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Dono & Vita Numero 3 - settembre 2016 Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue. visita il nostro sito: www.donoevita.it Pubblicazione Trimestrale - Registrazione Tribunale di Treviso n.494 del 25/6/92 ANNO XXXVIII - n.3 - settembre 2016 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2 NE/PD - Iscr. Reg. stampa n°06125 del 17/12/97 - Tiratura e diffusione: 105.000 copie Foto ©Beppe Castellano™/2016

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Dono&VitaNumero 3 - settembre 2016

Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue.

visita il nostro sito: www.donoevita.it

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La Redazione di Dono&Vita è SEM-PRE a disposizione di tutti i letto-ri. Questo per quanto riguarda i CONTENUTI del periodico. Potete

quindi sempre telefonarci o inviare mail, ma NON per comunicare alla REDAZIONE cambi di indirizzo, di-sdette di copie doppie in famiglia,

ecc. Tali dati vanno comunicati DI-RETTAMENTE alla propria Avis co-munale che provvederà ad aggior-nare l’indirizzario soci.

Cambi indirizzo, più copie in famiglia, ecc... CHIAMATE LA VOSTRA AVIS!

2016:

70 anni

di Repubblica

2017:

90 anni di Avis

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SommarioL’EDITORIALE

LA PAGINA DEL DIRETTORE

ATTUALITÀ/TERREMOTO

STORIE DI VITA E DI AVISINI - ROVIGO

· Pluralità con solidarietà, ma confronto non è... scontro pag. 4

· Fermiamo il mondo un attimo, guardiamolo poi... pensiamo pag. 5

· Ore 3,36, la terra trema. Storie di Avis, avisini e solidarietà da pag. 6· Amatrice: storie di due famiglie d’avisini, Ciancaglioni e Sanna· Con il terremoto uno “tsunami” di donazioni in tutta Italia· Novemila donazioni in cinque giorni nel solo Lazio

· Tutta l’Italia a Mestre per parlare di plasmaderivati pag. 16· Gratuità e periodicità, valori aggiunti solo italiani in Europa pag. 17· Ma l’Italia può apporre il marchio “Doc” sui suoi plasmaderivati pag. 17

AVIS E SPORT

IL BELLO DEL VENETO · Cent’anni fa le battaglie del Carso e le poesie di un fante pag. 30

· Sport Avis da ogni provincia. Con VeniceMarathon in testa da pag. 44

· Bilancio della stagione 2016 di “RisofaBuonSangue” pag. 43

LE SETTE SORELLECronache associative dalle nostre province avisine e dall’Abvs Belluno

· TREVISO da pag. 32 · VICENZA da pag. 34 · BELLUNO a pag. 36· ROVIGO a pag. 37 · VERONA da pag. 38 · VENEZIA da pag. 40

Dono&Vita Anno XXXVIII - n° 3 - settembre 2016Periodico di informazione e promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue

Editore - Segreteria - AmministrazioneAVIS Regionale via Ospedale, 1 - 31100 Treviso tel. 0422 405088 - [email protected]

REDAZIONE Via Roma, 38 - 31033Castelfranco Veneto (TV) - tel. 0423 420078fax. 0423 3445078 - 320 4784837e-mail: [email protected]

Presidente Avis Regionale Veneto: Gino FoffanoResponsabile stampa associativa: Luigi Piva

Idea Grafica: Sara Pinali - Chiara Ridolfi - VeronaImpaginazione: Art&Media - Castelfranco Veneto (TV)Fotolito: VeronaLibri - San Giovanni LupatotoStampa: Elcograf - VeronaDiffusione Editoriale: Prontopack - Zevio (VR)

LA REDAZIONE

Direttore Responsabile:Beppe Castellano - [email protected]

Vice Direttore Esecutivo/Segreteria Redazione:Michela Rossato - [email protected]

Coordinamento grafico-editoriale: Nereo Marchi

Redattori responsabili per le provinciali AVIS-ABVSBELLUNO: Barbara Iannotta, Giulia Frigimelica; PADOVA: Gianni Mamprin; ROVIGO: Gianluca Munegato, Giovanni Chioldin; TREVISO: Michela Rossato, Daniela Moro; VENE-ZIA: Giorgia Chiaro, Dario Piccolo, Manuela Fossa, Ottaviano Cereser, Silvano Vello, Giorgio Scotto; VERONA: Andrea Ca-tania, Costantino Gugliuzza, Mario Lappa; VICENZA: Enrico Iseppi.

Redazione Giovani: Barbara Iannotta, Elena Cappelletto, Fulvia Chiaro, Federico Marangoni, Kevin Costa, Agnese Te-stadiferro, Immacolata Corso.

Collaboratori fissi e rubriche: Ottaviano Cereser (Il Bello del Veneto), Francesco Maga-rotto (Volontariato), Roberto Rondin (Cooperazione inter-nazionale), Lisa Baesso (Alimentazione), Giovanni Lenzo (Attualità trasfusionale), Alberto Argentoni e Bernardino Spaliviero (Notizie da Avis nazionale e sanitarie).

Hanno collaborato a questo numero:Laura Elia, Fulvio Viceré, Riccardo Mauri, Ruggiero Fiore, Francesca Zannol, Tiziano Graziottin, Domenico Rottari, Roberto Belli, Giorgio Brunello, Sofia Facchin, Stefano Costa, Giuseppe Siessere, Alberto Peloso, Laura Ticci, Stefano Lapolla, Katia Simionato, Nicola Baldin, Ruggero Nobis, Danilo Riedi. Gli Uffici Stampa: Avis nazionale, Consiglio Regione Ve-neto, Alì&Aliper, LatteBusche Scrl.Contributi fotografici©: Archivio Beppe Castellano, Ot-taviano Cereser, Andrea Catania, Barbara Iannotta, Ste-fano Costa, Lorenzo Cereser. La foto di copertina è ©Beppe Castellano.

Chiusa in fotolito il 6 settembre 2016. Il prossimo numero uscirà a dicembre 2016. IL MATERIALE da pubblicare VA INVIATO IN OGNI CASO ENTRO IL 31 ottobre.

Lettere, articoli e interventi vanno inviati, firmati, a: REDAZIONE DONO&VITA, Via Roma, 38 - 31033 Ca-stelfranco Veneto (TV) mail: [email protected]

N.B. - Gli articoli delle AVIS Comunali DEVONO passare attraverso i redattori di ogni PROVINCIALE.

Dono&VitaNumero 3 - settembre 2016

Periodico trimestrale di Informazione e Promozione dell’Associazione Volontari Italiani Sangue del Veneto e dell’Associazione Bellunese Volontari Sangue.

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Foto ©Beppe Castellano™/2016

ALIMENTAZIONE· Viaggio alla scoperta del latte, alimento base dalla nascita pag. 20

· Progetto Avis-Grest, semi che crescono estate dopo estate pag. 18· 160mila nuovi segnalibri nelle biblioteche del Veneto pag. 19· Tempo fino a ottobre per segnalazioni “Samaritano” pag. 19

SCUOLA E AVIS

AZIENDE SOLIDALI/LATTEBUSCHE· Su 700mila brik l’invito a ben alimentarsi e donare pag. 21

ATTUALITÀ TRASFUSIONALE· Fabbisogno ancora in crescita, andiamo al dono con costanza pag. 10· La Campagna del fondo interassociativo sostiene le donazioni pag. 11

· Trapianti d’organo in crescita in tutto il Paese, ma in futuro... da pag. 12· Veneto: eppure il 92% dei Comuni deve ancora attivarsi· È veneta la neo presidentessa nazionale dei donatori d’organo· Verona Borgo Trento in prima linea, colloquio con Giorgio Gandini

L’INCHIESTA - I TRAPIANTI

STAMPA AL DONO· Fiumi di parole e di clic, “penne” e “obiettivi” insieme al dono pag. 22

ATTUALITÀ/PIANETA PLASMA

· Da insegnante a volontaria a tempo pieno, una vita da avisina pag. 27

· CampAvis di Treviso in Cadore e di Verona per gli studenti... pag. 28·

GIOVANI IN AVIS

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ESTRATTO BILANCIO SOCIALE 2015da pagina 23 da staccare

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nostri impegni verso gli ammalati. Lavorare in squadra non vuol dire annichilire la propria personalità o il proprio modo di vedere le cose, né sottovalutare il proprio ruolo, al contrario significa unire le proprie idee e proposte per proiettarle co-ralmente verso un unico scopo.

Il volontariato va oltre la tolleran-za, valorizza il pluralismo e rappre-senta la vera ricchezza sociale.

Tutti dobbiamo porci delle do-mande… a cui dare insieme delle risposte. Lo dobbiamo a tutti co-loro che in noi hanno posto la loro speranza di vita. Non possiamo de-luderli.

L’EDITORIALE

Pluralità fa rima con solidarietà,ma confronto non è... scontro

Non so se anche a voi capi-ti qualche volta di isolarvi dal vortice quotidiano delle

scadenze delle cose da fare, degli impegni e dei ritmi che la vita ci im-pone, delle preoccupazioni che ci assillano e, azzerando tutto e tutti, di fermarvi a osservare quello che ci circonda con occhio più attento e libero, mettendo in discussione ciò che si sta facendo.

Se si riesce ad affrancarsi da quello che ci appesantisce, si può riuscire a percepire una leggerezza interiore che, con pochi tratti es-senziali, ci può portare a disegnare la realtà come vorremmo che fosse.

Sono momenti in cui ogni cosa trova la giusta collocazione, dan-doci nuova forza, nuovo vigore ed entusiasmo… fino a quando la re-altà si ripropone nella sua interezza.

Spesso noi volontari partiamo da motivazioni del tutto personali, credendo che la nostra soluzione sia l’unica possibile, l’unica via per-corribile. Solo continuando nel no-stro impegno, ci rendiamo conto di quanto importante, invece, possa essere la collaborazione e una vi-sione pluralistica dei problemi.

Una concezione campanilistica e circoscritta della missione che la nostra Associazione porta avanti, dovrebbe essere integrata, com-pletata o addirittura sostituita da un adattamento delle nostre poten-zialità alle necessità del territorio. Viviamo in un periodo bisognoso di chiarezza, di competenza, di per-corsi lineari, di sicurezze, che non può permettersi sprechi di qualsiasi natura, che rifiuta improvvisazione, approssimazione e infondatezze.

La nostra struttura, che rappre-senta la più grande espressione delle associazioni di volontariato del Veneto, ha in sé caratteristiche

e potenzialità molto importanti. La diffusione capillare della nostra presenza, il numero dei nostri soci e l’ampia fascia di categorie sociali a cui appartengono, rappresentano da sempre un punto di riferimento particolarmente importante nel pa-norama sociale del nostro territorio. Diventano dunque strategiche la collaborazione e la visione plurali-stica dei problemi, per raggiungere congiuntamente gli obiettivi che ci prefiggiamo.

Dobbiamo realizzare una rete di eventi partendo dall’esperienza e dalla competenza di ciascuno, raccogliendo i frutti del lavoro e dell’impegno di ognuno.

Per realizzare il nostro sogno, la nostra missione, è assolutamente necessario assaporare il piacere e capire il valore di stare e fare squa-dra, di condividere azioni, fatiche e gioie, rispolverando l’orgoglio di sentirsi parte di qualcosa di più grande, di appartenere a una crea-tura più completa.

Dovremmo essere consapevoli che la mancanza di condivisione di-minuisce la possibilità di affrontare in maniera adeguata le sfide future e di assolvere in maniera solidale i

di Gino Foffano presidente Avis Veneto

Il Veneto è con voi...

L’estate è stata funestata da due grandi tragedie per il nostro Centro-Sud. L’incidente ferrovia-rio in Puglia a luglio; il terremoto in Centro Italia ad agosto. A nome di tutta l’Avis regionale veneta, a nome di tutti i nostri donatori e volontari un abbraccio a tutte le famiglie delle vittime. In particolare agli avisini colpiti dal sisma... Saremo con voi.

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LA PAGINA DEL DIRETTORE

Fermiamo il mondo un attimo, guardiamolo, poi... pensiamo

E scriviamo. Non pubblico qua-si mai foto mie. Stavolta farò un’eccezione. Mi è capitata

sott’occhio quella qui accanto. È spuntata da un vecchio album

di famiglia. Fu di mio nonno, mez-zadro del sud. Buonanima, se n’è andato nel 2011 all’età di 101 anni. Lì, a casa, all’ombra di un castello di Federico II di Svevia fu forse la prima volta che presi in mano una penna. Eppure lui era analfabeta... Strano, vero? Subito “a scrivere”, mi misi. Si fa per dire, ovvio, che all’epoca ero analfabeta anch’io.

“Tocciavo” (intingevo in italiano ‘figo’) nell’inchiostro, erano quel-le belle “stilo” col calamaio, e pa-sticciavo. Dissero che cercavo di copiare strani segni, per me “magi-ci”, da un libro. Rimasi concentrato tanto a lungo che riuscirono perfino a fotografarmi. Non stavo mai fer-mo, come tutti i bambini di tre anni. Correvo sempre, chi mi conosce bene lo sa, come sa che la “paga-vo” molto più cara di tutti gli altri.

Mi ha fatto rallentare un attimo questa immagine di più di 50 anni fa, fermare e riflettere. Mi sono mes-so a guardare il mondo: sempre più veloce, frenetico, “immediato”, an-

di Beppe Castellano

V isto il grande interesse suscitato dall’inserto de-dicato alla prevenzione

del tumore al seno dello scorso numero di “Dono&Vita”, l’Avis regionale Veneto, con l’aiuto di medici specialisti e in collabora-zione con Alì&Aliper e Despar, ha realizzato anche un dépliant in-formativo. Oltre 130 mila depliant sono stati distribuiti il 10 settem-bre ai clienti dei 105 punti vendita

Alì-Aliper del Veneto e dei 149 punti vendita Despar Interspar di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Esposta an-che un’analoga locandina per pre-sentare l’iniziativa. Dell’inserto s’è interessata anche la Clinica Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier (Treviso) che ha collaborato con Avis regionale per la realizzazione di altre migliaia di depliant già in distribuzione tra i pa-zienti e i loro familiari.

che in produzione e “consumo” di notizie. Ma è anche più reale?

Quest’estate ho visto, sotto le mura di un altro Castello, un gruppo di ragazzi (mica poi tanto) piuttosto eccitati e di piè veloce. Guardavano le mura? I giardini? Il fossato scavato dalla Serenissima? Dove mettevano i piedi, a scanso d’inciampo? Macché! Correvano quasi, guardando nel display dello smartphone. L’ho scoperto dopo che guardavano “oltre” il display. Vedevano le mura e il fossato, sì. Pare vi si aggirasse un Pokemon!

Vince, oggigiorno, chi è più “ve-loce”. Mi dicono sia così anche col famigerato Pokemon-Go.

Vince chi è più veloce a leggere, a scrivere, a rispondere a un post o a un messaggio vocale. Meglio è chi riesce a fare tutto ciò contem-poraneamente, che si risparmia tempo. Vince insomma chi è più “multitasking”. Non è chi ha “molte tasche”, ma chi usa - come un Pc - più programmi (mentali?) insieme.

E allora scriviamo una mail e clic! Partita! Un post su facebook e clic! Partito! Uno su w-app, telegram, twitter e clic! Partiti! E tutti, oggi, siamo pure “giornalisti”. Tutti a scri-

vere dando notizie, con un clic, al mondo intero. Magari “copiate”. Tutti leggono i titoli, sui social, e al-tre due righe. Vince chi è più lesto. A spararle, sempre più grosse. Tan-to... Ciò che resterà è solo la frase a effetto. Più clic ha, più sarà “verità”. Subito sarà sostituita da un’altra verità, ben più “grossa” e cliccata. E le fonti? Per quelle si va in mon-tagna, e le si mette (con selfie) su Istagram e Fb. Ma veloci! Il compa-gno d’escursione (fatta guardando il display) potrebbe essere più velo-ce. Che si vince? Un Pokemon!

Mi faccio bello, l’ho già messo sulla foto. Ma ridatemi la mia stilo! Vorrei fermarmi, a pensare un po’.

E il nostro inserto diventa “best seller”

IL TUMORE ALLA MAMMELLA

Regionale del VenetoASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

NO al fatalismo.

SI alla diagnosi precoce.

vi ricorda l’importanza della prevenzione

in collaborazione con:

Ritira il dépliant informativo!

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ATTUALITÀ

Ore 3,36, 24 agosto: la terra trema, storie d’Avis e solidarietà

Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto. Nomi di paesi che, come quelli

dell’Emilia nel 2012 e dell’Aquilano nel 2009 resteranno nella memoria di tutti. Il terremoto del 24 agosto è ancora ferita aperta per tutta Italia. Ma lo è e lo sarà anche per l’Avis.

Duramente colpita è stata infatti l’attivissima Comunale di Amatrice, per la cronaca gemellata con la no-stra Avis comunale di Padova, oltre che con quella di Manfredonia. Avis Amatrice non è stata colpita solo nelle strutture murarie della sede e nei nuovi locali appena inaugurati il 31 luglio presso il locale ospedale. Avis Amatrice è stata duramente provata da gravi lutti che hanno colpito donatori e dirigenti.

Il sisma ha distrutto quasi l’intera famiglia di un avisino e dirigente “di lungo corso” di Amatrice: Agosti-no Ciancaglioni. Una tragedia che non ha risparmiato neanche la neo eletta presidentessa (a febbraio di quest’anno) dell’Avis amatriciana, Stefania Ciriello. Il suo primogenito Filippo Sanna è mancato, dopo una settimana di speranze, in rianima-zione a Pescara.

Certamente tanti altri sono i do-natori rimasti vittime o colpiti negli affetti più cari dal sisma. Non pos-siamo conoscere tutte le loro sto-rie. Ma raccontando la “piccola” storia dell’Avis di Amatrice e nelle due storie che vi raccontiamo vo-gliamo ricordarli e abbracciarli ide-almente tutti. Come certamente fa-

ranno tutte le Avis in tutto il Paese. La foto sopra ritrae il nuovo Con-siglio direttivo dell’Avis Amatrice, eletto a febbraio. Qui a destra la

di Beppe Castellano

Padre, madre e figlia incinta. Tutti insieme, in un attimo, sotto le macerie di Amatrice.

Uniti da un destino terribile nella stessa casa che appena un anno fa li aveva visti felici, emoziona-ti, vestiti a festa per un’occasione speciale. Il terremoto del 24 agosto ha cancellato anche un “pezzo” di Avis nei suoi pochi, interminabili secondi di follia. Oltre al figlio della presidente Ciriello (come riportato nell’articolo accanto) e altri donatori residenti nei tre paesi colpiti, la Co-munale di Amatrice ha perso il suo consigliere Agostino Ciancaglioni. 59 anni, solare e “trascinatore”, è rimasto vittima nel crollo della sua abitazione assieme alla moglie Rita Cherubini, amatissima caposala al Pronto soccorso dell’ospedale lo-cale e alla figlia Morena di 28 anni.

Era al quarto mese di gravidanza, sposatasi lo scorso anno con il ca-rabiniere scelto Ivan Centofanti in servizio a Roma (e per questo sal-vatosi). Lei era in vacanza dai suoi. L’unica della famiglia a non essere stata “cancellata” dalla furia delle scosse, si trovava altrove, è la figlia più piccola, Martina. Il sisma non le ha risparmiato nemmeno la cagno-lina Briciola. È rimasta “sola con un ammasso di sassi”, come scrive su Facebook. Del padre, avisino doc tutto d’un pezzo, ricorda la forza: “Sei stato un grande nella vita, non ti sei mai fermato e in tutto quello che facevi ci mettevi il cuore, quan-to eri bello con quel sorriso sempre stampato in faccia, non toglierlo mai perché io ce la farò, se ho ri-preso anche solo un briciolo della tua forza ce la farò...”. M.R.

Della famiglia Ciancaglioni resta solo la giovane Martina, unica sopravvissuta: “Papà, con il tuo sorriso ce la farò”

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festa sociale del 2015. Davanti alla Chiesa dell’Assunta, una delle po-che rimaste in piedi col sisma as-sieme all’adiacente ex Orfanotrofio, spicca fra i labari presenti quello della Provinciale di Padova. Anche quest’anno, il 31 luglio, Amatrice aveva organizzato la festa sociale. Era l’occasione anche di festeg-giare i “nuovi locali”, adiacenti al Centro trasfusionale dell’Ospeda-le “Grifoni”. La festa quest’anno è stata annullata per un lutto che aveva colpito due famiglie avisine. I locali sono stati inaugurati. Ma alle 3,36 del 24 agosto hanno seguito la sorte dell’ospedale: inagibili. L’Avis Amatrice raccoglieva una media di 7-800 donazioni l’anno, era attivis-sima - anche sulla spinta della neo presidente - da anni nelle scuole e in tutte le manifestazioni culturali e turistiche del piccolo comune di 2700 abitanti. L’8 marzo, per esem-pio, ad Amatrice era stata organiz-zata una donazione straordinaria per festeggiare così la “Giornata della Donna”. Non a caso, oltre alla presidentessa, metà del consiglio direttivo è formato da donatrici.

Dal 10 al 28 agosto, spaziando anche nell’arte, era in corso una mostra organizzata proprio in Cor-so re Umberto, nella sede dell’Avis.

Era a 300 metri dall’Hotel Roma, dove molti ospiti hanno perso la vita, e a un soffio dall’ambulatorio della dottoressa Ciriello. Già, per-ché la presidentessa stessa, ovvia-mente, è conosciutissima in paese essendo medico di famiglia e tutti, ad Amatrice ma non solo, si sono

stretti attorno a lei, alla sua fami-glia e a Martina Giancaglione e Ivan Centofanti in occasione dei funera-li. La settimana dopo il terremoto, nonostante tutto, la comunale di Amatrice ha continuato a “vivere”, anche se online diffondendo per quanto possibile le notizie tramite il proprio sito e la propria pagina fa-cebook. La solidarietà è arrivata da ogni parte d’Italia, è l’Italia “vera”, quella che non vi abbandonerà.

Una settimana a lottare per la vita dopo il sisma, ma attorno a Filippo Sanna e ai suoi cari l’abbraccio di tutti

La famiglia Sanna, dopo una settimana di sofferenza accan-to al primogenito, 23enne stu-

dente di ingegneria a L’Aquila, ha ringraziato i sanitari della rianima-zione di Pescara per ciò che hanno fatto: l’impossibile. Ma non ce l’ha fatta Filippo Sanna, figlio di Stefa-nia Ciriello presidentessa di Avis Amatrice e medico di famiglia.

Era stato tirato fuori dalla casa di famiglia ancora vivo. A quattro ore però dalla madre, dal padre Mario (ex cestista nella squadra di Nuoro, città di origine), dal fratello Riccar-do di 19 anni e dalla sorella più pic-cola Ilaria, di 15. Tutti erano risultati leggermente feriti o illesi, lui era ri-masto schiacciato sotto le macerie, con gravi lesioni interne.

Immediatamente trasportato a Pescara in elicottero, attorno alla

famiglia Sanna si è stretto un gran-de cerchio di solidarietà. Mentre Fi-lippo lottava per vivere, la comunità sarda d’Abruzzo “Dimonios” e tut-

to il personale della Rianimazione hanno fatto a gara per stare vicini ai suoi cari e a lui.

Se i sardi, animati da Emily Con-giu, hanno immediatamente messo a disposizione un appartamento adiacente all’ospedale perché ge-nitori, fratello e sorella potessero avere un tetto accanto a Filippo, il personale della rianimazione ha or-ganizzato una raccolta fondi, oltre a lavorare giorno e notte per la vita di Filippo. Il 31 agosto, invece, nono-stante due interventi chirugici, tutte le speranze si sono infrante.

Attorno ai Sanna, a Martina Gian-caglione e a Ivan Centofanti si è stretta tutta la comunità avisina la-ziale, tramite il presidente regionale Fulvio Vicerè. Attraverso queste pa-gine sono tutti gli avisini del Veneto, ora, a star loro vicini. B.C.

