documento di valutazione dei rischi · 3 2. attribuzione alle mansioni solo dopo adeguata...

39
1 Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Istituto Statale Comprensivo “ I.C.2 Sant’Anastasia” Via G.Boccaccio N. 12 c.a.p. 80048 S. Anastasia (NA)Tel. 081/8930712 - 8930727 - 8930716 Fax. 081/8930711 cod.fisc.94202990639 cod.mecc.NAIC8AK00G E mail: [email protected]; PEC:[email protected] Documento di Valutazione dei Rischi A.S. 2017/18 Plesso” E.Morante” Datore di lavoro: Dirigente scolastico: De Masi Maddalena L’obiettivo della Valutazione dei Rischi, ai sensi dell’art. 17 comma 1 lettera a) del D. Lgs. 81/08 come modificato dal D. L. 106/09, è predisporre tutti provvedimenti necessari per la salvaguardia della sicurezza e salute dei lavoratori e principalmente quello di: 1. Individuare tutte le fonti di pericolo e valutarne la possibile incidenza sui lavoratori; 2. Eliminare alla fonte i fattori di rischio o almeno ridurli; 3. Ove il rischio non sia eliminabile, fornire adeguati Dispositivi di protezione individuale ai singoli lavoratori esposti; 4. Programmare ed attuare i necessari percorsi di informazione e formazione sui rischi; 5. Predisporre tutte le attività necessarie per ottemperare alla vigente normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In relazione a tali obiettivi, i provvedimenti necessari al conseguimento delle migliori condizioni di salubrità e sicurezza, possono essere così classificati:

Upload: vancong

Post on 15-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

1

Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca

Ufficio Scolastico Regionale per la Campania

Istituto Statale Comprensivo “ I.C.2 Sant’Anastasia”

Via G.Boccaccio N. 12 – c.a.p. 80048 – S. Anastasia (NA)Tel. 081/8930712 - 8930727 - 8930716 –

Fax. 081/8930711 cod.fisc.94202990639 cod.mecc.NAIC8AK00G – E mail: [email protected];

PEC:[email protected]

Documento di Valutazione dei Rischi A.S. 2017/18

Plesso” E.Morante”

Datore di lavoro:

Dirigente scolastico: De Masi Maddalena

L’obiettivo della Valutazione dei Rischi, ai sensi dell’art. 17 comma 1 lettera a) del D. Lgs.

81/08 come modificato dal D. L. 106/09, è predisporre tutti provvedimenti necessari per la

salvaguardia della sicurezza e salute dei lavoratori e principalmente quello di:

1. Individuare tutte le fonti di pericolo e valutarne la possibile incidenza sui lavoratori;

2. Eliminare alla fonte i fattori di rischio o almeno ridurli;

3. Ove il rischio non sia eliminabile, fornire adeguati Dispositivi di protezione individuale

ai singoli lavoratori esposti;

4. Programmare ed attuare i necessari percorsi di informazione e formazione sui rischi;

5. Predisporre tutte le attività necessarie per ottemperare alla vigente normative in

materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

In relazione a tali obiettivi, i provvedimenti necessari al conseguimento delle migliori

condizioni di salubrità e sicurezza, possono essere così classificati:

2

a) misure di tutela generali;

b) misure di tutela specifiche;

c) misure di emergenza;

Le misure di tutela generali sono quelle intraprese al fine di prevenire e ridurre i rischi

derivanti da condizioni di lavoro che comportano pericoli trasversali o non adeguatamente

inquadrabili all’interno di una specifica categoria di rischio. Le misure di tutela specifiche, sono

quelle attuate laddove si riscontri uno specifico rischio legato ad una mansione svolta da uno o più

lavoratori.

Le misure generali di tutela prevedono:

1. Corretta informazione e formazione dei lavoratori in merito ai possibili rischi cui

potrebbero essere soggetti;

2. Adeguato sistema di gestione delle mansioni e degli incarichi ricoperti al fine di

limitare le eventuali esposizioni a fattori di rischio;

3. Formazione circa il corretto utilizzo dei DPI;

4. Riduzione alla fonte di eventuali rischi;

5. Presenza della squadra di gestione delle emergenze e primo soccorso.

Le misure di tutela specifiche si riferiscono a tutte le azioni di prevenzione o di riduzione

dei rischi, che contemplano specifiche criticità riferibili a locali, macchine attrezzature e/o

impianti.

Queste si articolano in modo specifico imponendo ad esempio particolari comportamenti,

eventuale utilizzo di dispositivi di protezione individuale, obbligo d’intervento di eventuale

personale esperto e formato per la specifica area di rischi evidenziata. In generale si possono

configurare all’interno di questa tipologia di misure, quelle che richiedono una specifica attenzione

o emergono in relazione a precisi livelli di esposizione a rischi specifici.

Le misure di tutela specifica prevedono:

1. Adozione dei previsti DPI per i lavoratori maggiormente esposti a rischi che non

possono essere evitati;

3

2. Attribuzione alle mansioni solo dopo adeguata informazione e formazione alla

specifica mansione ricoperta.

Le misure di emergenza sono quelle che si attuano per la prevenzione o riduzione di

rischi derivanti da situazione di emergenza non prevedibili o che richiedono interventi specifici per

gestire particolari eventi pericolosi come terremoti, incendi, allagamenti, infortuni con

menomazioni o lesioni a danno dei lavoratori e del personale, attacchi terroristici, esplosioni.

All’interno di queste tipologie di eventi, si configurano le specifiche azioni descritte ad

esempio nell’apposito piano per la gestione delle emergenze e l’evacuazione D. Lgs.81/08 art.18,

comma 1 lettera t

Le misure di emergenza adottate sono:

1. Adozione di un dettagliato Piano di Emergenza ed Evacuazione;

2. Mezzi e presidi per il primo soccorso adeguati al D.M. 388/03;

3. Corretta manutenzione dei presidi antincendio e verifica periodica della

funzionalità;

4. Verifica dell’adeguatezza delle uscite di emergenza

Descrizione dei luoghi di lavoro

L’istituto comprensivo “ E . Morante”ha sede nello stabile di proprietà del Comune di Sant’

Anastasia : Tale istituto comprende tre plessi tutti ubicati nel suddetto Comune .

Il plesso di cui terremo conto in tale documento è il cosiddetto plesso “Centrale” sito in via

Boccaccio s.n.c. . lo stabile comprende tre piani fuori terra ,: il piano terra ospita aule e il locale

adibito a mensa , servizi igienici e un ampio androne di accoglienza . Su un’ala dello stesso si

ritrova un a palestra collegata ad altri locali di modeste dimensioni attraverso un largo corridoio.

Al piano primo sono si ritrovano i locali che ospitano le attività di amministrazione , la Dirigenza e

altre aule ; al piano terzo i laboratori di informatica , musica , arte , la biblioteca e altre aule.

Descrizione dell’attività lavorativa

Complessivamente , l’attività lavorativa può essere classificata come attività didattica di tipo

scolastico e si svolge all’interno dei locali della scuola . Viene fornito il servizio mensa durante il

quale il personale educativo vigila sugli alunni. Il servizio mensa viene distribuito dal personale

ausiliario che si occupa di ripulire e tenere in ordine il locale. La scuola in oggetto è definita a

tempo prolungato quindi attività didattiche si svolgono anche di pomeriggio ,specialmente per la

disciplina musicale . Durante le ore pomeridiane, dopo l’uscita degli alunni , si svolgono attività

4

extracurriculari a progetto, quindi programmando la presenza nei locali . Qualora siano presenti

,all’interno dei locali scolastici ,alunni diversamente abili è prevista la presenza di insegnanti di

sostegno . Dopo l’orario scolastico , una ditta esterna provvede alla pulizia dei locali.

Programmazione delle misure di prevenzione e protezione

conseguenti alla valutazione dei rischi

L’art. 15 del D.L.81/08 indica quali sono le misure generali di tutela del lavoratore che devono

essere adottate ai fini della riduzione delle stesse e, ove è possibile , eliminarle. Tali misure hanno

delle priorità e possono essere così schematicamente elencati

• Riduzione dei rischi alla fonte

• Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che è meno pericoloso

• Priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale

L’attuazione di un opiano degli interventi deve tenere conto delle misure di prevenzione

eprotezione adottate e sarà volto a definire:

• Gli interventi risultati necessari a seguito della valutazione e quelli programmati per

conseguire una ulteriore riduzione dei rischi residui;

• Le conseguenti azioni di formazione e informazione dei lavoratori ;

• La dotazione di mezzi di protezione personali e collettivi a disposizione dei lavoratori.

Situazioni di rischio

Durante i sopralluoghi effettuati sono state individuate criticità presenti nell’istituto di

proprietà del Comune di Sant’Anastasia in cui ha sede la scuola “ E. Morante”.

Di seguito si elencano le criticità riscontrate durante il sopralluogo tenuto in data 9

settembre 2015 presso il plesso “centrale “ in via Boccaccio.

▪ ventole non protette

▪ rifacimento intonaco esterno causa ferri del cemento armato scoperti e degradati.

▪ Palestra esterna pericolosa( pavimentazione ammalorata, strutture scale esterne

fatiscenti)

▪ Porte aule : revisione porte e fissaggio profilati in alluminio.

5

▪ Servizi igienici al piano terra ealtri piani: Sostituzione di alcuni sanitari, revisione rubinetti. Strisce antiscivolo su pavimento

▪ Chiusura finestre secondo piano con affaccio su lastrico non protetto

▪ Infiltrazioni sulla cassa scala in aderenza agli infissi

▪ Parapetto finestre da proteggere causa sporgenza alunni

▪ Revisione piastre termosifoni nei corridoi, chiavette di regolazione mancanti e quindi ferri pericolosi

▪ Porta locale centrale termica facilmente accessibile

▪ Canna fumaria caldaia da revisionare

▪ Pavimentazione esterna che presenta irregolarità di livello

▪ Campanella insufficiente

▪ Sostituzione di arredi fatiscenti e pericolosi ( banchi , sedie, armadietti)

▪ Materiale di risulta non utilizzato depositato in aree interne alla struttura

Metodo di valutazione adottato.

Il criterio fondamentale adottato nella valutazione del rischio è quello basato sull’identificazione dei pericoli

relativamente ai differenti luoghi di lavoro, nell’analisi dei fattori di rischio e nella stima delle possibili

conseguenze.

