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N. 22 - Febbraio 2009

Centrale Roma

Gri

lloParlan

t e

Febbraio

[email protected]

Febbraio

Sommario2

Pagg. 4, 5, 6, 7, 8.

Le Interviste del Direttore.Sig.ra Maria Lucia.

Pag. 9.

Istituto Codivilla Putti Cortina D’ampezzo

Pag. 17.Madonna che Barca!!!

Pagg. 14, 15, 16.

La Terapia occupazionalein Ambito Reumatologico.

Pagg. 12, 13.

Il Nostro Dott. Salvatore Caminiti...

Pag. 11.

Istituto Codivilla Putti Cortina D’ampezzo

Pag. 18.

San Gaetano in Flaminia

Pag. 10.

Istituto Codivilla Putti Cortina D’ampezzo

[email protected]

Giomi R.S.A.

Giomi R.S.A.

Pag. 43.

Dove Siamo.

Pag. 42.

L’angolo della Poesia

Pag. 40, 41.

L’Oroscopo di...

Pagg. 38, 39.

Passatempo

Pag. 36.Pag. 37.Natale & Giomi ServiceR.S.A.Flaminia al Lavoro.Racconti di Vita...

Pagg. 32, 33, 34, 35.

Buon Compleanno.

Pagg. 30, 31.

Giovanni Battista.

Pagg. 28, 29.

Cena degli Auguri.Stelvio Cipriani in Concerto...

Pag. 27.

Centro CommercialeTuscia...

Pag. 26.

Giovanni XXIII...

Pag. 24, 25.

Residence Flaminia

Pag. 20, 21, 22, 23.

Evento Musicale...

Pag. 19.

Che Coro de Core!!!

Il Grillo ParlanteIl Grillo Parlante

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Maria Lucia CELLA DE DAN – Istituto Codivilla Putti di Cortina

a cura di Michele D’Urso

“Le Interviste del Direttore”

Le vacanze di Natale sono finite

Il Grillo Parlante decide che per smaltirei chili di troppo messi su dopo le numero-se e ricche “mangiate” natalizie sarebbebene fare un po’ di sport; viste le abbon-danti nevicate che stanno ricoprendo lenostre amate Alpi…perché non andare afare una bella settimana bianca?!?!Il Grillo Parlante, personaggio di spesso-re dal palato fine, decide allora di rag-giungere una delle località sciistiche piùrinomate del mondo, Cortina d’Ampezzo;non a caso a Cortina c’è un’altra struttu-ra del Gruppo GIOMI:l’Istituto Codivilla Putti.

Non senza fatica, per via delle stradeinnevate di fresco a causa delle eccezio-nali e copiose nevicate che da que-ste parti non si vedevano da quasi

quarant’anni, riusciamo a raggiungerel’ingresso del comprensorio che racco-glie le due strutture.Ci troviamo di fronte l’elegante e carat-teristico ingresso in pietra, frutto delprimo di una lunga serie di interventi diristrutturazione che sono stati effettuaticon l’avvento della Giomi nel Luglio del2003. Finalmente giungiamo di fronteall’ingresso del Codivilla, che ospita gliuffici amministrativi e dove troviamo adaspettarci la Direttrice Amministrativa, laSig.ra Maria Lucia Cella De Dan.Cordiale ed elegante la Sig.ra Cella ciguida in un veloce tour della struttura,spiegandoci le attività svolte e soffer-mandosi soprattutto su quei locali recen-temente ristrutturati e che nel 2003,quando “arrivò” la GIOMI, non eranoaltro che dei locali “grezzi”;il reparto diriabilitazione cardiologica, il nuovoreparto di fisioterapia e la sala convegniintitolata al Prof. Colombani - illustreortopedico proveniente dalla scuoladell’Istituto Rizzoli di Bologna e che pro-

