dono e vita no.3 - settembre 2012

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Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXIV- n.3 - Settembre 2012 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie www.donoevita.it. Numero 3 settembre 2012

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Dono e Vita no.3 - Settembre 2012

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Page 1: Dono e Vita no.3 - Settembre 2012

Periodico trimestraledi Informazione e

Promozionedell’AssociazioneVolontari Italiani

Sangue del Veneto e dell’Associazione

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www.donoevita.it.

Numero 3settembre 2012

Carlo MolfettaMatteo Morandi

Andreea Stefanescu

Alex Zanardi

Francesca Porcellato

Igor Cassina

Fabio Scozzoli

LuigiSamele

GiorgioAvola

“Bebe” Vio

Settembre2012Cover_Cover_Dono&Vita 13/09/12 10.38 Pagina 1

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Quanti siamo, dove siamo, quanto doniamo. In ITALIA(dati 2011 da assemblee nazionale e regionale)

E in VENETO

Torna anche quest’anno, ed è ormai l’11ª volta, “Aviscon TeleThon che - per la maratona dello scorso anno

- ha visto impegnate nella raccolta fondi per la ricerca circa200 strutture associative. Quasi un quarto di queste eranovenete. Dal 2001 a oggi sono stati finanziati, grazie alla rac-colta delle Avis, ben 9 progetti di ricerca sulle malattiegenetiche “mirate” sul sangue. I più di quattro milioni dieuro “avisini” hanno contribuito a far avanzare le cono-scenze su diversi fronti per debellare malattie legate al“nostro” mondo. In due missive indirizzate alle Avis di ogniparte d’Italia il presidente nazionale Avis Saturni e Luca diMontezemolo, presidente della Fondazione TeleThon invi-tano le nostre aderenti a rinnovare gli sforzi anche per il2012-2013. La segreteria organizzativa è stata anche stavol-ta affidata all’Avis regionale del Veneto che, al momento dichiudere questo numero, aveva già inviato le modalità diadesione. Le ricordiamo in breve. Per partecipare allaCampagna “Avis con Telethon 2011” si può:

- organizzare un punto di informazione, sensibilizzazione eraccolta con la distribuzione di materiale illustrativo e deiprodotti solidali, forniti direttamente da Telethon;- organizzare e dedicare a Telethon un evento specifico oun’iniziativa locale già in essere. Un campo, quest’ultimo,in cui la fantasia e l’intraprendenza di molte Avis in tuttaItalia si è dispiegata con manifestazioni di richiamo.Per aderire è necessario inviare il prima possibile il Modulodi Adesione, firmato e corredato da fotocopia del docu-mento d'identità, alla Segreteria dell'Avis RegionaleVeneto per garantire l’invio dei materiali in tempo per levarie iniziative (Fax 0422/325042 – 0422/320316). Su www.donoevita.it e sulla pagina Facebook della rivista(donoevita.it) sarà possibile vedere pubblicati annunci eprogrammi delle vostre iniziative. Questo, naturalmente, seci invierete segnalazioni e notizie in tempo utile alla maildella redazione: [email protected]. Buona“maratona” a tutti e cerchiamo, come sempre, di superarci.

TeleThon riparte, il clou dal 14 al 16 dicembre

Page 3: Dono e Vita no.3 - Settembre 2012

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SOM

MA

RIO

Sommario

L’Editorialedi Alberto Argentoni pag.4

La pagina del direttoredi Beppe Castellano pag.5

L’inchiesta: LudopatiaGioco d’azzardo, rien ne va plus?Identikit di una ‘nuova’ patologia

pag.6

Attualità trasfusionaleCantiere trasfusionale estivo tutto inordine, ha funzionato pag.10

I bei dati di mezza estate pag.11

Operativi i decreti sul plasma pag.12

Cooperazione internazionale pag.13

L’Avis che non trema: EmiliaUltimo dono sotto le tende? pag.14

Da Treviso, a Burano, a Concordiala solidarietà fra le Avis pag.14/15

Avis & ScuolaRiprende la scuola, riparte un progettoregionale: fra Teatro e gioco pag.16

Proemio Samaritano 2012Torna il 1° dicembre, a Dolo pag.17

Dalla RegionalePiù doni al non profit, meno tassepaghi, l’assemblea straordinaria Avisregionale, il 50° del Tempio pag.18

Pagine giovaniLa “rete” a Nord Est; il progetto comunecon Admo; le iniziative di ferragosto; iconcerti della rocca di Noale pag.20

L’Avis di... FerroGrandioso Tiziano! pag.22

Bilancio SocialeUn estratto del Bilancio Sociale AvisVeneto 2011 da pag.23

Il Bello del VenetoLivinallongo e Arnaz, la culla e laRocca della cultura Ladina da pag.27

Le sette sorelleCronache associative dalle nostreprovince avisine e dall’Abvs Belluno

Belluno da pag.30

Venezia da pag.32

Verona da pag.35

Vicenza da pag.38

Rovigo da pag.40

Treviso da pag.42

Treviso/Venezia in biciLa cronaca della “Passeggiata ecolo-gica” regionale di Castelfranco e iltour delle Dolomiti di Venezia.

da pag.45

Olimpiadi 2012 Donando si vinceLe Medaglie olimpiche degli “avisini” italiani e le belle storie di Londra 2012 pag.46

Dono & Vita Anno XXXIV - n° 3 - settembre 2012

Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue

e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue

Editore - Segreteria - AmministrazioneAVIS Regionale via Ospedale,1 - 31100 Treviso

tel. 0422 405088 - fax 0422 [email protected]

REDAZIONEVia Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)

tel. 0423 420078 - Fax: 0423 3445078320 4784837

E-mail: [email protected]

Presidente Avis Regionale VenetoAlberto Argentoni

Responsabile stampa associativa AVIS Regionale:Nereo MarchiIdea Grafica: Elena Fattorelli-Luca Fantoni - VeronaFotolito: Typongraph Digital System - S. Martino B. Albergo (Vr)Stampa: Mondadori Printing - VeronaDiffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)

LA REDAZIONEDirettore Responsabile:

Beppe Castellano - [email protected]

Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione:Michela Rossato - [email protected]

Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi

Vice Direttore: Roberto Rossini

Redattori responsabili per le provinciali AVIS - ABVS

BELLUNO: Danilo Zanon, Barbara Iannotta,Manuele Barattin; PADOVA: Marco Menin, Dante Gardin; ROVIGO: Andrea Mantoan; TREVISO: Paola Barro, Michela Rossato, Daniela Moro;VENEZIA: Giorgia Chiaro, Ottaviano Cereser,Giorgio Scotto, Dario Piccolo;VERONA: Roberto Rossini; VICENZA: Enrico Iseppi, Gianfranco Sottoriva.

Redazione giovaniManuela Fossa (VE), Lucia Del Sole (VE), GiuseppeMorrone (TV), Fulvia Chiaro (VE), Dario Piccolo(VE), Umberto Panarotto, Bruno Gardin (VR),

Collaboratori fissi e rubricheOttaviano Cereser, Bernardino Spaliviero, FrancescoMagarotto, Roberto Rondin, Francesco Joppi,Giorgio Gobbo, Vilma Fabris.

Hanno collaborato a questo numero:Manfredi Tallarico, Graziano Bellio, Gabliele Calizzani,Beba Gabanelli, Enrico Cibotto, Mimmo Lamacchia,Manuele Barattin, Manuel Pierobon, Maurizio Borsetto,Orietta Guerrasio, Gina Bortot, Alice Rossetto, StefanoCosta, Anna Veronesi, Vanda Pradal, Walter Tonon, .

Chiuso in fotolito il 10 settembre 2012Il prossimo numero uscirà a dicembre 2012

IL MATERIALE VA INVIATO IN OGNI CASOENTRO IL 30 OTTOBRE 2012.

Foto a stampa, anche se non pubblicate, NON SI RESTITUISCONO.

Lettere e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO & VITA

Via Roma, 38 - 31033 Castelfranco Veneto (TV)[email protected]

oppure AVIS ABVS Regionale Veneto Via Ospedale, 1 - 31100 Treviso

[email protected]

Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE. Vi invitiamo a contattarli anche per essere inseriti su

www.donoevita.it

Seguiteci anche sul web e su FacebookFoto e altri articoli su donoevita.it

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L’estate sta finendo, un anno se ne va, ma la musi-ca non cambia! Saranno la crisi economica, il

caldo, le meritate vacanze, il virus del NiloOccidentale, la disorganizzazione, ma puntuale èarrivato l’appello nazionale “Manca sangue!”.

Riusciremo mai a liberarci daquesto triste “ritornello” stagio-nale? È questo il “tormentoneestivo” che ogni anno si devonoattendere i nostri ammalati e iloro medici? A livello nazionale non risolve-remo il problema se non pren-deremo sul serio le parole “pro-grammazione e chiamata”. E lodobbiamo fare in maniera dif-

fusa, sistematica, efficace ed efficiente. Il Centroregionale attività tasfusionali (Crat) del Veneto invi-ta tutte le Associazioni regionali a confrontarsi sultema della chiamata il 27 ottobre prossimo a Padova.Sappiamo che la chiamata è un nostro compito esclu-sivo, è un impegno per salvaguardare l’ammalato, maanche un’opportunità per garantire a tutti la possibi-lità di donare e nel miglior modo possibile.

Avis Veneto convoca la sua assemblea straordi-naria per il 29 settembre a Due Carrare (PD)

perché dobbiamo modificare il regolamento regiona-le secondo le indicazioni approvate nell’ultimaAssemblea Nazionale Avis. Poi, a cascata, tutte le Avisdel Veneto saranno invitate a far proprio il testomodificato. Non ci sono novità di particolare rilievotranne, forse, la facoltà di eliminare la CommissioneVerifica poteri per le nostre assemblee locali. Inoltre,nel corso dell’Assemblea, completeremo l’iter forma-le per dotare Avis Veneto di personalità giuridica. Sitratta di un passaggio importante che permetterà didistinguere le responsabilità specificatamente associa-tive da quelle personali dei dirigenti. È un requisitogiuridico che viene richiesto da molte Istituzionipubbliche per partecipare a bandi od ottenere con-

venzioni.

La regione Veneto ha annunciato che intende con-cludere il percorso di accreditamento delle

strutture trasfusionali pubbliche e associative entrola primavera del prossimo anno. È una tappa fonda-mentale per l’attuazione della normativa europea sulPlasma Master File. Tutti i nostri punti di raccoltaverranno ispezionati per valutare, oltre ai requisitistrutturali e tecnologici, anche quelli organizzativi.Verranno giudicate: la nostra organizzazione, le com-petenze e la formazione del personale impiegato, lasicurezza e la qualità del nostro lavoro. L’invito aidirigenti interessati è quello di interpretare questomomento come un’opportunità di crescita associati-va. La raccolta associativa in Veneto, con quasi40mila sacche raccolte all’anno, è strategica per l’au-tosufficienza regionale e nazionale!

Ci avviciniamo alla prossima tornata assembleareche avrà come compito principale il rinnovo dei

nostri Consigli direttivi. Abbiamo bisogno di linfanuova come di pioggia i nostri campi questa estate.La pioggia la possiamo solo invocare e aspettare, ilrinnovamento dipende dal nostro impegno che dovràessere intensificato in questi prossimi mesi. L’inserimento di un paio di giovani (uno solo finisceprima o poi per sentirsi isolato) e di qualche donna(è dimostrato riescono a fare più cose contempora-neamente rispetto agli uomini) sono gli obiettiviminimi per ogni direttivo Avis! E per i “vecchi Presidenti” una rassicurazione: dopodi Voi non c’è il diluvio universale! I frutti del pro-prio onesto lavoro si devono cogliere da vivi! Scusatemi l’irriverenza ma c’è bisogno di dare fiduciae di scoprire o riscoprire le risorse esistentinell’Associazione. La forza di Avis sta nei suoi soci omeglio nel cuore dei suoi uomini e delle sue donne dibuona volontà! Alberto Argentoni

“Non abbiamo bisogno dell’aiuto dei nostri amici quan-to della certezza del loro aiuto.” (Confucio)

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L’estate finisce,la “musica” no.Rinnovamentoe impegno

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Chissà se il piccolo Manfredi Tallarico conosce giàstoria e vita d’un suo illustre omonimo, nato e

vissuto in Italia più di sette secoli fa e che fu Re,uomo di gran cultura e gran condottiero?Probabilmente sì. Dante, pur di “partito avverso”(l’uno era guelfo, l’altro ghibellino), lo descrisse concommozione nella sua Divina Commedia: “Io mivolsi ver lui e guardail fiso: biondo era e bello e di gen-

tile aspetto, mal'un de' cigli uncolpo avea diviso(...) Poi sorridendodisse: Io sonManfredi, nepotedi Costanza impe-radrice... Del nobile figlio(a sinistra) diFederico II diSvevia, il “nostro”

Manfredi ha certo preso non solo il nome, ma ancheil carattere: sensibile, curioso, aperto al mondo edeciso. È una storia, bella, che non possiamo nonraccontare. È il 14 luglio e... fa molto caldo in PiazzaBrà a Verona. Sono quasi le 22 e numerose “magliegialle” di avisini si preparano a una lunga notte dimarcia (vedi pagina 35). S’avvicina un ragazzinoincuriosito che, tirando per mano la mamma, vuolsapere: che fate? dove andate? chi siete? perché lo fate?Alle gentili spiegazioni dei volontari si entusiasma,vuole partecipare alla marcia notturna anche lui,mentre la mamma Maria Cristina si informa suldono del sangue. La loro “’attrezzatura” da passeggionaturalmente non lo permette, ma... Gli avisini pro-mettono di informarlo su come sarebbe andata.Detto fatto, tre giorni dopo dall’Avis provinciale diVerona arriva una mail a mamma Maria Cristina:“Caro Manfredi, come vedi non ci siamo dimenticati dite e del tuo entusiasmo ad avvicinarci, venerdì sera inPiazza Brà, alla partenza della nostra Camminatadella solidarietà...” E Manfredi di Verona viene cosìedotto della “cronaca” della Camminata con corredodi un paio di foto. “Per la tua gentilissima mamma,che ringraziamo per la disponibilità...”, e l’Avis allegaindicazioni su come donare e orari.“Caro presidente - risponde subito Manfredi - la tualettera mi ha commosso tantissimo, è stata la più bellache abbia mai ricevuto, mi sento onorato che non visiate dimenticati di me. Ho rimproverato tantissimo i

miei genitori di non avermi fatto partecipare alla vostracamminata, ma non ne eravamo a conoscenza, se nonquando siamo arrivati in piazza Brà. Ma l’anno pros-simo, cascasse il mondo, verrò! (ed ecco che laProvinciale, nel 2013, è ora moralmente “obbligata”a ripetere l’iniziativa, ndr). “Nel frattempo - continuail giovanotto - mia mamma diventerà donatrice e iol’accompagnerò. Vi prego di farmi sapere tutte le vostreiniziative in modo che io possa parteciparvi anche sesono piccolo...”. E continua impegnandosi a parlare diAvis e pubblicizzare il dono del sangue anche fra igenitori dei suoi amici e fra gli insegnanti della nuovascuola (Isotta Nogarole) dove andrà. E conclude laprima mail: “Mi allenerò per l’anno prossimo e... possodiventare socio anche se non sono un donatore?”.La mamma Maria Cristina descrive in calce la felicitàdi Manfredi nel ricevere notizie Avis: “In questi gior-ni non ha fatto altro che parlare di voi, non si aspetta-va quata mail ed è letteralmente scoppiato di gioia...”.L’entusiasmo del piccolo Manfredi, oltre a contagiarei genitori, si diffonde come un benefico virus anchein Avis provinciale e in redazione (che nel frattempoè venuta a sapere della faccenda). Ulteriore mail dirichiesta di poter diffondere la storia, magari appro-fittando del fatto che Mamma Maria Cristina hadeciso (d’accordo con Manfredi) di recarsi al Centrotrasfusionale di Borgo Trento, prima delle vacanze diagosto, per gli esami di idoneità. La conclusione?Eccola qua sotto: Mamma Maria Cristina conManfredi che fa “la guardia” sotto l’ala del dottorGandini. Era il 30 luglio e faceva molto caldo... Piùche una “conclusione” ci sembra un inizio. Un bellis-simo inizio! Beppe Castellano

Manfredi: il ragazzo voleva marciare, ma per ora fa donare

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Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, GruppoAbele, InterCear, Libera, Uisp. L’obiettivo è quello dilimitare la crescita forsennata dei giochi d’azzardo,aumentare le tutele per la collettività - quindi pertutti noi - e i giocatori, favorire gli interventi a favo-re dei giocatori “patologici”.Ma quando una persona può essere definitadipendente dal gioco quindi - per usare il terminecontenuto nel Decreto del Ministro Balduzzi -affetta da Ludopatia?A parte il fatto che il termine 'ludopatia' è una paro-la inventata di recente e che non appartiene al voca-bolario del medico e dell'Organizzazione Mondialedella Sanità, vi sono criteri precisi per una diagnosiclinica del gioco d'azzardo patologico. Ma tracciareuna linea netta di demarcazione tra gioco normale,gioco a rischio e gioco francamente problematico èimpossibile: dipende da quanti comportamenti ano-mali che riguardano l'azzardo ogni soggetto presenta,e quanto questi comportamenti pesano sulla vitadella persona. Detto questo possiamo individuare tretipoloogie di giocatori dipendenti.E quali sono queste tipologie?La prima è quella del giocatore senza complicazionipsichiche-comportamentali. È la persona che ha ini-ziato a giocare per curiosità, per passatempo, in com-pagnia magari e che con il passare del tempo è stata“presa dal gioco” al punto da non avere più il control-lo e non sapersi fermare. È un giocatore senza altre“cause” e complicazioni a monte. C’è poi il giocatore con complicazioni psicologico-affettive che, alla base del proprio disturbo, presentaproblemi di carattere personale, familiare, che giocaperché ne trae una sorta di “anestetico”, di tranquil-lante. E in questa categoria troviamo parecchiedonne. L’età più a rischio per loro è quella del cam-biamento fisico, del passaggio alla menopausa. I figliche diventano grandi e non hanno più bisogno dellamadre come un tempo, il matrimonio che si è “raf-freddato”, i primi problemi dell’invecchiamento, ilnon sentirsi più attraenti e desiderate come primacrea in un certo numero di donne una situazione didisagio che può sfociare nel gioco come “sollievo”. Èvissuto come momento in cui non pensare a niente,come momento che fa stare bene, specie se il gioco èripetitivo e quindi diventa un vero e proprio “tran-quillante”, un’abitudine-anestetico. Ovviamenterientrano in questa tipologia anche gli uomini, chenel gioco trovano quello che di solito trovano nelbere. C’è, infine, il giocatore con impulsività chegioca per il gusto di giocare, per impulso appunto,senza pensare e dare peso alle conseguenze, ancheeconomiche, del suo agire. In genere inizia da giova-nissimo, magari smette e poi riprende più in là con il

tempo. In tutti e tre questi casi il gioco diventa pato-logico quando fa perdere alla persona il controllo delproprio gioco e del proprio tempo, oltre che sommedi denaro anche considerevoli. Ma come si aiutano coloro che hanno questo deli-cato problema? La famiglia come può collaborare? Li si aiuta, innanzitutto, ascoltandoli per capire imotivi che li hanno portati a un comportamentoincontrollato di questo tipo. Poi si procede in generecon gli strumenti terapeutici che già si applicano perle altre forme di dipendenza, interventi di tipo psico-logico, di autoanalisi del perché del gioco e delleemozioni che suscita, di prevenzione delle ricadute,per controbattere la spinta a giocare. C’è poi tutto ildiscorso del monitoraggio economico-finanziario delgiocatore, per limitare i danni già compiuti e per evi-tarne di nuovi. L’appoggio dei familiari e delle perso-ne vicine al giocatore dipendente è fondamentale, manon sempre c’è. Ci possono essere, infatti, situazionidi grossa conflittualità con il coniuge e la famiglia, etutto il percorso diventa molto più difficile.Ma chi aiuta coloro che hanno un problema didipendenza da gioco d’azzardo?Questa è una bella domanda. Fino ad oggi in Italianon esisteva una normativa precisa in cui si stabilivache la persona dipendente dal gioco va trattata cometale. Se il fenomeno è stato affrontato, è perché cisono persone, per lo più medici, psicologi... di buonavolontà che si sono prese a cuore il problema, vistol’alto numero di richieste d’aiuto. Ora potrebbevenirci incontro il Decreto Balduzzi, dando una svol-ta alla situazione. Che cosa cambierebbe con il Decreto?A parte il nome ludopatia che non mi sembra molto

Giochi d’azzardo: “rien ne va plus”?