La valutazione viene quindi articolata nelle seguenti fasi:

1. individuazione di ogni pericolo; 2. individuazione dei lavoratori e di altre persone presenti nel luogo di lavoro esposte a rischi; 3. eliminazione o riduzione dei pericoli; 4. valutazione del rischio residuo; 5. verifica dell’adeguatezza delle misure di sicurezza esistenti ovvero individuazione di eventuali

ulteriori provvedimenti e misure necessarie ad eliminare o ridurre i rischi residui. Il livello di rischio globale delle attività viene rappresentato con un modello matematico nel quale gli effetti

del rischio stesso dipendono dai seguenti fattori: P = probabilità o frequenza del verificarsi dell’evento

rischioso; M = magnitudo della conseguenza, ossia dell’entità del danno ai lavoratori o all’ambiente,

provocato dal verificarsi dell’evento dannoso.

Valutazione del Rischio.

Stabiliti i valori della probabilità P e della magnitudo M, ogni singolo rischio verrà automaticamente

graduato mediante una formula

R = P x D

I rischi che possono provocare i danni più gravi occupano in tale matrice le caselle in alto a destra

(probabilità elevata, danno gravissimo), quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi (danno

lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili. Una tale

6

rappresentazione costituisce di per se un punto di partenza per la definizione delle priorità e la

programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare.

La valutazione numerica del Livello di Rischio “R” comporta l’attuazione di misure si prevenzione e

protezione in relazione alla valutazione dei rischi.

R > 8 Azioni correttive indilazionabili--Priorità P1

4 ≤ R ≤ 8 Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza-- Priorità P2

2 ≤ R ≤ 3 Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve medio terminePriorità P3

R = 1 Azioni migliorative da programmare non richiedenti un intervento immediato Priorità P4

Questa permette di individuare una corrispondente scala di priorità degli interventi “Pi” da utilizzare :

Priorità della realizzazione degli interventi

Questa permette di individuare una corrispondente scala di priorità degli

interventi “Pi” da attuare o porre in essere al fine di ridurre in modo sensibile il

livello di rischio.

P1 Elevatissima Priorità (interventi immediati)

Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio grave ed imminente per i lavoratori. Le non conformità classificate come P1 richiedono interventi urgenti poiché oltre a creare i presupposti per l’accadimento di un possibile infortunio prefigurano per il Datore di Lavoro sanzioni penali di carattere detentivo o pecuniario.

P2 Alta Priorità (un mese)

Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio grave ma non imminente per i lavoratori, e che potrebbe causare danni con un elevato grado di inabilità o determinare patologie dagli effetti invalidanti permanenti. Le non conformità classificate come P2 richiedono interventi a medio termine poiché configurano condizioni di pericolo e/o violazioni alle norme di sicurezza con conseguente responsabilità del Datore di Lavoro sanzionabili penalmente.

P3 Media Priorità (tre mesi)

Non conformità di carattere tecnico/documentale derivante dall'aggiornamento e/o dall'evoluzione della normativa tecnica di riferimento e non implicante l’insorgere di particolari condizioni di rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Gli interventi di adeguamento corrispondenti al presente livello di priorità possono essere programmati nel tempo in funzione della fattibilità degli stessi.

7

P4 Bassa Priorità (sei mesi, un anno)

Il seguente indice di priorità corrisponde più che ad una non conformità specifica ad uno stato di fatto che, pur rispondente alla normativa di igiene e sicurezza, evidenzia la necessità di essere migliorato ed ottimizzato. Gli interventi di adeguamento corrispondenti, di tipo organizzativo e tecnico, verranno programmati nel tempo con il fine di elevare il livello di prevenzione e ottimizzare lo stato dei luoghi e le procedure di lavoro.

In relazione a quanto segnalato si inseriscono gli interventi :

P1 Elevatissima Priorità (interventi immediati)

▪ Palestra esterna pericolosa( pavimentazione ammalorata, strutture scale esterne danneggiata)

▪ rifacimento intonaco esterno causa ferri del cemento armato scoperti e degradati.

Parapetto finestre da proteggere causa sporgenza alunni

▪ Sostituzione di arredi fatiscenti e pericolosi ( banchi , sedie, armadietti)

▪ Chiusura finestre secondo piano con affaccio su lastrico non protetto

P2 Alta Priorità

(un mese)

▪ Revisione piastre termosifoni nei corridoi, chiavette di regolazione mancanti e quindi ferri pericolosi

P3 Media Priorità

(tre mesi)

▪ Infiltrazione sala caldaia con danni alle pignatte e travetti

▪ Infiltrazione aule al piano secondo ▪ Rifacimento intonaco esterno causa ferri del

cemento armato scoperti e degradati. ▪ Alcune aule sono sprovviste di piastrelle con a

vista il massetto. Servizi igienici al piano terra ealtri piani: Sostituzione di alcuni sanitari, revisione rubinetti.

P4 Bassa Priorità (sei mesi, un anno)

▪ Pavimentazione esterna che presenta irregolarità di livello

8

Il D. L n. 81 del 09/04/2008 al Titolo X, Capo I dagli art. 266 al 286 “esposizione ad agenti biologici"

vengono dettate le norme da seguire sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative

all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da agenti biologici, dall’art. 266 all’art. 270 parla di

protezione dagli agenti biologici e stabilisce le norme che si applicano a tutte quelle attività nelle

quali vi e rischio di esposizione ad agenti biologici, restano ferme le disposizioni particolari di

recepimento delle direttive comunitarie.

Per agente biologico ai sensi del presente titolo si intende:” qualsiasi microrganismo anche se non

geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare

infezioni, allergie o intossicazioni”.

Gli agenti biologici sono ripartiti in quattro gruppi a seconda del rischio di infezione.

VALUTAZIONE DEI RISCHI e Descrizione del rischio

Certamente per il tipo di attività QUELLA DELLA FORMAZIONE IN AMBITO SCOLASTICO, può

comportare situazioni di pericolo se non si rispettano le norme generali di igiene.

Ulteriore causa di rischio biologico e determinata durante le operazioni di pulizia degli uffici,

poiché si può venire a contatto con polveri, acari, germi e batteri, per questo e buona norma ed e

fatto l’obbligo dell’utilizzo dei DPI quali i guanti in lattice.

Per gli operatori esterni la possibile causa del rischio biologico può essere polveri derivanti da

operazioni di pulizia, manutenzione strade, estirpazione di graminacee ecc.

Danni potenziali

• Irritazione alle congiuntive e alle mucose respiratorie;

• Maggiore facilità di contrarre allergie sia respiratorie che cutanee (dermatiti aero –

trasmesse);

• Raffreddore e bronchite.

Classificazione del livello di rischio biologico

9

La valutazione del rischio da agenti biologici e stata condotta sulla base dei sopralluoghi effettuati,

attraverso i colloqui con il personale.

Ragione sociale: ISTITUTO centrale “ E. Morante

A conclusione della valutazione dei rischi derivanti da agenti biologici, per il tipo di attività svolta,

le classi di lavoratori in relazione alle fonti di rischio presenti, alle misure di prevenzione e

protezione adottati, si può ritenere un

Livello di rischio BASSO

In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della scuola

plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :

è individuabile un livello di probabilità pari a 1

un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 2

Nell'ambito dell'Azienda in esame si può ritenere un rischio BASSO per tutti gli operatori.

VALUTAZIONE RISCHIO INCENDIO

La presente sezione costituisce il documento di valutazione del rischio incendio che il datore di

lavoro deve elaborare, in ottemperanza a quanto previsto dal D.L. 81/2008. I criteri adottati per la

valutazione dei rischi di incendio e per la definizione delle misure di prevenzione e protezione,

sono conformi a quanto previsto dal D.M. 10 marzo 1998 – Allegato I “Linee guida per la

valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro” che si applica integralmente per le attività

non a norma, mentre per le attività a norma (come nel caso degli istituti scolastici) si applica solo

per le parti non trattate dalla norma specifica ovvero D.M. 26 agosto 1992 “Norme di prevenzione

incendi per l’edilizia scolastica”.

CARATTERISTICHE DELL’INSEDIAMENTO

Le scuole vengono suddivise, in relazione alle presenze effettive contemporanee in esse prevedibili di alunni e di personale docente e non docente, nei seguenti tipi: tipo 0: scuole con numero di presenze contemporanee fino a 100 persone;’ tipo 1: scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone;

Ragione sociale: ISTITUTO COMPRENSIVO Plesso Centrale

SEDE attività: via Boccaccio – S. Anastasia

Numero di persone presenti

il massimo affollamento previsto (studenti, insegnanti, collaboratori scolastici, etc.) è : 283

10

ORARIO DI LAVORO

L’attività didattica dell’’Istituto Scolastico viene svolta dal lunedì al venerdì dalle 8,00alle 16,00 con

servizio mensa dalle 13,00 alle 14,00

E’ garantita la presenza del personale scolastico dalle 8.00

Talvolta per riunioni il personale scolastico permane nell’edificio fino alle 19,00

Alcuni locali dell’edificio (aule, laboratori) vengono utilizzate per attività extrascolastica (musica,

informatica, etc.) da parte di personale facente parte e non facente parte della scuola.

Inoltre dalle ore 16.00 l’istituto è popolato dagli addetti alle pulizie fino alle 20.00.

Descrizione dell’involucro edilizio

. lo stabile comprende tre piani fuori terra ,: il piano terra ospita aule e il locale adibito a mensa ,

servizi igienici e un ampio androne di accoglienza . Su un’ala dello stesso si ritrova un a palestra

collegata ad altri locali di modeste dimensioni attraverso un largo corridoio. Al piano primo sono si

ritrovano i locali che ospitano le attività di amministrazione , la Dirigenza e altre aule ; al piano

terzo i laboratori di informatica , musica , arte , la biblioteca e altre aule.

Caratteristiche strutturali

L’edificio è in buono stato di conservazione, realizzato in cemento armato , solai latero-cementizi.

Durante il sopralluogo sono stati riscontrati la presenza di cornicioni e intonaci già spicconati con

ferri a vista deteriorati.

Caratteristiche materiali utilizzati

Gli elementi di arredo sono costituiti da tavoli, armadi, scaffali in alluminio, sedie, in materiale

acciaio e legno .

Vie di esodo

Le porte sono del tipo a doppio battente con maniglione antipanico interno. Le vie di esodo sono 2

Di cui una attraverso una scala esterna in ferro . la larghezza delle porte non è inferiore m.0,90.