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Maria Lucia CELLA DE DAN

prio a Cortina diede il primo forte impul-so alla ricerca ed allo studio delle infe-zioni osteoarticolari - spiccano per icolori vivaci e l’arredamento sobrio edaccogliente. Terminata la visita delle due strutture,armato di “lapis e taccuino”, il Grillo ritie-ne di poter incominciare l’intervista; laSig.ra Maria Lucia Cella è DirettriceAmministrativa dall’Aprile del 2004, soloqualche mese dopo l’avvento dellaGiomi a Cortina; cosa faceva prima diquest’incarico?“Ho lavorato per parecchi anni pressol’Ulss n. 1 Cadore e poi l’ Ulss n. 1 diBelluno nei Servizi Economico Finan -ziario e Economato, dove, soprattuttonegli ultimi anni prima di venire aCortina, ho seguito la ristrutturazionedell’ ala nuova dell’ Ospedale di Pievedi Cadore per quanto riguarda gli arre-di, attrezzature sanitarie ecc. e l’aper-tura del Centro di ProcreazioneAssistita, sempre presso l’Ospedale di

Pieve di Cadore”- ci racconta sicura la Direttrice -“ poi il 1° luglio 2003, data di inizio della

Gestione Sperimentale dell’IstitutoCodivilla Putti, il Direttore Generaledell’ Ulss n. 1 Belluno mi mandò aCortina per seguire il passaggio diconsegne tra la vecchia gestione equella nuova. E da lì nacque il rappor-to con la Giomi, con il Dott. EmmanuelMiraglia e il Dott. Massimo Miragliache, già dopo qualche giorno, mi disse-ro… “…avremmo piacere che Lei rima-nesse qui!”.Si creò da subito una sim-patia e una stima reciproca che, dopoqualche mese, mi indusse a prendere ladecisione di lasciare il pubblico peressere assunta dalla nuova Società”.“Ci sembra di capire quindi che si è tro-vata da subito in sintonia con la “nuova”dirigenza” chiede incalzante il GrilloParlante.“A questa domanda rispondo con molto-piacere” risponde sorridente la Sig.raCella. “Con il Dott. Emmanuel Miraglia eil Dott. Massimo Miraglia ho avuto fin dasubito e ho tutt’ora un ottimo rapportosia sotto l’aspetto professionale cheumano. Il loro continuo appoggio e lafiducia che mi hanno dimostrato mi aiu-tano a risolvere i problemi che, quotidia-namente, si presentano. Potete immagi-nare come il primo periodo sia statoveramente molto impegnativo, ma gra-zie alla professionalità e alle capacitàdel Dott. Massimo Miraglia, oltre allapreziosa collaborazione di personale

esterno della Giomi, siamo riusciti adare alla struttura una organizzazio-

Dott. Massimo Miraglia e Maria Lucia Cella

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ne autonoma nei vari settoriAmministrativi (Contabilità, Acquisti,Personale, Ced); una autonomia cheprima non esisteva, in quanto l’Istitutofaceva parte dell’Ulss n. 1 ed era in retecon gli altri Ospedali del territorio e conuna Direzione centralizzata a Belluno.Tutto questo determinava una lentezzaburocratica non solo sull’operativitàdella struttura, ma anche nelle sceltestrategiche: chiaramente oggi sono sololontani ricordi!!!”Oggi l’Istituto Codivilla Putti è gestito dalgruppo Giomi che della ULSS n. 1 diBelluno è partner in una società mistapubblico-privata.“è importante evidenziare – ci raccontala Sig.ra Cella - che questa Societàmista è stata la prima GestioneSperimentale ad essere attivata in Italia,grazie alla Regione Veneto che, in que-sta materia, può essere definita“Illuminata”. Il nostro obbiettivo è quellodi creare e quindi applicare forme inno-vative di gestione di un Ospedale,al fine di erogare le migliori presta-