Il gioco d’azzardo diventa patologia “riconosciuta”dal Servizio sanitario nazionale (è di fine agosto il

decreto del ministro Renato Balduzzi), quindi unavera e propria “malattia”. Come redazione, avevamosollevato il problema anni fa (riprendendo l’argo-mento sul periodico nazionale Avis Sos, proprio nelloscorso numero di luglio-agosto) perchè, tra le nuovedipendenze, è quella più trascurata, nascosta.Nonostante numeri da capogi-ro. Ora qualcosa potrebbe cam-biare con un decreto che almomento di andare in stampaera ancora in discussione, mache promette una netta svolta operlomeno una possibilità di aiuto, finalmente, atante famiglie disperate. Anche in Veneto. Il dott.Graziano Bellio, psichiatra, presidente nazionale diAlea, (Associazione per lo studio del gioco d’azzardoe dei comportamenti a rischio) e direttore delDipartimento per le dipendenze di CastelfrancoVeneto (Tv) dell’Azienda Ulss 8, si è reso disponibi-le a darci una mano per capirne di più. Proprio inVeneto, infatti, è nato nel 2004 - prima esperienzaregionale del genere in Italia - il Gruppo tecnicodell’Osservatorio regionale sulle Dipendenze (Ord).Era diretto dal dottor Giovanni Serpelloni, che non acaso è attualmente capo del Dipartimento Politiche

antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Le finalità erano e sono quelle di approfondire e crea-re un migliore coordinamento e allineamento delleconoscenze nell’area del gioco d’azzardo patologicoche, con quest’atto, assumeva una posizione di rilie-vo all’interno del Sistema regionale delle dipendenze.ll coordinamento del gruppo fu affidato al dr.Graziano Bellio, direttore del SerT di Castelfranco

Veneto, coadiuvato dal dr.Francesco Bricolo del SerT diVerona. L’abbiamo intervistato.Dott. Bellio, una grande elunga esperienza la sua.Com’è la situazione della

dipendenza da gioco nel nostro Paese?Diciamo subito che in Italia non esiste unOsservatorio nazionale delle dipendenze da gioco,come invece esiste per alcol e droghe. C’è un’unicaricerca del Cnr (Centro nazionale ricerche, ndr) checi dice come la percentuale di persone dipendenti dalgioco si aggiri intorno allo 0,8%. È un dato che trovariscontro anche a livello europeo e mondiale, conpunte superiori negli Stati Uniti. Ma “a rischio” è unapercentuale del 2,2%. Sono numeri da non trascura-re, ma a cui nessuno ha prestato - almeno finora - piùdi tanta attenzione. Possiamo anzi dire che si tratta dipersone “abbandonate” a se stesse, perché ad ogginon esiste ancora nel nostro Paese una normativa chedecida per il loro recupero. Esperienze in questosenso (una qualche forma d’aiuto verso chi soffre ditale dipendenza) le dobbiamo solo all’intraprendenzadi alcuni medici e operatori “coraggiosi” che si sonopresi a cuore da volontari il problema. Proprio il 14giugno scorso è stata presentata a Roma la campagnanazionale “Mettiamoci in gioco” contro i rischi delgioco d’azzardo che vede insieme Acli, Alea, Anci,Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cnca, Conagga,

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Ufficiale: la dipendenza da gioco è vera “malattia”

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Federconsumatori, Federserd, Fict, Fitel, GruppoAbele, InterCear, Libera, Uisp. L’obiettivo è quello dilimitare la crescita forsennata dei giochi d’azzardo,aumentare le tutele per la collettività - quindi pertutti noi - e i giocatori, favorire gli interventi a favo-re dei giocatori “patologici”.Ma quando una persona può essere definitadipendente dal gioco quindi - per usare il terminecontenuto nel Decreto del Ministro Balduzzi -affetta da Ludopatia?A parte il fatto che il termine 'ludopatia' è una paro-la inventata di recente e che non appartiene al voca-bolario del medico e dell'Organizzazione Mondialedella Sanità, vi sono criteri precisi per una diagnosiclinica del gioco d'azzardo patologico. Ma tracciareuna linea netta di demarcazione tra gioco normale,gioco a rischio e gioco francamente problematico èimpossibile: dipende da quanti comportamenti ano-mali che riguardano l'azzardo ogni soggetto presenta,e quanto questi comportamenti pesano sulla vitadella persona. Detto questo possiamo individuare tretipoloogie di giocatori dipendenti.E quali sono queste tipologie?La prima è quella del giocatore senza complicazionipsichiche-comportamentali. È la persona che ha ini-ziato a giocare per curiosità, per passatempo, in com-pagnia magari e che con il passare del tempo è stata“presa dal gioco” al punto da non avere più il control-lo e non sapersi fermare. È un giocatore senza altre“cause” e complicazioni a monte. C’è poi il giocatore con complicazioni psicologico-affettive che, alla base del proprio disturbo, presentaproblemi di carattere personale, familiare, che giocaperché ne trae una sorta di “anestetico”, di tranquil-lante. E in questa categoria troviamo parecchiedonne. L’età più a rischio per loro è quella del cam-biamento fisico, del passaggio alla menopausa. I figliche diventano grandi e non hanno più bisogno dellamadre come un tempo, il matrimonio che si è “raf-freddato”, i primi problemi dell’invecchiamento, ilnon sentirsi più attraenti e desiderate come primacrea in un certo numero di donne una situazione didisagio che può sfociare nel gioco come “sollievo”. Èvissuto come momento in cui non pensare a niente,come momento che fa stare bene, specie se il gioco èripetitivo e quindi diventa un vero e proprio “tran-quillante”, un’abitudine-anestetico. Ovviamenterientrano in questa tipologia anche gli uomini, chenel gioco trovano quello che di solito trovano nelbere. C’è, infine, il giocatore con impulsività chegioca per il gusto di giocare, per impulso appunto,senza pensare e dare peso alle conseguenze, ancheeconomiche, del suo agire. In genere inizia da giova-nissimo, magari smette e poi riprende più in là con il

tempo. In tutti e tre questi casi il gioco diventa pato-logico quando fa perdere alla persona il controllo delproprio gioco e del proprio tempo, oltre che sommedi denaro anche considerevoli. Ma come si aiutano coloro che hanno questo deli-cato problema? La famiglia come può collaborare? Li si aiuta, innanzitutto, ascoltandoli per capire imotivi che li hanno portati a un comportamentoincontrollato di questo tipo. Poi si procede in generecon gli strumenti terapeutici che già si applicano perle altre forme di dipendenza, interventi di tipo psico-logico, di autoanalisi del perché del gioco e delleemozioni che suscita, di prevenzione delle ricadute,per controbattere la spinta a giocare. C’è poi tutto ildiscorso del monitoraggio economico-finanziario delgiocatore, per limitare i danni già compiuti e per evi-tarne di nuovi. L’appoggio dei familiari e delle perso-ne vicine al giocatore dipendente è fondamentale, manon sempre c’è. Ci possono essere, infatti, situazionidi grossa conflittualità con il coniuge e la famiglia, etutto il percorso diventa molto più difficile.Ma chi aiuta coloro che hanno un problema didipendenza da gioco d’azzardo?Questa è una bella domanda. Fino ad oggi in Italianon esisteva una normativa precisa in cui si stabilivache la persona dipendente dal gioco va trattata cometale. Se il fenomeno è stato affrontato, è perché cisono persone, per lo più medici, psicologi... di buonavolontà che si sono prese a cuore il problema, vistol’alto numero di richieste d’aiuto. Ora potrebbevenirci incontro il Decreto Balduzzi, dando una svol-ta alla situazione. Che cosa cambierebbe con il Decreto?A parte il nome ludopatia che non mi sembra molto

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appropriato, ritengo importante l’Art. 5 che prevedel’inserimento, a nostro avviso divenuto ormai indiffe-ribile, del gioco d’azzardo patologico all’interno deiLivelli Essenziali di Assistenza (LEA). Che il giocod’azzardo sia un’attività a rischio è, finalmente, accla-rato anche nell’ambito della politica e delleIstituzioni. È noto che in entrambi i rami delParlamento si sono attivate iniziative tese a produrrenuove norme sulla regolamentazione dell’azzardo esulla assistenza ai giocatori problematici e alle lorofamiglie. Il decreto presentato dal Ministro dellaSalute sancisce, qualora fosse emanato formalmente(al momento di andare in stampa era ancora in discus-sione, ndr), l’esistenza di un nuovo bisogno di salutee di un diritto all’assistenza e alla protezione da que-sta patologia da parte dei cittadini. È davvero ungrande passo in avanti.E che ci dice in merito agli altri articoli? Importante è il divieto sancito dall’Art. 11 di instal-lare apparecchi idonei al gioco all’interno di un rag-gio di 500 metri da scuole, luoghi di aggregazionegiovanile, centri sanitari e sociosanitari, luoghi diculto. Se tale divieto diventasse davvero norma equi-varrebbe a una espulsione delle sale giochi dai centricittadini e l’impraticabilità di installare apparecchielettronici nei locali pubblici dei centri abitati. Vacapito, però, che cosa si intenda per “apparecchi digioco” e se il divieto comprende anche la vendita delGratta e Vinci e le sale per le scommesse sportive, duegiochi d’azzardo che riscuotono grande successo tra igiovani. Lo stesso Art. 11 stabilisce la impignorabilitàdei beni di un giocatore d’azzardo patologico per iltempo necessario all’adozione di provvedimenti diamministrazione di sostegno.Dubbi sul decreto? Può essere migliorabile?Forti perplessità riguardano le fonti di finanziamentoper implementare l’assistenza ai giocatori patologici.Secondo il decreto finanziamenti aggiuntivi possono

derivare solamente da una tassazione di alcolici ebevande analcoliche zuccherate (Art. 11). Tale prov-vedimento, molto osteggiato, quasi certamente verràescluso dal testo definitivo, privando del tutto ilnuovo LEA di finanziamenti, con la facile previsioneche andrà a gravare sui Servizi Dipendenze, che sonogià allo stremo e i cui standard di personale risalgonoal 1990. Ma anche se questi introiti fossero assicura-ti, l’assistenza ai giocatori patologici si troverebbe adover competere per le risorse con eventuali altriincrementi di prestazioni che con ogni probabilitàverrebbero introdotti dalla revisione dei LivelliEssenziali di Assistenza. Rimane valida la propostagià da tempo formulata da Alea di reperire finanzia-menti specificamente dedicati all’assistenza e alla pre-venzione del gioco d’azzardo patologico nell’ambitodel giro d’affari derivato dall’azzardo stesso.In pratica, a chi rivolgersi, per una problema didipendenza da gioco?Consiglio ai familiari (perché in genere sono loro aprendere in mano la situazione e a chiedere aiuto) dirivolgersi al Servizio per le dipendenze o tossicodi-pendenze Ulss più vicino che è il luogo più indicatoper ricevere informazioni in merito al problema.

Inchiesta a cura di Michela Rossato

Ultim’ora: uno stop anche alla pubblicità?

A inchiesta già realizzata, riportiamo un lancio di agenziasul “Decretone Balduzzi”martedì 4 settembre 2012 - 19.43(AGI) Roma - Vietata tutta la pubblicità di tutti i giochifinalizzate alla riscossione di denaro. Lo prevede l'ultimabozza del decretone sulla salute del ministro RenatoBalduzzi. Secondo quanto apprende l'AGI, nel nuovo testoresta la strettasulla venditadi prodotti deltabacco e suivideopoker masono inseritemisure piùpres-santi per "pre-venire fenome-ni di ludopa-tia". In particolare"sono vietate lecomunicazionicommercialiaudiovisive eradiofoniche, dirette o indirette, che inducano all'acquisto diprodotti o alla partecipazione ad attività di gioco, quali lot-terie, concorsi a premio, scommesse sportive, newlot o adattività, anche online, comunque denominate finalizzatealla riscossione di somme di denaro, la cui vincita sia deter-minata esclusivamente dal caso".

Euro complessivi giocati dai veneti (fonte: AAMS - Amministrazione autonoma monopoli di Stato)

2011: 5 miliardi e 293 milioni1/1-30/6 2011: 2 miliardi 499 milioni

1/1-30/6 2012: 3 miliardi 089 milioni (+ 19,1%)

Veneti in cura nei Ser.T (servizi regionalitossicodipendenze) per “ludopatia” nel 2011:

765 (637 maschi e 128 femmine) (fonte: Ufficio Stampa Regione Veneto - Com. stampa n° 932 - maggio 2012)

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Il gioco d’azzardo - prima che una malattia, come èstata riconosciuta dal Decreto Balduzzi - sarebbe

pure reato. È infatti vietato per legge, in luoghi aper-ti al pubblico, senza... autorizzazione dello Stato. Edè vietatissimo ai minorenni. Lo dice chiaro l’articolo718-720 del codice penale. Gioco d’azzardo è defini-to quello in cui la fortuna è predominante e prevedeuna scommessa, una puntata in denaro. Azzardosignifica “attività rischiosa”: nel gioco d’azzardo l’ele-mento casuale è fondamentale e da ciò origina ilrischio. Lo spiega “Vincere il gioco d’azzardo”,manuale di autoaiuto per il giocatore che vuole smet-tere, curato dal dott. Bellio (con le psicologhe AmeliaFiorin e Selena Giacomazzi) con il sostegno dellaRegione Veneto e dell’Ulss 8, nell’ambito di un pro-getto chiamato “Jackpot”. Questo tipo di gioco, sispiega, è in grado di indurre cambiamenti dello statomentale e fisico delle persone, stimola ed eccita il lorolato psicofisico: mettere a rischio una certa somma didenaro con la possibilità di ottenerne di più o di per-derla del tutto, provoca un brivido che può esseregratificante. I giochi d’azzardo possono essere esclusi-vamente fondati sulla fortuna (roulette, dadi, slot-machine, le lotterie, Gratta e Vinci…) oppure posso-no prevedere una certa parte di abilità (molti giochicon le carte, come il poker). Le aziende che produco-no e forniscono i giochi eliminano il più possibile lacomponente d’abilità, perché ciò garantisce guadagnipiù elevati e prevedibili. E usano “trucchetti” psicolo-gici per indurre il giocatore a non fermarsi. Un esem-pio semplicissimo è rappresentato dal “Gratta eVinci”. Vengono prodotti numerosissimi biglietticon vincite piccole, per dare l’illusione della facilitàdella vincita, mentre in ultima analisi rappresentanosolo un “rimborso” minimo di quanto speso. Ibiglietti con vincite significative sono invece, voluta-mente, pochissimi e rari da trovare. Ma intanto il

meccanismo del continuare a giocare si è già innesca-to e… si gioca. Per i giochi sulle slot-machine si crea-no ambienti che creano lo stimolo al gioco, facendocadere il giocatore in una sorta di trance, di ipnosi. Elo stesso dicasi per le nuove nate, le video lotterie, chestanno spopolando e che sono studiate appositamen-te per non far smettere di giocare. Specie in questomomento di crisi che, al contrario di quel che sipensa, induce a giocare di più nella speranza delcolpo che farà cambiare la vita. Ma ricordiamocisempre che quella del gioco d’azzardo è un’industrianata per fare profitti, non beneficenza. “Il giro d’affa-ri del gioco d’azzardo nel 2011 ha toccato in Italia gli80 miliardi di euro, una cifra inimmaginabile - spiegaBellio - che frutta circa 20 miliardi allo Stato e ai con-cessionari, al netto di quanto viene restituito sotto formadi vincite. I profitti vengono suddivisi tra i produttori diapparecchiature, le aziende che hanno l’autorizzazionealla commercializzazione del gioco, i distributori delgioco, i gestori dei locali da gioco, coloro che garantisco-no i collegamenti dati e video. Infine, c’è lo Stato, chericava intorno al 13% del totale del giro d’affari, ovve-ro poco meno di 10 miliardi netti”.Per assicurarsi un regolare introito di denaro, poi, loStato ha dato negli ultimi anni molto impulso a con-cessioni private per nuove forme e modalità di gioco.“Il lotto è passato da 1 a 3 estrazioni a settimana,biglietti da “grattare” si trovano ovunque, macchinette,video giochi e locali per giocare sono in rapida diffusio-ne, le video lotterie spopolano. Il gioco è diventato piùveloce, dà subito un risultato e non ti lascia più. E ladicitura “giocate con moderazione” è solo un modo peravere l’accreditamento a livello internazionale,mostrando attenzione alla salute del giocatore”. Che difatto, invece, alla propria salute ci doveva pensare dasè. Almeno finora... M.R.

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Identikit di una ‘nuova’ patologia

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Sul fronte trasfusionale l’estate veneta è trascorsanelle “normali” preoccupazioni. Il sempre diffici-

le equilibrio estivo fra donazioni dei donatori e tra-sfusioni negli ammalati è stato garantito, nonostantequalche virus di troppo, come da qualche anno aquesta parte l’WEST NILE VIRUS, e l’ormai croni-ca carenza di personale. Anzi è aumentato il suppor-to alle Regioni carenti in emergenza, in particolareverso il Lazio. Attendiamo i resoconti puntuali, ma èandata bene. Allo stato il dato più aggiornato è quel-lo del conferimento del plasma nei primi otto mesidel 2012 (vedi grafico). Ringraziamenti dovuti emeritati dunque ai donatori e ai dirigenti delle nostreAvis, in perenne allerta, e al personale tutto dellestrutture trasfusionali. Non era scontato in questaestate con la torrida e siccitosa calura, e con la crisieconomica che aumenta la tentazione di pensare soloa se stessi. L’enorme patrimonio di relazioni socialiche ogni giorno Avis costruisce è uno dei pilastridella tenuta della nostra comunità veneta, sempre eancor di più preziosa nei tempi della crisi, che non èsolo economica, ma anche culturale e di valori.

Gli Accordi nellaConferenza Stato-

Regioni ora sono due“Requisiti minimi”

Prosegue il percorso paziente e tenace per arrivarequanto prima al rispetto dei requisiti minimi e alsuperamento delle visite di verifica previstedall’Accordo Stato-Regioni del 16.12.2010. E’ uncammino complesso e inedito, che vede tutte le strut-ture trasfusionali, non solo quelle pubbliche, maanche le Unità di Raccolta (UdR) gestite da Avisnelle province di Treviso, Venezia e Padova messe anorma e sottoposte a verifica. Sta succedendo per laprima volta in tutta Italia: aumenterà la sicurezza, laqualità e la standardizzazione dei prodotti. Questopercorso deve tassativamente essere concluso entro il31.12.2014, ma noi contiamo di arrivarci prima.Sappiamo che qualche difficoltà c’è nelle nostreUdR, come pure nei Servizi trasfusionali ospedalieripubblici, ma siamo fiduciosi del buon lavoro chestanno facendo tutti gli attori coinvolti.

“Linee guida per l’accreditamento”Ma le strutture trasfusionali non vanno solo “autoriz-zate”, devono anche essere “accreditate”. Il 25 lugliou.s. nella Conferenza Stato-Regioni è stato raggiuntol’Accordo sulle "Linee guida per l'accreditamento deiservizi trasfusionali e delle unità di raccolta delsangue e degli emocomponenti", in pratica la “fasedue” dopo l’Accordo del 16.12.2010. Due sono i punti più rilevanti; il primo è la compe-tenza e l’esperienza richiesta al personale sanitario,

L’incremento del plasma da separazione (Categoria B+C) segnala l’incremento delle donazioni del sangue intero. Viceversa la riduzione del plasma di Categoria Asegnala un calo delle plasmaferesi. Il totale comunque indica un incremento delle donazioni di circa l’1% poiché unaplasmaferesi “vale“ circa 600 g di plasma, mentre da una donazione di sangue intero se ne ottengono circa 220-240 g.

Cantiere trasfusionale ‘estivo’tutto in ordine, ha funzionato

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medico e infermieristico, addetto alla raccolta, concertificazione di specifici corsi di addestramento e unminimo di procedure di raccolta per anno; il secon-do è l’efficienza complessiva del sistema trasfusionalecon concentrazione rilevante delle attività di produ-zione degli emocomponenti e la razionalizzazione deiprocessi diagnostici di qualificazione biologica degliemocomponenti stessi. Il Sistema trasfusionale italia-no, da insieme di singoli Servizi trasfusionali parcel-lizzati e insostenibili nel lievitare dei costi e neltempo della crisi economica, si avvia a diventare unavera “Filiera Trasfusionale” con concentrazione deiprocessi produttivi, coniugando sicurezza, qualità e

standardizzazione con l’efficienza e la sostenibilità.

Conclusioni: come sempre donate, doniamo!

Come ogni anno la ripresa autunnale a pieno regimedell’attività ospedaliera richiede adeguato supportotrasfusionale. I nostri ammalati, in lunghe liste diattesa, possono essere sicuri che i donatori di sangue,per quanto di loro competenza, non li faranno atten-dere. Non per nulla il nostro motto è l’SOS: Sempre-Ovunque-Subito. Dunque rimbocchiamoci la mani-ca e… buona donazione a tutti.

Bernardino Spaliviero

C’è da essere soddisfatti. Date le condizioni inumeri a fine luglio sono proprio incoraggianti.