Le uscite di emergenza al piano terra si affacciano sullo spazio esterno allo stabile con 2 punti di

raccolta. I locali che contengono lo spazio mensa sono stati ridotti raggiungendo attualmente una

superficie di mq 73 . L’uscita di emergenza attuale non segue la normativa vigente, attualmente

risulta di larghezza inferiore alla norma.

Lunghezza percorsi

11

La lunghezza dei percorsi di esodo delle varie zone per raggiungere un luogo sicuro ,in alcuni

percorsi è maggiore di 60 metri

Affollamento

L’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra e l’affollamento dipende dalla presenza del numero di

alunni e di eventuali genitori, oltre il personale docente e ausiliario .

Aereazione

Le caratteristiche dell’edificio sono tali da consentire una buona aerazione di tutti i locali grazie

all’ampia superficie finestrata

Individuazione pericolo di incendio

Gli spazi di lavoro presentano un carico di incendio modesto costituito dal materiale utilizzato per

l’attività didattica( carta , tessuti, ) dagli arredi ( mobiletti, tavoli,ecc) , dalle attrezzature da lavoro

( elettrodomestici, computer, fornellino elettrico,)

È necessario mantenere il locale ( piano primo in prossimità degli uffici) magazzino in perfetto

ordine e non caricarlo eccessivamente di materiale che farebbe aumentare il carico di incendio

Lo stabile è dotato di impianto di riscaldamento autonomo con un sistema di radiatori La centrale termica è alloggiata in un locale apposito con accesso dall’esterno dello stabile. L’aerazione del locale centrale termica è assicurato da una presa d’aria presente sulla porta in ferro di accesso al locale. All’esterno dello stesso bisognerebbe evitare il contatto diretto con la porta di chiusura.

Rischi :

• intossicazione per fuga di gas

• incendio ed esplosione

Valutazione del rischio incendio

In seguito ad un attento esame dei localioggetto di valutazione sono state identificate un

quantitativo di materiale cartaceo e materiale di arredo. In base a quanto descritto dal D.M:I. 26

agosto 1992 e in base all’affollamento della scuola essa rientra nella tipologia delle scuole Tipo

1cioè con un numero superiore a 100 persone .

In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della scuola

plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :

è individuabile un livello di probabilità pari a 2

un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 4

12

Livello di rischio Medio

RIDUZIONE DELLA PROBABILITA’ DI INCENDIO

Materiale cartaceo lontano da fonti di possibile innesco.

Misure di tipo tecnico

1. Per l’impianto elettrico dell’edificio e necessario mantenere aggiornata la documentazione

tecnica (schemi elettrici).

2. Per l’impianto elettrico e l’impianto termico, si dovrà istituire un programma di verifiche

periodiche mirate, tra l’altro, ad accertare lo stato di sicurezza dei dispositivi costitutivi.

3. L’impianto di terra dovrà essere sottoposto alle verifiche periodiche previste dalla legislazione

vigente (D.P.R. 462/01).

4. L’esito delle azioni preventive succitate dovrà essere regolarmente riportato nel “Registro

Antincendio”da istituire e da mantenere aggiornato nell’Istituto Scolastico.

:Valutazione rischio sismico

Gli eventi sismici in Italia hanno evidenziato una elevata vulnerabilità delle costruzioni esistenti a

uso produttivo, costruite prima della classificazione sismica. Il problema della sicurezza di tali

costruzioni nei confronti del rischio sismico è rilevante.

E importante quindi:

• Valutare la vulnerabilità/ sicurezza sismica della struttura e degli elementi non

strutturali.

La valutazione del rischio sismico nei luoghi di lavoro

Pericolosità sismica

La pericolosità sismica è la probabilità che si verifichino terremoti di una data entità, in una data

zona ed in un prefissato intervallo di tempo.

Vulnerabilità sismica

È la predisposizione di una costruzione a subire danni per effetto del sisma di una prefissata entità

13

Esposizione

Esposizione è il complesso di beni e attività che possono subire perdite per effetto del sisma.

Rischio sismico

Rischio sismico = misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità,

di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione( natura , qualità e quantità dei beni esposti).

È determinato dalla combinazione della pericolosità ( P), della vulnerabilità ( V) e dell’esposizione (

E ):

R = f ( P;V;E)

Valutazione della vulnerabilità sismica

Per poter definire la vulnerabilità sismica di edifici bisogna basarsi su giudizio di esperti

compilando co tutte le informazioni con scheda CNR GNDT pe il rilievo di vulnerabilità di c.c.a. ( 1

livello)

Per poter redigere la valutazione rischi sismico dell’edificio bisogna seguire un percorso operativo

che comprende :

esame dati e documento di progetto

rilievo geometrico

rilievo quadro fessurativo –degrado – vulnerabilità

analisi numeriche ( carichi statici- analisi dei meccanismi locali e globali)

In relazione a tali indagini si potrà indicare il valore del rischio ( basso- medio – alto)

Valutazione vulnerabilità di elementi non strutturali

ELEMENTI DI ARREDO:

possibili rischi:

• contusioni per ribaltamento di armadi o schedari,

• contusione per contatto accidentale con cassetti o sportelli aperti,

• contusioni per caduta accidentale di oggetti dall’alto.

• Lavagne non fissate a muro

gli armadi e gli schedari, le lavagne dovranno essere fissati adeguatamente alle pareti.

Controsoffitti

Controsoffitti in aule che ospitano anche lampade per illuminazione

14

Ad un primo esame visivo non sono presenti segni di cedimento, né si evince che i pendini che sostengono

i controsoffitti siano in cattivo stato di conservazione.

Si richiede un controllo delle lampade inserite.

Nella regione Campania il territori cui appartiene lo stabile come pericolosità sismica è la

ZONA 2 (a^g valore 0.150-0.175 ) Zona con pericolosità sismica media, dove possono verificarsi

terremoti abbastanza forti )

L’edificio in esame è un edificio scolastico costruito negli anni ’80 e fa parte della categoria di

edifici rilevanti ( allegato B DGR 1661/ 2009)

Ad un esame visivo, la struttura si presenta ben solida , e strutturalmente tenace, ma bisogna

segnalare che in prossimità dei pilastri s delle travi avista ,il cemento copri ferro è stato

precedentemente spicconato e non realizzato ex novo producendo ruggine sui tondini di ferro e

sulle staffe degli elementi portanti a vista.

Il Comune , ente proprietario di tale stabile deve esibire l’esame dei dati e documenti di progetto

unitamente a certificazioni varie ( agibilità,collaudo statico,di conformità sismica).

Rilievo geometrico dell’edificio e degli elementi non strutturali ai fini della sicurezza(

controsoffitti,arredi,scaffalature, cornicioni, balconi..)

Quindi da una prima valutazione di rischio si può definire edificio a rischio moderato, proprio per

la cattiva manutenzione dello stesso.

Pericolosità -- Zona 2

Vulnerabilità - Moderata

Esposizione - media

PREMESSA

Per rischio elettrico si intende il prodotto della probabilità per un soggetto di subire gli effetti

derivanti da contatti accidentali con elementi in tensione (contatti diretti ed indiretti), o da arco

elettrico, per il danno conseguente.

15

Esiste inoltre un rischio elettrico legato alla salvaguardia degli immobili, dei macchinari e degli

impianti, che sarà valutato al fine di evitare possibili inneschi di incendi o esplosioni e che sara poi

ripreso nelle relative sezioni del presente documento.

I soggetti che possono essere interessati al rischio elettrico sono potenzialmente tutti i lavoratori,

indipendentemente dalla mansione o dal reparto di lavoro, anche se e ragionevole dividere tali

soggetti in due categorie, in relazione al grado di esposizione al rischio elettrico:

ANALISI DOCUMENTALE

Per l’impianto elettrico, sarà quindi necessario verificare la presenza dei seguenti documenti:

• Progetto impianto elettrico (per impianti con obbligo del progetto);

• Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico al D.M. 37/2008;

• Verifiche periodiche di legge (ARPA/ Organismi Abilitati)

• Verifiche periodiche di manutenzione (ditte esterne/ufficio interno)

• Per rischio elettrico si intende il prodotto della probabilità per un soggetto di subire gli

effetti derivanti da contatti accidentali con elementi in tensione (contatti diretti ed

indiretti), o da arco elettrico, per il danno conseguente.

• Esiste inoltre un rischio elettrico legato alla salvaguardia degli immobili, dei macchinari e

degli impianti, che sarà valutato al fine di evitare possibili inneschi di incendi o esplosioni e

che sarà poi ripreso nelle relative sezioni del presente documento.

• I soggetti che possono essere interessati al rischio elettrico sono potenzialmente tutti i

lavoratori, indipendentemente dalla mansione o dal reparto di lavoro, anche se e

ragionevole dividere tali soggetti in due categorie, in relazione al grado di esposizione al

rischio elettrico:

ANALISI DEL RISCHIO ELETTRICO PER UTENTI GENERICI

• Il rischio elettrico a cui sono soggetti gli utenti generici, come sopra definiti, deve essere

ricercato nella corretta progettazione, esecuzione e verifica periodica dell’impianto

elettrico

Questo rischio si estrinseca nella maggior parte dei casi attraverso il “contatto indiretto”, ovvero la

possibilità di entrare in contatto con una “massa” o “massa estranea” che ha assunto un potenziale

elettrico a causa di un guasto di isolamento.

Tale situazione può essere la conseguenza di una carenza di progettazione, di esecuzione o,

molto più spesso, di controlli periodici. E’ prevista infatti la collaborazione di tutti i lavoratori,

16

in merito all’individuazione visiva di danneggiamenti o rotture di cavi elettrici, prolunghe,

prese od altri componenti elettrici, con successiva segnalazione del problema riscontrato al

preposto

Dal sopralluogo effettuato all’interno dei locali , in particolare modo degli uffici, del

laboratorio di informatica , si è potuto evincere che esistono cavi a vista e prese di corrente

facilmente accessibili, nonché adattatori o riduttori che dovrebbero essere utilizzati con

attenzione .

CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO ELETTRICO

Probabilità

Per un utente generico, la probabilità che un evento legato a questa tipologia di rischio si

concretizzi, e strettamente legata alla conformità costruttiva e gestionale dell’impianto, quindi

all’analisi documentale di cui al punto precedente.

Come già sottolineato, il documento di valutazione di cui al D. L. 81/08 deve contemplare

unicamente quei rischi specifici con caratteristica residuale rispetto all’’applicazione della

normativa vigente della quale i documenti citati al punto precedente rappresentano l’espressione.