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di Beppe Castellano

Con il terremoto uno ‘tusnami’ di donazioni in tutta l’Italia

ATTUALITÀ

L’Emergenza Sangue in Italia, anche in caso di catastrofi, sembra un ricordo del passa-

to. Questo grazie alle associazioni, agli operatori dei centri trasfusio-nali, al Centro nazionale sangue e (soprattutto) ai donatori periodici. Sono quelli che non si recano a donare solo in caso di “fatti di san-gue”, come il terremoto di agosto, ma che lo fanno regolarmente.

Solo così si possono fronteggia-re, subito, TUTTE le emergenze an-che quelle di ogni giorno. È questo il vero “messaggio” che arriva da questa estate funesta, ma che ha mostrato il vero volto dell’Italia: so-lidale e generosa. Già per il disastro ferroviario del 12 luglio in Puglia la “macchina trasfusionale nazionale” aveva funzionato perfettamente.

Ulteriore e purtroppo ancor più tragico test è stato il il 24 agosto. In entrambi i casi era immediata-mente scattato il “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusio-nale nelle maxi emergenze”, appe-na “battezzato” il 7 luglio scorso dal Centro nazionale sangue, di concerto con i Centri regionali san-gue e con le associazioni di volon-tariato. In breve prevede che ogni Centro regionale sangue abbia “di scorta” un certo numero di sacche a disposizione di TUTTA Italia, do-

vunque avvenga l’emergenza. Ma stavolta, come a luglio, non è ser-vito. Gli italiani si sono dimostrati subito “pronti”. Appena diffusasi la notizia c’è stato un vero e proprio “assalto” in tutti i Centri trasfusio-nali italiani dei già donatori e anche di semplici cittadini.

Nella foto sotto la coda il 25 ago-sto al De Lellis di Rieti, ospedale in “prima linea”, dove per 48 ore filate il presidente della Comunale ha ac-colto centinaia di donatori pazien-temente in attesa.

Fulvio Vicerè, presidente dell’A-vis regionale Lazio, lo abbiamo contattato come redazione a

una settimana esatta dal terremoto per avere il “polso” della situazione. Ecco quanto ci ha riferito, fornen-doci anche qualche dato.

“I numeri mai come in quegli in-terminabili e terribili giorni sono stati analizzati, richiesti e commen-tati. Un po’ su tutti i fronti. Ma sul-la questione “donazioni sangue” le notizie per la Regione Lazio e per l’universo Avis sono entusiasman-ti. In cinque giorni oltre 9mila unità di sangue sono state raccolte nella Regione. Un dato assolutamente “incoraggiante” per il futuro dell’A-vis Lazio, numeri straordinari per il

periodo di “emergenza terremoto”, ma anche per quello che da sempre è stato considerato un momento di difficoltà per la raccolta asso-ciativa, l’estate. Un riassunto  delle donazioni effettuate in Regione La-zio nei 5 giorni successivi al sisma: 24 agosto, circa 1.300 donazioni; 25 agosto, 2.750; 26 agosto, circa 1.900; 27 agosto, 1.300; 28 agosto, 1.200 per un totale di 8.450 (dati CQB del Sandro Pertini). A questi va aggiunto circa il 10% del Policli-nico Umberto I che effettua la Qua-lificazione Biologica in proprio (850 donazioni). Sommando i due dati le donazioni di questi cinque giorni  nel Lazio superano le 9.000 unità.Un ringraziamento speciale ai centri

trasfusionali (aperti per raccogliere anche di notte, ndr), agli ospedali, al personale medico, paramedico e infermieristico, a tutte le Avis della Regione Lazio e ai suoi volontari. Il ringraziamento più grande però va a tutti i nostri donatori periodici!

Viceré ha poi sottolineato come l’emergenza terremoto abbia ri-svegliato nelle coscienze dei non donatori la necessità di donare sangue con periodicità: “Non di-mentichiamo che a Roma arrivano ammalati da tutto il Centro Sud e che è sempre in carenza di sangue. Nostro compito di avisini è ora di “consolidare” questa grande onda di solidarietà facendola divenire so-lida base di donatori periodici”.

8 · DONO&VITA · 3/2016

Novemila donazioniin cinque giorni soltanto nel Lazio

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Stesse scene - di paziente, “orga-nizzata” e numerosa attesa - si sono ripetute non solo nelle regioni col-pite, ma in tutta Italia. L’emergenza sangue è rientrata così nel giro di poche ore. Importantissima anche la “macchina informativa” messa in atto da Centro nazionale san-gue e associazioni. A mezzogiorno del 25 agosto il Cns comunicava: “Nelle zone colpite dal terremoto sono state soddisfatte le necessità di sangue con grande generosità da parte di tutta la popolazione. La SRC Lazio ringrazia tutti i volontari che in queste ore sono ancora in fila per donare e ricorda che è mol-to importante programmare con le Associazioni le donazioni future”.

I Presidenti regionali Avis Lazio e Marche Fulvio Vicerè e Massimo Lauri, insieme a Giovanni Magara e Giulio De Sante “colleghi” di Um-bria e Abruzzo:

“Ringraziamo i tantissimi donatori che hanno risposto ai nostri appel-li e si sono recati nei centri di rac-colta per offrire il loro contributo che ha permesso di mantenere la situazione sotto controllo. Adesso - aggiungevano i Presidenti - è op-portuno contattare le proprie sedi e garantire la continuità del servizio anche nei prossimi giorni evitando che si verifichino cali delle scorte”.

Grande efficienza quindi del-la macchina operativa avviata dal Centro Nazionale Sangue insieme

ad associazioni e federazioni di do-natori di sangue. Come ha precisa-to il presidente nazionale Avis Vin-cenzo Saturni: “Il sistema sangue italiano sta dando prova di grande professionalità e tempestività grazie al piano nazionale delle maxi emer-genze, che prevede un coordina-mento tra le regioni e agisce con scorte strategiche”.

L’invito per TUTTI, in particolare per i dirigenti associativi, è quello di programmare ogni intervento o do-nazione e, soprattutto ora, di “fide-lizzare” i cittadini che si sono recati a donare sull’onda delle emozioni.

“Anche in caso di calamità occor-re donare in modo programmato, secondo le necessità reali. A tale proposito, ribiadiamo l’esigenza di agire tutti in modo coordinato, sulla base della programmazione stabili-ta dalle unità di raccolta presenti su

3/2016 · DONO&VITA · 9

tutto il territorio nazionale - ha di-chiarato Saturni il 25 agosto - il fab-bisogno di sangue non cala mai ed è importante donare con costanza per garantire sempre e ovunque la disponibilità di questo prezioso sal-vavita. Per questo, a tutti gli italiani che ci contattano in queste ore, lan-ciamo l’invito a diventare donatori di sangue periodici. Il dono è un gesto di grande impegno civico e sociale che va compiuto con regolarità”.

Ma non è solo... sangue. Dopo l’esperienza del sisma in Abruzzo (2009), quando Avis gestì un punto medico nel campo Globo de L’A-quila, anche tutte le unità di pro-tezione civile avisine erano pronte in poche ore per offrire sostegno e supporto alle popolazioni colpite.E come leggiamo sotto, pur appena “nato” il Piano nazionale emergen-za sangue era pronto ad “agire”.

Avis Nazionale ha attivato un conto corrente straordinario per le po-polazioni e le sedi colpite il 24 agosto, come nel 2009 per l’Aquila e nel 2012 per Emilia Romagna e Lombardia. La Regionale Veneto si associa alla raccolta. TUTTI possono contribuire con bonifico ban-cario sul C/C di Banca Prossima - filiale di Milano intestato ad As-sociazione Volontari Italiani del Sangue - AVIS NAZIONALE, IBAN: IT21V0335901600100000065611, (Causale: nome sede Avis che effettua il versamento o persona + Terremoto Centro Italia). Non mancheremo, come sempre, di informare i nostri lettori sulla destina-zione dei fondi.

Pure il 12 luglio, dopo il dram-matico incidente tra due treni tra Andria e Corato era scat-

tato il Piano nazionale per le Ma-xi-emergenze. I cittadini pugliesi si erano però subito mobilitati in mas-sa nei centri trasfusionali pubblici. “Grazie alla generosità dei donatori pugliesi - ci ha detto Ruggiero Fio-re, presidente dell’Avis Puglia - le richieste di sangue necessario sono state soddisfatte subito. Abbia-mo quindi invitato tutti i cittadini a programmare la propria donazione, facendo riferimento alle associazio-ni, anche per i giorni e le settimane

successive. Questo ha riguardato anche i “nuovi” donatori. Proprio quel giorno, alla stessa ora, era in corso una riunione fra Centro regio-nale sangue e Associazioni per far fronte alla carenza estiva. Doveva-mo coprire, a luglio, un fabbisogno di -200 sacche. La “macchina tra-sfusionale” regionale era, combina-zione, già all’erta. Ci siamo mossi quindi immediatamente, anche se tutte le Regioni erano pronte ad aiutarci. Un modus operandi che va strutturato, ora, insieme alla ge-nerosità dei pugliesi che non scatti solo sull’emozione del momento”.

In Puglia a luglio la prima “prova” per il Piano Emergenza sangue

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10 · DONO&VITA · 3/2016

I dati della raccolta e del trasfuso aggiornati a fine luglio indicano che non dobbiamo diminuire l’at-

tenzione.Nel precedente Dono&Vita di giu-

gno avevamo evidenziato come l’incremento del numero di unità raccolte nei primi cinque mesi era inferiore all’incremento di quelle trasfuse e questo aveva portato a ridurre il nostro supporto fuori re-gione con il potenziale rischio, an-che per noi, di non riuscire a garan-tire la sufficienza ai nostri ammalati.

Il dato regionale complessivo aggiornato a fine luglio indica un aumento delle donazioni nel perio-do gennaio luglio di sangue intero (+642 unità pari allo 0.4%) con una forbice che va da un più 4.7% di incremento a Treviso a un -3.2% di flessione a Vicenza rispetto allo stesso periodo del 2015. Il trasfu-so è aumentato di 778 unità pari al +0.6% con il solo dipartimento di Verona che ha un aumento di 1819 unità che arriva a 2734, se rappor-tato all’isoperiodo 2014-2015 ri-spetto a 2015-2016. Le procedure di plasmaferesi sono in calo nei pri-mi 7 mesi di 890 pari a -3.1%. L’au-

mento del Dipartimento di Verona è frutto della specializzazione spinta che l’Azienda Veronese ha messo in atto. Nel mese di luglio il margine operativo, la differenza, cioè, fra il raccolto e il trasfuso è stata inferio-re alle 1000 unità (965).

Pur nella preoccupazione com-plessiva dobbiamo però dire che nei mesi di giugno e luglio siamo

riusciti a recuperare qualcosa a di-mostrazione che c’è stata maggior attenzione e collaborazione fra tutti gli attori coinvolti per superare un momento di difficoltà.

I donatori iscritti all’Avis hanno donato sangue intero nei primi set-te mesi del 2016, 694 volte in più dello stesso periodo del 2015 e considerato che l’incremento re-gionale è di 642 vuol dire che i non avisini hanno donato un po’ meno nel 2016 rispetto al 2015.

Non è una nostra prerogativa quello di fare dei paragoni con le altre associazioni o di vantarci, ma riteniamo che possiamo esse-re di aiuto e ci riteniamo in grado, se chiamati a farlo, di poter fare da guida indicando i sistemi e le mo-dalità più idonee per coinvolgere la popolazione e i donatori.

Abbiamo a questo proposito, in-fatti, un più 5.07% di nuovi iscritti nei primi 7 mesi a testimoniare l’ot-timo lavoro svolto a livello locale, coordinato efficacemente a livello

ATTUALITÀ TRASFUSIONALE

di Giovanni Lenzo

Fabbisogno ancora in crescita, andiamo al dono con costanza

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P er ricordare a tutti i propri associati di andare a donare prima di partire per le ferie, e

soprattutto per sensibilizzare nuo-vi aspiranti donatori, Avis, Fidas e Abvs hanno lanciato insieme una articolata campagna di comuni-cazione. Questo grazie al Fondo Regionale Interassociativo, coordi-nato dal nostro Luigi Piva, vice pre-sidente Avis regionale.

È stata presentata ufficialmente - illustrata con i dati dell’incremento dei trapianti fino al 31 maggio e del-le sacche di sangue ed emocom-ponenti necessari - il 21 giugno a Palazzo Ferro Fini a Venezia, sede del Consiglio Regionale del Veneto.

Un segnale dell’attenzione che la stessa Amministrazione regionale, grazie anche al nuovo Gruppo do-natori sangue sorto fra i Consiglieri della Regione Veneto, pone su un settore strategico della Sanità. Alla conferenza stampa erano presenti il Vice presidente del Consiglio re-gionale del Veneto, Bruno Pigozzo e il direttore del Dimt di Venezia Gianluca Gessoni. Al termine della

conferenza stampa l’incontro con il Governatore del Veneto Luca Zaia, che ha rassicurato i rappresentanti di oltre 180mila donatori sulla sua intenzione di tenere alta l’attenzio-ne sul problema sangue e trapianti.

La campagna era partita il 14 giu-gno, Giornata mondiale del dona-tore di sangue. Prevede manifesti, uscite sui quotidiani, spot radiofo-nici e nei cinema, cartoline e un sito dedicato.

Manifesto: rappresenta una ra-gazza con la sua chitarra e lo slo-gan “Io dono sangue. Sempre”. Sul manifesto si trova anche il QR. Il codice a barre informativo leggibile con cellulare e tablet.

Uscite sulle testate giornalisti-che: L’Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Gazzettino di Belluno e di Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Voce e il Resto del Carlino di Rovigo, Cor-riere della Sera in tutte le edizioni provinciali.

Radio: 4.800 spot di 20”; ciascu-no sulle emittenti Radio Piterpan, Radio Bellla&Monella e Radio Ma-rilù, 2 mesi di banner sul web delle medesime; 124 menzioni e 248 invi-ti all’ascolto di 20”; dedicati su pro-grammi sponsorizzabili, più quattro interviste in diretta telefonica.

Cinema: da giugno a novembre, 45.000 spot nei Multisala Cinema-tografici: “UCI” di Mestre e Marcon (Ve), S. Giovanni Lupatoto (Vr); “The Space” di Lugagnano (Vr), Limena (Pd), Torri di Quartesolo (Vi) e Silea (TV) e il Multisala del Centro com-merciale La Fattoria di Rovigo, con spot audiovideo di 15”; tutti i giorni, all’inizio di ogni spettacolo, in cia-scuna sala di proiezione.Cartoline: 500.000 cartoline tema-tiche, con espositore cartonato, in distribuzione nella hall di ciascun multisala.Nuovo sito internet: www.dona-colcuore.org attivo dal 17 giugno che presenta la campagna e colle-ga i visitatori ai siti associativi.

provinciale e regionale. È giusto rin-graziare le istituzioni e i medici dei centri trasfusionali per la collabora-zione dimostrata.

Il conferimento all’industria del plasma per la produzione di farma-ci plasma derivati è in lieve flessio-ne rispetto allo stesso periodo del 2015, anno in cui l’obiettivo propo-sto a livello nazionale era stato rag-giunto e superato.

Dopo alcune perplessità dei no-stri donatori all’aumento del pla-sma prelevato con la messa in atto del nuovo decreto 02/11/2015, la capillare informazione ha fatto sì che i donatori abbiano ripreso a do-nare plasma in modo puntuale, per cui ritengo che si recupererà piena-mente nei prossimi cinque mesi e sicuramente si raggiungerà l’obiet-tivo che ci è stato dato.

È solo se si è sempre pronti a co-gliere le oscillazioni della domanda e le eventuali criticità correlate alla raccolta se come dire si sta “sul pezzo” che si riesce a governarle.

Attenzione dobbiamo averla pure per l’aumento dei trapianti, quindi del relativo fabbisogno, non solo in Veneto ma in tutto il Paese. Lo leggiamo da pagina 12, sembra un trend destinato a crescere.

La campagna del Fondo lanciata da Palazzo Ferro Fini sta sostenendo la donazione

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12 · DONO&VITA · 3/2016

a cura di Beppe Castellano

I trapianti d’organo crescono in tutta Italia, ma nel futuro...

L’INCHIESTA

Probabilmente cresceranno ancora di più. Per fortuna di-ciamo noi, aumenta il numero

dei trapianti in Veneto e non solo. Sono i primi effetti della Legge di conversione 9 agosto 2013 n. 98, che permette, anzi impone, ai Co-muni - tramite gli uffici Anagrafe all’atto del rinnovo della Carta d’I-dentità - di raccogliere la volontà dei cittadini per diventare dona-tori di organi e tessuti. La campa-gna “Una scelta in Comune” ne è il simbolo. Non tutti si sono ancora attivati (in Veneto i Comuni “partiti” non arrivano al 10%), ma gli effetti in questo primo semestre dell’an-no si stanno facendo sentire in una delle regioni più attive e generose.

Ma ogni trapianto, per essere eseguito, ha bisogno a volte di un cospicuo supporto di sangue ed emocomponenti.

La tabella che pubblichiamo ri-

porta qualche stima di quanto può servire. Questo sta portando a una crescita costante, in qualche caso

molto sostenuta, nell’uso del san-gue, in particolare dove sono attivi i Centri trapianti.

La parte del “leone” - è il caso di dirlo, siamo in Veneto - è di Padova e Verona. Le due Aziende Ospeda-liere attraggono per le loro altissime specialità ammalati da ogni parte d’Italia. È proprio l’impennata del fabbisogno di sangue di Verona e la frase “Verona sta facendo molti trapianti” che ci ha messo in “cac-cia”. Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue si trovano e si troveranno probabilmente sempre più, quindi, a dover intensificare gli sforzi per garantire ai cittadini un dono indispensabile per tutti. Quel-lo del sangue, senza il quale...

Ma analizziamo un po’ di dati, iniziando dal nostro Veneto. Li ab-biamo estrapolati dai quelli ufficiali del Centro regionale trapianti del Veneto al 31 maggio 2016 e dalle stime sull’isoperiodo gennaio-giu-gno 2015-2016 del Centro naziona-le trapianti di Roma.

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3/2016 · DONO&VITA · 13

il trend di donatori utilizzati è simi-le o superiore a quello Veneto. Per capirci meglio i “donatori utilizzati” sono quelli cui sono stati espiantati gli organi per espressa volontà in vita o per volontà della famiglia. La Toscana, per esempio è poco al di-sotto del Veneto con un incremento previsto del 14,2% (161/141). Mol-to più alte le percentuali di crescita del Piemonte/Valle d’Aosta con un +21% (121/100) e soprattutto del Lazio che affianca quasi il Veneto in numeri assoluti (125 espiantati su 98 del 2015) con una crescita per-centuale del 25%. L’incremento su base nazionale di chi avrà donato

SCELTAUNA

INCOMUNE

Esprimi la tua Volontàsulla Donazione di Organi e Tessuti

DA OGGI, ESPRIMERTI SULLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI È ANCORA PIÙ FACILE. Quando ritiri o rinnovi la carta d’identità richiedi all’ufficiale d’anagrafe il modulo per la dichiarazione, riporta nel campo indicato la tua volontà, firmalo e riconsegnalo all’operatore. La tua decisione sarà trasmessa in tempo reale al Sistema Informativo Trapianti, la banca dati del Ministero della Salute che raccoglie tutte le dichiarazioni rese dai cittadini maggiorenni. E’ sempre possibile cambiare idea sulla donazione perché fa fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di

tempo.

Richiedi il modulo alla tua ASL di appartenenza;

Firma l’atto olografo dell’AIDO (Associazione Italiana

Donatori di Organi, Tessuti e Cellule);

Compila e firma il Tesserino Blu consegnato dal Ministero

della Salute nel 2000 oppure le tessere distribuite dalle

Associazioni di settore. In questo caso portale sempre con te;

Scrivi su un foglio libero la tua volontà, ricordandoti di

inserire i dati anagrafici, la data e la tua firma. Custodisci

questo foglio tra i tuoi documenti personali

LA DICHIARAZIONE DEPOSITATA PRESSO I

COMUNI, LE ASL E L’AIDO È REGISTRATA E

CONSULTABILE ATTRAVERSO IL SISTEMA

INFORMATIVO TRAPIANTI. NON ESISTONO LIMITI

DI ETÀ PER ESPRIMERE LA PROPRIA VOLONTÀ.

INFORMATI, DECIDI E FIRMA.LE ALTRE MODALITÀ PER ESPRIMERTI SULLA DONAZIONE: COME E DOVE

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In collaborazione con:

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Situazione in VenetoAl 31 maggio i donatori di organo

utilizzati in Veneto erano 57, contro i 46 dello stesso periodo del 2015. Gli organi trapiantati in regione, in-vece, sono stati - sempre per il pe-riodo gennaio/maggio - 228 contro i 196 del 2015. Un buon 14% di tra-pianti in più in 5 mesi. I “dati prelimi-nari” al 30 giugno 2016 del Centro nazionale trapianti lo confermano. Su base annua, dai dati del primo semestre, i donatori utilizzati in Ve-neto sono stimati in 129 nel 2016 rispetto ai 111 del 2015. È quindi incremento del 16%, per l’anno in corso, nella nostra regione. Ma gli organi trapiantati arrivano anche da fuori regione, quindi diamo un’oc-chiatina anche ai dati nazionali.

Alcuni dati in ItaliaSempre dai dati che abbiamo re-

perito dal Centro nazionale trapianti ci sono regioni, molto grandi, in cui

un organo si attesterà sull’8-9%.A livello di numero totale di organi

trapiantati il 2016 dovrebbe conclu-dersi con quasi 3300 (esattamente 3280) contro i 3002 del 2015. Più di un terzo sarebbero i trapianti di fe-gato (1188 contro i 1071 del 2015; 265 quelli di cuore (246 nel 2015), 129 di polmone (112 nel 2015).

Sono solo i primi segnali. Abbia-mo cercato, nel nostro piccolo, di coglierli. Se pensiamo che dovrà essere rinnovato il restante 97% di Carte d’identità dei cittadini italiani nei prossimi dieci anni... Forse con-verrebbe iniziare a pensarci e ad at-trezzarsi. E non solo da noi.

Sono stati finora solo 45 su 579 i Comuni veneti nei quali, a inizio agosto, era

già operativo il progetto “Una scel-ta in Comune”, eccoli:

Adria, Agordo, Ariano nel Polesi-ne, Arzignano, Badia Polesine, Bre-da di Piave, Brugine, Castelnuovo Bariano, Costa di Rovigo, Dueville, Este, Fontaniva, Forno di Zoldo, Fossò, Limana, Marano Vicentino, Martellago, Maser, Mestrino, Mira, Mirano, Mogliano Veneto, Mon-tebelluna, Montecchio Maggiore, Monticello Conte Otto, Negrar, Or-sago, Piove di Sacco, Quinto Vi-centino, Recoaro Terme, Riese Pio X, Salgareda, San Polo di Piave, San Stino di Livenza, Santa Giusti-na in Colle, Spinea, Stra, Taglio di Po, Thiene, Val di Zoldo, Valdagno, Valeggio Sul Mincio, Verona, Vigon-za, Volpago del Montello.

In totale, finora, sono stati 7702 i consensi alla donazione su 8828 rinnovi di carte d’identità. Le oppo-sizioni (chi non intende donare) si aggirano in media sul 12,8%.

Fra i capoluoghi di provincia, l’unico ad avere finora attivato la legge è proprio Verona dove, tra l’altro, su 1260 rinnovi complessivi ben il 98% dei cittadini ha espres-so il consenso a donare. Nel giro di pochi mesi, quindi, le “dichiara-zioni di volontà” positive raccolte sono quasi la metà di quelle rac-colte complessivamente in più di 15 anni dalle Ulss sulla base della precedente Legge 91/99: 18.388 su 20.974 all’11 agosto 2016.

A questi numeri dobbiamo però aggiungere, per quanto riguarda il solo Veneto, le iscrizioni all’Aido che rappresentano - legalmente - l’espressone del consenso a dona-re organi e tessuti in caso di deces-so. Gli iscritti Aido totali in Veneto sono ben 211.780 così suddivisi per provincia: Belluno 5.348, Pado-va 33.738, Rovigo 11.589, Treviso 35.507, Venezia 29.107, Vicenza 49.344, Verona 47.147. E di Aido parliamo nelle pagine successive.