I donatori veneti hanno aumentato le donazioni disangue del 2,4%, +3.500 circa.Sono scese le aferesi, in partico-lare le plasmaferesi, come peral-tro previsto, di circa 900 unità(-2,8%). Le trasfusioni agliammalati sono aumentate dicirca 2.900 unità (+2,1%). Con l’eccezione diRovigo, che sconta un non facile cambiamento alladirezione del DIMT e nel rapporto con l’ULSS, va

segnalato l’ottimo risultato di tutte le province, inparticolare di due. Padova continua lentamente ilrecupero del vistoso deficit, segno che la marcia

ingranata è quella buona: dona-zioni +1116 (+4.4%), trasfusio-ni +495 (+1,6%). Treviso harecuperato il transitorio sbanda-mento coinciso con la necessariariorganizzazione della raccolta

Avis: donazioni +1193 (+5,2%), trasfusioni: +834(+4,3%). Il Veneto ha potuto intervenire con piùforza a sostegno di carenze non programmate, in par-

ticolare del Lazio (da dove sono arrivati gliappelli estivi di carenza): le cessioni extrare-gionali sono aumentate del 10% (in settemesi 10.076). Tutto questo significa che,pur nel momento difficile, il radicamentodella donazione di sangue tiene. Non erascontato. Ben sappiamo quanto questorisultato sia frutto del lavoro dei dirigentiAvis e dei semplici donatori; e ci sprona aproseguire nel cammino della riorganizza-zione complessiva della “filiera trasfusiona-le”, volendo noi con determinazione e cele-rità recuperare gli “anni del trastullo” chetutto e tutti hanno assopito.

Il sogno dei bei dati di mezza estate

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Gennaio-luglio 2012:il Veneto in trend positivo

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Operativi i decreti sul plasmaNella Gazzetta Ufficiale

della Repubblica Italiana(GURI n.147 del 26.06.2012)sono infine stati pubblicati benquattro decreti che riguardanoil plasma e i plasmaderivati.Lungamente attesi, aprono unanuova stagione nella storia deimedicinali plasmaderivati ita-liani. Vediamone i passaggiessenziali.

Gare europee per laplasmaderivazione

Si sbloccano infine le gare perla plasmaderivazione alle qualipotranno partecipare anchealtre industrie farmaceuticheeuropee, nel rispetto delle norme che regolano le gareeuropee, superando il monopolio di fatto dell’unicaindustria nazionale. Viene salvaguardato il principiodel “conto-lavoro”; cioè il plasma non diventerà maiproprietà dell’industria farmaceutica e tutti i medici-nali prodotti dovranno essere restituiti alle Regioniitaliane, salvaguardando così l’origine etica del pla-sma che non può diventare merce da vendere nellibero mercato speculativo internazionale.

Possibili gli scambi con ristoro dei costi di produzione

Per la prima volta viene consentita la cessione degliemoderivati fra Regioni eccedentarie e quelle carenti,con ristoro dei costi di produzione, così come datempo avviene per gli emocomponenti labili (in pra-tica le sacche di globuli rossi). Manca ancora la tarif-fa di scambio, ma ci auguriamo che sia questione dipoco e che il Centro Nazionale Sangue (CNS) arrivia presentare una proposta concreta da mettere quan-to prima all’ordine del giorno della ConferenzaStato-Regioni.

Le eccedenze nazionali e la cooperazione internazionale

Viene consentita l’esportazione delle eccedenzenazionali, anche con il recupero dei costi di produ-zione, senza fini di lucro, solo nell’ambito di pro

getti di ricerca scientifica, e di progetti di cooperazione inter-nazionale, sotto la sorveglianzadel CNS. Questo riapre il per-corso del progetto che da dueanni vede impegnata Avisnazionale con numerosi Paesidell’America Latina per giunge-re allo sviluppo del volontariatodel sangue periodico e nonremunerato, stile AVIS, in queiPaesi che ancora si reggono sulla“Donazione di riposizione”,vale a dire sull’impegno dellafamiglia dell’ammalato a porta-re donatori per ripristinare nelleemoteche le scorte utilizzate peril loro congiunto. Come bensappiamo questo sistema non

consente di affrontare le emergenze critiche, quandonon c’è tempo per discutere e trovare donatori, conconseguenze tragiche, soprattutto nelle emorragieostetriche da parto.

Che cosa manca ancora all’appello?

Oltre alle tariffe di scambio, ma confidiamo che siacosa di poco (solo qualche mese speriamo), riteniamoche ancora non sia completa la “visione” della filieratrasfusionale nazionale, secondo gli obiettivi strategi-ci dichiarati dalla legge 219/2005. In particolare noichiediamo con forza, anche confortati da prese diposizione internazionali, che sia ben riconoscibilesulle confezioni dei medicinali plasmaderivati l’origi-ne italiana e la natura etica del farmaco, ottenuto daldono dei donatori volontari non remunerati. Inoltrenoi proponiamo che i farmaci plasmaderivati sianoinseriti nell’elenco dei farmaci a esclusiva distribuzio-ne attraverso le farmacie ospedaliere, proprio permigliorare l’appropriatezza del loro utilizzo, nelmomento in cui ci impegniamo a fare del nostromeglio per giungere all’autosufficienza. Così comeancora non è stabilito che comunque le prescrizionidei farmaci plasmaderivati dovrebbero ovunque esempre essere sottoposte al controllo dei medici tra-sfusionisti, perno professionale essenziale della “filie-ra trasfusionale” nazionale, e non semplicementedistribuiti dalle farmacie ospedaliere. Ma sappiamoinsistere e non demorderemo.

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Avis, il nostro dono e laCooperazione internazionaleDa anni molte Avis regionali sono impegnate a

sostenere significativi progetti di cooperazione inPaesi poveri e poverissimi, con realizzazioni di variogenere, solitamente a supporto di cooperatori, missio-nari ed emigranti italiani presenti sul posto. La novità degli ultimi tempi è il sostegno alla nascita esviluppo di Associazioni di Volontariato del Sangue,stile Avis, in Paesi dove non è presente, pur con discre-ti livelli di organizzazione del loro Sistema Sanitario.Questo avviene in qualche Paese dell’Africa, ma soprat-tutto nei Paesi dell’Est Europa e in quelli dell’AmericaLatina. Il significato di umana solidarietà che non conosceconfini geografici è enorme, ma nello specifico siamoconsapevoli che il confronto ”globale” fra l’approcciosolidaristico e quello speculativo dello sfruttamentodell’uomo sull’uomo, non consente più di ritenereconsolidato il risultato di una nazione se questo è com-promesso in un’altra. In parole povere: se in Italia sappiamo garantire le tra-sfusioni a TUTTI gli ammalati, ma in altri Paesi que-sto avviene SOLO per pochi privilegiati che possonopagare somme importanti, non è detto che prima o poiquesto ritornerà ad essere anche da noi. Nei fatti giàora la crisi economica sta riportando in Italia pezzi di“altri” modelli economici. Avis l’ha capito e si impegnaper estendere il modello italiano solidaristico ed eticooltre i nostri confini per farlo diventare “modello sem-pre più prevalente” in Europa e possibilmente farlonascere e sviluppare negli altri continenti del mondo. Èuna visione generosa e strategica, essenziale a nostromodo di vedere.

L’America LatinaÈ ora presente una opportunità inedita: diversi Paesidell’America Latina, vedendo i risultati dell’impegnofin qui sviluppato da Avis nei loro territori, hannochiesto al governo italiano di costruire un progetto“globale” per lo sviluppo del Volontariato del Sanguenon remunerato, avendo come partner del progettoproprio Avis! Da più di due anni si lavora per questo,anche con missioni sul posto. Purtroppo la crisi econo-mica ha costretto il governo italiano a ridurre fino adazzerare il finanziamento preliminarmente promesso.Tuttavia esiste una forma indiretta ora praticabile difinanziamento: le scorte di farmaci plasmaderivatieccedenti che numerose Regioni italiane hanno neimagazzini della Kedrion, in particolare del FattoreVIII, indispensabile per la cura degli emofilici. I Paesisudamericani spendono somme importanti per com-prare questi farmaci nel mercato speculativo interna-zionale. Se le Regioni italiane mettono a disposizionequesti farmaci pur ottenendo il ristoro dei loro costi diproduzione, come ora consentito dai decreti operatividal 26 giugno, liberano nei Paesi sudamericani le risor-se necessarie per finanziare il progetto cooperativo equindi lo sviluppo del volontariato del sangue. In pra-tica sarebbe il dono dei donatori italiani, trasformatoin farmaco plasmaderivato, a finanziare indirettamentelo sviluppo della donazione periodica non remuneratanei Paesi Sudamericani! Sarebbe grandioso e favoloso.Ma, ma, ma, ma: sapranno le Regioni italiane e ilgoverno italiano, ecc. ecc. fare la loro parte? Avis faràdel suo meglio per spiegare e convincere, questo è pro-prio sicuro. Servizi di Bernardino Spaliviero

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Domenica 2 settembre. Il giorno prima l’EsecutivoNazionale si è riunito a Modena, per esprimere

anche con la sua presenza fisica la vicinanza alle popo-lazioni colpite dal sisma del 20-29 maggio. Qualcunoè dovuto rientrare, ma il presidente, il segretario e ilcoordinatore del Comitato medico nazionali, sonorimasti. Di buon’ora a salutare i donatori di San Felicesul Panaro e il personalesanitario, in primis ladott.ssa Maria Petrelli, chesotto la tenda medica nonhanno affatto perso labuona abitudine di donare eraccogliere il sangue per gliammalati. Dovrebbe esserel’ultima volta in tenda, per-ché si spera di ripristinare lasede di raccolta Avis primadella prossima seduta di pre-lievo. Secondo le previsionidel presidente dell’Avis provinciale di ModenaMaurizio Ferrari, grazie alle generose offerte giunte datutta Italia le 14 sedi terremotate dovrebbero entrol’anno essere recuperate alla normale attività donazio-nale. Quindi la S. Messa sotto la tensostruttura nelprato antistante la chiesa, anch’essa transennata, convistose lesioni strutturali, inagibile. A seguire, con lagioia e anche la commozione per le persone cadutesotto i crolli del terremoto, l’inaugurazione a Medolladella “Barchessa dell’Amicizia” costruita nell’area ludi-co-sportiva. L’idea della “barchessa” è della

Commissione Giovani dell’Avis provinciale diModena: realizzare gazebi in legno di ampie dimensio-ni (indicativamente mt. 12 x 9), che potranno essereusati dall’intera comunità per la realizzazione di inizia-tive di vario genere. La “barchessa” - anche nella nostracampagna veneta - era una costruzione chiusa su trelati che serviva da riparo per il fieno e anche per i carri.

Ma era anche molto di più.Essendo aperta da un lato eben coperta serviva anche,specialmente d’estate, per lasocializzazione mentre d’in-verno il suo uso prioritarioera quello di stalla doveerano le mucche a riscaldarel’ambiente. D’estate le fami-glie si ritrovavano nella“barchessa” per svolgerealcune attività assieme,come pulire le pannocchie

di granturco (desgrafojar). Le donne lavoravano amaglia e i bambini giocavano. La “barchessa” era poianche un teatro per gli attori ambulanti, una “balera”dove bastava una fisarmonica per organizzare una festa,un luogo dove gli anziani raccontavano ai bambinifavole o si giocava agli indovinelli. Era, infine, anchesimbolo di “solidarietà”. Nel caso in cui la barchessa diqualcuno andasse a fuoco, le campane chiamavano araccolta i paesani ed ognuno aveva l’obbligo morale diportare un poco del proprio fieno per ricostituire lascorta bruciata. Forza Emilia!! Dino Spaliviero

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Avis comunali “in rete” per aiutare l’Emilia. Dopoil successo riscontrato con il concerto dei

“Gambler” il 23 giugno, le Avis di Casale sul Sile,Casier, Mogliano Veneto, Preganziol e Villorba, hannodato un’ulteriore prova della loro capacità di fare squa-dra portando nel cuore dell’Emilia ferita dal terremo-

to, una testimonianza di solidarietà e sostegno nei con-fronti della popolazione. I fondi raccolti durante lamanifestazione sono stati, infatti, destinati all’Avis diPoggio Renatico (FE), la cui sede è stata resa inagibiledal sisma. Oltre a quanto ricavato in occasione del con-certo, le cinque Avis trevigiane hanno deciso di desti-narvi una quota aggiuntiva dei propri fondi. La ceri-monia di consegna della donazione all’Avis emiliana siè svolta domenica 2 settembre, preceduta da un brevegiro del centro cittadino e seguita da un semplicemomento conviviale, che voleva essere anche un modoper dimostrare la volontà di ripartire della popolazionelocale. All’evento ha partecipato anche l’Avis di Pratadi Pordenone, gemellata con l’Avis comunale diFerrara, per rinsaldare uno spirito di fraternità che uni-sce tre diverse regioni.

È l’ultimo dono sotto le tende?

Da Treviso Est nel ferrarese, assieme a Prata

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Undici giorni di raccolta fondi, 13 volontari impie-gati a rotazione, 44 ore totali di presidio nel gaze-

bo, 1.082 euro raccolti. Questi i numeri del progetto“San Felice Sul Panaro” in favore dei terremotatidell’Emilia Romagna, promosso dal gruppo diProtezione Civile Avis di Burano (con il coordinamen-to del servizio protezione civile del Comune) che hacoinvolto tutte le isole della laguna nord, Burano,Mazzorbo e Torcello. “Abbiamo avuto un riscontro moltopositivo da parte della cittadinanza e delle attività com-merciali - spiegano i promotori - la soddisfazione piùgrande è la fiducia che tutti hanno dimostrato, promuo-vendo l'iniziativa”. I bambini dell’asilo di Burano“Isidoro Barbon” hanno realizzato una quarantina didisegni per i loro coetanei di San Felice, mentre i quat-tro panifici dell’isola hanno preparato i dolci tipici, gli“Essi buranelli”, per un totale di 400 chili di prodotti.Domenica 24 giugno quattro volontari hanno raggiun-to San Felice sul Panaro per consegnare quanto raccol-to, insieme ad un incoraggiamento: “Non mollate mai!Quando tutto sembra impossibile, è il momento di lot-tare ancora più forte!”. “È stato un progetto importanteper la nostra isola - sottolineano i volontari - realizzatocon l’aiuto del servizio di Protezione Civile del Comune.Senza coordinamento, questa meravigliosa e toccanteavventura non sarebbe stata possibile. Tutti possono fare

molto, ma senza un gruppo affiatato e complice non siarriva da nessuna parte”. Il gruppo, nato nel 2010,conta oggi 13 iscritti ed opera in tutto il veneziano,effettuando in media 40 interventi l’anno. Dispone diuna sede presso il palazzo comunale di Burano con leattrezzature per le emergenze, nonché del mezzo nava-le “Burano 1” e di una banchina dedicata di 32 metri,con ormeggi di emergenza. A breve sarà varata la“Burano 2”, imbarcazione cabinata di 8 metri in fase direstauro. “Non servono grandi proclami per realizzaregrandi cose - sottolineano i volontari - ma coraggio etanta voglia di sporcarsi le mani”.

La solidarietà chiama e Concordia Sagittaria rispon-de. Sono stati quasi 900 i cittadini che hanno par-

tecipato alla cena di beneficenza organizzata daComune, Parrocchia e Associazioni di volontariato afavore delle popolazioni vittime del terremoto del 20 e29 maggio, che ha colpito in modo particolarmentegrave l’Emilia. La cena di beneficenza è stata solo ilprimo segnale, ma non vuole rimanere un gesto isola-to. Siamo, infatti, consapevoli che il nostro aiuto sarànecessario soprattutto quando si avvierà la macchinadella ricostruzione. La risposta dei concordiesi è stata,comunque, un messaggio forte di solidarietà, per certiversi anche superiore alle attese. Tutti i fondi raccolticon questa e altre iniziative vengono destinati a soddi-sfare bisogni concreti segnalatici dalla popolazioneemiliana. Su questo fronte, Concordia Sagittaria è age-volata dal gemellaggio che la lega a livello amministra-tivo, parrocchiale e associativo a Concordia sullaSecchia. In particolare, le due Avis sono legate da ungemellaggio fin dal 2005. Da allora non sono mancatele occasioni di condivisione di momenti felici e di

impegni associativi. Ci sono strutture che un terremo-to non può distruggere, sono i ponti di solidarietà chesi costruiscono con il gemellaggio. Con la cena dibeneficenza sono stati raccolti 7.755 euro e il primoaiuto offerto alla comunità di Concordia sulla Secchiaè stato la fornitura di due pc portatili per consentire alsindaco, Carlo Marchini, di operare dalla strutturaprovvisoria realizzata per sopperire all’inagibilità delpalazzo comunale. “Ce la faremo” recita lo striscioneesposto in questa struttura di servizio… e ci piace pen-sare che in questo “Noi” siano comprese anche l’Avis ela popolazione di Concordia Sagittaria che non lasce-ranno soli gli amici emiliani. E il 30 settembre arriva lasede Avis, prefabbricata (vedi Facebook). Dario Piccolo

Isole della Laguna a fianco di San Felice

Quelle due Concordie ormai “inseparabili”

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Da iniziativa provinciale a regionale. Per dare apiù Avis possibili gli stessi strumenti d’interven-

to negli istituti scolastici. Ha fatto il suo esordio nel2011 e ora entra nel vivo, ufficialmente, il “progettoscuola” dell’Avis regionale Veneto. “Assorbito”dall’Avis provinciale di Venezia, che lo aveva avviatonel 2002 da un’idea di Laura Elia (foto), ora puòessere adottato da tutti. “In dieci anni, nel venezianoe di recente anche in altre province, sono stati incontra-ti 55.758 studenti - spiega la Elia, responsabile delprogetto - Nello specifico l’Avis è entrata in 786 classielementari, 969 medie e 569 classi di scuola superiore,coinvolgendo 3.329 insegnanti”. Come? Con offerteformative progettate e proposte ad hoc in base all’etàdei ragazzi, come il gioco da tavolo Fiabilas per i piùpiccoli e quello di simulazione Giocavis per i piùgrandi, il Teatro immagine, il Dilemma del prigio-niero e la pittura creativa. Il ragazzo arriva alla rifles-sione sul valore del dono nel più ampio contesto deivalori positivi della vita attraverso giochi, pittura, tea-tro, conoscenza di sè. Tarati in base all’età. Alcune diqueste iniziative sono già utilizzate a livello regionaledagli operatori scuola delle province di Padova,Belluno, Treviso eVicenza. Operatori chesono stati formati e con-tinuano a formarsi attra-verso una serie di incon-tri sia in sede a Mestre sia itineranti e che al momento sono 9 per la provin-cia di Venezia, 2 per Treviso e 4 per Padova. PerBelluno e Vicenza stanno intervenendo gli operatoridi tutte le altre province, ma con la prospettiva diprepararne di propri sul campo a breve. E la forma-zione è fondamentale perchè nelle scuole occorreandare il più possibile prepararti. A farsi ascoltare e

ad ascoltare. “Il progetto regionale non è inteso come laclassica lezione di due ore su cos’è l’Avis, come si dona, achi rivolgersi, ma un momento in cui interagire con iragazzi sui valori della vita, sul come si sentono, sulleloro emozioni positive e negative, su cosa si aspettano dal

futuro per arrivare a propor-re il valore del dono -conti-nua la Elia - È un incontrodi introspezione e di rifles-sione che porta il ragazzo aguardarsi dentro, a tirar

fuori i mille dubbi e pensieri che lo animano ogni gior-no, e per questo gli operatori dell’Avis rivestono un ruolodi estrema importanza. Sono in genere insegnanti, psi-cologi, capi scout, genitori, persone che comunque sonoper un motivo o per l’altro in relazione con i ragazzi”.Ogni ragazzo, ogni scuola va seguita in un certomodo, ed è per questo che il progetto regionale si

Si espande il Progetto Scuola Avis

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I nuovi modi per parlare di solidarietà ai giovani studenti

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I numeri del progetto Scuola dell’Avis provinciale di Venezia dal 2002 al 2012

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propone di essere unico, ma variegato al contempo.Oltre che capillare sul territorio, dove va ad affiancar-si, rinforzare o sostituire le tante iniziative già presen-ti in molte scuole del Veneto grazie allo straordinarioimpegno di tanti volontari delle Avis comunali. Ilprogetto parte comunque già avvantaggiato dallagrande esperienza in terra veneziana dove, spiegaancora la responsabile, è particolarmente apprezzato,con tanto di rinnovo del protocollo d’intesa conl’Ufficio scolastico regionale. “All’inizio eravamo noi a proporci alle scuole ora - e

sempre più anno dopo anno - sono le scuole e gli inse-gnanti a cercare noi, perchè vedono nelle nostre offerteun aiuto alla scuola stessa e ai ragazzi. Noi diamo airagazzi, ma anche loro danno molto a noi e agli inse-gnanti e questo è un punto fondamentale per tutto ilnostro lavoro e per aiutare noi adulti a capire meglio ilmondo dei giovani di oggi. I ragazzi sono pura energiacostruttiva, ma bisogna saperla cogliere. E sono anchemolto spaventati. Quest’anno vogliamo lavorare sullepaure, perchè ci stiamo accorgendo che i ragazzi, speciedelle superiori, ne hanno molte”. Michela Rossato

Adicembre torna il Proemio Samaritano, il tradi-zionale appuntamento organizzato dall'Avis

Riviera del Brenta, con il patrocinio di Avis naziona-le, per ricordare coloro che compiono il propriodovere in silenzio e umiltà. Il Proemio, ora biennale,è giunto quest’anno alla sua 15ª edizione. L’eventonasce per ricordare i non eroi, ossia tutte le personesemplici che compiono gesti di ordinaria umanitàincessantemente e generosamente, spontaneamente esenza attendersi lodi o ricompense, sull'esempio delSamaritano del Vangelo. Le segnalazioni dovrannoriguardare persone viventi, scolaresche o studenti edovranno essere presentate per iscritto con le motiva-zioni (che non riguardino l’essere donatore). I nomipossono essere indicati da Avis, associazioni di volon-tariato, culturali, sportive, sociali, parrocchiali,Istituti scolastici e anche da singoli. Le segnalazionidovranno pervenire direttamente, con fax, e-mail oposta, a: Proemio Nazionale Samaritano c/o AvisRiviera del Brenta, via Manzoni 4, 30031 Dolo (Ve),tel. e fax: 041-5100754, e-mail: [email protected] il 13 ottobre 2012. Una commissione compo-sta da volontari Avis sceglierà i 5 finalisti, mentre unaseconda, formata da 30 studenti delle scuole superio-ri di Dolo, sceglierà la storia più significativa. La pre-miazione si svolgerà il 1° dicembre alle 10 presso ilCinema Italia di Dolo. Nella foto l’edizione 2010.