Alla luce di quanto suddetto, verificata la conformità documentale, la probabilità non può essere

del tutto esclusa ma potrà assumere, tranne che per casi particolari, il valore di 1.

Danno

Il danno conseguente al fenomeno di elettrocuzione non è facilmente codificabile.

Esso dipende, oltre che dai parametri elettrici in gioco( es. tensione , frequenza, ecc.) anche dalle

condizioni fisiche ed ambientali dell’infortunato, dal fattore di percorso del contatto, dalla

tempestività di intervento delle protezioni.

RISCHI

L’energia elettrica rappresenta anche un pericolo per gli uomini, per gli animali e per beni di vario

tipo.

In particolare:

• contatti diretti o indiretti con elementi in tensione (elettrocuzione) possono causare gravi

lesioni a persone o animali (ustioni, tetanizzazione dei muscoli, fibrillazione ventricolare,

difficoltà respiratorie)

• la gravita delle conseguenze dipende da diversi fattori: intensità di corrente, durata del

contatto, natura della corrente, frequenza, massa corporea, stato di salute

17

In conclusione , la correlazione dei valori riportati ha permesso di individuare l’attività della

scuola plesso “ E.Morante” nelle seguenti categorie di rischio :

• è individuabile un livello di probabilità pari a 1

• un livello di magnitudo pari a 2 da cui = R = 2

RISCHIO BASSO

L'attività svolta in prevalenza da quasi tutti i lavoratori specie quelli degli uffici e legata all'utilizzo di

attrezzature munite di videoterminali.

Il Decreto Legislativo 19 aprile 2008, n°81 al Titolo VII capo I dagli articoli 172 a 177 e Allegato

XXXIV, pone attenzione sui rischi e sulle misure da adottare durante l'uso di videoterminali.

Nell'ambito della nostra valutazione si e cercato di far attenzionare le problematiche legate ad ogni

ambiente di lavoro, evidenziando quelle che sono i rischi legati alla presente attività lavorativa e le

misure da adottare per ridurre i rischi presenti compatibilmente con le informazioni fornite dal

datore di lavoro, dai dipendenti, dai sopralluoghi effettuati congiuntamente al Medico

Competente, al rappresentante dei lavoratori e al R. S. P. P. e con gli esigui mezzi a disposizione.

DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’

Trattasi delle attività lavorative comportanti l’uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT), ai

sensi dell’ art. 172 del D.L. 81/08,

Come precisato dall’art. 173 del D.L. 81/08, si intende per :

VIDEOTERMINALE: uno schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo

di procedimento di visualizzazione utilizzato;

POSTO DI LAVORO: l'insieme che comprende le attrezzature munite di

videoterminale, eventualmente con tastiera ovvero altro sistema di immissione dati,

incluso il mouse, il software per l'interfaccia uomo-macchina, gli accessori opzionali, le

apparecchiature connesse, comprendenti l'unita a dischi, il telefono, il modem, la stampante, il

18

supporto per i documenti, la sedia, il piano di lavoro, nonché l'ambiente di lavoro

immediatamente circostante;

LAVORATORE: il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminali, in modo

sistematico o abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all' art. 175 dello

stesso D.L. 81/08.

RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI

Ai sensi dell’ art. 174 del D.L. 81/08, sono state analizzati attentamente i posti di lavoro degli

addetti all’utilizzo dei VDT e, verificando attentamente l’attività lavorativa degli stessi, sono stati

riscontrati e valutati, con il metodo indicato nella relazione introduttiva, i rischi riportati nella

seguente tabella:

La tecnica di produzione delle immagini sullo schermo e tale per cui dall' apparecchio vengono

generate, oltre alla luce visibile, radiazioni elettromagnetiche di varia lunghezza d'onda di debole

intensità e difficilmente apprezzabili con gli strumenti di misura, come e ormai dimostrato da una

serie numerosa di rilevazioni su apparecchi diversi per marca, modello e stato di manutenzione.

Il lavoro del video terminalista può comportare un pericolo per la salute in relazione alla durata

dell'esposizione, alle caratteristiche del lavoro svolto, alle caratteristiche dell’ hardware e del

software, alle caratteristiche del posto di lavoro e dell'ambiente.

Effetti sulla salute legati al lavoro con una unita video sono dimostrabili per quanto concerne i

disturbi oculo-visivi, i disturbi muscolo-scheletrici e, in minore misura, le reazioni da stress.

I disturbi all’apparato visivo sono dovuti essenzialmente ad un’elevata sollecitazione e

all’affaticamento degli occhi. L’apparato oculare e sollecitato per i seguenti motivi:

• sforzo accomodativo e adattativo (distanze e livelli di luminosità sempre differenti);

• posizionamento non corretto dello schermo rispetto alle finestre e ad altre sorgenti

luminose; ciò causa abbagliamenti, riflessi fastidiosi e un maggiore contrasto chiaro-scuro;

• sfarfallio dei caratteri e dello sfondo, soprattutto con gli schermi di vecchia generazione;

• cattiva visualizzazione di singoli caratteri, frasi o di intere porzioni di testo;

• desktop disordinato e sfruttato in maniera insoddisfacente

19

I dolori al collo e alle articolazioni sono imputabili a:

• posizione sedentaria protratta o postura scorretta;

• spazio insufficiente per la tastiera e il mouse;

• mancanza di ausili di lavoro ergonomici (ad es. poggiapiedi, poggia polsi per tastiera e

mouse);

• altezza della sedia non perfettamente idonea o del tutto inidonea alle caratteristiche

fisiche dell’utente;

• schermo collocato in posizione rialzata;

• uso di occhiali non idonei o ridotta capacita visiva (l’uso di occhiali progressivi non adatti

può, infatti, costringere il lavoratore ad assumere una posizione incongrua con la testa.

PRINCIPALI MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONI

Le caratteristiche delle apparecchiature e in particolare dei videoterminali, dei sedili, dei sistemi di

illuminazione sono studiati da tempo e ciò ha permesso di definire standard, norme e indicazioni

preventive.

In questo senso si e indirizzato anche il D .L 81/08, nel quale si precisa che ambienti, posti di lavoro

e videoterminali siano sottoposti a verifiche e che siano effettuati controlli periodici di alcune

variabili come quelle posturali, quelle microclimatiche, illuminotecniche ed ambientali generali.

A tale proposito, l’ allegato XXXIV dello stesso D.L. 81/08, fornisce i requisiti minimi delle

attrezzature di lavoro, che sono stati rispettati, come precisato nel seguito.

E inoltre stato previsto un adeguato piano di sorveglianza sanitaria con programmazione di

un'accurata visita preventiva eventualmente integrata da una valutazione oftalmologica estesa a

tutte le funzioni sollecitate in questo tipo di attività. Di grande importanza sono le indicazioni

correttive degli eventuali difetti visivi formulate dallo specialista in oftalmologia.

I lavoratori addetti ai videoterminali saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria periodica, per

valutare l'eventuale comparsa di alterazioni oculo-visive o generali riferibili al lavoro con

videoterminali, come meglio dettagliato nella sezione specifica.

Di fondamentale importanza, infine, la prevista informazione e formazione dei lavoratori addetti,

come precisato nel seguito, nonché il previsto controllo periodico degli operatori, al fine di

individuare difetti di postura o modalità operative e comportamentali difformi dai contenuti del

presente documento.

20

DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHIO STRESS- LAVORO CORRELATO

A.S. 2017/18

I rischi da stress lavoro-correlato nella scuola

Metodo operativo completo di valutazione e gestione

PREMESSA

Di seguito viene presentato il metodo completo per la valutazione e la gestione dei rischi da stress

lavoro-correlato (rischi SL-C) in ambito scolastico. Per gli opportuni approfondimenti sul tema si

rimanda alla normativa di riferimento e alle diverse pubblicazioni reperibili, che tuttavia non

trattano esplicitamente il caso della scuola . I rischi che originano dalle situazioni stressanti in

ambito lavorativo fanno parte della più ampia categoria dei rischi di natura ergonomica e, per il tipo

di conseguenze cui possono portare, vengono classificati all’interno dei rischi psicosociali . Rispetto

alle problematiche dello stress, la letteratura e la normativa (europea e nazionale) concordano nel

dare un’importanza determinante all’ambiente di lavoro e, ancor più, all’organizzazione del lavoro e

al suo contenuto specifico. Il miglioramento dell’organizzazione del lavoro è un processo che deve

nascere all’interno di ogni singola istituzione scolastica, con l’obiettivo di armonizzare il potenziale

rappresentato dalla popolazione lavorativa con le esigenze espresse da questa, con le regole e le priorità che

la scuola si è date, con le criticità o le opportunità individuate, con i vincoli di natura contrattuale o

normativa e con le istanze espresse dagli allievi e dalle loro famiglie. Fatte salve le indicazioni

metodologiche della Commissione Consultiva Permanente del 18/11/2010, non esistono strumenti di

intervento precostituiti, ogni scuola deve innescare il proprio processo di crescita, partendo da un’analisi

attenta della situazione e da una conoscenza completa delle prassi e delle consuetudini interne. Il dirigente

scolastico, responsabile della salute e sicurezza di tutti i suoi lavoratori, deve essere consapevole che un

contesto lavorativo caratterizzato da un buon livello organizzativo e, nel contempo, capace di tutelare e di

valorizzare il capitale umano a disposizione, favorisce la crescita dell’istituzione scolastica in termini di

qualità dell’offerta formativa, di sviluppo e ricerca didattica, di ampliamento delle iniziative e delle attività,

di coerenza dei messaggi educativi, di apertura al territorio e alle scuole viciniore, ecc., con indubbi vantaggi

in termini d’immagine e di credibilità, sia interna che esterna. Il risultato di questo processo di crescita è la

prevenzione del disagio e la promozione del benessere organizzativo, al quale deve tendere ogni

organizzazione del lavoro complessa, come certamente è anche una scuola. Esso si basa su diverse parole

chiave, alcune delle quali, riferite alla scuola, vale la pena citare, perché costituiscono dei riferimenti

importanti anche per questo metodo:

• confort ambientale

• chiarezza e condivisione degli obiettivi del lavoro

• valorizzazione ed ascolto delle persone

• attenzione ai flussi informativi

• relazioni interpersonali e riduzione della conflittualità

• operatività e chiarezza dei ruoli

21

• equità nelle regole e nei giudizi

Il metodo qui descritto tiene conto delle moltissime indicazioni pervenute all’USR e dal manuale di

valutazione INAIL

. Indice delle sezioni :

