martoriata dal fenomenomafia-ndrangheta e, pertanto, farconoscere ai giovani la vasta biblio-grafia esistente, è di estrema impor-

tanza. Molte università, sia calabresiche di altre regioni d'Italia, ci richie-dono continuamente testi di questosettore. Purtroppo, la Biblioteca, inatto allocata al primo piano delMunicipio, meriterebbe uno spaziopiù adeguato». (E.A.)

La biblioteca di Polistenaun’eccellenza calabrese che sopravvive

La difficile vita della cultura

Mario Ierinò, mio padre(21 Luglio 1972 - 21 Luglio 2012)Quarant’anni che non c’è più.Ma scrivere “non c’è più” è sbagliato.C’è e ci sarà sempre nel nostro ricordo mai sbiadito e semprepresente.C’è nei nomi e nei tratti dei suoi nipoti, nel campetto di calciodove giocano, li incita e li protegge.C’è nello sguardo vivo delle foto che ci guardano dalle paretidelle nostre case.C’è nel pensiero di tutti quelli che lo hanno conosciuto, amatoe rispettato.C’è nell’allegria di trovarci tutti insieme a festeggiare la vita.

C’è nei suoi quattro nipoti che non lo hanno conosciuto ma lochiamano nonno, come se l’amore che ci ha dato fosse arrivatointatto fino a loro.C’è nella forza inesauribile di nostra madre che ha rinunciato atutto per noi.C’è nella sua tenerezza e nella sua speranza mai scalfite.C’è nella luce delle lettere che lui le scriveva e che ancora,dopo tanti anni, nostra madre rilegge.C’è e c’è stato, invisibile sostegno, nei dolori e nelle sofferenzeche la vita ci ha riservato.C’è e ci sarà soprattutto nei nostri piccoli momenti di felicità.

le figlie

BIBLIOTECAMERIDIONALISTA

La Riviera

Direttore della Biblioteca e delMuseo di Polistena (RC),nonchè autore di numerosepubblicazioni di storia e ditradizioni popolari locali. E’Deputato di Storia Patria perla Calabria

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Cultura e società

Parlandodi...

LOCRI

L’evento, presentato da MarileneBonavita, ha riscosso grande succes-so. Invasa di spettatori, difatti, lapiazza Nosside sul lungomare diLocri. Il programma, inserito nel-l’ambito della manifestazione “Ondadei Sapori” ha visto sfilare cani dirazza e non, collocati nelle tre cate-gorie: il più bello, il più simpatico, ilpiù elegante.

Seconda mostracinofila per l’O.L.A.

SIDERNO

Il 12 agosto si apre il sipario aSiderno per la nona edizione delPremio letterario “Giomo Trichilo”.La novità sarà la sospensione delbando relativo alle poesie inedite perricordare, ad un anno dalla morte, lafigura di Rocco Ritorto, più voltecomponente della giuria. Il Premioalla carriera sarà assegnato al giorna-lista calabrese della Rai, DomenicoLogozzo. Chiuderà la serata “LaBottega del Sorriso”, un gruppo tea-trale di Cittanova.

IX Edizione delPremio G. Trichilo

MONASTERACE

Mercoledì 25 luglio, alle ore 21.00,ennesimo appuntamento conTabularasa che, per l’occasione, sisposta a Monasterace alla “Piazzadei Caduti senza croce”. Una seratache vedrà, come sempre, la parteci-pazione di importanti giornalisti tracui Paride Leporace, direttore de “il

Quotidiano dellaBasilicata” e diM a r c e l l oRavveduto, presi-dente dell'associa-zione antiracketCoordinamentoLibero Grasso. Non mancherà l’at-teso intervento diMaria Lanzetta,

sindaco della città ionica e vittima,nei mesi scorsi, di pesanti atti intimi-datori. A seguire il concerto diRadici Popular Jazz Quartet, ungruppo nato dall’ambiziosa idea delpianista Virginio Aiello e del sassofo-nista Danilo Guido. Le loro musicheconiugheranno il linguaggio tipica-mente jazz, libero ed espressivo, agliechi di tango argentino, alle melodiepopolari del sud Italia, alle poliritmiebalcaniche.