Il 6 ottobre appuntamento all’Itis “A. Pacinotti” diMestre (Ve), per il convegno “E se fossi tu ad avere

bisogno degli altri?” organizzato dalle Associazionidel Dono. Interverranno il giornalista Bruno Fasani,il prof. Umberto Cillo, la dott.ssa Maria Irene Fezzie il dott. Maurizio Scassola. Al centro della mattina-ta il trapianto di organi e midollo. L’appuntamento,annuale, è organizzato da Avis, Fidas, Adoces, Admo,Aido, Aned, Ail, Acti, Associazione Veneta lotta allaTalassemia, Lagev (Emofilici) Veneto.

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Samaritano 2012, sempre agli studenti la scelta ultima

Associazioni del Dono: incontro con studenti a Mestre il 6 ottobre

I numeri del progetto Scuola Regionale 2011/2012

*Le Avis provinciali di Rovigo e Verona hanno messo in atto programmi autonomi

Percentuali grado scuole 2002/2012 - Venezia

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Buone notizie dal Governo per le Onlus e le orga-nizzazioni non profit. La nuova legge del 6 luglio

2012, n. 96, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficialeil 9 luglio scorso e ora è definitiva: nel 2013 si potràdetrarre il 24% di ciò che si dona al non profit e dal2014 il 26%. Sarebbe stato più logico lavorare sul“più dai, meno versi” come vedremo più avanti, mameglio che niente!Le nuove percentuali - Lo prevede, per l’esattez-za, l’articolo 15 della legge “Norme in materia di ridu-zione dei contributi pubblici in favore dei partiti e deimovimenti politici, nonché misure per garantire la tra-sparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi.Delega al Governo per l’adozione di un testo unico delleleggi concernenti il finanziamento dei partiti e deimovimenti politici e per l’armonizzazione del regimerelativo alle detrazioni fiscali”. Dall’attuale 19%detraibile, quindi, si passa al 24% per l’anno 2013 eal 26% dal 2014. L’aumento della quota detraibilevale “per le erogazioni liberali in denaro, per importonon superiore a 2.065 euro annui, a favore delle orga-nizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), delleiniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fon-dazioni, associazioni, comitati ed enti individuati condecreto del Presidente del Consiglio dei ministri, neiPaesi non appartenenti all’Organizzazione per la coope-razione e lo sviluppo economico (Ocse)”.Le condizioni - La detrazione è consentita a con-dizione che il versamento di tali erogazioni sia esegui-

to tramite banca o ufficio postale, ovvero mediantegli altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e secon-do ulteriori modalità idonee a consentireall’Amministrazione finanziaria lo svolgimento diefficaci controlli, che possono essere stabilite condecreto del Ministro dell’economia e delle finanze daemanare ai sensi dell’articolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400”. In conseguenza diquesta novità, il Governo prevede minori entrate: -47,4 milioni di euro per il 2014, -37,9 milioni perl’anno 2015 e -33,2 milioni di euro a decorrere dal-l’anno 2016.“Più dai, meno versi” - Non tutti gli enti nonprofit, però, potranno beneficiare dell’aumento delladetraibilità. Tra le altre restano escluse (e quindiancorate al 19%) le associazioni di promozione socia-le, le società e le associazioni sportive e dilettantisti-che, gli enti che realizzano attività culturali... mentrerestano inalterate le previsioni relative alla deducibi-lità delle norme “più dai, meno versi” che prevede ladeducibilità del 10% del reddito sino ad un massimodi 70.000 euro e riguarda le erogazioni versate a favo-re delle Onlus, volontariato compreso, delle associa-zioni di promozione sociale e delle fondazioni.Diversamente dalla detraibilità, la deducibilità seguela progressività dell’imposta pertanto, già a partiredai redditi intorno ai 20 mila euro si confermano piùvantaggiose le deduzioni rispetto alle detrazioni.Ultimo inciso: la norma prevede e conferma il 5 permille anche per il 2013, anche se va detto che lesomme vengono erogate con molto ritardo e il tettodi 400 milioni, oltre che limitare le erogazioni, inpassato è stato ulteriormente ridotto per altri fini.

Francesco Magarotto

Lo scorso anno il Consiglio direttivo dell’AvisVeneto ha avviato l’iter per il riconoscimento

della personalità giuridica di diritto privato (nonessendo un ente pubblico) mediante iscrizione nel-l’apposito Registro Regionale tenuto dalla nostra

Regione. Siamo già riconosciuti come Associazioneiscritta al Registro Regionale del Volontariato, perchéquesto ulteriore passaggio? L’associazione acquistauna “autonomia patrimoniale perfetta” e gli ammini-stratori cessano di essere personalmente responsabili,anche con il proprio patrimonio personale per leobbligazioni assunte dallo stessa associazione.Inoltre, guardando al domani, sempre più gli entipubblici, per convenzioni o contributi, ci chiederan-no tale riconoscimento e lo stesso Stato per il “famo-so” introito del 5 x mille sembra intenzionato a con-cederlo ai soli enti con personalità giuridica, in mododa garantire chi offre propri soldi.Per ottenerla la Regione Veneto ha chiesto la modifi-ca di alcuni articoli dello Statuto, che sono stati veri-ficati con la sede nazionale per evitare differenze con

Sempre meno tasse se doni al non profit

Assemblea straordinaria il 29 settembre

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Il 1° luglio a Pianezze di Valdobbiadene si è celebra-to il 50° del Tempio Internazionale del Donatore.

“Ho avuto l’onore e la fortuna di poter essere partecipealla storia di questi 50 anni del Tempio del Donatore -ha esordito il Presidente del Comitato TempioVittorio Dall’Armi - ho vissuto quassù anni entusia-smanti, ma anche difficili e dolorosi. Da quando ilComitato Tempio dell’epoca volle darmi la fiducia diproseguire l’operato di mio padre, mano a mano i gran-di padri fondatori se ne sono andati lasciandomi il com-pito di proseguire la strada tracciata da Titta Cecchella,ideatore e artefice di questo Tempio. Scorrendo gli annida quell’ottobre 1962, posa della prima pietra, il 16 set-tembre 1979 consacrazione con il vescovo GirolamoBortignon, al 1986 inaugurazione del grande affrescodel maestro Carmelo Puzzolo, dono munifico delleMisericordie d’Italia-Fratres, alla primavera del 1989incontro con il Consiglio mondiale Fiods e molti altriimportanti eventi, mi tornano in mente tutti coloro chehanno sacrificato tempo e famiglia per dedicarsi, contutto il cuore, a questa opera di volontariato”. Pocoprima si era conclusa la celebrazione eucaristica pre-sieduta dal vescovo di Padova mons. AntonioMattiazzo, concelebrata con il parrocco diValdobbiadene don Paolo Rizzato e con il rettore delTempio don Bruno Faggion. A prendere la parola perprimo è stato il sindaco Bernardino Zambon, che haespresso il personale e sentito ringraziamento dell’in-tera comunità di Valdobbiadene ai volontari prodiga-tisi in questo mezzo secolo di vita per tenere elevati ivalori della solidarietà e del dono. Affermazioni che

sono state riprese dal presidente nazionale dell’AvisVincenzo Saturni, che si è definito “a casa” stantel’ambiente di donatori che lo circondava. È poi inter-venuto, “a casa” anche lui, il presidente nazionaledella Fratres, Luigi Cardini, mentre il saluto del pre-sidente nazionale della Fidas Aldo Ozino Caligaris(impossibilitato a partecipare) è stato letto da AngeloValente. Stante l’internazionalità del Tempio, la con-clusione degli interventi ufficiali non poteva che esse-re affidata al presidente Fiods, Gianfranco Massaro.Nell’esprimere la propria soddisfazione, Massaro hapromesso di far inviare la bandiera della Federazioneinternazionale delle Organizzazioni dei donatori disangue da esporre presso il Tempio, auspicando dipoter organizzare a Pianezze una delle prossime riu-nioni internazionali. Francesco Joppi

le altre realtà regionali. Vale la pena segnalarne alcu-ni le cui modifiche verranno poste in approvazione.Art. 8 - Convocazione assemblea: deve essere effet-tuata con modalità tali da garantire la conoscenzapersonale e diretta da parte dei soci (nel nostro casosi esprime attraverso i delegati votati nelle assembleeprovinciali di marzo che precedono quella regionale);Art.10 - Deve essere fatta una ratifica alla primaassemblea utile dei membri del consiglio neo eletti;Art.13 - Inserire a chi compete la nomina del presi-dente del collegio dei revisori (ai componenti stessi);Art.15 - Va inserito il Fondo patrimoniale di garan-zia, indisponibile e vincolato, per garantire i terzi cheinstaurino rapporti con l’associazione;Queste modifiche, che non mutano le nostre normein maniera significativa e non toccano la nostra mis-sione, gli obiettivi, l’attività svolta e le strutturedemocratiche che ci siamo dati, saranno presentate evotate nel corso dell’assemblea straordinaria del 29

settembre 2012. Solo dopo, potremo completare l’iter richiesto dalla Regione Veneto.L’assemblea straordinaria, cui sono invitati a parteci-pare i delegati già presenti all’assemblea tenutasi inaprile a Lazise (foto accanto), si svolgerà a DueCarrare (PD) presso l’edificio Casa dei Carraresi delComune. L’inizio è previsto per le 9,15 con il seguen-te Ordine del giorno: Nomina del Segretariodell’Assemblea; Nomina dei Questori di Sala; SalutiAutorità; Relazione della Commissione VerificaPoteri; Presentazione e votazione delle modifiche alloStatuto per l’acquisizione della Personalità Giuridica(con presenza del Notaio); Presentazione e votazionedelle modifiche al Regolamento Regionale per ade-guamento al nuovo Regolamento Nazionale;Presentazione progetto “A Sangue Freddo”;Presentazione risultati ricerca progetto BessY. I lavo-ri termineranno intorno alle 13,15, seguirà buffet peri delegati. Vilma Fabris, tesoriere Avis Veneto

I 50 anni del Tempio del Donatore

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Igiovani dell’Avis regionale Veneto hanno battutosul tempo anche l’Avis nazionale! Prima ancora,

infatti, che fosse firmato il protocollo d’intesa tra Avise Admo in occasione dell’Assemblea nazionale Avis aMontecatini Terme (maggio scorso), si era aperta unaproficua strada di incontro e collaborazione tra le due

realtà associative. Già alivello locale sono in atto datempo tante occasioni dipromozione congiunta. Alivello regionale si è decisodi dar vita ad un progettospecifico, che vedrà la pre-senza di volontari formati epreparati sui vari aspettidella tipizzazione e della

donazione di midollo osseo all’interno di alcuni cen-tri di raccolta o trasfusionali della regione. A fare daapripista, probabilmente già dal mese di ottobre, saràil Centro di raccolta Avis presso l’ospedaledell’Angelo a Mestre, gestito da Avis S.R.C. provin-ciale Venezia. Come avete potuto leggere nello scor-so numero di “Dono & Vita”, il Centro nazionaletrapianti ha invitato i Centri trasfusionali italiani aincrementare il numero delle tipizzazioni. I donatoridi sangue sono sicuramente persone già sensibilizzatesull’importanza della solidarietà e del dono e sarannoinvitati a compiere quel passetto in più che li puòportare a diventare anche potenziali donatori dimidollo osseo. Le divisioni e gli individualismi porta-no solo a sprecare e disperdere energie. Uniti si rag-giungono anche gli obiettivi più difficili! M.F.

Avis in rete? I giovani ci provano! Nell’ottica diproseguire con la collaborazione già in atto tra le

Avis di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e AltoAdige, l’appuntamento tradizionale con l’ormai col-laudato “Forum Giovani” si allarga e diventa interre-gionale. Ospitati nel bellissimo Hotel Bologna diPreganziol, in provincia diTreviso, il 27 e 28 ottobre siriuniranno i giovani prove-nienti dalle quattro diverserealtà avisine per lavorareinsieme sul tema del “cambia-mento”. Cambiamento inteso non solo come rinno-vo delle cariche associative, ma anche e soprattuttocome innovazione e rivoluzione nel modo di vedere epromuovere l’Associazione. I giovani presenti saran-no guidati da alcuni relatori della Dof Counseling,specializzati tra l’altro nella tecnica del “teatro impre-

sa”.Non sveliamo troppo della metodologia di lavoro,per non togliere ai partecipanti la sorpresa e il gustodi scoprire insieme questo sistema di lavoro coinvol-gente e innovativo. Per la serata del sabato, l’Avis pro-vinciale di Treviso ospiterà tutti i giovani volontari alPalaverde di Villorba dove è in programma il concer-

to per Avis del travolgentegruppo dei Los Massadores(diventati ormai tutti donatoridi sangue a luglio e già prota-gonisti a giugno alla Festaregionale di Valdobbiadene,

foto sotto e servizio a pag. 40) che puntano molto sul-l’ironia nelle loro canzoni. Ci stiamo impegnandomolto, affinché quest’ultimo forum organizzato dallaConsulta Giovani Avis regionale (in scadenza) riescaal meglio. Voi non dovete far altro che partecipare!

Manuela Fossa, resp. Consulta Giovani Avis regionale

Nemmeno il ferragosto ferma i giovani di AvisVeneto. Tutti gli anni, il 15 agosto, l’associazio-

ne Happy Smile Animation organizza nelle spiagge diJesolo un pomeriggio di animazione e intrattenimen-to per bambini lanciando, al tempo stesso, un mes-saggio solidale e lasciando spazio a un’associazione divolontariato. Quest’anno la scelta è caduta sull’Avis enon potevamo farci sfuggire un’occasione simile! E’così che è partito un tam tam di messaggini ed e-mailtra i giovani dell’Avis per riuscire a coprire alcunipunti informativi presso l’arenile di Jesolo. Alla fineabbiamo risposto in quattro: quanto basta per riusci-re a coprire due stabilimenti in spiaggia. La rispostadei bagnanti è stata anche superiore alle aspettative. Iprotagonisti sono stati i bambini, cui il pomeriggio dianimazione era dedicato, ma molti giovani e adulti sisono avvicinati al nostro banchetto per chiedereinformazioni sul dono del sangue e su come fosse

possibile contribuire a questa importante iniziativa.Ciò che ha colpito è stata l’attenzione verso i segnaliripetutamente lanciati dalla nostra associazione, cheha portato molti a essere consapevoli della criticitàdelle donazioni che si registra particolarmente neimesi estivi. La nostra presenza ha aiutato a renderepiù concreto questo appello e a diffondere informa-zioni sul modo corretto per diventare donatori disangue. La spiaggia di Jesolo, inoltre, è stata un’importantecassa di risonanza per l’Avis, non solo per le migliaiadi presenze, ma anche perché l’iniziativa è stata ripre-sa dalle tv locali che a loro volta hanno contribuito adiffondere il nostro messaggio. Dario Piccolo

Da Ufo robot all’Uomo tigre, che lotta contro ilmale… Da Charlotte a Heidi cui sorridevano i

monti ad Anna dai capelli rossi che và. Queste sonosolo alcune delle sigle dei cartoni animati degli anniOttanta, parte del repertorio del gruppo “La Mentedi Tetsuya” cantate a squarciagola da centinaia diragazzi il 29 luglio a Noale (Ve), presenti anche i gio-vani dell’Avis. L’evento era finalizzato a raccoglierefondi per “Albedeamente” associazione che, inmemoria di Alberto Zanon, cantante del gruppostroncato nel 2009 da una crisi respiratoria, raccogliefondi per la ricerca sulla prevenzione di disturbi daattacchi di panico in soggetti asmatici e allergici. Ilcontatto, invece, ci è stato procurato da GiusySorrenti, pr del gruppo e valida collaboratricedell’Avis Src di Mestre. Nonostante il sole e l’afaopprimente che ci hanno fatto sudare sette camicie(nel nostro caso è meglio dire sette magliette “firma-te” Avis) i giovani dell’Avis provinciale di Venezianon hanno perso questa importante occasione perpromuovere il dono del sangue, supportati dal pre-sentatore delle serata che ha ripetutamente lanciato ilmessaggio sull’importanza del dono del sangue, tantopiù in estate. La Rocca dei Tempesta di Noale havisto l’Avis protagonista anche nella serata di martedì31 luglio, durante la quale si sono esibiti “I

Rodigini”. Una serata strepitosa, come del resto lo èstata l’affluenza di pubblico che la bellissima Rocca afatica riusciva a contenere. L’esilarante ironia, nonchébravura dei Rodigini, ha animato la calda sera d’esta-te dedicata interamente all’Avis di Noale. Davantiall’ingresso erano posizionati l’autoemoteca e ilpunto informativo gestito dai ragazzi e dai simpaticivolontari della sezione noalese che hanno distribuitogadget, sorrisi e tante utili informazioni. Ecco allorache, quando si è dei volontari convinti e consapevo-li, la promozione del dono del sangue diventa ancheoccasione di aggregazione e di divertimento, perchéun messaggio vissuto e non imposto risulta più effi-cace sia per chi lo trasmette, sia per chi lo riceve.

Dario Piccolo e Marica Bonaventura

I giovani del Nord Est fanno “rete” Caldo Ferragosto? Happy Smile Avis!

Sigle dei cartoon ’70-’80 sotto la Rocca di Noale

Progetto comune Avis-Admo per la promozione

Il forum giovani Avis a ottobrea Treviso, con “Los Massadores”

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Nemmeno il ferragosto ferma i giovani di AvisVeneto. Tutti gli anni, il 15 agosto, l’associazio-

ne Happy Smile Animation organizza nelle spiagge diJesolo un pomeriggio di animazione e intrattenimen-to per bambini lanciando, al tempo stesso, un mes-saggio solidale e lasciando spazio a un’associazione divolontariato. Quest’anno la scelta è caduta sull’Avis enon potevamo farci sfuggire un’occasione simile! E’così che è partito un tam tam di messaggini ed e-mailtra i giovani dell’Avis per riuscire a coprire alcunipunti informativi presso l’arenile di Jesolo. Alla fineabbiamo risposto in quattro: quanto basta per riusci-re a coprire due stabilimenti in spiaggia. La rispostadei bagnanti è stata anche superiore alle aspettative. Iprotagonisti sono stati i bambini, cui il pomeriggio dianimazione era dedicato, ma molti giovani e adulti sisono avvicinati al nostro banchetto per chiedereinformazioni sul dono del sangue e su come fosse

possibile contribuire a questa importante iniziativa.Ciò che ha colpito è stata l’attenzione verso i segnaliripetutamente lanciati dalla nostra associazione, cheha portato molti a essere consapevoli della criticitàdelle donazioni che si registra particolarmente neimesi estivi. La nostra presenza ha aiutato a renderepiù concreto questo appello e a diffondere informa-zioni sul modo corretto per diventare donatori disangue. La spiaggia di Jesolo, inoltre, è stata un’importantecassa di risonanza per l’Avis, non solo per le migliaiadi presenze, ma anche perché l’iniziativa è stata ripre-sa dalle tv locali che a loro volta hanno contribuito adiffondere il nostro messaggio. Dario Piccolo

Da Ufo robot all’Uomo tigre, che lotta contro ilmale… Da Charlotte a Heidi cui sorridevano i

monti ad Anna dai capelli rossi che và. Queste sonosolo alcune delle sigle dei cartoni animati degli anniOttanta, parte del repertorio del gruppo “La Mentedi Tetsuya” cantate a squarciagola da centinaia diragazzi il 29 luglio a Noale (Ve), presenti anche i gio-vani dell’Avis. L’evento era finalizzato a raccoglierefondi per “Albedeamente” associazione che, inmemoria di Alberto Zanon, cantante del gruppostroncato nel 2009 da una crisi respiratoria, raccogliefondi per la ricerca sulla prevenzione di disturbi daattacchi di panico in soggetti asmatici e allergici. Ilcontatto, invece, ci è stato procurato da GiusySorrenti, pr del gruppo e valida collaboratricedell’Avis Src di Mestre. Nonostante il sole e l’afaopprimente che ci hanno fatto sudare sette camicie(nel nostro caso è meglio dire sette magliette “firma-te” Avis) i giovani dell’Avis provinciale di Venezianon hanno perso questa importante occasione perpromuovere il dono del sangue, supportati dal pre-sentatore delle serata che ha ripetutamente lanciato ilmessaggio sull’importanza del dono del sangue, tantopiù in estate. La Rocca dei Tempesta di Noale havisto l’Avis protagonista anche nella serata di martedì31 luglio, durante la quale si sono esibiti “I

Rodigini”. Una serata strepitosa, come del resto lo èstata l’affluenza di pubblico che la bellissima Rocca afatica riusciva a contenere. L’esilarante ironia, nonchébravura dei Rodigini, ha animato la calda sera d’esta-te dedicata interamente all’Avis di Noale. Davantiall’ingresso erano posizionati l’autoemoteca e ilpunto informativo gestito dai ragazzi e dai simpaticivolontari della sezione noalese che hanno distribuitogadget, sorrisi e tante utili informazioni. Ecco allorache, quando si è dei volontari convinti e consapevo-li, la promozione del dono del sangue diventa ancheoccasione di aggregazione e di divertimento, perchéun messaggio vissuto e non imposto risulta più effi-cace sia per chi lo trasmette, sia per chi lo riceve.