1) Descrizione generale del metodo

2) Il gruppo di valutazione

3) La griglia di raccolta dei dati oggettivi

4) La check- list

5) Valutazione complessiva e individuazione del livello di rischio

6) Uso della check- list per le azioni correttive e di miglioramento

7) Elenco allegati

Su materiali di:

“Proposta metodologica per la valutazione dello stress lavoro-correlato” (2010)

- Coordinamento Tecnico PISLL D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., Valutazione e gestione del

rischio da stress lavoro-correlato. Guida operativa, marzo 2010

- INAIL, Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato - Manuale ad uso delle

aziende in virtù di D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., Roma, maggio 2011

- Guida INAIL sui focus group

- Rete di scuole per la sicurezza

DESCRIZIONE GENERALE DEL METODO

l metodo si suddivide in due fasi: valutazione e gestione dei rischi SL-C

La valutazione viene affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di

Valutazione (GV, vedi sez. C), e si basa sull’applicazione periodica dei seguenti due strumenti:

• una griglia di raccolta di dati oggettivi , che, raccogliendo informazioni su fatti e

situazioni “spia” (o “sentinella”, come li chiama la Commissione consultiva permanente), fornisce

una fotografia oggettiva della realtà scolastica rispetto al tema trattato

• una check list , che indaga le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo

organizzativo, permettendo nel contempo di individuare possibili misure correttive, di

prevenzione e/o di miglioramento

• un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C, da somministrare al

personale scolastico

Schema generale per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato a scuola FASE DELLA GESTIONE FASE DELLA VALUTAZIONE

IL GRUPPO DI VALUTAZIONE

La valutazione dei rischi SL-C viene affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di

Valutazione (GV). Il GV è composto da:

• il dirigente scolastico : prof.ssa Maddalena De Masi

• il responsabile RSPP : arch. Maria Duraccio

• i responsabili ASPP : prof. Capasso Vicente, prof. Ceriello Fiorentina

• il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza : prof. Malfi Antonio

• il medico competente

22

• Gli addetti alla sicurezza : le insegnanti : Mollo Bianca, Vergone Maria , Ida Costagliuola,

Casillo Claudia .

Il GV è chiamato a svolgere un compito delicato. Nell’utilizzo di entrambi gli strumenti di

valutazione che gli competono (griglia e check -list), si richiede che operi delle scelte, perché le

caratteristiche costruttive stesse di tali strumenti lo richiedono. Sia la griglia che la check-list infatti

hanno una connotazione di strumenti “intersoggettivi”: la loro relativa oggettività discende dal fatto

di essere impiegati da un gruppo di persone (in GV appunto) e non da un singolo individuo e di

condurre ad un risultato che rappresenta l’esito di un confronto tra le parti. Inoltre, anche

l’individuazione delle misure preventive da suggerire al dirigente scolastico (e che discendono

dall’uso della check- list) è frutto di discussione e di condivisione in seno al GV.

Il compito del GV, compilare la griglia (sulla base dei dati oggettivi ricevuti) e la check- list (a

partire da un confronto costruttivo tra tutte le sue componenti), è quindi tanto strategico quanto

importante. E’ indispensabile pertanto dedicare la massima cura nella scelta delle persone che ne

faranno parte, al fine di assicurare al loro lavoro il più elevato livello di collaborazione,

condivisione e produttività. Tenuto conto della specificità della tematica da affrontare, prima

dell’avvio dei lavori del GV si suggerisce di prevedere una verifica delle conoscenze possedute dai

suoi componenti sul tema dello stress lavoro-correlato e sulla principale normativa di riferimento, al

fine di una più puntuale ed efficace azione di analisi e valutazione della situazione e di un più

consapevole utilizzo degli strumenti a disposizione.

LA GRIGLIA DI RACCOLTA DEI DATI OGGETTIVI

Ad unanime parere di tutti gli studi sul tema, ribadito dalle indicazioni della Commissione

consultiva permanente, la raccolta di alcuni dati oggettivi costituisce la prima, indispensabile fase

da mettere in atto per la valutazione dei rischi SL-C. La griglia di raccolta dei dati oggettivi, di cui

in allegato è fornito un modello pronto per la stampa e l’utilizzo, si compone dei seguenti 8

indicatori, riferiti sia al personale insegnante che a quello ATA e cui vengono attribuiti pesi diversi

ai fini del calcolo del punteggio complessivo:

Indicatori Spiegazioni per il GV Punteggi

Indicatori Punteggio N. di invii di Commissione medica di verifica per problemi connessi a comportamenti o ad assenze ripetute per malattie.

Si tratta degli invii alla Commissione istituita dal

Ministero

dell’Economia e delle Finanze in base all’art. 3, comma 3,

del D.M.

12/2/2004 (“Criteri organizzativi dell’assegnazione delle

domande

agli organismi di accertamento sanitario …”) e all’art. 1,

comma 2,

del D.Lgs. 165/2001.

Il GV considererà le situazioni per le quali è stata avviata la

pratica

nel corso dell’a.s. di riferimento per l’indagine, anche se

l’iter non si

è ancora concluso al momento della compilazione della

griglia. --

--

N. di richieste di

Il GV considererà tutte le richieste formalizzate nell’a.s.

--

23

trasferimento.

di

riferimento per l’indagine (anche se non giunte a buon fine). --

N. di richieste di spostamenti interni.

Il GV considererà solo le richieste pervenute per

iscritto al DS nell’a.s. di riferimento per l’indagine (anche

se non esaudite). --

--

N. di esposti o segnalazioni da parte del personale, di classi o di genitori pervenuti al DS, al DSGA, al RLS o al MC.

Il GV considererà solo gli esposti e le segnalazioni

debitamente

documentati (cioè scritti ed autentici, anche se non

protocollati),

conservati agli atti, fatti pervenire o consegnati a mano al

DS, al

DSGA o al RLS, che riguardano comportamenti difformi

dalla norma

e/o dal ruolo che la persona cui si riferiscono ha messo in

atto,

oppure che hanno attinenza con le relazioni interpersonali o

con

problematiche organizzative o gestionali.

Non ha importanza se provengono tutti dalla stessa persona,

classe o

genitore oppure da persone, classi o genitori diversi, se ne

terrà

comunque conto come esposti diversi.

Per le segnalazioni fatte direttamente al MC, il GV

considererà solo

quelle che il medico stesso avrà ritenuto doveroso

trasmettere al DS,

per iscritto. --

--

N. di procedimenti per sanzioni disciplinari.

Il GV considererà i procedimenti avviati nel corso dell’a.s.

di

riferimento per l’indagine, anche se l’iter non si è ancora

concluso al

momento della compilazione della griglia --

--

N. di giorni di assenza per malattia.

dati sono ricavabili dal sistema informatico ARGO

Personale o dal

sistema equivalente in uso nella scuola, e verranno

aggreganti in due

sole categorie (personale docente e personale ATA). Si farà

riferimento agli ultimi tre aa.ss. --

--

N. di visite al MC (se nominato) su richiesta del lavoratore.

Il GV considererà le visite effettuate nel corso degli ultimi 3

aa.ss.

. --

--

N. infortuni

Il GV calcolerà un indice infortunistico semplificato,

desumibile dal

Registro Infortuni o da altro strumento di monitoraggio

adottato nella

scuola, suddividendo il personale in due sole categorie

(personale

docente e personale ATA). Si farà riferimento agli ultimi tre

aa.ss.

--

24

--

E’ evidente che ogni indicatore proposto, pur preciso nella sua definizione, può essere oggetto di

un’interpretazione collegiale da parte del GV, che se ne assume la responsabilità ed indicherà le

scelte fatte nella griglia stessa

A discrezione del dirigente scolastico, che si confronterà su quest’aspetto con il responsabile SPP,

è possibile compilare un’unica griglia per l’intera istituzione scolastica,

Per calcolare il punteggio complessivo della griglia si procede nel seguente modo: per ognuno dei 8

indicatori si trascrive nella colonna “PUNTEGGIO” il valore ottenuto.

Una volta completato l’esame dell’intera griglia, si esegue la somma di tutti i numeri riportati nelle

caselle “PUNTEGGIO”, ottenendo

il “PUNTEGGIO TOTALE GRIGLIA”

GRIGLIA DATI OGGETTIVI

Indicatori Anno s. 2015\16 Anno s. 2016\17 Anno s. 2017\18 Punteggio N. di invii di Commissione medica di verifica per problemi connessi a comportamenti o ad assenze ripetute per malattie.

--

--

--

0

N. di richieste di trasferimento.

--

--

---

4

N. di richieste di spostamenti interni.

--

--

--

0

N. di esposti o segnalazioni da parte del personale, di classi o di genitori pervenuti al DS, al DSGA, al RLS o al MC.

--

--

--

0

N. di procedimenti per sanzioni disciplinari.

--

--

--

4

N. di giorni di assenza per malattia.

--

--

--

4

N. di visite al MC (se nominato) su richiesta del lavoratore.

--

--

--

0

25

N. infortuni

--

--

--

0

TOT 12

E’ necessario archiviare ogni griglia compilata, sia come documento comprovante

l’assolvimento dell’obbligo di valutazione dei rischi SL-C, sia soprattutto per il confronto con le

situazioni pregresse;

LA CHECK LIST

La check- list proposta è suddivisa in 3 aree:

A) area Ambiente di lavoro, in cui si indagano alcuni parametri della struttura scolastica che la

letteratura individua come possibili sorgenti di stress per i lavoratori, in particolare per gli

insegnanti; sono presi in esame i parametri microclimatici e alcuni fattori di tipo fisico

(illuminazione, rumore, ecc.)

B) area Contesto del lavoro, in cui si considerano diversi indicatori riferiti all’organizzazione

generale del lavoro all’interno della scuola; gli indicatori riguardano in particolare lo stile della

leadership del DS, la trasparenza del modello organizzativo e le modalità dei processi decisionali

C) area Contenuto del lavoro, a sua volta suddivisa in 4 sotto aree specifiche per ogni

componente del personale scolastico

C1 – insegnanti

C2 – amministrativi

C3 – collaboratori

C4 – tecnici (solo per alcune tipologie di istituti superiori)

questa è l’area senz’altro più specifica per la scuola, perché propone indicatori che entrano

direttamente nel merito delle componenti essenziali del lavoro delle quattro categorie,

comprendendo le mansioni e il loro svolgimento, la specificità del ruolo docente, i tempi e i ritmi

del lavoro, le ambiguità o i conflitti di ruolo, l’addestramento e la qualità dei rapporti interpersonali

La check -list, di cui in allegato sono forniti tutti i modelli pronti per la stampa e l’utilizzo, si

compone complessivamente di 38 o 46 indicatori, suddivisi come indicato nella seguente tabella e

cui vengono attribuiti, ai fini del calcolo del punteggio complessivo, pesi diversi (per un totale

massimo di 150 o 180 punti).