Maria Lucia CELLA DE DAN zioni possibili, sempre nell’interesse deipazienti. L’Istituto Codivilla Putti ha unastoria molto importante e di assolutoprestigio: viene inaugurato nel 1923 edè annesso all’Istituto Rizzoli di Bologna.Nel 1980 passa alla Regione Veneto edal 1° luglio 2003 è gestito da questaSocietà mista pubblico-privato (Ulss n. 1– Giomi Spa). L’Istituto, che è formatoda due Padiglioni, uno denominatoCodivilla e l’altro Putti, attualmente rap-presenta di sicuro un Centro di riferi-mento per la cura delle infezioni osteo-articolari in Italia, oltre che un Centro digrandissima esperienza nel trattamentodei traumi da sport invernali.Ci facciamo raccontare dei vari progetti,quelli raggiunti nel tempo ma soprattuttoquelli futuri:“L’obiettivo del progetto di sperimenta-zione è stato il potenziamento sia delleattività di cura e trattamento riabilitativoin soggetti con patologie infettive delleossa, sia del settore dell’Ortopedia chequello Traumatologico Sportivo. Inoltreabbiamo attivato, in collaborazione conl’Università di Padova, un nuovoReparto di Prevenzione e RiabilitazioneCardiovascolare. Un impulso particolarein questi anni è stato dato all’attivitàscientifica, con l’organizzazione di Con -ve gni anche a livello Internazionale.Sono state avviate nuove collaborazionicon diverse Università Italiane e riattiva-te quelle già in essere, che ci permetto-no di avere in Istituto una presenzacostante di 7-8 specializzandi diOrtopedia, Cardiologia e Anestesia. Allostesso tempo abbiamo allacciato un

buon rapporto con l’ANIO,

Nuova Palestra Riabilitazione Cardiologica

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Istituto Codivilla Putti di Cortinal’Associazione Nazionale Infezioni Oste -oarticolari, per creare una rete di infor-mazione “on line”, allo scopo di garanti-re al paziente la miglior cura possibile.Chiaramente tutto questo è stato prece-duto da una ristrutturazione generaledelle due strutture, sia sotto l’aspettoestetico che della sicurezza, oltre all’in-serimento di nuove apparecchiature didiagnosi e cura. Quanto ai progetti futu-ri, questi sono molto ambiziosi preve-dendo l’accorpamento dei reparti in ununico Padiglione, il Codivilla, con unconseguente ampliamento della Strut -tura”.Girando le due strutture ci è sembratodi percepire un grande affiatamento trala Direttrice ed il personale, rapportoche non deve essere stato facile dainstaurare.“Il rapporto con il Personale dipendenteè stato, nella fase iniziale, abbastanzadifficile, con la presenza di personalepubblico, in comando, che era chiara-mente perplesso per un tipo di gestioneinnovativa e non conosciuta e con inuovi assunti, circa un centinaio in pochianni, tra cui parecchio personale infer-mieristico straniero che necessitava diun periodo di inserimento e formazione.Adesso però, posso dire che c’è unabuona integrazione e collaborazione tradi loro: lo dimostra sia la rappresentazio-ne teatrale che viene fatta ogni anno, inoccasione dello scambio degli auguriNatalizi, dalla “Compagnia I Putti” for-mata dai dipendenti, che la cerimoniadella consegna delle borse di studio aifigli dei dipendenti, tradizione ormai ven-tennale del gruppo Giomi che il

Dott. Miraglia ha fortemente volutoinstaurare fin dal primo anno di gestio-ne, in cui iniziamo ad avere i figli del per-sonale straniero che si è definitivamentestabilito, con la famiglia, a Cortina. Un aspetto particolare della nostraStruttura è che, vista la difficoltà di tro-vare alloggi e i costi di Cortina, all’inter-no dell’ Istituto vi è una zona foresteriacon delle camere e alcuni appartamenti,per cui la maggior parte dei dipendentivive all’interno; questo comporta sen-z’altro, da parte nostra, un maggioreimpegno e, da parte dei dipendenti, deigrossi sacrifici.Maria Lucia Cella è una donna moltocortese e simpatica, che evidentementesvolge il proprio ruolo con passione ecapacità; nella gestione operativa èdecisa e determinata mentre nella curadella struttura riesce sempre a dare queltocco di eleganza tipicamente femmini-le. In questi anni è sempre stata in prima

linea, al fianco del Dott. MassimoMiraglia, nel seguire i vari lavori diristrutturazione che hanno pratica-