Dario Piccolo e Marica Bonaventura

Caldo Ferragosto? Happy Smile Avis!

Sigle dei cartoon ’70-’80 sotto la Rocca di Noale

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Esattamente 290.550 spettatori per un totale di 30date (di cui molte sold out – tutto esaurito) in 21

città diverse. Questi i numeri de “L’Amore è una cosasemplice tour 2012”, il tour di Tiziano Ferro partitoil 10 aprile da Torino e conclusosi a Gela il 28 luglio,che ha visto ancora una volta l’Avis tra i protagonisticon più di 200 volontari coinvolti e decine dimigliaia di poster, locandine, segnalibri e opuscolimarchiati “Tiziano Ferro per Avis” distribuiti al pub-blico. Con banchetti informativi (dove possibile) edistribuzione di materiale fuori e dentro palazzetti estadi, i giovani avisini hanno incontrato i giovani (eanche qualche meno giovane…) e si sono fatti porta-voce e, letteralmente, “portabandiera” del messaggiodella nostra associazione. Complice Tiziano Ferroche dal palco, data dopo data, ci ha rinnovato la suaamicizia, invitando tutti a informarsi e a diventaredonatori seguendo l’esempio degli avisini “con que-sto piccolo gesto, che può salvare una vita, loro sì checambiano il mondo”. È stato un lavoro lungo, dimediazione e non sempre facile, ma che sicuramenteha dato a tutti noi tanta soddisfazione. Ho partecipa-to a diverse date e ho toccato con mano l’entusiasmodei volontari e degli spettatori, in particolare hoseguito le date venete che sono state ben 5 traPadova, Treviso e Verona, a dimostrazione dell’atten-zione che Tiziano (da parte di padre originario delveneziano) dedica alla nostra regione. Questa colla-borazione ha avuto una grandissima visibilità esternae una forte valenza interna, è stata occasione percoinvolgere tanti giovani volontari, farli sentire partedi un gruppo e renderli partecipi in prima persona di

questa avventura accanto a Tiziano Ferro, con il sup-porto di Live Nation, l’agenzia che ha curato il toure che, con persone sempre disponibili, ci ha seguitisin dalle fasi iniziali. “Per Live Nation è stato un pia-cere “ospitare’’ i ragazzi di Avis durante l’intero Tour diTiziano Ferro - dichiara Andrea Hofer, referente LiveNation - e in questa maniera, seppur in piccolissimaparte, aver potuto contribuire ad una giusta causa.Speriamo che l’entusiasmo dei volontari avisini nonvenga mai meno. Senza ombra di dubbio, le vostre ban-diere sventolanti saranno un piacevolissimo ricordo diquesto tour”. Non mi resta che dire grazie di cuore aTiziano per averci voluti ancora una volta accanto,per credere fortemente nella nostra mission e peraverci dato l’opportunità di raggiungere in pocotempo così tante persone con il nostro slogan“L’Amore è una cosa semplice, e adesso con Avis te lodimostrerò”, cosa diversamente difficile con altri tipidi campagne. Lucia Delsole

Domenica 8 luglio, sotto un sole torrido, ci siamoritrovati in più di una decina di volontari,

all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta (Pd)per l’ultima data veneta del tour di Tiziano Ferro. Ilcaldo non ci ha fermati; gli spalti delle tribune e tuttoil perimetro sono stati tappezzati con le locandine delcantante pensate per Avis, lo stand è stato semprepresidiato e centinaia di spillette e manifesti sonostati regalati agli spettatori che entravano. La testi-monianza del cantante, il suo messaggio sincero eemozionante lanciato dal palco sono un mezzopotentissimo per raggiungere la sensibilità di tantipotenziali donatori. E una giornata passata insieme,uniti dalla voglia di portare avanti la mission avisinacon gioia e divertimento, può unire e creare collabo-razioni tra giovani di realtà diverse. Manuela Fossa

Grandioso Tiziano!

Ultima “fermata” in Veneto: Piazzolla sul Brenta

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Nel numero scorso, ne “Il bello del Veneto” abbiamoparlato dei Serrai di Sottoguda, una delle

meraviglie delle Dolomiti, che si trovano appena sottola Marmolada. In quell’occasione, ci siamo proposti diproseguire la nostra visita a Livinallongo (o Livinalongo)di Col di Lana per visitare il castello di Andraz, una dellerarità dell’Agordino per la sua tipologia. Lasciata RoccaPietore, si sale a Livinallongo, un paese arrampicato sulladorsale della montagna che porta verso il Col di Lanache, durante la Prima Guerra Mondiale, fu teatro diuna delle battaglie più cruenti delle Dolomiti. MaLivinallongo merita una visita completa, perché la sua

storia è fra le più interessanti dell’intero parcodolomitico. Lungi da noi pretendere di raccontaretutto di un paese che si trova ai piedi dei passi dolomiticidel Pordoi, del Campolongo e del Falzarego, con a nordil Boè, a sud il Civetta, a est il Col di Lana e a ovest laMarmolada. Una bellezza unica! Nel paese, ladino perantonomasia, le tradizioni sono rimaste intatte percentinaia di anni, nonostante durante la Grande Guerrasia stato distrutto quasi interamente con il fuoco,essendo costruito con strutture in legno. La datazioneufficiale della nascita del popolo ladino è intorno al 15a.C., allora la popolazione dei Redi (che aveva stabilito

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Arnaz: sulla Roccadella CulturaLadina

Arnaz: sulla Roccadella CulturaLadina

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la propria dimora nelle Alpi meridionali) si sottomiseai Romani e così, dalla romanizzazione del linguaggiodegli indigeni, si formò il Ladino: una lingua neolatina.Nel 1803 gli austriaci si impadronirono della zona. Daallora, quindi, questi luoghi furono sottomessiall’amministrazione tirolese. Fino al 1918, però, gliabitanti conservarono i loro usi e le loro tradizioni.Franco Deltedesco, uno studioso locale, ha pensato benedi far rivivere dettagliatamente tutta la storia diLivinallongo, narrandola con dovizia di particolari ecreando il museo etnico che occupa centinaia di metriquadri in una ristrutturazione civica nel centro delpaese. Qui, in miniatura, sono raccontati storia, usi ecostumi di questa splendida realtà, dall’edilizia al modo

di vivere, che tuttora si perpetua nella vita quotidiana.Ci vogliono circa due ore per visitare il museo ed è statolo stesso Franco Deltedesco a farci da guida e adillustrarci tutte le particolarità di Livinallongo,spiegandoci le miniature e le opere esposte cheraccontano la storia recente e passata, dalla storiareligiosa alla quotidianità, al vivere in un’economiaprettamente agricolo-montana con alla base unademocrazia di lontane origini. Indubbiamente, il museoetnologico è il più completo nel narrare la storia di unpaese, e l’Agordino può vantare una ventina di museisparsi su tutto il territorio. Un’altra meta tra le più belleè il Castello di Andraz, o di San Raffaele, a valle dellastatale 48 delle Dolomiti che sale al passo Falzarego. IlIL

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castello ha avuto tanta parte nella storia di Livinallongo,a cominciare dall’anno 1000. Per un lungo periodo fuproprietà dei Principi Vescovi di Bressanone, che loamministravano direttamente o tramite un lorocapitano. È costruito su un enorme sasso erraticoprecipitato dalla cime del Settsass nel gruppo delFalzarego, e furono parecchi i passaggi di gestione,sempre sotto l’egida della Chiesa (così raccontaGiuseppe Loss nella sua “Storia del Castello di Andraz”nel 1862). Il castello possiede una struttura straordinaria,concepita in funzione dello sperone roccioso su cui posa,lo schema interno è caratterizzato da quattro pianisovrapposti che sfruttano la forma del masso, collegatitra loro da una scala centrale. Ai piani bassi troviamole prigioni e i vari magazzini, negli ultimi due ci sonodue cucine, due soggiorni e le camere da letto riscaldateda stufe in muratura, c’è poi il sottotetto con il camminodi guardia. L’accesso, unico, alla rocca era servito da unascala in legno isolata dall’esterno da un ponte levatoio,i rifornimenti erano garantiti da un argano e la cintamuraria merlata riservava uno spazio protetto per iservizi. Ancora oggi, per arrivare al castello, si segue ilpercorso che sale da Cernadoi da dove, in passato,veniva trasportato il minerale di ferro fino ai fornifusori del castello (Strada della Vena). Nel 1802cessarono i capitani vescovili e, nel dicembre 1808, perla modica cifra di 3970 fiorini e 39 carentani, il castellofu venduto a tale Andrea Faber di Cernadoi e poi, peralcuni anni, il castello fu usato come sede daziale o perricovero di truppe di passaggio. Nel 1851 venne privatodel tetto per ricavarne legno e ferro. Nel 1986iniziaronono i lavori di restauro che hanno permessodi rimuovere tutte le macerie residue dei vari crolli, imuri sono stati rinforzati, fissati gli intonaci e rifatte

le pavimentazioni. L’intervento più importante è statala copertura in vetro per proteggere il manufatto dalleintemperie. È stata rimessa a posto anche la chiesettache si trova alla sinistra della base del castello e chemisura, fino al tetto, ben 32 metri. Oggi si può visitaregrazie alla disponibilità di Walter De Cassan, dell’albergoristorante “La Baita” che ci ha accompagnato e spiegatocon competenza e passione le vicissitudini del Castellodi Andraz. A titolo di cronaca, la famiglia De Cassanè una famiglia di donatori di sangue (Abvs), sempredisponibile ad accogliervi per una visita al castello,previa telefonata al numero 0436 7172 – 750874

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La sezione Abvs di Puos d’Alpago, in collaborazionecon l’Avis regionale Veneto, ha organizzato un incon-

tro con gli alunni delle classi seconde, terze, quarte e quin-te delle scuole elementari di Puos, al fine di promuove-re un progetto ideato dal gruppo di operatori e anima-tori che da anni collaborano con l’Avis provinciale diVenezia. L’idea è nata unendo la voglia di celebrare la vitadi Gianni Rodari (poeta, giornalista e pedagogista chenel secondo Novecento è stato una figura cardine nel-l’ambito della letteratura per l’infanzia) e l’intenzione dicoinvolgere gli alunni in un’attività che fosse principal-mente improntata sull’utilizzo della pittura creativa,considerata forma d’arte in grado di sviluppare non solola sensibilità tattile e visiva ma anche la concentrazione,

l’espressività e la comunicazione. Durante l’incontro,quindi, è stata letta ai bambini una fiaba di GianniRodari: contemporaneamente essi erano impegnati nellapittura, eseguita attraverso l’uso delle tempere. Lo scopodell’esperienza era quello di liberare la fantasia dei pic-coli, permettendo loro di agire liberamente, guidati dalloro istinto, dalle loro percezioni e dagli stimoli ricevu-ti dall’ascolto della fiaba. Il passaggio successivo, inve-ce, prevedeva che gli alunni avessero la libertà di dise-gnare anche oltre i propri spazi, andando a modificareed arricchire il lavoro svolto dagli altri compagni: que-sto per permettere ai piccoli-grandi artisti di riflettere sul-l’importanza della solidarietà, del lavoro svolto insiemee della cooperazione intesa come forma di condivisionedelle esperienze e di arricchimento personale. Nella gran-de opera risultante ognuno ha dato il proprio contribu-to, completando la propria “fatica” con quanto fattodagli altri: sono queste le tematiche portanti emerse nelcorso della mattinata, tematiche che accomunano e lega-no tutte le attività didattiche proposte dall’Avis. Al ter-mine dell’incontro la sezione Abvs di Puos ha distribui-to del materiale promozionale nella scuola, con la spe-ranza di poter ripetere in futuro eventi come questo: lapresidente provinciale Gina Bortot e il segretario disezione Eugenio Paladini, hanno ringraziato il persona-le docente dell’istituto per la disponibilità e l’accoglien-za, e gli operatori Avis per la capacità dimostrata nel coin-volgere e stimolare gli alunni durante l’attività svolta.

Manuele Barattin

Divertimento e solidarietà sono state le paroled’ordine sotto il tendone della Sagra dei Per.

L’Abvs provinciale e la locale sezione hanno organizza-to, grazie al prezioso ausilio del Comitato festeggia-menti Bribano, la tappa bellunese del tour veneto diCabaret 2012 “Riso fa Buon Sangue”. Giovedì 26luglio è stata la volta del Duo Torri e FrancescoDamiano. I primi hanno rotto il ghiaccio con il folto pubblico,coinvolgendolo in un divertentissimo telegiornale pernon udenti ed in un gioco di prestigio. Ha poi calcatola scena Francesco Damiano: inizialmente nella partedi sé stesso e poi assumendo i panni di Giallorenzo,ingenuo e timidissimo ragazzino capace, però, di scio-gliersi a suon di musica. Tutta la serata si è svolta, come più volte ricordato daBruno Lavina, segretario Abvs di Bribano, ed EnricoCibotto, direttore artistico dell’associazione Amici delCabaret, tenendo sempre a mente l’importanza di

quel favoloso gesto di solidarietà che è il dono del san-gue. La sezione organizzatrice ha devoluto le offertericevute dai presenti alla fondazione Tes. B.I.

Abvs e “Riso fa buon sangue” spopolano a Bribano

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Nuovo impulso alle attività nelle scuoleLE

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A50 anni esatti dalla prima cordata italiana, BolzanoBellunese è stata protagonista di una serata dedica-

ta a “Il sogno dell’Eiger - Ricordi di Roberto Sorgato,Giorgio Redaelli e Ignazio Piussi”. L’evento, organizza-to dalla sezione Abvs locale in collaborazione con lafondazione Angelini, la sezione Cai di Belluno e l’Asso-ciazione ricreativa e moderato dal giornalista Dino Brid-da, ha riproposto le esperienze dei noti alpinisti sulla sca-lata alla famosa montagna svizzera. L’Eiger è, infatti, unrilievo di 3.970 metri situato nelle Alpi Bernesi e triste-mente noto per le numerose tragedie consumatesi nel ten-tativo di temerari scalatori di conquistare la vetta trami-te la parete nord. Sorgato e Redaelli hanno ripropostogli emozionanti ricordi del loro primo tentativo di sca-lata nell’agosto del 1962: in quell’occasione, l’alpinistabellunese, rimasto appeso in parete dopo che la suacorda era precipitata, si salvò grazie ad un cavo abban-donato da uno scalatore inglese prima di lui. A distan-za di qualche giorno dallo sforzo di Sorgato e Readelli,

sarà un altro gruppo di italiani a conquistare la vetta del-l’Eiger, scalando la funesta parete nord. Alla fine, i ten-tativi di Roberto Sorgato, anche in compagnia del friu-lano Ignazio Pissi, venuto a mancare nel 2008, sarannoben 17. L’emozionante racconto ha tenuto con il fiatosospeso oltre 400 persone accorse alla “Festa di Prima-vera” che ha ospitato l’evento. Al termine della serata, nonè mancato un momento conviviale. Barbara Iannotta

Altro grande successo per la gita in bicicletta coidonatori, lungo la ciclabile delle Dolomiti, da

Calalzo a Fiames. L’iniziativa dell’Abvs Ponte nelleAlpi-Soverzene, che l’organizza ogni anno, ha visto lapartecipazione di una cinquantina tra donatori e sim-patizzanti, che hanno voluto trascorrere una giornatadiversa all’insegna dello sport e della convivialità.Complici il clima ideale e l’amicizia creatasi all’inter-no del gruppo, unanime è stato l’apprezzamento dei“ciclisti” per la gita. E buona è stata anche la parteci-pazione alla terza edizione della “Passeggiata dellasolidarietà”, svoltasi a Quantin di Ponte nelle Alpi,con due percorsi: uno più impegnativo di circa 10chilometri molto suggestivo e panoramico, prevalen-temente sterrato ma privo di difficoltà e quello piùbreve di circa 5 chilometri, aperto anche ai “passeggi-ni”. Organizzata dalle “associazioni del dono” Abvs,Aido e Admo di Col di Cugnan e Ponte nelle Alpi-Soverzene, con il contributo del Gruppo Alpini e laProtezione civile, il sodalizio sportivo G.S. Quantin, ilpatrocinio dei due comuni e della Pro Loco, la manife-stazione è nata per sensibilizzare le tematiche del donolegate appunto alle tre associazioni organizzatrici. Induecento hanno partecipato e ormai la manifestazioneè diventata “una classica” nel panorama degli appunta-menti pontalpini, grazie anche al “traino” della“Corripapà” che si svolge la domenica precedente. Edopo la “fatica” tutti a rifocillarsi con un lauto pranzopreparato dagli alpini di Ponte nelle Alpi-Soverzene,

accompagnato da uno spassoso accompagnamentomusicale del gruppo folcloristico i “Proagner” che haintonato canti popolari. Certamente esperienze daripetere, sempre con l’intenzione di diffondere il valo-re della donazione di sangue tra la popolazione e i gio-vani in particolare, ancora un po’ restii a entrare nellospirito della donazione. Per facilitare la comunicazioneanche con le nuove generazioni, la sezione è presentesul social network facebook (dove è possibile visionarenumerose foto degli eventi organizzati tra cui, appun-to, la gita in bici) ed ha un proprio sito www.avisvene-to.it/ponte-nelle-alpi-soverzene e un indirizzo emailper comunicare che è [email protected] Manuel Pierobon

Passeggiate/biciclettate su percorsi dolomitici

“Ricordi dell’Eiger”, gran folla a Bolzano Bellunese

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Aseguito del crollo della raccolta associativa nel mesedi maggio (-202 sacche), è stato convocato d’urgen-

za un Consiglio esecutivo per valutare alcune iniziativevolte a evitare le carenze in luglio e agosto, che in pas-sato hanno costretto a posticipare interventi program-mati e mantenere le scorte minime previste per i casi diassoluta emergenza. È stato quindi deliberato un inve-

stimento di circa diecimila euro in pubblicità sui quo-tidiani. I messaggi pubblicati, volti a richiamare la sen-sibilità dei donatori verso quell’impegno morale assun-to fin dalla prima donazione, hanno dato i loro frutti,almeno per il mese di luglio. La raccolta ha infatti regi-strato un segno positivo, con un aumento di 93 saccherispetto al 2011. Ritengo doveroso evidenziare anche le178 idoneità effettuate e le 130 prime donazioni. Un rico-noscimento va sicuramente all’Avis comunale di Marcon,che nell’ultima uscita domenicale di luglio ha raccolto

più di 90 donatori. Questi numeri indicano che la nostraassociazione è viva e continuerà a essere sempre presen-te a supporto delle continue richieste da parte dellestrutture ospedaliere. A tal proposito, un dato che cipreoccupa un po’ sono proprio i consumi: anche a luglioil saldo tra raccolta e trasfuso è stato negativo, con unoscarto di 174 unità. Per questo non ci fermeremo qui!A settembre riparte “Dai il meglio di te stesso”, unanuova campagna di sensibilizzazione al dono del sanguee alla sicurezza stradale, in collaborazione con l’Assesso-re provinciale alla viabilità, Emanuele Prataviera e leautoscuole della provincia. Questa iniziativa, sostenutadal Gruppo giovani provinciale, dovrebbe toccare la sen-sibilità e l’altruismo che nei giovani oggi sembrano caren-ti. All’interno dei depliant distribuiti nelle autoscuole,ci sarà anche un modulo per la “promessa di donazio-ne”, da compilare e spedire all’Avis per essere ricontat-tati dalla sede locale. Inoltre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, sarannoorganizzati due incontri di sensibilizzazione presso dueistituti della nostra provincia, con la partecipazione deirappresentanti della Polizia Stradale. Un ulteriore con-tributo verrà anche dal rinnovato progetto scuola, i cuiinterventi interesseranno le scuole della provincia, dalleelementari alle superiori. Riteniamo infatti doveroso -anche se non è un punto di vista condiviso da parte dialcuni nostri dirigenti - iniziare la promozione fin daiprimi anni di scuola, in modo da rendere gli alunniconsci delle proprie potenzialità e della sensibilità chepotranno dimostrare al raggiungimento della maggior età.