Veneto: il 92% dei Comuni deve ancora attivarsi

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I familiari di chi ha donato hanno bisogno di “sapere” di aver fat-to del bene e i riceventi e i loro

familiari hanno bisogno di “ringra-ziare”. È nata da questa doppia esi-genza la “festa del dono” che l’Ai-do organizza ogni anno, a maggio, a Mestre (Ve). Un momento molto commovente che fa incontrare co-loro che sono stati coinvolti, da una parte o dall’altra, dal gesto straordi-nario del dono di uno o più organi.

“Tra loro non si conoscono, non c’entrano l’uno con l’altro, non san-no chi ha ricevuto da chi - spiega la presidentessa, anche provincia-le, Petrin - perché non è questo lo

scopo, oltre a non essere permes-so dalla legge”. È concepita, inve-ce, come una giornata di risposta e sfogo ai tanti stati d’animo delle persone coinvolte, di confronto e vicinanza a chi ha fatto lo stesso doloroso percorso, di morte e/o di rinascita.

Del dono alle nuove generazioni, invece, l’Aido parla nelle scuole at-traverso incontri tarati sull’età degli studenti. Alle elementari è più un momento ludico dedicato alla soli-darietà e al corretto stile di vita, che viene approfondito in modo co-munque soft alle medie anche con un video-testimonianza della mam-

ma di Marta Russo, la studentessa 22enne uccisa nel 1997 all’Univer-sità di Roma e che donò gli organi. Alle superiori Aido (ma anche ope-ratori di rianimazione…) introduce l’argomento con un altro video, so-litamente di un ragazzo che muore in un incidente e che dona gli organi perché così si era espresso in vita con amici e famiglia.

“Alle superiori di solito si incon-trano i ragazzi di quarta e quinta quindi prossimi alla maggiore età e alla possibilità di manifestare la vo-lontà al dono. Chiaro che a loro del tema si parla in maniera molto più seria e adulta”.

È veneta la neo presidentessanazionale dei donatori d’organi

L’INCHIESTA/TRAPIANTI

Chi la conosce sa che è una tosta e che “non le manda a dire”. È da Maerne (VE), spo-

sata, 53 anni con una figlia di 23, è responsabile dell’Ufficio prestazioni sanitarie della Clinica Giovanni XXIII di Monastier (Treviso).

Dal 25 giugno scorso, però, Flavia Perin è anche presidentessa nazio-nale dell’Aido. È stata eletta proprio mentre, come redazione, program-mavamo di approfondire su questo numero l’argomento. Combinazio-ne o... fortuna?

Ovviamente non abbiamo perso l’occasione per intervistarla, presso la sede regionale Aido all’Ospeda-le dell’Angelo di Mestre, assieme alla presidentessa regionale Bertil-la Troietto (eccole a destra). Flavia, figurarsi, è anche avisina per tradi-zione di famiglia e fa parte dell’Aido da 40 anni. Quaranta?

“In pratica sì, decisi di diventare donatrice d’organi a 14 anni. Mio padre, avisino, mi portò con lui e con un folto gruppo di donatori

Avis di Maerne-Olmo a Bergamo a visitare la neonata Aido. Poi, ovvia-mente, con la maggiore età diventai anche donatrice di sangue”.

Ecco, il binomio sangue-trapianti è da te ben conosciuto...

“Certamente sì. E sinceramente mentre siamo felici che la nuova legge sulla manifestazione di volon-tà presso i Comuni inizi finalmente a funzionare - sono oltre 9mila i pa-zienti in lista d’attesa per un trapian-to - una certa preoccupazione c’è. Prima di tutto per i Centri trapianti. I mezzi e il personale attuali sono insufficienti per far fronte all’incre-mento che da qui a qualche anno certamente ci sarà. Poi per quanto riguarda il supporto trasfusionale che servirà in futuro”.

Servirebbe quindi maggior siner-gia fra due mondi “gemelli”, ma so-stanzialmente autonomi?

”Questo è indubbio - interviene Bertilla Troietto (il Veneto è la se-conda regione in Italia come nu-mero di Aidini) - e dobbiamo partire

o ripartire proprio noi Associazio-ni. In Veneto, storicamente, l’Aido nacque e crebbe dovunque come “costola” delle Avis locali. Una col-laborazione che in molte parti si è persa via via con gli anni, a causa di deleteri personalismi”.

“Gran parte dei soci Aido, in tutta Italia, provengono dalle file dei do-natori di sangue - aggiunge Flavia - sangue, organi, tessuti sono stret-tamente legati. Ma il volontario Avis

Alla “festa del dono” le famiglie dei donatori e riceventi

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Michela Rossato

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N el 2015, ultimi dati disponibili resi noti dall’Azienda Ospe-daliera di Verona, i trapian-

ti di organo (rene, cuore e fegato) hanno rappresentato una parte molto importante della già mas-siccia attività chirurgica. Sono ben 34, infatti, le sale operatorie attive all’Ospedale di Borgo Trento.

Ma il trend 2016 è destinato ad aumentare ancora. Solo per quanto riguarda i cuori artificiali nel 2015 ne sono stati im piantati ben 8. Gli altri dati: 104 trapianti di rene, 50 trapianti di fegato e 10 trapianti di cuore. Non è argomento dell’in-chiesta, ma dovremmo contare an-che i trapianti di sangue midollare il cui centro d’eccellenza veneto è a Borgo Roma.

Risultato? Splendido certamente per gli ammalati in lista d’attesa, ma utilizzo di sangue ed emocom-ponenti che schizza verso il cielo. Abbiamo fatto una chiacchierata con Giorgio Gandini, primario del

Servizio Immunotrasfusionale di Verona dal gennaio 2016. Un Servi-zio trasfusionale “in prima linea” sul fronte dell’aumento dei consumi:

“Fra Borgo Trento e Borgo Roma - ci informa - in questi sette mesi del 2016 abbiamo avuto un incre-mento di consumi pari rispettiva-mente al 5,8% e a quasi il 9%. Tutta l’attività chirurgica di Verona ha re-gistrato nel 2015/2016 un impulso notevolissimo, trapianti compresi”. Ma la provincia che negli anni scor-

si, grazie anche al rapporto emazie raccolte/abitanti che si è attestato nel 2015 su 59/1000 (la media del Veneto è 52/1000 abitanti, ndr) riu-sciva a inviare sangue a Roma e a Catania quest’anno avrà un deficit di circa 2300 sacche. Vengono ac-quisite dal resto del Veneto.

“I trapianti in aumento incidono - dice Gandini - Ma anche le attività chirurgiche di alta specializzazione e di emergenza. Questo anche se gli sforzi di razionalizzare i consumi tramite i Comitati per il Buon uso del sangue ottengono buoni risulta-ti. Grazie all’impegno delle associa-zioni, tra l’altro, e nonostante il già alto tasso, nel 2015 la raccolta del Dimt è cresciuta dell’1,4% e in que-sti sette mesi dello 0,6%. Di cresce-re ancora ci proviamo, ma non sarà facile”. Oltre al capoluogo, infine, Negrar ha registrato un incremento del 27% dei consumi e San Bonifa-cio del 20%. Sono numeri assoluti molto più limitati, certo, però...

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Borgo Trento (Verona) in prima linea, colloquio con Giorgio Gandini, primario trasfusionista

ha un senso di appartenenza molto più marcato, ogni tre mesi bene o male entra in contatto con l’Asso-ciazione. Invece gran parte dei soci Aido, dirigenti attivi a parte, li vedia-mo soltanto all’atto dell’iscrizione e della manifestazione di volontà. È certo molto più semplice per Avis trovare chi si impegna ed è attivo nell’associazione”.

A proposito di “sinergia” Avis-Ai-do com’è la situazione a livello na-zionale e locale?

“Nel 2015 proprio in Veneto a Ro-vigo - ricorda Flavia - è stato firma-to il “protocollo” di collaborazione biennale Avis-Aido fra l’allora no-stro presidente nazionale Vincenzo Passarelli e Vincenzo Saturni. Ora, a distanza di un anno, potremmo fare il punto della situazione: funziona? Come? Dove e come è stato appli-cato? “Dare una registrata”, se non ha funzionato, sarebbe utile.

“Doniamo in Comune” mette l’Ita-

lia in grado di rendere più semplici gli espianti. Prevedete un aumento cospicuo dei trapianti nei prossimi anni? Ma se l’80/90% degli italiani esprime così la propria intenzione, non è che l’Aido scompare?

“Più che prevederlo, ci sembra cosa certa l’aumento sostenuto dei trapianti con sempre più donatori a disposizione - dice Flavia - si è appena iniziato a esprimere il con-senso all’atto del rinnovo o della prima richiesta della Carta d’iden-tità. Dovunque stiamo ancora svol-gendo, di concerto con il Ministero della Salute e con i Centri regionali trapianti, corsi di formazione per il personale delle Anagrafi. Solo nei prossimi dieci anni si sarà a regime. È il tempo che abbiamo per attrez-zarci, ma dobbiamo agire subito”.

“Che da qui a dieci anni l’Aido non abbia più alcuna ragione di esi-stere - dice invece Bertilla - sareb-be il nostro sogno. Vorrebbe dire

che le liste d’attesa sono azzerate e il nostro vero obiettivo raggiunto: niente più ammalati che muoiono in attesa di un organo. Ma Aido non è solo “reclutamento”, è anche diffu-sione della Cultura della solidarietà e vicinanza e supporto alle famiglie dei “donatori”. È questo forse il compito più delicato e difficile”.

Pazienti in lista d’attesaItalia: 9070

Fonte: Rete nazionale trapianti/Ministero Salute

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Tutta l’Italia a Mestre per parlare di plasmaderivazione

ATTUALITÀ/PIANETA PLASMA

di Michela Rossato

S angue e plasma sono alla base della medicina moder-na. Il perseguimento dell’au-

tosufficienza anche di farmaci pla-smaderivati (oltre che di sangue) è obiettivo strategico di ogni Nazio-ne evoluta. L’Italia (come già detto nel numero scorso) è l’unico Paese al mondo (probabilmente) a voler garantire da sempre, per legge, la propria autosufficienza esclusiva-mente da plasma di donatori vo-lontari, periodici, non remunerati e possibilmente associati.

La lavorazione industriale del pla-sma raccolto dai centri regionali è finalizzata  alla produzione dei pla-smaderivati (albumina, immunoglo-buline endovena aspecifiche, fatto-re VIII...), che spesso sono farmaci salvavita utilizzati per il trattamento di malattie come l’emofilia di tipo A e B, per le patologie  emorragiche e le immunodeficienze primarie, la profilassi di gravi infezioni  nei tra-pianti e come sostituti  di alcune componenti del sangue in persone con carenze congenite.

In Italia, come nel resto del mon-do, si sta assistendo a un costante aumento dell’utilizzo di plasmaderi-vati. Aumento che si sta registran-do anche in Veneto, specie per al-bumina e fattori della coagulazione, come annunciato da un convegno dell’Istituto Superiore di Sanità e del Centro nazionale sangue a maggio di quest’anno. Incrementi destinati ad aprire nuovi scenari e prospettive per le Regioni in fatto di lavorazione del plasma raccolto dai donatori e per le Associazioni che li riuniscono, come Avis e Fidas.

Specie alla luce di una novità: il libero mercato. Finora la lavorazio-ne nazionale del plasma raccolto in Italia avveniva, infatti, all’interno del “monopolio” sancito nel 1990.

Con il decreto ministeriale del 5 dicembre 2014 (che segue la legge 219 del 21 ottobre 2005), la  pro-duzione regionale è stata aperta alla concorrenza, dando la possibi-lità alle Regioni di stipulare conven-zioni anche con aziende  operanti sul territorio europeo.

Il Veneto, capofila dell’Accordo Interregionale (Naip) che riunisce nove Regioni, ha portato a conclu-sione, per la prima volta in Italia a seguito dell’apertura al libero mer-cato, la gara di appalto. L’azienda vincitrice (per la cronaca la CLS Behring) si è aggiudicata così il servizio di lavorazione del plasma raccolto da donatori volontari nel-le strutture trasfusionali regionali di Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Valle d’Ao-sta, Veneto, Province Autonome di Trento e di Bolzano.

Se n’è parlato in un convegno di portata nazionale a Mestre, all’Ho-tel Laguna Palace, il 25 giugno scorso, organizzato da Avis e Fidas regionali grazie al Fondo interregio-nale sangue che finanzia le iniziati-ve comuni.

Tra il pubblico, molti dirigenti a tutti i livelli di Avis di tutta Italia,

dato lo spessore dell’evento. La giornata ha visto insieme i

massimi esperti del Paese. Dalla dott.ssa Maria Rita Tamburrini di-rettore dell’Ufficio VII Trapianti e Sangue del Ministero della Salute, alla dott.ssa Simonetta Pupella di-rettore dell’Area sanitaria e siste-mi ispettivi del Centro nazionale sangue, dai presidenti nazionali di Avis Vincenzo Saturni e Fidas Aldo Ozino Caligaris, al direttore del Crat (Coordinamento regionale attività trasfusionali Veneto) dott. Anto-nio Breda, dal prof. di Etica Clini-ca presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Mario Picozzi al presi-dente Gruppo Aziende Emoderivati Farmindustria Francesco Carugi.

A moderare le varie sessioni il coordinatore del Comitato medico Avis nazionale Bernardino Spalivie-ro e Fabio Sgarabottolo, presidente Fidas Veneto.

L’interessante e proficua tavola rotonda del pomeriggio ha visto, invece, le esperienze dei Centri regionali sangue di Toscana, Pie-monte, Abruzzo, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Le conclusioni sono state affidate a Gino Foffano, presidente Avis Veneto.

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L a notizia l’avevamo anticipa-ta e data per imminente nello scorso numero, chiuso i primi

di giugno. Ora è certezza, sancita dalla Gazzetta Ufficiale n.172 del 25/7/2016. I plasmaderivati italiani (tutti) provenienti da donazioni vo-lontarie e non remunerate potranno fregiarsi di uno speciale pittogram-ma a garanzia di... provenienza del-la materia prima: il plasma, appun-to. Nel decreto del Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, si stabi-lisce come: “i titolari di Autorizza-zioni di immissioni in commercio (in pratica le case farmaceutiche che si aggiudicano le gare di trasfor-mazione del “vostro” plasma, ndr) di prodotti derivati dal sangue o da plasma umani raccolti sul territorio nazionale e destinati all’esclusi-vo utilizzo sul medesimo, su base volontaria, possono apporre sul

confezionamento esterno dei men-zionati prodotti un pittogramma conforme a quello riportato nell’al-legato al presente decreto (eccolo qui sopra, ndr)”.

“Il pittogramma - prosegue il de-creto - può essere applicato SOLO a lotti di medicinali derivati da pla-sma nazionale. Il rappresentante legale delle aziende titolari di A.I.C.

comunica all’Agenzia italiana del farmaco l’elenco dei medicinali, la data di inizio di apposizione del pittogramma e la dichiarazione che quest’ultimo è conforme all’allegato del presente decreto. Ciò non com-porta il versamento di alcuna tariffa. L’apposizione del pittogramma non pregiudica l’esaurimento scorte delle confezioni prodotte anterior-mente alla data di inizio di apposi-zione del pittogramma fino alla na-turale scadenza delle stesse”.

Un importante riconoscimento per tutti i donatori per: “Valorizzare i principi fondanti del sistema trasfu-sionale nazionale: donazione come gesto volontario e gratuito promo-zione e sviluppo della cultura della donazione del sangue, funzione, assegnata dalla legge alle Associa-zioni e Federazioni di donatori vo-lontari di sangue”. B.C.

Gratuità e periodicità un valore aggiunto quasi solo italiano in Europa: ma abbiamo un sogno

L a giornata mondiale dei dona-tori di sangue si tiene nel gior-no della nascita di Karl Land-

stainer, (14 giugno). Fu lo scienziato che scoprì - a Trieste, ma era anco-ra Impero Austrungarico - i gruppi sanguigni ABO. È questa la notizia che ha spopolato sui media italiani.

Meglio di niente! Quest’anno, per l’occasione, Avis nazionale ha or-ganizzato un convegno a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, dal titolo: “Il volontariato del dono del sangue e le politiche trasfusionali in Europa”. L’iniziativa è stata pro-posta dal presidente Vincenzo Sa-turni. Dopo una missione presso la Direzione generale Sanità del Par-lamento Europeo, segnalava come i funzionari incontrati ammettesse-ro tranquillamente di aver spesso incontrato i rappresentanti dell’in-dustria farmaceutica produttrice di plasmaderivati e degli ammalati

ematologici, ma mai quelli dei do-natori volontari di sangue.

Eccoci allora a Bruxelles, proprio il 14 giugno, a presentare a parla-mentari e dirigenti la realtà associa-tiva e trasfusionale italiana ed euro-pea. Erano con noi i rappresentanti del Centro nazionale sangue, della Simti e della Federazione inter-nazionale organizzazioni donatori sangue (Fiods).

L’iniziativa è stata coordinata con la segretaria del presidente della Commissione salute, l’italiano on. La Via, che ha presenziato e con-cluso i lavori. La sensazione è quel-la di una strada in salita. I politici, certo, ci hanno elogiato, ma i fun-zionari comunitari hanno dimostra-to “freddezza”. Il rimborso spese previsto per i “donatori” di plasma tedeschi lo hanno definito legittimo e giustificato “....per pagare il taxi!”.

Sono però gli stessi che storcono

il naso per la giornata di riposo re-tribuita! Sembra un’ipocrisia.

Dovremo lavorare ancora molto, portare i nostri argomenti e confron-tarci con le altre posizioni. Un’altra osservazione scaturita ascoltando l’esperienza della Croce Rossa del Belgio, presente alla manifestazio-ne: la prevalenza dei donatori pe-riodici è una peculiarità italiana.

Anche in Belgio si ha una grande raccolta di sangue presso le scuole e le fabbriche, ma la fidelizzazione è molto scarsa. Gratuità e perio-dicità sono sicuramente un valore aggiunto del nostro volontariato as-sociato del dono del sangue.

Una scelta culturale da persegui-re e diffondere. Se tutti andassimo nella stessa direzione, probabil-mente potremmo garantire globuli rossi e plasmaderivati per tutta Eu-ropa. We have a dream!

Alberto Argentoni

Ora l’Italia può apporre il marchio DOC ai plasmaderivati

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Che di Avis, tra i banchi di scuola, vi fosse “fame” era assolutamente chiaro, ormai

da molti anni. Ma che incomincias-sero a far capolino richieste di pre-senza anche durante i centri estivi, organizzati da vari Comuni e par-rocchie, era una nuova sfida.

Nei primi anni la risposta è stata un po’ improvvisata, come ancora improvvisa e sporadica era la do-manda: semplicemente si organiz-zavano le stesse attività proposte durante l’anno scolastico.

Sicuramente gli interventi sono stati efficaci, più per abilità e com-petenza degli operatori scuola ca-paci di adattarsi ai vari contesti, che per la bontà dell’attività proposta.

Era chiaro, sempre più, che oc-correva una riflessione profonda capace di centrare davvero l’obiet-tivo: come far sì che la presenza di Avis fosse veramente significativa anche durante i grest per bimbi e ragazzi. L’analisi del contesto all’in-terno del quale si va ad operare, del target a cui ci si vuole rivolgere e gli obiettivi pedagogici che ci si pro-

pone, sono alla base di una prima riflessione di quello che si definisce un “progetto educativo”.

Ecco quindi i primi tre binari, all’interno dei quali muoversi: il contesto è quello di spazi aper-ti, il target sono numerosi bimbi e ragazzi di scuola primaria e secon-daria di primo grado e gli obiettivi pedagogici sono quelli di seminare i valori del dono e della solidarietà nelle nuove generazioni, puntando, però, anche al raggiungimento dei

genitori, delle famiglie, del mondo adulto in generale. Altra specificità non trascurabile, è la possibilità di collaborare con giovani animatori locali, sia per intrecciare strumenti educativi che per coinvolgerli nel mondo dell’associazione. Prepara-ta quindi la “cornice operativa” oc-correva dar spazio alle idee, a quel silenzio che permette la riflessione profonda e la ricerca. È nata così, ormai tre anni fa, la prima proposta educativa rivolta ai grest.

Tornano 160mila segnalibri “Avis” in tante biblioteche

Avis regionale ripeterà an-che quest’anno la stampa di segnalibri informativi volti

a sensibilizzare studenti e cittadini alla donazione di sangue.

In collaborazione con le strutture bibliotecarie del Veneto, nel mese di ottobre circa 160mila colorati segnalibri con lo slogan “Entra in una grande storia d’Amore! Diven-ta donatore” saranno disponibili nelle biblioteche di vari Comuni: 2 del bellunese (Auronzo di Cadore e Ponte nelle Alpi), 4 del padova-no (Abano Terme, Carmignano di

Progetto Avis-Grest: semi che crescono estate dopo estate

SCUOLA E AVIS

di Laura Elia

Brenta, Curtarolo e Torreglia), 3 co-muni del rodigino (Bagnolo di Po, Porto Tolle e Villamarzana), 7 del trevigiano (Castelfranco Veneto, Cavaso del Tomba, Istrana, Mon-tebelluna, Paese, Ponzano Vene-to e Riese Pio X), 5 del veneziano (Fossalta di Portogruaro, Jesolo, Marcon, Meolo e Pramaggiore), 3 del veronese (Castel D’Azzano, Co-stermano, Montecchia di Crosara) e 6 comuni del vicentino (Broglia-no, Castelgomberto, Bressanvido e Sandrigo-Avis di Lupia Poianella, Monte di Malo-Avis di Malo).

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Stanno già arrivando molte se-gnalazioni, da tutta Italia, per il Proemio Samaritano, pro-

mosso da Avis Riviera del Brenta e Avis nazionale con il patrocinio di Avis regionale Veneto e Avis provin-ciale Venezia.

Finalità è far conoscere persone che (molto spesso nel silenzio) si dedicano agli altri. Donne e uomi-ni di ogni età e professione, ragaz-zi, a volte anche bambini ed intere classi. Nei suoi vent’anni di storia, il Proemio ne ha conosciuti molti, impegnati ad aiutare chi ha bisogno qui o altrove.

C’è tempo fino a metà ottobre per segnalare persone o scolaresche. Una prima giuria interna all’Avis (composta dai presidenti di alcune

Avis regionali, dalla vicepresidente di Avis nazionale Rina Latu e dal coordinatore del Proemio) selezio-nerà una rosa di 5 nomi e storie che meglio interpretano lo spirito di al-

truismo e volontariato. Ma saranno come sempre i giovanissimi a sce-gliere il “Samaritano” 2016.

Una seconda giuria formata da 30 studenti delle scuole superiori della Riviera del Brenta (Ve) individuerà, tra i cinque, il “vincitore”.

La cerimonia finale si svolgerà a Dolo (Ve) il 3 dicembre 2016. Le se-gnalazioni di “persone buone” van-no inviate per posta a Proemio Na-zionale Samaritano, c/o Avis Riviera del Brenta, via Brusaura 30, 30031 Dolo (Ve), oppure via fax al numero 041 5100754 o via email a [email protected].

Va indicato anche chi segnala e, se possibile, messa a conoscenza per l’autenticazione l’Avis comuna-le del territorio locale.

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L’Avis comunale di Gruaro, sicu-ramente ricettiva ed “effervescen-te”, ha accolto il primo test estivo. Il risultato positivo ha poi dato forza al progetto.

Da una semplice fiaba sulla soli-darietà, ecco spuntare giochi d’ac-qua, staffette, indovinelli, mimo e pantomima con la realizzazione poi di vere e proprie opere d’arte in gra-do di testimoniare, ai genitori, l’im-pegno e il divertimento di un intero pomeriggio con Avis e in grado di offrire ai volontari avisini una gran-de occasione di parlare dell’asso-ciazione e dei suoi bisogni.