Tabularasa tornanella Locride

in BREVE

«Toglieteci tutto ma non la cultura: difendiamoRoccella Jazz». Lo dissero il 13 Gennaio, inuna conferenza tenutasi a Quattromiglia diCosenza, il direttore artistico della manifesta-zione roccellese, Paolo Damiani, il senatoreSisinio Zito, presidente dell’AssociazioneCulturale Jonica, e il direttore di Calabria Ora,Piero Sansonetti.Seguì la dura lettera in cui gli organizzatori illu-strarono, ai numerosi sostenitori, le difficoltàincontrate negli anni: «Cari amici, abbiamo dichiarato più volte neimesi passati che consideravamo conclusa,rebus sic stantibus, la lunga e straordinariaavventura del Festival Jazz di Roccella. Neabbiamo anche spiegato le ragioni, che vor-remmo riassumere qui di seguito. Nel 1981uno sparuto gruppo di visionari, di diversa pro-venienza culturale e politica, lanciò una sfida:dare vita in un piccolo paese della lontana,povera e tormentata Calabria ad una manife-stazione musicale che fosse capace di affer-

marsi rapidamente a livello nazionale e inter-nazionale. Sembrava (ed era) una sfida assur-da…». Una sfida che, per merito principalmente diPaolo Damiani, si tramutò nell’innovativa ideadel Festival Jazz: non una semplice rassegna dimusicisti, più o meno noti, più o meno bravi,ma un luogo di incontri, di esperimenti, di con-taminazioni. Innovazione e creatività dunque,ma nessuno sponsor a sostenere la manifesta-

zione culturale. Qualche speranza arriva, comunque, dallapubblicazione di un bando regionale per ilfinanziamento triennale di un ristrettonumero di grandi festival, compreso unodedicato alla musica jazz. Non più finanzia-menti a pioggia a decine e decine di mani-festazioni di ogni tipo e di ogni livello, maconcentrazione su pochi grandi eventi.Roccella ci prova, e partecipa. Lunedì 16luglio alla biblioteca del Palazzo storico dellaProvincia di Reggio Calabria si è svolta laconferenza stampa per la presentazionedell’annuale edizione 2012. La 32 ̂ peressere precisi, denominata “Rumori medi-terranei 2012”. Un Festival itinerante edampio raggio culturale e geografico, che siterrà dal 18 al 25 agosto tra ReggioCalabria, Roccella Jonica, Monasterace,Locri, Marina di Gioiosa Jonica,Casignana, Bivongi e Martone.

A.I.

ROCCELLAFESTIVALJAZZ

FRANCESCA ARAGONA

Roy Paci è il direttore creativo di unodei festival più attesi dell’estate 2012:L’urlo degli Enotri.. Una manifesta-zione che sarà un momento di sim-biosi tra musica, arte e gastronomianella splendida cornice di Tortora(Praia a Mare). Conosciamo megliolui e il nuovo festival calabrese. Perché un siciliano ha deciso di orga-nizzare un festival in Calabria?La scelta è ricaduta sulla Calabria, esu Tortora, per una serie di coinciden-ze umane. Dopo un concerto svoltosiproprio a Tortora l’anno scorso, in un

momento particolare emotivamenteper me, si sono stretti dei legamimolto forti coi ragazzi delle associa-zioni e con le istituzioni calabresi. Sai,c’è stata una di quelle tipiche serate alchiaro di luna con la ‘nduja… Siamoriusciti ad organizzare qualcosa per

cui non è necessario abbassare latesta di fronte a nessuno e ci siamoriusciti proprio in Calabria. Perché “Il Peggior Festival del SudItalia”?Ecco, per anticipare le critiche!Vogliamo partire facendo un’autocri-tica al nostro lavoro per far cadere ilclientelismo. Può nascere solo così unfestival spontaneo. L’ironia ci serveper far arrivare ad apprezzare la bel-lezza mozzafiato di questa terra e diqueste persone.Quindi l’idea è di far avvicinare i gio-vani alla Calabria attraverso la musi-ca?Al Sud c’è una materia prima senza

Il peggior festival del Sud Italia

L’urloEnotridegli

Intervista a Roy Paci che con un gruppo di giovaniha dato vita ad un nuovo festival in Calabria

La sfida di Paolo Damiani

Torna "The Night" l'evento clou dell'estate del Lulu's Beach. Martedì 21 agostosi rinnova l'appuntamento con la grande festa che ogni estate si svolge alLulu's Beach di Marina di Gioiosa, anche quest'anno grandi ospiti ed un tema asorpresa per una notte da numeri 1.