Maurizio Borsetto

VENEZIA

Calo donazioni controffensiva provinciale

Prosegue l’evoluzione della “Festa del donatore”dell’Avis Mestre-Marghera, a caccia di una for-

mula sempre più in linea con le esigenze dei “festeg-giati”. Quest’anno l’evento si svolgerà nel pomeriggiodi sabato 13 ottobre, non più la domenica mattina,come da tradizione. “L’inizio è previsto per le ore16.30, in modo da finire verso le 18 - spiega il presi-dente Cerruti - l’orario giusto per un aperitivo celebra-tivo per i nostri donatori. Speriamo che la nuova collo-cazione sia più congeniale ai soci, in particolare ai piùgiovani”. La decisione bolliva in pentola da qualcheanno, alla luce della progressiva riduzione della par-tecipazione all’evento che ha spinto il Direttivo amodificarne gradualmente la formula. Innanzitutto,con il trasferimento al teatro Toniolo in centroMestre, che ha avvicinato la festa alla cittadinanza e

ne ha permesso l’inserimento tra gli eventidell’Autunno mestrino, grazie all’Amministrazionecomunale. Nella stessa ottica sono state ritoccate lemodalità di svolgimento, con premiazioni più snelle(ricordiamo che i premiati convocati sul palco sonosempre tanti) e una maggiore componente di intrat-tenimento. Confermati per questa edizione il presen-tatore, Gaetano Ruocco Guadagno e il Joyful GospelGroup, che scalderanno il pubblico. “La speranza èche l’evento così rinnovato abbia più appeal per i dona-tori e che la musica attiri anche i passanti, piuttostonumerosi in piazza Ferretto a quell’ora - concludeCerruti. - Vorremmo che la cittadinanza percepisse lospirito positivo che anima i donatori di sangue e si unis-se alla nostra festa. Sarebbe la promozione migliore perla nostra associazione”.

Mestre: la Festa, diventa “aperitivo del sabato”

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Elisoccorso all’Ospedale dell’Angelo

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Aconclusione di un quadriennio molto impegna-tivo, ma anche fruttuoso, l’Avis comunale di

Venezia ha cercato di essere di stimolo anche ai vec-chi tesserati Avis, con iniziative per tutte le età. Si è,quindi, organizzato un concerto di musica antica inChiesa di San Rocco per la Festa della mamma, laproiezione del video “Venezia ci illumini d’immenso”con foto storiche dei primi del 900, la 12ª “Giornatadello Sport” con i ragazzi delle scuole di arti marzia-li del Lido, il 10° Raid Ciclistico Avis da Lido adAlleghe. A chiudere in bellezza il ciclo di iniziative, ilconcerto di Sir Oliver Skardy e i Fahrenheit 451,svoltosi a Pellestrina il 9 giugno: dal palco Skardy, dabravo testimonial, ha invitato tutti a donare prima diandare in ferie. “Come Comunale abbiamo iniziato unmandato difficilissimo - spiega la presidente OriettaGuerrasio - con l’inizio della nuova convenzione cisiamo ritrovati con la colazione abbassata a 1,60 euro,per omogeneità con tutti gli altri. Per non parlare dellasituazione disastrosa del rimborso sacche, con ritardi ele-fantiaci di oltre 9 mesi. Nonostante tutto, ci riteniamosoddisfatti del nostro lavoro sul territorio veneziano, cosìostico per le difficoltà logistiche e i tempi molto più lun-

ghi rispetto alla terraferma. In tre anni e mezzo sonoaumentati sia i donatori sia l’indice donazionale. Mafino a quando la volontà e l’impegno dei volontaridovranno coprire tutte le carenze delle Istituzioni? - con-clude la presidente - E fino a quando il nostro impegnosarà sostenuto solo dalla nostra forza e dal nostro sensodel dovere nell’aiutare chi soffre e ha più bisogno di noi?A quante persone questo senso del dovere manca?”.

Estate calda per una Venezia che Skardy...naVENEZIA

Circa seicento persone, nonostante il cielo nuvo-loso, hanno partecipato alla quarta edizione

della “Pedalata della solidarietà” del 2 giugno, orga-nizzata dall’Avis di San Stino di Livenza in collabora-zione con la Pro Loco, l’Asd Malgher, l’associazionenaturalistica il Bosco, l’Asd Artistica ‘98, la CroceBianca, la Protezione civile, le Associazioni d’Armaed il patrocinio del Comune di San Stino.Organizzata allo scopo di raccogliere fondi perl’Associazione per i bambini chirurgici del Burlo diTrieste, ha visto la partecipazione di tutte le fasce dietà, giovani, adulti, anziani e bambini accompagnatidai genitori. Il percorso, con partenza dalla piazzaAldo Moro, si è snodato lungo le rive del canaleMalgher fino a raggiungere il Bosco di Bandiziol ePrassacon, dove un grande ristoro attendeva i parte-cipanti. L'associazione “I cavalieri della TavolaGioconda” si è dedicata all’organizzazione di giochitradizionali, mentre per i più piccoli erano a disposi-zione i giochi gonfiabili. Una giornata all’insegnadello stare insieme a contatto con la natura nel segnodella solidarietà.

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La carica dei seicentodi san Stino di Livenza

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Con la maggiore età, i giovani vengono investiti diuna serie di diritti e doveri di cui spesso non

hanno piena coscienza. Per questo, a ConcordiaSagittaria l’Avis non si è accontentata di contattare inuovi potenziali donatori, ma ha voluto proseguire ilpercorso di maturazione di una nuova coscienza civi-ca, intrapreso da anni, per avere nuovi cittadini piùconsapevoli. Così è nata la grande festa per i diciot-tenni del 16 giugno scorso: un contesto festoso in cuidialogare insieme ai giovani e alle autorità cittadine(sindaco, parroco e rappresentanti delle Associazionidi volontariato) di diritti, doveri e impegni dei

diciottenni. L’evento si è aperto con gare di cornho-le, kubb e altri giochi di lancio diffusi nel nordEuropa, gestite dal Foro Ludico Spilimberghese.Dopo la S. Messa, in sala consiliare ai giovani è stataconsegnata una copia della Costituzione e della tesse-ra elettorale, una copia del compendio al catechismo

della Chiesa Cattolica e l’opuscolo avisino “Che forteandare piano”. Infine in serata l’Oratorio ha ospitatoil taglio della torta e il concerto finale con i TheStreamers e i New Horizon. La partecipazione deidiciottenni è stata inferiore alle aspettative, segno diuna formula in parte da rivedere e comunque condi-zionata dal fatto che, per Concordia, si trattava diuna prima assoluta. Il coinvolgimento di tutti i setto-ri della vita cittadina però ha dimostrato quantol’Avis sia sintonizzata sul desiderio di crescita socialedella popolazione e, insieme a tutto il volontariato,non sia solo una comparsa nella vita del Paese.

VENEZIA

L’Avis Concordia va sempre di corsaFra neo diciottenni e cento... centauri

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TREVISO-VENEZIA - E prosegue anche la fat-tiva collaborazione tra l’Avis di Concordia

Sagittaria e il Treviso Scooter Club. Dopo il conve-gno sulla sicurezza stradale su due ruote, realizzatocongiuntamente dalle due associazioni in febbraio, ingiugno è stata la volta di un evento ludico: lo scooterraduno! I centauri (circa 70 in tutto) sono partiti inmattinata dalla provincia di Treviso e, dopo una sostain una cantina locale per una colazione rigenerante,sono giunti a Concordia, accolti dall’Avis locale e dalsindaco Marco Geromin. Dopo i saluti di rito, con la guida dell’Associazione“Rufino Turranio” si è proceduto a una rapida quan-to intensa visita culturale del centro storico, prima dipartire in direzione della località Sindacale per ilpranzo e successiva escursione in barca nella lagunadi Caorle. La collaborazione con il Treviso ScooterClub permette ad Avis di approcciare in modo diver-so i potenziali donatori con la passione per le dueruote. Inoltre, il raduno di scooter rombanti e folk-loristici nel centro storico è sempre un’occasione divisibilità e di promozione per la nostra associazione.

Dario Piccolo

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La camminata continua… perché ci crediamo,perché molte persone attendono la nostra amici-

zia e solidarietà, che non possono finire! Per questoanche quest’anno si è svolta la “Camminata dellasolidarietà”, uno dei più importanti eventi in occa-sione della Festa provinciale dell’Avis veronese. È ini-ziata il 13 luglio, con la serata in allegria con gli arti-sti di “Riso fa buon sangue” dell’Area Zelig, pressol’Arena Torcolo di Cavaion Veronese ed è proseguitail 14 e 15 luglio con i quaranta chilometri di cammi-nata con partenza da piazza Brà alle ore 22 e arrivo alSantuario della Madonna della Corona il mattinosuccessivo. Una partenza, quella da piazza Brà, cheha innescato una bellissima storia che ci racconta ildirettore a pagina 5. La giornata è continuataall’Ottagono di Albarè, a Ferrara di Monte Baldo,con la S. Messa celebrata dal vescovo, mons.Giuseppe Zenti. Ringraziandoci, ha invitato tutti ipresenti, donatori di sangue e non, a continuare adaiutare i fratelli sofferenti, così da essere d’esempionel coinvolgimento dei giovani in questo atto di soli-darietà e amore per il prossimo. Tra i tanti parteci-panti è stata molto gradita la presenza di Anna Leso,neo-assessore per i Servizi sociali, famiglia e pariopportunità del Comune di Verona e della dott.ssaLoredana Martinelli, direttore del Servizio trasfusio-nale dell’Ulss 22. A seguire il pranzo conviviale. Ilsuccessivo appuntamento, con musica e allegria, si èsvolto in piazza Brà il 5 settembre con i giovanidell’Avis giovani che hanno partecipato con la sensi-bilizzazione al dono del sangue durante la serata fina-le del Festival Show, mentre a chiudere sarà il 27 e 28settembre un Convegno informativo presso PiccoloSalieri di Legnago. “Questi eventi che ogni anno orga-nizziamo per la nostra associazione hanno come scoponon solo quello di coronare i risultati ottenuti, ma anche

di coinvolgere sempre più ragazzi, lanciare nuovi pro-getti in grado di rafforzare il nostro volontariato e lo spi-rito di solidarietà e occasione per stare insieme e allarga-re le amicizie - spiega il presidente dell’Avis provincia-le, Piergiorgio Lorenzini - L’obiettivo è anche quello disostenere la donazione volontaria del sangue e far cresce-re la cultura della solidarietà per potenziare il gruppodei donatori avisini, mantenendo vivo il contatto con idonatori Avis della provincia e spronare le persone amantenersi a disposizione degli altri, responsabilizzan-doli affinché possano a loro volta rendersi utili al prossi-mo. Il fabbisogno annuo di sangue nella nostra provin-cia è di 68mila sacche. Oggi c’è l’autosufficienza, grazieanche ai 21mila avisini veronesi”. Per una significati-va e più diffusa promozione della donazione volonta-ria del sangue: c’è bisogno di tutti! Camminando connoi… contribuirai a realizzare il progetto di solida-rietà dell’Avis veronese: aumentare il numero deidonatori e provvedere altresì a un ricambio genera-zionale dell’Avis. Alice Rossetto

Dal 1° ottobre al Centro trasfusionale di Legnago,si può prenotare il giorno e l’ora in cui donare

il sangue! Dal lunedì al sabato un donatore, che col-labora volontariamente con il Servizio trasfusionaleper il progetto, confermerà il giorno e l’ora di preno-tazione. Le nuove modalità di accesso, concordate econdivise con le Associazioni dei donatori, ottimizze-ranno l’afflusso delle donazioni in rapporto allenecessità trasfusionali degli ammalati e offrono inol-tre concreti vantaggi ai donatori. Nel rispetto dellaspontaneità del gesto, i tempi di attesa contenuti conuna certezza: “il mio sangue, oggi atteso, è necessario,

il mio dono sarà sicuramente utile”. Per raggiungeretali obiettivi non basta la volontà dei volontaridell’Avis, è necessario anche l’impegno di tutti glialtri attori del sistema, dai sanitari dei Centri trasfu-sionali ai dirigenti delle aziende sanitarie. Per unmiglior risultato complessivo è fondamentale il coor-dinamento e la condivisione provinciale degli obiet-tivi. Questo progetto sta impegnando l’Avis verone-se, donatori, dirigenti e associazioni, a rispettarne icontenuti partecipando attivamente alle fasi operati-ve, a conferma dell’unitarietà associativa e per miglio-rare l’immagine Avis. A.R.

VERONA

La solidarietà cresce ‘passo dopo passo’

A Legnago per donare si può pure... prenotare

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Le Avis di Terrossa, Montecchia di Crosara eBrognoligo/Costalunga hanno organizzato il 17

giugno la tradizionale, ormai consolidata negli anni,biciclettata tra i donatori e simpatizzanti. L’obiettivodi tale iniziativa è stato sensibilizzare i partecipantialla donazione di sangue divertendosi. Non è statacertamente una gara, ma una mattinata da trascorre-re insieme in allegria, attraversando alcuni paesi dellanostra vallata dell’Alpone. Hanno partecipato oltre300 persone delle più svariate età, indossando lamaglietta realizzata per l’occasione con la scritta “E tuche donatore sei?”. Un gruppo di volontari si è occu-pato del servizio d’ordine per mettere in sicurezza ipartecipanti nei tratti stradali. La giornata si è con-clusa con il pranzo presso il patronato parrocchiale diTerrossa. Luca Zanetti

Efanno tre! L’Avis di Brognoligo Costalunga siaggiudica per il terzo anno consecutivo il Torneo

di pallavolo Avis Giovani Est veronese che si è svoltonel mese di giugno, presso il Centro Noi a Locara.Nessuna squadra, da quando è iniziato il torneo dipallavolo Avis, ha fatto meglio. Ha vinto la finale per3-1 sull’Avis di San Bonifacio, come due anni fa infinale a Terrossa. Al 3° posto l’Avis di Albaredo: 2-0su Avis Locara. Con la vittoria l’Avis BrognoligoCostalunga ha conquistato l’ottavo trofeo “MemorialFilippo Aldegheri” che, per regolamento, dovevarimanere definitivamente nella propria bacheca, mache è stato rimesso in gioco per il prossimo anno,ricevendo gli applausi da squadre partecipanti e orga-nizzatori. Il direttivo ringrazia tutti i giocatori, fra cuimolti donatori: Angela, Agnese, Ilaria, Margareth,Chiara, Gianluca, Marco, Umberto e Andrea peressersi impegnati al torneo e per l’impegno profusodurante tutta la manifestazione. Eccoli qui sotto.

Ex donatori, soci e simpatizzanti hanno festeggia-to il 50° anniversario di fondazione del gruppo

Avis di San Pietro di Legnago con una grande festa econ l’intervento di molte autorità, tra le quali l’asses-sore ai servizi sociali Erika Ferraresi in rappresentan-za del comune di Legnago, il segretario dell’Avis pro-vinciale e consigliere nazionale Luigi Piva, il presi-dente dell’Avis comunale di Legnago, Ennio Zanottoe il dott. Antonio Previato del Centro trasfusionale diLegnago. Il capogruppo Rosanna Masiero ha riper-corso il cammino dei 50 anni dell’Avis di S. Pietroricordando i fondatori e in particolare AntonioAlfredo Tognetti, allora giovane primario dell’ospe-dale, che nel 1954 riunì diverse persone per incenti-vare il dono del sangue, costituendo così l’Avis comu-nale di Legnago. Nel 1962, alcuni giovani e padri difamiglia decisero di fondare il gruppo Avis, con

primo capogruppo Igino Ferrari (Bruno).Attualmente fa parte dei 25 gruppi che compongonol’Avis comunale di Legnago e ogni anno i suoi dona-tori garantiscono una media di 250-260 donazioni.Un ringraziamento particolare, per la generosità e lapuntualità nella donazione, ai donatori ed ex-donato-ri, agli ospiti intervenuti e ai rappresentanti di altrigruppi associativi. Il Direttivo

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Est veronese: fra bici e ‘rete’, estate di sport

San Pietro di Legnago: 50 anni e la bella storia di tanti

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Anche quest’anno l’Accademia del Basket diAlesssandro Boni e Roberto Dalla Vecchia, ex

azzurri, ha deciso di organizzare la Magic Night, unappuntamento rivolto a tutti gli appassionati di vol-ley e basket. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno, pres-so Veronamercato, zona interporto di Verona, haavuto luogo la terza “Notte bianca dello sport”. Terzotorneo in notturna riservato a basket e volley, a cuihanno potuto partecipare tutti gli appassionati conun’età minima di 15 anni. Numerosi gli sponsor chehanno reso possibile questo evento, tra i quali Avische conosce l’importanza di questi eventi per propa-gandare il proprio messaggio di salute e solidarietà,in particolare fra i giovani e gli sportivi. Gli avisini,infatti, hanno allestito un gazebo in posizione cen-trale, appeso uno striscione sul palco e sui campi digioco, ma soprattutto le centinaia di persone chegiravano o giocavano indossando la maglietta con illogo Avis, facendo sembrare il tutto una festa avisi-na. Presso il gazebo dell’Avis, inoltre, era posizionatala scatola per l’offerta a una realtà sportiva emilianavittima del recente terremoto: Polivalente Futura diFinale Emilia settore volley. Quindi, il nome Avis sisentiva ripetuto dagli altoparlanti. È stata una festaper tutti, con tanta musica durante la notte e con la

possibilità di campeggiare con tende e camper. Unamanifestazione che ha come obiettivo di viveremomenti di festa praticando lo sport in clima diarmonia e condivisione, estendendo anche ai più gio-vani la gioia di partecipare all’evento. Per noi avisiniè stato importante essere presenti e proiettare il mes-saggio, ma soprattutto trarre spunto da questi eventiad alta frequenza giovanile per riuscire ad attirare lenuove generazioni. Stefano Costa

Sabato e domenica 21 e 22 luglio ne abbiamoavuto la conferma delle parole di un grande

Presidente: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, igiovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenzae di altruismo” (Sandro Pertini). Sono bastati un po’d’acqua e sapone e tanta sana allegra amicizia ad ine-briare, nel centro di Nogara, il campo del circolo Noi“don Bosco”. Ben 14 squadre si sono cimentate inacrobatiche partite di calcetto saponato. La sanacompetizione e il clima gioioso hanno accompagnatoqueste due giornate, che hanno visto riuniti numero-si giovani sportivi. Dopo le fatiche in campo, dome-nica sera, premiazioni con la musica e lo spettacolo diuna band locale. La promozione avisina ha ottenutoancora grande successo. Grazie a chi ci aiuta ad aiu-tare. Anche quest’anno, per la terza volta, è stata rea-lizzata la staffetta di scrittura creativa che si è conclu-sa con la produzione di due affascinanti raccontiscritti “a più mani” dai ragazzi delle nostre scuole sultema del dono: un valore da condividere. L’Avis diNogara conta diverse scuole che fanno parte di benquattro comuni: Sustinenza di Casaleone, GazzoVeronese, Nogara e Sorgà con ben 6 scuole primarie

e 3 scuole secondarie di primo grado, per un totale dipiù di 300 studenti. I nostri avisini hanno portatoinformazione sul valore della solidarietà e di correttistili di vita. Questo ha dato il via alla fantasia deiragazzi che, come in una staffetta, si sono succedutinella stesura dei capitoli. La premiazione del concor-so è avvenuta in un Teatro Comunale gremito diragazzi, insegnanti, genitori, autorità. Ha allietato laserata l’attore veronese Roberto Puliero con i suoimonologhi e leggendo alcuni capitoli delle storie rea-lizzate dai ragazzi. L’anno scolastico che inizia civedrà ancora coinvolti con sempre più entusiasmo euna tematica nuova: “Come sarò da grande: educarealla solidarietà e alla prevenzione attraverso l’adozionedi corretti stili di vita”. Anna Veronesi

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Con l’Avis si va... a canestro, e non solo

Nogara: due belle iniziative per giovani e giovanissimi

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Donare tutti, donare programmati. Il titolo è unpo’ bizzarro, ma sostanzialmente riassume, in

maniera ottimale, la situazione attuale alDipartimento provinciale di Vicenza dopo la primaconferenza, il 4 giugno, dell’era Alghisi, nuovo pri-mario e capo del dipartimento trasfusionale. In suc-cessione, poi, si sono svolte le riunioni dei comitatilocali di partecipazione, ove intervengono le associa-zioni del territorio di competenza, con la partecipa-zione anche dei presidenti provinciali. L’analisi pre-sentata dalla dottoressa Alberta Alghisi ci ha un po’spiazzati tutti, anche se si era coscienti che, quantoillustrato, prima o poi doveva succedere. Dopo annidi continua pressione da parte del sistema trasfusio-nale nei confronti delle associazioni, perché conti-nuassero a tenere alto il trend donazionale e assicu-rassero un continuo cambio generazionale, con incre-

mento alla donazione anche di percentuali oltre il3%, siamo giunti ora a dover rallentare le donazioni,a rischio scadenza. Già questo era successo con il pla-sma l’anno scorso, quando troppo plasma metteva arischio di scadenza gli emoderivati. La situazioneoggi è questa: ci viene richiesto meno sangue dalleregioni carenti (che stanno crescendo in termini diraccolta) che allo stesso tempo sono impegnate neipiani di rientro. C’è da considerare il fatto che anchePadova cresce, chiedendo meno sangue alle altre pro-vince. Morale: “donare tutti, donare programmati”,ci ha detto la dott.ssa Alghisi. Le associazioni sonoinvitate a predisporre un programma per le chiamatealla donazione (come richiede l’Osst regionaleVeneto), cercando di evitare i picchi di raccolta neiweek-end e la scarsa presenza di donatori al lunedì.Premesso che l’Avis le chiamate alla donazione le fa,almeno nel dipartimento di Vicenza, sicuramente sipuò migliorare! Donare è un atto volontario di eleva-to valore etico, un atto che è doveroso non vengasprecato. Mandare al macero donazioni di sangue,come sarebbe successo a volte nel passato, è inaccet-tabile. Ci sono sprechi in sanità, ma quanto ci costauna sacca di sangue mandata al macero? Costo diprelievo, conservazione, lavorazione, smaltimento.Sono, inoltre, convinto che non sia da lodare il socioche vuol donare esageratamente, addirittura fino a200 volte o più: c’è da chiedersi se questo è donare onon piuttosto ambizione personale! Sicuramentedovremo cambiare atteggiamento. Noi dirigenti asso-ciativi impegnandoci a organizzare la chiamata alladonazione in modo che tutti continuino a donarecon regolarità. Voi donatori, impegnandovi a rispon-dere alla chiamata con serenità, facendo presenteall’associazione eventuali problemi, ma soprattuttoandando a donare con spirito di responsabilità,coscienti che quello che doniamo per gli ammalati èla vita e che è questo che conta; gli ori e gli allori lilasciamo qui, l’amore e la solidarietà ci seguiranno.Non si possono pianificare le donazioni come profit-to associativo di alcuni dirigenti, producendo situa-zioni di frustrazione eticamente insostenibili. Eccoperché è auspicabile una partecipazione il più possi-bile attiva e consapevole di tutti, per la costruzionedella casa comune, dove unirsi per la solidarietà versoi più deboli, con attenzione alle esigenze della qualitàdella vita per tutti. La solidarietà in gioco non è soloquella che ci lega come donatori di sangue, ma anchequella con ogni uomo che vuole essere protagonista eresponsabile della crescita della qualità della società icui viviamo.