L’anno successivo ha richiesto l’invenzione di un’altra attività an-cora, perché fosse possibile coin-volgere gli stessi bambini e ragaz-zi con giochi e riflessioni diversi. Oltre a me, quindi, è intervenuta anche Monica Bortoletti, un’opera-trice scuola, con la realizzazione di un progetto educativo fortemente strutturato, profondo ed efficace.

Oltre a Gruaro si è iniziato, già al secondo anno, a spostarsi propo-nendo le attività anche in altre Co-munali. Tanto da suggerire ad Avis Veneto che anche questo potesse

essere un progetto educativo paral-lelo a quello della scuola. Ed ecco al terzo anno, a questa bellissima estate appena conclusasi: la strut-tura d’intervento di tutto il gruppo operatori di Avis Veneto è presso-ché consolidata.

Grazie ad una formazione ben studiata, alla condivisione delle of-ferte formative e dell’approccio pe-dagogico di base, degli strumenti e materiali, la squadra è stata in gra-do di coprire moltissimi interventi di vario genere, compresa l’ultima grande novità: un intero pomeriggio con l’Avis e il Piccolo Principe.

A partire dal meraviglioso testo di

Antoine de Saint Exupery, ho pen-sato valesse la pena coinvolgere educatori conosciuti altrove e stru-menti educativi utilizzati in altri con-testi per mettere a punto una terza “proposta grest” per Avis.

Sempre testata a Gruaro, a luglio, il risultato è stato bambini appas-sionati, genitori molto colpiti, ani-matori sempre più esperti di dono, operatori soddisfatti e avisini al centro del loro paese e dei bimbi e ragazzi che lo abitano.

Tra pappagalli, pianeti, tramonti raccontati da dolci e liberi pennelli, anche quest’anno siamo stati ca-paci di lasciare segni!

C’è tempo fino a ottobre, poi una giuria di 30 studenti sceglierà il “Samaritano 2016”

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20 · DONO&VITA · 3/2016

Viaggio alla scoperta del latte, alimento base fin dalla nascita

ALIMENTAZIONE E SALUTE

Latte e derivati sono spesso al centro di discussioni: c’è chi li reputa indispensabili per

la salute e chi, invece, consiglia di bandirli totalmente dalla tavo-la. Con questo articolo, intendo fornirvi alcune informazioni sulle composizioni e sulle lavorazioni del latte, cosi da comprendere meglio di cosa parliamo. Cominciamo con definire cosa intendiamo per latte.

“Per latte naturale si intende il prodotto integro, non alterato nè adulterato, senza colostro, da mun-gitura igienica, regolare, completa e ininterrotta delle femmine di mam-miferi domestici sane e ben alimen-tate. Se non altrimenti specificato, con il termine latte si intende quel-lo di mucca, se proviene da altre specie si indica in modo specifico come latte di capra, di pecora...”.

Il latte è un alimento estrememen-te complesso. Nel latte di mucca l’acqua è il componente principale, ben l’87%. Sono presenti poi un 3,5% di proteine ad elevato valore nutritivo (rappresentate dalla casei-na 80% e dalla lattoalbumina 20%); un 3,5% di grassi caratterizzati da buona digeribilità, un terzo dei quali insaturi; un 4,8% di glucidi, rap-presentati dal lattosio (disaccaride composto da galattosio+glucosio); uno 0,75% di sali minerali nonchè enzimi, vitamine, pigmenti e gas disciolti (N2, CO2, O2) in piccole quantità.

Il latte costituisce un’importante fonte di calcio, fosforo e riboflavina ed è relativamente ricco in tiamina, cabalamina e vitamina A, però è povero di ferro e rame, acido ascor-bico, niacina e vitamina D.

Sugli scaffali troviamo molte ti-pologie di latte: fresco, pastoriz-zato, uht, lunga conservazione... In base alla mia esperienza ho prova

che molte persone, pur consuman-do regolarmente latte, conoscono queste differenze, ma non hanno ben chiaro da cosa dipendano.

Vediamo di capirne qualcosa in più. Per eliminare tutti i germi po-tenzialmente presenti, il latte viene sottoposto a riscaldamento più o meno intenso per un tempo varia-bile e poi raffreddato rapidamente. In base alle temperature e al tempo del trattamento termico, si defini-scono le varie tipologie di latte.

Latte fresco pastorizzato è trat-tato a temperatore di 85° per 15-20 secondi, il tempo di conservazione è limitato a 4 giorni dal confeziona-mento.

Latte pastorizzato ad alta tem-peratura è portato a temperature superiori a 90°, si conserva per due settimane in frigorifero.

Latte UHT è trattato a tempera-ture di 140/150° per pochi secondi; conservabile fino a tre mesi a tem-peratura ambiente.

Latte microfiltrato è ottenuto abbinando il trattamento termico alla filtrazione attraverso la mem-brana porosa che trattiene la mag-gior parte dei microbi e il tempo di conservazione è di 10-11 giorni.

Latte sterilizzato è portato a temperature di 120° per 15-20 mi-

nuti. Si trova in bottiglie di vetro, si conserva a temperatura ambiente per periodi anche oltre i 6 mesi, ma le sue caratteristiche organolettiche e nutritive sono inferiori a tutti gli altri tipi, proprio per il trattamento termico subito.

In commercio sono reperibili an-che i cosiddetti latti modificati.

Parzialmente scremato (con-tenuto massimo di materia grassa dell’1,8%) e il latte scremato (gras-so 0,2%), forniscono meno calorie.

Il latte delattosato è rivolto alle persone intolleranti al lattosio (vie-ne digerito artificialmente tramite la scissione del legame glicosodico tra galattosio e glucosio).

Il latte vitaminizzato, il latte con-centrato e il latte in polvere sono forme particolarmente adatte alla conservazione a lungo termine, all’utilizzo industrale e in aree della terra con scarse condizioni igieni-che. Ai cosiddetti latti speciali ven-gono aggiunte colture di particolari fermenti lattici (batteri che operano la fermentazione producendo acido lattico) che fanno parte della flora intestinale e aiutano a mantenere uno stato di benessere.

Sul prossimo numero parleremo dei derivati del latte (formaggi e non solo).

a cura di Lisa Baesso

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3/2016 · DONO&VITA · 21

Dai valore alla Vita, dai valore a ciò che mangi” è il messag-gio stampato su oltre 700mila

contenitori di latte fresco che ha in-vaso tutto il Veneto dal 1° agosto. Lo slogan è stato coniato per l’ini-ziativa congiunta di LatteBusche e delle tre Associazioni Abvs, Avis e Fidas. Inviterà per mesi i consuma-tori a un sano stile di vita e a infor-marsi su come donare il sangue.

“Una campagna capillare, che co-pre tutto il Veneto e parte del Friuli - ha detto il presidente dell’Avis re-gionale Gino Foffano nel corso del-la presentazione alla stampa - parte proprio nel mese in cui si rinnovano gli appelli a donare sangue prima delle vacanze. Ci aiuta anche a ri-cordare a chi non è donatore che è facile informarsi e… diventarlo”.

Più di 700mila i contenitori di latte fresco che LatteBusche distribuirà fino a gennaio 2017. Riportano su un lato, oltre allo slogan, anche il link www.donacolcuore.org. Il sito è parte della campagna del Fondo Regionale Sangue finanziato dalle tre associazioni (servizio a pag. 11).

“L’aumento estivo degli incidenti stradali e, nel 2016, dei trapianti - dice il presidente Fidas Fabio Sga-rabottolo - mette a rischio le scorte. Ben vengano quindi le iniziative che aiutano a promuovere il dono”.

Il binomio LatteBusche - Associa-zioni affonda le radici anche in mol-tii valori comuni: spirito solidaristi-co, cura della sicurezza e genuinità di quanto “prodotto”, capillarità e vicinanza al tessuto sociale veneto.

È quanto ha detto Luigi Piva, coordinatore del Fondo Regionale Sangue: “LatteBusche è una Coo-perativa, garantisce la genuinità del latte prodotto da centinaia di pic-coli allevatori del nostro Veneto; le nostre associazioni da sempre pro-

muovono un sano stile di vita per la salute del donatore e quindi la sicu-rezza del sangue donato”.

L’idea di una nuova collabora-zione fra la Cooperativa più impor-tante del Veneto per latte, latticini, formaggi e gelati e i donatori non poteva che nascere in zona bellu-nese: “Memori della nota disponi-bilità dell’Azienda verso i temi della solidarietà - afferma Gina Bortot, presidentessa dell’Abvs - non pote-vamo che proporre a loro l’idea nata una sera a tavola con due giovani donatrici-dirigenti Abvs: Barbara Iannotta e Giulia Frigimelica. Un’i-dea che non poteva restare limita-ta al bellunese. Per associazioni e Azienda è quasi a costo zero pur se ampiamente diffusa sul territorio”.

I cartoni di latte si trovano sugli scaffali di molte catene di super-market e ipermercati del Veneto. In tutti i punti vendita cooperativi “Bar Bianco”, di Veneto e Friuli sono poi affissi manifesti della campagna.

“Essere scelti per la diffusione di questa campagna per una corret-ta alimentazione - afferma Matteo Bortoli, responsabile marketing dell’azienda - è per noi ulteriore conferma della serietà con cui Lat-tebusche da sempre opera, met-

tendo al centro del progetto azien-dale la tutela del consumatore e investendo ingenti risorse affinché tale tutela sia sempre garantita”.

Mentre si presentava l’iniziati-va alla stampa (foto) Lattebusche festeggiava i successi al concor-so “International Cheese Awards 2016”, il 26 e il 27 luglio, in Inghil-terra. Arrivata alla 119ª edizione, è una delle più importanti del settore caseario mondiale. Premia i migliori prodotti lattiero casari provenienti da tutto il mondo. La giuria, com-posta da gourmet internazionali, ha valutato i gelati con test di assaggio “alla cieca”. Tre delle quattro cate-gorie hanno visto vincere i gelati “Busche”: Tiramisù nella categoria “gusti crema”; Pepite Arancia nella categoria “specialità”; Vasca Fra-gola e Limone nella categoria “gusti frutta”. Meringata è invece “bron-zo” nella categoria “specialità”.

Seguendo tutte le fasi produttive di latte fresco e gelati nello stabi-limento di Chioggia, per realizzare un video per l’occasione, abbiamo deciso di approfondire l’argomen-to sotto il profilo nutrizionale. Ecco quindi nascere il servizio, nella pa-gina accanto, a cura della nostra biologa-nutrizionista.

AZIENDE SOLIDALI/LATTEBUSCHE

Su 700mila brik di latte l’invito a ben alimentarsi e a... donare di Beppe Castellano

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22 · DONO&VITA · 3/2016

Estratto del Bilancio Sociale 2015delledella Regione VenetoIntroduzioneIl Bilancio Sociale dell’Avis Regionale Veneto giunge alla sua nona edizione ed è con orgoglio che, ancora una volta, presentiamo le attività svolte e i risultati raggiunti. L’accrescersi della nostra esperienza e la consapevolezza dell’importanza del percorso che porta alla realizzazione di questo Bilancio costituisce uno stimolo rilevante per valutare criticamente e concretamente allo stesso tempo quanto si è fatto e per continuare a migliorare.A questo scopo ci siamo impegnati per dettagliare ulteriormente le informazioni relative alle varie attività, intensificando il dialogo con le Avis Comunali e Provinciali, al fine di raccogliere indicazioni significative che ci permettano di comprendere più accuratamente il movimento associativo, garantire maggiori trasparenza e qualità al lavoro svolto e mettere in evidenza la volontà di fornire un disegno sempre più chiaro della situazione. Il gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del Bilancio Sociale si è specificatamente concentrato sul processo di rendicontazione sociale, operando sul perfezionamento degli indicatori necessari alla valutazione delle attività, in un confronto costante con gli stakeholder, nostri interlocutori.L’obiettivo del percorso è quello di un miglioramento continuo, volto al rispetto dei nostri principi fondamentali: la responsabilità, la qualità, la trasparenza, la coerenza, l’accoglienza, la condivisione.La redazione annuale di un Bilancio Sociale per un’organizzazione articolata come l’Avis, che concorre con il proprio agire alla promozione del dono del sangue in un sistema sanitario molto complesso, indica che la nostra Associazione ha il coraggio di mettersi in gioco con la consapevolezza di dover essere sempre pronta ad alzare l’asticella degli obiettivi da raggiungere.La visione sociale che Avis esprime prevede il benessere collettivo in generale e la salute dei cittadini in particolare, auspicando una società solidale e responsabile, capace di garantire a tutti condizioni di vita ottimali.Con questi presupposti, considerando il Bilancio Sociale un’occasione di verifica per rilanciare le nostre azioni, è sempre più forte la convinzione di doverci impegnare per fornire al Sistema Trasfusionale Italiano il miglior supporto possibile nella diffusione dei valori connessi alla cultura della donazione.

Presidente Avis Regionale VenetoGino Foffano

Identità e governanceVisione, valori e missioneL’Avis è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrativa, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica che ha lo SCOPO di promuovere la donazione di sangue intero e/o di sue frazioni, in forma volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale d’appartenenza i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute (cfr. comma 1 e 2 art.2 dello Statuto).In Armonia con i propri fini istituzionali Avis, a ciascun livello organizzativo e a prescindere dall’ambito territoriale in cui opera, si propone di:a) Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento

dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, ai massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili, favorendo nel contempo il buon utilizzo del sangue;

b) Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di coloro che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale;

c) Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini;d) Promuovere un’adeguata diffusione delle proprie associate su tutto

il territorio regionale;e) Favorire lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata,

non remunerata, anonima e consapevole;f) Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo

(cfr. comma 3 art.2 dello Statuto).

SediL’Avis è presente in tutta Italia e in Svizzera, con 3.269 sedi comunali, 121 sedi provinciali, 22 sedi regionali ed equiparate.In Veneto è presente in sei provincie: Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, mentre in provincia di Belluno è presente l’ABVS (Associazione Bellunese Volontari Sangue), associazione autonoma che opera assieme ad Avis Regionale Veneto sulla base di una specifica convenzione.Le sedi comunali sono 336 per Avis e 52 per ABVS:

Abvs Belluno 52

Vicenza

Verona

Venezia

Treviso

Rovigo

Padova

16

66

43

90

52

69

Sedi Comunali in Veneto

La forza Associativa I soci attivi Avis (compresi Abvs) sono 131.830. Aggiungendo i soci non più donatori attivi, si arriva a 137.567 soci. I nuovi iscritti nel 2015 sono stati 10.196 Il decremento in valore assoluto è stato di 1.961 soci.

SociProvincia donatori non donatori totalePadova 25.039 509 25.548Rovigo 10.464 309 10.773Treviso 32.087 3.059 35.146Venezia 28.463 953 29.416Verona 20.850 764 21.614Vicenza 8.945 137 9.082Totale 125.848 5.731 131.579Belluno 5.982 6 5.988Totale Veneto 131.830 5.737 137.567

I dati completi (reperibili nella versione integrale del bilancio sociale 2015) hanno fornito alcune indicazioni: il maggior numero dei soci è maschio (67%) e compreso nella fascia

di età tra i 36 e i 55 anni (55%). tra i nuovi iscritti nel 2015, nella fascia di età compresa tra i 18 ed

i 25 anni, ci sono più femmine (43% del totale nuovi iscritti) che maschi (35% del totale); mentre tra i 26 ed i 45 anni sono ancora di più i maschi (49% del totale) delle femmine (42% del totale).

mentre nei due anni precedenti vi era stata una diminuzione del numero di nuovi donatori, nel 2015 c’è stata una ripresa con 974 iscritti in più.

Ipiù numerosi erano certamente i fotografi e gli operatori delle TV. Sono i primi a “impattare” diretta-

mente, in caso di incidenti stradali, con il sangue che si... versa. Non solo fiumi d’inchiostro, di parole e di immagini, ma anche tante sac-che di sangue donato lunedì 27 giugno, all’ospedale di Treviso.

Una ventina fra giornalisti, foto-grafi e operatori radio-televisivi del-la Marca si sono trovati insieme per “vivere” in prima persona la do-nazione, tante volte raccontata in articoli e immagini. L’iniziativa “Noi comunichiamo il dono” è la prima in Veneto e sembra esserlo, nel suo genere, anche a livello nazionale.

“Dopo aver portato a donare ne-gli ultimi anni forze dell’ordine, poli-tici, sportivi, studenti e comunità di stranieri, tocca ora alla stampa - ha detto Vanda Pradal, presidentessa della Provinciale - che in più occa-sioni ci ha espresso la volontà di av-vicinarsi al dono”.

O aspiranti o già donatori Avis, i “pennivendoli” si sono sottoposti a questionario, visita e prelievi. Vista l’allegria che serpeggiava magari lo facciamo diventare appuntamento annuale. E non solo a Treviso... Pre-senti, ovvio, gli addetti stampa di tutte le tre Ulss trevigiane e di altre realtà, alcuni giornalisti (e “capi”) di redazioni di quotidiani, di tutti i due settimanali diocesani, di un paio di emittenti televisive e dell’Ansa.

Il gruppo dei fotografi, dicevamo, per questa prima edizione ha fatto “la parte del leone”. Uno di loro in verità, “belando” con una fifa nera dell’ago, ha strappato risate a tutti. È proprio vero che “Ridendo si fa buon sangue”, perfino cavandolo dai giornalisti si trasforma in una vera festa... Ad accoglierli, oltre alla Pradal, anche il direttore genera-

le delle Ulss trevigiane Francesco Benazzi e il primario del Centro tra-sfusionale, Alessandro Dal Canton. Ovviamente non poteva mancare la nostra redazione a immortalare i colleghi che “toccavano con mano” (anzi con avambraccio) che cosa vuol dire diventare donatori e dona-

re per gli altri. La domanda, nei let-tori, sorge però spontanea: “quanti dei nuovi saranno risultati idonei?”. Ssssstttt! A parte un paio di esclusi per allergie (non all’ago), pratica-mente tutti “abili ed arruolati”. Da non credere! Chi l’ha detto che non si cava sangue dalle... rape?

Fiumi di parole e di clic, “penne” e “obiettivi” insieme a donare di Beppe Castellano

STAMPA AL DONO

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Estratto del Bilancio Sociale 2015delledella Regione VenetoIntroduzioneIl Bilancio Sociale dell’Avis Regionale Veneto giunge alla sua nona edizione ed è con orgoglio che, ancora una volta, presentiamo le attività svolte e i risultati raggiunti. L’accrescersi della nostra esperienza e la consapevolezza dell’importanza del percorso che porta alla realizzazione di questo Bilancio costituisce uno stimolo rilevante per valutare criticamente e concretamente allo stesso tempo quanto si è fatto e per continuare a migliorare.A questo scopo ci siamo impegnati per dettagliare ulteriormente le informazioni relative alle varie attività, intensificando il dialogo con le Avis Comunali e Provinciali, al fine di raccogliere indicazioni significative che ci permettano di comprendere più accuratamente il movimento associativo, garantire maggiori trasparenza e qualità al lavoro svolto e mettere in evidenza la volontà di fornire un disegno sempre più chiaro della situazione. Il gruppo di lavoro dedicato allo sviluppo del Bilancio Sociale si è specificatamente concentrato sul processo di rendicontazione sociale, operando sul perfezionamento degli indicatori necessari alla valutazione delle attività, in un confronto costante con gli stakeholder, nostri interlocutori.L’obiettivo del percorso è quello di un miglioramento continuo, volto al rispetto dei nostri principi fondamentali: la responsabilità, la qualità, la trasparenza, la coerenza, l’accoglienza, la condivisione.La redazione annuale di un Bilancio Sociale per un’organizzazione articolata come l’Avis, che concorre con il proprio agire alla promozione del dono del sangue in un sistema sanitario molto complesso, indica che la nostra Associazione ha il coraggio di mettersi in gioco con la consapevolezza di dover essere sempre pronta ad alzare l’asticella degli obiettivi da raggiungere.La visione sociale che Avis esprime prevede il benessere collettivo in generale e la salute dei cittadini in particolare, auspicando una società solidale e responsabile, capace di garantire a tutti condizioni di vita ottimali.Con questi presupposti, considerando il Bilancio Sociale un’occasione di verifica per rilanciare le nostre azioni, è sempre più forte la convinzione di doverci impegnare per fornire al Sistema Trasfusionale Italiano il miglior supporto possibile nella diffusione dei valori connessi alla cultura della donazione.

Presidente Avis Regionale VenetoGino Foffano

Identità e governanceVisione, valori e missioneL’Avis è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lucrativa, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica che ha lo SCOPO di promuovere la donazione di sangue intero e/o di sue frazioni, in forma volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole, intesa come valore umanitario universale ed espressione di solidarietà e di civismo, che configura il donatore quale promotore di un primario servizio socio-sanitario ed operatore della salute, anche al fine di diffondere nella comunità locale d’appartenenza i valori della solidarietà, della gratuità, della partecipazione sociale e civile e della tutela del diritto alla salute (cfr. comma 1 e 2 art.2 dello Statuto).In Armonia con i propri fini istituzionali Avis, a ciascun livello organizzativo e a prescindere dall’ambito territoriale in cui opera, si propone di:a) Sostenere i bisogni di salute dei cittadini favorendo il raggiungimento

dell’autosufficienza di sangue e dei suoi derivati, ai massimi livelli di sicurezza trasfusionale possibili, favorendo nel contempo il buon utilizzo del sangue;

b) Tutelare il diritto alla salute dei donatori e di coloro che hanno necessità di essere sottoposti a terapia trasfusionale;

c) Promuovere l’informazione e l’educazione sanitaria dei cittadini;d) Promuovere un’adeguata diffusione delle proprie associate su tutto

il territorio regionale;e) Favorire lo sviluppo della donazione volontaria, periodica, associata,

non remunerata, anonima e consapevole;f) Promuovere lo sviluppo del volontariato e dell’associazionismo

(cfr. comma 3 art.2 dello Statuto).

SediL’Avis è presente in tutta Italia e in Svizzera, con 3.269 sedi comunali, 121 sedi provinciali, 22 sedi regionali ed equiparate.In Veneto è presente in sei provincie: Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, mentre in provincia di Belluno è presente l’ABVS (Associazione Bellunese Volontari Sangue), associazione autonoma che opera assieme ad Avis Regionale Veneto sulla base di una specifica convenzione.Le sedi comunali sono 336 per Avis e 52 per ABVS:

Abvs Belluno 52

Vicenza

Verona

Venezia

Treviso

Rovigo

Padova

16

66

43

90

52

69

Sedi Comunali in Veneto

La forza Associativa I soci attivi Avis (compresi Abvs) sono 131.830. Aggiungendo i soci non più donatori attivi, si arriva a 137.567 soci. I nuovi iscritti nel 2015 sono stati 10.196 Il decremento in valore assoluto è stato di 1.961 soci.

SociProvincia donatori non donatori totalePadova 25.039 509 25.548Rovigo 10.464 309 10.773Treviso 32.087 3.059 35.146Venezia 28.463 953 29.416Verona 20.850 764 21.614Vicenza 8.945 137 9.082Totale 125.848 5.731 131.579Belluno 5.982 6 5.988Totale Veneto 131.830 5.737 137.567

I dati completi (reperibili nella versione integrale del bilancio sociale 2015) hanno fornito alcune indicazioni: il maggior numero dei soci è maschio (67%) e compreso nella fascia

di età tra i 36 e i 55 anni (55%). tra i nuovi iscritti nel 2015, nella fascia di età compresa tra i 18 ed

i 25 anni, ci sono più femmine (43% del totale nuovi iscritti) che maschi (35% del totale); mentre tra i 26 ed i 45 anni sono ancora di più i maschi (49% del totale) delle femmine (42% del totale).

mentre nei due anni precedenti vi era stata una diminuzione del numero di nuovi donatori, nel 2015 c’è stata una ripresa con 974 iscritti in più.