AL LULU’S BEACHPER UNA NOTTE DA NUMERI 1

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la Riviera

DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 29

foto NOTIZIE

Matteo Scarfò, (regista) se la gioca anotorietà con Nick Mancuso, JohnSavage, Joe Goodavage e DianePaldino. Loro saranno star delcinema, ma lui è figlio della Lanzetta.Nel prossimo numero il film.

Carmelo Bagnato ha presentatoil suo libro a Reggio Calabria.Con lui Filippo Arillotta, RositaBorruto, Lucio Villari, CarmeloBagnato, Giuseppe Martorano,Francesco Arillotta.

Americo Melchionda è statopremiato al Shqip Film Festivalper l’ultimo cortometraggio“L’umanità scalza”. Il made inCalabria affascina tutte le giurieinternazionali.

Francois Hollande, di luiconosciamo l’estrazione politica:socialista. La professione:presidente della Repubblicafrancese. E i gusti musicali?Beh, Peppe Voltarelli!

RIACE IN FESTIVAL

Locri è ormai a pieno titolo “la città del gelato”.Andiamo fieri di quest’eccellenza e del lavoro chel’Ascoa (Associazione di categoria piccole e medieimprese) svolge da anni sul territorio, nell’intento diesaltarne le peculiarità. Ne ha a tante il nostro, adire il vero, da quelle storiche a quelle paesaggisti-che ma, nei giorni che vanno dal 20 al 22 luglio,saranno due in particolare ad emergere: tradizione earte. Un connubio già affermato nel 2011 che siriconfermerà, per la seconda stagione consecutiva,

nella riuscita manifestazio-ne “Tradizionarte2012”. Sarà questoil modo di festeg-giare la prelibatez-

za nostrana,con degu-

stazioni,diverti-mento,brio, ipercorsidel treni-no turisti-co, e i

tanti gad-get e leesposizioni

artistiche. Asostenerel’Ascoa, oltre ainumerosi part-

ners, saranno le rinomategelaterie locresi.

Offriranno infatti, a prezzi ridotti,coni e coppette gelato. Ce ne saràper tutti i gusti… e sarà imperdo-nabile mancare!

TRADIZIONARTE 2012

Un evento riuscitoUn festival riuscito. È questo quel-lo che mi viene da dire. L’obiettivoera “fare, diffondere, respirare cul-tura” per quattro giorni a Riace. Eci siamo riusciti. Un altro obiettivo era farla nonsolo per noi organizzatori ma perpiù persone possibili. E siamo riusiciti a fare anche que-sto: tutti gli eventi hanno registratouna presenza massiccia (convegni,presentazione di libri, proiezioni,mostre, incontri con gli autori).Siamo riusciti anche a riempire unanfiteatro immenso come quello diRiace, che non era così facile. Nonè autocelebrazione, non ci guada-gniamo niente, ognuno di noi haaltri lavori, ha altri obiettivi nellavita. Ma, la cosa più importante secon-do me, è che siamo riusciti a farlonon portando cantanti, panini consalsiccia, comici, ecc, ma portandocinema, teatro, letteratura, e facen-doli ruotare attorno un tema scot-tantissimo come l’immigrazione e