La Compagnia I Putti

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mente stravolto, ovviamente in meglio,l’aspetto dell’Istituto; è lei a consigliarel’amministratore nella scelta degli arre-damenti ed è sua cura far si che in ogniangolo della struttura ci siano composi-zioni floreali e tocchi di colore che abbel-liscono e riescono a rendere “le corsie”più familiari ed accoglienti a chi ècostretto alle cure presso l’Istituto. Vista la disponibilità della Sig.ra Cella ilGrillo approfitta per saperne un po’ dipiù, quali sono gli hobby o le passioniche la tengono impegnata nel tempolibero? “Camminate in montagna, sci di fondoe giardinaggio; da quando ho questoimpegno, però, queste attività si sonomolto ridotte: l’unico hobby che, purtrop-po, non riesco a ridurre molto è lo shop-ping!!!L’intervista sta per volgere al termine eimmancabilmente il Grillo Parlante chie-de di raccontare un simpatico aned-doto, domanda che ormai è diven-

tata un punto fisso delle “Interviste delDirettore”: “Era il 1 luglio 2003, i Direttori dell’Ulss 1 di Belluno mi inviarono a Cortinaper accogliere la delegazione dellaGiomi che doveva formalizzare la nasci-ta della nuova società. Del mio arrivoera stato avvisato il dott. Miraglia, maognuno aveva usato un nome diverso,chi Lucia, chi Maria Lucia, chi addirittu-ra Maria Giulia! Per cui si aspettavanopiù persone ma dopo qualche perples-sità hanno capito che ero sempre e soloio!!!Abbiamo sottratto alla Sig.ra Cella trop-po tempo, la ringraziamo per la cordiali-tà con la quale ci ha intrattenuti e, perconcludere, le chiediamo cosa si aspet-ta dal nuovo anno che è appena inco-minciato: “L’auspicio è che– risponde seria la direttrice - con la col-laborazione di tutti, si riesca a prosegui-re in questo grande progetto e quindi afarci apprezzare sempre di più, per laprofessionalità e umanità, da chi neces-sita dei nostri servizi e da chi ci osservadall’esterno, mettendo, comunque, sem-pre il paziente al centro del sistema edando delle prestazioni efficaci e tem-pestive.Salutata calorosamente la protagonistadell’intervista e, lasciatosi alle spallel’istituto, il Grillo Parlante si incamminaverso il primo impianto di risalita…..pergodersi finalmente qualche giorno dimeritato relax, immerso nella bellezzadel paesaggio del Cadore.

Maria Lucia CELLA DE DAN

Prof. Fabio Miraglia, Dott. Emmanuel Miraglia,

Sig.ra Maria Lucia Cella, Dott. Massimo Miraglia

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L’Istituto Codivilla Putti di Cortinad’Ampezzo viene fondato nel1923 per opera del Prof.

Vittorio Putti, all’epoca direttore del-l'ospedale Rizzoli di Bologna, che tra-sformò l'Hotel des Alpes, un vecchioalbergo austriaco di Cortina d'Ampez -zo, in Istituto Elioterapico per la curadella tubercolosi ossea. Inizialmentela capienza era di cento letti ed eradotato di sala operatoria e modernisussidi. Fu intitolato al Prof.Alessandro Codivilla, maestro diPutti e suo predecessore alla guidadel nosocomio bolognese. Nel 1980 passa alla Regione Venetoe dal 1° luglio 2003 la gestionedell'Istituto diventa una gestionemista pubblico-privato con la parteci-pazione dell'ULSS n.1 di Belluno edel Gruppo GIOMI S.p.A.; l’Ammi -nistratore Delegato è il Dott.Massimo Miraglia.La storia dei due Padiglioni, ilCodivilla ed il Putti, è legata al tratta-mento della tubercolosi ossea che