Page 24: Dono Vita - Dono e Vita · 2 · DONO&VITA · 3/2016 La Redazione di Dono&Vita è SEM-PRE a disposizione di tutti i letto-ri. Questo per quanto riguarda i CONTENUTI del periodico

Il sistema delle relazioni: gli stakeholderGli stakeholder sono portatori di interesse, ovvero persone, gruppi, associazioni, istituti o istituzioni che entrano in contatto con la nostra Associazione, con un rapporto di reciproco scambio. Avis si relaziona con diverse categorie di stakeholder:

Stakeholders di Avis Regionale Veneto

RISORSE UMANE

ORGANIASSOCIATIVI

ALTRE ASSOCIAZIONI DI DONATORI

STAMPAE MEDIA

PARTNERS

ISTITUZIONISCOLASTICHE

ASSOCIAZIONIDEL DONO

ORGANISMIDI GESTIONE

CITTADINANZA

DESTINATARIDEL SANGUE ISTITUZIONI

SANITARIE

ALTRE REALTÀDEL VOLONTARIATO

FORNITORI DI BENIE SERVIZI

SOCI

ISTITUZIONIPUBBLICHE

La relazione socialeIl Servizio Sanitario della Regione Veneto nel 2015 ha effettuato 277.625 trasfusioni di sangue e di emocomponenti, più precisamente 240.777 unità di emazie (+1.9%) e 36.848 unità di plasma (-2.5%) con un aumento complessivo di 4.288 unità rispetto al 2014. Determinante per l’autosufficienza regionale è risultato, come sempre, il volontario intervento dei donatori periodici di sangue, che nello stesso periodo hanno contribuito con 315.650 donazioni (257.520 sangue intero, 50.171 plasmaferesi e 8.479 piastrinoaferesi) con un aumento complessivo del 2.4%, con valori diversi in ciascuna provincia e con l’autosufficienza complessiva assicurata dalla programmazione regionale, che impegna i dipartimenti provinciali eccedenti a sostenere quelli carenti.Il ruolo dei donatori Avis/Abvs ancora una volta è stato prevalente, con 222.349 donazioni (186.893 sangue intero, 31.659 plasmaferesi e 3.797 piastrinoaferesi), che rappresentano il 72,3% delle donazioni complessive raccolte in Veneto nel 2015.Malgrado una consistente diminuzione del margine operativo regionale, particolarmente critico nel mese di aprile e sotto i normali livelli di garanzia anche in gennaio, giugno, luglio e dicembre (un segnale d’allarme di cui si dovrà tener conto nelle future programmazioni), il Veneto anche nel 2015 è riuscito a soddisfare tutte le necessità interne e a fornire comunque un valido contribuito all’autosufficienza nazionale, mediante la cessione di 12.238 unità di emazie alle regioni carenti (Sardegna e Lazio, Roma in particolare), mentre 87.477 kg di plasma sono stati conferiti all’industria farmaceutica per la trasformazione in farmaci plasmaderivati, fondamentali per molte terapie specialistiche. Importante ricordare che il rapporto con l’industria farmaceutica è basato sul “conto lavorazione” che garantisce il mantenimento della proprietà dei prodotti alla Regione Veneto.

Le donazioni nei vari DIMTL’apporto dei donatori Avis risulta determinante in ogni provincia, con proporzioni variabili in relazione all’esistenza e alla consistenza nel territorio di altre associazioni, con le quali è prassi consolidata collaborare al fine comune di diffondere la cultura della solidarietà e della donazione volontaria e periodica del sangue, attuando una reale forma di “concorrenza solidale e umanitaria”.

0 10.000 20.000 30.000 40.000 60.00050.000 70.000

Donazioni AvisDonazioni DIMT

Belluno 2013

2014

2015

Padova 2013

2014

2015

Rovigo 2013

2014

2015

2014

Treviso 2013

2015

Venezia 2013

2014

2015

Verona 2013

2014

2015

Vicenza 2013

2014

2015

La raccolta associativa AvisLe Avis Provinciali di Padova, Treviso e Venezia, ad integrazione dell’attività svolta dal sistema trasfusionale pubblico, effettuano direttamente anche la raccolta del sangue. Questa attività viene svolta dalle rispettive Unità di Raccolta e dalle loro Articolazioni Organizzative. Sono attivi due centri di raccolta fissi, uno in sede propria (Padova, via Trasea) e uno in sede pubblica (SRC Mestre, c/o Ospedale all’Angelo) e vengono effettuate periodiche uscite programmate (Treviso, Padova e Venezia) presso le Articolazioni Organizzative, in collaborazione con le sedi comunali di volta in volta interessate.La raccolta Avis, svolta in convenzione con le Aziende Ospedaliere e Sanitarie Locali, ha ottenuto l’autorizzazione e l’accreditamento da parte del Servizio Sanitario Regionale. Oltre alle giornate di apertura delle sedi fisse (a Padova in via Trasea e a Mestre c/o Ospedale all’Angelo), nel 2015 sono state realizzate 813 giornate di attività presso 82 centri di raccolta esterni, con il coinvolgimento di 97 Avis Comunali. Il risultato complessivo è stato di 38.867 donazioni di sangue intero raccolte equivalente al 20,79% delle donazioni Avis/Abvs di sangue intero in Veneto e al 15,09% della raccolta di sangue intero regionale.

Raccolta Avis 2015

2.000

0

6.000

12.000

4.000

10.000

8.000

16.000

14.000

Padova Treviso Mestre SRC

10.365

12.262

15.540

I risultati si possono considerare senz’altro positivi, nonostante un lieve calo rispetto al 2014 dei volumi di sangue raccolto.

L’attività associativaI dati riportati in questa sezione emergono dall’elaborazione di due questionari:a) La “Scheda A”, richiesta da Avis Nazionale a tutte le Avis d’Italia e

tempestivamente compilata da 326 sedi venete, da cui sono state estrapolate le informazioni relative all’attività di promozione del dono, i dati generali sull’attività nelle scuole e quelli relativi all’attività di chiamata dei donatori.

b) La “Scheda di approfondimento per il Bilancio Sociale delle Avis del Veneto 2015”, inviata da Avis Regionale Veneto, compilata da 234 sedi (di cui 227 Comunali, 6 Provinciali e 1 Regionale) che corrispondono al 63,5% delle 395 sedi Avis esistenti nella nostra Regione. Da questo secondo questionario sono stati raccolti i dati relativi all’attività di formazione per i volontari, l’impegno dei volontari in Avis e, infine, alcuni dati sulla comunicazione. I vari approfondimenti e le buone pratiche territoriali sono stati redatti con i materiali e i dati forniti dai vari referenti del gruppo di lavoro del Bilancio Sociale.

L’impegno dei volontari in numeriDa diverse ricerche che hanno tentato di “quantificare” il valore del volontariato, emerge come l’attività dei volontari abbia un ruolo importantissimo per il funzionamento delle politiche sociali a livello locale, soprattutto in un periodo di crisi come quello che sta affrontando il nostro Paese. Le sedi Avis ai diversi livelli sono attive sul territorio grazie al lavoro dei circa 5.000 soci che fanno parte dei Consigli Direttivi che, con il loro lavoro volontario, permettono ad Avis di svolgere l’attività di promozione del dono nelle scuole e nella comunità e, soprattutto, contribuiscono all’aumento del numero di donatori di sangue e alla loro fidelizzazione.

I volontari Avis del Veneto hanno dedicato all’associazione

341.422 ore nel 2015, pari a 42.677 giornate di lavoro, corrispondenti a 190 lavoratori impegnati a tempo pieno.

La maggior parte di queste ore (88,9%) è svolto dai dirigenti delle sedi Comunali ed è dedicata ad attività collegate alla gestione dei donatori e alla promozione del dono nelle comunità locali.

La promozione nel territorioDai dati raccolti emerge che nel 2015 sono stati organizzati, in Veneto, 2.400 eventi/attività dedicate alla promozione del dono, che hanno coinvolto 268.646 persone. Di seguito le percentuali per tipologia di attività svolta.

Giovani

Studenti Scuola Obbligo

Studenti Scuole Superiori

Università

Popolazione generale

Eventi/Contesti Sportivi

12%

35,9%

12,8%

0,3%

29%

10%

Più della metà delle attività di promozione al dono (61%) sono dedicate ai giovani, in particolare nell’ambito scolastico, dalle scuole primarie all’Università. Nella versione integrale del Bilancio Sociale 2015 sono descritte alcune “buone pratiche” territoriali nelle attività di promozione del dono.

L’attività nelle scuoleIl contesto scolastico è un luogo privilegiato per poter incontrare i giovani e promuovere la donazione e tutti i valori ad essa connessi (volontariato, solidarietà, responsabilità sociale, etc..), infatti le attività nella scuola riguardano il 49% della promozione fatta dalle diverse Avis. Molteplici sono le attività proposte ai giovani studenti: dalle informative e che quindi riguardano il dono del sangue; alle più educative che promuovono l’attività di volontariato e la cittadinanza attiva, soffermandosi sulla donazione in quanto tale.

In generale, nel 2015 le Avis/Abvs del Veneto hanno incontrato 43.980 studenti, la maggior parte dei quali (64,6%) frequentanti la scuola dell’obbligo.

64,6%

32,4%

3%

Scuola dell’Obbligo

Scuole Superiori

Università

In molte scuole le Avis hanno proposto le attività del “Progetto Scuola Avis Veneto” (per approfondire: www.avisveneto.it/area-scuola )

La formazione dei volontariDai dati raccolti, è emerso che nel 2015 attivisti e volontari delle sedi Comunali hanno partecipato a 17 corsi organizzati a livello comunale e 40 a corsi organizzati dalle proprie provinciali. I temi trattati nei corsi di formazione organizzati a questi livelli sono: amministrativi (16%), associativi (26,9%), sanitari (12,6%), comunicazione (23,5%) e cooperazione (3,4%).

A livello regionale sono stati fatti 9 corsi con il Progetto Scuola Avis Veneto: 2 di specializzazione/aggiornamento per gli operatori professionisti che vanno nelle scuole; 4 per i volontari che vanno nelle scuole (per un totale di 65 volontari partecipanti); 1 per gli insegnanti dedicato all’approfondimento delle attività che vengono proposte nelle scuole e 2 per gli animatori dei Centri Estivi. Sempre a livello regionale sono stati organizzate 17 giornate di formazione (totale di 100 ore) per i giovani del Servizio Civile Nazionale.

Con la Scuola di Formazione Interregionale, della quale Avis Veneto fa parte insieme ad Avis Friuli Venezia Giulia e Avis Trentino, sono stati organizzati 2 corsi nel 2015: uno dedicato a “Qualità e sicurezza nel sistema trasfusionale. La normativa e il ruolo delle associazioni dei donatori” (a cui hanno partecipato 45 dirigenti associativi) e l’altro agli “Strumenti educativi di promozione al dono ed alla cittadinanza attiva” (al quale hanno partecipato 27 referenti scuola).

La chiamata dei donatori alla donazioneL’attività di chiamata ha registrato nel 2015 notevoli progressi in tutte le province del Veneto, in aggiunta ai sistemi già consolidati nelle province di Belluno e di Rovigo. La chiamata del donatore assume sempre più un ruolo di servizio organizzato e funzionale che, unito alla possibilità di prenotare le donazioni, tende a favorire i donatori (minori tempi d’attesa) e ad ottimizzare le quantità di sangue e di emocomponenti disponibili e necessarie per gli ammalati.Mentre a Rovigo e Belluno la chiamata è organizzata a livello provinciale, nelle altre province, pur sempre coordinata dalle rispettive provinciali, viene svolta prevalentemente a livello locale. Il 65,7% delle sedi comunali che hanno compilato il questionario, dichiarano infatti di gestire direttamente la chiamata dei donatori, mentre il restante 34,3% si appoggia alle sedi provinciali o a comunali meglio strutturate. Quanto agli strumenti di comunicazione utilizzati per la chiamata, la telefonata rimane la modalità preferita, con un significativo aumento delle e-mail, passate dal 1,7% del 2010 al 21,6% del 2015 e una corrispondente diminuzione dell’invito cartaceo.

25%

0

75%

50%

2015

20,7%

43,9%

21,6%

2012

38,0%43,0%

8,0%

2010

43,8%45,6%

1,7%

2014

24,5%

41,4%

10,0%

Lettera/Cartolina MailTelefono

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Il sistema delle relazioni: gli stakeholderGli stakeholder sono portatori di interesse, ovvero persone, gruppi, associazioni, istituti o istituzioni che entrano in contatto con la nostra Associazione, con un rapporto di reciproco scambio. Avis si relaziona con diverse categorie di stakeholder:

Stakeholders di Avis Regionale Veneto

RISORSE UMANE

ORGANIASSOCIATIVI

ALTRE ASSOCIAZIONI DI DONATORI

STAMPAE MEDIA

PARTNERS

ISTITUZIONISCOLASTICHE

ASSOCIAZIONIDEL DONO

ORGANISMIDI GESTIONE

CITTADINANZA

DESTINATARIDEL SANGUE ISTITUZIONI

SANITARIE

ALTRE REALTÀDEL VOLONTARIATO

FORNITORI DI BENIE SERVIZI

SOCI

ISTITUZIONIPUBBLICHE

La relazione socialeIl Servizio Sanitario della Regione Veneto nel 2015 ha effettuato 277.625 trasfusioni di sangue e di emocomponenti, più precisamente 240.777 unità di emazie (+1.9%) e 36.848 unità di plasma (-2.5%) con un aumento complessivo di 4.288 unità rispetto al 2014. Determinante per l’autosufficienza regionale è risultato, come sempre, il volontario intervento dei donatori periodici di sangue, che nello stesso periodo hanno contribuito con 315.650 donazioni (257.520 sangue intero, 50.171 plasmaferesi e 8.479 piastrinoaferesi) con un aumento complessivo del 2.4%, con valori diversi in ciascuna provincia e con l’autosufficienza complessiva assicurata dalla programmazione regionale, che impegna i dipartimenti provinciali eccedenti a sostenere quelli carenti.Il ruolo dei donatori Avis/Abvs ancora una volta è stato prevalente, con 222.349 donazioni (186.893 sangue intero, 31.659 plasmaferesi e 3.797 piastrinoaferesi), che rappresentano il 72,3% delle donazioni complessive raccolte in Veneto nel 2015.Malgrado una consistente diminuzione del margine operativo regionale, particolarmente critico nel mese di aprile e sotto i normali livelli di garanzia anche in gennaio, giugno, luglio e dicembre (un segnale d’allarme di cui si dovrà tener conto nelle future programmazioni), il Veneto anche nel 2015 è riuscito a soddisfare tutte le necessità interne e a fornire comunque un valido contribuito all’autosufficienza nazionale, mediante la cessione di 12.238 unità di emazie alle regioni carenti (Sardegna e Lazio, Roma in particolare), mentre 87.477 kg di plasma sono stati conferiti all’industria farmaceutica per la trasformazione in farmaci plasmaderivati, fondamentali per molte terapie specialistiche. Importante ricordare che il rapporto con l’industria farmaceutica è basato sul “conto lavorazione” che garantisce il mantenimento della proprietà dei prodotti alla Regione Veneto.

Le donazioni nei vari DIMTL’apporto dei donatori Avis risulta determinante in ogni provincia, con proporzioni variabili in relazione all’esistenza e alla consistenza nel territorio di altre associazioni, con le quali è prassi consolidata collaborare al fine comune di diffondere la cultura della solidarietà e della donazione volontaria e periodica del sangue, attuando una reale forma di “concorrenza solidale e umanitaria”.

0 10.000 20.000 30.000 40.000 60.00050.000 70.000

Donazioni AvisDonazioni DIMT

Belluno 2013

2014

2015

Padova 2013

2014

2015

Rovigo 2013

2014

2015

2014

Treviso 2013

2015

Venezia 2013

2014

2015

Verona 2013

2014

2015

Vicenza 2013

2014

2015

La raccolta associativa AvisLe Avis Provinciali di Padova, Treviso e Venezia, ad integrazione dell’attività svolta dal sistema trasfusionale pubblico, effettuano direttamente anche la raccolta del sangue. Questa attività viene svolta dalle rispettive Unità di Raccolta e dalle loro Articolazioni Organizzative. Sono attivi due centri di raccolta fissi, uno in sede propria (Padova, via Trasea) e uno in sede pubblica (SRC Mestre, c/o Ospedale all’Angelo) e vengono effettuate periodiche uscite programmate (Treviso, Padova e Venezia) presso le Articolazioni Organizzative, in collaborazione con le sedi comunali di volta in volta interessate.La raccolta Avis, svolta in convenzione con le Aziende Ospedaliere e Sanitarie Locali, ha ottenuto l’autorizzazione e l’accreditamento da parte del Servizio Sanitario Regionale. Oltre alle giornate di apertura delle sedi fisse (a Padova in via Trasea e a Mestre c/o Ospedale all’Angelo), nel 2015 sono state realizzate 813 giornate di attività presso 82 centri di raccolta esterni, con il coinvolgimento di 97 Avis Comunali. Il risultato complessivo è stato di 38.867 donazioni di sangue intero raccolte equivalente al 20,79% delle donazioni Avis/Abvs di sangue intero in Veneto e al 15,09% della raccolta di sangue intero regionale.

Raccolta Avis 2015

2.000

0

6.000

12.000

4.000

10.000

8.000

16.000

14.000

Padova Treviso Mestre SRC

10.365

12.262

15.540

I risultati si possono considerare senz’altro positivi, nonostante un lieve calo rispetto al 2014 dei volumi di sangue raccolto.

L’attività associativaI dati riportati in questa sezione emergono dall’elaborazione di due questionari:a) La “Scheda A”, richiesta da Avis Nazionale a tutte le Avis d’Italia e

tempestivamente compilata da 326 sedi venete, da cui sono state estrapolate le informazioni relative all’attività di promozione del dono, i dati generali sull’attività nelle scuole e quelli relativi all’attività di chiamata dei donatori.

b) La “Scheda di approfondimento per il Bilancio Sociale delle Avis del Veneto 2015”, inviata da Avis Regionale Veneto, compilata da 234 sedi (di cui 227 Comunali, 6 Provinciali e 1 Regionale) che corrispondono al 63,5% delle 395 sedi Avis esistenti nella nostra Regione. Da questo secondo questionario sono stati raccolti i dati relativi all’attività di formazione per i volontari, l’impegno dei volontari in Avis e, infine, alcuni dati sulla comunicazione. I vari approfondimenti e le buone pratiche territoriali sono stati redatti con i materiali e i dati forniti dai vari referenti del gruppo di lavoro del Bilancio Sociale.

L’impegno dei volontari in numeriDa diverse ricerche che hanno tentato di “quantificare” il valore del volontariato, emerge come l’attività dei volontari abbia un ruolo importantissimo per il funzionamento delle politiche sociali a livello locale, soprattutto in un periodo di crisi come quello che sta affrontando il nostro Paese. Le sedi Avis ai diversi livelli sono attive sul territorio grazie al lavoro dei circa 5.000 soci che fanno parte dei Consigli Direttivi che, con il loro lavoro volontario, permettono ad Avis di svolgere l’attività di promozione del dono nelle scuole e nella comunità e, soprattutto, contribuiscono all’aumento del numero di donatori di sangue e alla loro fidelizzazione.

I volontari Avis del Veneto hanno dedicato all’associazione

341.422 ore nel 2015, pari a 42.677 giornate di lavoro, corrispondenti a 190 lavoratori impegnati a tempo pieno.

La maggior parte di queste ore (88,9%) è svolto dai dirigenti delle sedi Comunali ed è dedicata ad attività collegate alla gestione dei donatori e alla promozione del dono nelle comunità locali.

La promozione nel territorioDai dati raccolti emerge che nel 2015 sono stati organizzati, in Veneto, 2.400 eventi/attività dedicate alla promozione del dono, che hanno coinvolto 268.646 persone. Di seguito le percentuali per tipologia di attività svolta.

Giovani

Studenti Scuola Obbligo

Studenti Scuole Superiori

Università

Popolazione generale

Eventi/Contesti Sportivi

12%

35,9%

12,8%

0,3%

29%

10%

Più della metà delle attività di promozione al dono (61%) sono dedicate ai giovani, in particolare nell’ambito scolastico, dalle scuole primarie all’Università. Nella versione integrale del Bilancio Sociale 2015 sono descritte alcune “buone pratiche” territoriali nelle attività di promozione del dono.

L’attività nelle scuoleIl contesto scolastico è un luogo privilegiato per poter incontrare i giovani e promuovere la donazione e tutti i valori ad essa connessi (volontariato, solidarietà, responsabilità sociale, etc..), infatti le attività nella scuola riguardano il 49% della promozione fatta dalle diverse Avis. Molteplici sono le attività proposte ai giovani studenti: dalle informative e che quindi riguardano il dono del sangue; alle più educative che promuovono l’attività di volontariato e la cittadinanza attiva, soffermandosi sulla donazione in quanto tale.

In generale, nel 2015 le Avis/Abvs del Veneto hanno incontrato 43.980 studenti, la maggior parte dei quali (64,6%) frequentanti la scuola dell’obbligo.

64,6%

32,4%

3%

Scuola dell’Obbligo

Scuole Superiori

Università

In molte scuole le Avis hanno proposto le attività del “Progetto Scuola Avis Veneto” (per approfondire: www.avisveneto.it/area-scuola )

La formazione dei volontariDai dati raccolti, è emerso che nel 2015 attivisti e volontari delle sedi Comunali hanno partecipato a 17 corsi organizzati a livello comunale e 40 a corsi organizzati dalle proprie provinciali. I temi trattati nei corsi di formazione organizzati a questi livelli sono: amministrativi (16%), associativi (26,9%), sanitari (12,6%), comunicazione (23,5%) e cooperazione (3,4%).

A livello regionale sono stati fatti 9 corsi con il Progetto Scuola Avis Veneto: 2 di specializzazione/aggiornamento per gli operatori professionisti che vanno nelle scuole; 4 per i volontari che vanno nelle scuole (per un totale di 65 volontari partecipanti); 1 per gli insegnanti dedicato all’approfondimento delle attività che vengono proposte nelle scuole e 2 per gli animatori dei Centri Estivi. Sempre a livello regionale sono stati organizzate 17 giornate di formazione (totale di 100 ore) per i giovani del Servizio Civile Nazionale.

Con la Scuola di Formazione Interregionale, della quale Avis Veneto fa parte insieme ad Avis Friuli Venezia Giulia e Avis Trentino, sono stati organizzati 2 corsi nel 2015: uno dedicato a “Qualità e sicurezza nel sistema trasfusionale. La normativa e il ruolo delle associazioni dei donatori” (a cui hanno partecipato 45 dirigenti associativi) e l’altro agli “Strumenti educativi di promozione al dono ed alla cittadinanza attiva” (al quale hanno partecipato 27 referenti scuola).

La chiamata dei donatori alla donazioneL’attività di chiamata ha registrato nel 2015 notevoli progressi in tutte le province del Veneto, in aggiunta ai sistemi già consolidati nelle province di Belluno e di Rovigo. La chiamata del donatore assume sempre più un ruolo di servizio organizzato e funzionale che, unito alla possibilità di prenotare le donazioni, tende a favorire i donatori (minori tempi d’attesa) e ad ottimizzare le quantità di sangue e di emocomponenti disponibili e necessarie per gli ammalati.Mentre a Rovigo e Belluno la chiamata è organizzata a livello provinciale, nelle altre province, pur sempre coordinata dalle rispettive provinciali, viene svolta prevalentemente a livello locale. Il 65,7% delle sedi comunali che hanno compilato il questionario, dichiarano infatti di gestire direttamente la chiamata dei donatori, mentre il restante 34,3% si appoggia alle sedi provinciali o a comunali meglio strutturate. Quanto agli strumenti di comunicazione utilizzati per la chiamata, la telefonata rimane la modalità preferita, con un significativo aumento delle e-mail, passate dal 1,7% del 2010 al 21,6% del 2015 e una corrispondente diminuzione dell’invito cartaceo.

25%

0

75%

50%

2015

20,7%

43,9%

21,6%

2012

38,0%43,0%

8,0%

2010

43,8%45,6%

1,7%

2014

24,5%

41,4%

10,0%

Lettera/Cartolina MailTelefono

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Attività di comunicazioneAlle sedi comunali e provinciali è stato chiesto di indicare quanto vengono utilizzati i diversi strumenti di comunicazione per l’attività di promozione al dono (da 0 = nessun utilizzo a 4 = massimo utilizzo). Di seguito le medie di risposta delle sedi comunali.