l’accoglienza. Per questo siamosoddisfatti. E siamo orgogliosi dinon aver dovuto chiedere fondi anessun ente, siamo riusciti a autofi-nanziarlo con due soldi, perchè perfare/diffondere cultura non c’èbisogno di soldi ma di idee. Ilborgo di Riace è una preziosissimarisorsa per tutta la Locride, speria-mo di averlo sottolineato con que-sto piccolo festival. Un ringrazia-mento particolare va a DiegoCataldo, agli artisti espositori dellamostra curata da lui (AndreaBono, Dario Passafaro, EmanueleModafferi, Demetrio Giuffrè) aall’attore Vincenzo Marzano:hanno arricchito il festival di molto,hanno creato una scenografia bel-lissima e perfettamente a tema conil festival; e anche a tutti i servicetecnici, i grafici e i fotografi (tra cuiMatteo Muià e la sua aziendaOikoi che ha fatto di tutto per por-tare una connessione sicura aRiace per i vari collegamenti indiretta coi registi) che hannomesso non solo professione masoprattutto passione, la voglia difar bene per il festival. Ovviamente è impossibile non rin-graziare i riacesi coi quali abbianoorganizzato tutto, loro non accol-gono meravigliosamente solo gliimmigrati, ma qualsiasi essereumano passi da lì. Sono fantastici.

confronti, le persone vanno stimolateverso queste bellezze ineguagliabili.Logicamente quello che andrebbefatto è un lavoro di reinterpretazione:avanguardia più tradizione. Far capi-re ai giovani che un panino da uneuro fatto qui, così, è meglio di unpanino di un qualsiasi fastfood. Studiando la line-up mi sono resaconto che, nonostante sia un festival asfondo calabrese, è maggiore la pre-senza di artisti del resto d’Italia, èstata una scelta casuale?Premettendo che non voglio dareadito a nessun tipo di polemica, stia-mo cercando di realizzare un festivalnon integralista. Vorremo operare a360° sia nell’orizzonte nazionale chesu quello internazionale. Insomma unfestival open source. Nel programmacomunque ci sono artisti calabresicome Dario Brunori, che si è rivelatoessere un grande artista e che stimomolto, o i Kalamu, dei ragazzi moltotalentuosi con cui già avevo lavoratoai tempi dell’alluvione in Sicilia.E Peppe Voltarelli?Peppe è un mio grandissimo amico!Infatti è stato il primo che ho chiama-to quando abbiamo deciso di dar vitaa questo progetto. Non è presenteperché purtroppo è già impegnatoall’estero nell’AVIGNON OFF 2012.Quindi questo dovrebbe diventare unappuntamento abituale. Possiamo

aspettarci che anche l’anno prossimoci sarà un “Urlo degli Enotri”?Speriamo! Il sindaco ci ha promessoche se questo festival dovesse andarebene, gli Enotri continueranno adurlare fino al 2023! Sicuramentesarebbe un bel traguardo. Un’ultima domanda che hapoco a che fare con “L’Urlo”, èuscito da pochissimo il tuonuovo singolo con Clementino,dobbiamo aspettarci unalbum?Questo singolo è stato scrittoper l’estate, è un singolo fresco,anche il video è stato girato inmezzo alla gente, al mare, perché èquesto quello che significava pernoi. Sicuramente dopo questo perio-do intenso, in cui sono occupato convari lavori e festival, io e i mieifratelli, gli Aretuska,torneremo in stu-dio e butteremogiù qualcosa!

RosarioPaci,detto

Roy(Augusta,16settembre1969),è uncantautore,trombettista

e produttorediscografico

italiano.

Locri, città del gelato.Ancora una volta

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Parlando

Cinema

di

DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 30

CINEMA NUOVO Siderno, info: 0964/ 342776 nessun film in programmazioneCINEMAX ARENA lungomare lato nord Siderno,info: 333/7672151Rock of Ages/ Spettacolo unico ore 21.45 CINEMA VITTORIA Locri, info: 339/7153696 The Amazing Spider-Man (3D)/17.30Biancaneve e il cacciatore/

20.00 - 22.00 CINEMA GARIBALDI Polistena, info: 0966/ 932622 nessun film in programmazioneper chiusura estivaCINEMA POLITEAMA Gioia T., info: 0966/ 51498nessun film in programmazioneper chiusura estivaCINEMA ODEONReggio C., info: 0965/ 898168 nessun film in programmazioneper chiusura estiva

CINEMA AURORA Reggio C., info: 0965/ 45373nessun film in programmazioneper chiusura estivaNUOVA PERGOLA Reggio C., info: 0965/ 21515 Ciliegine/alle 20.30 - 22,30MULTISALA LUMIERE Reggio C., info: 0965/ 51036 Sala De Curtis The Amazing Spider-Man (2D)/17.00

The Amazing Spider-Man (3D)/19.30 - 22.00Sala SordiLa leggenda del cacciatore divampiri (3D)/ 18.45 - 20.45 - 22.45Sala De SicaBiancaneve e il cacciatore/18.10 - 20.40 - 23.00Sala MastroianniBiancaneve e il cacciatore/17.00 - 19.30 - 22.00

ALCINEMA

...è il punto di incontro di chi lotta per ilSud. Se ami il Sud unisciti a noi.