Istituto Codivilla Putti di Cortinaagli inizi del ‘900 era molto diffusa. Presso il Padiglione Codivilla c’e’ ilreparto di Ortopedia e Traumatologiadove viene svolta attività di ricoveroordinario urgente e programmato edove vengono trattati tutti i traumi dasport invernali oltre che l'ortopediatradizionale. Nel blocco operatorio,attrezzato con strumentazioni moder-ne e all’avanguardia, si svolgonointerventi di artroscopia diagnostica echirurgica delle grandi e piccole arti-colazioni, protesi di anca, spalla,ginocchio, gomito e caviglia, chirurgiadel rachide per stabilizzazioni verte-brali, artrodesi vertebrali, cura dellestenosi e della patologia degenerati-va della colonna. Al Codivilla è poipresente un Punto di PrimoIntervento dove il servizio di guardiaè attivo 24 ore su 24 e garantito dallapresenza di uno Specialista Orto -pedico, un Medico dell’Eme rgen za edi un Medico Anestesista Riani -matore. Il trasporto urgente dal P.P.I.verso altri Ospedali viene effettuato

Padiglione Putti...ieri

Padiglione Putti...oggi

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con Ambulanza o Elicottero conMedici ed Infermieri specializzatinelle moderne tecniche di rianimazio-ne. Con l’avvento della Giomi si èprovveduto a ristrutturare e potenzia-re il Reparto di Fisio chinesiterapia,Riabilitazione post-chirurgica e post-traumatica, dove ci si occupa delrecupero motorio di soggetti affetti dalimitazioni funzionali osteo-articolarimediante terapia riabilitativa manualeo strumentale, attiva o passiva. Per laFisiochi nesiterapia è prevista attivitàdi ricovero ordinario.Presso l’Istituto Codivilla Putti vienesvolta attività ambulatoriale di ortope-dia, FKT, laboratorio analisi, chirur-gia, ginecologia, oculistica, dermato-logia, pediatria, cardiologia, radiolo-gia convenzionale, anestesia e tera-pia antalgica per il trattamento dipatologie infiammatorie acute e croni-che delle articolazioni e dell’apparatomuscolare e tendineo, di nevralgie enevriti centrali e periferiche,dolore oncologico. Il Servizio di

Radiologia ed Alta Diagnostica, perpazienti ricoverati e ambulatoriali, e’dotato di apparecchiature di radiolo-gia convenzionale, ortoclinoscopiotelecomandato con intensificatore dibrillanza, ortopantomografo, mammo-grafo, ecografo ed un apparecchio dirisonanza magnetica “E Scan”, da 0.2Tesla, per la diagnostica articolare dispalla, gomito, polso e mano, ginoc-chio, tibiotarsica e piede.Il Padiglione Putti, sorto dal 1936 al1939 per volere di Vittorio Putti e a luidedicato alla sua morte avvenuta nel1940, ha sede il Reparto di infezioniosteoarticolari. L'Istituto vanta la piùgrande casistica italiana, ed una dellamaggiori d'Europa, di pazienti trattatiper infezioni al sistema scheletrico ea quello delle articolazioni. è specializzato per accertamento ecura di patologie settiche dell’appara-to locomotore quali spondiliti, spondi-losciti, osteoartriti e osteomieliti,artroprotesi infette, pseudoartrosiinfette con metodica Ilizarov, plasti-