0

1

2

3

4

Depliant Articoli AltroManifesti

2,72

2,071,71 1,71

Nelle sedi Comunali delle diverse province vi è un maggior utilizzo dei depliant e, anche se con minor intensità, di manifesti. Lo stesso vale per le sedi provinciali che, però, al secondo posto indicano anche gli articoli sulla stampa locale. Quest’ultimi sono, invece, lo strumento di comunicazione maggiormente utilizzato dalla sede regionale. L’utilizzo della carta stampata aumenta significativamente nel corso dei mesi estivi quando vi è un maggior bisogno di sangue e, quindi, la promozione al dono è più assidua. Nell’estate 2015, tramite il FRS Veneto (Fondo Regionale Sangue del Veneto - L.R. 65/94 art. 3 comma 4) Avis, con Abvs e Fidas, ha organizzato la campagna di sensibilizzazione “Donamare”, che nel secondo semestre dell’anno ha contribuito ad aumentare l’attenzione del pubblico e la disponibilità dei donatori, rimediando a delicate situazioni di carenza.

Stampa. Nel 2015 il periodico Dono&Vita, che si è confermato come il periodico associativo più letto in Italia, ha completamente rinnovato e modernizzato la veste grafica, proponendo articoli più snelli e una grafica più moderna e fruibile dal lettore. Il primo numero del 2015, di “passaggio” dalla vecchia alla nuova grafica, è stata una vera palestra per la redazione centrale che, via via nel corso dell’anno, è riuscita a stabilizzare e adattare le novità grafiche alle esigenze redazionali legate ai contenuti. La tiratura complessiva nell’anno è stata di oltre 400mila copie distribuite a gran parte dei donatori Avis e Abvs del Veneto, a tutte le Avis comunali, provinciali e regionali d’Italia e agli stakeholder del settore trasfusionale.

Web. Avis Regionale nel 2015 ha progettato il nuovo sito (attivo da lu-glio 2016) inserendovi nuovi elementi quali il block notes, le newsletter e i social network, scegliendo una grafica più accattivante ed un orga-nizzazione dei contenuti del sito più fruibile con l’obiettivo di avvicina-re un numero sempre maggiore di persone al tema della donazione. Alcune realtà locali gestiscono, comunque, un proprio sito o blog. Anche la rivista Dono&Vita è nel Web: www.donoevita.it.

Facebook. Così come Avis regionale, anche la maggior parte delle Provinciali e Comunali hanno una propria pagina facebook e diverse realtà utilizzano molto questo mezzo di comunicazione.

Cooperazione InternazionaleNel 2015 sono continuate la collaborazione di Avis con Alì supermercati e Medici con l’Africa Cuamm, nel progetto “Sangue sicuro per le mamme e i bambini in Africa” e le collaborazioni con il Sud America (AVAS Associazione Volontari Argentini del Sangue e ABDS Associazione Boliviana Donatori del Sangue). Inoltre Avis Regionale Veneto sta partecipando attivamente ad un progetto di cooperazione finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che mira al miglioramento della sicurezza e qualità trasfusionale in Bolivia, El Salvador e Guatemala, anche attraverso la creazione ed il sostegno delle Associazioni di volontariato del sangue sul modello italiano.

Per approfondimenti: http://www.avisveneto.it/attivita-internazionali

Sostegno alla ricercaPer Avis il sostegno della ricerca scientifica è molto importante, infatti da ormai otto anni Avis Veneto, insieme ad alcune realtà provinciali e comunali, sostiene la ricerca scientifica sulle cellule staminali ed in particolare quelle da sangue periferico attraverso la collaborazione attivata con la Fondazione TES per la Biologia e la Medicina della Rigenerazione (www.fondazionetes.it). Dal 2013 al 2016 Fondazione T.E.S., con il supporto di Avis Regionale Veneto, Avis Provinciale Treviso, diverse Avis Comunali del Veneto e A.P.E. (Avis Progresso Ematologico), ha sostenuto diversi progetti di ricerca nell’ambito della rigenerazione tessutale.Inoltre, dal 2015 Avis Veneto non ospita più la segreteria per la raccolta fondi Avis Telethon, che fa ora capo ad AVIS Nazionale, ma ha continuato a dare il proprio contributo arrivando a donare oltre € 60.000,00. Di questi più della metà sono stati donati da Avis Comunali della Provincia di Verona.

Le risorse economicheLe risorse economiche di Avis sono in gran parte dovute a quote, rapportate alle donazioni, versate dal Sistema Sanitario Nazionale per mezzo del Servizio Sanitario Regionale.Queste quote vengono versate alle sedi comunali, le quali ne ritornano una parte alle sedi provinciali, regionali e nazionale per il rispettivo sostentamento e per le attività di loro competenza.Oltre a questo, le varie sedi Avis, tutte regolarmente iscritte al Registro Regionale del Volontariato, possono partecipare a bandi per progetti finalizzati o ricevere contributi da enti e privati. In forma marginale sono ammesse anche attività commerciali “occasionali”.Illustriamo di seguito in modo sintetico il conto economico di Avis Regionale Veneto 2015.

Bilancio 2015 in pillole

PROVENTI 669.828 COSTI

Rimborsi attività associativa

65,3 %

Rimborsi Giorna-le “Dono&Vita”

22,3 %

Varie2,7%

Rimborsi daFondo Regionale

9,7 %

Costi attività associativa42,2%

Costi Giornale “Dono&Vita”30,6%

Costo personale12,6%

Spese Generali3,7%

Varie1,7%

Accantonamentia Fondi1,4%

Avanzo di esercizioAvis Regionale Veneto7,8%

La versione integrale del Bilancio Sociale è consultabile su www.avisveneto.itNegli Allegati troverete il questionario di valutazione che vi invitiamo a restituire compilato secondo le indicazioni, per conoscere le vostre opinioni e per poter migliorare le prossime edizionianche con il vostro contributo. Attendiamo le vostre osservazioni.Avis Regionale Veneto - Via dell’Ospedale, 1 - TrevisoTelefono 0422 40 50 88 | Fax 0422 32 50 42 | [email protected]

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3/2016 · DONO&VITA · 27

Anche le donne raggiungono, in Avis, dei piccoli, grandi record. Dopo il poliziotto di

Chioggia, di cui abbiamo racconta-to nel numero scorso, eccovi la sto-ria di una donatrice di Costa di Ro-vigo, molto conosciuta e stimata in tutto il Polesine: Marina Sandi. Nel-la foto è con il presidente dell’Aido provinciale di Rovigo Alessio Nallio e la presidente dell’Avis di Costa, Graziella Chieregato. L’intervista è a cura della redazione provinciale di Rovigo di Dono&Vita.

Da quanti anni sei donatrice di sangue e quale traguardo hai raggiunto in termini di numero di donazioni?

Sono una volontaria, abito a Ro-vigo, ma sono iscritta all’Avis di Costa di Rovigo, dove risiedevo e dove da molti mandati rivesto il ruolo di consigliere. Sono iscritta all’Avis dal 1981, la prima donazio-ne l’ho effettuata il 9 gennaio 1982, l’ultima il 21 settembre 2015, giorno prima del compimento del mio 66° compleanno. 34 anni da donatrice, ma anche da associata. Le dona-zioni totali sono 126.

Chi ti ha fatto conoscere l’Avis e quando?

Insegnavo ai corsi serali per lavo-ratori (150 ore) a Ceregnano. L’allo-ra presidente dell’Aido, mio allievo che purtroppo da anni non è più tra noi, mi ha detto che potevo diven-tare una donatrice.

Da allora la mia “lunga” carriera è iniziata; all’inizio donavo quando mi chiamavano, avendo lo 0 negativo, poi la legge è cambiata e ho comin-ciato a donare due volte all’anno, passate a quattro con la plasmafe-resi.

Ho interrotto solo quando ho fatto viaggi in Paesi a rischio. Per fortuna

ho sempre goduto di buona salute ed ho potuto donare 126 volte, un traguardo importante soprattutto per una donna e di peso sempre intorno ai 51/52 chili. 

Quali sono stati i tuoi incarichi nell’associazione?

Sono stata consigliere nel Di-rettivo di Costa di Rovigo. In Avis provinciale sono stata segretaria e referente per le scuole, ho parteci-pato a congressi e incontri a livello nazionale. Ricordo in particolare quello relativo alla scuola a Riccio-ne, dove eravamo in tantissimi e dove il Veneto ha primeggiato.

Oltre al mondo Avis, a quale re-altà associativa sei iscritta?

Sono segretaria sia del grup-po Aido comunale che provincia-le, sono operatrice provinciale Sia (sistema informatico Aido), sono componente del Consiglio Pastora-le della Parrocchia di Costa di Rovi-go, catechista da 30 anni e volonta-ria della Croce Rossa italiana da 32.

Da insegnante di scuola secon-daria di primo grado (media) hai cercato di sensibilizzare i tuoi alunni sulle tematiche del dono e del volontariato?

Certamente! Quando i miei alunni sapevano che avevo donato, al mio rientro a scuola inserivano, virtual-mente, in una damigiana la sacca donata. Ho promosso a scuola in-contri formativi di sensibilizzazione al dono del sangue e degli organi e al volontariato attivo in Croce Ros-sa. Molti allievi mi hanno seguita e donano il sangue e/o sono iscrit-ti all’Aido. I dirigenti scolastici mi hanno appoggiata e lasciata libera di organizzare incontri con il per-sonale del Centro trasfusionale e questo, unito all’esempio in prima persona, ha saputo trainare allievi e familiari.

Ora non lavori più, come ti stai godendo la pensione?

Volontariato a 360 gradi! In parole povere, queste associazioni sono entrate nel mio cuore, fanno parte di me e riempiono le mie giornate.

Questa potrebbe essere una domanda banale, ma ci teniamo a fartela: ma chi te lo fa fare?

Il cuore, l’amore, l’umanità, la vo-glia di essere attiva e di aiutare il prossimo con la speranza che i tan-ti giovani che mi circondano pos-sano cogliere e trasmettere questi importanti messaggi.

STORIE DI VITA E DI AVISINI

Da insegnante a volontaria a tempo pieno, una vita avisina

Storie da raccontareÈ piena l’Avis di storie di vita. Per-

ché l’Avis È Vita. E non solo come numero di donazioni. Continuate a segnalarci le storie di donatori (o anche non donatori, ma collabora-tori di Avis) più interessanti e curio-se. Su queste pagine, numero per numero, le racconteremo.

a cura Redazione Dono&Vita provinciale Rovigo

Attività di comunicazioneAlle sedi comunali e provinciali è stato chiesto di indicare quanto vengono utilizzati i diversi strumenti di comunicazione per l’attività di promozione al dono (da 0 = nessun utilizzo a 4 = massimo utilizzo). Di seguito le medie di risposta delle sedi comunali.

0

1

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3

4

Depliant Articoli AltroManifesti

2,72

2,071,71 1,71

Nelle sedi Comunali delle diverse province vi è un maggior utilizzo dei depliant e, anche se con minor intensità, di manifesti. Lo stesso vale per le sedi provinciali che, però, al secondo posto indicano anche gli articoli sulla stampa locale. Quest’ultimi sono, invece, lo strumento di comunicazione maggiormente utilizzato dalla sede regionale. L’utilizzo della carta stampata aumenta significativamente nel corso dei mesi estivi quando vi è un maggior bisogno di sangue e, quindi, la promozione al dono è più assidua. Nell’estate 2015, tramite il FRS Veneto (Fondo Regionale Sangue del Veneto - L.R. 65/94 art. 3 comma 4) Avis, con Abvs e Fidas, ha organizzato la campagna di sensibilizzazione “Donamare”, che nel secondo semestre dell’anno ha contribuito ad aumentare l’attenzione del pubblico e la disponibilità dei donatori, rimediando a delicate situazioni di carenza.

Stampa. Nel 2015 il periodico Dono&Vita, che si è confermato come il periodico associativo più letto in Italia, ha completamente rinnovato e modernizzato la veste grafica, proponendo articoli più snelli e una grafica più moderna e fruibile dal lettore. Il primo numero del 2015, di “passaggio” dalla vecchia alla nuova grafica, è stata una vera palestra per la redazione centrale che, via via nel corso dell’anno, è riuscita a stabilizzare e adattare le novità grafiche alle esigenze redazionali legate ai contenuti. La tiratura complessiva nell’anno è stata di oltre 400mila copie distribuite a gran parte dei donatori Avis e Abvs del Veneto, a tutte le Avis comunali, provinciali e regionali d’Italia e agli stakeholder del settore trasfusionale.

Web. Avis Regionale nel 2015 ha progettato il nuovo sito (attivo da lu-glio 2016) inserendovi nuovi elementi quali il block notes, le newsletter e i social network, scegliendo una grafica più accattivante ed un orga-nizzazione dei contenuti del sito più fruibile con l’obiettivo di avvicina-re un numero sempre maggiore di persone al tema della donazione. Alcune realtà locali gestiscono, comunque, un proprio sito o blog. Anche la rivista Dono&Vita è nel Web: www.donoevita.it.

Facebook. Così come Avis regionale, anche la maggior parte delle Provinciali e Comunali hanno una propria pagina facebook e diverse realtà utilizzano molto questo mezzo di comunicazione.

Cooperazione InternazionaleNel 2015 sono continuate la collaborazione di Avis con Alì supermercati e Medici con l’Africa Cuamm, nel progetto “Sangue sicuro per le mamme e i bambini in Africa” e le collaborazioni con il Sud America (AVAS Associazione Volontari Argentini del Sangue e ABDS Associazione Boliviana Donatori del Sangue). Inoltre Avis Regionale Veneto sta partecipando attivamente ad un progetto di cooperazione finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che mira al miglioramento della sicurezza e qualità trasfusionale in Bolivia, El Salvador e Guatemala, anche attraverso la creazione ed il sostegno delle Associazioni di volontariato del sangue sul modello italiano.

Per approfondimenti: http://www.avisveneto.it/attivita-internazionali

Sostegno alla ricercaPer Avis il sostegno della ricerca scientifica è molto importante, infatti da ormai otto anni Avis Veneto, insieme ad alcune realtà provinciali e comunali, sostiene la ricerca scientifica sulle cellule staminali ed in particolare quelle da sangue periferico attraverso la collaborazione attivata con la Fondazione TES per la Biologia e la Medicina della Rigenerazione (www.fondazionetes.it). Dal 2013 al 2016 Fondazione T.E.S., con il supporto di Avis Regionale Veneto, Avis Provinciale Treviso, diverse Avis Comunali del Veneto e A.P.E. (Avis Progresso Ematologico), ha sostenuto diversi progetti di ricerca nell’ambito della rigenerazione tessutale.Inoltre, dal 2015 Avis Veneto non ospita più la segreteria per la raccolta fondi Avis Telethon, che fa ora capo ad AVIS Nazionale, ma ha continuato a dare il proprio contributo arrivando a donare oltre € 60.000,00. Di questi più della metà sono stati donati da Avis Comunali della Provincia di Verona.

Le risorse economicheLe risorse economiche di Avis sono in gran parte dovute a quote, rapportate alle donazioni, versate dal Sistema Sanitario Nazionale per mezzo del Servizio Sanitario Regionale.Queste quote vengono versate alle sedi comunali, le quali ne ritornano una parte alle sedi provinciali, regionali e nazionale per il rispettivo sostentamento e per le attività di loro competenza.Oltre a questo, le varie sedi Avis, tutte regolarmente iscritte al Registro Regionale del Volontariato, possono partecipare a bandi per progetti finalizzati o ricevere contributi da enti e privati. In forma marginale sono ammesse anche attività commerciali “occasionali”.Illustriamo di seguito in modo sintetico il conto economico di Avis Regionale Veneto 2015.

Bilancio 2015 in pillole

PROVENTI 669.828 COSTI

Rimborsi attività associativa

65,3 %

Rimborsi Giorna-le “Dono&Vita”

22,3 %

Varie2,7%

Rimborsi daFondo Regionale

9,7 %

Costi attività associativa42,2%

Costi Giornale “Dono&Vita”30,6%

Costo personale12,6%

Spese Generali3,7%

Varie1,7%

Accantonamentia Fondi1,4%

Avanzo di esercizioAvis Regionale Veneto7,8%

La versione integrale del Bilancio Sociale è consultabile su www.avisveneto.itNegli Allegati troverete il questionario di valutazione che vi invitiamo a restituire compilato secondo le indicazioni, per conoscere le vostre opinioni e per poter migliorare le prossime edizionianche con il vostro contributo. Attendiamo le vostre osservazioni.Avis Regionale Veneto - Via dell’Ospedale, 1 - TrevisoTelefono 0422 40 50 88 | Fax 0422 32 50 42 | [email protected]

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Un successo la prima edizione di CampAvis in Valle di Ca-dore, organizzata dal gruppo

giovani Avis provinciale di Treviso ad agosto. L’obiettivo era di crea-re gruppo e rete giovani: “missio-ne compiuta” a detta degli stessi partecipanti, donatori e non. Una pazza idea nata più di un anno fa da Michele Marconato, attuale pre-sidente della Comunale di Paese, di usufruire del campeggio parroc-chiale di Padernello di Paese per un’esperienza avventura avisina.

Idea subito condivisa dal Direttivo provinciale che ha voluto finanzia-re interamente l’affitto del campo, lasciando a carico dei partecipanti le sole spese del vitto. Un gruppo organizzativo coeso di giovani, pro-veniente da diverse Avis comunali del trevigiano, ha fatto il resto, con lo stesso spirito che ha animato tut-ti i partecipanti. Dalla prima fatico-sa salita al lago di Sorapis all’ultimo giorno, al rifugio Padova, passando per le trincee del monte Piana e del-le Cinque Torri e la diga del Vajont. È stato dato modo anche di cono-scere la realtà dell’Abvs di Valle di Cadore facendo partecipare i gio-

vani ad una serata goliardica (foto sopra). “Un’esperienza che ti inse-gna e ricorda quanto condividere e sostenersi dia tutt’altro sapore alla vita”, ha commentato una ragazza.

Il CampAvis è stato vivere una splendida metafora pratica della vita avisina; trascorrere una setti-mana di fatiche, ma soprattutto di conquiste. Ha significato stringere e consolidare amicizie, con giovani provenienti da dentro e fuori pro-vincia; imparare e mettere in circolo idee e valori sempre nuovi.

È stato ricevere nuovi stimoli e aggiungere alla nostra vita, anche associativa, un pizzico di sale.

Il CampAvis ci ha messo di fron-te a varie difficoltà, ma insieme si sono affrontate e superate. Le me-ravigliose vette ci hanno fatto capi-re che uniti si può arrivare ovunque e i paesaggi stupendi hanno ripa-gato della fatica. Il divertimento, poi, aiuta a rendere tutto più facile.

Gli avisini dovrebbero imparare che uniti si arriva ad aiutare molti più ammalati.

Occasione per riscoprire la storia, anche la più tragica

Ma il CampAvis è stato, in-fine, anche un modo per riscoprire la nostra storia.

Quella che i nostri “padri di fami-glia” hanno vissuto sulla loro pelle, non molti anni fa. Per questo, tra le tappe c’era anche la diga del Vajont con visita al museo e al cimitero dedicato alle quasi 2000 persone che la notte del 9 ottobre del 1963 persero la vita. Una parte del monte Toc si staccò e franò nel lago arti-ficiale, dando vita a un’onda che

CampAvis del gruppo giovaniTreviso, esperienza da ripetere

GIOVANI IN AVIS

di Domenico Rottari

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A Caorle, dopo anni di località montane, il Magic Summer 3D si è confermato un’otti-

ma vacanza sportiva per i ragazzi e ragazze veronesi dagli 8 ai 18 anni. L’obiettivo di unire un serio lavoro tecnico concretizzato sui campi di allenamento al fatto che i ragazzi si godano una vacanza indimentica-bile, è stato pienamente raggiunto. Merito di uno staff coinvolgente e professionale, che sa gestire con passione eventi dove alla base emergono i veri valori dello sport e dello star insieme.

L’opportunità di condividere la struttura con alcuni gruppi di ragaz-zi disabili, poi, è stata un’ulteriore lezione di vita che ha concesso ai partecipanti emozioni che sicura-mente non dimenticheranno.

Avis non poteva certamente man-care. Provinciale e Comunale di Verona, forti di una collaborazione che dura da tempo, oltre ad essere state presenti con t-shirt e materia-le informativo, avevano in loco il di-rigente associativo Eddi Spagnolo, che ha soddisfatto la sete di curio-sità dei giovani sul mondo avisino.

E visto che di giovani si trattava, il ”camp” non poteva che essere in continuo aggiornamento sui so-cial-network associativi, in pieno stile AVIS 2.0. Stefano Costa

Provinciale e Comunale di Verona con il loro CampAvis coinvolgono futuri donatori

spazzò via il centro abitato di Lon-garone e i comuni limitrofi.

“Un sasso è caduto in un bic-chiere colmo d’acqua e l’acqua è traboccata sulla tovaglia. Solo che il bicchiere era alto centinaia di me-tri e il sasso era grande come una montagna e di sotto, sulla tovaglia, stavano migliaia di creature uma-ne che non potevano difendersi”, scrisse Dino Buzzati sul Corriere della Sera. La visita ha toccato pro-fondamente il gruppo, che ascolta-va ammutolito le minuziose spiega-zioni della guida sopra la diga.

Le Dolomiti sono state il teatro del più sanguinoso e atroce conflit-to mondiale che si sia mai combat-tuto nell’era moderna.

Una guida del Cai di Treviso ha esposto ai partecipanti del CampA-vis come gli schieramenti dell’eser-cito italiano e austriaco si dessero battaglia nelle montagne bellunesi. La pioggia non ha fermato la visita alle trincee del monte Piana, ren-dendo ancora più reale lo scena-rio del primo conflitto mondiale. Il Camp è stata un’esperienza di cui far tesoro. D.R.

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Verso la fine di giugno 1916 si stavano esaurendo le opera-ioni sull’altipiano di Asiago,

dopo un contrattacco dell’esercito austroungarico, Cadorna sospese gli attacchi sull’altipiano e riprese ad ammassare uomini e mezzi sul fronte dell’Isonzo da lui considerato il principale punto di offensiva ne-mica.

Nel mese di giugno del 1916 si svilupparono le offensive nella zona del Carso: la 3ª Armata del Duca d’Aosta attaccò il monte Sei Busi per tre giorni senza risultato, poi, alla fine del mese, attaccò nuova-mente le posizioni austroungari-che sul Carso meridionale, dove il generale Borovic riteneva di poter consolidare le occupazioni di San Martino e Monte San Michele, coin-volgendo le “Trincee delle Frasche” e qui, per la prima volta, fu usato il gas (una miscela di cloro e fosge-ne). Il 29 giugno ne vennero utiliz-zate seimila bombole. In quel tra-gico attacco perirono 2mila soldati dell’esercito austroungarico e 7mila di quello italiano.

Nello stesso 29 giugno il poeta Giuseppe Ungaretti si trovava nelle retrovie a Mariano del Friuli per un periodo di riposo e lì scrisse diver-se poesie tra cui “Il porto sepolto” e “Dannazione”, ben presto, però, ritornò a sperimentare gli orrori del-le trincee.

Indubbiamente gli attacchi e con-trattacchi non portarono a gros-se conquiste in tutto il Carso. Nel 1916 la zona di combattimento più

importante fu la linea lungo l’Ison-zo, dove Italiani e Austroungarici si contesero le alture di San Martino e San Michele (zona che poi sarà considerata sacra), qui la vera pro-tagonista fu l’artiglieria che, con le nuove bombarde che penetravano bene nel sistema difensivo asburgi-co, riuscì a scardinare la fitta rete di reticolati che era tesa a difesa delle linee nemiche.

Vale la pena di visitare questi luo-

Cent’anni fa le battaglie sul Carso e le poesie di un “fante”

IL BELLO DEL VENETO

a cura di Ottaviano Cereser

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ghi dove dopo cento anni, sono an-cora esistenti trincee e infrastruttu-re allestite dai contendenti.