Enrico Iseppi, presidente Avis provinciale Vicenza

Donare? Ciò che serve, quando serve

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Nel corso dell’ultima assemblea regionale Avis (Lazise,aprile 2012), a un certo punto della lunga mattinata

“l’attenzione” di molti delegati stava “calando”. E purequalche palpebra. È quasi naturale, nel bel mezzo di qua-

lunque lunga riunione. Si stavano svolgendo, tra l’al-tro, gli interventi dei presidenti provinciali Avis.

Uno di questi ha così iniziato il proprio: “Èl’ultima assemblea regionale in cui mi vedetecome presidente, nel prossimo mandato nonsarò infatti più... ricaricabile”... PAM!

Lo scroscio di risate prima e di applausi poi a tale“uscita” ha avuto l’effetto di una pistolettata in aria,

per chi “calava”. E l’attenzione verso l’intervento è statamassima. Chi fosse non ci è concesso dirlo, qui accantoperò ne pubblichiamo una foto. Fu vero lapsus o colpodi teatro? Ai posteri... ne resta il ricordo.

Per sorridere un po’... le frasi storiche:“un presidente non ricaricabile”

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VICENZA

Lupia: Nozze d’argento con... libro e risate

Schio: “quelli dell’Avis” che corrono in Mountain Bike

Aorganizzare feste per i nostri donatori con risul-tati eclatanti, ci eravamo abituati. Per il suo ven-

ticinquesimo di fondazione, però, l’Avis comunale diLupia-Poianella ha superato se stessa, senza mai riu-scire a contare il numero preciso dei partecipanti,tanti erano! Resta la grande soddisfazione di una sera-ta passata in allegria, grazie anche a “Riso fa buonsangue”. Ma andiamo per ordine. La splendida ideadel presidente Flavio di organizzare un evento parti-colare per festeggiare l’anniversario, aveva da subitoentusiasmato tutto il Consiglio direttivo con il primorisultato (grazie all’ ottimo lavoro svolto da Vittorinoe Giorgio) della stampa di un volumetto che raccon-ta la nostra storia e che è stato presentato nel corso diuna serata (foto accanto). Serata allietata dallo spetta-colo di cabaret con i comici del circuito “Riso FaBuon Sangue”, con risate a crepapelle, tra uno sket-ch e un tramezzino. Altro momento forte è stata l’e-sibizione dei ragazzi di Asiago del concorso regionale“Musica nel Sangue edizione 2010” Nena, Tommy eMarco. Lustro alla manifestazione l’hanno data conla loro presenza i sindaci dei due comuni LeopoldoBortolan e Giuliano Stivan, e la dott.ssa LeopoldaZampieri, vice primario del Centro trasfusionale diVicenza. La ciliegina sulla torta è stata il coinvolgi-mento dei soci fondatori dell’Avis locale, che hannoripercorso la storia, ricordando con nostalgia coloro

che hanno fatto un passo in più. I numeri dannoragione a quei temerari che, partiti con 27 firmatari,oggi possono guardare la loro idea cresciuta con oltre200 donatori attivi, con quasi 500 donazioni effet-tuate nell’anno 2011. Ultimati i “bagordi”, nello stiledei donatori, ormai alle ore piccole ci siamo datiappuntamento al 50° di fondazione. Per la buonariuscita dell’iniziativa un ringraziamento particolareva all’amministrazione comunale di Bressanvido cheha dato il patrocinio alla manifestazione e al CentroServizi del volontariato di Vicenza che ha elargito uncontributo per la pubblicazione del nostro volumetto.

Il Consiglio direttivo Avis Lupia-Poianella

Sabato 23 giugno si è svolto il 4° Trofeo Avis diMountain Bike in Valletta di Schio. La manifesta-

zione è inserita nel Trofeo “Veneto Cup Kids”, coor-dinato da Flavio Furlanetto, responsabile del settorefuoristrada della sezione del Veneto per laFederazione Ciclistica Italiana. È stata una splendidagiornata di sport che ha coinvolto 102 ragazzi dai 6ai 12 anni, provenienti da 6 delle 7 provincie venete.I portacolori della squadra organizzatrice,l’Altovicentino MTB, guidati e preparati da GianniDe Marchi, che è stato anche “l’anima” dell’evento, sisono comportati tutti benissimo, raccogliendo ben 4secondi posti. Madrina a sorpresa della manifestazio-ne, Paola Pezzo, vincitrice di 2 medaglie d’oro olim-piche (Atlanta 1996 e Sidney 2000) nella MB. Era aSchio come mamma di Kevin, che ha partecipato evinto in volata su Eric Mendo (Altovicentino MTB)nella gara della categoria G4. E a un mese di distan-za dal trofeo Avis, i mini-ciclisti sono tornati in pista,questa volta in territorio Bellunese, a San AntonioTortal di Trichiana. Numerose le società provenienti

da tutta la regione oltre ad Alto Vicentino MTB contanti atleti e famigliari. Ottimi i risultati in gara condue primi posti, un secondo, un terzo e un quintoposto. Piazzamenti che ci hanno permesso di essereuna delle migliori società non solo per i risultati, maanche per il buon comportamento nei confronti degli“avversari” (c’è un premio fair- play). Una nota pia-cevole; al nostro arrivo si sono sentite le voci chedicevano: “sono arrivati quelli dell’Avis”. Ormai ciconoscono così!!

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Botto finale per “Riso fa buon sangue”Trionfo del comico rodigino Michele Giunta alla

terza edizione del Festival nazionale del cabaretemergente “Riso Fa Buon Sangue”. Giunta ha vinto siail premio del pubblico, sia quello della giuria, portan-dosi a casa la targa in memoria di Gianni Tramarin, untrofeo in vetro e il primo premio da 900 euro. Per ilsecondo anno consecutivo, ad ospitare l’evento è statal’Arena di piazzale Europa a Rosolina Mare (Ro), conuna cornice di pubblico di 3 mila persone. La serata del25 agosto è stata all’insegna del divertimento e delbuon umore, ma ha anche avuto uno scopo sociale,dato che serviva a raccogliere nuovi iscritti per l’Avis.Sul palco sono saliti 12 comici giunti da ogni parted’Italia che hanno dovuto superare le varie selezioni,svoltesi a Rovigo tra novembre 2011 e fine giugno2012. Ogni comico aveva abbinato uno stabilimentobalneare di Rosolina. La prima premiazione ha visto ilpresidente dell’Avis regionale, Alberto Argentoni, con-segnare una targa per il miglior spot comico Avis aglistudenti dello Iuav di Venezia, per l’originalità e la deli-catezza nel promuovere la donazione del sangue.Quindi Armido Tenan, presidente degli “Amici delCabaret” di Lendinara ha consegnato ai “Tanto Par

Ridare” di Rovigo l’ottavo premio “Peggio di Così” perla carica umoristica e la professionalità dimostrata in22 anni di carriera. Il sindaco di Rosolina, FrancoVitale, ha consegnato a Michele Giunta (abbinato albagno Arcobaleno) il premio della giuria popolare.Leonardo Ferro, presidente del Cob Rosolina ha pre-miato Michael Capozzi di Torino (il comico più giova-ne di tutti abbinato ai bagni Dal Moro) con una targae 200 euro come terzo classificato. Roberto Gavelli (exproduttore di “Zelig Off”, “Camera Cafè”, “Mai DireGrande Fratello”) presidente della giuria, ha premiato“I Fusibili” di Caltanissetta (i comici giunti da più lon-tano) con il secondo premio del valore di 400 euro.Quindi è stato Massimo Varliero, presidente dell’Avisprovinciale di Rovigo, a incoronare Michele Giuntamiglior comico emergente d’Italia (foto sopra). “La collaborazione tra Avis e gli Amici del Cabaret,

nata nel 2009, ha portato mille aspi-ranti nuovi donatori di sangue - hasottolineato Varliero - Grazie a tuttele Avis venete e grazie all’associazio-ne Amici del Cabaret per avere cre-duto in questa idea che unisce comi-cità e sensibilizzazione al dono delsangue”. A condurre la serata inmaniera briosa è stato il comico fer-rarese Paolo Franceschini. Si è potu-to ascoltare anche della buona musi-ca, grazie alla band “60 Lire”, e ride-re ancora con i “Turbolenti” giuntidirettamente da “Colorado”.

Marco Scarazzatti

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Chi fa cabaret e satira, espone il prossimo (un “prossimo”possibilmente potente o celebre) al pubblico ludibrio.

Dove “ludibrio”, nell’accezione originale del termine, sta aindicare lo sbeffeggiamento, pure quello feroce e greve. Dalcanto suo, salendo su un palco o davanti a una telecame-ra, lo stesso artista si espone al pubblico. Che una volta, ilproprio “ludibrio”, in teatro lo esprimeva con una certaconcretezza: lanciando ortaggi. E il comico “incassava”senza batter ciglio. A volte, gli ortaggi, li “incassava” con-cretamente raccogliendoli per il minestrone post teatro.Premessa, doverosa: io il 25 agosto - per un accidenti d’im-previsto - a Rosolina non c’ero. Ed è un peccato, perché aquanto mi dicono mi sarei divertito parecchio: “tre orepassate e quasi non ce ne siamo accorti, una delle piùbelle edizioni...”. Un commento praticamente unisono -

pur chiesto con due telefonate “separate” - dal presidenteregionale Avis Argentoni e da Massimo Varliero, presiden-te provinciale di Rovigo. All’indomani dello spettacolo diRosolina, però, un rispettabile collega giornalista (il diret-tore de “La Voce” di Rovigo, giornale tra l’altro moltoattento alle iniziative Avis) ha praticamente “stroncato” lospettacolo e i comici presenti con un articolo dal titolo“Umorismo becero”. Nel fondo di Cristiano Draghi, pre-sente alla serata, si parlava di “battute grevi e fuori luogo”e di “interminabile serata per le famiglie a favore di un’in-colpevole Avis”. E giù criticando le battute a parere diDraghi non adatte ad un “pubblico di famiglie”. Una“tempesta” estiva che ha avuto eco - anche polemico - suisocial network e via web. Qualcuno, fra gli organizzatoridello staff di “Riso fa buon sangue” se l’è presa. Qualcunaltro (fra gli enti in parte “finanziatori” di Rosolina) hapreconizzato una sorta di “controllo preventivo” sulle bat-tute dei comici. Personalmente rispetto il dovere-diritto dicronaca e d’opinione, ma... al collega sussurro di vedereche cosa “gira” in certe TV, ai comici di rammentare gli“storici ortaggi” e a chi pensa di “censurare” preventiva-mente la libera satira... embè!!!! Beppe Castellano

Un tour apprezzato da ogni Avis veneta

Diritto-dovere di cronaca, libertà d’opinione, ma...occhio alla censura!

ROVIGO

Il Festival itinerante “Riso fa buon sangue”, nato ori-ginariamente in provincia di Rovigo, ha ormai coin-

volto e toccato varie Avis ccomunali e provinciali intutto il Veneto. Per tutta l’estate alle serate sono accor-se migliaia di persone che hanno avuto modo di cono-scere il dono del sangue e l’impegno di Avis e Abvs inmodo gioioso e divertente. “I due eventi organizzati aBelluno e Bribano (foto, ndr) ci hanno regalatomomenti di autentica simpatia e risate con battute esila-ranti - commenta Gina Bortot, presidente dell’Abvs -Gli amici dell’Abvs che hanno collaborato alla realizza-zione degli incontri hanno avuto modo di apprezzare lapreparazione e la disponibilità di tutto lo staff e grazie allavoro di sensibilizzazione dei nostri volontari nei con-fronti del pubblico presente, le 60 persone che hanno chie-sto ulteriori informazioni sulla donazione di sangue sonoun risultato sorprendente per la nostra realtà”. Stesso“registro” agli antipodi del Veneto, dall’Avis di Adria(Ro): “Lo spettacolo è riuscito ed stato molto apprezzatodal pubblico, ma ciò che più conta sono i risultati in ter-mini di nuovi iscritti. Molti si sono avvicinati all’Avis eal nostro stand durante la serata e molti ci hanno contat-tato nei giorni successivi”. A Lupia-Poianella (Vi) laserata di cabaret è stata inserita nell’ambito dei festeg-giamenti per il 25° anniversario dell’Avis “con risate acrepapelle fino alla fine dello spettacolo - spiegano dalDirettivo - abbiamo festeggiato e in più ricevuto adesionidi molti nuovi donatori”. Il pubblico si è così divertitoche ha chiesto di riproporre lo spettacolo anche nel2013 - fa eco il presidente dell’Avis di Lendinara,Matteo Piccolo. “Quando si ride e ci si diverte, un mes-

saggio arriva subito al cuore, con Riso fa buon sangue ilmessaggio è arrivato immediatamente. Peccato si svolgasolo una volta all’anno, commenta invece LucaCallegaro, presidente dell’Avis di Lusia (Ro).“L’alternarsi degli altri artisti sul palco ha dato modo diaffrontare diverse tematiche che si prestavano all’ironia,senza scadere nella volgarità. Quasi due ore di spettacoloa Lazise sono volate via in un battibaleno, tanto eranoapprezzate le battute e intenso era il coinvolgimento delpubblico che si è sentito direttamente chiamato in causain più occasioni - incalza Agostino Lorenzini, presiden-te di “Donare Avis Baldo-Garda” - hanno resistito finoa notte inoltrata anche i bambini in braccio alle loromamme. Che lo spettacolo abbia avuto successo lo dimo-stra il fatto che a pochi mesi di distanza sono state pro-grammate altre due serate di “Riso fa buon sangue”, sem-pre nella zona del lago di Garda”. M.R. LE

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Pur rispettando le autonomie e riconoscendo lepeculiarità delle nostre 90 Avis comunali, la poli-

tica associativa che da tempo stiamo promovendo alivello provinciale, consiste nel coinvolgimento di piùComunali nelle varie attività promosse, certi che “l’u-nione fa la forza”, frase retorica, ma più che mai appro-priata. Lo stanno dimostrando quelle comunali Avische, per le loro attività, compreso l’accorpamento susiti idonei all’Unita di Raccolta, si sono aggregate, otte-nendo cosi una visibilità maggiore, un risparmio dienergie umane ed anche economiche e, non ultimo,un’immagine di un’associazione in rete, unita daglistessi obiettivi e motivazioni per i quali tutti noi siamodiventati donatori e soci Avis. Con questo spirito edopo l’apparente riposo estivo, il 2 settembre aPianezze con la tradizionale festa del donatore, l’Avisprovinciale di Treviso ha dato inizio alle numerose atti-vità in programma a tutto il 2012, volte alla promozio-ne e alla sensibilizzazione del dono del sangue. Saremopresenti il 22 settembre a Jesolo, con una squadra com-posta da partecipanti provenienti da più Comunali,per la gara di kart valevole per il “Trofeo Avis”, pro-mossa dall’Avis regionale. Al di là della gara (che saràpreceduta da un incontro sulla sicurezza stradale), lamanifestazione è da sempre un momento forte diaggregazione e di amicizia tra giovani avisini. Giovaniche saranno ospiti della Marca il 27 e 28 ottobre, datoche proprio la nostra provincia è stata scelta, quest’an-no, per il Forum giovani Avis interregionale (Veneto,Friuli Venezia Giulia, Trentino, Alto Adige). Per questoevento sarà inviata a tutte le Avis comunali un’informa-tiva riguardante il programma delle due giornate, qualemomento importante di confronto fra i partecipanti e

per le nostre Avis un’occasione da non perdere percoinvolgere i nostri giovani (un’anticipazione la trova-te a pagina 20). Sempre il 27 ottobre, alla sera, sietetutti invitati ad “Avis & Los Massadores in concerto” alPalaverde di Villorba. L’entrata al concerto è gratuita,per partecipare è sufficiente chiamare l’Avis comunalepiù vicina. I posti disponibili sono 4.600. Presidenti,riempiamo il Palaverde! Il 10 e 11 novembre, altroatteso appuntamento, a Laggio di Cadore (BL): sarà unmomento di riflessione con gli attuali e futuri dirigen-ti, in vista del rinnovo delle cariche associative il pros-simo anno. Altri due momenti importanti saranno,poi, l’8 dicembre a Conegliano, con il nostro tradizio-nale “Concerto di Natale” e il 14 dicembre, con la cenadei presidenti ospitata quest’anno dall’Avis comunaledi Miane. Ringraziamo per la disponibilità il presiden-te e il Consiglio direttivo della comunale di Miane e,anticipatamente, anche la Comunale che vorrà propor-si per il 2013. Infine, vi preannunciamo che per gliamministratori e i tesorieri, è in programma un incon-tro formativo/informativo sugli aspetti fiscali ammini-strativi della nostra associazione. Di tutte queste atti-vità, i presidenti saranno a tempo debito informati.Come Avis provinciale, Esecutivo e Direttivo, il nostroimpegno continua a sostegno dei nostri presidenti,affinché alle Aziende sanitarie non venga a mancare ilnostro prezioso dono. La nostra massima attenzione vaanche al percorso di accreditamento delle Unità di rac-colta, affinché la donazione e il costante impegno deivolontari avvengano in assoluta tranquillità e sicurezza.Grazie di cuore, dirigenti e collaboratori, per quelloche fate e che farete e per i prossimi vostri impegni. Cirendete fieri di appartenere all’Avis! Wanda Pradal

Comincia il rush finale per l’anno 2012

L’Avis Provinciale ha ‘fatto 13’ a PianezzeIl richiamo al ruolo del dirigente, il ricordo di Sala e

Binotto, la testimonianza di una donna trapiantata.Riflessioni ed emozioni alla tredicesima edizione della

ormai consueta “Giornata provinciale del donatoreAvis” che il 2 settembre, al Tempio di Pianezze diValdobbiadene, ha visto la partecipazione di 450 rap-presentanti delle Avis comunali. La giornata si è apertacon il corteo dei labari nel piazzale del Tempio ed è poiproseguita con la funzione religiosa che l’incerto climaha consigliato, diversamente dagli anni precedenti, disvolgere all’interno della chiesetta. Una funzionesobria, ma particolare per la massiccia partecipazionedei fedeli, la bravura della corale “Musica Insieme” cheha animato la Messa e il contorno dei labari che hannoavvolto, come una cornice, la piccola chiesa. DonBruno ha ricordato i donatori defunti, con un pensie-ro particolare all’ex presidente provinciale Diego Sala e