Padiglione Codivilla...Ieri

Padiglione Codivilla...oggi

Istituto Codivilla Putti di Cortina

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che cutanee ricostruttive e di copertu-ra, piede diabetico.L'Istituto raccoglie casi di osteomieli-te da tutta Italia, che qui convergonoper l'alta esperienza maturata in que-sti ottant'anni, tradotta in innumere-voli pubblicazioni e relazioni scientifi-che in Italia e all'estero; così come lespondiliti, oppure osteomieliti verte-brali (infezioni alla colonna vertebra-le) che sono curate nell’Istituto dallontano 1923: sono qui catalogati eclassificti oltre 10.000 casi di spondi-liti tubercolari (il cosiddetto Morbo diPott) e oltre 4.000 casi di spondilitiaspecifiche.L'Istituto Codivilla Putti, che è accre-ditato con il Servizio SanitarioNazionale, rappresenta sicuramentein Italia un centro di riferimento per lacura delle infezioni osteoarticolari edanche un centro di grandissima espe-rienza nel trattamento dei traumi dasport invernali.L'obiettivo del progetto di sperimenta-

Palestra Fisioterapia

Stanza Degenza

zione della società mista pubblico-pri-vato è di sviluppare sia il settore dellamedicina e traumatologia sportiva, siail settore delle attività di cura e tratta-mento riabilitativo in soggetti con pato-logia infettiva delle ossa.In particolare il progetto di sperimenta-zione si propone di migliorare edimplementare la cura dell'osteomielitee delle infezioni ossee ed allo stessotempo di costituire a Cortina un“Centro di Traumatologia Sportiva” chedivenga un riferimento nazionale per ilrecupero e la riabilitazione intensivadel post-acuto traumatizzato negli articon caratterizzazione sui traumi dasport.

Istituto Codivilla Putti di Cortina

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Il nostro Dott.Salvatore Caminiti...

Dott.Salvatore Caminiti

Medico Naturopata

I l 13 Gennaioalla Madonna delRosario c’è stato

l’insediamento uffi-ciale del Dott.Caminiti, nuovo me -di co responsabiledella struttura. Bi -so gna dire che già

da Dicembre il Dottore è stato pre-sente nella nostra RSA, dando modoa tutto il nostro personale e soprat-tutto ai nostri ospiti di apprezzarne le

qui Naturopata!), con tanto di illumi-nazione a fiaccole (vedi foto), spaccian-dolo per il suo reale studio messo adisposizione dalla Giomi R.S.A. Dopo iprimi momenti di vero stupore, il dottoresi è ripreso e tra gli auguri di tutti ha dimo-strato anche le sue doti di autoironia,dote rara ai nostri giorni. Il nostro Ammi -nistratore Prof. Fabio Miraglia ha confer-mato le sue doti di “organizzatore discherzi”.

sue doti professionali, la sua grandeumanità e la sua simpatia.Per l’occa-sione è stato presente l’Ammi -nistratore Prof. Fabio Mira glia, checon la complicità degli AvvocatiRosalba ed Enrico Padro ni, ha orga-nizzato un simpatico scherzo al dot-tore. E stato approntato, in tutta fret-ta, un poco probabile studio Mediconella rimessa attrezzi della Madonnadel Rosario, immerso nellavegetazione del giardino (da

Dott. Salvatore Caminiti

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... e Moira Orfei

VITERBOVITERBOTarquinia Marzo 2000

Ancora dieci giorni di degenza,poi il trasferimento in elicottero a Perugia . Per guarire ci vorranno settimane

“Qui in ospedale mi trovo benissimo”

TARQUINIA- La regina

dello spettacolo Moira

Orfei è ancora ricoverata

presso la struttura sanitaria

d e l l ’ o s p e d a l e d i

Tarquinia. Sono passati già

15 giorni dal grave inci-

dente che ha visto coinvol-

ta la famosa circense.

“Per una fatalità quasi

miracolosa afferma Moira-

mi ritrovo ancora viva.