Tutta la zona, da Doberdò all’I-sonzo fu teatro delle nove battaglie del Carso che causarono centinaia di migliaia di morti.

Ma il grande obbiettivo rimaneva Gorizia e l’8 Agosto 1916 furono i fanti del 28° Fanteria Pavia coman-dati dal sottotenente Aurelio Baruz-zi a occupare la città che da allora rimase italiana. A questo punto non basterebbe un solo libro per descri-vere le varie fasi delle battaglie del Carso che con Caporetto sarà pro-tagonista di un articolo sul 1917.

Buona parte della giornata l’ab-biamo passata a visitare i due luo-ghi, aoltre al Carso, particolarmente cari agli italiani: cioè il vecchio cimi-tero di Sant’Elia e il Sacrario di Re-dipuglia. Di ritorno verso Fogliano poi è d’obbligo la visita al cimitero Austroungarico. Ogni italiano do-vrebbe dedicare un po’ di tempo a ricordare la storia di cento anni fa che ha permesso all’Italia di godere di tanta libertà di cui andare orgo-gliosa. (foto di Lorenzo Cereser)

Il porto sepoltoVi arriva il poetae poi torna alla luce con i suoi cantie li disperde.Di questa poesiami restaquel nullad’inesauribile segreto.

DannazioneChiuso fra cose mortali(Anche il cielo stellato finirà)Perché bramo Dio?

San Martino del Carso Di queste case non è rimastoche qualchebrandello di muro.Di tantiche mi corrispondevanonon è rimastoneppure tanto.Ma nel cuorenessuna croce manca.È il mio cuoreil paese più straziato.

(Giuseppe Ungaretti, 1916)

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Estate di impegno per tutti, di-rigenti e donatori, quella che ci si sta lasciando alle spalle

nella Marca trevigiana. Per garanti-re l’autosufficienza di sangue negli ospedali della provincia e l’invio di sacche in quelle con aumento di consumi (in particolare a Padova e Verona per l’aumento dei trapianti), non si è mai abbassata la guardia.

“Avis provinciale e comunali da una parte, a sollecitare insieme una donazione il più possibile continua e donatori, dall’altra, costanti nel loro gesto del dono anche a luglio e agosto - commenta la presidente provinciale, Vanda Pradal - hanno permesso di reggere bene e di sod-disfare le richieste delle strutture ospedaliere senza forti criticità. Una situazione che ci avrebbe permesso di aiutare anche le zone terremota-te, se ce ne fosse stato bisogno. A tutti va il ringraziamento da parte dei malati, il gioco di squadra fun-ziona”.

Concetto ribadito dalla Pradal alla “Giornata provinciale del donatore di sangue”, che come ogni anno ha riunito a Pianezze di Valdobbiade-ne, il 4 settembre, i dirigenti dell’A-vis provinciale, delle 90 comunali e i rappresentanti Avis trevigiani a livello regionale e nazionale, ma an-che medici, rappresentanti di altre associazioni e delle istituzioni.

E un’altra squadra, ma di giorna-listi-calciatori, è stata ospite d’ec-cezione della domenica a Pianezze. Tv Pressing, formata da operatori della stampa trevigiani, ha presen-tato la nuova maglia invernale (gial-lobu) ed estiva (granata), entrambe col logo Avis bene in vista (accan-to agli sponsor storici Astoria Vini e Ristorante da Celeste e la Lotto quale sponsor tecnico).

“Per noi tutti è un onore portare

Avis sul petto - ha spiegato il ca-pitano, Tiziano Graziottin - perché tutte le nostre partite hanno la so-lidarietà come obiettivo e Avis ne è l’esempio più bello”. Oltre che sensibilizzare al dono sui campi di calcio, parecchi giornalisti sono a loro volta donatori e altri colleghi di quotidiani, radio e tv lo sono di-ventati in queste ultime settimane, grazie all’iniziativa “Comunichiamo il dono” del 25 giugno scorso alla quale è dedicata pagina 22. Alla giornata sono intervenuti il presi-

dente regionale Foffano, che ha ricordato i lutti di Amatrice, e la Prefetta di Treviso che è anche pre-sidente della... nazionale di calcio Prefetti. Laura Lega, nella foto sot-to con Vanda Pradal, ha lanciato la “sfida” ai giornalisti. “Tante cose da festeggiare oggi, direi”, ha conclu-so la Pradal dal Tempio del donato-re, dove si è svolta anche la messa, animata dal coro “Fratres Unum Ensemble”. Sottolineato il bel dato dei nuovi iscritti, al 31 luglio già 1588, con un +39 rispetto al 2015.

Due “squadre” che funzionanoE al Tempio arriva TVPressing

LE SETTE SORELLE: TREVISO

pagine a cura di Michela Rossato

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Migliaia di sacchetti che invi-tano al dono sono in distri-buzione in tutta la Marca.

Grazie alla collaborazione tra la Provinciale e i Panificatori di Ascom e Confcommercio, con il sacchetto “firmato Avis”, l’invito a donare fi-nisce tra le mani di persone di ogni età ed entra nelle case di tutti.

Stampate sui sacchetti si trovano anche le indicazioni per contattare la segreteria dell’Avis provinciale per qualsiasi tipo di informazione

sulla donazione, sulle Avis comu-nali e sulle attività dell’associazione in provincia.

L’Avis provinciale di Treviso ri-corda alle Avis comunali, a di-rigenti e donatori, la due giorni

di formazione, l’8 e 9 ottobre, alla Casa Marina “Bruno e Paola Mari” di Caorle (Ve) con la formula dei lavori di gruppo (in basso i parte-cipanti del 2015). Finalità: recipro-ca conoscenza, condivisione degli obiettivi dell’associazione, saper far rete e squadra, comunicazione interna ed esterna all’Avis, supera-mento di conflitti e problematiche interni. Arriverà comunicazione alle Comunali. Info: tel. 0422 405077.

Sabato 19 novembre, al te-atro Elonora Duse di Asolo (foto sotto), terzo forum Avis

giovani provinciale che avrà come tema l’uso e la lavorazione della sacca di sangue. Protagonista sarà l’invisibile percorso che percorre il sangue donato dagli avisini all’am-malato. Relatori saranno due me-dici d’eccellenza: il presidente di Avis nazionale Vincenzo Saturni e il vicepresidente Alberto Argentoni. Maggiori informazioni saranno co-municate alle singole Avis comunali e ai giovani che nei precedenti in-contri hanno lasciato i loro recapiti. Info all’indirizzo email [email protected]

Appuntamenti con il “pane quotidiano”, la formazione e il Forum Giovani

Caorle: 8/9 ottobre

Asolo: 19 novembre

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Giugno e luglio hanno visto molto impegnata l’Avis co-munale di  Santa Croce di

Bassano del Grappa. Si è partiti alla grande con l’organizzazione del settimo Torneo interregionale “Interforze” di  Calcetto “Memo-rial Giuseppe Zarpellon”, svoltosi il 18 giugno con la partecipazione di nove  squadre dal Veneto e non solo. Con grande spirito  agonisti-co si sono combattute per il trofeo finale, vinto dall’Avis di Borgo Val-sugana. La cronaca del torneo, con foto, la trovate a pagina 45.

Noi ci teniamo però a sottolinea-re un momento della cerimonia di premiazione. La nostra donatrice Anna Olivetto, infatti, ha voluto of-frire un defibrillatore al responsabile del comitato sportivo parrocchiale

di S. Croce Roberto Vitale, alla me-moria dell’ex presidente Zarpellon (era presente la moglie). Presen-ti il sindaco di Bassano, i dirigenti Avis della Comunale Bassanese, il presidente Avis provinciale  Marco Gianesini, per Avis regionale Danilo Riedi e Francesco Joppi e i respon-sabili provinciali e regionali delle squadre partecipanti.

Altra iniziativa estiva è stato l’in-contro con l’Avis-gruppo ciclistico di Casalmaggiore Cremona che il 2  luglio ha fatto tappa a Bassano, con tanto di scambio dei gagliar-detti, alla presenza del presidente Avis provinciale Gianesini.

Prima dell’incontro, al Centro tra-sfusionale di Bassano del Grappa si è svolta una cerimonia di “investitu-ra” di due giovani neo donatori Avis

e Rds (Reparto donatori sangue) di Bassano. Il giorno dopo, domenica 3 luglio a Cima Grappa, in occasio-ne dell’annuale “Festa dei donato-ri di sangue”, i due giovani hanno rappresentato lo spirito della dona-zione durante la cerimonia.

A celebrare mons. Bruno Fasa-ni, direttore del mensile “L’Alpi-no”, con numerose autorità civili e militari e più di tremila persone,  in gran parte donatori. Le bandiere a mezz’asta hanno ricordato il san-gue degli italiani uccisi in Bangla-desh dal fanatismo.

Giuseppe Siessere

A Santa Croce di Bassano, una lunga e intensa estate di attività

LE SETTE SORELLE: VICENZA

pagine a cura di Enrico Iseppi

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La suggestiva Val Gares in Ca-nale d’Agordo è stata la corni-ce della gita in montagna orga-

nizzata dall’Avis di Lupia Poianella, in collaborazione con il Noi Asso-ciazione di Lupia.

Questa attività avisina ormai è una costante e vede sempre molti donatori partecipare con entusia-smo. Straordinario, quest’anno, il luogo in cui si è svolta: risalita la valle dal paese di Canale d’Agordo (paese natale di papa Luciani), si è arrivati ai piedi del massiccio delle Pale di San Martino, lato nord, dove ci sono tutte le attrezzature per pic-nic e per pastasciutte collettive.

Ma, soprattutto, da dove si può godere della maestosità della mon-tagna che permette camminate per tutti, impegnative o semplici

passeggiate immersi nella natura. Con queste poche righe vogliamo far conoscere ad altre Avis questo

posto stupendo, invitandole a or-ganizzarvi gite per i propri soci che sicuramente apprezzeranno.

Avis Lupia Poianella ormai di casa in Val Gares

P er una serata, 80 giovanissi-mi e 10 non tesserati hanno colorato e animato il centro di

Schio in occasione della manifesta-zione sulle due ruote “Gran Premio Ss Pietro e Paolo”.

La gimkana ciclistica del 29 giu-gno, inserita nell’ambito della fe-

sta patronale e parallela alla nota “Schio Ossario del Pasubio”, è stata realizzata con il contributo or-ganizzativo dell’ Asd ciclismo Thie-ne, della neonata Asd ciclismo Val Leogra e il grandissimo supporto dell’Avis Schio-Altovicentino.

Soddisfatti della partecipazione

il sindaco Valter Orsi e l’assessore allo sport Aldo Munarini, che as-sieme al consigliere comunale Ca-lesella hanno creduto molto nella manifestazione. Alla fine, il meritato premio a tutti i partecipanti offerto dall’Avis Schio-Altovicentino.

Un elettrocardiografo è stato donato dall’Avis Schio-Alto Vicentino al Centro immuno-

trasfusionale della “Casa della Sa-lute” di Schio.

Sarà utilizzato nei controlli ai do-natori nuovi e abituali. Obiettivo primario dell’Avis, infatti, come ha ricordato il presidente dott. Giulio Fabbri nel consegnare lo strumen-to al responsabile del Centro dott. Corrado Sardella, è garantire la si-curezza di chi dona e di chi riceve.

È nel dna dell’Avis non solo do-nare il sangue, ma promuovere la prevenzione, i corretti stili di vita e quando possibile, venire incontro alle esigenze dei Centri che seguo-no i donatori perché possano esse-re il più efficaci nel loro lavoro.

Schio: gimkane ed elettrocardiografo

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Il bellunese è stato, nel passato, una terra di emigranti. Germania, Svizzera, Sudamerica: queste le

destinazioni per sfuggire alla diffici-le vita di montagna. C’è chi, anco-ra oggi, raggiunge l’altra parte del mondo per affrontare esperienze di vita uniche. Il filo rosso con gli emigranti di un tempo sono, però, le radici ben salde tra le Dolomiti... anche per quanto riguarda il volon-tariato.

Federico Baldissera è di Cortina d’Ampezzo, grande appassionato della montagna e maestro di sci. Donatore per tradizione (il nonno e lo zio volontari Abvs), ma anche per vocazione: durante gli anni di servizio come assistente bagnanti a Jesolo, infatti, ha potuto capi-re quante persone necessitino di sangue. Ed è proprio il servizio di salvataggio il suo passaporto per l’Australia: “La professione dell’ Australian Lifeguard nella società della Surf Life Saving, è una delle più rispettate e valutate in tutto il mondo per le capacità di chi ne fa

parte. Si ha a che fare con forti cor-renti dette Rip, onde di 3 metri (ot-time per fare surf come piace a me) e occasionalmente avvistamenti di squali bianchi o squali toro”, ci spiega Federico.

E ancora: “Anche se ora sto stu-diando all’Università di Brisbane, la scorsa stagione estiva ho lavorato come bagnino nella famosa locali-tà di Byron Bay, dove ho eseguito alcuni interventi.”. Migliaia di chilo-metri, però, non l’hanno allontanato

dalla donazione di sangue di cui, in Australia, si occupa prevalentemen-te la Croce Rossa (http://www.dona-teblood.com.au/). Oltre alla classica donazione in ospedale, esistono gli uffici di donazione mobili, completa-mente attrezzati per ogni fase della donazione, che si muovono conti-nuamente all’interno della città.

Chi vuole può prenotare, altrimenti l’accesso è libero. Un sistema ben collaudato... che parla un po’ bellu-nese grazie a Federico!

Dall’Australia con il dono: buon sangue bellunese non mente

LE SETTE SORELLE: BELLUNO

a cura di Barbara Iannotta

È andata alla sezione del Lima-na la 28ª edizione del tradizio-nale torneo interassociativo

Abvs-Fidas di calcio a 7. La com-pagine ha battuto in finale quella del San Gregorio per 10 a 9, dopo ben 20 rigori.

Nel torneo, organizzato l’11 e 12 giugno dalla sezione di Belluno si sono dati battaglia 10 formazio-ni. Il segretario della sezione Pao-lo Foppa ha espresso tutta la sua soddisfazione per la riuscita della manifestazione, che ha permesso (e questo era certamente l’obietti-vo primo, al di là dell’aspetto ludi-

co-sportivo del torneo) di promuo-vere le due importanti associazioni. Intense le due giornate della mani-festazione: alle semifinali sono arri-

vate il Belluno, che ha ceduto per 1 a 0 contro il San Gregorio e il Lima-na che ha eliminato, con lo stesso risultato, lo Zermen (1 a 0).

Torneo calcio a 7 Abvs-Fidas: vince Limana dopo 20 rigori

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La “Quattro passi in compagnia di Avis e Aido” è nata un po’ in sordina un anno fa, ma su-

bito è cresciuta in partecipazione ed entusiasmo, tanto da diventare un appuntamento fisso del lunedì a Villamarzana.

L’idea dei Direttivi delle due as-sociazioni era di coinvolgere il più possibile gli abitanti storici e nuovi di Villamarzana, ritrovandosi con loro periodicamente a camminare o a correre insieme. Due le finalità dell’iniziativa: favorire uno stile di vita sano che contribuisca a mi-gliorare la propria salute e creare momenti “fissi” di aggregazione fra persone dello stesso paese.

Il tragitto di circa sei chilometri, per la maggior parte lungo le vie poco trafficate della campagna pa-esana, da aprile a giugno ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone di età diverse.

Con la possibilità pure, per chi lo desiderava, di seguire il corso gra-tuito di nordic walking dell’istrut-tore Francesco Verza. Un’iniziativa di successo, che ben si inserisce

nell’anno del trentesimo anniversa-rio dell’Avis di Villamarzana festeg-giato a maggio, assieme al gruppo Aido. A ospitare la festa è stata la splendida villa Cagnoni Boniotti.

Nel corso della giornata gli attuali presidenti Michele Maghini e Gae-tano Peci hanno voluto ringraziare i soci fondatori che 30 anni fa con molti sacrifici, ma ricchi di entusia-smo, hanno dato vita alle due asso-ciazioni: Anacleto Putinato, Gianni Galozzi, Gianni Tosini, Mario Sacra-to, Livio Benini, Giancarlo Dieghi, Gino Maniezzo, Gianfranco Bin, Silvio Stoppa e Luigino Stoppa. A chiudere l’applauso ai nuovi iscritti (foto a destra), splendido presente e futuro!

I mportante momento durante la “Festa del donatore” dell’Avis di Pontecchio Polesine. In onore

del suo impegno verso il prossi-mo è stata intitolata una strada allo storico presidente Avis Leonino Bacchiega. Per i consiglieri e per i donatori tutti è stato un segno di ri-conoscimento significativo da parte del Comune. Con “vicolo Bacchie-ga” è ricordata per sempre una persona che ha dato tantissimo alla comunità con il volontariato. Du-rante la festa sono stati anche pre-miati i donatori benemeriti.

Pontecchio: una via per un grande avisino: Leonino Bacchiega

Villamarzana: sempre più “passi in compagnia” con Avis e Aido

LE SETTE SORELLE: ROVIGO

pagine a cura Redazione Dono&Vita provinciale Rovigo

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Dal canestro alla poltrona… per la donazione! Proprio cosi! In questa calda estate

il nostro amico Roberto Dalla Vec-chia, simbolo del basket scaligero, si è recato al Centro trasfusionale di Borgo Trento per sottoporsi alle analisi per diventare donatore.

Un segnale importante dal mon-do dello sport a tutta la provincia, proprio in un momento in cui l’Avis veronese intensifica le proprie ener-gie. Spesso l’Avis ha beneficiato della notorietà di atleti che si pro-pongono per “lanciare” messaggi ai cittadini per andare a donare. “Roby”, ma non solo lui, ha com-preso l’importanza del gesto e si è recato al Centro trasfusionale per questo gesto “d’amore”. L’esem-pio del nuovo socio Dalla Vecchia è stato veramente concreto.

La pallacanestro è uno sport fati-coso, con dei ritmi sostenuti e so-prattutto poco individuale, quindi l’intesa tra compagni di squadra deve essere perfetta. Uno stile che ti rimane nel tempo, che ti educa e

che sicuramente t’insegna a vive-re. E così, dopo esser stato vicino all’Avis per un lungo periodo, an-che invitato dagli amici avisini che lo conoscono bene, ha varcato la soglia del Ct ed è diventato parte della famiglia “avisina”.

A lui il nostro benvenuto, come ai nuovi donatori che a centinaia en-trano ogni anno nella nostra asso-ciazione. Numeri che dall’esterno possono sembrare elevati, ma che al contrario non ci permettono il mi-nimo rilassamento, anzi.

La domanda sempre in aumento di questo prezioso “farmaco salva-vita”, ha investito da qualche anno anche la nostra provincia e deve far riflettere tutti, donatore di sangue o meno. Instancabilmente, dobbiamo trasmettere l’importanza di questo grande gesto di solidarietà che ci proietta nella reale e concreta citta-dinanza attiva.

Questo è sempre più recepito pure dagli sportivi nella nostra pro-vincia. Un esempio reale lo abbia-mo avuto anche recentemente dal

mondo della pallavolo, del rugby e del calcio.

Così gli atleti nella loro popolari-tà, prima hanno fatto promozione con la loro immagine, ora diventao donatori. Grazie alla notorietà rie-scono a divulgare il messaggio tra i tifosi e all’intero contesto sportivo.

Un grazie particolare a tutti gli avisini che hanno raccolto l’invito di recarsi a donare prima delle ferie tramite messaggi veicolati non solo sulla tv, radio e social network, ma anche con il prezioso e sempre at-tuale passaparola.

“Musica sotto le Stelle” a Boara Pisaniè ormai diventata una tradizione Quando campione del basket

va a “canestro in poltrona”...

LE SETTE SORELLE: VERONA

pagine a cura della Redazione provinciale Verona

Moltissimi giovani hanno po-tuto conoscere l’Avis nelle giornate della “Festa della

Birra”, organizzata dall’associazio-

ne Avis di Cazzano di Tramigna dal 22 al 24 luglio. All’interno della ma-nifestazione, infatti, ci sono state diverse opportunità di incoraggia-

re e invogliare i ragazzi ad andare a donare, in particolare durante il torneo di calcio balilla umano che si è svolto la domenica pomeriggio. Oltre 60 sono stati i giocatori coin-volti, sfidatisi in vari gironi con vitto-ria finale di una squadra di ragazzi di Badia Calavena: In Piassa Caf-fé. Seconda classificata Bio Boys, terza Karpackia, quarta Avis Illasi. Durante la festa, gremita da molti volontari, è stata sottolineata più volte l’importanza della donazione, soprattutto nel saluto di commiato della domenica sera.