La check- list, in tutte le parti che la compongono (aree e sottoaree), viene presentata nelle tabelle

che seguono, nella cui colonna centrale è stato inserito, per ogni indicatore proposto, un breve

commento esplicativo ed alcuni spunti utili ad esprimere un giudizio motivato sulla valutazione

della situazione:

A – Ambiente di lavoro

Indicatori Spiegazioni per il GV

Indicatori Punteggio Il microclima (temperatura e

umidità dell’aria) delle aule e

degli altri ambienti è

adeguato?

Si tratta degli invii alla Commissione istituita dal

Ministero

dell’Economia e delle Finanze in base all’art. 3, comma 3,

del D.M.

12/2/2004 (“Criteri organizzativi dell’assegnazione delle

domande

agli organismi di accertamento sanitario …”) e all’art. 1,

comma 2,

del D.Lgs. 165/2001.

--

26

Il GV considererà le situazioni per le quali è stata avviata la

pratica

nel corso dell’a.s. di riferimento per l’indagine, anche se

l’iter non si

è ancora concluso al momento della compilazione della

griglia. --

L’illuminazione (naturale e

artificiale) è adeguata alle

attività da svolgere?

Il GV considererà tutte le richieste formalizzate nell’a.s.

di

riferimento per l’indagine (anche se non giunte a buon fine). --

--

C’è riverbero (rimbombo)

nelle aule, negli altri ambienti

in cui si fa lezione (palestra,

laboratorio) o in mensa?

Il GV considererà solo le richieste pervenute per

iscritto al DS

nell’a.s. di riferimento per l’indagine (anche se non

esaudite). --

--

La presenza di rumore esterno

costringe l’insegnante ad

alzare il tono della voce per

farsi sentire?

Il GV considererà solo gli esposti e le segnalazioni

debitamente

documentati (cioè scritti ed autentici, anche se non

protocollati),

conservati agli atti, fatti pervenire o consegnati a mano al

DS, al

DSGA o al RLS, che riguardano comportamenti difformi

dalla norma

e/o dal ruolo che la persona cui si riferiscono ha messo in

atto,

oppure che hanno attinenza con le relazioni interpersonali o

con

problematiche organizzative o gestionali.

Non ha importanza se provengono tutti dalla stessa persona,

classe o

genitore oppure da persone, classi o genitori diversi, se ne

terrà

comunque conto come esposti diversi.

Per le segnalazioni fatte direttamente al MC, il GV

considererà solo

quelle che il medico stesso avrà ritenuto doveroso

trasmettere al DS,

per iscritto. --

--

Le aule e gli altri ambienti

sono puliti e in ordine?

La carenza di decoro, di pulizia e di igiene delle aule e degli

ambienti

scolastici in genere viene vissuta con fastidio e con il timore

(sebbene

il più delle volte infondato) di infezioni e malattie.

Elementi di giudizio: frequenza e accuratezza delle pulizie,

regole per

la tenuta degli ambienti e degli spazi, efficacia della raccolta

differenziata --

--

Gli spazi esterni (cortile, parco

giochi, ecc.) sono sufficienti e

adeguati allo scopo?

-- La carenza o l’inadeguatezza degli spazi esterni destinati

ai momenti di

svago (ricreazione, pausa pranzo, ecc.) o ad attività ludico-

motorie

(strutturate e non) è un elemento negativo avvertito

soprattutto nelle

scuole del I° ciclo, ma può costituire un problema anche per

--

27

la gestione

delle pause degli studenti delle superiori.

Elementi di giudizio: dimensioni e caratteristiche (in

relazione al

numero di allievi), conduzione quotidiana, manutenzione e

mantenimento degli spazi e delle attrezzature La sede scolastica è facilmente

raggiungibile (in auto o con

altri mezzi) e accessibile?

Le difficoltà per raggiungere rapidamente e senza intoppi il

proprio

luogo di lavoro, specie in auto e nelle prime ore del giorno,

costituiscono un fattore stressogeno particolarmente

avvertito da tutti i

lavoratori; anche le difficoltà di parcheggio o la distanza tra

il

parcheggio e l’ingresso della scuola rappresentano fattori

negativi.

Elementi di giudizio: localizzazione della sede, servizi

pubblici di

trasporto, spazi di parcheggio, viabilità interna delle aree di

pertinenza,

rampe e scale d’accesso, ascensori. --

--

--

CONTESTO DI LAVORO

Indicatori Punteggio Il regolamento d’istituto è

conosciuto e rispettato da tutto

il personale scolastico?

Una delle principali fonti di disagio lavorativo, evidenziata

anche nei

focus e nelle interviste effettuate sul tema, è legata alla

distanza tra le

regole scritte e condivise e i comportamenti reali che

vengono praticati,

in particolare quando l’impressione che ne trae il lavoratore

è che le

regole siano state scritte solo per assolvere ad un obbligo

formale.

Elementi di giudizio: modalità di definizione,

aggiornamento e

diffusione del regolamento, evidenze e informazioni sul

rispetto del

regolamento da tutte le componenti scolastiche e dagli

allievi --

I criteri per l’assegnazione

degli insegnanti alle classi

sono condivisi?.

Il gruppo classe costituisce, per ogni insegnante, l’oggetto

prioritario

del proprio lavoro e la parte preponderante del proprio

impegno, in

termini sia fisici che psicologici; logico quindi che

l’insegnante

attribuisca a questo aspetto una particolare valenza.

Elementi di giudizio: modalità di definizione,

aggiornamento e

diffusione dei criteri di assegnazione degli insegnanti alle

classi,

modalità per declinare la condivisione dei criteri (Collegio

Docenti,

Dipartimenti, cc.d.c./team, ecc.)--

--

Per ogni lavoratore le proprie richieste rispetto all’orario di

28

Le richieste relative all’orario

di servizio sono prese in

considerazione?

servizio

assumono un peso importante, con implicazioni di ordine

fisico, psicologico e relazionale; il lavoratore però non è

portato ad assumere

una visione di sistema e tende a non sopportare le scelte

coatte.

Elementi di giudizio: raccolta delle richieste, limiti e/o

vincoli alle

richieste, organizzazione del lavoro a rotazione

--

Le circolari emesse dal DS

sono adeguate

Le circolari costituiscono uno strumento informativo interno

di

fondamentale importanza; alla trasmissione scritta delle

informazioni,

delle comunicazioni e delle scelte del DS i lavoratori

tendono a dare un peso maggiore.

Elementi di giudizio: numero complessivo annuo delle

circolari e loro

distribuzione nel tempo, modalità di diffusione, proprietà

caratteristiche (formato, leggibilità, comprensibilità, ecc.),

sovrapposizione o ridondanza --

--

I ruoli e i compiti delle

persone con funzioni

specifiche sono definiti e noti

a tutto il personale?

In un’organizzazione complessa sapere “chi fa che cosa”

semplifica il

lavoro, ne ottimizza l’esecuzione e agevola le relazioni ed i

rapporti

interpersonali; questo obiettivo può facilmente essere

raggiunto

predisponendo un organigramma per ruoli e compiti.

Elementi di giudizio: modalità di creazione, aggiornamento

e

diffusione dell’organigramma per ruoli e compiti

--

Le istruzioni e le indicazioni

per lo svolgimento del proprio

lavoro sono chiare, coerenti e

precise?

Il personale scolastico, specie quello ATA, sente il bisogno

di avere

istruzioni che lo accompagnino nel proprio lavoro e avverte

come

negative soprattutto la loro superficialità e l’incoerenza con

il proprio

profilo professionale.

Elementi di giudizio: modalità di definizione e diffusione

delle

istruzioni sulle cose da fare, tempestività delle richieste (ad

es.

programmazione anticipata dei lavori importanti--

--

Gli obiettivi e le priorità del

lavoro vengono condivisi?

A partire dalla politica scolastica che il DS intende

perseguire e

passando per gli obiettivi di medio-lungo termine

(pluriennali) e di

breve-medio termine (l’anno scolastico o il quadrimestre), le

parole

d’ordine sono trasparenza, condivisione e individuazione

delle priorità.

Elementi di giudizio: modalità di definizione,

aggiornamento e

diffusione degli obiettivi, esplicitazione delle priorità,

modalità per

declinare la condivisione degli obiettivi, verifiche

sull’effettuazione

delle attività coerenti con gli obiettivi --

--

Ogni lavoratore desidera essere ascoltato e, soprattutto,

compreso

29

Il DS ascolta il personale

tenendo presente quello che

dice?

rispetto ai propri problemi lavorativi, e ne ha pieno diritto;

la capacità

di ascoltare rappresenta uno dei punti qualificanti del ruolo

dirigenziale, anche se ascoltare non significa

necessariamente

assecondare

Elementi di giudizio: modalità d’ascolto del personale

(orari, tempi,

luoghi, ecc.), modalità di comunicazione delle risposte --

--

TOT

C1 – Contenuto del lavoro (personale insegnante

Indicatori Punteggio

C’è coerenza all’interno dei

cc.d.c./team sui criteri di

valutazione

dell’apprendimento degli

allievi?

Una parte non trascurabile dei problemi e dei possibili attriti

tra

colleghi, all’interno dello stesso c.d.c./team, nascono dal

fatto di

possedere opinioni anche molto diversificate rispetto alla

valutazione

dell’apprendimento degli allievi, specie quando si giunge

alla stretta

finale degli scrutini; la condivisione dei criteri di

valutazione

dell’apprendimento e della condotta costituisce inoltre un

importante

punto di forza del c.d.c./team nei rapporti a volte conflittuali

con le

famiglie e con gli stessi allievi, contribuendo non poco a

migliorarli.

Elementi di giudizio: modalità di definizione,

aggiornamento e

diffusione dei criteri di valutazione, livello medio di

conflittualità

all’interno dei c.d.c./team sulla valutazione degli allievi,

numerosità

degli interventi mediatori del DS durante gli scrutini --

I principi e i messaggi

educativi sono condivisi

all’interno dei cc.d.c./team?