Forse è arrivata la mia pre-

ghiera a Padre Pio, che ho

invocato immediatamente

dopo l’urto qundo per

pochi secondi mi si è bloc-

cata la respirazione”. La

dinamica, piuttosto artico-

lata, ha infatti dell’incredi-

bile.

la Mitsubishi su cui viag-

giava Moira Orfei - con

l’autista, la cameriera ed

una ballerina - si è vista

tagliare la strada da un

autocarro proveniente dalla

corsia opposta, facendo

balzare in avanti la Jaguar

che era trainata dal fuori-

strada. Le conseguenze

purtroppo sono ricadute

solo su Moira che oggi si

ritrova con una frattura alla

spalla destra, cinque costo-

le rotte, tre incrinate ed una

brutta frattura all’acetabolo

su cui e impiantata la pro-

tesi dell’anca a cui la “regi-

na dei bambini” ha dovuto

far ricorso cinque anni fa in

seguito ad un incidente con

uno dei suoi elefanti. Ma al

di là del tragico evento,

oggi Moira Orfei vuole

ricordare l’affetuosa acco-

glienza ricevuta da parte di

tutto il personale dell’ospe-

dale di Tarquinia.

“Mi trovo benisimo qui-

dice la degente - ho fiducia

nei medici e nel loro; ricor-

do con stima la decisio-

neimportante del Dott.

Caminiti (che in quei gior-

ni sostituiva il primario

dott. Guzzetti assente per

un congresso internaziona-

le in America) di approfon-

dire le ricerche a

cui da giorni ero sottopo-

sta, proponendo una tac

speciale per spiegare un

dolore che inizialmente

nessuno sospettava fosse

dovuto alla frattura del-

l’acetabolo, poi rivelatasi

di estrema importanza per

la mia salute”.

Alessandra Rosati

Foto Rivista OGGI

Foto Rivista OGGI

Moira Orfei ricorda il terribile incidente ed elogia i sanitari del nosocomio tarquiniese

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LA TERAPIA...

I l termine reumatismo è un termine collettivo per un grannumero di malattie che colpiscono il sistema muscolo-schelettrico. Dolori, limitazioni funzionali e deviazioni arti-

colari riguardano non solo le articolazioni, ma colpiscono l’in-tera persona, in quanto possono impedire alla stessa di svol-gere le attività di vita quotidiana, di tempo libero e professio-nali.

Parlando di artrite reumatoide per esempio, fondamental-mente si possono distinguere due fasi nelle quali il terapista

occupazionale può intervenire: una fase acuta e una fase post-acuta. Nella fase acutal’articolazione si presenta con tutti i sintomi d’infiammazione, come per esempio rosso-re, calore, gonfiore ed inoltre dolore e perdita di forza. In questa fase il terapista occu-pazionale può fornire alla persona un’ortesi di riposo, che va costruita con un materialetermoplastico direttamente sull’ arto colpito, al fine di ottenere le dimensioni esatte dellostrumento terapeutico.Nella fase post-acuta l’intervento del terapista occupazionale è molteplice.Lo scopo principale del lavoro tra il terapista occupazionale e la persona affetta da reu-matismo è di mantenere o raggiungere la massima autonomia nelle attività di base dellavita quotidiana, come ad esempio l’igiene personale, la vestizione, l’alimentazione o lapreparazione del cibo, così come anche negli altri ambiti della vita della persona, qualiil tempo libero e la vita professionale. Di conseguenza il terapista occupazionale, inaccordo con la persona affetta, sceglie le attività e gli interventi idonei per raggiungerequesto scopo. Da questo scopo si sviluppano i seguenti principi di trattamento:

- insegnamento alla persona dei principi di protezione, cioè di come salvaguarda-re l’articolazione: questo significa insegnare alla persona come evitare movimentiche possano risultare dannose per le articolazioni (movimenti dell’articolazione “non inasse”);

- elaborazione di strategie compensatori, per esempio training di scrittura con lamano non dominante, quando la mano dominante è doloro-sa oppure la presa di una penna è limitata o impossibile;

- mantenimento e miglioramento dell’escursione articola-re tramite esercizi funzionali scelti dal terapista occupazio-nale e attività che rafforzano la muscolatura limitrofe all’arti-colazione, al fine di dare stabilità all’articolazione colpita.