Calciobalilla umano e... Birra con l’Avis di Cazzano di Tramigna

Alberto Peloso

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Anche Avis Pescantina punta al “cuore”, degli atleti

A San Bonifacio si “defibrillano” le scuole

Nelle scuole di San Bonifacio si promuove dal 2009 la cul-tura della donazione e della

solidarietà, l’educazione alla salute e a corretti stili di vita. Ogni anno coinvolgiamo circa 400 alunni, per lo più maggiorenni, per invogliarli a diventare nuovi donatori di sangue. L’attività nella scuola è completa-ta dagli incontri nelle classi quinte delle scuole primarie e nelle classi terze della scuola secondaria di pri-mo grado. Ma non solo. Nel 2015 abbiamo consegnato tre defibrilla-tori agli istituti superiori Dal Cero, Guarino Veronese e San Gaetano.A questi s’aggiungono quest’anno i due all’Istituto G. Sandri di via Roma e G. Bonturi di via Fiume. Ad aiutare l’Avis a raccogliere la cifra necessaria all’acquisto di questi indispensabili strumenti salvavita, sono stati privati e società, in par-ticolare l’associazione Cannisti di San Bonifacio, guidata da Gastone Dal Degan. Alla consegna dei defi-brillatori erano presenti il dott. Mau-rizio Anselmi, direttore del reparto

di cardiologia dell’ospedale di San Bonifacio e il dott. Pierantonio Dal Bosco, che hanno illustrato il pro-getto d’insegnamento di rianima-zione cardio-polmonare che pros-simamente sarà presentato nelle scuole medie dell’Est Veronese. È poi intervenuta Francesca Bolla, una ragazza di Monteforte d’Alpo-

ne che ha portato la sua toccante esperienza positiva: grazie a un’a-mica è stata salvata in ospedale dall’intervento di un defibrillatore. Un grazie al Direttivo che ha preso a cuore questa iniziativa e un plau-so a Giovanni Ruggeri, instancabile promotore del progetto scuola nel nostro comune. Stefano Lapolla

Tendersi la mano in favore della sicurezza, della prevenzione e dell’educazione sanitaria,

è quello che ha voluto concreta-mente testimoniare l’Avis comunale di Pescantina. Domenica 3 luglio scorso, nell’ambito della “X Festa Insieme” organizzata dall’Avis co-munale, dalla Cooperativa Sociale Filo Continuo e dal Gruppo Alpini di Pescantina, ha consegnato nelle mani del sindaco Luigi Cadura un defibrillatore cardiaco da posizio-nare nelle aree sportive del paese. “Ogni anno, in Italia, tra le 60 mila e le 70 mila persone sono colpite da arresto cardiocircolatorio e la defibrillazione precoce è il sistema più efficace per garantire le mag-giori percentuali di sopravvivenza

- ha affermato il presidente dell’A-vis Davide Quarella - Dotare le aree sportive di questo strumento, darà sicuramente maggiore sicurezza agli atleti”. Alla presenza di un nu-

trito numero di giovani donatori, la consegna dello strumento salvavita è stata anche l’occasione per lan-ciare l’appello estivo alla donazione di sangue. Laura Ticci

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Idonatori di sangue sono sempre in prima linea pronti ad aiutare chi ha bisogno di loro; diversi episo-

di negli ultimi mesi ci hanno fatto riflettere sul loro grande senso di responsabilità. Il disastro ferrovia-rio in Puglia, il terremoto di agosto in Centro Italia, gli atti terroristici in Francia e in altre parti del mon-do hanno portato morte e dolore a tante famiglie e agli amici delle vittime innocenti. In queste occa-sioni i donatori hanno sempre rea-gito prontamente, con generosità recandosi a donare in seguito agli appelli delle autorità sanitarie. Non sono eroi, ma cittadini responsabili e consapevoli; non hanno bisogno che qualcuno li inviti a donare, ma

si recano periodicamente presso i Centri di Raccolta perché sanno che gli ammalati hanno sempre bi-sogno di loro. Questi eventi doloro-si però ricordano a tutti che il san-gue non si deve versare, ma donare e richiama anche i più dubbiosi alla donazione periodica. L’Avis è una grande famiglia di soci e di dirigen-ti associativi che si prodigano per assicurare nuovi donatori, per pro-muovere la chiamata alla donazio-ne responsabile e mirata, insomma per garantire l’autosufficienza non solo nel proprio paese, ma in tutta la regione e in tutta Italia. Purtrop-po in provincia - ed è un fenomeno diffuso - non siamo più in grado di assicurare quel margine di sicurez-

za che una volta era nostra prero-gativa, inviando sangue alle Regio-ni che ne avevano bisogno. Non si può più attendere, occorre che tutti i donatori promuovano con forza un’azione verso amici e familiari a donare e a farlo con maggiore fre-quenza. Sappiamo che il “passapa-rola” è il mezzo più efficace, usia-molo con decisione, non abbiamo timore a parlarne a scuola, al lavo-ro, agli amici. Dobbiamo diventare tutti veri operatori che promuovono salute. Non siamo noi a chiederlo, ma sono gli ammalati. Siamo certi che vinceremo anche questa batta-glia, silenziosa, di grande importan-za; buon lavoro cari donatori e diri-genti veneziani. Giorgio Brunello

La “Notte” di Martellago del 23 luglio si è tinta di rosso, in tutti i sensi! Durante la manifesta-

zione “Notte Rossa”, che ha visto i negozi aperti fino a mezzanotte e il centro animato da attrazioni, la-boratori, musica e balli, Piazza Vit-toria ha ospitato sei postazioni di promozione del dono gestite dalle Avis del Miranese. L’iniziativa rien-tra nel progetto “Prendiamoci cura di noi…”, nato dalla partnership con Banca Santo Stefano. “Stia-mo vivendo un momento delicato a raccolta del sangue a livello nazio-nale e regionale - spiega il tesoriere dell’Avis regionale Maurizio Borset-to - anche perchè pochi giovani si avvicinano alla donazione e ne col-gono l’importanza”. Quale occasio-ne migliore per promuovere il pre-zioso gesto di una manifestazione seguita da migliaia di persone? A “firmare il mutuo” della promessa

di diventare donatore, tra gli altri, anche il presidente di Banca Santo Stefano, Marco Michieletto e la mo-glie (nella foto). “Tra le finalità della

Banca che rappresento - ha spie-gato Michieletto - vi è anche quello di creare valore sociale a beneficio della comunità”. Katia Simionato

I donatori sono sempre pronti, non solo in caso di emergenze

LE SETTE SORELLE: VENEZIA

pagine a cura di Giorgia Chiaro

Martellago: arruolato un nuovo presidente-donatore

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Venezia: aumentano i giovani soci, ma si ringrazia chi è più “stagionato”

Un buon primo semestre all’A-vis comunale di Venezia, no-nostante la presenza per 40

giorni di una sola macchina per le plasmaferesi, la situazione incerta alla segreteria del Centro trasfu-sionale e il repentino passaggio dal freddo al caldo.

Un dato positivo è quello delle nuove iscrizioni, che sono notevol-mente aumentate e riguardano per il 50% la fascia di età tra i 18 e i 25 anni. Proprio ai giovani sono rivolte molte delle iniziative in atto, tra le quali le borse di studio a favore de-gli studenti delle scuole medie su-periori di Venezia. Grazie a questa iniziativa, a fronte di 16 partecipanti al bando, ben 37 giovani di 18/19 anni sono diventati donatori.

Che cosa può significare? Che l’esempio e la condivisione di un alto ideale come la donazione di sangue... trascinano! Esempi che vengono da tante persone. La Co-munale di Venezia desidera ringra-ziarne una, in particolare, che in 11 anni di permanenza alla segreteria del Sit di Venezia ha saputo crea-re un ambiente di grande cordialità con i vecchi e nuovi donatori e con i vari dirigenti associativi succedu-tisi: Anna Palazzi.

“Anna è stata più di un’impiegata dell’Asl 12 - spiegano in Avis - per-chè ha saputo coniugare il proprio dovere di dipendente al senso di collaborazione con l’Avis e i suoi donatori. È stata una grande colla-boratrice”.

Un grazie di cuore va anche al consigliere Leandro Lazzaro per la fedeltà dimostrata nei confronti dell’associazione, riconosciuta con la consegna di una targa in occa-sione di una manifestazione spor-tiva svoltasi alla Giudecca, l’isola veneziana in cui vive. Proprio con la Remiera Giudecca e la Remiera di Pellestrina, la Comunale ha col-laborato nella realizzazione di due regate, con equipaggi avisini.

Infine, sempre la Comunale è stata sponsor della traversata a nuoto Rovigno-Venezia di 110 chi-lometri (svoltasi solo a metà per il maltempo), con la partecipazione

dell’A.S.D. Nuotatori dei Murassi (eccoli nella foto sopra), che vanta la presenza di Fabrizio Pescatori, campione mondiale di nuoto in ac-que libere.

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Oltre 350 partecipanti alla premiazione, 50 temi e po-esie, 250 disegni e manife-

sti, 30 elaborati plastici eseguiti a mano, 8 elaborati multimediali, 19 premi. Sono i numeri del 24° con-corso “Per te donare è...”, per gli alunni delle classi seconde delle medie del mandamento del Mira-

nese, promosso da Avis, Aido e Admo. Ad organizzare la compe-tizione e la premiazione è stata, quest’anno, l’Avis di Noale, che il 27 maggio ha riunito alle scuole “G. Pascoli” scolari, insegnanti, genitori e rappresentanti delle tre associa-zioni. I premi, suddivisi tra le varie categorie per un totale di duemila

euro, sono andati alle scuole delle classi partecipanti per acquisto di materiale didattico. Presenti all’e-vento la preside Francesca Bonaz-za e la sindaca Patrizia Andreotti. L’augurio è che si possano ripetere momenti come questi, per una cre-scita sana e per un futuro migliore della nostra società.

Avis Vigonovo scommette sui giovani e vince! Quest’anno l’ha fatto affiancando “Anime

in Solidarietà” nell’organizzazione dell’omonima manifestazione che ha animato piazza Marconi l’1 e 2 luglio. Obiettivo dell’evento era la promozione del volontariato e la raccolta fondi per due associazioni bisognose: Mani in terra e i Missio-nari Comboniani.

La presenza di Avis si è fatta no-tare con un mega cuore, subito diventato simbolo dell’evento, un punto informativo e la performan-ce teatrale di due attori che hanno interpretato esperienze reali di do-natori di sangue e di riceventi, per trasmettere il significato del donare.

Folto il pubblico, che il sabato non si è fatto abbattere dall’esito negativo della partita Italia-Germa-nia e si è goduto lo spettacolo del duo di Zelig Idea e Pino dei Palazzi.

Grazie a “Commercianti by night”, le vetrine dei negozi sono state ad-dobbate con più di 500 palloncini rossi Avis.

“Oltre alla promozione in piazza abbiamo goduto della splendida collaborazione di Anime in solida-

rietà - commenta Renata Longhi di Avis Vigonovo - un gruppo di ragazzi meravigliosi che da anni si impegna per il prossimo. Con loro abbiamo allacciato un rapporto par-ticolare che vogliamo portare avanti nel tempo”.

“Donare é”... e Noale coinvolge oltre 350 studenti e genitori delle medie

L’Avis di Vigonovo vince la scommessa sui giovani

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Come da sei anni a questa parte, è tornato il tour itine-rante estivo di Riso Fa Buon

Sangue che, sfruttando il potere aggregante della risata, promuove la donazione del sangue.

Alla rassegna estiva si è arriva-ti dopo 15 show invernali, nella stagione 2015-2016. A questi si devono sommare la serata di pre-miazione del 12 febbraio 2016 de-gli IBA (Italian Blood Awards) al Centro Commerciale Nave De Vero (Ve), in collaborazione con Avis Mestre-Marghera, primo concorso in Italia pensato per far conoscere il mondo della donazione del san-gue e 9 mini-show serali allestiti nell’ambito del BikeTour 2016.

L’ultima novità del 2016 ha visto Paolo Franceschini, storico presen-tatore di RFBS, percorrere in bici-cletta fra il 5 e il 20 aprile 2016. Ha percorso l’antica via Francigena in 16 tappe, con partenza da Chatillon (Ao). Per un totale di circa 1200 chi-lometri, tutti affrontati con il valore del “dono” come carburante, RFBS ha avuto la possibilità di confron-tarsi con nuove realtà oltre regione.

L’impresa si è conclusa a Roma, con uno spettacolo in collaborazio-ne con ADVPS (Associazione dei donatori e volontari della Polizia di Stato), presente il Prefetto Franco Gabrielli (foto sopra).

Punto di forza del progetto è la capacità di coinvolgere il pubbli-co, informandolo, grazie a sketch e interventi comici creati ad hoc, su molti aspetti riguardanti la donazio-ne. Tra gli artisti che si sono presta-ti ricordiamo Sergio Sgrilli, Senso d’Oppio, Max Cavallari, Gianluca Fubelli, Leonardo Manera, Gene Gnocchi, Oblivion... Il giovane can-tante veneto Enrico Nadai ha inter-pretato il singolo “Rido”, il cui testo

è incentrato proprio sull’equazione cardine dell’associazione: sorriso=-donazione.

Una stagione proficua, dunque, sotto molti aspetti, caratterizzata da una sola nota stonata: il diluvio sulla serata conclusiva di stagione, concomitante con la settima edi-zione del Festival del Cabaret e in collaborazione con l’Avis di Chiog-gia, in programma il 21 agosto. Una batosta non da poco per il ricco cast di comici previsto, per tutto il pubblico e per gli avisini volontari. Enrico Cibotto, direttore artistico RFBS e il presidente di Avis Chiog-gia Nevio Boscolo fanno sapere:

“Ci stiamo muovendo per recupe-rare l’occasione perduta. La mole di lavoro non è indifferente, e forse si tratterà di attendere alcuni mesi, ma la voglia di impegnarsi c’è!”.

Fra collaborazioni vecchie e nuo-ve, sono state tante le Avis, del Ve-neto e non solo, che hanno ospitato nella loro città gli spettacoli, segno

che questo modo non convenzio-nale di affrontare il tema piace e funziona. Consensi che viaggiano anche attraverso internet, con una media di 400 contatti giornalieri nella pagina Facebook RFBS, arri-vando anche a 750mila visualizza-zioni nei post-serata, grazie al ricco aggiornamento fatto di articoli, foto e video.

“Perchè RFBS non è solo la sin-gola serata - spiega Cibotto - Il no-stro è un progetto ad ampio respi-ro per tutte le Avis italiane e non si rivolge ad un pubblico particolare perché a tutti, in modo indistinto, prima o poi, capiterà di confrontarsi con il tema sangue. Crescere e farci conoscere non significa avere po-polarità fine a se stessa o vendere un’idea, ma educare e dare risalto al valore del dono. Il 2017 sarà un anno importante, avremo diversi appuntamenti in Italia per i festeg-giamenti legati ai 90 anni di Avis, con delle bellissime sorprese”.

Mancò la fortuna (in serata finale) non il valore di un grande anno

RISO FA BUON SANGUE

di Sofia Facchin

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a tutti coloro che vogliono mettere del loro in ciò a cui noi di Avis cre-diamo fermamente; si può donare con un’offerta libera cliccando sul pulsante “Dona anche tu” sul sito http://www.retedeldono.it/ricer-ca-cellule-staminali.

Nei giorni precedenti l’evento vero e proprio, Avis e Tes saranno presenti con un banchetto informa-tivo all’Expo Sport di Mestre (Ve) al Parco San Giuliano, visitato da circa 50.000 persone, tra atleti, stu-denti, famiglie e insegnanti.

Il giorno della maratona, alle par-tenze di Stra e di Mestre, all’arrivo a Venezia e lungo il percorso, i nostri volontari incontreranno i runners per una foto, un saluto, per soste-nerli e dare loro la carica.

Tante piccole donazioni faranno una grande somma che consentirà di sostenere le attività della Fonda-zione Tes, così si potrà tutti insieme correre per la ricerca!Per informazioni: Avis regionale tel. 0422 405088 e Avis provinciale Ve-nezia tel. 041 950892

Avis Veneto e Fondazione Tes saranno domenica 23 ot-tobre alla Venicemarathon,

in qualità di partner del Charity Program. Da anni, nei laborato-ri di Tes, con il sostegno di Avis, i ricercatori contribuiscono a trovare nuove possibilità di cura per ma-lattie metaboliche (diabete, emofi-lia), neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer) e per le osteopatie (ri-costruzione del tessuto osseo e cartilagineo attraverso l’impiego di biomateriali). Collaborazione che si rinnova anche attraverso iniziative come la Venicemarathon, nata per sostenere la ricerca. Due le possi-bilità di partecipare!

Correndo. Ecco perchè cerchia-mo runners che credano in questa sfida e, partecipando alla maratona come testimonial, ci aiutino a ta-gliare il traguardo della solidarietà! Esperto o alle prime armi, l’impor-tante è che abbia voglia di mettersi in gioco. Si può correre la marato-na di 42 chilometri o la mini di 10 chilometri (Vm10km)! In quella di 10 ci sono due possibilità: la gara agonistica con tesseramento e la gara ludico-motoria senza tessera-mento. Per quanto riguarda le gare competitive, maratona da 42 e da 10 (competitiva) l’atleta potrà parte-cipare solo se in regola con tesse-ramento e/o certificato medico. Per partecipare alla Venicemarathon e alla Vm10km, basta inviare una mail all’indirizzo [email protected] in-dicando cognome, nome, data di nascita, indirizzo mail, numero di telefono per permetterci un contat-to in seguito per tutte le informa-zioni per perfezionare l’iscrizione. Il costo del pettorale per la 42km è di 45 euro, della 10km di 15 euro.

Diventando Personal Fundraiser! Compito è quello di trasmettere ad

amici, conoscenti, parenti, il mes-saggio solidale per far partire una colletta on line. Saranno i propri sostenitori a versare piccole som-me a tuo nome e a coinvolgere a loro volta altri amici. Raggiunti i 250 euro di raccolta, si ha il pettorale in regalo! La raccolta fondi è aperta

VeniceMarathon: il 23 ottobreAvis corre per fondazione Tes

AVIS & SPORT

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Trofeo “Zarpellon” Interregionale Avis-Forze ArmateI cannonieri trentini affondano la corazzata veneziana

È stata la squadra del Trenti-no (Borgo Valsugana-Tesino) ad aggiudicarsi il 7° Torneo

interregionale Avis-Forze Arma-te. Quest’anno si è svolto in terra vicentina organizzato da Avis re-gionale Veneto con la poderosa collaborazione dell’Avis Comunale Santa Croce-Bassano. La giovane e agile squadra trentina si è impo-sta in finale (ma solo ai rigori) sui più “stagionati” e massicci campioni uscenti della Comunale di Venezia. Nella foto in basso le due squadre finaliste. A premiare i neo campio-ni il sindaco di Bassano Riccardo Poletto (da sempre donatore Avis, Admo e Aido) che ha sottolineato come il suo Comune sia stato uno dei primi in Veneto a introdurre l’as-senso alla donazione di organi con il rinnovo della Carta d’Identità.

Il Torneo era dedicato alla me-moria di Giuseppe Zarpellon, pri-mo presidente dell’Avis Bassano scomparso un paio d’anni fa e ri-entrava nelle manifestazioni per la giornata Mondiale del Donatore di

Sangue (14 giugno). Ha visto impe-gnate 9 squadre che si sono affron-tate in due gironi di qualificazione.

Cinque le formazioni “avisine” da tre Regioni (Veneto, Friuli e Trenti-no) e 4 in rappresentanza delle For-ze Armate. I gironi dovevano essere di 5 squadre ciascuna, ma all’ulti-mo momento c’è stata la defezione della Provinciale di Treviso. Questi i gironi e le squadre partecipanti:

GIRONE “A”: Avis comunale Venezia, 7° Reggimento Alpini, 5° Reggimento “Superga”, 85° Reggi-mento F. “Verona”.

GIRONE “B”: Avis provinciale Udine, Avis regionale Trentino, 4° Reggimento Genova Cavalleria, Avis comunale Maser, Avis Bassa-no del Grappa.

Il “Memorial Giuseppe Zarpellon” si è svolto presso i campi sportivi dell’Oratorio P.G. Frassati. La finale per il terzo e quarto posto ha visto prevalere l’85° Reggimento F. Vero-na sulla new entry Avis Comunale di Maser, hanno tirato solo i rigori. Si è scelta questa formula a causa del maltempo che nel pomeriggio era intermittente e a volte violento.

La finalissima, invece, si è svolta ed è finita 1-1 nei tempi regolamen-tari. Decisivi quindi i rigori.

A premiare i partecipanti, oltre al già citato sindaco, l’infaticabile pre-sidentessa dell’Avis Santa Croce di Bassano Adelina Fantinato e i diri-genti provinciali e regionali citati a pagina 34. Nella pagina Facebook di Dono&Vita tutte le altre foto.

Beppe Castellano

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Un martedì di fine maggio, una palestra gremita, i rituali ti-pici della pallavolo... Poi il

fischio dell’arbitro. Inizia il 2° Tor-neo Avis di Pallavolo femminile del polo scolastico di Dolo: in campo Liceo scientifico Galilei, Istituto Al-berghiero Musatti e Istituto Tecnico Lazzari. Tre partite, formula 2 su 3 a decretare il vincitore. Tra le squa-dre si scorgono maglie di società importanti: Le Ali di Padova e Imo-coVolley, qui si fa sul serio! Il gioco inizia, un bel gioco. Dagli spalti un tifo gioioso, sentito, a sottolineare l’appartenenza all’istituto.

Prima gara: Musatti 2 a 1 sul Lazzari, che poi batte a sua volta il Galilei 2 a 1. Al terzo incontro, al Musatti bastano due set contro il Galilei per aggiudicarsi il titolo. Ma in pratica hanno vinto tutti!

Lo sport è sinonimo di salute, di sano stile di vita, condivisione, at-tenzione verso l’altro, impegno, pa-zienza, dedizione... come il dono.

La manifestazione è stata occa-

sione per ricordare ai 400 ragazzi presenti quanto sia semplice, ma necessaria la donazione di sangue, quanto ogni donatore sia unico e prezioso nel suo gesto disinteres-sato. Molte delle ragazze in campo si sono già recate al Centro Trasfu-sionale per la loro prima donazione!

Anche nella donazione ci sono delle ritualità: il questionario, l’ac-cettazione, la visita col medico...

poi si sceglie il braccio migliore, si arrotola la manica e inizia la partita. Ogni donatore è un set vinto per la squadra della vita. Ogni donatore sono 450cc di speranza, guarigio-ne, soddisfazione e orgoglio!

Un grazie al Preside e agli inse-gnanti per la collaborazione, ma so-prattutto ai ragazzi delle tifoserie e alle atlete, vi aspettiamo tutti!

Avis Riviera del Brenta

O gni estate tornei e manife-stazioni di tutti i tipi pullula-no nei campi sportivi delle

nostre città. E così l’Avis comunale di Oderzo ha deciso di partecipare al torneo di calcio balilla umano, or-ganizzato per la “Festa dello sport” a Camino, vivace frazione di Oder-zo, a inizio giugno.

Due le squadre scese in campo, ciascuna composta da otto gioca-tori, che hanno avuto la possibilità di conoscersi sul campo o di ritrovar-si dopo tanto tempo. La frase “Nel dono... la vita” stampata sulle divise realizzate per l’occasione, racchiu-deva il motivo della partecipazione al torneo: promuovere la donazione del sangue durante eventi e mani-festazioni frequentate da giovani e giovanissimi. A metà luglio, invece,

l’ associazione è stata presente alla marcia notturna delle Fiere della Maddalena di Oderzo. Al caratteri-stico percorso di sette chilometri ha partecipato, quest’anno, un gruppo di trentaquattro avisini. Camminan-do o correndo, la squadra ha sfilato

lungo le vie del centro storico e si è guadagnata il secondo posto per numero. Ormai allenati, gli stessi avisini hanno infine preso parte ai “Quattro passi par Lutran”, in pro-gramma a fine agosto a Lutrano di Fontanelle.

Dolo: tre Istituti si sfidano a volley, vincono tutti!

Anche a Oderzo il calcio balilla umano conquista l’Avis e poi via con “quattro passi”

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3/2016 · DONO&VITA · 47

L’Avis di Albaredo d’Adige festeggia il 37°E i suoi giovani “trascinano” con il volley

Per il suo 37° compleanno, l’Avis di Albaredo d’Adige ha inaugurato la sua nuova sede

presso il Palazzo della Cultura. Dal Direttivo e da tutti i 180 donatori al-baretani, un grazie all’Amministra-zione comunale (sindaco Giovanni Ruta e assessore alla cultura Iva Trentin in particolare) per aver so-stenuto la necessità di avere una sede stabile, punto di riferimento per i soci. Una sede resa specia-le dal murales di Anna Gasparini. All’inaugurazione hanno partecipa-to il presidente dell’Avis provinciale Mauro Zocca e il vice Alessandro Viali. Di seguito la messa animata dalla Schola cantorum di Albare-do e il pranzo sociale. A rendere ancor più gioiosa la giornata sono stati i i dati delle donazioni. Record lo scorso anno di 348, con ben 10 nuovi iscritti. Presenti alla festa an-che il presidente dell’Unione Mar-ciatori Veronesi Gianni Gobbi e il vi-cepresidente della Fiasp di Verona Damiano Bissoli, che incoraggiano

il gruppo dei podisti del G.P. Avis Albaredo, che ogni domenica par-tecipa con entusiasmo alle manife-stazioni in tutta la provincia. Grandi anche i nostri giovani al “Torneo di pallavolo delle Avis dell’Est Verone-se” a Locara. È contagioso il loro entusiasmo e la loro voglia di avvici-nare in modo divertente al dono del

sangue altri giovani! I giovani sono una risorsa irrinunciabile per Avis. Con la freschezza delle loro idee, con il naturale approccio alle nuo-ve tecnologie informatiche e con il vantaggio dell’età, sono capaci di parlare con lo stesso linguaggio e a coinvolgersi l’uno con l’altro. Nicola Baldin

Dal 2 maggio al 16 giugno, il Gruppo Rionale Avis di Ave-sa (Comunale di Verona), ha

organizzato un torneo di calcio a 5. La manifestazione è stata coordi-nata da tre giovani (Simone, Luca e Max) per riprendere, dopo un anno di sosta, un evento che solitamen-te si svolgeva in concomitanza con la “Festa della Comunità di Ave-sa”. Hanno partecipato 16 squadre di giovani ragazzi per lo più della zona, ma anche qualcuno prove-niente da quartieri limitrofi. Oltre ad una buona organizzazione, con al-cune novità rispetto alle precedenti edizioni, si è data importanza alla tradizione avesana, chiamando il torneo “Copa Leon” e “Copa Lorì ” in onore di due importanti elementi del territorio. Il Gruppo Rionale di Avesa ha ritenuto opportuno, per

amplificare la propria presenza, af-fiancare l’evento anche dal canale dei social network, soprattutto per il target giovanile di partecipan-ti alla manifestazione sportiva. La presenza al torneo, la testimonian-

za in prima persona e il fatto di essere comunque conosciuti nel territorio locale, ci ha permesso di raccogliere dei risultati concreti e di portare qualche ragazzo al Centro Trasfusionale. Ruggero Nobis

Avesa (Verona): in un torneo di calcetto più di cento giocatori

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