Un altro ambito che tipicamente può portare a problemi

relazionali e a

contrasti tra colleghi, all’interno dello stesso c.d.c./team,

riguarda le

regole educative da trasmettere agli allievi, i confini del

lecito a scuola,

lo stile educativo (spesso molto diversificato per importanza

data a

certi comportamenti o per qualità del rapporto

docente/discente);

ancora una volta esercitare il ruolo educativo “ad un’unica

voce”

agevola i rapporti del c.d.c./team con il gruppo classe e con

le famiglie.

Elementi di giudizio: modalità di definizione, discussione e

diffusione--delle regole educative (anche ad allievi e

famiglie), livello medio di

conflittualità all’interno dei cc.d.c./team sulle regole

--

30

comportamentali

ed educative, numerosità degli interventi mediatori o censori

del DS Il DS approva e sostiene il

ruolo educativo degli

insegnanti?

La letteratura specifica di ambito scolastico (vedi gli studi di

Lodolo

D’Oria) sottolinea l’importanza del ruolo attivo del DS nel

supportare

le “battaglie” che, quotidianamente, gli insegnanti devono

affrontare

sul versante educativo, sia in classe che nel rapporto spesso

difficile

con le famiglie dei propri allievi; in molti casi viene

evidenziato il

mancato ruolo di supporto da parte del DS, quando

comunque il

comportamento della famiglia non è giustificato e

giustificabile.

Elementi di giudizio: ruolo del DS nei conflitti

insegnante/famiglia o

insegnante/allievo--

--

All’interno dei cc.d.c./team

c’è sostegno reciproco rispetto

a situazioni didatticamente o

educativamente difficili?

Sempre gli studi di Lodolo D’Oria evidenziano come molti

casi di

sindrome di burn-out tra gli insegnanti abbiano origine dal

senso di

isolamento con cui affrontano il proprio rapporto con le

classi o i

singoli allievi difficili, sia sul versante della didattica, sia

soprattutto

sul versante educativo e relazionale

Elementi di giudizio: formalizzazione delle situazioni

difficili,

modalità di collaborazione e/o sostegno tra pari, numerosità

degli

interventi mediatori del DS --

--

Vengono organizzati incontri

tra insegnanti a carattere

interdisciplinare

Spesso gli insegnanti avvertono la sensazione di lavorare da

soli e di

non avere a disposizione dei momenti per il confronto;

questo fattore è

diventato ancora più importante da quando ha assunto un

ruolo centrale

la programmazione per competenze dell’intero Collegio

Docenti e del

c.d.c., programmazione che si fonda sulla definizione di

unità di

apprendimento interdisciplinari.

Elementi di giudizio: modalità di organizzazione degli

incontri

interdisciplinari (ad es. tra chi, con quali obiettivi, con che

tempi, con

che strumenti/materiali di riferimento, chi conduce, ecc.),

numerosità

ed efficacia degli incontri interdisciplinari, modalità di

diffusione e di

consultazione delle programmazioni e dei materiali

(individuali, di

c.d.c./team, di dipartimento) --

--

31

Per la formazione delle classi

iniziali, vengono applicati dei

criteri condivisi?

Le classi iniziali di un percorso scolastico sono, dal punto

di vista

dell’insegnante che ci lavora, un po’ come il semilavorato

che entra in

fabbrica e deve essere portato a prodotto finito di qualità; è

indubbio

quindi che la loro creazione (a partire dall’insieme delle

domande di

iscrizione ), sia come livello medio di partenza, sia come

aggregazione

di singoli ragazzi, costituisce un momento fondamentale per

il

c.d.c./team e per ogni insegnante; la formazione delle classi

iniziali (ma

anche di quelle che si ricompongono all’inizio di un nuovo

ciclo o per

l’eliminazione di una sezione) deve rispondere soprattutto a

criteri di

omogeneità.

Elementi di giudizio: modalità di definizione,

aggiornamento e

diffusione dei criteri di formazione delle classi iniziali,

modalità per

declinare la condivisione dei criteri--

--

Sono previste attività

curricolari e di recupero tese a

migliorare la conoscenza della

lingua italiana per gli allievi

stranieri?

Dal punto di vista dell’insegnante tenuto a fare lezione ad

una classe, la

presenza di un numero elevato di allievi non italiofoni

costituisce un

problema, seppur circoscritto al solo ambito professionale.

Elementi di giudizio: progetti o percorsi d’accoglienza e “in

itinere”,

verifica delle competenze linguistiche in ingresso, risorse

dedicate. --

--

cc.d.c./team forniscono a

famiglie e allievi tutte le

informazioni che possono

rendere più trasparente il

processo insegnamento-

apprendimento?

In molti casi (specie alle scuole superiori) i problemi di

rapporto tra

insegnante e allievi nascono dalla scarsità di informazioni

che gli

allievi ricevono sul percorso didattico che stanno

affrontando (obiettivi

delle singole discipline, argomenti più importanti,

programmazione

delle attività nel corso dell’anno, tipologia delle verifiche,

criteri

adottati per la loro valutazione, indicazioni per affrontare i

compiti in

classe, richiesta di impegno domestico, ecc.); inoltre la

trasparenza del

processo insegnamento-apprendimento è uno dei

presupposti per un

migliore e più proficuo rapporto con le famiglie e per creare

una fattiva

“alleanza” tra adulti per il bene degli allievi stessi.

Elementi di giudizio: tempi e modi dell’informazione alle

famiglie e

agli allievi --

--

Il DS promuove

l’aggiornamento degli

insegnanti

La crescita delle competenze professionali e la

consapevolezza del

proprio ruolo in relazione all’offerta formativa dell’istituto

32

sono

insegnanti? elementi fondamentali per costruire i necessari

anticorpi che

permettono agli insegnanti di affrontare con maggior

serenità e

determinazione il proprio lavoro in aula e nel rapporto con

allievi e

famiglie.

Elementi di giudizio: modalità di definizione e diffusione

del piano

d’aggiornamento per il personale, modalità per la raccolta

delle

richieste d’aggiornamento, modalità organizzative e

tempistica per la realizzazione dell’aggiornamento, risorse

dedicate

TOT.

C2 – Contenuto del lavoro (personale amministrativo)

Indicatori Punteggio Le mansioni da svolgere sono

ben definite e circoscritte?

In un’organizzazione complessa, la chiarezza del proprio

ruolo e di

quello che compete a ciascun lavoratore all’interno di un

piccolo

gruppo coeso (come tutti gli amministrativi della stessa

segreteria)

costituiscono fattori importanti per la qualità del lavoro.

Elementi di giudizio: organigramma dei ruoli e delle

funzioni,

sovrapposizioni o ridondanze --

Il lavoro può procedere senza

interruzioni

--Per chiunque svolga un lavoro prevalentemente

intellettuale (in questo

caso il personale amministrativo), le interruzioni sono

deleterie perché

affaticano moltissimo la mente.

Elementi di giudizio: numero di telefonate cui rispondere,

accesso

diretto alle segreterie da parte dell’altro personale della

scuola

--

Lo svolgimento del proprio

lavoro quotidiano permette di

eseguire un compito alla

volta.

L’accavallarsi delle attività che devono essere svolte

contemporaneamente induce affaticamento mentale, specie

in chi

svolge lavoro intellettuale.

Elementi di giudizio: livello di sovrapposizione di cose da

fare e

frequenza dei momenti in cui ciò accade). --

--

La quantità quotidiana di

lavoro da svolgere è

prevedibile?

La letteratura riferisce il potenziale stressogeno di situazioni

consolidate in cui il carico di lavoro quotidiano è soggetto

ad ampie ed

imprevedibili escursioni.

Elementi di giudizio: ricorrenza e durata delle situazioni

d’emergenza,

che richiedono un sovraccarico di lavoroper iscritto. --

--

C’è coerenza tra le richieste

Una fonte di stress può nascere dal contrasto tra le esigenze

o le --

33

del DS e quelle del DSGA? consegne attribuite dal DS al singolo impiegato e quelle

stabilite nel

mansionigramma o impartite dal DSGA.

Elementi di giudizio: coerenza della richiesta del DS al

singolo

amministrativo con il ruolo di quest’ultimo all’interno

dell’organizzazione dell’ufficio, sovrapposizione di

conferimento

d’incarichi specifici tra DS e DSGA Il software a disposizione è di

facile impiego?

Il punto dolente del lavoro al computer non è più

l’obsolescenza delle

macchine (hardware), ma la difficoltà di gestire il software,

vuoi

perché la macchina non riesce a farlo girare (bloccandosi

spesso), vuoi

perché è richiesto il collegamento ad internet (spesso

lentissimo), vuoi

perché l’operatore non ha ancora dimestichezza con il

programma.

Elementi di giudizio: qualità e velocità della connessione

internet,

frequenza dei guasti o blocchi della connessione, frequenza

della

modifica del software da utilizzare, assistenza tecnica,

addestramento

all’uso di nuovo software--

--

Il DSGA supporta il personale

quando bisogna affrontare

nuove procedure di lavoro o

applicare una nuova

normativa?

L’addestramento rispetto ai contenuti della propria

mansione è un

obbligo sancito dalla legge (D.Lgs. 81/08, art. 37); rispetto

alle novità

introdotte nel lavoro degli applicati di segreteria il soggetto

incaricato

di addestrarli non può che essere il DSGA.

Elementi di giudizio: azioni di supporto e di

accompagnamento del

personale amministrativo da parte del DSGA.

. --

--

-- TOT. --

C3 – Contenuto del lavoro (personale ausiliario)

Indicatori Punteggio Le mansioni da svolgere sono

ben definite e circoscritte?

In un’organizzazione complessa, la chiarezza del proprio

ruolo e di

quello che compete a ciascun lavoratore all’interno di un

piccolo

gruppo coeso (come tutti i collaboratori dello stesso plesso)

costituiscono fattori importanti per la qualità del lavoro.

3

19 Elementi di giudizio: organigramma dei ruoli, delle funzioni

e delle

zone di pertinenza, sovrapposizioni di più incarichi --

34

Il lavoro può procedere senza

interruzioni?

Per chiunque stia svolgendo un lavoro, anche materiale, le

interruzioni

possono infastidire.

Elementi di giudizio: frequenza e durata delle interruzioni

lunghe (ad

es. durante un lavoro particolare di pulizia o di

manutenzione fermarsi

per portare una circolare nelle classi)--

--

. Lo svolgimento del proprio

lavoro quotidiano permette di

eseguire un compito alla

volta?

L’accavallarsi delle attività che devono essere svolte

contemporaneamente induce affaticamento.