- costruzione di ortesi che sostengono l’articolazione, sia inuno stato di riposo che di movi-mento dell’articolazione;

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- consulenza e prova di eventuali ausili per facilita-re le attività di vita quotidiana, come ad esempio ausi-li per la vestizione, l’alimentazione, l’apertura di unaporta con una chiave ecc.. In tale categoria di ausilirientrano per esempio le posate con un’impugnaturaingrossata per facilitare una presa funzionale;- training delle suddette attività di vita quotidiana,al fine di insegnare alla persona come comportarsi persalvaguardare le articolazioni, eventualmente conl’uso degli ausili scelti.

La protezione, cioè salvaguardare le articolazioni, sostanzialmente è un intervento diprevenzione e, quindi, va insegnato alla persona all’inizio del trattamento.

Alcune regole semplici che dovranno essere rispettate dalla persona affetta per salva-guardare le proprie articolazioni sono ad esempio:

- usare carrelli per trasportare la spesa, non trasportare buste di plastica pesanti sfor-zando le dita;

- quando si devono spostare dei pesi, portarli sempre molto vicino al corpo;- modificare la disposizione di oggetti pesanti in casa, p.e. disporre pentole pesanti in

cucina all’altezza del piano di lavoro, in modo che siano raggiungibili più facilmenteecc.

- evitare di sforzare le articolazioni delle dita in modo eccessivo, p.es. per aprire unabottiglia spostare lo sforzo sull’articolazione più “stabile“, in questo caso il polso, usan-do un ausilio specifico (vale a dire distribuire lo sforzo su più articolazioni anzichéusare solo un’articolazione)

- insegnare alla persona di fare delle pause durante le attività al fine di ridurre lo sforzosulle articolazioni interessate ecc…

Nell’ambito della reumatologia il terapista occupazionale svolge il suo lavoro nei repar-ti di ortopedia degli ospedali, nelle cliniche specializzate di ortopedia e reumatologia,negli studi o ambulatori di terapia occupazionale e a domicilio. L’intervento del terapista occupazionale è indicatoin tutte le fasi della malattia. In ogni caso il terapistaoccupazionale effettua una valutazione per capirele esigenze della persona, le sue richieste e leeventuali difficoltà nello svolgimento delle attività divita quotidiana. Inoltre va fatta una valutazione del-l’escursione articolare e della forza. Il terapista occupazionale può fornire untraining per insegnare, nell’ambito di un

...OCCUPAZIONALE

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incontro di gruppo e immediatamente in seguito alla dia-gnosi, come comportarsi per salvaguardare le propriearticolazioni. Esercizi più funzionali, come ad esempioesercizi con la plastilina terapeutica, oppure attività diconsulenza e di prova di ausili, possono essere indicatiin fasi diverse, secondo le necessità della persona digestire le proprie attività di vita quotidiana. La costruzio-ne di uno splint può essere indicata per correggere unadeviazione articolare oppure immediatamente dopo unintervento. Delle attività ricreative o artigianali, come la

preparazione di un dolce, possono essere indicate sia come training funzionale siacome momento di rilassamento e svago.

Sandra WeberTerapista Occupazionale

IN AMBITO REUMATOLOGICO

100 anni . . . e non sentirli

100 anni . . . e non sentirli

Il 2 Febbraio alla Residenza Cimina è stato festeggiato il 100°compleanno della signora Emma Iacomini connoi sin dall’apertura dell’R.S.A di Ronciglione.

Questo è il secondo centenario che si festeggia in R.S.A.Emma è un “nonnina” minuta ma molto energica;

a sentir non si è neanche accorta di essere arrivata a questa età.Sostiene che il suo segreto è stato quello di aver lavorato poco,aver mangiato tanto pane e aver avuto la fortuna di abitare in un

piccolo paese dall'aria salubre.

L'amministrazione, il Dottore, la caposala, il personale e tutti gliospiti augurano ad Emma di poter trascorrere ancora tanti anni in

salute e in nostra compagnia. L’appuntamento è per il 2 Febbraio 2010!!!

Emma Iacomini100 anni


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