Lo faccio con cognizione di causa, avendo parlatocon un tecnico importantissimo del quale non rive-lerò mai il nome nemmeno sotto tortura.Tecnicamente risanare la sanità calabrese non sareb-

be granché difficile,ci sono le idee, i pro-getti, i rimedi e i pro-fessionisti in grado difarlo. Il deficit miliar-

dario potrebbe risanarsi in pochi anni. Solo per fare un esempio, il semplice riscontro cartaceo delle degen-ze che la Calabria deve pagare alla Lombardia porterà a un risparmio secco del 20%, tradotto in euro valemeno cinquantamilioni. Altro esempio, la rivisitazione dell'elisoccorso che costa qualche milione e impiegasolo poche unità potrebbe dar lavoro a centinaia di persone. L'esercito dei medici di base e di quelli di guar-dia ( quasi 3.000) potrebbe dare assistenza domiciliare ed evitare ospedalizzazioni, disagi e costi elevatissi-mi. Le sale operatorie potrebbero lavorare quanto le otto ore della media nazionale e non le tre di quellaregionale. I macchinari costosissimi e ultra moderni potrebbero evitare il salasso dei centri privati conven-zionati invece di giacere in polverosi sotterranei. Ecco, dal punto di vista tecnico le soluzioni ci sono, e ancheimmediate. Però il nodo vero è che nei reparti i medici dovrebbero essere presenti, gli infermieri anche e ilricorso alle assenze per malattia dovrebbe restare dentro un quoziente fisiologico. I nullafacenti dovrebbe-ro essere sbattuti fuori. Le carriere si dovrebbero basare sulla bravura, sulla dedizione al lavoro. Gli utentidovrebbero rispettare le file. I familiari osservare gli orari. Non sarebbe per niente difficile risanare la sanitàcalabrese, se il problema vero non fosse che per farlo bisognerebbe risanare medici, infermieri e pazienti.Allora non servono idee e professionisti. Piuttosto si ha bisogno di terminator che piallino senza pietà gliinteressi egoistici di una società che si è convinta che esiste solo il proprio bene e non quello collettivo.Quindi smettetela di prendervela con questo o quello, gli incapaci cari calabresi continuate a essere solo voi.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

Mi impiccio della vostra sanità

«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola»

Vi sentite affranti e sfiduciati, coraggio:una ventata di ottimismo vi pervaderà epotrete intravedere possibili soluzioni adei problemi concreti. Siate onesti con voistessi e cercate di recuperare un rapportoimportante. Dagli amici accettate solo ciòche è utile. Attenzione, l’adulazione spes-so nasconde dei pericoli.

ARIETECe la state mettendo tutta e il vostro presti-gio sta aumentando a vista d’occhio, anchese dovrete vedervela con qualche collegainvidioso. Non permettete che gli impegniesterni interferiscano con i vostri momentidi relax: riappropriarvi degli spazi personalivi farà stare bene.

TORO

Siete al top delle vostre potenzialità siacome fascino che come energia. La vostrasensualità tenderà ad emergere. Sul lavoro,molti saranno disposti a seguirvi nelle ideee nei progetti. La tendenziale positività del-l’umore risulta salutare per la forma fisica.Anche la tranquillità emotiva sarà un’otti-ma fonte di benessere.

GEMELLIIl Sole vi infonde nuovo slancio. Martecontinua a infastidirvi. Sarete nervosi e diumore mutevole, e potreste trovarvi adover affrontare svariati problemi inatte-si. Se vivete un rapporto instabile il mal-contento potrebbe aumentare. Qualchediscussione di troppo anche nelle coppiedi lunga data. Pensate anche al patner.