Elementi di giudizio: livello di sovrapposizione di cose da

fare e

frequenza dei momenti in cui ciò accade

--

La quantità quotidiana di

lavoro da svolgere è

prevedibile?

La letteratura riferisce il potenziale stressogeno di situazioni

consolidate in cui il carico di lavoro quotidiano è soggetto

ad ampie ed

imprevedibili escursioni.

Elementi di giudizio: ricorrenza e durata delle situazioni

d’emergenza,

che richiedono un sovraccarico di lavoro --

--

C’è coerenza tra le richieste

del DS e quelle del DSGA.

Una fonte di stress può nascere dal contrasto tra le esigenze

o le

consegne attribuite dal DS al singolo collaboratore e quelle

stabilite nel

mansionigramma o impartite dal DSGA.

Elementi di giudizio: coerenza della richiesta del DS al

singolo

collaboratore con i compiti abituali di quest’ultimo

all’interno

dell’organizzazione scolastica, sovrapposizione di

conferimento

d’incarichi specifici tra DS e DSGA --

--

Le macchine e le attrezzature

a disposizione sono di facile

impiego?

I problemi possono nascere sia per l’utilizzo di macchine o

attrezzature

non adeguate (non ergonomiche, difettose, ecc.), sia per la

necessità di

operare con macchine complesse e delicate, di cui non si

conoscono le

modalità corrette d’uso.

Elementi di giudizio: funzionalità e vetustà delle macchine e

delle

attrezzature, assistenza tecnica, addestramento all’uso di

nuove

macchine e attrezzature--

--

Il carico di lavoro è ripartito

equamente tra tutto il

personale?.

Uno degli aspetti cui il personale ausiliario che opera nello

stesso

edificio dedica maggiore attenzione è l’equa ripartizione dei

compiti,

specie quelli pesanti e maggiormente rischiosi (pulizia

straordinaria

delle plafoniere o delle veneziane, deceratura dei pavimenti,

spostamento di grandi quantità di arredi, ecc.)

Elementi di giudizio: frequenza o ricorrenza di evidenti e

ingiustificate diverse ripartizioni di incarichi o compiti tra i

vari

collaboratori. --

--

35

TOT

LA CHECK - LIST

La check- list proposta è suddivisa in 3 aree:

A) area Ambiente di lavoro, in cui si indagano alcuni parametri della struttura scolastica che la

letteratura individua come possibili sorgenti di stress per i lavoratori, in particolare per gli

insegnanti; sono presi in esame i parametri microclimatici e alcuni fattori di tipo fisico

(illuminazione, rumore, ecc.)

B) area Contesto del lavoro, in cui si considerano diversi indicatori riferiti all’organizzazione

generale del lavoro all’interno della scuola; gli indicatori riguardano in particolare lo stile della

leadership del DS, la trasparenza del modello organizzativo e le modalità dei processi decisionali

C) area Contenuto del lavoro, a sua volta suddivisa in 4 sotto aree specifiche per ogni

componente del personale scolastico

C1 – insegnanti

C2 – amministrativi

C3 – collaboratori

VALUTAZIONE COMPLESSIVA E INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO

Come evidenziato nello schema generale , l’impiego della griglia e della check- list si conclude con

l’individuazione dei due punteggi totali, che vanno sommati, ottenendo così il “PUNTEGGIO

FINALE”, da cui si ricava il livello di rischio della situazione analizzata. La seguente tabella riporta

i descrittori dei tre livelli di rischio formalizzati e comprende l’elenco delle azioni che devono

essere messe in atto conseguentemente al livello di rischio ottenuto.

Dal risultato ottenuto del questionario somministrato i punteggi ottenuti sono :

INDICATORI PUNTI

1

area Ambiente di

lavoro

77

2

area Contesto del

lavoro

67

3

C1 - Contenuto del

lavoro

42

4

C2 - Contenuto del

lavoro

4

5

C3 - Contenuto del

lavoro

16

6

TOT 206 206/ n. ind. 5 =

41,2

Risultato GRIGLIA DATI OGGETTIVI = 12

RISULTATO :

GRIGLIA DATI OGGETTIVI = 12

CHEK- LIST………………… = 41,2

TOTALE………………..53,2

36

Dallo Schema generale per la valutazione e la gestione dei rischi da

stress lavoro-correlato a scuola :

PUNTEGGIO TOTALE

GRIGLIA + CHECK

LIST

CREAZIONE DEL GV

RACCOLTA DATI PER LA GRIGLIA

COMPILAZIONE DELLA

GRIGLIA E DELLA CHECK

LIST

LIV. BASSO DI

RISCHIO LIV. MEDIO DI

RISCHIO

LIV. ALTO DI RISCHIO

RIPETERE L’INDAGINE COMPLETA OGNI 2

A.A.SS. E REALIZZARE EVENTUALI

INTERVENTI MIGLIORATIVI

PROGRAMMARE E REALIZZARE

SPECIFICI INTERVENTI CORRETTIVI

INTERVENTI

CORRETTIVI

RIPETERE L’INDAGINE

COMPLETA OGNI 2 AA.SS.

EFFETTUARE UNA VALUTAZIONE

APPROFONDITA (CON STRUMENTI

SOGGETTIVI) E RIPETERE L’INDAGINE

COMPLETA DOPO 1-2 AA.SS.

> 115-130

< 115-130

< 60-65

INEFFICACI (>60-65)

EFFICACI (<60-65)

37

IL RISCHIO STRESS- LAVORO CORRELATO dai risultati di cui sopra è:

RISULTATO = 53,2 < 60-65 ( RISCHIO BASSO)

Da cui la valutazione del rischio lavoro stress-correlato risulta essere:

RISCHIO BASSO

RIPETERE L’INDAGINE COMPLETA OGNI 2 A.A.SS. E REALIZZARE EVENTUALI

INTERVENTI MIGLIORATIVI

Formazione di base Aggiornamento

I. L’AGGIORNAMENTO DEL DVR

La valutazione dei rischi SL-C e le scelte gestionali conseguenti vanno inserite nel Documento di

Valutazione dei Rischi (DVR). Quindi, una volta applicato il metodo, è necessario aggiornare il

DVR. E’bene dedicare una sezione specifica del DVR alla descrizione del metodo applicato,

completandola con

seguenti:

7) Successivamente, il GV è chiamato ad analizzare i risultati del questionario (opportunamente

raccolti nel report finale), definendo appropriati criteri di valutazione ai dati numerici raccolti,

individuando specifici ambiti su cui focalizzare l’attenzione e valutando (laddove gli strumenti lo

consentono) la

coerenza tra il giudizio attribuito dal GV stesso sui singoli indicatori della check list e

quello mediamente espresso dai lavoratori sugli stessi indicatori

8) E’ indispensabile che il report finale venga presentato a tutto il personale della scuola, a

cura del dirigente scolastico o del responsabile SPP; a tal fine può essere utilizzato un Collegio

Docenti per il personale insegnante e un’apposita riunione per tutto il personale ATA.

34

ELENCO ALLEGATI

1) Griglia di raccolta dati oggettivi [formato doc]

2) Chek list A – Ambiente di lavoro [formato doc]

Chek list B – Contesto del lavoro [formato doc]

Check list C1 – Contenuto del lavoro (insegnanti) [formato doc]

Check list C2 – Contenuto del lavoro (amministrativi) [formato doc]

Check list C3 – Contenuto del lavoro (ausiliari) [formato doc]

ALLEGATO 1

Indicatori Punteggio N. di invii di Commissione medica di verifica per problemi connessi a

Si tratta degli invii alla Commissione istituita dal

Ministero

dell’Economia e delle Finanze in base all’art. 3, comma 3,

38

comportamenti o ad assenze ripetute per malattie.

del D.M.

12/2/2004 (“Criteri organizzativi dell’assegnazione delle

domande

agli organismi di accertamento sanitario …”) e all’art. 1,

comma 2,

del D.Lgs. 165/2001.

Il GV considererà le situazioni per le quali è stata avviata la

pratica

nel corso dell’a.s. di riferimento per l’indagine, anche se

l’iter non si

è ancora concluso al momento della compilazione della

griglia. --

N. di richieste di trasferimento.

Il GV considererà tutte le richieste formalizzate nell’a.s.

di

riferimento per l’indagine (anche se non giunte a buon fine). --

--

N. di richieste di spostamenti interni.

Il GV considererà solo le richieste pervenute per

iscritto al DS

nell’a.s. di riferimento per l’indagine (anche se non

esaudite). --

--

N. di esposti o segnalazioni da parte del personale, di classi o di genitori pervenuti al DS, al DSGA, al RLS o al MC.

Il GV considererà solo gli esposti e le segnalazioni

debitamente

documentati (cioè scritti ed autentici, anche se non

protocollati),

conservati agli atti, fatti pervenire o consegnati a mano al

DS, al

DSGA o al RLS, che riguardano comportamenti difformi

dalla norma

e/o dal ruolo che la persona cui si riferiscono ha messo in

atto,

oppure che hanno attinenza con le relazioni interpersonali o

con

problematiche organizzative o gestionali.

Non ha importanza se provengono tutti dalla stessa persona,

classe o

genitore oppure da persone, classi o genitori diversi, se ne

terrà

comunque conto come esposti diversi.

Per le segnalazioni fatte direttamente al MC, il GV

considererà solo

quelle che il medico stesso avrà ritenuto doveroso

trasmettere al DS,

per iscritto. --

--

N. di procedimenti per sanzioni disciplinari.

Il GV considererà i procedimenti avviati nel corso dell’a.s.

di

riferimento per l’indagine, anche se l’iter non si è ancora

concluso al

momento della compilazione della griglia --

--

N. di giorni di assenza per malattia.

dati sono ricavabili dal sistema informatico ARGO

Personale o dal

sistema equivalente in uso nella scuola, e verranno

aggreganti in due

--

39

sole categorie (personale docente e personale ATA). Si farà

riferimento agli ultimi tre aa.ss. -- N. di visite al MC (se nominato) su richiesta del lavoratore.

Il GV considererà le visite effettuate nel corso degli ultimi 3

aa.ss.

. --

--

N. infortuni

Il GV calcolerà un indice infortunistico semplificato,

desumibile dal

Registro Infortuni o da altro strumento di monitoraggio

adottato nella

scuola, suddividendo il personale in due sole categorie

(personale

docente e personale ATA). Si farà riferimento agli ultimi tre

aa.ss.

--

--

RSPP

Arch. Maria Duraccio