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L’esordio con l’Avis lo avevano fatto ad ottobre del2011, presentandosi sul palco vestiti da globulo

rosso, globulo bianco, capo dei globuli bianchi, virus,sintomi e vecchio Saggio e richiamando in piazza aCastelfranco Veneto 7mila persone. A giugno il secon-do “step” con la serata in piazza a Valdobbiadene, perla festa Avis regionale. Il 27 ottobre saranno protagoni-sti di un mega concerto Avis al Palaverde di Villorba.Con una promessa: diventare nel frattempo donatoridi sangue a tutti gli effetti. Promessa mantenuta daiLos Massadores il 21 luglio, al Centro trasfusionale diCastelfranco. Spogliatisi degli abiti “civili” in sala d’at-tesa, indossata la maglietta dell’Avis e la parrucca, icomponenti del travolgente gruppo musicale si sonoprima simpaticamente intrattenuti con gli altri dona-tori, i dirigenti avisini e la stampa, e poi stesi sui letti-ni, per la donazione vera e propria. Nati quasi pergioco, per promuovere con concerti la raccolta fondi inaiuto alla popolazione di Vallà di Riese, colpita dallatromba d’aria del 2009, i Los Massadores hanno con-quistato nel tempo una popolarità incredibile. Sonoseguitissimi da persone di tutte le età (anche interefamiglie) per il tono ironico con cui affrontano, amusica e parole, i problemi reali dei nostri giorni e iltema della solidarietà e del dono del sangue, in parti-colare, di cui ora sono testimonial ufficiali. Non senzaqualche timore per l’ago, ben mascherato dalla battu-ta veloce e simpatica che li caratterizza, i LosMassadores hanno donato tutti insieme, “per farsecoraio”, intonando “Quel mazzolin di fiori…” e “smar-ronandose” l’un l’altro. Donazione seria in clima gioco-

so. “Seria perché nella vita bisogna pensare anche a chisoffre e ha bisogno di aiuto - hanno detto - e gioioso per-ché nella vita bisogna anche ridere”. “E se ho donato io,può donare chiunque - ha detto il batterista MauroBerti - Non credevo, ma ce l’ho fatta, è stata un’emozionebella. Invito tutti a donare, perché ci si sente bene e si fadel bene”. Ad accoglierli c’erano il responsabile del Ct,dott. Renzo Risato e la dott.ssa Elisabetta Scarpa, ivolontari dell’Avis castellana, il presidente della provin-ciale Gino Foffano e, per l’Esecutivo Avis provinciale,Wanda Pradal che sta organizzando le iniziative autun-nali della Provinciale. In primis il concerto di ottobre(vedi pagina accanto). “Sarà una grande festa - ha dettoPradal - ringraziamo i Los per la disponibilità, la simpa-tia e la sensibilità verso il dono del sangue e per il messag-gio positivo che oggi trasmettono in prima persona con illoro gesto”. Michela Rossato

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Los Massadores o Los Donatores?

all’ex segretario Bruno Binotto. Si sono poi susseguitigli interventi. Introdotti da Wanda Pradal, si sono suc-ceduti al microfono Vittorio Dall’Armi del ComitatoTempio, Andrea Dalla Longa, presidente dell’Avis dicasa, Pietro Giorgio Davì, vicesindaco e donatore diValdobbiadene, Paolo Speranzondell’Amministrazione provinciale di Treviso, AlbertoArgentoni presidente dell’Avis regionale Veneto e GinoFoffano, presidente dell’Avis provinciale di Treviso.Oltre a ricordare la storia del Tempio dai suoi albori(quest’anno festeggiava il 50° della “prima pietra”), congli oneri e gli onori che ne comporta la gestione, èstato sottolineato come l’essere donatore comporti unostile di vita corretto per la tutela della propria personae di chi riceverà il sangue donato, è stato marcato ilvalore civico, spesso silenzioso ma indispensabile, delladonazione di sangue. Vi sono stati poi un richiamo alle

normative che regolamentano una “responsabile” atti-vità di raccolta associativa di sangue nel prossimo futu-ro e alle prossime assemblee elettive del 2013 per unrinnovo dei quadri associativi. “Questa festa rappresen-ta un momento di rilancio del messaggio Avis per i nostridirigenti - è stato detto - ricordando nel contempo che ilruolo del dirigente avisino è principalmente un ruolo diservizio alla comunità”. Toccante la testimonianza diuna signora trapiantata che ha preso la parola per rin-graziare pubblicamente tutti i donatori per quantofanno a beneficio di chi, come lei, è potuto tornare auna vita normale. La festa è quindi proseguita presso la struttura annessaal Tempio, dove si è svolto il pranzo sociale, intervalla-to dalla esibizione della corale “Musica Insieme” diret-ta dal maestro Renzo Simonetto e dalle simpatichebattute di Franchetto. Walter Tonon

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Il nuovo ufficio Avis di Vittorio Veneto è in funzione dal 27 agosto

TREVISO

Sta dando grandi soddisfazioni all’Avis comunale diConegliano, la sua neo squadra di Calcio a 5. La

compagine, diretta da Fabio Da Pra e capitanata daAlessandro Bianco, ha ottenuto un lodevole secondoposto in primavera nella finale della manifestazione dicoppa provinciale A.C.S.E, mentre il 15 giugno si èaggiudicata la vittoria del campionato provinciale

A.I.C.S. Quest’ultimo incontro, svoltosi presso ilPalazzetto dello sport di San Biagio di Callalta, è termi-nato col punteggio di 3 a 2, a sfavore della temibile for-mazione avversaria dell’Atletico Mareno C5.Un’avventura da cardiopalma! Sotto la pressione di unpubblico assordante e quasi tutto di tifo avverso, infat-ti, la nostra formazione, proprio alla fine dei tempiregolamentari, ha messo a segno la terza rete, decisivaper il successo insperato. Vittoria inattesa, proprio per-ché la squadra, sebbene vincitrice del proprio girone Adi qualificazione, si è presentata numericamente ridot-ta all’osso ed indebolita dai numerosi infortuni fisici.La differenza, però, l’hanno fatta la forza d’animo e dicuore che ha permesso di rimontare subito i 2 gol subi-ti (uno per tempo) e di dare all’ultimo minuto di giocola stoccata finale, tra l’esultanza di tutto il tifo avisinopresente per l’evento. Con questa vittoria, la squadraC5 Avis Conegliano si è anche qualificata per il torneoregionale (girone all’italiana) che si è svolto il 24 giu-gno a Mareno di Piave. Non è andata benissimo, ma l’entusiasmo e la presen-za dell’Avis sono stati protagonisti.

Conegliano: calcio a 5 Avis sugli scudi

Quadrangolare di calcio e allegria a ResanaHa riscosso davvero tanti apprezzamenti e un suc-

cesso di pubblico l’iniziativa dell’Avis di Resana(Tv) che, nel corso della tradizionale “serata Avis”, hapromosso il 6 luglio la “partita del cuore”, un mini tor-neo a calcio amatoriale tra le rappresentative dei gior-nalisti di “Tv Pressing”, dell’Avis provinciale di Treviso,degli Alpini di Resana e dell’Avis di Resana. Tantissimii presenti accorsi per applaudire i giornalisti e i volon-tari delle associazioni presenti alla serata di beneficien-

za che si sono prestati per una serata a fare da “testimo-nial” della donazione di sangue. Sul campo si sono sfi-dati all’insegna dell’amicizia in un rettangolo di giocoche alla fine ha registrato la vittoria degli alpini, capi-tanati guarda caso dall’avisino Leonardo Torresin, chehanno avuto la meglio sull’Avis Resana, capitanata daGiovanni Di Napoli. Ottima anche la prestazione dellaneo squadra dell’Avis provinciale, guidata in difesa dalsegretario provinciale Walter Tonon e di “Tv Pressing”

che, guidata in panchinada Livio Piccin, ha dovutocomunque fare fronteall’assenza del “presidente”Tiziano Graziottin. Pertutti una festa e un modosemplice per lanciare unmessaggio di solidarietà.

Da lunedì 27 agosto è operativo il nuovo ufficioAvis al primo piano dell’ospedale di Vittorio

Veneto, nella nuova e moderna “Area Accettazione”adiacente all’atrio d’ingresso. L’orario di apertura èconfermato: dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore

11. Nella stessa area sono in fase di conclusione i lavo-ri di messa a nuovo del Centro trasfusionale (momen-taneamente collocato nei pressi dell’ambulatorio Orl).Il termine è previsto per il mese di novembre, contem-poraneamente alla riapertura dell’atrio d’ingresso.

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CASTELFRANCO - Alla “Pedalata ecologica”,manifestazione ciclistica nazionale non compe-

titiva, organizzata dall’Avis regionale Veneto e daiGruppi ciclistici Avis di Castelfranco e Asolo sonostati più di 200 i partecipanti. Il tempo incerto - cheaveva causato parecchi danni in Veneto nei giorni

precedenti - ha impedito che fossero almeno il dop-pio, come da previsioni e prenotazioni. L’iniziativa ètornata in terra trevigiana e si è svolta domenica 2settembre, con ritrovo e partenza in Piazza deiDonatori di sangue (davanti al palazzetto dellosport) di Castelfranco Veneto. Puntualissimi gli arri-vi al ritrovo (era previsto per le 7,30) degli oltre 200ciclisti avisini provenienti da tutta la regione e oltre.Con il vice presidente regionale Avis Francesco Joppiin testa - per onor di cronaca, a bordo di auto cabrio-let... - ad aprire il "serpentone" bianco, rosso e blu(erano ovviamente dominanti i colori Avis) gli allegriciclisti sono partiti per un suggestivo itinerario di 50-60 chilometri fra città murate, dolci campagne vene-te e terre ricche di storia e di scorci architettonici eartistici di sicuro richiamo. La velocità di "crociera"era rigorosamente amatoriale, proprio per restaresempre tutti assieme e godersi compagnia e panora-mi. A metà percorso, sui colli asolani, il punto diristoro organizzato dall'Avis di Asolo. Un "rinfresco"quanto mai necessario visto che, per l'occasione, ilsole ha scacciato con decisione le nubi che minaccia-vano pioggia. Un occhio di riguardo anche da"lassù", per i "soliti raccomandati" dell'Avis...All’arrivo non poteva mancare il ristoro per tutti ipartecipanti, organizzato dall'Avis Castelfranco e dalGruppo ciclistico Avis, e le premiazioni per i varigruppi avisini. Il più numeroso in assoluto è statoquello di Cittadella, farcito tra l'altro di numerosecicloamatrici. Hanno collaborato all’organizzazione

l’Avis provinciale di Treviso e le Avis comunali diCastelfranco e Asolo con i loro Gruppi ciclistici, ilG.S.Postumia 73 Dino Liviero e la Federazione cicli-stica italiana oltre a numerosissimi sostenitori (priva-ti e aziende) amici del Gruppo ciclistico avisinocastellano. Le Amministrazioni comunali di

Castelfranco e Asolo e la provin-cia di Treviso hanno patrocinatol'iniziativa. Una splendida giorna-ta documentata sulla paginaFacebook di Dono&Vita da unaricca galleria di immagini. B.C.

VENEZIA - Sabato 30 giugnoil Gruppo Sportivo dell’Avis

comunale di Venezia, con capo-gruppo Sandro Gavagnin, haorganizzato il decimo Raid cicli-stico Avis, con partenza in bici-cletta dal Lido alle ore 5.50 con ilferry boat. Ha partecipato al Raid

anche l’U.C. Lido con il presidente, dott. GiancarloClaudino, il dott. Stefano Baracchi e altri 10 ciclisti.Tutti hanno percorso 150 chilometri in bicicletta,fino ad arrivare ad Alleghe e poi su, fino all’arrivosotto il sole caldo - dopo 8 ore di pedalate e variesoste per idratarsi - ai Piani di Pezzè, dove li aspetta-vano amici e simpatizzanti che li hanno sostenuti pertutto il percorso. “In questo periodo - spiega la presi-dente dell’Avis di Venezia, Orietta Guerrasio - vuoiper l’ondata di calore, vuoi perché è tempo di ferie, ilnumero delle donazioni si è abbassato notevolmente,come spesso capita d’estate, quando c’è un’enorme richie-sta da parte degli ospedali di Venezia e Mestre. Per que-sto motivo si coinvolgono gli amici ciclisti a partecipareai raid nel periodo estivo, anche con il forte caldo, percercare di convincere i veneziani a recarsi al Centro tra-sfusionale a donare il sangue o a sottoporsi alla visita diidoneità”.

In bicicletta fra pianure, colline e montagne

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12 Essere donatori periodici di sangue fa sicuramentebene alla salute, propria e altrui, ma fa pure vin-

cere medaglie alle olimpiadi? Pare proprio di sì, a giu-dicare dai risultati delle Olimpiadi e Paralimpiadi diLondra 2012. Che sia vero, quindi, che per rendere iglobuli rossi più giovani e quindi più attivi a traspor-tare ossigeno basta “ringiovanirli”, seppur in parte,ogni tre mesi in modo quindi naturale, con una sem-plice donazione? Se è vero, a attendiamo confermedagli esperti... altro che doping! Donando si vince!Sempre. E fa vincere, è evidente, anche l’essere nellostesso tempo testimonial associativo nelle campagnedi sensibilizzazione Avis. Ci è difficile, dopo la stagio-ne olimpica di questa estate, riuscire a “separare” leimprese dei nostri atleti, in campo e fuori, fra “olim-pici” e “paralimpici”. Grazie - finalmente - ad unaesposizione mediatica e televisiva adeguata (RaiSport ha dedicato tutto il palinsesto alle paralimpia-di e Sky Sport non è stata da meno) le “differenze” alivello di spettacolo, di agonismo e di interesse versoi “giochi olimpici” tout court è stata massima. Anchein Italia. Quel che ci teniamo a segnalare è che alcu-ni degli “eroi sportivi” che ci hanno fatto appassiona-re (anche con i loro commenti in veste di conduttoridelle trasmissioni) sono donatori o vicini all’Avis dasempre. Ma partiamo dai “giochi” più “vecchi” comecerimonia di chiusura (Londra 12 agosto) e chehanno visto ben cinque sportivi avisini a DOC(donatori e testimonial) salire sul podio, in due casi

sul gradino più alto. Tredi loro, tra l’altro, pro-vengono da Avis “emer-genti” del sud. In ordine,dando la precedenza alledonne, e poi per datadi… vittoria, ecco le“medaglie” avisine.- Andreea Stefanescu, è da quest’anno testimo-nial 2012 dell’Avis diSpoleto (PG) e cittadinaitaliana dal 2006.Assieme alle compagnedella nazionale italiana diginnastica ritmica (Elisa

Blanchi, Romina Laurito, Marta Pagnini, ElisaSantoni e Anzhelika Savrayuk), ha vinto la medagliadi bronzo a squadre.- Luigi Samele, da anni testimonial dell’AvisComunale di Foggia, ha conquistato il bronzo nellasciabola a squadre;- Matteo Morandi, avisino di Vimercate (Monza-Brianza) che con una grande prova ha vinto il bron-zo agli anelli (tra l’altro con il commento Rai dell’al-tro campione avisino Igor Cassina);- Giorgio Avola, dell’Avis di Modica (Ragusa), havinto l’oro nel fioretto a squadre proprio lo stessogiorno (6 agosto) del bronzo di Morandi. Avola èstato anche recente protagonista della campagna dicomunicazione “Fai sport, dona il tuo sangue” (nel-l’immagine con il suo maestro Eugenio Migliore);- Carlo Molfetta, infine, donatore e testimonial Avisa Mesagne (Brindisi) la notte sabato 11 agosto haregalato l’ottavo oro al nostro Paese (la 199ª media-glia d’oro italiana nella storia delle Olimpiadi), lau-reandosi campione olimpico di Taekwondo nellacategoria dei massimi (+80 kg). Due dei quattro campioni (Morandi e Molfetta)erano stati intervistati per Avis SOS (luglio 2012) nelnumero uscito in occasione delle olimpiadi. Assiemea loro altri campioni avisini come il già citato IgorCassina, Edita Pucinskaite (campionessa di cicli-smo e dirigente Avis a Pistoia), Fabio Scozzoli (set-timo nella finale dei 100 metri rana a Londra e testi-monial Avis Emilia Romagna) e un’altra pluricam-pionessa olimpica (il para noi lo vorremmo far scom-parire del tutto) tutta “nostra”: Francesca Porcellato.A lei è stata dedicata la copertina qui accanto.Prendiamo quindi “a prestito” da Avis SOS alcunebattute - rilasciate prima di partire per la grandeavventura - di Morandi e di Molfetta.Matteo, ci siamo visti, più di un anno fa, che aveviappena fatto la visita per diventare donatore disangue. Da allora, che cosa è successo?“Sono risultato idoneo e ho potuto compiere già due

Donandosi vince...

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donazioni, cui a breve se ne aggiungerà una terza.Inoltre, ho iniziato a collaborare con Avis come testimo-nial e ho già avuto l’opportunità di partecipare a qual-che evento locale in Brianza, dove vivo. Mi sono avvici-nato grazie a mio padre - che è stato donatore per oltre30 anni - e di Igor Cassina, che da tanti anni è avisinoe mi aveva più volte parlato dell’importanza del dono.Ho quindi deciso di informarmi direttamente presso ilcentro Avis di Vimercate. Ed eccomi qua. Essere testimo-nial Avis, oltre che donatore, prima di tutto vuol diretrasmettere un messaggio profondo di utilità sociale aigiovani. Noi sportivi possiamo dimostrare che donarenon costa nulla ed è utile per se stessi e per gli altri. Lapromozione di questi comportamenti passa anche attra-verso la narrazione delle proprie esperienze personali ecredo che questo sia uno dei modi migliori per far capi-re al pubblico la grande e immensa gioia che si prova nelcompiere un semplice e nobile gesto come quello delladonazione”.Carlo Molfetta, prima di Londra, ci raccontava:“Io sono cresciuto in una famiglia di donatori di sanguequindi per me è stato naturale seguire le orme dei mieigenitori e compiere a mia volta questo gesto. Dopo averiniziato a donare periodicamente, il presidente dell’Aviscomunale di Mesagne, Sergio Zezza, mi ha proposto didiventare testimonial dell’Associazione, per dare unapporto concreto alle attività di sensibilizzazione pro-mosse dai volontari sul territorio”.Molfetta, tra l’altro, nemmeno una settimana dopo laconclusione delle Olimpiadi, di ritorno a Mesagnedove lo hanno festeggiato come un eroe, la primacosa che ha fatto è stata quella di... tornare a donare(foto in alto a destra). Era sabato 18 agosto e il cara-biniere d’oro dichiarava alle TV: “Ho avuto l’onore diessere testimonial Avis da febbraio. Cosa che, a quantopare, mi ha pure portato fortuna, meglio di così nonpoteva andare. Uno sportivo DEVE donare il sangue,perché nessuno è più sano di lui... Basta avere un po’ dicoraggio e dare l’esempio”.

Eora un breve excursus sulle successive (para)olimpiadi che si sono svolte dal 29 agosto al 9

settembre. Un “filo rosso”, è il caso di dirlo, maicome quest’anno ha legato i due eventi e i donatori,atleti o meno che fossero. Una cosa che ci confermaun altro campione che ci ha fatto sognare grazie allesue medaglie (2 ori e un argento) nell’handbike: AlexZanardi. Sapevate che Alex è socio dal 2011 dell’Avisdi Castiglione della Pescaia (Grosseto)? “Negli anniho avuto tanto e quello che ho ricevuto lo voglio restitui-re e ricambiare”. Così dichiarò il 19 settembre 2011mentre effettuva gli screening di rito presso il Centrotrasfusionale dell'ospedale di Grosseto e si apprestavaad entrare in Avis.“Quando sono stato vittima dell’incidente in Germania- ha raccontato il campione - sono stati necessari “sec-chi” di sangue. Questo non l’ho mai dimenticato. Se le

operazioni hanno avutosuccesso, oltre alla bravuradei chirurghi si deve alletante trasfusioni che horicevuto. Senza sangue lachirurgia e le altre pratichesanitarie sono impossibili.Per questo ho accettatosubito l’invito del presiden-te provinciale dell’Avis,Carlo Sestini. Chi riceveràil mio sangue - ha scherza-to Alex - credo che poi...correrà molto”. Chissà? Di sicuro il voleressere avisino ha fatto correre lui, il portabandieraitaliano della cerimonia conclusiva, come il vento. Aproposito di correre...Come commentatrice per Sky Sport, delle gare diZanardi e di molti dei tanti italiani che hanno parte-cipato (e in 28 occasioni, proprio come nelle...Olimpiadi del mese prima, sono saliti sul podio)c’era una “vecchia” conoscenza del Veneto, testimo-nial Avis da sempre: Francesca Porcellato. Aveva tral’altro partecipato, tedofora in staffetta, alla cerimo-nia di apertura assieme alla giovanissima (commenta-trice per Sky anche lei) Beatrice “Bebe” Vio daMogliano Veneto. Beatrice, 15 anni, non ha potutogareggiare a Londra: troppo giovane per avere unacategoria nella scherma. Si rifarà a Rio De Janeiro nel2016. Interviste e storie delle due “sorelle venete”(foto sotto, da www.art4sport.com/) dello sport,prima delle paralimpiadi, le trovate sul sitowww.donoevita.it. Presto (al momento di stampareattendevamo ancora il loro ritorno da... Londra),contiamo di provare a “prenderle in squadra” con noiper raccontarci - sempre su Dono&Vita web - altregrandi e belle storie, non solo sportive, di cui sonotestimoni. Parola di direttore. A tutti i nostri olim-pionici-avisini (almeno finora noti) dedichiamo l’ul-tima di copertina. Beppe Castellano

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Periodico trimestraledi Informazione e

Promozionedell’AssociazioneVolontari Italiani

Sangue del Veneto e dell’Associazione

Bellunese Volontari Sangue

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Numero 3settembre 2012

Carlo MolfettaMatteo Morandi

Andreea Stefanescu

Alex Zanardi

Francesca Porcellato

Igor Cassina

Fabio Scozzoli

LuigiSamele

GiorgioAvola

“Bebe” Vio

Settembre2012Cover_Cover_Dono&Vita 13/09/12 10.38 Pagina 1