CANCRO

Vi aspetta una settimana ricca, intensa,piena di soddisfazioni perché riuscirete arealizzare i vostri intenti. Non disperdete-vi, ma puntate dritto all'obiettivo. LaLuna, nel segno dalla sera di giovedì 19 atutto sabato 21, sarà la ciliegina su unatorta già squisita!

LEONEUna persona che vi interessa oggi avràsolo occhi per voi. Non restate alla fine-stra a compiacervi: agite e in fretta se vole-te trarne profitto. Un amico potrebbe tra-scinarti in un ambiente che non vi piacemolto! Niente di male, solo che avrestipreferito altro tipo e genere di persone.

VERGINE

Umore frizzante per onorare l’inizio di unanuova settimana. Complice la Luna inGemelli, la settimana veleggia all’insegnadell’allegria e della conquista. Chi da tempoinsegue un amore, ma non ha il coraggio didichiararsi, oggi può farlo senza temere dinon avere successo.

BILANCIALa vita di coppia continuerà a essere ravvi-vata da una magica intesa, specie sotto lebollenti (è il caso di dirlo vista la stagione)lenzuola. Sul lavoro sarebbe bene evitare disovraccaricarvi di impegni. Cercate, invece,di canalizzare i vostri sforzi in un’unica dire-zione. Approfittate delle belle giornate esti-ve per fare attività sportiva all'aperto

SCORPIONE

Affrontare le cose col sorriso è un aiuto inpiù. La suscettibilità è causata dalla gelo-sia. Possibili difficoltà a stabilire rapporticorretti e vantaggiosi. Ma per operazionidi contenuto intellettuale andate allagrande. Possono comparire piccoli distur-bi di poco conto, ma noiosi: indolenzi-mento ai muscoli, sbalzi di pressione.

SAGITTARIORiceverete telefonate che potrebberorivelarsi di particolare importanza. Usatemeglio il vostro tatto e cercate di essere, sevi riesce, più gentili. Per le coppie è neces-sario che ogni partner ricerchi il giustoequilibrio . Vi sentirete lievemente confu-si al punto che vi sembrerà tutto piùinsopportabile.

CAPRICORNO

Il trigono scambiato tra la Luna e Saturnovi invita a muovervi concretamente e conrazionalità. Settimana ideale per avviareun’attività. Per quanto riguarda l’amore,puntate su una serata in intimità con lavostra dolce metà. Scambio di confidenze.

ACQUARIODesiderio inappagato di novità. Si levaqualche turbolenza e comincerete a sen-tirvi prima indispettiti e poi addiritturainsofferenti nei confronti del partner.Non fidatevi dei consigli, e tenete stretto ilportafogli. Potenziate le difese.

PESCI

L’OROSCOPO

Un grande uomo era Paolo Borsellino, un uomo fiero, unuomo che affermava: «Chi ha paura muore ogni giorno, chinon ha paura muore una volta sola». E lui è morto, ma pro-babilmente non ha avuto rimpianti, non ha avuto penti-menti, non ha abbassato la testa neanche nell’attimo in cuila sua anima si è staccata dal corpo dilaniato dall’esplosio-ne. In quell’agendina rossa, mai più ritrovata, aveva anno-tato tutto. Lì c’erano le risposte. Chiavi di volta che sonoandate perse così come lo è stata la sua vita, ma che tantocoraggio non sia stato un grido nel nulla!Perchè, se dopo 20 anni ancora il suo ricordo si accendespontaneo, la sua morte ci ha insegnato qualcosa.Borsellino come Falcone hanno tracciato la strada.Continuare a seguirla deve essere un obbligo, non una scel-ta, e il prezzo del coraggio non coinciderà più con la vita.

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DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 31

Blob of the week

Gianni, Piero, Mimmo e Giulio

la Riviera

Il compagno Oreste a mare in compagnia di Nino Coco

Gianni e Matteo beccati al Kukumerla

Con questa canicola, meglio stare al fresco

Teni duru. !!!Marco Minnella

Gian..Perrier Fraietta

Unafoto...pliiiis

da Africo Bruno e suo nipote Malati diJuventus

Malati di MilanMarco Staltari La nuova Lady Oscar,

paladina degli animaliDopo l’incidente,

ripristinata la segnaleticaI Love Calabria

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